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MANO COME ORGANO

ARTICOLARE

MANO + POLSO
Ogni movimento
fisiologico della
mano, coinvolge
inevitabilmente la
dinamica del polso
in un tutt’uno
funzionale
indiscindibile
LA MANO E’ L’ORGANO PIU’
DIFFERENZIATO DEL CORPO
UMANO
 ESIGENZE ISTINTIVE
( NUTRIRSI- VESTIRSI)
 MEZZO DI ESPRESSIONE
( INDICAZIONE, LINGUAGGIO GESTUALE,
SCRITTURA)
 FONTE D’ INFORMAZIONI AFFERENZIALI AL
S.N.C.
IL POLSO
 Articolazione distale dell’arto superiore,
permette alla mano – organo esecutore –
di presentarsi in posizione ottimale per la
presa.
 Ha due gradi di libertà: FLESSO-
ESTENSIONE; DEVIAZIONE RADIALE e
ULNARE. La circonduzione è la
combinazione dei suddetti movimenti.
OSSA DEL CARPO
 FILA PROSSIMALE:
1. Pisiforme;
2. Piramidale;
3. Semilunare;
4. Scafoide(in senso medio laterale)
 FILA DISTALE:
1. Uncinato;
2. Capitato;
3. Trapezoide;
4. Trapezio.
Ossa del carpo
Il nome delle ossa carpali richiamano il loro
aspetto:
1. PISIFORME: un pisello per forma e dimensione;
2. PIRAMIDALE: ha 3 lati;
3. SEMILUNARE: forma di semiluna;
4. SCAFOIDE: forma + o – simile ad uno scafo;
5. UNCINATO: per la presenza di una sporgenza
6. CAPITATO: ha la testa arrotondata
7. TRAPEZOIDE: 4 lati irregolari
8. TRAPEZIO : 4 lati irregolari
LE ARTICOLAZIONI DEL POLSO
 RADIO CARPICA : articola la glenoide
dell’avambraccio con il condilo del carpo, è quindi una
CONDILOIDEA
 MEDIO CARPICA : articola tra di loro le due fila
delle ossa del carpo. Abbiamo un’ARTRODIA tra le
superficie piane del trapezio e trapezoide con la
superficie dello scafoide.

N.b.
Il pisiforme , non partecipa
all’interlinea mediocarpica,
perchè articolato sulla
superficie anteriore del
piramidale.
ARTICOLAZIONE RADIO-CARPICA
Articolazione CONDILOIDEA
(art. sinoviale biassiale).
La fila prossimale delle ossa carpali (escluso
il pisiforme) costituiscono una superficie
unica (CONDILO CARPALE), spiccatamente
convessa che si articola con la concavità
della superficie inferiore del radio
(GLENOIDE ANTIBRACHIALE)
ARTICOLAZIONE MEDIO-CARPICA
Agisce come un’articolazione a CARDINE
(articolazione sinoviale uniassiale), e pertanto
dispone soltanto della flesso-estensione. Quando
avviene l’adduzione o l’abduzione del polso,
l’articolazione medio-carpica, blocca la fila distale
a quella prossimale e assicura così un
movimento totale della mano.
I movimenti dell’articolazione medio-carpica sono
condizionati dalla più o meno grande elasticità
dei legamenti che permettono un certo gioco
meccanico.
OSSA DEL CARPO
 Le ossa del carpo sono disposte una vicino all’altra, in modo da
formare una leggera volta, la cui convessità è rivolta verso il dorso
della mano.

 Le ossa poste all’estremità sia della serie prossimale che distale


presentano in direzione volare, piccoli processi, che formano sia sul
lato radiale che ulnare protuberanze più o meno nette.

