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I disturbi

alimentari
Disturbi della Condotta
Alimentare

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L’Anoressia Nervosa
Criteri diagnostici per l’Anoressia Nervosa (DSM- IV, 1994)
 Rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra o al peso minimo
normale per l’età e la statura.
 Intensa paura di acquistare peso o diventare grassi, anche quando si è
sottopeso.
 Alterazione del modo in cui il soggetto vive il peso o la forma del corpo, o
eccessiva influenza del peso e della forma del corpo sui livelli di
autostima o rifiuto di ammettere la gravità dell’attuale sottopeso.
 Nelle femmine dopo il menarca, amenorrea, cioè assenza di almeno tre
cicli mestruali consecutivi (una donna viene considerata amenorroica se i
suoi cicli si manifestano solo in seguito a somministrazione di ormoni, per
es. estrogeni).
Specificare il sottotipo:
 Con Restrizioni: nell’episodio attuale di Anoressia Nervosa il soggetto
non ha presentato regolarmente abbuffate o condotte di eliminazione
(per es. vomito autoindotto, uso inappropriato di lassativi, diuretici o
enteroclismi).
 Con Abbuffate /Condotte di Eliminazione: nell’episodio attuale di
Anoressia Nervosa il soggetto ha presentato regolarmente abbuffate o
condotte di eliminazione (per es. vomito autoindotto, uso inappropriato di
lassativi, diuretici o enteroclismi).
Rifiuto di mantenere il peso corporeo
entro un valore minimo normale per la
propria altezza ed età e paura di
ingrassare
 “Ho mangiato un po’ di più del solito, e dopo un’ora, torno con
un’angoscia terribile a cercare di non pensare ai calzoni che
sembrano tirarmi sui fianchi. Mi sento strizzata da un vestito che
fino a due ore fa mi era largo”. “Ieri non ho vomitato ma non riesco
a essere contenta. Sto piangendo per la rabbia. Anche oggi ho
mangiato e il risultato è che mi sento gonfia e schifosa. Oggi sono
un chilo in più di ieri e ho paura che mangiando tutti i giorni sarà
così fino all’infinito… sento la pancia piena e mi innervosisco, è
inutile provare a dirmi che dopo mangiato è normale sentirsi pieni.
Io non sopporto d’essere piena, sopporto di esserlo all’inverosimile,
quando poi vomito, o sopporto piuttosto l’essere vuota, pulita.
Infatti è proprio così che mi sento quando sono digiuna: pulita,
perfetta, senza macchia e senza vergogna”.
Disturbi nel percepire il peso e le
forme corporee
 “Non riesco a rendermi conto della mia magrezza
nonostante tutti non facciano altro che ripetermi che sono
uno scheletro… mi piace vedere la mia immagine in cui si
vedono i muscoli cadenti e la magrezza deformante del
mio corpo (la ragazza parla di alcune foto che la
ritraggono)… È inutile. Mi guardo allo specchio accanto a
mia madre, continuo a ripeterle che ho le gambe e i fianchi
che mi fanno sembrare un fiasco. Vorrei avere le gambe
come le zampe di un fenicottero”.
Abbuffate ricorrenti, compulsive
con sensazione di perdita di
controllo, seguite da condotte

compensatorie
“la tentazione di vomitare è forte, vorrei concedermi le cose che mi sto
negando e vomitare, poter mangiare tutto quello che mi pare senza
ingrassare.” “Mi alzo la mattina, faccio colazione velocissima, prendo il
cane e mi dirigo nel negozio numero uno dove compro la cioccolata (da
mangiare mentre vado negli altri posti). Mi dirigo verso il bar dove prendo
due brioches e latte macchiato che ingurgito velocissimamente fino a
strozzarmi. Pago mentre sto ancora masticando, mi faccio dare altre due
brioches da mangiare per strada mentre vado al negozio di alimentari dove
devo comprare il pane che serve effettivamente. Entro nel negozio con la
bocca ancora piena e guardandomi i piedi compro il pane, un litro di latte,
un pacco di wurstel e a volte della nutella. Esco precipitosamente, il povero
cagnolino nel frattempo viene strascinato, per questo mi sento molto in
colpa…
“So che lei può aiutarmi, vorrei che
aiutasse quella parte di me,
purtroppo la più grande, a imparare
ad amarsi e ad accettarsi e non a
farsi il più male possibile. Vorrei
riuscire a cambiare davvero, a
diventare qualcuno anche senza
dovere interpretare un ruolo tragico”.
Criteri diagnostici:
discussione
 AMENORREA
 Segue o precede la perdita di peso?
 È necessaria per porre una diagnosi
di AN?

