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STEFANO BENEMEGLIO

IPNOSI DINAMICA

CID CNV Istituto di Psicologia Analogica e di Ipnosi Dinamica


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Stampa a cura di: CID CNV Istituto di Psicologia Analogica e di Ipnosi Dinamica Via Battistotti Sassi, 6 20133 Milano Tel. 02/70124751

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INDICE DELLOPERA

INTRODUZIONE

Alcune informazioni storiche sul fenomeno ipnotico Considerazioni generali sulla comunicazione integrale

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1) Lipnosi dinamica - Fase induttiva e fase di pilotaggio - Stato di tensione ansiosa e di tensione emozionale - Tensione ansiosa = stato pensionale superiore alla capacit di assorbimento - Differenza tra tensione ansiosa e tensione emozionale - Atti comunicativi e comunicazione analogica - Canali di comunicazione non verbale - Controllo della tensione ansiosa delloperatore durante leffettuazione degli esperimenti

25 32 36

39 44 50 56

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2) Gratificazioni e penalizzazioni - Struttura mentale, Io-non Io - Simbolo - Potenziale ipnotico - Fase induttiva subliminale - Indice di tolleranza - Valutazione situazione psicologica ambientale

66 71 91 94 98 102 106

3) Fasi generali della metodologia operativa - Posizione ortostatica - Fase induttiva e verifiche analogiche subliminali - Mantenimento della posizione ortostatica - Vari sistemi per bloccare gli scarichi pensionali del soggetto - Passaggio da flash subliminale a flash ipnotico - Verifica analogica terminale - Verifica logica e pilotaggio ipnotico

111 117 123 136 140 145 148 152

4) Ribaltamento ipnotico - Punti distonici e test analogico Cinesica Prossemica Digitale Paralinguistica

162 165 169 178 185 190

5) Codice metacomunicazionale - Suggerimenti operativi per non superare lindice di tolleranza - Promemoria per loperatore ed ultimi consigli pratici - Alcune informazioni giuridiche sulluso dellipnosi - Fasi di procedimento ipnotico diretto - Glossario

203 216 222 225 236 250

INTRODUZIONE
ALCUNE INFORMAZIONI STORICHE SUL FENOMENO IPNOTICO

Le prime tracce della pratica ipnotica risalgono ad epoche remotissime. A parte i numerosi ritrovamenti di crani umani preistorici con chiari segni di interventi chirurgici, che potrebbero far pensare ad una qualche forma di anestesia ipnotica in assenza di quella farmacologica, la storia ci narra di popoli antichissimi che si servivano dellipnosi per ottenere responsi e vaticini. I sacerdoti caldei, attraverso limposizione delle mani,

provocano uno stato di sonno profondo in fanciulle, giovani e bellissime, le quali, in questo alterato stato di coscienza, erano in grado di predire il futuro. Altrettanto dicasi di altri popoli quali i Medi, i Persiani, gli Egizi, gli Atzechi, i Maya, gli Zapotechi. Sembra che sotto il regno di Amenofi IV, in Egitto, venissero fatte due volte lanno offerte votive al Dio Aton sottoforma del sacrificio di giovani fanciulle; queste erano scelte dai sacerdoti fra le pi belle ed esse stesse accettavano di donare la vita, considerandolo anzi un grande privilegio.

Anche queste giovani donne venivano fatte cadere in un profondo sonno ipnotico, durante il quale acquisivano capacit profetiche e davano vaticini. Dopo di ci, per mano del sacerdote, venivano sacrificate al Dio passando in perfetta beatitudine dal sonno ipnotico alla morte, senza avvertire alcun dolore o timore. In India, patria delle discipline Yoga, lipnosi e lautoipnosi si praticavano sin dai tempi anteriori alla nascita di Cristo. Anche gli Ebrei usavano lipnosi per provocare nei soggetti capacit profetiche; perfino la Bibbia presenta in pi parti la frase Dio impose la Sua mano ed egli profetizz. Lo svizzero Paracelso (1493-1541), il cui vero nome era Teofrasto Bombast, mette in rapporto la forza della calamita con quella emanata dalle mani, alla quale dar il nome di magnetismo animale che sar pi tardi ripreso da Mesmer. Lalchimista tedesco. Cornelio Agrippa (1486-1535), nella sua opera La filosofia occulta, parla di occhi che incantano e soggiogano. Verso la met del 700 appare la misteriosa figura di Giuseppe Balsamo conte di Cagliostro, mago, illusionista, guaritore e soprattutto ipnotizzatore espertissimo, capace di produrre nei suoi soggetti stati di sonnambulismo profondo con straordinari

fenomeni di chiaroveggenza, talvolta accompagnati da crisi convulsive. Cagliostro fu arrestato a Roma nel 1789, sotto laccusa di eresia, e condannato dal tribunale della Santa Sede. Secondo alcuni autori, per, Cagliostro e Balsamo sarebbero state due persone ben distinte e colui che mor nella fortezza papale di San Leo, nel 1795, sarebbe stato non il Conte di Cagliostro bens Giuseppe Balsamo. Arriviamo cos ad unaltra celebre e discussa figura di guaritore : Anton Mesmer, medico nato a Itzmang, in Germania, nel 1734 ed affermatosi a Vienna intorno al 1770. Partendo dal magnetismo minerale e sulle orme gi tracciate da Paracelso, Mesmer mette in rapporto le capacit terapeutiche della calamita con quella che sprigionerebbero le mani, per la quale ripropone il nome di magnetismo animale. Mesmer acquista in Vienna una larghissima popolarit, grazie alle numerose e sorprendenti guarigioni ottenute; questi successi provocano, per, reazioni ostili sia da parte della scienza ufficiale che del clero; Mesmer costretto a lasciare Vienna e, nel 1778, si trasferisce a Parigi. Qui egli continua la sua opera e la sua notoriet si accresce. Ormai i suoi pazienti sono troppo numerosi per poter essere

trattati individualmente; Mesmer adotta quindi il metodo della famosa tinozza, contenente acqua magnetizzata e limatura di ferro. Attorno ad essa si radunavano i pazienti, mentre il suono di un pianoforte diffondeva nellambiente unatmosfera suggestiva. Mesmer, in abiti sontuosi, si aggirava per la sala, toccando i malati con una bacchetta, fissandoli negli occhi ed imponendo le mani quando necessario (passi magnetici). Generalmente, i pazienti cadevano in una trance convulsiva (vedi metodo catartico adottato successivamente), in seguito alla quale sopravveniva la guarigione. Anche a Parigi, nonostante le innumerevoli guarigioni ottenute, o pi probabilmente proprio per queste, Mesmer incontr lopposizione della medicina ufficiale. Nel 1784 fu istituita una commissione di inchiesta, la quale stabil che le guarigioni ottenute da Mesmer erano da attribuirsi alla sola immaginazione dei pazienti, condann pertanto il magnetismo animale definendolo privo di qualsiasi efficacia. Queste conclusioni non furono per unanimi; infatti uno dei componenti della commissione, il botanico Laurent De Jussieu, si rifiut di sottoscriverle.

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Mesmer, amareggiato da tutti questi contrasti, si ritira a Mespurg, sul lago di Costanza, dove muore nel 1815. Questo discusso personaggio ebbe sostenitori e detrattori, suscit consensi e critiche; a lui comunque spetta il merito di essere stato il primo ad affrontare con spirito scientifico ed in unepoca ricca di superstizioni, in cui ancora si mandavano al rogo le presunte streghe, fenomeni che fino ad allora erano stati confusi con le pratiche magiche. Tuttavia il suo contributo allo studio dellipnosi fu limitato dal fatto di avere attribuito i fenomeni ottenuti a cause solamente fisiche o fisiologiche (magnetismo minerale prima ed animale poi), trascurando del tutto la componente psicologica ed emozionale. Fu un suo allievo, il marchese De Puysgur, ad approfondire questo importante aspetto dellipnosi nei suoi studi sul sonnambulismo provocato artificialmente. Nei primi anni dell800 lAbate Faria, personaggio citato da Dumas nella sua opera Il Conte di Montecristo, sostenne che il magnetismo un fenomeno legato alla volont del

magnetizzatore di produrre suggestione. Nel 1831 lAccademia di Francia ammise lindubbia azione del magnetismo e ne consigli lo studio come parte della psicolo-

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gia; per contro, verso la met del secolo, Pio IX, in una sua enciclica, lo condann come forma di superstizione. Nel 1846 James Braid, medico scozzese, sostenne che il sonno artificiale non il prodotto di una sorta di fluido emanato dalle mani del rnagnetizzatore, ma un fenomeno puramente neurologico, adducendo a prova della sua tesi il fatto di essere in grado di ottenere gli stessi risultati facendo fissare lungamente al soggetto un oggetto brillante. Fu appunto Braid a coniare i termini ipnosi ed ipnotismo, derivati dal vocabolo greco hypnos (sonno). Sulla base delle teorie del Braid, il medico francese Henry Azam mise in luce la possibilit di utilizzare lipnosi come anestesia negli interventi chirurgici. Charles Richet, nel 1975, in opposizione allopinione di alcuni studiosi che consideravano lo stato ipnotico una simulazione, asser che il sonno ipnotico uno stato fisiologico normale in cui spesso lintelligenza viene esaltata. Il neurologo Jean Martin Charcot, nellOspedale della Salptrire, condusse, a cavallo degli anni 1878 - 1882, importanti studi, per altro non esenti da errori anche grossolani, sullisteria ed il sonno ipnotico.

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Egli sostenne che lipnosi una condizione patologica inducibile esclusivamente in soggetti isterici, che le donne si possono ipnotizzare pi facilmente degli uomini e che sia i fenomeni ipnotici che le manifestazioni isteriche possono essere

influenzati dalle calamite e dai metalli in genere. Egli accett la tesi neurologica del Braid, secondo cui lo stato ipnotico si pu indurre facendo ricorso a mezzi puramente meccanici, ma ne trascur le successive importanti scoperte sullinfluenza delle aspettative e della suggestionabilit del soggetto. Secondo Charcot lipnosi si manifesta sottoforma di tre possibili stati, distinti e successivi: catalessi, letargia e sonnambulismo indotto. Questa tesi si dimostra in seguito parzialmente errata, ma rimane tuttavia il primo tentativo di suddividere il fenomeno in fasi distinte e caratterizzate da manifestazioni di crescente potenza. LUniversit di Nancy, di cui furono principali esponenti i professori Bernheim e Libeault, adott un indirizzo del tutto diverso. Secondo la Scuola di Nancy, la suggestione verbale poteva avere notevole efficacia terapeutica in un gran numero di casi; tuttavia, sebbene riconoscesse che le suggestioni vengono

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particolarmente rafforzate dallo stato ipnotico del paziente, non riteneva questo essenziale ai fini terapeutici. Conclusione questa in netto contrasto con le accertate possibilit dellipnosi in quanto tale, come ad esempio leliminazione del dolore, che non richiede specifiche suggestioni verbali per realizzarsi. Pierre Janet, allievo di Charcot, utilizz lipnosi come strumento di ricerca psicologica in senso lato. Egli consider lo stato ipnotico indotto artificialmente una condizione di dissociazione, per cui una parte della mente funziona indipendentemente dal resto; quindi possibile far si che il paziente sotto ipnosi ricordi fatti e circostanze, per lo pi di natura traumatica e dolorosa, di cui non cosciente allo stato di veglia. Sigmund Freud, la cui notoriet non richiede commenti, studi sia alla Salptrire, sotto la guida di Charcot ed in collaborazione con Janet, sia a Nancy sotto Bernheim; egli, inizialmente, si serv dellipnosi per la cura dellisteria. Tuttavia, in

considerazione del fatto che la suscettibilit allipnosi variava molto da un individuo allaltro e che, in particolare, i sofferenti di vere e proprie malattie mentali risultavano per lo pi non ipnotizzabili, fu indotto successivamente ad abbandonare lipnosi e sviluppare la tecnica alternativa della psicanalisi, nella

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quale il terapeuta si limita ad ascoltare ed interpretare quanto il paziente dice o non dice. Da questa rapida e necessariamente incompleta rassegna, emergono i diversi e contrastanti punti di vista dai quali fu considerata lipnosi nel corso di vari secoli e dai quali la nostra concezione e le nostre tecniche si differenziano, a loro volta per molteplici aspetti. Come ci proponiamo di dimostrare durante lo svolgimento del presente Corso, lIPNOSI DINAMICA - Metodo diretto essenzialmente comunicazione; le complesse manifestazioni

psicologiche e neurofisiologiche, che accompagnano nel soggetto la ricezione di stimoli ipnotici, sono soltanto fenomeni che possono verificarsi o meno, a seconda delle finalit che loperatore si propone e della sua specifica comunicazione, senza che per questo si possa negare o misconoscere lessenza del fenomeno ipnotico, che sta soprattutto nel particolare rapporto di relazione tra operatore e soggetto.

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CONSIDERAZIONI GENERALI SULLA COMUNICAZIONE INTEGRALE

Tutti gli individui, nel comunicare con lambiente, utilizzano due sistemi espressivi: quello della PAROLA e quello delle EMOZIONI. Questi due sistemi di comunicazione vengono definiti:

COMUNICAZIONE VERBALE COMUNICAZIONE NON VERBALE

- C.V. - C.N.V.

LIPNOSI DINAMICA sinonimo di comunicazione integrale, una fusione in un unico blocco dei due sistemi di comunicazione utilizzati dalluomo. La comunicazione verbale viene espressa tramite un sistema convenzionale che prende corpo con la PAROLA. Tutti gli individui sono consapevoli di questo strumento di

comunicazione e lo utilizzano per soddisfare le esigenze comunicative nella vita quotidiana. La comunicazione verbale viene indicata con la sigla C.V. La comunicazione non verbale si realizza tramite un sistema particolare, con codifiche genetiche

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sia

in

fase

espressiva

che

ricettiva

spesso

usato

inconsapevolmente. Il sistema espressivo si concretizza nelluso di gesti, suoni vocali o strumentali, variazioni di postura durante un dialogo, e di tanti altri atteggiamenti mimico - emozionali. Essa viene identificata con la sigla C.N.V. Inizialmente luomo, per esprimersi, utilizzava unicamente tale sistema comunicativo. Le prime manifestazioni vocali sono state appunto emissioni di suoni privi di significato intrinseco, aventi valore quale espressione emozionale di varia natura. Lesigenza primaria di comunicare e di esprimere una emozione trae origine dallo stato di tensione presente in un dato momento nellindividuo; tutti gli individui utilizzano istintivamente tale sistema per scaricare tensione e per comunicare emozioni al prossimo. Il comportamento dellindividuo, le sue decisioni, derivano dalla esigenza interiore di scaricare tensione. Le tensioni stabili nascono sempre dal confronto tra ci che siamo e ci che vorremmo essere, tra ci che abbiamo e ci che vorremmo avere. Con levoluzione delluomo, ai sistemi di comunicazione primari si sono aggiunti altri sistemi sempre pi elaborati, integrando cos la fase mimico - emozionale con la fase semiologica, in cui

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il gesto spontaneo e lespressione emozionale, elaborati attraverso la parola, acquistano un valore socio - convenzionale univoco. Dallistintualit espressiva si passa cos ad una codificazione logica riconosciuta dal gruppo etnico che lha formata. Questa evoluzione ha comunque permesso al sistema mimico emozionale di permanere in attivit pi di quanto possiamo immaginare, pur variando il proprio ruolo originario, che da strumento di comunicazione diviene strumento analogico di scarico tensionale. Oggi tutti gli individui, nella vita quotidiana, scaricano in tal modo la tensione accumulata. Lattenzione dellinterlocutore su ci che il trasmittente esprime con la parola, ha permesso ai sistemi analogici di scarico tensionale di essere sempre attivati durante i vari momenti del rapporto interpersonale (sistema occulto di scarico tensionale).

I recettori analogici non ricoprono solo un ruolo ricevente, ma stimolano anche la trasmissione; chi a conoscenza del loro funzionamento pu caricare di tensione linterlocutore

utilizzando un sistema mimico - emozionale composto da

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atteggiamenti, gesti, suoni, simili a quelli espressi istintivamente dallaltro per scaricare la propria tensione. La comunicazione verbale indirizzata ai recettori logici del nostro interlocutore, mentre la comunicazione non verbale indirizzata ai suoi recettori emozionali; essa costituisce in sintesi un filo diretto con linconscio del soggetto, durante un procedimento ipnotico, e con quello del nostro interlocutore durante un comune dialogo. Non possibile, attraverso la sola parola, tarare perfettamente una stimolazione in rapporto alla esigenza inconscia o analogica del soggetto, in quanto loperatore potrebbe risultare troppo penalizzate o troppo gratificante, produrre una tensione esagerata oppure insufficiente. Ci presuppone che anche la C.V. abbia delle possibili implicazioni emozionali, ossia possegga, per deduzione, risvolti analogici, sia pur di non facile taratura. Lutilizzazione della C.N.V. permette alloperatore di Calibrare perfettamente una stimolazione microtensionale, in modo da farla divenire una emozione per il soggetto e quindi una fonte di energia, che questi dovr poi scaricare tranquillamente con la realizzazione della richiesta fenomenologica ipnotica.

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Lapplicazione

della

C.N.V.

in

campo

ipnotico

comunicazionale non stata adottata, consapevolmente, da nessuna Scuola al di fuori della nostra. Nessuno ha mai pensato che fosse possibile utilizzare questo sistema di comunicazione per creare delle microtensioni nellinterlocutore, e pilotarle per il raggiungimento degli obiettivi prefissati (fenomenologici / comportamentali - metodo diretto / metodo della Dipnosi ). In altre parole si tratta di rendere un servizio analogico al soggetto o interlocutore, contro un servizio logico che questi render naturalmente alloperatore. La produzione di

microtensione, attraverso gli atti Comunicativi o stimolazioni della C.N.V. ha una finalit ben precisa: far nascere una pulsione allinterno della struttura mentale del soggetto grazie alla distonia tra energia accumulata e possibilit di scarico nel momento contingente. Laccumulo energetico spinger il soggetto a porre in atto un comportamento gratificante nei confronti delloperatore e scaricare cos lenergia in eccedenza. Se il soggetto durante un dialogo identifica la fonte che crea la tensione energetica, ossia se loperatore aiuta il soggetto a

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riconoscere in lui la fonte stimolante e creatrice di detta tensione, egli costretto a gratificare le richieste formulate. Solo cos facendo gli sar possibile annullare laccumulo energetico accusato allinterno del suo essere. La decisione comportamentale non consapevole, ma automatica, istintiva, analogica; il soggetto avverte solo lesigenza di fare ci che la fonte di stimolazione richiede. Spesso, pi che di esigenza, si pu parlare di sincero desiderio, di un atto damore. Anche nella fase induttiva dellIpnosi Dinamica un sistema mimico - emozionale di C.N.V. permette alloperatore di attivare nel soggetto dei dinamismi ipnotici, cio dei carichi energetici che rappresentano la causa scatenante, allinterno del soggetto, di ci che definiamo:

STATO IPNOTICO.

La chiave di Salomone che determina un processo ipnotico non consiste nellespressione verbale : Ora tu cadrai in un sonno profondo!, ma nellutilizzo della C.N.V. quale strumento operativo che permette di creare nel profondo del soggetto la esigenza o, se preferite, il desiderio di gratificare loperatore ponendo in atto quanto da questi richiesto (FASE DI

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PILOTAGGIO); ci per poter cos scaricare la tensione energetica prodotta dalloperatore durante la fase induttiva. Noi abbiamo trovato nella C.N.V. lo strumento che ci permette di pilotare la componente microtensionale dellinterlocutore sino al raggiungimento dellobiettivo prefissato, il quale pu essere di ordine fenomenologico o comportamentale. Occorre, a questo punto, tener presente un fatto, di cui parleremo anche in seguito e che anticipiamo per sommi capi. Esiste per ciascun individuo una specie di zona franca denominata INDICE DI TOLLERANZA, entro il cui ambito possibile subire delle micro stimolazioni senza che lIO RAZIONALE se ne preoccupi, in quanto non ne viene sostanzialmente turbato lequilibrio. Naturalmente la tensione energetica avvertita dal soggetto non deve assolutamente superare lindice di tolleranza, pena il corto circuito, ossia linterruzione del rapporto ipnotico e relazionale da parte del soggetto, o quanto meno lattivazione di un comportamento nevrotico o aggressivo come unica possibilit individuale e autonoma di scarico di tensione.

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In Sintesi!

IL

LINGUAGGIO

DELLE

EMOZIONI

DIVIENE

COMUNICAZIONE IN QUANTO I RECETTORI ANALOGICI DELLINDIVIDUO COMPORTAMENTI SONO SENSIBILI AI GESTI E AI

DELLA

C.N.V.

ESPRESSA

DALLOPERATORE, INFLUENZANDO NOTEVOLMENTE IL RAPPORTO INTERPERSONALE.

ATTI ANALOGICI : Vengono cos definite le diverse espressioni d scarico tensione che il soggetto attua istintivamente durante un procedimento ipnotico - dinamico o durante uninduzione allo stato di veglia.

Loperatore della Comunicazione Integrale, utilizzando il canale analogico, invia le stimolazioni della C.N.V. (definite atti comunicativi) e produce nel soggetto delle microtensioni che determinano un surplus energetico allinterne dellessere.

Tale surplus energetico costringe il soggetto a porre in atto un comportamento favorevole alla propria esigenza di scarico energetico.

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Il comportamento favorevole del soggetto potr unicamente essere quello gratificante nei confronti delloperatore, perch solo in questo caso loperatore sospende le stimolazioni analogiche della C.N.V. e la conseguente produzione di microtensioni allinterno del soggetto.

ATTI COMUNICATIVI: Vengono cos definite le stimolazioni analogiche espresse dalloperatore per creare delle microtensioni nel soggetto durante la fase induttiva.

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CAPITOLO 1 IPNOSI DINAMICA

Il principio informatore dal quale parte il presente Corso di IPNOSI DINAMICA e dal quale traggono origine le nostre tecniche, si pu cos sintetizzare: IPNOSI DINAMICA SINONIMO DI COMUNICAZIONE INTEGRALE TRA

OPERATORE E SOGGETTO.

Una comunicazione integrale composta da una parte logica (C.V.) e da una parte analogica (C.N.V.).

Certamente la comunicazione ipnotica non conforme al comune concetto di comunicazione. Per noi occidentali comunicare vuoi dire trasmettere un messaggio (trasferimento di dati da una persona

trasmittente ad una persona ricevente). Per trasmettere un messaggio si usa generalmente la parola.

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La cultura occidentale ci dice di esprimere il messaggio il pi chiaramente possibile, se vogliamo avere il massimo delle probabilit di ottenere che il nostro interlocutore ponga in atto quanto da noi richiesto. La capacit di persuasione, la causa scatenante che costringe piacevolmente un interlocutore ad accettare ci che noi proponiamo, sono considerate elementi non controllabili, si ammette solo che esistano persone particolarmente abili nel toccare le corde giuste di un interlocutore. Si parla di carisma senza sapere cosa sia e come lo si ottenga; si lascia completamente al caso e allistinto tutto ci che, nella comunicazione umana, serve proprio per convincere. Esprimere un messaggio il pi chiaramente possibile, secondo la nostra cultura, significa fare

attenzione alla tonalit della voce, alla sintassi, alla grammatica ed agli argomenti. La parola stata sempre considerata come unico veicolo per comunicare; cos il politico comunica alla massa, il religioso ai suoi fedeli, il pap al figlio, il professore allallievo, il fidanzato alla fidanzata, lo psicoterapeuta al paziente e il paziente allo psicoterapeuta.

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Tutto questo ha portato a fondere in un unico blocco: atto comunicativo e contenuto, modi di espressione e messaggi, interpretazioni del mondo logico razionale e interpretazioni del mondo analogico irrazionale. La nostra cultura occidentale non ci ha mai permesso di comprendere cosa sono le emozioni, come comunica linconscio, quale linguaggio specifico utilizza, come possibile comunicare con linconscio del nostro

interlocutore, con le sue emozioni e con la sua anima. Tutta questa non cultura nella psicologia comunicazionale ci ha portato a ritenere che linconscio sia qualcosa che esiste ed al contempo non esiste. Questa superficialit di analisi ha spinto chi crede nellinconscio a pensare che sia possibile comunicare con la parte pi profonda del proprio essere nello stesso modo in cui si parla al capoufficio, allamico; nel mettere in atto questo tipo di comunicazione logica, inevitabilmente senza risposta, non otteniamo altro che soddisfare le nostre speranze contingenti di scarico. Linconscio, o parte non razionale, non pu comprendere il linguaggio con cui ci rivolgiamo a lui, al contempo i nostri disagi e le nostre preoccupazioni aumentano per questa

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mancata risposta. Il presente corso di ipnosi tende a far conoscere la realt analogica, ossia del profondo, nella sua intima essenza. Lallievo - operatore deve rendere un servizio analogico allinconscio del soggetto che si sottopone al test, se vuoi permettere a questi di venire, in breve tempo, alla realizzazione di fenomenologie ipnotiche. I concetti di Ipnosi e di Comunicazione sono per noi strettamente legati.

IPNOTIZZARE: Secondo le tecniche della Ipnosi Dinamica vuoi dire comunicare con linconscio di chi si sottopone al test, utilizzando un linguaggio specifico che di norma non si in grado di gestire consapevolmente.

IPNOSI DINAMICA: il modo di gestire efficacemente una Comunicazione Integrale, composta da C.N.V. (Comunicazione non

Verbale, cardine del procedimento ipnotico induttivo) e da C.V. (Comunicazione Verbale, strumento importante nella fase ipnotica di pilotaggio.

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Gli

effetti

della

Ipnosi

Dinamica

sono

basati

sulla

codificazione automatica di atti comunicativi privi di significato razionale e logico ma carichi di significati analogici; questi atti vengono recepiti unicamente per processi di tipo associativo non razionale, stimolando i dinamismi psichici dellinconscio. I processi associativi si basano essenzialmente sul fatto che, a livello di percezione non razionale, esiste un doppio binario sul quale ci si muove: il doppio binario delle GRATIFICAZIONI e delle PENALIZZAZIONI.

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Tale aspetto della comunicazione umana analogica, non razionale, ci permette di muoverci con estrema disinvoltura e determinazione; cosa che non potrebbe accadere se noi non avessimo prima identificato questa ambivalenza del messaggio comunicativo di tipo analogico (si - no, bene male, buono - cattivo). La tecnica ci permette di raggiungere una efficienza nella comunicazione non verbale (C.N.V.) talmente alta da permetterci di entrare in contatto reale con il nostro inconscio, se necessario, e con linconscio dei nostri interlocutori durante un evento comunicazionale o un procedimento ipnotico. Unefficienza tale da permetterci di porre il soggetto in uno stato assolutamente anomalo, nel quale di norma non viene a trovarsi; vale a dire in una condizione che nella vita di tutti i giorni si verifica in maniera eccezionale e non in maniera sistematica. Questo particolare stato non si identifica in specifiche fenomenologie; lo stato ipnotico che non solo il sonno atipico fenomenologico definito dal Braid quando coni il termine ipnosi (Hypnos = sonno) nel lontano 1841, soprattutto uno stato di ricettivit massima; ricettivit rivolta

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ai contenuti della comunicazione analogica, che consente al soggetto di trasformare gli atti comunicativi ricevuti in una realt soggettiva vera e propria. In sintesi lIPNOSI DINAMICA un metodo che permette ad un individuo (operatore) di creare in un altro individuo (soggetto) il desiderio di porre in atto le fenomenologie richieste durante il procedimento di ipnosi. Il

comportamento gratificante del soggetto, nei confronti delloperatore, nasce da una sua esigenza analogica di ridurre la tensione prodottagli dalloperatore. Tale esigenza diventa tanto pressante nel soggetto al punto da produrre fenomeni quali analgesia, catalessi degli arti e altre fenomenologie anche pi spettacolari. Esse investono anche la sfera neurofisiologica oltre a quella psicologica del soggetto.

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FASE INDUTTIVA E FASE DI PILOTAGGIO

In

ciascun

individuo

esiste

unesigenza

primaria

di

proiettare al di fuori determinati simboli precostituiti della propria mente. Loperatore non fa altro che stimolare queste esigenze di proiezione dellinconscio verso bersagli esterni, lui stesso diviene un bersaglio e quindi un SIMBOLO, ossia un elemento esterno che coinvolge, inizialmente senza che il soggetto ne sia consapevole. Ogni individuo, quando in contatto con il mondo esterno, subisce delle stimolazioni, tali stimolazioni attivano i processi psichici di base della dinamica mentale logica e analogica, pertanto lindividuo portato a vivere delle emozioni verso il mondo esterno identificandolo con una realt che gi gli appartiene (REALT SOGGETTIVA). Liter psicologico che il soggetto compie per dare sfogo a queste pulsioni quello di fare proprio loggetto che ha sollecitato la proiezione (fonte di sollecitazione = operatore) e successivamente di destabilizzare, di annullare, di razionalizzare il potenziale ipnotico che loggetto detiene.

