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Formulario - Riassunto

gioved 5 aprile 2012 19:46

In ordine di come appaiono nelle slide di Leoni.

Deformazione: [adimensionale] con coefficiente di dilatazione termica dato.

Deformazione lineare: :

Deformazione volumica: (per materiali isotropi)

Legge di Hooke:

Direzioni e Piani cristallografici:

Molte propriet dei materiali sono direzionali (ad esempio lespansione termica, le propriet meccaniche) e molti processi sono legati a determinati piani e direzioni cristallografiche allinterno del materiale.

Direzioni e piani vengono individuati mediante una terna di numeri detti Indici di Miller. Non ci sono virgole tra i numeri degli indici. I valori negativi vengono indicati con una sbarretta sopra al numero. Es: Le direzioni si marcano con le parentesi quadre: [hkl] Le famiglie di direzioni con <hkl> I piani si marcano con le parentesi tonde: (hkl) Le famiglie di piani con {hkl}

Identificazione di una direzione:


Prendere la differenza tra le coordinate della punta e quelle della coda del vettore direzione (DATO). Le coordinate sono tutte relative ai parametri di cella a,b,c e quindi variano tra 0 ed 1. Normalizzare gli indici moltiplicando per il loro minimo comune multiplo (mcm)

Coda in [000], punta in Differenza: 1/2-0, 0-0, 1-0 Indice:

Famiglie di direzioni: SC sono l'insieme delle permutazioni (con cambio di segno) degli indici di una data direzione. Es: data la direzione [100], la famiglia <100> corrisponde a:

Identificazione di un piano:
Se il piano interseca l'origine, prenderne uno equivalente o traslare l'origine. Controllare dove il piano interseca gli assi cartesiani di riferimento (x,y,z) e prenderne il reciproco. Normalizzare gli indici ottenuti. Famiglie di piani: sono l'insieme delle traslazioni di un piano, ovvero tutti i piani equivalenti a quello dato.
Altri esempi:

Il piano interseca alle coordinate (1,1,1), i reciproci sono gli stesso. Il piano (111).

Packing Factor PF:


Il PF il fattore di impaccamento di una struttura, in particolare viene calcolato come: V_a/(V_C ) do e c sono rispettivamente il volume occupato dagli atomi e il volume complessivo della cella.

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Caratteristiche delle celle BCC ed FCC:


BCC Le celle BCC contengono complessivamente 2 atomi cadauna 1 atomo al centro di atomo per ognuno degli 8 vertici = 1 atomo Gli atomi si toccano lungo la diagonale principale del cubo Vale i rapporto con r raggio atomico e a parametro di cella
(lato del cubo) Packing Factor PF: 68% FCC Le celle FCC contengono complessivamente 4 atomi cadauna atomo per ognuna delle 6 facce = 3 atomi 8 spicchi da di atomo = 1 atomo Gli atomi si toccano lungo la diagonale della faccia del cubo Vale il rapporto con r raggio atomico e a parametro di cella (lato del cubo) Packing Factor PF: 74%

La legge di Bragg:
Se in un'analisi di diffrattometria viene rispettata la legge di Bragg, dallo spettro risulteranno dei picchi corrispondenti a determinati piani cristallografici.

In particolare dal grafico dello spettro possiamo estrapolare , e (noto ) ricavare la distanza interplanare della struttura analizzata. Facendo il rapporto tra il seno di due angoli successivi infine possibile ricavare il rapporto presente tra i piani e ricavare quindi gli indici di Miller corrispondenti. Utilizzando poi la tabella si deduce la struttura del reticolo.

Il parametro di cella si pu infine ricavare dalla formula

Densit delle dislocazioni:


con L lunghezza della dislocazione e V volume su cui distribuita la dislocazione.

Numero e densit delle vacanze:


Calcoliamo il numero di atomi per sar 2 o 4 rispettivamente per le celle BCC o FCC:

Dato che il numero di vacanze segue una legge di tipo Arrhenius, avremo:

La densit di vacanze sar quindi:

E quindi la frazione di vacanze (di quanto differisce il numero di atomi nella cella rispetto a quanto dovrebbero essercene): Frazione di vacanze riferito al volume:

Con n numero di atomi per cella nella cella di base.

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Diffusione:
La diffusione segue un andamento di tipo Arrhenius: un processo attivato dalla temperatura (energia necessaria per vincere l' ) Con: Q: energia di attivazione R: costante dei gas (!attenzione alle u.d.m.) T: temperaruta in K : concentrazione alla superficie. Linearizzazione della funzione di diffusione: Es: Questa equazione pi facile da gestire e ci fa notare come ci sia un andamento di tipo lineare che ci permette di trovare il gradiente di concentrazione interpolando la funzione ottenuta.

Il gradiente di concentrazione:
Il gradiente di concentrazione ci indica quanto "forte" la diffusione. Viene introdotto il fattore distanza cos da poter conoscere la concentrazione dell'elemento che diffonde nel nei vari punti del materiale.

Prima legge di Fick:


La prima legge di Fick indica il flusso di atomi che diffondono riferito all'unit di superfice -> Ci dice quanti atomi per unit di tempo passano per un area unitaria. Con : distanza dalla sorgente gradiente di concentrazione D coefficiente di diffusione. Tabella dei primi valori della :

Seconda legge di Fick:


Nella seconda legge di Fick viene introdotto il tempo per valutare la diffusione di A in B.

con C la concentrazione a profondit x.

Dove:

concentrazione iniziale al di fuori del campione concentrazione alla profondit x concentrazione all'inizio della diffusione

Nel caso in cui conosciamo C (=

dal grafico affianco possiamo ricavare K e poi D o t:

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