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Legenda: VOCE F.C.=Voce Fuori Campo P.P.

=Primo Piano
Progetto Grafico LamorfaLAB - Studio Creativo www.lamorfalab.com Copertina Nico Surace Editore Litografia Colarco - Taurianova Finito si stampare nel mese di Maggio 2007

A tutti i ragazzi che non hanno deciso ancora cosa fare da grandi.

PREFAZIONE Un film mai realizzato


Incontro a Santa Lucia la storia di un ragazzo che desiderava fare il regista e che per iniziare prov a scrivere una sceneggiatura. Non questa la trama del racconto, , per, la vera storia di come arrivai a scriverlo. Volevo fare il regista, tuttora non mi dispiacerebbe. Tutti conoscevano la mia passione, quasi una mania. Era il 1991. Pronti a dividerci per andare alluniversit in diverse citt dItalia io e alcuni miei compagni di liceo azzardammo lipotesi di dilettarci in un film amatoriale senza molte pretese. Nico ebbe il compito di buttare gi una bozza di storia. Me la consegn poco dopo. Raccontava di un ragazzo che era mancato per un po di tempo dal suo paese e, rientratovi, aveva modo di costatare la sua riluttanza verso gli angusti confini di un paesello di provincia, gli sguardi indiscreti dei compaesani, mentre lui camminava per strada fiero sulla sua roboante moto di grossa cilindrata, irriverente ad un ordine sociale di antico stampo. Insomma una classica formula per esprimere un altrettanto classico disagio del giovane che cresce sentendosi intrappolato da un ambiente ristretto. Quella paginetta consegnatami da Nico rimase in cantina per qualche anno. Passarono i mesi e, nonostante le promesse, con alcuni dei compagni i contatti si illanguidirono, tra questi vi fu Nico. Oggi ci si vede solo casualmente in giro, lultimo incontro risale a un anno e mezzo fa. Dopo circa due o tre anni che ero andato a studiare a Perugia, nel bel mezzo di un corso di cinematografia che seguivo da tempo parallelamente ai miei impegni universitari di filosofia, ricevetti il compito di scrivere un soggetto cinematografico originale. Bisognava pensare ad una storia, volevo una storia

che mi ispirasse nella scrittura. Poich probabilmente cera qualcosa con cui mi identificavo, decisi di recuperare la bozza di Nico che non avevo dimenticato. Mi chiusi in casa e in un paio di giorni scrissi venti pagine, quasi come un ossesso. Per ispirarmi alla scena finale, che daltronde occupava da sola (se non ricordo male) dieci pagine, mi sdraiavo a letto e ascoltavo con ripetizione la Quinta Sinfonia di Beethoven le cui parti pi drammatiche dovevano far emergere un mio profondo conflitto psicologico. Lintima essenza dello scontro tra i due antagonisti di Incontro a Santa Lucia risale a quelle mie ore di delirio sul letto per esaltazione di Beethoven. Consegnai in tempo il soggetto cinematografico che fu letto davanti a tutta la classe. Piacque molto, ricevetti i complimenti del professore e dei compagni con lusinghieri giudizi. Uno di loro disse che nel racconto si ravvisava la tecnica tutta di Shakespeare nellassociare i cambiamenti climatici agli stati danimo dei protagonisti; un altro osserv che avevo rispettato le regole aristoteliche dellunit di tempo, luogo e azione. Passarono ancora un paio danni e, dopo aver riposto tra le scartoffie il bel compito di cinematografia, decisi di tirarlo fuori per trasformarlo in sceneggiatura. Lambizione di diventare regista non era ancora morta e, per paura che ci accadesse, progettai insieme ad alcuni amici la realizzazione di un piccolo film. Non erano pi gli amici del liceo: anche se con alcuni di loro le strade non si erano mai separate, ma i diversi interessi e le distanze non consentivano pi progetti in comune. Era il 1996. Mi misi a scrivere davanti a un vecchio computer in DOS pronto alla rottamazione. Se lobbiettivo era quello di realizzare un film tra amici, con strumenti a noi accessibili, dovevo costruire la storia immaginando luoghi, personaggi e mezzi per la produzione che fossero a portata di mano, compresi gli effetti speciali che erano previsti nel soggetto originale. Cos fu. Il tempo di durata, circa unora, ne faceva un medio metraggio. I luoghi dambientazione
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Prefazione

erano di paese e di campagna. I personaggi erano pochi e non coinvolgevano la partecipazione di adulti. Gli effetti speciali erano quelli dei cambiamenti climatici facilmente riproducibili, come la pioggia e i lampi. Cerano gli ingredienti giusti perch un gruppetto di amici potesse divertirsi nel giocare a fare un film, anche se con un certo impegno. Nelle brevi pause che mi concedevo durante la stagione invernale universitaria, rientrando a Taurianova facemmo con un compagno, Mimmo, dei provini a dei ragazzi che bazzicavano in Piazza Italia. A lui mi ispirai per il personaggio di Martino e da lui doveva essere interpretato. Nel frattempo ingaggiai un altro amico, un diciottenne che studiava musica, perch componesse la colonna sonora. Ci incontrammo e, dopo aver letto la sceneggiatura, Andrea si mise a lavoro dietro mie indicazioni. Avevo sempre creduto nelle capacit di questo ragazzo. Il risultato, dopo un paio di mesi, fu per me sorprendente. Era proprio quello che volevo. Era riuscito a rispondere alle mie richieste. Non solo, ma aveva prodotto un lavoro che superava la stessa sceneggiatura che lo aveva ispirato. In un certo senso gli imposi un copyright, gli feci promettere che comunque fossero andate le cose non avrebbe mai destinato quella musica ad altro che non fosse stata la mia sceneggiatura. Ma, come Fellini con il suo Viaggio di G. Mastorna (film sempre da realizzare ma mai partorito dalla sua mente acrobatica), io trovavo ogni scusa per rimandare la messa in scena di Incontro a Santa Lucia, lasciando in sospeso tutto e tutti. Un altro paio danni e intanto crescevo. Non volevo, per, far scomparire nel nulla la mia ambizione artistica. Ripresi in mano la sceneggiatura nella quale ormai non mi identificavo pi. Era per me diventata la storia concepita da un ragazzetto di ventidue anni cresciuto con film americani di grande effetto ma di poca sostanza. Mi sentivo pi maturo e quasi imbarazzato daver redatto una simile storiella. Quel giovane che laveva concepita non cera pi. Nellintento di
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portare a termine un progetto mai terminato mi proposi di rimaneggiarla. Partendo dalla prima pagina la adattai ai miei nuovi stati danimo, investendola di un certo realismo provinciale, calata in un contesto geografico e sociale ben definito, con approfondimenti introspettivi, a volte parossistici. Volevo riscattarla da quellamericanismo tutto azione ed effetti. Aggiunsi pi scene e altri personaggi spingendola nel finale allestremo del delirio e della visionariet tanto che non avrebbe avuto alcun senso se non fosse stata impressa su pellicola. Era infatti il periodo in cui studiavo Fellini per la mia tesi di laurea, in particolare il suo film Otto e mezzo. Affidai alla storia la missione di svelare alcuni segreti dellesistenza umana per mezzo della personale avventura del protagonista Nico. Attraverso questo suo viaggio nel delirio tremendo e avventuroso si svela anche la natura delluomo artefice del proprio destino, che si scopre, al pari di Lass, vero creatore del mondo. Un ragazzo, Nico, che nel mentre acquista la consapevolezza della propria autonomia rivela allo spettatore che essa pu coincidere con laffrancamento dal sovraumano. Insomma caricai la storia di tutte le mie pi ultime esperienze di ricerca introspettiva, trasferendola da una dimensione di piccolo racconto a quella di racconto della Vita. La stesura che qui viene presentata la prima, quella del 1996 perch, come si diceva, la seconda versione privata del suo senso pi completo se limitata alla sola lettura. Questa prima versione, quella scritta da un giovane che vive la sua prima esperienza fuori casa, che nel tentativo di ricerca di una propria identit si disorienta per aver smarrito la bussola, la versione pi semplice con cui un ragazzo dellet di Nico pu identificarsi. Rimane pur sempre un racconto tardoadolescenziale di un consumatore di cinema hollywoodiano, scrittore imberbe, che a suo modo si racconta e che non si mai deciso a realizzare il film.

