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nutrizione e dell’alimentazione
1) Anoressia Nervosa
2) Bulimia Nervosa
3) Binge–Eating Disorders
4) Disturbo Evitante / Restrittivo dell’assunzione di
cibo (Ortoressia, Anoressia inversa)
5) Disturbo della ruminazione
6) Pica
7) Altri disturbi specifici della nutrizione e
dell’alimentazione (es. Night Eating Syndrome)
8) Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione non
specificati
Criteri diagnostici DSM-5
Anoressia Nervosa
• CRITERIO A
Restrizione dell’apporto energetico relativo al
bisogno, che induce un significativo basso peso
relativamente all’età, sesso, evoluzione dello
sviluppo e salute fisica. Un significativo basso
peso è definito come un peso minore del
minimo normale o, per i bambini e gli
adolescenti, minore del minimo atteso.
Criteri diagnostici DSM-5
Anoressia Nervosa
• CRITERIO B
Intensa paura di aumentare di peso o d’ingrassare, o comportamento persistente che interferisce con
l’aumento di peso, nonostante un peso significativamente basso.
• CRITERIO C
Anomalia nel modo in cui è percepito il peso e la forma del proprio corpo; inappropriata influenza del
peso e della forma del corpo sulla propria autostima, o persistente perdita della capacità di valutare la
gravità della attuale perdita di peso.
Due sottotipi:
- Con Restrizioni durante gli ultimi tre mesi
- Con Abbuffate/Condotte di Eliminazione durante gli ultimi tre mesi.
Valutazione gravità:
Lieve: BMI ≥ 17
Moderata: BMI 16- 16,99
Severa: BMI 15-15,99
Estrema: BMI < 15
Anoressia Nervosa
Epidemiologia
• Disturbi dell’alimentazione di vario tipo si
riscontrano nel 4% della popolazione adolescente
e dei giovani adulti (con notevoli variazioni in
base all’ambito socioculturale)
• Esordio attorno ai 15 anni; più raramente attorno
ai 20 anni (5%)
• Si verifica nello 0.5-1% delle ragazze adolescenti
• 10-20 volte più frequente nelle femmine che nei
maschi
Anoressia Nervosa
Epidemiologia
• Prevalenza di sintomi anoressici (senza diagnosi
sindromica) in giovani donne: 5% circa
• Inizialmente considerato più frequente nelle
classi sociali superiori; attualmente ritenuto in
diffusione anche nelle classi inferiori
• La patologia o i tratti anoressici potrebbero
essere più frequenti in donne che svolgono
professioni per le quali è preferibile essere
magre (modelle, ballerine, ecc.)
Anoressia Nervosa
Eziopatogenesi
• FATTORI BIOLOGICI
– Iperattività del sistema oppioide endogeno:
notevole incremento di peso in pazienti sottoposti
a terapie con antagonisti degli oppioidi
– Deficit dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene
– Deficit della secrezione di leptina
Anoressia Nervosa
Eziopatogenesi
• FATTORI SOCIALI
– Esaltazione di modelli legati alla magrezza ed all’esercizio fisico (diretta
conseguenza della società dell’apparire)
• FATTORI FAMILIARI
– Spesso famiglie disfunzionali con costellazioni tipiche: madre molto
giudicante/padre periferico; rapporto morboso con il padre/madre terza
incomoda
– Talora la paziente rientra in un “gioco psicotico” che coinvolge le figure
genitoriali
– Frequente la presenza di alti livelli di ostilità tra le figure parentali (anche
non espresse); disordine, bassi livelli di empatia e di partecipazione
Anoressia Nervosa
Eziopatogenesi
• FATTORI PSICODINAMICI
– Può essere una difesa verso l’angoscia derivante
dallo sviluppo della sessualità
– Può rappresentare un mezzo di difesa verso le
necessità di individuazione/separazione tipiche della
adolescenza
– Può essere un mezzo per perpetuare l’assetto
megalomanico infantile
– Può essere la spia di una disfunzione delle relazioni
oggettuali (in particolare con la madre)
a. Auspicabile la valutazione del nucleo familiare, soprattutto per le pazienti più
giovani che vivono ancora in famiglia.
