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Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente -

Corso in Scienze e tecnologie Agrarie LM 69

Arboricoltura speciale: elaborato a cura di Federico Incardona, Sergio


Terrazzino e Giancarlo Tuccio.

‘’La mandorlicoltura autoctona siciliana’’


Diverse testimonianze rivelano l’antica presenza del
Il Mandorlo (Prunus dulcis (Mill.) D.A.Webb, 1967) mandorlo anche nelle regioni mediterranee:
è una specie originaria delle regioni montagnose
dell’Asia centro occidentale • La forma selvatica P.webbii, denominato
‘’mandorlicchio’’, in Sicilia, in Puglia e nella penisola
Balcanica, rinvenuto anche in forme ibridate;
• nella Grotta dell’Uzzo (Riserva dello Zingaro, TP), dove
sono stati portati alla luce semi di mandorlo
carbonizzati risalenti al V millennio A.C
CLASSIFICAZIONE DEL
MANDORLO Un’origine prettamente Mediterrannea
del mandorlo è esclusa, ma risulta
Classe Magnoliops accreditata l’ipotesi che attesta l’arrivo
ida
Ordine Rosales del mandorlo in Sicilia grazie ai fenici o
tramite la dominazione greca.
Famiglia Rosaceae Dall’inizio della sua storia colturale, la
Sottofa Prunoideae selezione genetica ha determinato
miglia grandi diversità intraspecifiche, anche
Genere Prunus se compiuta essenzialmente all’interno
Specie P. dulcis della specie Prunus amygdalus, con il
contributo limitato dell’ibridazione con
il Prunus Webbii.
L'espansione del Mandorlo nel bacino del mediterraneo è ancora incerta e viene contesa tra due popolazioni, Greci e Fenici,
ma la Sicilia fu la prima ad ospitare sul suo territorio questa meravigliosa pianta. Molti autori affermano comunque che in
questa regione esistessero già delle specie amare di mandorlo spontanee. Oggi la pianta del mandorlo viene coltivata nelle
zone a clima temperato caldo di entrambe gli emisferi.

 Le prime indicazioni sul patrimonio varietale siciliano sono da attribuire a Cupani (1696) che descrive 27 varietà a seme dolce
e 9 a seme amaro. Più tardi, nel 1735, viene fatta una elaborata classificazione delle varietà a seme dolce, basata sulla
durezza del guscio, ad opera di Nicosia. Solo nel 1910, tramite l’opera di Di Mattei, è stata realizzata una classificazione, non
più basata solamente sui caratteri carpologici ma anche sulle caratteristiche agronomiche e produttive. 
CARATTERISTICHE BOTANICHE DEL MANDORLO

Il mandorlo appartiene alla famiglia delle Rosaceae,


tribù delle Prunoideae alla specie Amygdalus
communis a cui secondo Molon appartengono 8
sottospecie, delle quali 3 assumono interesse per la
coltivazione:

- A. communis ssp. amara (mandorla amara);


- A. communis ssp. sativa (mandorla dolce);
- A. communis ssp. fragilis (mandorle dolci a guscio
cartaceo).

Il mandorlo è un albero di piccole medie dimensioni,


alto fino a 5-7 m, ma che in alcuni esemplari adulti
può arrivare ad altezze di 8-10 m.
Ha una crescita relativamente lenta ed entra in
produzione dopo diversi anni; ha una longevità di 70-
80 anni ma si riscontra anche la presenza di
esemplari plurisecolari. 
Mandorlo (Prunus dulcis) in fiore con gettiti di giovani Illustrazione botanica del mandorlo
foglie. Garraf, Barcellona, Spagna 2007.
CARATTERISTICHE DI CHIOMA E RADICI • La chioma dell’albero, a seconda delle varietà, può essere a
portamento assurgente o espanso. Presenta un apparato radicale a
fittone molto robusto ma poco espanso e ramificato. Tuttavia, in
ambiente secco e arido e nei terreni sciolti, le radici possono
svilupparsi fino a profondità che superano 1 m.

• Fusto inizialmente dritto, liscio e di colore grigio, crescendo assume un


aspetto contorto, screpolato e scuro; la corteccia presenta un colore
bruno con rughe e screpolature che si sviluppano in senso
longitudinale.

