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Una volta posati travi e pilastri verranno portate in cantiere le lamiere grecate.

Si utilizzano, per ipotesi progettuale, lamiere grecate rivestite con zincatura tipo Sendzmir, in modo da migliorare il comportamento alla corrosione ambientale. Nella fase da noi studiata si devono coprire allincirca 265 m 2 di superficie. Si sono scelte delle lamiere in acciaio zincato di spessore 0.7 mm con un altezza delle ondulazioni pari a 39.4 mm (peso 7.96 kg/m2). Servono i seguenti pannelli:

I pannelli scelti, come si vede dallimmagine, son quelli pi adatti al getto collaborante, da effettuarsi in fasi successive di lavorazione. Essi sono tutti larghi 600 mm; la lunghezza invece variabile a seconda del punto di giunzione. Infatti i pannelli verranno giuntati, con una sovrapposizione tra loro, in corrispondenza delle travi della sottostante carpenteria metallica. Si scelgono cos due tagli di pannelli, che andranno a coprire la superfici colorate in figura - 0,6 m x 2,8 m per un totale di 48 pannelli (color blu) - 0,6 m x 2,3 per un totale di 61 pannelli (color ciano)

Inoltre, la dimensione scelta in modo da essere compatibile con la botola con cui viene movimentato in verticale il materiale, che ha dimensione massima di 3,10 m. Le lamiere sono imballate in pacchi, con numero di lamiere variabile in base alla capacit dellautomezzo adibito al trasporto e alla capacit di sollevamento della gru, o del mezzo preposto. Si prendono a riferimento per il trasporto dei pacchi le prescrizioni dellAIPPEG (associazione produttori lamiere grecate e ondulate).I pacchi sono generalmente fatti in cartone o in legno, e in questi sono generalmente posizionati profili paraspigolo e parabordi, in modo da non schiacciare le lamiere nei punti pi deboli. La confezione deve comunque garantire, per quanto possibile, limpermeabilit della lamiera e deve evitare la formazione di condense, in modo da scongiurare il rischio di innesco di corrosione ambientale. Il trasporto dei pacchi deve avvenire su autocarro coperto, in modo da proteggere le lamiere da eventuali bagnature accidentali, e cio da scongiurare ogni possibile rischio di corrosione del materiale. In particolare, deve essere rispettato che: - Lappoggio dei pacchi avvenga su distanziali di legno o altre materie plastiche, e che questi siano posti a distanza adeguata tra loro - Il piano di appoggio sia compatibile con la forma del pacco - La sovrapposizione dei pacchi avvenga sempre interponendo opportuni distanziali, soprattutto se questi non sono presenti nellimballo - Siano chiaramente identificati i punti in cui questi devano essere imbragati per il sollevamento - I pacchi siano assicurati al mezzo di trasporto mediante legature trasversali con cinghie poste ad interesse massimo di 3 metri i pacchi devono essere stoccati e trasportati in atmosfere protette con bassa UR, e sollevati da terra con opportuni distanziali in modo da evitare qualsiasi contatto con umidit accidentali. Se non possibile proteggerli in atmosfere riparate, fondamentale coprirli con un telo impermeabile che assicuri per anche una adeguata areazione, per evitare la formazione di condense superficiali che potrebbero innescare il processo corrosivo. possibile in fase di trasporto sovrapporre i pacchi in verticale, ma come detto ci si pu fare solamente interponendo tra pacchi opportuni distanziali in legno o in materiali plastici; inoltre richiesta la formazione (tramite distanziali) di una pendenza minima del 5% di modo che non vi siano accumuli di nessun tipo di acqua e umidit. Infine, laltezza massima raggiungibile (compatibilmente con le dimensioni del mezzo di trasporto) stoccando i pacchi in verticale, di 2,60 metri. La dimensione

critica per il trasporto dei pacchi, viste le ristrette dimensioni dellandrone dingresso e della botola quella dovuta allo sviluppo in lunghezza, cio circa 2,8 metri.