Lei non del Castello, lei non del paese, lei non nulla. Eppure anche lei qualcosa, sventuratamente, un forestiero, uno che sempre di troppo e sempre tra i piedi, uno che vi procura un mucchio di grattacapi, che vi costringe a sloggiare le domestiche, che non si sa quali intenzioni abbia.
(Franz Kafka, Il Castello)

SCENA 1 ESTERNO CREPUSCOLO FORESTA, UNA RADURA I colori del crepuscolo pennellano darancio lorizzonte; sfumano pian piano nellazzurro serale del cielo; stringono in un forte abbraccio le irte sommit degli abeti. Visto dallalto lesteso e fitto bosco mostra orgogliosamente tutta la sua maestosit. Nel cuore di questa selva qualcosa di misterioso sta accadendo... In una radura, protetta dal bosco, un grande fuoco arde. Un uomo (che non si vede in faccia) prosternato innanzi a un raccapricciante individuo (Generale) dai lunghi capelli e il cui viso celato da unorripilante maschera. Costui al penitente: GENERALE - Affidi, o soldato, la tua giovane vita alla mia protezione e giuri cieca fedelt ed eterno amore al tuo Generale? Luomo inginocchiato, come in catalessi, alza le braccia in segno di assenso. Il Generale tende al fuoco la sua mano che penetra le fiamme. Il penitente gioisce agitando le braccia innalzate. Il Generale ritrae la mano dal fuoco: sul palmo giace una fiammella, rivolta ad essa invoca: GENERALE - Tu, fuoco, puro spirito e luce che doni la vita allUniverso, tu che bruciando le cose vivi della loro morte, ti imploro, sigilla la nostra unione!

di Giovanni Schiava

Il Generale prende la mano del penitente e la congiunge alla sua soffocando la fiammella. GENERALE - Da ora in poi io sar il tuo Generale, tuo protettore. Porterai solo a me fedelt. Chiunque si interporr fra noi due avr fatto cosa sacrilega. Morte a costui! Un lontano suono di clacson e un tenue rombo di motore invadono latmosfera. Il Generale si guarda intorno. I due rumori si fanno sempre pi vicini, sempre pi forti. Un bagliore spezza la scena. SCENA 2 ESTERNO GIORNO ASSOLATO STRADA FUORI PAESE Un ragazzo (Nico) sdraiato appoggiato al tronco di un albero presso il ciglio della strada. Si sveglia di soprassalto. In faccia terrorizzato per lincubo appena fatto. Cerca di calmarsi. Si odono di nuovo il suono di clacson e il rombo di motore, sempre pi vicini. Nico si volta a sinistra e vede un camioncino impazzito che gli viene contro. Gli quasi addosso. Nico si lancia di lato. Il camioncino frena bruscamente terminando in un mezzo testacoda ed evitando allultimo istante lalbero. Una nuvola di polvere racchiude il luogo dellazione (campo lungo). Un attimo di silenzio. Dallautoveicolo scende un uomo (Martino). MARTINO - Oh mamma! Martino si affretta concitato a raggiungere il ragazzo. MARTINO - Nico sei tu? Il polverone impedisce di vedere bene. Si sente una voce. NICO - Sono qua! Martino giunge sul posto e vede Nico per terra a faccia in gi tra le erbacce.
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Incontro a Santa Lucia

MARTINO - Sei tu, Nico! Nico si volta. NICO - Ancora s, grazie al Cielo. Martino tutto agitato (per carattere) allunga il suo grosso braccio e tira il ragazzo in piedi con uno strattone. MARTINO - Amico mio sei tornato! Martino abbraccia violentemente Nico impolverato e con fili derba addosso stringendolo nella morsa del suo grasso corpo. MARTINO - Stai proprio bene! NICO - S... s... Nico, strattonato dallamico, si defila. MARTINO - Che bella sorpresa. NICO - Che mi dici, Martino? MARTINO - Tutto questo tempo. Nico cerca di scrollarsi di dosso la polvere. NICO - Guidi come sempre. MARTINO A s... non ci fare caso le gomme lisce... le cambier. Nico si spolvera il giubbotto. MARTINO - Finalmente sei tornato a casa. Andiamo, ti porto subito in paese. Non vedevi lora di arrivare, vero? Martino si avvia al camioncino. Nico va a prendere il suo zaino sotto lalbero. MARTINO - Che giornata! Lautoveicolo di per s mal ridotto coperto da una coltre di polvere. Martino sale sul camioncino. Il parabrezza completamente ammantato dalla fitta polvere. Martino aziona i tergicristalli i quali producono un fastidioso stridio. Nico sale sul veicolo. Martino accende il motore, innesta la prima marcia, quindi da una pacca sulla coscia di Nico.