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Il consumo della componente emozionale, lannullamento del potenziale ipnotico delloperatore, avviene nel momento in cui il soggetto pone in atto quanto richiesto (FASE DI PILOTAGGIO). Loperatore si pone nei confronti del soggetto come una fonte di stimolazioni atte a sollecitare proiezioni simboliche con conseguente desiderio di riappropriazione e

introiezione. La fase in cui lunico scopo delloperatore acquisizione del potenziale ipnotico viene detta FASE INDUTTIVA, quella in cui questi sollecita il soggetto a produrre fenomenologie ipnotiche o comportamenti particolari detta appunto FASE DI PILOTAGGIO. La situazione permette alloperatore stesso di penalizzare e gratificare il soggetto proprio favorendo o ostacolando il soddisfacimento della destabilizzazione. Se il soggetto pone in atto quanto richiesto, loperatore si lascia destabilizzare, ponendo fine allinvio di stimolazioni analogiche; se il soggetto non realizza quanto richiesto loperatore intensifica linvio delle stimolazioni analogiche prolungando cos la fase induttiva. Lio analogico, a differenza dellio logico e razionale, registra e interpreta

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unicamente le tensioni che accusa, e riconosce come bersaglio la fonte creatrice di dette tensioni. La parola il linguaggio dellio razionale e non dellio analogico.

LIO ANALOGICO COMUNICA CON LAMBIENTE TRAMITE LE TENSIONI CHE SUBISCE O

PRODUCE AD ALTRI.

LENERGIA

TENSIONALE

PER

LIO

ANALOGICO LEQUIVALENTE DELLA PAROLA PER LIO RAZIONALE E LOGICO

LIO ANALOGICO PIGRO, COMUNICA SOLO SE SOLLECITATO ED HA COME CANALE

PREFERENZIALE RICETTIVO - ESPRESSIVO LA C.N.V.

La pulsione rappresenta per lio analogico (o inconscio) lo strumento di comunicazione con lio logico, cos come il linguaggio lo strumento di comunicazione dellio logico e razionale nei confronti dellambiente. Comunicare con

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linconscio

dellinterlocutore

vuol

dire

provocare

in

questultimo delle microtensioni, che si trasformeranno automaticamente in coinvolgimenti emozionali e quindi in pulsioni.

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STATO DI TENSIONE ANSIOSA E DI TENSIONE EMOZIONALE

necessario a questo punto chiarire il concetto di tensione, se vogliamo comunicare con linconscio del soggetto. Tutti quanti noi durante i rapporti quotidiani viviamo delle tensioni, il nostro io razionale abituato a classificare dette tensioni in rapporto a molteplici variabili. Nellottica dellio analogico lo stato di tensione unico, o meglio, per lui non esiste distinzione tra sofferenza e piacere. Una tensione di tipo ansioso risulta per linconscio piacevole quanto una emozione perch gli rende comunque un servizio analogico. Cos non per il nostro io razionale, il quale effettua una netta e precisa distinzione tra stato di tensione ansioso (di sofferenza) e stato di tensione emozionale (di piacere) La comparazione che effettua lio razionale per definire piacevole o di sofferenza una tensione relativa a come viene registrato il simbolo, o meglio la fonte di stimolazione. Se lio razionale identifica negativamente la fonte

generatrice di stimolazioni, registrer come sofferenza la tensione avvertita (ansiosa); se invece la causa che

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determina lo stato di tensione identificata dallio razionale positivamente, lo stato di tensione che si produrr sar a sua volta registrato come piacere (tensione emozionale). Nel glossario avevamo definito la tensione come uno stato ansioso, ora usiamo il termine tensione emozionale anche per descrivere gli stati emozionali. In effetti la tensione, nella comune accezione, uno stato ansioso, ma a noi interessa mettere in evidenza, ora che abbiamo ampliato il discorso, quali siano le strette analogie tra le due identificazioni logiche dello stato soggettivo contingente. Entrambe infatti producono un servizio analogico, sono cio fonte di energia alimentatrice i simboli precostituiti ed i simboli logici; come causa prima del processo,

riconosciuta la fonte di stimolazione esterna (operatore ipnotico) Entrambi originano da un accumulo energetico identico e che viene ben descritto con il termine di tensione; sar il diverso destino di questa energia a qualificare in senso positivo o negativo lo stato vissuto. Per lio analogico positivo qualsiasi stato di tensione, sia ansioso sia emozionale.

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La classificazione in Positivo o Negativo, Emozionale o Ansioso, Piacere o Sofferenza, attribuita dallio razionale dellindividuo, non dalla classe totale del S e tanto meno dallinconscio. Lo stato di tensione ansioso scaturisce dalla distonia in eccesso tra produzione energetica ed esigenza di energia. La tensione unenergia necessaria per sopravvivere. Questa energia della mente, se eccedente rispetto al fabbisogno, pu essere registrata dal nostro io razionale come sofferenza, come ansia. Ogni fonte di produzione energetica un simbolo. Il simbolo vive dellenergia che sa produrre e uno stato emozionale sempre segno di una avvenuta acquisizione di potenziale ipnotico da parte di un qualche simbolo, sia esso persona o simbolo astratto.

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TENSIONE ANSIOSA = STATO TENSIONALE SUPERIORE ALLA CAPACIT DI ASSORBIMENTO

Nel momento in cui lio razionale dellindividuo identifica in modo negativo il simbolo o la causa scatenante della tensione, non esita a definire questa ansiosa. Quando loperatore, nel procedimento induttivo, produce una tensione nel soggetto superiore alla sua esigenza di assorbimento, questi reagisce con la fuga dallambiente o dalla situazione ove ritiene essere presente la causa scatenante del suo stato. Abbiamo quindi dei tentativi di CORTOCIRCUITO e, se possibile, delle vere e proprie interruzioni del rapporto comunicativo in atto. Lo stato di tensione ansiosa pertanto sinonimo di sofferenza per il nostro io logico e razionale. Loperatore durante un procedimento ipnotico, soprattutto nella fase induttiva, deve evitare di produrre nel soggetto una tensione eccedente lesigenza inconscia contingente, deve cio stimolare in maniera commisurata al potenziale ipnotico riconosciutogli in quel momento. Il valore energetico - tensionale ottimale delle stimolazioni deve essere pari al potenziale di sollecitazione (Potenziale

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Ipnotico)

che

linconscio

del

soggetto

riconosce

alloperatore. Tale riconoscimento costantemente suscettibile di

variazioni durante il procedimento ipnotico. Nel momento in cui loperatore produce stimolazioni aventi contenuto tensionale superiore al potenziale ipnotico attribuitogli dallio razionale del soggetto, si crea un evento critico. Il soggetto pu adottare due soluzioni per ovviare alla situazione riconoscere alloperatore un maggior potenziale ipnotico o CORTOCIRCUITARLO ed interrompere cos il rapporto ipnotico. La decisione del soggetto sar influenzata immediatamente dalle successive stimolazioni o ATTI COMUNICATIVI che loperatore decide di inviare. Nel momento in cui, nel rapporto ipnotico, si produce una fase critica, loperatore deve immediatamente gratificare il soggetto trasmettendo atti comunicativi gratificanti, cio riducenti tensione; in tal modo il soggetto avverte loperatore disponibile a ricevere un maggior potenziale ipnotico e ne accetta il servizio analogico. Se loperatore continua ad inviare atti comunicativi penalizzanti, anche immediatamente dopo la fase critica, il

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soggetto non registra analogicamente la disponibilit delloperatore, pertanto, a scopo di difesa, non gli attribuir un maggior potenziale ipnotico. Tale mancata attribuzione equivale alla variazione del modo in cui loperatore registrato, da positivo a negativo, ed ha come conseguenza per il soggetto laccumulo ansioso. Ricordiamo allallievo che il soggetto, a livello inconscio, ha sempre bisogno di energia e quindi di stimolazioni energetiche tensionali; definiamo servizio analogico il lavoro delloperatore atto a soddisfare tale esigenza. Se dipendesse solo dallinconscio del soggetto, il potenziale ipnotico delloperatore sarebbe immediatamente

elevatissimo senza nessun problema di tarature. Per ovvi motivi di difesa lio razionale del soggetto a riconoscere il valore ottimale del potenziale ipnotico delloperatore e, se ritiene pericoloso che questo aumenti, blocca

immediatamente il processo. La tensione emozionale uno stato tensionale piacevole non eccedente la capacit di assorbimento; esso insorge quando il soggetto identifica in modo positivo un simbolo producente tensione. Nel procedimento ipnotico si

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mantiene finch le stimolazioni sono di entit pari al potenziale ipnotico riconosciuto alloperatore. La reazione dellindividuo a questo tipo di tensione consiste nel desiderio di gratificare le richieste della fonte di stimolazione, divenuta ormai simbolo a tutti gli effetti. Nel momento stesso in cui il soggetto riconosce logicamente il potenziale ipnotico delloperatore, avverte lesigenza di destabilizzarlo, ma ci gli sar possibile solo attraverso la realizzazione delle fenomenologie richieste, dato che, a seguito della posizione ortostatica imposta allinizio

dellesperimento ipnotico, nessuna altra forma di scarico tensionale gli concessa. Il soggetto procede allannullamento del potenziale ipnotico delloperatore a mezzo del TRANSFERT IPNOTICO e con la realizzazione delle fenomenologie ipnotiche richieste dalloperatore. Riteniamo interessante rilevare che interesse del soggetto porre in atto quanto richiesto, dato che solo cos pu destabilizzare il potenziale delloperatore e quindi lo stesso rapporto ipnotico. Loperatore, durante un procedimento ipnotico, deve produrre nel soggetto una tensione emozionale, ossia non

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superiore allindice di assorbimento, come pure non superiore al potenziale ipnotico acquisito in quel preciso momento. necessario Nel momento in cui loperatore il ritenga suo

incrementare

significativamente

potenziale, deve produrre nel soggetto una tensione lievemente maggiore; una volta prodotto questo lieve stato dansia dovr far seguito una sua azione gratificante, affinch possa rendersi analogicamente disponibile a ricevere maggior potenziale ipnotico (Fase Critica).

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DIFFERENZA TRA TENSIONE ANSIOSA E TENSIONE EMOZIONALE

La tensione ansiosa un accumulo di energia tensionale che non pu seguire il suo iter naturale; lio dellindividuo ne blocca lo scarico verso bersagli che, pur riconosciuti validi a livello inconscio, non lo sono a livello razionale. In altri termini, lo stato di tensione ansiosa nasce in quanto lio razionale non riconosce loperatore idoneo ad assorbire nuovo potenziale ipnotico (operatore troppo penalizzante). A seguito di ci lindividuo si sottrae al rapporto, dimenticando che comunque deve sempre annullare il potenziale ipnotico gi acquisito dalloperatore, se non vuole vivere una sindrome di astinenza e un prolungato stato ansioso. La sofferenza potr essere rimossa per processi naturali, ma solo dopo un tempo commisurato allentit del potenziale gi riconosciuto. Cortocircuitare vuol dire interrompere il rapporto diretto con loperatore o con la persona che rappresenta, nella vita quotidiana, un simbolo. Erroneamente ogni individuo ritiene che il cortocircuito, linterruzione drastica del rapporto diretto con la persona -

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simbolo, possa rappresentare il pi efficace sistema di difesa. In verit, nella vita quotidiana, lesperienza ci insegna che il simbolo sopravvive nella mente e continua ad inviare stimolazioni analogiche, rendendo cos costante laumento del proprio potenziale ipnotico. Potenziale che lindividuo alla fine dovr riconoscere, volente o nolente, alla persona che oggettivizza tale simbolo. Tutto ci avviene senza che questa muova un dito, perch fa parte di un automatismo mentale. Tale processo denominato INFERTIZZAZIONE ed avviene automaticamente grazie ai continui pensieri che hanno per oggetto la fonte stimolante. Il soggetto si infertizza da solo, si produce automaticamente le stimolazioni penalizzanti che aumentano il potenziale del simbolo che vorrebbe combattere e sconfiggere. Il tutto pu essere rapportato alla frase - tipo dellinnamorato, che dopo un periodo di lontananza pi o meno forzata dalloggetto dei propri sentimenti, ammette di essere pi innamorato di prima. Il meccanismo di difesa ritenuto dallindividuo pi efficace, in realt rappresenta la difesa dello struzzo che mette la

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testa sotto la sabbia per non vedere ed interrompere cos, in modo illusorio, un rapporto difficile. Premesso ci, appare evidente che il cortocircuito effettuato dal soggetto in realt uno strumento operativo del suo inconscio, tendente a mantenere attiva lazione stimolante del simbolo o

delloperatore e non certamente ad annullarne gli effetti; per ottenere ci necessario destabilizzare il simbolo con lazione e non con la rinuncia al rapporto diretto.

LIMPOSSIBILIT E LA INCAPACIT, RITENUTA TALE DAL SOGGETTO, DI METTERE IN ATTO I MECCANISMI PSICOLOGICI DELLA DESTABILIZZAZIONE (CHE

RAPPRESENTANO IL PROCESSO DI ANNULLAMENTO DI UN SIMBOLO DEFINITO NEGATIVO), ESPONGONO IL SOGGETTO AD UN CONTINUO STATO ANSIOSO.

Lo stato di tensione emozionale, invece, si realizza proprio perch lio razionale dellindividuo permette lo scarico energetico verso il bersaglio pi gradito allinconscio; in entrambi i casi (Tensione Ansiosa o Emozionale) lIo Razionale non ha un potere decisionale autonomo in merito, ma la sua presa di posizione in rapporto al

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potenziale ipnotico acquisito dal simbolo bersaglio. Se la tensione prodotta da questo superiore allesigenza di accumulo del soggetto, questi registra uno stato ansioso e, di conseguenza, avvertir limpulso di penalizzare

loperatore. Se la tensione prodotta non superiore al potenziale ipnotico riconosciuto dallio razionale del

soggetto alla fonte stimolatrice, il soggetto avverte uno stato di tensione emozionale, piacevole, e di contro gratificher loperatore o il simbolo ponendo in atto quanto richiesto o sollecitato analogicamente. curioso anche rilevare come sia pi facile destabilizzare un simbolo positivo che uno negativo; lio razionale del soggetto, rilevando uno stato di tensione eccedente (ansiosa), tende pi a cortocircuitare che a gestire la destabilizzazione. Cos facendo, impedisce ai reali sistemi di difesa (destabilizzazione) di attivarsi e a questo punto il simbolo si differenzia dalloperatore cortocircuitato, continuando a inviare stimolazioni analogiche per i noti processi di infertizzazione; proiettive loperatore. esso assume alla tra laltro della connotazioni con

estranee

natura

relazione

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In un procedimento ipnotico il cortocircuito pu realmente costituire un valido sistema di difesa, solo se loperatore non ha fatto in tempo ad acquisire un potenziale ipnotico ottimale; purtroppo nei rapporti con i simboli della vita quotidiana il cortocircuito sempre negativo. La dinamica di un procedimento ipnotico la seguente:

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Riprendiamo alcuni concetti sulla COMUNICAZIONE!

Come la parola non altro che uno strumento atto ad esprimere essenzialmente un messaggio logico -

informativo, cos possiamo dire che la comunicazione analogica lo strumento atto ad entrare in contatto con linconscio del nostro soggetto, con la finalit specifica di creare in lui delle microtensioni con effetti ipnotici.

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ATTI COMUNICATIVI E COMUNICAZIONE ANALOGICA

LA POSSIBILIT DA PARTE DI UN OPERATORE DI FAR ACCETTARE POTERI UN CAMBIAMENTO DEL RADICALE DEI DATA

DECISIONALI

SOGGETTO,

DALLUTILIZZO DELLA COMUNICAZIONE ANALOGICA, CHE SI REALIZZA PRINCIPALMENTE ATTRAVERSO GLI ATTI COMUNICATIVI NON VERBALI; ESSA CONSENTE LACQUISIZIONE DI UN POTENZIALE IPNOTICO E LA RELATIVA PARTE ACCETTAZIONE DEL SOGGETTO E REALIZZAZIONE DELLE DA

RICHIESTE

FENOMENOLOGICHE O COMPORTAMENTALI.

Quando noi esprimiamo un qualsiasi messaggio, la frase usata ha dei contenuti logici, univoci. Facciamo un esempio:

Per cortesia mi apra la porta!.

Oltre

ai

contenuti

logici,

vengono

sempre

per ATTI

contemporaneamente

espressi

molteplici

COMUNICATIVI attraverso il movimento gestuale, lo

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sguardo, la tonalit della voce, le pause, le varie posture. Tutti questi atti comunicativi analogici e, se preferite, comportamentali, non vengono registrati a livello razionale dal ricevente, ma fanno scaturire in lui uno stato reattivo dinamico.

Gli atti comunicativi cos espressi producono nel soggetto delle microtensioni, le quali possono determinare un radicale cambiamento della sua comportamentistica, da negativa a positiva in rapporto ad una o pi richieste.

Il soggetto, durante un procedimento ipnotico, sar influenzato nella sua decisione di accettazione o di rifiuto di quanto richiesto dalloperatore, dal tipo di servizio analogico ricevuto tramite le stimolazioni di C.N.V. Leventuale rifiuto a realizzare le fenomenologie ipnotiche, ha certamente una matrice analogica. Infatti tale comportamento negativo legato al fatto che linconscio del soggetto, per poter avvertire lesigenza di gratificare loperatore

soddisfacendone le richieste verbali, ha la necessit di colmare le sue esigenze analogiche di carico tensionale.

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Possiamo quindi stabilire che:

TUTTI GLI INDIVIDUI NECESSITANO DI ENERGIA TENSIONALE IN RAPPORTO ALLE ESIGENZE

QUANTITATIVE DEI PROPRI SIMBOLI PRECOSTITUITI CHE COSTITUISCONO LINCONSCIO. QUANDO IL SOGGETTO AVVERTE UNO STATO DI TENSIONE INFERIORE RISULTA ALLE PER SUE LUI ESIGENZE

ANALOGICHE,

PENALIZZANTE

COMPIERE LATTO RICHIESTO. IL NON COMPIERLO (COSA GRATIFICANTE), SIGNIFICA CHE IL SUO INCONSCIO SOLLECITA LA FONTE DI STIMOLAZIONE TENSIONALE A SINO PRODURRE A ALTRA LE ENERGIA ESIGENZE

COLMARE

QUANTITATIVE DEI SIMBOLI PRECOSTITUITI.

Riprendendo i concetti sulla comunicazione, precisiamo di nuovo che la comunicazione umana sempre costituita da contenuti logici e atti comunicativi analogici. Gli atti comunicativi analogici sono espressi

inconsapevolmente nei rapporti quotidiani, come pure nei procedimenti ipnotici condotti secondo le tecniche della

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ipnosi tradizionale, lasciando alla casualit laderenza ottimale alle esigenze analogiche inconsce del soggetto. Gli stessi atti comunicativi analogici sono espressi

consapevolmente, e secondo un preciso iter operativo, nella lPNOSI DINAMICA e nei rapporti quotidiani in campo professionale o privato da chi a conoscenza delle tecniche comunicazionali della DIPNOSI Ampliando la comparazione tra Ipnosi Tradizionale e Ipnosi Dinamica possiamo aggiungere quanto segue.

IPNOSI TRADIZIONALE: Nellipnosi tradizionale loperatore trasmette messaggi che contengono atti comunicativi analogici, espressi

inconsapevolmente con la C.N.V., e contenuti logici espressi consapevolmente con la C.V. La massima attenzione rivolta ai contenuti logici dei tests di suggestionabilit quali ad esempio: Il tuo braccio diviene leggero, si solleva e via dicendo.

IPNOSI DINAMICA: Nellipnosi dinamica loperatore trasmette consapevolmente delle stimolazioni subliminali di tipo non verbale durante la

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fase induttiva, trasmette stimolazioni verbali solo nella fase di pilotaggio. Queste stimolazioni verbali vengono

trasmesse dopo aver preso atto del potenziale ipnotico acquisito durante la fase induttiva, ossia dopo aver ottenuto esito positivo nella verifica analogica terminale (passaggio da Flash Subliminale a Flash Ipnotico).

Riservandoci, in seguito, di entrare dettagliatamente nelle procedure induttive, occorre ora definire meglio ed esemplificare la comunicazione non verbale, per dare allallievo i singoli strumenti da usarsi nella metodologia della Ipnosi Dinamica. Quante volte ci siamo trovati a parlare con persone, per le quali avvertivamo antipatia o simpatia, senza saper riconoscere razionalmente la causa di questo diverso rapporto empatico. Evidentemente gli atti comunicativi della persona che ci risultata simpatica, si sono innestati perfettamente sulle nostre esigenze analogiche, mentre gli atti comunicativi della persona antipatica ci hanno creato tensioni eccessive e sono stati perci da noi registrati come penalizzanti. Certamente lo stato di fascinazione, quindi ogni

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procedimento ipnotico, presuppone la instaurazione di un rapporto empatico. Un opportuno rapporto empatico si ottiene utilizzando le tecniche della C.N.V., in Ipnosi Dinamica, e della DIPNOSI nei rapporti interpersonali privati e professionali.

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CANALI DI COMUNICAZIONE NON VERBALE

Ora vediamo quali siano questi atti comunicativi analogici che ci permettono di comunicare in modo analogico e subliminale con il non - io dellinterlocutore e ci consentono una diretta e immediata comunicazione con il nostro stesso non - io in Autoipnosi.

I canali di comunicazione non verbale che loperatore ipnotico pu utilizzare sono i seguenti:

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PROSSEMICA

Essa consiste nella gestione degli spazi comunicativi durante il dialogo con un ricevente o durante il

procedimento ipnotico. La prossemica si basa su avvicinamenti o allontanamenti delloperatore nei confronti del soggetto. Tutti quanti noi siamo a conoscenza, per cultura antropologica, che lo spazio, o meglio la distanza col nostro interlocutore durante un qualsiasi rapporto interpersonale, determina in noi uno stato di tensione o di rilassamento, in funzione della sua entit e del tipo di rapporto in atto. Es : Provate ad avvicinarvi ad una distanza di 20 cm dal vostro capoufficio o direttore mentre esponete un problema o semplicemente dialogate con lui, osserverete che indietregger immediatamente ristabilendo uno spazio di circa 50 cm dalla vostra persona. Poi, provate con la vostra partner o il vostro partner; questa volta cercate di mantenere tra di voi una distanza di 50 cm circa. Osserverete che, di l a poco, sar il vostro partner o la vostra partner ad avvicinarsi a voi, ad una distanza di circa 30 cm.

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Tutto questo vuoi dire che labile gestione degli spazi fisici comunicativi pu permettere alloperatore di creare stati di microtensione, pilotabili nel soggetto che si sottopone ad un test di ipnosi dinamica ed in chiunque imposti con lui un rapporto dialogico. Loperatore verr registrato dal soggetto gratificante o penalizzante, in rapporto alla distanza comunicazionale impostata ed alla fase specifica del rapporto in atto.

CINESICA

Questo canale non verbale viene utilizzato attraverso luso dei gesti, dei movimenti delle braccia o degli arti inferiori, senza variare la distanza tra noi e il nostro interlocutore. Anche la cinesica permette alloperatore di creare stati di tensione nellinterlocutore o nel soggetto che si sottopone al test di ipnosi. Naturalmente per la cinesica, come del resto per la prossemica e la digitale, utile una classificazione dei movimenti possibili in diverse categorie. I passi magnetici, per esempio, sono atti comunicativi della Cinesica.

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PARALINGUISTICA

largamente utilizzata nei procedimenti di induzione ipnotica e consiste nellemissione di suoni vocali o strumentali indirizzati direttamente allinconscio del

soggetto che si sottoposto al procedimento ipnotico. Tali suoni infatti sono espressioni prive di contenuti logici. Pensate ad un indigeno di una trib africana che tenta di dirvi qualcosa attraverso i suoni vocali che emette, oppure provate ad immaginare di dover comunicare con una persona escludendo parole di senso compiuto e facendo uso solo di suoni. I suoni strumentali possono essere emessi battendo con le vostre dita su una superficie che possa vibrare

(tamburellando su un tavolo, su un mobile ecc.) o utilizzando veri e propri strumenti musicali. Nella fase ipnotica sperimentale si possono anche utilizzare strumenti elettronici, come sintetizzatori ed altri. La paralinguistica consiste quindi nella gestione dei suoni strumentali e vocali privi di una codifica logica in comune col ricevente.

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Pensate ai suoni che vengono uditi entrando nella casa della paura o allinterno del drago al luna park della vostra citt, o anche a quegli strani suoni che udite durante la notte in casa vostra: larmadio che scricchiola, un rumore di passi ecc.

DIGITALE

Essa si esprime attraverso toccamenti effettuati con le mani, dalloperatore, su varie parti del corpo del soggetto. La digitale non ha alcun aggancio con teorie relative al magnetismo, ma la si utilizza semplicemente effettuando su alcune parti del viso, delle mani e del tronco del soggetto delle digitopressioni pi o meno accentuate. Il toccamento di una parte del corpo del soggetto produce delle microtensioni intense; loperatore va ad occupare lo spazio comunicativo appartenente al soggetto in un modo pi suggestivo di quanto non avvenga con la prossemica, rendendo latto comunicativo pi rapido e con contenuti emozionali pi penetranti. Infatti lavvicinamento spaziale al corpo delloperatore determina nel soggetto una minore tensione rispetto ad un

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veloce e imprevedibile toccamento, per esempio del viso, realizzato senza variare prossemicamente le distanze impostate. La comunicazione digitale, espressa per dallinterlocutore, assume importanza rilevante durante la formulazione delle verifiche analogiche che loperatore pone in atto durante la fase induttiva. Rimandiamo tale argomento al capitolo specifico.

RIASSUMENDO:

Digitale, Prossemica, Cinesica e Paralinguistica sono i canali di comunicazione analogica che loperatore utilizza in un procedimento induttivo di Ipnosi Dinamica, per stimolare linconscio del soggetto. Giunti a questo punto occorre rilevare le difficolt che insorgono nel momento in cui si decide di produrre su se stessi uno stato di tensione, qualora si intenda utilizzare le tecniche della Ipnosi Dinamica. Tutto questo naturale, infatti non possiamo coinvolgere noi stessi

consapevolmente, dal momento che siamo noi a deciderlo siamo anche noi a scegliere lo strumento con cui sollecitare

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la tensione; la conoscenza del mezzo esclude che levento sia inatteso, inaspettato, misterioso, situazione che sta alla base dei normali stati di tensione. Vogliamo dire che, nella vita quotidiana, molto pi facile produrre tensione agli altri che a se stessi; ecco perch le tecniche autoipnotiche trasmesse semplicemente attraverso la lettura, non hanno alcuna probabilit di essere riprodotte. Abbiamo precedentemente detto che lio razionale registra solo la comunicazione logica e non quella analogica, se proferite la C.N.V. Nel caso in cui lio razionale sia a conoscenza del significato di questultima, essa diviene C.V.; quindi una comunicazione analogica pu divenire logica anche se si esprime in codici normalmente elaborati per pura analogia.

Per esempio, pensate ai suoni dellalfabeto Morse quando il ricevente ne conosce lesatto codice.

Tuttavia i suoni subliminali della C.N.V. non potranno essere decodificati dallio del soggetto, come avviene per lalfabeto Morse, a causa della loro infinita variet e variabilit. Ci non pu avvenire nel procedimento di ipnosi diretta,

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anche se lefficacia di singole stimolazioni non garantisce il successo dellesperimento senza una concomitante

strategia ipnotica; ci non accade neppure ad operatori che seguono il corso di autoipnosi, perch totalmente impossibile quantificare tutti i messaggi induttivi e

ricordarne il significato ad ogni successivo riascolto.

CONTROLLO DELLA TENSIONE ANSIOSA DELLOPERATORE DURANTE LEFFETTUAZIONE DEGLI ESPERIMENTI

Un problema apparentemente opposto, ma la cui soluzione sta in processi intrapsichici analoghi, per loperatore ipnotico il controllo della propria tensione ansiosa appena prima e durante leffettuazione di procedimenti induttivi. La pratica autoipnotica e luso del Simbolo Commutatore, in concomitanza dellavvio del procedimento eteroinduttivo (nei confronti di un soggetto), sicuramente di enorme aiuto qualora sussistano forti inibizioni e stati di ansia, ma le consuete difficolt iniziali possono essere in genere affrontate e risolte applicando grande intenzione ed attenzione ai risvolti tecnico - metodologici.

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La coscienza e padronanza dei vari mezzi operativi il primo e pi importante fattore di sicurezza per loperatore ipnotico della nostra scuola.

Loperatore perci colui che usa tutta la gamma dei possibili messaggi, ma su cosa deve basarsi per garantirsi il risultato positivo, ossia la realizzazione certa della fenomenologia ipnotica?

La risposta SEMPLICE: SUL POTENZIALE IPNOTICO ACQUISITO O DA ACQUISIRE ULTERIORMENTE.

Attraverso gli atti comunicativi della C.N.V. (fase induttiva), loperatore ha la possibilit di far accettare allinterlocutore una azione, anche se apparentemente non esiste alcuna motivazione logica che possa giustificarla.

IL POTENZIALE IPNOTICO PERMETTE DI VARIARE I PARAMETRI LOGICI UTILIZZATI DALLINDIVIDUO IN UN DATO MOMENTO, DA SFAVOREVOLI A FAVOREVOLI. Il potenziale ipnotico trasforma un atteggiamento

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antagonista in uno non antagonista, complementare cio agli obiettivi di chi questo potenziale ha saputo farselo attribuire. I parametri logici sono costituiti da molte variabili, ma queste assumono pesi diversi a seconda della spinta pulsionale che ci sta dietro.

per questo che, pur essendoci sempre una motivazione analogica per ogni comportamento, ogni comportamento pu per vestirsi di adeguate giustificazioni logiche.

