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649004
LOSSERVATORE ROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO POLITICO RELIGIOSO Non praevalebunt
domenica 10 giugno 2012
Unicuique suum
Anno CLII n. 133 (46.079)
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Benedetto
Ritorno allessenziale
di CARLO BELLIENI a medicina fa i conti con la crisi: le risorse si riducono, le domande diventano meno legate ai capricci ed sempre pi chiaro il divario tra quello che la sanit offre e ci che realmente serve. In primo luogo i conti devono farli i medici. Sul New York Times del 5 giugno un commento sostiene che i medici prescrivono troppi esami, forse per profitto o a causa di una certa cultura che sopravvaluta le proprie esperienze tenendo in poco conto protocolli e letteratura scientifica. Ma anche si pu aggiungere per un indulgere a ogni richiesta del pubblico, e a motivo dellalto tasso di denunce per insuccessi scambiati per colpe (oltre otto miliardi di dollari lanno di risarcimenti per errori medici negli Stati Uniti). A proposito di questultimo dato, lAmerican Journal of Ortopedics riporta che il 96 per cento dei medici ammette di aver prescritto per paura di denunce esami che non hanno utilit per i pazienti. Questo fatto ha conseguenze economiche immaginabili. Certo non rappresenta tutto il mondo medico ci sono forti resistenze a questa tendenza ma indica un disagio legato a una medicina consumista e ormai conflittuale. In secondo luogo, i conti deve farli la sanit mondiale, che deve ritrovare le vere priorit: meno peso alla medicina dei capricci, pi ricerca e investimenti per le malattie rare, per le pandemie del terzo mondo e per la cura delle fasce pi deboli. Lo hanno chiesto di recente Mencap, lassociazione britannica per disabili mentali, e la rivista Lancet, secondo la quale per il sistema sanitario costoro sono ormai diventati invisibili, perch difficili da comprendere e gestire. Ma soprattutto i conti li deve fare la cultura, perch i medici ormai hanno un rapporto critico col proprio lavoro. Perch i medici non sono felici? si chiedeva il British Medical Journal, spiegando: I medici sono tristi. Non tutti sono sempre tristi, ma quando si riuniscono, la loro conversazione verte su lamentele e desideri di precoce pensionamento. Gi, il logoramento cresce: depressione, disillusione, senso di impotenza, forse perch la medicina ha perso il suo
presenti e di purificare gli altri laddove necessario. E proprio parlando di questo aspetto dellevangelizzazione, Benedetto XVI ha ricordato che la famiglia deve svolgere un ruolo centrale, poich lunit di base della societ umana e il primo luogo in cui ci si
appropria della fede e della cultura. Attualmente ha spiegato in proposito occorre prestare particolare attenzione ai beni religiosi, sociali e morali della fedelt, delluguaglianza e del rispetto reciproco, che devono esistere tra marito e moglie. Da parte sua, ha concluso, la Chiesa
proclama instancabilmente che la famiglia basata sullistituzione naturale del matrimonio tra un uomo e una donna e, nel caso dei cristiani battezzati, un contratto che stato elevato a sacramento.
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slancio; gli ospedali sono aziende, i malati utenza e il medico ovviamente un fornitore di servizi. Si manifestano allora, soprattutto nei periodi di pieno consumismo, derive che non portano vera soddisfazione a chi cura. Cresce la medicina dei desideri, per la quale si va dal medico come al supermercato; e cresce la medicina commerciale, il disease mongering per il quale certe case farmaceutiche trasformano condizioni normali come la timidezza o la calvizie in malattie per creare allarme e vendere farmaci, come denunciato pi volte dalla rivista Plos Medicine. Ma in tempo di crisi sembrano crollare certe pretese ed eccessi, e bisogna ritornare allessenziale. Ci si accorge allora che curare non significa seguire i capricci di futuribili manipolazioni genetiche o di altre richieste stravaganti, ma prendere a cuore; e non interessarsi solo di un particolare, come vorrebbe qualche mansionario, ma di tutta la persona. Lo suggerisce il verbo inglese to heal (guarire), che ha la stessa radice etimologica di whole (integrale). La medicina non si arrende quando la malattia non pi guaribile, perch resta la possibilit di curare la persona. La salute la soddisfazione personale, che certo non preclusa al disabile, come invece vorrebbe una certa cultura della perfezione consumista che ha dimenticato cosa vuol dire davvero salute e la confonde con un utopico completo benessere.
