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LOSSERVATORE ROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO POLITICO RELIGIOSO Non praevalebunt
domenica 10 giugno 2012

Unicuique suum
Anno CLII n. 133 (46.079)
.

Citt del Vaticano


XVI

Benedetto

ai vescovi di Papua Nuova Guinea e delle Isole Salomone in visita ad limina

La medicina al tempo della crisi

Per evangelizzare il matrimonio e la famiglia


Un incoraggiamento agli sforzi compiuti per dare la priorit pastorale allevangelizzazione del matrimonio e della famiglia stato rivolto da Benedetto XVI ai vescovi di Papua Nuova Guinea e delle Isole Salomone, ricevuti sabato mattina, 9 giugno, in occasione della visita ad limina Apostolorum. Parole che acquistano particolare significato nel centenario della nascita del beato Pietro To Rot, che il Papa ha definito martire per la difesa della santit del matrimonio, invitando tutte le coppie sposate a guardare al suo esempio di coraggio. Dopo il saluto rivoltogli dallarcivescovo John Ribat, presidente della Conferenza episcopale dei due Paesi dellOceania, il Pontefice ha pronunciato il suo discorso, nel quale si detto consapevole del lavoro pastorale svolto dai presuli sul terreno dellevangelizzazione della cultura. Del resto, pur riconoscendo i rispettivi contributi di ogni cultura e avvalendosi talvolta delle sue risorse nel compiere la propria missione, la Chiesa stata mandata a predicare il Vangelo a tutte le nazioni, trascendendo i confini costruiti dalluomo. Da qui lesortazione di Benedetto XVI ai vescovi di Papua Nuova Guinea e delle Isole Salomone, affinch nellopera di evangelizzazione continuino ad applicare le verit eterne del Vangelo agli usi delle persone che vengono incontrate, al fine di costruire sugli elementi positivi gi

Ritorno allessenziale
di CARLO BELLIENI a medicina fa i conti con la crisi: le risorse si riducono, le domande diventano meno legate ai capricci ed sempre pi chiaro il divario tra quello che la sanit offre e ci che realmente serve. In primo luogo i conti devono farli i medici. Sul New York Times del 5 giugno un commento sostiene che i medici prescrivono troppi esami, forse per profitto o a causa di una certa cultura che sopravvaluta le proprie esperienze tenendo in poco conto protocolli e letteratura scientifica. Ma anche si pu aggiungere per un indulgere a ogni richiesta del pubblico, e a motivo dellalto tasso di denunce per insuccessi scambiati per colpe (oltre otto miliardi di dollari lanno di risarcimenti per errori medici negli Stati Uniti). A proposito di questultimo dato, lAmerican Journal of Ortopedics riporta che il 96 per cento dei medici ammette di aver prescritto per paura di denunce esami che non hanno utilit per i pazienti. Questo fatto ha conseguenze economiche immaginabili. Certo non rappresenta tutto il mondo medico ci sono forti resistenze a questa tendenza ma indica un disagio legato a una medicina consumista e ormai conflittuale. In secondo luogo, i conti deve farli la sanit mondiale, che deve ritrovare le vere priorit: meno peso alla medicina dei capricci, pi ricerca e investimenti per le malattie rare, per le pandemie del terzo mondo e per la cura delle fasce pi deboli. Lo hanno chiesto di recente Mencap, lassociazione britannica per disabili mentali, e la rivista Lancet, secondo la quale per il sistema sanitario costoro sono ormai diventati invisibili, perch difficili da comprendere e gestire. Ma soprattutto i conti li deve fare la cultura, perch i medici ormai hanno un rapporto critico col proprio lavoro. Perch i medici non sono felici? si chiedeva il British Medical Journal, spiegando: I medici sono tristi. Non tutti sono sempre tristi, ma quando si riuniscono, la loro conversazione verte su lamentele e desideri di precoce pensionamento. Gi, il logoramento cresce: depressione, disillusione, senso di impotenza, forse perch la medicina ha perso il suo

presenti e di purificare gli altri laddove necessario. E proprio parlando di questo aspetto dellevangelizzazione, Benedetto XVI ha ricordato che la famiglia deve svolgere un ruolo centrale, poich lunit di base della societ umana e il primo luogo in cui ci si

appropria della fede e della cultura. Attualmente ha spiegato in proposito occorre prestare particolare attenzione ai beni religiosi, sociali e morali della fedelt, delluguaglianza e del rispetto reciproco, che devono esistere tra marito e moglie. Da parte sua, ha concluso, la Chiesa

proclama instancabilmente che la famiglia basata sullistituzione naturale del matrimonio tra un uomo e una donna e, nel caso dei cristiani battezzati, un contratto che stato elevato a sacramento.
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slancio; gli ospedali sono aziende, i malati utenza e il medico ovviamente un fornitore di servizi. Si manifestano allora, soprattutto nei periodi di pieno consumismo, derive che non portano vera soddisfazione a chi cura. Cresce la medicina dei desideri, per la quale si va dal medico come al supermercato; e cresce la medicina commerciale, il disease mongering per il quale certe case farmaceutiche trasformano condizioni normali come la timidezza o la calvizie in malattie per creare allarme e vendere farmaci, come denunciato pi volte dalla rivista Plos Medicine. Ma in tempo di crisi sembrano crollare certe pretese ed eccessi, e bisogna ritornare allessenziale. Ci si accorge allora che curare non significa seguire i capricci di futuribili manipolazioni genetiche o di altre richieste stravaganti, ma prendere a cuore; e non interessarsi solo di un particolare, come vorrebbe qualche mansionario, ma di tutta la persona. Lo suggerisce il verbo inglese to heal (guarire), che ha la stessa radice etimologica di whole (integrale). La medicina non si arrende quando la malattia non pi guaribile, perch resta la possibilit di curare la persona. La salute la soddisfazione personale, che certo non preclusa al disabile, come invece vorrebbe una certa cultura della perfezione consumista che ha dimenticato cosa vuol dire davvero salute e la confonde con un utopico completo benessere.

La Spagna punta ad accedere al fondo salva-Stati per ricapitalizzare le banche

Madrid bussa alle casse di Bruxelles


MADRID, 9. La Spagna si prepara a chiedere lintervento dellEuropa per ricapitalizzare le banche, con un ricorso ai prestiti dellEfsf (il fondo salva-Stati temporaneo). La richiesta potrebbe essere ufficializzata gi oggi, nel corso di una riunione delleurogruppo in teleconferenza. Dunque la Spagna potrebbe diventare a breve il quarto Paese della zona euro a chiedere laiuto dei suoi partner per evitare il tracollo finanziario. Da rilevare che la Spagna potrebbe cos utilizzare per la prima volta, rilevano gli analisti, uno strumento previsto dal fondo salva-Stati Efsf espressamente per il sostegno al sistema bancario. Si tratta di una formula pi leggera rispetto ai prestiti accordati a Grecia, Irlanda e Portogallo. dove la componente di austerit era preponderante. Le condizioni per questo tipo di operazione sono concentrate sul sistema finanziario: vigilanza pi severa e miglioramento della governance, un tasto dolente soprattutto nelle casse di risparmio, sottolineano gli osservatori. Ieri, da Lisbona, Vtor Constncio, vice presidente della Banca centrale europea, ha affermato: Ci aspettiamo una richiesta di aiuti dalla Spagna per le banche, vi sono stati colloqui, ora il Governo spagnolo che deve prendere una decisione rapida. E sempre ieri i mercati hanno mostrato di credere in un salvataggio della Spagna: a Madrid lIbex salito dell1,77 per cento mentre lo spread sui rendimenti dei bund tedeschi ha chiuso a 490 punti base, quasi venti in pi di gioved ma oltre cinquanta in meno della scorsa settimana. Intanto il Fondo monetario internazionale (Fmi) ha affermato che le grandi banche spagnole sembrano sufficientemente capitalizzate e pronte a resistere a eventuali shock, mentre restano vulnerabili parecchie altre banche, per le quali servirebbero almeno quaranta miliardi di euro per la ricapitalizzazione. Il calcolo il risultato degli stress test compiuti dallFmi sul sistema bancario spagnolo, che ha preso in considerazione anche lo scenario di un severo deterioramento delle condizioni economiche. Queste simulazioni, spiega il Fondo in un comunicato, non intendono stabilire una cifra definitiva sulla necessit di capitali da parte delle banche spagnole, ma hanno avuto come obiettivo quello di identificare le debolezze critiche esistenti in alcuni segmenti del sistema e per alcuni istituti. Il risultato di questi stress test indica quindi come mentre il nocciolo del sistema bancario spagnolo appare resistente, restano vulnerabilit in alcuni segmenti. E se nello scenario pi avverso le banche pi grandi dovrebbero essere abbastanza forti da resistere a un ulteriore deterioramento della situazione, molte altre banche avrebbero bisogno di incrementare il loro capitale. Complessivamente servirebbero almeno quaranta miliardi di euro per adempiere a quelli che sono gli obblighi e i requisiti patrimoniali di Basilea III. Il capitale necessario per queste banche afferma sempre lFmi dovrebbe essere pi grande se si includono i costi di ristrutturazione e la riclassificazione dei prestiti.

Giovanni Paolo II e la cultura della vita

Dove si trova lequilibrio delluomo


TARCISIO BERTONE
A PAGINA

Cosa accomuna la prospettiva creazionistica di Jonas a quella di Ratzinger

N darwinismo n Intelligent Design


E

Nuova risoluzione allesame del Consiglio di sicurezza

PAOLO BECCHI ROBERTO FRANZINI TIBALDEO A PAGINA 5

Il caso Siria torna allO nu

NOSTRE INFORMAZIONI
Il Santo Padre ha ricevuto in udienza nel pomeriggio di venerd 8 Sua Eminenza Reverendissima il Signor Cardinale Marc Ouellet, Prefetto della Congregazione per i Vescovi. Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza le Loro Eccellenze Reverendissime i Monsignori: Stephen Joseph Reichert, Arcivescovo di Madang (Papua Nuova Guinea), in visita ad limina Apostolorum; Douglas Young, Arcivescovo di Mount Hagen (Papua Nuova Guinea), in visita ad limina Apostolorum; Otto Separy, Vescovo di Aitape (Papua Nuova Guinea), in visita ad limina Apostolorum; Christian Blouin, Vescovo di Lae (Papua Nuova Guinea), in visita ad limina Apostolorum; Cesare Bonivento, Vescovo di Vanimo (Papua Nuova Guinea), in visita ad limina Apostolorum; Anthony Joseph Burgess, Vescovo di Wewak (Papua Nuova Guinea), in visita ad limina Apostolorum; Francesco Sarego, Vescovo di Goroka (Papua Nuova Guinea), in visita ad limina Apostolorum; Anton Bal, Vescovo di Kundiawa (Papua Nuova Guinea), in visita ad limina Apostolorum; Donald Lippert, Vescovo di Mendi (Papua Nuova Guinea), in visita ad limina Apostolorum; Arnold Orowae, Vescovo di Wabag (Papua Nuova Guinea), in visita ad limina Apostolorum. Il Santo Padre ha accolto la rinunzia presentata, per limiti det, dallEminentissimo Signor Cardinale Raffaele Farina,
S.D.B.,

allincarico di Archivista e Bibliotecario di Santa Romana Chiesa.

Provvista di Chiesa
In data 9 giugno 2012, il Santo Padre ha nominato Vescovo di Fort-Libert (Haiti) il Reverendo Monsignor Max Leroy Msidor, del clero della Diocesi di Les Gonaves, finora Vicario generale e parroco della Cattedrale.

Kofi Annan, inviato dellOnu e della Lega araba, con Ban Ki-moon (Reuters)

Nomina di Vescovo Ausiliare


In data 9 giugno 2012 il Santo Padre ha nominato Vescovo titolare di Bisuldino ed Ausiliare dellArcidiocesi di Pamplona y Tudela (Spagna) Monsignor Juan Antonio Aznrez Cobo, Vicario Generale della medesima Arcidiocesi.

NEW YORK, 9. Il Consiglio di sicurezza dellOnu si prepara a discutere una nuova bozza di risoluzione sulla Siria. Secondo quanto riferito da fonti diplomatiche al Palazzo di Vetro, il documento dovrebbe arrivare al Consiglio allinizio della prossima settimana. Le fonti in questione specificano che la risoluzione potrebbe disporre sanzioni nei confronti di Damasco in base al capitolo 7 della Carta dellO nu, quello che disciplina anche i possibili interventi armati. Misure di questo tipo sembrano per da escludere dalla risoluzione, dato che su esse ci sarebbe lannunciato veto di Russia e Cina. A quanto si appreso, la nuova risoluzione conterrebbe un embargo sulle armi,

lestensione del divieto di ingresso e di uscita dal Paese per dirigenti del Governo del presidente Bashir al Assad e del congelamento dei depositi finanziari, e il coinvolgimento della Corte penale internazionale sui crimini contro la popolazione. Nella bozza previsto inoltre il limite di 48 ore dal s alla risoluzione per garantire il rispetto degli impegni assunti con il piano di pace dellinviato dellOnu e della Lega araba, Kofi Annan. Nel frattempo, a Ginevra, il Comitato internazionale della Croce rossa ha denunciato che in Siria aumenta il numero di civili in fuga a causa dei combattimenti e che i bisogni umanitari sono sempre pi ingenti.

Lecclesiologia di comunione ispirata dal concilio Vaticano

II

Ci che realizza la Chiesa


MARC OUELLET
A PAGINA

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Nuovo invito ad agire contro la crisi

Il fiato di Obama sul collo dellUnione europea


PAGINA 2

Comunicato congiunto di cattolici croati e ortodossi serbi

Per le celebrazioni del millennio di fondazione del sacro Eremo

Dialogo delle Chiese fra Zagabria e Belgrado


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Il cardinale Bertello inviato del Papa a Camaldoli


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LOSSERVATORE ROMANO
Ulteriore invito ad agire per superare la crisi

domenica 10 giugno 2012

Il direttore del Fondo monetario internazionale sollecita la definizione di una road map

Il fiato di Obama sul collo dellUnione europea


WASHINGTON, 9. LUnione europea deve passare allazione se vuole uscire dalla crisi e guardare con pi fiducia al futuro. Linvito viene dal presidente statunitense Barack Obama, che ieri in diretta tv dalla Casa Bianca ha tenuto un discorso sulleconomia. Lesortazione stata rivolta anzitutto ai leader del vecchio continente affinch arginino rapidamente i rischi di contagio. Prima agiscono e pi queste azioni sono concrete e decise, prima i mercati ritroveranno fiducia ha dichiarato Obama. Il capo della Casa Bianca ha quindi affermato che lEuropa deve concentrarsi sul rafforzamento del sistema bancario, compresa la ricapitalizzazione di istituti deboli. Nonch a mostrare un impegno politico diretto a favorire una maggiore integrazione nellarea euro. E le soluzioni a questi problemi sono dure, ma esistono ha sottolineato il presidente statunitense. Nello stesso tempo Barack Obama ha tenuto a rilevare che leurozona si sta muovendo nella giusta direzione. Un giudizio positivo stato espresso nei riguardi di Spagna e Italia. Hanno iniziato una serie di riforme strutturali intelligenti e necessarie ha detto. Riforme che vanno dal fisco al mondo del lavoro. Obama ha tuttavia avvertito che a queste riforme devono essere date concrete possibilit di successo, mostrando, tra laltro, una certa flessibilit nellambito delle misure di austerit. C infatti bisogno di tempo e spazio perch tali riforme diano risultati duraturi. Non si pu solo tagliare, ha osservato il capo della Casa Bianca: il rischio consisterebbe nellaumentare la disoccupazione e nel frenare i consumi. Obama ha poi lanciato un appello alla Grecia che si appresta a elezioni-referendum sulleuro. Per il presidente statunitense, nellinteresse di tutti che la Grecia resti nelleurozona. Riconosciamo ha dichiarato i sacrifici fatti dalla popolazione greca, ma i greci devono a loro volta riconoscere che le loro difficolt probabilmente aumenterebbero se si scegliesse di uscire. Nella mattina di ieri Obama aveva avuto una conversazione telefonica con il presidente francese, Franoise Hollande, durante la quale i due leader hanno concordato sulla necessit di rafforzare la stabilit e la governance della zona euro, di dotare lUnione europea di una vera politica di crescita, come si legge in una nota diffusa dallEliseo. Del resto proprio lequilibrio tra crescita e riforme di austerit stato il punto principale dellintervento del presidente statunitense: un obiettivo, quello dellequilibrio, che vale sia per lEuropa sia per gli Stati Uniti, che devono imparare reciprocamente nella lotta alla crisi. Secondo Obama, lEuropa corre tuttora il pericolo di cadere vittima di una spirale di onerosi tagli che rischiano di condizionare pesantemente lintero andamento delleconomia. Solo tagliando, mentre il tasso di disoccupazione sale e i consumatori evitano di spendere, si rende paradossalmente pi arduo il cammino delle stesse riforme ha detto il capo della Casa Bianca, che ha anche suggerito una ricetta giusta per gli Stati Uniti e per lEuropa, composta principalmente da investimenti a favore di crescita e occupazione nellimmediato, accompagnati da un cammino di responsabilit fiscale nel lungo periodo.

