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DISTURBI DELLA FORMA E DEL

CONTENUTO DEL PENSIERO


DISTURBI DELL’ELOQUIO
Il pensiero I
• Attività operativa della psiche che, attraverso processi di
associazione, correlazione, integrazione, astrazione e
simbolizzazione dei dati informativi (percezioni e
rappresentazioni), permette la valutazione della realtà e la
formulazione di giudizi.

• Intelligenza e memoria costituiscono attività di «fondo»


indispensabili al processo del pensiero.
Il pensiero II
• Il pensiero opera mediante idee (astrazioni intellettuali)

• Per ideazione si intende il processo di concatenazione


delle idee che conferisce un ordine formale al corso del
pensiero.

• L’ideazione è soggetta alle leggi del ragionamento


(deduzione ed induzione) e della critica (formulazione di
giudizi).
Il pensiero III
• Il pensiero si sviluppa anche in armonia con fattori
soggettivi (volontà soggettiva, impulsi, valori
dell’individuo).

• Immaginazione e fantasia: modalità particolari di pensiero


che non rispettano le consuete sequenze logiche.

• Il linguaggio: veicolo sociale del pensiero che contribuisce


a definirlo e a plasmarlo
Disturbi del pensiero

• Disturbi del contenuto (alterazioni delle singole idee)

