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CARLO DE

AxN

ONIO

S.

AUSTRIA E PIEMONTE
NEL 1793

VcszsEziaiJ/

'^

BOLOGNA

NICOLA ZANICHELLI
EDITORE

PROPRIET LETTERARIA

X
(

ITI?

AUSTRIA

PIEMONTE

NEL 1793

Desidera
[desiderio

il

generale

De Antonio

e il

mi onora

che io premetta

una

parola alla ristampa di questo suo breve,


importante lavoro.
10 non credo certo che una

ma

mia parola

possa nulla aggiungere al merito dell'opera,


che condotta con

acume di

storico, oltrech

con competenza di militare.


grato,

Ma
di

ben

mi
che

le

come amico

come

italiano,

circostame
saluto e

mi

consentano

mandare un
che, proprio

un augurio all'autore,
testa

in questi giorni, alla

di una valorosa

brigata,

ha vittoriosamente contrastate agli


le

austriaci

nostre vette sugli altipiani.

11 militare ha cosi ajfforzato

con
in

l'

argoil

mento

pi,

efficace

quello

che

fondo

giudizio dello storico: che cio vai meglio

vili

avere gli austriaci nemici aperti che amici


infidi.

Profonda

verit, che

non solo attestano

gli avvenimenti del i^g),

ma

conferma
ed

tutta

la nostra storia piti recente;

stata inge-

nuit, e peggio, averla dimenticata.

N
il

questo

il

solo

punto nel quale

l'

an-

tica e la novella storia

concordano. Avverte

De Antonio
l*

che

il

Re

di Sardegna dovette
es-

invocare

aiuto

degli

austriaci perch,
il

sendosi lungamente cullato, dopo

trattato

di Acquisgrana,

nell* illusione
le

della pace,

aveva trascurato, contro sua stirpe, di mantenere


e

tradizioni della

V esercito

preparato

pronto

alla

guerra.

doloroso pensare

come

illusioni simili abbiano potuto ripetersi.

Certo di cotesta debolezza del Piemonte

r Austria

abus, non solo con

l*

imporre con-

dizioni onerose e col trattar da padrona lo


stato alleato,

ma
le

anche mandando in soccorso

di esso, con

peggiori sue truppe, parecchie

delle quali erano,

come dice

il
,,

Botta, atte
,

'*

pi

a rubare che a combattere

uno stuolo di

generali assetati di onori e di ricchezze. Onde

avvenne che
dell*

il

prestigio che dalla

vittoria

Authion avrebbe potuto trarre

l*esercito.

IX

il

quale per verit era stato in quelle gloriose

giornate comandato da generali piemontesi,

miseramente perduto.

Knd Giusto
l

degno era

tuttavia

rinverdire
che

ricordo

di un

combattimento

onora

le

armi

del

vecchio Piemonte.

Che se oggi

pi giudizio intorno alla


'

rivoluzione francese

ai principi
nel

che

l'inspirarono e che essa

diffuse

mondo

diverso

da quello che
i

potevano accogliere nell'animo

governanti

t^KV/^/ ijgj, non bisogna dimenticare che, al-

^^^ lora,
le

si trattava innanzi tutto di resistere con


all'

armi

invasione straniera; nella quale

resistenza

il

De Antonio non

a torto

i^ede

"

la

prima concreta affermazione del

concetto
di-

per cui la monarchia piemontese doveva


venire
dell'
il

nucleo

embrionale di formazione

indipendenza ed unit politica della na,,.

zione

soldati piemontesi difendevano col

sangue

la terra dei loro

padri:
,

E bf
chi per la
]>a

'i^'

e vince

'e

ne la santa de l'armi.

Bologna, jo g

ALBERTO DALLOLIO

PREFAZIONE

Rivedono oggi

la

luce,

dopo

sette
e

anni

dal loro primo apparire, appunti


relativi

giudisii

a un periodo importante della nostra

storia nazionale (i).

N, per essere la loro vtste alquanto modificata e coscientemente adattata al


fJie

momento

attraversiamo

in qualche

modo, mutato

criterio che li ispir^ e che

fu sempre, ora

come allora, di devoto omaggio alla sincerit


storica.
e in

Ma

c*era qualcosa in quegli appunti

generale in tutta la precedente narra-

zione, di

profondamente

sentito e di voluta-

ci)

Magg. Carlo De Antonio:

AUTHION

NoU
Co-

Storich*

Citt di

Castello,

Unione Arti Grafiche, 1911.

(Estratto dalle

Mtmor

Storicht Militari pubblicate dal

mando

del

Corpo

di Stato Maggiore).

XIV

mente inespresso, che non poteva rimanere


nascosto
:

e ftt patriottico

intuito di ferventi

Italiani e di un editore dalle piti pure tra-

dizioni nazionali^ sentirne la voce nascosta e


soffocata

fra antiche esigenze


volerne

costrizioni
la

penose

liberamente

divulgare

conoscenza in questo grave frangente della

Patria nostra.

Si esaminavano allora

le

conseguenze di

una alleanza con r Austria, mentre r Austria


ci

era fatalmente alleata

alla parola e al

giudizio espliciti, facevano ostacolo difficolt


assai palesi,

non ultima

il

carattere stesso

della Rivista nella quale lo studio vedeva la

luce;
nella

ogni apprezzamento

restava

involuto

concisione di un aggettivo e nella for-

zata aridit della nota.

^SS^
tratta
pili

^^

reticenza

non ha pi ragione
sorti d'Italia

d' essere, dopo

che

le

l'hanno

fuori dalle antiche catene, verso un


e

puro

spontaneo orizzonte di libert;


lecito
il

il

nefas

fatto

la narrazione storica

deve riprendere
colata
tiche.

suo corso naturale^ svinpolitiche che diploma-

da pastoie sia

XV
Scopo di questo
lievo
il

scritto, oltre

che dar ri-

ad un

episodio particolare in cui rifulge

valore

tradizionale

del

nostro

popolo

specialmente
quello

dell' italianissimo

Piemonte,

di sfatare recenti e vecchie


dati di fatto,

illiisioni

su

di generare

un con-

iicimento.

Pu
noi,

esservi ancora qualcuno, in mezzo

che,

riferendosi

ad un passato assai

prossimo, continui in buona fede a sostenere


la vecchia
lia

chimera della possibilit per

l'Ita-

di entrare in guerra a fianco dell'Austria?


esservi ancora chi si illude die
i

Pu

due

popoli rivali avrebbero potuto, in nome di un


patto artificioso e impopolare, affrontare as-

sieme un oscuro destino, sopra un medesimo

campo

Ma

se la storia realmente

come

deve essere
(lei
il

maestra ed eterna regolatrice

fatti

umani, da queste pagine, che sono


di un fatto storico della pi schietta
il

riflesso

verit e lealt, deve emergere

raffronto di
stato, sui

quello

che

ad ogni modo sarebbe

campi di battaglia,

l'esser alleati coli' Austria.

Ed

ad onta di qualunque sofisma che quei


pur ammessi
in

sostenitori,

buona

fede, potes-

XVI
sero invocare a sostegno della loro

tesi,

che

si ritiene di dover insistere su quanto scaturisce

da questa narrazione:

le

alleanze non

possono essere basate sul solo interesse, poich


in tal caso sono destinate a sfasciarsi al primo

urto ma, per rimanere sicure e vitali, debbono


essere guidate
e

sorrette

da una

latente af-

finit di sangue, di tradizioni, di idealit.

E sarebbe
di chi scrive

ampiamente conseguito
e

lo

scopo
alieni

di quanti Italiani

da ogni

egoistico interesse
rivolti alla

hanno

il

pen-

siero e il cuore

Patria soltanto,
la convinzione la

se potesse diffondersi

dovunque

profonda che

nostro dovere,

per

fortuna

d'Italia, combattere

ad ogni

costo e con

ogni

mezzo, quest'Austria, ora come nel passato,

nemica irreducibile

e inconciliabile.

Bologna, marzo del igi8.


C.

D. A.

PREMESSA

campagna Alpi 1796 ha Lascato precedenti, pure combattute


sulle

del

otu-

le

sulle

Alpi dal 1793

al

1795; cosicch queste ultime


studiate e quindi
fra le

sono

fra

le

meno

meno
avuti

note della storia militare italiana, malle

grado che durante

medesime,

si

siano

numerosi

fatti

d'

arme

talora sforle

tunati,

ma sempre

onorevoli

per

armi

nostre

quali, essendosi

svolti

in

zona

montuosa, dove sono anche


a mutamenti
i

meno

soggetti

criteri di
(i).

condotta, rivestono

speciale importanza

(I)

Nella recensione del hi>.o

...>

.uklktti

A(ltav*r^o
il

U
td

Alpi
il

la

Storia aruddottica dtlU gntrrt alpin* fra


f>

tj^

iy48

(R.

M.

I,

del febbraio 1897),


u

si

fanno voti perche

venga

narrazione di

km

altro periodo di storia milttar*


e

svoltosi aruh' tsao

auiU Alpi, puno d' tntntast,

pi impor-

PREMESSA
Presso
di noi infatti,

non soltanto manca

su tale periodo una storia completa e particolareggiata, basata su documenti,

ma

anche

scarseggiano quelle parziali, e di queste poi,

nessuna
sulle

si

riferisce alle operazioni

svoltesi

Alpi marittime. Si hanno bens pre-

gevoli narrazioni in istrie generali o

mono-

grafiche, quella, ad esempio, contenuta nell'opera:


**

La Brigata
(i),

Granatieri di Sardegna
tutte
di

del Guerrini

ma

evidentemente suspeciale
dello

bordinate

al

punto

vista

scritto di cui

fanno parte.

Fra

le

opere nostre maggiormente con-

sultate in proposito

sono quelle del Thaon


Pinelli (3), delle quali la

de Rvel(2) e del

tantt assai di quello gi narrato.

Qt44sto periodo corriapotule


i

ai cinque

anni di guerra durante


l'esercito

quali, sullo scorcio del


stette

secolo scorso,

piemontese

alla

difesa

della

cinta alpina
(i)

Quest' opera sar frequentemente richiamata nel corso


scritto

del
l'

presente

indicando semplicemente

il

nome

del-

autore.
(a)

Mmoires sur

la guerre des Alpes et les vnemeuts


rvolutiott

ett

Picmont pettdant
a
il

la

franfaiat

Anche per
si

riferirsi

quest'opera nel corso dello scritto

indicher

soltanto
(3)

nome

dell' autore.
>,

Storia Militare del Piemonte

edita a

Torino nel

PREMESSA
prima pi d'ogni
contiene
le

5
perch

altra interessante

memorie
che

del

generale Ignazio
parte

de Rvcl,

ebbe

personalmente

importante nelle azioni svoltesi nella contea


di

Nizza;

ma

tale scritto,
difetti

pur pregevolissimo,
alle

risente

dei

comuni

memorie

personali

che

quasi

sempre
il

rispecchiano
dell' au-

troppo soggettivamente
tore.

pensiero

Neil*

opera del Pinelli


fonti,

manca

la

cita-

zione

delle

si

riscontrano

talune

inesattezze, rilevate dagli storici posteriori;


contuttoci,

essa rimane sempre

rimarche-

vole

per

il

tempo

in

cui fu scritta, per lo


di ravvivare gli ideali

scopo suo nobilissimo


patriottici, e

per aver contribuito a colmare

una deplorevole lacuna della nostra storia


militare.

Le

stesse

deficenze
si

del

Pinelh

del

Thaon de Rvel
Jomini, e nelle
del

riscontrano nel libro del


di

memorie

fonte francese

Massena
Pure
di

e del Roguet.
l'

fonte francese

opera pode-

1854.

Il

I*

voluiue di quest' opera contiene

la

narrazione del

combattimenti in esame. Nel corso dello


a tale volume, s' indicher

scritto,
il

per

riferirsi

semplicemente

nome

dell'autore.

PREMESSA
il

rosa dei Krebs e Moris(i). Tale studio,


pi

importante

di

quanti

vennero

sinora

alla luce,

basato sulle pi autorevoli pubbli-

cazioni,
gliate,

opportunamente raffrontate
ricco
di

va-

citazioni e di

dati di fatto,

largamente documentato, improntato a sensi


di

equanimit

di

cavalleresca

deferenza

per

gli avversari, ai quali si

era ormai disu-

sati in libri stranieri, costituisce

un prezioso

contributo alla storia di quelle campagne.

Ma

se,
il

per quello che riguarda


libro rappresenta

la parte

francese,

quanto

di pi
lar-

completo

si

possiede, avendo gli autori


tutti
i

gamente ricorso a

documenti

esistenti

negli archivi della loro patria,

non

altrettanto

pu
stati

dirsi

per

la parte

avversaria,

essendo
che
tro-

negletti

parecchi

documenti
dell'

vansi

a
di

Torino, e

quelli

archivio

di
le

guerra

Vienna.

bens vero che, per


gli

operazioni
(I)

piemontesi,
dott les

autori ebbero a

CampagMts

Alpts ptm/oHt la Rvotutm,

d' apris les Archivts dts

Etats-Majors Frtmfot* tt AitatroIl

Sardts

>.

(Paris,
si

1891).

volume

i*

di

quesf <^>era conin questione.

tiene quanto

riferisce

ai

due combattimenti

Nel corso della narrazione s'intender riferirsi a Ule volume,


riportando
le sole inixiali A', tt

M.

>.

PREMESSA
disposizione numerosi ed importanti
scritti
l'

manodal-

dell*

archivio

di

Breil

(raccolti
di

ufficiale del

genio sardo Alziari


le

Malaus-

sena, che
della

prese parte a tutte

campagne
originali e
nell' arsi

rivoluzione) comprendenti
dalle
di

copie, tratte

minute

esistenti

chivio

di

stato
in

Torino;
che
al
i

ma non
si

pu
pi

mettere

dubbio

documenti

completi e pi sicuri

riguardo
la

trovino

ancora

in

Torino (malgrado

distruzione

e dispersione di molti di essi

avvenuta nel
della
stato

1798, in

seguito

allo

smembramento
nell* archivio

monarchia Sabauda),

di

e nelle ricchissime biblioteche del

Re

e del

Duca

di

Genova, specialmente nella prima,


la fonte

che costituisce
storia.

pi ricca della nostra

si

perci

forse,

che

nell'

opera ora
ed

citata

riscontrano talune

inesattezze

omissioni e qualche apprezzamento discutibile

suir importanza relativa dei


talvolta

fatti,

esavista

minati

troppo

dal

punto
di

di

francese, nonch alcune illazioni


valore.
11

dubbio

presente
di

saggio,

limitato

ad un solo
e

momento

quelle

campagne,

precisa-

PREMESSA
ai

mente

combattimenti che traggono


(i) e

nome

dairAuthion

che sono fra

pi gloriosi
(2),

che possa vantare l'esercito piemontese

(I)

Per indicare sinteticamente

vari
il

combattimenti in
la giugno nella

cui

si

scissero le azioni svoltesi 1*8 ed


si

contea di Nizza,
il

ricorso a diverse denominazioni. Cosi


a

Guerrini

li

designa

Pnis

et
le

Authion
azioni

parso invece

pi

conveniente

raggruppare

stesse sotto la sola

denominazione di
punto costituiva
il

Authion

",

non soltanto perche questo

perno della posizione piemontese,


il

ma

anche

perch essa ricorda


che
ivi
si

fatto pi

importante delle due giornate,


il

svolse
si

precisamente

la giugno e dove anche


di

rS

giugno

ebbe una qualche azione, mentre l'episodio


il

C. Prus dello stesso giorno non


stra piemontese.
(a)

pi notevole della sini-

Pinelli dice a riguardo di quei combattimenti

Vittoria a

buon

diritto ritenuta

liaJl' esercito
,

piemoncotanto

tese

di gran lunga superiore a quella dell' Aasietta

celebrata, perch,

mentre questo non fu che un combattimento

di poche ore,

fatti invece di Raotts, Authion e Milleforche,

durarono

quetsi

non

interrotti quattro giorni.

Ma

la vittoria

dell' Asaietta

pose fine, per cosi dire,

ad una

gloriosa e felice

guerra

queste invece ebbero luogo all' ininio di


lotta,

una Itmgm

sventurata

che trascinar doveva a rovina la


sul continente, ed
i

della Stirpe
le

Sabauda

smatgmH

splendide vittorie del Bonaparte, ben prtato

celiarli dalla

memoria dei
attclte

posteri

non

solo, il eh

euaeU nm-

turate,

ma

quasi

da quella di coloro che appartenevmno


le

all' esercito,

che consegtdto avei<a


.

glorie conquistate in quei

vari combattimenti

PREMESSA
e

stato

compilato, con

serena obbiettivit,

sulla

base delle pubblicazioni maggiormente


di

attendibili,

nuovi documenti
avuti

rinvenuti a

Torino
di

e di quelli
di
il

dallM. R. archivio

guerra

Vienna. Esso avr raggiunto

pienamente
punto
di

suo scopo, se potr essere

il

partenza per uno studio completo

su quelle guerre, che dovere nostro studiare,

per concorrere a redimere


dal

la storia

patria

servaggio

al

pensiero straniero,

tanto pi trattandosi di
nel quale
si

un .periodo storico
le

manifestarono

prime

affer-

mazioni concrete del nostro risorgimento.

PARTE PRIMA
IL

PIEMONTE ALL'INIZIO DELLE GUERRE DELLA RIVOLUZIONE FRANCESE


E

PRIME OPERAZIONI MILITARI


SULLE ALPI marittimi:

TV

el

1773, allorch Vittorio


al

Amedeo

III
il

saliva

trono

all'

et di 47 anni,

l'iemonte godeva gi da cinque lustri pace


t^

tranquillit,

essendosi,

dopo

il

trattato

di

Acquisgrana (1748), abbandonata qualidea di conquista e di imprese guer-

siasi

resche.
Il

nuovo Re riceveva
III,

dal

Padre, Carlo
la gloriosa

-luanuele

ampliata e fiorente
armi,
;

eredit degli avi:


in
Il

fortezze ed

erario

condizioni

ottime

riputazione

somma.

popolo, affezionato alla monarchia, abial

tuato
leggi,

rigido assolutismo, ossequente alle


della tranquillit pubblica, inla patria

amante

trepido sotto

bandiera, fieramente

entiva la dignit del

nome piemontese;

la

14

AUSTRIA E PIEMONTE
devota
al

nobilt, illimitatamente

Re, pronta
priviser-

tutto

sacrificargli,

godeva
sua

molti

legi,

ed

esplicava

la

operosit

vendo
le

nella diplomazia e nell' esercito,

dove

erano

generalmente serbate

le

pi alte

cariche.

Vittorio
alle
il

Amedeo,

ligio

come
gran
e

il

Padre
per
di

idee del passato, non ne aveva

fine

accorgimento
cavalleresco,
e

la

mente;

spirito

splendido
portato

generoso

per

natura

quindi

spendere
alle

largamente,

dava
paterne,

fondo

ben

presto
il

economie
pubblico.
Il

accrescendo

debito

primo errore, da
altri,

cui derivarono

poi

parecchi
giorni

fu

commesso
la

dal

Re

cinque
Padre,
ri-

soltanto

dopo

morte del

esonerando dal suo servizio, per vecchi


sentimenti
instillatigli

da

cortigiani,

il

mini-

stro conte Bogino, che poteva

ben a ragione

chiamarsi

il

Colbert piemontese, avendo per

quarant'anni, con

senno illuminato e

colla

maggior
interna
poi,

rigidit, diretta la politica estera

ed
fu

del

paese. Vittorio
il

Amedeo

111

durante quasi tutto

suo regno,

attor-

NEL 1793
niato da

15
di

uomini, per
i

la

maggior parte

mediocre levatura,

quali

non seppero metqualit,

tere in valore le sue

buone

mode-

randone
i

gli

impulsi generosi e attuandone

nobili propositi.

Certo che non ebbe

il

Re

la

gran mente

ed

il

forte carattere del Padre, e sopratutto


lui,

manc a

come

del resto a tutti gli altri


l'intuito delle condizioni

Sovrani d'Europa,
in cui

trovavasi la Francia; quindi non prele

vide
tutti

conseguenze della rivoluzione, che

colse alla sprovvista,

non seppe reagire


lo

alla corrente

che apertamente

spingeva
frenare

contro la Francia repubblicana, n


gli

impulsi generosi del suo carattere caval-

leresco;
la

ma

nella sventura

non smenti mai

fierezza

la

dignit

della sua

Casa e

del

suo popolo. Ed appunto suo gran mequello di aver resistito tenacemente


tutti
i

rito fu

per quattro anni, solo fra


italiani,
all'

capi di stato

invasione

francese.

Scaturiva
del

cos

la

prima
per

concreta
la

affermazione

concetto

cui
il

monarchia piemontese

doveva divenire

nucleo embrionale di forpolitica

mazione dell'indipendenza ed unit

l6

AUSTRIA E PIEMONTE
il

della nazione: era quello

germe che

do-

veva dare

frutti rigogliosi

nel secolo

XIX (i).
cos deli-

All'inizio

della

rivoluzione

francese le

ligure dei ministri del

Re appaiono

neate dagli

scritti
il

del Bianchi e del

Patono (2):

agli interni,

conte Pietro Graneri,

uomo

di spirito

ed
il

istruito,

ma

poco temperato;
di

agli esteri,

conte d'Hauteville,

modesta
ta-

intelUgenza

mentre sarebbero occorsi

ci)

V. Domenico Carutti

Storia delia Casa di Savoia


n

durante la rivolueiotu e l'impero

(voi. 9).

Da

tale scrtto

appare u Vittorio Amedeo

III

completamente

inetto,

mentre
di

dallo studio particolareggiato di queir epoca e dall' molti documenti, la


in

esame

figura

del
e

Sovrano invece lumeggiata

modo alquanto diverso

con tinte

meno

scure. Codesto
lo

convincimento era gi in chi scrive, quando

vide autorein

volmente confermato, sebbene con soverchio ottimismo,

uno studio

del prof. A. F.
di

Trucco premesso

alla corrispon-

denza del marchese

Gordon {Rifiata di Storia, Apte, Arfascicolo

chtoiogia della provincia di AUssandria,


luglio-settembre 1909).
(a)

XXXV,

N. Bianchi

Storia delta Monarchia


voi.
I.

FitmomUsg dal

l'

17JJ sino al ldi


atoire

Memoires

pottr servir

hi-

de la dentire guerre des Alpes par Benoit Paiono,


ojfficier

ancien

Pimontois (Berlino, 1800). L'unico esemplare


la biblioteca del

che
cfr.

si

conosca trovasi presso

Ke

in

Tonno:
i

anche Robkrti
.

Benedetto Patono di Meirano

auot

Mmcirei

V.: Bibliografia.

NEL 1793
lenti straordinari
le

17

per risolvere brillantemente


difficili
,

questioni intricate e
di quel

della diplo-

mazia

tempo

ma probo
il

e di molta

dolcezza d'animo; alla guerra,

marchese

Giovanni
onesto,

Battista

Fontan

di

Cravanzana,
incompetente
di carattere

buono, munifico,
cose militari,
i

ma

affatto di

debole

e portato a favorire

suoi parenti e fra essi

principalmente

il

cav. Radicati, suo nipote e

primo segretario, dal

quale

era completa-

mente dominato.
L'influenza dell'ambiente
si

rileva,

per

quanto

si

riferisce alla politica estera, in

una

azione incerta
lta

poco accorta che contrafor-

singolarmente con quella sagace e

tunata seguita per lo innanzi dal Piemonte.

Le

relazioni tra Francia e regno di Sar-

degna, all'inizio della rivoluzione francese,

rano ottime; Vittorio


bino a quell'epoca

Amedeo

111

aveva
la

imperniato tutta

sua
si

azione politica sulla Francia, alla quale


era legato con patti, trattati e parentele.
figlie

Due

infatti di Vittorio
fratelli
il

posato due
^nte

Amedeo del Re di

Ili

avevano
il

Francia:

d'Artois ed

conte di Provenza;
PitmonU
a

la

De

Anto:io, Austria t

l8

AUSTRIA E PIEMONTE

principessa Clotilde, sorella di Luigi XVI,

aveva

sposato
III,

il

primogenito

di

Vittorio

Amedeo
Piemonte.

Carlo Emanuele, principe di

Minacciata da tutte

le

parti, la

Francia

rivoluzionaria cercava di assicurarsi la con-

tinuazione dell'amicizia, o
neutralit

quanto meno

la

del

Piemonte, sperando con ci

di poter rivolgere la

massa

delle sue forze

contro

nemici che premevano alla frontiera

settentrionale.

Ci

risulta in

modo

irrefutabile

da documenti ed

anzi,

da qualche accenno,

pare che, per raggiungere pi facilmente tale


scopo, la Francia avesse promesso
al

Pie-

monte

il

possesso del Milanese.


il

Invece, col dilagare della rivoluzione,

Re
di

di

Sardegna, a cagione anche degli

stretti

vincoli di

sangue che

lo

legavano

alla

casa

Francia,

cominci a

preoccuparsi delle

idee dei novatori, specialmente poi quando


affluirono in

Piemonte numerosi
i

fuorusciti,
il

gentiluomini e militari, fra


di Artois

quali

conte

ed

il

principe di Cond. Costoro,


la

rappresentando a vivi colori

triste
tal

situa-

zione del loro paese, influirono a

punto

NEL 1793

19

sull'animo cavalleresco del Re, da spingerlo

ad una
dente

politica
alle

generosa,

ma non

rispon-

esigenze del

momento, e poco

conforme a quella destreggiante, tradizionaU


della sua Casa.
resto,
il

tale linea di

condotta dei

Re

era molto probabilmente con-

fortato dalla fiducia

che

si trattasse di
1*

que-

stione del

momento

e che

Europa avrebbe

ben presto avuto ragione della rivoluzione.


