Sei sulla pagina 1di 32

Star Wars: The Old Republic: Inganno unopera di fantasia.

. Nomi, personaggi, luoghi e accadimenti sono prodotti dellimmaginazione dellautore o sono utilizzati in maniera fittizia. Ogni somiglianza a eventi, luoghi o persone reali, vive o morte, del tutto casuale. Copyright 2012 by Lucasfilm Ltd. & or where indicated. All Rights Reserved. Used Under Authorization. TITOLO ORIGINALE: STAR WARS: THE OLD REPUBLIC: DECEIVED Published in the United States by Del Rey Books, an imprint of The Random House Publishing Group, a division of Random House, Inc., New York. Del Rey is a registered trademark and the Del Rey colophon is a trademark of Random House, Inc. Book design by Christopher M. Zucker Edizione italiana a cura di: Multiplayer.it Edizioni coordinamento: Alessandro Cardinali traduzione: Virginia Petrarca revisione: Christian La Via Colli, Gian Paolo Gasperi impaginazione: Cristiano Michelangeli Stampato in Italia presso Bieffe Industria Grafica - Recanati Prima edizione italiana: Marzo 2012 Finito di stampare nel Marzo 2012 ISBN: 9788863551808 http://edizioni.multiplayer.it www.starwars.com www.lucasarts.com www.starwarstheoldrepublic.com www.delreybooks.com

Per Jen, Riordan e Roarke

I miei ringraziamenti a Shelly, Sue, Leland e David per il loro aiuto e incoraggiamento.

PERSONAGGI

Adraas

Signore dei Sith (umano) Signore dei Sith (umano) Bambina (umana) Cavaliere Jedi (umana) Servitrice (Twilek) Signore dei Sith (umano) Maestro Jedi (specie sconosciuta) Mercenario (umano) Contrabbandiere (umano)

Angral

Arra Yooms

Aryn Leneer

Eleena

Malgus

Ven Zallow

Vrath Xizor

Zeerid Korr

Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana...

PRIMO GIORNO

CAPITOLO 1 La Fatman trem, il metallo che gemeva, quando Zeerid la spinse attraverso latmosfera di Ord Mantell. La frizione infiamm laria e Zeerid osserv il bagliore arancione delle fiamme attraverso il transparacciaio della cabina di pilotaggio della nave da carico. Si rese conto che stava stringendo la barra di comando troppo forte e si rilass. Odiava le entrate nellatmosfera, le aveva sempre odiate: quei lunghi quaranta secondi in cui calore, velocit e particelle ionizzate causavano un oscuramento momentaneo dei sensori. Non sapeva mai che tipo di cielo avrebbe visto uscendo dal buio. Quando trasportava commando della squadra Havoc in una navetta della Repubblica, lui e i suoi colleghi piloti paragonavano quelloscuramento al tuffarsi bendati da una scogliera. Speri sempre di cadere nellacqua alta, dicevano. Ma prima o poi la marea scende e ci si butta a picco sulle rocce. Oppure in mezzo a un rovente fuoco incrociato. Non importava in realt: leffetto sarebbe stato lo stesso. Sto uscendo dal buio, disse mentre la fiamma si affievoliva e il cielo si apriva sotto di lui. Nessuno reag a quelle parole. Pilotava la Fatman e lavorava

STAR WARS: THE OLD REPUBLIC

da solo. Le uniche cose che trasportava, ormai, erano armi per lo Scambio. Aveva i suoi motivi, ma tentava con forza di non pensare troppo a quello che faceva. Stabilizz la nave, si raddrizz e perlustr rapidamente il cielo circostante. I sensori non rilevarono nulla. Acqua alta, e tutto sembra a posto, disse, sorridendo. Su gran parte dei mondi, nellistante in cui fosse entrato nellatmosfera sarebbe stato impegnato a schivare le forze dinterdizione del governo planetario. Ma non su Ord Mantell. Era un covo di consorzi del crimine, mercenari, cacciatori di taglie, corrieri, trafficanti di armi e contrabbandieri di spezie. E si trattava solo della gente che gestiva il luogo. Erano guerre tra fazioni e assassinii a occupare la loro attenzione, non il governo e certamente non lapplicazione delle leggi. Le latitudini inferiori e superiori del pianeta, in particolare, erano scarsamente abitate e quasi mai pattugliate, letteralmente una terra di nessuno. Zeerid sarebbe stato sorpreso se il governo avesse avuto satelliti di sorveglianza in orbita sopra la zona. E il tutto gli andava a pennello. La Fatman penetr una densa coltre rosata di nubi e il marrone, il blu e il bianco dellemisfero settentrionale di Ord Mantell riempirono il campo visivo di Zeerid. Neve e ghiaccio piovvero sulla cabina di pilotaggio, proiettili congelati che battevano un ritmo regolare sullo scafo della Fatman. Il sole al tramonto colorava unampia porzione del mondo di arancione e rosso. Il mare settentrionale si muoveva torbido sotto di lui, scuro e agitato, gli irregolari cerchi bianchi dei flutti che sinfrangevano a segnalare le migliaia di isole inesplorate che spuntavano dalla superficie dellacqua. A ovest, molto in lontananza, riusciva a scorgere i vaghi contorni di un continente e la sottile cresta di montagne innevate che correvano lungo il suo asse longitudinale. Un movimento attir la sua attenzione. Uno stormo di uccelli di cuoio, troppo piccolo per apparire come un punto sul