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CAPITOLO 2 GRATIFICAZIONI E PENALIZZAZIONI

Le favole che ci venivano raccontate dai nostri genitori durante linfanzia, erano impregnate di gratificazioni e di penalizzazioni. Tanto per citarne alcune, vi ricordate la fata di Pinocchio che gratificava e penalizzava il bambino/burattino a seconda del suo comportamento buono o cattivo; oppure Cappuccetto Rosso che, in relazione alla propria

obbedienza, veniva dalla sorte gratificata o penalizzata? Il nostro pap, la nostra mamma, la maestra, i professori, se ben ricordate, ci gratificavano se ci si comportava secondo il programma definito e ci penalizzavano se questo non avveniva. Le gratificazioni e le penalizzazioni non si fermano allet infantile e adolescenziale; anche ora che siamo adulti riceviamo e trasmettiamo al prossimo gratificazioni o penalizzazioni a seconda dei casi. Analizzando questo fondamentale aspetto della

comunicazione pi in profondit, possiamo rilevare che le gratificazioni ricevute ci recano piacere, mentre le

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penalizzazioni dispiacere; le gratificazioni che trasmettiamo al prossimo ci fanno meno piacere delle penalizzazioni che possiamo dare. Certamente, in un primo momento tutto questo vi suoner male, ma se fate un attimo di attenzione su voi stessi e annullate ogni forma di falsa ipocrisia e di

convenzionalismo vedrete che quanto abbiamo detto, tutto sommato, non cos sgradevole come credevate al primo impatto. Bene, ora vediamo cosa vuoi dire tutto questo secondo lottica dellinconscio.

GRATIFICAZIONE: Riduzione della tensione con sensazione di piacere.

PENALIZZAZIONE: Aumento della tensione con sensazione non piacevole.

Tutto questo vale anche secondo lottica della Ipnosi Dinamica. In qualsiasi messaggio noi distinguiamo latto comunicativo dai contenuti logici, possiamo aggiungere che un atto comunicativo penalizzante se produce aumento di

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tensione in chi lo riceve e gratificante se produce una riduzione della tensione.

Es : Immaginate che lo stato di tensione dei soggetto sia simile ad una colonnina di mercurio di un termometro: se la temperatura sale una penalizzazione per il soggetto, se scende una gratificazione.

Analogamente, ai fini ipnotici, qualsiasi aumento di tensione che il soggetto avverta a seguito di atti comunicativi delloperatore, viene definito penalizzante, mentre una stimolazione che provochi riduzione della tensione viene definita gratificante.

GLI

ATTI

COMUNICATIVI

ANALOGICI

VENGONO

CLASSIFICATI, NELLIPNOSI DINAMICA, GRATIFICANTI O PENALIZZANTI IN RAPPORTO ALLA VARIAZIONE DELLO STATO DI TENSIONE CHE ESSI STESSI PRODUCONO.

Laccumulo di tensione crea al soggetto la necessit del suo scarico.

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Lo scarico pu essere pilotato da un operatore, nei procedimenti di Ipnosi Dinamica, e dallallievo su se stesso nei procedimenti di Autoipnosi.

Esistono scarichi di tensione naturali, definiti scarichi analogici in quanto lio razionale dellindividuo non ne prende atto consapevolmente ed esistono scarichi pilotati, ossia impostati razionalmente.

Loperatore durante i procedimenti induttivi deve bloccare gli scarichi naturali di tensione (analogici) che il soggetto pone in atto durante le stimolazioni induttive. Cos facendo loperatore determina nei soggetto un accumulo di tensione che verr successivamente pilotato ipnoticamente. Tutto questo avviene tramite limposizione al soggetto del mantenere una POSIZIONE ORTOSTATICA.

Il soggetto deve stare in piedi, in una posizione di semirigidit muscolare e rimanere immobile ad occhi chiusi.

Regole fondamentali di un procedimento di Ipnosi Dinamica sono le seguenti:

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PRODURRE NEL SOGGETTO UN ACCUMULO DI MICROTENSIONI, UTILIZZANDO ATTI COMUNICATIVI PENALIZZANTI E IMPONENDOGLI UNA POSIZIONE ORTOSTATICA DURANTE LA FASE INDUTTIVA, PER EVITARGLI ANALOGICO. QUALSIASI FORMA DI SCARICO

TARARE LEFFETTO DEGLI ATTI COMUNICATIVI PENALIZZANTI CON ATTI GRATIFICANTI, PER NON SUPERARE SOGGETTO. LINDICE DI TOLLERANZA DEL

Giunti a questo punto, occorre esaminare per quale motivo tutto questo sia necessario!

Ma prima di poter fare ci indispensabile analizzare i meccanismi psicologici di base della mente umana, ossia le funzioni di ogni fondamentale istanza mentale.

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STRUTTURA MENTALE, IO - NON IO

Analisi struttura mentale del ricevente (soggetto sottoposto ad induzione).

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A questa istanza demandato il ruolo di organizzare, definire, apprendere informazioni dallambiente, favorire o neutralizzare le fonti di stimolazione. Ossia, in ambito ipnotico, scegliere il ruolo comportarnentale attimo per attimo, in rapporto alle esigenze operative delloperatore e dalle proprie tensioni inconsce. Lio razionale preposto alla identificazione e alla destabilizzazione del potenziale ipnotico delloperatore. Le gratificazioni fenomenologiche che il soggetto pone in atto nei confronti delloperatore mirano a raggiungere il risultato di destabilizzare il potenziale ipnotico acquisito dalloperatore durante la fase induttiva, introiettandone (annullandone) cos il simbolo.

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Le emozioni, le pulsioni, i desideri, i conflitti interni, sono tutte realt soggettive che scaturiscono da una esigenza del non io (inconscio) di vivere delle tensioni, cio procurarsi lenergia per la sopravvivenza. A tal fine esso utilizza i bersagli che la vita quotidiana o loperatore ipnotico sono in grado di rappresentare di volta in volta. Questa esigenza non sempre soddisfatta, perch lIO RAZIONALE dellindividuo blocca, quando pu, le situazioni necessarie allinconscio (o NON IO) per la produzione della tensione (meccanismi di difesa). In netto antagonismo con lio razionale, compito del non io quello di sviluppare ogni fonte di stimolazione, rendendola sempre pi potente.

Precisiamo

che

lIO

razionale

riconosce

il

simbolo

operatore, o meglio il suo potenziale ipnotico, solo quando ritiene di non poterlo pi disconoscere.

Immaginate una stanza con una unica via di uscita rappresentata da una porta.

Stanza = Istanza dellinconscio (o NON IO).

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Porta

= IO RAZIONALE, con potere di apertura o chiusura dellambiente, condizionato alle

esigenze dei pi influenti simboli precostituiti e a danno di quelli in evoluzione.

Lenergia prodottasi allinterno della stanza (stato di tensione nel soggetto) cerca di uscire per raggiungere il bersaglio naturale di scarico (operatore), questo possibile solo se lIO RAZIONALE apre la porta.

Lapertura della porta condizionata dal modo in cui loperatore si presenta al soggetto, o meglio allio razionale del soggetto in quel preciso momento (fase critica) . Se loperatore viene registrato penalizzante in quel preciso momento, lIO RAZIONALE del soggetto chiude la porta e non gli permette di acquisire un maggior potenziale ipnotico.

Se loperatore viene registrato gratificante, la porta si apre permettendo la sua piena investitura emozionale, con il conseguente aumento del potenziale ipnotico

riconosciutogli dal soggetto.

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Giunti a questo punto lallievo si domanda come possa loperatore, in un procedimento ipnotico, rendersi conto se la porta dellio razionale del soggetto aperta o chiusa. La risposta va ricercata nel comportamento del soggetto durante la fase di passaggio da flash subliminale a flash ipnotico.

Durante questa fase loperatore imposta la verifica analogica terminale, cio inserisce la parola tra i propri atti comunicativi, controllando che il soggetto non deglutisca. In caso affermativo la verifica risulta negativa, quindi la porta dellio razionale ancora chiusa; nel caso in cui il soggetto non deglutisca durante linserimento della C.V., la verifica risulta positiva, quindi la porta gli aperta; ci vuol anche dire che il servizio analogico stato perfettamente reso durante la fase induttiva.

Nella fase di pilotaggio la verifica logica positiva rapportata alla realizzazione o meno della fenomenologia ipnotica richiesta verbalmente dalloperatore. Nella Ipnosi Dinamica esistono tre tipi di verifiche:

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le verifiche subliminali (fase induttiva); la verifica analogica terminale (passaggio da flash subliminale a flash ipnotico);

le verifiche logiche (fase di pilotaggio);

Da tutto ci appare evidente come sia fondamentale ai fini ipnotici creare ben calibrate microtensioni nel soggetto, utilizzando gli atti comunicativi della C.N.V.; ma altrettanto importante che lio razionale del soggetto accetti loperatore e non ponga in atto i meccanismi di difesa (porta chiusa). Precisiamo che laccettazione da parte dellio razionale del soggetto non avviene per una analisi logica della situazione contingente, ma semplicemente sulla base del perfetto servizio analogico reso durante la fase induttiva, cio dellintensit tensionale prodotta in rapporto alla necessit inconscia contingente.

In prossimit di una fase critica (verifica), loperatore deve inviare ATTI COMUNICATIVI GRATIFICANTI per

rassicurare lio razionale del soggetto ed indurlo cos ad aprire la porta.

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Lio razionale di solito non indulgente verso i nuovi simboli nascenti (vedi operatore nella fase induttiva), in taluni casi pu avvenire che il soggetto necessiti di forti accumuli di tensione prima che il suo IO RAZIONALE identifichi loperatore come simbolo e gli attribuisca quindi un potenziale ipnotico. I soggetti con simili esigenze vengono definiti ATIPICI, in quanto i simboli precostituiti allinterno della loro mente necessitano di unalimentazione tensionale enorme in rapporto alla media. Per tale motivo, gli atti comunicativi espressi dalloperatore devono essere numerosi o

particolarmente efficaci per poter mettere in azione, nel soggetto, i meccanismi di identificazione dellio razionale (apertura porta) e determinare il riconoscimento del proprio potenziale. Listanza del NON IO preposta, attraverso i meccanismi base della proiezione e dellincorporazione, alla produzione autonoma di energia tensionale (infertizzazione), tendente a caricare il desiderio. Per attivare i procedimenti di infertizzazione, necessario che il non io del soggetto subisca stimolazioni tali da interessare anche lio razionale, questo attribuir alla fonte di stimolazione il valore di

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simbolo e su questo saranno impostati i dinamismi autonomi che prescindono dalla presenza o dallazione di un operatore e che garantiscono quindi in ogni caso la sopravvivenza dellinconscio. Listanza dellio razionale preposta, tramite i meccanismi di base della identificazione e della destabilizzazione, allannullamento del potenziale ipnotico del simbolo operatore (introiezione). Loperatore stimola nel soggetto il meccanismo di base della identificazione ogni qualvolta superi positivamente la fa se critica di verifica e si presenti come simbolo; acquisendo sempre pi potenziale ipnotico, sollecita poi lesigenza di essere destabilizzato. Ci potr avvenire tramite la realizzazione delle

fenomenologie ipnotiche. Il soggetto in ipnosi attua la destabilizzazione del potenziale ipnotico delloperatore ogni qualvolta lo gratifica. Il

cortocircuito del rapporto ipnotico da parte del soggetto non una destabilizzazione di potenziale ipnotico, ma

semplicemente una interruzione del rapporto diretto. Quando parliamo di IO RAZIONALE, intendiamo riferirci sempre allistanza dellindividuo preposta alla

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identificazione ed alla destabilizzazione di un simbolo; pertanto il termine non sta ad indicare il potere decisionale, di analisi o di ragionamento dellindividuo, ma esattamente e soltanto una sua istanza mentale.

Il potere decisionale, la ratio di un individuo, le sue argomentazioni, sono delle semplici sintesi operative della istanza mentale razionale, sintesi definibili anche come VARIABILI di una COSTANTE rappresentata dalle

fondamentali esigenze dei simboli egemoni e dalla modalit operativa dei meccanismi psicologici di base.

Operando sulla costante si agisce sulle radici dellalbero e contemporaneamente su tutti i suoi rami, operando su una variabile si agisce esclusivamente su uno specifico ramo, ed il tempo impiegato per segare il ramo spesso sufficiente allalbero per produrne altri nuovi ed indesiderati. Secondo le concezioni freudiane, descritte nel quadro della seconda teoria dellapparato psichico, la mente umana si compone di tre istanze con funzioni operative e struttura distinte ma al contempo interattive.

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Alla prima rappresentazione topica noi apportiamo una variante, intervenendo con una nuova denominazione cio il NON IO; esso raggruppa in un unico blocco listanza del SUPER IO freudiano e la istanza dellES. Tutto questo, oltre che rendere ragione alla funzione attiva e stimolatoria dei simboli, permette alloperatore ipnotico lacquisizione di una concezione operativa di semplice riferimento e di puntare tutta la sua attenzione, durante il procedimento ipnotico, al servizio analogico.

La costante di ogni individuo la ricerca di fonti di stimolazione, nellambiente che lo circonda, atte a favorire la produzione di energia psichica di cui necessita.

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In altri termini, possiamo affermare che il fenomeno ipnotico un evento naturale che permette la creazione di un simbolo, al pari di altri rapporti di relazione che

periodicamente si impostano nella vita quotidiana. La differenza risiede unicamente nelle originali richieste che il simbolo operatore formula al soggetto, rispetto al tipo di comportamento e ai modi naturali di richiesta che un simbolo divenuto tale esprime nella vita quotidiana. Intendiamo precisare che il SIMBOLO ROBERTA non si limita a chiedere al proprio partner di effettuare una catalessi, a prova del suo potenziale ipnotico, ma ben altre richieste esprime nel tentativo di gestire e pilotare il comportamento del proprio partner verso gli obiettivi precostituiti.

Nel procedimento ipnotico loperatore si pone al servizio della costante energetica, creando nel soggetto delle microtensioni (fase induttiva) sino a quando ogni posizione competitiva (di rifiuto) si sia trasformata in ruolo

complementare (di accettazione).

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La realizzazione della fenomenologia richiesta implica ladozione di un ruolo complementare da parte del soggetto. Loperatore deve entrare in comunicazione, nei procedimenti ipnotici, con entrambe le fondamentali istanze dellio del soggetto:

La seconda classe condiziona la prima, imponendole un ruolo complementare o competitivo nei confronti della fonte di stimolazione. Pertanto gli attori che entrano nella scena ipnotica sono i seguenti:

LIO RAZIONALE O CONSCIO con le sue esigenze di identificare prima e di destabilizzare poi i simboli che hanno superato il potenziale subliminale, e che ha quindi dovuto riconoscere.

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IL NON IO O INCONSCIO con lesigenza di creare continuamente simboli che possano stimolarlo e

provvedere cos alla alimentazione energetica dei suoi simboli precostituiti.

LOPERATORE

IPNOTICO

che

deve

soddisfare

le

esigenze analogiche del non io del soggetto senza attivare le difese dellio razionale, per acquisire un potenziale ipnotico sufficiente a raggiungere lobiettivo imposto

(fenomenologie ipnotiche)

Introiettare loperatore vuol dire privarlo del suo potere stimolante.

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Tale necessit viene soddisfatta attivando nei confronti del simbolo o fonte di stimolazione i meccanismi di:

IDENTIFICAZIONE Tu detieni un potenziale ipnotico nei miei confronti e pertanto sei.

DESTABILIZZAZIONE Io ti gratifico nelle tue richieste per poter cos far cadere il tuo interesse a stimolare il mio non io, con linvio di altre stimolazioni analogiche.

Lesigenza di introiettare che il soggetto avverte nei confronti delloperatore riconosciuto simbolo, permette di concludere positivamente un procedimento ipnotico con la realizzazione di tutte le fenomenologie richieste, prima del raggiungimento dello stato di equilibrio (ANNULLAMENTO DELLA TENSIONE) da parte del soggetto. Il non io, per contro, ha il compito di mantenere sempre attivo, per fini energetici, il potenziale del bersaglio emozionale che il simbolo - operatore rappresenta. La tensione verr successivamente prodotta dallo stesso NON

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IO del soggetto, attraverso i meccanismi autonomi di infertizzazione. Ribadiamo che il processo autonomo di infertizzazione determina un incremento dello stato

tensionale del soggetto. Perch si inneschi detto processo necessaria la presenza di un simbolo (OPERATORE NELLA FASE DI PILOTAGGIO). Con un granello di sabbia la mente umana pu creare un isola ed anche un continente.

Per soddisfare tale necessit occorre che vengano prima attivati nei confronti di un operatore i meccanismi di:

PROIEZIONE Sento il tuo fascino

INCORPORAZIONE Sento il tuo potere

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Cardine di tutta la nostra pratica ipnotica la profonda coscienza che le necessit di alimentazione energetica degli altrui simboli precostituiti creano e creeranno sempre ampie possibilit di divenire simbolo, fruendo di tutti i vantaggi che ci comporta; inoltre che non necessario adottare complicate strategie quando si sia capaci di rendere con tempismo il servizio analogico.

Gli

ATTI

COMUNICATIVI

della

C.N.V.

permettono

alloperatore, durante la fase ipnotica induttiva, di attivare e fortificare il processo di infertizzazione nel soggetto, facendosi conseguentemente riconoscere nel ruolo di bersaglio analogico prima e di simbolo poi.

Queste antitetiche esigenze delle due classi mentali apparentemente si combattono, ma in realt risultano perfettamente complementari ai fini della sopravvivenza della Mente. Esse permettono allindividuo di vivere delle tensioni; queste tensioni energetiche scaturiscono dalla duplicit contrastante, ma vengono fortificate dalla

resistenza che il bersaglio-simbolo oppone alla propria destabilizzazione.

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Vogliamo affermare che lo stato di tensione energetico scaturisce dalla distonia tra quanto stato proiettato e successivamente incorporato dallindividuo a livello

analogico (livello del Non Io), con quanto stato identificato e destabilizzato a livello dellio razionale. La distonia di sintesi tra lIo Razionale e il Non Io determina il flusso energetico originario, pi consistente il desiderio (NON IO) rispetto al possesso (IO RAZIONALE) e pi tensione energetica si crea.

Cerchiamo di essere pi chiari!

Lo stato di tensione energetico si produce nellindividuo dalla distonia tra desiderio delloggetto rispetto a quanto si ritiene di possederla. Se lindividuo riesce a possedere loggetto per quanto lo desidera, la pulsione si spegne in quanto il valore tensionale zero. Il desiderio pu raggiungere diversi livelli di intensit e, rispetto a tale livello, loggetto che si desidera pu essere posseduto integralmente, parzialmente, oppure non

posseduto affatto. Se viene posseduto integralmente si

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annulla la distonia relativa e con esso il simbolo che loggetto rappresenta per lindividuo. Accettiamo per un attimo lipotesi di poter valutare gli indici di desiderio e di possesso, ossia quanto desiderio riteniamo di poter soddisfare nei confronti di un oggetto X, con un comune termometro che ci indichi il valore energetico di ciascun indice(desiderio - possesso). Ora, identifichiamo pure tale simbolo in un oggetto materiale, per esempio una automobile, una Mercedes. Utilizzando per analogia il parametro termometrico,

potremmo rilevare che il nostro desiderio di possedere una Mercedes sia di 80, mentre il possesso, o meglio il godimento di tale bene, di 30 (poniamo il caso che la Mercedes ci venga prestata da un amico per tempi limitati e non quindi integrale il godimento del bene). Analizziamo ora il tutto secondo i parametri della nostra mente! Sul desiderio di 80 nulla da aggiungere, tale il desiderio soggettivo che abbiamo. Il godimento di tale bene di 30; questo vuoi dire che possediamo solo parzialmente lauto, infatti, in base allesempio espresso, luso o il godimento ci viene concesso da altri e per un tempo limitato.

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Ossia, per vincoli indipendenti dalla nostra volont, non possiamo utilizzarla come desidereremmo (per 80), ma solo per 30. Occorre saper valutare il possesso in termini di uso, godimento, non in termini di propriet; il NON IO infatti non riconosce la propriet formale n il negoziato di acquisto di un bene. In questo caso sussiste una netta discordanza tra desiderato e goduto (o posseduto), esattamente di 50. Tutto questo ci indica che lo stato di tensione emozionale da noi vissuto per lauto di 50. Schematizzando abbiamo:

80 = DESIDERIO DELLOGGETTO 30 = GODIMENTO O POSSESSO DELLOGGETTO 50 = STATO DI TENSIONE RELATIVO AL SIMBOLO MERCEDES (ENERGIA DI VITA scaturente dalla distonia tra quanto desiderato e quanto posseduto). In altre parole il simbolo auto (Mercedes) rende allinconscio un servizio analogico di 50. Questa energia tensionale va ad alimentare i simboli precostituiti allinterno dellindividuo che ha scelto tale bene come propria fonte di stimolazione.

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Da ci si deduce che:

LO

STATO

DI

TENSIONE

ENERGETICO

DIRETTAMENTE

PROPORZIONALE ALLA

DISTONIA

ESISTENTE TRA IL DESIDERATO E IL POSSEDUTO. LO STATO DI TENSIONE ENERGETICO PU ESSERE REGISTRATO, DALLINDIVIDUO CHE LO SUBISCE, COME STATO DI TENSIONE ANSIOSO (ECCESSIVA PRODUZIONE ENERGETICA) O STATO DI TENSIONE EMOZIONALE (PRODUZIONE ENERGETICA OTTIMALE).

Se lo stato di tensione supera quanto necessita ai simboli precostituiti, leccedenza si trasforma in stato ansioso. Gli atti comunicativi della C.N.V espressi dalloperatore sono delle stimolazioni analogiche; queste stimolazioni vengono identificate dal soggetto grazie al valore

energetico - tensionale che ne scaturisce. bene precisare ancora che con il concetto di posseduto intendiamo riferirci non allacquisto commerciale di un bene, ma al consumo o riduzione del potenziale ipnotico delloggetto desiderato nei confronti del quale lindividuo coinvolto.

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Schematizzando:

SIMBOLO

Il simbolo una fonte di stimolazione che fa scaturire nel soggetto una tensione energetica; rappresenta un desiderio non interamente appagato, cio la distonia tra il desiderio (consapevolezza del desiderio) e la presa atto di quanto posseduto (consapevolezza del possesso).

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Un simbolo tale sino a quando non stato privato del proprio potenziale di stimolazione energetica, o

coinvolgimento.

Questo potenziale di stimolazione energetica viene definito POTENZIALE IPNOTICO.

La fonte di stimolazione definita tecnicamente simbolo funzionale uno strumento che permette alla struttura mentale dellindividuo di alimentarsi sul piano energetico. Quanti simboli esistono nella vostra vita al di fuori dei procedimenti ipnotici.. molti vero? Forse non

immaginavate di riconoscere tanti simboli.

Un simbolo per essere tale deve essere identificato in un oggetto che lo pu rappresentare (pensiero, cosa,

persona). Lannullamento della distonia tra desiderato e posseduto annulla la tensione energetica e quindi il servizio analogico che il simbolo deve continuare a rendere per non perdere potenziale ipnotico.

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ESEMPI DI SIMBOLI OGGETTIVIZZATI DELLA VITA QUOTIDIANA:

la nostra moglie o il nostro marito; la nostra amante o il nostro amante; la nostra idea ossessiva; la nostra sigaretta; loperatore ipnotico, al termine della fase induttiva; ecc. ecc.

Un

simbolo

pu

essere

registrato

gratificante o

penalizzante, cos come gratificante o penalizzante pu risultare ciascun atto comunicativo analogico espresso dalloperatore ipnotico nei confronti del soggetto.

Loperatore ipnotico pu, attraverso gli atti comunicativi della C.N.V., amplificare o ridurre la distonia allinterno del soggetto. Loperatore riconosciuto simbolo dallIo Razionale del soggetto pu iniziare la fase di pilotaggio, mirante a condurre il soggetto verso gli obiettivi prefissati. Questi obiettivi possono essere di natura fenomenologica o di natura psicologica e comportamentale.

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POTENZIALE IPNOTICO

Il potere di stimolazione energetica di un simbolo si definisce Potenziale Ipnotico. Un operatore che ipnotizza un soggetto diviene, per tale soggetto, un simbolo con potenziale ipnotico. Il potenziale ipnotico di un simbolo direttamente proporzionale allo stato di tensione energetica (distonia) che detto simbolo in grado di produrre nellindividuo senza superarne gli indici di tolleranza. Il potenziale una grandezza variabile, funzione della distonia tra desiderato e posseduto che accusa, in quel particolare momento, il soggetto ipnotizzato nei confronti delloperatore.

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Se la tensione stata sollecitata dalloperatore, sar loperatore ad acquisire un potenziale ipnotico nei confronti del soggetto. Se la tensione stata sollecitata dallIO RAZIONALE dellallievo in Autoipnosi, sar lio razionale dellallievo ad avere potenziale ipnotico nei confronti del proprio NON IO. In sintesi, la fonte che crea tensione acquisisce il potenziale ipnotico relativo. Il potenziale ipnotico ha una influenza notevole sui dinamismi mentali del soggetto. Il potenziale ipnotico crea una rivoluzione ed un successivo nuovo equilibrio

energetico. Il potenziale ipnotico acquisito dal simbolo operatore crea una rivoluzione radicale nel soggetto nel momento in cui supera il potenziale ipnotico di un forte simbolo preesistente allinterno della struttura mentale del soggetto. un p come il cambio di un RE; la destituzione di un Re ad opera di un suddito che via via ha acquisito sempre pi potenziale ipnotico, sino a poter detronizzare il Re che si alimentava fino a quel momento grazie alle azioni sue e di altri sudditi.

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Il potenziale ipnotico permette alloperatore di provocare nel soggetto un ribaltamento completo nel modo di recepire un atto comunicativo espresso, una richiesta fenomenologica ipnotica, una azione comportamentale sollecitata. Il ribaltamento rappresenta una variazione della reattivit del soggetto, della connotazione da spiacevole a piacevole nel compiere latto o la scelta che viene richiesta dalloperatore; ci indipendentemente dal giudizio positivo o negativo che il senso comune o il soggetto stesso in altre situazioni potevano attribuire allatto. Il ribaltamento rappresenta quindi la variazione identificativa dellatto richiesto dalloperatore. Ogni individuo nel fare lazione richiesta, registra una sollecitazione pari alla tensione energetica (ansiosa - emozionale) che avverte, quindi ogni sollecitazione delloperatore effettuata con la C.N.V. (fase induttiva) o con la C.V. (fase di pilotaggio) pu assumere il ruolo di una richiesta gratificante o

penalizzante. Grazie al potenziale ipnotico acquisito loperatore pu ottenere la fenomenologia richiesta. Il soggetto registrer gratificante compiere le azioni comportamentali o vivere le fenomenologie richieste. La realizzazione di queste gli

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permetter

di

destabilizzare

il

potenziale

ipnotico

delloperatore e quindi il simbolo che egli rappresenta, dato che, raggiungendo lobiettivo precostituito, loperatore non avr alcun interesse a proseguire la fase induttiva. Il soggetto, una volta riconosciuto simbolo loperatore, ha tutto linteresse a gratificare le sue richieste porre

fenomenologiche,

pertanto

questultimo

deve

lattenzione esclusivamente a rendere il servizio analogico per acquisire il potenziale ipnotico. Occorre concentrarsi solo sulle tecniche induttive e porre le fenomenologie ipnotiche in secondo piano, dato che esse scaturiscono direttamente dalla perfetta riuscita della fase induttiva. Sar lo stesso servizio analogico, una volta reso, a far scattare quel famoso ribaltamento percettivo, per cui il soggetto registra gratificanti e compie quelle azioni che prima avrebbero causato il cortocircuito del rapporto. I procedimenti ipnotici sono possibili proprio in funzione della necessit dei simboli precostituiti del soggetto di trovare, allesterno, dei bersagli che possano innescare il

dinamismo tensionale necessario alla loro sopravvivenza.

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FASE INDUTTIVA SUBLIMINALE

Dobbiamo ben focalizzare quali sono gli obiettivi che vogliamo raggiungere con il presente corso di IPNOSI DINAMICA e quale lesatta metodologia da applicare per raggiungerli.

Nella fase induttiva abbiamo due finalit:

1.

Inviare le stimolazioni analogiche tramite la C.N.V., fino a far s che il NON IO del soggetto ci riconosca bersaglio.

2.

Creare nel soggetto un calibrato servizio analogico per essere riconosciuti simbolo dal suo IO RAZIONALE, esso infatti si opporrebbe ad un eccesso energetico momentaneo, traducendolo in stato ansioso e chiusura verso di noi.

Per creare un simbolo necessario acquisire un potenziale subliminale (fase Induttiva) e successivamente un

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potenziale ipnotico in funzione degli obiettivi fenomenologici e comportamentali prefissati (fase di Pilotaggio). Occorre fare distinzione tra acquisizione di potenziale ipnotico ai fini della creazione di un simbolo e acquisizione di maggior potenziale ipnotico da parte sua per il raggiungimento degli obiettivi fenomenologici che tale simbolo si prefigge. Per poter operare con la dovuta attenzione in questi due momenti particolari del metodo ipnotico della Ipnosi Dinamica, necessario distinguere quindi la FASE INDUTTIVA dalla FASE DI PILOTAGGIO.