NOSTRE INFORMAZIONI
Il Santo Padre ha ricevuto in udienza nel pomeriggio di venerd 8 Sua Eminenza Reverendissima il Signor Cardinale Marc Ouellet, Prefetto della Congregazione per i Vescovi. Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza le Loro Eccellenze Reverendissime i Monsignori: Stephen Joseph Reichert, Arcivescovo di Madang (Papua Nuova Guinea), in visita ad limina Apostolorum; Douglas Young, Arcivescovo di Mount Hagen (Papua Nuova Guinea), in visita ad limina Apostolorum; Otto Separy, Vescovo di Aitape (Papua Nuova Guinea), in visita ad limina Apostolorum; Christian Blouin, Vescovo di Lae (Papua Nuova Guinea), in visita ad limina Apostolorum; Cesare Bonivento, Vescovo di Vanimo (Papua Nuova Guinea), in visita ad limina Apostolorum; Anthony Joseph Burgess, Vescovo di Wewak (Papua Nuova Guinea), in visita ad limina Apostolorum; Francesco Sarego, Vescovo di Goroka (Papua Nuova Guinea), in visita ad limina Apostolorum; Anton Bal, Vescovo di Kundiawa (Papua Nuova Guinea), in visita ad limina Apostolorum; Donald Lippert, Vescovo di Mendi (Papua Nuova Guinea), in visita ad limina Apostolorum; Arnold Orowae, Vescovo di Wabag (Papua Nuova Guinea), in visita ad limina Apostolorum. Il Santo Padre ha accolto la rinunzia presentata, per limiti det, dallEminentissimo Signor Cardinale Raffaele Farina,
S.D.B.,
Provvista di Chiesa
In data 9 giugno 2012, il Santo Padre ha nominato Vescovo di Fort-Libert (Haiti) il Reverendo Monsignor Max Leroy Msidor, del clero della Diocesi di Les Gonaves, finora Vicario generale e parroco della Cattedrale.
Kofi Annan, inviato dellOnu e della Lega araba, con Ban Ki-moon (Reuters)
NEW YORK, 9. Il Consiglio di sicurezza dellOnu si prepara a discutere una nuova bozza di risoluzione sulla Siria. Secondo quanto riferito da fonti diplomatiche al Palazzo di Vetro, il documento dovrebbe arrivare al Consiglio allinizio della prossima settimana. Le fonti in questione specificano che la risoluzione potrebbe disporre sanzioni nei confronti di Damasco in base al capitolo 7 della Carta dellO nu, quello che disciplina anche i possibili interventi armati. Misure di questo tipo sembrano per da escludere dalla risoluzione, dato che su esse ci sarebbe lannunciato veto di Russia e Cina. A quanto si appreso, la nuova risoluzione conterrebbe un embargo sulle armi,
lestensione del divieto di ingresso e di uscita dal Paese per dirigenti del Governo del presidente Bashir al Assad e del congelamento dei depositi finanziari, e il coinvolgimento della Corte penale internazionale sui crimini contro la popolazione. Nella bozza previsto inoltre il limite di 48 ore dal s alla risoluzione per garantire il rispetto degli impegni assunti con il piano di pace dellinviato dellOnu e della Lega araba, Kofi Annan. Nel frattempo, a Ginevra, il Comitato internazionale della Croce rossa ha denunciato che in Siria aumenta il numero di civili in fuga a causa dei combattimenti e che i bisogni umanitari sono sempre pi ingenti.