• Le radici sono fittonanti e fortemente ramificate. Il terreno esplorato


può essere 6-7 volte superiore alla proiezione della chioma. In terreni
sciolti può raggiungere notevoli profondità.

• Rami e gemme: I rami sono di diverso tipo con dimensioni e


caratteristiche differenti; tra i principali tipi di rami sono
presenti le lamburde, i dardi, i brindilli e i rami misti. Le
gemme possono essere sia a legno che a fiore. Le gemme a
fiore sono portate dai dardi, dai rami misti e dai brindilli.
Mentre in alcune varietà la produzione è concentrata
principalmente sui dardi, in altre si concentra sui brindilli e
Un esemplare di P. dulcis nella forma ‘’pieno vento’’.
rami misti.
CARATTERISTICHE DI FOGLIE E FIORI • Le foglie sono lunghe fino a 12 cm, appaiono con una forma
lanceolata, dentate ai margini, molto simili a quelle del pesco ma
più piccole. La pagina superiore è di colore verde più intenso di
quella inferiore;

• I fiori sono bianchi o leggermente rosei, sono dotati di 5 petali, gli


stami possono variare da 20 a 40; l’ovario ha 2 sacche con 1 o 2
ovuli e a volte possiamo trovare 3 – 4 pistilli. La fioritura è molto
precoce, avviene dai primi giorni di gennaio alla metà di marzo. Il
mandorlo è la prima pianta a fiorire ed è molto sensibile alle gelate.
L’impollinazione è entomofila e la temperatura ottimale è di 14 –
15°C, mentre la velocità del vento non deve superare i 35 – 40 km
orari.
CARATTERISETICHE DI FRUTTO E SEMI

• Il frutto è un nuculanio, una sorta di drupa


parzialmente o interamente secca, a volte
deiscente, di forma sferoidale o ovoidale
più o meno compressa, costituita da un
epicarpo (buccia) di colore verde e pelosa,
da un mesocarpo (polpa) fibroso e asciutto
e da un endocarpo (guscio) variabile; a
seconda della varietà è legnoso con
fovreole ed arista e seme edule.
L’insieme della buccia e della polpa
costituisce il mallo, dapprima carnoso e poi
legnoso, quando giunge a maturazione si
apre lungo la linea di sutura lasciando
A sinistra un frutto deiscente di P. dulcis pronto per essere raccolto; a destra un ramo in fruttificazione. nudo il guscio. Le dimensioni si aggirano
tra i 30-45 mm;

• all’interno del guscio si ritrovano i semi


(mandorla), costituiti da un tegumento
esterno di colore che varia da marrone
chiaro a marrone scuro, più o meno ruvido,
che avvolge al suo interno l’embrione.
Mandorle delle varietà ‘’Tuono’’ con e senza guscio. La varietà ‘’Tuono’’ è spesso chiamata anche
Mandorla del trono, Mazzetto, Troilo o Ttoto.
FISIOLOGIA E BIOLOGIA ESIGENZE
FLOREALE DEL MANDORLO PEDOCLIMATICHE
DURATA FIORITURA COMPRESA FRA 1-
L’habitat ideale del mandorlo richiede un clima temperato caldo con inverni miti e scarsa
3 SETTIMANE piovosità, tipici del bacino del Mediterraneo, sebbene sia in grado di resistere a temperature
invernali di -15, -20 °C;
FIORITURA COMPRESA FRA I PRIMI DI il mandorlo è una specie molto resistente anche alle alte temperature estive, alla siccità e ai
FEBBRAIO /MARZO freddi invernali. In fase di riposo vegetativo, la pianta può tollerare temperature di -22 -24°C.
Tuttavia, la pianta mostra un’elevata sensibilità ai freddi primaverili a causa della sua
precoce fioritura;
IMPOLLINAZIONE ENTOMOFILA
temperature di -2°C possono indurre la morte dei fiori, mentre temperature di -1°C
possono provocare la cascola dei frutticini appena allegati;
FREQUENTE FENOMENO DI
AUTOINCOMPATIBILITA’ FLORALE le piogge abbondanti durante la fase di fioritura accostate a un’elevata umidità dell’aria,
provocano lo sviluppo di parassiti, mentre le temperature elevate in estate accompagnate
FABBISOGNO IN FREDDO: dalla siccità, possono portare alla formazione di semi disidratati (mandorle monache);
• BASSO (meno di 220 ore al di
il mandorlo si adatta molto bene a suoli poveri, aridi e superficiali anche se la maggiore
sotto dei +7°C); produttività si ottiene in quelli fertili, irrigui, ricchi di sostanza organica, argilloso-calcarei,
profondi, permeabili e non troppo umidi; predilige un pH tra 6,5 e 7,5.
• MEDIO (da 220 a 300 ore);

• ELEVATO (oltre 300 ore).