 Un robusto tratto fibroso,


il LEGAMENTO TRASVERSO DEL CARPO,
unisce le due suddette protuberanze,
trasformando così la doccia volare del carpo
nel CANALE DEL CARPO.
I movimenti del polso si
effettuano attorno a 2 assi:

1. TRASVERSALE
FLESSO-ESTENSIONE
si effettuano su di un piano
sagittale

2. ANTERO-POSTERIORE
ABDO-ADDUZIONE
si effettuano su di un piano frontale
Movimenti del polso
A partire dalla posizione zero ( polso
esteso allineato con
l’avambraccio):
 FLESSIONE = da 0° ad 85°
 ESTENSIONE = da 0° a 75°
 DEVIAZIONE RADIALE = da 0° a
15°
 DEVIAZIONE ULNARE = da 0° a
45°
Il movimento di circonduzione ,
dato dalla combinazione dei
movimenti sopra menzionati non
si puo’ misurare correttamente.
AMPIEZZA DEL MOVIMENTO

AMPIEZZA
ABDUZIONE 15°
ADDUZIONE 45°
FLESSIONE 85°-90°
ESTENSIONE 70-85°
MOVIMENTI DEL POLSO
 FLESSIONE: la faccia anteriore o palmare della
mano si avvicina alla faccia anteriore del polso
 ESTENSIONE: la faccia posteriore o dorsale della
mano si avvicina alla faccia posteriore
dell’avambraccio.
 ADDUZIONE o inclinazione ulnare: la mano si
avvicina all’asse del corpo
 ABDUZIONE o inclinazione radiale la mano si
allontana dall’asse del corpo
MOVIMENTO DI ABDO-ADDUZIONE
POSIZIONE DI RIFERIMENTO:
L’asse della mano, passa dal 3° metacarpo e dal 3°
dito, si prolunga con l’asse dell’avambraccio.

PARTICOLARI:
- l’inclinazione ulnare è da due a tre volte più
ampia dell’inclinazione radiale;
- L’ampiezza di questi movimenti è minima in una
forte flessione o estensione del polso (legamenti
del carpo sono tesi)
MOVIMENTI DI
FLESSO ESTENSIONE
POSIZIONE DI RIFERIMENTO:
Polso dritto la faccia dorsale della mano è posta
nel prolungamento della faccia posteriore
dell’avambraccio:
PARTICOLARI:
- La flessione-estensione è massima quando la
mano non è né in adduzione né in abduzione;
FISIOLOGIA DELLA
FLESSO-ESTENSIONE
 Nella FLESSIONE l’ampiezza è di :
- 50° nella radio-carpica
- 35° nella medio-carpica
 Nella ESTENSIONE la proporzione è opposta:
- 35° nella radio-carpica;
- 50° nella medio-carpica.
L’ampiezza totale in ciascuna articolazione è
dunque di 85°
MUSCOLI DEL POLSO
 FLESSORI  ESTENSORI
- Epicondilo mediale - Epicondilo laterale
dell’omero; dell’omero;
- Faccia anteriore della - Faccia posteriore della
diafisi radiale; diafisi ulnare
- Raggruppati davanti al - I tendini estensori
polso (maggior parte occupano la parte laterale
sotto il LEGAMENTO e posteriore del polso
TRASVERSO DEL CARPO) (tenuti in loco da una
fascia trasversale di
tessuto fibroso detta
RETINACOLO
ESTENSORIO)
MUSCOLI FLESSORI
Ci sono 6 flessori nell’avambraccio, sistemati in 3
strati, quanto più profondo è lo strato, tanto più
distale è l’inserzione dei suoi muscoli.