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Ulteriore invito ad agire per superare la crisi
Il direttore del Fondo monetario internazionale sollecita la definizione di una road map
rio europeo, con gli opportuni regolamenti e con i giusti incentivi. Quanto affermato ieri richiama le dichiarazioni fatte dalla stessa Lagarde qualche giorno fa. Il direttore dellFmi, durante una visita in Let-
tonia, aveva affermato che allEuropa serve un piano generale, e non scadenze allarmistiche. Non sono una grande fan di quelli che indicano dei tetti di tempo che poi non vengono mai rispettati ha dichiara-
to Lagarde. Il piano generale importante, ha spiegato, perch deve fissare una visione e una determinazione collettiva. Quindi ha sottolineato: questo che adesso manca.
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Combattimenti nel sud del Paese
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Giovanni Paolo e la cultura della vita
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pre vicini gli uomini di cultura. Ha sostenuto le Settimane della cultura cristiana. Ha aiutato anche persone di scienza e cultura perseguitate per le loro opinioni. Due anni prima di essere eletto alla Cattedra di Pietro disse: Come vescovo, ho il dovere di essere il primo che serve questa causa (...) la grande causa delluomo. E, diventato Papa, dichiar: Cristo vuole che io (...) renda testimonianza davanti al mondo di ci che costituisce la grandezza delluomo dei nostri tempi e la sua miseria. Di ci che la sua sconfitta e la sua vittoria. Lesperienza dei due totalitarismi da lui vissuta ha dimostrato ci che pu fare la cultura della morte, e ha fatto crescere ancora di pi la preoccupazione per la promozione di una cultura della vita, che possibile a tutti, dai dotti ai semplici, e che si esprime
nelle maniere pi varie, non ultima quella di unattenzione concreta verso ogni singola persona. Il giorno dopo la sua elezione, Giovanni Paolo II si rec in un ospedale romano a visitare lamico malato, il vescovo e poi cardinale Andrea Maria Deskur. E da allora, giorno per giorno, il Papa andava incontro ai fedeli, si chinava sui malati, stringeva migliaia di mani. Anche cos egli stato testimone della cultura della vita. Coloro che accompagnavano il Papa nei viaggi apostolici e in altri incontri, notavano la sua particolare sensibilit per i malati e i giovani: ha abbracciato persone morenti nei lebbrosari, ha aiutati gli infermi a mangiare, e ai governanti chiedeva con decisione rispetto per luomo. Da questa prospettiva, Giovanni Paolo II ha aiutato tutti a comprendere che la vita umana ha
viati in occasione del cinquantesimo anniversario delle relazioni diplomatiche ufficiali tra la Santa Sede e la Repubblica di Turchia (2010), e in seguito alla visita sulle rive del Bosforo dello scorso settembre di monsignor Cesare Pasini, prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana. Centrale, nellopera, la figura di monsignor Angelo Roncalli, Delegato Apostolico a Istanbul dal 1935 al 1944 e vero artefice, salito al soglio pontificio, dellavvio dei rapporti diplomatici tra i due Stati. Anche se le relazioni ufficiali sono state stabilite soltanto nel 1960, i rapporti diplomatici tra questi due Stati risalgono al periodo ottomano, quando la Santa Sede si trovava nellobbligo di procedere sotto la protezione o la tutela di Stati come la Francia. Grande interesse del volume, oltre alla pubblicazione in doppia lingua (italiano e turco) di documenti che vanno dal 1890 al 1935, c la ricca selezione di fotografie appartenenti alla Fondazione Papa Giovanni XXIII di Bergamo del periodo di Monsignor Roncalli a Istanbul.