Nellagenda Ue priorit al settore bancario


WASHINGTON, 9. Il direttore del Fondo monetario internazionale (Fmi), Christine Lagarde, ha avvertito ieri che lEuropa a un bivio: di conseguenza i suoi leader devono intervenire subito per rafforzare le banche europee, passo indispensabile per arginare la crisi. I responsabili politici dellUe devono mettere a punto una road map chiara per completare il lavoro fatto finora ha dichiarato Lagarde, secondo cui non bastano semplicemente obiettivi a cinque o dieci anni, ma servono azioni per le prossime settimane e per i prossimi mesi. In particolare Lagarde ha indicato lurgenza di un intervento sul settore bancario: i leader europei, ha affermato, devono unificare la supervisione delle banche, creare unautorit unica per questo settore e un fondo unico per la garanzia dei depositi. Poi, sul medio termine, dovranno completare lunione monetaria con quella finanziaria. Voglio essere chiara ha detto Lagarde , il cuore del salvataggio delle banche europee in Europa e questo significa pi Europa, non meno Europa. Nello stesso tempo il direttore dellFmi ha richiamato la necessit di un contesto meglio articolato e integrato entro il quale inserire lattivit e le dinamiche di un solo mercato finanziario europeo. Da qui lesigenza di una sempre pi robusta architettura del sistema finanzia-

Christine Lagarde (Ansa)

rio europeo, con gli opportuni regolamenti e con i giusti incentivi. Quanto affermato ieri richiama le dichiarazioni fatte dalla stessa Lagarde qualche giorno fa. Il direttore dellFmi, durante una visita in Let-

tonia, aveva affermato che allEuropa serve un piano generale, e non scadenze allarmistiche. Non sono una grande fan di quelli che indicano dei tetti di tempo che poi non vengono mai rispettati ha dichiara-

to Lagarde. Il piano generale importante, ha spiegato, perch deve fissare una visione e una determinazione collettiva. Quindi ha sottolineato: questo che adesso manca.

Ancora un allarme lanciato dallagenzia di rating Moodys sui pericoli di contagio

Per lelezione dei 577 deputati dellAssemblea nazionale

Tenuta delleurozona a rischio se la Grecia lascer la moneta unica


WASHINGTON, 9. Se la Grecia dovesse lasciare leuro, mettendo a rischio la sopravvivenza delleuro, Moodys rivedrebbe i rating di tutti i Paesi delleurozona, inclusi quelli con la tripla A, come Germania e Francia. il nuovo allarme lanciato dallagenzia di rating statunitense in un rapporto che prende in considerazione limpatto, dal punto di vista politico ed economico, dei recenti sviluppi in Grecia e in Spagna su tutta larea euro. La fotografia scattata dagli analisti parte infatti dalla valutazione combinata dei due fattori di instabilit potenzialmente pi pericolosi per leurozona: da una parte i timori crescenti che pesano sul mantenimento degli impegni da parte di Atene dopo la scadenza elettorale del 17 giugno, dallaltra la capacit di Madrid di ricapitalizzare il proprio sistema bancario. Fattori scrive lagenzia di rating in un comunicato che potrebbero rendere necessari altri downgrade sui rating dei debiti sovrani. Il problema bancario spagnolo precisa sempre Moodys in gran parte specifico al Paese e quindi non dovrebbe rappresentare una fonte di contagio per gli altri Paesi delleurozona. Il fatto che la Spagna sia sempre pi vicina a chiedere un aiuto esterno ai partner europei fa aumentare i rischi per i creditori del Paese osserva lagenzia di rating.

In Francia primo turno delle legislative


PARIGI, 9. A poco pi di un mese dalle elezioni presidenziali, che hanno visto laffermazione del socialista Franois Hollande sul conservatore Nicolas Sarkozy, oltre 46 milioni di francesi sono chiamati domenica alle urne per il primo turno delle legislative. Il ballottaggio (dove sono ammessi tutti i candidati che hanno ottenuto almeno il 12,5 per cento al primo turno) per eleggere i 577 deputati dellAssemblea nazionale, la Camera bassa del Parlamento, con maggiori poteri decisionali rispetto al Senato, in programma domenica 17 giugno. Com ormai consuetudine, le legislative in Francia sono organizzate a ridosso delle presidenziali, con lobiettivo di ottenere un rinnovo simultaneo dei vertici dello Stato ed evitare cos il rischio di coabitazione (presidente di un partito, premier di un altro), un evento che la stragrande maggioranza dei francesi non gradisce, soprattutto in questo difficile periodo di crisi economica. Tutti i sondaggi sulle intenzioni di voto confermano la tendenza che ha portato alla elezione di Hollande. Come scrive Le Figaro, in una logica di blocco contro blocco, la sinistra otterrebbe il 47 per cento dei voti, oscillando tra i 299 e i 346 seggi, contro il 32,5 per cento per la destra, 231-267 seggi. Ma il quadro delle alleanze scombussolerebbe i risultati. Infatti, al ballottaggio, i socialisti potrebbero attingere al bottino dei voti del Fronte della sinistra, dato intorno al 9-10 per cento, e a quello dei Verdi, attorno al 4-5 per cento. Viceversa, i conservatori non avrebbero alcun alleato, malgrado a destra esista un partito molto forte, il Fronte Nazionale di Marine Le Pen, che gli analisti continuano a dare stabile al 16 per cento. I sondaggi sulle legislative evidenziano, per, una vera e propria smobilitazione degli elettori, accorsi invece in massa alle urne per le presidenziali del 22 aprile e 7 maggio. Soltanto il 60 per cento degli aventi diritto ha infatti detto di voler votare domani, contro l80 per cento della consultazione per lEliseo. Tra i grandi assenti a queste legislative c senza dubbio Alain Jupp, ministro degli Esteri dellex presidente Sarkozy, che ha deciso di non candidarsi e che continuer a fare il sindaco di Bordeaux.

Banche cinesi insorgono contro il taglio dei tassi


PECHINO, 9. Le banche cinesi non ci stanno: con una mossa repentina, i cinque maggiori istituti creditizi cinesi dicono no al taglio del tasso sui depositi varato gioved dalla Banca centrale. La decisione di non adeguarsi alla manovra monetaria riflette la volont delle banche di sfruttare la riduzione dei tassi di interesse annunciata sempre gioved dalla PBoC ed effettiva a partire da ieri per mantenere il tasso invariato e bloccare cos la fuga dei risparmi. Le banche, infatti, sono state costrette negli ultimi anni a offrire tassi poco remunerativi ai propri clienti spingendoli a scegliere forme di investimento pi rischiose e redditizie. Una per tutte, il real estate che ha registrato unimpennata dei prezzi tale da diffondere i timori di una bolla finanziaria. A quattro anni dallultima sforbiciata, la Banca centrale ha annunciato gioved il taglio di 25 punti base dei tassi di interesse che scendono cos dal 6,56 per cento al 6,31. Anche il tasso sui depositi calato, attestandosi al 3,25 per cento. La mossa non apparsa irreversibile, visto che concede alle banche un certo margine di manovra: il provvedimento, infatti, non vincolante e permette agli istituti di credito di offrire un tasso sui depositi fino al 3,58 per cento che sfiora il valore precedente.

Designati i nuovi vertici della Rai


ROMA, 9. Il presidente del Consiglio dei ministri, Mario Monti, ha designato il nuovo vertice Rai indicando Anna Maria Tarantola, attuale vice direttore generale della Banca dItalia, per la presidenza, Luigi Gubitosi, gi amministratore delegato di Wind, per la direzione generale, e Marco Pinto, vicecapo di Gabinetto del Tesoro, come consigliere rappresentante dello stesso azionista. Monti, dopo un colloquio telefonico con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inoltre annunciato in una conferenza stampa modifiche alla governance dellazienda, nel segno di un rafforzamento dei poteri del presidente. Obiettivo ha spiegato lo stesso Monti rendere pi efficace ed efficiente la gestione della Rai, avvicinandola al modello delle grandi aziende europee e mondiali.

Sede della Banca nazionale greca ad Atene (Afp)

Previste multe per chi partecipa a manifestazioni non autorizzate

Putin firma la legge anti-proteste


MOSCA, 9. Manifestare senza autorizzazione coster caro, anzi carissimo in Russia, tanto che nellenclave di Kaliningrad gli oppositori hanno gi deciso di tenere la loro protesta di fine settimana nella vicina Polonia, dove possono entrare senza visti. Il leader del Cremlino, Vladimir Putin al ritorno dalla missione di tre giorni in Cina ha infatti promulgato la legge varata dal Parlamento per inasprire pesantemente le multe contro i raduni senza permesso, definendola una normativa non pi severa di quelle europee. Preoccupata e indignata lopposizione, anche se ieri sera il Comune di Mosca ha concesso lautorizzazione al corteo anti-Putin del 12 giugno. Tra le voci critiche pi autorevoli quella del premio Nobel per la pace Mikhail Gorbaciov: Un errore da correggere, ha osservato. La legge entra in vigore oggi, con la sua pubblicazione su Rossiskaia Gazeta, organo del Governo. Il provvedimento aumenta le multe da 5.000 a 300.000 rubli (7.500 euro) per i partecipanti, e da 50.000 a 600.000 rubli (15.000 euro) per gli organizzatori. Sino a un milione di rubli (25.000 euro), infine, per le persone giuridiche, ossia i partiti. In alternativa potranno essere comminate sino a duecento ore di lavori socialmente utili. La legge impedisce inoltre di promuovere una manifestazione a quanti nel giro di un anno sono stati sottoposti almeno due volte a provvedimenti amministrativi per la violazione della stessa legge, nonch a persone con precedenti per reati contro la sicurezza e lordine pubblico. Articoli che consentono di mettere facilmente fuori gioco tutti i principali leader dellopposizione, dal blogger Alexiei Navalni al capo del Fronte di sinistra Serghiei Udaltsov. La definizione di manifestazione di massa inoltre cos vaga che secondo alcuni critici potrebbe finire nel mirino qualsiasi tipo di raduno. Ma il leader del Cremlino ha difeso la sua decisione, sostenendo che la nostra legge, confrontata con la legislazione di altri Paesi europei, come la Germania, lItalia, la Spagna, la Gran Bretagna, la Francia, non ha disposizioni pi dure di quelle delle leggi analoghe dei Paesi menzionati.

LOSSERVATORE ROMANO
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domenica 10 giugno 2012

LOSSERVATORE ROMANO
Combattimenti nel sud del Paese

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Sintensifica loffensiva contro i ribelli somali


MO GADISCIO, 9. Una violenta battaglia stata ingaggiata ieri in diversi villaggi vicini a Garbaharey, il capoluogo della regione meridionale somala di Gedo, tra lesercito governativo, appoggiato da truppe dellAmisom, la missione dellUnione africana in Somalia, e le milizie radicali islamiche di al Shabaab, che conducono linsurrezione contro le autorit di transizione, internazionalmente riconosciute, guidate dal presidente Sharif Ahmed. Il portavoce delle truppe governative a Gedo, Ahmed Aden Hirse, ha riferito allemittente locale radio Shabelle che quattro miliziani di al Shabaab sono stati uccisi e molti altri sono rimasti feriti. Sempre ieri, elicotteri da guerra delle truppe kenyane di recente incorporate nellAmisom hanno bombardato il porto di Chisimaio, seconda citt e secondo scalo marittimo del Paese, ancora sotto il controllo di al Shabaab. Residenti in citt hanno confermato al quotidiano Garowe che i bombardamenti hanno bersagliato principalmente i quartieri di Bulohaji, Sadeh Lugood e Santaro, ma non sono ancora noti eventuali bilanci di vittime civili causate dalloperazione. Secondo le fonti citate dal quotidiano, proprio per scoraggiare interventi di questo tipo i miliziani di al Shabaab starebbero impedendo alla popolazione di mettersi al sicuro, considerando i civili, come spesso accade, un possibile scudo umano. Al tempo stesso, fonti locali concordi citate dalle agenzie di stampa internazionali, hanno rivelato che le milizie di al Shabaab starebbero reclutando a forza centinaia di bambini soldato da impiegare in battaglia contro le forze governative e quelle dellAmisom. Gli insorti, secondo diversi analisti militari, sarebbero determinati a non abbandonare la citt in caso di un assalto in forze delle truppe governative e dellAmisom. Queste si troverebbero di conseguenza a dover combattere in un difficile scenario di battaglia porta a porta. Negli ultimi giorni, gli scontri si sono intensificati a Birta Dheer e Janaay Abdalla, alla periferia appunto di Chisimaio, dopo che le forze governative somale e quelle dellAmisom hanno preso possesso del vicino nodo strategico di Afmadow. Poche ore prima, il comando dellAmisom, la missione militare dellUnione africana, aveva reso noto il piano che verr attuato nelle prossime settimane nelle zone ancora controllate dai ribelli. Il generale Ugadi Kiki, il comandante delle operazioni Amisom tra Mogadiscio e Afgoye, nella regione del basso Shabelle, ha detto che i soldati somali e quelli dellUnione africana stanno preparando unoffensiva contro la citt di Balad, a trenta chilometri a nord della capitale. Dopo aver ottenuto il controllo del corridoio di Afgoye, gremita di sfollati interni, ci apprestiamo a un altro grande attacco contro i militanti ancora rimasti nella regione del basso Shabelle, ha detto Kiki. Nel corridoio di Afgoye, a nord ovest di Mogadiscio, ci sono almeno quattrocentomila profughi, la pi grande concentrazione di sfollati interni del mondo.

Caschi blu dellOnu

Sempre pi complicata la crisi nel Mali


BAMAKO, 9. Lungi dal prospettare soluzioni in tempi brevi, la crisi in atto nel Mali sembra complicarsi sempre pi. Mentre nel nord del Mali, da mesi sottratto al controllo dellesercito governativo, si segnalano i primi scontri armati tra le milizie tuareg del Movimento nazionale di liberazione dellAzawad (Mnla) e quelle dei gruppi fondamentalisti islamici, lUnione africana ha chiesto lo scioglimento immediato della giunta militare che lo scorso 22 marzo ha effettuato un colpo di Stato nella capitale Bamako e il suo totale ritiro dalla gestione della transizione politica. Lagenzia di stampa France Presse ha riferito ieri che combattenti dellMnla e miliziani del gruppo islamico Ansar Edine hanno ingaggiato battaglia alla periferia di Kidal, una delle tre maggiori citt settentrionali, con Timbuctu e Gao, strappate allesercito di Bamako. La vicenda conferma la crescente tensione che si registra da giorni tra Mlna e Ansar Edine, che pure nellevolversi della crisi erano sembrati sul punto di fondersi. Un accordo in questo senso era stato annunciato in maggio per dar vita a uno Stato indipendente nel nord, ma dopo poche ore erano emersi contrasti strutturali perch Ansar Edine aveva ribadito la sua intransigenza sul fatto che la nuova entit statuale dovesse sottostare alla legge islamica, ipotesi alla quale i tuareg dellMnla sono assolutamente contrari. Nel frattempo, ad Abidjan, in Costa dAvorio, si tenuta la prima riunione del Gruppo di sostegno e di monitoraggio del Mali costituito dallUnione africana. allincontro hanno partecipato il presidente della Commissione africana Jean Ping, dirigenti politici dei Paesi membri del gruppo, esponenti dellOnu e della Comunit economica degli Stati dellAfrica occidentale (Ecowas). Il documento finale approvato nella riunione chiede appunto che i militari golpisti, guidati dal capitano Haya Amadou Sanogo, non abbiano alcun ruolo nella transizione verso il ritorno alla piena democrazia.

Sanguinosa imboscata nellest della Costa dAvorio

Uccisi sette caschi blu


YAMOUSSOUKRO, 9. Sette caschi blu nigeriani della missione dellOnu in Costa dAvorio sono stati uccisi in unimboscata tesa loro da ignoti assalitori mentre erano di pattuglia tra la cittadina orientale di Tai e il villaggio di Para, vicino al confine con la Liberia, dopo segnalazioni di possibili imminenti attacchi di gruppi armati nellarea da dove in fuga parte della popolazione civile. Secondo il ministro della Difesa ivoriano, Paul Koffi Koffi, gli assalitori provenivano proprio dalla Liberia. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, nel dirsi rattristato e indignato per laccaduto, ha sottolineato il sacrificio dei sette militari morti in servizio mentre erano impegnati a consolidare e salvaguardare la pace. Ban Ki-moon ha chiesto al Governo ivoriano di fare tutto il possibile per individuare gli autori di questo attacco e portarli davanti alla giustizia per rispondere del loro gesto. Il segretario dellOnu ha altres sottolineato che i loro colleghi sono ancora in pericolo, ricordando che nella zona di Tai sono stati dislocati una quarantina di caschi blu per proteggere gli abitanti dai gruppi armati.

