Sei sulla pagina 1di 2

nazioneindiana.

com

http://www.nazioneindiana.com/2012/01/13/considerazioni-personali-sulla-lingua/

Considerazioni personali sulla lingua


[Il nuovo numero dei Quaderni speciali di Limes, dedicato alla Svizzera, contiene una sezione letteraria a cura di Camilla Miglio nella quale, accanto a testi di Adolf Muschg e Thomas Hrlimann, si possono leggere queste Considerazioni personali sulla lingua di Friedrich Drrenmatt. M.S.] Friedrich Drrenmatt / traduzione di M ichele Sisto Io parlo in bernese e scrivo in tedesco. Non potrei vivere in Germania perch l le persone parlano la lingua in cui scrivo, e non vivo in Svizzera tedesca perch l le persone parlano la lingua che parlo anchio. Vivo in Svizzera francese perch qui le persone non parlano n la lingua in cui scrivo n quella che parlo. Queste frasi non sono del tutto vere. In Germania non si parla affatto un tedesco ideale, in Svizzera tedesca la lingua che parlo si parla solo nellEmmental, e in Svizzera francese ci sono molti svizzeri tedeschi che parlano come parlo io, e soprattutto molti che parlano francese come io parlo francese quando parlo francese. Con mia moglie e i miei figli parlo solo in bernese, e quando me ne sto coi miei amici svizzeri, per esempio con Frisch o con Bichsel, io parlo in bernese, Bichsel nel dialetto di Solothurn (quasi bernese) e Frisch in zurighese. Prima i miei figli rispondevano a Frisch in tedesco quando lui parlava con loro, perch credevano che lo zurighese fosse gi tedesco, una battuta che n un tedesco n uno svizzero francese capisce. Se c anche un tedesco parliamo tutti in tedesco perch diamo per scontato che il tedesco non capisca lo svizzero tedesco, anche se ci sono molti tedeschi che lo capiscono, se non sono proprio del nord. In tribunale i separatisti sfottevano il contadino al quale avevano bruciato la casa, che in quanto bernese parlava un cattivo francese, per dimostrare il loro pi elevato livello culturale. Potrebbero sfottere anche me, anche il mio francese cattivo. Sono troppo occupato con la mia lingua per migliorare ancora il mio francese. Poich la maggior parte degli svizzeri francesi che conosco capiscono assai poco il tedesco e per niente il bernese, con loro devo parlare il mio cattivo francese. Cos ormai frequento i miei amici romandi solo di rado. Ogni cultura si fonda pi su pregiudizi che su verit, anche quella svizzero-francese. Uno dei suoi pregiudizi consiste nella convinzione che gli svizzeri tedeschi parlino una lingua primitiva. Su questo pregiudizio si fonda la fantasia svizzero-francese di essere a un pi elevato livello culturale. Personalmente ho unalta considerazione degli svizzeri francesi, solo che non potrei sottoscrivere la frase Delmont a un livello culturale pi elevato rispetto a Burgdorf. In Europa i contadini possiedono ovunque una cultura simile, cos gli insegnanti, e ci che caratterizza gli agitatori politici sono le idee fisse, che sono assai simili tra loro; leventuale bagaglio distruzione o di cultura che essi pretendono di esibire irrilevante. Eppure il pregiudizio svizzero-francese comprensibile. La lingua francese il prodotto pi alto della cultura francese, degna di ammirazione per la sua chiarezza, una lingua essenzialmente chiusa, e poich il francese unopera della comunit, ciascuno si adopera per prendere parte a questopera darte comune e per reprimere i propri tratti linguistici individuali e provinciali. Per il tedesco diverso. Qui i dialetti sono rimasti pi vitali e continuano ad agire vivacemente sul subconscio linguistico. Tra il tedesco che si parla e il tedesco che si scrive c pi differenza. Manca unaccademia, manca una capitale culturale, mancano le province: senza un centro culturale non ha senso parlare di province. Il tedesco pi individuale del francese. Il tedesco una lingua aperta. Per molti aspetti il rapporto degli svizzeri tedeschi col tedesco simile a quello degli olandesi col tedesco. Solo che lolandese diventato una lingua scritta, lo svizzero tedesco no. Quanto agli scrittori: lo scrittore svizzero tedesco resta nella tensione di colui che parla diversamente da come scrive. Alla lingua madre si affianca, per cos dire, una lingua padre. In quanto lingua madre lo svizzero tedesco la lingua dei suoi sentimenti, in quanto lingua padre il tedesco la lingua della sua ragione, della sua volont, della sua avventura. Egli laffronta, la lingua che scrive. Ma affronta una lingua che in virt dei suoi dialetti maggiormente plasmabile del francese. Al francese ci si deve adeguare, al tedesco si pu dare forma. Questa formulazione troppo netta. Anche il francese ammette soluzioni individuali. Ci che intendo si pu chiarire con lesempio di Ramuz e Gotthelf: il francese di Ramuz, per come io me lo immagino, una rete di lingua francese perfettamente lavorata, nella quale egli cattura la particolarit del dialetto del Vaud; nella lingua di Gotthelf il tedesco e il bernese sono fusi in ununica lega. La lingua barocca di Gotthelf nata allo

