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SUOLOSOTTOSUOLO _freksisnaEonarccecn Gescngingerng Torino, 27-28-2930 Settembre 1989 Relazione Generale / General Report Sessione I / Session I Ambiente ¢ Territorio Environment and Land La figura del geoingegnere di fronte ai problemi dell’ambiente e del territorio LUNARDI P. Presidente Societa Italiana di Geoingegneria - Italia Estratto da / Reprinted from Atti del Congresso / Congress Proceedings - Vol. 3 Stampa: Litografia Geda - Via Villa Glori 6 - Torino SUOLOSOTTOSUOLO Seats aemarones geomaegere Torino, 27:26-26-00 Seltembre 1989 Relazione Generale / General Report Sessione I / Session J Ambiente e territorio Environment and Land La figura del geoingegnere di fronte ai problemi dell’ambiente e del territorio P. LUNARDI Presidente Societa Italiana di Geoingegneria - Italia Presidente, Signore e Signori, credo che l’Associazione Mineraria Subalpi- na organizzando un congresso dedicato per la pri- ma volta alla Geoingegneria, non avrebbe potu- to onorare in maniera migliore i propri 25 anni di vita e di attiv Il termine «geoingegneria» non & nuovo ed in passato é stato utilizzato, anche se non molto frequentemente, per indicare un ambito non me- glio identificato entro il quale si dibattono argo- menti comuni alla geologia ed all’ingegneria. La Geoingegneria oggi, in un mondo dove sono in continuo fermento ed evoluzione le tematiche re- lative alla difesa ed alla conservazione del suolo, alla gestione delle risorse naturali e minerali, al- Putilizzo del territorio per i piti svariati insedia- ‘menti ecc., non pud essere guardata e considera ta semplicemente come «ambito», ma & tempo che acquisisca una propria fisionomia come realt’ professionale a cui geologi, geotecnici, ingegneri possano fare riferimetno per il futuro. A questo proposito ritengo che la nostra par- tecipazione a questo Congresso potra considerarsi realmente costruttiva se si riuscira ad attribuire una identita definitiva alla Geoingegneria che, co- me realta professionale, non ha bisogno di cer- carsi uno spazio tra quelle esistenti (mi riferisco alla geologia, all’ingegneria ed alla sedicente geo- tecnica) perché nella pratica gid lo possiede es- sendosi manifestata in passato ogni qual volta si ¢ trattato di risolvere problemi complessi di in- gegneria, richiedenti competenze interdisciplina- ri e capacita di sintesi. In altre parole si pud inquadrare la Geoinge- gneria come una «maniera» pi completa ¢ pit attuale di affrontare ¢ risolvere i problemi com- plessi connessi alla evoluzione ed all’ utilizzo del- la crosta terrestre intesa come suolo € sottosuo- lo, coordinando ed armonizzando ingredienti ¢ strumenti forniti dalla geologia, dalla geotecnica € dall’ingegneria, I problemi della crosta terrestre sono essen- zialmente problemi di equilibrio: — gli equilibri profondi, legati per lo pitt al- le vicende tettoniche che, attraverso le diverse ma- nifestazioni di vulcanesimo, terremoti, bradisismi ece. angustiano il nostro pianeta e che vedono V'uomo, geologo o ingegnere che sia, impotente di fronte alla loro evoluzione e costretto a limi tare la propria azione ad una semplice attivita di ricerca finalizzata alla prevenzione, eswlano dal campo della Geoingegneria; — gli equilibri superficiali relativi alla parte pitt corticale della crosta terrestre, dipendenti dal- Pevoluzione morfologica gravitativa aggravata in primo luogo dall’azione degli agenti naturali (ac- qua, ecc.), in secondo Iuogo, dall’azione antro- pica esercitata nell’utilizzo del suolo e del sotto- suolo per gli scopi pitt svariati (viari, energetici, urbanistici, ecc.) sono invece oggetto di Geoin- gegneria. Praticare la Geoingegneria significhera allo- ra affrontare nella maniera pit organica e pill cor- retta il problema dei complessi e delicati equili- bri che caratterizzano i terreni nella loro intera- zione con ’acqua ¢ in quella con le strutture, at- 4177 traverso: 1) la conoscenza degli equilibri naturali pree- sistentis 2) la previsione e valutazione delle conseguen- ze che possono derivare dalla alterazione degli equilibri naturali; 3) Pindividuazione degli strumenti e degli in- terventi necessari a garantire un’evoluzione