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NELLE EMOGLOBINOPATIE
Rodolfo Russo
Clinica Nefrologica,Dialisi e Trapianto
Università di Genova
Focus su 2 sindromi:
2) Sindromi talassemiche
LIMITI DEGLI STUDI
La maggior parte sono cross-sezionali
microalbuminuria
macroalbuminuria
circolazione iperdinamica
glomerulosclerosi
glomerulosclerosi
1) glomerulosclerosi focale
2) glomerulonefrite membranoproliferativa
4) scompenso cardiaco
CHELANTI DEL FERRO E
NEFROTOSSICITA’
Descritti casi di insufficienza renale acuta
dopo overdose di deferoxamina e dopo
assunzione di deferasirox
13 % Deferoxamina
38 % Deferasirox
(dose =20-30 mg/Kg/die)
25 %
dose invariata
creatinina ritornava normale
spontaneamente
13 %
riduzione dose
creatinina ritornava normale
o rimaneva stabile
possibile comparsa di
sindrome di Fanconi:
- alterazione generalizzata del
riassorbimento tubulare prossimale:
acidosi metabolica severa
ipopotassiemia
riduzione della fosforemia
riduzione dell’uricemia
POSSIBILE RIDUZIONE DELLA FILTRAZIONE
GLOMERULARE PER EFFETTO DELLA
SOVRACHELAZIONE DEL FERRO
ridotta produzione di
prostaglandine nel rene
MICROTROMBOSI-
EMATURIA
SCD Iperpotassiemia
Acidosi
metabolica
alterazione processo di
concentrazione urinaria
SCD
NECROSI PAPILLARE
(incidenza = 30-40 %)
FISIOPATOLOGIA DELLE ALTERAZIONI
TUBULARI NELLA TALASSEMIA
Ruolo dell’anemia
Aumentata escrezione di
malondialdheyde derivata dalla
distruzione della membrana lipidica per
effetto della perossidazione lipidica
TALASSEMIA E NEFROLITIASI
- prevalenza = 18 %
- Iperfosfaturia
- Ipoparatiroidismo
- Iperuricosuria
ESCREZIONE URINARIA DI NAG
NELLA TALASSEMIA MAJOR
1) sovraccarico di ferro
2) anemia
FISIOPATOLOGIA DEL DANNO TUBULARE DA
SOVRACCARICO DI FERRO
Nel lume tubulare
il ferro si dissocia dalla transferrina
danno cellulare
CAUSE PRINCIPALI DELLE
ALTERAZIONI TUBULARI
1) sovraccarico di ferro
2) anemia
FISIOPATOLOGIA DEL DANNO
TUBULARE DA ANEMIA
1) l’anemia causa stress ossidativo
perossidazione lipidica
renali
FISIOPATOLOGIA DEL DANNO
TUBULARE DA ANEMIA
2) ipossia indotta dall’anemia
alterazioni morfologiche “dirette” nelle cellule tubulari
Migliora l’anemia
Migliora la reologia eritrocitaria
Modula l’espressione delle molecole di
adesione
TERAPIA DELLA SCD
L’uso combinato di ace-inibitori e
idrossiurea potrebbe prevenire la
progressione da microalbuminuria a
proteinuria
(Fitzhugh, Enalapril and hydroxyurea therapy for children with
sickle mephropathy, Pediatr Blood Cancer, 2005, 45:982-5)
TERAPIA DELLA SCD
Studio multicentrico di 299 pts
affetti da SCA, trattati con
idrossiurea:
- pts trattati con HU < 5 anni
Prevalenza CKD = 19 %
- pts trattati con HU ≥ 15 anni
Prevalenza CKD = 5 %
(Steinberg, Am J Hematol 2010, 85:403-8)
CONCLUSIONI
Possibili alterazioni della filtrazione
glomerulare e del tubulo renale nei pazienti
affetti da SCD e da sindromi talassemiche
La presenza di microalbuminuria e di
proteinuria clinica è un possibile
fattore di progressione della
nefropatia e si associa ad un
aumentato rischio cardiovascolare
CONCLUSIONI
Alterazione della funzione
renale e casi di sindrome di
Fanconi osservati con
l’utilizzo di chelanti del
ferro
CONCLUSIONI
Le alterazioni indotte dai chelanti del
ferro, generalmente, non sono progressive
e si risolvono spontaneamente o con
modificazione della dose