• Disturbi della forma (alterazioni dei principi che


presiedono alla strutturazione del pensiero o ideazione)
Contenuto del Pensiero
Ideazione prevalente (o dominante)
• Idea accettabile, comprensibile, derivabile, ma perseguita
al di là dei limiti della ragione e predominante ogni altro
pensiero
• È una convinzione isolata, abnorme, la cui natura non è
né delirante né ossessiva, ma è preoccupante per il grado
in cui domina la vita di chi ne è affetto
• La convinzione è vera o verosimile
• È criticabile, fino a un certo punto
• L’evidenza mediante la quale l’idea è sostenuta non è
necessariamente irragionevole o falsa
Ideazione prevalente (o dominante)
• L’idea è però così dominante che tutte le altre idee
diventano secondarie e rivolte ad essa: l’intera vita del
soggetto gravita attorno a questa
• L’idea prevalente ha in genere una forte carica affettiva
e/o è connessa con complessi affettivi che la persona può
avere difficoltà ad esprimere (ed il non-detto alimenta
l’ideazione in maniera dinamica)
• L’idea prevalente può essere vissuta con disagio per la
sua pervasività ma non è né intrusiva né egodistonica
(come nel caso delle ruminazioni ossessive)
Ideazione prevalente (o dominante)
• L’idea prevalente è quasi costantemente agita, in modo
anche determinato e ripetitivo
• Nel caso delle forme a maggiore componente affettiva, si
parla di complessi catatimici
• Le idee prevalenti sono tipiche delle strutture di
personalità fanatica, paranoidea, o nelle forme fobiche
Ideazione prevalente (o dominante)
• Il contenuto può riguardare ipotesi, interessi speculativi
(verosimili o probabili), connessi alla realtà oggettiva con
corretti rapporti di causalità logica
• Può inoltre concernere norme etiche, convinzioni
politiche, ipotesi scientifiche, timori di varia natura, ecc.
• È qualitativamente differente dal delirio; tuttavia alcune
idee dominanti possono perdere la carica affettiva
sottesa, amplificarsi e perdere ogni contatto con la realtà,
sfociando in un franco delirio
Ideazione prevalente (o dominante)
• Per certi versi può presentare delle affinità con l’ideazione
ossessiva, dalla quale si differenzia per vari caratteri:
• Non è vissuta come estranea alla personalità, ma come parte
integrante
• È sostenuta da un intenso fondo affettivo
• Non vengono attivati psichismi di difesa, ma viene accettata, anche
se spiacevole
• Può essere criticata, ma non viene ritenuta assurda
Disturbi del contenuto del pensiero
• Un delirio è un’idea falsa, non criticabile o una
convinzione che non è riferibile al retroterra educativo,
culturale o sociale del paziente
• Questa convinzione è incrollabile e non criticabile, viene
sostenuta con straordinaria convinzione e con certezza
soggettiva
• L’idea viene sostenuta con la stessa convinzione e
intensità (o anche qualcosa in più) con cui sostiene altre
idee non deliranti
Disturbi del contenuto del pensiero
• Il giudizio che il paziente formula potrebbe essere
culturalmente accettabile, o addirittura vero, e tuttavia
chiaramente delirante in ragione dell’evidenza per il quale
viene mantenuto
• Il delirio è una esperienza psichica che in senso
jaspersiano è incomprensibile e inderivabile: cioè non è
spiegabile mediante meccanismi coscienti che seguano le
normali regole dell’accadere psicologico
Disturbi del contenuto del pensiero
• Le idee deliranti:
• Vengono sostenute con insolita e incoercibile convinzione
• Non sono riconducibili alla logica né derivabili psicologicamente
(questa regola non è sempre valida però nei deliri secondari)
• Presentano un carattere di assurdità e falsità del contenuto palese
alle altre persone (tuttavia alcune convinzioni deliranti possono
essere verosimili o addirittura vere!!)
• Sono un quid novi rispetto al retroterra culturale, sociale ed etnico
del paziente
Disturbi del contenuto del pensiero
• In particolare, per Jaspers sono tre i caratteri
fondamentali del delirio:
• Assoluta certezza soggettiva
• Non influenzabilità, incorreggibilità di fronte ad ogni esperienza e
confutazione logica
• Assurdità (impossibilità) del contenuto
• Tuttavia esistono convincimenti deliranti che possono
essere verosimili ed idee inverosimili che non possono
considerarsi deliranti (idee erronee)
Disturbi del contenuto del pensiero
• Anche il criterio della non corregibilità, che deriva dalla
assoluta certezza soggettiva, si può riscontrare nelle idee
erronee, soprattutto in personalità rigide e fanatiche
• Per Schneider il delirio deriva dal venir meno della trama
di rapporti con il mondo, che rendono i significati attribuiti
nel delirio non comuni e comunicabili, non condivisibili e
vivibili
Disturbi del contenuto del pensiero
• In relazione allo stato di coscienza si possono distinguere:
• Delirio lucido: vissuto in stato di coscienza lucido. È a sua volta
suddiviso in:
• Sistematizzato: buona organizzazione interna mediante una
articolazione coerente tra i suoi diversi contenuti
• Non sistematizzato: frammentario, costituito da idee isolate, incostanti,
non elaborate né correlate tra loro
• Delirio confuso: è la forma che si verifica in condizioni di alterazioni
dello stato di coscienza, spesso per problematiche organiche
Delirio: caratteri genetico-formali (Jaspers)
• Delirio secondario (deliroide): l’ideazione delirante è
comprensibile e derivabile come conseguenza di
alterazione del tono dell’umore, da uno stato affettivo
(anche con connotati catatimici), da avvenimenti vissuti,
da disturbi sensoriali o del contesto culturale del paziente
• Delirio primario: non può essere fatto risalire ad
alcunchè di psicologico; è fenomenologicamente qualcosa
di ultimo, inderivabile
• La non comprensibilità non riguarda il contenuto del
delirio, ma come questo si instaura; non c’è una chiara
linea di causalità psicologica; si tratta di un fenomeno
processuale
Atmosfera delirante
• Precede o accompagna il delirio primario
• «Il mondo sta cambiando in maniera sottile e
inspiegabile»
• Il paziente ne è coinvolto in una maniera a sé non nota,
sta per avere una rivelazione; le cose sono sinistre,
oscure, indefinibili
• Spesso è presente umore delirante: profondo disagio,
perplessità, apprensione
• L’atmosfera delirante è associata ad un profondo stato di
tensione, che viene sciolto allorchè si sviluppa una chiara
ideazione delirante, che conferisce un senso all’atmosfera
Delirio primario
• Secondo Jaspers le manifestazioni più frequenti ed
importanti del delirio primario sono:

