Sei sulla pagina 1di 90

è la funzione biologica di assorbire ossigeno

e di emettere biossido di carbonio


5 l di sangue vengono spinti dal ventr sin verso l’aorta
Attraversano il letto capillare
Rilasciano ai tessuti 250 ml di O2 e
asportano circa 200ml di CO2
Il sangue così modificato attraversando il polmone
riacquista O2 e elimina CO2

L’enorme ampiezza degli alveoli capillari provoca


anche una grande superficie di contatto
con l’ambiente esterno dove agenti chimici, fisici e biologici
Possono alterarne il funzionamento e indurre
MALATTIE

INSUFFICIENZA RESPIRATORIA
Membrana respiratoria

Ogni ALVEOLO è circondato da una serie di RETI CAPILLARI a pareti sottili.


Qui si realizza lo scambio di gas tra ambiente interno e aria atmosferica.
Processo che porta l’aria inspirata al compartimento del gas alveolare
dove avviene lo scambio dei gas

Ad ogni inspirazione entrano circa 500 ml di aria


(volume corrente)
Nello spazio morto anatomico ne rimangono circa 150
350 raggiungono gli alveoli (ventilazione alveolare)

Insieme all’aria ventilata una molteplicità di sostanze


vengono convogliate nell’app.respiratorio

La ventilazione è regolata da:


Pressione parziale arteriosa di O2 e di CO2
pH
Gerarchia di risposte difensive:
filtrazione,
clearance muco-ciliare,
starnuto,
tosse,
broncospasmo,
difese immunitarie
difese biologiche aspecifiche

Polmone profondo
Macrofagi alveolari:
fagocitano e eliminano microorganismi,
APC e risposta immune.
secernono citochine infiammatorie
Neutrofili
Eosinofil
Immunità cellulo-mediata
Difese enzimatiche ed antiossidanti
Lo
Lo spessore
spessore della
della membrana
membrana
respiratoria e di circa 0,5 m.
respiratoria e di circa 0,5 m.
Attraverso
Attraverso questo
questo spessore
spessore
anidride
anidride carbonica e ossigeno
carbonica e ossigeno
possono
possono muoversi con facilità
muoversi con facilità
Limitare la resistenza al flusso dell’aria

Limitare il volume del settore di conduzione

La superficie totale di sezione delle vie aere


aumenta progressivamente verso la profondità del polmone
Le cavità alveolari
sono ricoperte da un sottile rivestimento costituito da fosfolipidi
lecitina e sfingomielina
prodotto dai pneumociti di II tipo

Funzione:
Abbassare la tensione superficiale nel fluido che riveste le cavità alveolari
Contribuisce a mantenere asciutti gli spazi aerei
Circolazione ad alta portata

Elevata capacità e distensibilità

Debole resistenza di scorrimento


Da ricordare……….

L’apparato respiratorio nel suo insieme è dotato di elasticità

INSPIRAZIONE: FENOMENO ATTIVO LEGATO ALLA


CONTRAZIONE DEI MUSCOLI
RESPIRATORI

ESPIRAZIONE: FENOMENO PASSIVO DETERMINATO


DAL RITORNO ELASTICO
DEL POLMONE E DEL TORACE
Una corretta ventilazione dipende :

Dai centri nervosi che controllano la respirazione

Dalla contrazione della muscolatura delle vie respiratorie

Dalle proprietà meccaniche del torace e dei polmoni

Idrogenrioni segnali

O2

16 atti respiratori
al minuto
Eupnea: respirazione normale

Tachipnea
Frequenza: 16(14-20) atti respiratori al min
Bradipnea

Iperpnea
Profondità del respira 500ml/atto resp
Ipopnea

Polipnea
Ventilazione pol: Frequenza respiratoriaXvolume corrente
Oligopnea
LA VENTILAZIONE RIFORNISCE DI OSSIGENO E DEPAUPERA DI CO2
L’ARIA ALVEOLARE

EQUILIBRIO ALVEOLO-CAPILLARE

ALTERAZIONI PO2 E PCO2 EMATICA

Se:
PO2 arteriosa (ipossiemia)

