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LAquila: la scienza in tribunale

fino al 1998 si costruiva tenendo conto di questa mappa Il tragico terremoto avvenuto a LAquila ha scosso le coscienze di tutta la popolazione italiana, in questi giorni, per lesito del processo di primo grado ai membri della Commissione Grandi Rischi. Oltre a non riuscire a darci spiegazione del fatto in s, non riusciamo a mettere a tacere quell insopprimibile bisogno di fare giustizia che proviamo dolorosamente, quando subiamo un trauma che reputiamo immeritato. Le notizie di agenzia riportano un commento del pubblico ministero riguardo la motivazione primitiva che lo ha spinto ad indagare cos a fondo: il superstite di una vittima avrebbe dichiarato che il padre, uomo delle istituzioni, quella notte mor perch si fid delle istituzioni. Ed proprio sulle relazioni tra societ, autorit/istituzioni e scienza che vogliamo riflettere. Noi, cittadini italiani e stranieri, ci sentiamo fieri di essere al centro di noi stessi, trascurando limportanza dellesistenza di istituzioni perch le vediamo passive nella quotidianit. Per molti, lo Stato soltanto colui che frena la nostra libert di correre in automobile o che ci impoverisce prendendosi quello che abbiamo guadagnato. Eppure sappiamo enumerare i doveri di uno Stato con grande facilit quando siamo nel bisogno. Ma le reali capacit di uno Stato sono limitate sia dai mezzi in suo possesso, sia dalleffimera sapienza umana, costruita in pochi anni su basi molto fragili e discutibili. Molti fenomeni fisici sono ancora ignoti alluomo e non vi sorpresa nel trovarci incapaci di fronteggiarli. Vantiamo scienza, ma conosciamo soltanto in superficie. La Bibbia attesta in modo esemplare la nostra infinita piccolezza ed conoscenza nel libro dellEcclesiaste (8:7-8, 16-17):
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Luomo, infatti, non sa quel che avverr; poich chi gli dir come andranno le cose? Non c uomo che abbia potere sul vento per poterlo trattenere, o che abbia potere sul giorno della morte; 16Quando ho applicato il mio cuore a conoscere la saggezza e a considerare le cose che si fanno sulla terra, perch gli occhi delluomo non godono sonno n giorno n notte, allora ho scrutato tutta lopera di Dio e ho visto che luomo impotente a spiegare quello che si fa sotto il sole; egli ha un bellaffaticarsi a cercarne la spiegazione; non riesce a trovarla; e anche se il saggio pretende di saperla, non per pu trovarla. Linvito alla sobriet, alla prudenza. Non siamo in grado di valutare gli effetti delle forze della natura. Un principio dellingegneria, tanto banale quanto dimenticato, si fonda su questa considerazione: le forze

della natura sono incoercibili; un modo tanto laico per dire che non sappiamo come imbrigliare gli elementi della Terra, se si spostano dal loro punto di quiete ed equilibrio. Nella Bibbia ci molto evidente da oltre duemila anni. Lunica vera sapienza ci pu provenire dallOnnipotente medesimo. Nei Proverbi di Salomone siamo avvisati delle implicazioni delle nostre responsabilit; infatti canta Salomone: (Proverbi 6:1-2) Figlio mio, se ti sei reso garante per il tuo prossimo, se ti sei impegnato per un estraneo, sei clto allora nel laccio dalle parole della tua bocca, sei prigioniero delle parole della tua bocca. Ed anche in Proverbi 11:15: Chi si fa garante per un altro ne soffre danno, ma chi odia farsi garante per la condotta altrui tranquillo Gli albi professionali, in Italia, come allestero, regolano le attivit che hanno impatto pubblico sulla popolazione; gli albi sono custoditi e rispondono al ministero di grazia e giustizia; lo Stato si fa garante delle capacit professionali dei suoi iscritti, perch le conseguenze di atti professionali errati possono essere devastanti nella vita delle persone. A sua volta, iscrivendosi ad un albo, il professionista si fa garante di fronte allo Stato delle sue valutazioni. Lo Stato tutela cos la popolazione, che non ha competenze professionali, da potenziali abusi o mancanze. Ma di fronte allenormit di un terremoto, come si pu puntare il dito contro chi ha cercato di tutelare la popolazione? In tutto il capitolo 38 del libro di Giobbe, lEterno spiega chiaramente quali sono i limiti reali delle conoscenze umane. Vediamone i versetti 4-6 che riguardano i fenomeni geologici: Doveri tu quando io fondavo la terra? Dillo, se hai tanta intelligenza. Chi ne fiss le dimensioni, se lo sai, o chi tir sopra di essa la corda da misurare? Su che furono poggiate le sue fondamenta, o chi ne pose la pietra angolare? La pretesa di controllare i fenomeni terrestri veramente pi grande di noi. E sebbene il nostro desiderio di proteggerci da un terremoto sia legittimo, manifesta lincapacit e linaffidabilit dellessere umano al riguardo. Perch allora non ammetterlo fin dal principio e scegliere altri modi di prevenzione, piuttosto che investire tante risorse e tanta fiducia in un istituto che non pu reggere lonere della responsabilit? O perch gli uomini si sobbarcano questa responsabilit legale, seppure amanti e professionisti della scienza (umana), quando noto che non c reale modo di dare risposte adeguate?

La conseguenza che di fronte a questa pretesa autorit, al vanto di onori e competenze, di fronte allinvestimento pubblico per questo scopo, lo Stato, ancorch laico, non pu esentarsi dal giudicare, per coerenza con lordine pubblico che deve mantenere; la Bibbia avverte anche su questo punto (Romani 13:17), invitando il credente ad impegnarsi addirittura oltre l obbligo legale. Vediamo in particolare i versetti 4 e 5: Perch il magistrato un ministro di Dio per il tuo bene; ma se fai il male, temi, perch egli non porta la spada invano; infatti un ministro di Dio per infliggere una giusta punizione a chi fa il male. Perci necessario stare sottomessi, non soltanto per timore della punizione, ma anche per motivo di coscienza. Il rischio illudere le persone, accettare oneri e responsabilit, per onori che vanno molto al di l delle reali capacit umane di sopportarne le conseguenze. difficile imparare a riconoscere i limiti delle nostre attivit, ma essenziale per riconoscere la grandezza dellopera del Creatore e per trovare serenit nella vita terrena; anche questa scienza (Proverbi 1:7): Il timore del SIGNORE il principio della scienza Il timore del Signore, infatti, non paura, non orrore sacro, ma la percezione di due livelli distinti su cui stanno la conoscenza umana e la sapienza dellAltissimo. Ebenezer

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