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MARTINO - Bentornato a Santa Lucia. Martino lascia la frizione e affonda lacceleratore. Il camioncino sgomma e, alzando un nuovo polverone, si rimette in carreggiata. Allorizzonte si vede il paese di Santa Lucia. SCENA 3 ESTERNO GIORNO ASSOLATO STRADA DI PAESE Il camioncino cammina per strada. Nico guarda intorno (piccole scene dambiente di paese). MARTINO - I tuoi genitori li ho sentiti ieri per telefono. Tua zia Pina ha avuto una bella femminuccia di tre chili. Loro rientrano domani, chiss che faccia quando ti vedranno. Sono passati dieci mesi. Unautomobile si mette in coda al camioncino e comincia a suonare il clacson di continuo. Dal finestrino opposto alla guida si affaccia un ragazzo (Gianni) che entusiasta saluta con tutte e due le mani. Nico lo vede dallo specchietto retrovisore del suo sportello. Sorride. MARTINO - Ho rassicurato i tuoi che i vostri conigli stanno bene. Lauto continua a suonare. MARTINO - L alluniversit dove vai tu lo sanno che vieni dal paese dei conigli? E che sono io a prendermi cura dei conigli di tutti? Lautomobile dietro fa sempre gran gazzarra. MARTINO - Tutte le famiglie hanno conigli A Santa Lucia ci stanno pi conigli che persone Che casino che fanno questi due qua dietro. Il camioncino si ferma davanti una casa e lauto dietro esso. MARTINO - Eccoti a casa tua. Dallautomobile scendono due ragazzi: Gianni e Filippo.
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Incontro a Santa Lucia

FILIPPO - Ehi porco! NICO (sceso dal camioncino) - Ragazzi! GIANNI - Grande Nico! I tre amici si salutano. FILIPPO - Finalmente ti sei deciso a tornare, porco. NICO - Mi mancava la tua faccia. MARTINO (sul camioncino) - Nico io vado via, ti lascio a questi due casinisti. NICO - Grazie Martino. Il camioncino malconcio. FILIPPO Ehi Martino, questa carriola ce lha almeno un pistone che gli funziona? MARTINO - I suoi funzionano... e il tuo, Filippo? Martino sfreccia via lasciando Filippo in tronco. SCENA 4 INTERNO GIORNO CASA DI NICO I tre ragazzi entrano in casa (Nico ha con s lo zaino). GIANNI - Per tutto questo tempo non sei tornato neanche durante le vacanze. NICO (lanciando lo zaino sulla poltrona) - Il viaggio era troppo lungo e stressante Nico si butta sul divano. NICO - E anchio sono stressato. FILIPPO - Come no, poverino, il viaggio Dieci mesi al Nord, lontano da questo buco di paese e mi vieni a parlare di stress. NICO - Guarda che ho dovuto anche studiare.
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GIANNI - Anche..., e poi? FILIPPO - Eh porco..., le universitarie? Racconta. NICO - Ti rimasta sempre questa fissa, Filippo. FILIPPO - E tu rimani sempre un porco. NICO - Di Maria... sapete qualcosa? Filippo e Gianni si guardano in faccia. GIANNI - Vuoi sapere se sta con qualcuno? FILIPPO - Da quando sei andato via tu ha fatto voto di castit. Nico si alza dal divano e va verso un altro locale della casa. NICO - Prima devo farmi una doccia. SCENA 5 ESTERNO GIORNO ASSOLATO DAVANTI CASA DI NICO Scene dambiente. SCENA 6 INTERNO ED ESTERNO GIORNO ASSOLATO GARAGE DELLA CASA DI NICO Dallesterno si vede aprire il garage: Nico (cambiato dabiti) con Filippo e Gianni. Al centro c qualcosa coperto con un telone. Nico e Filippo, insieme, lo scoprono: una moto. Gianni si avvicina affascinato. GIANNI - Hai avuto il coraggio di abbandonare questo gingillo? Nico ammira la sua moto. FILIPPO - Ti ricordi? Una settimana prima che tu partissi, io e te abbiamo montato questo bolide nelle pinete, tra gli alberi, su in montagna. Roba da farsela addosso. Nico sale sulla moto. Laccende. Gira pi volte lacceleratore e parte uscendo
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dal garage. Filippo e Gianni corrono alla macchina per inseguirlo. SCENA 7 ESTERNO GIORNO ASSOLATO STRADA FUORI PAESE Il camioncino di Martino avanza tranquillo. Martino guida cantando una canzone. La strada libera, deserta. Il sole picchia. Davanti a Martino c una curva. Allimprovviso dietro essa, in mezzo alla strada, appare un uomo. Martino di scatto cerca di frenare. Gli va addosso. Arrestato il camioncino, Martino si precipita fuori dal veicolo. MARTINO (preoccupato) - Questa volta lho messo sotto! Santa Lucia aiutami tu! Martino corre a vedere davanti allautoveicolo. Non c niente. MARTINO - Mamma mia, e dove lho mandato a finire! Quindi va subito a vedere dietro il camioncino. Niente! MARTINO - E dov?! Che ho combinato!? Martino si guarda intorno. Di quelluomo nemmeno lombra. A questo punto Martino sgrana gli occhi e deglutisce: fissa il basso del camioncino. Terrorizzato dal sospetto, si china per guardare sotto il veicolo. Niente di niente. MARTINO - Oh, grazie Santa Lucia. VOCE DUOMO F.C. - Mi da un passaggio? Martino sobbalza sbattendo la testa contro il paraurti del camioncino. MARTINO - Santa! Un uomo (Eva) si erige davanti a Martino. EVA - Lucia? S, vado a Santa Lucia. Martino, strofinandosi fortemente la testa e mugolando, guarda dal basso luomo.