IPERVENTILAZIONE

pO2 alveolare pCO2 alveolare e pCO2 arteriosa


Anche se

pCO2 arteriosa (ipercapnia)

iperventilazione

Ridotta pCO2 alveolare Aumento pO2 alveolare


Lesioni sistema nervoso centrale
Acidosi metabolica
Stati di ansia
Una ipoventilazione provoca invece

pO2 e pCO2 alveolare

pO2 e pCO2 ematica


Una anomala ventilazione dipende :
Da anomalie dei centri nervosi che controllano la respirazione

Dalla anomala contrazione della muscolatura delle vie respiratorie

Da anomalie delle proprietà meccaniche del torace e dei polmoni


Ostacolo al flusso di aria a causa di un incremento
della resistenza delle vie aeree

Ispessimento flogistico Restringimento vie intraparenchimali


Spasmo della muscolatura liscia da deficit di trazione elastica
Ipersecrezione e ristagno di muco Turbe nervose
Tipiche forme restrittive sono:
tutte le patologie interstiziali polmonari, le forme muscoloscheletriche
(cifoscoliosi),
gli esiti post infiammatori (cicatrici post specifiche, fibrotoraci) e
gli esiti  di interventi al torace (lobectomie, pneumonectomia, ecc.).
CV: capacità vitale
CVF: capacità vitale forzata
VEMS: volume espiratorio massimo per sec
FEF: flusso espiratorio forzata
CPT: capacità polmonare totale
VR: volume residuo
Un deficit ostruttivo viene valutato analizzando la resistenza delle vie aeree
o la capacità di espulsione rapida dell’aria

Spirometria:
misura il volume di aria che il soggetto mobilizza nel primo secondo
di una espirazione forzata (VEMS: volume espiratorio massimo/secondo)

Capacità vitale (CV): massimo volume di aria che un soggetto mobilizza


con una inspirazione massimale

Indice di Tiffeneau: VEMS/CV ridotto negli ostruiti


Dunque, nel paziente ostruito, esiste un ostacolo
allo svuotamento

Rimane aria nel polmone


dopo espirazione completa (volume residuo)

Nelle forme restrittive si ha un aumento della resistenza elastica


all’espansione del polmone

I pazienti adottano un respiro rapido e superficiale


CV e CVP sono notevolmente ridotti
Dispnea: sensazione soggettiva di difficoltà nel respiro

Cianosi: colorazione della cute legata ad ipossia

Ipossiemia: diminuita concentrazione di ossigeno nel sangue

Ipossia: diminuita concentrazione di ossigeno nei tessuti


Dispnea:
Acuta (ore o giorni) attacco di asma, edema polmonare o infezioni del parenchima
Subacuta (giorni o settimane) esacerbazione dell’asma o bronchite cronica,
infezioni del parenchima, processi infiammatori, o malattie neuromuscolari, m. della pleura.
cardiopatiecroniche
Croniche (mesi o anni) malattie croniche ostruttive, interstiziale e cardiache

Tosse
Emottisi
Dolore al torace
L'esame consiste in un prelievo arterioso effettuato a livello di polso arterioso
(arteria radiale, arteria femorale, arteria brachiale).
E’ indispensabile per la diagnosi di insufficienza respiratoria, per valutarne la
gravità e seguirne il decorso durante la terapia.
E’ utile anche nella valutazione dei diversi meccanismi fisiopatologici
dell' insufficienza respiratoria: l'aumento della pCO2 è infatti espressione di
ipoventilazione alveolare.

Permette di misurare i valori di:


emoglobina (Hb) 12,0 - 16,7 g/dL
ioni idrogeno
pO2 60-100 mmHg
pCO2 40 mmHg, il suo valore è importante, perché
determina la dilatazione dei vasi endocranici, dove a
valori bassi si ha un restringimnto dei vasi
pH 7,35-7,45, valore necessario per controllare
l'equilibrio acido base
Da questi valori, l'analizzatore è poi in grado di
estrapolare automaticamente:
la concentrazione dei bicarbonati nel plasma
(normalmente HCO3=21-25 mmol/L)
la concentrazione dell'anidride carbonica totale del
plasma (TCO2=22-26 mmol/L)
la saturazione in ossigeno (SAT=95-99%)
il contenuto totale di O2 nel sangue (O2CT=15-23vol%)
Si definisce insufficienza respiratoria
una condizione patologica caratterizzata da
PaO2 inferiore a 60 mmHg
e/o
PCO2 superiore a 50 mmHg

