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Università degli Studi di Firenze

Laurea in Scienze Naturali


Corso di
Mineralogia e Petrografia
(modulo di Mineralogia)

Docente: prof. Luca Bindi

tel.: 055-2757532
e-mail: luca.bindi@unifi.it
Stanza che si affaccia sul Museo di Mineralogia
Durata del Corso: 6 Crediti Formativi
(Sapete cos’è un Credito Formativo?)

1 CREDITO = 8 ore di lezione frontale

Lezioni il

Martedì: 14:00-18:00 (Aula D – DST)

Mercoledì: 14:00-17:00 (Aula Botanica)

Venerdì: 11:30-13:30 (Aula D – DST)


Libri di Testo consigliati
MINERALOGIA
di
Guido Carobbi

MINERALOGIA
di
Cornelis Klein (Zanichelli)

Distribuzione dei files PPT alla fine della


lezione
Discipline della Mineralogia

Mineralogia Descrittiva Cristallochimica


Proprietà fisiche (es. Abito, Relazioni tra la composizione
durezza, colore, peso specifico, chimica, la struttura interna e
sfaldabilità) Le proprietà fisiche dei cristalli

Mineralogia

Minerogenesi Cristallografia
Genesi dei minerali e Studio della struttura
Relazioni con i diversi interna dei cristalli
contesti geologici

Mineralogia Classificativa
Descrizione e classificazione di ~4800 specie di minerali
Cos’è un minerale?
Un minerale si può definire come solido naturale
caratterizzato da un elevato ordinamento a scala
atomica ed una definita (ma non fissa)
composizione chimica.
Si forma generalmente per processi inorganici.
Quarzo Analcime
su offretite
Definiamo meglio…
- Solido – esclude i gas e i liquidi.
- Naturale – le versioni sintetiche delle sostanze naturali
(es. diamanti artificiali) non sono considerate minerali
- Elevato ordinamento a scala atomica – reticolo.
strutturale interno di atomi (o ioni) disposti secondo un
modello geometrico regolare.
- Definita composizione chimica – la sua composizione può
essere espressa da una specifica formula chimica.
- Formato generalmente per processi inorganici – il
“generalmente” permette di includere anche i composti di
origine organica che comunque soddisfano tutte le
caratteristiche richieste a un minerale (es. gusci di
organismi).
Minerali e stato cristallino
• I minerali, con poche eccezioni,
posseggono una disposizione interna (di
atomi o ioni) ordinata e periodica.
• Il complesso di atomi o ioni disposti
ordinatamente e periodicamente viene
definito reticolo cristallino o materia
allo stato cristallino.
• E’ questa la differenza fondamentale tra stato solido e
stato cristallino: lo stato cristallino è caratterizzato da
ordine tridimensionale, lo stato solido non necessariamente
(solo se è anche cristallino).
Un minerale quindi è
un solido, un solido
non è sempre un
minerale.
Esempio di un bicchiere
realizzato in

CRISTALLO DI
BOEMIA

Domanda:
Ma è veramente un
cristallo?
Omogeneo
periodico

GAS

LIQUIDO

CRISTALLO
Minerali, cristalli, rocce
• I minerali posseggono la disposizione
ordinata interna caratteristica dei
solidi cristallini.
• Se le condizioni sono favorevoli, essi
possono essere delimitati da superfici
piane e lisce ed assumere forme
geometriche regolari chiamate
cristalli.
• *Spesso si usa il termine “cristallo” per descrivere
qualsiasi solido con una struttura interna ordinata,
senza tenere conto del fatto se possieda o meno facce
regolari.