FASE INDUTTIVA SUBLIMINALE La C.N.V. viene recepita dal soggetto in rapporto agli effetti tensionali che realmente produce, e non per i contenuti espressivi e comportamentali desumibili. La fase induttiva si realizza al di fuori della soglia cosciente del soggetto e pertanto viene definita subliminale. Ha lo scopo di far attribuire un potenziale ipnotico subliminale alloperatore e di far s che questi venga riconosciuto come bersaglio da parte dei simboli

precostituiti, quindi da parte del NON IO del soggetto. Al

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soggetto si richiede solo un ruolo passivo di accettazione attenta (fase di posizione statica). Il potenziale ipnotico acquisito subliminale in quanto, fino a che non si superi lindice di tolleranza, lio razionale e conscio del soggetto non entra in azione.

FASE DI PILOTAGGIO La C.V. viene naturalmente registrata dal soggetto per i contenuti che esprime, pertanto il rapporto non

subliminale, ma cosciente. La C.V. pu essere integrata dalla C.N.V., se loperatore si rende conto di non aver ancora acquisito un potenziale ipnotico sufficiente per richiedere le prime verifiche logiche. Ha lo scopo di utilizzare il potenziale ipnotico acquisito al fine di raggiungere lobiettivo prefissato. Durante il suo realizzarsi si manifesta nel soggetto un comportamento attivo causato dalla necessit di destabilizzare il simbolo operatore, attraverso la resistenza prima e il compimento poi delle richieste fenomenologiche.

Un simbolo, per essere tale, deve essere riconosciuto dallio razionale del soggetto; solo da questo momento

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possibile utilizzare la fase di pilotaggio per accrescere il potenziale ipnotico delloperatore sino ad ottenere il raggiungimento dellobiettivo preposto. Il bersaglio analogico (operatore), per essere riconosciuto simbolo dal soggetto, deve crescere di quel tanto che necessita a far scattare nellio razionale del soggetto lesigenza di identificarlo. Lio razionale gi talmente impegnato per la propria sopravvivenza, che non pu sprecare energie nel

preoccuparsi di micro simboli (o bersagli) che non intaccano lequilibrio precostituito.

Proprio in relazione a tale funzione di guardiano affannato dellio razionale, sussiste in ciascun individuo un indice di tolleranza, una specie di zona franca che permette la formazione di bersagli emozionali o di micro simboli di basso contenuto emozionale; il naturale esaurimento del loro micropotenziale avviene senza impegnare lio razionale in una azione identificativa e destabilizzante.

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INDICE DI TOLLERANZA

Lindice di tolleranza, come abbiamo detto, una zona franca, in cui lio razionale del soggetto non applica alcun controllo e nessuna azione destabilizzante nei confronti di stimolazioni tendenti a produrre bersagli emozionali, o se preferite micro - simboli necessari alle esigenze di infertizzazione del NON IO. Loperatore, nei procedimenti di IPNOSI DINAMICA, utilizza questa zona franca per divenire un bersaglio analogico, che successivamente crescer sino a sollecitare il

riconoscimento ufficiale da parte dellio razionale del soggetto e divenire cos un vero e proprio simbolo.

SIMBOLO POTENZIALE O BERSAGLIO ANALOGICO Loperatore ipnotico si definisce tale finch permane, con le stimolazioni, entro lindice di tolleranza.

SIMBOLO FUNZIONALE O SIMBOLO (Qui si parla di un simbolo con oggettivazione esterna: loperatore). Loperatore si definisce tale quando il potenziale ipnotico acquisito supera lindice di tolleranza del soggetto e viene

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identificato dal suo IO RAZIONALE (passaggio da flash subliminale a flash ipnotico).

UN

SIMBOLO

PU

ESSERE

POTENZIALE

FUNZIONALE

Il simbolo potenziale (operatore = bersaglio analogico) non corre nessun pericolo di essere identificato dallio razionale e, di conseguenza combattuto, prima di aver acquisito un potenziale ipnotico sufficiente a difendersi. Tale garanzia legata al fatto che lazione induttiva analogica delloperatore si eserciti entro la zona di tolleranza. Durante il permanere nella zona di tolleranza, loperatore ha una ridotta influenza; di conseguenza non possibile determinare alcuna rilevante azione di cambiamento nel soggetto rispetto alle inoltre sue non si consuete possono dinamiche richiedere

comportamentali;

esplicitamente (C.V.) fenomenologie ipnotiche, in quanto lio razionale del soggetto non riconosce potenziale ipnotico alloperatore fin quando non costretto ad identificarlo.

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Lio razionale del soggetto costretto a riconoscere e a convivere solo con simboli che hanno un notevole potenziale ipnotico; finch questo non avviene il soggetto pu cortocircuitare loperatore in qualsiasi momento

vengano inviate stimolazioni troppo penalizzanti.

La fase induttiva subliminale permette alloperatore di divenire un BERSAGLIO ANALOGICO per il soggetto.

Il passaggio da flash subliminale a flash ipnotico permette alloperatore di essere identificato dallIO RAZIONALE del soggetto come simbolo.

La fase di pilotaggio permette alloperatore di calibrare il proprio potenziale ipnotico in rapporto agli obiettivi

fenomenologici e comportamentali prefissati. Il soggetto deve assumere, durante la fase subliminale, un ruolo psicologico esclusivamente ricettivo, egli diverr un accumulatore di microtensioni. La posizione ortostatica, il blocco di ogni micro - movimento di qualsiasi natura, le palpebre abbassate per tutta la durata dellesperimento, i denti non serrati, il divieto di

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parlare o assentire, rappresentano per loperatore le regole comportamentali da imporre inizialmente al soggetto onde garantirsi lesito positivo di un procedimento ipnotico.

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VALUTAZIONE SITUAZIONE PSICOLOGICA AMBIENTALE

LIPNOSI DINAMICA, nella sua particolare procedura induttiva, viene anche definita METODO INDUTTIVO DIRETTO, in quanto il procedimento ipnotico viene eseguito dalloperatore su un individuo (SOGGETTO) che si sottopone volontariamente allesperimento ed

consapevole sia di ci che sta facendo sia dell obiettivo delloperatore ipnotiche). Definiamo METODO INDUTTIVO INDIRETTO il (realizzazione di alcune fenomenologie

procedimento induttivo della DIPNOSI, metodo utilizzato nei rapporti interpersonali durante il normale dialogo, per gestire, educare e pilotare il COMPORTAMENTO

dellinterlocutore verso gli obiettivi prefissati dal tecnico della COMUNICAZIONE ANALOGICA E NON VERBALE. Lutilizzo di tale metodo indiretto si estende a qualsiasi tipo di rapporto interpersonale e non ha come obiettivo la realizzazione di fenomenologie ipnotiche da parte del soggetto bens, come gi detto, il pilotaggio e la gestione del suo comportamento.

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Gli specifici campi applicativi della DIPNOSI sono:

Rapporti terapeutici tra terapeuta e paziente. Rapporto di vendita tra venditore e potenziale cliente. Rapporti professionali in genere. Rapporti affettivi ed umani nella sfera privata.

Sia nellapplicazione delle tecniche indirette che di quelle dirette, occorre fare alcune valutazioni preventive sul proprio stato psicologico contingente e sullambiente nel quale si svolge la comunicazione.

Ovviamente, in questa sede, ci soffermiamo soltanto su ci che concerne la sperimentazione ipnotica diretta. Prima di dare lavvio alla prima fase ipnotica, loperatore deve per prima cosa controllare il proprio stato tensionale e, di conseguenza, le varie stimolazioni naturali che lambiente esprime direttamente o indirettamente nei confronti

delloperatore, prima e durante il procedimento ipnotico.

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LOPERATORE EMOTIVAMENTE.

NON

PU

ESSERE

COINVOLTO

Per ovviare ad eventuali stati di tensione si pu:

1.

Pensare unicamente allapplicazione del metodo e sopratutto allobiettivo tecnico rappresentato dalla conquista del potenziale ipnotico nei confronti del soggetto, ponendo della quindi in secondo piano la che

realizzazione

fenomenologia

ipnotica,

comunque avverr conseguentemente allacquisizione di potenziale. 2. Porre la massima attenzione su se stessi, su quello che si sta facendo, sulle caratteristiche del soggetto, sulla opportunit di effettuare lesperimento in quel determinato luogo o in quel determinato momento. 3. Porre attenzione al comportamento del soggetto e allatteggiamento che assume prima dellesperimento, sia nei confronti dellipnosi che nei propri confronti. ATTEGGIAMENTO COMPETITIVO O DI SFIDA DA RIMUOVERE. ATTEGGIAMENTO COMPLEMENTARE O DI

DESIDERIO GI OTTIMALE.

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4.

Non decretare, per eccessivo pessimismo, linsuccesso dellesperimento nel caso il soggetto non risponda positivamente alle prime richieste fenomenologiche; riprendere la fase induttiva impostando di nuovo le verifiche subliminali ed il passaggio da flash

subliminale a flash ipnotico.

Lambiente ove si realizza la sperimentazione ipnotica deve essere gratificante per loperatore e creante tensione per il soggetto. Nel caso ci non sia, prima dellesperimento loperatore deve agire analogicamente sullambiente per acquisire un minimo di potenziale sui presenti; questo ad evitare che sorrisi, apprezzamenti maldestri, sarcasmo, incredulit, possano rappresentare per il soggetto un valido aiuto in difesa dalle stimolazioni che loperatore invier durante la fase induttiva. Nel caso di una situazione ambientale negativa e di difficile ribaltamento per loperatore, necessario prendere tempo o rinviare lesperimento.

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Talvolta meglio rinunciare allesperimento che rischiare il ridicolo, con tutte le conseguenze sulla propria sicurezza che ci comporta.

PRIMA DI IMPOSTARE LA POSIZIONE ORTOSTATICA loperatore deve valutare le caratteristiche del soggetto.

A) Et, sesso, condizione sociale, struttura psicologica, modo di vestire etc. B) Caratteristiche psiconeurologiche quali, rossore, tic nervosi, timidezza, disturbi della sfera emotiva, del comportamento etc. C) Caratteristiche comunicative, quali il modo preferenziale di porsi in una interrelazione, il grado di narcisismo, la tendenza a scegliere il ruolo complementare o

competitivo.

Latteggiamento del soggetto nei confronti del procedimento ipnotico e soprattutto nei confronti delle variazioni di postura, durante limpostazione delle verifiche subliminali, deve essere NEUTRO, non troppo collaborativo, ma neppure competitivo.

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CAPITOLO 3 FASI GENERALI DELLA METODOLOGIA OPERATIVA

Abbiamo precedentemente detto che lIPNOSI DINAMICA , nella metodologia oltre che nellinterpretazione degli eventi, totalmente diversa da quella definita storica (metodo induttivo che utilizza la parola). Illustreremo ora la metodologia operativa della IPNOSI DINAMICA. Per effettuare un esperimento di ipnosi, secondo le tecniche della IPNOSI DINAMICA, si passa attraverso cinque fasi:

1) FASE DI POSIZIONE ORTOSTATICA 1.1) BLOCCO DEGLI SCARICHI TENSIONALI AD ECCEZIONE DELLA DEGLUTIZIONE SALIVARE

2) FASE INDUTTIVA SUBLIMINALE 2.1) INVIO DI ATTI COMUNICATIVI DELLA C.N.V. 2.2) EFFETTUAZIONE DEI TESTS DI VERIFICA ANALOGICA

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3) FASE DEL PASSAGGIO DA FLASH SUBLIMINALE A FLASH IPNOTICO CON VERIFICA ANALOGICA

TERMINALE 3.1) INSERIMENTO DELLA C.V. NEL RAPPORTO IPNOTICO

4) FASE DI PILOTAGGIO 4.1) RICHIESTA FENOMENOLOGICA O COMPORTAMENTALE 4.2) VERIFICHE LOGICHE

5) FASE DI DEIPNOTIZZAZIONE

1) Fase di posizione ortostatica Il soggetto deve diventare viene un in accumulatore una di

tensione,

pertanto

posto

posizione

obbligata, in piedi e ad occhi chiusi. Loperatore avr cura di individuare e bloccare immediatamente tutti gli scarichi di tensione del soggetto, prima e durante la fase induttiva.

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2) Fase induttiva subliminale - INVIO ATTI COMUNICATIVI DELLA C.NV. - EFFETTUAZIONE ANALOGICA. La fase induttiva subliminale comprende linvio di atti comunicativi non verbali e la impostazione dei tests di verifica analogica. Questa fase permette alloperatore di acquisire il potenziale ipnotico subliminale e divenire bersaglio analogico per il NON IO del soggetto. Le stimolazioni che loperatore deve esprimere sono gli ATTI DEI TESTS DI VERIFICA

COMUNICATIVI della C.N.V. Ad ogni SET di atti comunicativi espressi deve far seguire una verifica analogica, mirante del a definire soggetto lorientamento (gratificante Essa o

comportamentale penalizzante) nei

confronti

delloperatore.

costituita da una variazione di postura impostata direttamente sul soggetto al termine dellinvio del SET di sollecitazioni analogiche (ATTI COMUNICATIVI). Se tali variazioni di postura (sollevamento delle braccia,

inclinazione del tronco .) sono mantenute dal soggetto, anche dopo limpostazione materiale da parte

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delloperatore,

la

verifica

analogica

positiva

loperatore potr esprimere un altro SET di ATTI COMUNICATIVI. Se la verifica negativa (il soggetto ritorna ad assumere la posizione originaria), loperatore dovr riformulare il set di atti comunicativi

precedentemente espressi, conferendo a questi dei contenuti pi penalizzanti o meno penalizzanti a seconda dei casi.

3) Fase del passaggio da flash subliminale a flash ipnotico Momento estremamente delicato del procedimento ipnotico, in cui il soggetto si appresta a identificare, sul piano logico, il simbolo che loperatore viene a rappresentare. Loperatore in questa fase si avvale di una verifica analogica terminale (es. deglutizione

salivare).

4)

Fase di pilotaggio Anche la fase di pilotaggio, come la fase induttiva, comprende due momenti: la richiesta formale da parte delloperatore, espressa questa volta con la C.V., la conseguente verifica che la fenomenologia si sia

114

realizzata. Il tipo di comportamento adottato dal soggetto a seguito della richiesta delloperatore, rappresenta una verifica logica, in quanto passibile di analoga interpretazione da parte di entrambi. Lavvenuta fenomenologia o il rifiuto ad attuarla, indica alloperatore il ruolo comportamentale adottato dal soggetto, penalizzante o gratificante, e, di

conseguenza, la necessit o meno di inviare ulteriori atti comunicativi analogici per aumentare il proprio potenziale ipnotico. Ci deve avvenire sino al

raggiungimento del valore ottimale per la realizzazione di quanto richiesto. Precisiamo che ogni fenomenologia eseguita dal soggetto attiva di nuovo,

automaticamente, lidentificazione da parte del suo IO RAZIONALE del nuovo potenziale ipnotico acquisito dalloperatore, proprio mediante la presa atto

dellavvenuta fenomenologia. La verifica logica positiva quindi non ha valore solo per loperatore che prende atto di aver acquisito il potenziale ipnotico relativo, ma anche per il soggetto che, nel prenderne atto a sua volta, va automaticamente ad accrescere ulteriormente il potenziale ipnotico delloperatore.

115

5)

Fase di deipnotizzazione Loperatore permette al soggetto di scaricare la tensione residua tramite la realizzazione di altre fenomenologie ipnotiche, quindi sblocca la posizione ortostatica, invita il soggetto ad aprire gli occhi ed effettuare dei passi in avanti, invia infine suggestioni di benessere e di rilassamento. Queste cinque fasi devono essere sempre presenti nella mente delloperatore ogni qualvolta si appresti ad effettuare un procedimento ipnotico secondo le

tecniche della IPNOSI DINAMICA. Sino a quando non si acquisisce una consistente esperienza, ogni passaggio va effettuato con una costante analisi e la massima attenzione. Successivamente, quando il procedimento induttivo sar perfettamente assimilato dalloperatore, tanto da diventare automatico, la sua attenzione potr essere concentrata sulla fase di pilotaggio per il o

raggiungimento

dellobiettivo

fenomenologico

comportamentale desiderato.

116

POSIZIONE ORTOSTATICA

Al soggetto viene richiesto di mantenersi immobile, in piedi, ad occhi chiusi e senza parlare n assentire. Come gi detto in precedenza, il procedimento ipnotico della IPNOSI DINAMICA si basa su un accumulo di tensione nel soggetto o, pi precisamente, accumulo di microtensioni; quindi necessario che nel soggetto siano bloccate tutte le possibili forme di scarico TENSIONALE. La posizione ortostatica che il soggetto deve assumere prima che abbia iniziato la fase induttiva, estremamente importante quale condizione di accumulo tensionale. Ogni micro movimento di qualsiasi parte del corpo deve essere bloccato, occorre sia lasciata libera di manifestarsi so lo la deglutizione salivale, ai fini della verifica terminale analogica. Anche gli occhi debbono rimanere chiusi per evitare scarichi di tensione attraverso lo sguardo.

Lindividuo scarica normalmente la tensione muovendosi, quindi qualsiasi movimento, anche minimo, uno scarico di tensione; a meno che non si tratti di una variazione di postura impostata dalloperatore.

117

Gli scarichi di tensione che il soggetto attua durante la fase induttiva, sono generalmente riconducibili ai seguenti cornportamenti cinesici:

1) 2) 3)

Movimento dei piedi Micro movimento improvviso delle dita. Apertura degli occhi e sguardo rivolto allambiente circostante

4) 5) 6)

Accelerazione del ritmo respiratorio Dondolio del tronco Spostamento del baricentro corporeo su una sola gamba

7)

Deglutizione salivare; tale scarico di tensione lasciato libero in funzione di quanto detto precedentemente

8)

Interventi verbali, durante il test , per chiedere spiegazioni, esprimere commenti, semplicemente per assentire

9)

Sorriso, riso, o anche solo una leggera contrazione del labbro superiore, quasi a schernire lazione

delloperatore 10) Diverse forme di tic muscolare, particolarmente

frequenti nella zona del viso

118

11) Forme di scarico psicosomatico (sudorazione, rossore, tachicardia, tremori ecc.) 12) Labbra e denti serrati 13) Irrigidimento degli arti inferiori e superiori 14) Contrazione sopraccigliare 15) Contrazione ritmica delle palpebre

Loperatore deve porre la massima attenzione affinch il soggetto mantenga la posizione ortostatica durante tutta la fase induttiva, ad eccezione delle variazioni di postura che lui stesso imposter direttamente durante le verifiche subliminali. Il blocco di eventuali scarichi di tensione dovr

preferibilmente essere effettuato con azioni analogiche (toccamenti sulle parti del corpo interessate), limitando linvito verbale ai soli casi di assoluta necessit. Occorre informarsi su eventuali disturbi fisici del soggetto, quali ad esempio limpossibilit di piegare il capo al lindietro, leventuale sofferenza conseguente

allinnalzamento delle braccia... etc., al fine di evitare la

119

richiesta di posture impossibili a mantenersi o dolorose, che pregiudicherebbero la riuscita dellesperimento. La richiesta di assumere la posizione ortostatica deve essere formulata verbalmente, o ancora meglio impostata direttamente dalloperatore sul soggetto, toccandone le diverse parti del corpo analogicamente indicate quale possibile strumento di scarico motorio. Sar cura delloperatore chiedere al soggetto di mantenersi rilassato, tranquillo e di non contrarre muscoli, in particolare della mascella, evitando di serrare le labbra e tenendo anzi la bocca semiaperta.

POSIZIONE PREFERENZIALE DA FAR ASSUMERE AL SOGGETTO

In piedi (in alternativa seduto o sdraiato) e comunque con appoggio su entrambe le gambe; lappoggio su una gamba sola permette scarichi di tensione tramite limpercettibile e ripetuta flessione dellaltra. Le braccia devono essere tenute preferibilmente distese lungo i fianchi.

120

Bisogna controllare che limmobilit del soggetto sia effettiva, ossia non sussistano micro scarichi di tensione motori. I muscoli devono essere rilassati, perch la loro contrazione di per se uno scarico tensionale. bene controllare in particolare le ginocchia, i piedi, le dita dei piedi e delle mani, le mascelle. Le mascelle serrate indicano nel soggetto una resistenza attiva alle induzioni; se la quantit di micro tensione creata con gli atti comunicativi della C.N.V. inferiore al grado di microtensione scaricata dal soggetto, serrando la mascella e spesso i denti, si vanifica lo sforzo induttivo subliminale. Se il soggetto non mantiene la posizione ortostatica ma apre gli occhi o si mette a ridere, significa che i suoi indici di tolleranza sono molto bassi e che loperatore con i suoi atti comunicativi li ha superati. A questo punto necessario riprendere da capo la fase induttiva subliminale,

reimpostando nel soggetto la posizione ortostatica, se possibile senza inserire la C.V.; in caso di insuccesso si pu scambiare qualche battuta col soggetto quindi ricominciare da capo lesperimento.

121

Lo scarico di tensione attraverso il riso pu essere bloccato con la ripetizione speculare, ridendo cio dellallegria del soggetto. La ripetizione speculare delle espressioni sonore vanifica il tentativo di scarico e determina un arco riflesso; pi il soggetto tenta istintivamente di scaricare e pi si carica automaticamente di tensione. ATTENZIONE ! La posizione ortostatica un elemento chiave per la produzione delle microtensioni in fase induttiva subliminale. Nei soggetti con tendenza a somatizzare, il carico tensionale prodotto con la C.N.V. pu incrementare il sistema di scarico somatico tachicardia, ritmo respiratorio accelerato, spasmi allo stomaco, ipersudorazione,

rafforzamento di eventuali tic nervosi, tremiti.. ecc.... Tali sistemi naturali o alterati di scarico tensionale presenti nel soggetto, possono vanificare leffetto degli atti

comunicativi espressi con la C.N.V., portando a valori prossimi allo zero laccumulo tensionale pilotabile. Loperatore nel momento in cui avverte, per esempio, una sostenuta accelerazione dei ritmi biologici, opportuno sospenda gli atti comunicativi penalizzanti e li sostituisca

122

con atti comunicativi gratificanti, riducendo cos il carico tensionale entro la capacit di contenimento. Se ci non risulter sufficiente, inviter il soggetto a effettuare alcuni movimenti: PASSI in avanti o in dietro, movimenti delle braccia e del corpo. In sin tesi sbloccher la posizione ortostatica per permettere al soggetto di scaricare col sistema motorio (cinesica). Quando il soggetto avr ridotto lo scarico somatico a livelli accettabili, loperatore imposter di nuovo la posizione ortostatica nel soggetto e riprender la fase induttiva subliminale secondo metodo.

FASE INDUTTIVA E VERIFICHE ANALOGICHE SUBLIMINALI

Loperatore utilizza la fase induttiva per acquisire potenziale subliminale, egli opera nella zona franca dellindice di tolleranza del soggetto, divenendo cos un bersaglio analogico per il suo inconscio. Come gi sappiamo, linduzione ipnotica si ottiene

attraverso gli ATTI COMUNICATIVI della C.N.V., vale a dire attraverso stimolazioni analogiche che alimentano la componente tensionale del soggetto, senza che questo se

123

ne avveda in tempo utile per poter contrapporre i propri meccanismi di difesa. Abbiamo gi visto, anche in precedenza, che la C.N.V. comprende quattro canali fondamentali PROSSEMICA, CINESICA, PARALINGUISTICA, DIGITALE. Durante la fase induttiva subliminale loperatore non deve utilizzare la C.V., a meno che, per motivi contingenti, non lo ritenga indispensabile, per esempio nel caso in cui il soggetto non mantenga la posizione ortostatica malgrado sia stato precedentemente informato della sua importanza. Lutilizzazione contemporanea di pi canali comunicativi della C.N.V. la chiave di Salomone per la riuscita di un procedimento dipnosi. Per quanto si riferisce alluso degli atti comunicativi analogici, rimandiamo lallievo alla lettura attenta dei paragrafi relativi a ciascun canale. In questo contesto necessario che lallievo approfondisca gli obiettivi che ciascuna fase ipnotica intende perseguire. La fase induttiva deve necessariamente avanzare di pari passo con le verifiche analogiche; sono proprio queste ultime ad indicare alloperatore se la sua azione ipnotica procede sui binari del successo o dellinsuccesso. La fase

124

induttiva subliminale termina quando loperatore riuscito a provocare nel soggetto una tensione di valore pari allindice di tolleranza. Lobiettivo si considera raggiunto quando risulta avvenuto il passaggio da flash subliminale a flash ipnotico. Se il soggetto gratifica analogicamente del test di loperatore verifica con la

realizzazione

positiva

analogica

terminale, significa che l'indice di tolleranza stato felicemente rispettato e superato dal potenziale ipnotico delloperatore. Qualora questo non avvenga, loperatore dovr riprendere la fase induttiva con altri atti Comunicativi, successivi test di verifica subliminale, per aumentare la tensione del soggetto sino a raggiungere il valore del suo indice di tolleranza. Il passaggio da flash subliminale a flash ipnotico indica

quindi che la fase induttiva terminata; essa sar eventualmente ripresa durante la fase di pilotaggio nel caso sia necessario tarare il potenziale ipnotico acquisito in rapporto allobiettivo da raggiungere.

125

Giunti a questo punto necessario parlare delle verifiche analogiche, le quali permettono alloperatore di verificare il potenziale subliminale acquisito durante la fase induttiva. Nella fase induttiva, contemporaneamente allinvio di atti comunicativi di C.N.V. ed al blocco degli scarichi di tensione, loperatore deve quantificare il potenziale ipnotico subliminale raggiunto in quel preciso momento. Le verifiche subliminali si realizzano attraverso variazioni di postura imposte al soggetto successivamente alla posizione

ortostatica che lo stesso ha assunto allinizio del test ipnotico. Se il soggetto mantiene tali posture, lesito della verifica si deve considerare positivo, in quanto ci significa che loperatore ha acquisito il potenziale subliminale sufficiente alla neutralizzazione del fastidio e della fatica che la cosa comporta. Diverse posture richiedono un diverso potenziale

subliminale, quindi un diverso servizio analogico; star

126

alloperatore saper esprimere quegli atti comunicativi capaci di determinano. Il soggetto deve mantenere le posture imposte,

passivamente, senza competitivit n collaborazione. In entrambi i casi si avrebbe infatti una codifica logica della situazione e verrebbe meno leffetto subliminale, ossia al di sotto della soglia consapevole dellIO. Le cose possono essere meglio chiarite con un esempio supponiamo che loperatore, ad un certo punto della fase induttiva, richieda al soggetto di tenere sollevato il braccio destro (in pratica loperatore prende il braccio del soggetto e lo solleva ad una determinata altezza). A questo punto abbiamo tre possibilit:

A) loperatore si accorge che il soggetto collabora, aiutandolo nel movimento; in tal caso loperatore riabbasser il braccio e penalizzer il soggetto con atti di C.N.V. (far cio capire al soggetto che non soddisfatto del suo comportamento). B) Il soggetto, competitivo, abbassa il braccio. Loperatore in tal caso mostra soddisfazione, battendo magari due colpetti amichevoli sul dorso della mano destra del

127

soggetto, quasi che questi avesse fatto. esattamente ci che gli era stato chiesto di fare. C) Il soggetto alza il braccio passivamente e lo tiene sollevato; la verifica analogica positiva. Comunque, perch la verifica analogica dia esito positivo, sempre necessario che loperatore abbia acquisito un pur minimo potenziale ipnotico subliminale. bene quindi non affrettare la richiesta di tali verifiche e tarare le richieste in base al potenziale ipnotico subliminale che si ritiene di aver acquisito esaminando gli scarichi di tensione del soggetto.

Esempio di verifiche richiedenti, in genere, un minimo potenziale ipnotico subliminale:

lieve piegamento o comunque variazione della posizione di un dito; lieve rotazione di un polso; lieve allontanamento di un braccio dal corpo; lieve torsione del busto; lieve variazione dellinclinazione del corpo rispetto alla posizione iniziale;

128

lieve torsione del corpo; lieve inclinazione (in avanti o allindietro) del corpo.

Sul soggetto gi invitato a porsi in piedi e con le braccia in posizione naturale di riposo, loperazione pu impostare verifiche analogiche di crescente contenuto penalizzante:

flessione del gomito in modo che tra braccio ed avambraccio si formi un angolo acuto, poi retto, infine ottuso; piegamento delle braccia in modo tale che le dita delle mani appoggino sulla fronte (tipica posizione assunta da un soggetto ipnotizzato).

Il minimo potenziale ipnotico necessario per ottenere le varie flessioni del gomito, deve essere via via aumentato con limpostazione di posizioni sempre pi difficoltose:

Variazione della posizione del tronco che, da eretto, viene flesso in avanti e indietro, poi ancora a sinistra e a destra;

129

Rotazione

del

corpo

in

avanti,

all'indietro,

successivamente a sinistra e poi a destra; Divaricazione delle dita o ripiegamento su se stesse; Flessione delle ginocchia in avanti mantenendo sempre la schiena rigida, la flessione da lieve pu essere via via incrementata fino al limite di tolleranza.