Sindrome da squilibrio
Sindrome ipodiffusoria
ventilazione/perfusione
Alterato spessore Sindrome ostruttiva Sindrome restrittiva
Perfusione del
della membrana
sangue capillare
alveolo-capillare
alterata

Alterazioni dell’aria inspirata


Tipo I, o insufficienza respiratoria ipossiemica,
caratterizzata da
alterata pO2 e normale pCO2

Tipo II o ipercapnica caratterizzata da


aumento della pCO2
La pO2 scende sotto i 60mmHg

Riduzione dello scambio a livello alveolo-capillare

Iperventilazione
Normo o ipocapnia
Edema polmonare,
sclerosi del parenchima dovuto a processi infiammatori

Aumento dello spessore della membrana alveolo-capillare

Hb viene saturata di O2 dopo un percorso più lungo nel capillare


Diffusione di CO2 non ostacolata
Malattie da aumentato spessore della membra alveolare:
Pneumoconiosi, edema polmonare, tubercolosi

Malattie con riduzione della superficie della membra alveolare:


Pneumoconiosi, enfisema polmonare, compressioni m,ediastiniche, pneumotorace

Malattie da riduzione del microcircolo a livello alveolare:


Trombosi delle arterie polmonari, enfisema, sclerosi polmonare, embolia diffusa,
necrosi del parenchima polmonare
Il polmone non riesce ad eliminare la CO2

Ipossiemia e Ipercapnia
Diminuzione della elasticità del polmone:
Fibrosi diffuse,peumoconiosi, malattia delle memb ialine, pleuriti

Aumento delle resistenze al flusso aereo nelle vie respiratorie :


Asma bronchiale, bronchiti, bronchiectasie

Ostruzione del flusso aereo:


Corpi estranei, tumori, apnea notturna

Cause extrapolmonari:
Deficit del controllo nervoso
Deficit degli effettori della respirazione
Alterazioni metaboliche
Deficit di escursione della gabbia toracica
Riduzione della superficie della membrana alveolo-capillare

Enfisema

Tumori

Embolie polmonari

Versamenti
Alterazioni del rapporto Ventilazione Perfusione

Sangue arterioso e
s. venoso della circolazione bronchiale
(2%)
La pres atm è uguale in tutte le parti del polmone
La pres idrostatica è maggiore alla base
e minore all’apice
In diastole i capillari possono collabire
con arresto della circolazione

Spreco di ventilazione

Shunt fisiologico 5-7%


Alterazione del trasporto ematico dei gas respiratori

Riduzione del volume ematico capillare:


Insufficienze circolatorie
Diminuzione della gettata cardiaca
Diminuita perfusione polmonare

Alterazioni ematologiche

Ridotto uptake degli eritrociti


Anemia, ( elevata COHb% )
Anossia:
mancanza di ossigeno

Ipossia:
condizione più comune in cui si ha una diminuzione della pressione parziale di ossigeno

Ischemia:
Condizione di mancata perfusione ematica di Ipossia istotossica:
un tessuto inibizione dei processi respiratori
dovuta ad agenti tossici

Ipossia ipossica: Ipossia stagnante:


diminuzione della pressione parziale dovuta al rallentamento del circolo
di ossigeno nel sangue arterioso .

Ipossia anemica:
riduzione della funzione
di trasporto di ossigeno nelle emazie.
Adattamento molecolare all’ipossia

I geni attivati dall’HIF(hypoxia inducibile factor)


codificano prodotti proteici
coinvolti nel:
angiogenesi, metabolismo, proliferazione cellulare e apoptosi,
struttura dei vasi e risposta vasomotoria
Sistema circolatorio: vasodilatazione per migliorare la perfusione dei tessuti

Alcalosi stimolo vasocostrittivo

Sangue:
Aumento dell’ematocrito
Spostamento a destra della curva di dissociazione
dell’ossiemoglobina

Apparato muscolare è indebolito


dal ridotto apporto di O2
Aggravamento dell’insufficienza respiratorio
Alcalosi Aumento del Ca ionizzato plasmatico legato a proteine

Aumento dell’eccitabilità neuromuscolare

Parestesia e spasmi

La diminuzione di H comporta anche la sua fuoriuscita dalla cellula


e parallelo ingresso di K
Ipokalemia

Bradicardia
ARITMIE
Aumento della ventilazione tende ad eliminare la CO2
Se la ventilazione è ostacolata: ipercapnia