Si manifestarono cos
i

primi malintesi colla

Francia,

acuiti

dal

fatto

che

fuorusciti

francesi profittavano dell'ospitalit


tese per ordire trame contro
il

piemon-

governo del

loro paese.
11

Re, nell'attesa che


per

la

rivoluzione fosse

soffocata,

premunirsi

contro
il

qualsiasi
rafforza-

possibile

sorpresa,
difesa

ordinava

mento

della

dello Stato sia coll'au-

mento

delle forze verso la frontiera, sia colla


riat-

costruzione di opere fortificatorie e col

tamento

di altre

ci che riesciva

poco

utile

ed imprudente, poich mentre quelle misure


erano
insufficienti a salvare
il

Piemonte da
alla

un'invasione,

davano invece pretesto

Francia di insospettirsi maggiormente. Cos

20
pure, nel

AUSTRIA E PIEMONTE
luglio del

1790,

non volendo,

colla

presenza

suo rappresentante a
il

Parigi,

riconoscere per legittimo


stituente,
il

potere della Cofutile

richiamava

di l,

con

motivo,

proprio

ambasciatore,

marchese

de

La
il

Tour de Gordon;
marchese
di

in seguito a ci,

anche

Choiseul, ambasciatore francese

a Torino, lasciava la sua sede.

Successivamente, nel luglio


peratore Leopoldo
II

1791,

l'im-

d' Austria,

considerato

come

il

campione
al

della
di

reazione

armata,

faceva anche

Re

Sardegna proposte
delle

vaghe per un'eventuale azione


tenze europee contro
la

po-

Francia, alle quali


III,

proposte Vittorio
indignato

Amedeo

maggiormente
imposta
a

per

la

costituzione

Luigi XVI,

dava incondizionata adesione,


si

senza per che


concreto.

addivenisse ad un accordo

Sempre
alla

pi

progredendo
il

preparativi

frontiera

piemontese,
ministro

generale Duesteri
di

mouriez,

nuovo

degli

Francia, nel

marzo

1792, ordinava al proprio

incaricato d'affari a Torino, M.' de Lalande,


di chiedere al

marchese

di Hauteville quali

NEL 1793
erano
le

21

intenzioni del
"

Re

a riguardo della
es^.

Francia,

dacch la nazione non doveva


stti

sere pi incerta

numero dei suoi nemici


le

Rispondeva

il

governo sardo dando

pi

ampie assicurazioni
sicurazioni
di

sui suoi sentimenti, asin


111

ribadite

una

lettera privata

Vittorio

Amedeo

a Luigi XVI, con-

tenente proteste di amicizia personale.


Nell'aprile

successivo

Dumouriez,

per

dare nuova prova del suo desiderio di avvicinarsi al lazioni


di

Piemonte

col riannodare

le

re-

diplomatiche,

prendeva

l'iniziativa

nominare un nuovo ambasciatore presso


Torino, designando a tale carica
accreditato
nella stessa

la corte di

M.' de Smonville,

qualit presso la repubblica di

Genova, senza
il

per chiedere preventivamente


del

gradimento

governo sardo,

al

quale

il

nuovo am-

basciatore era stato dipinto


di torbidi. Perci Vittorio

come provocatore

solo

si

rifiutava

di

riceverlo,

Amedeo III non ma ordinava


governo
di

fosse trattenuto ad Alessandria in attesa


delle spiegazioni chieste al

Fran-

Iche

cia.

Questo

fiero

atteggiamento del monarca


la

sardo, se

salvaguardava

dignit

sua e

22
dello Stato,

AUSTRIA E PIEMONTE

non era per

in

armonia

colle
il

esigenze del momento, tanto pi che

S-

monville dicevasi latore non solo di proposte


di

accordi,

ma

anche

dell'offerta della co-

rona

d'Italia quale

pegno dell'alleanza.
fatto le

Cos erano troncate di


lazioni
col

buone
ci

re-

governo

di

Francia;

che

port, poi, gravi conseguenze pel Piemonte

che

dovette,

con

un

piccolo

esercito,

so-

stenere da solo l'impeto delle truppe rivoluzionarie, forti di

numero
di
tutti

e di entusiasmo,
gli

e
la

subire,

primo

stati

europei,

bufera napoleonica.
di

A
e

giustificazione del
dei suoi ministri

modo

agire

del

Re

occorre riconoscere che

le

condizioni in cui
difficili;
i

vennero

a trovarsi erano assai

pregiudizi dell'epoca
trattare

non comportavano
agli

di

con un governo che

occhi dei

Sovrani europei, assoluti e di

diritto divino,

appariva non altro che un'accolta di rivoltosi

senza fede. Inoltre, probabilmente,

si

volle

vedere

nell'azione

conciliante

d'oltr'alpc,

soltanto un raggiro per accorrere indisturbati


alla difesa della frontiera nord-est, salvo poi

a rompere

patti

quando

il

pericolo

fosse

NEL 1793
scongiurato.

23
l'

D' altronde,

alleanza

colla

Francia avrebbe potuto portare ad un'invasione per parte dell' Austria, mentre la frontiera orientale dello Stato era sguernita,
il

ed

governo

di Parigi

non sarebbe

stato molto
di

probabilmente in grado di dare aiuto


mati,
e la

ar-

avendo

l'esercito

non ancora organizzato


dalla coalizione.
il

Sciampagna minacciata

Infine, la neutralit

appariva giustamente

peggior partito, giacche avrebbe messo Io


Stato in bala del pi forte dei vicini.

Dopo
rigi

ulteriori

scambi
i

di

note diploma-

tiche e di spiegazioni fra

gabinetti di Pa-

di

Torino, ostinandosi quest'ultimo


il

a non voler ricevere


l'incaricato
d'affari
la
di

Smonville, anche

Francia

lasciava

il

maggio

capitale

piemontese,

senza
di-

prendere congedo dal Re. Le relazioni


plomatiche fra
i

due paesi erano cos comle ostilit

pletamente rotte e
virtualmente aperte

potevano
vi

dirsi

(1)

senza che

fosse

propriamente una dichiarazione di guerra.

(i)

t'aiuta la missione Smonville, la Francia


di poter riuscire

non abbanil

don ancora l'idea

ad avere alleato

Pie-

34

AUSTRIA E PIEMONTE

Gran ventura sarebbe


monte se avesse saputo

stata per

il

Pie-

subito, con ardita

iniziativa offensiva, profittare del

momento.

Invece a Torino

si

tergiversava, cullandosi
e,

in chimerici progetti

quel che peggio,


le

indugiandosi nella vana convinzione che


ostilit

non sarebbero incominciate ad ogni


dichiarazione

modo senza una


guerra,
della

formale

di

quale fecero naturalmente a

meno
sere

Francesi,

quando ritennero
la

di

esil

pronti

ad invadere

Savoia

ed

Nizzardo.
I

preparativi dalle due parti proseguirono

con maggiore alacrit da quel momento.

monte; cessate

le

relazioni ufficiali fra


;

due governi, suben-

trarono quelle officiose

certo Audibert Caille, incaricato dal


te trattative, protrattesi

Dumoure?;, tu l'intermediario;
alla fine di agosto,

sino

non approdarono a nulla per decisa av>


riportati

versione del governo piemontese (Vedi documenti

neir articolo citato della Rivista di storia,


dilla provincia di Alessandria, sotto
il

txrte,

archeologia

titolo: Estratti dalla

eorrispondensa tra

signori

Attdibert

CailU t conte

Virtttt

relative alle aperture fatte dalla

Francia a S. M. per meaao Questa corrispondenza con-

del predetto

Audibert Caille
irrefutabile
il

ferma
di

in

modo

desiderio intenso della Francia,

venire ad un accomodamento col Piemonte.

NEL 1793
Nel
zione

35

frattempo
dei

Luigi

XVI, per imposiguerra


al

girondini,
I,
il

dichiarava

Francesco
si

Imperatore d'Austria,

quale

era unito

Re

di Prussia (20 aprile 1793).

Gli Alleati
ai

si

sarebbero facilmente imposti

Francesi se avessero lanciato, con pronesercito in Francia;

tezza e vigore, un

ma
agalle

non cercando
e

essi

che

il

proprio tornaconto

non avendo alcuna idea decisamente


invece intomo

gressiva, s'indugiarono

piazze

forti

d frontiera,

perdendo un tempo
dalle truppe

prezioso, largamente
rivoluzionarie.

sfruttato

La
cese,

corte

di

Sardegna, mentre col


il

rifiu-

tarsi di ricevere

nuovo ambasciatore

fran-

assumeva una posizione decisamente


rappresentava
ai

ostile alla Francia,

governi
i

amici ed alleati la sua situazione ed


timori per ottenere al bisogno

suoi

assistenza e

soccorso, che riteneva in diritto di avere. Si

rivolgeva in quell'occasione anche

ai

governi

per raccoglierne in un sol fascio tutte

Italiani e forze

ed assumere un'energica attitudine

:ontro la Francia.

Ma

n popoli ne pnncipi

italiani rispo-

26

AUSTRIA E PIEMONTE

sero a queir invito, inermi e soddisfatti dell'

arcadica mollezza in cui vivevano. Furono

poi,

poco pi

tardi,

sorpresi

dal

giovane

generale Bonaparte, che fece loro ripagare


in

una

sol volta
le

beni ammassati nella lunga


dai loro

pace e

sciocche illusioni create

fiacchi cervelli.

La

storia

mostr
sia

in seguito

con quali incalcolabili danni


popolo che ha in gran

punito

il

parte

perduto

la
si

coscienza della propria personalit, che

acqueta

al

pacifismo ad ogni costo, e considi barbarie.

dera

le

armi quasi simbolo

Ed
sto-

questo

uno

dei pi

utili

ammaestramenti

che

si

possano trarre da quel periodo


presente e pel futuro.

rico, pei

Alle richieste del governo sardo aderiva


l'Austria,
col

ma

coli'

unico

scopo
tra

di
la

creare

Piemonte un cuscinetto
e
i

Francia
di

rivoluzionaria

ducati

di

Milano e

Mantova,

soli suoi possessi in Italia, offrendo,


di di

con nota del 24 aprile


il

quell'anno 1792,
truppe austriache

rinforzo di un corpo

stanziate nel

Milanese. Alla offerta era agal

giunta la proposta di partecipare


concerto, da stabilirsi

nuovo

fra le principali p-

NEL 1793
tenze,

27
affari

per intervenire insieme negli


ristabilirvi

di Francia e

l'ordine.

Nel

fatto

per,

il

Piemonte non solo non entr a


colle
corti

far

causa comune
Prussia per
la

di
i

Austria e di
Francesi avein vista es-

guerra che

vano

dichiarata alla prima,

ma,

senzialmente della scarsit dei rinforzi pronessi


Iella

dall'Austria,

gli

impegni

per

parte

Corte di Sardegna furono

limitati al

iAo punto di mantenersi su una minacciosa

difensiva di fronte alla Francia, con libert


per, nello stesso tempo, di operare attiva-

mente quando
teresse.

vi

fosse la possibilit e

l'

in-

L'accordo fra Piemonte e Impero,

anzich costituire un vero e proprio trattato


di alleanza, si

riduceva quindi ad un patto

di cessione di

truppe ausiliarie per parte

di

quest' ultimo.
In tal

modo

la

diplomazia piemontese,

seguendo
a

interessi

non suoi ed obbedendo

vaghi, cavallereschi obblighi, aveva, per

poco chiara

visione
la

del

momento

per

debolezza, tratto

nazione anzich ad una


doveri fossero

ambita alleanza,

in cui diritti e

corrispondentemente uguali, a rendersi man-

28

AUSTRIA E PIEMONTE

cipia deirAustria, la quale naturalmente tratt

da padrona

lo

Stato, che

spontaneamente
'

confessava di

non aver

sufficienti

energie

morali e materiali

per difendersi.

Questa

'i

idea di superiorit, inform


tici

tutti gli atti poli-

e persino le

operazioni militari;
del

l'Au-

stria,

profittando
stabil

contegno
le

remissivo
]

dell'alleato,

essa stessa
guerra,

modalit
]

del suo concorso

alla

impose one-

rose condizioni

per

il

mantenimento delle
fra
le

proprie

truppe,

scelte

meno

atte, e

invi in Piemonte buon

numero
e

di generali,

perch conseguissero onori


fornitori

ricchezze e
;

ad
la

arricchirsi.

Con
e
di

tradizionale politica di malafede


]

equivoci,

il

gabinetto

di

Vienna era
\

riuscito a

coinvolgere nella propria orbita


sottrattosi,

un paese
alle

per chimeriche idealit,


'

lusinghe dell'inquietante vicino: l'ani-

biguo compromesso che aveva posto l'Austria

a capo pi che a fianco del Piemonte,


la

'

vincolando
riore che
il

volont del

Re ad una

supe-

operava da

lungi, ne

menomava
dell'eser-

prestigio: la delicata

compagine

cito

veniva scossa dall'invadenza dell'alleato

NEL 1793
n

39

pieni

poteri

la

diplomazia,
ingerenze,

ormai
il

inerte

senza

dirette

dopo

fallimento della propria politica, aveva finito


col
alle
r^a

sottostare

al

fatto

compiuto, lasciando

armi e

al

destino V attuarsi di ci che

non aveva ne preveduto n scongiu-

rato.

Quanta differenza
^

dalla precedente poli-

tica di
la

casa Savoia, che aveva saputo, con


di

minaccia

passare improvvisamente dal-

l'ambita alleanza alla temuta inimicizia, farsi


trattare

come

alleata

bene accetta anche da

nazioni molto pi potenti del Piemonte, of-

frendo

il

proprio

appoggio sulla base


!

di

reali positivi

vantaggi

L'idea

di

operazioni attive era per ben

radicata nella
tutti
i

mente

del

Re

che,

solo fra

Sovrani del tempo, scendeva in campo

seriamente e lealmente nell'intendimento di

combattere ad
concetti
cetti

ogni costo

la

Francia, con

decisamente offensivi. Questi conchiaramente


in

risultano

una

serie
la

documenti nei quali riassunta


seguita
dal

po-

Piemonte
delineati

in

quella congli

Ica

genza

sono

nettamente

30

AUSTRIA E PIEMONTE

intendimenti del Re, purtroppo non tradotti


in atto (i).

Del resto

il

risultato

delle deliberazioni

prese nel congresso dei generali e dei Principi alla

presenza del Re,

il

9 agosto 1792,
nota apposta a

pu dedursi
margine
di

dalla seguente

una memoria riguardante due

dei progetti d'invasione in Francia, discussi

nel predetto congresso:


"

Le Roi a determine : qu' on mettrait

tous les corps d*arme de Savoye, Nice et des

Alpes sur pied de guerre pour soutenir Vctat


de dfensive avec vigueur
l'offensive, ou, et
et,

se tenir prt
les

comme d*aprs

circon-

stances

il

sera ordonnc, que l'on fera venir

les troupes

du Milanois aussitt qu*


.

elles se-

ront prete s marcher

Come
billino, e

tutti

responsi

dei

consigli

di
si-

guerra, irresponsabili, questo era vago,

rappresentava un compromesso tra

r idea offensiva del Sovrano e quella incerta


della

maggioranza dei

gf-iifMili,

un

mezzo

(i)

Archivio

di

Suto

di

Tonu>

add2oDe Imprese MiUur.

NEL 1793
termine, cio, che

31
la

denunziava

mancanza

di qualsiasi idea netta.

Le
la

trattative tra

Piemonte e Aubiria circa


si

cessione di ausiliari,

trascinarono lungo

tempo con
inspirata pi

pochi
ali*

risultati,

poich

questa,

interesse che al sentimento,


di
le

pur largheggiando

promesse, tendeva a
lunghe, subordinando
incerte

Mandar

le

cose per
a

oncessioni
difficili

condizioni

od assai

verificarsi

breve scadenza, in
ritar-

modo da
dare o
(|uanto

poter sempre avere agio di


rifiutare,

secondo

la

convenienza,

aveva

promesso.
delta
le

Era

una

nuova
politica

manifestazione
ustriaca.

tradizionale

Ed

invero

proposte austriache,

contenute nella circolare del 24 aprile 1792,

non furono attuate che nei primi mesi del


'793 lasciando isolato, .sino a quell'epoca,
il

piccolo Stato,

il

quale, nel frattempo, ebbe

subire la

duplice invasione della Savoia


colla

del

Nizzardo,

perdita

di

quelle

Provincie, perdita molto probabilmente

non

malvista dall' Austria, dacch concorreva a

conservare vivo
lonte,

l'

ardore bellicoso del Piealle

ed a tenerlo vincolato

Alpi, a

32

AUSTRIA E PIEMONTE
tutela

maggior
d' Italia.
Il

dei

possedimenti

austriaci

Re
pi

di

Sardegna per ottenere che fosse


efficiente
il

reso

promesso aiuto

di

truppe, insisteva presso la Corte di Vienna


a

mezzo
di

del

suo inviato straordinario mare

chese

Brme

laboriose

trattative

si

svolsero col cancelliere austriaco Kaunitz


In questa occasione,
il

(i).

Re chiedeva anche
austriaco

r ausilio

del

generale

Ferraris

perch

lo assistesse coi suoi


;

lumi e col suo

consiglio

e V Austria
il

si

dichiarava pronta
richiesto

inviargli

generale

ovvero

qualunque

altro dell'esercito

imperiale d'Iin seguito


il

talia (2). In effetti fu

concesso
fu

generale
(I)

De

Vins,

ma
al

questa grave
il

jat-

Le note scambiatesi
il

riguardo fra

pleoipoteaiiario

piemontese ed

cancelliere austriaco sono contenute nel vo(n. 4) della Bi-

lume

Manoscritti diversi di storia patria

blioteca del

Re

sotto

il

titolo

Extrait de notes et rpooses


les

de

la

Cour de Vienne au Marquis de Brme touchant


cette

engagementa pris par

cour-l

envers celle de Turin

depuis 16 juin 1799 jusqu' au aa mars 1793


(9)

V. nello stesso precedente volume della Biblioteca del


Copie de dpche du

Re

Roi de

Pruasie au Baron de
le

Chambrier, son ministre prcs de S. M.


in data 24 lug-lio 1799.

Roi de Sardalfne

NEL 1793
tura

:^:^

per

il

Piemonte

poich

mise

il

Re
ogni

sotto la tutela di
cit

un capo militare che esermalafede,


intralci

doppiezza e

energica azione ed ogni iniziativa di offesa


per parte dell'esercito sardo rendendo sterili
i

risultati

anche dei combattimenti pi

importanti e fortunati.
Alle pigre e inconcludenti

minacce

del-

l'Austria e della Prussia, la Francia rispon-

deva con armamenti tumultuarli, formando


in tutta fretta battaglioni

di volontari, corpi

franchi,

compagnie dipartimentali ed improvi

visando

comandanti
la

1'
;

esaltamento degli

animi era prodigioso;


la disciplina
;

marsigliese sostituiva

le
si

idee di libert, eguaglianza

fratellanza

giudicavano

irresistibili,

rerta e facile appariva la vittoria. Nel luglio


>i

formava una nuova armata, detta de/ mez-

zogiorno, che
dersi in

doveva poi

in

settembre scin-

due: armata delle Alpi e annata


circa

del

Varo; erano
le

venticinquemila uoforti,

mini, oltre

guarnigioni delle piazze


soldati,

per

la

maggior parte giovani

poco

disciplinati e

non

tutti

completamente armati.
si

Mentre

il

governo piemontese
t

ostinava

De Antonio, Austria

Pi^monU

34
a ritenere

AUSTRIA E PIEMONTE

ancora lontana

la

guerra,

nella

convinzione che quello francese non avrebbe


osato attaccare

per primo,

e,

in attesa dei

promessi rinforzi austriaci, proseguiva nei


preparativi di difesa
(i),

gravissimi avveniIl

menti succedevano in Francia.


Luigi

agosto
e con-

XVI

era rinchiuso nel

Tempio

temporaneamente venivano
citi

dislocati gli eser-

alla frontiera.

Il

fatto

che

le

operazioni

erano rivolte sin da principio esclusivamente


contro
gli

Austro-Prussiani, pareva confer-

mare

l'idea di Vittorio

Amedeo, che

suoi

domini sarebbero stati


Il

rispettati dalla Francia.

20 agosto cadeva
in

Longwy ed
Europa
la

il

20

set-

tembre rimbombava
di

cannonata

Valmy.

In

seguito

a quelle due vittorie


tratto
le

che

cambiavano d'un

condizioni

della guerra e rivelavano la poca consistenza

degli

alleati,

il

governo francese ordinava

(t)

Per l'esame particolareg;giato delle coodizioai

militari

del Piemonte all'inizio della guerra contro la Francia rivolu*


zionaria,

hawi uno

studio compilato dal roaf^^ore Brancaccio.

L*

istitti*ioH militari del

dtuato di Savoia e del rtgno di

ardtgna dai ifo


ra^one.

ai iSjg >

non ancora reso

di

pubblica

NEL 1793
al

35
il

generale Montesquieu di attaccare


si

Pie-

monte; questi
operazioni

riserv la direzione delle


la

contro

Savoia e incaric
invadere
la

il

generale Anselme
Nizza.
In

d'

contea di

quel
in
di

frattempo
Milano,

(23
il

settembre)

si

stipulava

fra
il

gen. maggiore
di

marchese

Brz, per

Re

Sardegna,

ed

il

conte Stain,

comandante generale della


per T Imperatore,
il

Lombardia

austriaca,

la la

convenzione riguardante
guerra contro
liario
la

concorso, per

Francia, di un corpo ausi-

di truppe austriache.

La convenzione
italiana

originale, scritta in lingua

molto primitiva, contiene minutissime


tutte a

norme amministrative,
corpo austriaco,
negli
al

vantaggio del

quale, fra le altre cose,


la

accampamenti sempre riservata


(i).

destra

Quarantaquattro anni

di

pace ininterrotta
lo

avevano indebolito

in

Piemonte

spirito

A,

>^.4^oMi ^oiiveozione trovasi nell'

Archivio di Stato di
di

{forino.

Sex.

Materie

Militari -

Levata

truppe atra-

iere -

Mazzo

1*

d' addizione.

36
militare;
i

AUSTRIA E PIEMONTE
pregiudizi

accumulatisi durante

quel lungo periodo, avevano a poco a poco


insinuata la convinzione che troppo onerose

fossero quelle armi che pur avevano, attra-

verso

mille

perigliose
di

vicende,

portato

il

Piemonte

allo stato

benessere e di pre-

stigio in cui si

trovava,

mentre

ri tene vasi,

se

non impossibile, almeno molto remota

qualsiasi eventualit di guerra.

Vittorio
i

Amedeo

III,

pur non possedendo

talenti militari del

Padre, aveva dimostrato

speciale predilezione e grande interessamento

per l'esercito devolvendo buona parte delle

economie paterne per aumentarne


tivi,

gli

effet-

imprimere
le

forte

impulso all'istruzione
in
la

raccogliendo

truppe per

appositi campi,

ed

esercitandole,

prima

volta,

in
la
le

grandi manovre.

Ne aveva
terreno,

dimenticato

preparazione

del

migliorando

fortificazioni di

Tortona e Villafranca.

Ma
e
il

se

si

curava l'istruzione delle truppe


fattori certa-

rafforzamento del terreno,

mente considerevoli, non veniva data tutta


la

dovuta

importanza
dei

quello

ben

pi

essenziale,

quadri,

che

dell' esercito

NEL 1793
costituiscono

37
favoritismo

l'anima.