• Per roccia si intende invece un


aggregato naturale di sostanze
minerali cristalline o amorfe.
Morfologia e simmetria
• Renè-Just Hauy (1743-1822) formulò
l’ipotesi che la forma esterna di un
minerale fosse l’espressione del suo
ordine interno (teoria della molecola
integrante).
• Anticipo del concetto moderno di
cella elementare.
• Cella elementare = la più piccola unità
della struttura che, ripetuta
all’infinito, genera l’intera struttura.
• Ordinamento interno = motivo (o
gruppo di atomi) ripetuto su di un
reticolo.
• Reticolo = disposizione periodica di
punti nello spazio.
Elementi di simmetria
Immaginiamo di potere vedere gli atomi disposti in
un reticolo cristallino di un certo minerale.
Scegliamo un qualsiasi punto in questo reticolo e poi
marchiamo tutti gli altri punti che hanno le stesse
caratteristiche (es. punti azzurri).
Questa simmetria
traslazionale viene
descritta scegliendo
una cella elementare.
La forma e la
grandezza delle c.e. è
stabilita dai parametri
reticolari.
Elementi di simmetria
Gli assi cristallografici X e Y sono paralleli ai lati
della cella elementare.
X e Y descrivono le direzioni delle traslazioni della
cella elementare per riempire lo spazio.
Quale cella elementare scegliere?
Y
In genere per
descrivere la
periodicità si sceglie
X
la cella elementare
più piccola.
Elementi di simmetria
In questo caso questa cella elementare è
caratterizzata dai parametri a = b e da un angolo
interasse g = 120°

a Y
b g

X
Elementi di simmetria
Le celle elementari con nodi del reticolo solo ai
vertici è chiamata CELLA PRIMITIVA
Le celle elementari con nodi del reticolo anche
all’interno è chiamata CELLA NON PRIMITIVA

In alcuni casi, per


ragioni di simmetria,
vengono scelte celle
elementari non
primitive
Celle elementari
Per riassumere:
La più piccola unità che costituisce l’omogeneo
periodico tridimensionale è la cella elementare.
Se questa cella elementare viene ripetuta per
traslazioni a, b e c si otterrà una disposizione
ordinata.
Il numero di combinazioni degli elementi di
simmetria è limitato.
Variando i parametri a, b e l’angolo fra essi
compreso (g) è possibile ricoprire interamente lo
spazio bidimensionale in soli cinque modi diversi.
Questi modi definiscono le celle fondamentali.
Celle elementari Quadrata

Le cinque celle fondamentali


sono:
Rettangolare

Quadrata (c.p.)
Rettangolare

Rettangolare (c.p.) centrata

Rettangolare centrata (c.c.)


Esagonale (c.p.) Esagonale

Obliqua (c.p.)
Obliqua
Morfologia cristallina
• Poiché i cristalli sono formati dalla
ripetizione (nelle 3 dimensioni) di una unità
strutturale, le superfici che li delimitano,
chiamate facce del cristallo, dipendono:
• 1-dalla forma della unità base (cioè
della cella elementare)
• 2-dalle condizioni di crescita del cristallo
(temperatura, pressione, natura della
soluzione, direzioni di flusso della soluzione,
disponibilità di spazio per la crescita)
1-Forma della unità base

salgemma, NaCl (cubico) quarzo, SiO2 (trigonale)


2-Condizioni di crescita del cristallo
Aumento dell’allungamento
Diminuzione dello spessore

Aciculare Fibroso
Equidimens. Allungato-colonnare

Colonnare tozzo Tabulare

Planare Laminare

Micaceo
2-Condizioni di crescita del cristallo

Parallela Radiale A feltro

Foliata Piumata Granulare


Forme e abito cristallino
• In generale, il termine forma viene usato
per indicare l’aspetto esterno (figura
geometrica di riferimento).
• In cristallografia ha invece un significato
speciale: una forma è costituita da un
gruppo di facce di un cristallo, ciascuna
delle quali ha la stessa relazione con gli
elementi di simmetria del cristallo.
• Abito cristallino, invece, indica l’aspetto
complessivo di un cristallo, compresi gli
abiti dovuti ad irregolarità di crescita.
Abito cristallino
• Termini che esprimono la “qualità” dello
sviluppo delle facce esterne di un cristallo:
• Euedrale = cristallo completamente
delimitato da facce cristalline, la cui
crescita non è stata limitata o disturbata da
cristalli adiacenti.
• Subedrale = cristallo delimitato solo in
parte da facce cristalline.
• Anedrale = cristallo privo di facce
cristalline nel quale non è riconoscibile
l’abito.
La simmetria
La simmetria
• Nel mondo vivente che ci circonda, le
piante e gli animali hanno molti
elementi di simmetria nelle loro
forme esterne.

