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13 I due blocchi

e i Paesi
non allineati
1953 L’Urss di Chruščëv

Alla morte di Stalin, Nikita Sergeevič Chruščëv si impone alla guida del partito comunista e
dell’Unione sovietica. Chruščëv promuove importanti cambiamenti all’interno del Paese
avviando un processo di destalinizzazione, cioè la rimozione dei metodi di governo su cui si era
fondato il regime repressivo di Stalin e che aveva soffocato le libertà politiche e civili del Paese

Nel “rapporto Chruščëv”, in In politica interna, Chruščëv si In politica estera,


occasione del XX congresso del impegna a rilanciare l’agricoltura per Chruščëv apre la
Partito comunista sovietico, egli migliorare le condizioni di vita della strada a un confronto
denuncia gli arresti, le deportazioni, popolazione sovietica e pone fine alle distensivo tra gli Stati
le torture e i processi sommari a cui grandi purghe. Tuttavia, non mette in Uniti e l’Urss e
Stalin aveva sottoposto i suoi discussione il regime comunista a riallaccia i rapporti con
avversari. Condanna inoltre il “culto partito unico il leader iugoslavo Tito
della personalità” imposto da Stalin
1953 L’Urss di Chruščëv

PA R O L E I M P O R TA N T I

DESTALINIZZAZIONE
Processo di rinnovamento e liberalizzazione del
regime sovietico e del movimento comunista
cominciato dopo la morte di Stalin
1956- Rivolte nei regimi comunisti europei
1968
La destalinizzazione ha effetti dirompenti sui Paesi satelliti dell’Unione
Sovietica, che sperano di liberarsi dai regimi filosovietici

1 Nel 1956, in Polonia scoppia una rivolta che rivendica la democrazia. I comunisti sovietici decidono di non
intervenire militarmente e affidano il potere a Władisław Gomułka, in passato perseguitato dagli stalinisti

2 Sempre nel 1956, in Ungheria esplode invece una vera e propria rivoluzione contro il regime comunista e
contro l’Unione Sovietica. Sale al potere Imre Nagy, un antistalinista che vuole instaurare una democrazia

L’Urss interviene inviando l’Armata rossa, che attua una feroce repressione. Quando
Nagy manifesta la volontà di abbandonare il patto di Varsavia, viene giustiziato

3 In Cecoslovacchia, nel 1968 l’Urss reprime il programma di riforme definito la “Primavera di Praga” e
avviato dal segretario del Partito comunista Alexander Dubcek, occupando il Paese e la sua capitale
1960-1963 La nuova frontiera
di Kennedy
Nel 1960 John Fitzgerald Kennedy viene eletto presidente degli Stati Uniti. È
il più giovane presidente statunitense e il primo cattolico. Il suo programma
politico riprende gli ideali di Wilson e di Roosevelt e viene definito la Nuova
frontiera perché mira a un profondo rinnovamento della società americana
KENNEDY

In politica interna, Kennedy In politica interna, Kennedy In politica estera e nei


aumenta gli investimenti si impegna a risolvere rapporti con l’Urss,
nella ricerca e nella questioni sociali come la Kennedy ha una linea
tecnologia per le povertà e l’istruzione e, in ambivalente in cui
esplorazioni spaziali e per particolare, tenta di alterna fasi distensive
la produzione missilistica affrontare il problema della a fasi di irrigidimento
discriminazione razziale

Nel 1963, John Fitzgerald Kennedy viene assassinato a Dallas


1960- La nuova frontiera
1963 di Kennedy

PA R O L E I M P O R T A N T I

NUOVA FRONTIERA
Espressione che sintetizza l’azione politica di
grande rinnovamento avviata da Kennedy nei
settori dell’economia, dell’istruzione, dei diritti civili
e della lotta alla discriminazione sociale
1961 La costruzione del muro di Berlino

Alla fine della Seconda guerra mondiale la città di Berlino, seppure situata nella
Germania orientale, è politicamente divisa in due parti: quella a Est sotto controllo
sovietico e quella a Ovest sotto il blocco occidentale

L’Urss esercita una stretta sorveglianza sui cittadini che abitano nel blocco sovietico e impedisce
loro di trasferirsi nella parte occidentale della città, dove le condizioni di vita sono migliori

Nel 1961 il governo della Germania Est, in accordo con i sovietici, erige un muro
per dividere in due la città e bloccare tutte le fughe verso Berlino Ovest

La costruzione del muro viene duramente condannata da Kennedy e inasprisce nuovamente


i rapporti tra le due superpotenze, che si trovavano in una fase di distensione dei rapporti
1955- La discriminazione razziale negli Usa
1963
Gli Stati Uniti devono affrontare la questione della discriminazione e segregazione razziale nei
confronti dei cittadini afro-americani, che rappresentano il 12% della popolazione statunitense.