b. Valutazione dello stato generale di salute per considerare un eventuale ricovero
c. Storia del peso della paziente: attenzione al livello di motivazione. Le
informazioni riportate potrebbero non essere veritiere.
d. Richiesta alla paziente di mettere per iscritto quali ritene essere i suoi punti
deboli e quali quelli di forza, in riferimento al proprio fisico, per evidenziare
eventuali percezioni alterate del proprio corpo.
e. Domande specifiche per chiarire lo stile di pensiero disfunzionale (Se potesse
cambiare il suo peso, che peso desidererebbe avere? Come cambierebbe la sua
vita se lo raggiungesse? Sarebbe disposta ad aumentare qualche chilo, se
questo potesse guarire il suo disturbo? Come considerebbe il suo valore se il
suo peso aumentasse?).
f. Diario
g. CBA 2.0, 16 PF e MMPI II per individuare fattori predisponenti e di
mantenimento in stili di vita, tratti di personalità, ecc. , ma anche fattori su cui
far leva durante il trattamento.
h. Valutazione dei segni fisici all’atto della diagnosi
i. Valutazione dell’assetto psicofisiologico
j. Valutazione dell’asssetto neuroendocrino
Aspetti neuroendocrini
• Sistema Serotoninergico: +++
• Sistema oppioidi endogeni: +++
• Asse ipotalamo/ipofisi/surrene: +++
• Asse ipotalamo/ipofisi/gonadi: ---
• Asse ipotalamo/ipofisi/tiroide: ---
• Asse somatotropico: +++
• PRL: +++
• NPY: +++
• CRH: +++
FATTORI PREDISPONENTI:
INDIVIDUALI
• Personalità:
• bisogno di dipendenza;
• conformismo;
• eccessiva scrupolosità e precisione;
• scarso controllo degli impulsi;
• tendenza alla rigidità e alla depressione;
• ambizione personale finalizzata all'approvazione da parte delle persone
significative, ecc.
• Problemi:
• nello sviluppo dell'identità, separazione, conquista dell'autonomia,
autostima (che dipende essenzialmente dal giudizio degli altri);
• nella capacità di distinguere tra sensazioni ed emozioni
• risposte inappropriate ai propri bisogni (es. mangiare per calmare l'ansia);
FATTORI PREDISPONENTI:
Cognizioni disfunzionali
Problemi di tipo percettivo:
difficoltà a riconoscere i bisogni fisiologici (fame, sete e
sazietà) e delle reali dimensioni del corpo,
insoddisfazione per l’immagine corporea
SOCIOCULTURALI
Esaltazione della forma fisica e della magrezza come
unici ideali da perseguire;
Eccessiva valorizzazione delle performance individuali;
Autostima strettamente dipendente dalle caratteristiche
fisiche e dall’accettazione sociale e del gruppo dei pari
FATTORI PREDISPONENTI:
FAMILIARI
• Cachessia
– Perdita di grasso
– Massa muscolare
– Riduzione del metabolismo tiroideo (sindrome da
basso T3)
– Intolleranza al freddo
– Ipotermia (fino ai 35°C)
• Ematologiche
– Leucopenia
Anoressia Nervosa
Complicanze Mediche
Correlate alla Perdita di Peso
• Cardiache
– Perdita di muscolo cardiaco
– Aritmie ventricolari
– Prolungamento dell’intervallo QT
– Bradicardia
– Tachicardia ventricolare
• Digestive-gastrointestinali
– Ritardo dello svuotamento gastrico
