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Psicologia Sociale

Lezione 2
14/10/2019

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Domanda 1

1.  E' possibile che esista più di uno "schema di sé" all'interno di uno stesso individuo,  in base a con chi sei e
con chi ti relazioni in quel preciso momento? E che questo porti la persona a uno stato di confusione/crisi
d'identità? 
2. Lo schema di sé, essendo costituito dalle informazioni con le quali descriviamo noi stessi, tiene conto della
crescita personale dell'individuo e dei cambiamenti ad essa collegati? E' uno schema fisso o che varia nel
tempo? 

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Domanda 1
Il Sé è visto come la struttura cognitiva di cui l’individuo dispone per
organizzare in memoria le informazioni riguardanti i propri attributi, i propri
ruoli, le esperienze passate e le aspettative future

Markus: “il concetto di sé non è un’entità singolare, statica e rigida, né una


semplice media delle caratteristiche personali, è un concetto complesso e
multi-sfaccettato con un numero relativamente ampio di schemi distinti di
sé”
Gli schemi sono:
• “strutture di conoscenza sviluppate dagli individui per sostenere e
spiegare le proprie esperienze sociali.
Gli schemi di sé servono ad integrare un largo spettro di stimoli
informativi sul Sé.
Uno schema integra tutte le informazioni note sul sé in un settore
particolare della condotta, nell'ambito di un framework utilizzato nel
corso dell'elaborazione dell'informazione” (Markus & Sentis, 1982)

• Ogni schema nell'ambito del sistema è relativo ad una certa


dimensione che per una persona è particolarmente importante e nel
cui ambito si è accumulata una conoscenza particolarmente
rilevante.

• Guida il processo inferenziale


Domande 2

Buongiorno, 
• Nella videopillola 2.3.1 (la prima riguardo Carl Hovland e la scuola di
Yale) ha detto che Hovland utilizza uno stile convergente, ovvero che,
prima cerca di trovare una relazione causale fra le variabili analizzate e
poi una spiegazione. La mia domanda è: visti i risultati dei vari
esperimenti svolti riguardo la comunicazione persuasiva e i suoi effetti,
Hovland o altri dopo di lui, sono arrivati a definire una regola unica per
rendere la comunicazione persuasiva efficace allo stesso modo per
tutti i soggetti? o le variabili intervenienti rendono questo impossibile?
Domanda 3

Buongiorno, vorrei porre una domanda relativa alle società collettiviste.


In aula abbiamo detto che la differenza tra società collettiviste ed individualiste non è netta: avevamo
fatto l'esempio di un uomo italiano, sposato con una donna svedese, che aveva un atteggiamento più
collettivista nei confronti della tavola rispetto alla moglie, nonostante l'Europa in generale venga
ritenuta, insieme all'America, una società individualista.
Sembra dunque che l'atteggiamento collettivista o individualista, dipenda dall'oggetto cui ci si
riferisce (ad esempio nei confronti della tavola, l'italiano sembra essere più collettivista, ma
nell'insegnamento ai bambini molto meno).
Esistono, tuttavia, criteri necessari e/o sufficienti per definire una società come "collettivista"? È
possibile che anche all'interno di una società collettivista esistano gruppi individualisti? Ed una
società collettivista può comportarsi in modo individualista nei confronti delle altre società?
Se l'argomento verrà trattato più avanti nel corso riproporrò la domanda più avanti.
Il Sé nelle culture
Culture individualiste Culture collettiviste
- Il Sé è l’unità di base - Il gruppo è l’unità di base
- Il principale compito di sviluppo - Il principale compito di sviluppo
è il raggiungimento di un senso è il raggiungimento di obiettivi
di realizzazione personale comuni
- L’elaborazione della propria - L’identità è organizzata intorno
unicità è alla base dell’identità al senso di affiliazione 
- Sono valorizzate caratteristiche - Sono valorizzate caratteristiche
come intelligenza e competenza come costanza e persistenza
- La distinzione più saliente è fra - La distinzione più saliente è fra
Sé e non-Sé, e in seconda ingroup e outgroup; ostilità a
istanza fra ingroup e outgroup priori nei confronti dell’outgroup

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Il Sé nelle culture
Culture individualiste Culture collettiviste
• A livello cognitivo: schemi di • A livello cognitivo: schemi di
sé organizzati intorno alla sé organizzati intorno alle
dimensione di indipendenza dimensioni di interdipendenza
e autonomia e relazioni con gli altri
• A livello motivazionale: sono • A livello motivazionale:
salienti le azioni che privilegiate le azioni che
esprimono gli attributi interni rafforzano i legami sociali
• A livello emotivo: sono • A livello emotivo: sono vissute
vissute come positive le come positive le emozioni
emozioni centrate sul sé (es. centrate sugli altri (es.
felicità, orgoglio) vs la empatia) vs la solitudine è un
timidezza è un handicap handicap.

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