INGANNO

sensore, vol duecento metri a dritta e sotto di esso, la superficie delle loro enormi ali membranose che sbatteva lentamente nel vento gelido, larco descritto dal gruppo simile a una parentesi. Erano diretti a sud in cerca di aria pi calda e non prestarono alcuna attenzione al passaggio della sua nave, gli occhi neri e inespressivi che sbattevano per contrastare neve e ghiaccio. Ridusse la potenza dei motori ionici e rallent ulteriormente. Uno sbadiglio sinsinu fra i suoi denti. Si mise a sedere diritto e tent di scacciare la stanchezza sbattendo le palpebre, ma quella era ostinata come un bantha infuriato. Aveva lasciato la nave al pilota automatico e dormicchiato durante il viaggio nelliperspazio da Vulta, ma quello era stato tutto il riposo che si era concesso negli ultimi due giorni standard. La stanchezza stava iniziando a farsi sentire. Si gratt la barba incolta, si strofin la nuca e inser le coordinate dellatterraggio nel computer di navigazione. Il computer si colleg a uno dei satelliti geosincroni incustoditi di Ord Mantell e restitu posizione e rotta alla Fatman. Il visore a sovrimpressione di Zeerid la visualizz nella cabina di pilotaggio. Diede unocchiata alla posizione e mise il dito sulla destinazione. Unisola di cui nessuno ha mai sentito parlare, in un posto dove non va mai nessuno. Mi sembra vada bene. Zeerid lasci la nave al pilota automatico e questo lo port verso lisola. La mente gli vag senza meta mentre la Fatman sfrecciava nel cielo. Il costante picchiettare di ghiaccio e neve sulla cabina di pilotaggio gli cant una ninna nanna. I suoi pensieri corsero indietro attraverso le nubi fino al passato, ai giorni prima dellincidente, prima che lasciasse i marine. A quel tempo indossava luniforme con orgoglio e riusciva ancora a guardarsi allo specchio... Si riprese, afferr al volo lautocommiserazione e arrest quei pensieri doverano. Sapeva dove lo avrebbero portato.

STAR WARS: THE OLD REPUBLIC

Piantala, soldato, disse fra s. Era ci che era, e le cose stavano come stavano. Concentrati sul lavoro, mister Z. Controll la posizione in base alle coordinate nel computer di navigazione. Era quasi arrivato. Pronti e nervi saldi, disse, riecheggiando le parole che un tempo diceva ai suoi commando. Novanta secondi alla ZA. Continu il rituale, controllando la carica dei blaster, stringendo le cinghie del giubbotto in materiale composito e riordinando i pensieri. Davanti a s vide lisola dove sarebbe sceso: dieci chilometri quadrati di roccia vulcanica con un crine incolto di erbacce sferzate dal vento. Quel posto sarebbe probabilmente scomparso sottacqua lanno seguente. Scese ad angolo e descrisse un ampio cerchio, non riuscendo vedere molti particolari per via della neve. Effettu una scansione dellambiente, come sempre, e il trillo della strumentazione lo sorprese. Sullisola cera gi una nave. Diede unocchiata al crono che aveva al polso e vide che era arrivato con venti minuti standard di anticipo. Aveva gi fatto quel viaggio tre volte e Arigo (era certo che il vero nome di quelluomo non fosse Arigo) non era mai arrivato in anticipo prima di allora. Scese fino a qualche centinaio di metri per guardare meglio. Il trasporto di Arigo, la Doghouse, di forma non dissimile al corpo di uno scarabeo senza zampe, si trovava in una radura sul lato est dellisola. La sua rampa di sbarco era abbassata e si protendeva dal suo addome come una lingua. Fari alogeni mandavano bagliori nel crepuscolo e si riflettevano contro la neve che scendeva, trasformando i fiocchi in sfavillanti gioielli. Vide tre uomini che ciondolavano intorno alla rampa, pur essendo troppo lontano per notare dei dettagli a parte le giacche a vento bianche. Avvistarono la Fatman, e uno sventol una mano guantata. Zeerid si lecc le labbra e aggrott la fronte.

INGANNO

Cera qualcosa di strano. Dei razzi luminosi si alzarono dal trasporto ed esplosero in aria: verde, rosso, rosso, verde. Era la sequenza esatta. Descrisse un altro cerchio, fissando in basso attraverso il vorticare della neve, ma non vide nulla di allarmante, nessunaltra nave sullisola o nel mare circostante. Scacci le preoccupazioni e attribu le proprie sensazioni alla solita tensione provocata dal dover trattare con canaglie e criminali. A ogni modo, non poteva permettersi di mandare a monte una consegna di merci da centinaia di milioni di crediti perch si sentiva nervoso. Lacquirente finale, chiunque fosse, ne sarebbe stato scontento, e lo Scambio avrebbe fatto pagare i profitti persi da Zeerid in sangue e ossa rotte, poi li avrebbe aggiunti al debito che gi aveva contratto con loro. Aveva perso il conto di quanto fosse esattamente, ma sapeva che ammontava ad almeno due milioni di crediti per lipoteca sulla Fatman, pi quasi la met in anticipi per le cure mediche di Arra, bench avesse mantenuto segreta la sua esistenza e il suo intermediario credesse che i secondi fossero per le perdite al gioco. ZA sicura. Sper che dirlo lavrebbe resa tale. Mi avvicino. Il ronzio dei retrorazzi e un vortice di neve presagirono il tonfo della Fatman sulla superficie di roccia. Atterr a meno di cinquanta metri dalla nave di Arigo. Per un istante sedette nella cabina di pilotaggio, perfettamente immobile, fissando la neve che cadeva e sapendo che ci sarebbe stata unaltra consegna dopo quella, poi unaltra e unaltra ancora, e lui avrebbe sempre dovuto allo Scambio pi di quanto sarebbe stato mai in grado di pagare. Era su un nastro trasportatore e non aveva idea di come scendere, ma non aveva importanza. Il punto era guadagnare per Arra, magari prenderle una sedia flottante al posto di quellanticaglia a ruote. O, ancora meglio, delle protesi.

