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Le
ragioni
della
visita
Il territorio e la sua storia
morgo Vergini
richiama la
conformazione dei
luoghi all·epoca
dell·antica Neapolis.
Al di fuori della cinta
muraria di epoca
ellenistica venivano
collocate le necropoli.
morgo Vergini ha
conservato la sua
vocazione cimiteriale
fino alla fine del 1800.
Dalle tombe
ellenistiche alle
catacombe
paleocristiane al
cimitero delle
Fontanelle.
    
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Aperta nel 1573 sul versante settentrionale
della cinta muraria di Napoli, la porta San
Gennaro è oggi inglobata in un complesso
di abitazioni che si affaccia sull'ampia via
Foria, in prossimità di piazza Cavour.
Situata più in avanti rispetto alla
precedente porta greco-romana, essa
rappresentava l'unico accesso da nord per la
città, e, costituendo un passaggio obbligato
per raggiungere le catacombe di San
Gennaro, fu per questo motivo intitolata al
santo.
Nel 1656, al termine di un'epidemia di
peste, vi fu aggiunta come ex-voto
un'edicola affrescata da Mattia Preti con
motivi sacri (la Madonna e i Santi che
implorano la fine della peste), oggi ancora
in buono stato di conservazione. La statua
presente nell·edicola è di San Gennaro ed è
coeva all·affresco.
 

 
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La doppia "Y"
La biforcazione di via Vergini in via
Cristallini e in via Arena della Sanità
risale all'età della fondazione
dell'antica città di Neapolis 470 a.C.
Simmetrica è l'altra biforcazione in via
Crocelle e in via fuori porta san
Gennaro. Insieme, le due biforcazioni
danno a via Vergini la forma di due Y
disposte simmetricamente.

-uesta zona fu interessata progressivamente dall·espansione della città fuori le mura


e, dalla fine del 1600 e maggiormente nel 1700, vi furono costruiti dei palazzi
nobiliari: morgo Vergini del resto rappresentava l·unica strada di accesso alla reggia di
Capodimonte ed era tappa del percorso reale perché qui si dovevano cambiare i
cavalli con i buoi a causa delle condizioni del tratto di strada che restava da fare e i
nobili facevano a gara per ospitare la famiglia reale.
    
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Oggi il PONTE è dedicato a
MADDALENA CERASUOLO
detta Lenuccia (Napoli, 2/2/1920²23/10/ 1999)
partigiana insignita con medaglia di bronzo al
valor militare: dai luoghi a esempi di storia
civile.

   

 
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Maddalena Cerasuolo     0  



  


       

Maddalena Cerasuolo 
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Il Palazzo dello Spagnuolo
Venne eretto nel XVIII secolo su commissione del marchese
Nicola Moscati, unificando due lotti ricevuti dalla moglie. Il
progetto viene attribuito a Ferdinando Sanfelice che se pure
non lo avesse realizzzato qui lo aveva realizzato nel palazzo
della sua famiglia. Fu lui sicuramente l·ideatore di questa
tipologia di scala a doppia rampa nota come ad "ali di falco´.
Sanfelice pensò la scala come una sorta di luogo di incontro,
in cui avveniva una vera e propria vita sociale.

Sul finire del secolo venne acquistato da Tommaso


Atienza, soprannominato lo Spagnolo, che realizzò delle
opere di espansione del palazzo, facendo costruire un
ulteriore piano e facendo realizzare gli affreschi al piano
nobile e al secondo piano (gli affreschi sono andati
perduti a causa dei cattivi restauri avvenuti nel corso
degli anni).
Le decorazioni in stucco di tutto
l'edificio sono state realizzate
intorno al 1740 dallo stuccatore
Aniello Prezioso, su schizzo di
Francesco Attanasio.
Le porte di accesso agli
appartamenti sono decorate con
stucchi che inquadrano medaglioni
con i ritratti a busto della famiglia.
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Largo Sant·Alfonso de· Liguori  sullo sfondo il
Palazzo Sanfelice  


 
 
 

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Sul largo si affaccia il palazzo nobiliare della sua


famiglia dove egli visse: questo palazzo si trova di
fianco al palazzo dei Sanfelice

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Palazzo Sanfelice Scala a doppia


rampa (a
tenaglia) del
cortile
ottagonale

Il palazzo venne edificato tra il 1724 ed il 1726 dall'architetto


Ferdinando Sanfelice, che lo progettò quale residenza propria e per
la sua famiglia in una zona fuori dalle mura, in un luogo più
salubre rispetto all'affollatissimo centro.
L'edificio è composto da due corpi distinti unificati dalla facciata. I
due portali gemelli di accesso sono sormontati da una decorazione
in stucco raffigurante due sirene che reggono un'epigrafe con
iscrizioni composte, secondo alcune fonti, dal letterato Matteo
Egizio.
Da queste scritture emerge che delle due strutture una fu realizzata
ex novo dal Sanfelice, mentre l'altra inglobò delle preesistenze non
più identificabili. Il primo corpo di fabbrica ruota attorno ad un
cortile ottagonale con una scala a doppia rampa, che conserva
ancora le originarie decorazioni a stucco. L'altra parte del palazzo
ha un cortile più ampio a pianta rettangolare separato dal giardino
retrostante da una scenografica scala aperta.
Il secondo cortile, più ampio e di forma rettangolare
è completamente dominato, ormai persa la
decorazione in stucco, dalla scenografica scala
aperta sia sul cortile che sul giardino retrostante,
leggermente rialzato: la soluzione della scala come
diaframma tra lo spazio delimitato dal portale,
dall'androne e dal cortile, e quello delle terrazze
giardino diverrà una soluzione ricorrente
nell'edilizia civile napoletana, spesso costretta a
mortificare le facciate data la mancanza, sulla
strada, dello spazio necessario per un adeguato
apprezzamento.

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´VICO FERDINANDO SANFELICEµ


   

 
 

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Scala per la discesa


dalla camera superiore
Camera superiore posta a livello stradale
e quella sottostante

La ´Lava dei Verginiµ


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Visita didattica al morgo Vergini e all·Ipogeo dei Togati
con la guida dell·associazione ´Celanapoliµ
Classe III A a. s. 2010/11 - docente M. G. Cimmino - ICS ´G. Capuozzoµ CDN

Le
ragioni
della
visita

Le uscite sul territorio rappresentano un laboratorio didattico che investe tutte le discipline, compresa
l·attività motoria (abbiamo realizzato tutto il percorso a piedi), educano alla conoscenza del patrimonio
artistico e culturale della propria città e stimolano, attraverso la conoscenza, attenzione ed interesse per
la salvaguardia e la valorizzazione dei beni comuni.
Importante è anche il ricorso alle associazioni che operano sul territorio per prenderne esempio, per
imparare ad operare in campo sociale e culturale facendo leva sulle risorse umane che ciascuno come
privato cittadino può mettere in campo.

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