di riflessioni sulla bellezza e sullarte. Nel 2003 listituzione museale ravennate aveva proposto un percorso espositivo dedicato a come Roberto Longhi aveva visto larte del suo tempo, da Courbet e gli impressionisti fino a Morandi. Nel 2005 sulle pareti delle sale della Loggetta Lombardesca di Ravenna riservate alle esposizioni era ricostruito
po interrotto dai ceri di chi lo compiangeva. Nella collezione personale del critico figuravano la testa di Giovanni Battista dipinta con crudo realismo da Francesco Cairo nel Seicento e il teschio descritto da Ennio Morlotti nel Novecento. Testori era insofferente verso categorie critiche consolidate e si dimostrato pronto a celebrare artisti poco conosciuti. Per esempio aveva studiato e valorizzato molte crocifissioni di artisti lombardi, mostrando come labitudine critica di misurare le opere del Rinascimento italiano paragonandole ai capolavori romani, veneziani e fiorentini finisse col penalizzare altre esperienze artistiche di tutto rispetto. La mostra mette in evidenza come Testori si interessasse a quegli artisti che indugiavano sullevidenza pi scabrosa della corruzione della carne e che allo stesso tempo si ponevano i grandi interrogativi dellesistenza, mescolando fascinazione e
Ci auguriamo che questo volume scrive lautore possa, oltre a chiarire il cammino verso le relazioni diplomatiche tra questi due Stati, attirare lattenzione dei ricercatori sullArchivio Segreto Vaticano, fonte non ancora utilizzata ma sicuramente fondamentale per la storia del Paese. Il libro stato presentato il 7 giugno scorso al Palazzo della Cancelleria dal nunzio in Turchia, monsignor Antonio Lucibello, da Enver Ycel, presidente delluniversit Baheehir di Istanbul, e dallambasciatore di Turchia presso la Santa Sede, Kenan Grsoy. Il volume stato poi donato a Benedetto XVI e, nelloccasione, Ycel ha informato il Papa dellintenzione delluniversit di restaurare uno stabile del convento dei domenicani a Galata per realizzarvi un centro di ricerca storico e culturale dedicato proprio ai rapporti tra Santa Sede e Turchia.
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Cosa accomuna la prospettiva creazionistica di Jonas a quella di Ratzinger
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ltrimenti noto come dibattito sulle origini, la disputa tra creazionismo ed evoluzionismo vede generalmente schierarsi su fronti contrapposti le autorit religiose da una parte e la comunit scientifica dallaltra. Il dibattito ruota intorno alle ipotesi contrastanti circa le origini della vita, della Terra, delluniverso e della stessa umanit. Si tratta, invero, di aree di indagine di grande interesse per coloro che nel tempo presente come ebbe modo di riconoscere nel 2008 lo stesso Benedetto XVI nel discorso ai partecipanti alla plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze desiderano riflettere sullorigine fondamentale degli esseri, sulla loro causa, sul loro fine e sul significato
Il filosofo di origini ebraiche e il Papa non esiterebbero a riconoscersi nellidentico sforzo di pensare alla necessit di Dio
pretare materia e spirito come entit separate o semplicemente giustapposte. Occorre al contrario cercare di comprendere il loro dinamico e strutturale coimplicarsi. La posizione jonasiana accostabile a quella di Ratzinger. Tra gli elementi comuni spicca la persuasione per cui la combinazione di necessit e contingenza a cui, per opera dellevoluzionismo darwiniano, si riduce la moderna immagine della natura non sarebbe in realt sufficiente a rendere ragione di tutto ci che in essa si manifesta. A rimetterci sareb-
Hans Jonas
be, in particolare, la specificit qualitativa dellinteriorit vivente, che nelle sue forme pi progredite cio umane rinvia al di l di s, e precisamente alla sfera trascendente che ne lorigine. Tuttavia, per entrambi i pensatori la questione delicata come rendere ragione dellevidenza trascendente dello spirito nel mondo e del suo intreccio non occasionale con levoluzione materiale senza ricadere in posizioni teoricamente problematiche e scientificamente insostenibili, quali appunto lIntelligent Design. Dal punto di vista cristiano-cattolico e ratzingeriano la fede nella creazione viene generalmente declinata nella cornice della professione di fede nel Dio trinitario, al tempo stesso Dio trascendente, supremo e creatore, Dio storico, salvifico, vicino e familiare, e infine Dio compimento del mondo e della storia. In tal modo, per un verso essa eviterebbe di mettersi in concorrenza con le scienze naturali sul terreno strettamente conoscitivo, mentre per altro verso mette a frutto le possibilit offerte dalla dinamica intratrinitaria per linterpretazione del rapporto tra Dio, essere umano e mondo. forse meno noto che la soluzione jonasiana segue un percorso differente, ma altrettanto interessante.