Simmetria bilaterale
nel corpo umano
Simmetrie bilaterali in
architettura classica
I cristalli e la loro simmetria
• Anche le disposizioni geometriche ordinate (cioè i
solidi cristallini) contengono simmetrie.
Berillo

• La forma esterna di un cristallo


può riflettere la presenza o
l’assenza di determinati elementi
di simmetria.

Cristallo di neve
Elementi di simmetria

• L’azione degli elementi di simmetria nello stato


cristallino definisce le operazioni di
simmetria.
• Le operazioni di simmetria sono più semplici da
vedere in due dimensioni, quindi cominceremo in
questo modo, per poi passare alle tre
dimensioni.
• Si tratta di operazioni che portano in
coincidenza due atomi, ioni o molecole ed il loro
ambiente circostante.
Elementi di simmetria
Operatori semplici
• Traslazione Periodo di traslazione (p) I specie
• Rotazione Assi di rotazione (A2,A3,A4,A6) I specie
• Riflessione Piano di riflessione (m) II specie
• Inversione Centro di inversione (1 ) II specie
Operatori composti
• Rotoinversione Assi di rotoinversione (1 ,2,3,4,6 )
• Elicogire Assi girici (A21, A31,2, A41,2,3, A61,2,3,4,5)
• Slittopiani (a,b,c,n,d)
Operatori di simmetria: traslazione
• Minerale = solido omogeneo con ordinamento interno
• Tale ordine è il risultato della ripetizione di una unità base
(o motivo) per effetto di traslazioni regolari secondo un
periodo p.

• Traslazione su una dimensione:


filari

• Traslazione su due dimensioni:


piani reticolari

• Traslazione su tre dimensioni:


omogeneo periodico tridimensionale
Operatori di simmetria: rotazione

•Asse di rotazione
(A2,A3,A4,A6)

Un asse di rotazione è una


linea attorno alla quale un
motivo può essere ruotato e
ripetere se stesso, una o più
volte durante una rotazione
completa.
L’asse di rotazione può quindi essere
considerato come una linea
immaginaria che attraversa un cristallo
e attorno alla quale il cristallo può
essere ruotato e ripetere se stesso
nell’aspetto 1, 2, 3, 4 o 6 volte durante
una rotazione completa.
Operatori di simmetria: rotazione

Elementi di simmetria
1. Rotazione
a. Rotazione binaria

Alcuni oggetti comuni


hanno una simmetria
intrinseca
Operatori di simmetria: rotazione

Elementi di simmetria
1. Rotazione
a. Rotazione binaria

Alcuni oggetti comuni


hanno una simmetria
intrinseca
Operatori di simmetria: rotazione

Elementi di simmetria
1. Rotazione
a. Rotazione binaria

Alcuni oggetti comuni


hanno una simmetria
intrinseca
Operatori di simmetria: rotazione

Elementi di simmetria
1. Rotazione
a. Rotazione binaria

Alcuni oggetti comuni


hanno una simmetria
intrinseca
Operatori di simmetria: rotazione

Elementi di simmetria
1. Rotazione
a. Rotazione binaria

Alcuni oggetti comuni


hanno una simmetria
intrinseca
Operatori di simmetria: rotazione

Elementi di simmetria
1. Rotazione
a. Rotazione binaria

Alcuni oggetti comuni


hanno una simmetria
intrinseca
Operatori di simmetria: rotazione

Elementi di simmetria
1. Rotazione
a. Rotazione binaria
Dopo la rotazione di
quale angolo si ottiene la
riproduzione del motivo?
= 360°/180° = 2
Asse di rotazione binario
Operatori di simmetria: rotazione