STAR WARS: THE OLD REPUBLIC

Sbuff, si alz e tent di ritrovare la calma mentre sinfilava giacca a vento e guanti senza dita. Nella stiva di carico dovette farsi strada tra il labirinto delle casse. Evit di guardare direttamente le grosse scritte nere sui fianchi, pur conoscendole a memoria; aveva visto casse simili molte volte durante la sua carriera militare. pericolo munizioni. solo per uso militare. tenere lontano da calore intenso o altre fonti di energia. Nelle casse cerano pi di trecento milioni di crediti in cannoni laser a controllo manuale, MPAPP, granate e munizioni sufficienti a far dare alla pazza gioia per mesi persino la pi invasata delle squadre di fuoco. Vicino alla rampa di atterraggio nella stiva, vide che tre delle quattro cinghie di sicurezza si erano allentate da una delle casse di granate. Era una fortuna che non avesse ricevuto scossoni durante il viaggio, forse le cinghie si erano staccate quando si era posato sullisola. Decise di credere a quello piuttosto che ammettere una sua negligenza. Non si disturb a riallacciare le cinghie. Gli uomini di Arigo avrebbero dovuto aprirle comunque per le operazioni di scarico. Slacci le fondine dei blaster e premette il pulsante per aprire la stiva e abbassare la rampa. La porta scese e neve e freddo soffiarono allinterno, misti allodore salmastro delloceano. Usc andando incontro al vento. La luce del sole gli fece strizzare gli occhi; era stato immerso nella luce artificiale per pi di dodici ore. Gli stivali scricchiolarono sulla pietra nera coperta di neve. La condensa del respiro aleggi nel vento. Due degli uomini del trasporto di Arigo si staccarono dalla nave e gli andarono incontro a met strada. Entrambi erano umani e con la barba. Uno aveva una benda allocchio e una

INGANNO

cicatrice simile a una saetta che gli scendeva sulla guancia. Entrambi portavano dei blaster al fianco. Come Zeerid, avevano le cinghie del calcio slacciate. Non riconoscendo nessuno dei due, le iniziali preoccupazioni di Zeerid si riaccesero. Era fisionomista, ed entrambi gli uomini erano degli estranei per lui. La consegna iniziava a puzzare di bruciato. Dov Arigo?, domand Zeerid. A fare il suo lavoro, rispose lo sfregiato con un gesto vago. Ha mandato noi al posto suo. Niente da preoccuparsi per, giusto? Quello senza cicatrice spost il peso da un piede allaltro, sulle spine, irrequieto. Zeerid annu e rest impassibile mentre il battito accelerava e ladrenalina iniziava a riscaldarlo. Tutto sapeva di fregatura, e negli anni aveva imparato a fidarsi del suo fiuto. Sei Zeerid?, domand lo sfregiato. Mister Z. Nessuno lo chiamava Zeerid tranne sua cognata. E Aryn, una volta. Ma era stato molto tempo prima. Mister Z, fece eco il non sfregiato, spostando il peso da un piede allaltro e mezzo ridacchiando. Ti sembra buffo?, gli domand Zeerid. Prima che quello senza cicatrice potesse rispondere lo sfregiato domand: Dov il carico? Zeerid guard oltre i due uomini dinanzi a s e verso il terzo, che indugiava vicino alla rampa di atterraggio della nave di Arigo. Il linguaggio corporeo delluomo, troppo concentrato sullo scambio verbale, troppo chiuso in s, rafforz la preoccupazione di Zeerid. Gli ricord laria che le reclute assumevano affrontando gli Imperiali per la prima volta, un atteggiamento da duri pronti a scattare alla minima provocazione. Il sospetto mut in certezza. La consegna non puzzava solo di fregatura, era una fregatura.

STAR WARS: THE OLD REPUBLIC

Arigo era morto, e i membri dellequipaggio davanti a lui lavoravano per qualche altra fazione su Ord Mantell, oppure per qualche organizzazione trasversale allo Scambio. O qualcosa del genere. A Zeerid non importava. Non si disturbava mai dinformarsi su chi lottasse contro chi, quindi si limitava a non fidarsi di nessuno. Quel che gli importava, per, era che i tre uomini davanti a lui avevano probabilmente estorto informazioni ad Arigo con la tortura e avrebbero ucciso lui non appena confermata la presenza del carico. E a bordo del trasporto potevano nascondersi ancora altri uomini. Pareva che in fondo fosse effettivamente finito dalloscuramento atmosferico in mezzo al fuoco incrociato. Cera forse qualcosa di nuovo? Perch chiami la nave Fatman?, domando quello senza cicatrice. Arigo doveva aver detto loro il nome della nave di Zeerid, perch la Fatman non aveva contrassegni. Zeerid usava numeri di registrazione falsi quasi su ogni pianeta cui attraccava. Perch ci vuole un sacco per riempirle la pancia. Ma la nave femminile. Giusto? Perch non Fatwoman? Mi sembrava una mancanza di rispetto. Il non sfregiato si accigli. Uh? Verso chi? Zeerid non si prese il disturbo di rispondere. Tutto quel che voleva fare era lasciare le munizioni, saldare una parte del debito allo Scambio e tornare da sua figlia prima di dover accettare un altro lavoro e sporcarsi di nuovo. Qualcosa non va?, domand lo sfregiato, il tono sospettoso. Sembri turbato. No, rispose Zeerid, e si costrinse a sorridere leggermente. tutto come sempre. Gli uomini abbozzarono un sorriso, non avendo ben chiaro cosa intendesse Zeerid.

INGANNO

Giusto, disse lo sfregiato. Tutto come sempre. Sapendo come le cose sarebbero andate, Zeerid prov la calma che avvertiva di solito quando il pericolo incombeva. Ebbe un lampo del viso di Arra, di ci che avrebbe fatto se lui fosse morto su Ord Mantell, su unisola senza nome. Scacci quei pensieri. Niente distrazioni. Il carico si trova nella stiva principale. Mandate il vostro uomo, la nave aperta. Le espressioni sui volti di entrambi gli uomini sindurirono, il cambiamento quasi impercettibile ma ben chiaro a Zeerid, una trasformazione che trad il loro intento assassino. Lo sfregiato ordin al secondo uomo di andare a controllare il carico. Gli servir un sollevatore, disse Zeerid preparandosi, concentrandosi su velocit e precisione. Quella roba non pesa solo qualche chilo. Il non sfregiato si ferm a un passo da Zeerid, voltandosi a guardare lo sfigurato in cerca di una guida, lespressione incerta. Macch, disse quello con la cicatrice, la mano che gli ciondolava vicino alla fondina, il movimento troppo disinvolto per essere casuale. Voglio solo che si accerti che c tutto. Poi dir ai miei di emettere il pagamento. Sollev il braccio come per mostrare a Zeerid un comlink da polso, ma la giacca a vento lo copriva. C tutto, disse Zeerid. Vai, ordin lo sfregiato al secondo uomo. Controlla. Oh, fece Zeerid, e schiocc le dita. C unaltra cosa... Il non sfregiato sospir, si ferm e si volt a guardarlo, le sopracciglia sollevate in modo interrogativo, la condensa del fiato che gli usciva dalle narici. Cosa? Zeerid trasform la mano sinistra in un coltello e affond la punta delle dita nella gola del non sfregiato. Mentre questi si accasciava nella neve, in preda ai conati, Zeerid tir fuori uno dei blaster dalla fondina che aveva al fianco e apr un buco nel petto dello sfregiato prima che potesse fare qualcosa di pi