FLESSORI

FLESSORI SUPERFICIALI
FLESSORE INTERMEDIO FLESSORI PROFONDI
-RADIALE DEL CARPO;
-FLESSORE SUPERFICIALE -F.PROFONDO DELLE DITA;
-PALMARE LUNGO;
DELLE DITA -F. LUNGO DEL POLLICE
-ULNARE DEL CARPO
FLESSORI SUPERFICIALI
- O.: epicondilo mediale
dell’omero
FLESSORE RADIALE DEL CARPO:
base del 2° e 3° osso
metacarpale;
PALMARE LUNGO: aponevrosi
palmare (palmo della mano
fissata agli strati cutanei più
profondi). Impedisce di
sollevare agevolmente la cute
del palmo.
FLESSORE ULNARE DEL CARPO:
direttamente sul pisiforme
STRATO INTERMEDIO
 FLESSORE SUPERFICIALE
DELLE DITA
O.: - una linea curva obliqua
che va dall’epicondilo mediale
dell’omero a metà della
diafasi radiale;
I. : con 4 tendini che passano
sotto il legamento trasverso
del carpo, si inseriscono sui
lati delle falangi intermedie
dividendosi per consentire il
passaggio del tendine
profondo
FLESSORI PROFONDI
 FLESSORE PROFONDO DELLE DITA;
O.:3/4 prossimali delle superfici volare e mediale
dell’ulna; margine mediale del processo
coracoideo;
I.: base delle falangi distali delle 4 dita. I tendini
passano attraverso la biforcazione di quelli
superficiali
 FLESSORE LUNGO DEL POLLICE
O.: superficie volare del corpo del radio;
membrana interossea;
I. :base della falange distale del pollice.
INSERZIONE DEI FLESSORI
SUP. E PROF. DELLE DITA
ESTENSORI DEL POLSO
 ESTENSORE RADIALE LUNGO DEL CARPO;
 ESTENSORE RADIALE BREVE DEL CARPO;
 ESTENSORE ULNARE DEL CARPO.
Gli estensori del polso imitano i flessori, in
quanto originano dall’epicondilo laterale
dell’omero e si inseriscono alla base delle
stesse ossa metacarpali in modo
speculare.
ESTENSORI DELLE DITA
LUNGHE
 ESTENSORE COMUNE
DELLE DITA
 ESTENSORE PROPRIO
DELL’INDICE
 ESTENSORE PROPRIO
DEL MIGNOLO
ESTENSORE COMUNE DELLE
DITA

- MUSCOLO POSTERIORE
SUPERFICIALE
-ORIGINA DALL’EPICONDILO
OMERALE
-I 4 TENDINI PRIMA DI
INSERIRSI SI DIVIDONO IN UNA
PORZIONE INTEMEDIA (SI
INSERISCE SULLA FALANGE
INTERMEDIA), MEDIALE E
LATERALE (SI RIUNIOSCONO E
SI INSERISONO SULLA FALANGE
DISTALE)
OSSA METACARPALI
 Costituiscono il PALMO della mano
 5 ossa lunghe o raggi metacarpali;
 Distinguiamo una BASE (estremità
prossimale); una porzione centrale ed una
TESTA (estremità distale)
 Osservando la mano a pugno, si rilevano sul
dorso della mano, le teste delle ossa
metacarpali sotto forma di protuberanze
sferiche.
PALMO
Costituito da cinque raggi scheletrici
(metacarpo o corpo della mano),
opportunamente allacciati da fasciature
legamentose, in grado di realizzare una
concavità palmare indispensabile per un
modulato rapporto con l’oggetto
(rapporto di prensione che verrà completato
dalle dita)
OSSA DELLE DITA
Ciascuna mano possiede 14 ossa delle dita,
due del pollice e tre per ciascuna delle
altre dita. Le falangi rinunciano alla
reciproca interdipendenza, cio’ permette
di poter meglio realizzare la prensione.
Le falangi si distinguono in:
 Prossimali
 Intermedie
 Distali
ARTICOLAZIONI DELLE DITA
 Articolaz.
METACARPO-
FALANGEA;
 Articolaz.
INTERFALANGEA
PROSSIMALE;
 Articolaz.
INTERFALANGEA
DISTALE
ARTICOLAZIONI
METACARPO-FALANGEE
 Articolazioni CONDILOIDEE: 2 gradi di movimento FLESSO-
ESTENSIONE; INCLINAZIONE LATERALE.
La testa del metacarpo possiede una superficie articolare
CONVESSA NEI DUE SENSI, la base della 1° falange è scavata
da una superficie concava nei due sensi.
AMPIEZZA DEL MOVIMENTO
- FLESSIONE : 90° per l’indice, va crescendo fino al 5° dito. La
flessione isolata del medio è limitata dalla tensione del
legamento palmare interdigitale.
- ESTENSIONE :Quella attiva può andare dai 30° ai 40°; quella
passiva può raggiungere i 90° nei soggetti con grande
elasticità legamentosa.
- SUL PIANO SAGITTALE E ASSE TRASVERSALE (FLEX-EST.)
- SUL PIANO FRONTALE E ASSE SAGITTALE (ABDU-ADDUZ.)
INDICE
 Possiede grande ampiezza di movimento
nel senso laterale;
 Combinando i movimenti di flesso-
estensione e di lateralità, otteniamo la
circonduzione.
ART. INTER-FALENGEE
 Tipo TROCLEARE (detto anche ginglimo angolare)
(un solo grado di movimento)

 Movimenti di FLESSO-ESTENSIONE. Ampiezza oltre i


100°. L’ampiezza cresce dal 2° al 5° dito.
SUL PIANO SAGITTALE E ASSE TRASVERSALE

 L’ampiezza dell’ estensione attiva nelle articolazioni


inter-falangee è nulla nelle articolazioni prossimali, e
nulla o molto debole nelle articolazioni distali.

