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Nel Barometro dei Mercati si offre una visione sintetica delle principali dinamiche dei mercati, da utilizzare per
– valutare la politica di acquisizione dei fattori produttivi
– avere una base di analisi per la definizione di previsioni e dei budget
Il Purchasing Managers Index (PMI) è l'Indice composito dell'attività manifatturiera di un Paese, il valore è espresso in percentuale. Il PMI è un indice prodotto da Markit
Group e riflette la capacità dell'acquisizione di beni e servizi. Tiene conto di nuovi ordini, produzione, occupazione, consegne e scorte nel settore manifatturiero.
In linea generale, un valore inferiore al 50% indica una contrazione del settore, mentre un valore superiore al 50% indica un'espansione.
Il Purchasing Managers Index (PMI) è l'Indice composito dell'attività manifatturiera di un Paese, il valore è espresso in percentuale. Il PMI è un indice prodotto da Markit
Group e riflette la capacità dell'acquisizione di beni e servizi. Tiene conto di nuovi ordini, produzione, occupazione, consegne e scorte nel settore manifatturiero.
In linea generale, un valore inferiore al 50% indica una contrazione del settore, mentre un valore superiore al 50% indica un'espansione.
Abitudini
Abitudini
di pagamento
di pagamentoininItalia
Italia per
per classi
classididiritardo,
ritardo,
2010
2010
– Q1
– 2017
Q1 2017
La Banca d’Italia produce un indicatore ciclico coincidente dell’economia italiana, Ita-coin, che fornisce in tempo reale una stima
mensile dell’evoluzione tendenziale dell’attività economica sfruttando l’informazione proveniente da un ampio insieme di
variabili, di natura sia quantitativa (produzione industriale, inflazione, vendite al dettaglio, flussi di interscambio, indici
azionari) sia qualitativa (fiducia di famiglie e imprese, indicatori PMI).
Ita-coin risponde quindi a finalità simili a quelle per le quali viene impiegato €-coin, elaborato per l’area dell’euro in
collaborazione con il Centre for Economic Policy Research (CEPR). Le stime mensili di Ita-coin risentono in misura modesta
di revisioni nei dati e tendono a rimanere stabili anche in periodi di forti oscillazioni dell’attività economica.
Importante e rapida riduzione dello spread dopo le dichiarazioni di Draghi di luglio 2012 , evidentissima sul grafico ;
Oscillazioni ma intorno ai minimi pluriennali, attualmente in ripresa verso i massimi degli ultimi anni :
il livello 200, che nel 2011 rappresentò uno dei trigger della crisi, è da monitorare con attenzione se le attuali tensioni dovessero aumentare
•Il Bund oscilla seguendo le vicende politico-economiche europee, e ha raggiunto i massimi a causa degli acquisti per il QE
•Notare la candela della variazione prezzi del giorno della brexit, delle elezioni USA e delle elezioni francesi
• grafico del rendimento del BUND, ovviamente speculare a quello dei prezzi:
•Da notare che il livello dei tassi è diventato negativo dopo la Brexit, ed è tornato ora in positivo con un trend crescente
• grafico del rendimento del BTP, ovviamente speculare a quello dei prezzi:
•La FED ha lasciato I tassi invariati nella scorsa riunione FOMC, e la sua valutazione dell’andamento
dell’economia americana si sta consolidando dato che ora è definito “solido” mentre prima era solo
“moderato”: preoccupazione resta la presenza di una bassa inflazione in un contesto economico crescente,
circostanza che ha portato al persistere in un approccio monetario prudente. Questo atteggiamento è
importante perchè il neopresidente Powell, da poco succeduto a Yellen, trova una situazione complessa (il
QE della FED, impostato negli scorsi anni, ha portato l’attivo FED a livelli molto elevati, e Yellen ha solo
impostato la politica di rientro senza però intaccare sensibilemnte questo attivo). Powell ha il compito di
rialzare i tassi, e ridurre l’esposizione FED sui titoli QE, per evitare lo sviluppo di bolle speculative: ma
questo senza intaccare l’economia reale o soprattutto l’occupazione USA. Il timing quindi dipenderà molto
dalla effettiva messa in opera della riforma fiscale di Trump, che con la riduzione dell’aliquota sugli utili
aziendali dal 35% al 20% . L’equilibrio quindi è che i tempi del rialzo dei tassi non sia in anticipo sugli effetti
della riforma fiscale: su questo rientra anche la quotazione del dollaro, che Trump ritiene ‘troppo elevato’ ,
che analizziamo nella scheda dedicata. Nel gioco di equilibri avrà un ruolo anche l’aspetto regolamentare
dela FED: è infatti noto che Powell è molto più disponibile di Yellen ad una deregulation del settore ad
esempio bancario: ad esempio si è già spresso contro la ‘Volker rule’ che impedisce alle banche di operare
in investimenti ad alto rischio con denaro proprio.
•Continuiamo a seguire PMI manifatturiero messicano, nelle pagine seguenti, che si può usare come indicatore delle ripercussioni
protezionistiche sul commercio globale dato il forte legame della attività di esportazione messicana verso gli USA.
•L’economia cinese in crescita anche se con più moderazione rispetto ai mesi precedenti, si vedano i PMI Caixin
nelle pagine seguenti, e ricordiamo il perdurare delle contraddizioni interne ( tra cui l’alto debito) e dei fattori di
rischio esogeni .
Il Reuters/Jefferies CRB Index è un indice sulle commodity, concepito per fornire rappresentazioni accurate per valutazioni a lungo termine sulle
materie prime grazie ad un algoritmo di calcolo che tiene conto di un paniere di commodity , ribilanciato per garantirne la significatività
http://www.cmegroup.com/trading/fx/g10/euro-fx_quotes_globex_options.html?optionExpiration=H6
•Il valore del future scadenza dicembre 2017 sul CME è 1,1815 dati al 17 novembre 2017
• Sovrapposta la media mobile, indicatore comunemente utilizzato per mostrare il trend, e le fasce di massimi-minimi di breve periodo.
• Si vede come i prezzi siano compressi tra 1,08 e 1,15 nel 2016
• Chiaro il movimento del giorno della brexit, parzialmente recuperato, e quello post elezioni USA
• Superamento del trading range da luglio 2017 fino agli attuali massimi da due anni
• L’indicatore è calcolato con la metodologia del VIX : volatilità implicita delle opzioni ATM a 30 giorni
•Si notino gli “spike’’, cioè la ampiezza delle oscillazioni all’interno della barra di analisi: indicatore di forte tensione da parte degli operatori, poi rientrate:
•Relativa quiete negli scorsi mesi, nuova discesa verso i minimi
•Nel 2016 mercato in eccesso di offerta e con timori sui consumi futuri per la minore dinamica economia cinese e mondiale ; rialzo per accordi OPEC, ridiscesa
per aumento produzione USA
•Si noti l’importanza dei livelli 45-50-55 $ come supporto e resistenza negli scorsi mesi : sulla attuale fase si legga la slide relativa
•Il grafico mostra la stretta correlazione pluriennale tra la manifattura cinese e i prezzi del rame sul London Metal Exchange