10

STAR WARS: THE OLD REPUBLIC

che indietreggiare sorpreso e mettere la mano sul calcio della propria arma. Lo sfregiato barcoll allindietro altri due passi, la bocca che si muoveva senza emettere suono, il braccio destro sollevato a palmo in fuori come se potesse arrestare il colpo che lo aveva ormai ucciso. Mentre lo sfregiato si rovesciava al suolo, Zeerid spar a casaccio al terzo uomo vicino alla rampa di atterraggio della Doghouse, ma il colpo lo manc volando troppo alto. Il terzo uomo si appiatt contro la Doghouse, sfoder il blaster e grid in un comlink da polso. Zeerid vide del movimento allinterno della stiva di carico della nave di Arigo: altri uomini male intenzionati. Non cera modo di sapere quanti. Imprec, spar un colpo di copertura, poi si volt e corse verso la Fatman. Un colpo di blaster scav un solco nero e fumante sulla manica della giacca a vento, ma manc la carne. Un altro tintinn contro lo scafo della Fatman. Un terzo sparo lo colp in pieno alla schiena. Gli sembr di essere investito da uno speeder. Limpatto gli mozz il fiato e lo fece cadere a capofitto nella neve. Sent odore di fumo. Il suo giubbotto antiblaster aveva assorbito il colpo. Ladrenalina lo fece rialzare in piedi con la stessa velocit con cui era caduto. Annaspando, tentando di riempirsi i polmoni, si accucci sotto uno dei pattini di atterraggio per ripararsi e si ripul il viso dalla neve. Fece capolino un istante per guardarsi indietro, vide che il non sfregiato aveva smesso di boccheggiare ed era ormai morto, che lo sfregiato rimaneva educatamente immobile e che altri sei uomini stavano correndo verso di lui, due armati con fucili blaster e il resto con pistole. Il suo giubbotto non avrebbe fermato la scarica di un fucile. Un colpo si schiant contro il pattino di atterraggio, un altro nella neve ai suoi piedi e poi un altro e un altro ancora. Dannazione!, imprec.

INGANNO

11

La sicurezza della rampa di atterraggio e della stiva di carico della Fatman, a pochi passi da lui, per qualche motivo sembrava lontana dieci chilometri. Impugn un blaster in ogni mano, tese le braccia su ciascun lato del pattino di atterraggio e spar quanto pi veloce riusciva a premere il grilletto in direzione degli uomini in arrivo. Non poteva vedere e non gli importava di colpire o meno qualcuno, voleva solo farli abbassare a terra. Dopo aver sparato pi di una decina di colpi senza fuoco di risposta, sfrecci via dal pattino e verso la rampa. La raggiunse prima che gli altri si riprendessero abbastanza da scatenare unaltra raffica. Alcuni proiettili lo seguirono su per la rampa, tintinnando contro il metallo. Volarono delle scintille e lodore di plastoide fuso si mescol con laria delloceano. Oltrepass il pulsante per sollevare la rampa, sbatt la mano in quella direzione e prosegu in fretta verso la cabina di pilotaggio. Solo dopo aver quasi superato la stiva di carico si accorse di non udire il ronzio degli ingranaggi che giravano. Gir su se stesso e imprec. Nella fretta aveva mancato il pulsante di chiusura della rampa di atterraggio. Ud delle grida dallesterno e non os tornare indietro. Poteva chiudere la stiva dal pannello di controllo nella cabina di pilotaggio, ma doveva sbrigarsi. Si precipit attraverso i corridoi della Fatman, apr con una spallata la porta della cabina e inizi a schiacciare i pulsanti della sequenza di lancio. I propulsori della Fatman si animarono e la nave sobbalz verso lalto mentre il fuoco dei blaster batteva contro lo scafo, senza causare danni. Cerc di guardare in basso allesterno della cabina di pilotaggio, ma la nave era inclinata verso lalto e non riusciva a vedere a terra. Premette con forza il comando per avanzare e ud il lontano stridio del metallo contro il metallo. Proveniva dalla stiva di carico. Qualcosa stava scivolando laggi.

12

STAR WARS: THE OLD REPUBLIC

La cassa slacciata delle granate. E aveva ancora dimenticato di chiudere la stiva. Dandosi dellidiota, fece scattare linterruttore che avrebbe sollevato la rampa e poi sigillato la stiva svuotandola dellossigeno. Se qualcuno era salito a bordo, sarebbe morto soffocato l dentro. Mise mano ai comandi e accese i motori della Fatman. La nave sfrecci verso lalto. La gir durante la salita e si volt a guardare lisola. Per un istante quello che vide lo confuse, ma poi cap. Quando la Fatman aveva sobbalzato, le ultime cinghie che tenevano legata la cassa delle granate si erano staccate e lintera cassa era scivolata diritto fuori dalla rampa di atterraggio aperta. Era fortunato che non fosse esplosa. Gli uomini che gli avevano teso limboscata si erano radunati intorno alla cassa, probabilmente domandandosi cosa contenesse. Con un rapido conteggio determin che erano in sei, dunque dedusse che nessuno fosse salito a bordo della Fatman. E nessuno sembrava diretto alla nave di Arigo, dunque Zeerid presunse che non avessero intenzione dinseguirlo in aria. Forse erano soddisfatti di quellunico bottino. Dei dilettanti, dunque. Forse dei pirati. Zeerid sapeva che avrebbe dovuto rispondere a Oren, il suo intermediario, non solo del fallimento dellaffare ma anche per le granate perse. Quel dannato nastro trasportatore continuava ad andare sempre pi veloce. Accarezz lidea di lanciare al massimo i motori ionici della Fatman, di uscire dal pozzo gravitazionale di Ord Mantell e di saltare nelliperspazio, ma cambi idea. Era irritato e cred di avere qualcosa di meglio in mente. Gir su se stesso il trasporto e acceler. Attivazione armi, disse, e accese i cannoni al plasma montati sopra e sotto i fianchi della Fatman.