– Stipsi
– Dolore addominale
Anoressia Nervosa
Complicanze Mediche
Correlate alla Perdita di Peso
• Riproduttive
– Amenorrea
– Bassi livelli di LH e FSH
• Dermatologiche
– Lanugo
– Edema
• Scheletriche
– Osteoporosi
Anoressia Nervosa
Complicanze Mediche
Correlate alle Condotte di Eliminazione
• Metaboliche
– Anomalie elettrolitiche
– Alcalosi ipokaliemica ipocloremica
• Digestive-gastrointestinali
– Infiammazione e dilatazione delle ghiandole salivari e
pancreatiche: iperamilasemia
– Erosione gastroesofagea
– Disfunzioni rettali con dilatazione della ampolla
• Dentarie
– Erosione dello smalto
• Neurologiche
– Crisi convulsive
Anoressia Nervosa
Esami di Laboratorio
• Gli esami laboratoristici non hanno significato nella
diagnosi
• Aiutano tuttavia a valutare il grado di compromissione
metabolica e generale della paziente
• In particolare sono da effettuare:
– Elettroliti sierici
– Funzionalità renale
– Colesterolemia
– ECG
– Glicemia
• Valutare attentamente i parametri vitali, in particolare la PA
Anoressia Nervosa
Diagnosi Differenziale
• Malattie organiche
– Tumore cerebrale
– Neoplasia sistemica
• Anoressia secondaria ad altra patologia
psichiatrica
– Depressione
– Schizofrenia
– Disturbo di personalità
– Disturbi di somatizzazione e di conversione
Anoressia Nervosa
Decorso e Prognosi
• Ricovero ospedaliero
• Ripristino dello stato nutrizionale
• Idratazione
• Ripristino dell’equilibrio elettrolitico
• Dal punto di vista psichiatrico è necessario un
trattamento integrato che includa terapia
comportamentale, psicoterapia individuale,
psicoterapia familiari e in alcuni casi
psicofarmacoterapia
Anoressia Nervosa
Trattamento
• La decisione di ricoverare la paziente si basa sulle
sue condizioni mediche e sul tipo di struttura
necessaria per ottenerne la cooperazione
• Andrebbero trattate in reparto di medicina le
pazienti che sono al di sotto del 20% del peso
atteso
• Andrebbero trattate in reparto di psichiatria, con
ricoveri a lungo termine, le pazienti che sono al
di sotto del 30% del peso atteso
Anoressia Nervosa
Trattamento
• È di grande rilevanza anche il lavoro del personale
parasanitario e dell’ equipe nutrizionistica
• Andrebbero evitati atteggiamenti ambigui e di
collusione con le parti patologiche della paziente
• È necessario mantenersi fermi ed utilizzare sia
rinforzi positivi (elogi quando le cose migliorano),
sia negativi (limitazione della attività fisica,
limitazione della assunzione di lassativi)
Anoressia Nervosa
Trattamento
• È molto importante che il programma terapeutico
complessivo sia individualizzato
• CRITERIO C
Le abbuffate compulsive e utilizzo improprio di mezzi
di compenso avvengono in media almeno una volte a
settimana per tre mesi.
Bulimia Nervosa
• CRITERIO D
La valutazione di sé è inappropriatamente influenzata dalla
forma e dal peso del corpo.
• CRITERIO E
l disturbo non si riscontra soltanto nel corso di episodi di
anoressia nervosa.