Il

ed

il

nepotismo, perniciosi dovunque, esiziali negli

ordinamenti
tratisi

militari, a

poco a

poco

infil-

nell'esercito,

avevano portato
di

agli alti

gradi buon
scadenti
vidie,
I.a
:

numero

uomini mediocri o
in-

di qui

ambizioni insoddisfatte,

mal

celati rancori.
il

lunga pace ed

debole carattere del


l'ingiusta distri-

Sovrano avevano permesso


buzione
inetti,
la

di cariche e di gradi fra cortigiani

loro parenti

protetti, giustificando
i

sfiducia dell'esercito e del paese verso

comandanti superiori. Questa sfiducia


lava
al

si rive-

momento

del pericolo, allorch, tratil

tandosi di scegliere
si

comandante supremo,

ricorreva poco dignitosamente all'Austria,


in

mentre

Piemonte non mancava qualche


il

buon generale che valeva almeno quanto

De

VMns. Del

resto,

la

scelta

di

qualsiasi

generale piemontese, per quanto mediocre,


era certamente
pi
utile

per

l'andamento

della guerra che porre

un generale straniero

a capo

dell' Esercito.
il

I^M
il

L'esclusione di uomini come

Silva e

Brz (l'autore dei Prjugs militaires)

38

AUSTRIA E PIEMONTE
di

che godevano stima


dell'esercito, era
giani,

valenti e

fiducia
di corti-

dovuta a camarille

la storia

purtroppo
poich

ci

ammaestrava

questo
lo
si

riguardo
stesso

cinquanta anni
le

dopo

errore con

sue consedel 1849.

guenze

ripeteva nella

campagna
di

Di questi favoritismi e
stizie,

queste ingiu-

di

cui

si

manifestavano
si

qua e

l
il

parecchi germi,

fa

eco specialmente
casi
il

Patono,

il

quale denuncia
fatti.

particolari

con nomi e

Secondo

Patono, dopo
il

Carlo Emanuele
delle istituzioni

III

scompare

buon fondo
si

militari, e

non

bada pi

che

alle

apparenze. Si attirano nell'esercito


ricchi;

nobili

degli
et

ufficiali

si

fa

"

une

troupe de court tsatis

des court isans des per,

sonnes qui parlent de tactiquc

mentre
o

veri

competenti
parte.

sono
si

dimenticati

messi da
delle
ri-

Quando

vuol
le

tentare

forme, per diminuire

spese troppo
si

forti

per l'esiguo bilancio, non

ha

il

coraggio

di toccare gli alti gradi di cui vi pletora.


11

corpo degli
il

ufficiali di
si

quei tempi, sempre


rispetto

secondo
alla

Patono,

pu dividere
:

provenienza

in tre categorie

"

La prima

NEL 1793

39

romprendeva gli

ufficiati lisciti direttamente

dalla casa paterna o educati in collegi stranieri ; la seconda quelli provenienti dall'ac-

cademia reale
arruolatisi pi

dai paggi ;

la

terza quelli
defi-

meno volontariamente,
Se gli

cienti di studi preparatorii.

ufficiali

usciti dalla

prima

classe

erano in massima erano in generale

discreti, quelli della seconda

rangs au coin de V gnor2inct, professavapto


Itamente chi l'empiet
e

chi

il

libertinaggio

coi discorsi piii disgustanti. Infine quelli della

terza classe,
ottimi,

se

non erano

certamente

tutti

davano

tuttavia, pressoch lutti, esem.

pio di laboriosit e di senno

Questi giudizi del Paiono, sebbene non


scevri

da esagerazioni

(i),

servono a dare

un' idea deli' ambiente.


Il

buon seme antico non era andato per

del tutto distrutto nell'esrcito e nel paesfr,

nonostante

germi morbosi

infiltratisi:

molte
presso

buone qualit sussistevano


gli

tuttavia, e

stranieri
di

il

soldato

piemontese godeva

ancora

gran prestigio.

(t)

V. Bibliografia N.

31.

40
I

AUSTRIA E PIEMONTE

Krebs

e Moris,

non
gli

sospetti di favoriufficiali

tismo, asseriscono che


tesi

piemon-

erano

"

beaucoup mieux au courant des

oprations militaires en montagne que les


trichiens
,,

Au-

(i) e

definiscono

il

soldato pie-

montese

"

sobre, endurci la fatigue, brave,

sountis une discipline ferme et douce la


fois

(2).
il

E
tese
"

Bouvier definisce

l'

esercito piemon-

arme

robuste, alerte, bien que conduite

avec mol lesse


II

(3).

generale

austriaco,

barone

Colli, nel

lasciare V

armata della contea


1793
al

di Nizza, scri-

veva

il

9 ottobre
:

generale barone
suis,
et

Dell era

"

Vray comme je

je serai

toujours, je reconnois de vtre seul zle


le

pour
mot,

service

du Roi,

et

de

V amiti pour
et

aussi bien que de la bravoure


de toute
e ette
l'

discipline

arme,

les succs

que

/ ai

eu dans

campagne. Le courage que

cette

arme
une

a tmo igne dans toutes


vertit

les occasions^ est

communc
^'a}:.

tout militaire.

Je n'enfus

(1)

as-

(2)

Pagr. :o.

(3)

Bonapcult en

Itali*

MJ96

<

ptp.

yx

NEL 1793
jamats surpris,
et

41

je

le

devais esprer d'une


:

nation qui fui toujours brave

mais

la fer-

mete, la constance avec laquelle toute a brave les


neige,
le

Varmee

orages,
et

les les

vents impetueux, la
continuelles

froid

fatigues

occasionnees

par
de
la

la
/'

proximit de l'ennemt,
les

les difficults

eau dans
dri

chaleurs, et

du
les

hois

dans

rigueur

frnid,

mritent

plus justes eloges


Intne
il

(1)

Patono, ponendo termine ai suoi


si
:

Mmoires, cos

esprime,
"
.

rivolgendosi

ai

soldati piemontesi

hraves guerriers
ici le

anmoles
sincre
et

l'

honneur, daignez recevoir

homntage de
sensibilite
:

ma

respectueuse esttme
f
((

de

ma

sii vobis terra levts


et fidles

vous,
t>atrie,
le

defetiseurs

getwreux
j*

de la

soldats doni

ai si souvent admirr

zle, la vigilante activite, la constance, la

patience, la sobrie'te, la discipline, la probite,

r honneur,
rades

la subordination et le

courage

in-

trepide^ permcttez
et

un de vos anciens cantaici

atnis de

payer

un

iribut

que vos

<i)

Uttrt
<ii

thi

gmrtU tmron

Colli

mt gmnmumm DtUtra

{Gaaattta

Torino del i8 decembre 1793).

42

AUSTRIA E PIEMONTE

vertus ont si bien mrit, en declarant qtie

vous vous couvrirez toujours de gioire, si oh

touffe

pas chez vous

l*

mttlation et si vous

tes

guids par des chefs

et

des officiers digttes

de vous

commander
infatti
il

Ed

piemontese

era

per

ata-

vismo soldato neir anima, sobrio, abituato


alle privazioni

ed

alle pi

dure fatiche una


;

corrente di simpatia e di affezione passava

animatrice e cementatrice fra ufficiale e gregario, cosicch

ne risultava una disciplina

severa, ma, nello stesso

tempo, convinta e

paterna.

La

religione,

alleata

alla

patria,

in

un

popolo religioso per natura e per tradizione,

dava forza
il

e vigore ai pi nobili sentimenti


coli'

clero

concorreva

esempio e con

la

parola a ravvivare nei cittadini T amore alla


patria ed al

Sovrano

(i),

e ad eccitarli alla

(i)

sintomatico al riguardo un

catechismo stampato
soldati
s'
;

in in

Torino nel 1793 dalia stamperia Kea per uso dei


esso
i

si

ravviva e

si

eccita

il

sentimento patrio e

iovitano
la gloria

militari

a combattere

valorosamente per l'onore e

del Sovrano.

Caratteristica nella

sua semplicit e

la

preghiera per

>^L 1793
azione,

43
rinfocolati
alle

sentimenti

questi

mag-

giormente dair avversione


rivoluzionarie, e dalla

nuove idee
alle vio-

repugnanza

lenze di cui la Francia era teatro sanguinoso.

Dinanzi

al

pericolo

che minacciava

la

patria, si ridestarono le antiche energie sopite, si

riaffacciarono
i

sentimenti pi nobili,
le

furono dimenticati
criminazioni e
la

vecchi rancori e

re-

nazione rispose con entututti

siasmo all'appello del Sovrano;


concorrere; danari ed oggetti
privati, argenterie delle

volevano

preziosi dei

canoniche, rendite di

:K)ldati

prma della
:

batta(;lia,

che a

titolo

di

curiosit qui ai

riporta

Dio

tiellt

Armate,
il

io

corro dove mi chieuna


sosttrutt
le
il

il

lostro

mando ; animate
io onnipotente,

mio coraggio,

mio

brcucio.
la

io

metto in voi tutte


;

mie sfieroMM;

K-

littoria dipencle

da Voi, o Dio forte


il

io

ho nulla a temere

r me

non aandonate

vostro servo,

Dio

delle

mise-

ricordie.

Dio della Verit,

io credo

fermamente quanto

avete rive,

lato alla vostra Chiesa, io vi

amo

pi d' ogni creala cosa

10

pento di
i,

tutti i

commessi
affine

peccati,

dei quali prometto con-

potendolo,

di ottenerne per merito di Gesti

isto la remissione, e l'

indulgenta che a nome della Chiesa


".

viene applicata. Cos sia

(Copia del catechismo trovasi


I).

ir A. di S. di Torino, Sez.

44

AUSTRIA E PIEMONTE

decorazioni venivano generosamente cedute

per rinsanguare l'esausto erario; era una


.

gara

di

elevato

patriottismo

fra

le

varie

classi sociali, indistintamente.

Tutti gli idonei alle armi

si

raccoglievano

attorno

all'esercito:

quanti

non potevano,

per

et

per

acciacchi, prestare servizio


alla

militare,

concorrevano

guerra col danaro.


accentuatosi

In

quell'entusiasmo

generale,
la

maggiormente dopo

sorpresa della

Sa-

voia e della contea di Nizza, una sola nota

non armonizzava, anzi veniva ad


deleteria

esercitare

influenza,
affidato

il

comando
un

supremo
au-

dell' esercito

ad

generale

striaco.
11

Patono, che combatt in quelle camdegli

pagne a fianco

Austriaci,

parla

di

questo contingente inviato dall'Austria in


ausilio
dell' esercito
"

piemontese,

come

di

una accozzaglia
ious
di
les

hizarrc de dserteurs de

pays

aggiunge anzi che uno


si

questi reggimenti

era

"

Idchement
in

lasciato

prendere prigioniero

Sassonia,

da un distaccamento prussiano, senza colpo


ferire.

Erano insomma o vecchi

soldati ca-

NEL 1793
richi di ferite,

45
alla

ma poco
i

atti

guerra di
"

montagna, che
vrends pres

Francesi chiamavano

re-

banditi

dall'

improprio

nome

di croati, organizzati in

corpo franco,

pi desiderosi di furto e di bottino che


di gloria:

non

un esercito

in

tutto di di

novemila
al

uomini,

ben

poca cosa

fronte

gran

numero

di generali inviati. Infatti,

a capo di disforme,

questa gente,

male

accozzata e

erano

generali

De

Vins, Strassoldo, Colli,

Provera e Argentau, persone gi molto decorate,

ma non

ancora arricchite come quel


il

onte
'lusa

Bennefeld, che
,

Patono

"

honoris
for-

ricorda

come uomo che

nelle

niture si arricch e molto.

Una profonda
dalla

avversione, dunque, creata


reciproca
dai
situazione,

diversit
gli

della

divideva

Austriaci
il

Piemontesi: da
le pre-

[)arte austriaca,

comando supremo,
burbanza

ferenze,

lauti stipendi, la

di ap-

partenere ad un grande stato, la presunzione


del

sapere,

il

disprezzo
;

degli

ufficiali

e
la

delle truppe piemontesi

da parte nostra,

coscienza di costituire
tutti

la

maggioranza, di sole

gli

oneri e

spese di guerra;

Inere

46
la

AUSTRIA E PIEMONTE

conoscenza della montagna

e del

modo

di guerreggiarvi.
]

Quest'avversione tra Piemontesi ed Austriaci traspare


tutti

in

modo

evidentissimo da
tanto che

gli

scritti

dell'epoca,

vien
fra

"

fatto di chiedersi se si

odiavano

di pi

loro gli alleati


"

od

nemici.
\

j an fan pi 'd

mal j

A Iman
i

amis

che

Franseis nemis

dicevano, in versi

barbari,
di

ma pieni di significato, Piemontesi allora. E dualismo, causa principale


il

dei rovesci subiti dagli alleati, di continuo


rilevato dai
li

Krebs

Moris:

il

Bouvier, anzi,
l'

dice

"

diviss,

presque

hostiles

un
j

i*

autre par les sentiments intimes,

par

les

djfrences de
tout

temprament
.

et

d'allures sur-

par

les intrts

Infine le relazioni dello Stain e di gran

parte

degli

ufficiali

austriaci

che

presero

parte a quella campagna,

specialmente del
l'

De
li

Vins, confermano

appieno
Piemontesi,

odio che
j

animava contro

quali

li

ricambiavano degli
land
per nei

stessi

sentimenti,

rive-j

loro

scritti

minor accani*

mento.

NEL 1793
L' Austria
esercit
la

47
sua azione nelle
le

operazioni

nostre

durante

guerre della

rivoluzione per

mezzo

del generalissimo

De
si

Vins, che lo stesso

governo piemontese

era attirato in casa, gratificandolo del titolo


di

ispettore generale delle amiate.

La

crea-

zione di questa

carica

era dovuta

ad un

compromesso, ad una mezza misura, per non


far

dispiacere

all'

Austria amica. Dalla ded* ispettore,

nominazione stessa
l'idea d

che includeva

sorveglianza,
quella
di

controllo, indirizzo,
si

ma non
direzione

comando,

comprende

come non
operazioni

fosse sfuggita V impossibilit della

unica su
delle

tutti

particolari delle

armate.
si

Ma
il

nel

fatto

av-

venne diversamente, e
ibrido

cre un supremo
prestigio
dei

grado a sminuire

comandanti delle armate stesse, ad

intral-

ciarne l'azione ed a togliere loro ogni slancio

ed ogni energia, sottomettendoli ad un unico

capo che da Torino

li

dirigeva minuziosa-

mente, ignorando situazione e bisogni delle


truppe e senza alcuna conoscenza del terreno.

Tale grossolano errore di organizzazione


era aggravato dal
fatto che,

pur astraendo

48

AUSTRIA E PIEMONTE

dal valore personale del generale


questi

De

Vins,

aveva relazioni

dirette

coi

coman-

danti austriaci in sottordine ai generali pie-

montesi,
tanto col

comunicava

pure

direttamente
della

comandante generale
col

Lom-

bardia austriaca, quanto

ministro della

guerra dell'impero.
I

Mmoires del Thaon de Rvel, desunti


chi

dagli appunti di

prese

parte
l'

quelle

campagne
dono bene

sent

direttamente

influenza

dell'azione del generalissimo austriaco, renl'idea

dell'ambiente,
:

quale

'

tra-

spare da ogni passo di quel libro

difensiva

ed inerzia imposte sempre quando, agendo


attivamente,
risultati;
si

sarebbe potuto avere buoni

prove continue della freddezza e

della gelosia del

De Vins;
rilevare,

intralcio

che questi
(i).

faceva ad ogni operazione ecc.


il

Anche
la

Guerrini

fa

documentandola,

(i>

L' azione del

De Vins

arK:uUraente riassunta

nei

seguenti versi (riportati dal Thon


ripetuti dai

de Revel> che venivano

Piemontes
est Jori,
il

Q4ad l'tHHt$m

n mt

iju

n nr

J uui

/nw

ti4it,^,>fr,

Quand

il est

/mle qu'
et

ftutt st r*pomr.

Din* oii lou

De Vins

renerete !

NEL 1793

49

funesta azione ritardatrice di ogni pensiero


di

ogni azione esercitata

dall'

Austria e

la

meditata inerzia del

De

Vins.

L'allegata incapacit
escludersi, perch
in di

sua

pare

bia

da

godeva fama

di valente

un esercito che pur aveva un complesso


buoni generali.

E neppure
il

la

malferma
di

-alute

pu

giustificare
i

suo

modo
le

pro-

edere,

lutti

documenti provano

le tergi-

versazioni del

De Vins
dal

per tirar

cose in

lungo, in obbedienza molto probabilmente a


direttive avute

governo del suo paese,


sola idea ben netta

sceso in

campo con una


il

e precisa, trarre cio


bile
Il

maggior

utile possi-

da quel rivolgimento.
Re, preoccupato dell'inazione del De

Vins, incessantemente lo spingeva ad agire,

ma

invano, poich questi opponeva continue

difficolt,

erigendo a sistema
la

la

resistenza

passiva, contro

quale s'infrangeva l'animo

poco risoluto del Sovrano.


In proposito esiste

una

lettera di Vittorio

Amedeo

III

al

generale

De

Vins, in
il

data

settembre 1793, nella quale

Re, accon-

ntendo a malincuore

al

rinvio di

un giorno

50
di

AUSTRIA E PIEMONTE

una operazione gi
il

stabilita,

prende

oc-

casione per incitare


spiegare
le

generale austriaco a
la

sue cure per

buona
si

riuscita

delle operazioni.

Tale

lettera

completa
setri-

con un'

altra di pochi giorni

appresso (28
si

tembre) conservata in minuta e che


tiene autografa del
quella,

Re. In questa, come


le

in

attraverso
e

lustre

di

una forma
per
il

riguardosa
Vins,
si

lusinghiera anche

De

intravede

un senso

di

profondo

scontento n^l' animo del Sovrano per tutto


l'insieme delle
in

operazioni, che

si

appalesa

una premeditata insistenza


accelerare
le

di incitamenti,

al fine di

operazioni stesse, stimo-

lando l'amor proprio del generale austriaco.

Prime operazioni
time.

sulle

Alpi maritle

Nella

seconda met del 1792,

forze piemontesi alla

frontiera erano disse-

minate quasi uniformemente sull'esteso fronte


che da Annecy va
al

Mediterraneo. In Savoia,
i

dinanzi all'irruzione dei Francesi,

diecimila

uomini circa
chissimo
zary,
il

raccoltisi

agli

ordini del vec-

generale

savoiardo conte di La-

29 settembre, senza sparare un colpo


erano
ritirati

di fucile, si

disordinatamente

NEL 1793
in

51
fossero
state
le

Piemonte;

se

non

vi

Alpi,

l'esercito

francese avrebbe, con sua

meraviglia, raggiunto Torino, senza trovare


resistenza alcuna
I

Quasi

contemporaneamente

all'

occupa-

zione della Savoia, avveniva quella del Niz-

zardo per opera dell'Anselme. Per effetto delle


voci sparse ad arte di

una prossima invasione


delle

francese,

il

comandante

truppe

del

Nizzardo, l'ottuagenario generale

De Courten,

senza attendere l'attacco del nemico, ordi-

nava
del
la

la ritirata, la

quale

si

effettu la sera

28 settembre nel massimo disordine verso


posizione di Saorgio. Informato della
il

riti-

Tata dei Piemontesi, l'Anselme

29 settembre

entrava in Nizza, occupando nei giorni successivi

quasi

tutto

il

Nizzardo, che pochi


il

mesi dopo veniva a costituire


(Ielle

dipartimento

Alpi marittime.
di

La Corte mava
S.

Torino, impressionata dalle

notizie di questa
il

seconda invasione,
e

richia-

De Courten

nominava comanil

dante delle truppe del Nizzardo,

generale

Andr, nativo

di quei luoghi,

molto amato

da quelle popolazioni e che godeva fama

52

AUSTRIA E PIEMONTE

di ufficiale energico e dotto (i).

Era questa
di

una prova tangibile d'interessamento e


benevolenza che
il

Sovrano dava

ai

Niz-

zardi per sollevarne gli animi.


Il

30 ottobre,

il

gen. S.

Andr arrivava
ricognizioni

Saorgio ed iniziava

subito

per raccogliere notizie sul nemico, mentre

disponeva per
zioni,

il

rafforzamento delle posidi attivit e d'intrapren-

dando impulso

denza sino allora sconosciute.


gia del

questa ener-

nuovo comandante corrispondeva un

improvviso risorgere del morale delle truppe.


Cos, sullo scorcio
del

1792,
i

la

campagna

diventava disastrosa per

Francesi, battuti

(i) Il

luogotenente generale, marchese

Carlo Thaon de

Rvel

et

de 8. Andr, nato a Nizza

il

98 febbraio 1705, aveva

combattuto nelle campagne del 1743, partecipando agli assedi


di

Modena

e della
si

Mirandola, del 1743-44, 45 e 47. Durante

quest'ultima

era trovato presente negli stessi posti che,


aftiinti
ni

quarantasei anni pi tardi, dovevano essere

suo

supremo comando. Mor nel

1807.
di

Una sommaria
figli

biografia

questo generale e dei suoi


e

Joseph

corate

de Rvel
ai

(ain)

Ignace, chevalier de
tratti
l'

Rvel (cadet) premessa


di quest'

Mmoirts
figlio,

dalle

carte

ultimo e pubblicati da suo

insigne e bene-

merito generale Genova Thaon de Rvel, da pochi anni morto.

NEL 1793
in

53

numerosi scontri

parziali, di

modo che
veniva
alla

airAnselme, accusato
tolto
il

di neghittosit,

comando

dell'
il

armata del \'aro,


Biron.
si

quale era destinato

Durante

tutto

l'inverno

continu, fra

quei monti impervii e ricoperti di nevi, un


faticoso servizio di esplorazione
delle
milizie,
le

per opera

specialmente della contea di


vi

Nizza,

quali

diedero prova di molta

intelligenza e destrezza.

Ai primi del 1793,

Francesi iniziavano

piccole operazioni offensive durante le quali,

tenendosi

per

V inclemenza

della stagione

verso
sino

il

basso, riesci vano a spingere la destra

Sospello, che

occupavano

ma

che

abbandonavano subito dopo, giacch, essendo


i

Piemontesi ancora

stabiliti

con posti avan-

zati nelle alte valli della

Tinca, del Varo e

della Vesubia,

occorreva dapprima portare

avanti la sinistra dell'armata rimasta molto


arretrata.

Con

tale intento riuscivano a

poco

a poco

Francesi a metter piede in queste


valli

due ultime

malgrado

l'ostinata e valo-

rosa resistenza opposta dai nostri.

L'armata

d'Italia,

forte

di

circa

venti-

54

AUSTRIA E PIEMONTE
di-

cinque mila uomini, dei quali per solo


ciassette mila in

grado
di

di combattere, in

veniva
lo

cos

ad occupare,
il

mano

mano che

consentivano

progredire della stagione e

lo sciogliersi delle nevi,

una

serie di

campi

su due linee sostenentisi reciprocamente:


I* linea',

da

S.

Martino

di

Lantosca per
(/ battagi,

Roccabigliera, Belvedere,

BoUena

generale Casablanca), Peiracava (j battagl.,


col.

Massena), Strada di Tenda {io battagl.


gen.

scelti,
(j-

Dagobert), sino

Castiglione

battagl., col.

poi gen. Dumerbion).


S.

3* linea

da Lantosca per

Arnould e

Scarena a Monaco, a sostegno immediato


della
i""

linea (7 battagl.).

Riserva-, a Nizza e Villafranca (7 battagl.).


I

Piemontesi cogli ausiliari austriaci erano

raccolti nei

due campi

fortificati

di

Brouis
posiposti

e Fromagine, che coprivano

la

buona

zione di Saorgio, ed avevano ancora

avanzati nell'alta valle della Tinca, ad Isola


e vicinanze.
Il

17

marzo giungeva

alla
il

Glanquale

dola l'ispettore generale

De

Vins,

approvava

la

dislocazione assunta ed ordi-

nava

di

rimanere sulla difensiva.

NEL 1793

55

Le

operazioni, interrotte nei mesi di feb-

braio e di
stagione,

marzo per

il

rincrudimento della
all'inizio

venivano riprese

della

primavera con azioni parziali e con continue


scaramuccie
agli
i

avamposti.

Il

14 aprile, per
defi-

ordine di Biron,

Francesi occupavano
Il

nitivamente Sospello.
di divisione

17 aprile

il

generale
brigata

Brunet

coi

generali

di
il

Dagobert e Dumerbion attaccava

colle del

Prus, posto avanzato del colle di

Brouis;

ma

Francesi erano costretti a

ritirarsi.

Dopo
poggio

l'occupazione di Sospello,

la

destra

dell'armata d'Italia acquistava un forte apd'ala,

ma

il

centro e
tanto

la

sinistra
l'alta

risultavano
valle

malsicure,

pi che
in

della

Tinea era tuttora


Allora
il

mano

dei

Piemontesi.

generale Bninet, che

aveva
d' Italia

sostituito
il

nel

comando dell'armata
un corpo

Biron, destinato a quello dell' arnell' alta

mata

delle coste, inviava


il

Tinea,
il

quale
il

il

21 occupava Isola; cosicch

27 maggio

De Vins ordinava Tablan


valle.

dono
11

di quella

Brunet faceva

in seguito

eseguire pa-

recchie ricognizioni su vari punti del fronte

56

AUSTRIA E PIEMONTE
il

nemico;

31 maggio,

il

col.

Serrurier da

Belvedere
il

si

spingeva verso l'Authion, mentre


si

col.

Maquart da La Bollne
il

portava

contro C. Tueis;

5 giugno,

il

capo brigata

Laissac
Il
il

si

dirigeva verso la punta di Rugger.


i

giugno

Francesi preparavano verso

Capelet ed

il

Moulinet l'attacco generale

ordinato per l'indomani, giacch Brunet voleva


tentare,

con
l

un vigoroso
delle Alpi
i

sforzo,

di

ricacciare

al di
si

Piemontesi

prima che

fossero completamente rafforzati

nelle loro posizioni.