stesso modo della traduzione della Bibbia fatta da Lutero: Gotthelf il suo tedesco lha trovato, Ramuz il suo francese ce laveva. Anchio, ogni giorno, devo trovare il mio tedesco. Ogni giorno devo abbandonare la lingua che parlo per trovare una lingua che non so parlare, perch quando parlo tedesco lo parlo con accento bernese, cos come un tedesco di Vienna parla con accento viennese o un tedesco di Monaco con accento bavarese. Io parlo lentamente. Sono cresciuto in campagna, e anche i contadini parlano lentamente. Il mio accento non mi d fastidio. Sono in buona compagnia. Quando Schiller leggeva ad alta voce gli attori lasciavano la sala per le risate, tanto era forte il suo accento svevo. Ci sono svizzeri che si sforzano di parlare un tedesco puro. Amano allora parlare un tedesco troppo bello. come se, mentre parlano, si compiacessero di come parlano. Anche alcuni svizzeri francesi parlano un francese troppo bello. Chi parla una lingua troppo bella ha un che di provinciale. La lingua che si parla spontanea. La lingua che si scrive sembra spontanea. In questo sembra sta tutto il lavoro dello scrittore. Ci sono critici che mi rimproverano perch nel mio tedesco si sentirebbe il bernese. Io spero che si senta. Io scrivo un tedesco che cresciuto sul terreno del bernese. Sono felice se gli attori amano il mio tedesco. Io per amo il bernese, una lingua che per molti aspetti superiore al tedesco. la mia lingua madre e la amo anche perch una madre va amata. Un figlio vede sua madre con un altro sguardo: spesso la sua bellezza si manifesta soltanto a lui. Il francese lo si sa, il tedesco si cerca di saperlo. Se sapessi il tedesco, scriverei in bernese. Nellesporre queste considerazioni personali, mi pare tuttavia di aver detto cose che valgono in generale: quale scrittore al mondo vive dove si parla la lingua che scrive? La lingua che scrive parla solo attraverso le sue opere. Friedrich Drrenmatt da: Limes Qs 3/2011 sezione Linsostenibile sicurezza della neutralit, a cura di Camilla Miglio Altri articoli su questo argomento: 1. Christa Wolf morta oggi a Berlino, Christa Wolf, una delle pi amate scrittrici contemporanee. Aveva 82 anni. Alla
Wolf, Fahrenheit dedica...

2. Antimodelli del maschile nella DDR [Il numero 61 della rivista Allegoria dedica la sua sezione tematica alla
maschilit in letteratura. Accanto ai saggi di Anna...

3. Verifica dei poteri 2.0 [Verifica dei poteri 2.0 prova a ricostruire la storia del web letterario italiano, o meglio: delle
pratiche di militanza...

4. Helvetia Park di Simona Casonato Laltro giorno ho misurato la mia forza culturale. venuto fuori che ne ho
abbastanza da...

5. Enrico Filippini, sintesi di movimento di Michele Sisto Nei primi anni sessanta Enrico Filippini tra i protagonisti
di un nuovo decennio delle traduzioni. Facendo... Questo articolo stato pubblicato il 13 gennaio 2012 alle08:58 e archiviato in carte. Segui le risposte a questo articolo con il feed RSS 2.0.

Potrebbero piacerti anche