 L’estensione passiva è sempre nulla a livello delle


interfalangee prossimali, mentre è molto marcata in
quelle distali.
MUSCOLI LOMBRICALI
 Sono 4, originano dalla
superficie radiale dei 4
tendini del m. flessore
profondo delle dita, e si
inseriscono sulle
aponevrosi del lato
estensorio;
 flettono le falangi
prossimali
 Il 1° e 2° sono
unipennati
 Il 3° e 4° sono
bipennati
MUSCOLI INTEROSSEI
 Sono 7 e vengono suddivisi, per la posizione che
occupano, in 4 dorsali e 3 palmari.
 I m. dorsali originano con 2 capi, dalle facce
radiali ed ulnari delle basi delle ossa metacarpali
(m. bipennati), dirigendosi verso la base della
falange prossimale.
 I m. palmari traggono originano dai margini
anteriori dei metacarpi II, IV e V (manca al 3°
metacarpo)
INTEROSSEI
 DORSALI: - divaricamento delle dita;
- più potenti dei palmari;
- se i 2° e i 3° si contraggono
simultaneamente annullano la lateralità sul
medio.
 PALMARI: movimento di avvicinamento delle
dita.
ARTICOLAZIONE
CARPO-METACARPICA DEL
POLLICE
 Articolazione TRAPEZIO-
METACARPALE.
 Articolazione a sella
 Capsula articolare molto lassa
 3 gradi di movimento (2 effettivi) il
3° molto importante per
l’opposizione del pollice reso
possibile dalla lassità della capsula
articolare.
MOVIMENTI DELLA
TRAPEZIO-
METACARPICA
 Movimenti d’ANTE e di
RETROPOSIZIONE (fig.96)
Quando il metacarpo si porta in dietro
si parla di RETROPOSIZIONE (mette
il pollice nel piano della mano), al
contrario quando si porta in avanti
si parla di ANTEPOSIZIONE (pollice
al di sopra della mano)ampiezza 50-
90°
 Movimenti d’ADDUZIONE-
ABDUZIONE (fig.97)
Quando il pollice si avvicina all’asse
della mano parliamo di
ADDUZIONE, al contrario La posizione di riferimento è la
allontanamento dall’asse della mano posizione di riposo muscolare, dove
parliamo di ABDUZIONE. Ampiezza
40-50° il 1° metacarpo forma con il 2° un
angolo di 40° d’anteposizione e di
20° di abduzione
ARTICOLAZIONE
METACARPO-FALANGEA DEL
POLLICE
 Articolazione CONDILOIDEA;
 2 gradi di movimento :
- FLESSIONE: 70°; ESTENSIONE pochi gradi;
- Movimenti di lateralità quasi nulli; (compensata
dalla mobilità trapezio-metacarpale)
- Rotazione assiale (mov. insolito x un’art.
condiloidea) presente sia come movimento attivo
che passivo, molto importante nell’opposizione
del pollice.
ARTICOLAZIONE
INTERFALANGEA DEL POLLICE
 Articolazione TROCLEARE;
 Un solo grado di movimento: FLESSO-
ESTENSIONE;
- Flessione : 75-80°; -Estensione: 5-10°
attiva, quella passiva può essere molto
pronunciata in alcuni soggetti.
MUSCOLI del POLLICE
M. INTRINSECI
M. ESTRINSECI 1. Flessore breve
2. Opponente
Abduttore lungo 3. Abduttore breve
Estensore lungo (muscoli tenari)
Abbuttore : CAPO TRASVERSO E
Estensore breve CAPO OBLIQUO