 “SOTTOPESO”
Aspetti neuroendocrini
 Sistema Serotoninergico: +++
 Sistema oppioidi endogeni: +++
 Asse ipotalamo/ipofisi/surrene: +++
 Asse ipotalamo/ipofisi/gonadi: ---
 Asse ipotalamo/ipofisi/tiroide: ---
 Asse somatotropico: +++
 PRL: +++
 NPY: +++
 CRH: +++
Complicanze mediche
 Leucopenia
 Anemia
 Ipercortisolemia (vd stress e lipolisi)
 Riduzione T-helper
 Atrofia cerebrale
 Osteoporosi (ridotta produzione di
estrogeni, IL-6)
Gli effetti del digiuno
 Studio di Keys (1950)
 Valutazione di 36 uomini giovani, sani e psicologicamente
normali per un periodo di 6 mesi sottoposti a una
restrizione pari alla metà del loro introito di cibo iniziale.

 Questo regime determinò in media una perdita


approssimativa del 25% del loro peso iniziale.

 Tutti gli uomini sperimentarono drammatici cambiamenti


fisici, psicologici e sociali, come riscontrato nei pazienti
affetti da disturbi dell’alimentazione (OSSESSIONE,
TRIADE NEVROTICA MMPI, ABBUFFATE CLANDESTINE)
Stress e alimentazione
 Digiuno determina iperattivazione dell’asse
dello stress
 CRH, cortisolo inibiscono la fame
 Forme di stress dette “da inibizione
dell’azione” (Laborit): iperproduzione di Na
(noradrenalina) con conseguente fame
ansiosa (Na inibisce produzione CRH)
Risposta fisiologica di
stress
 Via nervosa
ipotalam Locus SNA Midollare del surrene
o ceruleus (rilascio catecolamine)
Risposta fisiologica di
stress
 Via chimica
Ipotalamo Ipofisi Corteccia del surrene
CRH ACTH cortisolo
Sottotipi dell’AN
 Condotte di eliminazione associate ad
impulsività, depressione PROGNOSI
SFAVOREVOLE
 Restrizione associata a perfezionismo, tratti
ossessivi- compulsivi, accondiscendenza

DIFFERENZE NON SOLO COMPORTAMENTALI


La Bulimia Nervosa
 A: Ricorrenti abbuffate. Una abbuffata è caratterizzata da entrambi i
seguenti punti:
 B. Ricorrenti e inappropriate condotte compensatorie per prevenire
l’aumento di peso come vomito autoindotto, abuso di lassativi, diuretici,
enteroclismi, digiuno o esercizio fisico eccessivo.
 C. Le abbuffate e le condotte di compensazione si verificano entrambe in
media almeno due volte a settimana, per tre mesi.
 D. I livelli di autostima sono indebitamente influenzati dalla forma e dal
peso corporei.
 E. L’alterazione non si presenta esclusivamente nel corso di episodi di
Anoressia Nervosa.
 Specificare il sottotipo:
 Con Condotte di Eliminazione: nell’episodio attuale di Bulimia
Nervosa il soggetto ha presentato regolarmente vomito autoindotto o
uso inappropriato di lassativi, diuretici o enteroclismi.
 Senza Condotte di Eliminazione: nell’episodio attuale il soggetto ha
utilizzato regolarmente altri comportamenti compensatori inappropriati,
quali l’esercizio fisico eccessivo e il digiuno, ma non si dedica
regolarmente al vomito autoindotto o all’uso inappropriato di lassativi ,
diuretici, enteroclismi.
“Abbuffata”
Un episodio di alimentazione incontrollata si caratterizza per
la presenza di entrambi i seguenti elementi:
  1) mangiare, in un periodo definito di tempo (per es., entro
un periodo di 2 ore), un quantitativo di cibo chiaramente
più abbondante di quello che la maggior parte delle
persone mangerebbe in un periodo simile di tempo e in
circostanze simili
 2) sensazione di perdita del controllo nel mangiare durante
l'episodio (per es., la sensazione di non riuscire a fermarsi,
oppure a controllare che cosa e quanto si sta mangiando).
“Critiche”
 L’episodio è incontrollato?

