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NODO URBANO DI TORINO POTENZIAMENTO LINEA TORINO BUSSOLENO E CINTURA MERCI

PROTEZIONE VIE DI ESODO ED IMPIANTI SECURITY - RELAZIONE TECNICA

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INDICE
IMPIANTO ANTINTRUSIONE E CONTROLLO ACCESSI
1) PREMESSA 2) NORME 3) SISTEMI DI RIVELAZIONE 4) CARATTERISTICHE DEL SISTEMA

SISTEMA RIVELAZIONE INCENDI


1) PREMESSA 2) NORME 3) COMPONENTI DEL SISTEMA 4) CARATTERISTICHE 5) DOTAZIONI PORTATILI ANTINCENDIO

IMPIANTI DI PRESSURIZZAZIONE DELLE VIE DI FUGA


1) PREMESSA 2) IMPIANTI DI PRESSSURIZZAZIONE 3) IMPIANTI DI ALIMENTAZIONE E SUPERVISIONE 4) IMPIANTI SECURITY 5) CONTROLLO ACCESSI 6) TELEVISIONE A CIRCUITO CHIUSO 7) RIVELAZIONE INCENDI 8) ILLUMINAZIONE DI EMERGENZA 9) DIFFUSIONE SONORA

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IMPIANTO ANTINTRUSIONE E CONTROLLO ACCESSI

1) PREMESSA

Il presente capitolo si propone di illustrare le principali caratteristiche degli impianti preposti alla protezione dei fabbricati di servizio, delle centrali di pompaggio situate nei piazzali di emergenza, dei by pass, delle finestre e delle uscite di sicurezza delle gallerie contro le intrusioni e, in genere, contro tutte le azioni criminose a queste collegate.

2) NORME DI RIFERIMENTO

Nello sviluppo del progetto verranno seguite le prescrizioni e le raccomandazioni contenute nella legislazione e nella letteratura tecnica vigente, ed in particolare le: Norme CEI 79-2 Impianti antieffrazione, Norme antintrusione, particolari antifurto per e le

antiaggressione. apparecchiature; Norme CEI 79-3 Impianti

antieffrazione,

antintrusione,

antifurto

antiaggressione. Norme particolari per gli impianti antieffrazione e antintrusione;

Norme CEI 103-6

Protezione delle linee di telecomunicazione dagli effetti dell'induzione elettromagnetica provocata dalle linee elettriche vicine in caso di guasto.

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3) SISTEMA RIVELAZIONE INTRUSIONE

Il sistema di rivelazione intrusione sar costituito: dai rivelatori volumetrici a microonde; dai contatti magnetici; dagli elementi di indirizzamento (moduli I/O); dai concentratori; dai terminali con display e tastiera; dagli alimentatori periferici; dalle linee di collegamento tra i rivelatori volumetrici e i contatti magnetici ed i moduli I/O o i terminali con display e tastiera; dai bus di collegamento dei concentratori, dei moduli I/O, degli alimentatori periferici e dei terminali con display e tastiera; dalle linee di alimentazione dei moduli I/O;

4) CARATTERISTICHE DEL SISTEMA

Il sistema sar gestito dai concentratori, con tecnologia a microprocessore, collegati, mediante un bus di comunicazione, con i moduli I/O, con gli alimentatori periferici e con i terminali display/tastiera. I moduli di I/O saranno, a loro volta, collegati con i rivelatori volumetrici. I contatti magnetici in campo saranno, salvo qualche eccezione, collegati ai terminali con lettore di badge a strisciamento, display e tastiera. I concentratori saranno inoltre collegati tra di loro ed al server del sistema di supervisione centrale (del quale non data descrizione in questa relazione) da una rete LAN.