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MARTINO - S anchio ci vado. EVA - Bene, allora ci possiamo incamminare. Eva un uomo giovane, dallapparente fisico atletico e che si fa notare soprattutto per il codino che porta e per quella faccia cos marcata da infondere una energica sicurezza. Eva va ad accomodarsi sul veicolo. Martino sta alle calcagna di Eva. MARTINO - Ma, signore, voi da dove sbucate? Io vi avevo quasi messo sotto EVA - Mi sembra che non sia stato cos. MARTINO - Ma mi parso di sentire anche il colpo EVA - Forse si sbaglia. Se si mette alla guida ne possiamo parlare con calma durante il viaggio. Che ne dice? Martino, per nulla convinto di quello che accaduto, segue il consiglio dello sconosciuto. SCENA 8 INTERNO GIORNO CAMIONCINO DI MARTINO Martino guida MARTINO - Un turista. Questa bella, a Santa Lucia. E a vedere cosa, i conigli? EVA - Se ci sono perch no, mi piacciono molto i conigli. MARTINO - Forse hai qualcuno che conosci, qui? la prima volta che vieni? Non ti ho mai visto. EVA - la prima volta. MARTINO - Spero ti piaccia il posto. Lo sai, io non sono mai uscito da questa regione. Mai viaggiato. Per me il mondo qui. Da te al
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Nord non si parla bene di questi luoghi, io, per, non riesco ad allontanarmi: la mia casa, ci sono nato. Certo, non capisco perch tu non vai sulla costa, al mare, come fanno tutti i turisti. L s che c da vedere. EVA - Forse qua c qualcosa di pi interessante. MARTINO - A s, e cosa? Eva sorride e guarda avanti. SCENA 9 INTERNO ED ESTERNO GIORNO ASSOLATO NEGOZIO DI MARIA E STRADA ADIACENTE Una ragazza (Maria) sta dietro il bancone del negozio. intenta a leggere e a sottolineare un libro. Lautomobile di Filippo e Gianni si ferma davanti alla porta (soggettiva di Maria). Maria, visti i due ragazzi, si alza e va per uscire. Sta aprendo la porta. MARIA - Ciao ragazzi! Di colpo si trova, a un palmo dal naso, Nico. Maria si spaventa. NICO - Ciao Maria. MARIA (sorpresa) - Nico. Filippo e Gianni sono in macchina. Il primo al posto di guida. FILIPPPO (a voce bassa e scherzoso) - Tattaratta! Signori, lincontro a Teano. Sulluscio del negozio: NICO (emozionato) - Come stai? MARIA - Sei tornato. NICO - Sono arrivato stamattina. MARIA - Non sapevo che saresti tornato. NICO - Non lo sapeva nessuno. Neanche i miei lo sanno.
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MARIA - Loro non ci sono. NICO - Lo so sono da mia zia, ha avuto una bambina. MARIA - nata? NICO - S, me lha detto Martino. MARIA - Sono molto contenta per tua zia Maria ha un attimo dimbarazzante titubanza, non sa cosa dire. MARIA - C mia madre di l, vieni. In questi mesi chiedeva sempre notizie di te ai tuoi genitori. Lo sai che le piaci. Scendete ragazzi! Mentre Maria sta per rientrare, Nico la blocca. NICO - Aspetta, ti devo chiedere un favore. In macchina: FILIPPO - Neanche arrivato che gi ci prova, il porco. GIANNI - Zitto che ti sentono. Vuoi un Kinder? Gianni d una barretta di cioccolato a Filippo. Sulluscio: NICO - Tua madre la saluto dopo, anche a me piace lei. In macchina: FILIPPO - Mmmmh, anche con la madre. Irrecuperabile il ragazzo. Gianni ride. Sulluscio: NICO - Durante il viaggio pensavo che la prima cosa che avrei voluto fare, appena rientrato, andare in campagna nella cascina dei miei. l che ci siamo visti lultima volta, no? MARIA - Che ci siamo lasciati, vuoi dire. NICO - S Nico taglia corto. NICO - Che ne dici, vuoi venire con noi adesso? MARIA - Mi dispiace ma mia madre sola, devo badare
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al negozio NICO - Perderemo pochissimo tempo. MARIA - E stavo studiando NICO - Solo mezzora. MARIA - Non posso, Nico NICO (pi apprensivo) - Siamo noi quattro MARIA - Lo sai Nico non c alcun motivo perch io venga con te. Non voglio essere scortese, sei appena arrivato. In macchina: GIANNI - Comincia male. FILIPPO - Finisce male. Ha fatto cilecca. Sulluscio: NICO - Eccolo il motivo. da dieci mesi che manco, merito il benvenuto, no? Lo voglio festeggiare con i miei amici MARIA - Ci sono Gianni e Filippo NICO - I miei tre amici. FILIPPO (rivolto a Nico e Maria) - Allora che si fa? GIANNI - Dai Maria che facciamo un giro. NICO - Ti prego. Tra mezzora sarai a casa. Maria esita. Poi: MARIA - Mezzora, altrimenti NICO - Promesso! MARIA (rivolgendosi allinterno del negozio) - Mamma esco un attimo, torno subito! Nico va alla moto. NICO (a Maria) - Dai sali. MARIA - No. Vado con loro, in macchina. Lo sguardo di Nico sincupisce.
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Si sente il suono di un clacson. Dal fondo della strada si avvicina il camioncino di Martino. Suona ancora. Il camioncino si arresta davanti ai ragazzi. A bordo ci sono Martino ed Eva. FILIPPO - Ehi Martino, ancora ti cammina il trespolo. MARTINO - Ragazzi, abbiamo un ospite. Pensate, un turista. Vi presento Come ti chiami? EVA - Eva. Il mio nome Eva. MARTINO - Vi presento, che nome, vi presento Eva. Gianni e Filippo salutano. NICO - Benvenuto, Eva. MARTINO - Lui Nico. Anche lui arrivato stamattina. Stava per fare la tua stessa fine sotto le ruote del mio camioncino. Eh, eh, il vostro giorno. EVA - Benvenuto anche a te, Nico. Subito dopo Eva guarda Maria. EVA - Ciao. Maria, raggiunta dallintenso sguardo di Eva, ricambia. MARIA - Ciao. MARTINO - Lei Maria, la ragazza pi bella del paese. MARIA - Oh, non vero EVA - Se i miei occhi non avessero visto avrei potuto dubitare. Sono certo, invece, che Martino dica la verit. MARIA (arrossita) - Grazie Eva MARTINO - Pensavo di portarlo da Donna Melina. lunico posto dove potresti alloggiare. Ragazzi, visto che conosce solo noi, in questi giorni potremmo fargli vedere un po in giro NICO - Certo, ti facciamo compagnia. EVA - Molto gentile, Nico.