INGANNO

13

Gli uomini a terra, pensando che sarebbe fuggito, non notarono il suo arrivo finch non fu a cinquecento metri da loro. Alzarono gli occhi verso di lui, indicandolo con le mani e poi cominciarono a correre in preda al panico. Alcuni colpi di blaster disegnarono linee rosse nel cielo, ma un blaster non poteva danneggiare la nave. Zeerid prese la mira. Il computer si centr sulla cassa. La ZA scotta, disse, e apr il fuoco. Per un istante, nastri arancioni pulsanti collegarono la nave allisola, alla cassa di granate. Poi, quando le granate esplosero, i nastri sbocciarono in una nube arancione di calore, luce e fumo che avvolse la zona. Dei frammenti scagliati dallesplosione ticchettarono contro la cabina di pilotaggio, stavolta di metallo e non di ghiaccio, e londa durto fece ondeggiare leggermente la Fatman mentre Zeerid faceva sfrecciare via la nave e si dirigeva in alto. Si guard indietro e vide sei forme fumanti e immobili sparpagliate intorno al raggio dellesplosione. Questo era per te, Arigo. Avrebbe comunque dovuto dare delle spiegazioni, ma almeno aveva eliminato gli aggressori. Questo doveva valere qualcosa per lo Scambio. O almeno cos sperava. Darth Malgus percorreva il marciapiede mobile a grandi passi, il ritmo regolare degli stivali sulla pavimentazione come il ticchettio di un crono che misurasse il poco tempo rimasto alla Repubblica. Speeder, swoop e velivoli ruggivano sopra di lui in file interminabili, il sistema circolatorio motorizzato del cuore della Repubblica. Grattacieli, ponti, ascensori e piazze coprivano lintera superficie di Coruscant per chilometri di altezza, il segno di una civilt ricca e decadente, un manto che tentava di nascondere il marcio in un bozzolo di permacemento e transparacciaio.

14

STAR WARS: THE OLD REPUBLIC

Ma Malgus fiutava lo sfacelo sotto la superficie e avrebbe mostrato loro il prezzo della debolezza e dellautocompiacimento. Presto sarebbe bruciato tutto. Avrebbe seminato la distruzione su Coruscant. Lo sapeva. Lo sapeva da decenni. Dei ricordi affiorarono dagli abissi della sua mente. Ramment il suo primo pellegrinaggio a Korriban, il profondo senso di sacralit che aveva provato attraversando in solitudine i suoi deserti rocciosi e i canyon polverosi costeggiati dalle tombe dei suoi antichi antenati Sith. Aveva avvertito la Forza ovunque, aveva gioito in essa e nella sua solitudine gli aveva mostrato una visione. Aveva visto sistemi stellari in fiamme e la caduta di un governo su scala galattica. Allora aveva creduto, e aveva saputo da quel momento, che la distruzione dei Jedi e della loro Repubblica sarebbe toccata a lui. A cosa stai pensando, Veradun?, gli domand Eleena. Solo Eleena lo chiamava col suo nome proprio, e soltanto quando erano soli. Gli piaceva il suono dolce delle sillabe che usciva dalle sue labbra, ma non lo tollerava da nessun altro. Sto pensando al fuoco, disse, lodiato respiratore che gli attutiva in parte la voce. Lei camminava al suo fianco, bella e pericolosa come un lanvarok di squisita fattura. Alle sue parole schiocc la lingua e lo guard in tralice, ma non disse nulla. La sua pelle color lavanda sembrava emettere luce nel sole calante. La piazza in cui camminavano era gremita di gente che rideva, si arrabbiava e chiacchierava. Un piccolo umano, una bambina, attir lo sguardo di Malgus quando squitt deliziata e corse nelle braccia di una donna dai capelli scuri, presumibilmente sua madre. La bambina doveva aver percepito gli occhi su di s. Lo guard da sopra la spalla della madre, sul visino unespressione interrogativa. Lui la fiss mentre camminava e lei distolse lo sguardo, affondando il volto nel collo della madre.

INGANNO

15

A parte la bambina, nessun altro registr la sua presenza. I cittadini della Repubblica si sentivano al sicuro cos in profondit nel Nucleo, e il puro e semplice numero di creature su Coruscant gli garantiva lanonimato. Camminava fra le sue prede, incappucciato, in armatura sotto il mantello, inosservato e sconosciuto, ma carico di propositi. un bellissimo mondo, disse Eleena. Non lo sar molto a lungo. Le sue parole sembrarono spaventarla, bench non riuscisse a immaginare perch. Veradun... La vide deglutire e distogliere lo sguardo. Qualunque parola intendesse pronunciare dopo il suo nome sembrava bloccata dalla cicatrice che le deturpava la gola. Puoi parlare liberamente, Eleena. Lei continu a non guardarlo, assorbendo lo scenario intorno a loro come se memorizzasse Coruscant prima che Malgus e lImpero lo consegnassero alle fiamme. Quando finir questa battaglia? La premessa della domanda lo confuse. Cosa vuoi dire? La tua vita, la nostra vita guerra, Veradun. Quando finir? Non pu essere sempre cos. A quel punto lui annu, comprendendo il tono della conversazione a venire. Come sempre, aveva due opinioni contrastanti. Da una parte, lei non era che una servitrice, unamante che gli forniva compagnia quando lui lo desiderava. Dallaltra era Eleena. La sua Eleena. Hai scelto di combattere al mio fianco, Eleena. Hai ucciso molti in nome dellImpero. La pelle lavanda delle sue guance vir al viola. Non ho ucciso per lImpero. Combatto, e uccido, per te. Lo sai. Ma tu... tu combatti per lImpero? Solo per lImpero? No. Combatto perch questo che sono destinato a fare e perch lImpero lo strumento attraverso cui realizzo il mio scopo. LImpero la guerra fatta manifesto. Ecco perch perfetto.