Morti quattro soldati francesi in un attentato suicida nella provincia di Kapisa

I talebani e la continua sfida alla Nato in Afghanistan


KABUL, 9. Ancora sangue in Afghanistan. Oggi quattro militari francesi sono morti in un attentato suicida compiuto dai talebani contro un convoglio militare della Nato nella provincia orientale di Kapisa. Lattacco, avvenuto a Nijrab, ha provocato il ferimento di altri cinque soldati. Il presidente francese, Franois Hollande, ha dichiarato che con lattentato di oggi i miliziani hanno colpito tutta la Francia. Dunque ancora una volta il mirino dei guerriglieri ha puntato su obiettivo Nato, in un Paese che, nonostante gli intensi sforzi diplomatici ad ampio raggio, non riesce ancora a uscire dalla spirale delle violenze. Intanto si appreso che il comandante delle forze Nato in Afghanistan, John Allen, si personalmente scusato per le vittime civili di un raid aereo condotto dallIsaf mercoled scorso. Il generale statunitense ha raggiunto in aereo la provincia di Logar, a sud di Kabul, per incontrare i leader locali e la popolazione, a cui ha presentato le scuse. Ha quindi espresso le condoglianze per famiglie delle vittime. Lo ha riferito un portavoce dellIsaf, Carsten Jacobson. Per quanto riguarda il Pakistan, si segnala che le Nazioni Unite hanno denunciato gli attacchi dei droni statunitensi (velivoli senza pilota) nelle zone tribali del Paese contro i miliziani. A conclusione della sua visita a Islamabad, lalto commissario dellOnu per i Diritti Umani, lindina Navi Pillai, ha affermato che i raid con i droni sollevano seri dubbi sul rispetto del diritto internazionale e ha auspicato unindagine indipendente dellOnu sulle operazioni contro i covi talebani. In particolare Pillai ha suggerito lintervento del relatore speciale sulle uccisioni extra giudiziarie. Servirebbe a fornire al Governo pakistano un parere sulla legalit degli attacchi e anche sugli omicidi di cui sono sospettati militanti e servizi segreti ha detto Pillai citata allagenzia Ansa. Da tempo Islamabad e Washington sono in tensione proprio per la questione dei droni. Le autorit pakistane sollevano dubbi su tale strategia perch ritengono che i raid compiuti da questi velivoli senza pilota non garantiscono i cosiddetti bombardamenti chirurgici, e ci a grave rischio per lincolumit della popolazione. Dal canto suo il Pentagono replica che, fatta ovviamente salva la volont di non nuocere in alcun modo ai civili, finora la strategia dei droni si rivelata particolarmente efficace nelleliminare i talebani e nel distruggere le loro postazioni. Si segnala intanto che quindici persone, la maggior parte appartenenti a una banda criminale, sono state uccise in scontri divampati nei pressi della frontiera fra Pakistan e Afghanistan, ovvero nella provincia del Balucistan (nel Pakistan sudoccidentale). Lo hanno riferito fonti della polizia citate dallagenzia Ansa. Il gruppo di malviventi stato sorpreso dagli agenti di un corpo di polizia nellarea di Zardan, a circa 350 chilometri dal capoluogo di Quetta.

Nessun progresso nei colloqui tra Aiea e Iran


VIENNA, 9. Si chiuso senza progressi a Vienna un nuovo incontro fra lAgenzia internazionale per lenergia atomica (Aiea) e lIran da cui ci si aspettavano indicazioni su quando Teheran avrebbe aperto le porte della base militare di Parchin. Si tratta di un tavolo definibile tecnico e rivolto a far chiarezza soprattutto su passate attivit iraniane che potrebbero aver dato una dimensione militare al programma nucleare dichiaratamente civile di Teheran. Anche se con incomprensioni reciproche esplicitate in uno scambio epistolare emerso in questi giorni denotando un apparente stallo dei lavori preparatori, lIran e il gruppo cinque pi uno (i membri permanenti del Consiglio di sicurezza dellOnu: Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Russia e Cina; pi la Germania) hanno invece un cruciale appuntamento a Mosca il 18 e 19 giugno prossimi dove affronteranno la questione pi politica dellarricchimento delluranio iraniano. I colloqui tra Iran e Aiea non hanno portato alcun progresso, ha annunciato il capo degli ispettori dellagenzia, Herman Nackaerts ammettendo che deve essere fissata, e quindi ancora non c, una data per un possibile nuovo incontro. Nel definire la riunione deludente, Nackaerts ha addossato la responsabilit del fallimento alla controparte iraniana e alle questioni vecchie e nuove che ha tirato in ballo.

Soldati francesi nei pressi di Tagab nella provincia di Kipisa (Afp)

In Germania i rifiuti tossici di Bhopal


NEW DELHI, 9. Le autorit dello Stato indiano del Madhya Pradesh hanno approvato ieri il piano per lo smaltimento in Germania delle 350 tonnellate di rifiuti tossici dalla fabbrica di pesticidi di Bhopal. Lo riporta il quotidiano Press Trust of India. Poco dopo la mezzanotte del 3 dicembre del 1984, la fuoriuscita di oltre 40 tonnellate di gas chimici dallo stabilimento della compagnia Union Carbide India Limited (Ucil), consociata della multinazionale americana Union Carbide, specializzata nella produzione di pesticidi, uccise in poco tempo 3.000 persone e ne avvelen altre decine di migliaia. Il Governo del Madhya Pradesh rilevano le agenzie di stampa internazionali ha confermato un totale di 3.787 morti direttamente correlate allevento, ma stime di agenzie governative sono arrivare a parlare di 15.000 vittime. Un rapporto governativo del 2006 asserisce che lincidente ha causato danni rilevabili a 558.125 persone, delle quali circa 3.900 risultano permanentemente invalidate a livello grave. Inoltre, alcuni esperti ritengono che i prodotti chimici ancora presenti nel complesso abbandonato, in mancanza di misure di bonifica e di contenimento, stiano continuando a inquinare larea circostante. Il piano prevede che il Governo centrale indiano contribuisca con 250 milioni di rupie, circa 5 milioni di dollari, per il trasporto dei rifiuti tossici in Germania. Il trasferimento avverr nellarco di un anno. Sulla tragedia di Bhopal sono tuttora in corso diversi processi penali e civili, sia presso tribunali americani che indiani. Nel giugno del 2010, un tribunale di Bhopal ha emesso una sentenza di colpevolezza per omicidio colposo per grave negligenza nei confronti di otto ex dirigenti indiani della Ucil, tra i quali lallora presidente.

Imposta la legge marziale in un distretto del Myanmar

Violenti scontri tra musulmani e buddisti


NAYPYIDAW, 9. Le autorit del Myanmar hanno imposto oggi la legge marziale in un distretto dello Stato di Rakhine, dopo che gruppi di musulmani hanno dato alle fiamme centinaia di case di buddisti nella citt di Maungdaw e ucciso almeno cinque persone. Lo hanno riferito fonti ufficiali del Paese asiatico. I rapporti gi tradizionalmente tesi tra buddisti (l89 per cento della popolazione) e la minoranza islamica (4 per cento, concentrata soprattutto nello Stato di Rakhine, al confine con il Bangladesh, stabilitisi in Birmania allepoca della colonizzazione britannica), sono ulteriormente peggiorati nelle ultime due settimane, in un ciclo di violenze e rappresaglie generate dal presunto omicidio con stupro di una donna buddista da parte di tre musulmani. Pochi giorni dopo, lo scorso 3 giugno, una folla di buddisti ha picchiato selvaggiamente i passeggeri musulmani di un bus sul quale credevano erroneamente che viaggiassero i responsabili di quel fatto di sangue, uccidendo dieci persone. Nellintero distretto, 230 chilometri a ovest da Yangoon (ex Rangoon), stato imposto il coprifuoco dal tramonto allalba. Diciannove negozi, 386 case e un albergo sono stati dati alle fiamme si legge sul sito ufficiale del presidente del Myanmar, Thein Sein e quattro uomini e una donna sono stati accoltellati a morte. Lesatto numero delle vittime al momento difficile da determinare, perch molti abitanti dei villaggi sono fuggiti sulle colline, riferiscono testimoni locali, che parlano di un centinaio di feriti. Nellarea sono stati subito dispiegati soldati, ai quali si sono aggiunti numerosi medici militari. A livello generale, c da segnalate che lAustralia ha deciso di sospende le rimanenti sanzioni finanziarie e di viaggio imposte sul Myanmar e di raddoppiare il programma di aiuti fino allequivalente di 80 milioni di euro nel prossimo anno finanziario. Lo ha annunciato ieri il ministro degli Esteri australiano, Bob Carr, durante la sua visita in Myanmar, dopo due giorni di intensi colloqui con il leader dellopposizione, Aung San Suu Kyi, il presidente Thein Sein e diversi funzionari locali. Il tempo della coercizione passato ha detto il ministro Carr nel corso di una conferenza stampa e la sfida ora di ottenere che il programma di riforme continui a un ritmo robusto e serio. Il presidente Sein ha accolto con soddisfazione la decisione di Canberra, mentre ha osservato che la politica dellUnione europea di rivedere le sanzioni anno per anno aggiunge un elemento di rischio politico alle decisioni di investimento.

Eletto il presidente dellassemblea generale dellOnu


NEW YORK, 9. Il ministro degli Esteri della Serbia, Vuk Jeremi, stato eletto ieri nuovo presidente dellAssemblea generale delle Nazioni Unite. Jeremi ha ottenuto 99 voti, mentre il suo avversario, Dalius ekuolis, ambasciatore della Lituania al Palazzo di Vetro, ne ha presi 85. Sei Paesi dei 190 votanti si sono astenuti. Il presidente della sessantasettesima sessione dellAssemblea Generale, che si aprir a settembre, guider listituzione Onu per dodici mesi, in qualit di rappresentante del gruppo dei Paesi dellEuropa centrorientale, cui spetta ora la presidenza. Non essendo stato ottenuto laccordo su un unico candidato, la votazione avvenuta a maggioranza. Jeremi succeder allambasciatore del Qatar, Nasir Abdulaziz Al Naser, che termina il mandato il 18 settembre.

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LOSSERVATORE ROMANO
Giovanni Paolo e la cultura della vita

domenica 10 giugno 2012

II

Nei documenti dellArchivio Vaticano

Dove si trova lequilibrio delluomo


Anticipiamo stralci della conferenza che il cardinale segretario di Stato tiene, il pomeriggio di sabato 9 giugno nel Seminario maggiore di d, in Polonia, in un incontro con una rappresentanza del mondo della cultura e della scienza. Il testo integrale consultabile sul sito del nostro giornale. di TARCISIO BERTONE a dimensione fondamentale della cultura quella etica. Assicurando la precedenza di questa dimensione disse Giovanni Paolo II noi assicuriamo la precedenza delluomo. Luomo infatti si realizza come uomo essenzialmente mediante il proprio valore morale. Karol Wojtya, gi su un piano umano, stato un artefice di cultura, come poeta, attore, filosofo. Nel 1980, allUnesco, afferm che la cultura ci per cui luomo in quanto uomo diventa pi uomo, di pi, accede di pi allessere. (...) Luomo, e solo luomo, autore o artefice della cultura; luomo, e solo luomo, si esprime in essa ed in essa trova il suo proprio equilibrio. La cultura infatti sinonimo di civilt, e la civilt della vita si nutre della cultura della vita. Durante il citato discorso egli disse: Luomo vive di una vita veramente umana grazie alla cultura (...) Io sono figlio di una nazione, che ha vissuto le pi grandi esperienze della storia, che i suoi vicini hanno condannato a morte a pi riprese, ma che sopravvissuta e che rimasta se stessa. Essa ha conservato la sua identit e ha conservato, nonostante le spartizioni e le occupazioni straniere, la sua sovranit nazionale, non appoggiandosi sulle risorse della forza fisica, ma unicamente appoggiandosi sulla sua cultura. Questa cultura si rivelata alloccorrenza duna potenza pi grande di tutte le altre forze. Giovanni Paolo II, figlio della Nazione polacca, ha portato alla Sede di Pietro le ricche esperienze della sua Patria. Benedetto XVI ha scritto che di questa eredit polacca aveva bisogno il Papa per poter pensare allinterno di una molteplicit di culture. Karol Wojtya si formato in diverse comunit, prima fra tutte la sua famiglia, della quale egli parl cos: Con affetto filiale bacio la soglia della mia casa natale, esprimendo alla Divina Provvidenza la gratitudine per il dono della vita trasmessomi dai miei cari genitori, per il calore del nido di famiglia, per lamore dei miei cari, che mi dava un senso di sicurezza e di forza, perfino quando si dovevano affrontare lesperienza della morte e le fatiche della vita quotidiana in tempi inquieti. L iniziato tutto, iniziata la vita e anche la sensibilit per il suo inestimabile valore. Gli anni delladolescenza furono per lui una grande scuola di cultura della vita, anche attraverso la dura esperienza della morte delle persone pi care. Quei distacchi, quei passaggi dei suoi parenti di vita in vita sono stati una grande lezione. Giovanni Paolo II ricordava: Mi stato dato di fare lesperienza personale delle ideologie del male. qualcosa che resta incancellabile nella mia memoria. La sua giovinezza ha attraversato il dramma della seconda guerra mondiale. Tante volte ha sperimentato la cultura della morte. Ad esempio, il suo desiderio di studiare e coltivare la conoscenza si scontrato con larresto di professori delluniversit Jagellonica. Quando dopo tanti anni, come Papa, giunto ad Auschwitz, ha detto: Pu ancora meravigliarsi qualcuno che il Papa, nato ed educato in questa terra, il Papa che venuto alla Sede di san Pietro dalla diocesi sul cui territorio si trova il campo di Owicim, abbia iniziato la sua prima enciclica con le parole Redemptor hominis, e che labbia dedicata nellinsieme alla causa delluomo, alla dignit delluomo, alle minacce contro di lui e infine ai suoi diritti inalienabili che cos facilmente possono essere calpestati e annientati (...) dai suoi simili!. Tutto il periodo del servizio sacerdotale ed episcopale di Karol Wojtya nel suo Paese ha coinciso con il totalitarismo comunista. Con grande coraggio egli ha difeso i diritti umani, e gli erano semsenso in qualunque stadio si trovi, e che il senso pi facilmente riconoscibile se intimamente legato alla relazione damore con unaltra persona. Vivere appare, alla fin fine, come un vivere per, che impedisce la chiusura di un semplice fatto biologico. Laffermazione secondo la quale la vita sempre un bene pu essere riformulata alla luce della dinamica che la sostiene e la costituisce, e cio, secondo quanto egli affermava nellenciclica Evangelium vitae, si pu comprendere e portare a compimento il senso pi vero e profondo della vita: essere un dono che si realizza donandosi (n. 49). Tutta la sua vita stata una grande testimonianza della cultura della vita, specialmente nei momenti di sofferenza. Si detto che la sofferenza stata unaltra sua enciclica. Il cardinale Dziwisz ha scritto: Karol Wojtya ha imparato a convivere con la malattia e la sofferenza. Questo era possibile soprattutto grazie alla sua spiritualit, grazie alla relazione personale con Dio. Rimangono ancora impressi nella nostra mente i lenti passi, sostenuti dal bastone, di Giovanni Paolo II segnato dalla sofferenza fisica, acuita dalle conseguenze dellattentato che sub il 13 maggio 1981, e dal morbo che lo aveva aggredito e che lo avrebbe accompagnato fino alla fine. Papa Giovanni Paolo II non ha mai fatto mistero della sua malattia, non ha mai tentato di nasconderla. Attraverso la sua sofferenza fisica ci ha richiamato il valore del Vangelo della Vita che impegna tutti, singoli, famiglie, associazioni e istituzioni, ad adoperarsi affinch le leggi dello Stato non ledano in nessun modo il diritto alla vita, anzi promuovano la difesa dei diritti fondamentali della persona umana, specialmente di quella pi debole, sia essa embrionale o morente. Forte di tale convinzione, la Chiesa considera perci suo dovere intervenire sui temi che riguardano da vicino la crescita e lo sviluppo delluomo. Questo contributo non inficia, ma anzi arricchisce il principio di una sana laicit, perch si sforza di fornire un apporto originale alla costruzione del bene comune. Nei nostri occhi resta anche fissata limmagine del Pontefice che, durante la Via Crucis al Colosseo, in quel Venerd Santo del 2005, avvinghiato alla Croce pronunciava faticosamente queste parole: S, adoriamo e benediciamo il mistero della croce del Figlio di Dio, perch proprio da quella morte che scaturita una nuova speranza per lumanit (...). Offro anchio le mie sofferenze, perch il disegno di Dio si compia e la sua parola cammini fra le genti. Chi stato con lui nelle sue ultime ore ci testimonia che ha pregato fino alla fine. Benedetto XVI ha detto: Il profumo della fede, della speranza e della carit del Papa riemp la sua casa, riemp Piazza San Pietro, riemp la Chiesa e si propag nel mondo intero. Quello che accaduto dopo la sua morte stato, per chi crede, effetto di quel profumo che ha raggiunto tutti, vicini e lontani, e li ha attratti verso un uomo che Dio aveva progressivamente conformato al suo Cristo. Proprio per questo, per la sua unione con Ges Cristo, il beato Giovanni Paolo II stato testimone della cultura della vita. Nel vasto magistero di Papa Giovanni Paolo II, un posto di grande rilievo occupa lenciclica Evangelium vitae, del 1995, che ha orientato la riflessione sulle sfide moderne concernenti la vita. Fra di esse vi anche la nascita e lo sviluppo sempre pi diffuso della ricerca scientifica, specialmente nel campo della bioetica, che ha conseguito traguardi inimmaginabili, non senza per alcuni rischi che includono prospettive drammatiche quando viene a svanire ogni riferimento etico e religioso. In questa importante enciclica Giovanni Paolo II afferma che ci troviamo di fronte a uno scontro immane e drammatico tra il male e il bene, la morte e la vita, la cultura della morte e la cultura della vita. Ci troviamo non solo di fronte, ma necessariamente in mezzo a tale conflitto: tutti siamo coinvolti e partecipi, con lineludibile responsabilit di scegliere incondizionatamente a favore della vita.

