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Prove dinamiche

In genere le prove di carico statiche sono utilizzate per saggiare la


risposta di strutture ai carichi verticali
Le prove di carico con azioni orizzontali risultano spesso
inattuabili per la difficolt di disporre di una struttura di contrasto
abbastanza rigida e pi resistente della struttura in prova e di una
struttura di riferimento per gli strumenti di misura che non abbia
movimenti durante tutto il corso della prova
In questi casi, e su strutture che si prevede siano cimentate da
importanti azioni dinamiche, conveniente condurre prove
dinamiche
Si effettuano sottoponendo la struttura ad una eccitazione
dinamica (variabile nel tempo) e registrando la risposta,
anchessa dinamica, in termini di spostamenti, velocit,
accelerazioni.
Lobiettivo ricavare le caratteristiche dinamiche della
struttura che sono legate alle caratteristiche di massa e di
rigidezza.
naturale: vento, traffico, sisma, ...
eccitazione
forzata: rilascio, urto, vibrodina, campane, ...
k
Consideriamo una struttura particolarmente semplice, dotata di
una massa, m, concentrata in un punto e vincolata al terreno
tramite un organo elastico, di rigidezza k
OSCILLATORE SEMPLICE
Se si perturba lequilibrio statico della massa:
imprimendo uno spostamento iniziale e rilasciando
imprimendo una velocit iniziale (urto)
la struttura inizia a vibrare intorno alla posizione di equilibrio
statico, con una frequenza che dipende solo dalle caratteristiche
di rigidezza e di massa della struttura:
PROPRIA
NATURALE

m
k
f
t
=
2
1
FREQUENZA DI VIBRAZIONE
Oscillazioni libere
Nelle prove di rilascio o di urto:
si provocano le vibrazioni libere della struttura
si registrano accelerazioni o spostamenti nel tempo
si ricavano frequenza propria di vibrazione e smorzamento
note le masse, si ricavano informazioni sulle rigidezze
-0,8
-0,6
-0,4
-0,2
0
0,2
0,4
0,6
0,8
1
0 10 20 30 40 50 60 70
t [s ]
a [m/s
2
]
T T = 1/f T
Prove di rilascio e urto
Se si sollecita una struttura con una forza variabile nel tempo, ad
esempio periodica, la struttura entra in vibrazione.
La risposta della struttura (cio lo spostamento rispetto alla
posizione di equilibrio statico, o la velocit, o la accelerazione)
anchessa variabile nel tempo con la stessa frequenza della
forzante.
A parit di intensit della forza applicata, la risposta tanto pi
grande quanto pi la frequenza della forzante si avvicina alla
frequenza propria della struttura
Vibrazioni forzate
RISONANZA
Grafico della
risposta nel
tempo
Ampiezza della
risposta in funzione
della frequenza
0
0.1
0.2
0.3
0.4
0.5
0.6
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
f [Hz]
-20
-15
-10
-5
0
5
10
15
20
0 10 20 30 40 50 60 70 80 90
t [s]
a
[m/s
2
]
Si sollecita la struttura con una forzante periodica di frequenza
variabile con continuit
Si registra la risposta della struttura nel tempo
Si rileva la frequenza della forzante, o della risposta, in
corrispondenza della massima ampiezza di risposta
Tale frequenza la frequenza propria di vibrazione della
struttura
Prove di vibrazione forzata
In una prova dinamica con eccitazione naturale, in genere non
misurabile lintensit della forzante; si misura solo la
risposta della struttura alleccitazione dinamica:
spostamento rispetto alla posizione di equilibrio statico
velocit
accelerazione
Lelaborazione dei dati di risposta in generale pi complessa
ed i risultati talvolta pi incerti.
Prove con eccitazione naturale
In una prova dinamica, la risposta della struttura nota
attraverso la misura di
spostamenti
velocit
accelerazioni
Si pu sempre passare da una grandezza all'altra, attraverso le
leggi della dinamica.
Per moto sinusoidale, ad es.:
( )
2
2