MOVIMENTAZIONE E STOCCAGGIO

Lamiere grecate

Movimentazione orizzontale Anche qui lautocarro si posiziona in strada, in prossimit dellandrone di accesso al cantiere. I pacchi vengono immediatamente fasciati, con fasce di nylon spesse almeno 10 cm (come da prescrizione AIPPEG), per sollevarle, facendoli passare sotto ai supporti in legno previsti sullautocarro. Successivamente sulla gru presente sullautocarro viene montato un supporto a bilanciere in acciaio, costituito da un profilo tubolare, che comprenda due ganci a cui collegare nastri adibiti a cinghie di sollevamento. In particolare, si sceglie un supporto a bilancino regolabile, in modo da essere adatto a tutte le esigenze richieste e a tutte le dimensioni previste per le lamiere grecate. di fondamentale importanza non utilizzare nessun tipo di catena metallica, che potrebbe causare il danneggiamento del materiale. Le cinghie vanno posizionate a circa 1/4 della distanza rispetto allestremit dellimballaggio, in modo tale da permettere una migliore distribuzione dei carichi dello stesso sulle cinghie e sul bilancino posizionato sulla gru. Si procede quindi al sollevamento vero e proprio dei pacchi di lamiere, di solito imbragandone pi per volta. Il materiale viene scaricato su un apposito carrello metallico previsto nella zona di scarico, e successivamente viene sbragato (ovvero viene eseguita la rimozione delle fasce di nylon usate per avvolgere il pacco). Generalmente, un pacco di lamiere ne pu contenere circa otto; considerando che le lamiere di dimensione - 0,6 m x 2,8 m = 1,68 m2 - 0,6 m x 2,3 m = 1,38 m2 Visto il peso delle lamiere, di 8,58 kg/m2, si pu stimare che un pacco di lamiere abbia un peso contenuto; per questo capita sovente che vengano trasportati due o anche tre pacchi uno sopra laltro. Infatti, questi hanno un peso di: - 11,84 kg per lamiere lunghe 2,3 m, tre pacchi impilati 35,52 kg - 14,41 kg per lamiere lunghe 2,8 m, tre pacchi impilati 43,32 kg Completate queste operazioni, vista la relativa leggerezza degli elementi, i pacchi vengono movimentati in orizzontale con lausilio del carrello. Nella base di questo viene previsto un distanziale in legno, per poter permettere agevolmente la successiva imbragatura per effettuare la movimentazione verticale.

Quando si carica il materiale sul carrello necessario prestare attenzione affinch non vengano danneggiate le confezioni e non si creino stati tensionali sulle lamiere che potrebbero causarne il danneggiamento per flessione sotto peso proprio. Il carrello viene spinto da una o da due persone, a seconda del numero di pacchi impalati, del peso e della lunghezza (e quindi dello scarico sulle rotelline del carrello del peso); inoltre, necessario un terzo operatore che sovraintenda alloperazione da davanti o dal lato, in modo da scongiurare rischi. I pacchi vengono cos trasportati nel cortile interno, dove quando sono pronti per la movimentazione verticale, vengono re imbragati direttamente sul carrello. Come detto il deposito, anche se provvisorio, delle lamiere in ambiente aperto risulta particolarmente critico, se non vengono adottate particolari misure atte a prevedere linnesco di fenomeni corrosivi (generalizzati o localizzati), come la copertura dei pacchi con telone impermeabile o la sollevazione degli stessi da terra per mezzo di distanziali.

Movimentazione verticale Una volta raggiunto il luogo idoneo alla movimentazione verticale, seguendo le prescrizioni scritte in precedenza, si procede a tale fase. Qui poi viene aperta la lastra di protezione della botola e viene preparata la movimentazione. Per la movimentazione verticale si utilizza il paranco, montato su telaio metallico, che pu calare il materiale e gli oggetti dalla botola opportunamente allargata. Si decide di calare il materiale ancora imballato, per accorciare i tempi, e quindi si rende necessaria linstallazione di un bilanciere metallico per distribuire correttamente il carico, collegandolo al paranco. Si utilizza la botola per la movimentazione verticale, che, come detto sopra, delimitata da una recinzione di sicurezza alta un metro, che viene aperta solo per il tempo necessario al carico/scarico del materiale. Inoltre, per scongiurare il rischio di cadute dallalto gli operatori vengono imbragati ad anelli appositamente predisposti al telaio su cui montato il paranco. Il materiale viene portato nella zona di carico, spingendolo a mano, e qui viene imbragato sul carrello in cui si trova, facendogli passare attorno le fasce di nylon grazie ai distanziatori opportunamente posizionati alla base del carrello (anche per evitare il contatto diretto con terreno o altre fonti di umidit). Una volta collegato al bilancino il materiale viene calato in basso, nellarea di scarico. Qui, sono presenti recinzioni di sicurezza, per delimitare larea in cui verr scaricato il materiale. In tale area si prevede un carrello metallico uguale a quello usato per la movimentazione al piano superiore, e il paranco scaricher il materiale in modo da adagiarlo sul carrello. La movimentazione vera e propria del paranco svolta da un apposito addetto tramite telecomando; laddetto pu essere lo stesso che si occupa dellimbragatura dei materiali da calare. Si rimanda al capitolo che riguarda la movimentazione verticale della carpenteria metallica per le prescrizioni di sicurezza da effettuare sul paranco prima di utilizzarlo. Movimentazione orizzontale a piano interrato A piano interrato, come detto, si scaricano i materiali adagiandoli sul carrello allinterno di unarea delimitata da una recinzione di altezza pari ad 1 m, indicata con opportuna segnaletica di sicurezza, in modo da essere accessibile solo alloperatore