Valori di PCO2 maggiori di 100mmHg coma


per depressione del SNC

Alterazioni dell’equilibrio acido-base


Aumento di acido carbonico HCO + H
I protoni in eccesso possono essere tamponati da fosfati, Hb e proteine
Contributo del rene : elimina acido solforico, lattico, fosforico, chetoacidi
ACIDOSI RESPIRATORIA

pH Sintomi neurologici
Rallentamento mentale,
7.30 cefalea
Tachipnea
Encefalopatia ipercapnica (turbe di coscienza)
7.25
Respiro superficiale >30
Encefalopatia ipercapnica
(turbe di coscienza e motorie)
7.15
Fatica muscoli respiratori
(respiro paradosso, o alternante)

7.10 Sonnolenza, coma


Bradipnea
Sintomi respiratori
Complesso di sintomi neurologici e psichici determinati
dalla ipossia cerebrale

I stadio: cefalea e inversione del ritmo nictemerale


II stadio: deficit mnemonici e tremori
III stadio: stato confusionale e perdita della memoria recente
IV stadio: coma
Processo infiammatorio che coinvolge il parenchima polmonare
(bronchioli respiratori, alveoli e/o interstizio).
Le cause possono essere infettive, da agenti chimici, fisici o da
cause immunitarie

Criterio eziologico Criterio anatomo-patologico


Virali Interstiziali
Batteriche Alveolari
Protozoarie Alveolo-interstiziali
Elmintiche Necrotizzanti
I sintomi tipici sono tosse, febbre, dolore al petto e difficoltà a respirare.
è una malattia infiammatoria cronica delle vie aeree
legata ad una stretta e complessa interazione di diversi citotipi
mediatori e vie di conduzione neuronali

Ipereattività bronchiale
Ostruzione al flusso aereo
(di solito reversibile spontaneamente o dopo trattamento farmacologico)

Malattia episodica con esacerbazioni acute e periodi liberi da malattia

Episodi ricorrenti di dispnea, respiro sibilante, tosse


e senso di costrizione toracica
L’asma è una delle malattie croniche più frequenti
nel mondo.
Colpisce:
•circa il 2% della popolazione mondiale
DISTRIBUZIONE •nella popolazione europea varia tra il 4 e il 7% .
E’ presente in tutte le razze ed in tutti i paesi
indipendentemente dal grado di sviluppo
E’ più comune nei paesi più ricchi.
In Italia circa un bambino su dieci è affetto da
asma allergico.

L’asma:
•è una malattia che può essere solo controllata da
COSTO differenti approcci terapeutici
•non può essere curata
•è una delle più costose malattie per il sistema
sanitario nei paesi sviluppati
•il costo del trattamento è aumentato per oltre un
milione di dollari nel territorio occidentale.
Le caratteristiche fisiopatologiche e cliniche dell’asma derivano dall’interazione
delle cellule dell’epitelio dello spazio aereo e dell’infiltrato infiammatorio
FATTORI INDIVIDUALI
PREDISPOSIZIONE GENETICA ALLO SVILUPPO DI ASMA
IPERRESPONSIVITA’ BRONCHIALE
ETA’
SESSO

POTENZIALI FATTORI
RISCHIO DELL’ASMA

FATTORI AMBIENTALI
ALLERGENI
FUMO
INQINAMENTO AMBIENTALE
ARIA FREDDA
INFEZIONI RESPIRATORIE
FARMACI
ESERCIZIO FISICO (IPERVENTILAZIONE)
STIMOLI PSICOMOTORI
malattia cronica delle vie aeree caratterizzata da:
ostruzione bronchiale,
solitamente reversibile spontaneamente o in seguito alla terapia
iperreattività bronchiale
accelerato declino della funzionalità respiratoria
che può evolvere in una ostruzione irreversibile delle vie aeree
elevati livelli di IgE nel siero
da infiammazione cronica con eosinofilia
FATTORI EZIOLOGICI

• AEROALLERGENI :
pollini, polveri (farina, legno, caffè, etc. ), peli e
forfore di animali, miceti, acari, vernici

• ALIMENTI :   
              
              
uova, latte, pesce, carne, farina, cioccolata,
pomodoro, arachide, soia, mandorla, nocciola,
sedano, etc

