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CAMBIAMENTO TIPOLOGICO E

CONTINUITÀ GENEALOGICA
L’indoeuropeità è esattamente ed essenzialmente […]
continuità linguistica ereditaria di materiale fonetico
(“sostanza materiale fonetica”) trasmesso da
parlante a parlante, come realtà psichica
potenzialmente sensibile

(W. Belardi, Sulla tipologia della struttura formale


della parola nelle lingue indouropee, “Rend. Mor.
Acc. Lincei” s. 9, v. 4, pp. 535-570 (1993)
 Marebbano traféi ‘trifoglio’, it. trifoglio < lat.
TRĬFŎLĬŬM < gr. τρίφυλλον:
 Parola italiana sentita come composta da 2 “moduli”,
parola ladina inanalizzabile dai parlanti: traféi si
presenta come un segno monoblocco, un segno fisso, la
cui forma fonologica non è più motivata
 lat. TRĬFŎLĬŬM < -*bhŏlyŏm ‘foglia’, cf. gr. φύλλον,
irl.medio bileóc, lat. flōs, flōris; ma cf. anche lat. fŏllis
‘otre di pelle’, a.a.ted. bolla ‘bolla, vescica d’acqua’
 *bhŏl (radice) + yŏ (suffisso) + m (desinenza
grammaticale)
TIPOLOGIA DELL’INDOEUROPEO
PREISTORICO RICOSTRUITO

 Vocali = funzione morfo-fonologica (apofonia e


derivazione)
 Consonanti = funzione “semasiofonologica” (struttura
simile a quella introflessiva delle lingue semitiche)
 Lingue a segno trasparente o modulare: composte da
“moduli” (= morfemi), ognuno con una precisa funzione
 Lingue a segno internamente irrigidito o fisso: composte
quasi esclusivamente da fonemi, con perdita dei confini
morfo-fonematici
 In una lingua a segno fisso, eventuali alterazioni del
significante (ad es. assimilazioni, dissimilazioni etc.)
non mettono minimamente in crisi la funzionalità della
parola, perché questa è ormai un segno “monoblocco”
TIPOLOGIA DELLE LINGUE ROMANZE
 Mancanza di trasparenza del segno linguistico, con
maggiore conservazione del tipo più antico nel verbo
piuttosto che nel nome (maggiore necessità di indicare
più categorie: persona, numero, modo, tempo): la parola,
da trasparente e descrittiva, si è ridotta a “parola-
etichetta”
 Allomorfia ed irregolarità maggiori nel verbo che nel
nome: costituzione di uno “schema vuoto” (morfoma di
Aronoff) che favorisce, ad es., l’azione metafonetica nel
verbo maggiormente che nel nome: displaced
metaphony nel senso di Maiden
NOVEL ALLOMORPHY
L’irregolarità tipica dell’allomorfia è una proprietà astratta e
produttiva dei sistemi morfologici.
Maggiore frequenza di modelli (= patterns) allomorfici nel verbo
piuttosto che nel nome: il verbo romanzo è caratteristicamente
irregolare, dato che una stessa radice lessicale può apparire in una
grande molteplicità di forme morfologiche (segnalazione di 3
persone, 2 numeri, 2 tempi, 2 modi e 2 aspetti)

Caratteristiche della prima coniugazione: livellamento di alternanze


paradigmatiche. La prima classe è in assoluto la più regolare ed è
quella che si mostra più refrattaria alla riproduzione di schemi
allomorfici
 Allomorfia verbale in it. ant.:

 muòvo
 muòvi
 muòve
 movèmo
 movète
 muòvono

 Sviluppo in 2 direzioni:
 1) generalizzazione delle forme rizotoniche (miète = mietiàmo)
 2) generalizzazione delle forme arizotoniche (vola = voliàmo)

 Nei verbi di 1 coniug. TUTTE le forme subiscono livellamento,


molto più che nelle altre coniugazioni, che invece manifestano già
altri tipi di allomorfia tematica

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