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CAPITOLO IV Test e caratterizzazione di laser a semiconduttore: Determinazione dei principali parametri

Tramite alcuni parametri e curve caratteristiche possibile stabilire e verificare le prestazioni di un dispositivo laser per determinarne la qualit. Nei seguenti paragrafi vengono descritte le tecniche utilizzate per ottenere sperimentalmente i parametri di qualificazione di laser a semiconduttore.

I-1.1. Curve L-I e corrente di soglia


La caratteristica pi importante da misurare in un laser la quantit di luce che esso emette (Output Light) in funzione della corrente diniezione (Input Current). Tale curva chiamatacaratteristica L-I (Figura) (in alcuni casi anche chiamata P-I, Power-Current). In tale curva caratteristica possibile individuare due regioni distinte ad andamento lineare ma con diversa pendenza. La regione a pi bassa pendenza, in prossimit dellorigine corrisponde al funzionamento in emissione spontanea del diodo laser. Al di sopra di una corrente di soglia Ith , landamento lineare subisce un forte aumento e lemissione stimolata domina.

Figura - Tipica curva L-I associata ad un diodo laser. Ith rappresenta la corrente di soglia, cio la corrente alla quale nel dispositivo comincia leffetto laser.

La corrente di soglia definita come il valore di corrente per cui il guadagno della cavit uguaglia le perdite. Quanto pi la corrente di soglia bassa, tanto migliore lefficienza del dispositivo. Tuttavia la Ith dipende dallarea del dispositivo, infatti quanto maggiore larea del laser, tanto pi alta sar la corrente richiesta per innescare il fenomeno dellemissione stimolata; per questo motivo preferibile riferirsi alla densit di corrente di soglia, chiamata Jth, per 2

valutare la performance di un laser. Questultimo parametro ottenuto dividendo la Ith per larea attraverso cui viene iniettata la corrente. Poich le perdite agli specchi sono inversamente proporzionali alla lunghezza della cavit e dunque alla sua area, il limite intrinseco alla corrente di soglia dato dal guadagno modale. Tanto pi elevato il guadagno modale tanto pi corta pu essere realizzata la cavit e tanto pi piccola sar la corrente di soglia. La corrente di soglia dipende principalmente dalla qualit del materiale e dallarchitettura della guida donda. Una forte influenza sulla corrente di soglia dato dal meccanismo di inversione di popolazione e dalla densit degli stati del mezzo attivo. In particolare punti quantici a semiconduttore sono dispositivi che idealmente consentono di ottenere soglie bassissime. I risultati ottenuti negli scorsi anni in letteratura stanno confermando queste previsioni teoriche.

Efficienza quantica differenziale d


Cos come auspicabile avere una corrente di soglia bassa altrettanto desiderabile che oltre la soglia la potenza emessa vari velocemente allaumentare della corrente iniettata, cio si desidera una elevata pendenza P Watt sopra soglia. I Ampere

Si definisce dunque lefficienza quantica differenziale come laumento di luce uscente dal dispositivo divisa per lincremento di corrente che lha provocato. una figura di merito, misurata in percentuale, che indica lefficienza di un laser nel convertire le coppie elettronelacuna iniettate (input electric charges) in fotoni emessi dal dispositivo (output light). Un laser ideale convertirebbe tutta la corrente iniettata in emissione di luce e avrebbe cos una efficienza quantica differenziale del 100%. Si pu ricavare il valore di d di un laser reale misurando la pendenza della curva L-I (P/I) quando I ha superato la soglia e confrontando questo valore con la pendenza della curva L-I di un laser ideale. In un laser ideale la ricombinazione di ogni coppia elettrone-lacuna genera un fotone che attraversa la cavit senza essere riassorbito e riesce a uscire contribuendo alla output light. In un laser reale alcune ricombinazioni delle coppie elettrone-lacuna, anzich generare fotoni, danno origine a diverse forme indesiderabili di energia, come il calore (emissione di fononi).

Inoltre non tutti i fotoni generati allinterno del laser riescono a uscire, essendo una parte di essi riassorbita dal laser stesso.

Figura - Rappresentazione schematica del processo di ricombinazione elettrone-lacuna allinterno di una struttura laser e generazione di fotoni.