 La quantità di cibo è spropositata?


AN e BN: aspetti
discriminativi
 Secondo i sistemi internazionali di
diagnosi i due aspetti maggiormente
discriminativi tra i due disturbi
sarebbero:
 AMENORREA
 SOTTOPESO
Modello cognitivo-comportamentale della BN
Pressione sociale per la magrezza

Restrizione dietetica

Regole rigide
riguardo al cibo

Fame

DISINIBIZIONE / ABBUFFATA
Fairburn, 1981
Aspetti neuroendocrini
 Asse tiroideo: ricerche scarse
 Asse ipotalamo/ipofisi/gonadi
funzionante (?)
 Deficit nel funzionamento del
sistema serotoninergico
Complicanze mediche
 Squilibri elettrolitici (ipopotassemia,
ipomagnesemia, disidratazione)
 Complicanze gastroenteriche
(svuotamento gastrico rallentato con
conseguente gonfiore)
 Erosione smalto dei denti, danni
all’esofago
 Segno di Russel (vd semeiotica dei
DCA)
Discussione diagnosi
categoriale
 DCA come “continum”
 Maggiore attenzione al sottotipo
(QUINDI AGLI ASPETTI COGNITIVI
ASSOCIATI ALLA CONDOTTA DI
ELIMINAZIONE)
Semeiotica dei DCA
 Con il termine semiologia, derivante
dalla parola latina signum e da quella
greca semeion che significano
“traccia”, “presagio”, “segnale”, si è
soliti intendere quella parte della
disciplina medica volta
all’identificazione dei segni delle
malattie, riscontrabili operando una
serie di manovre sul malato
Semeiotica dei DCA
 AN:
 vestiti pesanti, scuri
 Lanugo, colorazione giallastra del volto
 Cute secca, squamosa
 BN:
 Vestiario appariscente
 Segno di Russel
 Volto a gatto
IMPORTANTE OSSERVARE LO STILE
INTERATTIVO
Lo “spettro dei DCA”
 Attualmente è stata proposta l’adozione del concetto
di “spettro” per meglio descrivere la complessità di
questa categoria di disturbi e comprenderne anche i
casi più sfumati: è possibile visualizzare tali
psicopatologie come una piramide, ai cui vertici sono
collocabili le forme “pure” di Anoressia e Bulimia
Nervosa e, procedendo verso il basso, tutte le
condizioni “subcliniche” o incomplete (Borri et al.
1999).
Modalità comuni di
pensiero disfunzionale nei

DCA
Pensiero dicotomico: tendenza a pensare in termini assoluti; gli eventi
possono essere solo “bianchi o neri”, giusti o sbagliati: “se aumenterò di
un chilo ingrasserò all’infinito”.

 Astrazione selettiva: giungere ad una conclusione sulla base di pochi


dettagli, a volte poco salienti e contraddittori: “Non so proprio
controllarmi. Ieri sera al ristorante ho mangiato tutto quello che mi è
stato servito… sono una debole”.

 Ipergeneralizzazione: estrarre una regola sulla base di un singolo


evento: “Quando mangiavo carboidrati ero più grassa… è meglio evitare
di mangiarli del tutto”.

 Personalizzazione: interpretazione egocentrica degli eventi


interpersonali: “Due mie amiche ridevano mentre passavo per la strada..
infatti sono ingrassata…”.

 Pensiero superstizioso: credere nella relazione causa- effetto di due


eventi in realtà non contingenti: “Non posso provare piacere perché
comunque se ne andrà via”.

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