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Facoltà di Lettere

La diffusione: Buglaria e Spagna


Le esperienze dittatoriali si diffusero a macchia di leopardo lungo tutta la
costa mediterranea. Nel 1923, appena un anno dopo la marcia su Roma, fu
la volta di Bulgaria e Spagna. Nel primo caso la dittatura militare fu figlia diretta
del profondo malcontento generato dal trattato di Neully ed ebbe come conseguenza
disastrosa l’allontanamento del paese dalla politica degli altri stati balcanici.
Nel caso della Spagna, invece, data la sua neutralità negli anni del conflitto, la
dittatura instaurata da Miguel Primo de Rivera affondava le sue radici in una crisi
differente che univa alla debolezza della monarchia costituzionale, le rivolte coloniali
contro la madrepatria ( i Cabili del Riff in Marocco cui abbiamo accennato) e,
soprattutto, le aspirazioni autonomiste di regioni come la Catalogna. Fu proprio da
questa regione che partì il tentativo di de Rivera, governatore militare, che con il
consenso del re Alfonso XIII sospese la costituzione ed istituì un direttorio militare
destinato a governare il paese per dieci anni in una condizione di arretratezza
economica e sociale in cui fu mantenuta addirittura la tradizionale posizione vassalla
dello stato nei confronti della Chiesa.

© 2007 Università degli studi e-Campus - Via Isimbardi 10 - 22060 Novedrate (CO) - C.F. 08549051004
Tel: 031/7942500-7942505 Fax: 031/7942501 - info@uniecampus.it
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Facoltà di Lettere

Il Portogallo e i Balcani
Nel 1926, la stessa sorte toccò al Portogallo dove la rivolta militare del
generale Gomes da Costa sciolse il Parlamento e revocò la costituzione dando
vita al governo dove fu primo ministro Antonio de Oliveira Salazar fautore, nel
1930, del “nuovo Stato” su modello fascista.
Anche la penisola balcanica fu teatro della diffusione repentina dei
governi autoritari ben oltre quello bulgaro cui abbiamo accennato. La
Jugoslavia, come si è detto, subì la dittatura della monarchia di re Alessandro I
dal 1929 al 1934, anno in cui il sovrano venne assassinato a Marsiglia da un
terrorista croato, e, in seguito, le aspirazioni dittatoriali del primo ministro
Stojadinovic dal 1935 al 1939. La Romania vide il governo personale di re Carol
II trasformato in dittatura con un colpo di stato del 1938. Persino la Grecia vide
il ritorno di Venizelos che, pur esponente di un vecchio mondo, tentò il colpo di
stato che aprì alla restaurazione monarchica e all’ascesa politica del generale
Metaxas, il quale, divenuto primo ministro, instaurò un regime autoritario senza
Parlamento (1936).

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Facoltà di Lettere

La svolta: il 1936
Nell’arco di tempo che andò dal 1922 al 1936, il numero dei regimi
autoritari in area mediterranea crebbe in maniera esponenziale e anche
laddove resistettero governi liberali e democratici non mancarono
simpatie o addirittura movimenti filofascisti.
Non bisogna dimenticare, infatti, che egli stessi anni anche il governo di
Kemal in Turchia si orientò verso un modello dittatoriale, dal pugno di
ferro.
Proprio intorno al 1936, quando il consolidamento di queste
esperienza era ormai in atto, si condensarono gli eventi che
impressero una svolta decisiva nella storia delle relazioni
politiche internazionali tra le due guerre dei quali furono
protagoniste soprattutto le nazioni dell’Europa mediterranea.
Il clima internazionale, infatti, iniziò ad essere influenzato dalle singole
esperienze nazionali di autoritarismo evolvendo in una contrapposizione
ideologicasempre più inconciliabile tra democrazie e fascismi.

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