16

STAR WARS: THE OLD REPUBLIC

Lei scosse la testa. Perfetto? A milioni muoiono nelle sue guerre. A miliardi. Ogni guerra ha i suoi caduti. questo il prezzo da pagare. Lei fiss un gruppo di bambini che seguivano un adulto, forse un insegnante. Il prezzo per cosa? Perch la guerra sia perenne? Perch lespansione sia perenne? Cos che vuole lImpero? Cosa vuoi tu? Dietro il respiratore, Malgus sorrise come avrebbe potuto fare considerando le domande di un bambino precoce. Non volere il punto. Io servo la Forza. La Forza conflitto. LImpero conflitto. Le due cose coincidono. Parli come se si trattasse di matematica. Lo . I Jedi non la pensano cos. Laltro soffoc un moto dira. I Jedi capiscono la Forza solo in parte. Alcuni di loro sono persino potenti nellutilizzarla. Ma non riescono a comprendere la natura fondamentale della Forza, ovvero il conflitto. Il fatto che esistano un lato luminoso e un lato oscuro ne la prova. Ritenne la conversazione terminata, ma lei non si arrese. Perch? Perch cosa? Perch il conflitto? Perch la Forza dovrebbe esistere per fomentare il conflitto e la morte? Malgus sospir, facendosi nervoso. Perch i sopravvissuti del conflitto giungono a capire la Forza pi a fondo. La loro comprensione si evolve. Questo uno scopo sufficiente. Lespressione di lei mostrava che ancora non capiva. Il suo tono sinaspr e la sua esasperazione crebbe. Il conflitto spinge a una comprensione pi perfetta della Forza. LImpero si espande e crea conflitto. A questo riguardo, lImpero uno strumento della Forza. Non vedi? I Jedi non lo comprendono. Usano la Forza per reprimere se stessi e gli altri, per imporre la loro idea di tolleranza e armonia. Sono degli sciocchi. E dopo oggi lo capiranno.

INGANNO

17

Per qualche tempo Eleena non disse nulla e il ronzio di Coruscant colm il baratro di silenzio tra loro. Quando infine parl, aveva lo stesso tono della ragazza timida che lui aveva salvato dalla schiavit su Geonosis. La guerra perenne sar la tua vita? La nostra vita? E nientaltro? Finalmente il Sith cap la motivazione che laveva spinta a parlare. Lei desiderava che il loro rapporto cambiasse e voleva anche che si evolvesse. Ma la sua dedizione alla perfezione dellImpero, che gli consentiva di perfezionare la propria comprensione della Forza, gli precludeva legami affettivi di rilievo. Sono un guerriero Sith. E le cose tra noi saranno sempre come adesso? Padrone e servitrice. La cosa ti scontenta? Non mi tratti come una servitrice. Non sempre. Lui lasci che una durezza che non provava gli sinsinuasse nella voce. Ma resti una serva. Non dimenticarlo. La pelle lavanda delle guance di lei si scur, ma non per la vergogna, per la rabbia. Si ferm, si gir e lo fiss direttamente in volto. Malgus si sent come se il cappuccio e il respiratore che indossava non le nascondessero nulla. Conosco la tua natura meglio di quanto tu conosca te stesso. Ti ho accudito dopo la Battaglia di Alderaan, quando hai rischiato di morire a causa di quella strega Jedi. Pronunci parole come conflitto, evoluzione e perfezione con zelo e seriet, ma la fede non tocca il tuo cuore. Lui la fiss, le due protuberanze dei lekku che incorniciavano ladorabile simmetria del suo volto. Lei sostenne lo sguardo con fermezza, la cicatrice che le attraversava la gola visibile sotto il colletto. Colpito dalla sua bellezza, lafferr per il polso e la tir a s. Lei non resist e premette le curve del proprio corpo contro di lui. Il Sith scost su un lato il respiratore e la baci, forte, con le labbra rovinate.

18

STAR WARS: THE OLD REPUBLIC

Forse non mi conosci bene come immagini, disse, la voce non soffocata dal filtro meccanico del respiratore. Da ragazzo aveva ucciso una serva twilek nella casa del padre adottivo, la sua prima uccisione. La malcapitata aveva commesso un qualche sgarbo di poco conto che non riusciva pi a ricordare e che non era mai importato. Non laveva uccisa per via del suo misfatto, bens per assicurarsi di poter uccidere. Ricordava ancora lorgoglio con cui il padre adottivo aveva rimirato il cadavere della Twilek. Poco dopo, Malgus era stato inviato allAccademia Sith su Dromund Kaas. Io credo di conoscerti, disse lei con aria di sfida. Malgus sorrise, lei sorrise e lui la lasci. Si rimise il respiratore e controll il crono al polso. Se tutto andava come progettato, la griglia di difesa si sarebbe disattivata in pochi istanti. Unondata di emozioni lo percorse, nata dalla certezza che la sua intera vita avesse come scopo lora seguente e che la Forza lo avesse portato al momento in cui avrebbe ordito la caduta della Repubblica e lascesa dellImpero. Il suo comlink ricevette un messaggio. Premette un tasto per decrittarlo. Fatto, diceva. La Mandaloriana aveva svolto il proprio lavoro. Non conosceva il vero nome della donna, quindi nella sua mente era diventata un titolo: la Mandaloriana. Sapeva solo che lavorava per denaro, che odiava i Jedi per qualche motivo personale noto solo a lei e che era straordinariamente abile. Il messaggio lo informava che la griglia di difesa planetaria si era spenta, eppure nessuno delle migliaia di senzienti che dividevano la piazza con lui sembrava preoccupato. Non era suonato alcun allarme. Le navi militari e della sicurezza non sfrecciavano in cielo. Le autorit civili e militari erano ignare del fatto che la rete di sicurezza di Coruscant fosse stata compromessa.