PARTE SECONDA
LE OPERAZIONI MILITARI NELLA CONTEA
DI

NIZZA
12

DALL'

AL

GIUGNO

1793

(COMBATTIMENTI DELL' AUTHION)

Situazione generale
operazioni.
(iella

alla

vigilia

delle

L' armata

piemontese

contea di Nizza, dopo aver abbandonato

definitivamente l'alta valle della Tinca, ub-

bidendo

ai

criterii di
si

difensiva
raccolta

imposti dal
sulla posi-

De Vins,
zione
di

era

tutta

monte

Capelet-Authion, diramazione
fra

monte Clapier interposta


di

Varo

Roia

f sulla dorsale

quella diramazione che,

insinuandosi fra Roia e

Dever, termina a

Sospello ed a
enfine

Breglio, subito

nord

del

che allora correva fra Piemonte e

repubblica di Genova.

Non

questi, a

dir vero,
si

erano

gli inten-

menti del Re, come

pu

rilevare

da molte
al

ttere della Segreteria di


,

guerra dirette
che

Andr, nelle

quali, oltre

la sollecitu-

6o
dine,

AUSTRIA E PIEMONTE

raccomandata
le

1'

occupazione,

non
;

appena

condizioni climatiche lo consen\

tissero, delle posizioni elevate.


dall' alta

L'abbandono

Tinea

contrastava
;

singolarmente
il

con

le

vedute del Sovrano


il

nuovo piano
altri

rispecchiava
e

sistema usato in

tempi

largamente applicato nelle guerre della


;

rivoluzione francese per la difesa della Contea


di

Nizza,
all'

di

valersi

cio

di

posizioni

normali

andamento

della

catena alpina,

occupando

le

giogaie che, spiccandosi dalla

-,

dorsale principale delle Alpi, scendono verso


il

mare. Tra

le

posizioni pi importanti in

quistione vi appunto quella della dirama-

zione di monte Clapier


di

che

copre

le

gole

Saorgio,

posizione

formidabile

contro
j !

attacchi frontali.

Nelle posizioni occupate dai

Piemontesi

due erano

punti
e

pi
colle

forti

ed importanti,
Brouis, intorno
principali nuclei
i

<

monte Authion
ai

di
i

quali

si

raggruppavano

dell'armata, attendendo

a rafforzare

trin-

ceramenti gi esistenti, a costruirne nuovi e

ad inalzare baraccamenti per ricovero delle


truppe e per magazzini.

NEL 1793

61

Le
li

posizioni

di

combattimento dei vari


studiate e
definite,

parti,

gi

da

tempo

rano state occupate gradualmente a

mano
che
la
si

mano veniva
nevi
e

consentito dal fondersi delle


del

dal

raddolcirsi

clima,

manteneva rigido pi dell'usato; perci

po-

sizione deli'Authion era stata occupata dalle

nostre truppe soltanto verso

il

10 maggio.
il

Comandava
Chiablese,
il

tutta

Tarmata
aveva
al
il

duca del

quale

suo quartier
della

generale alla Giandola,

confluente

Maglia colla Roja.

L'opera personale
X'ittorio

di

questo
si

fratello

di

Amedeo

III

non
in

afferma
il

per

Icun speciale
della

motivo,
vi anzi

tutto

volgere

campagna:

da ritenere che non

fosse presente nella giornata del 12 giugno.

Comandante ad honorem
ai

delle armate, lasci

generali designati

la direttiva delle

ope-

razioni, tant' vero


zioni,

che tutte
della
al
i

le

congratuladi

anche

ufficiali,

segreteria
S.

guerra, erano indirizzate

Andr.
erano

Dalla
tabiliti in

parte

avversa

Francesi

campi

fortificati

nella valle della

\'esubia da S. Martino di Lantosca per Roc-

62

AUSTRIA E PIEMONTE

cabiliera, Belvedere,

La

Bollne, Peiracava

a Sospello; gli avamposti dei

due

eserciti

erano a contatto.

Dislocazione dei
destra,

Piemontesi.
generale
il

La

comandata

dal

austriaco

barone Colli con sottordine

generale pie-

montese barone Dellera,


tromila uomini
(i),
;

forte di circa quatil

occupava

settore cima

Capelet-Authion

il

quartiere generale, gi a
d'

Fromagine, punto importante


di

irradiamento
le
;

comunicazioni, era stato, durante

opera-

zioni in esame, portato all'Authion

la linea

di rifornimento era costituita dal vallone di

Cairos, che fa capo sulla

Roja a Saorgio.

cominciare dalla destra, l'occupazione

era fatta nel seguente

modo:
ele-

Capelet (punto d'occupazione pi


vato di tutta
la linea,

ottimo appoggio
di

d'ala

essendo
(I)

il

terreno

a nord

quella

cima

Non compresa

in detta forza quella

del battaglione

del

reggimento Belgioioso che faceva parte dell'ala destra,


primi di
1'

partito ai

giugno per valle Stura. Giunto


riparti

il

7 al

Fontan e
stesso,

8 a Tenda,
tre ore
di

da questa

localit

il

giorno

dopo

riposo,

alla volta dell'Authion,


al

dove

era stato richiamato; cosicch non partecip


dall' 8

combattimento

giugno.

NEL 1793

63

quasi inaccessibile): ufia centuria del reggi-

mento Acqui) aveva sul


avanzato e di vigilanza

fronte

un

posto

alle:

Terre rosse
peirole

(sul

contrafforte della Clavalloni

a cavallo dei

della

Gordo-

lasca e di

Graus)

volontari e milizie di

Mr

de la Roque.

Colle di Raus: reggimento Acqui


la

{y\\^x\o

centuria

alla

cima

di

Capelet) con due


installati
in trin-

piccoli pezzi

da montagna

ceramenti in terra e a secco, costruiti sulla


mulattiera che saliva
quella che scendendo
a

cima Capelet e su

pel vallone di

Graus

conduceva a Roccabiliera; aveva


un posto avanzato e

sul fronte

di vigilanza, a:
i

Testa Rugger (che guardava


del

valloni

Graus

e della Planchette):

compagnia di

milizie

Auda.
S.

Baissa de

Vran

e l'Ortighea (posi

zioni secondarie di
e

collegamento fra Authion


della legione di truppe

Raus):

f battaglione
alle

leggere con due pezzi da

montagna
Praet.

e cogli

vamposti

grange

di

Authion e Milleforche.

Per rendersi

chiaro conto della dislocazione delle truppe

64

AUSTRIA E PIEMONTE
j
i

in questa posizione,

opportunp premettere
posizione stessa,
di

un sommario cenno
Si

sulla

presenta

essa a

guisa
coi
lati

altipiano

di

forma trapezoidale
a sud-sud-ovest.
Il

paralleli rivolti

lato sud,

pi lungo, mi-

sura 2
della

Km.

circa
il

rotto dall'Arp, affluente

Bevera,

quale
del

ha appunto

le

sue

origini al centro

trapezio.
fra

L'altitudine
|

della

dorsale

oscilla

un

massimo
detto,

di
]

2080 m. all'Authion propriamente

ed

un minimo
pelle,

di

1887 m. alla Croix de

la Par-

cosicch

domina

tutte

le

catene che
|

se ne dipartono.

Numerose strade
\%

vi

concorj

revano
il

facili

erano

comunicazioni lungo
difficili

perimetro del trapezio,


delle

quelle nel
alla

senso

diagonali.

Rispetto

linea

di difesa occupata, la posizione in questione

aveva funzione

di

formidabile bastione, dalla

natura e dall'opera dell'uomo reso inespuj

gnabile.

'

La posizione
se

stessa
la

non era
dorsale
la

girabile,
^

non
il

occupando
bastione
,

da cui

si

rileva

cio

linea
in

natural-

mente

forte

ed

allora

gi

gran

parte

fortificata,

che,

partendo da cima del

Caj

NEL 1793
pelet,

65
di

per
l'

il

colle

di
la

Raus, Baissa

San

X'ran,

Ortighea,
a

Beola^ Colla Bassa,

termina

Saorgio.

Lo

spostamento
facile, sia

di

truppe lungo questa linea era


la

per
le

conformazione della dorsale,


si

sia

per

mulattiere che vi
alla cresta.

sviluppavano vicinissime

Le
glierie
re

linee

d' attacco,
la

data

la

conformaarti-

zione del
di

terreno e

portata delle

quel
le

tempo,

non

potevano

es-

che

dorsali

facenti

capo

alla

w-

ata

sud del bastione, e quindi


dell' assalitore

gli

sforzi

principali

dovevano essere
i

specialmente

diretti

verso
e

due punti
delle

di

Testa
forche.

dell'

Authion

ridotta

Mille-

La

posizione,
alla

rafforzata

da due

obici
trince-

collocati

Testa dell'Authion, da
fra

ramenti per fanteria, diversi

loro

per

tracciato e profilo, parte dei quali all'S giu-

gno ancora

in

costruzione, e da

altri

can-

noni era occupata dai reggimenti Lombardia


f
9**

Casale, dal

battaglione

di

Christ

dal

battaglione di granatieri (accampato sulla


est).

De Antonio, Austria

Pitmontt

6(>

AUSTRIA E PIEMONTE

Aveva
.

seguenti posti avanzati:

Cima

di

Tueis (posto intermedio

di os-

servazione e di collegamento)

Milizie del
\
]

cav. Roccaforte e ijo volontari.

Camp Argent
di osservazione
lizit del cav.

(altro
di

posto intermedio

collegamento)

Mi[ .

Roccaforte.

Mantegas
da

(posto di osservazione molto


le

importante, poich guardava

provenienze
|
'

Peiracava) Milizie

del cav. Roccaforte.

La
di S.

sinistra, forte di circa ottomilacinque\

cento uomini, comandata dal generale conte

Andr,

si

raggruppava attorno

al
il

campo
perno

trincerato di Brouis, che costituiva

ed

il

punto d'irradiamento della difesa della


stessa.

sinistra

questa

parte

del

fronte
la

erano state assegnate maggiori forze, per


facilit del

terreno e per

il

numero

e l'im-

portanza delle comunicazioni che attraverso

ad essa tendevano

al

Piemonte.
la

La

dislocazione era

seguente:

Campo

trincerato di Brouis

nove Imia

taglioni piemontesi e due cotnpagfiie del 2^ reg-

gintento di guarnigione ; comandante


rale Pernigotti.

il

gene|

Aveva un posto avanzato

al:

NEL 1793
Colle di Per US
natieri,

67

- 4 baitagliotie di gradel
2"

due

compagini'

reggimesito

di guarnigione, due piccoli pezzi

medio

calibro. Sul

rovescio di

qursui |)umera stata

zione, presso l'Auberge Bellacoa,

costruita

un* opera

fortificatoria

dente

per artiglieria, per proteggere un'eventuale


ritirata.
11

servizio di osservazione e di copertura

era completato dai volontari e dalle milizie


Radicati lungo la Niega, da pochi cacciatoricarabinieri

dalle

milizie di Nizza

per

le

provenienze dalla valle della Dever.

La

linea avanzata di difesa era costituita


:

dai seguenti punti

Moulinet (posizione

pi

avanzata
la

del

centro della linea piemontese per

sorve-

glianza dell'alta Valle della Bevera)

Com-

pagnia di milizie Cauvin


nieri Canale, con

cacciatori-carabisulla
la

due importanti posti

destra della Bevera che ne assicuravano


ritirata;

corpo franco a nord della Grange


a
;

di

Sambuc con distaccamento


il

Biglietta

per

collegamento coU'Authion

mia compa-

gnia del

7 battaglione di cacciatori (caccia-

68
tori del

AUSTRIA E^PIEMONTE

reggimento delle guardie) a sud, a


della

Bas Casas. Faceva parte

difesa

del

Moulinet, pur concorrendo a chiudere


di accesso
alle

le vie

Linieras,

un cannone da 4

once

in batteria sulle pendici del Plissi.

Linieras (rafforzata da trinceramenti e


sostenuta sul rovescio
Bolet)
11

dallo

posizione del

quattro battaglioni.

punto pi importante della posizione,


Linieras),

Rocher de Goeta (ovvero Hautes

era difeso da un battaglione del reggimento


Vercelli e da due cannoni.
glioni dei reggimenti
I

secondi batta-

Saluzzo e Nizza occule

pavano, in difesa avanzata,


nieras (o col Froid)
;

cime des

Li-

due compagnie del reg-

gimento Vercelli erano collocate sulla dorsale


che corre tra
i

due punti sovra


altre

indicati per

collegamento;

due compagnie

dello

stesso reggimento accantonavano alle


di Fontanin.
Il

Grange

fronte ed

fianchi della po-

sizione

erano guardati

da parecchie gran-

guardie di milizie e di regolari.


zione era stata da lunga
difesa; tutte
le

La
le

posi-

mano

preparata a
gran-

truppe, comprese

guardie, erano trincerate.

ML
La seconda
stema colla
Prus).
la

1793

69

linea di difesa era costituita

dalla posizione di

monte

Be'olct (facente si-

precedente

con quella del

/" battaglione

di cacciatori {meno
Il

compagnia cacciatori delle guardie).

colle-

gamento con quella


per mezzo di
costituito

del Prus era assicurato

un posto a monte Albarea,


di

da due compagnie del campo

Brouis.

Piano d'attacco dei Francesi.


vista
il

In

dei

febbrili
di

preparativi

del

nemico,

Brunet decise

eseguire un attacco ge-

nerale

rS giugno
e

per costringere

Pie-

montesi, dei
forze

quali conosceva perfettamente

disposizioni,

ad

abbandonare

la

fortissima

posizione occupata, e ricacciarli


al

possibilmente
cetto

di

l delle
il

Alpi.

Suo

con-

era
la

di

eseguire

massimo sforzo
principalmente
il

contro

destra nemica, e

contro TAuthion, che

ne era

punto pi

importante, agendo dimostrativamente contro la sinistra

per tenerla impegnata. Tale

progetto otteneva l'approvazione dei rappresentanti


del

popolo, da poco giunti all'ar-

mata

d'Italia.

70

AUSTRIA E t>IEMONTE
Questa, forte di circa diciottomila combat-

tenti,

era suddivisa in varie colonne, che

il

mattino del giorno 8 venivano lanciate contem-

poraneamente contro
forza preponderante

tutto
di

il

fronte nostro.

La

ciascuna di queste

colonne rispetto
aver ragione
far
si

ai

difensori^ riuscendo ad
la sinistra

verso

piemontese,

che

le

colonne stesse spinte a fondo


Bolet e
di
al

alle Linieras, al

Mangiabo, da-

ranno carattere

azione principale a quella

che doveva essere soltanto dimostrativa.

Combattimenti del Prus, delle Linieras e del Bolet.


merbion, con pi della

11

generale

Dudel-

met della forza

l'armata d'Italia, veniva incaricato dell'attacco

dimostrativo contro la sinistra nemica;


rigeva
a
tal

di-

uopo due colonne contro


Prus ed affidava
al

la

posizione del

generale

Mietzkowski l'attacco delle Linieras.

Le due colonne
spello, senza

destinate al Prus vi

si

dirigevano successivamente,

movendo da So;

nessuna concomitanza d'azione

prima quella
raggiungeva

di destra, a sud-est della strada,


il

monte Prus, attaccava


4**

furio-

samente

granatieri del

battaglione (cava-

NKL 1793
liere

71

Policarpo d'Osasco) e
del 2"

gli

Austriaci (due

compagnie

reggimento

di guarnigione)
tre ore

che resistevano, imperterriti, per ben


all'urto

formidabile

di

forze

soverchianti.
la

Non riuscendo a smuoverne


i

resistenza,

Francesi

ricorrevano ad uno sleale strasi

tagemma;

ritiravano

al
i

coperto

poi
di-

riavanzavano acclamando
chiarandosi disertori,
di avvicinarsi
il

Piemontesi e

che dava loro

modo

incolumi sin presso alle trincee

nostre, ove giunti, improvvisamente


il

aprendo

fuoco, cagionavano gravi perdite, sorpresa


difensori.

e confusione nei

Questi tuttavia,
altre

sostenuti a
del
il

tempo da due
di

compagnie

reggimento
del
i

guarnigione, accorse sotto


colonnello
i

comando

tenente
Francesi,

Doller,

respingevano

quali, all'appros-

simarsi della loro colonna di sinistra, avanzatisi

lungo

la strada,

rinnovavano

l'

attacco,

ma

senza alcun

risultato.

Numerosi documenti confermano questo


sleale stratagemma.
Il

Lang, che apparteneva


di

appunto
narra

al

2"
al

reggimento

guarnigione,
accorsi in

come

Prus

nemici,

gran numero

sul

monte

col fucile al braccio

72

AUSTRIA E PIEMONTE
"

gridavano
S.

Vive

le

Roi de Sardaigne ! Vive

M. V Empereur
pregando

agitando

le

mani

in

alto e

di accoglierli

come

disertori.
i

Ma, giunti a breve distanza dal nemico,


nostri furono accolti

da una nutrita salva

di

fuoco di fucileria e

da lancio

di sassi, co-

sicch dovettero ritirarsi in grande disordine.

L'Intendente di Tenda, a questo proposito

aggiunge che

nostri,

sdegnati,
le

si

avventa-

rono furiosamente con


contro
daveri.
i

sciabole in
il

mano

nemici, seminando

suolo di ca-

Caso questo non


pagna,
di simili

unico, in quella camai

stratagemmi contrarii

pi

elementari usi della guerra,


rispondenti
francese
alla

ma perfettamente
dell' esercito
;

costituzione
in

della

rivoluzione

fondo pi

da biasimarsi
Il

chi si lasci ingannare.

Doller, accorso di rincalzo,


le

occupando

con l'intero battaglione


l'

pendici sud delal

Albarea, colla sinistra appoggiata

dente

di Bellacoa,

dove restava un solo cannone,

e colla destra coperta

da mezza compagnia
ai

pi avanzata, riesciva ad impedire


cesi,

Fran-

durante tutta

la giornata,

di

scendere

NEL 1793

73

sul colle di Brouis. Si ritirava soltanto alla

sera, in seguito
rale S.

a reiterati ordini del gene-

Andr.
si

Questo tardivo obbedire


col difetto originale di
l>linare del
il

pu spiegare
disci-

organizzazione
cui

comando, per

probabilmente

Doller riteneva di

dover obbedire solo

agli ordini diretti del

De Vins

non a

quelli
spi-

del

S.

Andr;

in

parte anche con

lo

rito di

esagerata iniziativa del Doller stesso.

tuttavia

doveroso

segnalare, a

titolo

di

onore,

l'eroica

condotta del comandante e

dell' intero
Il

battaglione in quella circostanza.

generale Mietzkowski attaccava prima

dell'alba la posizione delle Linieras con tre

colonne dirette sul fronte e sui fianchi della


posizione stessa.
ordini del
di

La colonna
rimontando

di destra, agli

maggiore Martin del 28 reggiil

mento

fanteria,

contrafforte
le

dell'Agaissen, attaccava vivacemente

gran-

guardie

costituite

da milizie e da
Vercelli e

distac-

camenti
che
si

dei

reggimenti

Nizza,
re-

ritirarono

senza opporre alcuna

sistenza, e s'impadroniva, verso le 4 circa,

dei denti di

cima Linieras, debolmente

difesi

74
dal
2"

AUSTRIA E PIEMONTE
battaglione
del

reggimento

Nizza.

Non
ivi

riusciva per a spuntare la sinistra pietiro

montese, a cagione del


postato.

di

un cannone

Mentre
azione,
del
il

si

svolgeva questa rapidissima

colonnello d'Osasco, comandante


della

reggimento Vercelli e
Linieras,

posizione

delle

avuto

notizia

delle

prime

avvisaglie di due attacchi diretti l'uno contro


il

centro della posizione,


la destra,

altro,

pi

forte,

contro

inviava due compagnie del


il

proprio reggimento a rinforzare


destra del Fontanin,
tanto una parte dei

posto di
sol-

ove era rimasta


difensori.

Contemporaal

neamente richiedeva soccorsi


Luserna
di

colonnello
del

Campiglione (comandante
cacciatori

1" battaglione

della posizione

del

Bolet),

il

quale

mandava due compatempo,


il

gnie del proprio battaglione.

A
e
la

brevissimo
i

intervallo

di

si

susseguivano
destra

due attacchi contro

centro
del
il

piemontese.

La colonna

centro

capitano

Despinois

occupava

trinceramento delle grange d'Olivas (Olivastre),

abbandonato dalla granguardia del 2"

NEL 1793
battaglione
guito
del

75

reggimento Saluzzo, in se-

ad ordini

precedentemente

ricevuti.

La colonna
ordini
del
di

di sinistra

pi

forte

agli

brigadiere

Massena, puntava, a
la

passo

corsa,

per

costa d'Olivas, sul

posto del

Fontanin che occupava; risaliva


le

poi, ricacciando

truppe del

reggimento

Vercelli,

il

Rocher de Goeta, s'impadroniva


piemontesi
il

dei

due cannoni

ivi

installati,

che rivolgeva contro

Bolet, e proseguiva

energicamente verso

il

Mangiabo, che occuessendo quella po-

pava senza colpo

ferire,

sizione sguernita di truppe.

La

vivacit

l'energia

degli

attacchi

francesi, la rapidit della

manovra, l'azione

inopinata contro
si

la

destra piemontese che

riteneva sicura perch coperta dalle truppe

del Moulinet, l'apparire del


lei

nemico

al

disopra

trinceramenti, producevano sui difensori

l'effetto di

grave sorpresa con

tutte le

sue

inevitabili

conseguenze.

secondi battaglioni

dei reggimenti Nizza

e Saluzzo, dinanzi al
attacco,

quasi

simultaneo

triplice

avendo

consumate gran parte delle munizioni, presi


da panico,
si

sfasciavano,

e,

non

trattenuti

76

AUSTRIA E PIEMONTE
dall'

neppure

arrivo di rinforzi,

si

davano a

precipitosa fuga.
Vercelli, gi

Le truppe

del reggimento

sparpagliate

e disordinate, di-

nanzi

air impeto

dell'attacco del Massena,

seguivano

la stessa sorte.

L'aggiramento compiuto e l'occupazione


fatta dell'importantissima

posizione del Manla

giabo per parte della colonna Massena,


quale vi aveva prevenuto, ricacciandole
poi,
tre

di

compagnie

di di

cacciatori inviatevi

dal colonnello

Luserna

Campiglione, deter-

minavano

la definitiva

caduta delle Linieras.


soffermarsi

qui

sembra

opportuno

un momento sopra questo episodio, che ha


parecchia importanza psicologica e morale
e

pu

riuscire

anche

oggi

sommamente
sol-

istruttivo.

Secondo
dati del

il

Pinelli

ed

il

Guerrini,

reggimento Vercelli non sarebbero


dal panico,

stati colti

ma

bens
di tal

si

sarebbero
il

ammutinati per esprimere


astio contro
il

guisa

loro

proprio colonnello, per

mali
Painil

trattamenti che loro usava.

Anche

il

iono accenna a questo ammutinamento,


dicandolo

erroneamente come avvenuto

NEL 1793
giorno 12 (errore che conferma

77

come

deb-

bano essere presi con qualche circospezione


i

dati di fatto profferti


resto,

da quest'autore, che
stesso dice, compil

del
la

come

egli

narrazione a memoria e senza scorta di

appunti).

Secondo

il

Patono
lo

ed

in ci

il

Pinelli lo copia,

come

ha copiato

in molti

punti senza mai citarlo e senza vagliare le


notizie che riporta

il

colonnello d* Osasco
sosti-

sarebbe spontaneamente offerto di


tuire col

suo reggimento quello d'Oneglia,


spettato
il

cui

sarebbe

turno

di

servizio

nella difesa delle Linieras, posto d'onore poi-

ch pi prossimo
il

al

nemico. Per dimostrare


i

loro risentimento per tale fatto,


disposti

soldati,

gi mal

verso
inerti
;

il

loro colonnello,

sarebbero rimasti

nelle trincee, rifiuil

tandosi di far fuoco

sempre secondo

Pai

tono, gli ufficiali del reggimento Vercelli,


quali continuamente
il

criticando

in

pubblico

loro colonnello erano stati causa di quelsi

l'ammutinamento,
contro
il

sarebbero lanciati
il

soli

nemico, seguendo

loro valoroso
a

comandante. Venuta per

essi

mancare

la

possibilit di farsi obbedire,

avrebbero pen-

78

AUSTRIA E PIEMONTE
il

sato soltanto a salvaguardare


litare.
si

loro onor mi-

Nei numerosi documenti esaminati non

riscontrato traccia alcuna di ci, epper-

tanto sorgono fondati dubbi sull' autenticit


tanto del fatto del cambio di turno di servizio
fra
i

due reggimenti, quanto

di quello dell'am-

mutinamento. Si oppongono al primo, il valore


personale del colonnello conte Vitale comandante del
di cui dette

reggimento Oneglia, e l'eroismo

prova
pi

il

suo reggimento in quella


sentimento
di

giornata;

il

elementare

onor militare,
nell'esercito
lo

in quei

tempi e specialmente

piemontese assai elevato, non

avrebbe consentito.
lo

All'ammutinamento
di

contrasta

spirito

disciplina

fortis-

simo e rigidamente mantenuto nell'esercito


piemontese, tanto da escludere V idea di cos

grave atto
al

di

ribellione

collettiva di fronte

nemico

atto di ribellione, che, per


in

quanto

verificatosi

un

reggimento provinciale,

sarebbe stato senza dubbio seguito da gravissime pene


ai

promotori e da punizioni

all'intero reggimento,

mentre

in

tutti

do-

cumenti,

come

si

detto,

non
di

vi

neppur

cenno indiretto

di

pene o

punizioni per

NEL 1793
tale

79
delle

ragione.

dare

idea

sanzioni

penali di quel

tempo

nell'esercito
tale

piemon-

tese, basti ricordare

che

Monti Baitolo-

ineo
"

soldato

nel
il

reggimento

Saluzzo

fu

29 giugno 779^ in seguito a sentenza del consiglio di guerra de Ili /;


giustiziato
(ietto

per avere, nel mese di maggio scorso,


pubblicamente
al
in

tenuti

campo
privato

di

Brouis

propositi sediziosi
a disertare
luiri

ed

subornato
reggi

soldati dello

stesso

mento Saluzzo per portarli al servizio d,l


nemico con offerte di danaro ed altre promesse
.