Le relazioni diplomatiche tra Santa Sede e Turchia


la prima volta che si pubblica in Turchia un volume con documenti dellArchivio Segreto Vaticano spiega Rinaldo Marmara, portavoce e addetto culturale della Conferenza episcopale di Turchia parlando del libro da lui curato Verso le relazioni diplomatiche tra la Santa Sede e la Turchia secondo documenti dellArchivio Segreto Vaticano (Istanbul, Baheehir niversitesi Yayinlari, 2012, pagine 196). Il volume stato pubblicato in edizione di lusso, impreziosita da un ricco apparato iconografico di foto depoca, dalluniversit Baheehir di Istanbul come risultato delle attivit e degli scambi culturali av-

pre vicini gli uomini di cultura. Ha sostenuto le Settimane della cultura cristiana. Ha aiutato anche persone di scienza e cultura perseguitate per le loro opinioni. Due anni prima di essere eletto alla Cattedra di Pietro disse: Come vescovo, ho il dovere di essere il primo che serve questa causa (...) la grande causa delluomo. E, diventato Papa, dichiar: Cristo vuole che io (...) renda testimonianza davanti al mondo di ci che costituisce la grandezza delluomo dei nostri tempi e la sua miseria. Di ci che la sua sconfitta e la sua vittoria. Lesperienza dei due totalitarismi da lui vissuta ha dimostrato ci che pu fare la cultura della morte, e ha fatto crescere ancora di pi la preoccupazione per la promozione di una cultura della vita, che possibile a tutti, dai dotti ai semplici, e che si esprime

nelle maniere pi varie, non ultima quella di unattenzione concreta verso ogni singola persona. Il giorno dopo la sua elezione, Giovanni Paolo II si rec in un ospedale romano a visitare lamico malato, il vescovo e poi cardinale Andrea Maria Deskur. E da allora, giorno per giorno, il Papa andava incontro ai fedeli, si chinava sui malati, stringeva migliaia di mani. Anche cos egli stato testimone della cultura della vita. Coloro che accompagnavano il Papa nei viaggi apostolici e in altri incontri, notavano la sua particolare sensibilit per i malati e i giovani: ha abbracciato persone morenti nei lebbrosari, ha aiutati gli infermi a mangiare, e ai governanti chiedeva con decisione rispetto per luomo. Da questa prospettiva, Giovanni Paolo II ha aiutato tutti a comprendere che la vita umana ha

Nelle foto due immagini di monsignor Angelo Roncalli a Istanbul (1935-1944)

La critica darte di Giovanni Testori

Cinque secoli di sguardi sulla realt


di ALESSANDRO SCAFI Si possono raccogliere ed esibire opere darte seguendo diversi criteri selettivi: il lavoro di un singolo artista, gli esiti di una certa scuola, la fortuna di un particolare soggetto. la quarta volta che il Museo dArte della Citt di Ravenna ha aperto al pubblico una mostra che ricostruisce invece i gusti di uno studioso e levoluzione del suo confronto critico con una grande variet di opere darte, ricostruendo per opere, autori e saggi critici tutta una stagione linteresse critico di Francesco Arcangeli, dal romanticismo di Reynolds e Gainsborough allarte informale dei suoi giorni. Unaltra mostra, nel 2008, ha rievocato lopera di un grande studioso che pu essere considerato il padre della moderna tutela dei beni culturali, il ravennate Corrado Ricci. Questanno toccato a Giovanni Testori, pittore, drammaturgo, giornalista, storico e critico darte. Lazzurro inquieto e penetrante dei suoi occhi incontra lo sguardo del visitatore in un ritratto dipinto da Paolo Vallorz nel 1968. Caravaggio, Courbet, Giacometti, Bacon. Miseria e splendore della carne. Testori e la grande pittura europea il titolo di questa rassegna (aperta fino al 17 giugno) che tenta di rendere la variegata rete di interessi del critico milanese. Testori infatti ha scritto su cinque secoli di storia dellarte, occupandosi di artisti del Rinascimento lombardo, come Vincenzo Foppa, Gaudenzio Ferrari, il Romanino, Giovan Battista Moroni, ma anche di pittori tedeschi e inglesi del secondo Novecento, come Rainer Fetting, Arnulf Rainer, Graham Sutherland, Francis Bacon. Il curatore, Claudio Spadoni, ha voluto identificare il denominatore comune di questa grande variet di interessi: lattenzione allo sguardo di quei pittori di realt che hanno dipinto la miseria e lo splendore della vita. Emblematico in questo senso linteresse per quei pittori del Seicento lombardo coinvolti nel dramma della peste descritta da Manzoni, i cosiddetti pittori della peste. Di fronte alla Deposizione dipinta nel 1610 da Giovan Battista Crespi, detto il Cerano, Testori notava il gemito del corpo morto di Cristo, nel buio curepulsione. Con gli artisti suoi contemporanei il critico stringeva amicizie e ne frequentava gli studi. A testimonianza di questo, oltre al quadro di Vallorz, nelle sale ravennati esposto un ritratto del critico, realizzato da Sergio Vacchi, e della madre, opera di Jos Jardiel. Il visitatore pu ripercorrere le varie fasi degli interessi di Testori, dagli esordi, quando public i suoi primi studi su Manz, Matisse, Scipione, attraverso il suo interesse per gli artisti attivi al Sacro Monte di Varallo (come Tanzio e il Morazzone) e per il carattere narrativo della pittura di Daniele Crespi, per passare al lavoro sugli artisti settecenteschi Vittore Ghislandi, detto Fra Galgario, e Giacomo Antonio Melchiorre Ceruti, detto il Pitocchetto, la passione per lOttocento realista francese (Gricault, Courbet), fino al Novecento di Dix, Grosz e tanti altri, e allultima stagione critica, con linteresse per Enzo Cucchi e Mimmo Paladino. Le sale dedicata agli artisti svizzeri Alberto Giacometti e Willy Varlin, poi quelle con i tedeschi e gli inglesi del Novecento, costituiscono altri episodi della meditazione artistica e critica sullumano dolore, con visioni allucinate e violente. Nellultima sala viene proposto il Ragazzo morso da un ramarro di Caravaggio, che poi limmagine scelta dagli allestitori per promuovere la mostra. Il gesto fermato nel dipinto (che apparteneva alla collezione di Roberto Longhi, il cui magistero stato molto importante per Testori) offre effettivamente la sintesi visiva dellinteresse di Testori per ogni pittore di realt, capace di catturare momenti preziosi, passi trasandati, visioni scabrose, gesti di martiri, nobili e popolani.

viati in occasione del cinquantesimo anniversario delle relazioni diplomatiche ufficiali tra la Santa Sede e la Repubblica di Turchia (2010), e in seguito alla visita sulle rive del Bosforo dello scorso settembre di monsignor Cesare Pasini, prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana. Centrale, nellopera, la figura di monsignor Angelo Roncalli, Delegato Apostolico a Istanbul dal 1935 al 1944 e vero artefice, salito al soglio pontificio, dellavvio dei rapporti diplomatici tra i due Stati. Anche se le relazioni ufficiali sono state stabilite soltanto nel 1960, i rapporti diplomatici tra questi due Stati risalgono al periodo ottomano, quando la Santa Sede si trovava nellobbligo di procedere sotto la protezione o la tutela di Stati come la Francia. Grande interesse del volume, oltre alla pubblicazione in doppia lingua (italiano e turco) di documenti che vanno dal 1890 al 1935, c la ricca selezione di fotografie appartenenti alla Fondazione Papa Giovanni XXIII di Bergamo del periodo di Monsignor Roncalli a Istanbul.

Sergio Vacchi Ritratto di Testori (1991)

Caravaggio Ragazzo morso dal ramarro (1593-1594)

di riflessioni sulla bellezza e sullarte. Nel 2003 listituzione museale ravennate aveva proposto un percorso espositivo dedicato a come Roberto Longhi aveva visto larte del suo tempo, da Courbet e gli impressionisti fino a Morandi. Nel 2005 sulle pareti delle sale della Loggetta Lombardesca di Ravenna riservate alle esposizioni era ricostruito

po interrotto dai ceri di chi lo compiangeva. Nella collezione personale del critico figuravano la testa di Giovanni Battista dipinta con crudo realismo da Francesco Cairo nel Seicento e il teschio descritto da Ennio Morlotti nel Novecento. Testori era insofferente verso categorie critiche consolidate e si dimostrato pronto a celebrare artisti poco conosciuti. Per esempio aveva studiato e valorizzato molte crocifissioni di artisti lombardi, mostrando come labitudine critica di misurare le opere del Rinascimento italiano paragonandole ai capolavori romani, veneziani e fiorentini finisse col penalizzare altre esperienze artistiche di tutto rispetto. La mostra mette in evidenza come Testori si interessasse a quegli artisti che indugiavano sullevidenza pi scabrosa della corruzione della carne e che allo stesso tempo si ponevano i grandi interrogativi dellesistenza, mescolando fascinazione e

Ci auguriamo che questo volume scrive lautore possa, oltre a chiarire il cammino verso le relazioni diplomatiche tra questi due Stati, attirare lattenzione dei ricercatori sullArchivio Segreto Vaticano, fonte non ancora utilizzata ma sicuramente fondamentale per la storia del Paese. Il libro stato presentato il 7 giugno scorso al Palazzo della Cancelleria dal nunzio in Turchia, monsignor Antonio Lucibello, da Enver Ycel, presidente delluniversit Baheehir di Istanbul, e dallambasciatore di Turchia presso la Santa Sede, Kenan Grsoy. Il volume stato poi donato a Benedetto XVI e, nelloccasione, Ycel ha informato il Papa dellintenzione delluniversit di restaurare uno stabile del convento dei domenicani a Galata per realizzarvi un centro di ricerca storico e culturale dedicato proprio ai rapporti tra Santa Sede e Turchia.

domenica 10 giugno 2012

LOSSERVATORE ROMANO
Cosa accomuna la prospettiva creazionistica di Jonas a quella di Ratzinger

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N darwinismo n Intelligent Design


Esce in questi giorni il libro di Hans Jonas Materia, spirito e creazione (Brescia, Morcelliana, 2012, pagine 112, euro 10), che i due curatori presentano in questo articolo scritto per il nostro giornale. di PAOLO BECCHI e ROBERTO FRANZINI TIBALDEO telligent Design (espressione coniata dal biochimico statunitense Michael J. Behe). Nella propria critica radicale allevoluzionismo, esse avrebbero infatti la pretesa di presentarsi come teorie scientifiche (naturalistiche e biologiche), capaci di ricondurre causalmente lorigine e la configurazione del mondo allesistenza e allazione del Dio creatore e ordinatore. Di tuttaltro avviso sono evidentemente gli evoluzionisti, i quali si riconoscono innanzitutto in un diverso contesto ontologico di fondo, avendo optato per una prospettiva coerentemente materialistica. La materia viene da loro intesa come estesa, misurabile, uniforme, calcolabile e meccanica. La stessa materia sarebbe per un verso scomponibile in unit elementari, mentre per altro verso combinazioni di queste ultime andrebbero a costituire entit materiali complesse, tra cui gli esseri viventi e gli esseri umani. Sotto il profilo qualitativo, non vi sarebbe dunque differenza alcuna tra aggregazioni materiali inanimate, animate o umane. Inoltre, la materia autosufficiente anche sotto il profilo evolutivo. Ad avviso dei suoi sostenitori, il merito principale della teoria dellevoluzione di Darwin (cos come dei suoi successivi sviluppi) sarebbe stato infatti di essere finalmente riuscita a spiegare in termini esclusivamente materiali due spinose questioni: quella concernente le origini del mondo e quella che si interroga sulle ragioni ultime dellordine riscontrabile in esso. Com noto, il darwinismo evidenzia le profonde implicazioni che concetti, quali variazione casuale, ereditariet e selezione naturale, rivestono per le specie viventi. Il concetto darwiniano di evoluzione o discendenza con modificazioni (successivamente aggiornato in senso neodarwiniano o sintetico) soccorre cos il materialismo mostrando la possibilit di una lettura esclusivamente materialistica del fenomeno della vita e della genesi delle strutture viventi, ivi compreso lessere umano. Come si diceva, la polarizzazione tra creazionismo dotato di pretese scientifiche ed evoluzionismo materialistico test presentata non solo non rappresentativa di tutte le posizioni in campo, ma non neppure in grado di rendere ragione dei contributi teoricamente pi originali e innovativi. Per esempio, non tutti i sostenitori del fatto che lorigine del mondo sia da riferirsi a un intervento creatore divino si riconoscono nelle forme pi ostentate di creazionismo e nel contestuale rigetto senza mezzi termini dellevoluzionismo. Tra le posizioni a questo riguardo pi interessanti, senzaltro doveroso segnalare quelle del pensatore di origini ebraiche, Hans Jonas, a cui, come vedremo, in certo modo possibile accostare le riflessioni di Joseph Raztinger. Va da s che per entrambi il problema di fondo come rendere ragione dellesistenza effettiva dello spirito umano, senza con ci ricadere in una delle due soluzioni estreme (Intelligent Design, da un lato, materialismo evoluzionistico, dallaltro). Lesistenza dello spirito umano richiede al contempo due condizioni: che la materia sia dotata della possibilit della realizzazione dello spirito e che vi sia allorigine delle cose uno spirito trascendente e sovratemporale come sua causa prima. La proposta jonasiana contenuta nel saggio Materia, spirito e creazione (la cui traduzione italiana uscita in questi giorni presso Morcelliana) cerca di conciliare queste due istanze compiendo le seguenti operazioni: in primo luogo, riconosce lautonomia e levidenza cosmica del fattore evolutivo; in secondo luogo, alla luce di alcuni frutti eminenti dellevoluzione (lesistenza della vita e dello spirito umano), si rifiuta per di riconoscere al cieco caso la palma di unico fattore evolutivo e ipotizza pertanto che la trascendenza divina abbia in qualche modo rilevanza cosmica; in terzo luogo, per non negare al cosmo la propria autonomia, afferma che ci che guida levoluzione del cosmo e ne spiega lordine e la struttura non possa non essere a sua volta realmente coinvolto nel processo di cui causa; infine, elabora una narrazione in forma mitica dellatto creatore divino che sia coerente con quanto ipotizzato. Ad avviso di Jonas, infatti, lorigine del mondo sarebbe da ricondursi alla scelta primordiale della divinit di contrarsi, vale a dire di rinunciare alla propria onnipotenza per lasciare spazio alla creazione. Questo garantirebbe alla divinit una certa rilevanza cosmica, facendone al tempo stesso qualche cosa di completamente diverso rispetto a qualsivoglia Intelligent Design. A questo riguardo, Jonas mostra una singolare sintonia con Joseph Ratzinger, che nel corso di un incontro svoltosi nel 2007 con il clero delle diocesi di Belluno-Feltre e Treviso ha chiaramente espresso la propria diffidenza rispetto a ogni tentativo di presentare creazionismo ed evoluzionismo come alternative reciprocamente escludentisi: Questa contrapposizione unassurdit, perch da una parte ci sono tante prove scientifiche in favore di unevoluzione che appare come una realt che dobbiamo vedere e che arricchisce la nostra conoscenza della vita e dellessere come tale. Ma la dottrina dellevoluzione non risponde a tutti i quesiti e non risponde soprattutto al grande quesito filosofico: da dove viene tutto? e come il tutto prende un cammino che arriva finalmente alluomo?. Ad avviso di Ratzinger, per affrontare adeguatamente tali questioni occorre effettuare una decisa scelta di campo in favore dellatto creativo divino: Per svilupparsi ed evolversi afferma Ratzinger nel gi citato discorso del 2008 ai partecipanti alla plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze il mondo deve prima essere, e quindi essere passato dal nulla allessere. Deve essere creato, in altre parole, dal primo Essere che tale per essenza. Sarebbe per un grossolano errore accostare il creazionismo ratzingeriano al disegno intelligente. Infatti nel corso di una trasmissione radiofonica dellemittente Sddeutscher Rundfunk risalente al 1968, in singolare consonanza con Jonas, Ratzinger affermava che evidente che lo spirito non il prodotto casuale dello sviluppo materiale, ma piuttosto che la materia rappresenta un momento nella storia dello spirito. Questo per solo un modo diverso di affermare che lo spirito creato e non un puro prodotto dello sviluppo, anche se esso compare nella maniera dello sviluppo. Il che significa che non ha pi senso inter-

ltrimenti noto come dibattito sulle origini, la disputa tra creazionismo ed evoluzionismo vede generalmente schierarsi su fronti contrapposti le autorit religiose da una parte e la comunit scientifica dallaltra. Il dibattito ruota intorno alle ipotesi contrastanti circa le origini della vita, della Terra, delluniverso e della stessa umanit. Si tratta, invero, di aree di indagine di grande interesse per coloro che nel tempo presente come ebbe modo di riconoscere nel 2008 lo stesso Benedetto XVI nel discorso ai partecipanti alla plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze desiderano riflettere sullorigine fondamentale degli esseri, sulla loro causa, sul loro fine e sul significato