ATTUALE SEVERITA’
Episodi compensatori inappropriati a settimana:
Lieve: 1-3
Moderata: 4-7
Severa: 8-13
Estrema: 14 o più
Bulimia Nervosa
• Più frequente della anoressia nervosa
• Colpisce l’1-3% delle giovani donne
• È più frequente nelle donne che negli uomini
• Ha un esordio più tardivo rispetto alla anoressia, in
seconda adolescenza o nella giovane età adulta
• Sintomi bulimici isolati, abbuffate e condotte di
eliminazione, sono descritti nel 40% delle ragazze in
età universitaria
• In genere il peso è mantenuto normale; possono
esserci delle “puntate” sottopeso o sovrappeso,
oppure obesità
Bulimia Nervosa
Eziopatogenesi
• Possibile mediazione serotoninergica
• Possibili scompensi nel circuito del reward e
del controllo istintivo, in particolare nella
neurotrasmissione dopaminergica e
oppioidergica
• Rinforzo sociale: successo e magrezza sono
valori imprescindibili e connessi
• Quadro familiare spesso burrascoso e
conflittuale, con minore apparenza di unità
Bulimia Nervosa
Eziopatogenesi
• Le pazienti bulimiche tendono a percepirsi
abbandonate e rifiutate; hanno difficoltà di
separazione
• Spesso utilizzano la scissione e la
idealizzazione
• È possibile che abbiano esperienze
traumatiche
• La forte ambivalenza verso le figure rilevanti
(oggetti interni) è evidenziata dalla dinamica
ambivalente verso il cibo: ingestione/rigetto
Bulimia Nervosa
Clinica
• Il vomito è la principale condotta di
eliminazione; spesso viene prodotto
introducendosi un dito in gola
• Il vomito riduce il senso di gonfiore addominale
e permette alla paziente di continuare a
mangiare senza paura di aumentare di peso
• Le abbuffate sono invece seguite da intensa
tristezza e demoralizzazione, nota come
angoscia post-abbuffata
Bulimia Nervosa
Clinica
• Durante le abbuffate vengono ingeriti soprattutto cibi
dolci, in maniera rapida e vorace, spesso senza
nemmeno masticare
• In taluni casi però può esserci una completa perdita di
controllo, per cui i cibi possono essere assunti in
maniera disordinata, spesso con associazioni
disgustose
• Le pazienti sono assillate dalla propria immagine
corporea e dal loro aspetto
• Sono molto preoccupate da come gli altri le vedono e
desiderano essere sessualmente attraenti
Bulimia Nervosa
Clinica
• Queste pazienti in genere sono espansive,
colleriche e impulsive
• Possono essere associati dipendenza da
alcool, discontrolli impulsivi, labilità affettiva
(inclusi tentativi suicidari)
• Spesso hanno relazioni sessuali
autodistruttive; sono comunque più attive
sessualmente delle anoressiche
Bulimia Nervosa
Clinica
• Molto frequente l’associazione con:
– Disturbi dell’umore
– Disturbi del controllo degli impulsi
– Disturbi da uso di sostanze
– Disturbi di personalità, soprattutto del cluster
emotivo/drammatico
– Disturbi dissociativi
Bulimia Nervosa
Complicanze Mediche
• Ipokaliemia da vomito o da lassativi
• Alcalosi ipocloremica
• Lacerazioni gastriche o esofagee da vomito
• Rottura di stomaco da abbuffata
• Perdita di smalto dentario e carie
• Facies a gatto per ipertrofia ghiandole salivari
• Iperamilasemia
• Vanno valutati attentamente squilibri elettrolitici
• “Segno di Russel”: formazione callosa sul dorso della mano,
causata dal ripetuto sfregamento con gli incisivi superiori
durante l'introduzione delle dita nel cavo orale, per l'induzione
del vomito
Bulimia Nervosa
Decorso e Prognosi
• In genere, prognosi migliore della anoressia
• Decorso cronico con recidive e remissioni
• Tra le pazienti che intraprendono il
trattamento, circa il 50% va in remissione, con
buona persistenza a 5 anni dei miglioramenti
clinici
• Tuttavia spesso esitano sintomi residui
• Una percentuale minore di casi ha forme più
aggressive che richiedono ospedalizzazione
Bulimia Nervosa
Trattamento
• In genere l’approccio è multidisciplinare,
comprendendo la valutazione e la terapia
nutrizionale, la psicoterapia individuale, di
gruppo e/o familiare, la farmacoterapia
• Solo raramente c’è necessità di ospedalizzazione
• Questo è dovuto alla minore negazione di
patologia da parte di queste paziente, che
permette un migliore intervento ambulatoriale,
prevenendo le gravi complicanze mediche
osservabili nelle anoressiche
Bulimia Nervosa
Trattamento
• Il ricovero ospedaliero può essere necessario
per complicanze mediche, soprattutto da
condotte di eliminazione
• Il ricovero può essere anche dovuto a
comportamenti accessori, ad esempio
discontrolli impulsivi, abuso di sostanze,
oppure tentativi suicidari
• Tra i farmaci utilizzati, ci sono gli antidepressivi
serotoninergici ad alte dosi
Binge Eating Disorder
A - Episodi ricorrenti di abbuffate. Un’abbuffata è
definita dai due caratteri seguenti:
1) Mangiare,in un periodo di tempo circoscritto
(per esempio nell’arco di due ore), una quantità di
cibo che è indiscutibilmente maggiore di quella che
la maggior parte delle persone mangerebbe nello
stesso periodo di tempo in circostanze simili.