Del resto

il

valore e

la
ti

disciplina

nei reggimenti
tenuti
in

provinciali
cIkin

non

ano meno

pregio

(|uelli

d'ordinanza;

Acqui informi.
Al
trasta
di

supposto

aniuiutinamento

poi

con-

anche

la

natura stessa dell'uomo che,

fronte ad

un pericolo prossimo e minacla possibilit di

cioso,

avendo

difendersi col

fuoco, difficilmente

pu

di

proposito rima-

nere inerte.

La mancanza

di

qualunque azione

pt

parte del reggimento Vercelli invece spiegabile col panico che s'impadroniva di quelle

8o
truppe,
della

AUSTRIA E PIEMONTE
a

causa

delle

milizie
in

fuggenti

sorpresa

manifestatasi

condizioni

eccezionalmente favorevoli per accentuarne


le inevitabili

conseguenze. N deve ci
si

infir-

mare quanto

detto in generale del sol-

dato piemontese,
di tutti
i

poich

la

storia

militare

tempi e

di tutte le nazioni registra

esempi

analoghi, anche

negli

eserciti

pi
al

valorosi e
fuoco.

composti

di veterani

provati

Non
esistesse

da escludere per, e
forte

lo si rileva

da molti accenni, che un


fra
gli
ufficiali

malcontento
truppa
del

la

reggimento Vercelli, ci che nuoceva evidentemente


tale
alla

compagine

di quel corpo, e in

che

malcontento dipendesse
il

gran parte
ri-

dall'essere

d'Osasco

eccessivamente

gido.

Ed
dallo

infatti nel

consiglio di guerra, chiesto

stesso colonnello d'Osasco nella sua


sull'

relazione

azione spiegata dal


S.

proprio
(i).

reggimento ed accordato da

M.

fu

(I)

Lttttrt (itila Stgreleria di guerra al

GnttruU i Smtnt'

Andr

in data it

giugno i/j. Bibiiogr.

n. 5.

NEL 1793

81

presa in esame anche V accusa mossagli di

avere

seviziato
fu

soldati.

Da

tale

accusa

per
tre

prosciolto
di

condannato invece a

mesi

sospensione dalle sue funzioni,


il

per avere male difeso


Disgustato
lonnello,

posto affidatogli.
il

per tale

severa misura,
ingiustamente

ritenendosi
prestigio

punito

privo del

necessario per eseril

citare

ulteriormente

comando, chiedeva
i

poco dopo, con dignitosa fierezza,


dimissioni.
Infine,
il

fatto

che non soltanto


i

il

reggidi

mento

Vercelli
di

ma anche

battaglioni

Nizza e

Saluzzo furono sbaragliati, baste-

rebbe da solo, per logica illazione, a sfrondare


I

la

leggenda.
del

Mmoires
l'atto

Rvei,

mentre conferuffi-

mano
ciali

d'eroismo compiuto dagli


col

del reggimento Vercelli, che


testa
si

loro
il

colonnello alla

slanciano contro
feriti

nemico, restando in gran numero

sul

campo, non accennano


dei soldati,

all'

ammutinamento
tradimento dei
visto

ma

soltanto

al
si

Francesi, tradimento che


verificarsi nell'attacco del
\)iL

invece
in essi
6

Prus; ed

An IONIO,

Anstrin

e J'iemuntr

82

AUSTRIA E PIEMONTE
che
dall'
il

confermato pure,

colonnello Luigi
di

d'Osasco fu assolto
usato sevizie

imputazione

aver

ai soldati,

ma

condannato per

aver mal difesa

la posizione.

Occupato fortemente Rocher de Goeta,


il

generale Mietzkowski
il

si

rivolgeva subito

contro

Bolet,

continuando
gi
iniziato

ed
dal

intensifi-

cando l'attacco

Massena
i

contro questa posizione, nella quale


sori, sprovvisti

difen-

ormai

di munizioni,

confusi

e sotto l'influenza del panico loro comunicato dalle truppe


ritirantisi

dalle Linieras,
ripie(i).

non

opponevano
la

alcuna

resistenza,

gando verso

posizione del Brouis

L' occupazione
delle Linieras,

per

parte

dei

Francesi

del

Bolet e del Mangiabo,

(I)

Aache

il

colonaello Luserna di Cmpiglione (Champion)


la

presentava una memoria per giustificare


quel triste frangente e salvaguardare
il

u coadotta

in

suo cuore di soldato.

Tale memoria fu trasmessa


catura generale miliUre)

all'

Uditoriato di Guerra (Avvo-

/^r ptoctden a git4ridicfu in/orcoti-

moMoni per l'appwamtnto dilU csrcostoHM rtlativt aHa


dotta di 0SSO
ufficiale
tuli'

affare degli
11

(Blbliogr

N.

9.

Voi. 55. Lettera a S. A. R.


In

Duca

di

Chiablese al Foat*oo

date 6 luglio 1795). Le informazioni riaultarooo faToreroW

al colonaello

Campigllone.

NEL 1793

83

era avvenuta cosi rapida ed improvvisa, che


nel mattino stesso dell' 8,
il

campo

di

Brouis
Il

veniva a trovarsi

seriamente minacciato.

generale S. Andr, accorso dalla Giandola


a Brouis,

cerc

porre

prontamente riparo

air inazione del generale Pernigotti,

comancreate
in

dante del
dalla

campo, ed

alle
11

difficolt

nuova situazione.
allora

comandante
della

capo, resosi

conto

grande im-

portanza che giustamente era da attribuirsi


alle posizioni

del

Bolet e

del

Mangiabo,
di

nei riguardi della difesa del


alle

campo

Brouis,

prime notizie dei

rovesci subiti

ed

al

primo apparire
alture,

di truppe francesi su quelle


il

aveva gi fermo nella mente

pen-

siero di

abbandonare quel campo, qualora


stato possibile riprendere le posi-

non fosse

zioni stesse.

Per raggiungere
innanzi
tutto

quest' ultimo

scopo, occorreva

impedire

al

pi presto l'ulteriore avanzata delle truppe


del

Mietzkowski; a

tal

uopo

il

i" e l'B" bat-

taglione di granatieri furono


e

immediatamente
le

rapidamente

lanciati contro

truppe del
sol-

Mangiabo. Questi intrepidi, valorosissimi


dati salirono le ripide pendici del

Mangiabo,

84

AUSTRIA E PIEMONTE
dal nemico,
si

e giunti a tiro di fucile

fer-

marono disponendosi
giata al dirupo di un
sinistra ripiegata

in cacciatori su di

una

linea lunga circa 400 m., con la destra appog-

profondo burrone,
il

la

lungo

vallone di Brouis,
sino
a
notte,
di

resistendo imperterriti

fronte ad un nemico assai superiore di nu-

mero,

baldanzoso

per

successi

riportati

ed

in posizione

dominante.

Combattimento del Moulinet.


prima
dell'alba,

Poco
attac-

anche

il

Moulinet era

cato da due colonne francesi, agli ordini del

tenente colonnello Gardanne, provenienti da

Peiracava.

La colonna
la

di sinistra

scese sul

Moulinet per
la

Cime; quella

di destra

per

Cime de Simon. Quest' ultima colonna,


sino

giunta tutta riunita ed ordinata, perch indisturbata


fu
file

alla

Chapelle
costretta

de S. Michel,

a questo punto

ad aprire

le

dal fuoco del cannone, in batteria sulle

pendici del Plissi.


rit

causa della superiodebole


azione delle
i

numerica e
che
li

della

milizie

fronteggiavano,

Francesi

riuscirono ad impadronirsi del Moulinet, che

misero

sacco;

furono

per

ben

presto

NEL 1793
ricacciati

85

ed inseguiti dal corpo franco, dai

cacciatori-carabinieri Canale, dalla

compagnia

delle guardie del i" battaglione di cacciatori e dalle milizie Cauvin, riparti questi che ave-

vano per prudenza bivaccato

fuori

del

vil-

laggio, nei trinceramenti costruitivi a difesa.

La

notizia della

caduta della

posizione
del

delle Linieras e dell'occupazione

Manil

giabo per parte dei Francesi indussero

Canale a sospendere
ordinare quindi
sul

T inseguimento

ad

la ritirata di tutti

quei riparti
in

campo
il

dell'Authion,

ponendo

salvo

anche

cannone del

Plissi.

La

ritirata si

effettu lungo la valle dell'Arp, protetta sul

fianco sinistro dal corpo franco che, rimasto


in

testa

alla

colonna
le

retrocedente,

aveva

appoggiato verso

alture contigue al
i

Man-

giabo. Alle 3 poni, circa,

varii riparti giun-

gevano all'Authion.
II

tenente
il

colonnello Gardanne,

rioccu-

pato

Moulinet, restava inattivo.


e del colle
l'

Combattimenti dell'Authion
di

Raus.

L'attacco

contro

Authion

era diretto personalmente del generale Brunet.

Tre colonne,

della

forza complessiva

86

AUSTRIA E PIEMONTE
tre a quattro

da

mila uomini, raccolte a tale


sotto
il

scopo

Peiracava

comando

del
l'at-

generale Dortoman, iniziavano all'alba


tacco del posto avanzato
quelli intermedi di
di

Mantegas e
e Tueis.

di

Camp Argent

La

colonna centrale impegnava combattimento


sul fronte,
al

mentre quelle
ai

laterali,

avanzatesi

coperto attraverso

boschi, riuscivano

a precludere la ritirata alle milizie, facendole


prigioniere, dacch esse,

non pi

dirette dal
ferito

loro comandante, tenente Roccaforte,


all'inizio

del

combattimento, non

si

erano

ripiegate a tempo,
ricevuto.
I

come da ordine formale


non

riparti dei differenti corpi inviati

in rinforzo ai posti avanzati,


al
li

resistettero

numero ed

all'

impeto degli assalitori che

inseguirono colla baionetta alle reni, incalle parti.


il

zandoli da tutte

Di fronte

al

pericolo

che incombeva,
stenere
le

generale Dellera, per so1*

truppe respinte ed arrestare

in-

seguimento del nemico, faceva avanzare dai


trinceramenti dell' Authion
di granatieri.
il

9" battaglione
nel

Questo

riusc

dapprima

suo

mandato,

ma

poi fu costretto a sua volta a

cedere ed a

cercar riparo nei propri

trin-

NEL 1793
ceramenti.
I

87

Francesi, sostenuti dal fuoco di

due
bile

piccoli cannoni,

avanzarono con

indici-

ardore

fin

sotto al penultimo dente dei

trinceramenti della Testa dell' Authion, su-

bendo pochi danni dal fuoco mal

diretto di
l'altro

due cannoni piemontesi Tuno da 8 e


da 4 oncie. In quel momento,
il

battaglione

svizzero di Christ usciva dai propri trincera-

menti e piombava addosso agli assalitori,


seguito tosto dai reggimenti Casale e
bardia, che
il

Lom-

contrattaccarono animosamente

nemico, costringendolo a precipitosa fuga

ed inseguendolo poscia con vigore.


L'inseguimento,
per,
fu

arrestato

ai

piedi dell'altura di Tueis, di fronte

ad una

riserva di

protezione,

schierata suH* altura

stessa e costituita sul

momento
del

dal generale

Brunet con alcune compagnie


ed
a

di granatieri,

causa

altres

frammischiamento

verificatosi fra gli inseguitori, ritenuto allora,

pi che

non

sia oggi,

gravido

di

pericoli.

L'importante punto del


in

Tueis,

rimasto

mano

ai

Francesi, fu da essi
di

fortificato

con

una batteria

quattro pezzi

leggeri,

avente azione sui trinceramenti

dell' Authion

88
e,

AUSTRIA E PIEMONTE
successivamente, con una ridotta che co-

stituir coir altro

punto

di

Camp

d'Argent,
cui
si

una posizione formidabile, contro


centreranno
rarsi
Il

con-

gli

sforzi piemontesi per libe-

da un' immanente minaccia.


generale Serrurier con tremila uomini,

era incaricato dell'attacco del colle di Raus.


In relazione al terreno, povero
di strade e

assai difficile, e tenendo conto dell'occupa-

zione fatta dai Piemontesi, formulava

il

suo

piano d'attacco.

Una

colonna, la principale,

con un pezzo da

4 oncie,

seguendo

la mulat-

tiera del vallone di

Graus, doveva attaccare

di fronte; un'altra colonna, agli ordini del-

l'aiutante generale Micas,

aveva

il

compito
dalle

di ricacciare le milizie del de la

Roque
la

Terre Rosse,

per

proteggere
il

colonna

principale che rimontava

vallone e spun-

tare la destra della posizione nostra imper-

niata ai

Capelets.

Una

terza colonna (mag-

giore Garan) doveva ricacciare dalla Testa

Rugger
la

le

milizie dell'

Auda

per proteggere
quindi

destra

della

colonna

principale,

piombare

sulla sinistra della posizione piela dorsale di

montese, per

cima

di

Tuor.

NEL 1793
Il

89
il

Micas ricacciava dalle Terre Rosse


si

posto di milizie che vi


riesciva a risalire
nole,
i

trovava,
di

ma non

il

pendio

Serre Clapeirdei massi che

Cime de Capelet a causa


gli

Piemontesi

facevano rotolare addosso;


la

otteneva peraltro d'impegnare


posizione nemica
al

destra della

Raus, combattendovi a

fianco delle altre colonne.

La colonna
acci are
il

di destra, riesciva

pure a

ri-

posto di milizie

Auda da Testa

Rugger, e quindi, percorrendo a mezza costa


il

versante nord della cima di Tuor, andava


il

ad occupare
crosa verso

margine del bosco

di

Panta-

la sinistra della

posizione nemica.

L'avanzata della colonna centrale (diretta


dal

Serrurier in
la

persona) fu ritardata, esalle

sendo

colonna stessa stata arrestata


di

Grange

Raus, dal fuoco dei due pezzi


in

da montagna
quali
il

batteria

presso

il

colle, ai

generale Serrurier non pot contrapil

porre che

fuoco

dell'

unico pezzo

di

cui

disponeva. Questo ritardo della colonna centrale consent

mezzo

battaglione della

le-

gione di truppe leggere, inviato dal generale


Colli

da

S*.

Vran,

di

accorrere a sostegno

90
della

AUSTRIA E PIEMONTE
posizione verso la sua sinistra. Cos

quest'ala, che cominciava a ripiegare, ricevette

nuovo impulso dal rinforzo avuto e

dalla presenza del conte d'Agliano, del quartier

generale del
e

conte di

S.

Andr, che,
le

coir esempio
truppe.

colla parola,

rianimava

Nello stesso tempo


zione, occupato dal

il

centro della posi-

reggimento Acqui agh

ordini del marchese Montafia, resisteva con

ammirabile fermezza

ai reiterati attacchi

dei

granatieri francesi, mentre la destra riusciva

frenare

1'

ardire

dell' aiutante

generale

Micas.

Di quella difesa, scrive G. C. Abba,


parl
fino al
fiero

si

nel

Monferrato

lunghissimo

tempo,

1848,

anno
pi

in cui fu

veduto qualche

vecchio

che

settuagenario
lo

mor-

.dersi le dita

perch non

volevano lasciare

andare
per
che
lo

alla

guerra in Lombardia. La gente


e diceva:
"

ammirava

uno

di quelli
.,

da giovane difese

il colle

di Ratts

(1).

(1)

Le Langhe e
/.,

il

Monferrut:

-v.t/s/,j

mru^iU

del T. C,

gennaio 1909.

NEL 1793

91
del-

Su

tutto

il

fronte,

adunque, l'impeto
contro
la

l'attacco

s'infrangeva

fermezza

dei difensori e le difficolt del terreno.


sei

Dopo

ore di

combattimento,

Francesi erano
in

finalmente costretti a

ritirarsi

disordine,

inseguiti sino a notte dalle milizie.

Le
furono:

perdite complessive

dei

Piemontesi

e degli Austriaci nella giornata dell'S giugno


ufficiali,

11

morti, 14

prigionieri o

dispersi, 33 feriti; sott'ufficiali e soldati, 57

morti, 465 prigionieri o dispersi, 371

feriti.

Ripiegamento della sinistra piemontese.


del

Occupata dal nemico


il

la

posizione
si

Mangiabo,

S.

Andr, come gi
il

e
di

accennato, riteneva insostenibile


Brouis,
atto

campo

donde

la

necessit

di

un vigoroso
quella

controffensivo

per

riprendere
alle

posizione. Ma, in seguito

informazioni

uccessivamente pervenute sulla fortissima

occupazione del Mangiabo


sorse
in
lui
il

fatta dai Francesi,


la

dubbio

circa

possibilit

della riuscita di tale operazione colle truppe

del

campo

di

Brouis,

anche se appoggiate
di
si

da un'azione controffensiva
l'

quelle del-

Authion; in

tal

caso non

presentava,

92
pel

AUSTRIA E PIEMONTE

momento,

altra soluzione

che quella

di

ritirarsi

su una posizione immediatamente

retrostante.

Per

tale

scopo,
dall'

il

S.
al
si

Andr

'

convoc nella notte stessa

9 giugno
dichiar

un consiglio

di guerra,

il

quale

completamente favorevole a quest' ultima


luzione, e cos

so-

venne deciso

il

ripiegamento
i

di tutta la sinistra sul contrafforte della di-

ramazione
valloni

di

M.

Clapier,
di

interposto fra
Cairos,

della

Maglia e

e sugli
]

speroni della diramazione di M. Saccarello,


che, col contrafforte precedente,

formano

la
j

gola di Saorgio.
Nelle prime

ore del giorno

9,

venivano
i

emanati

gli ordini

per

la ritirata;

magazfin

'

Zini di Breglio e della

Glandola, che
la

dal
| |

giorno
S.

precedente,

per

previdenza del
;

Andr, avevano

iniziato le operazioni di

sgombero, furono nel mattino stesso del 9,

completamente
Il

vuotati.

campo

di

Brouis,
il

disarmato e sgom-

brato, fu abbandonato;

baraccamento venne

dato alle fiamme all'entrata dei Francesi nel

campo. Le truppe

si

ritirarono in tutte le diruite dai Francesi,

rezioni scaramucciando, s

NEL 1793

93

che baldanzosi avanzavano; un distaccamento

piemontese occup

le

alture adiacenti a Bre-

glio per proteggere lo sfilamento delle proprie

truppe air imbocco della stretta della Roja.


In

quel

diticile

frangente,

alla

chiara

mente
le

del generale in

capo non sfuggivano

linee generali pi importanti della


;

nuova

situazione

prevedendo un pi

fiero attacco

nemico dava, contemporaneamente


dini

agli oril

per

la

ritirata,

le

disposizioni, per

pronto rinforzo delle posizioni delPAuthion


e di Raus, che, per rispetto alla

nuova

linea

difensiva,

acquistavano

ancora

maggiore
furono
su-

importanza. Cinque
bito diretti
S'.

battaglioni

air Authion,
altro

uno
al

alla

Baissa di
di

Vran ed un

colle

Raus.
il

Altri tre battaglioni

saranno poi spostati

i2

giugno verso

l'

Authion

(al

Ventabren

ed airAuta), per dare maggior consistenza


a questa

posizione.

rimanenti battaglioni

rimanevano
di

sulla sinistra a difesa della stretta

Saorgio e vicinanze.
Il

giorno 9

il

generale Colli,

di

sua

ini-

ziativa e
il

senza neppure renderne informato


in

comandante

capo, intendeva riprendere

94
il

AUSTRIA E PIEMONTE

Mangiabo; a

tal

uopo inviava
alia

sin dalle

prime ore del mattino

Dea, gi occu-

pata, dalla sera precedente,

da una compale

gnia del reggimento Lombardia,


del Ventabren;

truppe

ma

la

forza dei posti fran-

cesi era tale che sarebbe stata temerit attacCarli, e

quindi, sul
alle

far

della notte,
di ritirarsi

il

Colli

ordinava

sue truppe

suU'Au-

thion nei precedenti posti.


j

Il

IO giugno

Francesi, continuando nella

loro avanzata, scesero

su Breglio,

ma non

riuscirono a penetrarvi per la vigorosa difesa


delle milizie e

dei

marinai, trincerati sulle

alture della torre della Crivella.

L'

1 1

giugno

il

generale

S*.

Hilaire con
]

II*'

reggimento

di

fanteria ed

il

i*^

batta^

glione de la Haute-Garonne, un cannone da

i6 ed uno da 6 once rinnov l'attacco di Breglio su tre colonne. Quella di destra scese

-^

dalla Croix de

laCougoule; quella del centro


del

segu

il

sentiero

vallone

di

Lavina;

quella di sinistra, la rotabile.


i

Le

milizie
la

ed

marinai piemontesi, disposti lungo

Roja

e nei trinceramenti della torre della Crivella,


resistettero

quasi

tutta

la

giornata al vivo!

NEL 1793
fuoco
dell' artiglieria

95
fucileria

della

ne-

miche;

la

difesa

per

cedeva verso sera,

quando pochi Francesi,

penetrati di sorpresa,

attraverso un vecchio condotto, nell'interno


del
villaggio,
si

ne aprivano due porte;

di-

fensori

ritirarono allora sul

M. Ain.

Combattimento del
giorno
coi
IO,

12

giugno.

Il

a Nizza,

il

generale Brunet aveva

rappresentanti
nella
i

del

popolo una confe-

renza,

quale,

allo

scopo sempre
si

di

ricacciare
di tentare

Piemontesi oltre Alpe,

decideva

un nuovo sforzo da
per impedire alla

effettuarsi al
flotta

pi

presto

alleata

anglo-spagnola, apparsa allora nelle acque


del Mediterraneo, di dar eventualmente soc-

corso

ai

Piemontesi.

Dal
derivata

combattimento

del

giorno

8,

era
ai

una situazione favorevolissima


le

Francesi per riattaccare


Alla loro sinistra
di
le

posizioni nostre.

truppe respinte dal colle


al

Raus,

si

erano raccolte,

comando

del

generale Serrurier, nei campi


valle della Vesubia, di
ca,
al

fortificati della

S.

Martino di Lanto-

Roccabiliera, Belvedere e
le

La Bollne;

centro

truppe del generale Dortoman

96

AUSTRIA E PIEMONTE
i

occupavano

campi

di

Peiracava e della Fou-;


j

gasse avendo dinanzi, a brevissima distanza,


la

posizione del Tueis, fortificata ed armata


quattro
pezzi,
all'

di

minacciosissima

per

i^
il'

nostri

stabiliti

Authion

sulla destra

generale Dumerbion, padrone delle impor-i


tanti posizioni

del

Mangiabo

e del

Bolet,!
la

aveva spinto continuamente innanzi


occupazione
fin sotto

suai

ai

trinceramenti
Neil' azione

del le ^

nuove posizioni nostre.


i

contro-

Piemontesi,

lo

sforzo

principale

doveva*

esercitarsi ancora contro le posizioni di

Raus<

e dell' Authion ed in previsione di ci, Faiu-I tante

generale

Micas
il

s'

impadroniva
Serrurier

delle]

Terre

Rosse;
il

generale

con-|

centrava
al

maggior nucleo
delle

delle sue truppe


il

campo

Fougasse

generale Du-|
all'attacc
deij

mcrbion (che doveva concorrere

avvolgente dell' Authion con gran parte


granatieri e dei
cacciatori,

sotto

gli
il

ordin
rest

del generale Mietzkowski,


delle sue

mentre

truppe rimaneva sulla difensiva


il

occupava
sulla

giorno ii stesso

il

monte Maune
irca

dorsale
di

Mangiabo-Authi<

un'ora

marcia da quest'ultima

localit

NEL 1793
I

97

Piemontesi, a lor volta, nella previsione


attacco,

di

un nuovo

avevano, come

si

gi detto, rinforzato, con


artiglierie e trinceramenti

nuove truppe, con


i

campi

di

Raus
truppe

e dell' Authion.
II

12 giugno, prima dell'alba,

le

francesi,

formate
per

su

varie

colonne, erano
delle

pronte

l'attacco

contemporaneo
dell'

posizioni di

Raus

Authion. Soprav-

veniva, in quel mentre, un forte acquazzone

che nascondeva
nerale Brunet,

le

cime dei monti

il

ge-

ammalato
farsi,

sotto la tenda, in-

deciso sul da
di guerra,
il

convocava un consiglio
si

quale

dichiarava favorevole
al

all'attacco in quel

giorno stesso,
si

cessar

m.
ed

Ha pioggia, ci che

verific verso le
si

re 6.