Il suo racconto della creazione ha le fattezze di un mito ipotetico (che altro rispetto alla fede), che narra della rinuncia divina alla propria onnipotenza a favore dellautonomia cosmica e delle sue chance. Si tratta di una narrazione che affonda le proprie radici nella tradizione cabbalistica ebraica e che ha il pregio di restituire uno sguardo radicale sullumano non disgiunto da una certa sobriet dellindagine intorno al divino come risultati di unanalisi di ci che si manifesta nel cosmo finalizzata a consolidare ulteriormente le ragioni della responsabilit umana. Nonostante le inevitabili differenze, comunque interessante rilevare una certa affinit e una comunanza di intenti tra le riflessioni filosoficoteologiche di Jonas e Ratzinger. Che ci risulti, i due non ebbero modo di conoscersi personalmente. Se per, con un pizzico di ucronia, volessimo favoleggiare circa un loro possibile colloquio, potremmo con una certa sicurezza prevedere che, non solo in tema di riflessione sulle origini, il filosofo di origini ebraiche e il pastore cattolico avrebbero avvertito una certa aria di famiglia e non avrebbero esitato a riconoscersi vicendevolmente nellidentico sforzo di pensare alla necessit di Dio per spiegare le nostre origini anche in un mondo che sembra volerne fare a meno.
della storia umana e delluniverso. Dinanzi alla regolarit e allordine esistenti nel cosmo, cos come dinanzi allinnegabile dinamica di sviluppo che contrassegna determinate entit, quali le forme viventi, viene infatti spontaneo interrogarsi sulla consistenza della materia del mondo e domandarsi in base a quale principio evolutivo si possa spiegare lo sviluppo della materia, quello cosmico complessivo e quello terrestre in particolare, fino ad arrivare alle forme pi sofisticate del mondo organico. A questo riguardo, semplificando, si pu dire che lo spazio del contendere sia occupato da due posizioni antitetiche: i creazionisti sostengono che lordine del mondo non sia concepibile e possibile a meno di non ammettere lesistenza di un ente trascendente e spirituale, Dio, a cui in ultima istanza tale ordine sarebbe da imputarsi e da ricondursi (si pensi ad esempio a Dembski, Nelson, Wilcox); viceversa, gli evoluzionisti ritengono che lordine e il senso del mondo siano frutto di dinamiche evolutive interamente riconducibili a fattori immanenti e materiali (si pensi ad esempio a Dennett, Dawkins, Pennock). Com noto, negli ultimi anni la querelle tornata alla ribalta complici tra gli altri due avvenimenti: la pubblicazione, in data 7 luglio 2005, sul New York Times di un articolo del cardinale Christoph Schnborn intitolato Finding Design in Nature e le celebrazioni, nel 2009, dellanno darwiniano (200 anni dalla nascita e 150 dalla pubblicazione de Lorigine delle specie). Bench il ventaglio delle posizioni in campo non si restringesse (n tuttora si restringa) alle due sole opzioni presentate, per un fatto che questo recente rinfocolarsi del dibattito tra i sostenitori dellevoluzionismo e i fautori del creazionismo sia ben presto diventato un dialogo tra sordi, per via di uneccessiva polarizzazione delle posizioni in campo. Di qui una diffusa tendenza ad accantonare la finezza ermeneutica e lequilibrio di quelle posizioni, di cui si dir, che al contrario cercano di percorrere pi sapienti vie di riflessione scientifica, filosofica e teologica. Vi poi da registrare un fatto ulteriore. Il riaccendersi della disputa non ha introdotto mutamenti di rilievo rispetto alle questioni discusse e alle posizioni dei contendenti. Unico elemento di (moderata) novit stata lintrusione polemica delle teorie nordamericane fautrici dellIn-
Un filo rosso lega due libri editi in Italia che raccontano la disabilit mentale
Come scrive Marco Paolini ci ostiniamo ancora a leggere a interpretare e quindi a giudicare prendendo a prestito i pensieri di altri
Marco Paolini (Torino, Einaudi 2012, pagine 192, euro 12), siamo passati a Se ti abbraccio non avere paura di Fulvio Ervas (Milano, Marcos&Marcos, 2012, pagine 319, euro 17): non si tratta solo di libri che, pur collocati in periodi storici differenti e muovendo da ottiche ben diverse, raccontano la disabilit mentale. No, il collegamento radicalmente pi stretto: il libro di Marco Paolini infatti si conclude dando la mano al diario di viaggio raccontato da Ervas.