1. Intuizione delirante
2. Percezione delirante
3. Rappresentazione delirante
Intuizione delirante
• Sono ideazioni deliranti che compaiono all’improvviso,
come una qualsiasi altra idea normale, nel campo di
coscienza
• Il paziente non riesce a collocare l’origine dell’idea
all’interno del suo flusso ideativo in corrispondenza di
qualche specifico evento
• L’intuizione delirante avviene in un unico passaggio
psicologico: comparsa repentina on preceduta da alcun
atto psichico
Percezione delirante
• Il paziente ha una percezione normale che viene
interpretata secondo un significato delirante
• Avviene cioè l’attribuzione ad un percetto reale di un
significato abnorme, senza alcuna causa comprensibile
• La percezione viene autoriferita, ha caratteri di urgenza,
importanza, è di significato personale sconvolgente
Percezione delirante
• La percezione delirante comporta un’esperienza diretta di
significato per uno specifico, e circoscritto, percetto
normale
• È una esperienza diretta di significato che il paziente
precedentemente non aveva, e non è inserita all’interno di
un sistema delirante preordinato
• La percezione delirante va differenziata dalla
interpretazione erronea su base delirante, nella quale il
percetto è interpretato erroneamente all’interno di un
sistema delirante pre-esistente
Ricordi deliranti
• Il paziente riferisce come “ricordato” un evento o un’idea
di natura delirante; il delirio viene dunque proiettato
indietro nel tempo
• Il delirio retrospettivo è l’interpretazione attuale in
chiave delirante di un evento del passato, personale o
sociale
• Il ricordo delirante può avere i caratteri della ideazione
delirante o della percezione delirante, tuttavia riferita al
passato e non al presente
• Spesso tuttavia i confini tra queste forme sono molto labili
e difficilmente definibili
Disturbi del contenuto del pensiero
• Dal punto di vista descrittivo e clinico, di un delirio vanno
valutati:
• Convinzione: grado di convinzione del paziente sulla realtà della
ideazione delirante
• Estensione: grado di coinvolgimento delle varie aree di vita del
paziente
• Bizzarria: grado di scollamento della credenza delirante dalla realtà
accettata socialmente
• Sistematizzazione: grado in cui l’ideazione delirante ha una logica
interna e sistematizzazione
• Dinamismo: grado in cui il paiente è preoccupato e coinvolto dalla
ideazione delirante
• Risonanza affettiva
• Influenza sul comportamento
Tipologie di Ideazione Delirante
• Delirio di persecuzione: forze esterne interferiscono nella
vita del paziente (in genere in senso negativo, l’ambiente
esterno è ostile)
• Delirio di riferimento
• Delirio di nocumento
• Delirio di persecuzione
• Delirio di influenzamento
• Delirio di veneficio
• Delirio di pregiudizio
• Delirio di querela e rivendicazione

