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I conflitti pratici

• Due o più norme possono guidare il comportamento nello stesso


senso.
• Sono norme coerenti che offrono ragioni concorrenti a favore della
stessa azione

• Esempio: Devo visitare mio padre genitore malato


• Devo restituire un libro ad un amico che abita accanto a mio padre
La grammatica del conflitto
• Due entrano in conflitto:
• Se guidano il comportamento in sensi incompatibili fra di loro

• N1 offre una ragione per fare A, N2 offre una ragione per fare B

• Anche se il destinatario è in grado di realizzare ognuna delle azioni, se


rispetta una norma viola l’altra, e viceversa.
• Non può realizzare le due azioni (A e B) contemporaneamente, nelle
stesse circostanze.
• Conflitti fra norme personali (studiati dalla psicologia)

• Non devo ferire un amico, ma devo dirgli la verità.


• Devo proteggere la mia salute (ho bisogno di ferro), ma non devo
mangiare carne
• Devo andare in Erasmus o devo restare coi miei amici a Genova?
• Conflitti fra norme sociali in senso stretto

• A tavola devo rivolgere la parola alla persona seduta accanto. Questa


persona è quasi sorda: devo alzare molto la voce?

• Conflitti fra una norma personale e una norma sociale in senso stretto
• Devo mangiare ciò che mi si offre a cena. Ma io non mangio carne.
Conflitti fra diritto e morale
• Un giudice di Norimberga: una norma giuridica impone il divieto di
retroattività delle norme penali.
• Un’altra norma morale impone l’obbligo di punire i crimini commessi
dai nazisti.
• ------------
• Un’ordinanza municipale vieta di offrire lavoro ad una persona che
non ha la residenza regolare
• Accetto una norma morale che impone di aiutare chi ha bisogno
Ragioni pro-tanto/ ragioni conclusive
• Quando R (una ragione pro tanto) diventa una ragione “tutto
considerato” (ragione conclusiva)?
• 1) Quando non ci sono altre ragioni concorrenti (non c’è conflitto)
• 2) Quando le ragioni concorrenti non sopravanzano R

• Le ragioni sopravanzate sono:


• A) eliminate, annullate (cancellate): omicidio commesso da un minorenne
• B) disapplicate (momentaneamente sospese) conflitto fra principi
Ragioni pro-tanto/ ragioni conclusive
• Quando R (una ragione pro tanto) diventa una ragione “tutto
considerato” (ragione conclusiva)?
• 1) Quando non ci sono altre ragioni concorrenti (non c’è conflitto)
• 2) Quando le ragioni concorrenti non sopravanzano R

• Le ragioni sopravanzate sono:


• A) eliminate, annullate (cancellate): omicidio commesso da un minorenne
• B) disapplicate (momentaneamente sospese) conflitto fra principi
Tipi di conflitti (1)
La classe o forma di incompatibilità:
- Pratica - strumentale – assiologica
Incompatibilità pratica:

• Due norme che prescrivono comportamenti incompatibili.


• Si escludono a vicenda
• in astratto (in virtù del significato) Permesso vendere-vietato vendere
• in concreto (a causa di circostanze contingenti). Importazione di
veicoli – materiale destinato al lavoro agricola
Incompatibilità strumentale (in astratto):

• A-In virtù del suo significato, la norma N2 non è idonea per ottenere il
fine indicato da un’altra norma N1
• N1: Si deve rispettare la dignità di tutte le persone
• N2:Le donne non possono votare
Incompatibilità strumentale ( in concreto):
• B-In virtù delle circostanze, la norma N2 non è idonea a raggiungere
lo stato di cose prescritto da N1

• N1: Si deve eliminare l’evasione fiscale


• N2: Il pagamento in contanti è permesso in qualsiasi operazione
commerciale
Incompatibilità assiologica:
• Due norme che promuovono fini o valori incompatibili.
• Normalmente non ci sono conflitti assiologici in astratto.
• In concreto:
• Diritto di decidere sui propri figli
• Diritto delle scuole ad esigere la vaccinazione dei bambini
• Sistema scolastico obbligatori
• L’oggetto è diverso in ogni tipo di conflitto
• Il modo di risoluzione del conflitto è diverso

• Incompatibilità pratica: La norma che sopravanza diventa una ragione


“tutto-considerato”
• La norma sopravanzata viene
• a) annullata (perde lo status di ragione, perde forza normativa)
• b) disapplicata (conserva lo status di ragione pro tanto)
• Incompatibilità strumentale:
• La norma-mezzo viene eliminata e talvolta sostituita da un’altra
norma idonea.