William Blake, La creazione di Adamo (1800)

Il filosofo di origini ebraiche e il Papa non esiterebbero a riconoscersi nellidentico sforzo di pensare alla necessit di Dio
pretare materia e spirito come entit separate o semplicemente giustapposte. Occorre al contrario cercare di comprendere il loro dinamico e strutturale coimplicarsi. La posizione jonasiana accostabile a quella di Ratzinger. Tra gli elementi comuni spicca la persuasione per cui la combinazione di necessit e contingenza a cui, per opera dellevoluzionismo darwiniano, si riduce la moderna immagine della natura non sarebbe in realt sufficiente a rendere ragione di tutto ci che in essa si manifesta. A rimetterci sareb-

Hans Jonas

be, in particolare, la specificit qualitativa dellinteriorit vivente, che nelle sue forme pi progredite cio umane rinvia al di l di s, e precisamente alla sfera trascendente che ne lorigine. Tuttavia, per entrambi i pensatori la questione delicata come rendere ragione dellevidenza trascendente dello spirito nel mondo e del suo intreccio non occasionale con levoluzione materiale senza ricadere in posizioni teoricamente problematiche e scientificamente insostenibili, quali appunto lIntelligent Design. Dal punto di vista cristiano-cattolico e ratzingeriano la fede nella creazione viene generalmente declinata nella cornice della professione di fede nel Dio trinitario, al tempo stesso Dio trascendente, supremo e creatore, Dio storico, salvifico, vicino e familiare, e infine Dio compimento del mondo e della storia. In tal modo, per un verso essa eviterebbe di mettersi in concorrenza con le scienze naturali sul terreno strettamente conoscitivo, mentre per altro verso mette a frutto le possibilit offerte dalla dinamica intratrinitaria per linterpretazione del rapporto tra Dio, essere umano e mondo. forse meno noto che la soluzione jonasiana segue un percorso differente, ma altrettanto interessante.

Il suo racconto della creazione ha le fattezze di un mito ipotetico (che altro rispetto alla fede), che narra della rinuncia divina alla propria onnipotenza a favore dellautonomia cosmica e delle sue chance. Si tratta di una narrazione che affonda le proprie radici nella tradizione cabbalistica ebraica e che ha il pregio di restituire uno sguardo radicale sullumano non disgiunto da una certa sobriet dellindagine intorno al divino come risultati di unanalisi di ci che si manifesta nel cosmo finalizzata a consolidare ulteriormente le ragioni della responsabilit umana. Nonostante le inevitabili differenze, comunque interessante rilevare una certa affinit e una comunanza di intenti tra le riflessioni filosoficoteologiche di Jonas e Ratzinger. Che ci risulti, i due non ebbero modo di conoscersi personalmente. Se per, con un pizzico di ucronia, volessimo favoleggiare circa un loro possibile colloquio, potremmo con una certa sicurezza prevedere che, non solo in tema di riflessione sulle origini, il filosofo di origini ebraiche e il pastore cattolico avrebbero avvertito una certa aria di famiglia e non avrebbero esitato a riconoscersi vicendevolmente nellidentico sforzo di pensare alla necessit di Dio per spiegare le nostre origini anche in un mondo che sembra volerne fare a meno.

della storia umana e delluniverso. Dinanzi alla regolarit e allordine esistenti nel cosmo, cos come dinanzi allinnegabile dinamica di sviluppo che contrassegna determinate entit, quali le forme viventi, viene infatti spontaneo interrogarsi sulla consistenza della materia del mondo e domandarsi in base a quale principio evolutivo si possa spiegare lo sviluppo della materia, quello cosmico complessivo e quello terrestre in particolare, fino ad arrivare alle forme pi sofisticate del mondo organico. A questo riguardo, semplificando, si pu dire che lo spazio del contendere sia occupato da due posizioni antitetiche: i creazionisti sostengono che lordine del mondo non sia concepibile e possibile a meno di non ammettere lesistenza di un ente trascendente e spirituale, Dio, a cui in ultima istanza tale ordine sarebbe da imputarsi e da ricondursi (si pensi ad esempio a Dembski, Nelson, Wilcox); viceversa, gli evoluzionisti ritengono che lordine e il senso del mondo siano frutto di dinamiche evolutive interamente riconducibili a fattori immanenti e materiali (si pensi ad esempio a Dennett, Dawkins, Pennock). Com noto, negli ultimi anni la querelle tornata alla ribalta complici tra gli altri due avvenimenti: la pubblicazione, in data 7 luglio 2005, sul New York Times di un articolo del cardinale Christoph Schnborn intitolato Finding Design in Nature e le celebrazioni, nel 2009, dellanno darwiniano (200 anni dalla nascita e 150 dalla pubblicazione de Lorigine delle specie). Bench il ventaglio delle posizioni in campo non si restringesse (n tuttora si restringa) alle due sole opzioni presentate, per un fatto che questo recente rinfocolarsi del dibattito tra i sostenitori dellevoluzionismo e i fautori del creazionismo sia ben presto diventato un dialogo tra sordi, per via di uneccessiva polarizzazione delle posizioni in campo. Di qui una diffusa tendenza ad accantonare la finezza ermeneutica e lequilibrio di quelle posizioni, di cui si dir, che al contrario cercano di percorrere pi sapienti vie di riflessione scientifica, filosofica e teologica. Vi poi da registrare un fatto ulteriore. Il riaccendersi della disputa non ha introdotto mutamenti di rilievo rispetto alle questioni discusse e alle posizioni dei contendenti. Unico elemento di (moderata) novit stata lintrusione polemica delle teorie nordamericane fautrici dellIn-

Un filo rosso lega due libri editi in Italia che raccontano la disabilit mentale

Se solo volessimo conoscere


di GIULIA GALEOTTI lordito che si combina con la trama, il mosaico che valorizza i suoi materiali preziosi. il filo rosso che lega due volumi recenti che ci capitato di leggere in una sequenza che da cronologica si fatta intrinseca. Finito Ausmerzen. Vite indegne di essere vissute di Scritto in un anno di lavoro dopo lo spettacolo teatrale omonimo, Ausmerzen ripercorre lAktion T4 voluta da Hitler per sopprimere le vite indegne di essere vissute (il verbo ausmerzen indica la soppressione degli animali troppo deboli per affrontare la transumanza). Uccidendo in due anni trecentomila esseri umani ritenuti difettosi, fu una campagna di grande successo, importante prova generale per la Shoah a cui insegn la diabolica arte di sterminare grandi numeri con grande efficienza. Senza la boria e la retorica di troppi storici di professione, lattore, autore e regista italiano Marco Paolini ripercorre una vicenda che , insieme, storicamente ineccepibile e, ineccepibilmente, accessibile a tutti. Cercando di ricostruire un filo per nulla confinato a quei due anni di follia omicida nazista, Paolini dimostra benissimo come di follia in realt non si sia affatto trattato, ma piuttosto di un approccio quotidianamente radicato, e proprio per questo ancor pi subdolo e pericoloso. Se lorrore brilla nel suo affresco complessivo, per di ben pi difficile individuazione nella singola pennellata, e il domandarsi cosa avrei fatto io? legittimo. legittimo anche perch si tratta di una domanda che, pur nelle tante differenze, ancora di unattualit stridente. Senza dogmatismo, ideologismo o furia comunicativa, Paolini ripercorre, ascolta, riempitivi, acrobazie per arrivare fino a settembre. Tutti pensavano e dicevano che fosse impossibile conciliare le esigenze dellautismo con unavventura priva di ordine e prevedibilit. Eppure tra Las Vegas, Guadalajara, Antigue, San Jos e Arraial DAjuda, tra opulenza e povert, tra deserto e foreste, i confini geografici e umani, le differenze e le peculiarit si fondono in pagine e chilometri fatti di sorrisi e incontri, ma anche di difficolt, sconforto e crisi. Il rischio di raccontare i gesti, le parole, la comunicazione facilitata e tutto il complesso resto che legato allautismo, sempre quello di proporre in finale allascoltatore distratto il quadretto capace, tuttal pi, di commuovere. Invece Franco e Andrea sono l. Due persone vere, presenti, un padre e un fiLa sede delloperazione eutanasia voluta da Hitler glio, alla scoperta. Essere a Berlino in Tiergartenstrasse 4 normex dice loro uno dei tanti incontri lungo la via medita, si confronta e scrive. Si significa solo avere un minimo di sdegna, si scusa per i toni, e, con istruzioni per luso. Un minimo, toni diversi, risulta in finale (se appunto. possibile) ancora pi sdegnato Dicevamo, dunque, che Ausmergiacch il suo sguardo arriva fino zen chiude introducendo Se ti aba oggi. un dono prezioso, que- braccio non avere paura. Nel post sto anno di scrittura passato a tra- scriptum del libro di Marco Paolidurre lo spettacolo in libro. Un li- ni, Mario Paolini musicoterabro che insegna molto pi di quel peuta, pedagogista e formatore che racconta. Insegna il senso del che da decenni si occupa di persofare storia; insegna il senso ne con disabilit intellettive scridellavere memoria; del porsi do- ve che rapportandosi con lhandimande sconvolgenti e profonde, cap mentale spesso si sceglie sencercando di rispondervi senza gli za conoscere (basta poco per ammortizzatori della acriticit o creare consenso attorno a pensieri dellideologia. Fulvio Ervas, dal canto suo, rac- razzisti). Come gi leugenetica conta la storia, anchessa vera, dei di primo Novecento e poi il nazitre mesi che Franco e Andrea An- smo, ci ostiniamo a leggere, intertonello, padre e figlio (questulti- pretare, e, quindi, giudicare la dimo affetto da autismo), hanno tra- sabilit prendendo a prestito i scorso in sella alla moto e a bordo pensieri di altri. Conoscere, questa la chiave. di unauto attraversando Stati Uniti, centro America e Brasile. questo che ci manca, e che rende Come molla, anche la prospettiva noi autenticamente difettosi. difficile dellestate quando hai un questo che il racconto di Ervas figlio disabile: mesi da riempire fa- cerca di sanare. Sanando noi, si ticosamente, turni macchinosi, saner molto.

Come scrive Marco Paolini ci ostiniamo ancora a leggere a interpretare e quindi a giudicare prendendo a prestito i pensieri di altri
Marco Paolini (Torino, Einaudi 2012, pagine 192, euro 12), siamo passati a Se ti abbraccio non avere paura di Fulvio Ervas (Milano, Marcos&Marcos, 2012, pagine 319, euro 17): non si tratta solo di libri che, pur collocati in periodi storici differenti e muovendo da ottiche ben diverse, raccontano la disabilit mentale. No, il collegamento radicalmente pi stretto: il libro di Marco Paolini infatti si conclude dando la mano al diario di viaggio raccontato da Ervas.

Presentata la sessantasettesima Sagra Musicale Umbra

Angeli e demoni a Perugia


Sono gli angeli e i demoni i protagonisti della sessantasettesima Sagra Musicale Umbra: lelemento angelico e quello demoniaco ispirano, infatti, i programmi dei dieci concerti, con alcune rarit. Nella serata inaugurale il 7 settembre, si assister alla prima esecuzione assoluta nella storia della cantata massonica Amphion di Luigi Cherubini, scritta a Parigi nel 1786. Il 14 settembre ci sar una serata dedicata ai finalisti del Concorso internazionale di composizione per unopera di musica sacra, premio Francesco Siciliani, iniziativa che nasce dalla collaborazione tra la Fondazione Perugia Musica Classica, la Sagra Musicale Umbra e il Pontificio Consiglio della Cultura. A questi appuntamenti si aggiunge la serata Santi e peccatori nel cinema muto, con la proiezione, tra laltro, del primo film italiano su san Francesco, girato da Enrico Guazzoni nel 1911.

Dal film San Francesco il poverello dAssisi (1911, Enrico Guazzoni)

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LOSSERVATORE ROMANO
Comunicato congiunto di cattolici croati e ortodossi serbi

domenica 10 giugno 2012

Per le celebrazioni del millennio di fondazione del sacro Eremo

Dialogo delle Chiese fra Zagabria e Belgrado


ZAGABRIA, 9. I vescovi di entrambe le Chiese incoraggiano le istituzioni ecclesiastiche, statali e civiche, a ogni livello, a fare tutto il possibile per eliminare le conseguenze della guerra e per alleviare le sofferenze delle persone colpite. quanto si legge in un comunicato congiunto diffuso ieri a Zagabria dopo la riunione fra i vertici della Conferenza episcopale croata e del sinodo della Chiesa ortodossa serba, il cui massimo rappresentante, il Patriarca Ireneo, da gioved in Croazia per una visita ufficiale di tre giorni, la prima dopo quella effettuata tredici anni fa dal suo predecessore, Pavle. Un viaggio dal forte valore simbolico, teso a rafforzare le relazioni, sempre sensibili, fra Belgrado e Zagabria, dopo i terribili anni della guerra combattuta fra il 1991 e il 1995. I vescovi hanno lanciato un appello affinch vengano chiuse definitivamente le ferite di quel conflitto. Ireneo ha avuto ieri un lungo colloquio con larcivescovo di Zagabria, cardinale Josip Bozani. Nel comunicato le due Chiese auspicano, tra laltro, il ritorno di tutti i rifugiati alle loro case e una maggiore trasparenza delle notizie sulle persone scomparse durante la guerra. Daccordo, poi, su alcuni principi fondamentali, come la necessit di proteggere la vita umana dal concepimento fino alla morte naturale, e su questioni relative allattivit pastorale. Il popolo croato e il popolo serbo che vivono in Croazia devono avvicinarsi il pi possibile, ha dichiarato Ireneo, secondo il quale ora che i cristiani si avvicinino reciprocamente, comprendano la grande verit che il cristianesimo ci presenta e, in funzione di essa, edifichino la vita e la convivenza con gli altri, affinch scompaiano le guerre, le lotte, i disaccordi, gli antagonismi fra gli esseri umani. Questa visita ha dichiarato il rappresentante ortodosso serbo in Croazia, Jovan, metropolita di Zagabria non solamente storica, anche una visita di pace e di amore. Anche, naturalmente, nei confronti dei cattolici, schiacciante maggioranza nel Paese (quasi il 90 per cento della popolazione), mentre i serbi ortodossi rappresentano la pi significativa minoranza religiosa (circa il 4,5 per cento). Rivolgendosi ai fedeli che lo hanno accolto nella principale chiesa serbo ortodossa in Croazia (la cattedrale della Trasfigurazione del Signore), situata nel centro della capitale, Ireneo li ha invitati a mostrare amore a quelli con i quali condividete la vita comune a Zagabria, ai vostri fratelli cattolici. Oltre al cardinale Bozani, Ireneo ha incontrato il presidente della Repubblica, Ivo Josipovi (un importante evento ecumenico che offre un contributo alla pace e allamicizia fra religioni e popoli, ha commentato), e il primo ministro Zoran Milanovi. In questo evento ha spiegato Milorad Pupovac, presidente del Consiglio nazionale serbo in Croazia vedo un importante segnale che dobbiamo interpretare come una spinta a impegnarci ancora di pi per il mutuo rispetto e la tolleranza. Il Patriarca che oggi far ritorno a Belgrado accompagnato, fra gli altri, dal vescovo di Srem, Vasilije, dal vescovo di Backa, Irinej, e dal vescovo di Sumadija, Jovan. Il motivo formale della visita stata linaugurazione del nuovo edificio della Scuola secondaria ortodossa e soprattutto la consacrazione del tempio di San Sava, situato allinterno dellistituto e del centro pastorale. Ma evidente che la presenza di Ireneo a Zagabria ha avuto come scopo principale il rafforzamento del dialogo fra le comunit ortodossa e cattolica.