Alla fine della Seconda guerra mondiale, molti afro-americani si spostano dalle campagne del Sud alle città del
Nord in cerca di lavoro. Nelle città sorgono dei ghetti, cioè dei quartieri dove gli afro-americani vivono segregati
rispetto al resto della popolazione. Si rafforzano i movimenti e le associazioni per i diritti civili dei neri

QUINDI QUINDI

Nel 1955 Rosa Parks, una sarta di Montgomery, in Nel 1963 Martin Luther King, a capo del
Alabama, si rifiuta di lasciare il posto riservato ai movimento per i diritti civili dei neri, organizza
bianchi che occupa sull’autobus e viene arrestata. una marcia a Washington, che coinvolge
I movimenti antisegregazionisti attuano un boicottaggio 250 000 persone e durante la quale tiene un
dei mezzi pubblici che dura più di un anno famoso discorso (I have a dream)
1964- La discriminazione razziale negli Usa
1968
Nel 1964 il presidente Lyndon Johnson, successore di Kennedy, fa approvare il
Civil Rights Act, una legge sui diritti civili. Il Civil Rights Act dichiara illegale ogni tipo
di discriminazione razziale e favorisce l’inserimento dei neri nelle liste elettorali

L’applicazione di questa norma viene però ostacolata negli Stati del Sud, dove la mentalità razzista è molto forte

Le lotte per i diritti civili non si arrestano

Martin Luther King prosegue la sua Malcom X rivendica l’autonomia


battaglia con metodi non violenti, degli afro-americani anche
basati su marce di protesta e sit-in attraverso l’uso della forza

Malcom X viene assassinato nel 1965 e Martin Luther King nel 1968
1945- La guerra in Vietnam
1975
1
In Indocina, nel 1945 il movimento comunista guidato da Ho Chi-Minh
proclama la nascita della Repubblica democratica del Vietnam nel nord
del Paese, e si propone di sottomettere anche la parte meridionale

I francesi si rifiutano di riconoscere il nuovo stato e occupano il sud del Paese

Nel 1946 scoppia una guerra sanguinosa tra i francesi, appoggiati dagli Stati
Uniti, e i comunisti, sostenuti militarmente dalla Cina e dall’Urss. Il conflitto
termina nel 1954, quando i francesi si arrendono alle forze vietnamite

Gli accordi internazionali di Ginevra stabiliscono l’indipendenza dell’Indocina e la nascita di quattro stati:

Vietnam del Nord, Vietnam del Sud, controllato Laos Cambogia


governato da Ho Chi-Minh indirettamente dagli Stati Uniti
1945- La guerra in Vietnam
1975
2 I contrasti fra il Nord e il Sud del Vietnam impediscono la
riunificazione del Paese prevista dagli accordi entro il 1956

Nel Vietnam del Sud nasce il Fronte di liberazione nazionale, cioè un


movimento di guerriglia formato dai vietcong, combattenti comunisti

Kennedy invia un corpo di spedizione di 30 000 soldati americani per


evitare che il Paese cada nelle mani di un governo comunista

Nel 1964 Johnson dà il via a operazioni militari, con bombardamenti


sul Vietnam del Nord e con un massiccio dispiegamento di uomini

Alla fine della guerra, nel 1975 il Vietnam viene riunito sotto il regime comunista
1985 Gorbačëv inaugura la perestrojka

Nel 1985 Michail Gorbačëv diventa segretario del Partito comunista sovietico e avvia una serie
di provvedimenti per rinnovare il Paese

La perestrojka La glasnost La diminuzione del potere


(in russo, “ristrutturazione”) (in russo, “trasparenza”) della polizia segreta

Nel settore dell’agricoltura e Lotta contro la


dell’industria viene introdotto il corruzione e per la
libero mercato e viene permessa la trasparenza, al fine di
privatizzazione di alcune imprese garantire una maggiore
libertà di espressione e
di informazione
1985 Gorbačëv inaugura la perestrojka
PA R O L E I M P O R TA N T I

PERESTROJKA
Termine russo che significa “ristrutturazione” e
indica l’insieme di riforme politico-economiche che
hanno caratterizzato l’azione di Gorbačëv in
Unione Sovietica

PA R O L E I M P O R TA N T I

GLASNOST
Termine russo che significa “trasparenza” e indica
la volontà di Gorbačëv di combattere la corruzione
e di garantire la libertà di espressione e di
informazione in Unione Sovietica
1956-1959 L’America Latina instabile

1 Tra gli anni Trenta e Sessanta si affermano regimi militari in Brasile, Nicaragua,
Paraguay, Venezuela, Colombia, Bolivia, Perù e a Cuba