• FARMACI :
aspirina, penicilline, ampicilline, cefalosporine,
sulfamidici, sieri, vaccini
RIPOSTA ALLERGICA IMMEDIATA
• Affanno RIPOSTA ALLERGICA RITARDATA
• Rinorrea • Rinite
• Starnuto • Broncospasmo
• Orticaria • Eczema
• Congiuntivite
La patogenesi dell’asma
è regolata
Cellule Th1 da un alterato rapporto
Cellule Th2 Th1/Th2

Linfociti Treg modulano i


linfociti Th1 e linfociti Th2
e prevengono
le manifestazioni allergiche
e l’asma in particolare
Tregolatorie

Treg possono essere coinvolte


nello sviluppo di allergie, asma e
anche malattie autoimmuni.
A tutt’oggi sono stati descritti 4 grandi tipi di
Cellule Treg:
• I Th3 sono indotti da antigeni orali nei linfonodi
mesenterici e producono TGF-ß e livelli variabili
di IL-10 e IL-4.
• Cellule TR possono regolare le risposte
immuni antigene-specifici e
Inibire le funzioni degli autoantigeni.
• CD4+CD25+ sono la frazione più piccola
dei CD4+, e rivestono
un ruolo essenziale nel prevenire le
malattie autoimmuni.
• NKT, sono cellule T,
quando attivate
controllano l’asma.
Malattia infiammatoria cronica

Rimodellamento della parete delle vie aeree Aumento


Ispessimento della membraba
dello spessore della parete bronchiale
Infiltrazione delle cell infiammatori e di fibroblasti
Ridistribuzioni delle strutture microvascolari Riduzione
Ipertrofia e iperplasia dei muscoli lisci del lume bronchiale e broncocostrizione
ALTERAZIONI STRUTTURALI

• AUMENTO DELLE SECREZIONI (TAPPI DI MUCO) CONTENENTI:

• GRUPPI DI CELLULE EPITELIALI DESQUAMATE


• EOSINOFILI E CRISTALLIZZATI DI LISOLECITINE DI EOSINOFILI
(CRISTALLI DI CHARCOT-LEYDEN)
• GLICOPROTEINE (SPIRALI DI CURSHMANN)

• DESQUAMAZIONE DELL’EPITELIO BRONCHIALE, SPESSO A


CHIAZZE

• EDEMA DELLA MUCOSA E DELLA SOTTOMUCOSA


Approcci terapeutici

Il trattamento dell’asma

1.La profilassi ambientale dell'allergene


2.Alcuni farmaci sono utili
per alleviare i sintomi:
Antistaminici
Cromoni: Cromoglicato sodico
Glucocorticoidi
Antileucotrienici
Metilxantine: Teofillina
ß2-agonisti
Anticolinergici
3.Terapia desensibilizzante
. IPERTROFIA DELLA MUSCOLATURA LISCIA

• ISPESSIMENTO DELLA MEMBRANA BASALE

• IPERTROFIA DELLE GHIANDOLE DELLA SOTTOMUCOSA

• VASODILATAZIONE

• INFILTRAZIONE DI CELLULE INFIAMMATORIE


(EOSINOFILI, NEUTROFILI,LINFOCITI ,PLASMACELLULE, MACROFAGI)

SONO PRESENTI ANCHE NELL’ASMA NON ALLERGICO


Broncocostrizione
è mediata da meccanismi riflessi vagali

Risposta colinergica comporta


contrazione della muscolatura bronchiale
ed ipersecrezione di muco
FATTORI EZIOLOGICI DELL’ASMA BRONCHIALE
NON ALLERGICO
Le vie aeree rispondono con una riduzione del calibro se esposte
a diversi stimoli

ASMA da acetilsalicilico
SOSTANZE CHIMICHE :
SO2, NO2, O3 , formaldeide, fumo di tabacco,
vernici

ASMA da riflusso gastroesofageo

FATTORI FISICI :
sforzo, freddo, umidità, nebbia

INFEZIONI :
virali e batteriche

FATTORI PSICHICI :
stress, depressione, ansia
BPCO : Definizione

La broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) è una


condizione clinica caratterizzata da una limitazione al flusso
aereo che non è completamente reversibile.

La limitazione al flusso aereo è di solito progressiva ed


associata ad una anomala risposta infiammatoria dei polmoni
all’inalazione di agenti, particelle o gas, nocivi.

Bronchite cronica Enfisema

Limitazione del flusso

Asma
BPCO : Definizione

La bronchite cronica
è definita come la presenza di tosse ed espettorato per almeno
tre mesi all’anno per due anni consecutivi.