con- trollata degli equilibri naturali iniziali verso nuo- ve configurazioni; 4) la predisposizione dei sistemi di controllo. La coscienza e ta cultura di questi equilibri po- tra allora definirsi Geoingegneria! Le rotture di pendio per frane di crollo, di sci- volamento, o di colata, lo scavo di opere in sot- terraneo, di trincee a mezza costa, di fondazio- ni, la realizzazione di bacini artificiali, Ia riprofi- latura dei litorali e degli alvei fluviali, la coltiva- zione e Pestrazione di minerali, ecc., eventi na- turali ed interventi dell’uomo che bene 0 male comportano spostamento di masse e di pesi sulla crosta terrestre con conseguente alterazione de- ali equilibri preesistenti appartengono al campo della Geoingegneria. Esaminiamo insieme qualche caso pratico met- tendo in evidenza da un lato gli equilibri che ven- gono messi in gioco dall’altro le competenze che singoli problemi complessi del tipo che esami- neremo possono coinvolgere. Mentre & immediata la risposta in relazione agli equilibri in gioco ed alle competenze neces- sarie per garantirne il rispetto appare pit proble- matico oggigiorno,data la complessita dei proble- mi,individuare la figura professionale pit adatta a gestire progetti complessi del tipo di quelli che citeremo. Facciamo riferimento, per esempio, agli eventi schematizzati nelle figure 1, 2 ¢ 3. La rottura di pendio per frana di colata, sci- volamento ¢ crollo, annovera tra le sue manife- stazioni pitt eclatanti le frane del Vajont e di Val Pola, che, come sappiamo, sono state il prodot- to dell’evoluzione morfologica gravitativa con: zionata da una serie di fattori sia naturali (ac vitd del versante, presenza di falda, azione degli agenti atmosferici) sia antropici. Gili scavi in trincea su versanti, necessari spesso per la realizzazione di infrastrutture di traspor- to, provocano la modificazione degli equilibri na- turali del versante, che se non valutata adeguata- mente a priori puo portare a dissesti anche di ri- levante entita ai quali troppo spesso abbiamo do- vuto assistere (linea F.S. «Direttissima», galle- ria Castiglione Ubertini). Oggetto : rottura di pendio Becumule dfrane Scque deviote Equilibria ico Competenze » [= geciogiene = geotebaiche = ieeslesicne Gestione ee! progetto . Ficurs 1 Gli scavi di gallerie, oggi realizzabili grazie alle nuove tecnologie anche con ridotta copertura in terreni difficili e sotto falda (Stazione «Venezia» e sottopasso tangenziale est a Milano, galleria di Campinas in Brasile ed altre) comportano un’at- tento studio sulla stabilita dello scavo della su- perficie e delle strutture esterne, nonché Pottimiz~ zazione dei sistemi di scavo per minimizzare il disturbo dell’ammasso roccioso e quindi ridurre al minimo la modificazione del campo di tensio- preesistenti. E evidente che ciascuno degli esempi esami- nati richiede la padronanza di tutte o di parte delle Seguenti competenze: geologiche; geotecniche; idrologiche; irauliche; forestali; strutturali; di consolidamento; ambientalistiche. 1178 Oagetto scavi in trincea eu versanti Eaullbei in doce : [= statice aiabale del versante = Statice aeate wale poret si scove competanze : [= gearoare = Geoteeniche [E emsientatstiene one el progetto Ficura 2 Quale é la figura professionale attualmente in possesso della padronanza di queste competenze? Il geologo, il geotecnico, l’ingegnere, non sono in grado di risolvere separatamente problemi com- plessi di questo tipo, che come osservato richie- dono V’intervento di avanzate competenze, ma il problema potra essere risolto da chi tra questi sara in grado, sulla base della propria esperienza e del proprio bagaglio culturale, sintetizzare e media- re i contributi dei diversi esperti, nel rispetto & nell’armonizzazione degli equilibri in gioco. Questo, a mio parere, & compito del geoinge- gnere. Non esiste attualmente nel nostro ordinamento questa figura professionale. Esistono peraltro pro- fessionisti che operano nell’ambito della geolo- ia, della geotecnica e dell’ingegneria che, grazie ad una sensibilita ed un senso pratico acquisito attraverso anni di esperienze nel campo, hanno risolto casi complessi in maniera egregia, inter- pretando istintivamente la figura del geoingegnere