A
7

quell'ora
l'azione

le

colonne

mossero,

alle
il

era gi

impegnata su

tutto

fronte (i). Al colle di

Raus

il

reg-

gimento
della

Acqui,
di

sostenuto

dal

battaglione a

legione
e

truppe

leggere

Testa

Rugger
e

da cinque
dall' 8"

pezzi da
battaglione

montagna,
di

rinforzato

grana-

ci

K.

et

M.

Mifmoirts dtl Pautinitr.

Dk Antonio, Austria

Pitmcmte

98
tieri (i),

AUSTRIA E PIEMONTE
resisteva bravamente all'urto delle
dell' aiutante

truppe francesi

generale Micas
dell' 8

(che ripet la stessa

manovra

giugno),

costringendole,

dopo accanito combattimento,

verso

le

ore 2 poni., a volgere disordinata-

mente

in ritirata.
i

All'Authion,

Piemontesi

al

comando
af-

del generale Dellera, al quale

era stata

fidata dal Colli la direzione del fronte della

posizione, avevano avuto


sin dalle
tivi

modo

di osservare,
i

prime ore del mattino,


del

preparadi

di

attacco

nemico.

Dall'altura
le

Camp

d'Argent dovevano muovere

co-

lonne destinate contro l'Authion

(2); quella

(i)

Secondo

K.

et

M.

il

leggrimento Saluzro vrbbe


la giug-no. Risulta invece che
all'
il

combattuto

al colle di

Raus

il

in quel giorno si

trov
la

presente
Motte,

Authion, come appare


essere

dalla relazione del de

quale, anzi, dice


il

detto reggimento venuto dalla Beola ed

i* battaglione

(mag-

giore Viterbo) avere occupato

trinceramenti del Veotabren,

unitamente

ai

cacciatori-carabi nie ti

Canale,

al

corpo franU Mra. Us

co ecc. Ci confermato anche


ojfficiers

dagli
ecc.

Eiata

dts rtgimtnts austro sardts

(Bibliog. a. 7>

ove
il

fatto cenno di due uomini di truppa di Saluzzo, morti


all'Authion.
(9)

ta

Copi

<i'

MH4
t

*ttrt

critt

par M.

general Bar<m

Colli S. E.

M.r

BaroH De

l'ius ecc. ecc. (Btbliof . n. i).

NEL 1793
di sinistra, generale
di girare
il

99

Dortoman, con incarico


destro della

fianco

posizione

quella del centro, generale

Serrurier, comil

posta esclusivamente di granatieri, aveva

compito

di attaccare,

sostenuta dai

quattro
del-

pezzi del Tueis,


l'

la batteria della

Testa

Authion; quella

di

destra, colonnello Le-

cointre,

doveva

dirigersi

contro

il

fianco

sinistro del battaglione Belgioioso, trincerato

air

Ancienne

Redoute, avanzando
dell'

per

gli

scoscendimenti

Arp. Infine una quarta


Mietzkowski, composta,

colonna, quella del

come

si

detto, in gran parte di granatieri

e cacciatori,

doveva

dal

Maune

girare

la

sinistra della posizione


sulle truppe che ne

nemica, piombando
il

guardavano

rovescio (i).
la

Alle 5

Piemontesi avevano scorto


sfilare

colonna
posizione
di fronte

Lecointre
e,

dinanzi

la

loro

cacciandosi nel bosco, portarsi


battaglione Belgioioso. Decisa

al

l'azione,

quest'ultima colonna e quella dei

Tueis

avanzarono

contemporaneamente
gli

vivacemente contro

obbiettivi loro asse-

di Lettera del Colli opra citata e Mmoirts del Paulinier.

lOO

AUSTRIA E PIEMONTE

gnati, attaccando col

massimo

slancio

trin-

ceramenti nemici;

la

colonna Mietzkowski

scese invece all'attacco con qualche ritardo.

All'ardore dei Francesi

si

contrapponeva

la

tenacia dei Piemontesi; da

ambo

le parti si

ebbero prodigi
Il

di

valore

(i).

battaglione

Belgioioso,

direttamente

sostenuto dal battaglione di granatieri, difen-

deva ostinatamente contro

le

truppe della

colonna Lecointre che attaccavano furiosamente,


l'altura

dell'Ancienne

Redoute,

la

quale riceveva

appoggio

dall' altra

sponda
(2),

dell'Arp dalla posizione del Ventabren


tenuta valorosamente

dal corpo franco, dai


e dal
4" batta-

cacciatori-carabinieri Canale

glione di granatieri. Contro


di trinceramenti di

le linee

successive

quest' ultima posizione,


la

era venuta ad urtare


che, mal diretta,
si

colonna Mietzkowski

era lasciata fuorviare a

(i)

II

generale barone Dellera, per quanto

gii

avanzato

in et, si

comport

in

modo da

riscuotere le lodi incondizionate


il

del suo superiore immediato,


tore pi eHicacc.

gen. Colli, di cui fu

il

coadiu-

Ebbe

poi,

per tale brillante condotta, ade-

guata ricompensa.
(a)

Ventabren

la

posizione
>.

rhr

i!

Colli

chiama:

prolongatioH dt l'Hauta

NFX 1793

101

soccorrere le truppe del Lecointre, impegnate


contro
il

battaglione Belgioioso ed

il

i''

di

granatieri,

abbandonando

in tal

modo
sul

il

suo

obbiettivo, e

venendo a cozzare

fronte

dove pi

forte era la difesa. Gli sforzi inauditi


si

del Lecointre e del Mietzkowski


in ripetuti

esaurirono

furiosi

attacchi, infruttuosi per,

poich, dopo aver combattuto valorosamente


dalle

alle

2 del

pomeriggio,

Francesi

furono costretti a

ritirarsi

su Monte Maune.

Mentre i quattro pezzi del Tueis lanciavano


continuamente,

sebbene con poca


proiettili
la

efficacia,

una pioggia

di

contro

trincera-

menti piemontesi,

massa

dei granatieri di

Serrurier urtava impetuosamente contro la


batteria ed
i

trinceramenti

della Testa del-

TAuthion;

ma non

riusciva a vincere la resi-

stenza dei battaglioni nostri che gareggiavano


tra loro in valore

ed

in tenacia. Si distinsero
di

sopra

tutti

il

battaglione

guarnigione,
il

il

9" battaglione di granatieri ed


di

battaglione

Sardegna, posti

guardia dei trincera-

menti del settore pi pericoloso della difesa,


che comprendeva appunto
la

batteria della

Testa dell'Authion.

I02

AUSTRIA E PIEMONTE

La colonna
vallone
di

di

sinistra,

Dortoman,
le

dal

Tueis scendeva celermente


Prat per

pendici

del
il

rimontarne poscia
l'ala

versante opposto, puntando contro

destra

della posizione piemontese fra la batteria della

Testa

dell' Authion

e l'estrema destra della

posizione,
tivo,

ma non

pot raggiungere

l'

obbiet-

perch fermata e scompigliata dal fuoco


9"*

della batteria dell'Ortighea, del


di granatieri e di quello di

battaglione

Sardegna.
la

Respinta per ben due volte


del

colonna
del

Serrurier
i

reiteratamente

quella

Dortoman,

Piemontesi dovettero sostenere

un ultimo, violento attacco per parte dei


Francesi,
i

quali, riordinatisi,

formarono due

colonne che scesero a precipizio dal Tueis,


dirigendosi

furiosamente

l'

una

contro

la

Testa

dell'

Authion

l'altra

contro

l'ala

destra della posizione

nostra.

Quest'ultima

colonna, battuta efficacemente di fanco, per

ordine del Colli, dal solo cannone dell'Ortighea


(i),

che ancora aveva munizioni, dap-

(i)

Non

si

sa precissmcnte

se

siano

pexzi di

questa

batteria od altri trasportati nelle sue

vidnanxe che coopera

rono a respingere l'attacco.

NEL 1793

103

prima

esit,

poi

si

scompigli

ed
si

infine,

disanimata
precipitosa

coita

da panico,
tal

dava a
l'altra

fuga;

vista

anche

colonna, scoraggiata, volgeva

le spalle.

Un

distaccamento del battaglione di guarnigione


inseguiva sino
i

ai

piedi del

Tueis

Francesi,
i

quali a stento riescivano a salvare


quell'altura,
fatti

quattro
a
so-

pezzi di

avanzare

stegno dell'ultimo attacco (i). L* inseguimento


fu

arrestato

questo punto d'ordine del


di

Colli per

mancanza
di

munizioni, e di fronte

ad una riserva

400 uomini raccolta dal

Brunet sulla cima del Tueis.


Il

combattimento del giorno 13 cost in


Piemontesi ed agli ausiliari austriaci
Ufficiali:
:

totale ai

5 morti,

3 prigionieri o dispersi,
Sottufficiali e soldati
:

23

feriti

58 morti, 34 prigionieri o dispersi, 320


In totale, fra le
le

feriti

due giornate,

si

ebbero

perdite seguenti:
Ufficiali
:

18 morti, 17 prigionieri o dispersi, 56

feriti

(!)

Copte (i'unt

lettre rcrite fxr


n.
i).

M.

le

gennai baron

Colli

le

ij juin ly^j (Bibliog.

I04

AUSTRIA E PIEMONTE
Sottufficiali e soldati:

115 morti, 499 prigionieri o dispersi, 591


feriti.

Tra

cadaveri dei difensori di Testa


il

di

Rugger, secondo
vati quelli di

Pinelli, si

sarebbero

tro-

due giovani donne piemontesi.


patria,
si

Fu

carit di

domanda

lo storico,

o prepotente amore che trasse quelle generose


al

doloroso passo?
perdite complessive dei Francesi nei
di cui

Le
23

due combattimenti furono: 280 morti,


ufficiali

e 1252 feriti,
la vittoria

di

cui

48

ufficiali.

Questa

riportata dai nostri,

nella quale rifulse l'eroismo e lo spirito di

abnegazione

di ufficiali e soldati piemontesi,

e tanto pi gloriosa perch

essi

ebbero

di

fronte

un nemico valoroso

ben guidato.

Se

le

conseguenze materiali furono meschine,

quelle morali furono grandi, perch ne sort

rianimato

lo

spirito

delle
la

truppe

delle
i

popolazioni e fu sfatata

leggenda che

Francesi erano invincibili.

Da
di

tutti

docu-

menti dell'epoca
sollevato
in

si

rilevano

l'entusiasmo
cittadini

ogni

ordine

del

Piemonte da quelle

vittorie

le

speranze

NEL 1793
concepite per
il

105

successivo andamento della

guerra, speranze andate pur troppo deluse.

La
dotta
in

battaglia del
in

12 giugno venne ripro-

stampe

dell'epoca

glorificata

poesie d'occasione;

come pure
il

solenni

esequie vennero rese in Torino,


nella Chiesa
delle

27 giugno
suffragio

dei

PP. Teatini,

in

anime degli eroi caduti


:

in quelle gior-

nate
le

sulle

due porte della chiesa leggevansi

seguenti inscrizioni che giova riprodurre


la

anche per

forma mirabilmente classica:

MOKRENTES HUC CONVENITE CIVES


VIRTUTI PRAESTANTISSIMAE VIRIS PRO REGE PRO PATRIA PRO REGNO VITA IN ACIE INVICTISSIME FUNCTI8 PIETAS RELIGIO CHARITAS JUSTA DEVOTISSIME SOLVUNT.

CONSTANTISSIMIS MAXIMBQUE VIRTUTIS

Ai-.li i,i>

QUI PRO PATRIA KORTITER DIMICANDO

ET CONFLIGENDO FATA SUBIERE SACRO HIC BENEMERENTI LUCTU CLERICI REGULARES PARENTANT ADESTE ET VOS CIVES DATE GEMITUM GRATAS SANCTASQl'E FUNDITE PRECES
GaMattta di J urinu del 39 giugno 1793.

(l).

(1)

I06
11

AUSTRIA E PIEMONTE
ricordo
di

quelle

giornate

risuoner
tradizione

per molti anni, caro anche alla

popolare, in Piemonte e specialmente nelle


gole della Roia.

Alla narrazione obbiettiva e serena dei


fatti,

sembra non

inutile far seguire

qualche

considerazione d'indole affatto generale, che

non ha
critica,

non intende avere carattere


facile

di

sempre

fatti

compiuti,

ma

che mira soltanto a meglio chiarire alcune


idee, a mettere in rilievo qualche particolare

ed a fornire oggetto

di

meditazione.

Gi
fosse
di la

si

ripetutamente accennato come


di

intenzione

Vittorio

Amedeo

III

agire offensivamente nella guerra contro

Francia, idea questa nettamente espressa

nel congresso dei generali tenuto a Torino,

poco
dato
la
il

prima dell'inizio delle

ostilit;

ma,

carattere indeciso del Re, tale idea,

migliore che in quelle condizioni potesse

escogitarsi, naufrag dinanzi al

parere ma-

nifestato dalla
di attenersi

maggioranza del congresso


il

per

momento

alla

difensiva

-rr

1793

107

nell'attesa di

agire offensivamente,
si

quando

l'occasione propizia

fosse presentata. Era


la

una mezza misura che denunziava


canza
le

man-

di idee nette e precise, e

rispecchiava

titubanze dei consiglieri del Re.

Questa difensiva, che doveva precedere


l'offensiva,

era

intesa

nel

senso

di

vigi-

lare l'intera linea di


le

confine, disseminando

truppe su tutto
suddiviso

il

lungo ed impervio fronte


nel

alpino,

versante piemontese

da numerosi

contrafforti,
al

che

rendono

le

comunicazioni parallele
difficili:

fronte stesso assai

un lunghissimo cordone che doveva


tutti
si
i

coprire

passi, quindi debole

dovunque,

mentre

sarebbe potuto, ad esempio, con


far fronte al

poche truppe

nemico

in

Savoia,
si

che per l'aspra natura del terreno bene


presta a tale scopo, e concentrare
il

nerbo
poter

maggiore nella contea


prendere

di

Nizza, per

di l l'offensiva

con maggiore pro-

babilit di riuscita.

Perdute Savoia e Nizza, e presentandosi


l'opportunit di passare all'offensiva, questa

doveva avere per iscopo


due Provincie
e,

la

riconquista delle

se possibile, anche l'occu-

Io8

AUSTRIA E PIEMONTE

1
1

pazione di una parte del territorio francese


colla probabilit di conservarne
all'atto
il

possesso

della

stipulazione della

pace, sulla
\

base deWutt possidetis. Dal concetto sopra


espresso,

conseguivano
e cio
:

le

modalit

delj

r azione
il

sorvegliare
di

attentamente
truppe, per

nemico con leggero velo


le intenzioni e
.

conoscerne

luoghi di racj

colta dei maggiori nuclei di forze e, favoriti

dal

terreno

che

impediva

all'

av\^ersario

celeri

spostamenti, piombare a massa nella


prescelta
le

zona d'attacco

per

rigettarlo

e
\

minacciare a tergo

colonne pi avanzate.
si

E
pi

il

concetto
tardi.

napoleonico che
si

afferm

Invece

ha, per

parte dei Piej

montesi, una suddivisione

delle

forze

gi

complessivamente

inferiori

ed
il

il

loro disse;

minamelo uniforme
di

su tutto
fra
il

fronte alpino.

Era un compromesso
vendicare

desiderio intenso
il

l'affronto

subito ed

senti-

mento

della propria impotenza.

A
dal

chiarire per la determinazione presa


sta
il

'

governo piemontese
si

fatto gi accen-

nato che esso non


del resto si

era reso conto,


in tutta

come

"

era verificato

Europa,

NhL 1793

109

dell'importanza della rivoluzione francese e


della consistenza
di

quell'esercito,

mentre

molte speranze riponeva nel concorso delle


altre

nazioni.

L' intera

Europa

infatti,

si

collegava o meglio mostrava volersi colle-

gare a danno della Francia, giacch


sovvertitrici della rivoluzione

le

idee

avevano coml'erroneo ap-

mosso

il

mondo
di

civile

di qui

prezzamento
danni
dalla

quanti

venivano a subire
ne

rivoluzione, ovvero

erano

minacciati.

Da
aveva

parte francese la
lo scopo, oltre

campagna

del 1793
le

che di conservare
di

due Provincie occupate, anche


morte
il

ferire a
vel-

Piemonte per paralizzarne ogni


lotta

leit di

colla

repubblica.
i

Se ben pi
direttivi

chiari

definiti

erano

concetti
di

francesi, gli

avvenimenti

ordine politico

e la sottomissione incondizionata dei

coman-

danti di truppe ai rappresentanti del popolo,

facevano per sentire

la

loro funesta influenza


militari.

sull'andamento delle operazioni

Dalla situazione politica, dalle forze impiegate e dalla loro disposizione, apparivano
chiari gli

intendimenti dei

Piemontesi

ur-

no
geva
ai

AUSTRIA E PIEMONTE
Francesi
al

sventare

questi

intendi-

menti ed agire
in tal

pi presto, assecondando

modo

gl'incitamenti del
il

comitato di

salute pubblica ed
l'

carattere peculiare delI

esercito,

che richiedeva non solo di non


inattivo,

rimanere

ma

di agire

prontamente
i

ed offensivamente. Tre soluzioni principali


apparivano possibili per attuare
attaccare
tale

idea:
tutte
i

decisamente sul fronte, con


formidabili
il

le forze, le

posizioni

nemiche;

'

tenere

a bada

nemico frontalmente con

parte delle forze per agire colla


cipale attraverso gli angusti

massa

prin-

colli delle
il

Alpi
cer-

marittime fra la Maddalena e

Tenda, nemica

cando

di

far
il

cadere

la

difesa
;

col

'

minacciarne

fianco e le terga

infine, agire
le
j

lungo

la

strada della Cornice per girare

posizioni avversarie ed entrare in Piemonte

attraverso

buoni passi ad oriente del Tenda,


il

sempre tenendo
con

nemico a bada

sul fronte

parte delle forze.

Questi due ultimi progetti potevano seni]

brare, forse, di troppo difficile esecuzione e

troppo

arrischiati, data l'esiguit delle forze

disponibili, e d'altra parte

avrebbero

certa-

NEL 1793

III

mente

richiesto
ai

troppo tempo, mentre pre-

meva avere
che
la

pi presto una

nuova

vittoria,

Francia attendeva ansiosamente per


gli spiriti. Si

rianimare

sceglieva cos

il

pro-

getto che molto probabilmente


sollecito e

sembrava pi

meno arrischiato, non considerando


di

che l'attacco frontale,


neralmente,
contro
le

dubbia riuscita geirrealizzabile

quasi

sempre

posizioni montane, tanto pi


forti,

quando

presentano eccezionalmente
questo caso, e

come

in

come

gi

si

era sperimentato

quarantasei anni prima all'Assietta.


Il

secondo dei progetti sopra accennati


era
i

non

per

certo

di

facile

esecuzione,

poich
tutti

passi dall' Argenter al


e

Tenda sono
di

angusti

impervii,

ad eccezione
si
Il

quello delle Finestre che


dizioni alquanto migliori.

presenta in con-

generale Jomini

scagiona

il

Brunet del
il

non

aver

attuato

questo piano, per Stura


di

fatto
si

che nella valle della


trovava
il

Demonte

corpo di

Strassoldo.

Era questo indubbiamente un

impedimento,

ma non
di

tale

da

far

abban-

donare, di per s solo, quel progetto, giacch

non

si

trattava che

quattromila uomini

112
e,

AUSTRIA E PIEMONTE

per quanto dato argomentare oggi, tale


probabilit
di

progetto presentava

riuscita

maggiori di quello adottato.


Il

terzo

progetto

appariva

certamente

pi brillante,

ma

era quello che presentava

maggiori pericoli

per

le

conseguenze che
in

ne potevano derivare nel caso


truppe
francesi,

cui

le

non

notevolmente

soverfron-

chianti di forze, si

fossero trovate a

teggiare un avversario intraprendente e ardito, e

perch

si

doveva violare

il

territorio
fatto

neutrale della repubblica di

Genova,

indubbiamente gravido
il

di incognite. Soltanto
la

genio di
al

Bonaparte, imponendo

sua

volont

nemico,

di

cui

intuiva

mirabil-

mente condizioni
felicemente
il

e propositi,

poteva attuare
gi

progetto
dal

stesso,

adom-

brato
tosi

nel

1744

Maillebois,

manifestadel-

embrionalmente nella spedizione

l'Anselme contro Onegha nel 1792, e tentato


poi nel 1794, con felice inizio,
risultati.

ma

con scarsi

Incitato

dai dallo

rappresentanti

del
dell'

popolo,
approssiil

allarmati

spauracchio

marsi di una

flotta

anglo-spagnola,

Brunet

NEL 1793
decideva di attaccare risolutamente
sul fronte
il

113

nemico

con

tutte le forze disponibili.


si

Le

posizioni dei Piemontesi


parallele alla loro

svolgevano quasi
di

linea di operazioni e

rifornimento; di
francese di

qui l'opportunit da parte


lo

esercitare

sforzo

maggiore
ai

verso l'ala nostra, pi


di

prossima
di

centri
i

rifornimento, per cercare

staccarne

Piemontesi e nella speranza che tale grave


minaccia avrebbe deciso questi ultimi a
rarsi al di l delle Alpi.
riti-

Tale era

il

concetto

che

il

Brunet intendeva attuare negli attacchi


del
in
12,

(ieirS e

concetto che, sebbene


astratta

ri-

spondente
strategica,

linea
lo

alla situazione

non

era del

pari

rispetto

quella tattica, dato che la destra piemontese,

per natura e per opera

dell*

uomo, risultava
Questo concetto
esecuzione
del
la

assai pi forte della sinistra.

per

non
8,

si

rivelava
i

nell'

giorno

poich

Francesi attaccarono
il

posizione nemica su tutto

fronte.

Pure tenendo conto


cialmente
forti,

di alcuni tratti

spe-

quasi inespugnabili, l'occure-

pazione piemontese era troppo ampia in


lazione alle forze

assegnatevi e per di pi

114
trovavasi

AUSTRIA E PIEMONTE
suddivisa
delle
in

due

parti

distinte,
for-

ognuna

quali

aveva

un
ed

perno
il

tissimo, l'Authion a destra


sinistra,
le

Brouis a

intorno
si

cui

si

raggruppavano
a con-

truppe: non

era infine tenuta

veniente

distanza
del

una riserva generale a

disposizione

comandante

supremo,

quindi doveva venire a mancare qualsiasi


possibilit di

manovra,

tutto riducendosi

ad

una difesa completamente passiva. Anche


qui la disposizione delle truppe rispecchiava
la
le
i

deficiente organizzazione del

comando

diffidenze fra Austriaci e Piemontesi, fra

generali Colli e S. Andr. L' intervallo fra

due perni costituiva


difensiva;
dall'

il

punto debole della


al

linea

Authion

campo

di

Brouis, la difesa non

aveva preparato che


di volon-

una tenue e mal sicura copertura


tari e miliziani

raggruppati

al

Moulinet.

La
e

caduta, quasi

immediata, delle

Linieras

quindi del Mangiabo e del Bolet, dimostra-

rono appunto

le

deficienze nell'occupazione

della posizione.

Fu buona ventura per


come
si

Pie-

montesi, che

il

nemico a sua volta commet accen-

tesse l'errore di attaccare,

NEI-

1793

115

nato, con

quasi
fronte,

uniforme intensit,
riducendo
la

tutti

punti

del

sua azione

ad un attacco puramente frontale.


Inoltre,
il

non

si

pu non osservare come


la

Mangiabo, per
Brouis,

sua stretta relazione col


di

C. di

avrebbe dovuto far parte

questo campo trincerato e perci essere


tificato

for-

od almeno occupato fortemente con


git-

truppe, pur tenendo conto della scarsa


tata delle

armi da fuoco del tempo. Di


le

fatto,

caduto Rocher de Goeta,

truppe del Massi

sena correvano
ciava

al

Mangiabo, donde
il

minacdi

direttamente

campo

trincerato

Brouis. L' importanza


di

queir altura

apparve

allora cos evidente, che gli sforzi del colon-

nello d'Osasco,

comandante del reggimento


posizione delle Linieras, e
di

Vercelli e della
del colonnello

Luserna
1**

Campiglione, co-

mandante

del

battaglione di cacciatori e
del

della posizione

Bolet,

furono
i

rivolti,

inutilmente ormai, a dirigervi


riparti.

resti dei loro

Fortunatamente per
eroi,

Piemontesi, un

nucleo di

con ammirevole arditezza.

Il6
portante

AUSTRIA E PIEMONTE
posizione,

a ritardare

V avanzata

del nemico.

Sulla caduta delle Linieras

si

pronunci
quindi
inutile
alla

un consiglio

di

guerra;

parrebbe

esaurito l'argomento,
far rilevare

ma sembra non
panico
si

che

il

dovette

sorpresa, manifestatasi nella peggiore delle

condizioni

e cio con

truppe

sparpagliate.