Tabacchiera anatomica.
Ciascun muscolo e motore
di un segmento del
pollice e tutti e tre nel
senso dell’estensione
Flessore lungo
TABACCHIERA ANATOMICA
Il margine mediale è costituito dal tendine
di inserzione del 
muscolo estensore lungo del pollice .
Il margine laterale è costituito invece dai
tendini dei muscoli 
estensore breve del pollice e 
abduttore lungo del pollice. Il tendine del
muscolo estensore breve del pollice,
scorrendo sul dorso del primo osso
metacarpale dal carpo alla base della
falange prossimale del pollice, contribuisce
a formare il margine laterale in tutta la
sua lunghezza mentre quello del muscolo
abduttore lungo del pollice, inserendosi
alla superficie laterale della base del primo
osso metacarpale, contribuisce a formare
solo la porzione più prossimale del
margine laterale laddove questa passa al
MUSCOLI IPOTENARI
- ABDUTTORE DEL MIGNOLO;
- OPPONENTE DEL MIGNOLO;
- FLESSORE BREVE DEL MIGNOLO.
Originano dal processo osseo dell’uncinato,
dall’osso pisiforme e dal legamento
trasverso del carpo. Il 4° m. è costituito
dal PALMARE BREVE, che ricopre i 3 m.
descritti prima.
Lesioni dei nervi periferici
della mano
CAUSE: fratture, lussazioni (spalla, gomito),
lesioni cutanee più o meno profonde.
NERVO RADIALE: MANO CADENTE
NERVO ULNARE: MANO ad ARTIGLIO
NERVO MEDIANO: MANO A SCIMMIA
PARALISI ASSOCIATE
CANALE DI GUYON
 Il Canale di Guyon si trova al
lato interno del polso
 Il Canale di Guyon è la
depressione fra il piriforme e
l’uncino dell’uncinato,
trasformata in un tunnel osseo
fibroso del legamento piso-
uncinato.
 Il canale di Guyon ha un
pavimento formato dalle ossa
del polso ed un soffitto
costituito dal legamento piso-
uncinato.
POSIZIONE FUNZIONALE
DELLA MANO
 POSIZIONE NELLA QUALE LA
MANO SI PRESENTA
NATURALMENTE PER
PRENDERE UN OGGETTO:
- Polso in leggera estensione e
leggera inclinazione ulnare;
- Dita leggermente flesse a livello
delle 3 articolazioni (per la
prevalenza dei flessori sugli
estensori);
- Pollice in semi-opposizione (in
avanti rispetto al palmo della
mano), la metacarpo falangea
semiflessa e l’interfalangea flessa
molto lievemente.
MANO: ORGANO DI PRENSIONE
Atteggiamenti necessari:
1.INCAVAMENTO: spostamento in avanti ed
all’interno del primo metacarpo e la
proiezione in avanti e all’esterno del quinto
metacarpo
2.FLESSIONE DELLE DITA
3.OPPOSIZIONE DEL POLLICE
MODI DI PRENSIONE
 PRENSIONE PER
OPPOSIZIONE TERMINALE
(129-130)
Prensione fine è precisa

 PRENSIONE PER
OPPOSIZIONE SUBTERMINALE
(131-132)
Prensione di una penna

 PRENSIONE PER
OPPOSIZIONE SUBTERMINALE
LATERALE (133)
Mantenere una moneta o un
foglio di carta
MODI DI PRENSIONE
 PRENSIONE PALMARE A
PIENA MANO (134 135)
prensione per gli oggetti
pesanti e relativamente
voluminosi
 PRENSIONE CON
L’OPPOSIZIONE DIGITO-
PALMARE (136)
Prensione palmare, es. tenere
il volante
 PRENSIONE
INTERDIGITALE LATERO-
LATERALE (137)
Es. tenere una sigaretta
PRENSIONE PER OPPOSIZIONE TERMINALE
o PULPO-UNGUEALE
E’ la più fine e la più precisa. Permette di tenere un
oggetto di piccolo calibro o di raccogliere un
oggetto molto sottile (spillo). Il pollice e l’indice (o
medio) si oppongono con l’estremità del
polpastrello. Tale prensione viene facilmente
compromessa dalla minima lesione della mano.