2) Senso di mancanza di controllo sull’atto di
mangiare durante l’episodio (per esempio sentire
di non poter smettere di mangiare o di non poter
controllare cosa o quanto si sta mangiando).
Binge Eating Disorder
• B - Gli episodi di abbuffate compulsive sono
associati ad almeno tre dei seguenti caratteri:
1. Mangiare molto più rapidamente del normale;
2. Mangiare fino ad avere una sensazione dolorosa
di troppo pieno;
3. Mangiare grandi quantità di cibo pur non
sentendo fame;
4. Mangiare in solitudine a causa dell’imbarazzo per
le quantità di cibo ingerite;
5. Provare disgusto di sé, depressione o intensa
Binge Eating Disorder
• C - Le abbuffate compulsive suscitano sofferenza e disagio.
• D - Le abbuffate compulsive avvengono, in media, almeno una volta
la settimana per almeno sei mesi.
• E –Non vengono usati comportamenti compensatori inappropriati e
il disturbo non si riscontra soltanto nel corso di anoressia o di
bulimia nervosa.
ATTUALE SEVERITA’
Abbuffate a settimana:
Lieve: 1-3
Moderata: 4-7
Severa: 8-13
Estrema: 14 o più
Binge Eating Disorder
Il principale problema clinico-diagnostico
associato a questo disturbo è proprio la diagnosi
differenziale, visto che il comportamento
caratterizzato dalle cosiddette abbuffate
compulsive può essere una evoluzione, uno
stadio o, in taluni casi, addirittura il punto di
arrivo di Anoressia e Bulimia, o, ancora, una
peculiarità di soggetti che hanno patologie
mediche invalidanti, come l’obesità o disturbi
endocrinologici associati al sovrappeso.
Binge Eating Disorder
• La valutazione psicodiagnostica del soggetto con
Disturbo da Alimentazione Incontrollata è sovrapponibile
a quello utilizzato nell’Anoressia e nella Bulimia.
• I soggetti “ binge” però, oltre al disturbo
dell’alimentazione, hanno spesso anche il problema del
soprappeso o addirittura dell’obesità, a volte di grado
elevato,
• È necessario associare all’abituale diagnosi clinico-
psicologica una valutazione del grado di sovrappeso, dei
fattori di rischio e delle complicanze mediche
eventualmente presenti, con il coinvolgimento di altri
specialisti, primo fra tutti l’endocrinologo, ma anche
l’internista e il nutrizionista.
Disturbo Evitante/Restrittivo dell’assunzione di cibo
• A. Una anomalia dell’alimentazione e della nutrizione (ad es. assenza di interesse per
l’alimentazione o per il cibo; evitamento basato sulle caratteristiche sensoriali del cibo)
che si manifesta attraverso una persistente incapacità di assumere un adeguato
apporto nutrizionale e/o energetico associata con una o più delle seguenti:
1) Significativa perdita di peso o nei bambini incapacità a raggiungere il peso relativo alla
crescita.
2) Significativa carenza nutrizionale
3) Dipendenza dalla nutrizione enterale o da supplementi nutrizionali orali.
4) Marcata interferenza col funzionamento psicosociale.
• B. Il disturbo non è connesso con la mancanza di cibo o associato a pratiche culturali.
• C. Il disturbo non si manifesta esclusivamente nel corso di anoressia o bulimia nervosa
e non vi è evidenza di anomalia nel modo in cui è percepito il peso e la forma del
proprio corpo.
• D. L’anomalia non è meglio attribuibile a una condizione medica o ad un altro disturbo
mentale. Se il disturbo alimentare si manifesta nel corso di un altro disturbo, la sua
importanza supera quella del disturbo di base e richiede attenzione clinica.
Disturbo Evitante / Restrittivo dell’assunzione
di cibo