In genere in questi due casi i pazienti riconoscono specifici


persecutori; altre volte tuttavia i pazienti possono esperire
una sensazione di vaga influenza
Tipologie di Ideazione Delirante
• Delirio di influenzamento: il paziente è convinto che il suo
pensiero o il suo corpo siano controllati da influenze
esterne
• E’ concettualmente vicino al delirio di persecuzione,
associato ad una chiara esperienza di passività e ad
alterazioni dei confini dell’Io
• Il delirio di influenzamento è associato ad una serie di
manifestazioni che rientrano in vari ambiti psicopatologici
e che costituiscono i sintomi di primo rango della
schizofrenia
Sintomi di primo rango
• Inserimento del pensiero: il paziente crede che il pensiero
sia stato inserito nel suo flusso ideativo dall’esterno
• Furto o sottrazione del pensiero: un pensiero o una serie
di pensieri sono stati sottratti contro la sua volontà
• Il blocco del pensiero è una esperienza di assenza
improvvisa e inspiegabile del pensiero; non è
propriamente un sintomo di primo rango ma può esservi
connesso in maniera causale
Sintomi di primo rango
• Trasmissione del pensiero: il paziente è convinto che i
suoi pensieri escono dalla sua testa e vengono
liberamente diffusi al di fuori del suo controllo
• Eco del pensiero: i pensieri del pazienti possono essere
percepiti (in genere uditi) all’esterno
• Voci dialoganti
• Voci commentanti
Tipologie di Ideazione Delirante
• Delirio di infedeltà: erroneamente riportato come delirio di
gelosia
• il nucleo è la convinzione irremovibile di essere vittima della
infedeltà del coniuge;
• in molti casi, la componente delirante non si identifica nella
veridicità del contenuto quanto dalle prove a suffragio della
convinzione (il coniuge rifiuta di avere rapporti sessuali)
• Frequente nelle forme di alcolismo cronico o nella punchdrunk
syndrome
• È la convinzione delirante più frequentemente associata con agiti
violenti o con crimini
Tipologie di Ideazione Delirante
• Delirio di trasformazione: concerne la convinzione che il
mondo esterno o interno si sia modificato
• Delirio di trasformazione cosmica (si associa a sentimenti terrifici di
cambiamento globale del mondo)
• Delirio palignostico (il paziente non riconosce o attribuisce identità
erronee a persone a lui familiari)
• Delirio metempsicosico (convinzione di vivere nel corpo di un’altra
persona)
• Delirio zooantropico (trasformazione del proprio corpo in quello di
un animale)
Tipologie di Ideazione Delirante
• Falso riconoscimento delirante:
• Sindrome di Capgras: un impostore ha preso il posto di qualcuno
familiare al paziente (in assenza di componente allucinatoria)
• Sindrome di Fregoli: un soggetto sconosciuto viene riconosciuto
falsamente come familiare
• Sindrome di intermetamorfosi: un individuo familiare al paziente (in
genere percepito come persecutore) ed uno sconosciuto hanno
uguali caratteristiche fisiche e psicologiche, mediante un’opera di
trasformazione o di trasfigurazione
• Sindrome dei doppi soggettivi: un altro individuo, conosciuto o
sconosciuto, è stato trasformato fisicamente nel paziente stesso
Tipologie di Ideazione Delirante
• Delirio di grandezza: il paziente è una celebrità, ha una
missione (deliri a fini speciali), ha poteri speciali
• Delirio erotomane
• Delirio megalomanico
• Delirio di potenza
• Delirio genealogico
• Delirio di invenzione: il paziente ha fatto una grande invenzione o
una grande scoperta scientifica, spesso associato ad aspetti
megalomanici e persecutori
• Il delirio di grandezza è frequentemente un deliroide
nell’ambito di una fase maniacale
Tipologie di Ideazione Delirante
• Delirio religioso o mistico: in questo tipo di delirio, più che
dalla convinzione in sé o per il contenuto, la qualità
delirante si estrinseca nella modalità incrollabile con cui la
convinzione viene sostenuta e nelle evidenze prodotte a
supporto e nella particolare esperienza intima che ne è
alla base (il paziente esperisce Dio, sente la divinità, si
identifica con la divinità)
• Possono avere connotati di grandiosità ed essere
secondari ad elevazioni o deflessioni patologiche del tono
dell’umore
Tipologie di Ideazione Delirante
• Deliri depressivi
• Delirio di indegnità e di colpa