Liniezione di un elettrone corrisponde alliniezione di una carica q = 1.6 1019 Coulomb. Se inietto un elettrone al secondo vuol dire iniettare un Ampere. Daltro canto un fotone di lunghezza donda ha una energia E = h

, dove c la

velocit della luce e h rappresenta la costante di Planck. Ricordando che lunit di energia il Joule, un Joule per secondo corrisponde ad un Watt di potenza. Si deduce che la pendenza della curva L-I per un laser ideale dove inietto q Coulomb per secondo (Amp) risulta in una luce in uscita di h pendenza ideale pari a
h c

Joule per secondo (Watt). Dunque la

= hc q q
hc , ottenendo un fattore dimensionale chiamato efficienza quantica q

Quindi lefficienza di un laser reale si ottiene confrontone la pendenza P/I con quella del laser ideale differenziale:
P P q d = I = hc I hc q

per calcolare d di un laser basta misurare la pendenza della sua curva L-I e moltiplicarla per il fattore (q/hc). Lespressione trovata tiene in conto anche lenergia dei fotoni emessi. Bisogna osservare che un laser pu emettere da entrambe le facce, perci nel definire d va sempre specificata la potenza in uscita totale. Per specchi uguali, la potenza misurata va moltiplicata per due.

Efficienza quantica interna i


Lefficienza quantica interna i un parametro che misura lefficienza del laser nel convertire le coppie elettrone-lacuna iniettate in fotoni, allinterno della struttura stessa. Se risulta ad esempio pari al 75%, vuol dire che il rimanente 25% delle coppie elettrone-lacuna convertito in differenti forme di energia. Diversamente dallefficienza quantica differenziale, i indipendente dalla geometria del dispositivo, risulta quindi il parametro adeguato per confrontare la qualit del materiale di laser diversi. Per ricavare

necessario misurare sperimentalmente d per laser con diverse

lunghezze di cavit. Lefficienza quantica interna viene calcolata rappresentando graficamente la curva dellinverso di d (1/ d ) in funzione della lunghezza di cavit (Figura), e quindi va misurata su barrette distinte di lunghezza diversa ottenute dallo stesso wafer. Lintercetta della retta di interpolazione lineare dei risultati sperimentali con lasse y pari a

Il valore di i dato dallinverso del punto di intercetta del interpolazione lineare del set

di dati.

Figura - Andamento tipico della dipendenza di 1/d in funzione della lunghezza di cavit.

Lefficienza quantica interna indice dellefficienza del laser nel convertire in fotoni le coppie elettrone-lacuna, ma come detto non tutti i fotoni generati riescono ad uscire dal dispositivo a causa delle perdite interne e delle perdite agli specchi, ecco perch risulta sempre d < i . La relazione tra d e i rappresentata in figura e il rapporto

d il i

rapporto tra il numero dei fotoni emessi dal laser e il numero dei fotoni generati entro il laser.

Perdite interne i
Le perdite interne sono uno dei motivi per cui non tutti i fotoni generati allinterno della cavit contribuiscono alloutput power del laser. La luce che si propaga lungo il laser subisce diverse perdite come in ogni propagazione in guida donda. Il valore del coefficiente i si calcola attraverso la seguente relazione dopo aver ricavato le efficienze del laser: 1

i 1 1 + ln(1 / R) L i
1

Sperimentalmente si misura la pendenza della curva


le riflettivit dei due specchi sono uguali).

vs L e la si moltiplica per i ln

1 (se R

Queste perdite includono le perdite per assorbimento e le perdite per scattering da impurezze e disomogeneit del mezzo.
Corrente di soglia di trasparenza ( J th0 , I th0 )

La densit di corrente di soglia dipende dalla lunghezza di cavit del diodo laser, quindi non un parametro utile per il confronto di laser ottenuti da wafer diversi. E pi importante estrarre un parametro che indipendente dalla geometria del dispositivo: la corrente di soglia di trasparenza che si ottiene rappresentando graficamente i diversi valori della corrente di soglia al variare del reciproco della lunghezza di cavit L, cio attraverso la curva J th vs 1 . L

Lintercetta della retta di interpolazione lineare con lasse y, rappresenta la densit di corrente di soglia di trasparenza, ovvero la densit di corrente di soglia per un laser di lunghezza infinita senza perdite agli specchi.