I muscoli necessari per tale prensione sono:


- Il flessore profondo ( per l’indice) che stabilizza la
falange distale;
- Il flessore lungo del pollice ( dal lato del pollice)
per la stessa ragione.
PRENSIONE PER OPPOSIZIONE
SUBTERMINALE
Permette di mantenere una matita o un foglio di
carta. Il pollice e l’indice (o un altro dito) si
oppongono con la faccia palmare del
polpastrello.

I muscoli essenziali per questa prensione sono:


- Il flessore superficiale ( per l’indice) per la
stabilizzazione in flessione della 2° falange;
- I muscoli thenar flessori della prima falange del
pollice: flessore breve, 1° interosseo palmare,
e soprattutto l’adduttore.
PRENSIONE PER OPPOSIZIONE
SUBTERMINALE-LATERALE o PULPO-
LATERALE
Mantenere una moneta o un foglio di carta.
La faccia palmare del polpastrello del pollice si
appoggia sulla faccia esterna della 1° falange
dell’indice.

I muscoli essenziali sono:


- Il 1° interosseo dorsale (per l’indice) per
stabilizzare lateralmente l’indice (sostenuto
dalle altre dita)
- Il flessore breve, il 1° interosseo palmare e
soprattutto l’adduttore del pollice.
PRENSIONE PALMARE A “PIENA MANO”
o a “Pieno Palmo”
E’ la prensione di forza per gli oggetti pesanti e
relativamente voluminosi, come oggetti cilindrici,
intorno ai quali la mano letteralmente si avvolge.
Il volume dell’oggetto preso condiziona la forza
di prensione: è ottima quando permette al pollice
di venire a contatto (o quasi) con l’indice.
I muscoli essenziali sono:
- Flessori superficiali e profondi e soprattutto gli
interossei, per la flessione potente della 1°
falange delle dita;
- Tutti i muscoli dell’eminenza tenar, l’adduttore
soprattutto e il flessore lungo del pollice per
chiudere la presa grazie alla flessione della 2°
falange.
PRENSIONE CON L’OPPOSIZIONE DIGITO-
PALMARE

Modo di prensione accessoria, derivata


dalla prensione palmare, ma di
utilizzazione assai corrente: tenere un
volante. L’oggetto , d’un diametro molto
piccolo (3-4 cm), è preso tra le dita
flesse e il palmo; il pollice non interviene.
E’ una presa non solida.
PRENSIONE
INTERDIGITALE LATERO-LATERALE
E’ un modo di prensione molto accessoria: tenere
una sigaretta. Si pratica in genere, tra l’indice e il
medio; il pollice non interviene. Il diametro
dell’oggetto dev’essere piccolo.
I muscoli che entrano in gioco sono
- gli interossei (secondo interosseo palmare e
dorsale).
La presa è debole e senza precisione, ma gli
amputati di pollice arrivano a svilupparla in
maniera stupenda.
LESIONI DEL NERVO MEDIANO
Il nervo mediano è particolarmente suscettibile a lesioni in corrispondenza
del gomito o del polso
Le lesioni del mediano a livello del gomito sono la conseguenza di una
frattura sopracondilare dell'omero. Sotto l'aspetto motorio, questi infortuni
provocano la paralisi dei muscoli pronatore rotondo e pronatore quadrato,
la paralisi dei muscoli che permettono la flessione del polso, la paralisi del
muscolo flessore lungo del pollice e la paralisi dei due muscoli lombricali
laterali. Sotto l'aspetto sensitivo, invece, causano una perdita di sensibilità
cutanea a livello di pollice, indice, medio e parte dell'anulare e une perdita
di sensibilità cutanea in corrispondenza della cosiddetta eminenza del
tenar.
le lesioni del nervo mediano che hanno sede a livello del polso, frutto di
lacerazioni del polso, con interessamento del legamento carpale trasverso.
Dal punto di vista motorio, le lesioni del nervo mediano che hanno luogo
in corrispondenza del polso sono responsabili della paralisi dei muscoli
tenar della mano e dei due muscoli lombricali laterali. Dal punto di vista
sensitivo, invece, producono gli stessi effetti delle lesioni del nervo
mediano con sede a livello del gomito.

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