2
f
a
s
f
a
v
t
=
t
=
Ove possibile, conveniente misurare le accelerazioni, perch
le altre quantit si ricavano per integrazione, operazione che d
risultati pi affidabili che non la derivazione.
a accelerazione
v velocit
s spostamento
I dati di risposta della prova dinamica, opportunamente
elaborati:
forniscono le caratteristiche dinamiche della struttura:
frequenze proprie
smorzamenti
forme modali
dipendono direttamente da masse e rigidezze delle strutture
Quindi anche le prove dinamiche forniscono informazioni
dirette sulle rigidezze e non sulle resistenze
come per le prove statiche, le caratteristiche dinamiche
sperimentali si confrontano con quelle ricavate dai calcoli
-20
-15
-10
-5
0
5
10
15
20
0 10 20 30 40 50 60 70 80 90
t [s]
a
[m/s
2
]
0
0.1
0.2
0.3
0.4
0.5
0.6
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
f [Hz]
nel dominio
delle frequenze
nel dominio
del tempo
La forza dinamica periodica pu essere generata dal moto rotatorio
uniforme di un corpo per un asse non passante per il suo baricentro.

e velocita' angolare
l distanza della massa m dal centro di rotazione
F forza centrifuga, orientata come OP

le sue componenti secondo gli assi x ed y variano con legge
sinusoidale e sono sfasate fra loro di un quarto di periodo
2
e = ml F
e
t
=
2
T
F t ml t
F t ml t
x
y
( ) cos
( ) sen
=
=
e e
e e
2
2
m
F
o=et
l
O
Vibrodina
vibrodina a masse controrotanti
Se si accoppiano, in posizione simmetrica rispetto alla normale alla
congiungente i centri di rotazione, due masse uguali rotanti con
velocit angolare opposta, la forza risultante ha per retta d'azione
la normale alla congiungente i centri di rotazione e varia con legge
sinusoidale
F t ml t
y
( ) sen = 2
2
e e
o=et
m
F
F
m
o=et
Con una macchina cos concepita, si effettuano prove
dinamiche, in cui la frequenza della forzante pu essere variata
con continuit.
Si possono ottenere diagrammi dellampiezza della risposta in
funzione della frequenza della forzante.
In corrispondenza del massimo dellampiezza di risposta, si
individua il valore della frequenza propria della struttura.
0
0.1
0.2
0.3
0.4
0.5
0.6
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
f [Hz]
Il principio di funzionamento
quello dell'oscillatore semplice,
costituito da una massa collegata al
supporto tramite un organo elastico
ed uno smorzatore. Il supporto
fissato rigidamente alla struttura di
cui si vuole misurare le
accelerazioni.
a
Gli strumenti pi utilizzati sono gli accelerometri
La misura della risposta in genere effettuata tramite
strumenti a riferimento inerziale: il sistema di
riferimento rispetto al quale si misurano gli spostamenti
costituito da una massa inerziale; pertanto sono trasduttori di
spostamento, velocit o accelerazione assoluti.
Misurando lo spostamento della massa relativo al supporto,
attraverso un coefficiente di taratura si ottiene la misura
dell'accelerazione della struttura.
Certi tipi di accelerometri sono equipaggiati con trasduttori
induttivi per la misura dello spostamento relativo fra massa e
supporto, altri, i pi moderni e sensibili, sono di tipo
piezoelettrico.
a
La massa risponde alla vibrazione con
uno spostamento relativo al supporto,
spostamento che, per determinati valori
del rapporto massa/rigidezza della molla,
ed in un certo range di frequenze di
vibrazione, direttamente proporzionale
alla accelerazione della base.
Costruiti sullo stesso principio, esistono trasduttori di spostamento
o di velocit: cambiano le masse e le rigidezze delle molle.

L'utilizzo di un tipo di strumento piuttosto che un altro dipende
dall'entit delle grandezze in gioco, frequenze comprese.
Es: se le frequenze in gioco sono piccole, pu convenire di
misurare gli spostamenti, perch hanno valori pi grandi e quindi
si possono registrare anche con strumenti meno sensibili.

In genere, i pi utilizzati sono gli accelerometri perch sono di
dimensioni e peso pi ridotti.
prove statiche e dinamiche di rilascio su un
serbatoio pensile in cemento armato
2
2
0
1900
trasd. 1
1
5
0
5
trasd.2
trasd. 2
cavo di acciaio
PIL. 1
PIL. 2
PIL. 3
PIL. 4
PIL. 5
PIL. 6
PIL. 7
PIL. 8
trasd. 1
F
F
ANELLO 1
ANELLO D'IMPOSTA
ANELLO 2
ANELLO 3
8
7
7
5
7
0
Un esempio
prova 2
0
10
20
30
40
50
60
70
0 0,2 0,4 0,6 0,8 1 1,2 1,4 1,6
o [mm]
F
[kN]
o1
o2
ANELLO 1
ANELLO D'IMPOSTA
ANELLO 2
ANELLO 3
acc.2
acc.3
acc.5
acc.4
acc.7
acc.6
acc.1
9
3
7
PIL. 1
PIL. 2
PIL. 3
PIL. 4
PIL. 5
PIL. 6
PIL. 7
PIL. 8
2
8
0
1
2
1
6
6
1
7
0
8
acc.7
acc.6
1
4
6
7
acc 6
-40
-30
-20
-10
0
10
20
30
40
0 20 40 60 80 100 t [s]
a
[cm/s
2
]
prova a serbatoio pieno
acc 6
0
20
40
60
80
100
120
0 1 2 3 4 5 f [Hz]
acc 6
-30
-20
-10
0
10
20
30
0 5 10 15 20 25 30 t [s]
a
[cm/s
2
]
prova a serbatoio vuoto
acc 6
0
20
40
60
80
100
120
140
0 1 2 3 4 5 f [Hz]