INGANNO

19

Ma tra non molto lo avrebbero notato. E non avrebbero creduto a ci che la strumentazione diceva loro. Avrebbero eseguito un test per determinare lesattezza delle letture. A quel punto Coruscant sarebbe gi stato in fiamme. Ci stiamo muovendo, digit nel dispositivo. Incontriamoci allinterno. Diede unultima occhiata in giro, ai bambini e ai loro genitori che giocavano, ridevano e mangiavano, portando tutti avanti le loro vite inconsapevoli del fatto che tutto stesse per cambiare. Vieni, disse a Eleena, e acceler il passo. Il mantello gli turbinava intorno. E lo stesso faceva la sua ira. Qualche istante pi tardi ricevette unaltra trasmissione in codice, questa proveniente dalla nave da sbarco dirottata. Salto compiuto. In avvicinamento. Arrivo fra novanta secondi. Davanti a s vide le quattro torri che circondavano i livelli del Tempio dei Jedi, la pietra antica che lo componeva arancione come una fiamma alla luce del tramonto. I civili sembravano girargli alla larga, come fosse un luogo sacro pi che sacrilego. Lo avrebbe ridotto in macerie. Vi and incontro, e il destino cammin al suo fianco. File di statue di Maestri Jedi morti da tempo costeggiavano il viale che portava allenorme portone del Tempio. Il sole calante allungava le sagome tenebrose delle statue sul permacemento. Cammin tra le ombre e le super, annotando alcuni nomi: Odan-Urr, Ooroo, Arca Jeth. Siete stati ingannati, sussurr loro. La vostra epoca finita. Gran parte degli attuali Maestri dellOrdine dei Jedi era via, a partecipare ai negoziati fasulli su Alderaan o a proteggere gli interessi della Repubblica fuori dal pianeta, ma il Tempio non era del tutto incustodito. Tre soldati della Repubblica in uniforme, fucili blaster alla mano, si ergevano vigili vicino alle porte. Ne percep altri due su una balconata sospesa alla sua sinistra.

20

STAR WARS: THE OLD REPUBLIC

Eleena sirrigid per la tensione accanto a lui, ma non vacill. Controll di nuovo il crono. Cinquantatr secondi. I tre soldati, guardinghi, osservarono lui ed Eleena avvicinarsi. Uno di loro parl in un comlink al polso, forse interrogando un centro di comando allinterno. Non avrebbero saputo come comportarsi con Malgus. Nonostante la guerra, si sentivano al sicuro nella loro enclave al centro della Repubblica. Avrebbero imparato altrimenti. Fermi dove siete, intim uno di loro. Non posso fermarmi, disse Malgus, troppo piano per farsi udire dietro il respiratore. Mai. Cuore immobile e mente immobile: due cose che sfuggivano ad Aryn e le galleggiavano davanti come fiocchi di neve al sole, visibili per un istante e poi subito svaniti. Giocherell con i lisci grani di corallo del braccialetto della tranquillit nautolano che il Maestro Zallow le aveva dato quando era stata promossa a Cavaliere Jedi. Contando silenziosamente i grani lucenti e facendoli scivolare sulla catenina uno dopo laltro, cerc la calma della Forza. Niente da fare. Cosaveva che non andava? Allesterno gli speeder passavano ronzando davanti alla grande vetrata che si affacciava su un bucolico e magnifico paesaggio alderaaniano che sarebbe stato adatto a un quadro. Avvert un tumulto dentro di s. Normalmente, era pi capace di ripararsi dalle emozioni circostanti. In genere considerava il suo senso di empatia un dono della Forza, ma adesso... Si rese conto che stava facendo saltellare una gamba e si ferm. Accavall le gambe e le rimise composte. Lo fece di nuovo. Syo era seduto accanto a lei, le mani callose incrociate in grembo, immobile come le torreggianti statue degli statisti alderaaniani che fiancheggiavano la sala a volta dal pavimento

INGANNO

21

di marmo in cui sedevano. La luce del sole calante filtrava attraverso la vetrata, disegnando lunghe ombre sul pavimento. Syo non la guard quando parl. Sei irrequieta. S. In verit si sentiva come una pentola dacqua bollente, col vapore del suo stato emotivo che cercava di fuggire attraverso il coperchio del suo controllo. Laria sembrava carica, agitata. Avrebbe attribuito quello stato danimo alla tensione dei negoziati di pace, ma le sembrava che vi fosse dellaltro. Sentiva avvicinarsi piano piano qualcosa di terribile, di oscuro. La Forza tentava di dirle qualcosa? Lirrequietezza non ti si addice, disse Syo. Lo so. Mi sento... strana. Lespressione di lui non mut dietro la corta barba, ma sapeva di dover prendere sul serio le sue sensazioni. Strana? In che modo? Lei trov la sua voce calmante, il che, suppose, era parte del motivo per cui Syo aveva parlato. Come se... come se stia per succedere qualcosa. Non riesco a spiegarlo meglio di cos. Proviene dalla Forza, dalla tua empatia? Non lo so. Ho solo il presentimento che... stia per succedere qualcosa. Laltro parve considerare quelle parole, poi disse: Qualcosa sta per succedere. Indic con uno sguardo le grandi porte doppie alla loro sinistra, dietro le quali la Maestra Darnala e il Cavaliere Jedi Satele Shan avevano iniziato i negoziati con la delegazione Sith. La fine della guerra, se siamo fortunati. Lei scosse la testa. qualcosaltro. Si inumid le labbra e si agit nella poltrona. Sedettero in silenzio per qualche tempo. Aryn continu ad agitarsi. Syo si schiar la gola e fiss gli occhi su un punto in fondo alla sala. Parl con tono sommesso. Loro vedono la tua agitazione. La interpretano come qualcosa che non .