Questa sorpresa

si verific
il

molto probabil-

mente soltanto perch


siva,
di

d'Osasco, per ecces-

inopportuna previdenza, aveva ritenuto


parte,
in

premunirsi da ogni

disseminando
numerosi posti

le forze di cui

disponeva
il

avanzati su tutto
zich
limitarsi

fronte assegnatogli, an-

all'

osservazione

con

pochi

uomini
la

convenientemente
delle

situati,

tenendo
in

massa

forze

riunita

ed

posi-

zione opportuna per spostarla rapidamente


l

dove
Di

si

rendeva
tal

pi
tutti

utile
i

il

suo

im-

piego.

guisa

posti

avanzati
al

venivano a trovarsi soccombenti dinanzi


violento
attacco
tre

francese, eseguito simultaparti.

neamente da

La fuga

dei

posti

d'osservazione e delle granguardie, comunicava


il

panico

ai

battaglioni

trincerati,

NEL 1793
trascinando

117
impres-

pur

essi.

Quello che
il

sion in special
sori
fu

modo

morale dei difenla

molto probabilmente
del

colonna

di

sinistra

Mietzkowsiu che

puntava sul

F'ontanin e

Rocher de Goeta, giungendo imalle

provvisamente, da posizione dominante,

spalle delle truppe del colonnello d'Osasco.

La caduta
mente,
del Bolet.

delle Linieras portava inevitabilla

stante

grande

vicinanza, quella

Nell'azione dell'S giugno contro l'Authion,


i

posti avanzati del Mantegas,

Camp d'Argent

e Tueis furono attaccati con tale impeto dai

Francesi, che la disordinata ritirata di quelle

truppe poco manc non riuscisse anche qui


disastrosa per tutta la difesa. In quella gior-

nata

Francesi riuscirono ad occupare cima


di

Tueis che rafforzarono con una batteria

quattro pezzi, la quale costitu di poi grave

minaccia pel
si

campo

di

Milleforche; ci che

sarebbe difficilmente verificato, se quella


veniva

posizione

occupata fortemente

dai

Piemontesi sin da principio.


Negli
altri

settori della difesa,


il

non

vi fu

che

lotta accanita tra

fanatico valore fran-

Il8

AUSTRIA E PIEMONTE

cese e la eroica tenacia piemontese; la naturale fortezza dei luoghi

compens

l'inferiorit

numerica dei difensori.


Dai vari documenti consultati, nulla
di

risulta

quanto oprarono 1*8 giugno

le

truppe del
fon-

campo

di Brouis; questa lacuna lascia

datamente supporre che quei battaglioni siano


rimasti inattivi sotto
il

comando

del generale

barone Pernigotti,

in

attesa di ordini. Tale

supposizione avvalorata anche

dal

fatto

che quel generale

si

era

dimostrato

privo

di qualsiasi iniziativa
il

poco tempo innanzi,


di

17 aprile,

quando,

fronte
il

all'attacco

furioso dei Francesi contro

colle di Prus,

pur avendo sotto mano parecchi battaglioni,

mandava a chiedere
S.

istruzioni
di

al

generale
le

Andr

a Breglio prima
il

soccorrere

proprie truppe che

soverchiante

nemico

aveva costretto a sloggiare dalle


occupate.

posizioni

E
i

cos, alla inferiorit

numerica
il

iniziale,

Piemontesi aggiungevano anche

fatto

che

pi di

un terzo della forza presente non parteall'

cipava
si

azione in alcun modo. Ugual cosa

verificava nel combattimento del giorno 12.

NEL 1793

119

Le

disposizioni prese dal S.

Andr

nella

notte dell' 8 al 9 giugno, in seguito al parere


del consiglio
di

guerra, sono notevoli


ritirata

per

prontezza ed opportunit. La
sinistra,

delPala

malgrado fosse avvenuta

in

presenza

del nemico, si eseguiva regolarmente.

Perduto

il

Mangiabo,

il

campo

di

Brouis

doveva inevitabilmente cadere

in brevissimo
la ritirata

tempo ed
per
la

alla

sua caduta seguire


della

stretta

Roja, a contatto imme-

diato del nemico, incalzante

da ogni parte.

Ritenuto impossibile, o quanto


difficile,
il

meno molto

ricupero del Mangiabo, l'occupa-

zione di una fortissima linea difensiva retrostante,

meglio
delle
il

rispondente
forze

per

ampiezza
appariva

all'entit

destinatevi,

pel

momento
Il

miglior partito.
fu

12 giugno, la difesa
diretta
;

previdente

ben

1'

attacco veniva condotto assai

bene,

ma aveva
il

gravissimo e difficilissimo
quale
si

compito, per

sarebbe richiesta
di truppe,

almeno una
quindi

forte

preponderanza

rimaneva soccombente a malgrado


tutti,

dell'eroismo dimostrato da
gregari.
Il

ufficiali

ritardo del Mietzkowski e l'urto

120
delle

AUSTRIA E PIEMONTE
sue
truppe
sul

fronte,

anzich

sul

fianco della posizione nostra, contribuivano

a precipitare l'insuccesso.
1

Piemontesi non seppero profittare della

vittoria,

inseguendo

il

nemico; n pu invodi

carsi

come scusante T asserita mancanza

munizioni.

Le cause sono ben

altre; essen-

zialmente debbono sempre ricercarsi nel gi

lamentato dualismo
diversit
striaci.

fra

comandanti e nella
Piemontesi

d'intenti

tra

ed

Au-

Le

stesse consuete male intelligenze e la

funesta azione del

De Vins impedirono
strategico,

il

passaggio, nel
zioni

campo

ad opera-

decisamente
risultati di

offensive,

che,

dopo

brillanti

quelle giornate, avreb-

bero avuto

ancora

maggior

probabilit di

buona

riuscita.

Il

pensiero

di

Napoleone

sulle opcj.t/.i^ii

dell'

e 12 giugno e cosi riassunto nei

Me

moires dettati a Sant' Elena (i):

(I)

Voi.

(da paf. 58 a 6a).

NEL 1793
"

121

Le general Brunet
emparer de toutes

destra, avec raison^

s'

les

Alpes maritimeSy

chasser l'ennemt au de l du col de Tende,


et

piacer son arme sur

le

sommei des Alpes

au pendant des eaux^ ce qui lui donnerail


une positton beaucoup plus forte, qui
exi-

g rat t moin de monde pour


projet
t'tait

la

garder ;
ti

fort ratsonnable tnais

n'ajmt

pas

les talents militaires

pour diriger une

operation de cette importance.


//

Le Sjuin tj^j
:


y,

attaqita

sur toute la ligne


tls

tout ce

qW il

c'tait

possible d' enlever,


les

l' enlevrent

mais

camps des Fourches


l'

et

de Raus

qu' occupait

ennemi

etaient
le

imprenables
12 juin^ des

Brunet

s'entta,

reitera,

efforts inutiles qui donnrint de la gioire

l'armee pie'montaise,

et

Jirent perir l'elite

des grenadiers de l'armee; les posttions des

Piemntais passrent pour inexpugnables ;


ils

cantinurent

s'

fortifier

Questo giudizio acquista anche maggior


valore dal
assai
ivi

fatto

che Napoleone conosceva


localit

bene quelle
da
lui

ed

combattimenti
sul

svoltisi,

studiati

minutamente

posto nel marzo 1794, quando era

coman-

122

AUSTRIA E PIEMONTE
in

dante

capo

dell' artiglieria

dell'
....

annata
se con-

d'Italia.

Ed appunto
et

allora

"

il

vainqiiit de tonte la force des positions de

r ennemi
des S
et

de

l'

iniprudence des attaques

12 juin, qui avaient t dsastretises


les

pour Varme. Dans


partout

montagnes, on trouve
de positions

un grande

nombre
elles

cxtrmement fortes par

mmes, qu

il

faut bien se garder d' attaquer. Le genie


de cette guerre consiste occuper des camps,

ou sur
ceux de

les
l'

flancs ou sur les derrires de

ennemi, qui ne lui laissent que

l'alternative ou d'vacuer ses positions sans

contbattre
rire,

pour en prendre d*autres en

ar-

ou d' en sortir pour vous attaquer.


la

Dans

guerre de

montagne,

celui

qui

attaque a du dsavantage ; mtne dans la

guerre offensive l'art consiste n*avoir


que des combats dfensifs,
l'

et

obliger

ennemi attaquer.
Les positions de
la droite la
e'tait
l'

ennemi

taient bien

lies:

solidement appuyc,

mais pays

gauche

l'tait

mal

de ce cot

le

tait

beaucoup plus facile. Napolon

confut alors un pian d*operatian qui, sans

NKL 1793

123
ajffaires difficiles,

n
^

engager l'arme dans des


devait
la

rendre

maitresse de la
et

chatne

super ieur des Alpes,

obliger l'ennemi

abandoner lui

mme
et

les

camps
il

si redou-

tables de

Raus

des Fourches ;

consistait

tourner la gauche de rennemi en passavi


la
le

Roya,

la

Nenna

et

Taggta, occuper
Tatia-

mont Tanardo, Rocca Barbetta,

y,

rello; et

intercepter la chausse de Saorgio,


l'ennemi, der.

ligne de communication de
ricrc le

mamelon de Marta
per consiglio

Queste idee,
in

suo,
atto,

furono
per,
;

quell'anno
gi
si

1794 tradotte in

come
il

accennato, con scarsi risultati


progetto,
vivificato

medesimo
e

perfezionato nell'e-

secuzione
^110

essenzialmente

dal

genio e dalla sua preveggenza, doveva


portato a compimento

essere mirabilmente
nel

1796.

Dalle considerazioni generali sopra riportate dai

Mmoires sorge spontanea un'altra

osservazione. Se colle ragioni esposte possibile

spiegare

il

concetto informatore,
di

se

non

le

modalit

attuazione
,

dell' attacco

eirS giugno, non

al

contrario,

ugual-

124

AUSTRIA E PIEMONTE
del 12, a
la

mente spiegabile quello


non
si ricorra,

meno che
ragione,
ai

per trovarne
in

pregiudizi

che correvano

quel tempo e
j
l

che creavano all'azione mille pastoie, dalle


quali

solo

il

genio napoleonico sapeva


il

in

seguito svincolarsi. Perch, sfondato

giorno

il

centro del

fronte

piemontese, occupati
il

in quello stesso

giorno

Bolet ed
il

il

Man-

giabo e

Tu

anche Bregho,
la

Brunet non
di

tentava di

forzare
la

stretta

Saorgio e
sulla

proseguire per

strada del

Tenda,

quale

si

era gi affermato cos saldamente?

:;

Egli non doveva ignorare che la

massa

delle
for-

'

truppe piemontesi era concentrata nelle

midabih posizioni dell'Authion; che


stra dello

la siniJ

schieramento nostro, pur essendo


alla fortissima

appoggiata
gio,

posizione di Saor^

era

poco guernita

di

truppe;

aveva

infine dalla sua, oltre

che

l'innato impeto,

anche
per
dato
i

il

morale pi elevato dei suoi soldati


successi.
i

precedenti

Per quanto
Piemontesi, che
al

argomentare oggi,
tanta

attribuivano
difficilmente

importanza
indursi
nel

terreno,

potevano

ad
qual

abbancaso

donare

le

loro

posizioni,

NEI-

1793

I2S

razionale rammettere che era possibile, senza

soverchie

difficolt,

forzare

la

stretta

di

Saorgio; che se agivano diversamente mo-

vendo contro

Francesi, questi
lo

potevano
da

almeno ottenere

scopo

di

snidarli
il

quelle trincee imprendibili. Invece,


si

Brunet
irrea-

ostinava

il

giorno 12

in

un'impresa

lizzabile,

andando a infrangersi nuovamente

contro quei baluardi.

Nelle giornate dell' 8 e del 12


francesi
spiritose,

le

truppe

male armate,
cercavano
di

eccitate

da bevande
la

raggiungere

posi-

zione nemica con improvvisa, fulminea avanzata per venire alla


lotta a

corpo a corpo,
Americani, con
in

seguendo

la

tattica

degli

fuochi a stormo ed attacchi

colonna;

al

naturale impeto, esse

aggiungevano

la bal-

danza derivante dalla vittoriosa invasione


della

Savoia e del Nizzardo e dalla coscienza

della loro superiorit numerica.

tanto impeto ed
i

a cos

elevato entui

siasmo,

Piemontesi contrapponevano

loro

126

AUSTRIA E PIEMONTE
al

bravi soldati, inchiodati incrollabilmente

terreno

quindi

privi
il

di

qualsiasi

gioco

offensivo, poich

"

rglement provisionel

pour

l'

exercice de

i'

infanterie

pubblicato
di copiare
II,

nel 1775 ed inspirato alla

mania
di

pedantemente
aveva loro
stata nelle

la

manovra
perdere

Federico

fatto

la mobilit

acqui-

precedenti

guerre.

Le truppe
at-

piemontesi attendevano quasi sempre V


tacco, trincerate sulla posizione,

offendendo

col fuoco di

fucileria (gittata circa

200

m.),

simultaneo a quello dei pezzi reggimentah,


il

nemico che assaltava con

foga

indici-

bile.
le

Quando questo
lo

stava per raggiungere

trincee,

contrattaccavano colla baiosui

netta,

salendo

rampari
poi

delle

trincee
si
riti-

stesse, inseguendolo

se scosso

rava,
salto.

altrimenti

attendendo

un

nuovo

as-

L'irrigidimento del soldato nelle


lo
si

tile,

che

rendeva quasi un automa, faceva

s\

che

tenevano come disastrosi T allargamento

delle ordinanze

ed

il

frammischiamento

ci,

beninteso, solo per le truppe di linea, d'or-

dinanza e provinciali.

NEL 1793
I

127
scelti,

granatieri, costituiti
riuniti

da elementi

da poco tempo
gimenti, erano
arrischiate e

in

battaglioni e regnelle imprese pi

impiegati

come truppe avanzate


anch' essi
battaglioni,
il

nei punti

pi pericolosi.
I

cacciatori,
in

truppe

scelte

raggruppati
particolare

avevano per loro


di

compito

servizio

truppe

leggere; furono, invece, in

queste giornate

ed
<

in

quasi

tutta

la

campagna, impiegati
mentre
il

ome truppe

di linea,

loro compito

jra specialmente disimpegnato dai volontari


e dalle milizie.

Queste ultime, ben organiz-

zate soprattutto nella contea di Nizza, erano


in

massima comandate da
Esse
si

ufficiali

perma-

nenti.

resero utilissime nei servizii

di guida, di

osservazfone e di esplorazione,
piccola guerra, moleil

e nelle operazioni di

stando continuamente

nemico, e
si

minac-

ciandone

le

retrovie;

ma

dimostrarono

inadatte all'azione tattica ordinata,


di solidit e di

mancando

tenacia;

nuova riprova, se

pur ve ne ha bisogno, del poco assegnamento


che
si

pu

fare su truppe improvvisate, per

azioni di grande guerra continuata.

128

AUSTRIA E PIEMONTE

Il

Thaon de Rvel lamenta

la

penuria

j
'

di

cannoni nell'armata della contea


fatale.

di Nizza,

penuria che, a suo dire, fu

L'impiego
del nei

dell'artiglieria,

seguendo
i

l'uso

tempo, consisteva nel collocare


punti
e

pezzi
di
at-

maggiormente minacciati

tacco

irruzione, distribuendoli, soli o ac-

coppiati,
salienti

lungo

la

linea

della

fanteria

nei

<

o nelle cortine.
vi

Non
dei vari

era un coordinamento nell'azione


;

pezzi

questi

facevano parte

inte-

grante della difesa di una posizione e ne

seguivano
l'

le

sorti.

L'efficacia

quindi del>

azione dipendeva dal

valore e dalla abie,

lit

personale dei comandanti,


d'allora
l'artiglieria
si

per quanto
^

fin

rivelasse all'aiil

tezza del

compito

affidatole,

Colli

ed

il

D'Osasco lamentarono
la

nelle

loro

relazioni
al

insufficiente cooperazione,

mentre

Pj

lissi
gli

ed

al

Colle di

Raus furono

lodati

splendidi risultati ottenuti

'

Non essendo

pezzi

riuniti

organica-^

NEL 1793

139
il

mente
i

in

batterie,

costituiti

treno ed

parchi,

mancava naturalmente un regolare


mancanza

e appropriato servizio di rifornimento, talch


fu

pi

volte

deplorata

la

delle

munizioni.

Alla perdita dei pezzi


-

si

attribuiva allora

idea perpetuasi sino a non molti anni fa -

una esagerata importanza materiale e morale;

quindi,
sulle

come

si

detto, l'inquadrafanteria,
il

mento

posizioni

della

di-

vieto tacito di far spostare Tartiglieria fuori della posizione per seguire le fanterie avanzanti, gli sforzi

sovrumani nella

ritirata

per

salvare

pezzi.

Nell'esercito

della

rivoluzione

si

nota

invece, fin da questa prima campagna, l'im-

piego ardito dell'artiglieria:


infatti alcuni

il

12 giugno

pezzi francesi venivano trainati

fuori

del
le

trinceramento del Tueis

per se-

guire

truppe che marciavano all'attacco

e concorrere all'azione.

l'embrione
vane tenente
Brienne.
di

dell'impiego che, con

mano
giodi

maestra, svolger pochi anni dopo


artiglieria

il

della scuola

De Antonio, Austria

Pitmont

130

AUSTRIA E PIEMONTE

Da
delle

parecchi

documenti,
pel
la

risulta

quanto

onerosa ed esiziale
operazioni, era

buon
tutela

andamento
che
S.
il

De

'.

Vins esercitava da Torino

sul

Andr;
e col
;

pi volte questi se ne dolse col

Re

Di Cravanzana e chiese

di

avere mani libere,


*

ma non
il

riesci

mai nel suo scopo.


le

Strane assai apparivano


S.

relazioni tra
!

Andr ed

il

Colli; quest'ultimo era in

sottordine a quello,

ma

corrispondeva
al S.

diret-

tamente col De Vins ed obbediva

Andr
i

solo per quanto non era in disaccordo colle

idee dell'ispettore generale. Dai documenti


|

consultati
dati

non risultano quasi mai ordini


^

direttamente

dal
si

S.

Andr

al

Colli,
J
'

mentre per
piemontese,
dal S.

quanto
le

riferisce

alla destra

disposizioni erano comunicate


stesso al barone
Dellera, g-

Andr

nerale piemontese agli ordini del Colli.


Il

Colli

protest contro

il

S.

Andr per
\

la ritirata dell'

8 giugno, compiuta senza che


ad esprimere
il

egli fosse invitato

suo parere

|
I

nel consigUo di jguerra tenutosi nella notte

NEL 1793
dell'

131

al

secondo

la

9 giugno; aveva di fatto ragione, convenzione di Milano del settem-

bre 1792,

ma
il

il

cav.

de Rvel, nei Mc'moircs,


tale

scagiona

padre da

addebito e
il

la

ra

gione addotta appare giustissima, per

fatto

che occorreva far presto, che


e che
il

si

era di notte

Colli trovavasi

molto lontano; del

resto, per le

medesime

ragioni,
il

non

fu invitato

a parteciparvi neppure
Dellera.

generale barone
tale incidente
al

L'aver per rilevato

e r averne fatto oggetto di


S.

osservazione
le

Andr, conferma ancora una volta


fra
i

poco

buone relazioni che correvano


nerali,

due ge-

malgrado che

il

Colli, italiano di

nome

e di famiglia, avesse dimostrato in parecchie

circostanze sensi di equanimit verso l'esercito

piemontese. L'astio appariva anche maggiore


tra
il

S.

Andr

e gli

altri

ufficiali austriaci.
si

Nella giornata dell'S giugno,

visto

il

te-

nente colonnello Doller, del 2 reggimento di

guarnigione austriaco,
di C. Prus, soltanto

ritirarsi dalla

posizione

dopo

reiterati ordini del

S.

Andr, seguendo

in ci le

vedute che

il

gen. barone

De Vins aveva espresse


la difesa di

di per-

sona

sul

luogo circa

quel colle.

132

AUSTRIA E PIEMONTE

Da quanto
tutti
i

si

esposto

e dall' esame di

documenti, appare degna di singolare


la

rilievo

figura
di

del

generale

S.

Andr,

vecchio

allora

69 anni

ed

infermiccio

durante quelle giornate. Fortunatamente egli


trov, per cos dire,

come osserva

il

nipote,

generale

Genova Thaon de Rvel, un comdi forza fisica, necessaria alla

plemento

sua

et, nei figli


saliti

Giuseppe ed Ignazio, entrambi


al

pi

tardi

sommo

della carriera e

degli onori.
Il

S.

Andr non ebbe campo

di rivelare

genio di gran capitano,


futabili, oltre

ma

dette prove irrecriterio militare,

che

di

buon

di

calma e

di energia

non comuni, ed essencarattere, qualit di

zialmente di
capitale

forza

di
in

importanza
pi

un comandante
in

di

truppe, e tanto

da ammirarsi,

quei

tempi ed
risalta

in

quell'ambiente.

la figura
si

sua

maggiormente quando

paragoni a

quella di
l'

parecchi generali piemontesi delpoi


si

epoca. Se

tien

conto
ottenuti,

dell'azione

spiegata e dei

risultati

pur nelle

NEL 1793
anormali condizioni in cui funzion
il

133
co-

mando
multipla
S.

colle
tutela,

pastoie

creategli

da

una
il

logico

inferirne
di

che

Andr, lasciato libero


in

agire,

avrebbe
che

tradotto

atto

gli

energici
ai

concetti

aveva

in

mente ed

quali

era continua-

mente spinto dal suo Sovrano, con conseguenze


certamente
vantaggiose
suU' esito

della guerra; ci che fa

maggiormente rimsi sia

piangere che anche allora

invocato

il

concorso di un generale austriaco.

Non

ultimo scopo infine di queste note,

di rinverdire la
dell'antico esercito

memoria

di

un generale
la

piemontese che, per


i

grande modestia e per

tempi in cui espliai

cava l'opera sua, non ha fama adeguata


meriti.

BIBLIOGRAFIA

Documenti manoscritti

a stampa di mag in

giore importanza ai quali si

pi larga

misura ricorso per

la narrazione delle ope-

razioni militari sulle Alpi marittime dall'


al 12 giugno ijgj (oltre
le

opere di carat-

tere generale e quelle citate nel corso dello


scritto).

DOCUMENTI MANOSCRITTI
Archivio di Stato di Torino
Sezione
I.
I.

- Copie

d'une

lettre crite

par M.r

le g-

nra! Baron Colli S. E. M.r le Baron

De Vins,
1793

date du

camp des Fourches


d* addizione).
del

le

13 juin

(Mazzo II

la relazione

combattimento del

12

giugno
im-

all'Authion del gen. Barone Colli.

documento

portantissimo, sobrio, chiaro, preciso, equanime.

138

BIBLIOGRAFIA
integralmente riportata nel N. 48 (15 giugno 1793)
di

della Gazzetta

Torino e notizie particolari

tradotta per letteralmente in lingua italiana e coU'ag-

giunta in calce del seguente

N. B. La perdita d'una parte e dall'altra in


questa giornata concordando colla gi sopra riferita

non occorre

di qui raddoppiarne il ragguaglio^ agsi

giungendo soltanto che

sono gi trovati pi di

cinquecento fucili lasciati dai Francesi nel campo di


battaglia,
essi fatta
il
.

che prova

la

perdita considerevole da

La

stessa traduzione italiana contenuta

anche nel

Pinelli (pag. 691).

2.

- Relation

de M.r De

la

Motte

officier

(L'Ain, ce 19 juin 1793) {Mazzo II d'addisione).

E
del
!*

la

relazione particolareggiata,

un po'

prolissa,

delle vicende della

compagnia dei

cacciatori
il

guardie
la

battaglione di cacciatori, di cui

de

Motte
al

era comandante, col grado di

capitano, dall' 8

17

giugno.

Vi sono precisamente

descritti
ritirata

gli

attacchi

>'-

giugno

al

Moulinet,

la

dei

cacciatori-carali-

nieri, del

corpo franco,
il

delle milizie e volontari suldi

l'Authion,
posizioni

tentativo

ricui>erare

il

Mangiabo,
ai

le

occupate

da quelle truppe

piedi

del

Ventabren sul prolungamento dell'Aula, ed


tizie interessanti

altre no-

(Guerrini, pag. $46 e $49; Pinelli,

BIBLIOGRAFIA
\g. 205),

I39

nelle quali per

si

accenna erroneamente a

u compagnie
vi

di cacciatori delle guardie,

mentre non

era che la sola comandata dal de la Motte.

3.

- Poaition

de l'Arme Austro-Sarde dans


la droite.

le

Comt de Nice en commen^ant par


jf).