addetto allo scarico e allo scioglimento delle imbragature del carico movimentato in quel momento. Prima della discesa verr adeguatamente posizionato il carrello per la movimentazione orizzontale, regolandolo in modo da farlo combaciare con larea di scarico. Loperatore provveder a comunicare al suo collega che governa il paranco, larrivo a terra del materiale e la possibilit di fare risalire la fune al piano superiore. Una volta che il carico sul carrello, viene immediatamente sbragato, togliendo le fasce di nylon; successivamente arrivano gli altri due operatori, che procedono a spingere manualmente il carrello, esattamente come fatto per la movimentazione effettuata al piano di sopra, per portarlo nellarea di stoccaggio vera e propria, allinterno del vuoto previsto nel progetto del soppalco montato con la carpenteria metallica. Qui vengono aperti i pacchi, in attesa che le lamiere vengano posate. In questa fase la movimentazione manuale del singolo elemento, vista la leggerezza dello stesso, potr essere effettuata sollevando lelemento stesso, senza strisciarlo, sul lato inferiore e ruotandolo di costa a fianco del pacco. Il trasporto, dovr essere sempre effettuato da due persone, mantenendo sempre lelemento in costa (in modo da evitare urti che potrebbero danneggiare lo spessore della lamiera). Posa in opera in questa fase la movimentazione delle lamiere si pu effettuare a mano. Un primo operatore solleva la lamiera a terra e la passa ad un altro operatore, su un trabattello. Questo, da sotto, spinge la lamiera grecata sulla campata in oggetto, finch questa non risulta stabilmente appoggiata sulle travi della carpenteria metallica presenti nel piano di lavorazione (le giunzioni infatti vengono effettuate in corrispondenza della carpenteria metallica). Al di sopra del piano presente un ulteriore operatore, legato con una corda a lunghezza regolata tipo catena da cane , in modo tale che non possa andare oltre ad una certa distanza, e in modo quindi da scongiurare il rischio di cadute accidentali, anche sulle lamiere stesse. Tale operatore regola e stabilizza le sovrapposizioni e larrivo delle lamiere, eseguendo poi loperazione di fissaggio con una sparachiodi, in corrispondenza delle travi di carpenteria metallica. In questa fase sono necessari quindi due operatori. Viene poi montato, sempre con lausilio del trabattello, il parapetto metallico a morsa, fissato grazie ad apposite aperture previste dal progettista e realizzate dalla officina di carpenteria metallica. Di particolare importanza la fase di fissaggio e giunzione alla carpenteria metallica sottostante; a questa fase deputata la resistenza e la stabilit delle lamiere ai carichi, compresi quelli dinamici. in particolare questa si pu effettuare per mezzo di elementi in acciaio al carbonio, oppure inossidabile austenitico (tipo AISI 316L), per mezzo di: - Viti autofilettanti e viti autoformanti/automaschianti - Viti autoperforanti - Chiodi sparati - Ganci filettati con dado Alla vite, o allelemento preposto al fissaggio, va applicata una opportuna coppia tramite chiave dinamometrica, ponendo attenzione per a non creare deformazioni sulle lamiere sottostanti. La corretta lunghezza della vite o dellelemento preposto, funzione dello

strato in cui viene fissata; varia cos a seconda che sia legno, acciaio o altro materiale. Va inoltre verificata la compatibilit elettrochimica tra materiali, ai fini di non creare linnesco di corrosione galvanica e il formarsi di una macrocoppia.

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