• Incompatibilità assiologica:
• A) bisogna stabilire una gerarchia assiologica
• B) Bisogna trovare un equilibrio tra le nostre scelte di azioni concrete
e i nostri principi
• Il giudizio di proporzionalità (Robert Alexy)
• La relazione di incompatibilità fra due norme può essere interpretata
come un’incompatibilità strumentale o assiologica

• Se la norma N1 è meramente strumentale rispetto a N2, soccombe


• Se la norma N1 (la stessa) protegge un valore indipendente da quello
che promuove N2 potrà soccombere o sopravanzare N2. Dipende da
quale sia il risultato del bilanciamento fra i due valori in conflitto.
• Esempio
• N1: obbligo di promuovere la libera circolazione delle persone
all’interno dell’Unione Europea

• N2: Obbligo di avere un titolo emesso in Polonia per presentarsi ad un


concorso universitario in Polonia.

• Conflitto fra un mezzo e un fine o conflitto fra due valori?


• La stessa situazione si produce all’interno di un sistema giuridico.
Il dilemma pratico: (la scelta tragica)
• Si verificano le condizioni di ogni conflitto pratico:
• R1 a favore di A R2 a favore di B, (A e B son incompatibili)

• Inoltre:
• -Tertium non datur: L’agente deve fare A oppure B
• - Nessuna delle due ragioni sopravanza l’atra (pareggio o
incommensurabilità)
TIPI DI CONFLITTI (2)
Il tipo di norme coinvolte:
Conflitti morali -Antinomie giuridiche-
Conflitti fra diritto e morale
Conflitti morali:
• Due norme che hanno la pretesa di guidare il comportamento dei
destinatari a prescindere dalle aspettative altrui, in modo conclusivo.

• E’ possibile ammettere dei conflitti all’interno di un sistema morale?


Non implica una contraddizione con il carattere ultimo della morale?
• Ci sono criteri per risolverli? Chi stabilisce tali criteri?
• La morale sociale o positiva // la morale critica, ideale o razionale
• Attenzione: la domanda sull’ammissibilità di conflitti morali no va
confusa con il dibattito sul pluralismo dei valori (un tema che non
sarà analizzato)
• Il pluralismo come un fatto // il pluralismo come un valore.
• L’esistenza di conflitti morali.
• La rilevanza del conflitto.
• La modalità di risoluzione dei conflitti morali dipendono da:

• a) la concezione della morale (la teoria metaetica che se assuma)


• b) la teoria morale normativa (dottrina) 
Una “teoria morale”:
• Teorie sociologiche descrittive

• Teorie di etica normativa (dottrine morali)

• Teorie metaetiche
Due teorie morali (dottrine)
• Repubblica di Platone p.45.

• Di fronte ad un ufficiale nazista, si giustifica dire una bugia?


Esempio: 1L’utilitarismo
• Teoria normativa consequenzialista:
• la decisione corretta, dipende dalle conseguenze attese dell’azione
compiuta alla luce del bene che si realizza.
• Si deve massimizzare la soddisfazione del bene (il fine)
• Qual è la natura del bene? Soggettivo /oggettivo?
• Diversi tipi di beni (Edonista, idealista, delle preferenze)

• E’ possibile fare un calcolo quantitativo? Le scelte sono


commensurabili? E’ adeguato farlo?
La teoria deontologica

• Una condotta è giustificata se consiste nell’obbedienza ad una norma


morale, indipendentemente dalle conseguenze attese.

• L’esempio di Platone:
• Possono esistere ragioni prudenziali per dire una bugia. Tuttavia, dire
una bugia viola una norma morale indefettibile (una ragione morale)
 Non si deve mentire.
Il problema dei dilemmi morali
• due principi in conflitto e nessuno sopravanza l’altro
• Dilemmi asimmetrici: L’esempio di Sartre (p. 48)

• Due principi che proteggono interessi diversi, non vi è nessuna dimensione


in comune, oppure ciò che li accomuna è qualitativamente irrilevante.
• Incommensurabilità non è possibile compararli, sono eterogeni. Non è
possibile ordinarli, gerarchizzarli.

• Non confondere l’incommensurabilità con il “pareggio”


• Dilemmi simmetrici: sorgono dall’applicazione della medesima
norma morale o di norme equivalenti.

• La scelta di Sophie (Styron).