22

STAR WARS: THE OLD REPUBLIC

Lei lo sapeva. Poteva avvertire il loro disprezzo, un fastidio nella sua mente simile a un sassolino nello stivale. Un paio di Sith ammantati di scuro, membri della delegazione dellImpero su Alderaan, sedevano su una panca di pietra allineata alla parete di fronte ad Aryn e Syo. Quindici metri di pavimento di marmo lucido, le due file di statue alderaaniane e il baratro di due filosofie in competizione separavano Jedi e Sith. A differenza di Aryn, loro non apparivano agitati. Sembravano chiusi in se stessi. Entrambi erano sporti in avanti, con gli avambracci posati sulle ginocchia e gli occhi su Aryn e Syo come se potessero scattare in piedi in qualsiasi momento. Aryn percepiva la loro derisione nei riguardi della sua mancanza di autocontrollo, riusciva a vederla nel labbro arricciato delluomo. Allontan gli occhi dai Sith e tent di occupare la mente leggendo i nomi incisi sui piedistalli delle statue (Keers Dorana, Velben Orr e altri che non aveva mai sentito), ma la presenza dei Sith premeva sulla sua sensibilit alla Forza. Aveva la sensazione di essere sottacqua, con la pressione che le spingeva contro il petto. Continuava ad attendere che le orecchie le scoppiassero e la liberassero in un lampo di dolore. Ma questo non accadde e gli occhi continuarono a tornarle sulla coppia di Sith. La donna, con la corporatura minuta persa nelle informi vesti blu scuro, la guardava di traverso da occhi stretti e chiari. I lunghi capelli scuri, legati in una coda alta, le pendevano come un cappio dalla testa. Luomo dal fisico longilineo che le sedeva al fianco aveva la stessa pelle giallastra della donna, gli stessi occhi chiari, lo stesso sguardo. Aryn suppose che fossero fratelli. I capelli e la lunga barba scura di lui, intrecciata e biforcata in due punte, non riuscivano a nascondere un volto talmente solcato da cicatrici e butterature da ricordare ad Aryn il terreno dopo una scarica di artiglieria. Gli occhi le caddero sullimpugnatura sottile della spada laser delluomo e su quella voluminosa e squadrata di quella della donna.

INGANNO

23

Immagin che i loro genitori avessero notato la predisposizione alla Forza dei due fratelli quando erano giovani e li avessero spediti a Dromund Kaas per lindottrinamento. Sapeva che era ci che facevano con gli individui sensibili alla Forza nellImpero. Se era vero, i Sith seduti di fronte a lei non avevano davvero ceduto al Lato Oscuro; non avevano mai avuto loccasione di diventare qualcosaltro. Si domand come sarebbe stata se fosse nata nellImpero. Si sarebbe addestrata a Dromund Kaas e la sua empatia messa al servizio di dolore e tortura? Non compatirli, disse Syo in Bocce come se le leggesse nel pensiero. Il Bocce suonava impacciato sulle sue labbra. O dubitare di te stessa. La sua perspicacia la sorprese solo leggermente. La conosceva bene. Chi lempatico, adesso?, rispose nella stessa lingua. Hanno scelto il loro sentiero. Come tutti noi. Lo so. Scosse la testa per quel potenziale sprecato e gli occhi di entrambi i Sith seguirono il suo movimento con lo sguardo attento e concentrato di due predatori che seguano una preda. LAccademia di Dromund Kaas li aveva trasformati in cacciatori, e cos vedevano luniverso attraverso gli occhi di un cacciatore. Forse questo spiegava la guerra nel suo microcosmo. Ma non serviva a spiegare la proposta di pace. E forse era per questo che Aryn si sentiva cos a disagio. Lofferta di negoziare la fine della guerra era giunta come un fulmine a ciel sereno dallImperatore Sith, non richiesta e inattesa, dando una scossa al governo della Repubblica. LImpero e la Repubblica avevano acconsentito a un incontro su Alderaan, teatro di una precedente vittoria della Repubblica nella guerra, con un numero e una composizione delle due delegazioni ridotti e soggetti a severe limitazioni. Con sua sorpresa, Aryn era stata fra i Jedi selezionati, pur essendo messa perennemente di guardia allesterno della stanza dei negoziati.

24

STAR WARS: THE OLD REPUBLIC

Questa selezione un onore per te, le aveva detto il Maestro Zallow prima che prendesse la nave per Alderaan, e sapeva che era vero, eppure si era sentita inquieta sin da quando aveva lasciato Coruscant. Si sentiva ancora pi turbata su Alderaan. Non perch avesse gi combattuto su Alderaan. Era... qualcosaltro. Sto bene, disse a Syo, sperando che dirlo avrebbe avuto effetto anche sulla realt dei fatti. Mancanza di sonno, forse. Tranquilla, disse lui. Andr tutto bene. Lei annu, sforzandosi di credere a quelle parole. Chiuse gli occhi, escludendo i Sith, e torn agli insegnamenti del Maestro Zallow. Percep la Forza dentro e intorno a s, una matrice di linee luminose create dallintersezione di tutte le creature viventi. Come sempre, la linea del Maestro Zallow riluceva brillante come una stella guida nel suo spazio interiore. Le mancava, e le mancavano la sua presenza tranquilla, la sua saggezza. Concentrandosi dentro di s, scelse un punto nella sua mente, lo trasform in un buco e lasci che la sua inquietudine vi defluisse. La calma scese su di lei. Quando apr gli occhi, li fiss sul Sith. Qualcosa nella sua espressione, uno sguardo dintesa negli occhi, seminascosto da un ghigno di scherno, turb Aryn, ma lei mantenne unespressione neutrale e sostenne lo sguardo, immobile come una statua. Ti vedo, disse il Sith dallaltra parte della stanza. E io vedo te, rispose lei, la voce ferma.

Potrebbero piacerti anche