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I concentratori renderanno disponibili per la trasmissione al sistema di supervisione le seguenti informazioni: presenza rete; livello di batteria (carica o scarica); memoria allarme intrusione generale; allarme guasto (corto circuito, taglio, mancanza rete, ecc.); preallarme ottico acustico generale; allarme collegamento del concentratore; allarme per zona/sensore; stato di abilitazione / disabilitazione sensori e rivelatori; inclusione/esclusione per zona di sensori o rivelatori; memoria eventi. Il sistema di controllo accessi sar in grado di controllare uno o pi varchi. Tutti i concentratori, per mezzo di interfacce, saranno in grado di connettersi tra loro per realizzare una rete integrata. Laccesso avviene tramite tessere di prossimit e lettori posti allesterno dei locali. Le unit di controllo accessi sono connesse al PC tramite Controller per la gestione di terminali.

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SISTEMA DI RIVELAZIONE INCENDI

1) PREMESSA

Di seguito vengono descritte le caratteristiche principali

dei sistemi di rivelazione

incendi a protezione dei fabbricati di servizio, delle centrali di pompaggio situate nei piazzali di emergenza, dei by pass, delle finestre e delle uscite di sicurezza delle gallerie. Sono anche richiamate in questa relazione le norme di riferimento attinenti al sistema in oggetto.

2) NORME DI RIFERIMENTO

Nello sviluppo del progetto terr conto delle seguenti norme: UNI 9795 UNI EN 54-1 introduzione UNI EN 54-2 UNI EN 54-4 UNI EN 54-5 UNI EN 54-6 elemento statico Sistemi di rivelazione e di segnalazione dincendio Sistemi di rivelazione e di segnalazione dincendio Componenti dei sistemi di rivelazione automatica Componenti dei sistemi di rivelazione automatica centrale di controllo e segnalazione apparecchiatura di alimentazione dincendio rivelatori di calore rivelatori puntiformi con un elemento statico dincendio rivelatori di calore rivelatori velocimetrici di tipo puntiforme senza Sistemi fissi automatici di rivelazione e di segnalazione Sistemi di rivelazione e di segnalazione dincendio

manuale e di allarme incendio

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UNI EN 54-7

Componenti dei sistemi di rivelazione automatica

dincendio rivelatori puntiformi di fumo rivelatori funzionanti secondo il principio della diffusione della luce della trasmissione della luce o della ionizza zione UNI EN 54-8 UNI EN 54-9 CEI 20-36 CEI 64-8 Componenti dei sistemi di rivelazione automatica Componenti dei sistemi di rivelazione automatica Prova di resistenza al fuoco dei cavi elettrici Impianti elettrici utilizzatori dincendio rivelatori di calore a soglia di temperatura elevata dincendio prove di sensibilit su focolari tipo

D.M.Int. 11 gennaio 1988 Norme di prevenzione incendi nelle metropolitane

3) COMPONENTI DEL SISTEMA DI RIVELAZIONE INCENDI

Il sistema di rivelazione incendi sar costituito: dai rivelatori puntiformi ottici di fumo di tipo analogico indirizzato; dalle camere di analisi per condotte con rivelatore ottico; dai ripetitori ottici; dalle sonde antiallagamento; dai pulsanti manuali di allarme incendio; dai pannelli ottico/acustici di allarme; dai moduli di monitoraggio; dai moduli di comando; dai moduli di isolamento; dalla centrale di controllo e segnalazione; dagli alimentatori; dalle linee di rivelazione a loop; dalla linea di alimentazione della centrale di controllo e segnalazione.

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4) CARATTERISTICHE, FUNZIONI E DISTRIBUZIONE DEI COMPONENTI

4.1 Centrale di controllo e segnalazione

Limpianto sar gestito da una centrale di controllo e segnalazione analogica, conforme alla norma UNI EN 54-2, di tipo modulare, con loop ad indirizzamento individuale dei sensori e dei moduli. La struttura hardware della centrale sar costituita da pi schede collegate tra di loro da un bus interno. La centrale potr contenere le schede per cinque loop. Sui loop, sui quali anche presente lalimentazione, saranno collegati i rivelatori di incendio, i pulsanti manuali, i moduli di monitoraggio, i moduli di comando ed i moduli di isolamento di linea. Il loop potr essere suddiviso in tronchi mediante moduli di isolamento guasto che, in caso di corto circuito, determineranno la separazione automatica del tratto interessato. Quanto sopra consentir il funzionamento degli altri rivelatori e determiner linvio alla centrale di una segnalazione di guasto che verr visualizzata su display ed attiver il rel di guasto. I rivelatori non interessati dal guasto continueranno ad essere interrogati dalla centrale alternativamente dai due estremi del loop. In caso di allarme la centrale: segnaler sul display LCD il/i sensori allarmati, visualizzando il gruppo di appartenenza e la descrizione in chiaro della zona interessata, stamper levento sulla stampante (se prevista), attiver, se previste tramite combinatore telefonico, le chiamate telefoniche o radio, attiver i moduli predisposti, per lattivazione di dispositivi in campo (targhe ottico/acustiche, sirene, teleruttori per ventilatori, ecc.).