• Delirio ipocondriaco
• Delirio di povertà e di rovina
• Delirio nichilistico o di negazione
• Frequentemente sono deliroidi nell’ambito di una fase
depressiva
• La Sindrome di Cotard è una peculiare forma di
depressione psicotica, tipica dell’anziano, in cui il delirio
nichilistico assume forme di grandiosità e di estrema
pervasività
Tipologie di Ideazione Delirante
• Possono essere considerati dei sottotipi del delirio
ipocondriaco:
• Delirio sugli odori del corpo e di alitosi: i pazienti hanno la
convinzione delirante (non suffragata da fenomeni allucinatori) di
emanare cattivi odori o di avere alito cattivo; spesso in personalità
insicure sensitive
• Delirio di infestazione
• Deliri di bruttezza e di malformazione (dismorfofobici)
Tipologie di Ideazione Delirante
• La Sindrome di Ekbom è una forma particolare di delirio di
infestazione: il paziente ha la convinzione delirante di
essere infestato da piccoli organismi, visibili ad occhio
nudo
• Il paziente può essere convinto di avere pidocchi nei
capelli, larve sottopelle, ecc.
• Spesso si accompagna a sintomi depressivi, idee
dominanti di essere sporchi, indegni, colpevoli, repellenti
• Frequenti nel contesto di quadri affettivi, come deliroidi;
possono verificarsi anche nella schizofrenia (in cui
assumono connotati altamente bizzarri), come forma
monotematica, o nel contesto di quadri nevrotici
Tipologie di Ideazione Delirante
• Deliri di infestazione sono frequenti in quadri allucinatori
su base organica o per abuso/astinenza di sostanze (ad
es. delirium tremens)
• In molti casi, l’ideazione di infestazione assume i caratteri
di una ruminazione o di una idea ruminante, senza
raggiungere connotati francamente psicotici
• Questi casi si verificano soprattutto in strutture di
personalità fobiche, anancastiche o paranoidee
Tipologie di Ideazione Delirante
• Follia a due: descritta in molteplici sottotipi:
• Follia imposta: il delirio di una persona malata di mente viene
trasferito ad un’altra che precedentemente non lo era, ma che è
per qualche motivo in posizione sociale svantaggiata
• Follia comunicata: una persona normale subisce il contagio
dell’idea delirante del soggetto psicotico, dopo avere resistito a
lungo
• Follia indotta: una persona psicotica aggiunge ai propri deliri quelli
indotti da un’altra persona psicotica con cui condivide spazi e
luoghi
• Follia simultanea: due o più persone diventano psicotiche
simultaneamente e condividono simile sistema delirante
Forma del Pensiero
Accelerazione del Pensiero
• I nessi associativi sono formati normalmente
• La tendenza determinante del pensiero è indebolita ma
grossolanamente ancora presente
• La velocità nella formazione delle associazioni è
notevolmente accelerata
• La direzione del pensiero non viene mantenuta a lungo,
cambia continuamente, per effetto dell’alterato tono
dell’umore e/o per estrema distraibilità
Accelerazione del Pensiero
• Dall’esterno il discorso appare molto frammentato e
incoerente, però il paziente (soprattutto a posteriori) è in
grado di ricostruire i nessi associativi
• Il quadro più grave è la fuga delle idee
Rallentamento del Pensiero
• I nessi associativi e la tendenza determinante sono
conservati
• Il flusso ideativo è molto lento, tanto che la persona può
fallire nel raggiungere lo scopo del flusso ideativo
• Il rallentamento è legato a scarsa iniziativa, mancanza di
attività spontanea, ruminazioni e preoccupazioni
depressive
Rallentamento del Pensiero
• Spesso il rallentamento ideativo è associato all’aumento
della latenza di risposta
• Frequenti difficoltà di concentrazione e di attenzione,
difficoltà mnesiche, abulia
• I nessi associativi, benchè conservati, sono meno
“frizzanti” e vividi
• Nei casi più gravi: stato di inibizione completa che prende
il nome di arresto psicomotorio
Alterazioni del Flusso del Pensiero
• Deragliamento: i nessi associativi sono frammentati; i
pensieri sono interpolati senza alcuna connessione
comprensibile rispetto alla concatenazione delle idee
• Il flusso ideativo è disconnesso, e la tendenza
determinante viene a mancare, verificandosi netti cambi di
direzione del pensiero
• Fusione: le idee vengono concatenate mediante dei mezzi
associativi eterogenei, in cui non si riesce a trovare una
