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[P] [R]
velocità
La velocitá calcolata in ciascun intervallo é una
velocitá media. Rendendo brevissimo
l’intervallo di tempo tra due misure successive
la velocitá é di fatto riferita ad un solo
istante ed é chiamata velocitá istantanea
Dipendenza della velocità di reazione dalla concentrazione
v = k [Reag1]n1·[Reag2]n2
v = k [C3H6]
2 NO2 + F2 2NOF
v = k [NO2] [F2]
v = k [NO]2[H2]
Temperatura di reazione
Presenza di eventuali
catalizzatori
Se un solido di 1 cm3 viene diviso a metà, si La limatura di ferro reagisce con acido
vengono a creare due nuove superfici, per cui cloridrico più velocemente di una lamina di
cresce la superficie di contatto. Continuando la ferro. Ciò è evidenziato da un maggior
divisione, la superficie di contatto diventa sempre sviluppo di idrogeno.
maggiore.
Catalizzatore di reazione
L'uso di catalizzatori fa sì
che processi che
avverrebbero molto
lentamente (ad esempio anni)
si compiano e si concludano in
tempi relativamente brevi (ad
esempio secondi, minuti, o
ore).
Diagramma di energia per una
reazione in assenza o in presenza di
un catalizzatore.
Catalizzatori eterogenei
Un catalizzatore è detto eterogeneo se non si trova nella
stessa fase in cui sono presenti i reagenti
Catalizzatori di interesse industriale
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Secondo la teoria degli urti,
affinché una reazione chimica possa avvenire
le
le particelle
particelle deidei reagenti
reagenti
devono
devono scontrarsi
scontrarsi attraverso
attraverso urti
urti efficaci;
efficaci;
con
con efficace
efficace si si intende
intende unun urto
urto
in
in cui
cui le
le particelle
particelle collidono
collidono
con
con lala giusta
giusta orientazione
orientazione
ee con
con sufficiente
sufficiente energia.
energia.
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Due molecole di bromuro di nitrosile NOBr reagiscono per formare
bromo Br2 e ossido di azoto NO dopo aver urtato con i loro due atomi di bromo.
Gli urti che avvengono con orientazioni diverse non determinano alcuna reazione.
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La probabilità che le particelle urtino nel punto giusto,
in modo che la reazione avvenga,
si chiama fattore sterico della reazione.
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La teoria degli urti spiega quindi l’effetto
della concentrazione sulla velocità di
reazione: maggiore è la concentrazione,
più possibilità hanno le molecole di
urtarsi e quindi maggiori sono le
probabilità che la reazione avvenga.
Riassumendo la teoria degli urti prevede
che la velocità di reazione dipenda da:
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Perché una reazione avvenga è necessaria la collisione di due o
più molecole opportunamente orientate e dotate di un minimo
livello di energia (l'energia di attivazione, appunto), tale da
permettere la collisione malgrado le forze elettriche repulsive
generate dalle loro nubi di elettroni esterne. Tale livello
minimo di energia costituisce la barriera di potenziale.Infatti
l’energia potenziale aumenta a causa dell’eccessiva vicinanza di
cariche di ugual segno.Se l'energia disponibile è sufficiente, le
forze repulsive vengono vinte e le molecole coinvolte vengono a
trovarsi ad una distanza tale da poter riorganizzare i legami
tra gli atomi che le compongono e dare vita a nuovi composti
(prodotti della reazione).
Lo stato di transizione è la fase della reazione
in cui si stanno rompendo i legami dei reagenti e
sono in via di formazione i legami tra le molecole
dei prodotti, con la formazione di un composto
intermedio detto complesso attivato.
La teoria dello stato di transizione assume che in seguito alla
collisione tra le molecole reagenti si formi una specie instabile
detta complesso attivato o stato di transizione che in seguito
si rompe per formare i prodotti.
Nel caso della reazione tra N2O e NO ciò può essere
rappresentato come:
N2O + NO [N-N O N-O]# N2 + NO2
complesso attivato
Quando le molecole di reagente si avvicinano comincia a formarsi
il legame O-N, prima che il legame N-O si rompa del tutto. Lo
stato di transizione corrisponde ad una specie instabile in cui il
legame N-O in N2O si è indebolito ma non ancora rotto e il
legame O-N del prodotto NO2 si inizia a formare ma non è
ancora completo.
N2O + NO [N-N O N-O]# N2 + NO2
k = Ae–Ea/RT
ST ST1
I+R2
P1+P2
R1
R1+R2 P1+P2
Molecolarità ed equazione cinetica
Per una reazione elementare chiamiamo molecolarità il numero
di molecole di reagenti coinvolte.
Così una reazione monomolecolare è una reazione elementare in
cui è coinvolta una sola molecola senza alcun urto. Esempio:
O3*(g) O2(g) +O
O3* è una specie ad alta energia. In genere l’ozono ha energie
basse e non si dissocia spontaneamente, ma, per esempio, per
assorbimento di un fotone acquista energia e si dissocia.
Una reazione bimolecolare è una reazione elementare in cui
sono coinvolte due molecole che collidono fra loro. Esempio:
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Catalisi
Chiamiamo catalizzatore una sostanza che aumenta la velocità
di una data reazione chimica senza entrare a far parte della
reazione complessiva e quindi senza subire trasformazioni.
In genere il catalizzatore entra a far parte del meccanismo di
reazione in cui viene consumato in uno stadio elementare e
rigenerato in un successivo. Con catalisi si intende l’aumento
della velocità di reazione in seguito all’aggiunta del
catalizzatore.
Un esempio è la reazione fra SO2 ed O2 per dare SO3 che è
catalizzata da NO:
NO
2 SO2(g) + O2(g) 2SO3 (g)
EP
Ea
2SO2+O2
Ea1 Ea2
2SO3