Temperatura caratteristica (T0)

In molte applicazioni il dispositivo laser deve poter funzionare e mantenere le sue caratteristiche anche ad elevate temperature. I laser per applicazioni telecom, ad esempio, devono poter lavorare sia in ambienti estremamente freddi (~-40C) che in ambienti caldissimi quali gli armadi degli apparati che possono raggiungere temperature di oltre 85C. La Jth , cos come la Ith, dipendono dalla temperatura a cui si trova il dispositivo secondo la relazione empirica:
T J th = J th 0 exp T 0

dove T la temperatura del dispositivo e T0 un coefficiente di temperatura. Il coefficiente T0 d una misura della sensibilit alla temperatura del dispositivo. Alti valori di T0 indicano che la J th e d variano poco con la temperatura. Per misurare il T0 occorre misurare la corrente di soglia a diverse temperature (un range tipico e tra 15C e 85C). Le curve L-I risultano traslate a causa delleffetto termico.

Si calcolano le correnti di soglia a diverse temperature e si rappresentano graficamente in funzione della temperatura ottenendo un grafico come il seguente.

Lasse y rappresenta il logaritmo naturale della densit di corrente di soglia. Infatti dalla relazione
T J T J th = J th 0 exp ln th = J th0 T0 T0 T ln J th ln J th0 = T0 ln J th =

1 T T0

T0 =

T ln J th

Quindi il rapporto tra la variazione della temperatura e la variazione del corrispondente logaritmo naturale della corrente di soglia d la temperatura caratteristica in un ben specifico intervallo di T. 8

T0 pi grande per le strutture a confinamento quantistico. Idealmente T0 nei laser a quantum dot dovrebbe essere infinito, in quanto grazie alla densita degli stati elettronici a delta di Dirac, la variazione della distribuzione dei portatori con la temperatura non dovrebbe essere modificata. Spettro di emissione Lo spettro di emissione di un laser dipende oltre che naturalmente dal mezzo attivo anche dalla cavit ottica. La maggior parte dei laser gain guided ed index guided hanno uno spettro di emissione con picchi multipli corrispondenti a diversi modi longitudinali (onde stazionarie) centrati intorno alla lunghezza donda di picco p . Come gi visto la distanza tra i modif dipende dalla lunghezza di cavit L. Dalla soluzione di onda stazionaria L = m in una cavit di Fabry-Perot =

2n

, come gi visto, la distanza tra modi adiacenti

2
2nL

Per incrementare la purezza spettrale si utilizzano cavit DFB (distributed FeedBack) o cavit DBR (ad es. laser a cavit verticale) dove gli specchi ad alta efficienza consentono di avere elevata spaziatura tra i modi o addirittura un singolo modo longitudinale.

Cambio di lunghezza donda con la temperatura

La temperatura di picco del laser varia linearmente con la temperatura come rappresentato in figura.

Ci utile in spettroscopia ma non in telecomunicazioni dove necessario avere una ottima stabilit in lunghezza donda. Per aumentare la stabilit si realizzano cavit DFB o VCSEL dove la cavit a selezionare il modo e lo spostamento con la temperatura del modo influenza meno fortemente lo shift. In alcuni laser la variazione di l con la temperatura non lineare. In questi casi si ha un mode hopping, cio la frequenza centrale del laser salta tra bande di lunghezze donda.

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Resistenza serie dinamica La resistenza serie di un diodo laser tipicamente determinata misurando la caratteristica I-V del diodo laser e calcolando la derivata dV/dI.

Alte resistenze serie possono essere il risultato di cattivi contatti ohmici o di drogaggi impropri della giunzione p-i-n.
Misure in alta frequenza

Per eseguire tali misure si utilizza la modulazione diretta del dispositivo che consiste nellalimentare il laser con una corrente in continua, il bias, al di sopra della corrente di soglia del dispositivo. Su questa componente in continua si applica un segnale a radio-frequenza di ampiezza tale da lasciare il laser polarizzato al di sopra della soglia. Variando la frequenza di tale segnale ed analizzando la variazione di intensit della luce laser emessa, si ottiene la massima velocit di modulazione applicabile.