progressione logica; spesso un singolo concetto deriva
dalla fusione di due o più concetti indipendenti e
eterogenei
Alterazioni del Flusso del Pensiero
• Miscuglio: amalgama grossolanamente disturbato di parti
costitutive di un singolo processo di pensiero
• È una sorta di commistione di fusione e deragliamento; la
forma più estrema è l’insalata di parole
• Intoppo: interruzione temporanea del corso del pensiero,
che si manifesta con blocchi, omissioni, o barrage; spesso
spiegato in maniera delirante come sottrazione del
pensiero
Cambiamenti nel Flusso del Pensiero
• Affollamento delle idee: concentrazione e compressione
dei propri pensieri nella testa
• Fa parte delle esperienze di passività
• Le associazioni ideative vengono esperite come
eccessivamente abbondanti, troppo veloci, inspiegabili,
fuori dal proprio controllo
• Può avere la qualità della fuga delle idee, ma sempre
associata ad una percezione di passività
• In questo senso è un sintomo di qualità psicotica, mentre
la fuga delle idee ha una marca maggiormente affettiva
Cambiamenti nel Flusso del Pensiero
• Perseverazione: mantenimento tenace di una
costellazione di idee anche dopo che il loro ruolo
appropriato si è esaurito
• Una idea proveniente da una costellazione di pensiero
precedente alla domanda attuale viene fornita come
risposta a questa (in maniera inappropriata)
Il pensiero circostanziato
• Il flusso ideativo è lento, per l’incapacità di concentrare
l’oggetto del pensiero su una figura centrale rispetto ai
dettagli periferici
• Per questo motivo, l’eloquio può essere molto confuso,
pieno di dettagli irrilevanti, e non giungere mai ad una
conclusione
• Il pensiero circostanziato può dipendere da veri e propri
deficit cognitivi come nei ritardi mentali, negli epilettici, o
nelle forme di decadimento cognitivo
Il pensiero circostanziato
• Anche negli anancastici il pensiero può essere circostanziato:
in questo caso l’eccesso di dettagli può dipendere dalla
preoccupazione di omettere particolari fondamentali
• Il pensiero è circostanziato quando le risposte del paziente
contengono una quantità irrilevante di dettagli non necessari,
che possono rendere oscuro il discorso
• Il paziente può non giungere a dare la risposta alla domanda
posta, oppure può dare una risposta confusa e
incomprensibile
• In genere tutte le possibili associazioni vengono esplorate in
modo esaustivo prima di tornare sulla tendenza determinante
del flusso ideativo
• L’eloquio è pieno di parentesi e incidentali
Il pensiero circostanziato
• È espresso con linguaggio barocco e pedante; è come se
venisse persa la capacità di distinguere l’essenziale dal
marginale, il rilevante dall’irrilevante
• La prolissità è invece una forma di pensiero in cui esso
raggiunge la sua meta solo in modo indiretto, a causa di
idee secondarie che ne pregiudicano il decorso
Pensiero paralogico
Pensiero dissociato
• Il pensiero paralogico è una modalità di pensiero
costellata dalla presenza di contenuti bizzarri e irrilevanti
ai fini dell’oggetto della discussione
• Il pensiero dissociato è caratterizzato dal venir meno dei
comuni nessi associativi tra le singole idee, risultando
saltellante, frammentario, privo di logicità, bizzarro e
sconclusionato
• Sono presenti fenomeni di fusione, iperinclusione,
deragliamenti, intoppi
• L’eloquio è distorto, incomprensibile, sibilino e allusivo
Pensiero incoerente
• È una forma di pensiero dissociato per alterazione dello
stato di coscienza
• Il corso del pensiero è disgregato in frammenti sconnessi,
eterogenei, fugaci
• Tale fenomeno è legato al quadro crepuscolare, alla
riduzione della vigilanza, alla fluttuazione della attenzione
Il pensiero concreto
• Incapacità di pensiero astratto e simbolico
• L’espressione verbale e la comprensione di questa
rimangono ad un livello puramente letterale
• Il paziente non riesce a liberarsi del significato letterale
delle parole, escludendo i significati più astratti da queste
suggerite
• Può essere incluso nei deficit metacognitivi dei pazienti
schizofrenici, in particolare della ToM
• È alla base della difficoltà di comprendere metafore,
ironia, motti di spirito, ecc.
Il pensiero dereistico
• Tipologia di pensiero, concettualizzata nel meccanismo di
