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• La novella di Nastagio degli onesti è l’ottava novella della quinta giornata del Decameron.

tema principale è l’amore tormentato ma anche a lieto fine grazie all’ingegno del
protagonista. LA REGINA DELLA QUINTA GIORNATA è FIAMMETTA. In questa novella,
raccontata da Filomena Nastagio è un ricco borghese, ama in modo infelice una donna
nobile di sangue, che per altezzosità lo rifiuta. Scontento egli, spende e sperpera per
mostrarsi degno dell’amore di lei ma non viene ricambiato, così dietro consiglio degli amici
si reca a Chiassi (Classe) ; fin quando un venerdì, nella pineta di Ravenna, vede una fanciulla
nuda inseguita da due cani e da un cavaliere. Essendosi suicidato per amore ed essendo
morta senza pentirsi anche la donna che lo ha rifiutato, ora è condannato a inseguirla e a
trapassarla con la spada, mentre lei, sempre per punizione divina, deve fuggire lacerata dai
cani. Il venerdì successivo Nastagio organizza nello stesso luogo una cena a cui invita molti
amici e la donna che lo respinge. Quando costei assiste alla scena della «caccia», cambia
immediatamente atteggiamento nei confronti di Nastagio e accetta di sposarlo.
• Nastagio: è il protagonista della novella, è un borghese ricco di Ravenna che cerca di
affermarsi nella società combinando un matrimonio con una nobile: è ricco di
nascita ed è cortese e gentile. La donna è una giovane aristocratica è crudele e priva
di pietà poiché non contraccambia il suo amante. Altezzosa e ella, essa può essere
considerata antagonista del giovane in quanto causa della sua sofferenza. solo alla
fine della novella mostra di essere sensibile e di comprendere il suo comportamento
sbagliato ma a dettarlo è soprattutto La paura di essere punita nell’aldilà, non un
amore verso Nastagio Paolo traversari: viene solo citato come padre della donna
amata e conosciamo soltanto il suo ceto sociale aristocratico
• Amici di nastagio: anche questi sono personaggi solamente citati ma
rappresentano sotto un certo punto di vista gli aiutanti di Nastagio, in quanto lo
esortano a distogliersi dalle sofferenze amorose. Cavaliere: può essere
identificato in Guido degli Anastagi, è rabbioso in volto, serio, ed è su di un
cavallo nero e tiene tra le mani una spada. E’ un personaggio secondario, ma
può rappresentare l’aiutante di Nastagio in quanto la sua vicenda è un motivo di
riconciliazione con Bianca. Donna: bella, nuda e disperata. E’ un’anima dannata
che non si è pentita di non aver ricambiato il suo amante. Serva: la serva può
essere considerata aiutante dell’antagonista e di lei non si hanno descrizioni ne
fisiche ne caratteriali.
• •Filomena è narratore di secondo grado ed onnisciente, mentre Boccaccio è
narratore di primo grado in presenza della cornice Infine la focalizzazione è
zero, ma abbiamo anche un intervento di un personaggio (cavaliere).
• Gli spazi in questa novella sono ben definiti;troviamo infatti Ravenna,
residenza di Nastagio e Chiassi, ossia Classe, luogo in cui il giovane si
trasferisce. Abbiamo un altro luogo funzionale alla storia: la pineta, nella
quale si verifica lo scioglimento del nodo sentimentale di Nastagio
• Il linguaggio usato è anche in questo caso semplice, adatto alle donne che
nonostante non facciano parte del ramo più acculturato della borghesia,
riescono a comprenderlo. Da un punto di vista stilistico la novella ha un
ritmo molto incalzante e si sofferma sulla drammaticità dei dialoghi. Un
particolare interessante è che solo gli uomini parlano: Nastagio e il
Cavaliere. Alle due donne è destinato il discorso indiretto.
• In questa novella è ripreso il tema della “caccia infernale” che troviamo anche in Dante e
precisamente nel famoso XIII canto, subito dopo l’incontro con Pier delle Vigne quando
appaiono nel osco delle Arpie, due scialaquatori inseguiti dai cani che li fanno a pezzi (XIII,