Il cardinale Bertello inviato del Papa a Camaldoli


Com noto, il 21 aprile scorso stata pubblicata la nomina del cardinale Giuseppe Bertello, presidente del Governatorato dello Stato della Citt del Vaticano, a inviato speciale del Papa alle celebrazioni del millennio di fondazione del sacro Eremo di Camaldoli, che avranno luogo il 19 giugno. Il porporato sar accompagnato da una missione composta dai monaci Giuseppe Cicchi, O.S.B.Cam., membro del consiglio generalizio e vice-priore dellarchicenobio di Camaldoli, e Roberto Fornaciari, O.S.B.Cam., docente presso listituto superiore di scienze religiose di Arezzo nonch segretario delle celebrazioni giubilari del sacro Eremo. Di seguito la lettera pontificia di nomina. quae etiam fidelibus aetatis nostrae prodesse possunt. Nos istius generis evangelicum iter fovere volentes, mense Martio huius anni magno cum animi delectamento spiritalique laetitia Romae ecclesiam sanctorum Andreae et Gregorii ad Clivum Scauri invisimus, sollemni Vesperarum praefuimus celebrationi atque cum monachis Camaldulensibus fraterne sumus collocuti. Memorati anniversarii diei data occasione Reverendus Dominus Alexander Barban, O.S.B. Cam., Prior Generalis Congregationis Camaldulensis, nomine totius religiosae familiae humanissime rogavit ut Nos quendam insignem Purpuratum designaremus qui celebrationibus in honorem sancti Romualdi Nostro nomine praeesset atque verba spiritalis cohortationis pronuntiaret. Piae huic postulationi adnuere volentes, ad Te, Venerabilis Frater Noster, decurrimus qui, praestantissimus Italiae filius, munus Praesidis Praefecturae Civitatis Vaticanae diligenter exerces. Te igitur hisce Litteris Missum Extraordinarium nostrum nominamus ad celebrationes millesimi anniversarii fundationis Sacri Eremi Camaldulensium, quae ibidem die XIX proximi mensis Iunii, in festo die videlicet sancti Romualdi, sollemni ritu agentur. De eminenti hoc Ecclesiae viro loquens eiusque assidua operositate et pondere, omnes huius eventus participes adhortaberis ut precibus, meditatione nec non pastoralium necessitatum consideratio-

Venerabili Fratri Nostro IOSEPHO S.R.E. Cardinali BERTELLO Praesidi Praefecturae Civitatis Vaticanae Sanctus Romualdus, monachorum Camaldulensium pater, vitam et disciplinam eremiticam appetens, plures annos Italiam peragravit, monasteria aedificans atque vitam evangelicam inter monachos indefesse promovens. Itaque anno MXII Sacrum fundavit Eremum Arretina in regione, qui praecipua ibidem sedes exstitit motus eremitici et monastici quique non solum spiritali sed etiam humanae valde favit progressioni. Testimonium monachorum fidei usque ad hoc tempus magnopere excellit atque credentes impellit ut altiore usque modo Christum cognoscere, amare imitarique studeant. Quandoquidem ergo millesimus occurrit anniversarius dies a fundatione istius eremi, diligenter virtutes et vitae rationem a sancto Romualdo propositas et hoc loco tot per saecula exercitatas consideramus,

Cirillo in visita a Cipro


NICOSIA, 9. Il Patriarca di Mosca, Cirillo, in questi giorni a Cipro, su invito della Chiesa ortodossa guidata dallarcivescovo Crisostomo II. Il primate ortodosso russo sar a Nicosia (dove ha partecipato a una sessione del sinodo della Chiesa di Cipro) e nelle altre diocesi dellisola. Celebrazioni liturgiche, presiedute congiuntamente da Cirillo e da Crisostomo II, sono previste nella capitale e in altre citt. Fra le tappe, il celebre monastero di Kykkos e il convento di SantEraclio a Tamassos. Il Patriarca di Mosca incontrer la comunit russa di Cipro e i rappresentanti delle istituzioni. Nei primi discorsi tenuti da Cirillo, lauspicio di un rafforzamento del dialogo tra il nord e il sud dellisola, in vista di una loro sempre possibile riunificazione: Siamo profondamente convinti ha detto che lo sviluppo delle relazioni fra le due parti di Cipro oggi deve includere il rispetto per le tradizioni religiose di entrambe e la ripresa di un dialogo non solo a livello ufficiale ma anche di comunicazione fra le persone. Da qui la necessit di ridurre le distanze per garantire un clima spirituale, culturale e psicologico con lobiettivo di ripristinare lunit dello Stato.

ne renovatis viribus novoque studio peculiarem dilectionem Christi eiusque Evangelii demonstrent atque fidei zelo in vita cotidiana ferveant. Cunctos fideles ibi congregatos, potissimum fratres sororesque Camaldulenses, sacros Praesules, sacerdotes, religiosos viros mulieresque et christifideles laicos, Nostro salutabis nomine Nostramque iis ostendes benevolentiam. Nosmet Ipsi Te, Venerabilis Frater Noster, in tua missione implenda precibus comitabimur Tibique, sancto Romualdo intercedente, iam nunc Benedictionem Apostolicam libentes impertimur, signum Nostrae erga Te benevolentiae et caelestium donorum pignus, quam omnibus celebrationum participibus rite transmittas volumus. Ex Aedibus Vaticanis, die X mensis Maii, anno MMXII, Pontificatus Nostri octavo.

Concluso a Lisbona il

III

Forum cattolico-ortodosso

Limpegno dei cristiani contro la crisi


di RICCARD O BURIGANA Luomo europeo avr la gioia di ravvivare le radici cristiane e coltivare la dimensione spirituale del suo essere, lunica in grado di colmare la sua ricerca di felicit e di senso. Con queste parole si concluso il messaggio finale del III Forum Cattolico-Ortodosso che si svolto a Lisbona dal 5 all8 giugno sul tema: La crisi economica e la povert. Sfide per lEuropa di oggi. Secondo una tradizione di confronto tra cattolici e ortodossi, che giunta alla sua terza tappa, dopo lincontro di Trento (2008) sulla famiglia e quello di Rodi (2010) sulle relazioni Chiese-Stato, si cos rinnovato limpegno per un comune approfondimento di questioni legate alla testimonianza e alla presenza di cattolici e ortodossi nella societ europea. La delegazione ortodossa era composta da rappresentanti del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli, dei Patriarcati di Mosca, di Serbia e della Romania, delle Chiese ortodosse in Polonia, Albania, Cipro, Cechia e Slovacchia, mentre la delegazione del Consiglio delle Conferenze episcopali dEuropa (Ccee) era formata, tra gli altri, da monsignor Mansueto Bianchi, vescovo di Pistoia, presidente della Commissione per lecumenismo della Conferenza episcopale italiana (Cei) e da monsignor Duarte da Cunha, segretario generale del Ccee. Il Forum, copresieduto dal cardinale Pter Erd, arcivescovo di Esztergom-Budapest e presidente del Ccee, e dal metropolita Gennadios di Sassima, stata loccasione per una riflessione ecumenica sul presente e sul futuro dellEuropa alla luce della crisi economica che proprio in Europa ha assunto una dimensione particolarmente forte; proprio il carattere della crisi economica pone tante domande sullunit dellUe e sul ruolo dei cristiani. Nel corso dei lavori sono state prese in esame le cause della crisi e sono state presentate le riflessioni e le risposte date dalle Chiese e dalle comunit ecclesiali. La crisi economica ha investito anche tanti aspetti del patrimonio spirituale e culturale dellEuropa, mettendo ancora pi a rischio i valori che cattolici e ortodossi riconoscono quali fondamenti del vecchio continente, come stato sottolineato durante il dibattito. Al termine dei lavori i partecipanti hanno rivolto ai cristiani e a tutti gli europei un messaggio finale nel quale condividere la riflessione sul presente e indicare la strada che cattolici e ortodossi ritengono necessaria percorrere per uscire dalla crisi con la creazione di una societ diversa da quella attuale. In questo momento storico appare particolarmente importante promuovere una riflessione sulla collocazione e il ruolo della persona umana nel creato, nella societ e nella vita economica dal momento che i cristiani devono ricordare a tutti che la vita terrena, anche quando essa spesa per la ricerca dei beni di questo mondo, deve aiutare a scoprire i legami che hanno gli uomini in comunione con il creatore. Secondo i partecipanti, il processo di secolarizzazione ha indotto molti a pensare che il senso della vita potesse essere compreso solo in un orizzonte puramente terreno, tanto da lasciare immaginare che la felicit si potesse raggiungere mediante laccumulo dei beni. Al tempo stesso si fatta largo lidea che la libert vada identificata nel soddisfacimento di tutti i desideri. Per questo, come si legge ancora nel messaggio finale, la crisi presente va ben al di l della dimensione economica dal momento che morale, culturale, antropologica e spirituale. Si deve riscoprire la centralit della persona umana nella societ che deve essere organizzata in modo da essere sempre al servizio delluomo, e non il contrario. I cristiani sono quindi chiamati a costruire una societ pi giusta e pi umana ricercando la collaborazione di tutti gli uomini di buona volont; va riaffermata la centralit della famiglia, come modello di societ, rifiutando qualunque forma di individualismo. Per uscire dalla crisi necessario cambiare stile di vita, proponendo percorsi di comunione che devono essere ispirati alla Trinit che stabilisce un rapporto tra Dio e luomo che va al di l di una mera sapienza o di una convinzione etica. Per questo la crisi pu trasformarsi in un momento particolarmente fecondo per un ripensamento delleconomia e delle sue leggi in modo da far emergere un nuovo tipo di rapporto con il denaro, con la produzione e con il consumo. In questa fase i cristiani devono rafforzare i tanti impegni comuni a favore di coloro che hanno perso fiducia nel progetto di una societ pi equa; si tratta di proseguire nella diaconia nei confronti degli ultimi che gi caratterizza la testimonianza ecumenica di cattolici e ortodossi in molte realt europee, lottando a favore di un lavoro dignitoso e contro ogni forma di corruzione e sfruttamento. Nel necessario ripensamento delleconomia si chiede di affrontare anche la questione della natura del mercato che deve essere regolato in funzione dello sviluppo integrale della persona e non pi sottoposto a una logica di puro profitto. Nellultima parte del messaggio ampio spazio viene dedicato al rapporto tra la persona umana, il creato e leconomia, ricordando che la vocazione delluomo di essere il custode e non il predatore del creato. Questattenzione alla salvaguardia del creato non riguarda solo lEuropa ma rappresenta un impegno che i cristiani devono continuare ad assumere a livello globale per mettere fine al degrado che rende il mondo sempre pi invivibile. Infine, viene rivolto un appello prima alle istituzioni europee e nazionali perch sappiano trovare le forme per uscire dalla crisi, prestando una particolare attenzione agli Stati maggiormente in difficolt, e poi al cittadino dei nostri Paesi europei che chiamato a un cambiamento rispetto alle sue abitudini di consumo. Questo cambiamento personale il primo passo per un ripensamento generale del rapporto con le istituzioni, delle regole economiche e del modello di formazione culturale e sociale. Il prossimo Forum si terr nel 2014 a Minsk, sempre con lobiettivo di offrire un contributo ecumenico alla costruzione di una societ europea pi ispirata al patrimonio dei valori cristiani.

domenica 10 giugno 2012

LOSSERVATORE ROMANO
Lecclesiologia di comunione a cinquantanni dallapertura del concilio Vaticano

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II

Ci che realizza la Chiesa


Pubblichiamo stralci dellintervento tenuto mercoled scorso a Maynooth, in Irlanda, dal cardinale prefetto della Congregazione per i vescovi al Simposio teologico sul cinquantesimo anniversario dellapertura del concilio Vaticano II. Lincontro ha preceduto il Congresso eucaristico internazionale, che si apre domenica 10 giugno a Dublino e che verr chiuso, domenica 17, dallo stesso porporato, che vi partecipa come legato pontificio. Il testo integrale della relazione in francese e in inglese sul nostro sito (www.osservatoreromano.va). di MARC OUELLET A cinquantanni dallapertura del concilio ecumenico Vaticano II, la Chiesa stima ancora di pi lentit dellevento e la portata dei suoi testi, che hanno segnato profondamente la sua vita e il suo rapporto con il mondo nel passaggio al terzo millennio. Il beato Giovanni XXIII aveva assegnato al concilio due finalit principali: aggiornare la presentazione della dottrina della Chiesa e promuovere lunit dei cristiani, due obiettivi che volevano rinnovare il rapporto della Chiesa con il mondo moderno e rilanciare cos la sua missione universale. Per raggiungere questi obiettivi, i Padri conciliari avviarono una riflessione di fondo sullecclesiologia nella speranza di definire meglio la natura profonda della Chiesa, la sua struttura essenziale, il senso della sua missione in un mondo in via demancipazione rispetto alla sua influenza e alla sua tradizione. Lecclesiologia di comunione il frutto di questa riflessione, che maturata nel corso della progressiva ricezione dei testi conciliari, con notevoli divergenze a seconda che linterpretazione teologica o pastorale privilegiasse la riforma nella continuit oppure la rottura con la Tradizione. cos che dopo aver favorito la spiegazione e la ricezione del Concilio, apparso necessario orientare la sua interpretazione, cosa che ha fatto il Sinodo del 1985, dichiarando che lecclesiologia di comunione lidea centrale e fondamentale dei documenti del Concilio. Papa Benedetto XVI ha contribuito in grande misura a questa riflessione, prendendo atto della sua necessit: Perch la recezione del Concilio, in grandi parti della Chiesa, finora si svolta in modo cos difficile? Ebbene, tutto dipende dalla giusta interpretazione del Concilio o come diremmo oggi dalla sua giusta ermeneutica, dalla giusta chiave di lettura e di applicazione (Discorso alla Curia Romana in occasione della presentazione degli auguri natalizi, 22 dicembre 2005). Basta ricordare la riforma liturgica, la collegialit episcopale, la sinodalit, lecumenismo, per toccare punti nevralgici ben noti dellecclesiologia di comunione e della sua interpretazione. (...) Grande flessibilit possibile per la disciplina ecclesiastica negli ambiti della liturgia, del clero, della sinodalit, della nomina e del governo dei vescovi, eccetera, ma lunit dellinsegnamento in materia di fede e di morale richiede unautorit dottrinale che decida in ultima istanza a seconda del ruolo tradizionalmente riconosciuto al Sommo Pontefice. Tra la Chiesa universale e la Chiesa particolare non c dunque opposizione ma piuttosto una reciproca immanenza derivante dal primato di Cristo sulla Chiesa. Non c dunque Chiesa particolare che non sia prima di tutto e sempre Chiesa universale che accoglie i figli di Dio che le dona Cristo attraverso la fede e i sacramenti, celebrati in un determinato luogo. La Chiesa particolare sar giustamente valorizzata se la si considera come una porzione della Chiesa universale e non solo come una parte o regione geografica. Porzione significa che la Chiesa universale presente in questa porzione e fonda la sua comunione con tutte le altre porzioni che formano una sola Chiesa. Questa presenza dellunica Chiesa in ognuna implica un rapporto di comunione tra i vescovi che significa per ciascuno di essi una piena autorit episcopale sulla porzione che ha il compito di pascere e della quale deve assicurare la comunione con la Chiesa universale. Il Papa nutre la preoccupazione per tutte le Chiese (2 Corinzi, 11, 28) in quanto Pastore della Chiesa universale, ma svolge questo servizio come garante dellunit, vale a dire non sostituendosi allautorit del vescovo locale, ma confermandola dallesterno. Egli ha lautorit universale sui pastori e sui fedeli in quanto vescovo di Roma che presiede il collegio dei vescovi di cui il capo. Il suo ruolo di vegliare sullunit di tutta la Chiesa curando in primo luogo la comunione dei vescovi con lui e tra di essi. Da parte loro, i vescovi non sono vicari del Papa, sono anchessi vicari di Cristo, ma dipendono dal capo del collegio per tutto ci che riguarda lunit dottrinale e disciplinare della Chiesa universale. In breve, il rapporto tra la Chiesa universale e le Chiese particolari presuppone unecclesiologica eucaristica costruita su una previa ecclesiologia battesimale. Questo rapporto implica la comunione tra i vescovi e con il Successore di Pietro, comunione rispettosa del primato di Pietro e della collegialit dei vescovi. Molti progressi sono stati realizzati dal concilio Vaticano II, ma la riflessione deve proseguire sul piano teologico e pratico al fine di rendere la comunione ecclesiale ed episcopale sempre pi fedele alla vocazione sacramentale della Chiesa. (...) Uno dei compiti importanti della teologia, e soprattutto della pastorale di oggi, dintegrare le devozioni eucaristiche nate nel Medioevo in una visione ecclesiale della comunione eucaristica. Alcuni sostenitori di unermeneutica della rottura lasciano a volte intendere che le pratiche moderne di adorazione del Santissimo Sacramento, processioni eucaristiche e messe private non aiutano a capire lo stretto legame tra la celebrazione eucaristica e la comunione ecclesiale. Leccessiva semplificazione a tale riguardo non favorisce la comunione ecclesiale in quanto provoca polarizzazioni nefaste e non riconosce i valori presenti nella piet eucaristica moderna. Ladorazione del Santissimo Sacramento, per esempio, non deve essere sminuita come un costume pietistico ormai superato. Essa costituisce uno sviluppo della tradizione vivente che ha sentito il bisogno di esprimere cos la fede nella presenza reale di Cristo nel sacramento. Bisogna anche conservare la consapevolezza che un accento unilaterale sullaspetto ecclesiale identificato con comunitario pu comportare il rischio di ridurre la celebrazione eucaristica alle sue implicazioni etiche o sociali. Lequilibrio da ricercare nella reintegrazione delle manifestazioni di piet eucaristica al di fuori della