Elementi di simmetria
1. Rotazione
b. Rotazione ternaria

6
6
Operatori di simmetria: rotazione

Elementi di simmetria
1. Rotazione
b. Rotazione ternaria
Dopo la rotazione di quale
angolo si ottiene la 6 step 1

riproduzione del motivo?

6
= 360°/120° = 3 step 3
Asse di rotazione ternario
6 step 2
Operatori di simmetria: riflessione
Piano di riflessione (m)
La riflessione produce un’immagine speculare
attraverso un piano di riflessione m
Un piano di riflessione (o di simmetria) è
perciò un piano immaginario che divide un
cristallo in due metà, ciascuna delle quali è
l’immagine speculare dell’altra.
Operatori di simmetria: inversione
Centro di inversione (1 )
L’inversione genera un oggetto invertito
tramite il centro di inversione o centro di
simmetria. Inversione significa tracciare
linee immaginarie da ogni punto dell’oggetto
attraverso il centro di inversione e alla
stessa distanza sul lato opposto del centro.
L’oggetto “invertito” viene ricreato
collegando i punti.
Un centro di simmetria è presente in un
cristallo se è possibile passare una linea
immaginaria da qualsiasi punto della
superficie attraverso il suo centro e trovare
un punto equivalente alla stessa distanza
oltre il centro.
Omogeneo periodico tridimensionale
Aggiungendo una terza direzione di
traslazione (non complanare) al piano
reticolare si può costruire un
omogeneo periodico tridimensionale,
cioè una struttura cristallina.
Sulla base dei tre vettori di
traslazione a, b, c e degli angoli
fra essi compresi (α, β, γ) si Sistemi cristallini
possono descrivere sette reticoli 1. Triclino
Gruppo
tridimensionali, ciascuno descritto 2. Monoclino
trimetrico
3. Rombico
da una specifica cella elementare.
4. Trigonale
In base alla forma della cella (o romboedrico) Gruppo
elementare i cristalli possono 5. Tetragonale dimetrico
essere, quindi, raggruppati in sette 6. Esagonale
Gruppo
sistemi cristallini. 7. Cubico
monometrico
Omogeneo periodico tridimensionale

La simmetria aumenta dal Sistema Triclino


(simmetria più bassa) al Sistema Cubico
(simmetria massima)

Sistemi cristallini
1. Triclino
2. Monoclino Gruppo
3. Rombico trimetrico

4. Trigonale
(o romboedrico) Gruppo
5. Tetragonale dimetrico
6. Esagonale
Gruppo
7. Cubico
monometrico
Cerchiamo di riassumere
• I minerali sono caratterizzati da simmetria
variabile.
• Questa viene espressa tramite gli elementi di
simmetria (es. traslazione, rotazione, riflessione, etc).
• La traslazione su tre dimensioni genera l’Omogeneo
Periodico Tridimensionale.
• Sulla base dei tre vettori di traslazione a, b, c e
degli angoli fra essi compresi (α, β, γ) si possono
descrivere sette reticoli tridimensionali (sistemi
cristallini).
• I minerali appartengono ad uno dei 7 sistemi
cristallini (triclino, monoclino, rombico, trigonale,
tetragonale, esagonale e cubico).
I sette sistemi cristallini

Ora vediamo sommariamente le


principali caratteristiche dei
sette sistemi cristallini
Sistema triclino

Cianite Axinite

Microclino
Sistema monoclino

Lazulite Epidoto Heulandite

Titanite
Sistema
rombico

Emimorfite Olivina Barite Ilvaite


Sistema trigonale (o romboedrico)

Calcite Siderite Dolomite Rodocrosite


Sistema
tetragonale

Apofillite Rutilo Vesuvianite Cassiterite


Sistema
esagonale

Vanadinite Ettringite Apatite

Quarzo
Sistema cubico

Fluorite Pirite Analcime

Granato Galena Galena


Passiamo ora ad un argomento diverso

• Dopo avere accennato ai reticoli cristallini,


simmetria e sistemi cristallini, ritorniamo a
concetti geometrici più elementari per la
descrizione dei cristalli.