Il grado progressivo di difficolt delle varie posizioni imposte indica, se queste sono mantenute, il valore del potenziale ipnotico subliminale acquisito fino a quel momento dalloperatore. Nel momento in cui loperatore inserisce la C.V. (singole parole o frasi), il soggetto pu avvertire una penalizzazione (aumento di tensione) o al contrario una gratificazione (riduzione della tensione). Se il potenziale ipnotico delloperatore ha superato lindice di tolleranza del soggetto, verr registrato come gratificante linserimento della parola tra le modalit comunicative. Se invece si effettua il passaggio da flash subliminale a flash ipnotico prima di aver acquisito il potenziale necessario (superamento dellindice di tolleranza), il

soggetto avvertir un aumento della tensione nel momento

130

in cui loperatore inizier a parlare, pertanto registrer linserimento penalizzante. Dato che tutte le sue possibilit di scarico tensionale sono ormai bloccate, grazie alle verifiche analogiche subliminali effettuate precedentemente, il soggetto non pu compiere autonomamente alcuna variazione di postura (braccia, mani, capo, gambe, tronco); non gli rimane quindi che scaricare la tensione provocata dallinserimento della C.V., deglutendo la saliva secreta in eccesso dalle sue ghiandole salivari. Tutti sappiamo che qualsiasi persona, nel momento in cui avverte inaspettatamente un rumore sconosciuto reagisce con un sussulto. Facciamo ora lipotesi che lindividuo non sia in grado di scaricare in tal modo la tensione prodotta dal rumore, perch strettamente legato ad un palo, n che possa effettuare alcun altro movimento e per di pi sia costretto a tenere gli occhi chiusi, avvertendo un rumore improvviso, il nostro individuo subir un repentino aumento di tensione a cui far seguito una abbondante salivazione con conseguente necessit di deglutire. della C.V. come atto comunicativo

131

Durante il passaggio da flash subliminale a flash ipnotico, loperatore porr il capo del soggetto allindietro proprio per poter rendersi visivamente ed immediatamente conto di una eventuale deglutizione. Come gi detto, se la deglutizione salivare non avviene e il soggetto permane nella posizione ipnotica senza effettuare alcun movimento, loperatore ha la certezza di poter chiedere le prime fenomenologie ipnotiche (blocco dei piedi, irrigidimento degli arti inferiori, piegamento repentino delle gambe, ecc.). In caso contrario dovr riprendere le penalizzazioni sino a coprire lindice di tolleranza del soggetto. Di questa particolare fase occorre tener presenti due aspetti fondamentali: Loperatore, nel momento in cui inserisce la C.V. nel rapporto ipnotico, non deve chiedere immediatamente una fenomenologia ipnotica, ma unicamente verificare se il suo inserimento viene registrato penalizzante o gratificante dal soggetto. Pertanto opportuno adottare frasi o parole che non contengano esplicite richieste, ma espressioni del tipo ora in questo momento tu ascolti la mia voce, oppure, il

132

mio nome .... tu ascolti la mia voce e avverti la mia persona vicino a te, o altre locuzioni di natura similare. Solo quando sar sicuro di essere registrato gratificante (MANCATA DEGLUTIZIONE SALIVARE), loperatore

formuler le prime richieste fenomenologiche, quelle pi facilmente realizzabili. Durante la verifica analogica terminale necessario che loperatore si collochi avanti al soggetto, ad una distanza neutra di circa un metro, per non influenzare con eventuali atti o gesti inconsapevoli prodotti casualmente, la risposta analogica del soggetto, falsando in tal modo lesito della verifica stessa. Pu accadere che il soggetto deglutisca saliva non perch loperatore abbia iniziato a parlare, ma perch suoi atti comunicativi involontari sono stati registrati penalizzanti. Durante limpostazione delle varie posture, loperatore pu valutare un eventuale atteggiamento negativo di

competitivit, stimando il grado di resistenza fisica opposta alla pressione da lui esercitata. Nel caso del sollevamento di un braccio del soggetto la collaborazione si avverte in base ad una eccessiva leggerezza del braccio stesso. Se il braccio risultasse assai

133

pi leggero di quanto la sua massa non faccia prevedere, ci vuoi dire che il soggetto collabora eccessivamente, falsando il risultato, apparentemente positivo, della verifica analogica. Se il braccio risultasse irrigidito o molto pesante, ci vuoi dire che il soggetto fortemente competitivo nei confronti delloperatore o/e nei confronti del procedimento ipnotico. Quanto detto vale anche per il tronco, la testa e per qualsiasi altra parte del corpo sollecitata ad una variazione di assetto. Prima e durante il procedimento loperatore deve evitare:

Latteggiamento competitivo nel soggetto che si appresta a subire lesperimento ipnotico; Un carico tensionale di questi superiore ai suoi indici di tolleranza; Una reazione negativa dellambiente e linevitabile influenza sfavorevole nei confronti suoi (timore del linsuccesso, tensione..) e del soggetto (legame di complicit con lambiente, sicurezza eccessiva e

sarcasmo). Nella fase induttiva loperatore esegue in un

134

primo

tempo

(due,

tre

minuti)

due

operazioni

contemporaneamente:

1)

INVIO

ATTI

COMUNICATIVI

CON

QUATTRO

CANALI DELLA C.N.V. In questa fase devono essere individuati ed espressi gli atti comunicativi pi penalizzanti per ogni canale, ovviamente opportunamente tarati con atti gratificanti per non superare lindice di tolleranza.

2)

BLOCCO DI EVENTUALI SCARICHI DI TENSIONE NEL RISPETTO DELLA POSIZIONE ORTOSTATICA. Terminata questa primissima fase tendente ad

analizzare il comportamento analogico del soggetto nei confronti delle induzioni subliminali della C.N.V., loperatore passa ad approfondire la fase induttiva a mezzo sempre degli strumenti sopraesposti e integrati dalle verifiche subliminali.

135

MANTENIMENTO DELLA POSIZIONE ORTOSTATICA

Nella vita normale, qualunque essere sottoposto a stati di tensione tende, grazie ai propri naturali meccanismi di difesa, ad evitare tale condizione. Lo scarico della tensione accumulata avviene, per lo pi, col movimento. Qualunque gesto o movimento, qualunque atto uno scarico di tensione, si pu scaricare tensione anche durante un normalissimo dialogo, muovendosi, grattandosi, toccando gli oggetti circostanti etc. interessante notare che la maggior parte dei movimenti o gesti tendenti a scaricare tensione, vengono eseguiti istintivamente e non si ha nemmeno il sospetto che questi possano essere in relazione con stimolazioni ricevute o che nascano da un precedente coinvolgimento emozionale. Tipico esempio limprovviso grattarsi sul viso mentre si ascolta qualcuno, lIO razionale non codifica che si ricevuta una stimolazione, la quale ha prodotto un carico tensionale e quasi simultaneamente un prurito, ma semplicemente prende atto del prurito. Precisiamo che il grattamento solo una delle tante modalit di scarico naturale, anche la variazione del ritmo

136

respiratorio, il semplice movimento di un dito, lassentire emettendo dei suoni vocali, le somatizzazioni, sono tutte forme di scarico tensionale. Nella fase induttiva subliminale dellIPNOSI DINAMICA, loperatore deve assolutamente porre la massima

attenzione a questi tipi di scarico. Servendosi della comunicazione subliminale, lIPNOSI DINAMICA raggiunge il massimo della potenza penetrativa rispetto a qualsiasi altro metodo induttivo che faccia uso della parola (comuni test di suggestionabilit). Loperazione di blocco degli scarichi tensionali del soggetto, per tutta la fase induttiva, rimane senzaltro lelemento pi delicato e importante. Infatti linvio di atti comunicativi ancorch espressi da un operatore esperto, se non perfettamente tarati possono produrre con frequenza nel soggetto movimenti di scarico. Di qui la grande importanza del far mantenere la posizione ortostatica. Loperatore pu tuttavia pretendere una posizione non rigidamente statica, se ritiene di ridurre laccumulo

tensionale prodotto o leccessiva attivazione di scarichi somatici, evitando cos il pericolo di un cortocircuito a

137

seguito di un brusco superamento dellindice di tolleranza. Lesperienza ci consiglia di utilizzare un ruolo morbido durante la fase induttiva, soprattutto se si allievi alle prime esperienze. Vi tutta una serie di movimenti analogici che il soggetto generalmente compie, pur ritenendo di continuare ad essere nella posizione ortostatica richiesta. Loperatore, se utilizza un ruolo morbido, lascer attivate alcune piccole forme di scarico tensionale quali:

ONDEGGIAMENTI del corpo appena percettibili, lievi movimenti delle dita e delle palpebre, pur rimanendo il soggetto ad occhi chiusi. CONTRAZIONI MUSCOLARI del viso, delle braccia, delle gambe, dei piedi.

In questi casi occorre fare attenzione che tali forme di irrigidimento non possano impedire limpostazione delle verifiche subliminali. RUOLO MORBIDO o intransigente, resta sempre al soggetto la possibilit di scaricare la tensione eccedente deglutendo saliva.

138

LOPERATORE NON BLOCCHER MAI TALE SCARICO DI TENSIONE. Anzi il perfetto metodo induttivo ha come unico sistema di controllo proprio la deglutizione salivare. La parte pi delicata della fase induttiva subliminale quella iniziale, in cui loperatore non pu ancora ricorrere ad atti fortemente penalizzanti e dovr costruirsi con molta gradualit il proprio potenziale. Tornando ora alle varie forme di scarico tensionale di cui si detto sopra, lo scopo delloperatore quello di bloccare, o con la posizione ortostatica, o con la ripetizione speculare, o con leggeri toccamenti delle zone corporee interessate. Se loperatore avr adottato il ruolo morbido, lascer libere di esprimersi alcune forme di scarico, provvedendo in ogni caso a non bloccare la deglutizione salivare. La scelta degli atti di stimolazione sar molto semplice: atti penalizzanti quelli che avranno causato la deglutizione nel soggetto, gratificanti gli altri. Ricordiamo ancora che latto penalizzante a consentire lacquisizione di potenziale, quello gratificante ha solo funzioni di taratura.

139

VARI SISTEMI PER BLOCCARE GLI SCARICHI DI TENSIONE DEL SOGGETTO.

Dato che qualunque movimento uno scarico di tensione, loperatore dovr cercare di tenere sotto controllo, con lo sguardo, tutto il corpo del soggetto (sguardo periferico), evitando di fissare un punto preciso. Tuttavia, se la posizione statica ben impostata e accettata dal soggetto, che evita quindi di ridere o sorridere, di tenere gli occhi semiaperti, ecc.., gli scarichi pi frequenti rimangono:

movimenti delle palpebre (senza apertura degli occhi); movimenti delle labbra (generalmente atteggiate a sorriso); movimento allinterno della bocca e/o della mascella; piccoli movimenti delle dita; contrazioni muscolari; forme di scarico neurofisiologiche;

Il blocco di questi tipi di scarico pu essere ottenuto dalloperatore toccando con le proprie dita la parte del corpo in movimento.

140

Se il semplice toccamento non sufficiente a bloccare lo scarico, si pu ricorrere ad artifici di vario genere; nel caso di movimenti delle labbra o della bocca si potr inserire fra le labbra stesse un foglietto di carta, per sostenere il quale il soggetto sar costretto a bloccare il movimento. I movimenti delle dita e delle mani vengono facilmente annullati in una seconda fase, quando si riesce a porre il soggetto con le braccia alzate per effettuare le prime verifiche subliminali. Pu anche capitare che non si riesca a bloccare queste forme di scarico. In tal caso preferibile ricorrere alla C.V., chiedendo senzaltro al soggetto di non effettuare determinati

movimenti in quanto ci non sta nei patti e non contemplato dalla posizione statica. Naturalmente, dopo linserimento della C.V., la fase induttiva dovr essere ripresa dallinizio. La contrazione muscolare uno scarico di tensione pi difficilmente identificabile del precedente, ma di pi semplice eliminazione.

141

Anche senza ricorrere alla C.V., sufficiente infatti variare la posizione del corpo del soggetto, o di parte del corpo, per eliminare la contrazione. La cosa migliore comunque il cercare di evitare tali forme di scarico gi al momento della impostazione della posizione statica. Nel caso frequente di mascellazione (contrazione del muscolo della mascella), si potr abbassare la mascella stessa sino a che le labbra stiano socchiuse. Nel caso di contrazione dei muscoli delle gambe (ginocchia spinte fortemente allindietro), loperatore, dopo essersi portato dietro al soggetto ed aver annullato quasi del tutto la prossemica, attuer una lieve flessione delle proprie ginocchia per sospingere in fuori quelle del soggetto ed annullare cos ogni contrazione. Le forme neurofisiologiche di scarico sono senzaltro le pi difficili, sia da identificare che da bloccare. Le pi comuni sono:

la respirazione accelerata; se ne pu tentare il blocco con la ripetizione speculare: loperatore respira con lo stesso ritmo e intensit del soggetto;

142

tachicardia; la si pu generalmente ridurre invitando il soggetto a respirare pi profondamente ed inviando atti comunicativi gratificanti;

ipersudorazione;

anche

qui

occorre

ricorrere

alle

gratificazioni, in modo da diminuire la tensione del soggetto fino ad eliminare la necessit di scarico; verificare poi se, con successive penalizzazioni,

linconscio del soggetto non devia verso forme di scarico diverse.

Lesperienza tuttavia ci insegna che anche possibile ovviare agli scarichi neurofisiologici, perch questi non risultino eccessivamente attivati, producendo atti

comunicativi penalizzanti di contenuto tensionale superiore alle possibilit di scarico. Denominiamo iper tale modalit induttiva. Per ridurre qualunque altra forma di scarico, loperatore dovr comportarsi in modo analogo a quanto stato detto precedentemente.

143

Finch possibile, naturalmente, si cercher di non ricorrere alla C.V. Molte volte lo scarico implicher il non mantenimento della posizione ortostatica da parte del soggetto, con risate, risatine, colpi di tosse, raschiamenti, apertura degli occhi, movimenti delle gambe, ecc. Loperatore opportunit dovr, e volta per di volta, applicare decidere la sulla

possibilit

ripetizione

speculare, di effettuare toccamenti con le dita e con il corpo sulle zone fisiche che evidenziano lo scarico, oppure ricorrere allinvito verbale. Classico il caso del soggetto che ride e delloperatore che gli ride sopra; in tale situazione loperatore dovr essere ben sicuro di poter sopportare una eventuale reazione negativa dellambiente, che sarebbe penalizzante per lui stesso e favorevole al soggetto.

144

PASSAGGIO DA FLASH SUBLIMINALE A FLASH IPNOTICO

In IPNOSI DINAMICA indichiamo con il termine flash ogni singolo micro procedimento ipnotico, ossia lavvenuto esito positivo di una serie di azioni, poste in atto dalloperatore e dal soggetto in armonia tra loro, e determinanti un ciclo ipnotico perfettamente realizzato a livello logico e a livello analogico. Ogni flash racchiude una fase completa induttiva che inizia dallinvio delle stimolazioni analogiche e termina con la verifica subliminale o ipnotica con esito positivo. Il soggetto sotto flash nel momento in cui riconosce nelloperatore un bersaglio analogico o un simbolo. Il riconoscimento quale bersaglio analogico avviene da parte del NON IO del soggetto, mentre il riconoscimento quale simbolo avviene da parte del suo IO RAZIONALE. Dato che il procedimento ipnotico si compone di tanti micro procedimenti, possiamo affermare che a ciascuno di questi corrisponde un flash. Nella Fase Induttiva loperatore viene riconosciuto bersaglio dal NON IO del soggetto, ma solo dopo il riconoscimento

145

anche razionale loperatore diviene simbolo (fase di pilotaggio, constatazione da parte del soggetto dei vincoli impostigli dalloperatore, esito positivo delle prime verifiche logiche). Precisiamo che ogni micro procedimento ipnotico o flash comprende una serie di atti comunicativi con la verifica subliminale relativa. Facciamo un esempio: loperatore, dopo una serie di atti comunicativi, decide di attuare una verifica analogica ponendo il braccio del soggetto nella posizione angolo retto; nel momento in cui il soggetto gratifica loperatore mantenendo il braccio in tale posizione, avvenuta la realizzazione di un microprocedimento ipnotico e il soggetto ha subito un flash subliminale. Come gi abbiamo detto un procedimento ipnotico si compone di tanti microprocedimenti, un microprocedimento ipnotico si pu considerare tale quando la relativa verifica analogica ha avuto esito positivo (FLASH SUBLIMINALI). Quanto detto si riferisce anche alle richieste

fenomenologiche espresse con la C.V. (FLASH IPNOTICI). In sintesi ogni flash subliminale o ipnotico rappresenta un ciclo perfettamente realizzato di un particolare dinamismo

146

ipnotico o di una serie di dinamismi ipnotici appartenenti alla medesima classe operativa. Un procedimento ipnotico composto da molteplici dinamismi subliminali (VERIFICHE ANALOGICHE

POSITIVE AL DI SOTTO DELLA SOGLIA COSCIENTE DEL SOGGETTO) e da molteplici dinamismi ipnotici (VERIFICHE LOGICHE POSITIVE OLTRE LA SOGLIA COSCIENTE DEL SOGGETTO). I flash subliminali si producono durante la fase induttiva, i flash ipnotici durante quella di pilotaggio. Quando parliamo di passaggio da flash subliminale a flash ipnotico intendiamo indicare il momento in cui loperatore supera il confine tra un sistema di comunicazione (analogica, C.N.V.) ed un altro (logica, C.V.). Il momento pi critico di un procedimento ipnotico quello in cui loperatore, attraverso la verifica analogica

terminale, pu rendersi conto di aver portato felicemente a termine la fase induttiva.

147

VERIFICA ANALOGICA TERMINALE

Come abbiamo gi detto, la verifica analogica terminale viene sollecitata dalloperatore inserendo la C.V.

Loperatore deve iniziare a parlare senza esprimere immediatamente una verifica logica, ossia senza affrettarsi a chiedere una prima fenomenologia ipnotica. Egli deve solo iniziare a parlare, pu dire qualsiasi cosa, limportante non chiedere alcuna fenomenologia ipnotica

(appesantimento degli arti, analgesia, catalessi, ecc.).

Nella pratica, loperatore deve esprimere frasi del tipo;

ORA, ORA, DA QUESTO MOMENTO TU TI TROVI NELLA POSIZIONE OTTIMALE PER RICEVERE IL MIO MESSAGGIO IPNOTICO - TU ASCOLTI LA MIA VOCE ORA TU SEI PRONTO A RECEPIRE QUANTO TI DIR", ecc, ecc.

Durante la formulazione di dette frasi loperatore deve osservare con la massima attenzione se il soggetto deglutisce saliva; se ci avviene vuol dire che il soggetto ha

148

registrato tensione allatto dellinserimento della C.V. nel rapporto ipnotico. Loperatore ne deduce di NON AVER ANCORA acquisito il potenziale subliminale necessario ad effettuare felicemente il passaggio da flash subliminale a flash ipnotico. In questo caso necessario riprendere la fase induttiva, produrre altri flash analogici attraverso atti comunicativi penalizzanti e conseguenti loperatore verifiche riformuler analogiche; la verifica

successivamente

terminale. Se il soggetto non deglutisce saliva durante lespressione verbale, o subito dopo, loperatore pu passare direttamente alla prima verifica logica, ossia alla prima richiesta fenomenologica. Superata questa, proporr altre richieste fenomenologiche via via pi complesse sino al raggiungimento dellobiettivo prefissato.

Sar cura delloperatore riprendere la fase induttiva, durante le verifiche dal logiche, ogni ossia qualvolta non riceva la

penalizzazioni

soggetto,

ottenga

fenomenologia richiesta.

149

FASI IPNOTICHE

1
POSIZIONE STATICA

2
FASE INDUTTIVA SUBLIMINALE

3
PASSAGGIO DA FLASH SUBLIMINALE A FLASH IPNOTICO

4
FASE DI PILOTAGGIO

5
DEIPNOTIZZAZIONE

VERIFICHE SUBLIMINALI

VERIFICA ANALOGICA TERMINALE

VERIFICHE LOGICHE

Come

verifica

terminale

analogica

utilizziamo

la

deglutizione salivare da parte del soggetto, in quanto tale scarico di tensione analogico viene di proposito mantenuto attivo. Al contrario tutti gli altri possibili scarichi sono stati bloccati dalla posizione statica o dalle verifiche analogiche; ci non significa tuttavia che non sia possibile operare altrimenti e focalizzare la propria attenzione su altri tipi di scarico spia.

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Se il soggetto penalizza loperatore non realizzando la prima fenomenologia ipnotica richiesta, malgrado non abbia deglutito durante la verifica terminale, ci indica che loperatore non ha effettivamente bloccato o ribaltato tutti i potenziali scarichi di tensione nel soggetto ad esclusione di uno. Loperatore deve osservare attentamente che limmobilit del soggetto permanga nel momento in cui viene inserita la C.V., al contempo facendo attenzione alla propria distanza e posizionamento nei suoi confronti. Di solito le prime richieste fenomenologiche che devono essere fatte quando si introduce la verifica analogica terminale sono:

Fenomeni di analgesia o anestesia parziale o localizzata; Blocco dei piedi o irrigidimento di un braccio; Blocco delle palpebre in precedenza abbassate.

Questa scelta opportuna in quanto non occorre un eccessivo potenziale ipnotico per il loro ottenimento.

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VERIFICA LOGICA E PILOTAGGIO IPNOTICO

La fase di pilotaggio ha la finalit del permettere alloperatore di raggiungere lobiettivo prefissato.

OBIETTIVO TECNICO: Acquisizione del potenziale ipnotico sufficiente.

OBIETTIVO PREFISSATO: Realizzazione da parte del soggetto di fenomenologie ipnotiche o eventi comportamentali che rispondono a precise esigenze spettacolari, terapeutiche o relazionali.

Di solito, in un procedimento diretto dipnosi, lobiettivo quasi sempre espressamente fenomenologico, quindi il suo raggiungimento indica anche il termine della fase di pilotaggio. La fase di pilotaggio si avvale di un sistema di comunicazione integrale composto da atti comunicativi della CNV (gi adottati nella fase Induttiva), della C.V. (di

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esclusiva pertinenza della fase di pilotaggio), di verifiche analogiche e logiche. Loperatore in fase di pilotaggio deve utilizzare la C.V. per impostare le verifiche logiche, la C.N.V. per penalizzare il soggetto qualora il potenziale ipnotico non sia sufficiente a determinare la fenomenologia richiesta. La richiesta

fenomenologica deve essere formulata con voce chiara e tono di comando, senza permettere al soggetto di cogliere nella propria paralinguistica segni di indecisione o di insicurezza. La richiesta deve necessariamente contenere un vincolo, una sollecitazione a superare tale vincolo e un successivo rinforzo del vincolo. Es. Ora i tuoi piedi sono bloccati al suolo (VINCOLO), prova a camminare (SOLLECITAZIONE)! Vedi...., non riesci; avanti prova! Vedi...., sei bloccato (RINFORZO). Vincolo e sollecitazione devono essere la costante in ogni formulazione di richiesta fenomenologica. Il rinforzo deve essere espresso solo qualora loperatore abbia gi preso atto dellefficacia del vincolo.

153

Volendo

esaminare

nel

suo complesso

la

richiesta

fenomenologica, possiamo affermare che il potenziale ipnotico acquisito dalloperatore attiva o rafforza il vincolo che lui stesso esprime; la sollecitazione verbale a superare questo vincolo rappresenta semplicemente un invito indirizzato ai recettori logici del soggetto al fine di consentirgli la verifica logica del vincolo e, di conseguenza, del potenziale ipnotico acquisito dalloperatore. Il rinforzo mira semplicemente ad amplificare la potenza del vincolo (invito alla competitivit nei confronti delloperatore,

amplificazione della distonia tra lesigenza di destabilizzare e lesigenza di infertizzare, tra il possesso e il desiderio, tra il desiderato e il posseduto).

FASE DI PILOTAGGIO

SCHEMA N 1

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SCHEMA N 2

IMPOSTAZIONE DELLA VERIFICA LOGICA

Il primo schema include la possibilit di una ripresa della fase induttiva, mentre il secondo la realizzazione di una fenomenologia ipnotica seguita dalla richiesta di altre verifiche logiche.

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Lesito positivo della verifica logica determina nel soggetto il riconoscimento di un maggior potenziale ipnotico

alloperatore. In realt il tutto un procedimento ad arco riflesso in cui il soggetto trasforma il vincolo subito in nuovo potenziale ipnotico riconosciuto alloperatore, questi sar successivamente in grado di esprimere un vincolo ancora pi potente.

ARCO RIFLESSO

ITER OPERATIVO

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La verifica logica positiva indica la presa atto del vincolo e il conseguente nuovo potenziale ipnotico riconosciuto

alloperatore da parte del soggetto.

La verifica logica negativa indica il non riconoscimento del vincolo e quindi il non riconoscimento del nuovo potenziale ipnotico alloperatore.

Loperatore, una volta innescato positivamente larco riflesso durante la fase di pilotaggio, pu non aver pi lesigenza di attivare di nuovo la fase induttiva, in quanto i vincoli stessi riconosciuti dal soggetto esercitano su questi unazione subliminale (autoipnotica) sufficiente a far s che gli venga attribuito automaticamente un potenziale ipnotico di volta in volta maggiore.

Ogni suggestione verbale, dalla levitazione del braccio, alla catalessi, al blocco della gambe contiene sempre un vincolo pi o meno esplicito allatto della sua enunciazione. Non ci si era mai resi conto che lattribuire levento a qualcosa di involontario equivalesse a dire Tu non puoi fare a meno di

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IL

VINCOLO

ACCETTATO

DAL

SOGGETTO GLI ATTI DOVUTI LA FASE

SOSTITUISCE COMUNICATIVI ESPRIMERE,

STRUMENTALMENTE CHE SI

SAREBBERO DI NUOVO

ATTIVANDO

INDUTTIVA, NEL CASO IN CUI LA VERIFICA LOGICA AVESSE DATO ESITO NEGATIVO.

Il vincolo contenuto in una richiesta fenomenologica rappresenta il contenuto analogico di una C.V., in quanto risulta essere fonte di stimolazione tensionale per il ricevente. Si tratta di un ATTO LOGICO con CONTENUTI ANALOGICI PENALIZZANTI, questi influenzano il potere decisionale del soggetto in merito alla scelta

comportamentale (gratificante o penalizzante) sollecitata, ed al contempo influenzano il potere decisionale del soggetto in merito a tutte le successive richieste

fenomenologiche che loperatore esprimer.

Il vincolo pu essere espressamente definito dalloperatore o implicitamente contenuto nella sua richiesta

fenomenologica. Riteniamo opportuno, per esperienza, suggerire allallievo-operatore di evidenziare sempre il

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vincolo con la parola, onde evitare dubbi nel ricevente sulla causa reale che determina limpedimento a fare o non fare.

ESEMPI:

Sentirai le tue palpebre incollate al punto che non potrai aprire gli occhi.

I tuoi piedi sono bloccati al punto che non potrai effettuare neppure un passo in avanti.

Il tuo braccio destro rigido, talmente rigido che non riuscirai a piegarlo.

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SCHEMA ANALITICO ESEMPLIFICATO

160

Ogni richiesta per loperatore un consumo di parte del suo potenziale ipnotico, mentre la realizzazione fenomenologica o comportamentale da parte del soggetto rappresenta una entrata di potenziale ipnotico. Ogni vincolo verificato equivale per il soggetto a un nuovo riconoscimento di potenziale ipnotico alloperatore. Durante la fase di pilotaggio loperatore pu servirsi, se lo ritiene opportuno, delle consuete metodologie della Ipnosi

Tradizionale (quali i tests di suggestioriabilit ed altro), ovviamente facendo tesoro degli schemi interpretativi forniti dallIpnosi Dinamica. Fondamentale comunque la taratura del proprio potenziale in rapporto allobiettivo terminale, e la profonda coscienza che ogni procedimento ipnotico possa essere portato a termine con successo grazie ad una puntuale e costante applicazione degli strumenti analitici e operativi da noi individuati.

161

CAPITOLO 4 RIBALTAMENTO IPNOTICO

Eccoci finalmente giunti al pi importante argomento tecnico di tutta lIPNOSI DINAMICA: luso degli ATTI COMUNICATIVI. Il momento nel quale esprimerli, la loro taratura, la scelta del tipo di espressione analogica e delle opportune modalit espressive, rappresentano gli aspetti pi delicati di un procedimento ipnotico. Abbiamo pi volte affermato che un ATTO

COMUNICATIVO DI C.N.V. pu essere GRATIFICANTE o PENALIZZANTE in base alleffetto tensionale che produce sul soggetto.

Si gi detto della necessit di alternare, durante la fase induttiva, atti comunicativi penalizzanti ad atti comunicativi gratificanti, ma bene ricordare che non esistono atti penalizzanti ritenuti tali in senso assoluto da tutti gli individui; cos come non esistono atti comunicativi gratificanti in senso assoluto.