PERCHÉ

Gli Stati Uniti e le multinazionali appoggiano l’instaurazione di regimi autoritari per


penetrare l’economia dei Paesi e avere accesso alle risorse naturali

Nel 1956 a Cuba scoppia una rivolta popolare che si oppone al regime del

2 presidente Batista. Fidel Castro e Ernesto Guevara, detto “el Che”, guidano un
movimento rivoluzionario

Nel 1959 la dittatura viene rovesciata e Castro sale al governo. Castro avvia una
serie di riforme per estromettere gli Stati Uniti dal controllo dell’economia cubana:

nazionalizzazione ridistribuzione delle confisca dei beni che gli


dell’economia terre ai contadini statunitensi detengono sull’isola
1962 La crisi di Cuba

Nel 1960 gli Stati Uniti riducono le relazioni commerciali con Cuba e il governo di Castro si avvicina all’Urss

Nel 1961 Kennedy tenta di porre fine al regime di Castro con una spedizione armata a Cuba, a cui
si uniscono alcuni oppositori di Castro. L’impresa prende il nome di “sbarco alla baia dei Porci”

Nel 1962 gli Stati Uniti proclamano l’embargo generale, cioè il


divieto di intrattenere qualunque rapporto commerciale con Cuba

Nel 1962 gli aerei spia statunitensi scoprono delle navi che stanno trasportando missili sovietici verso
Cuba. L’Urss, infatti, aveva cominciato l’installazione di una base per missili nucleari sull’isola

Kennedy ordina il blocco navale dell’isola. Dopo alcuni giorni di tensione, l’Urss accetta
di smantellare le basi; allo stesso tempo, gli Usa si impegnano a non invadere Cuba e a
togliere i missili nucleari che erano stati installati in Turchia, puntati verso l’Urss
1946- Le dittature militari in Argentina e Cile
1976
Vengono instaurate lunghe dittature militari

in Argentina in Cile

Nel 1946 il colonnello Perón vince le elezioni Nel 1970 viene eletto presidente il socialista Allende,
presidenziali e dà vita a un regime autoritario, che promuove riforme sociali. Alla sua politica si
caratterizzato dal populismo. oppongono i ricchi proprietari terrieri e alcune
multinazionali statunitensi.
Nel 1976 viene instaurata la dittatura militare
di Videla, che reprime con estrema violenza gli Nel 1973, Allende viene ucciso durante un colpo di
oppositori del regime. Molti oppositori vengono Stato militare e al suo posto sale al potere il generale
fatti scomparire e non vengono più ritrovati Pinochet, che instaura un regime dittatoriale e si
(vengono chiamati desaparecidos, in macchia di gravi crimini contro i diritti umani
spagnolo, “scomparsi”)
1962 Le dittature militari in Argentina e Cile

PA R O L E I M P O R TA N T I

POPULISMO
POPULISMO
Il termine indica una politica che unisce a un
autoritarismo paternalista e nazionalista, incarnato
spesso dalla figura di un capo carismatico,
programmi di giustizia sociale, in favore del
“popolo”, identificato genericamente con le classi
più povere e disagiate
1945- La decolonizzazione
1975
1 Tra il 1945 e il 1975 nascono nuovi Stati indipendenti in Africa e in
Asia

PERCHÉ

I movimenti nazionalisti che si erano diffusi dopo la Seconda


guerra mondiale rivendicano l’indipendenza

2 Le indipendenze sono favorite anche dal fatto che

Nel 1941 Churchill e Roosevelt Stati Uniti e Urss


firmano la Carta Atlantica, che appoggiano l’indipendenza
riconosce il diritto dei popoli a di nuovi Paesi per ampliare
scegliere il proprio governo la loro area di influenza
1935 La lotta per l’indipendenza dell’India

Tra le due guerre mondiali Gandhi si afferma alla guida del Partito del Congresso, che si batte
per l’indipendenza dell’India. Gandhi si distingue per una lotta fondata sulla non violenza

GHANDI Attua lo sciopero


Si rifiuta di collaborare con i
Promuove il boicottaggio della fame contro la
dominatori, ovvero non ricopre
dei prodotti inglesi e il discriminazione della
cariche pubbliche né collabora
non pagamento dei tributi casta più povera
con le istituzioni statali

Nel 1930 Gandhi organizza una marcia per protestare contro il monopolio degli inglesi sul
sale, un prodotto di prima necessità. Alla marcia partecipano migliaia di persone

Il governo britannico è costretto ad aprire il dialogo con i nazionalisti. Nel 1935 il governo
britannico promulga una legge che riconosce un’ampia autonomia alla popolazione indiana
1935 La lotta per l’indipendenza dell’India