nel migliore dei modi. Ma se cid & avvenuto per il passato ¢ se si é accettato che il Geoingegnere fosse frutto di in- terpretazione, oggi, con il risveglio delle complesse tematiche legate all’ambiente ed al territorio, que- sta situazione non é pitt sostenibile. E giusto che la figura professionale di chi sa ottimizzare le risorse tecnico-scientifiche per la ri- soluzione pratica di problemi complessi, nel ri- spetto degli equilibri naturali, in un delicato la- voro di sintesi delle diverse competenze, diventi una realta in un momento in cui I’Italia si sta af- facciando all’ Europa ed in un momento in cui esi- ste ancora molta confusione in campo professio- nale. Non é raro infatti vedere geologi insod sfatti del proprio campo d’azione che cercano di cimentarsi con i problemi di statica senza aver- ne, per motivi di estrazione universitaria, le com- petenze; ingegneri geotecnici che si avventurano con troppo spirito individualistico nella risoluzio- ne di problemi complessi rifiutando e sottovalu- tando i contributi che possono venire da altri am- biti professionali; ingegneri strutturisti che anco- ra oggi stentano a riconoscere il ruolo di geologi Oggetto : scavo di gallerie con ridotta copertura in terreni sciolti sotto falda [-— 9-30.00 » ——4 = Hoplite’ dele soperficie stobiite, dale stevtture esterne = osiits! Geto foise gui in gioes Competense = Sierouice solterronse = di cansolidemente, Gestion del progetto Ficurs 3 1179 Fic, 4 - Frana di Val Pola Fic, 5 - Frana del Vajont (aeroforografia) 1180 Fic. 7 - Soitopasso dello scalo ferroviario di Campinas (Brasile) 1181 geotecnici nella realizzazione delle grandi ope- re di ingegneria. Da questa situazione fatta di conflitti di com- petenze, di confusione di ruoli e di mancanza di punti di incontro tra le diverse figure professio- nali, deriva poca chiarezza in termini di respon- sabilita e uno scarso livello in termini di profes- sionalita. Non é escluso d’altra parte che il riconosci- mento del Geoingegnere come realta professio- nale possa contribuire anche a portare una mag- ior chiarezza nella definizione dei ruoli ¢ delle rispettive competenze delle diverse figure profes- sionali. Purtroppo pero, anche se i tempi per la Geoin- gegneria sono maturi, non esistono ancora negli ordinamenti scolastici i presupposti per cui pos- sa essere creata e prodotta la figura professiona- le del Geoingegnere. Quelli che oggi tra i geologi, i geoteenici, gli ingegneri, sulla base delle esperienze maturate, possono essere definiti Geoingegneri, sono usciti dai corsi di laurea in geologia, ingegneria civile © mineraria; per il futuro potranno uscire dal cor- so di laurea in ingegneria per l'ambiente ed il ter- ritorio previsto dal nuovo ordinamento, ma sa- ranno probabilmente sempre il prodotto di im- provvisazione, in quanto non esiste ancora la vo- lonta precisa di assolvere all’esigenza della Geoin- gegneria. Per promuovere e salvaguardare la professio- ne nel campo della Geoingegneria é nata la S.1.G1. (Societa Italiana di Geoingegneria, tra i soci fon- datori geologi ¢ ingegneri) che si prefigge per sta- tuto lo scopo di promuovere la formazione di nuovi tecnici specializzati nel campo della Geoin- gegneria, Questo scopo si intende perseguire attraverso la promozione, Vorganizzazione ed il coordina- mento di attivita didattico culturali principalmente a livello universitario 0 post-universitario, alta- mente specializzate in materia. In tali attivita la S.1.GI. intende avvalersi del- Papporto di enti o associazioni (AGI, IAEG, SIG, ecc.) che gia operano nei settori della Geoinge- gneria, anche utilizzandone programmi cultura- Ii, visite tecniche e materiale scientific ad inte- grazione dell’attivita formativa della societa. La costituzione della S.1.GI. rappresenta curamente un primo passo verso il riconoscimento della Geoingegneria che resterebbe pero a livello di «ambito», come accennato in apertura, se non ci si preoccupasse di creare quella figura profes- sionale che pud interpretarla nella coscienza e nel- la cultura di queli equilibri naturali che fino ad oggi hanno trovato nell’uomo un attentatore pitt che un tutore, 1182

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