• Parliamo ora della giacitura delle facce.


I Legge della Mineralogia
• Le relazioni angolari, le dimensioni e la forma delle facce di
un cristallo sono aspetti della morfologia cristallina. Poiché
le facce sono legate alla struttura interna, ne consegue che
le facce hanno una relazione non casuale le une con le altre.
• Nel 1669 Stenone osservò che diversi cristalli di quarzo
avevano gli stessi angoli tra le facce.
Questa osservazione oggi è diventata la I Legge della
Mineralogia o

LEGGE DELLA COSTANZA DELL’ANGOLO DIEDRO:

“Cristalli della stessa sostanza cristallina, a


parità di condizioni di P e T, hanno gli angoli
diedri tra le facce equivalenti uguali”
I Legge della Mineralogia
LEGGE DELLA COSTANZA DELL’ANGOLO DIEDRO:
“Cristalli della stessa sostanza cristallina, a parità di
condizioni di P e T, hanno gli angoli diedri tra le facce
equivalenti uguali”
Ma cosa vuol dire in pratica?

Vari cristalli di quarzo con aspetto diverso ma con lo


stesso angolo tra le facce gialle e verdi
I Legge della Mineralogia

120o 120o 120o

120o 120o

120o 120o

Da: An Introduction to Igneous and Metamorphic Petrology, John Winter


Giacitura delle facce
Consideriamo un qualsiasi cristallo come
quello qui sotto

Vista in due dimensioni


a guardando lungo l’asse c

b
b
a

c
Giacitura delle facce
Consideriamo un qualsiasi cristallo come
quello qui sotto

b Come dare un nome alle facce?


a
Faccia a?
Faccia b?
Facce perpendicolari ad a e b?
Giacitura delle facce
Immaginiamo di avere un altro cristallo
dello stesso minerale con altre due facce:
Come le possiamo chiamare?
b

w
x
b y
a
a
z
Giacitura delle facce
Scegliamo una faccia di riferimento che interseca
entrambe gli assi.
W? X? Y? Z?
b b

w
x
x
y

y
z
a a
Giacitura delle facce
Quale faccia scegliamo?
Scegliamo una faccia qualsiasi, la x o la y. La scelta
è arbitraria. Semplicemente sceglietene una.
Per il momento scegliamo la faccia x
b b

w
x
x
y

y
z
a a
Giacitura delle facce
a b
Faccia sconosciuta (y) 1 1
Faccia di riferimento (x) 2 1
b
invertire 2 1
1 1

1 semplificare 2 1
x
L’Indice di Miller della
y faccia Y utilizzando la
faccia X come
a
riferimento è 2 1
1 2
Giacitura delle facce
Qual è il valore dell’Indice di Miller della faccia di
riferimento? a b
Faccia sconosciuta (x) 2 1
Faccia di riferimento (x) 2 1
b
invertire 2 1
2 1

1 semplificare 1 1
x
L’indice di Miller
y
della faccia di
a riferimento è
1 2 sempre 1 1
Giacitura delle facce
Che succede se usiamo Y come asse di riferimento?
Qual è il valore dell’Indice di Miller di X?
a b
Faccia sconosciuta (x) 2 1
Faccia di riferimento (y) 1 1
b

invertire 1 1
2 1
1
x semplificare 1 2

y L’Indice di Miller della


faccia X utilizzando la
a
faccia Y come
1 2 riferimento è 1 2
Giacitura delle facce
Qual è la scelta corretta?
1) x = (1 1)
y = (2 1)
b
2) x = (1 2)
y = (1 1)
1
x
La scelta è arbitraria
y
Qual è la differenza?
a
1 2
Giacitura delle facce
Qual è la differenza?