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GIANNI - Ti faremo visitare tutto quello che c. FILIPPO - Dimmi che c? MARIA - Non ti preoccupare, ti divertirai. (Carrellata in avanti su Eva fino al P.P.) EVA (misterioso e rivolto a Maria) - Non sarei potuto capitare meglio. Poi, gli sguardi di Eva e Nico si incrociano. MARTINO - A pi tardi ragazzi! Martino parte sgommando come al solito. In macchina: GIANNI - Che tipo! Intanto Nico accende la moto e va via. FILIPPO (ridendo) - Avete sentito, si chiama Eva. MARIA - Ha un suo fascino. GIANNI - Un po misterioso FILIPPO - Fascino? Uno che si chiama Eva. Ah, ah Quindi, Filippo mette in cammino la macchina. SCENA 10 INTERNO GIORNO CASA IN CAMPAGNA La luce del giorno entra dalle finestre. Lambiente privo di vita umana. Si odono, provenienti da fuori, prima i rumori della moto e della macchina, poi le voci dei ragazzi. Rumore della chiave nella serratura. I quattro entrano. GIANNI - da quando sei partito tu, Nico, che non ci venivamo. FILIPPO - Ehi, non cambiato niente. MARIA - I tuoi genitori ci vengono poco. NICO - mio padre fissato con la campagna. Mamma ci verrebbe
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solo una volta allanno. Sul soggiorno si apre il tinello. Intanto Filippo sta guardando un piccolo armadio. GIANNI - E pensare che Martino viene tutti i giorni qui. Filippo apre larmadietto NICO - Solo per curare i conigli. GIANNI - Certo che in questo paese senza Martino i conigli sarebbero tutti morti. FILIPPO - Gianni. Gianni si volta: sotto il naso ha la canna di un fucile. FILIPPO - Non ho mai sopportato la tua faccia. MARIA - Smettila Filippo! Gianni ha lo sguardo incredulo e sbigottito. FILIPPO - Crepa, verme. Filippo preme il grilletto (dettaglio). Fa cilecca. Gianni, scaricando la tensione: GIANNI - Stronzo. Nico leva dalle mani di Filippo il fucile. NICO - D qua! Cos, va a riporlo al suo posto. NICO - Il tempo passa ma non cambi. Lo sai che mio padre non ha mai voluto che si aprisse questarmadietto. FILIPPO - Ma era gi aperto. MARIA - Ci non ti autorizza a scherzare con un fucile. E se per sbaglio fosse stato carico? FILIPPO - Non lo era. Io le so usare le armi, da una vita che vado ogni domenica a caccia con mio padre. Intanto, Nico chiude il piccolo armadio con il lucchetto che sta appeso ad uno
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dei due gancetti. Poi, sinfila la chiave nel portafogli. GIANNI (ironico) Gliene importa poco di me. FILIPPO - Quanto la fate lunga. Vado dai conigli, almeno loro sono meno polemici. Filippo esce fuori di casa. GIANNI - Aspetta, vengo anchio (Poi rivolto a Nico e Maria) meglio mettere in guardia i conigli. Maria e Nico rimangono soli in casa. MARIA - Certe volte Filippo arriva alleccesso. NICO - stato sempre cos. Lo sguardo di Nico si vela di un sorriso nostalgico. NICO - Quella volta, quanderavamo piccoli, che rub la macchina a suo padre? Venne, caric su me e Gianni e ci port alla fiumara; voleva fare come il cartone animato Lupin, camminare con lautomobile sullacqua. Ce la siamo vista brutta MARIA - Si cresce, Nico. Si cambia. NICO - Te la sei proprio presa, eh? MARIA - Spesso mi fa venire il nervoso quel ragazzo. SCENA 11 ESTERNO E INTERNO GIORNO ASSOLATO TRATTO CASA CAPANNONE. DENTRO IL CAPANNONE DEI CONIGLI Filippo e Gianni, usciti dalla casa, vanno verso il capannone. GIANNI - Maria ha ragione, sono scherzi cazzoni. Non per altro, stavi scherzando con me. FILIPPO - Ma che volete che faccia un fucile scarico. Filippo tira avanti indolente. Scene dambiente: la moto di Nico e lautomobile di Filippo intessuti nello
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spazio casa-capannone, con relative immagini dei caratteri di questambiente rustico. Filippo, arrivato innanzi alla grande porta a due battenti del capannone, apre ed entra. Dallinterno insieme a Filippo entrano i fasci della luce solare. Filippo e Gianni sono dentro. Sotto gli occhi dei due ragazzi, man mano che avanzano, si schierano macchine e arnesi di ogni genere e dimensioni, per i pi disparati lavori di campagna. Subito dopo si scopre una rete di ferro dietro la quale giace un numero spropositato di conigli: un ammasso peloso di animali bianchi, neri, grigi, ecc. FILIPPO (a Gianni) - Ti ci vedrei l dentro. CONTINUAZIONE SCENA 10 INTERNO GIORNO CASA DI CAMPAGNA NICO -Non eri tanto suscettibile una volta. MARIA - Ti ricordi male. NICO - Beh, non poi trascorso cos molto tempo, dieci mesi MARIA - Forse non sono i mesi che ti offuscano la memoria. NICO (perplesso) - Che vuoi dire? MARIA - No niente Andiamo a vedere anche noi i conigli, mi fanno una tenerezza Nico si avvicina a Maria. NICO - Non me lhai perdonato? MARIA - Andiamo fuori. NICO - Io ero combattuto, Maria, non sapevo cosa fare MARIA - Per favore Nico, ho accettato di venire qua solo per non
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apparire scortese. NICO - E lo sarai se ignori quanto cerco di dirti. MARIA - Avevamo chiuso la faccenda dieci mesi fa, ognuno per la sua strada. Io ho preferito continuare gli studi qui, la tua aspirazione invece era di andare alluniversit al Nord. Ci siamo lasciati da buoni amici, Nico. NICO - A s, e perch quando ti ho chiesto di venire qui in campagna, hai risposto che non cera ragione? Dopo tanto tempo che non ci vedevamo. Maria cerca di trattenere la sua foga. Subito dopo cede. MARIA - Ma che vuoi ancora?! Non sono stata io a dire per prima addio! Nico si ritira in s. NICO - Hai ragione, ho sbagliato. Il fatto che mancavo tanto da Santa Lucia non mi giustificava a presentarmi a casa tua. MARIA - Io esco. Nico ferma Maria; e compunto: NICO Maria, scusa per tutto. Maria abbassa lo sguardo e guadagna luscita. Si ferma. Ha le spalle rivolte a Nico. MARIA - Tu non stai bene, vero? NICO - Come? Maria si volta. MARIA - Perch sei tornato a casa adesso? Non vacanza. Nico cerca di giustificarsi. NICO - Non sono mai venuto, no? Cera mia madre che ogni volta per telefono per poco non piangeva. MARIA - Quando sei partito i tuoi occhi, anche se con un po di
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malinconia, erano pieni di illusione. Volevi uscire da questo paesino del profondo Sud. Speravi di conoscere il mondo. NICO - vero MARIA - Lhai conosciuto? NICO (sorridendo) - Che dici? MARIA - Tu non stai bene, Nico. NICO - Perch lo pensi? MARIA - Sei davanti a me, ti vedo. NICO - Filippo e Gianni non lhanno visto. MARIA - E chi te lo dice. Nico appare smarrito. Si butta sul divano. Esita, si passa la mano tra i capelli. NICO - Non lo so. Avevo un forte bisogno di tornare a casa, di vedere i miei genitori, il mio paese, i miei amici Nico alza la testa e guarda Maria. NICO - Te. MARIA - Non ti trovi bene l al Nord? NICO - Allinizio s. Lhai detto pure tu, avevo una gran voglia di di evadere, andare oltre i confini di questo paesello. Col tempo non so che successo. Nelle ultime settimane ho cominciato ad essere sempre pi inquieto. Quando dormo faccio s e no almeno un incubo. Maria si accosta a Nico. MARIA - Forse non sei riuscito ad ambientarti, la gente molto diversa da noi, al Nord. NICO - Non credo. Sono pure riuscito ad entrare nella confraternita degli universitari. per pochi sai? MARIA - Di che si tratta? NICO - come quella dei Goliardici che c in tutte le universit. Solo che questa unica, pi ristretta, molto segreta.