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Comunicato congiunto di cattolici croati e ortodossi serbi
Venerabili Fratri Nostro IOSEPHO S.R.E. Cardinali BERTELLO Praesidi Praefecturae Civitatis Vaticanae Sanctus Romualdus, monachorum Camaldulensium pater, vitam et disciplinam eremiticam appetens, plures annos Italiam peragravit, monasteria aedificans atque vitam evangelicam inter monachos indefesse promovens. Itaque anno MXII Sacrum fundavit Eremum Arretina in regione, qui praecipua ibidem sedes exstitit motus eremitici et monastici quique non solum spiritali sed etiam humanae valde favit progressioni. Testimonium monachorum fidei usque ad hoc tempus magnopere excellit atque credentes impellit ut altiore usque modo Christum cognoscere, amare imitarique studeant. Quandoquidem ergo millesimus occurrit anniversarius dies a fundatione istius eremi, diligenter virtutes et vitae rationem a sancto Romualdo propositas et hoc loco tot per saecula exercitatas consideramus,
ne renovatis viribus novoque studio peculiarem dilectionem Christi eiusque Evangelii demonstrent atque fidei zelo in vita cotidiana ferveant. Cunctos fideles ibi congregatos, potissimum fratres sororesque Camaldulenses, sacros Praesules, sacerdotes, religiosos viros mulieresque et christifideles laicos, Nostro salutabis nomine Nostramque iis ostendes benevolentiam. Nosmet Ipsi Te, Venerabilis Frater Noster, in tua missione implenda precibus comitabimur Tibique, sancto Romualdo intercedente, iam nunc Benedictionem Apostolicam libentes impertimur, signum Nostrae erga Te benevolentiae et caelestium donorum pignus, quam omnibus celebrationum participibus rite transmittas volumus. Ex Aedibus Vaticanis, die X mensis Maii, anno MMXII, Pontificatus Nostri octavo.
Concluso a Lisbona il
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Forum cattolico-ortodosso
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Lecclesiologia di comunione a cinquantanni dallapertura del concilio Vaticano
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Il cardinale Ouellet e larcivescovo di Dublino Martin con la campana del Congresso eucaristico
Joos van Wassenhove (Giusto da Guanto) Listituzione dellEucaristia (1473-75), Urbino, Galleria Nazionale delle Marche
Messa in una visione inglobante della comunione eucaristica ed ecclesiale. Ladorazione del Santissimo Sacramento, per esempio, una forma di comunione spirituale che prolunga la comunione sacramentale o che la sostituisce quando un ostacolo impedisce la ricezione del sacramento. Si deve sempre cercare di mostrare il senso ecclesiale delle altre manifestazioni di piet eucaristica ricollegandole alla celebrazione eucaristica. La tradizione eucaristica della Chiesa di una tale ricchezza che non la si pu ridurre alla sola celebrazione dellEucaristia. Si ha bisogno di tutta la cultura eucaristica della Chiesa per mantenere ognuno dei suoi aspetti in equilibrio. Il dialogo tra teologi, pastori e fedeli deve dunque proseguire in un clima di apertura e di rispetto delle tradizioni spirituali. (...) Il concilio Vaticano II stato certamente un vento di Pentecoste che ha liberato la Chiesa dal suo isolamento dal mondo moderno e dai suoi limiti ecclesiologici. Non ha solo ristabilito lequilibrio tra il primato di Pietro e la collegialit episcopale, n ha solamente articolato il sacerdozio regale dei battezzati rispetto al ministero gerarchico, ma ha anche aperto ampiamente ai carismi che lo Spirito distribuisce per il rinnovamento o lespansione della Chiesa. E a ciascuno data una manifestazione particolare dello Spirito per lutilit comune (1 Corinzi, 12, 7). E questi carismi, dai pi straordinari a quelli pi semplici e pi largamente diffusi, siccome sono soprattutto adatti alle necessit della Chiesa e destinati a rispondervi, vanno accolti con gratitudine e consolazione (Lumen gentium, n. 12). Resto profondamente convinto che lassise conciliare ha contribuito in grande misura alla nascita di una moltitudine di carismi che hanno ora pieno diritto di cittadinanza nella Chiesa. Comunit antiche e nuove di vita consacrata, movimenti ecclesiali, apostolato laico e tutto ci che san Paolo descrive nelle sue liste non esaustive di carismi, tutto ci appartiene alla Chiesa di Cristo che lo Spirito Santo arricchisce abbondantemente per farne la Sposa splendente