PROPAGAZIONE DA SEME

 DIFFUSA IN MOLTE AREE MARGINALI;

P  PERMETTE DI OTTENERE MANDORLI MOLTO


R ROBUSTI E VIGOROSI.
O Grazie a questo tipo di propagazione, in Italia, oggi
P sono presenti una serie di varietà locali, che hanno
A permesso di incrementarne la biodiversità.
G
A PROPAGAZIONE PER INNESTO
ZI
O  È IL PRINCIPALE SISTEMA DI PROPAGAZIONE
DELLE VARIETÀ;
N
E  PRATICATO SIA TRAMITE INNESTI A MARZA CHE
INNESTI A GEMMA DORMIENTE;

 IN PIENO CAMPO, A DIMORA O IN VIVAIO.


I PRINCIPALI PORTINNESTI UTILZZATI
 FRANCO DA SEME  PORTINNESTO PS A6  PORTINNESTI GF 677

Franco da seme, ottenuto da mandorle dolci e franco da seme di pesco, è un portinnesto vigoroso; portinnesto ibrido pesco x mandorlo,
amare; presenta un buon adattamento ai terreni consente una veloce entrata in produzione delle presenta caratteristiche intermedie tra i
aridi, poveri e con un buon contenuto di calcare, ha piante e una notevole longevità. Richiede suoli due. Propagato in vitro è al momento il
una buona affinità d’innesto con tutte le varietà, sciolti, freschi, ben drenati e non si presta bene per solo portinnesto utilizzabile per impianti
conferendo elevata vigoria e buona longevità. Gli suoli che hanno un discreto contenuto di calcare, è industriali stante l’adattabilità ai vari tipi di
aspetti negativi di questa tipologia riguardano sensibile all’Agrobacterium, ai nematodi galligeni e suolo, tranne quelli molto argillosi, sia in
l’elevata sensibilità al ristagno idrico, ai nematodi, ai alla siccità. coltura irrigua che asciutta. presenta
marciumi fungini e l’inopportunità del reimpianto Viene utilizzato come portinnesto per il mandorlo ottima affinità, buon ancoraggio,
mandorlo su mandorlo; coltivato in irriguo; resistenza al calcare attivo fino al 12%,
all’asfissia radicale ed alla siccità, è più
I Rootpac® sono portinnesti di Agrimillora per garantire vigoroso del franco da seme di mandorlo,
longevità al frutteto, produrre frutta di qualità e ridurre i più resistente al ristagno idrico del franco
costi di produzione. Fonte foto: © Agronotizie di pesco, presenta un buon adattamento ai
terreni aridi e calcarei.
 Rootpac®-R Replantpac*: ibrido di susino x mandorlo
(P.cerasifera x P.dulcis) induce una vigoria medio-
elevata
 Rootpac®-40 Nanopac*: ibrido di pesco x mandorlo
(P.persica x P.persica) x (P.dulcis x P.persica) un sensibile
aumento nel calibro dei frutti
 Rootpac®-70 Purplepac*: ibrido di pesco x mandorlo-
pesco (P.persica x P.davidiana) x (P.dulcis x P.persica)
caratteristiche produttive simili al 'franco', pur essendo
più tollerante alla clorosi e alla stanchezza del terreno.
Produzione di Mandorle in Tonnellate di sgusciato
COMPARTO ITALIANO
nei principali Paesi produttori

 A livello nazionale, Sicilia e


Puglia sono i due maggiori
produttori

 In Sicilia centro-
meridionale: uso di varietà
locali che danno luogo ad
eterogeneità
 In Sicilia sud-orientale
ritroviamo una
mandorlicoltura più
specializzata, dove
prevalgono varietà quali
Pizzuta d’avola, Fascionello e
Romana

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