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il soggetto che, in base alla sua esperienza emozionale di vita vissuta, colloca un atto comunicativo nella classe penalizzante o gratificante. Allinizio della fase induttiva loperatore invier una serie innumerevole di atti comunicativi e in rapporto alla deglutizione salivare del soggetto, estrapoler dagli atti espressi quelli efficaci. Dobbiamo ancora far osservare che, non solo latto penalizzante per un soggetto pu essere gratificante per un altro, ma lo stesso soggetto pu reagire diversamente alle stimolazioni in rapporto al potenziale ipnotico acquisito via via dalloperatore. Tale fenomeno viene definito

RIBALTAMENTO IPNOTICO. Il RIBALTAMENTO IPNOTICO consiste nella variazione del modo in cui un atto comunicativo gi ricevuto viene registrato (da penalizzante a gratificante e viceversa). Un flash induttivo perfettamente realizzato determina il ribaltamento ipnotico dellatto comunicativo

precedentemente espresso, cos come il flash ipnotico determina ad un certo punto nel soggetto il piacere di effettuare le fenomenologie tipiche. Tale piacere spesso talmente intenso al punto che loperatore pu

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tranquillamente ottenere comportamenti assurdi o ridicoli, come avviene nelle sale di teatro (soggetto che abbaia....) senza che questi avverta un bench minimo disagio. Possiamo senza dubbio affermare che il ribaltamento ipnotico il vero obiettivo tecnico che loperatore deve conseguire. Ritornando agli ATTI COMUNICATIVI della C.N.V., diciamo subito che non possibile giungere ad una completa elencazione di tutti quelli possibili, che sono evidentemente infiniti; tenteremo comunque di classificarli secondo criteri operativi, dando quelle indicazioni guida che la pratica ormai ventennale ci ha insegnato. importante per lallievo che si appresti ad utilizzare, per le prime volte, le stimolazioni subliminali, non perdere la calma ed il raziocinio. A tal riguardo bene porre massima attenzione allesito delle verifiche subliminali, spostando decisamente lottica comparativa dai propri atti, alle verifiche subliminali ed alla deglutizione salivare. Solo cos loperatore principiante pu evitare stati di confusione, imbarazzo o tensione. La mancanza di freddezza delloperatore, cio il suo coinvolgimento emotivo nellesperimento, possono

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provocare il fallimento dellesperimento stesso ed in molti casi anche reazioni negative sia da parte del soggetto che da parte dei presenti. Tra breve prenderemo in esame, trattando dei canali non verbali di comunicazione, gli atti comunicativi pi comuni e pi facilmente eseguibili; essi potranno servire come traccia su cui impostare personali variazioni.

PUNTI DISTONICI E TEST ANALOGICO

Prima di analizzare separatamente i quattro canali della comunicazione non verbale, lallievo deve venire a conoscenza dei vari possibili punti distonici preesistenti nel soggetto; solo cos potr preventivamente valutare se uno specifico atto comunicativo sar registrato penalizzante dal soggetto. I punti distonici preesistenti si riferiscono ad uno stato del soggetto indipendente dal processo ipnotico; ogni soggetto vive delle distonie in base alla sua struttura psicologica e alle sue esperienze di vita quotidiana. La parola distonia sta a significare conflittualit preesistente tra desiderio e possesso, tra la presa atto di non avere o di

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non essere e il desiderio di avere o di essere. Tutti gli individui vivono le loro distonie pi o meno

consapevolmente; proprio tali distonie rappresentano la fornace ove il tizzone (atto comunicativo) brucia

producendo energia tensionale. I punti distonici sono cinque e vengono ampiamente analizzati durante il Corso sulle tecniche indirette della DIPNOSI. Tuttavia non possiamo evitare anche in questa sede di accennarvene, sia pure con brevi cenni orientativi, dato che saranno di notevole aiuto per lallievo che intende utilizzare le stimolazioni subliminali in un ambito ipnotico.

I CINQUE PUNTI DISTONICI

Rapporti con la famiglia di origine; Rapporti con la famiglia acquisita; Rapporti affettivi e sessuali; Autorealizzazione (hobbies, lavoro); Disturbi del comportamento;

Essi sono gli ambiti possibili entro i quali vengono vissute le maggiori distonie tra desiderato e posseduto.

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La maggiore distonia che loperatore deve individuare nel soggetto ai fini di un procedimento ipnotico, localizzata in uno dei tre punti distonici ipnotici sotto elencati:

DISTONIE DELLAFFETTIVIT

DISTONIE SESSUALI

DISTONIE DEL COMPORTAMENTO Visibili o riscontrabili a carattere : - ESTETICO - COMPORTAMENTALE - FUNZIONALE

(Disturbi psicofisici)

Esempi di disturbi psicofisici

Acne, rossore del viso, obesit, tic, timidezza, manie, fissazioni, insicurezza, ansia, balbuzie, difetti fisici e motori. I tre punti distonici ipnotici menzionati rappresentano la sintesi operativa dei cinque punti sopra trattati e utilizzati nelle tecniche indirette della DIPNOSI.

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INDIVIDUAZIONE DEL PUNTO DISTONICO IPNOTICO

Il tecnico della DIPNOSI sa riconoscere, ancor prima dellesperimento ipnotico, qual il punto maggiormente distonico per il soggetto. Loperatore che effettua solo il CORSO DI IPNOSI DINAMICA deve effettuare, in fase operativa, una indagine denominata TEST ANALOGICO, prima di impostare una qualunque verifica subliminale (spostamento delle braccia etc.). Durante il test analogico, sar cura delloperatore impostare atti comunicativi specifici per ogni punto distonico ipnotico. Analizzeremo, in seguito, per ogni canale di C.N.V., quali Atti Comunicativi esprimere nel TEST ANALOGICO.

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CINESICA

La Cinesica il canale di C.N.V. che riguarda lutilizzo dei gesti a fini espressivi. Nelluso comune si definisce il gesto come un movimento rapido, generalmente di breve durata e di una sola parte del corpo dellindividuo, tale movimento pu essere classificato come espressivo o come induttivo. Se il gesto viene espresso consapevolmente da un individuo (operatore) nei confronti di un altro individuo (soggetto), lo definiamo ATTO COMUNICATIVO ed

assume il carattere induttivo. Se il gesto espresso inconsapevolmente avremo un ATTO ANALOGICO, prodotto per scaricare della tensione accumulata da pensieri che insorgono spontanei, da stimoli casualmente prodotti dallambiente o espressi da un preciso interlocutore. Il gesto con significato di ATTO ANALOGICO, ossia quale reazione emotiva, lo sfogo di una energia tensionale che si sprigiona nellindividuo a partire da quei meccanismi trasformatori di forze che sono i centri nervosi. Linnervazione dei vari distretti anatomici permette la sua trasformazione in contrazioni muscolari e

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pertanto in movimenti. Questo tipo di gesto viene classificato come espressivo.

UN

ATTO

ANALOGICO DI ATTO

GESTUALE

ASSUME SE

LA IL

FUNZIONE

COMUNICATIVO

TRASMITTENTE

CONSAPEVOLE

DELLEFFETTO

TENSIONALE CHE DETTO ATTO PU DETERMINARE NEL RICEVENTE (VALORE ENERGETICO DELLA

MICRO TENSIONE PRODUCIBILE).

Loperatore, utilizzando i gesti nella DIPNOSI (Metodo Indiretto) o della IPNOSI DINAMICA (Metodo Diretto), non deve porre attenzione al significato etnologico del gesto, ma solo alla componente energetico-tensionale che tali gesti posseggono nei confronti del soggetto. Nella pagina seguente uno schema nel quale vengono connessi sul piano temporale e causale i vari aspetti del meccanismo generale di scarico delle tensioni.

170

Nel

metodo

diretto

la

cinesica

viene

utilizzata

dalloperatore:

1) Per compiere ATTI MAGNETICI su qualsiasi parte del corpo del soggetto. 2) Per introdurre la digitale, dato che non possibile sfiorare con la mano, per esempio, la fronte del soggetto senza inviare contestualmente degli stimoli analogici con la cinesica (avvicinamento della mano alla zona ove verr attuata la digitopressione).

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3) Per impostare le verifiche analogiche subliminali (piegamento delle braccia, del tronco e delle gambe del soggetto).

movimenti

cinesici

espressi

nella

fase

induttiva

dalloperatore possono essere classificati a seconda della:

1) DURATA 2) INTENSIT

(movimento lento, rapido, ripetuto). (maggiori o minori contenuti penetrativi ed emozionali legati alla mimica).

3) SPAZIALIT (pi vicino o pi lontano dal corpo del soggetto).

ATTI CINESICI GRATIFICANTI E PENALIZZANTI

Un atto comunicativo cinesico penalizzante quando sollecita tensione nel soggetto, gratificante quando riduce la tensione gi esistente nel soggetto. La Cinesica ai fini induttivi rappresenta un valido strumento di taratura dei contenuti tensionali espressi con la prossemica (gestione dello spazio comunicativo), pertanto

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ad ogni variazione penalizzante della prossemica (es.: passo in avanti verso il soggetto) generalmente deve far fronte un atto cinesico gratificante. Pensate che la cinesica serva come grammatura (gratificante - penalizzante) da aggiungere, sul piatto della bilancia, allatto comunicativo della prossemica, per ottenere il giusto equilibrio tra stimolo ed esigenze analogiche del soggetto. Ritornando allanalisi esclusiva di atti comunicativi cinesici penalizzanti, occorre ricordare che la durata dellatto, la sua intensit mimica, le conseguenti variazioni di spazialit tra gli attori dellinterazione, sono tutti elementi operativi che influenzano il contenuto emozionale dellatto comunicativo, rendendolo pi o meno penalizzante per il soggetto. Gli atti comunicativi della cinesica, nel procedimento ipnotico, possono essere espressi dalloperatore con gli arti superiori, inferiori e, in alcuni casi, con lavvicinamento del tronco verso il soggetto, mantenendo per lo stesso rapporto prossemico (piedi delloperatore fissi al suolo ed al la distanza dal soggetto precedentemente impostata). Se loperatore utilizza le braccia e le mani, occorre tener presente che gli atti cinesici compiuti in senso ascendente davanti al viso del soggetto sono penalizzanti, mentre quelli

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compiuti in senso discendente sono gratificanti. Loperatore deve saper valutare con sicurezza i canoni identificativi analogici di ogni atto comunicativo o sollecitazione tensionale; necessario quindi aver analizzato a fondo e ben assimilato i concetti di gratificazione e di

penalizzazione, illustrati nel paragrafo relativo. Possiamo aggiungere che loperatore, man mano si esprime attraverso gli atti comunicativi, deve costantemente verificare landamento dellinduzione attraverso:

Il positivo procedere di ogni verifica subliminale, ci significa che la taratura degli atti comunicativi espressi stata perfetta. Lattenta osservazione della deglutizione salivare del soggetto anche durante la fase induttiva. Se il soggetto deglutisce vuol dire che ha accusato un atto

penalizzante, pertanto lintento stato raggiunto.

Se il soggetto non deglutisce ed al contempo non ha eseguito alcun altro atto di scarico (variazione o micro variazione autonoma del suo stato), vuol dire che loperatore ha poco o per nulla penalizzato, pu quindi

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esser necessario riformulare in modo diverso gli atti comunicativi. Ricordiamo che durante il passaggio da flash subliminale a flash ipnotico il soggetto, al contrario, non deve deglutire. Bisogna considerare che nella fase induttiva ipnotica la cinesica meno utilizzabile che nella DIPNOSI o metodo indiretto, in quanto il soggetto ad occhi chiusi non sempre dai giochi luci - ombre e dai movimenti daria pu cogliere il significato analogico del gesto.

ATTI

CINESICI

ESPRIMIBILI

DURANTE

IL

TEST

ANALOGICO

Vari movimenti rapidi e decisi delle braccia, del tronco, delle mani, delle ginocchia, entro spazi prossimi al soggetto e diretti verso di lui. importante la loro intensit ed il loro numero nellunit di tempo; ottimale una distanza di circa 30 cm dal viso del soggetto e dalle zone del corpo soggette a stimoli sessuali, quali il bacino, il torace, la schiena, le cosce, il pube, la testa.

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Tecnica da pranoterapeuta (passi magnetici)

Movimenti lenti ad una distanza di 20/30 cm dal corpo del soggetto, partendo dalla testa e scendendo sino ai piedi. I passi si eseguono seguendo quattro immaginarie linee verticali: ANTERIORE POSTERIORE SUL FIANCO DESTRO SUL FIANCO SINISTRO Avvicinamento rapido o lento della testa delloperatore sino ad una distanza di 20/30 cm dal viso e dal corpo del soggetto, scendendo lentamente sino allaltezza della vita. Movimenti rotatori del dito sin quasi a sfiorare le labbra del soggetto. Movimenti rotatori della mano delloperatore sui seni (soggetto femminile), ad una distanza di 20/30 cm. Movimenti rotatori della mano allaltezza dei fianchi.

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Ogni qualvolta il soggetto deglutisce, loperatore avr preso atto di aver sollecitato unarea penalizzante; in rapporto a questo dato potr definire il carattere distonico del soggetto. Proseguir poi la fase induttiva inviando altri atti

comunicativi sulle zone attivate e integrando la cinesica con gli altri canali di C.N.V. Occorre precisare che gli atti cinesici registrati penalizzanti nelle zone del viso e della testa denotano nel soggetto una distonia affettiva; gli atti cinesici registrati penalizzanti nelle varie parti del tronco e degli arti, sino alle ginocchia, denotano una distonia sessuale. Le distonie comportamentali, di ordine estetico o

funzionale, spesso sono evidenti esteriormente anche prima del test analogico. Loperatore, facilitato nel suo compito di diagnosi, si comporter come sempre, sollecitando le zone in cui si esprimono le distonie.

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PROSSEMICA

Il canale di C.N.V. della Prossemica consiste nella gestione delle variazioni degli spazi e quindi della distanza comunicativa, distanza definita in funzione della posizione dei piedi tra operatore - soggetto. Loperatore esprime quindi un atto comunicativo

prossemico nel momento in cui riduce o aumenta la distanza della propria massa corporea da quella del soggetto. Naturalmente prossemica e cinesica vanno a braccetto, in quanto il concetto di distanza interrelazionale recepito inconsciamente in rapporto alla possibilit dei due attori di carezzarsi, colpirsi, sorreggersi e sfiorarsi

vicendevolmente. Lo sguardo delloperatore, la percezione del suo calore corporeo, le variazioni della luce ambientale, il fatto di mantenere o meno le palpebre abbassate, sono altrettanti elementi che concorrono alla definizione

soggettiva dello spazio comunicativo, ossia del modo in cui questo percepito. Allinizio di un procedimento ipnotico diretto, la distanza neutra (non creante tensioni) tra operatore e soggetto generalmente di circa un metro; qualsiasi variazione in meno registrata dal soggetto come

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penalizzante, mentre qualsiasi variazione in pi viene registrata come gratificante. La posizione normale faccia a faccia, qualora i due attori si trovino seduti; di fronte luno allaltro, ma non necessariamente incrociando lo sguardo, se lesperimento avviene mentre entrambi mantengono la posizione eretta. Dopo aver pregato il soggetto, allinizio dellesperimento, di assumere una posizione ortostatica e di mantenerla durante tutto lesperimento, loperatore gli si pone ad una distanza di circa un metro e inizia la fase induttiva, utilizzando preferibilmente la posizione eretta per s come per il soggetto.

Una volta ottenuta la posizione statica sul soggetto, loperatore passa alla fase induttiva, iniziando linvio di atti comunicativi penalizzanti con la C.N.V. ed imponendo contemporaneamente le necessarie verifiche analogiche

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per valutare landamento tensionale nel soggetto e gli avvenuti flash subliminali. La componente tensionale di un atto comunicativo

prossemico scaturisce non solo dalla avvenuta variazione della distanza comunicativa, ma anche dalla durata del mantenimento di questa nuova distanza e dalla maggiore o minore rapidit con cui loperatore effettuer una nuova variazione spaziale. In sintesi le variazioni di distanza, il modo pi o meno repentino in cui avvengono e le pause tra di loro, costituiscono le variabili operative tendenti a sollecitare una unica costante:

LO

STATO

DI

TENSIONE

DEL

SOGGETTO

SOTTOPOSTO A DETTE STIMOLAZIONI

LE VARIE POSIZIONI RECIPROCHE

FACCIA A FACCIA Operatore e Soggetto sono seduti uno di fronte allaltro. La possibilit contingente di esprimere atti comunicativi esclude il canale della prossemica, in quanto loperatore si

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colloca in una posizione non modificabile, se non con un atto che suggerisce analogicamente linterruzione

momentanea del rapporto. un approccio operativo limitante per le espressioni analogiche delloperatore. Si consiglia di rimanere in piedi, anche nel caso in cui si ritenga opportuno lasciare seduto il soggetto.

OPPOSIZIONE FRONTALE Operatore e soggetto sono in piedi uno di fronte allaltro. La possibilit per loperatore di esprimere atti comunicativi estesa a qualsiasi canale della C.N.V., senza limitazione alcuna.

FIANCO A FIANCO Loperatore si colloca lateralmente al soggetto. Tale posizione pu intervenire durante la fase induttiva come variazione repentina della opposizione frontale.

PETTO CONTRO SCHIENA Loperatore si pone dietro al soggetto guardando in direzione della sua schiena.

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SCHIENA A SCHIENA Loperatore si pone dietro il soggetto, arrivando a toccare la sua schiena con la propria.

PETTO CONTRO FIANCO Loperatore si pone di fianco al soggetto, sino a toccare con il proprio torace il fianco del soggetto.

La posizione preferenziale lopposizione frontale (in piedi) o, in caso di necessit, soggetto seduto e operatore in piedi.

Le altre posizioni possono essere assunte quali variazioni, in pi o in meno, della distanza tra operatore e soggetto. Esse possono assumere diversi significati nella mente del soggetto ed a questi cui va collegato leventuale flash prodotto, ci non di meno sar leffetto tensionale la loro sola misura. Ad ogni verifica analogica positiva, corrisponde un nuovo assetto plastico del soggetto; quando loperatore avr mutato completamente la posizione statica originale del

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soggetto in quella da lui costruita con le successive verifiche analogiche (braccia, mani, piedi, tronco, testa, gambe, ginocchia leggermente piegate in avanti, labbra e denti non serrati, blocco di qualsiasi tic nervoso,

respirazione normale, corpo in generale flessibile e docile allimposizione delle varie posture), passer, ad impostare la verifica analogica terminale inserendo la C.V.

Solo a questo punto sar in grado di ottenere le prime fenomenologie ipnotiche.

ALCUNI ATTI PROSSEMICI ESPRIMIBILI DURANTE IL TEST ANALOGICO

Avvicinamento graduale al soggetto sino ad annullare completamente le distanze corporee. Avvicinamento ripetuto, di volta in volta, secondo le varie modalit sopra enunciate.

Rapidi movimenti di avvicinamento e di allontanamento entro distanze non superiori ai due metri. Pu essere importante produrre con i piedi un rumore di passi che

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accentui

la

sensazione

dellavvicinamento

dellallontanamento, come pure emettere suoni di paralinguistica vocale contestualmente agli spostamenti.

Rotazione attorno al soggetto con ripetute inversioni del senso di marcia; una procedura che crea

disorientamento.

Naturalmente ai fini della individuazione dei punti distonici ipnotici, loperatore si avvale contemporaneamente di pi canali di C.N.V., al fine di rendere latto comunicativo pi stimolante ed efficace. La prossemica fine a se stessa gi uno stimolo abbastanza intenso, ma per evidenziare un punto distonico ipnotico preferibile abbinarla con la cinesica (gestualit a distanza ravvicinata), meglio ancora se rafforzata ulteriormente con la digitale (toccamenti sulle parti del corpo di libero accesso). Per lindividuazione del punto distonico ipnotico vale quanto detto nel paragrafo sulla cinesica.

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DIGITALE

Il canale di C.N.V. denominato Digitale riguarda la gestione dei toccamenti che loperatore effettua con le mani su varie parti del corpo del soggetto. Contrariamente a quanto avviene col metodo indiretto della DIPNOSI, la stimolazione digitale, nel contesto ipnotico usuale, pu essere adottata sin dalle prime fasi dellesperimento e ci grazie alla partecipazione consapevole del soggetto. Spesso la digitale espressione terminale di un atto comunicativo iniziato con la variazione della distanza fisica (prossemica) e proseguito poi con lavvicinamento delle mani (cinesica). Naturalmente lallievo nella fase induttiva e soprattutto durante il test analogico, non deve sempre esprimere il ciclo completo, ossia prossemica, cinesica e digitale, ci pu essere registrato dal soggetto in modo estremamente penalizzante e provocare cos un cortocircuito (interruzione repentina della posizione statica se non addirittura del rapporto ipnotico). Loperatore esperto sa porre lattenzione su ogni singolo canale comunicativo al fine di esprimere

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contemporaneamente atti comunicativi di diverso contenuto tensionale, ciascuno facente parte di un diverso canale (set di atti comunicativi). Quando si odia si danno pugni e calci, si graffia, si morde; quando si ama si sta vicini, ci si abbraccia, si danno tenere carezze. Loperatore deve trasferire, con le opportune variazioni, tale concetto negli atti comunicativi della CNV ed in specifico modo nelluso della digitale, ossia del diretto contatto fisico attraverso le dita. Il contatto fisico costituisce lo stimolo pi potente per sollecitare delle emozioni e spesso anche tensioni che possono superare lindice di tolleranza. Toccare o essere toccati un bisogno fondamentale delluomo ed i rapporti tattili avuti da ogni individuo dalla nascita sino allet nella dello sviluppo psicofisico, delle sono

fondamentali

determinazione

successive

modalit espressive e ricettive, soprattutto in campo sessuale. Inserirsi a livello tattile nella comunicazione con un interlocutore, spesso significa, anche fuori dal contesto ipnotico, poter gi esercitare un ruolo con implicazioni affettive (di padre, di madre, di amante).

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Loperatore per le induzioni digitali utilizzer di preferenza il viso del soggetto, il collo, gli arti superiori ed il tronco. Una maggiore esperienza potr spingere loperatore a utilizzare integralmente il corpo del soggetto, dalla punta dei piedi sino alla sommit del capo. Le varianti che entrano in gioco nella digitale ed alle quali si deve la sua amplissima gamma di contenuti tensionali possibili sono: la differente pressione esercitata, le diverse zone del corpo toccate, lampiezza della zona di contatto (digitopressione su zone del corpo pi o meno sensibili alle sollecitazioni tensionali ed implicante un maggior o minor numero di recettori sensoriali). Riportiamo di seguito uno schema illustrativo della

frequenza con cui vengono toccate varie zone del corpo da una certa tipologia di interlocutori. Queste zone sono perci pi o meno sensibili alla stimolazione digitale effettuata da un operatore durante la fase induttiva subliminale ipnotica. Lo schema ripreso da la Comunicazione Interpersonale, Codici, Segnali e Interazioni, edito da Mondadori per la collana The open University e riguarda le ricerche di JOURARD.

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Le zone del corpo che vengono pi frequentemente toccate da altre persone, secondo i risultati dellesperimento di Jourard

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ALCUNE FORME DI CONTATTO DIGITALE ESPRIMIBILI DURANTE IL TEST ANALOGICO

Toccamenti in varie parti del corpo, ponendo particolare attenzione alle zone erogene; si opera dapprima su zone estremamente periferiche e successivamente pi

prossime. Lo stesso dicasi per le zone interessate a manifestazioni sintomatologiche di disturbi

comportamentali. Toccamenti rapidi e decisi possono evidenziare distonie sessuali. Contatti dolci e carezzevoli possono evidenziare distonie affettive. Lievi massaggi su varie parti del corpo, soprattutto viso, tempie, guance, labbra, mani.

Anche i toccamenti lievi e carezzevoli, allinizio della fase induttiva, saranno con ogni probabilit registrati come penalizzanti; solo dopo il raggiungimento, da parte delloperatore, di un adeguato potenziale ipnotico

subliminale, le carezze risulteranno gratificanti in alternativa ad altri toccamenti pi decisi e penalizzanti. Al fine di identificare i punti distonici ipnotici vale quanto detto in precedenza.

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PARALINGUISTICA

La paralinguistica il canale di C.N.V. preposto alla gestione dei suoni (vocali o prodotti con strumenti propri ed impropri) senza significato logico. Si parla di gestione nel caso che questi suoni siano espressi intenzionalmente e secondo metodologia

dalloperatore durante un procedimento ipnotico, ai fini di sollecitare lo stato tensionale di un soggetto. Ripetiamo che i suoni ipnotici non devono avere nessun significato; si pu quindi ricorrere a qualunque tipo di verso o rumore, esprimere parole senza senso o parlare in una lingua sconosciuta al soggetto. Nei casi in cui questi suoni siano emessi istintivamente e senza alcuna finalit strategica, si deve parlare di ATTI ANALOGICI di scarico tensione. Il raschiamento della gola per esempio un atto analogico. Anche per questo canale della C.N.V., come del resto per tutti gli altri, vanno ben distinti gli ATTI COMUNICATIVI dagli ATTI ANALOGICI.

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ATTI COMUNICATIVI : sono espressi consapevolmente e secondo metodologia dalloperatore della IPNOSI DINAMICA o dal tecnico della DIPNOSI, hanno finalit induttive (ATTI INDUTTIVI).

ATTI ANALOGICI: rappresentano le naturali modalit di scarico tensionale analogico comuni a tutti gli individui, per esempio il raschiare o il tossire senza precise necessit fisiologiche; essi assolvono ad esigenze comunicative inconsce (ATTI ESPRESSIVI).

I suoni della Paralinguistica da usare in una fase induttiva si distinguono in suoni vocali ed in suoni strumentali. Fanno parte della paralinguistica anche la tonalit ed il timbro della voce e soprattutto le loro variazioni durante lespressione verbale. Loperatore ipnotico deve porre attenzione

massima alla propria voce, soprattutto durante la fase di pilotaggio, durante le richieste fenomenologiche. Nel metodo indiretto DIPNOSI, durante il Corso, lallievo impara anche a riconoscere i suoni classificati tra gli ATTI ANALOGICI ESPRESSIVI della PARALINGUISTICA. Sono

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suoni che lindividuo emette istintivamente durante un normale rapporto dialogico per scaricare la tensione prodotta dai contenuti emozionali della C.V. e vengono utilizzati a scopo diagnostico o di verifica dal tecnico della DIPNOSI durante un comune dialogo. Lutilizzo dei suoni vocali paralinguistici nella tecnica induttiva dinamica si basa sulla loro natura emozionale, vale a dire sul significato che essi hanno acquisito durante la fase della prima infanzia ed anche prima, nellintimo rapporto corporeo tra madre e figlio. Lattenzione del lattante ed ancor prima del feto focalizzata sul suono quale elemento principe di

comunicazione con lambiente circostante e quale fattore di variabilit sensoriale pi intenso. la madre stessa ad impostare il codice analogico che il figlio far proprio per tutta la vita. Le percezioni acustiche registrate dal bambino diventano per la prima volta un repertorio di segni, e successivamente di simboli, per lo scambio di informazioni col mondo esterno. I suoni registrati si impregnano cos di contenuti emozionali che conservano tale valore per tutta la vita dellindividuo.

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Durante la crescita questi suoni vengono sostituiti dal linguaggio verbale nei rapporti col mondo esterno; tuttavia linconscio ne rimane perennemente influenzato

emozionalmente, anche se lio adulto sentendone di simili non registra, salvo eccezioni, alcun effetto tensionale allinterno del proprio essere. Secondo alcuni studiosi della materia, ci dipende dal fatto che, durante la prima infanzia e nellintimo rapporto tra madre e figlio, ogni suono naturale che la mamma emette ha per il figlio un grande valore emozionale; i suoni acuti vengono registrati generalmente come penalizzanti, i suoni dolci come gratificanti. Tale codice comunicativo con la crescita viene, sul piano logico, sostituito via via dalla C.V. (comunicazione verbale); sul piano analogico permane invece anche quando lindividuo adulto. Sulla base delle iniziali codifiche, nella prima fase dellinfanzia e nelle successive fasi di crescita, i suoni diventano per il bambino, il fanciullo e infine ladulto, un ricchissimo repertorio di codificazioni per linterscambio di informazioni con il mondo esterno. Questo strumento di comunicazione con lapprendimento

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del linguaggio e la formazione culturale viene, sul piano logico, sostituito via via dalla C.V. Sul piano analogico permane in attivit anche quando lindividuo adulto, e conserva anzi tutta la sua potenza emozionale e penetrativa gi propria della prima infanzia. Al di l delle interpretazioni una cosa certa: i suoni vocali e strumentali, emessi dalloperatore durante un procedimento ipnotico, si impregnano di contenuti emozionali che producono nel soggetto le pi potenti micro - tensioni della C.N.V. Linfluenza emozionale dei suoni si subisce anche quando, ormai adulto, lindividuo ha sostituito lespressione

comunicativa primaria con il linguaggio; a livello inconscio permane linfluenza emozionale di questi suoni, anche se lio adulto spesso non registra alcuna variazione tensionale allinterno del proprio essere (stimolazioni subliminali che non superano lindice di tolleranza). La percezione acustica di suoni non verbali associata, in tutti gli individui, al bisogno di affetto, di aiuto ed alla fase di assoluta dipendenza della prima infanzia. Luso della paralinguistica nella fase induttiva ipnotica si identifica in un comportamento comunicativo regressivo, la cui essenza

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la riproduzione, a mezzo dellapparato vocale o di strumenti diversi, di suoni codificati inconsciamente dal ricevente in una lontana epoca della vita. Durante la formulazione dei suoni paralinguistici, loperatore deve individuare il tipo di effetto emozionale prodotto nel soggetto durante lascolto, per poterne cos pilotare la modulazione tensionale in rapporto allesigenza del momento. Se il soggetto deve essere penalizzato, occorre riprodurre i suoni che lui ha gi registrato come creanti tensione (suoni acuti, secchi, di rimprovero....), se dovr essere gratificato occorre inviare suoni diversi (dolci, rassicuranti, armoniosi, profondi....). Il modello paralinguistico operativo che loperatore deve seguire si pu cos sintetizzare:

1) Emettere suoni vocali e/o strumentali di diversa natura nella fase induttiva iniziale. 2) Registrare la codificazione che istintivamente il soggetto attribuisce ai suoni uditi. Che un suono venga registrato come penalizzante del soggetto, loperatore lo potr rilevare dal fatto che egli deglutisca durante o immediatamente dopo lemissione del suono stesso.