109-129). • Il motivo degli amanti adulteri puniti nell’aldilà attraverso una feroce caccia era
presente nelle prediche religiose che lo attingevano dagli exempla. Boccaccio assume
questo topos ma ne rovescia il senso: la donna è colpevole non perchè ha amato, ma
perché ha rifiutato l’AMORE.  Riprende così anche uno spunto presente nel de amore di
Andrea Cappellano, capovolgendo l’exemplum: le donne di Ravenna diventano anche
troppo «arrendevoli a’ piaceri degli uomini». • Il rovesciamento della prospettiva è ancora
più chiaro se confrontiamo la novella di Boccaccio con una versione simile se non una delle
probabili fonti, d’uno carbonaio che vide entrare una femina nella fossa de’ carboni che
aveva accesa, di Jacopo Passavanti, predicatore contemporaneo di Boccaccio.
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• L’immagine è quasi la stessa: Non ci sono i due cani in Passavanti, ma c’è il
fuoco, simbolo purgatoriale; tuttavia sia Boccaccio sia Passavanti lasciano
parlare a lungo i due dannati che inseguono le rispettive donne: devono
spiegare la motivazione di quella particolare pena. Il cavaliere si rivolge a
Nastagio per mostrargli che cosa significhi morire per amore e quali
tormenti aspetteranno lui, e quali la donna. •In Passavanti, invece, le anime
in pena sono qui in Purgatorio e si sono pentite giusto in tempo per
meritarlo. La situazione descritta da Boccaccio è diversa: la pena a cui
assiste Nastagio è infernale, non purgatoriale. Il suo rifiuto non è suscitato
da motivazioni legittime come la sua condizione di donna sposata, ma solo
dall’amore per la sua classe sociale. ecco perché la donna comprende bene il
suo peccato di superbia, che però evita sposandosi.
• Arriva la prima vera indicazione temporale: siamo agli inizi di Maggio e il
tempo è molto bello. Si parla di un venerdì, giorno in cui Nastagio assiste
alla scena del cavaliere, e si passa poi ad un altro venerdì. Possiamo
intendere che si tratta di settimane prossime l’ una all’ altra. Il resto della
storia è invece in equilibrio tra tempo della storia e del discorso: il tempo
della storia, dura qualche anno, considerando la parte iniziale di sintesi, il
tempo del discorso consiste in 4 pagine.
• In questa illustrazione della novella di Nastagio degli onesti l’illustratore e
pittore americano Rockwell kent cita i dipinti di Botticelli dedicati alla
novella, ma, adottando uno stile limpido e chiaro, li traduce quasi in una
visione fumettistica, perfetta per il lettore americano degli anni Cinquanta.
•  La caccia infernale in Boccaccio ha una funzione esattamente opposta a
quella che aveva nell’exemplum - ovvero, il racconto edificante - di Dante
Alighieri.Nella Divina Commedia, e più precisamente mentre il poeta e
Virgilio si trovano nel secondo girone del settimo cerchio, quello di Pier delle
Vigne, il tema della caccia infernale ha un altro scopo: insegnare che cedere
alla passione amorosa è un peccato degno, dopo la morte, delle pene più
terribili.In Boccaccio, al contrario, non è il cedere alla passione ad essere
punito, ma la ritrosia in amore: la visione serve a persuadere le donne che è
bene accondiscendere alla richiesta d’amore. 
• Boccaccio c'è un certo tono parodistico, ma ha un fine: quello di sottrarre
l'amore ai luoghi del peccato per inserirlo invece a pieno titolo in quelli dei
bisogni naturali dell’uomo, cosa tipica nel Decameron. In Dante invece il
topos della caccia infermale è tipicamente medievale: tutto riconduce
sempre a Dio e al raggiungimento della salvezza.
LA RAFFIGURAZIONE DI BOTTICELLI

• Non sarà un caso se alla fine del Quattrocento, Botticelli – che pure opera in
un ambiente di alta spiritualità quale quello neo-platonico della corte di
Lorenzo de’ Medici – illustrerà proprio la novella di Nastagio in quattro
tavolette destinate a decorare la cassa da corredo per una sposa.

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