e bella secondo il volere divino. Tutto questo dinamismo spinge la teologia a ripensare lecclesiologia di comunione integrando sistematicamente queste realt nuove, come anche quelle antiche che appartengono a questo ordine di realt destinate a edificare la Chiesa. (...) A cinquantanni dallapertura del concilio ecumenico Vaticano II, abbiamo constatato che lecclesiologia di comunione stata la sua ispirazione pi grande, che una giusta interpretazione ha progressivamente identificato e valorizzato. Lecclesiologia di comunione ancora in pieno sviluppo. resa feconda dai dialoghi ecumenici con gli ortodossi e dalla loro ecclesiologia eucaristica, come pure dai dialoghi con le comunit ecclesiali nate dalla riforma che mantengono il primato dellecclesiologia battesimale. In seno alla Chiesa cattolica, lecclesiologia di comunione valorizza il ministero episcopale, le conferenze episcopali e il sinodo dei vescovi, rinnovando allo stesso tempo la riflessione sul primato di Pietro; promuove la ricerca di un nuovo equilibrio tra primato e collegialit nei rapporti tra la Chiesa universale e le Chiese particolari. A livello delle Chiese particolari, la dimensione sacramentale dellecclesiologia di co-
munione estende la coscienza della Chiesa sino alla famiglia, Ecclesia domestica; esige una rinnovata pastorale delliniziazione cristiana, come pure lintegrazione armoniosa dei carismi per una nuova ed efficace evangelizzazione. Lecclesiologia di comunione ha dunque rivitalizzato la Chiesa ad intra e questa ha moltiplicato le aperture ecumeniche e missionarie ad extra. Rallegriamoci di questa fecondit del Concilio, che prevale di gran lunga sui fenomeni di regressione o di ricezione ideologica. Fra le sue conseguenze osserviamo limpegno rinnovato della Chiesa per la pace e la giustizia nel mondo, la sua promozione del dialogo interreligioso e di una globalizzazione della solidariet nello spirito dellenciclica Caritas in veritate. Lecclesiologia di comunione deve essere per teologicamente approfondita e pastoralmente messa in atto. Di fatto essa appare sempre pi, dopo cinquantanni, come la realizzazione concreta della Chiesa, Sacramento della salvezza. La nozione di sacramento applicata alla Chiesa deve essere compresa non solo come lefficacia dei sette sacramenti, ma anche come la partecipazione della comunione ecclesiale alla comunione trinitaria donata al mondo in Ges Cristo: chi sta nellamore dimora in Dio e Dio dimora in lui (1 Giovanni, 4, 16). La sacramentalit della Chiesa di conseguenza significa la comunione ecclesiale come forza di attrazione e di evangelizzazione. Non dimentichiamo che la forza evangelizzatrice dei primi cristiani proveniva dalla loro testimonianza di amore reciproco che attirava e convertiva i pagani: Vedete, si dice come si amano gli uni gli altri. La Chiesa , in Cristo, in qualche modo il sacramento, ossia il segno e lo strumento dellintima unione con Dio e dellunit di tutto il genere umano (Lumen gentium, n. 1), conformemente alla definizione generale di sacramento. In quanto segno essa portatrice di una realt divina misteriosa che nessuna immagine o analogia di questo mondo pu esprimere in modo adeguato. In quanto strumento, essa opera efficacemente per la salvezza del mondo attraverso la sua unione con Cristo che lassocia come suo Corpo e sua Sposa al suo unico sacerdozio. La missione della Chiesa coincide di conseguenza con la forma sacramentale dellamore che rivela Dio allopera nel mondo in stretta sinergia con i testimoni della Nuova Alleanza. Il futuro dalla missione della Chiesa passa dunque per la sua testimonianza di unit e il suo dialogo con tutta lumanit, in nome della comunione trinitaria, destinata a tutti, di cui essa il sacramento. La sua missione sacramentale significa pi di un riferimento alla Santissima Trinit come a un ideale o a un modello; significa una comunione che autentica partecipazione alla testimonianza della Trinit nella storia. Poich tre sono quelli che rendono testimonianza: lo Spirito, lacqua e il sangue, e questi tre sono concordi. Se accettiamo la testimonianza degli uomini, la testimonianza di Dio maggiore [] E la testimonianza questa: Dio ci ha dato la vita eterna e questa vita nel suo Figlio. Chi ha il Figlio ha la vita; chi non ha il Figlio di Dio, non ha la vita (1 Giovanni, 5, 7-9; 11-12).