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MARIA - Oh Dio, Nico, non mi piacciono queste cose. NICO - No, niente di male. Se riesci a entrarci, tra te e il gruppo si crea una solidariet e unintesa molto profonda. Ci si vuole molto bene tra i fratelli. MARIA - I fratelli? NICO - S, tutti i membri del gruppo Lo sai che per le leggi della confraternita non potrei parlare a nessuno di questo? Neanche alla donna che amo Nico blocca le sue parole. Maria fa finta di niente. Nico prosegue. NICO - Nel rito di iniziazione lo devi giurare col fuoco. MARIA - Sei andato alluniversit per fare queste stupidaggini? NICO - Non stupido. Io sto bene insieme a loro. Ti diverti, hai degli amici, scherzi. MARIA - Sono dei bambini come te. NICO - Guarda che una cosa seria. Abbiamo un codice interno, dobbiamo rispettare le leggi del Generale. MARIA (ridendo) - Pure il Generale. E chi lo fa? NICO - Nessuno, non esiste realmente. un capo ideale, una figura immaginaria, carismatica, che ci guida nel nostro cammino MARIA - Nel vostro cammino?... (Lattenzione si concentra sulle seguenti parole di Maria). MARIA - Eh, eh, Nico, volevi conoscere il mondo, ma ti sei perso per strada.

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SCENA 12 ESTERNO GIORNO, SOLE PI BASSO PRESSO IL POZZO SENZA FONDO Filippo e Gianni si muovono dal lato della facciata dingresso della casa. Girano intorno ad essa. Gianni mangia un Kinder. FILIPPO - Fai schifo. Con questo caldo ti riempi di cioccolato. Passano davanti una scala. GIANNI (indicando in alto la scala) - Andiamo sulla terrazza? Filippo ignora le parole dellamico. FILIPPO - Vieni. Proseguono diritti fino a giungere nel retro. Qui, un fitto reticolato arrugginito e fatiscente cinge tuttintorno una serie di tavoloni che, accostati luno allaltro, risiedono per terra. Accanto a questi posto un palo al quale, in basso, c un cartello logorato dal tempo e su cui si legge a stento: ALT POZZO SENZA FONDO Si ode uno strano e cupo ruggito. FILIPPO - Eccolo. Il vecchio pozzo sempre al suo posto. GIANNI - I genitori di Nico, quanderavamo piccoli, ci vietavano di venire qua dietro. VOCE DI NICO F.C. - Pap me lo ripeteva sempre. Alle spalle dei due amici Nico insieme a Maria. Il ragazzo ha il volto assorto nel ricordo. NICO (carrellata fino al P.P.) - Stai alla larga, Nico, non andare mai dietro la casa! Mi diceva che se fossi dovuto cadere in quel pozzo non avrei toccato mai il fondo e lui e mamma non avrebbero potuto salvarmi. Per questo ha messo il cartello, perch io ricordassi sempre che il pozzo senza fondo.
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(Carrellata in avanti sino al dettaglio del cartello). MARIA - Mi ha fatto sempre paura. FILIPPO - Questo non un pozzo, una voragine! Dalle fessure tra i tavoloni si eleva un altro ruggito. GIANNI - Ascoltate. Il mare. Uninsolita aura soffia nel luogo. FILIPPO - Val, quella che si racconta una fesseria! MARIA - In paese lo dicono tutti, il rumore del mare. FILIPPO - Puh, il mare GIANNI - Che ne dite, perch stasera non la passiamo qui? Come abbiamo fatto per festeggiare la fine del Liceo. MARIA - Lhai detto, allora era giorno. E cerano i professori con gli altri compagni di classe. GIANNI - Non ho detto che dobbiamo rifesteggiare la fine della scuola Tu che ne pensi, Nico? FILIPPO - Io ci sto. Per una volta che hai avuto una buona idea NICO (guardando Maria) - Ammetto che mi piacerebbe. MARIA (laconica) - Io non posso, lo sai Nico. Nico fa cenno di comprensione. FILIPPO - Meglio, tutti uomini Poi guarda Gianni: FILIPPO - O quasi. SCENA 13 ESTERNO PRIMA SERA PERCORSO PER IL RIENTRO IN PAESE Il sole molto basso. La sua forte luce pomeridiana ha lasciato il posto alle prime tinte rossastre della sera, che sembra voler preparare uno splendido tramonto.
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Nico viaggia sulla moto, gli altri tre amici sullauto. SCENA 14 ESTERNO CREPUSCOLO STRADA DI PAESE. DAVANTI LA CASA DI NICO Nelle ultime ore del giorno una serena atmosfera avvolge il paese di Santa Lucia. Gli ampi fasci rossi del tramonto svettano dalle cime delle facciate delle case in controluce, per essere, infine, assorbiti dal nitido e profondo cielo dello zenit. Scene dambiente. Nico procede con la sua moto. Ha il faro acceso. Arriva davanti alla casa. Sarresta. L intorno non c nessuno! Spegne la moto e scende. VOCE DI EVA F.C. - Come mai non indossi il casco? Nico si gira di scatto. NICO - Oh, sei tu Eva. Eva seduto sul marciapiede; in mano ha un legnetto con il quale fa dei segni sul terriccio. NICO - Non ti avevo proprio notato. EVA - Eppure sembri un ragazzo molto sveglio. NICO - Mi hai gi inquadrato, eh? EVA - I tuoi amici? NICO - A casa. Pi tardi verranno qui. EVA - Ho saputo da Martino che sei stato lontano dal paese per alcuni mesi. Nico si avvicina a Eva. NICO - Si, ho scelto di andare alluniversit al Nord. EVA - Voglia di evadere immagino?