Cella Cella
b elementare se b elementare se
y = (1 1) x = (1 1)

a a
x x

b b
y y

a a
Giacitura delle facce
Questo era il discorso fatto in due sole
dimensioni, ma i minerali sono solidi quindi
dovremo inserire un terzo asse e costruire
quella che si chiama

Terna Cartesiana di Assi


Giacitura delle facce
Il miglior modo per rappresentare la morfologia di un
corpo cristallino che ha la forma di un solido
geometrico, è quello di definire la giacitura delle sue
facce e dei suoi spigoli secondo i metodi della
geometria analitica dello spazio, cioè di riferire facce
e spigoli ad una terna cartesiana di assi.
Giacitura delle facce
Croce assiale
La croce assiale è formata da tre
semirette, non sempre ortogonali tra di
b
loro che, comunque, sono parallele a tre a
spigoli del cristallo scelti
opportunamente.
g
Questi tre assi (semirette) sono
indicati con a, b, c.
Gli angoli tra le tre facce sono definiti:
a = b^c (si legge “b su c”);
b = a^c
g = a^b
(Ricordate il discorso sui
7 sistemi cristallini?)
Giacitura delle facce
Scelti tre assi di riferimento
(assi cristallografici) paralleli a
tre spigoli esistenti o possibili nel
cristallo e scelta una faccia che
tagli i tre assi (faccia
fondamentale) secondo segmenti
in rapporto a:b:c (rapporto
parametrico fondamentale), ogni
altra faccia taglierà sugli assi
segmenti secondo un rapporto
a1:b1:c1 tale che
a/a1:b/b1:c/c1=h:k:l
h, k, l = Indici di Miller di una faccia
rispetto ad una di riferimento
Giacitura delle facce
Esempio in 3-D ci come calcolare gli Indici di Miller
c a b c
Faccia sconosciuta (XYZ) 2 2 2
Faccia di riferimento (ABC) 1 4 3
C

invertire 1 4 3
Z 2 2 2

semplificare (1 4 3)
O
A
X Y Indici di Miller
della faccia XYZ
B usando ABC come
a faccia di
b riferimento
Indici di Miller
I tre numeri h, k, l costituiscono gli
indici delle facce secondo Miller, e
sono oggi il modo di notazione più
comunemente usato.

Gli indici di Miller si riferiscono per


convenzione il primo all’asse x, che
si orienta generalmente con la parte
positiva rivolta verso l’osservatore;
il secondo all’asse y, con la parte
positiva sulla destra
dell’osservatore; il terzo all’asse z,
verticale con z positivo verso l’alto.
Indici di Miller
Quali facce si
possono sviluppare f (7)
con maggiore e (7)
frequenza in un
certo cristallo? d (3)
La frequenza con cui c (4)
una certa faccia di un
cristallo è osservata è b (3)
proporzionale alla
densità dei nodi del
a (7)
reticolo lungo quel
certo piano.
II Legge della Mineralogia
Come risultato di una serie di misure sugli angoli diedri,
Hauy scoprì che gli indici h, k, l potevano sempre
essere espressi da numeri interi e piccoli.
Questo, che rappresenta una conseguenza diretta della
ripetizione (secondo un omogeneo periodico) di una
unità fondamentale, costituisce la II Legge della
Mineralogia o
LEGGE DELLA RAZIONALITA’ DEGLI INDICI:
In un cristallo qualunque faccia può essere messa in
relazione con la faccia fondamentale e questa relazione
è esprimibile con numeri interi primi fra loro .
(praticamente questo è quanto abbiamo visto fin
ora con gli indici di Miller)

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