• Abbattere l’aereo terrorista?
• Donazione di un organo per salvare la vita del fratello
• …..................
I dilemmi nelle teorie moniste o
consequenzialiste
• L’irrilevanza dei dilemmi?
• Se nessuna ragione ha più peso dell’altra la scelta sarà in ogni caso
giustificata.

• Questa posizione ignora che la ragione sopravanzata può giustificare


sentimenti (colpa, rimorso) e azioni alternative( risarcimento)
• Se c’è un conflitto, le ragioni ‘vinte’ hanno forza normativa residua.
L’inesistenza (l’impossibilità) dei dilemmi.
• Donald Davidson: Se accettiamo che esistono dilemmi accettiamo che il
sistema di norme morali è incoerente. L’applicazione di due norme, o della
stessa norma può condurre a conclusioni contraddittorie?

• Accettare dilemmi morali porta a conseguenze paradossali.

• Questiona la validità di certi principi logici che stanno alla base del
ragionamento pratico. Deve implica potere, principio di agglomerazione
• Sono erronei i principi logici o sono erronee le teorie morali che
ammettono dilemmi?
Due considerazioni:
• 1.L’esigenza di coerenza caratterizza le teorie morali normative
(all’interno della morale positiva di solito ci sono contradizioni)

• 2. La teoria morale dovrebbe dar conto dei problemi presenti nella


morale positiva (l’esistenza dei dilemmi).
• Se la teoria normativa si allontana molto dalla morale positiva, si deve
abbandonare la teoria normativa?
• Ergo, una teoria dovrebbe ammettere i dilemmi morali?
Le antinomie fra norme giuridiche
• Quando si presenta un’antinomia fra norme giuridiche?
• Quando due norme disciplinano la stessa fattispecie e impongono
“qualificazioni deontiche” incompatibili.

• Diversi tipi di antinomie


• Totale – totale
• Totale – parziale
• Parziale – parziale
Quattro criteri per risolvere antinomie
• Gli ordinamenti giuridici prevedono meta-norme (criteri) che indicano
come risolvere un’antinomia
Criterio gerarchico:

• Risolve il conflitto fra due norme ricavate


• a) da fonti diverse e

• b) ordinate gerarchicamente da una terza norma (meta-norma).


•
• N1 entra in contraddizione con N2, e nel sistema esiste la meta norma
N3 che stabilisce che N1 è sovraordinata rispetto a N2.

• N1 diviene una ragione “tutto considerato”, determina il risultato.


• N2 è invalida, deve essere annullata, non fa parte del sistema delle
norme applicabili: perde rilevanza, non offre una ragione per agire
• Questo accade in ogni questione di legittimità costituzionale.

• N2 era già invalida? o diventa invalida mediante la dichiarazione del


giudice?
Criterio di competenza
• Risolve il conflitto fra due norme quando
• a) provengono da fonti diverse e

• b) esiste una terza meta-norma stabilisce che solo una delle fonti è
competente a disciplinare la materia regolata.
• La norma proveniente dall’autorità competente diventa una ragione
“tutto considerato”
• La norma proveniente dall’autorità incompetente è invalida, deve
essere dichiarata invalida, perde forza normativa.

• Si tratta di un criterio diverso dal gerarchico?


Criterio cronologico
• Risolve il conflitto fra due norme che appartengono allo stesso tipo di
fonte e sono entrate in vigore in momenti diversi.

• T1N1: si deve pagare una tassa sul patrimonio al momento


dell’accettazione dell’eredità.
• T2N2: Non si deve pagare alcuna tassa sul patrimonio

• N1 non è più valida rispetto ai casi che si verificano a partire da T2.


Può essere rilevante per i casi accaduti prima di T2 (ultrattività)
Criterio di specialità
• Risolve il conflitto fra norme che intrattengono un rapporto di genere
e specie

• N1: Chi uccide deve essere punito


• N2: chi uccide in legittima difesa non deve essere punito

• Se N1 e N2 appartengono allo stesso tipo di fonte e sono state


emanate contemporaneamente, il problema non si pone.
• Invece se hanno una posizione gerarchica diversa?
• I criteri per la risoluzione dei conflitti possono, a loro volta, entrare in
conflitto
• Vi sono meta-criteri che risolvono i conflitti fra questi criteri
• Di solito sono norme inespresse, che fanno parte della prassi giuridica

• Si tratta di meta-meta- ragioni (meta-norme di secondo livello)


• Questa è una caratteristica tipica dei sistemi “istituzionalizzati”: la
stratificazione delle norme (e delle ragioni) all’interno del
ordinamento.

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