f [Hz] [%] a1 a2 a3 a4 a6
prova
1P
0.80 5.5 --- 0.92 1.10 0.97 1.00
prova
1V
1.12 1.1 0.50 0.78 0.87 0.96 1.00
prova
2V
1.11 1.1 0.52 0.81 0.91 0.99 1.00
prova
3V
1.10 1.5 0.48 0.79 0.87 0.95 1.00
F
x

[kN]
o1
[mm]
o2
[mm]
sperimentale 73,09 2,44 1,42
teorico 73,09 2,52 1,47
Identificazione strutturale




f [Hz] a1 a2 a3 a4 a6
serbatoio
pieno
sperimentale 0.80 --- 0.92 1.10 0.97 1.00
teorico 0.83 0.50 0.83 0.95 1.01 1.00
serbatoio
vuoto
sperimentale 1.11 0.52 0.81 0.91 0.99 1.00
teorico 1.12 0.52 0.85 0.93 1.01 1.00
Misura delle vibrazioni ed effetti sulle
costruzioni e sulle persone
Il problema della misura di vibrazioni si presenta abbastanza
spesso e sempre pi di frequente, in conseguenza dell'aumento
delle cause che le producono: traffico stradale, metropolitane,
ferrovie, macchine per esecuzione di lavori edili, ecc.
Le vibrazioni dei fabbricati possono essere causa di:
disturbo alle attivit umane
danni alle strutture
danni ad elementi di pregio contenuti negli edifici
malfunzionamento di strumenti o apparecchiature
Il problema si pone nei seguenti termini:
la misura delle vibrazioni
l'analisi degli effetti
il giudizio sull'accettabilit delle vibrazioni
La misura delle vibrazioni
effettuata tramite
accelerometri, o trasduttori
dinamici di spostamento o di
velocit
Analisi degli effetti e giudizio sull'accettabilit
dipende dal tipo di problema posto:

disturbo agli occupanti: UNI 9614-1990, UNI 11048-2003
forniscono indicazioni sulle misure da effettuare, sulle
elaborazioni di tali misure e valori di confronto per stabilire
l'accettabilit (derivazione dalla medicina del lavoro)

disturbo a strumentazioni e lavorazioni di precisione: i livelli di
disturbo sono ben noti, fanno parte delle caratteristiche di
impiego degli strumenti
danno strutturale:
se si tratta di sollecitazioni di fatica (sollecitazioni cicliche a livelli
abbastanza alti di tensione) la procedura di valutazione ben nota:
stato limite ultimo di fatica per strutture in acciaio e in c.a.
se si tratta di vibrazioni ambientali, in genere il livello delle
vibrazioni molto basso ma molto grande il numero di cicli a cui
soggetta la struttura nella sua vita.
in generale, ma specialmente per le strutture in muratura che sono
le pi sensibili a questi fenomeni, non si dispone di relazioni ben
verificate
i materiali privi di coesione sono i pi sensibili alle vibrazioni,
perch le particelle vibrano ciascuna per conto proprio: si possono
avere compattazioni, ulteriore perdita di consistenza, ecc.
lo stesso vale per le strutture se le varie parti non sono ben
connesse fra loro
il riferimento la UNI 9916 che riporta una classificazione
degli edifici (in funzione della tipologia, del tipo di struttura,
delle fondazioni e del tipo di terreno) secondo la resistenza
meccanica alle vibrazioni e la tolleranza accettabile per gli
effetti delle vibrazioni

sono forniti poi dei valori, da considerare "orientativi" per
esplicita ammissione, dei livelli di vibrazione ritenuti
accettabili (in termini di velocit di vibrazione)

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