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NICO - Forse Anche. EVA - Ti capisco. NICO (un po dinoccolato) - Desiderio di uscire, di EVA - ...Di libert. NICO - Ti interessa la mia vita? EVA - Scusa, vero, sono un impiccione. Mi sento gi in confidenza con te. Come se ci conoscessimo da molto. Sar lospitalit del posto, dei suoi abitanti. NICO - Lo dicono sempre i forestieri. EVA - Oggi pomeriggio mi sono imbattuto in persone molto cordiali. NICO - Meno male. Ti capitata la gente giusta. EVA - Parole di rancore come mai? NICO - Non ci fare caso, non tutto ci pu piacere. EVA - E pertanto sei andato alla ricerca della libert? NICO - Forse EVA - Il prezzo della libert. Quanto hai dovuto pagare tu? NICO - A cosa ti riferisci? EVA - Quanto ti costato stare lontano da casa? NICO - Beh, non penso mi sia costato molto. Certo, ho dovuto rinunciare a molte comodit Mia madre cucina alla grande, sai. EVA - E se tu avessi rinunciato a qualcosaltro? NICO - Che intendi? EVA - Forse il tuo bisogno di essere pi libero non ti ha solo allontanato dalle comodit. NICO (perplesso) - E cosaltro avrei perso? EVA - Hai perso? Quindi pensi di aver perso qualcosa. NICO - Non ti capisco, Eva. EVA - Perch sei tornato a Santa Lucia?
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NICO - incredibile, tutti che mi fate le stesse domande! cos strano che dopo tanto tempo abbia sentito la voglia di tornare a casa?! Eva si alza. EVA - Sono imperdonabile. Non mi faccio i fatti miei. Poi: EVA - Ho visto che c una pizzeria in fondo alla strada, andr a cenare l. Me la consigli? NICO - Si, anche perch lunica. EVA - Ci vediamo presto, Nico. Ma Nico riaggancia subito Eva. NICO - Scusa Prima che volevi intendere dicendo che ho perso qualcosa? Eva si ferma. EVA - Oh s Pensavo a tutto ci che di piacevole hai potuto abbandonare. Sai, gli amici, la famiglia la ragazza, se lavevi. NICO - Ma io non li ho abbandonati. EVA - Oh, forse hai ragione, abbandonare troppo. Ma, sai, credevo che essendoti assentato per un cos lungo periodo, tu non avessi sentito molta nostalgia. Lespressione del volto di Nico incerta. Perplessa. A questo punto Eva si accosta a Nico. E incalza. EVA - Lontano da Santa Lucia. In cerca della libert. Eva continua. EVA - Ma poi, libero da che cosa? Nico non risponde. Eva ha un tono pi sicuro. EVA - Hai lasciato tutti e tutto. Via per dieci mesi. E adesso sei tornato cercando la famiglia, gli amici e le persone che hai amato.
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NICO - Io non li avevo abbandonati. Le parole di Eva si fanno pi decise. EVA - Non fuori, Nico, ma dentro. Cerca dentro di te e avrai la risposta. Si alza uno strano venticello. Tra il frascheggio degli alberi, Nico tace. Si sente insicuro. Eva, senza altre parole, lascia il ragazzo smarrito. Luomo si allontana dileguandosi tra la gente del paese che sta rientrando a casa per la sera. SCENA 15 INTERNO NOTTE CASA DI NICO Immagini dambiente. CUCINA: Nico rastrella roba da mangiare dalle credenze, buttando tutto in un sacco. Apre il frigo: vuoto, solo qualcosa andata a male. Bussano alla porta. VOCE DI MARIA F.C. - C qualcuno? NICO - Sono in cucina! Maria entra in cucina, con in mano un piatto coperto. MARIA - Come mai la porta aperta? NICO (speranzoso) - Ci hai ripensato. Vieni con noi? MARIA - No. Mia madre Te lho detto che gli stai simpatico. Ha voluto mandarti da mangiare. Maria poggia il piatto sul tavolo. NICO - Oh, grazie.
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MARIA - Vuole che tu vada a salutarla. Ti conviene andare o verr a prenderti lei. NICO - Domattina sar la prima cosa che faccio. Manda un buon odore... Nico scopre il piatto. NICO (curioso) - Cos? MARIA - Coniglio alla cacciatora. Nico si allontana subito dal piatto. MARIA - Che ti succede? NICO - Io non mangio coniglio. MARIA - Ges, dimenticavo! Scusami, Nico. NICO - Lo sai, da quandero bambino che non riesco a vederne uno morto. MARIA - S. Da quando tuo padre ha scuoiato un coniglio sotto i tuoi occhi. Non ci avevo pensato, scusami. NICO - Mi dispiace per tua madre. MARIA - Lei non un problema. Tu, piuttosto, cosa mangerai? NICO - Stavo raccogliendo un po di roba da portare in campagna. Ci organizzeremo con i ragazzi. Rumore di macchina. MARIA - Sono loro. NICO - Penso di s. MARIA - Allora io vado. Si alzato un venticello fresco e non ho niente addosso. (Maria indossa indumenti succinti). NICO - Ti do una felpa e ti accompagno a casa con la moto. MARIA - Non vale la pena. NICO - Per favore. Almeno questa, Maria.

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INGRESSO SOGGIORNO: Filippo appena entrato in casa: FILIPPO - Porco, dove sei?! Senza donne sarai stasera! CUCINA: Filippo entra in cucina. Vede i due ragazzi FILIPPO - Come non detto. Scusate. E fa dietrofront. Nico e Maria sorridono. INGRESSO SOGGIORNO: Gianni entra in casa. Dalla cucina giunge Filippo. GIANNI (a Filippo) - Allora, Nico si sbrigato? FILIPPO - Non so, forse ancora ai preliminari. Arrivano Nico e Maria. Lui porta con s il sacco. NICO - Ragazzi, voi andate avanti, io accompagno Maria e vi raggiungo subito dopo. FILIPPO (ironico) - Certo dopo, dopo. Andiamo Gianni. GIANNI - Ci vediamo Maria. MARIA - Buon divertimento, ragazzi. Gianni prende il sacco e segue Filippo fuori, lasciando la porta aperta. NICO - Vado a prenderti la felpa. Nico esce dal soggiorno. Maria, intanto, si guarda in giro. Su di un mobile nota una fotografia. Raffigura i festeggiamenti del compleanno di Nico: di fronte alla torta Nico bacia sulle labbra Maria; ai lati, vi sono i genitori di Nico con Martino, Gianni e Filippo. Maria prende la foto tra le mani.