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3) Utilizzare vari suoni, sia tra quelli che si pensa possano esser codificati come penalizzanti, ossia creanti

tensione, sia tra quelli che si ritiene possano esser codificati come gratificanti, ossia riducenti la tensione. 4) Scegliere tra i suoni emessi e codificati dal soggetto come gratificanti o penalizzanti, un suono specifico per ciascuna delle due classi e dotato di particolare efficacia. 5) Emettere ripetutamente uno dei due suoni estrapolati ogni qualvolta lo si ritenga opportuno. Il suono gratificante naturalmente sar emesso dalloperatore in conseguenza dellESITO POSITIVO DI UN TEST DI VERIFICA ANALOGICA O LOGICA e qualora appaia lesigenza di ridurre una eccessiva tensione del soggetto. Il suono penalizzante verr emesso in conseguenza dellESITO NEGATIVO DI UN TEST DI VERIFICA ANALOGICA O LOGICA e qualora emerga lesigenza di aumentare la componente tensionale nel soggetto.

In sintesi loperatore dovr emettere il suono accertato come:

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GRATIFICANTE Ogni qualvolta loperatore ritenga di dover gratificare analogicamente mantenuto la il soggetto, per aver perfettamente analogiche

rotta

ipnotica

(verifiche

perfettamente effettuate, fenomeni ipnotici realizzati) o in quanto il suo livello di tensione ha raggiunto livelli troppo elevati.

PENALIZZANTE Ogni qualvolta loperatore ritenga di dover penalizzare analogicamente il soggetto, per non aver mantenuto la rotta ipnotica (verifiche analogiche con esito negativo, fenomeni ipnotici non realizzati) o in quanto abbia effettuato scarichi di tensione ripetuti e mostri un sensibile abbassamento della capacit di contenimento tensionale.

Il pilotaggio ipnotico si essenzializza proprio con successivi colpi di timone, realizzati attraverso luso dei suoni gratificanti e penalizzanti in funzione del mantenimento di una rotta ipnotica da parte del soggetto.

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Nel momento in cui loperatore comunica analogicamente con il soggetto, utilizzando esclusivamente due suoni con diversa codificazione (suono gratificante, suono

penalizzante), ed al contempo ha la certezza che il soggetto subisca un pilotaggio analogico attraverso detti suoni, egli ha impostato un codice metacomunicazionale con il soggetto (pilotaggio subliminale del comportamento del soggetto). Il codice metacomunicazionale da considerarsi un importante strumento operativo nel procedimento ipnotico della IPNOSI DINAMICA (Metodo Diretto). Il codice metacomunicazionale rappresenta per loperatore della IPNOSI DINAMICA e per il tecnico della DIPNOSI, un filo di comunicazione diretta con linconscio del soggetto e del suo semplice interlocutore. Il codice M/C permette di influenzare notevolmente il potere decisionale del soggetto o dellinterlocutore su quanto loperatore o il tecnico della DIPNOSI chiede in termini fenomenologici e comportamentali. Loperatore deve avere un ricco repertorio di suoni a disposizione per il test analogico, allinizio della fase induttiva. Egli deve creare e utilizzare poi il CODICE di

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metacomunicazione, o, se preferite, LA BASE RITMICA costituita da un suono gratificante e da un suono penalizzante; essa potr essere utilizzata durante tutto il procedimento ipnotico, sino alla fase di deipnotizzazione. Durante il test analogico loperatore potr dare sfogo alla propria creativit, emettendo suoni vocali o strumentali con tutte le variazioni possibili; sempre per con riferimento alle risposte analogiche del soggetto, cio ai suoi scarichi di tensione ed in particolar modo alla deglutizione salivare. Fra gli atti di paralinguistica, loperatore potr facilmente notare quali sono quelli che creano maggior tensione, pur se tollerati. Il pi penalizzante andr usato, in seguito, nel CODICE di metacomunicazione. La stessa cosa vale per il suono registrato pi gratificante in senso assoluto dal soggetto. Spesso espressioni del viso, soprattutto delle labbra, indicano alloperatore il suono registrato come pi gratificante dal soggetto.

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ALCUNI SUONI VOCALI O STRUMENTALI ESPRIMIBILI DURANTE IL TEST ANALOGICO

SUONI GENERALMENTE REGISTRATI PENALIZZANTI

suoni e versi acuti, di rimprovero, secchi (distonia affettivit); suono respiratorio emesso col naso (sniffare); respiro a mantice (profonde inspirazioni ed espirazioni, utilizzando lo stesso metodo che utilizza il medium nel momento che si appresta ad effettuare la trance medianica); raschiamento della gola (con tono di rimprovero); risatina ironica o violento riso comunemente definiti del tipo satanico; suono prodotto dal piegamento di fogli di carta; suoni di lamento; tambureggiamento con le dita su un piano nelle vicinanze del soggetto, effettuando variazioni del ritmo; qualsiasi suono vocale seguito da attimi di silenzio e di immobilit assoluta delloperatore.

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sempre penalizzante un suono ripetuto a lungo o un suono che si prolunga per molto tempo, penalizzante anche un suono che diventa man mano pi acuto e pi forte come quello prodotto da una fonte sonora che si avvicina velocemente allorecchio dellascoltatore. Nel caso si intenda penalizzare parlando o emettendo suoni con la bocca molto vicino allorecchio o al viso del soggetto, sar bene schermare la sorgente del suono con la mano o altro; in tal modo il suono risulter al soggetto pi misterioso e si eviter un possibile cortocircuito. Per quanto riguarda le parole, si ripete che conta molto il tono con cui sono pronunciate. Comunque sono in genere pi fastidiose (penalizzanti) le vocali. e ed i, le consonanti dure e sibilanti (s, t, z, ecc.), mentre sono pi dolci le vocali a e o e le consonanti come m, b, l.... Per il canale della paralinguistica, il test analogico sulle distonie ipnotiche pu essere approcciato nel seguente modo. I suoni dolci e carezzevoli, armoniosi e rassicuranti, le nenie, i suoni casalinghi, stimolano la distonia

dellaffettivit; i suoni genericamente acuti stimolano la distonia della sessualit.

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Le distonie comportamentali, di cui fanno parte i disturbi del comportamento, sono stimolate con suoni di paralinguistica che richiamano il disturbo stesso. Intendiamo dire che gli stessi suoni ambientali, suoni del corpo o di altro genere, che rappresentano nella vita quotidiana o linnesco o un motivo di amplificazione della sintomatologia, per loperatore sono il materiale sonoro necessario per interagire nella distonia comportamentale. Es.: suoni relativi ad un rapporto sessuale per chi ha problemi di erezione o di frigidit; suoni di un ambiente affollato per un soggetto timido ed ansioso.

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CAPITOLO 5 CODICE METACOMUNICAZIONALE

Parlando di codice metacomunicazionale ci riferiamo al metodo induttivo diretto, quello in cui noi denunciamo al soggetto lintenzione di sottoporlo ad un esperimento di ipnosi ed il soggetto accetta di sottoporvisi. Il codice metacomunicazionale estremamente importante nel procedimento diretto perch d alloperatore

lopportunit di poter stimolare subliminalmente il non io del soggetto; in pratica senza che il suo io razionale se ne renda conto e possa quindi attivare i meccanismi di difesa prima che loperatore abbia eguagliato lindice di tolleranza. Loperatore attraverso un codice di metacomunicazione, pu pilotare il soggetto anche con il potenziale subliminale riconosciuto unicamente dal non io del soggetto, senza effettuare la verifica analogica terminale. Lio razionale del soggetto non ha ancora riconosciuto il potenziale ipnotico delloperatore, tuttavia pu essere condizionato grazie alluso di un codice

metacomunicazionale.

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Non essendo ancora avvenuta la condensazione del simbolo operatore, lazione inserita a livello subliminale e tutto avviene ad insaputa del soggetto. Quando noi gli diciamo Fai dei passi in avanti vedi che non riesci?! ed effettivamente il soggetto non riesce a farli, vuol dire che il suo io razionale verifica il nostro potenziale ipnotico e ne prende atto. La riuscita dellevento si basa su un potenziale ipnotico gi riconosciuto dal soggetto, ma, se loperatore nel formulare la richiesta esprime alcuni atti comunicativi gi codificati come codice di M/C, levento fenomenologico pu avvenire indipendentemente da ci. Lottenimento della verifica logica tramite il codice M/C, comporta anche limmediato riconoscimento del potenziale ipnotico, e il brusco passaggio da flash subliminale a flash ipnotico, senza il controllo della deglutizione o altro. Con il codice M/C noi possiamo produrre eventi fenomenologici di tipo ipnotico senza che il soggetto ci riconosca logicamente questo potenziale. Chiariamo per che, ovviamente, non appena la volont del soggetto sia stata inequivocabilmente messa fuori causa, il riconoscimento anche logico scatta.

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Occorre tener presente che una forte penalizzazione riconoscere a qualcuno un potenziale ipnotico, quindi loperatore deve aver prima acquisito un buon potenziale subliminale affinch atto; il soggetto utilizzando possa il prenderne codice di

tranquillamente

metacomunicazione, loperatore pu interagire anche a livello razionale col soggetto, senza che questi se ne renda conto, quindi senza la necessit di un potenziale elevato. Quanto loperatore effettua il passaggio da flash subliminale a flash ipnotico, inserendo la verbalizzazione, corre dei rischi; non sempre il potenziale gi acquisito a livello subliminale sufficiente e, daltro canto, impossibile verificare altrimenti se lo . Utilizzando allinizio il codice fase metacomunicazionale induttiva, loperatore impostato aumenta

della

notevolmente le possibilit di ottenere quanto desidera, riducendo contemporaneamente i rischi relativi. Il codice metacomunicazionale entra costantemente in azione nel rapporto tra operatore e soggetto, non solo durante la richiesta fenomenologica o durante il passaggio della fase subliminale a quella ipnotica vera e propria, ma soprattutto nella fase di pilotaggio.

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Il codice metacomunicazionale non soltanto un filo diretto con linconscio del soggetto, ma serve a guidare oltre che stimolare, un timone pi che un remo. Per suo tramite vengono notevolmente facilitate le fenomenologie richieste al soggetto. La C.N.V. rappresenta la benzina ed possibile operare un certo controllo sulla macchina con laumentarne o ridurne lerogazione, il codice M/C d proprio una informazione sulla rotta da seguire, infatti decodificabile logicamente, ma non per il soggetto. Una volta impostato il codice M/C, non c momento ipnotico ove non sia utile servirsi di questo strumento di

comunicazione analogica. Battere dei colpi sul tavolo pu essere un codice se io mi sono accordato con il ricevente che i suoni prodotti siano, per esempio, un invito ad alzarsi, fare il giro della sedia e rimettersi seduti. Se mi sono accordato solo con il soggetto e non con tutti voi, sul significato di questo atto comunicativo, il battere dei colpi per lui un atto comunicativo con contenuti logici, mentre per tutti voi rimane un atto comunicativo analogico, che sollecita solo la vostra curiosit e la vostra componente emozionale.

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Noi sappiamo, per, che loperatore pu inviare un atto comunicativo al NON IO del soggetto non informando il suo IO RAZIONALE. Se loperatore denunciasse verbalmente al soggetto il codice M/C (Es. : Quando batto tre colpi tu fai il giro della sedia), verrebbe ubbidito solo possedendo gi il potenziale ipnotico relativo o per semplice

accondiscendenza, certamente mai se il soggetto avesse gi subito dei flash ma non ancora riconosciuto simbolo loperatore. Quando invece la codifica appresa, per esperienza diretta, dal NON IO, il soggetto sente allinterno del suo essere lesigenza di compiere tale azione. Giunti a questo punto sar loperatore a dargli la motivazione logica Tu fai questo perch io sono loperatore ipnotico e ti spingo a farlo; il mio potenziale ipnotico talmente forte da creare allinterno della tua mente il bisogno di compiere questa azione. Loperatore pu creare il codice di metacomunicazione nel la fase induttiva, estrapolando dal parco degli atti comunicativi emessi due atti comunicativi di certa

codificazione, uno gratificante e uno penalizzante. preferibile che tali atti comunicativi codificati siano

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estrapolati nellambito del canale paralinguistico, per la velocit e fedelt con cui i suoni possono essere riprodotti, uditi inoltre dal soggetto qualunque sia la sua distanza momentanea delloperatore. Quindi un codice di comunicazione pu essere impostato servendosi dei quattro canali che noi utilizziamo nel metodo diretto (prossemica, paralinguistica, cinesica e digitale); con ciascuno di questi quattro canali si pu perfezionare un codice di metacomunicazione. Noi preferiamo suggerire, come gi detto, lutilizzo della paralinguistica nel pilotaggio metacomunicazionale. Loperatore esperto potrebbe anche impostare diversi codici di metacomunicazione su diversi canali di C.N.V., per sostituire immediatamente quello che eventualmente il soggetto avesse decodificato sul piano logico. Un codice di metacomunicazione contempla un unico atto gratificante ed un unico atto penalizzante; dobbiamo per tenere presente che, se la nostra mente a livello logico elabora innumerevoli pensieri e possibili azioni, per cui i tre colpi sul tavolo possono avere tanti significati, a livello analogico c solo il s e il no, il bene e il male, al positivo e il negativo. sempre necessario che loperatore esprima

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verbalmente,

nella

fase

di

pilotaggio,

la

richiesta

fenomenologica; solo dopo provveder ad emettere gli atti codificanti, in base al comportamento del soggetto. Linconscio non registra richieste verbali e al contempo non comprende inviti complessi, ma solo un si o un no; per essere precisi riceve solo stimoli pi o meno potenti a seconda del potenziale riconosciuto alla fonte stimolante e rapportato ad un elemento intrapsichico. Dando per scontato di aver impostato questo codice con linterlocutore, i colpi sul tavolo rappresentano solo uno stimolo inibitorio o incentivante; quindi per rendere completa la

metacomunicazione devo avvalermi del linguaggio verbale. Assumiamo di aver codificato con il NON IO del soggetto il codice metacomunicazionale, a livello paralinguistico, nel seguente modo ehm..ehm quale stimolo gratificante (SI) e sep. ..sep quale stimolo penalizzante (NO); emetteremo tali suoni ogni qual volta occorre gratificare il soggetto o spingerlo analogicamente a realizzare la verifica richiesta con la C.V. In altri termini, dire al soggetto : Fai un passo in avariti, sep sep (suono negativo, no), equivale a dire al suo non io: No! Non fare un passo in avanti.

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Oppure dicendo : Non fare un passo in avanti, ehm ehm, significhiamo analogicamente il contrario, cio : SI! Fai un passo in avanti. In tal caso il soggetto, a livello inconscio, recepir lultimo messaggio come un invito a fare il passo in avanti e si sentir spinto a farlo malgrado linvito verbale fosse una sollecitazione a non fare. Loperatore deve essere molto bene a conoscenza delle modalit di formulazione delle contrapposizioni tra invito logico e sollecitazione analogica. Pu capitare di utilizzare il codice metacomunicazionale non in contrapposizione al messaggio verbale; ci non ha senso in quanto non permette al soggetto di evidenziare un vincolo e riconoscere cos un maggior potenziale ipnotico alloperatore. La finalit del metodo diretto quella di far s che lio del soggetto riconosca il potenziale ipnotico delloperatore, quindi necessario creare un vincolo, questo pu essere espresso analogicamente che utilizzando si uno stimolo allinvito

metacomunicazionale

contrapponga

verbale. Perci diremo: Ora tu proverai a fare un passo in avanti. avanti vieni, sep sep. (CODICE ANALOGICO

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DI METACOMUNICAZIONE PENALIZZANTE = NO). Ecco che la contrapposizione dei due messaggi (C.V. e C.N.V.) entra perfettamente in sintonia con lesigenza di un vincolo e della realizzazione fenomenologica. Il soggetto non pu avere che un grande desiderio di gratificarci, se vuole superare il vincolo analogico che avverte allinterno del proprio essere; solo ratificando tale desiderio porr termine alla tensione energetica che scaturisce dallinvito verbale in contrapposizione con il vincolo analogico. Noi per dobbiamo essere in grado di esprimere messaggio e stimolo contrapposti, dobbiamo dire chiaramente al soggetto cosa desideriamo che lui faccia e saper contemporaneamente impostare il vincolo con il suono analogico. Un messaggio non preciso, uno stimolo analogico non chiaramente contrapposto, possono generare confusione nel soggetto, al punto di far scattare il cortocircuito del rapporto ipnotico stesso. A fini didattici riteniamo utile descrivere fedelmente e dettagliatamente un esperimento pratico nel quale si sia fatto uso del codice M/C contrapposto alla C.V. Viene

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invitata a fungere da soggetto una uditrice del corso, che spontaneamente si toglie le scarpe, si mette in posizione statica e chiude gli occhi. Listruttore inizia lesperimento utilizzando la paralinguistica orale, poi un leggero martellamento delle dita alternato a suoni vocali ritmici, sillabe senza significato, brevi risate, ecc. Il soggetto accusa le prime penalizzazioni subliminali, manifestando attraverso il rossore la prima partecipazione emotiva. Loperatore tenta di inserire la prima suggestione verbale, rivolgendosi poi anche al pubblico per commentare e chiarire quello che sta avvenendo. Sono le parole dellistruttore : Ora, ascoltando questo suono avvertirai una spinta allindietro sempre pi forte, al punto tale che dovrai spostare le gambe allindietro per non cadere... ehm...ehm....ehm.. (impostazione del suono

analogico invitante a fare, positivo, gratificante = SI) . . . e sentirai il desiderio di lasciarti andare! Rivolgendosi ora al pubblico: Io ho impostato il codice gratificante, per renderlo pi potente debbo aumentare lo stato di tensione del soggetto, quindi mi avvalgo di altre stimolazioni analogiche

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che esprimono attraverso altri canali di comunicazione non verbale. A questo punto si rivolge al soggetto impostando un codice metacomunicazionale penalizzante, ossia di impedimento a fare (un no). Da questo momento tu proverai ad effettuare un passo in avanti e prenderai atto di non poterlo fare. Avanti,... vieni avanti.. sep.. sep; vieni avanti.. sep..sep..; vedi che non riesci?! Prova ancora.. sep..sep.. In questa fase loperatore ha usato il codice metacomunicazionale

penalizzante, inibitorio quindi negativo. Tali suoni saranno utilizzati pi volte durante tutto il procedimento ipnotico, essi verranno amplificati, di volta in volta, dalla presa atto da parte del soggetto del vincolo a fare o a non fare, che ogni volta gli sembrer sempre pi potente. Listruttore continua con sollecitazioni paralinguistiche, prossemiche e digitali. Il soggetto, chiaramente sotto ipnosi, effettua tutte le fenomenologie richieste ed in modo estremamente gratificante. Loperatore interrompe lazione rivolgendosi al pubblico. La codificazione gratificante e penalizzante ora del occorre codice solo

metacomunicazionale

avvenuta,

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aumentare la tensione nel soggetto per rendere pi potente il codice gi impostato; devo acquisire un potenziale ipnotico sufficiente a non attivare le difese del soggetto durante le prossime richieste che saranno assai

penalizzanti. Per questo particolare esperimento didattico, il codice metacomunicazionale ha bisogno di un potenziale ipnotico superiore al normale in quanto, essendone stato oggetto di esposizione per gli allievi, diventato anche per il soggetto un codice logico; questo maggior potenziale ipnotico non affatto necessario in situazioni normali. Imposter ora con il soggetto un altro codice

metacomunicazionale, diverso nelle espressioni. Mentre lo far, vi far segno, cos eviteremo che il soggetto possa registrarlo logicamente; si potr in tal modo utilizzarlo con quel minimo di potenziale ipnotico necessario ad ottenere le fenomenologie.

Lesperimento continua ancora per parecchi minuti.

La signora che funge da soggetto risponde alle diverse sollecitazioni alternando qualche manifestazione di

214

insofferenza

lunghe

risate,

ma

eseguendo

magistralmente tutte le fenomenologie ipnotiche richieste. Al termine asserisce di sentirsi bene e molto rilassata, ringrazia loperatore. Pi tardi, interrogata, chiarisce che quando si sentiva toccare al collo non poteva, malgrado tutta la sua volont, fare le cose richieste. A codice metacomunicazionale impostato, utilizzando questa volta la digitale, loperatore richiedeva ed otteneva le

fenomenologie ipnotiche avvalendosi di due particolari toccamenti. Alla fine loperatore spiega agli allievi che la digitopressione sul collo del soggetto invia quasi sempre uno stimolo analogico penalizzante (negativo, un no), mentre la carezza con le dita della mano sul viso del soggetto invia uno stimolo analogico gratificante (positivo, un si).

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SUGGERIMENTI OPERATIVI PER NON SUPERARE LINDICE DI TOLLERANZA

Lobiettivo tecnico della fase induttiva permette di giungere alla soglia del massimo potenziale ipnotico subliminale che possibile acquisire in rapporto allindice di tolleranza del soggetto. Tutti gli individui hanno un indice di tolleranza; questo vuol dire che loperatore pu esprimere tranquillamente degli atti comunicativi penalizzanti senza che la micro tensione prodotta possa attivare i meccanismi di difesa del soggetto. Lindice di tolleranza pu variare moltissimo

quantitativamente da soggetto a soggetto; utilizzare un metodo induttivo identico per tutti i soggetti vuol dire chiedere al soggetto di adattarsi al metodo, ci impossibile; solo loperatore in grado di adattarsi alle esigenze analogiche del soggetto. LIPNOSI TRADIZIONALE non solo utilizza la parola nella fase induttiva, ma soprattutto presenta un metodo rigido, propone addirittura delle procedure standard. Nella IPNOSI DINAMICA il metodo induttivo morbido, flessibile, lo stesso soggetto ad attribuire il carattere

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gratificante o penalizzante alle stimolazioni che riceve; lattribuzione penalizzante sar data sempre secondo necessit, n pi n meno di quanto lui stesso desideri fare analogicamente. Loperatore deve calibrare le penalizzazioni con delle gratificazioni. LIO RAZIONALE del soggetto TOLLERA le penalizzazioni in rapporto al proprio indice di tolleranza; una tensione superiore al suo livello energetico crea nel soggetto una decisa reattivit che pu compromettere il rapporto ipnotico stesso. Quindi, nel momento in cui effettuiamo un atto comunicativo che porti lo stato di tensione del soggetto a livelli superiori, il soggetto dovr necessariamente scaricare la tensione eccedente il suo indice di tolleranza. necessario a tal fine esprimere atti comunicativi gratificanti, che possano ricondurre la tensione accumulata a valori energetici accettati dallIo Razionale del soggetto. Solo il potenziale ipnotico pu permettere alloperatore di superare lindice di tolleranza del soggetto. Loperatore pu creare nel soggetto una tensione superiore allindice di tolleranza in due casi ben precisi:

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A) quando produce atti comunicativi troppo penalizzanti;

B) quando il potenziale ipnotico acquisito non in grado di coprire la tensione indotta da una certa verifica; ogni verifica analogica o logica (richiesta fenomenologica) necessita di un potenziale ipnotico da parte di chi la richiede. La tensione che la richiesta analogica (verifica subliminale) o logica comporta al soggetto, pu essere coperta dallindice di tolleranza o da un potenziale ipnotico gi consistente. Se la copertura sussiste, il soggetto effettua lazione o la fenomenologia senza alcun problema, se tale copertura non sussiste si possono verificare i seguenti casi:

B1)

cortocircuito o interruzione del rapporto ipnotico da parte del soggetto;

B2)

il soggetto scarica la tensione in eccedenza, ossia non coperta n dallindice di tolleranza e n dal potenziale ipnotico delloperatore,

riconoscendogli immediatamente il potenziale mancante.

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Il riconoscimento del nuovo potenziale ipnotico ristabilisce un nuovo equilibrio energetico. Ora, se sul piano analogico difficile ed incerta la variazione da una dinamica di accumulo ad una di scarico della tensione del soggetto, chiaro che dobbiamo inserire il discorso nelle regole del gioco, vale a dire trattare anche logicamente, razionalmente, con il nostro soggetto.

Ricordiamo ancora che la posizione statica del soggetto fondamentale per il buon esito di un procedimento ipnotico, pertanto se il soggetto non mantiene tale posizione dovremo dirgli: Guarda...., questo un metodo diretto, tu mi devi dare uno spazio per lazione e quindi devi osservare certe regole; una di queste che tu rimanga in una posizione statica. Dal momento che ti sei sottoposto spontaneamente allesperimento, devi rispettare le regole del gioco. Le regole del gioco devono essere definite molto

chiaramente e devono essere imposte sempre, non ci si deve mai lasciar mettere fuori gioco. Loperatore non ha grandi possibilit di vittoria se la regola della posizione statica non viene rispettata.

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Questa regola comporta principalmente: la chiusura degli occhi, lassenza di movimento delle varie parti del corpo e il divieto di parlare. La chiusura degli occhi di estrema utilit perch non permette al soggetto di scaricare la tensione con i microflash prodotti dallambiente circostante. Lindividuo subisce sempre delle tensioni quando non riesce a identificare lambiente che lo circonda e soprattutto colui che opera nei suoi confronti. La tensione si produce in quanto dal buio che ci circonda ci attendiamo sempre qualcosa di negativo; le proiezioni dellindividuo sullignoto non sono mai gratificanti, l dove la conoscenza non pu arrivare i fantasmi dellinconscio regnano sovrani. proprio su questo meccanismo di innalzamento

automatico della tensione che gioca la regola del chiudere gli occhi. Senza contare che la chiusura degli occhi isola il soggetto dal suo ambiente, dai suoi amici; infatti sufficiente un gesto rassicurante, il sorriso di un amico, perch il soggetto scarichi la tensione prodotta e calibrata in rapporto alla sua esigenza analogica.

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Dobbiamo ancora soffermarci sulla regola del non scarico tensione, cio del mantenimento della posizione statica da parte del soggetto. Il soggetto ha delle possibilit, nonostante tutto, di non mantenere le regole del gioco, e allora sta nellabilit delloperatore fare in modo che queste vengano mantenute anche contro la sua volont. Quali sono gli accorgimenti che si possono adottare? Una delle fonti di scarico pi elementari il sorriso. Succede spesso che il soggetto, nella prima fase dellinduzione, sorrida o rida; in questo caso uno dei metodi pi efficaci per bloccare tale scarico quello di farglielo notare in modo analogico, come se glielo avessimo suggerito noi. Quando il soggetto comincia a sorridere e socchiudere le labbra, noi sorrideremo in maniera evidente, emettendo anche i suoni tipici del riso in modo che possa udire anche ad occhi chiusi. Nel caso ci non basti, aumenteremo lintensit dei suoni; se ci non fosse ancora sufficiente interromperemo bruscamente il nostro riso e lo pregheremo, gentilmente ma con seriet, di tenere gli occhi chiusi e di mantenere la posizione statica.

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PROMEMORIA PER LOPERATORE ED ULTIMI CONSIGLI PRATICI

Nelliniziare il procedimento ipnotico loperatore avr cura di verificare il proprio stato tensionale, intervenendo

eventualmente nei seguenti modi:

A) applicare le tecniche autoipnotiche qualora apprese

B) sdrammatizzare il possibile fallimento

C) far mente locale a precedenti esperimenti riusciti e porre grande attenzione alle fasi operative

D) agire

sullambiente,

nel

caso

questo

non ideale

sia = per

sufficientemente penalizzante per

gratificante il soggetto

(ambiente e

gratificante

loperatore), prima di rivolgersi al soggetto.

Sar utile poi scambiare qualche parola col soggetto, con la finalit di: scaricargli un eventuale eccesso di tensione non

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creatagli direttamente, acquisire subito il ruolo up, oppure ridurre una eventuale manifesta competitivit. I microflash ottenuti gi in questa fase consentiranno di ottenere, per lo meno, ladesione a mantenere la posizione statica. A questo punto ricordatevi di non fare assumere al soggetto posizioni per mantenere le quali abbia impedimenti fisici o comunque debba sopportare uno sforzo eccessivo.

Attenzione ai microscarichi quali la contrazione dei muscoli mascellari, dei glutei e la flessione di una sola gamba. Evitare le forme collaborative, senza per mostrare apertamente di rifiutarle. Inserire le stimolazioni analogiche con la duplice finalit: di produrre i primi flash subliminali e isolare, dal numero degli atti emessi, quelli che costituiranno il codice

metacomunicazionale. Prestare grande attenzione allo stato tensionale del soggetto e verificare sistematicamente il potenziale

subliminale raggiunto con le verifiche analogiche. Inserire la C.V. quale verifica analogica terminale o, altrimenti, passare direttamente ad una verifica logica,

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coprendosi per le spalle col codice metacomunicazionale gi impostato. Formulare la prima verifica logica e le successive sempre secondo lo schema classico: rinforzo. vincolo, sollecitazione,

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ALCUNE INFORMAZIONI GIURIDICHE SULLUSO DELL IPNOSI

Nel nostro codice civile italiano la dottrina (Messineo etc.) riconduce lo stato ipnotico, come lubriachezza ed altre forme similari, nella fattispecie dellarticolo 428, con la conseguenza della nullit di ogni atto giuridico che lipnotizzato possa compiere; ci perch ci troviamo gi di fronte ad una incapacit di intendere e di volere, da cui le famose diffidenze, non di voi che siete gli eletti, ma della maggior parte delle persone che generalmente temono che con lipnosi gli possa essere tolto qualcosa di loro stessi. Ma, lasciando stare queste che sono implicazioni

puramente civilistiche del problema e che pur possono ricorrere (quello che indotto a fare un testamento, quellaltro a vendere un terreno o una casa tutte cose che si sono gi verificate, ci sono delle casistiche al riguardo), ben pi numerosi e discussi sono i riflessi penali sollevati dalluso della ipnosi. Il nostro Paese arrivato buon ultimo in questa questione penale, infatti solo nel 1930 col codice Rocco, quello che prossimamente verr riformato ma che attualmente

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ancora in vigore, se ne interessato con gli articoli 613 e 728. Sono quindi praticamente solo due gli articoli del codice riguardanti la disciplina dellipnosi ed i suoi rappresentanti, su cui si impernia tutta una materia giuridica. Ci porta ad enormi e diversissime conseguenze a seconda dellimpostazione e dellinterpretazione che degli stessi articoli viene data. Larticolo 613 del codice penale contempla il reato conseguente allo stato di incapacit di intendere e di volere provocato dallipnosi contro e senza la volont del soggetto. Se possibile ipnotizzare una persona anche contro la sua volont, il legislatore ha previsto che si intervenga. Cerchiamo di essere molto stringati purch capiamo come non sia divertente questa materia, ma ognuno di voi domani si pu trovare in queste situazioni e naturalmente bene sempre sapere cosa dice la legge al riguardo. Tanto per cominciare: contro la volont; quale volont, quale consenso? Il caso specifico deve essere messo in relazione con larticolo 579 del codice penale, occorre cio un consenso giuridicamente valido, quindi non lo nel caso dei minori,

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gli infermi di mente, nel caso di chi abusa di sostanze alcoliche o stupefacenti e altrettanto dicasi qualora il consenso sia stato estorto con violenza, minaccia,

suggestione, o carpito con linganno, il che configura un reato gravissimo, specialmente per lo Stato Italiano. Va da s per che si presuppone sempre ci sia lintenzione dolosa dellipnotista nel fare questo, il pi grave reato al riguardo che c nei codici. Tanto pi che questo reato comporta pure aggravanti quando lipnotista abbia agito con il fine di far commettere un reato; c una grande casistica al riguardo, alcuni di voi che sono abbastanza competenti sanno che c una casistica enorme.... in criminologia gli avvocati sanno quanta importanza abbia questa casistica sia in Italia che allestero. Il caso in cui il soggetto abbia commesso un reato, ma lipnotista non lo aveva preordinato, rientra nel 613. Un certo tipo di ipnosi purtroppo ha avuto casi piuttosto rumorosi: il chiudere il soggetto in una camera,

somministrargli tranquillanti, dargli suggestioni di caldo e di freddo... etc. etc. Questo tipo di ipnosi stata molto e

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tristemente usata durante la guerra, per potere estorcere determinati segreti e informazioni. Va introdotto, sempre dal punto di vista giuridico relativo al 613, un altro problema diverso, quello cio del caso in cui il soggetto, ipnotizzato volontariamente, perda il controllo del proprio comportamento mentre sotto ipnosi; ci solo agli effetti del concorso di colpa. Molti autori ritengono sia assolutamente impossibile per lipnotista far commettere un crimine allipnotizzato, perch le resistenze interne dellio razionale di ognuno di noi hanno tale forza che ben difficilmente possono essere superate anche nelle forme di ipnosi pi attiva, pi profonda. Ad ogni modo il legislatore italiano, per un eccesso di prudenza, che comunque non assolutamente

deprecabile, ha accolto la tesi contraria, quella cio che ritiene ci possibile, e lha inserita nel 613. In Italia, nellambito della psicologia giuridica e della psichiatria forense, non troviamo agli effetti pratici nessuna utilizzazione dellipnosi. Lipnosi viene proprio ignorata perch tutta la nostra dottrina concorde nellopporsi al suo uso sia

nellinterrogatorio dellimputato sia in quello dei testimoni.

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Ben diversamente avviene negli altri paesi; basti pensare alle due pi prestigiose polizie del mondo, linglese Scotland Yard e lamericana F.B.I., che invece la usano continuamente, anzi eccessivamente. In ogni caso essa limitata semplicemente al testimone di un crimine che accetti volontariamente di sottoporsi a questo particolare interrogatorio. Sarebbe infatti facilissimo che, ad un dato momento, la fantasia giochi un grosso ruolo per la vittima di un delitto. Comunque certo che in ipnosi sia possibile avere una tale facilit di memoria, una tale possibilit di evocare particolari, per cui testimoni ricordano perfettamente perfino numeri di targa che assolutamente non avrebbero mai pensato di poter ricordare. Tutto questo fa parte del famoso articolo 513, ma quello nel quale compaiono intonazioni severe sulluso dellipnosi il 728 del Codice Penale, il quale stabilisce che chiunque pone taluno, col suo consenso, in stato di ipnosi, se dal fatto deriva pericolo per lincolumit della persona, punito.. etc. etc.. Ora, dal punto di vista prettamente giuridico, stante la dizione letterale dellarticolo 728, chiaro che la legge

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penale non vieta assolutamente (almeno secondo il parere mio e di molti autorevoli autori) lesercizio dellipnosi senza finalit terapeutiche. Si pu ricavare una ulteriore conferma di quella che la dizione letterale della legge, della nellarticolo Legge di 128 del

Regolamento

Testo

Unico

Pubblica

Sicurezza, per il quale il Medico Provinciale pu autorizzare trattenimenti ipnotici a scopo di spettacolo. Da qui consegue che, se il Medico Provinciale pu dare questa autorizzazione, che unautorizzazione di polizia, certo essa non in contrasto con la legge. Per quanto riguarda la seconda condizione indicata dalla legge, cio lassenza di pericolo, sembra chiaro che non sia punibile chi solamente esercita lipnotismo, ma lo pu essere solo se mette in pericolo lincolumit del soggetto. Il consenso di legge c, secondo il 728, validamente dato alluso in senso lato dellipnosi. La legge dice: si, tu puoi ipnotizzare, purch non ne sorga un pericolo. Qui si incentrano tutte le discussioni e si innestano i vari tentativi di monopolio posti in atto da talune corporazioni.

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Questa condizione di pericolo quanto mai controversa e si presta ad interpretazioni molto soggettive. Va detto, per inciso, che in alcuni paesi dellest lipnosi viene usata tranquillamente, tra le altre applicazioni, in alcune scuole per lapprendimento di lingue estere. Naturalmente tutto ci non va confuso con la questione relativa allattivit psicoterapeutica mediante ipnosi (o ipnositerapia), per la quale pure si assiste ad un fiorire di interpretazioni anche qui di carattere soggettivo. Tornando allarticolo 728, che poi quello che sostanzialmente fa parte di questa conversazione, sappiamo essere fonte di polemiche assai vivaci. I fautori pi drastici della proibizione di usare lipnosi ai non abilitati, asseriscono che lipnotista, anche nei pi semplici scopi, pu provocare, tra le altre cose, stati di dissociazione nel soggetto. Questo

sostanzialmente stato il motivo conduttore, la linea direttrice di tutto quello che taluni ripetono da anni per avocare a s il monopolio di questa disciplina. Non certo nostro intendimento in queste pagine specialistiche,

scantonare dalla materia giuridica. Rimanendo su questo terreno tuttavia, quando si scorre una letteratura molto copiosa che si impernia sulla materia

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dellart. 728 (ci sono centinaia di volumi in tutto il mondo su questo argomento e cio la fattispecie di pericolo che possa derivare dalluso dellipnosi), ci pare occorra esaminare la questione sotto diversi aspetti. Innanzi tutto, quando si parla di pericolo per il soggetto, esiste questo pericolo? Al proposito va subito precisato che tale pericolo per lincolumit della persona deve essere intanto

giuridicamente apprezzabile (si parla sempre da un punto di vista giuridico e non medico), se c un pericolo fisico o psichico, e poniamo proprio laccento su questo

giuridicamente apprezzabile, deve essere accertato caso per caso. Ora, secondo lesperienza del Bremen, Platonovich e infiniti altri, non risulta che esistano pericoli di complicazioni psichiatriche su migliaia e migliaia di casi esaminati. Secondariamente, la pericolosit dellipnosi che pu causare, almeno come si letto talvolta, casi di dissociazione e di spersonalizzazione lamentati dal

soggetto molti anni dopo levento ipnotico vissuto? (Naturalmente per divertimento, non parliamo di ipnosi terapeutica).

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Anche qui da tutta la letteratura risulta che assolutamente non sono questi casi che hanno rilevanza. Molto spesso il soggetto, quando attribuisce la propria successiva sofferenza psicologica allipnosi, lo fa solo perch vuole dare un senso alla sintomatologia ed difficile in sede giudiziale sostenere che cos non . Infatti, in diversi stati e soprattutto negli Stati Uniti, stante la proibizione di spettacoli pubblici di ipnosi in sei stati a seguito dei rilievi mossi da parte di associazioni mediche e religiose, vennero effettuate ricerche accuratissime, con enorme larghezza di mezzi, arrivando alla conclusione che non esistono prove certe che lipnosi possa provocare danni. Quindi, non entrando in questione mediche ma unicamente basandoci sulla casistica e su una cospicua massa di letteratura, non possiamo per tacere che oltremodo arduo stabilire con assoluta certezza, essenziale agli effetti giuridici, che lapparire di un sintomo dopo la scomparsa di un altro non rappresenti la tendenza nevrotica

dellorganismo in oggetto che si esprime con modalit differenti.

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daltronde noto che molto spesso la persona nevrotica si esprime, nel corso della sua vita, con una grande variet di sintomatologie. Quindi concludiamo, da un punto di vista non medico bens legale, che da tutto questo esposto dovrebbe dedursi che la fattispecie di cui allarticolo 628 codice penale, da cui trae origine lelemento integratore dellipotesi di reato e cio il pericolo per lintegrit della persona, si riduce ad una opinione di consulenza che, sia pure espressa in buona fede, pur sempre soggetta alla tendenza personale di chi la esprime. Lesposizione stata arida perch non poteva essere diversa, daltra parte crediamo di avervi dato un quadro di come, in definitiva, sia possibile sostenere una cosa o unaltra. Comunque il consulente quello che dovr esporsi, ma certamente, secondo la dizione letterale del codice, questa ipnosi permessa. Del resto noi ormai sappiamo bene che la speciosit del termine ipnosi e di certe fenomenologie ad essa da sempre collegate ad avere apportato sospetti ed aver stimolato curiose valutazioni su un fenomeno che essenzialmente di tipo comune.

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Le dinamiche di convincimento forzato, di violenza e pressione psicologica, sono certamente molto pi diffuse in ogni tessuto sociale di quanto si possa o si voglia credere e certamente sono, salvo rarissime eccezioni, totalmente estranee allipnosi. La conoscenza degli intimi meccanismi del processo comunicativo e persuasivo ed anche, perch no, luso delle tecniche prettamente ipnotiche da parte di un numero sempre pi elevato di persone, non potr che portare ad una maggior coscienza della violenza che permea tutta la vita sociale e relazionale, quindi ad un maggior controllo di essa.

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FASI DEL PROCEDIMENTO IPNOTICO DIRETTO

1) FASE DI POSIZIONE ORTOSTATICA

2) TEST TIPO DI COMUNICAZIONE NON VERBALE

3) FASE INDUTTIVA SUBLIMINALE ATTI COMUNICATIVI VERIFICHE SUBLIMINALI

4) PASSAGGIO DA FLASH SUBLIMINALE A FLASH IPNOTICO

5) PILOTAGGIO COMUNICAZIONE VERBALE VERIFICHE LOGICHE

6) DEIPNOTIZZAZIONE

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N 1

LOPERATORE CONTROLLA CHE GLI OCCHI SIANO CHIUSI

237

N2

CONTROLLO DELLA POSIZIONE STATICA

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N 3

CONTROLLO DELLA POSIZIONE STATICA

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N 4

LOPERATORE INVIA LE PRIME STIMOLAZIONI

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N 5

UTILIZZO DELLA PROSSEMICA PER INVIARE I PRIMI ATTI COMUNICATIVI

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N 6

LOPERATORE ALZA IL MENTO

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N 7

VERIFICA SUBLIMINALE

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N 8

REALIZZAZIONE DI TUTTE LE VERIFICHE SUBLIMINALI

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N 9

LOPERATORE DURANTE LA FASE INDUTTIVA CONTROLLA SE IL SOGGETTO DEGLUTISCE

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N 10

IL PASSAGGIO DA FLASH SUBLIMINALE A IPNOTICO

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N 11

VERIFICA DELLA DEGLUTIZIONE

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N 12

INSERIMENTO DELLE PAROLE E OSSERVA SE IL SOGGETTO DEGLUTISCE

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N 13

CATALESSI

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GLOSSARIO

Allo scopo di rendere pi agile lesposizione, evitando noiose circonlocuzioni, definiremo ora alcuni concetti chiave, che ricorreranno spesso nel testo e che assumono unimportanza particolare, in considerazione del fatto che ciascuno di essi presuppone, a monte, delle ampie sintesi e delle lucide puntualizzazioni senza le quali non avrebbe potuto nascere questa disciplina.

ANALOGICO: Termine che indica qualsiasi dinamismo prodotto a livello dei simboli precostituiti o dellinconscio nel suo insieme; indica al contempo qualsiasi risposta stimolata dai recettori del non io.

ATTI ANALOGICI: Suoni, toccamenti, gesti, variazioni di pastura, movimenti di diversa natura espressi istintivamente dallinterlocutore durante un dialogo o dal soggetto durante un procedimento ipnotico.

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ATTI COMUNICATIVI: Suoni, gesti, toccamenti, variazioni di postura, movimenti di diversa natura gestiti dalloperatore consapevolmente e con finalit suggestive, o durante un procedimento ipnotico o durante un normale dialogo.

ATTO COMUNICATIVO GRATIFICANTE: Atto di CNV, o di CV, che mostra leffetto di ridurre la tensione dellinterlocutore (o soggetto).

ATTO COMUNICATIVO PENALIZZANTE: Atto di CNV, a di CV, che mostra leffetto di aumentare la tensione nellinterlocutore (o soggetto).

BERSAGLIO: Fonte di stimolazione subliminale riconosciuta dai simboli precostituiti del soggetto, ma non dal suo io razionale.

COMPETITIVO: Ruolo nel quale si pone il soggetto quando determina verifiche analogiche e logiche negative.

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COMPLEMENTARE: Ruolo nel quale si pone il soggetto quando consente verifiche analogiche e logiche positive.

COMUNICAZIONE INTEGRALE: Modello interattivo che utilizza sia la CNV che la CV nei procedimenti ipnotici e nei rapporti professionali e umani.

DESTABILIZZAZIONE: Meccanismo psicologico di base dellio razionale, preposto allannullamento del potenziale ipnotico di un simbolo gi identificato. Il simbolo perde cos la sua identit esterna.

PROIEZIONE: Meccanismo psicologico di base del non io preposto allinvestitura stimolazione. libidica, o energetica, della fonte di

DISTONIA: Conflittualit funzionale esistente tra due elementi

strutturalmente contrapposti.

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A livello dei meccanismi psicologici, la distonia che noi avvertiamo quella tra desiderio e possesso, tra la presa atto di quanto si desidera ed il quanto si sente di possedere loggetto desiderato.

EMOZIONE: Stato eccitatorio di intensit variabile, superiore allindice di tolleranza dellIO, ma inferiore al potenziale ipnotico della fonte di stimolazione.

FASE DI DEIPNOTIZZAZIONE: Ultima fase del procedimento ipnotico seconda le tecniche della IPNOSI DINAMICA. Loperatore permette al soggetto di scaricare la tensione in eccedenza fino al ristabilimento di una comportamentistica normale. In questa fase si annullano le induzioni suggestive e la posizione ortostatica. Al soggetto vengono date suggestioni di benessere e tranquillit.

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FASE DI PILOTAGGIO: Quarta fase del procedimento ipnotico secondo le tecniche della IPNOSI DINAMICA. Loperatore usa il potenziale per produrre nel soggetto fenomenologie ipnotiche o condizionarne comunque il comportamento.

FASE INDUTTIVA: Fase nella quale viene preparata e successivamente realizzata la creazione del simbolo - operatore; in essa si acquisisce riconosciuto dapprima dallio un potenziale razionale subliminale del (non

soggetto),

successivamente un potenziale ipnotico vero e proprio.

FLASH IPNOTICO: La fase di pilotaggio si compone di diversi dinamismi ipnotici, ciascuno indipendente e al contempo in rapporto con gli altri. Un Flash ipnotico indica lattivazione di un dinamismo ipnotico, vissuto consapevolmente dal soggetto, quale ad esempio la realizzazione di una richiesta fenomenologica.

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Esso accompagnato da un incremento del potenziale ipnotico delloperatore.

FLASH SUBLIMINALE: La fase induttiva si compone di diversi dinamismi subliminali, ciascuno indipendente e al contempo in rapporto con gli altri. Un Flash subliminale indica lattivazione, nel soggetto, di un dinamismo subliminale, quale ad esempio la realizzazione di una verifica analogica. Esso accompagnato da un incremento del potenziale subliminale delloperatore.

IDENTIFICAZIONE: Meccanismo psicologico di base dellio razionale, preposto al riconoscimento logico delle fonti di stimolazione (simboli).

IMPOSTAZIONE DELLA POSIZIONE ORTOSTATICA: Momento iniziale del processo ipnotico, secondo le tecniche della Ipnosi Dinamica. In esso loperatore invita il soggetto a porsi immobile ed in posizione eretta, per non

255

scaricare

le

microtensioni

prodotte

successivamente,

durante la fase induttiva.

INCORPORAZIONE: Meccanismo psicologico di base del non io, preposto allassunzione allinterno del proprio S del simbolo formatosi a seguito della proiezione. In questa fase tuttavia il simbolo incorporato mantiene la propria identit.

INFERTIZZAZIONE: Meccanismo psicologico del non io o inconscio, indicante il concetto di sintesi distonica tra proiezione e incorporazione. Lesigenza di infertizzarsi, pure definita esigenza di desiderare, scaturisce dalla sommatoria algebrica tra quanto proiettato e quanto incorporato. Infertizzarsi vuole anche dire caricarsi autonomamente di desiderio attraverso pensieri, riflessioni o esposizioni che concernono loggetto del desiderio o la causa scatenante di un problema (comunque simboli).

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INDICE DI TOLLERANZA: Valore soggettivo indicante lentit del servizio analogico che il non io del soggetto ritiene di poter assorbire dalla fonte di stimolazione, senza che vengano attivati i meccanismi di difesa dellio razionale. Nella fase iniziale induttiva lindice di tolleranza del soggetto predeterminato e costituisce una caratteristica personale; successivamente diviene direttamente proporzionale al potenziale ipnotico che loperatore ha gi acquisito con la CNV o con le richieste fenomenologiche.

INTERLOCUTORE: Colui verso il quale rivolta lazione induttiva indiretta delloperatore durante normali rapporti relazionali (Metodo della Dipnosi).

INTROIEZIONE: Meccanismo psicologico dellio razionale, indicante il concetto di sintesi distonica tra identificazione e

destabilizzazione. Lesigenza di introiettare, pure definita esigenza del possesso, scaturisce dalla sommatoria algebrica tra quanto identificato e quanto destabilizzato.

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IO RAZIONALE (IO LOGICO): Termine che indica i meccanismi psicologici di base e di sintesi della classe topica mentale dellio, preposta alla difesa dei simboli egemoni.

MICROTENSIONE: Stato eccitatorio di intensit tale da non superare lindice di tolleranza dellIO o il potenziale ipnotico della fonte di stimolazione.

NON IO (IO ANALOGICO): Termine che indica i meccanismi psicologici di base e di sintesi della classe topica mentale dellio, preposta a garantire lalimentazione energetica dellessere. Questa concetto racchiude in s lEs ed il Superio freudiano.

OPERATORE: Colui che si pone nei confronti degli altri in atteggiamento attivo, teso a rendere gli interlocutori in sintonia con le proprie esigenze, anche attraverso luso di strumenti che sfuggono allaltrui controllo razionale.

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PASSAGGIO IPNOTICO:

DA

FLASH

SUBLIMINALE

FLASH

Terza fase del processo ipnotico secondo le tecniche della Ipnosi Dinamica, in cui loperatore, attraverso la verifica analogica subliminale della deglutizione salivare, riconosce la presa atto da parte del soggetto del proprio potenziale.

POTENZIALE IPNOTICO: Parametro che misura la capacit delloperatore di agire con successo sul soggetto durante le richieste

fenomenologiche.

POTENZIALE SUBLIMINALE: Parametro che misura la capacit di agire sul soggetto, nella fase induttiva, senza per che sia avvenuto il riconoscimento, da parte del soggetto, di tale capacit.

PUNTI DISTONICI COMPORTAMENTALI: Termine che identifica la griglia dei cinque punti distonici preesistenti in ogni interlocutore. Questi vengono serviti analogicamente con le tecniche induttive indirette della DIPNOSI.

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PUNTI DISTONICI IPNOTICI: Termine che identifica la griglia dei tre punti distonici preesistenti in ogni soggetto ed evidenziati durante il test analogico. Il punto distonico maggiormente evidente permetter alloperatore di calibrare e orientare i successivi atti comunicativi al servizio analogico dei simboli pi potenti.

RECETTORI ANALOGICI: Dimensione efferente ed afferente dei simboli precostituiti e dellinconscio nel suo insieme. Spesso intendiamo con tale termine la sfera emotiva di un interlocutore.

RECETTORI LOGICI: Dimensione efferente ed afferente dei sistemi logici e comparativi della classe razionale.

RIPETIZIONE SPECULARE: Termine che indica la riproduzione da parte delloperatore dei gesti, delle espressioni, dei suoni e degli atteggiamenti del soggetto.

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SERVIZIO ANALOGICO: Soddisfacimento delle esigenze di alimentazione energetica dei simboli precostituiti.

SIMBOLO: Fonte di stimolazione riconosciuta non solo dai simboli precostituiti ma anche dallio razionale del soggetto. Esso quindi detiene un potenziale ipnotico e pu essere sia una persona che una entit astratta.

SIMBOLO COMMUTATORE: Simbolo oggettivizzato utile a commutare messaggi logici in opportuni messaggi analogici. Esso utilizzato nei procedimenti autoipnotici e trova corrispondenza in caratteristici elementi della magia e delloccultismo.

SIMBOLO FUNZIONALE: Simbolo avente funzione di alimentatore nei confronti di un simbolo di potenza superiore. Nel momento in cui decade il servizio energetico che esso rende al simbolo superiore, cessa di esistere.

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Tutti i simboli, ad eccezione della triade dominante, sono funzionali rispetto ad altri.

SIMBOLO PATOLOGICO: Autoattribuzione negativa e limitante dellessere. In base al suo potenziale ipnotico in grado di influenzare, pi o meno pesantemente, il comportamento dellindividuo.

SIMBOLO POTENZIALE: Fonte di stimolazione potenzialmente valida ad assumere il ruolo di bersaglio e successivamente quella di simbolo.

SIMBOLO PRECOSTITUITO: Elemento della classe del non io preesistente rispetto ad un intervento operativo esterno. Un simbolo precostituito pu avere una corrispondenza oggettiva esterna allindividuo che lo possiede, come pu non averla. Ad esempio, il simbolo padre precostituito pu sussistere nella struttura mentale indipendentemente dallesistenza vivente di un oggetto padre che lo rappresenti; in questo caso il simbolo precostituito analogico.

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SINTO: Simbolo oggettivizzato a fonte di stimolazione esterna in grado di coinvolgere e rendere quindi un servizio analogico.

SINTOPATOLOGIA: Simbolo negativo, vincolante, che genera spesso ansia, sofferenza e disturbi del comportamento, a causa del suo elevato potenziale ipnotico e della sua capacit stimolante.

SOGGETTO: Colui verso il quale rivolta lazione induttiva ipnotica delloperatore (Metodo della Ipnosi Dinamica).

TEST ANALOGICO INDUTTIVO: Individuazione di quegli atti comunicativi della CNV registrati gratificanti. dal soggetto maggiormente penalizzanti o

TENSIONE: Stato eccitatorio di intensit variabile, ma certamente superiore al potenziale ipnotico della fonte di stimolazione

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o, in fase preipnotica, superiore allindice di tolleranza dellIO.

VERIFICA ANALOGICA TERMINALE: Unica verifica subliminale della terza fase ipnotica, la mancata deglutizione, a seguito dellinserimento della CV, ne indica lesito positivo.

VERIFICA LOGICA: Loperatore e il soggetto prendono atto dellesito (positivo o negativo) di una richiesta fenomenologica impostata.

VERIFICHE SUBLIMINALI: Parametri analogici che permettono alloperatore di valutare il grado di potenziale subliminale acquisito durante la fase induttiva.

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INFORMAZIONI LETTERARIE Diamo di seguito quelle indicazioni bibliografiche che riteniamo rivestano un certo interesse per chi debba rafforzare le proprie conoscenze di base rispetto allo studio della comunicazione non verbale, dei sistemi di comunicazione interpersonale e del fenomeno ipnotico nellaccezione corrente.
A.V., COLLANA OPEN UNIVERSITY LA COMUNICAZIONE INTERPERSONALE MONDADORI A.V. COLLANA OPEN UNIVERSITY IL COMPORTAMENTO COMUNICATIVO MONDADORI A.V., COLLANA OPEN UNIVERSITY IL LINGUAGGIO Basi biologiche, comunicazione verbale MONDADORI GUGLIELMO COCCHIARA IL LINGUAGGIO DEL GESTO SELLERIO MILTON H. ERICKSON TECNICHE DI SUGGESTIONE IPNOTICA ASTROLABIO MILTON H. ERICKSON LE NUOVE VIE DELLIPNOSI ASTROLABIO JULIUS FAST IL CORPO PARLA MONDADORI

apprendimento

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GUGLIELMO GULOTTA IPNOSI - Aspetti psicologici, GIUFFR

clinici,

legali,

criminologici

EDWARDT HALL LA DIMENSIONE NASCOSTA BOMPIANI PATRIZIA MAGLI CORPO E LINGUAGGIO ESPRESSO STRUMENTI MONTAGU, MATSON IL LINGUAGGIO DELLA COMUNICAZIONE UMANA SANSONI SEBEOK, HAYES, BATESON PARALINGUISTICA E CINESICA BOMPIANI TAROZZI, FIORENTINO CALLIGARIS : PRECURSORE DI UNA NUOVA ERA EMB MICHAEL WATSON COMPORTAMENTO PROSSEMICO BOMPIANI FRANZ ANDREAS VOLGYESI LIPNOSI UMANA E ANIMALE PICCIN PAUL WATZLAWICK LA REALT DELLA REALT ASTROLABIO WATZLAWICK, BEAVIN, JACKSON PRAGMATICA DELLA COMUNICAZIONE ASTROLABIO WATZLAWICK, WEAKLAND, FISCH CHANGE ASTROLABIO

UMANA

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CID CNV ISTITUTO DI PSICOLOGIA ANALOGICA E DI IPNOSI DINAMICA


Il CID CNV una libera associazione scientifica e culturale senza scopo di lucro, costituita con atto pubblico ai sensi degli artt. 36 e segg. Cod. Civ. LAssociazione, apolitica ed aconfessionale, ha per oggetto: A) La diffusione delle tecniche della Psicologia Analogica di tipo comportamentale - verbale e non verbale - dellIpnosi Dinamica e della Psicoterapia Analogica nei suoi modelli pragmatici ed operativi nella terapia a breve termine secondo le teorie dellideatore Stefano Benemeglio, al fine di contribuire al benessere delluomo. B) Lorganizzazione di incontri, consulenze, seminari, corsi, convegni, pubblicazioni, sperimentazioni e collaborazioni con Enti o Associazioni aventi le stesse finalit, nonch con scuole o istituti universitari italiani ed esteri. C) La collaborazione, lassistenza e la formazione culturale dei soci, al fine del loro aggiornamento scientifico nello specifico settore della Psicologia Analogica. D) Listituzione dellAlbo interno professionale dei Consulenti Analogici, riservato a coloro che si qualificano nelle tecniche di Comunicazione Analogica e dellAlbo professionale degli Psicoterapeuti Analogici, riservato a medici e psicologi, iscritti ai rispettivi Albi nazionali. LAssociazione costituita da Soci Fondatori, Ordinari, Sostenitori, Onorari. Sono Soci Ordinari le persone fisiche che, a seguito di loro domanda, vengono ammesse con delibera unanime del Consiglio direttivo. Essere socio del CID CNV vuol dire accrescimento del proprio bagaglio culturale per acquisire lottimizzazione degli strumenti cognitivi, comunicativi e pragmatici atti a migliorare i propri bisogni nei settori affettivi, relazionali, professionali e autorealizzativi.

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