L’enfisema polmonare
è definito come un anomalo allargamento degli spazi aerei distali
al bronchiolo terminale accompagnato da distruzione delle loro
pareti, in assenza di evidenti segni di fibrosi.

BPCO :
Riduzione del flusso espiratorio massimo
Svuotamento forzato lento
BPCO: EPIDEMIOLOGIA
La BPCO è la 4a causa di morte negli Stati Uniti
(dopo cardiopatie, neoplasie e malattie cerebrovascolari)

Nel 2000 l’OMS ha stimato che ci siano state 2.8 milioni di morti
per BPCO

Nel 1990 tra le malattie più frequenti, la BPCO era al 12°posto;


nel 2020 sarà al 5°
Sia la bronchite cronica che l’enfisema
determinano

Riduzione del calibro delle vie aeree


Aumento delle resistenze
Riduzione flussi espiratori massimi
Aumento volume residuo
Blue bloater Pink puffer
Blu e dispnoico

Predomina il quadro bronchitico Predomina il quadro enfisematoso


Cianosi mancano le componenti dell’ipoventilazione
Dispnea Astenico e magro
Tosse produttiva Tosse secca
Torace a botte Uso muscoli accessori
Cuore polmonare cronico(ipertrofia dx) (spostamento dello sterno)
Infiammazione delle vie aeree

Fattori esogeni:
Fumo di tabacco
Esposizioni professionali
Inquinamento ambientale

Fattori endogeni:
ridotta efficienza dei sistemi difensivi
e/o
esaltata reattività agli stimoli
Iperplasia e ipertrofia ghiandole mucose delle vie aeree maggiori a struttura
cartilaginea
Nelle vie aeree minori: iperplasia cellule caliciformi, edema, tappi di muco

Incremento della resistenza al flusso aereo


Con ridotta capacità dell’espulsione forzata dell’aria
Aumento del contenuto di aria nel polmone
per iperdistensione patologiaca e disomogenea
degli spazi aerei (acini polmonari)

Si osservano alterazioni degli acini


evidenziabili solo al centro (forma centroacinare)
o generalizzata (forma panacinare)

enfisema
Flogosi della mucosa Ossidazione diretta Fattori chemiotattici
1 antitripsina

Ridotta attività

H2
Fattori chemiotattici 2 -  Macrofagi attivati

O2
1 antitripsina
+O

per PMN

+O
2
O

-
2
Fattori chemiotattici
2
H

per PMN
Inibizione attività
Reclutamento antiproteasica
PMN Reclutamento
PMN

 Rilascio di proteasi Squilibrio


Proteasi-antiproteasi  Rilascio proteasi ed
elastasi

ENFISEMA
Aumento dell’acqua extravascolare
Accumulo di liquidi negli spazi interstiziali del polmone
e/o
negli alveoli
Riduzione fino alla perdita totale del contenuto di aria
all’interno degli spazi alveolari

Pneumotorace: caso particolare di atelettasia in cui si stabilisce


una comunicazione diretta tra cavità pleurica e atmosfera
Pneumoconiosi, tubercolosi, irradiazioni, polmonite, Struttura del parenchima alterata
edema cronico, infarto, ecc (soprattutto la membrana alveolo-capillare)
Accumulo di tessuto connettivo fibroso

Leucotrieni B4
IL-1,IL-8
TNF, TGF
Fibrino-peptidi
MCP-1° C5a

Cianosi, dispnea, insufficienza respiratoria, ipertensione polmonare, cuore polmonare, scompenso


La sindrome da distress respiratorio dell'adulto
(Acute Respiratory Distress Syndrome, ARDS),
un viene innescata da varie patologie acute che danneggiano
direttamente o indirettamente il polmone:
sepsi, polmoniti primitive batteriche o virali, inalazione di materiale gastrico,
trauma toracico diretto, shock prolungato o grave, ustioni, embolia,
semiannegamento, emotrasfusione massiva, bypass cardiopolmonare,
tossicità da O2, pancreatite emorragica acuta, inalazione di fumo o di altri gas tossici
e assunzione di alcuni farmaci.

Rilascio massivo di citochine infiammatorie, PAF,


derivati dell’ac arachidonico e mediatori di fase fluida

Potrebbero piacerti anche