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LOSSERVATORE ROMANO
Benedetto ai vescovi di Papua Nuova Guinea e delle Isole Salomone in visita ad limina
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che del cristianesimo, spesso basate solo su false promesse di prosperit materiale. Mentre riconosco limportanza di sviluppare e mantenere programmi formali, vincoraggio a ricordare che un elemento chiave per programmi di formazione e di catechesi efficaci lesempio di testimoni santi che in tutto obbedienti alla volont del Padre, con piena generosit si consacrino alla gloria di Dio e al servizio del prossimo (Lumen gentium, n. 40). Questi testimoni, e le persone alle quali insegnano, con la vostra guida e il vostro sostegno, aiuteranno ad assicurare che la Chiesa nei vostri Paesi continui ad essere uno strumento efficace di evangelizzazione, attirando coloro che ancora non conoscono Cristo e ispirando coloro che sono diventati tiepidi nella fede. Infine, Fratelli Vescovi, mia speranza che la vostra visita al Successore di Pietro e alle tombe degli Apostoli vi rafforzi nella vostra determinazione a essere protagonisti della nuova evangelizzazione, specialmente nellimminente Anno della fede. Prego anche perch i vostri sforzi diano frutti, affinch il Regno di Dio possa continuare a crescere nella porzione della vigna del Signore affidata alle vostre cure pastorali. Raccomandandovi allintercessione di Maria, Madre della Chiesa, e assicurandovi del mio affetto e delle mie preghiere per voi e per la vostra gente, imparto volentieri la mia Benedizione Apostolica.
Nomine episcopali
Le nomine di oggi riguardano Haiti e la Spagna. baccalaureato in sacra teologia nel 1987. Dal settembre 1998 al settembre 2000, ha studiato in teologia pastorale e catechesi presso lUniversit di Lovanio, in Belgio, conseguendo la licenza. Ordinato sacerdote il 10 gennaio 1988 per la diocesi di Les Gonaves, ha ricoperto i seguenti incarichi ministeriali: vicario parrocchiale a PetiteRivire de lArtibonite (1988-1989); amministratore della medesima parrocchia (1989-1992); vicario nella cattedrale di Les Gonaves (19921993); parroco della Visitazione (1993-1998); parroco di Saint-Marc (2000-2008). Dal 2008, era parroco della cattedrale di Les Gonaves. Nello stesso tempo era vicario generale della diocesi ed era anche responsabile del centro pastorale diocesano Pastor Bonus e presiede le commissioni diocesane per la catechesi e la liturgia.
capitolo nella vita delle nostre Chiese particolari. LAnno della fede che inizier a ottobre e il prossimo Sinodo dei vescovi dedicato alla nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana, ci danno lispirazione di cui abbiamo bisogno per proseguire lattivit pastorale, che ci condurr verso la prevista Assemblea della fede delle Chiese particolari locali. Lavvenimento atteso tra la fine del 2013 e linizio del 2014. Il presule ha ricordato poi che questanno ricorre il centenario della nascita del beato Pietro