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La centrale inoltre riveler e segnaler sul display: i guasti sulle linee di rivelazione ( corto, circuito aperto, rimozione di un rivelatore), i rivelatori che necessitano di manutenzione, la mancanza di alimentazione di rete, lanomalia della batterie tampone, la dispersione verso terra, i guasti interni della CPU.

4.2 Rivelatori puntiformi ottici di fumo

I rivelatori puntiformi analogici saranno ad indirizzamento con dip-switch, con rivelazione della polvere depositata sull'elemento sensibile e/o del suo degrado. Il rivelatore contiene al suo interno un sensore ottico di fumo ad effetto Tyndall. In caso di presenza di fumo, provveder ad attivare il led rosso di allarme, ed invier l'allarme alla centrale. Inoltre attiver, sui rivelatori programmati, l'uscita in corrente sullo zoccolo per attivare un eventuale ripetitore ottico. Se la concentrazione di fumo dovesse raggiungere la soglia di allarme, verr rilasciato un allarme. Il rivelatore idoneo a rivelare i fuochi di prova tipo TF1, 2, 4, 5, 6. I criteri di installazione, il numero e la posizione dei rivelatori ottici sono rispondenti alla norma UNI 9795. I rivelatori saranno conformi alla norma UNI EN 54. I rivelatori ottici saranno installati in tutti gli ambienti sorvegliati. Negli ambienti in cui sono previsti impianti di estinzione incendi e gas, indipendentemente dalle dimensioni degli ambienti stessi, sono previsti almeno due rivelatori. La procedura di spegnimento automatico sar avviata solo in caso di intervento contemporaneo di due rivelatori installati.

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4.3 Pulsanti manuali di allarme

I pulsanti manuali di allarme saranno ad indirizzamento e saranno collegati sul loop dei rivelatori. I pulsanti manuali di allarme incendio saranno installati in prossimit delle vie di accesso, delle uscite di emergenza ed allinterno delle aree protette in conformit alle prescrizioni delle norme UNI 9795 e comunque saranno raggiungibili con un percorso non superiore a 40 m . I pulsanti saranno installati ad unaltezza compresa tra 1 e 1,4 m e saranno azionabili mediante la pressione su un vetrino frontale a frattura prestabilita. Sul vetrino sar applicata unetichetta di protezione in materiale plastico, con la chiara indicazione serigrafata della modalit di azionamento. Ogni pulsante sar inoltre equipaggiato con un indicatore a led di colore rosso posto in posizione visibile. Il led sar attivato automaticamente allazionamento del pulsante.

5)

DOTAZIONI PORTATILI ANTINCENDIO

Tutti i fabbricati di servizio saranno dotati di estintori portatili e carrellati del tipo a gas ed a polvere polivalente.

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IMPIANTI DI PRESSURIZZAZIONE DELLE VIE DI FUGA

1)