difesa della fantasia autistica, in cui gli oggetti del
pensiero sono slegati dalla realtà concreta
• L’attenzione è rivolta al discorso interiore; non è previsto
che gli oggetti del pensiero, per quanto fantastici, possano
avere una ricaduta sulla realtà concreta (a differenza del
pensiero immaginativo)
• È una modalità di pensiero che non viene attivata in
maniera deliberata; è bensì stabilizzata e consueta
Il pensiero iper-inclusivo
• Difficoltà di stabilire dei limiti ai concetti
• Idee anche lontanamente correlate al concetto in esame
vengono in esso incorporate
• Questa modalità può essere alla base della interpretatività
del pensiero psicotico (ma può permettere anche di
indovinare nessi associativi impensati)
• Può essere (lontanamente) correlata al concetto di
salience aberrante ed ai disturbi dei confini dello psicotico
Pensiero anancastico
• È caratterizzato dalla presenza di contenuti di coscienza
non intenzionali (psichismi o idee parassiti), di solito
criticati dal paziente, dai quali questi non riesce a liberarsi,
e che vengono vissuti con fastidio e/o angoscia
• I contenuti di coscienza possono essere pensieri o
rappresentazioni (ossessioni) o spinte impellenti all’azione
(compulsioni)
• Il paziente li riconosce come propri ma considerati
inaccettabili e rifiutati perché considerati estranei all’Io
(psichismo di difesa)
Disturbi dell’Eloquio
• Afonia: perdita della capacità di vocalizzare
• Frequente alterazione su base isterica: il paziente parla
per sussurri
• Disartria: disturbi della articolazione delle parole; talora in
schizofrenia
• Balbuzie e inceppamento
• Logoclonia: ripetizione spastica di sillabe; il paziente può
bloccarsi nell’uso di una parola; tipica del Parkinson
• Ecolalia: osservabile in schizofrenia, ritardo mentale,
demenza
• Cambiamenti nel volume e nella intonazione dell’eloquio
• Voce bassa e monotona nei depressi
• Voce alta e eccitata, con frequenti cambi di intonazione nei
maniacali
• Intonazione e volume dell’eloquio inappropriati negli schizofrenici
• Intonazione molto drammatica, con uso strumentale del volume,
negli isterici
• Mutacismo: astensione dalla parola in stato di coscienza
vigile
• È elemento dei quadri dissociativi e di stupor
• Deragliamento: ricalca nell’eloquio il disturbo del flusso
del pensiero; l’eloquio scorre senza apparente
concatenazione di nessi associativi o con nessi molto
periferici
• Perdita di finalismo: incapacità di seguire una
concatenazione di pensieri fino alla sua naturale
conclusione
• Povertà nel contenuto dell’eloquio (alogia): le affermazioni
sono scarsamente informative, vaghe, eccessivamente
astratte o concrete, ripetitive o stereotipate
• È spesso un chiaro segno di povertà o di vacuità ideativa
• Tangenzialità: risposte oblique o irrilevanti a una domanda
• Illogicità: tendenza a trarre conclusioni mediante inferenze
che non seguono andamento logico
• Parole standard (o passepartout): uso di parole (o anche
espressioni) per coprire un numero di significati superiori
a quelli che vengono loro attribuiti
• L’eloquio risulta criptico, improprio, molto bizzarro
• Neologismo
• Associazioni sonore
• Verbigerazione: è una stereotipia dell’eloquio; vengono
ripetute parole, espressioni, frasi prive di senso; non viene
espresso alcun pensiero coerente
• Paralogia: intrusione di pensieri irrilevanti e bizzarri;
l’eloquio risulta destrutturato dal punto di vista sintattico
(cioè nella costruzione delle frasi e dei periodi complessi,
per interpolazione di parti non attinenti)
• Parafasia: destrutturazione delle parole con interpolazione
di uno o più suoni non pertinenti
• Parafasia letterale: uso grossolanamente erroneo delle
parole, che le può rendere prive di significato
• Parafasia verbale: perdita della parola appropriata, talora
sostituita da una locuzione esplicativa
• Agrammatismo: perdita di parti grammaticali all’interno del
discorso; l’eloquio appare come telegrafico, mancano gli
avverbi o gli aggettivi o le preposizioni, ecc.
• Paragrammatismi: l’eloquio è costellato di frasi
subordinate, che non permettono una progressione verso
il raggiungimento del significato ultimo del pensiero

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