Il cardinale Ouellet e larcivescovo di Dublino Martin con la campana del Congresso eucaristico

Decine di migliaia di pellegrini al Congresso eucaristico internazionale di Dublino

In Irlanda da ogni angolo del mondo


dal nostro inviato MARY NOLAN Ha piovuto per tutta la settimana, mentre Dublino si stava preparando a ospitare il cinquantesimo Congresso eucaristico internazionale, che avr inizio domani, domenica 10 giugno. Lumidit e la pioggia hanno gettato sulla citt una quiete ingannevole; dentro agli uffici, alle chiese e ai grandi complessi nellarea della Royal Dublin Society le persone hanno lavorato intensamente per essere pronte ad accogliere, nel corso della prossima settimana, fino a ventimila pellegrini al giorno. Il tema del Congresso, come noto, LEucaristia: comunione con Cristo e tra di noi. E per i pellegrini pronto un programma ampio di eventi liturgici e pastorali: 223 oratori e 160 laboratori, con dibattiti, testimonianze personali, riflessioni di gruppo, incontri, concerti e recite. Ci saranno, inoltre, 41 oratori nel Chiara Luce Youth Space, dedicato ai giovani tra i 17 e i 25 anni. Al di fuori della sede principale del Congresso, trenta parrocchie circostanti si sono messe a disposizione dei pellegrini, proponendo adorazioni eucaristiche, confessioni e messe in diverse lingue. Our Lady Queen of Peace, in fondo alla strada dove si trova il luogo centrale dellevento, una di queste parrocchie. Si dedicher alle famiglie e ai bambini piccoli. Allinterno della chiesa si svolge unadorazione perpetua ed possibile confessarsi, mentre allesterno sono organizzate attivit di gruppo per le famiglie. Mi pare che finora siano stati iscritti oltre 1.300 ragazzini in et scolastica per partecipare agli incontri nel corso della settimana, ha detto padre Justin Gillespie. Al centro della citt, per preparare levento, gi stata avviata uniniziativa chiamata The Pilgrim Walk (cammino del pellegrino). Il 2 giugno larcivescovo cattolico di Dublino, Diarmuid Martin, ha guidato il cammino insieme allarcivescovo locale della Comunione anglicana, Michael Jackson. Questo cammino di Dublino il primo nel suo genere nella capitale e porta a visitare sette tra le chiese pi antiche della citt. I partecipanti riceveranno un passaporto del pellegrino che potranno far timbrare in ognuna delle chiese. attesa la partecipazione al Congresso di oltre settemila pellegrini internazionali, provenienti da ben 123 Paesi. Uno di loro, il cardinale arcivescovo di New York, Timothy Michael Dolan, si trova gi in Irlanda con un gruppo di cento pellegrini. Anche larcivescovo di Qubec, Grald Cyprien Lacroix, arrivato con un gruppo di 150 partecipanti dellultimo Congresso eucaristico internazionale, che si tenuto appunto a Qubec nel 2008. Siamo qui per mantenere una continuit e per esprimere il nostro sostegno alla Chiesa in Irlanda, ha detto una religiosa del gruppo. Tutti insieme avranno anche lopportunit di salutare il loro ex arcivescovo, cardinale Marc Ouellet, prefetto della Congregazione per i vescovi e legato pontificio al cinquantesimo Congresso eucaristico internazionale, il quale domani, domenica, presieder la messa inaugurale dellevento irlandese. Il momento di preparazione forse pi importante al Congresso eucaristico stato il simposio teologico, che ha avuto inizio mercoled 6 giugno al Saint Patricks College a Maynooth. Allappuntamento, durato tre giorni e incentrato sulla Ecclesiologia eucaristica di comunione cinquantanni dopo il concilio Vaticano II, hanno partecipato pi di trecento persone. Per i teologi, provenienti da diversi Paesi, stata unopportunit per incontrarsi e discutere di alcune questioni importanti riguardanti lecclesiologia. Il simposio stato strutturato in modo da dare spazio, accanto a trentacinque oratori molto noti, anche a studiosi emergenti. Sono stati accolti e presentati ventotto interventi di questi giovani accademici di tutto il mondo. Il cardinale legato Marc Ouellet venuto appositamente per levento, e nel suo discorso (di cui pubblichiamo ampi stralci in questa pagina) ha sottolineato quelle che riteneva le questioni principali. Nel contesto di una ecclesiologia eucaristica di comunione, il porporato ha indicato diversi punti da approfondire: anzitutto il rapporto tra la Chiesa universale e quella locale. In secondo luogo, lordine dei sacramenti diniziazione e il rapporto tra Battesimo ed Eucaristia. E, in terzo luogo, le forme moderne di devozione eucaristica al di fuori della Messa. La comprensione del rapporto tra la Chiesa e lEucaristia deve essere compresa meglio. Il cardinale ha sottolineato: Se diciamo che la Chiesa fa lEucaristia, lo affermiamo sulla base della comprensione causale pi profonda che lEucaristia che fa la Chiesa. Che cosa significa per la vita della Chiesa? Che cosa significa per la sua identit di Sposa e al tempo stesso di Corpo di Cristo? La giornata di gioved, 7 giugno, stata ricca di interventi sulle fonti di comunione nella tradizione cristiana. Quella di venerd, 8 giugno, stata dedicata allecumenismo. Il cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dellUnit dei Cristiani, ha dato il via alla sessione presentando la dimensione ecumenica di unecclesiologia eucaristica. Lo stesso giorno, il metropolita ortodosso di Francia, Emmanuel (Adamakis), presidente della Conferenza delle Chiese europee, gli ha risposto proponendo una sua prospettiva su dialogo e comunione. Infine, sabato, prima della chiusura del simposio, il cardinale arcivescovo di Tegucigalpa, Oscar Andrs Rodrguez Maradiaga, presidente di Caritas Internationalis, ha parlato dellEucaristia e della missione nella Chiesa.

Joos van Wassenhove (Giusto da Guanto) Listituzione dellEucaristia (1473-75), Urbino, Galleria Nazionale delle Marche

Messa in una visione inglobante della comunione eucaristica ed ecclesiale. Ladorazione del Santissimo Sacramento, per esempio, una forma di comunione spirituale che prolunga la comunione sacramentale o che la sostituisce quando un ostacolo impedisce la ricezione del sacramento. Si deve sempre cercare di mostrare il senso ecclesiale delle altre manifestazioni di piet eucaristica ricollegandole alla celebrazione eucaristica. La tradizione eucaristica della Chiesa di una tale ricchezza che non la si pu ridurre alla sola celebrazione dellEucaristia. Si ha bisogno di tutta la cultura eucaristica della Chiesa per mantenere ognuno dei suoi aspetti in equilibrio. Il dialogo tra teologi, pastori e fedeli deve dunque proseguire in un clima di apertura e di rispetto delle tradizioni spirituali. (...) Il concilio Vaticano II stato certamente un vento di Pentecoste che ha liberato la Chiesa dal suo isolamento dal mondo moderno e dai suoi limiti ecclesiologici. Non ha solo ristabilito lequilibrio tra il primato di Pietro e la collegialit episcopale, n ha solamente articolato il sacerdozio regale dei battezzati rispetto al ministero gerarchico, ma ha anche aperto ampiamente ai carismi che lo Spirito distribuisce per il rinnovamento o lespansione della Chiesa. E a ciascuno data una manifestazione particolare dello Spirito per lutilit comune (1 Corinzi, 12, 7). E questi carismi, dai pi straordinari a quelli pi semplici e pi largamente diffusi, siccome sono soprattutto adatti alle necessit della Chiesa e destinati a rispondervi, vanno accolti con gratitudine e consolazione (Lumen gentium, n. 12). Resto profondamente convinto che lassise conciliare ha contribuito in grande misura alla nascita di una moltitudine di carismi che hanno ora pieno diritto di cittadinanza nella Chiesa. Comunit antiche e nuove di vita consacrata, movimenti ecclesiali, apostolato laico e tutto ci che san Paolo descrive nelle sue liste non esaustive di carismi, tutto ci appartiene alla Chiesa di Cristo che lo Spirito Santo arricchisce abbondantemente per farne la Sposa splendente e bella secondo il volere divino. Tutto questo dinamismo spinge la teologia a ripensare lecclesiologia di comunione integrando sistematicamente queste realt nuove, come anche quelle antiche che appartengono a questo ordine di realt destinate a edificare la Chiesa. (...) A cinquantanni dallapertura del concilio ecumenico Vaticano II, abbiamo constatato che lecclesiologia di comunione stata la sua ispirazione pi grande, che una giusta interpretazione ha progressivamente identificato e valorizzato. Lecclesiologia di comunione ancora in pieno sviluppo. resa feconda dai dialoghi ecumenici con gli ortodossi e dalla loro ecclesiologia eucaristica, come pure dai dialoghi con le comunit ecclesiali nate dalla riforma che mantengono il primato dellecclesiologia battesimale. In seno alla Chiesa cattolica, lecclesiologia di comunione valorizza il ministero episcopale, le conferenze episcopali e il sinodo dei vescovi, rinnovando allo stesso tempo la riflessione sul primato di Pietro; promuove la ricerca di un nuovo equilibrio tra primato e collegialit nei rapporti tra la Chiesa universale e le Chiese particolari. A livello delle Chiese particolari, la dimensione sacramentale dellecclesiologia di co-

munione estende la coscienza della Chiesa sino alla famiglia, Ecclesia domestica; esige una rinnovata pastorale delliniziazione cristiana, come pure lintegrazione armoniosa dei carismi per una nuova ed efficace evangelizzazione. Lecclesiologia di comunione ha dunque rivitalizzato la Chiesa ad intra e questa ha moltiplicato le aperture ecumeniche e missionarie ad extra. Rallegriamoci di questa fecondit del Concilio, che prevale di gran lunga sui fenomeni di regressione o di ricezione ideologica. Fra le sue conseguenze osserviamo limpegno rinnovato della Chiesa per la pace e la giustizia nel mondo, la sua promozione del dialogo interreligioso e di una globalizzazione della solidariet nello spirito dellenciclica Caritas in veritate. Lecclesiologia di comunione deve essere per teologicamente approfondita e pastoralmente messa in atto. Di fatto essa appare sempre pi, dopo cinquantanni, come la realizzazione concreta della Chiesa, Sacramento della salvezza. La nozione di sacramento applicata alla Chiesa deve essere compresa non solo come lefficacia dei sette sacramenti, ma anche come la partecipazione della comunione ecclesiale alla comunione trinitaria donata al mondo in Ges Cristo: chi sta nellamore dimora in Dio e Dio dimora in lui (1 Giovanni, 4, 16). La sacramentalit della Chiesa di conseguenza significa la comunione ecclesiale come forza di attrazione e di evangelizzazione. Non dimentichiamo che la forza evangelizzatrice dei primi cristiani proveniva dalla loro testimonianza di amore reciproco che attirava e convertiva i pagani: Vedete, si dice come si amano gli uni gli altri. La Chiesa , in Cristo, in qualche modo il sacramento, ossia il segno e lo strumento dellintima unione con Dio e dellunit di tutto il genere umano (Lumen gentium, n. 1), conformemente alla definizione generale di sacramento. In quanto segno essa portatrice di una realt divina misteriosa che nessuna immagine o analogia di questo mondo pu esprimere in modo adeguato. In quanto strumento, essa opera efficacemente per la salvezza del mondo attraverso la sua unione con Cristo che lassocia come suo Corpo e sua Sposa al suo unico sacerdozio. La missione della Chiesa coincide di conseguenza con la forma sacramentale dellamore che rivela Dio allopera nel mondo in stretta sinergia con i testimoni della Nuova Alleanza. Il futuro dalla missione della Chiesa passa dunque per la sua testimonianza di unit e il suo dialogo con tutta lumanit, in nome della comunione trinitaria, destinata a tutti, di cui essa il sacramento. La sua missione sacramentale significa pi di un riferimento alla Santissima Trinit come a un ideale o a un modello; significa una comunione che autentica partecipazione alla testimonianza della Trinit nella storia. Poich tre sono quelli che rendono testimonianza: lo Spirito, lacqua e il sangue, e questi tre sono concordi. Se accettiamo la testimonianza degli uomini, la testimonianza di Dio maggiore [] E la testimonianza questa: Dio ci ha dato la vita eterna e questa vita nel suo Figlio. Chi ha il Figlio ha la vita; chi non ha il Figlio di Dio, non ha la vita (1 Giovanni, 5, 7-9; 11-12).

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LOSSERVATORE ROMANO
Benedetto ai vescovi di Papua Nuova Guinea e delle Isole Salomone in visita ad limina