PREMESSA

Si descrivono qui le dotazioni di sicurezza a servizio dei by pass sicuri delle finestre e delle uscite di sicurezza presenti nelle gallerie. Allinterno della galleria del Musin/Gravio (Km 21+700 al Km 43+240), ogni 250 mt vengono predisposti dei by pass a sviluppo trasversale di collegamento fra le due canne della galleria, da utilizzare quali vie di fuga per i passeggeri, in caso di incendio od incidente in una delle due canne. Inoltre sempre allinterno di questa galleria saranno realizzate tre finestre di sicurezza ( Rivera Km 27+827.15, Caprie Km 34+551.53, Grangetta Km 39+282,25) che verrano utilizzate come vie di fuga e/o come accesso dei soccorritori e dei relativi mezzi ( VVF, ambulanze e quanto altro). Per le prime due gallerie che si estendono la prima dal Km 1+057 al Km 4+940 e la seconda dal Km 9+290 al Km 12+120 e per il primo tratto in artificiale, che si estende dal Km 20+870 al Km 21+700 della galleria del Musin/Gravio sar realizzato un sistema di uscite di sicurezza ognuna delle quali sar costituita da una prima zona filtro in adiacenza alle canne delle gallerie composta da muri e porte resistenti al fuoco, da idoneo impianto di pressurizza zione e da scale verticali che diretto da entrambe le canne della galleria verso lesterno. Inoltre sar previsto un impianto di ventilazione longitudinale della galleria carrabile a servizio delle finestre di sicurezza della galleria Musin/Gravio. consentiranno lesodo

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In corrispondenza delle porte antincendio, lato galleria ferroviaria, dovranno essere previste della barriere frangi pressione per limitare lazione aerodinamica sulle porte, provocato dal passaggio dei convogli durante il normale esercizio ferroviario.

2)

IMPIANTO DI PRESSURIZZAZIONE/RICAMBIO ARIA

La funzionalit dellimpianto quella di garantire una sovrapressione, rispetto alla galleria in cui presente il treno incidentato, degli ambienti da proteggere anche con le porte di comunicazione aperte. Limpianto dovr inoltre assicurare il ricambio di aria per consentire la respirabilit dei presenti e rinfrescare lambiente al fine di mantenere la temperatura su valori accettabili. Mediante un sistema di canali, setti e serrande comandate in automatico (con possibilit di comando manuale dal posto) laria sar prelevata dalla galleria sicura (non interessata dallevento incidentale) e immessa mediante appositi ventilatori negli ambienti del luogo sicuro. In tal modo si far si che in condizioni di emergenza non si abbia propagazione di fumi dalla canna in cui si trova il treno incidentato verso laltra canna. La sovrappressione dovr comunque consentire una agevole apertura delle porte di collegamento con le gallerie. Il ricambio di aria sar garantito a porte chiuse mediante bocchette che mettono in comunicazione gli ambienti del luogo sicuro con la galleria non interessata dallincidente creando cos una circolazione di aria.

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Il dimensionamento dei canali e dei ventilatori dovr essere tale da consentire quindi linstaurarsi della sovrapressione necessaria ad impedire lingresso dei fumi. La sovrapressione sar a due livelli che saranno distinti da: Assenza/Presenza di persone, porte chiuse Presenza di persone, porte aperte

I livelli di pressione dovranno consentire lapertura delle porte in accordo alla massima spinta sostenibile da una persona prevista dalle normative vigenti impedendo lafflusso dei fumi. Le velocit di aspirazione dalla canna e di immissione negli ambienti da proteggere saranno compatibili con la presenza delle persone. Allinterno della galleria del Musin/Gravio, saranno realizzati due locali tecnologici a servizio degli impianti di segnalamento, tali locali saranno a sviluppo trasversale e saranno dotati di porte che li metteranno in comunicazione su ogni lato con le due canne della galleria ferroviaria, quindi al fine di scongiurare, in caso di incendio e con entrambe le porte aperte, la possibilit di passaggio di fumo da una parte allaltra, le due porte saranno dotate di interblocco sul dispositivo di apertura. Funzionalmente gli impianti dovranno poter realizzare ciclicamente in automatico le seguenti fasi dopo lattivazione della procedura di emergenza in seguito ad allarme: Istante t0 (caratterizzato dallallarme in corso e dallassenza di folla nel rifugio): Identificazione della canna oggetto dellincidente (segnalazione interna ed esterna); Identificazione rifugi interessati dallevacuazione possibile (segnalazione interna ed esterna); Acquisizione e trasmissione remota dati rifugi (stato porte, presenza fumi, autodiagnosi impianti, p rispetto alle canne)

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Istante t1 (caratterizzato dalla presenza della folla nel rifugio): Collegamento diretto Posto Centralizzato (attiva zione di tutti gli impianti di sicurezza locali); Istante t2 (caratterizza to dallassenza della folla nel rifugio in quanto esodata nellaltra canna): Acquisizione e trasmissione remota dati rifugio (stato porte, presenza fumi,

autodiagnosi impianti, p rispetto alle canne) La logica di funzionamento automatica sar comandata da sistema programmabile a distanza, in sicurezza completamente ridondata.

