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La sfida della regolamentazione del potenziale produttivo viticolo: quale futuro per i diritti di impianto?

Il 19 marzo si tenuto, presso il Parlamento europeo, su iniziativa degli europarlamentari del Partito Popolare Europeo Michel Dantin e Astrid Lulling, un incontro sul futuro dei diritti di impianto delle viti. Il contesto risale al 19 dicembre 2007, quando i ministri dellagricoltura europei, dopo intense negoziazioni, concordarono sulla riforma dellorganizzazione del mercato comune del vino. Allora, nonostante lopposizione ed i grandi sforzi dei viticoltori e nonostante lopposizione del Parlamento europeo, leliminazione del sistema dei diritti di impianto proposto dalla Commissione europea venne adottato come pacchetto finale con un programma che, a partire dal 1 gennaio 2019 prevedeva la possibilit per chiunque, di piantare vigne senza limitazioni, in tutto il territorio dellUnione europea. Erano e sono previsti due gradini: dal 1 gennaio 2016, la liberalizzazione dei diritti di impianto dei vigneti a livello europeo e fino al 31 dicembre 2018 la possibilit per ogni Stato membro di prolungare lattuale sistema a livello nazionale. A dare il benvenuto allincontro, lonorevole Paolo De Castro, Presidente della Commissione agricoltura e sviluppo rurale presso il Parlamento europeo il quale ha ricordato come il Parlamento Europeo si fosse gi espresso a larga maggioranza per il mantenimento dei diritti di impianto. Hanno preso poi la parola i ministri dellagricoltura presenti, alcuni parlamentari nazionali ed europei e infine Alexandra Catalao, membro del gabinetto del Commissario Ciolos. intervenuto per primo Bruno Le Maire, Ministro francese dell'agricoltura, il quale ha sostenuto con forza il mantenimento dei diritti di impianto dei vigneti affermando che la viticoltura rappresenta oggi uno dei settori europei che funziona al meglio, esprime la qualit dei prodotti e crea ricchezza. La viticoltura europea, ha continuato, rappresenta 20 miliardi di esportazioni annuali in tutto il mondo, e questo deriva dalla particolarit dei prodotti vitivinicoli europei. Le Maire ha quindi ribadito che la Francia si impegner per raggiungere una maggioranza qualificata in seno al Consiglio a favore del mantenimento dei diritti dimpianto. A prendere la parola la signora Ilse Aigner, Ministro tedesco dell'agricoltura, la quale ha ribadito limportanza della tematica in oggetto, concordando con quanto detto dal collega francese. Anche la Germania ha una buona tradizione vitivinicola, importante mantenere le specificit regionali e culturali ed evitare una produzione massiccia a scapito della qualit del prodotto.

Anche il Ministro italiano, Mario Catania, ha insistito sullimportanza della viticultura europea, che un modello in termini di qualit, tradizione e cultura, tale da renderla unica al mondo. La liberalizzazione dei diritti dimpianto minerebbe questa eredit. LItalia quindi in prima linea per far rivedere la decisione presa dal Consiglio nel 2007. Infine, anche gli altri Ministri presenti (Lussemburgo, Austria) si sono espressi a favore del mantenimento dei diritti di impianto. In seguito, a esprimere la loro opinione alcuni parlamentari presenti (Ungheria, Germania, Spagna, Bulgaria) i quali hanno confermato la posizione dei ministri, ricordando che la liberalizzazione dei diritti dimpianto causerebbe una sovrapproduzione e quindi una perdita in termini di qualit ed inoltre, molte piccole aziende non sarebbero pi in grado di competere con quelle di dimensioni pi grandi. I diritti di impianto non sono mai stati un freno per i nuovi operatori, quindi necessario mantenerli. La parlamentare europea Anthea McIntyre (Regno Unito) stata lunica presente ad esprimersi a favore della liberalizzazione. Alexandra Catalao, membro del gabinetto del Commissario Ciolos, ha comunicato che la Commissione terr conto degli studi e delle posizioni degli esperti durante i lavori del gruppo di alto livello sul settore del vino. La costituzione di questultimo stata annunciata dal Commissario Ciolos il 19 gennaio 2012, in particolare per trattare della questione dei diritti dimpianto. Saranno organizzati vari incontri, la prima riunione si terr il 19 aprile, e ve ne saranno altre tre fino alla fine dellanno. Sono previste quindi entro la fine dellanno le conclusioni del gruppo. Lon. Dantin ha concluso lincontro affermando che, dopo questa serata e con i diversi scambi di opinione, il sostegno al sistema dei diritti dimpianto, potr essere consolidato. Attualmente sono 15 gli Stati membri dellUE favorevoli a mantenere i diritti di impianto dei vigneti (Francia, Germania, Italia, Cipro, Lussemburgo, Ungheria, Austria, Portogallo, Romania, Spagna, Grecia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia e Bulgaria), e rappresentano il 98% della produzione vitivinicola europea. importante convincere Belgio e Polonia per ottenere la maggioranza in Consiglio.

Elena Mengon

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