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Da fuori entra un leggero vento. Maria sappresta a chiudere la porta dingresso Arriva Nico. Maria lascia la porta socchiusa. Lui ha tra le mani la felpa. NICO - Questa ti piacer. Me lhai regalata tu. MARIA - Per il tuo compleanno. Maria mostra a Nico la foto, nella quale il ragazzo indossa la felpa. NICO - Ah s, dove lhai presa? MARIA - Su quel mobile. NICO - rimasta l da quando sono partito. una bella foto, no? MARIA - Ma non ha pi senso. Poi l sopra, esposta a tutti NICO - Ti da fastidio? Maria si altera MARIA - Mi da fastidio? Come, noi due non stiamo pi insieme da tanto tempo e chi entra qua dentro deve vedermi tra le tue braccia! NICO - Non posso conservare un bel ricordo? Io con i miei genitori, i miei migliori amici e lunica ragazza che ho avuto MARIA - Fai finta di non intendere. Tu mi hai lasciata, Nico, e adesso capisco che neanche ti sei chiesto quanto io ho potuto soffrire. NICO - Tu credi che non abbia sofferto anchio? MARIA - Fammi il piacere, Nico stai zitto. La verit che mi ero messa con un bambino che non ha idea delle vere sofferenze. Maria ha gli occhi lucidi. NICO - Non stato facile per me, ma sentivo che fuori da questo paese esistevano cose che alla mia et ancora non conoscevo. Sentivo il bisogno, almeno per un p di tempo, di vedere il mondo fuori MARIA - Ma finiscila! Almeno per un po di tempo, come se io dovessi stare ad aspettare che tu conoscessi il tuo mondo! Maria quasi in lacrime.
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MARIA - O Signore, tutta la giornata che ho finto come se nulla fosse! Maria rimette la foto al suo posto. MARIA - Vado a piedi. Senza prendere la felpa va alla porta. NICO - Ho bisogno di te, Maria. Maria si ferma e guarda Nico. MARIA - Potevi pensarci dieci mesi fa. Per me potresti ripartire domattina. NICO - Ho bisogno dei miei genitori. Ho bisogno di Filippo, di Gianni, di tutte le persone che sin da piccolo ho avuto vicino a me. Nico sembra disperato. Stringe la felpa tra le mani. NICO - Entro in angoscia se penso di dovermene andar via di nuovo. Mio sento bloccato dentro. Vorrei gridare, piangere. Sono anni che non lo faccio pi, non ci riesco. Nico visibilmente affranto. Butta la felpa sul tavolino e si adagia sul divano prendendosi la testa tra le mani. NICO - Non voglio perdervi. Maria, impietosita, gli si avvicina sedendosi accanto. Nico la guarda. NICO - Ho paura, Maria. Sento che sta per succedere qualcosa. Mi sento perseguitato. MARIA - Ma che dici. Sciocchezze, stai passando solo un brutto periodo. Maria lo abbraccia. Nico la stringe forte. NICO - Vi posso perdere tutti. Nico cerca con gli occhi lo sguardo di Maria. Lei lo schiva. Lui la cerca. Lei si fa trovare. Infine... si baciano. un bacio sincero, puro, intenso.
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bellissimo... ...Il vento apre la porta. Una misteriosa ombra si fa strada nella stanza. Si avvicina ai due giovani che si stanno baciando, fino ad oscurarli. VOCE DI EVA F.C. - pericoloso lasciare la porta aperta di notte. I due sobbalzano. EVA - Oh, vi chiedo profondamente perdono, non era nelle mie intenzioni spaventarvi. Mi ero chiesto perch la porta socchiusa, mi sono avvicinato e ho sentito parlare. NICO - Potevi bussare. EVA - Hai ragione, Nico, sono un impudente. Chiedo ancora scusa, tolgo subito il disturbo. MARIA - Non ti preoccupare Eva, puoi rimanere. Anzi, io veramente stavo rientrando a casa. Maria si rivolge a Nico. MARIA - Mia madre sa che rincasavo subito, Nico. meglio che vada. NICO - S, andiamo. MARIA - No, preferisco farla a piedi. Poi c Eva, il nostro ospite Portalo con te in campagna cos comincia a divertirsi da stasera. EVA - Gentile come al solito, Maria. NICO (a Maria) - Ci possiamo vedere domani nel primo mattino? Saluto anche tua madre. MARIA - Certo, cos ti restituisco anche la felpa. un mio regalo, no? Maria si alza dal divano. Eva afferra la felpa che sul tavolino e la porge a Maria. EVA - In fondo ai tuoi occhi si sta accendendo una strana luce. Eva tiene unita a s Maria non lasciando la felpa.
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MARIA - Come, scusa? EVA - una vecchia fiammella che non si mai spenta, solo non era pi rinfocolata e ora la vedo ravvivarsi. Maria sorride. MARIA - Forse hai ragione. Nico ha lo sguardo pi tranquillo. Eva lascia la felpa a Maria. (Carrellata in avanti su Eva). EVA - Potrai soffrire per questo. MARIA - Perch? NICO - La luce che tu dici di vedere nei suoi occhi, Eva, per me. EVA - E tu saprai custodirla, ti preoccuperai di conservarla? Questa luce forte, Nico troppo forte per te. MARIA - Cosa vuoi dire? EVA - Tu lo sai, Nico, cosa voglio dire? NICO - Tu non mi conosci, Eva, ed da quando ci siamo visti questa sera che parli di me, come se pretendessi di conoscermi! EVA - Non hai guardato dentro di te, come ti ho suggerito? NICO - Perch dovrei farlo, chi sei?! Perch dovrei sentire quello che mi dice il primo arrivato?! Un forestiero! MARIA - Calmati, Nico, non essere sgarbato, non ti ha detto niente di male. EVA - Ti stai adirando NICO - Perch sei un impiccione, uno sconosciuto che sintromette nelle cose altrui! MARIA - Nico!... Scusalo Eva, oggi non sta bene. EVA - Ti sbagli, Nico, mi hai permesso tu di entrare nei tuoi problemi. Hai desiderio di capire cos quel tormento che ti perseguita da
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mesi, ma tu cerchi sempre di ignorarlo. Stasera mi avevi chiesto una risposta. NICO - Io non ti ho chiesto niente! EVA - Ti senti perseguitato, ragazzo? Perch allora non ti fermi e, invece di scappare, cerchi di conoscere chi o cosa ti perseguita. NICO - Smettila! Che ne sai tu?! EVA - Ti sei separato dalle persone che ti amano per inseguire la libert, ma non riesci a trovarla. Maria assiste inerte. EVA - Come pu fidarsi nuovamente di te Maria. Nico agitatissimo. NICO - Lascia stare me e Maria! EVA - Ti sei dimostrato per ben due volte incapace di meritare lamore delle persone che ti stavano vicino. NICO - Io amo Maria! Il tono di Eva si fa pi forte. EVA - Come puoi come puoi dire di amare una donna se non hai saputo essere fedele a chi in te ha creduto. Eva deciso nelle sue parole. EVA - Hai tradito chi ti aveva accolto dandoti un rifugio. Hai tradito chi di te si fidava. Nico frastornato dalle parole di Eva. Con voce pesante Eva accusa. EVA - Io ho creduto in te. