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La campana della sera annuncia con tristi rintocchi il giorno che si congeda, la mandria che muggisce si avvia lentamente

al pascolo, il contadino cammina con passi stanchi verso casa, e lascia il mondo alloscurit e a me. Ora svanisce il panorama brillante allorizzonte, e tutta laria trattiene una solenne immobilit, tranne dove lo scarafaggio si rotea nel suo ronzante volo, e dei sonnolenti tintinnii cullano gli ovili lontani; tranne che da quella torre ricoperta di edera dove la triste civetta si lamenta alla luna di coloro che, aggirandosi attorno al suo nido segreto, disturbano il suo antico regno solitario. Sotto quegli olmi robusti, sotto lombra di quel tasso, dove la zolla erbosa si solleva in molti mucchi, ognuno nella sua stretta cella per sempre giace, i semplici antenati del piccolo villaggio dormono. Il richiamo ventilato del mattino che respira incenso, la rondine che civetta dal rifugio fatto di paglia, lo stridio acuto del gallo o il corno che riecheggia, mai pi li sollever dai loro umili letti. Per loro mai pi brucer il focolare casalingo, o laffaccendata donna di casa eserciter le sue cure serali: e nessun bambino correr ad annunciare balbettando il ritorno del suo signore, o si arrampicher sulle sue ginocchia per dividere il sua amato bacio. Quanto spesso il raccolto ha ceduto sotto la loro falce, il loro solco spesso ha rotto la terra dura; come allegramente gridavano i buoi dellaratro nel campo! Come si inchinavano i boschi sotto i loro colpi vigorosi! Non lasciamo che lambizione si prenda gioco della loro utile fatica, delle loro gioie casalinghe e del loro oscuro destino; n che la maestosit senta, con un sorriso sdentato, i brevi e semplici annali dei poveri. Il vanto di una casata illustre, la pompa del potere, e tutto ci che la bellezza ha mai dato, entrambe attendono quellora inevitabile. I sentieri della gloria non conducono alla terra.

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