Rappresentazione schematica del segnale applicato per misure in alta frequenza in modulazione diretta

Per operare ad elevata frequenza il dispositivo deve essere a singolo modo trasversale, a cavit corta (inferiore ad alcune centinaia di micron) e, spesso, con coatings alto riflettenti sulle facce laterali.

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Il segnale a radio frequenza sovrapposto costituito da una portante a frequenza variabile utilizzata per la modulazione di un segnale binario pseudo-casuale generato da un apposito generatore di funzioni digitali.

Schema del setup utilizzato per la caratterizzazione in alta frequenza dei laser

Il package deve dissipare rapidamente il calore sviluppato dal laser durante il funzionamento. I dispositivi laser realizzati devono essere caratterizzati da un valore di impedenza estremamente basso e da capacit parassite trascurabili. Per ottenere il massimo trasferimento di potenza dal generatore di segnale al laser bisogna fare in modo che ci sia un adattamento tra le impedenze delle varie parti che compongono il circuito. Poich lintera sezione di alimentazione caratterizzata da un valore tipico di impedenza di 50 , sulla sonda si integra un resistore di 50 , ritenendo trascurabile la resistenza del dispositivo (non sempre vero). La luce emessa dal laser eccitato viene convogliata allinterno di una fibra ottica che la trasmette ad un opportuno detector veloce a larga banda, in grado quindi di rilevare segnali ottici modulati fino a frequenze superiori alla decina di GHz. Il segnale elettrico prodotto dal sensore inviato ad un oscilloscopio che fornisce una rappresentazione dei dati rilevati in un particolare grafico che prende il nome di diagramma ad occhio. Questa tipologia di diagramma ci permette di valutare qualitativamenteil segnale digitale. Affinch sia costruito correttamente esso dovrebbe contenere tutte le possibili transizioni di bit in modo da poter studiare la risposta del sistema ad eventuali sequenze critiche.

Esempio di diagramma ad occhio in cui vengono evidenziate le transizioni di bit che lo generano e la forma schematica dellocchio (in rosso).

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Il diagramma ad occhio essenzialmente mostra come luscita di un sistema riesca a seguire la particolare sequenza di bit in ingresso; esso fornisce una serie di informazioni importanti tra cui, lextinction ratio (cio il rapporto tra il segnale al livello 1 e quello a livello 0), il jitter temporale, il tempo di transizione da 0 a 1 (rise time) e da 1 a 0 (fall time). Se ad esempio luscita corrispondente ad un particolare livello logico in ingresso risulta particolarmente distorta, potrebbe accadere che essa venga interpretata in modo errato, compromettendo lintegrit della trasmissione. In generale un sistema, la cui uscita rappresenta correttamente i livelli logici in ingresso, caratterizzato da un diagramma con un occhio ben aperto.

Diagramma ad occhio ottenuto ad una modulazione di 7,5 GHz e ad una temperatura di 20 C, vengono evidenziati, inoltre, i livelli logici alto e basso.

Il diagramma ad occhio presentato nella figura sovrastante rappresenta la risposta del laser ad una velocit di modulazione di 7,5 GHz e ad una temperatura di 20 C. Si pu notare come locchio sia ben aperto, e definito. Il grado di apertura dellocchio espresso attraverso lextinction ratio che in questo caso risulta di 6.1 dB. In tale dispositivo il rise time ed il fall time sono molto brevi, ci pu essere notato dalla pendenza dei tratti ascendenti e discendenti del diagramma. Questo implica che il dispositivo risponde con prontezza alle variazioni del livello logico in ingresso. Inoltre dalla simmetria dellocchio si nota come questi tempi caratteristici siano praticamente molto simili tra loro. Un altro particolare interessante che si pu notare dal diagramma la pulizia del segnale in uscita: non sono presenti dei picchi, sia nel livello logico alto che in quello basso, n si assumono livelli instabili poich tutti i livelli logici sono caratterizzati da una traccia unica e ben definita. Unaltra curva caratteristica la curva di risposta in frequenza sia al variare della corrente di bias sia al variare della temperatura per poter calcolare la frequenza d taglio del dispositivo.

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___________________________________________________Capitolo I Laser a semiconduttore

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