{Mazzo

Questo documento non ha, disgraziatamente, alcuna


indicazione di data,

ma

dai vari accenni ivi contenuti


di
si

relativamente ai
zione, ai

corpi

truppa, alla loro disloca-

comandanti

ecc.

pu, con certezza, fissarne

r epoca alla fine di luglio. Anzi, raffrontandolo con lo


schizzo
originale
dell'

occupazione

dell'Authion

del
in

giorno 29 luglio
seguito,
si

1793

del Grandi, di cui


sia

cenno

ha motivo di credere che

appunto di

questa data, non solo,


stretta
Il

ma
loro.

che

due

lavori abbiano

connessione

fra

Grandi,

alfiere nel
al

reggimento di Christ, fu so-

vente aggregato
la

quartier generale dell' armata per

compilazione di lavori topografici nei quali pare fosse


{Ms. A. di S. di T. Sezione IV, Lettera
di

abilissimo

della Segreteria

Guerra al Conte di
Lo

S.t

Andr

in data 21
'

giugno 1793; Lettere


1793).

ai goverfuitori dal
stesso

giugno

al 17 agosto

Grandi fu cam-

incaricato in seguito di

redigere
si

la storia della

pagna, relazione che per non

rinvenuta a

Torino

{Ms. A. di S. di T. Sex. I Materie militari N. 35;


lettera datata

da Dolceacqua 11 dicembre

1763).

I40

BIBLIOGRAFIA

Questo documento costituisce una copiosa fonte di


notizie sul

campo

di battaglia, sulle fortificazioni, sulle

artiglierie e sulle

truppe

perci di grandissima im-

portanza.

Sezione
4.

III. (A^.

- Patenti e Biglietti, 1762-93


servito a precisare
i

p, 91, 92).

Hanno

comandanti dei vari

corpi di truppa.

Sezione IV.
5.

Lettere

ai
(

governatori

{Voi.

j6

e jj).

Lettere particolari

Voi. 9/). Lettere dell' Ufficio


ai

Generale del Soldo

commissari generali del


al

Soldo in Tenda dal 1793

1799 {Voi.

29).

Inten-

denza generale d'Armata 1792-93 {VoL


Utili

j).

per rilevare

rapporti

fra autorit centrali,

comando ed amministrazione
fornire particolari, a

delle truppe; servono a


dati, fatti, co-

meglio precisare
atti

mandanti, a mettere in rilievo


compiuti da
ufficiali

singolari di valore
let-

e soldati. Vi fra altro una

tera della Segreteria di


in data 25

Guerra

al

Conte
:

di S.t

Andr,

marzo 1793 comprendente


le

uno

stato in

cui sono descritte

compagnie che dovranno for-

mare
da

quelle dei granatieri e cacciatori da comporsi

in codesto contado, col


S.

nome
.

degli ufficiali destinati

M. per comandarli

Segue uno specchio

(29

marzo
col

1793) indicante le milizie del

contado di Nizza

nome

dei rispettivi comandanti {Voi.

5^.

BIBLIOGRAFIA
6.

I4I

- Ordini generali misti e regolamenti mi- Ufficio generale

litari

del Soldo

(i

688-1690),
(Fo/. 109,

anno 1792 {Vo/. 106

e loy);

anno 1793

no.

III)',

anno 1796

(Fo/. Iiy).

Importanti per numerose notizie di particolari, di


date, di costituzioni di corpi, di ricompense accordate

a militari per

fatti

in

questione

specialmente pre-

zioso, per dati sulle artiglierie


di Nizza,

dell'Armata della Contea

uno

Siato detU tende, cannoniere, ba

racche necessarie per l'artiglieria da campagna


{2J

marzo

1793).

Interessante

un

editto del 24 uiv^.iic ^v^

..

vu,

per porre un
si

freno alle

sempre crescenti
ai disertori.

diserzioni,

commina

la

pena

di

morte

Biblioteca del Re.


7.

- Etat de M.rs les officiers des

rgiments

austro-sardes et des bas officiers et soldats morts

dans

les affaires

du

8 et 12 juin 1793

(Miscel-

lanea, Guerre Piemonte 1^92-1800; voi. 1J2).

Documento prezioso per


costituenti l'armata della

le notizie

che d dei corpi

Contea

di Nizza, la loro

com-

posizione,

nomi
dei

degli ufficiali, la partecipazione dei


singoli
ufficiali

corpi stessi e

ai

vari

combatti-

menti ecc.

stato controllato coi ruoli dei

vari reg-

gimenti del

semestre 179J (MS. A. di S. di T., S.


esatto, salvo varianti di

IV, IJ4) e riconosciuto


importanza.

poca

142
8.

BIBLIOGRAFIA
- Forze dell' armata del contado di Nizza

col calcolo dei


al

generi

giornalmente

necessari

mantenimento della medesima. (^Come sopra,

manoscritto N. 49, autentico, a firma Ponsiglione,


direttore dei servizi amministrativi dell' armata

del contado di Nizza).

Anche questo documento


dagli accenni inclusi,
si

privo di

data, ma,
la
si

pu
il

stabilire

con certezza

data fra

il

io luglio

ed

4 agosto 1793.

Da

esso

ricava la forza dell' armata della Contea di Nizza in

modo molto prossimo

al vero.

9.

Baum-Journal de

la

campagne dans

le

Comt de Nice
e

1792-93- (L- Cibrario,

Documenti

memorie, N. 160).

un

diario del i battaglione del reggimento

One-

glia dal 28 settembre 1792

tutto

1'

11

giugno 1793.

ricco di notizie

particolareggiate

riguardanti quel
dell'

battaglione;

descrive

combattimenti

8 giugno
Brouis.
al

nelle diverse posizioni e la ritirata dal

campo di

scritto

da un

ufficiale

del
la

reggimento Oneglia

campo

e quindi conserva

freschezza e la vivacit

della narrazione di guerra combattuta. Vi


la

lano predominano

nota t)ersonale ed
la

il

fatto

psicologico. Disgraxiata iata-

mente manca

descrizione
*

particolareggiata

della

giornata del 12 giugno.

BIBLIOGRAFIA
10. -

143
1792-96.

Difesa di
42).

Raus

campagne

(Ko/.

I, n.

Contiene

fra

le

altre

notizie tutte le disposizioni


i

date dal Conte di

Rvel per

segnali dei posti

di

Raus, S.t Vran e

campo

delle

Forche ed

Dtails

pour
molto

le

camp de Raus
interessanti

scritti di

pugno

del S.t Andr,

ma

troppo

particolareggiate
in

per

essere direttive date da

un comandante

capo ad

un generale.

11. -

Corrispondenza dei Dellera padre


n. 4J)'

figlio.

(Voi.

/,

fonte ricca e sicura di


la

quanto

si

compi

alla destra
ai

piemontese,

quale

si

imperniava attorno

due

punti pi importanti di

Raus

e dell'Authion. Contiene

numerosi ordini ed istruzioni del S. Andr, oltremodo


interessanti

per lo studio delle posizioni occupate,


impiegativi,
delle disposizioni

dei

corpi

di

ciascun
si

corpo, delle intenzioni della difesa ecc.

Anche qui

nota una eccessiva inframettenza del comandante in

capo persino nei pi minuti


lettere
le

particolari.

Contiene pure
;

dirette
(voi.

al
2)

generale

Dellera
del

notevole

fra

altre

una

lettera

Conte d' Antignan,

colonnello comandante in 2* della legione delle truppe


leggiere, nella quale
12

d conto del combattimento del

giugno a Testa Rugger.

1
]

144
12. - Lettre d'

BIBLIOGRAFIA

un

officier

Pimontois du camp
n.

des Fourches, 8 Juin 1793 au soir {Volume


Peiroleri^
al lyp).

'

yj;

Documenti

sulla

guerra dal 1792

I
5

Descrive

le

operazioni di

quella giornata con padegli ufficiali e dei corpi

recchie inesattezze nei

nomi

cui appartengono gli ufficiali stessi.


di indirizzo e di firma
tarsi di
;

La

lettera priva

dal contesto risulta per trat-

un

ufficiale dei granatieri e

precisamente del |

9" battaglione.
ticolari,

Ha

qualche importanza per alcuni parper quanto riguarda


la

specialmente

destra

|
'

piemontese.

Vi poi

altra lettera dello stesso ufficiale, in data

13 giugno, nella

quale descritto

il

combattimento
sono ripromiti-
|

del giorno 12.

(Entrambe queste

lettere

dotte pure in copia nel voi. 128 dei

Documenti

tari per la storia patria).

13. -

Relation abrge des deux attaques des


le

-.

Fran9ais prs de Saorgio

8 et 12 Juin 1793.

li

tire des lettres les plus impartiales.

denti.

la

copia quasi letterale delle due lettere prece-

f)

questa relazione

fa

seguito una

liste

des

offi||

ciers morls, des blesss et

des prisonniers dans


.

tes %
i^

affair es

du 8

et

12 Juin J79J

BIBLIOGRAHA
14. -

I45

Nota degli

uffiziali morti, feriti e pri-

gionieri nei fatti d'armi degli 8 e 12

giugno 1793.

{Documenti militari per


15. -

la storia patria, n. 12S).

Rsum de M.rs
le

les officiers dea rgi-

ments camps dans

Comt de Nice, prison-

niers de guerre, blesss et absents sans cong

aux combats du

8 et 12 juin 1793 {Miscellanta,


IJ2).

Guerre Piemonte 1792-1800; N,

un
divisi

elenco nominativo nel quale

gli ufficiali

sono

per reggimenti.
ojfficiers et

seguito da

altro specchio

Elai des bas

saldai s de5 rigiments

camps

dans

le

Comt de Nice, morts,

blesss et prisonniers

de guerre
rico,

aux combats du 8

et

12 Juin t79j (nume-

per reggimento).

Si ricavano in

modo

preciso le perdite
in

subite dai
;

Piemontesi e dagli Austraci


vi inoltre

quei combattimenti

perpetuato

il

nome

dei valorosi ufficiali

morti e

feriti

nella stessa circostanza.

16.

- Etat

des officiers Pimontois faits priguerre par les Fran90s jusqu* au

sonniers de
31

aot 1795.
Seguito da un

Etat des officiers tus ou blesss pendant la

campagne de

1793.

De Antonio, Austria

Piemonte

io

146

BIBLIOGRAFIA
Biblioteca del

Duca di Genova.

17.

- Estratto da

un sommario manoscritto con-

cernente: Mmoires historiques et militaires des

oprations de

1'

arme

d' Italie

depuis sa forma-

tion jusqu' la paix avec le Roi de Sardaigne^

comprenant depuis

le

io aot

1792

jusqu' au

22 frimaire an 2 Rpublique (19 Xbre 1793) par


le

chef de bataillon du Genie F. Paulinier Fon-

tenille . {Raccolta di manoscritti n. 222).


L' originale trovasi nel!' archivio del Genio di Parigi.

Ad
i

esso

hanno

attinto

largamente

il

Jomini ed

anche

K. et M. che ben sovente lo citano. Questi M-

moires costituiscono un documento da usarsi con molta

prudenza e
vicino
il

in generale solo per quello che

non tocca da

sentimento nazionale francese. Sono in genere

superficiali, inesatti, parziali; sorvolano

molto volontieri

sui punti in cui rifulge

il

valore dei Piemontesi.

18. -

Campo

dell'

Authion - 29 luglio

1793.

Schizzo del

De

Grandi. (Atlante miscellaneo).

schizzo originale di

campagna molto
da
abile topografo.

preciso e

ricco di particolari, fatto

impor-

tante perch

indica
;

le

fortificazioni
si

e l'occuiMizione

fatta dell' Authion

sebbene
al

riferisca

ad un'epoca

alquanto posteriore

12

giugno, d indicazioni sul

tracciato delle opere, le quali

dopo quel giorno ven

nero

in

gran parte soltanto migliorate.

BIBLIOGRAFIA

I47
S. nella

^^

IO. 19.

Schizzo delle posizioni A. Se

Contea

di Nizza.

{Disegno

n. 77.

Raccolta di disegni di
/,

Topografia Patria; Miscellanea

n. 99).

Schizzo a matita, senza data n firma,

dante indubbiamente
essenzialmente per
la

la

campagna

del 1793.

ma riguarHa valore

toponomastica delle

localit.

/.

R. Archivio di guerra di Vienna


in Italitn in Jahrt i79j,

<>.

'

Campagn4
20. -

Monat Jwti, Fae.


S.

h. 7)

Docuniento 7/15: a

E. v. Stein in

data 15 giugno 1793 (in tedesco senza firma).

V.

incompleto: certamente del barone


della

De Vins

al

Stein comandante generale

Lombardia Au-

striaca^ nel trasmettergli

copia del rapporto del col.


legge (traduzione letterale):
(il

d' Osasco,

l'

Fra l'altro

si

E. y. vedr che quanio ebbe a dire

d'Osasco)

delle

truppe piemontesi non esagerato

;
l'

solamente

con rinforzi di truppe imperiali e con

arrivo di
,

generali che capiscono qualcosa della guerra


che fa completamente di/etto ai Piemontesi, si

ci

pu

(i)

Quasi

tutti

documenti di fonte austriaca servono a


il

lumeggiare con molta evidenza


verso
i

malanimo degli Austraci

Piemontesi che ogni commento sarebbe affatto superfluo.

Qui

si

accenna solo a quelli di

tali

documenti che hanno pi


8
al la

stretta relazione colle operazioni dall'

giugno.

148

BIBLIOGRAFIA

fare in modo da poter fare qualche assegnamento su


queste truppe
.

L'annessa copie du rapport de


le

l'at-

taque des Linires fait par V ennemi

8 Juin lygj

del col. d' Osasco, diretto ai suoi superiori immediati,


lo scritto di
sabilit,

un comandante oppresso

dalla respon-

dinanzi

ad una situazione poco chiara ed

allo scatenarsi di

una bufera

di

circostanze e di av-

venimenti diversi, confusi ed

inesplicabili.

L' originale di questa relazione che

non

si

potuta

rinvenire negli Archivi


dal S.t

di

Torino, era stato inviato


di

Andr

alla

segreteria

guerra unitamente
posti

alle relazioni parziali degli altri

comandanti dei

attaccati.

21. -

Documento
d'

7/5

rapporto in data

campo

Fourches

Authion

15

giugno 1793

e concer-

nente l'attacco delli 8


C. Perus, Albarea, les

giugno
Linires,

alle
il

posizioni:
Beoletto.
il

Mangiabo,
Fourches
d*

il

C.

di

Brouis,
il

il

Mulinetto,

le

Authion ed

colle di Raus. (In te-

desco, a firma illeggibile; probabilmente B. Coly

Colli

).

Vi
legge
:

si
t

nota maggior equaninuta.

v\a

auru

VI

SI

Qui devo riconoscere con imparzialit


il

la

fermezza ed

valore del gen. piem. sig. B, DelUra,


l'at-

nonch delle truppe che avevano gi respinto

tacco di quella colonna nemica che assaliva l'A uthion

mentre

io

respingeva quella del Raus...

BIBLIOGRAFIA
22. -

I49

Allegato 1/23
(in

Relazione del De Vins


tedesco con firma auto-

le

12

giugno 1793

grafa), con annessa: Copie d'une lettre de M.r

general Baron Colli en date io juin onze


(in

heures avant midi

francese).
concentrato lutto

Nella relazione del

De Vins

il

malanimo e
striaco.

tutta

la

malafede del comandante au-

Basterebbe da sola a spiegare quella campagna.


descrizione del

La

lettera del Colli preziosa per la


dell'

combattimento
pre
si

Authion

dell'

8 giugno.

Come
il

semColli

verifica negli

uomini capaci e

valorosi,

, nel

narrare, sobrio ed equanime. Dello stesso Colli

vi la

relazione (in

francese),

della
all'

giornata del 3i A.
di S. di

giugno
(N.
I

di cui copia trovasi

pure

T.

della presente bibliografia).

23. -

Documento

ad. 23. Rapporto di Gio2 battaglione di guardall' 8


all' 11

vanni Andrea Lang del


nigione sulle
datato da
al

operazioni
12

giugno
accenna

Tenda

giugno 1793. Vi
al

si

tradimento dei Francesi


24. -

Perus.

Documento
al v.

ad. 24. Rapporto 27


(in tedesco).
al solito,

giugno

del

De Vins
la

Wallis

relazione fatta,

come
v.

ad usum

del-

phini, del

De Vins

al

Gen.

Wallis,

ministro della

guerra della monarchia austro-ungarica, sul combat-

timento del

12.

I50

BIBLIOGRAFIA
de

25. - Etat de la force

arme combine

autrichienne-sarde.

Da
1793

questo documento, che porta


si
:

la

data 12 giugno

ricava la forza nella contea di

Nizza a quel

giorno

Autrichiens

Pimontois

En
Infant.

tout

Cavai.

Infant.

Cavai

1180

7261

8441

(Forza evidentemente errata in meno).

Documenti a stampa.
26. - "

Relazione del fatto

d'

armi seguito
d'

il

12 corrente

giugno nei contorni


.

Authion

Raus

ecc. presso Saorgio

(Torino, presso Giu-

seppe Davico).

il

bollettino ufficiale fatto stampare dal

governo

piemontese e distribuire subito dopo quelle giornate


in foglio a parte. Nello stesso Bollettino sotto la pre-

cedente riportato

1'

Estratto di Uttera del sig.


i

Barone

Colli di cui al N.

di questa bibliografia.

Trovasi nella

Miscellanea

militare patria

{Storia

voi. s) della biblioteca del Re,

unitamente
ncll'

alta rela

zione pure a stampa

contenuta

almanacco

Il

BJBUOGRAFIA
PalntaveriU
, di

I5I
citata

cui in seguito.

anche con

lo

stesso titolo nella Bibliografia storica degli stati della

monarchia di Savoia compilata da Antonio Manno


(Torino 1901, Voi,
2,

pag.
il

18).

Intne riportata dal

Pinelli (pag. 690-691),

quale per non accenna alla


Perci
e
il

giornata cui

si

riferisce.

Guerrini (pag. 546),


la

ritiene sia del S.t


l'

Andr

riguardi

giornata del-

8 giugno.

invece bens compilata dal Q. G. del-

l'

armata del

contado di

Nizza,
si

ma

si

riferisce alla

giornata del 12 giugno,


altres dalla

come

rileva dal contesto e


1*
il

Gazzetta di Torino (75 giugno 1793)

quale per ne attribuisce la redazione a S. A. R.

Duca

di Chiablese

mentre realmente del


trasmise al
alla

S.t

Andr

che probabilmente

la

Duca

di Chiablese,

da cui

fu

consegnata

segreteria di guerra {Let-

tera della segreteria di guerra al Conte di S.t


in data 24 giugno, ai governatori

Andr

A. di
57).

S. di T., Sez.

IV. Lettere

N.

27. -

Der Krieg in den Alpen im Jahre 1793


K.

(Schels, K.
Zeitschrift,

Hauptmann). Neue militarischc

(copia alla

Wien, 1813 {da pag. 6s a pag, loS) biblioteca del Duca di Genova).
l'altro,

Contiene, fra

anche una descrizione dei comsi

battimenti dell' 8 e 12 giugno; vi

fa

cenno del

tra-

dimento dei Francesi e del panico dei Piemontesi.


28. -

Relazione dei
{sic)

fatti

d'

armi seguiti
"

1'

e 9 luglio

1793. Nell'almanacco

Palma-

152
verde

BIBLIOGRAFIA
(avente carattere uflScioso, dell'anno 1851),

(copia alla biblioteca del duca di Genova).


Contiene due lettere datate
1'

una da Fontan,
giugno

10

giugno 1793 e r

altra
i

da Cuneo,

14

1793, nelle

quali sono narrati

particolari dei

due combattimenti

deirs e 12 giugno; anche qui erroneamente attribuito


il

tradimento dei Francesi

all'

attacco delle Linires.

29. -

Raccolta della

"

Gazzetta di Torino e
(^Bi-

notizie particolari del

Piemonte del 1793

blioteca nazionale di Torino, III, 21).

Tale giornale aveva per


carattere ufficiale
;

comunicati del Governo


di
notizie, utili

fonte

preziosa
particolari

essenzialmente per

molti

per formarsi
la

una chiara idea


dell'

dell'

ambiente.

Vi domina

nota

entusiasmo delle popolazioni piemontesi, del contutti gli

corso che cittadini di

ordini

davano per
all'

far

fronte alle spese della guerra e sovvenire


erario.

esausto

30. - Histoire

de Nice. Depuis sa fondation


1792 avec
lieu
18 15

jusqu' r anne

un aper9U sur
pendant

Ics

vnements qui ont eu


lution fran9aise
tout

la revo-

inclusivcment

par Louis Durante, capitaine dans les armes


de S. M., membre correspondant de l'Acadmie

des Sciences de Turin

inspecteur des bois et

forts de la division de Nice (Turin

MDCCCXX,

^m
Vi
V
si

BIBLIOGRAFIA

I53

de r Imprimerie de Joseph Favate). (Copia all'Archivio di Stato di Torino, Sezione IV).


contiene

(Tomo

III,

da pag. 266
dell' 8 e
ai

in poi) la
fatta
Il

narrazione dei combattimenti

12

giugno

da un

ufficiale in

epoca prossima

fatti

narrati.

manoscritto citato alla


Felice

nota a pag. 231 (del barone


nel

Corporandi

d'

Auvare,

1792 ufficiale dei

granatieri nel reggimento Nizza,

che partecip a en-

trambi
il

combattimenti
di

dell'

8 e 12 giugno), dal quale

Durante asserisce

aver ricavato gran parte dei


si

particolari riportati,

non

potuto rinvenire fra

le

carte di famiglia, a del nipote,

malgrado del cortese iiyeressamento


d' art. a riposo,

magg. gen.
il

barone Ales-

sandro d' Auvare,


in altri

quale ricorda per d' aver letto

tempi

il

manoscritto stesso.

31. -

Mmoires pour

servir

l'histoire

de

la dernire

guerre des Alpes par Benoit Patono,

ancien officier Piemontois (Berlino 1800). (L'unico

esemplare che
blioteca del

si

conosca trovasi presso

la Bi-

Re

in

Torino). (Consultati e citati

dal Pinelli e dai K. et M.).

Son fonte preziosa di notizie minute, danno noufficiali e piti di tutto

menclature di corpi e di

hanno

un valore

psicologico assai notevole.

Anche ammet-

tendo che certi giudizi del Patono sono frutto d'ingiustificato

risentimento,

di

una certa tendenza a

credersi sempre perseguitato e misconosciuto, offrono

154
uno spiraglio

BIBLIOGRAFIA
sullo stato d' animo di

una parte non


valorosa, ca-

piccola dell' ufficialit


pace, fedele al suo
nelle sue legittime

di qu^l tempo,

Re ed alla

bandiera,

m^ frustrata

ambizioni dal favoritismo impe-

rante

{V.

Miscellanea di Storia Italiana edita

per cura della R. Deputazione di Storia patria.

Tomo X; Giuseppe Roberti: Benedetto Paiono


Meirano

l'

di

{17^3-1830) e i suoi
la

Mmoires pour servir


.

histoire de

dernire guerre des Aipes


tutta
la

scrittura interessante, la sola di

miscellanea

sinora pubblicata che


sulle Alpi contro la

tratti

del

periodo delle guerre

Francia rivoluzionaria.

32. -

Nizza (1793-1814), di Giuseppe Andr,

{Malvano, Nizza 1894).


Interessante; vi
dell'

documentato,

con

la relazione

intendente

di

Tenda, conservata negli Archivi


il

della prefettura di Nizza,


al

tradimento dei Francesi

Perus.

INDICE

Prefazione

pag.

XI
i

Premessa

Parte Prima
guerre

Il

Piemonte

all'

inizio delle

della

Rivoluzione
militari

Francese e
sulle

prime

operazioni

Alpi

Marittime

Parte Seconda
nella

Le operazioni
Nizza dall'S
al

militari 12 giu

Contea

di

gno 1793 (Combattimenti deirAuthion)


Bibliografia

57
^35

FINITO DI STAMPARE
IL D

XX LUGLIO MCMXVIII

NELLA COOP. TIP. MAREGGIANl IN BOLOGNA

NlCr.LA ZANICHELLI EDI

uRE

BOLOGNA

Abba

G. C.

Da Quarto

al

Volturno

v^/^-.v//.^

d'uno

dei Mille

Dallolio Alberto

La spedizione dei Mille


-

nelle

memorie bolognesi

Con

illustrazioni e fac-simil-

Cospirazioni e cospiratori (1852-1856)

Con docu-

menti

inediti

Farini Luigi

Carlo
-

Epistolario, per cura di Luigi

Rava, con Utiere


e

inedite di

uomini

illustri al F-----.

documenti

Tre grossi volumi


Conte
di

Mazziotti M.

Con

Il

Cavour e

il

suo cone carteggi

fessore - Studio storico con


inediti -

documenti

illustrazioni

SoRBELLi Albano

Carducci e Oberdan (1882-1916)

Thfvkiyan Macaulay G.
della repubblica

Garibaldi e la difesa
-

romana

Trad. di B. Dohe
oni
/v

Con

7 carte e i6 illusi

Garibaldi e

Mille -

7V././

/.

ihJu-:

carte e i6 illustrazioi

Garibaldi e la formazione dell' Italia

7>W

di

B. Dobelli - Con

carta e 12 illustrazio
le

La vita e

geste di 0. Garibaldi

Prezzo del presente volume

1656 )(7C 3

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^0^

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Min >a

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618
.57

Antonio, Carlo de Austria e Piemonte nel 1793

a67 1918

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