PA R O L E I M P O R TA N T I

NON VIOLENZA
Metodo di lotta politica che consiste nel rifiutare
qualsiasi atto in grado di ledere fisicamente i
rappresentanti e i sostenitori del potere a cui ci si
oppone. L’azione è quindi limitata a forme di non
collaborazione, di disobbedienza civile e di
boicottaggio
1952 L’indipendenza dell’Egitto

In Egitto inglesi e francesi gestivano la Compagnia del Canale di Suez (il


Canale di Suez è un punto strategico per gli scambi commerciali). Tuttavia,
nel 1952 Nasser compie un colpo di stato che rovescia la monarchia egiziana
e instaura una repubblica di impronta socialista

Nasser nazionalizza le industrie, le banche, e distribuisce le terre ai contadini.


Quando, poco dopo, gli Stati Uniti gli rifiutano un prestito per la costruzione
della diga di Assuan, necessaria per fornire energia elettrica all’Egitto, Nasser
reagisce nazionalizzando la Compagnia del Canale di Suez

QUINDI

Le truppe inglesi, francesi e israeliane occupano l’Egitto, ma questo gesto è


condannato da Stati Uniti e Urss, che obbligano i contingenti militari a ritirarsi
1956- L’indipendenza del Maghreb
1962

1
All’inizio degli anni ’50 il Maghreb era sotto il dominio coloniale
francese. Tuttavia, presto si diffondono movimenti indipendentisti, che
portano nel 1956 all’indipendenza di Marocco e Tunisia

2
In Algeria la conquista dell’indipendenza è molto più lunga e violenta.
Dopo il 1945 si impone nel Paese il movimento indipendentista del
Fronte di liberazione nazionale (Fln), che si oppone ai coloni francesi

Nel 1954 scoppia la guerra d’Algeria. Il movimento nazionalista combatte contro


l’esercito francese, che cerca di reprimere il movimento anche con gravi violazioni
dei diritti umani e torture. A sua volta, il movimento compie atti terroristici

La guerra d’Algeria ha fine solo nel 1962 (grazie anche all’intervento del generale
De Gaulle) con gli accordi di Evian, che sanciscono l’indipendenza dell’Algeria
1961 La segregazione razziale
in Sudafrica

1
Nel periodo post-indipendenza molti Stati dell’Africa sub-sahariana, come l’Angola, il
Mozambico, la Liberia, la Sierra Leone e la Nigeria, vivono conflitti sanguinosi, colpi di
stato e lotte civili. In altri Paesi si instaurano regimi dittatoriali di stampo militare

Nel 1961, quando il Sudafrica diventa indipendente dal Regno Unito, i bianchi

2 instaurano un regime di segregazione razziale, chiamato apartheid, cioè la


separazione tra la popolazione nera, che è la maggioranza, e la minoranza dei bianchi
discendenti dei primi coloni olandesi e britannici. I cittadini neri vengono fortemente
discriminati: i diritti civili e politici vengono negati a tutti coloro che non sono bianchi

Il partito dell’African National Congress lottava già dal 1912 per il riconoscimento dei
diritti dei neri. Viene messo fuorilegge nel 1960 e i suoi leader, tra cui Nelson Mandela,
vengono arrestati. Le richieste dei neri vengono represse con estrema violenza
1955 I Paesi decolonizzati scelgono
il “non allineamento”
Nel 1955, in Indonesia, si tiene la Conferenza di Bandung, fortemente voluta dai
rappresentanti dell’India, dell’Indonesia e dell’Egitto.
Nella conferenza i governi dei Paesi decolonizzati danno vita al movimento dei
«non allineati», cioè decidono di non schierarsi né con gli Stati Uniti né con l’Urss

PERCHÉ

Vogliono mantenere la loro autonomia internazionale

I Paesi si impegnano anche a favorire lo sviluppo nei propri territori e a


garantire la pace
Anni Il neocolonialismo
’80
L’economia dei nuovi Stati indipendenti è molto fragile

QUINDI

Questi Paesi finiscono per essere economicamente dipendenti


dagli Stati che li avevano precedentemente colonizzati

Questi ultimi sfruttano le risorse dei Paesi più fragili, servendosi della manodopera locale a basso
costo. I ricavi arricchiscono gli imprenditori stranieri, gli Stati decolonizzati si ritrovano a produrre
esclusivamente materie prime (agricole e minerarie) destinate all’esportazione sui mercati esteri, dove
vengono acquistate a basso prezzo, senza costituire alcuna fonte di ricchezza per i Paesi produttori

Questo fenomeno prende il nome di neocolonialismo e costituisce


una nuova forma di sfruttamento

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