Limpianto meccanico che realizza le fasi sopra descritte sar formato funzionalmente da: unit di ventilazione distinte in funzione della sovrapressione; bocchette di aspirazione e di immissione; condotti e plenum; serrande sui condotti di emissione/immissione dalle canne; sistema di compartimentazione dei condotti e dei plenum resistente al fuoco e comunque non inferiore alle strutture che li contengono; sensori di pressione relativa, differenziale; sensori apertura/chiusura delle porte; sensori di fumo; quadro elettrico e comando impianti di pressurizzazione; consolle comando e controllo impianti (da abilitare in remoto e/o tramite chiavi); elettroserrature;

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3) IMPIANTO DI ALIMENTAZIONE E SUPERVISIONE

Gli impianti saranno alimentati elettricamente con sistema trifase e neutro 400 V 50 Hz. Lassorbimento elettrico totale si pu stimare approssimativamente in 50 kW per ciascun luogo sicuro. Lalimentazione sar duplice proveniente dalle due canne con scambio automatico. I carichi saranno rifasati. Gli impianti si compongono di: quadro elettrico alimentazione impianti di sicurezza di rifugio; gruppo di continuit assoluta a servizio degli impianti di gestione, telecontrollo, diagnostica, teletrasmissione quadro di gestione locale impianti di sicurezza di rifugio; unit di instradamento segnali sulle due reti in fibra ottica poste nelle due canne;

La supervisione degli impianti installati in ciascun rifugio spetta ad una unit programmabile e in telecontrollo da posto remoto (posto agli imbocchi delle gallerie) con ripetizione prioritaria delle funzioni di comando, controllo e diagnostica ad un Posto Centralizzato, in stretto contatto con la gestione dellesercizio ferroviario.

4)

IMPIANTI DI SECURITY

Rilevazione accessi (ai fini dellemergenza) Il rifugio sar dotato di impianto di rilevazione degli accessi costituito da:

sensori volumetrici; sensori perimetrali (contatti sulle porte); centrale di gestione.

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5) CONTROLLO ACCESSI (AI FINI DELLA MANUTENZIONE)

Esternamente ed internamente alle porte saranno posizionati lettori di badge con funzione di controllo accessi e sblocco delle elettroserrature. Limpianto costituito da: lettori di badge; centrale di gestione; elettroserrature;

6) TELEVISIONE A CIRCUITO CHIUSO

Per valutare visivamente lo stato del rifugio prima, durante e dopo lemergenza saranno installate internamente due telecamere fisse puntate sulle porte. Limpianto costituito da: telecamere centrale di gestione;

7) RIVELAZIONE INCENDI

Nel rifugio saranno installati rivelatori ottici e una sonda di temperatura. Limpianto costituito da: sensori ottici di fumo indirizzati; sonda analogica di temperatura; centrale di gestione.

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8)

IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE DI EMERGENZA

Il rifugio sar dotato di illuminazione normale con intervento di sicurezza a mezzo di batterie in tampone; Limpianto costituito da: plafoniere IP65 autoalimentate con batterie in tampone.

9)

IMPIANTO DI DIFFUSIONE SONORA/VIVA VOCE

Oltre che nelle gallerie ferroviarie dovr essere riportata la diffusione sonora anche allinterno dei rifugi nonch una postazione telefonica a vi va/voce in corrispondenza di ciascun collegamento, in modo tale da permette le comunicazioni con il Posto Centralizzato della tratta e consente la diffusione di indicazioni ai viaggiatori.

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