domenica 10 giugno 2012

XVI

Per evangelizzare il matrimonio e la famiglia


Un incoraggiamento agli sforzi compiuti per dare la priorit pastorale allevangelizzazione del matrimonio e della famiglia stato rivolto da Benedetto XVI ai vescovi di Papua Nuova Guinea e delle Isole Salomone, ricevuti sabato mattina, 9 giugno, in occasione della visita ad limina Apostolorum. Parole che acquistano particolare significato nel centenario della nascita del beato Pietro To Rot, che il Papa ha definito martire per la difesa della santit del matrimonio. Dear Brother Bishops, I offer you a warm fraternal welcome on the occasion of your visit ad limina Apostolorum, and I thank Archbishop John Ribat for his kind words on behalf of the whole of the Bishops Conference of Papua New Guinea and the Solomon Islands. This gathering is a privileged opportunity to express our communion in the one Church of Christ. Through you I send warm greetings to the priests, the men and women religious and all those entrusted to your pastoral care. Please assure them of my prayers for their continued growth in faith, hope and charity. I would like to commend your efforts to tend the flock of God that is your charge (1 Pet 5:2). The attention you give to those under your pastoral care has been particularly noteworthy in the way you provide for the basic needs of the poor, the marginalized and the sick especially those suffering from HIV/AIDS through the work of your diocesan agencies. Another important part of your pastoral ministry is exercised when you speak publicly as an objective moral voice on behalf of those in need. When the Church voices her concern in the public square, she does so legitimately and in order to contribute to the common good, not proposing concrete political solutions, but rather helping to purify and shed light upon the application of reason to the discovery of objective moral principles (Address at Westminster Hall, 17 September 2010). Such principles are accessible to all through right reason and are necessary for the just ordering of civil society. In view of this, I encourage you to continue to dialogue and to work with the civil authorities so that the Church may be free to speak and to provide services for the common good in a manner fully consonant with Gospel values. I note from your reports that you are initiating various pastoral efforts which have as their common element the evangelization of culture. This is of great importance since the human person can achieve true and full humanity only by means of culture (Gaudium et Spes, 53). We also observe the essential role of culture in salvation history, since the Triune God gradually revealed himself in time, culminating in the sending of his only Son, who himself was born into a particular culture. On the other hand, while acknowledging the respective contribution of each culture and at times calling upon its resources in fulfilling her mission, the Church has been sent to preach the Gospel to all nations, transcending man-made boundaries. In the work of evangelization then, my Brother Bishops, continue to apply the eternal truths of the Gospel to the customs of the people whom you serve, in order to build upon the positive elements already present and to purify others when necessary. In this way, you play your part in the Churchs mission to lead people of every nation, race and language to Jesus Christ the Saviour in whom we find revealed the fullness and truth of humanity (cf. ibid). When speaking about this aspect of evangelization, the family has a key role to play, since it is the basic unit of human society and the first place where faith and culture are appropriated. Although society has recognized the important role of the family throughout history, particular attention needs to be given at the present time to the religious, social and moral goods of fidelity, equality and mutual respect that must exist between husband and wife. The Church tirelessly proclaims that the family is based on the natural institution of marriage between a man and a woman, and in the case of baptized Christians, it is a covenant which has been raised by Christ to the supernatural level of a sacrament, through which husband and wife participate in the love of God as they become one flesh, pledging to love and respect each other while remaining open to Gods gift of children. In this regard, I commend your efforts to give pastoral priority to the evangelization of marriage and the family in accordance with Catholic moral teaching. As you continue the centenary celebrations of the birth of Blessed Peter To Rot, who shed his blood in defence of the sanctity of marriage, I encourage all married couples to look to his example of courage and thus help others to see the family as a gift from God and the privileged environment where children are enabled to be born with dignity, and to grow and develop in an integral manner (Homily, 9 July 2006). The work of evangelization involves all members of the Church of Christ. Mindful that Bishops, like the Apostles, are sent to their Dioceses as the prime witnesses to the Risen Christ (Ecclesia in Oceania, 19), make every effort to provide proper formation and catechetical programmes for the clergy, men and women religious, and the lay faithful so that they may be strong and joyful witnesses of the faith they profess as members of the Catholic Church. A properly catechized laity and well formed clergy and religious, like a wise man who built his house upon the rock (Mt 7:24), will be equipped to resist the temptations of the secular world and will be wise enough not to be deceived by attempts to convert them to overly simplistic versions of Christianity that are often based solely on false promises of material prosperity. While recognizing the importance of developing and maintaining formal programmes, I encourage you to remember that a key element for effective formation and catechetical programmes is the example of holy witnesses who, by doing the will of God in everything ... wholeheartedly devote themselves to the glory of God and to the service of neighbour (Lumen Gentium, 40). These witnesses and those they teach, with your guidance and support, will help to ensure that the Church in your countries will continue to be an effective instrument of evangelization, attracting those who do not yet know Christ and inspiring those who have become lukewarm in their faith. Finally, my Brother Bishops, it is my hope that your visit to the Successor of Peter and to the tombs of the Apostles will strengthen your resolve to be protagonists of the new evangelization, especially during the upcoming Year of Faith. I also pray that your efforts will bear fruit, so that the Kingdom of God may continue to grow in the portion of the Lords vineyard entrusted to your pastoral care. Commending you to the intercession of Mary, Mother of the Church, and assuring you of my affection and prayers for you and your people, I willingly impart my Apostolic Blessing. Di seguito una nostra traduzione italiana del discorso del Papa. Cari Fratelli Vescovi, Vi porgo un cordiale benvenuto fraterno in occasione della vostra visita ad limina Apostolorum e ringrazio larcivescovo John Ribat per le gentili parole pronunciate a nome di tutta la Conferenza dei Vescovi della Papua Nuova Guinea e delle Isole Salomone. Questo incontro unopportunit privilegiata per esprimere la nostra comunione nellunica Chiesa di Cristo. Attraverso di voi mando cordiali saluti ai sacerdoti, ai religiosi, alle religiose e a tutti coloro che sono affidati alla vostre cure pastorali. Assicurateli delle mie preghiere perch continuino a crescere nella fede, nella speranza e nella carit. Desidero elogiare i vostri sforzi per pascere il gregge di Dio che vi affidato (1 Pt 5, 2). Lattenzione che dedicate a quanti sono affidati alle vostre cure pastorali stata particolarmente degna di rilievo nel modo in cui provvedete ai bisogni elementari dei poveri, degli emarginati e dei malati specialmente di quanti sono affetti dallHiv/Aids attraverso il lavoro dei vostri enti diocesani. Unaltra parte importante del vostro ministero pastorale viene esercitata quando parlate pubblicamente come voce morale obiettiva a nome di quanti sono nel bisogno. Quando la Chiesa esprime la sua preoccupazione nella pubblica piazza, lo fa legittimamente e al fine di contribuire al bene comune, non proponendo soluzioni politiche concrete, ma piuttosto aiutando a purificare e gettare luce sullapplicazione della ragione nella scoperta dei principi morali oggettivi (Discorso alla Westminster Hall, 17 settembre 2010). Tali principi sono accessibili a tutti attraverso il corretto ragionamento e sono necessari per il giusto ordinamento della societ civile. In considerazione di ci, vi incoraggio a continuare a dialogare e a lavorare con le autorit civili, affinch la Chiesa possa essere libera di parlare e di fornire servizi per il bene comune in modo pienamente conforme ai valori evangelici. Dai vostri rapporti apprendo che state avviando diversi sforzi pastorali che hanno come elemento comune levangelizzazione della cultura. Ci molto importante, poich la persona umana pu raggiungere un livello di vita veramente e pienamente umano solo mediante la cultura (Gaudium et spes, n. 53). Osserviamo anche il ruolo fondamentale della cultura nella storia della salvezza, poich il Dio Uno e Trino si gradualmente rivelato nel tempo, culminando nellinvio del Figlio unigenito, nato egli stesso in una cultura particolare. Daltro canto, pur riconoscendo i rispettivi contributi di ogni cultura e avvalendosi talvolta delle sue risorse nel compiere la propria missione, la Chiesa stata mandata a predicare il Vangelo a tutte le nazioni, trascendendo i confini costruiti dalluomo. Nellopera di evangelizzazione, dunque, Fratelli Vescovi, continuate ad applicare le verit eterne del Vangelo agli usi delle persone che servite, al fine di costruire sugli elementi positivi gi presenti e di purificare gli altri laddove necessario. In questo modo fate la vostra parte nella missione della Chiesa di condurre la gente di ogni nazione, razza e lingua a Ges Cristo il Salvatore, nel quale troviamo rivelate la pienezza e la verit dellumanit (cfr. ibidem). Parlando di questo aspetto dellevangelizzazione, la famiglia deve svolgere un ruolo centrale, poich lunit di base della societ umana e il primo luogo in cui ci si appropria della fede e della cultura. Sebbene la societ abbia riconosciuto il ruolo importante della famiglia nella storia, attualmente occorre prestare particolare attenzione ai beni religiosi, sociali e morali della fedelt, delluguaglianza e del rispetto reciproco, che devono esistere tra marito e moglie. La Chiesa proclama instancabilmente che la famiglia basata sullistituzione naturale del matrimonio tra un uomo e una donna e, nel caso dei cristiani battezzati, un contratto che stato elevato da Cristo al livello soprannaturale di sacramento, attraverso il quale marito e moglie partecipano allamore di Dio diventando una sola carne, promettendo di amarsi e rispettarsi reciprocamente, rimanendo aperti al dono dei figli da parte di Dio. A questo proposito, lodo i vostri sforzi di dare la priorit pastorale allevangelizzazione del matrimonio e della famiglia conformemente allinsegnamento cattolico. Mentre proseguite le celebrazioni per il centenario della nascita del beato Pietro To Rot, che ha versato il proprio sangue per la difesa della santit del matrimonio, invito tutte le coppie sposate a guardare al suo esempio di coraggio e di aiutare cos gli altri a vedere la famiglia come un dono di Dio e come ambito privilegiato in cui i bambini possono nascere con dignit, crescere e svilupparsi in modo integrale (Omelia, 9 luglio 2006). Lopera di evangelizzazione coinvolge tutti i membri della Chiesa di Cristo. Ricordando che i Vescovi, come gli Apostoli sono inviati nelle loro Diocesi come primi testimoni del Risorto (Ecclesia in Oceania, n. 19), compite ogni sforzo necessario per offrire programmi di formazione e di catechesi adeguati per il clero, per i religiosi e le religiose, e per i fedeli laici, affinch possano essere testimoni forti e gioiosi della fede che professano come membri della Chiesa cattolica. Un laicato adeguatamente catechizzato e un clero e dei religiosi ben formati, similmente a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia (Mt 7, 24), saranno attrezzati per resistere alle tentazioni del mondo secolare e saranno abbastanza saggi da non farsi ingannare dai tentativi di convertirli a versioni eccessivamente semplicisti-

che del cristianesimo, spesso basate solo su false promesse di prosperit materiale. Mentre riconosco limportanza di sviluppare e mantenere programmi formali, vincoraggio a ricordare che un elemento chiave per programmi di formazione e di catechesi efficaci lesempio di testimoni santi che in tutto obbedienti alla volont del Padre, con piena generosit si consacrino alla gloria di Dio e al servizio del prossimo (Lumen gentium, n. 40). Questi testimoni, e le persone alle quali insegnano, con la vostra guida e il vostro sostegno, aiuteranno ad assicurare che la Chiesa nei vostri Paesi continui ad essere uno strumento efficace di evangelizzazione, attirando coloro che ancora non conoscono Cristo e ispirando coloro che sono diventati tiepidi nella fede. Infine, Fratelli Vescovi, mia speranza che la vostra visita al Successore di Pietro e alle tombe degli Apostoli vi rafforzi nella vostra determinazione a essere protagonisti della nuova evangelizzazione, specialmente nellimminente Anno della fede. Prego anche perch i vostri sforzi diano frutti, affinch il Regno di Dio possa continuare a crescere nella porzione della vigna del Signore affidata alle vostre cure pastorali. Raccomandandovi allintercessione di Maria, Madre della Chiesa, e assicurandovi del mio affetto e delle mie preghiere per voi e per la vostra gente, imparto volentieri la mia Benedizione Apostolica.

Comunicato della Sala Stampa della Santa Sede


La Santa Sede ha appreso con sorpresa e preoccupazione le recenti vicende in cui stato coinvolto il professor Gotti Tedeschi. Ripone nellautorit giudiziaria italiana la massima fiducia che le prerogative sovrane riconosciute alla Santa Sede dallordinamento internazionale siano adeguatamente vagliate e rispettate. La Santa Sede conferma inoltre la sua piena fiducia nelle persone che dedicano la loro opera con impegno e professionalit allIstituto per le Opere di Religione e sta esaminando con la massima cura leventuale lesivit delle circostanze, nei confronti dei diritti propri e dei suoi organi. Si ribadisce, infine, che la mozione di sfiducia adottata nei confronti del professor Gotti Tedeschi da parte del Consiglio di Sovrintendenza stata fondata su motivi oggettivi, attinenti alla governance dellIstituto, e non determinata da una presunta opposizione alla linea della trasparenza, che anzi sta a cuore alle autorit della Santa Sede, come allIstituto stesso.

Nomine episcopali
Le nomine di oggi riguardano Haiti e la Spagna. baccalaureato in sacra teologia nel 1987. Dal settembre 1998 al settembre 2000, ha studiato in teologia pastorale e catechesi presso lUniversit di Lovanio, in Belgio, conseguendo la licenza. Ordinato sacerdote il 10 gennaio 1988 per la diocesi di Les Gonaves, ha ricoperto i seguenti incarichi ministeriali: vicario parrocchiale a PetiteRivire de lArtibonite (1988-1989); amministratore della medesima parrocchia (1989-1992); vicario nella cattedrale di Les Gonaves (19921993); parroco della Visitazione (1993-1998); parroco di Saint-Marc (2000-2008). Dal 2008, era parroco della cattedrale di Les Gonaves. Nello stesso tempo era vicario generale della diocesi ed era anche responsabile del centro pastorale diocesano Pastor Bonus e presiede le commissioni diocesane per la catechesi e la liturgia.

Max Leroy Msidor vescovo di Fort-Libert (Haiti)


Nato il 6 gennaio 1962 a SaintMarc, diocesi di Les Gonaves, dopo gli studi secondari nel Collge de lImmacule-Conception nella citt di Les Gonaves, entrato nel seminario maggiore nazionale a Port-au-Prince, dove ha ottenuto il

Il saluto del presidente della Conferenza episcopale

Una Chiesa sana e piena di vita


Una Chiesa sana e piena di vita: cos larcivescovo John Ribat, presidente della Conferenza dei vescovi cattolici di Papua Nuova Guinea e delle Isole Salomone salutando il Papa in occasione della visita ad limina ha presentato la realt ecclesiale nei due Paesi dellOceania. Il nostro modo di vedere ha spiegato il presule : Siamo Chiesa, pienamente vivi in Cristo!, malgrado le numerose sfide che dobbiamo affrontare. Tale visione trova espressione nella liturgia, in particolare nel modo in cui vengono celebrati lEucaristia e i sacramenti nelle comunit locali, grandi o piccole che siano, delle due nazioni insulari. anche visibile ha aggiunto nel nostro ministero costante di evangelizzazione e di cura pastorale dei fedeli. In spirito di comunione, incoraggiamo tutto il popolo, ciascuna persona secondo i propri doni, a condividere con noi questi impegni della Chiesa. Lesempio viene dal recente incontro annuale della Conferenza episcopale, nella quale i presuli hanno riflettuto sulla spiritualit di comunione in relazione alla propria particolare situazione ecclesiale. In seguito stata pubblicata una lettera pastorale sullargomento. Su fondamenta di comunione ha commentato larcivescovo di Port Moresby la Chiesa in Papua Nuova Guinea e nelle Isole Salomone porta avanti il suo programma di nuova evangelizzazione avviato ai tempi del Grande Giubileo dellanno 2000. Dopo un periodo di riflessione, che si concluso con unassemblea generale della Chiesa cattolica nel 2004 e, un anno dopo, con un piano pastorale nazionale, ora stiamo avviando un nuovo To Rot, sposo, catechista e martire, che ha dato la vita per la difesa del matrimonio cristiano e dellistituzione familiare. I vescovi hanno gi ricordato lavvenimento, unendosi ai fedeli dellarcidiocesi di Rabaul per celebrare lEucaristia nella parrocchia di Rakunai, luogo di nascita e di martirio del beato. Una celebrazione pi grande per i pellegrini provenienti da tutta la regione, che continuano a giungere in massa nella basilica di Pietro To Rot, si terr il 7 luglio, giorno della sua festa liturgica. Da qui il ringraziamento al Papa per aver nominato il cardinale Zen suo rappresentante. Quanto alle vocazioni, il presule sottolinea che un numero costante di giovani uomini e donne risponde alla chiamata al sacerdozio e alla vita religiosa; purtroppo per molti vengono allontanati per diverse ragioni, spesso legate ai rapidi cambiamenti culturali, sociali, politici ed economici della regione. Per questo nei seminari e nelle case di formazione ha affermato monsignor Ribat cerchiamo di creare un ambiente che rafforzi la fede e la conoscenza dei candidati, e che li aiuti a perseverare. Dopo aver evidenziato che moltissimi laici svolgono diversi ministeri, larcivescovo ha spiegato come nella maggior parte delle diocesi la Chiesa cattolica sia fortemente impegnata nei ministeri sociali, nellassistenza sanitaria e nelleducazione, in collaborazione con i Governi locali. Inoltre la Chiesa in Papua Nuova Guinea svolge un ruolo importante nella cura e nellassistenza di quanti sono colpiti dallHiv/Aids.

Juan Antonio Aznrez Cobo, ausiliare di Pamplona y Tudela (Spagna)


Nato il 14 gennaio 1961 a Eibar, Guipzcoa, dopo aver ottenuto la licenza in filosofia e lettere presso luniversit di Zaragoza nel 1984, ha frequentato gli studi ecclesiastici nel seminario di Pamplona ed stato ordinato sacerdote a Tudela il 27 ottobre 1990. Dopo esser stato amministratore parrocchiale di San Juan Bautista di Mendavia, stato inviato a Roma per completare gli studi, e nel 1997 ha ottenuto la licenza in scienze bibliche presso il Pontificio Istituto Biblico. Rientrato in diocesi, stato vicario parrocchiale di San Juan Evangelista di Huarte-Pamplona (1997-1999), parroco di San Esteban e Santos Emeterio y Celedonio (1999-2004) e parroco di San Jorge (2004-2009). Dal 26 giugno 2009 vicario generale. Inoltre, a Pamplona professore di Sacra Scrittura nel Centro Superior de Estudios Telogicos San Miguel Arcngel, nellInstituto de Ciencias Religiosas e nella Facolt di Teologia dellUniversit di Navarra.

capitolo nella vita delle nostre Chiese particolari. LAnno della fede che inizier a ottobre e il prossimo Sinodo dei vescovi dedicato alla nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana, ci danno lispirazione di cui abbiamo bisogno per proseguire lattivit pastorale, che ci condurr verso la prevista Assemblea della fede delle Chiese particolari locali. Lavvenimento atteso tra la fine del 2013 e linizio del 2014. Il presule ha ricordato poi che questanno ricorre il centenario della nascita del beato Pietro

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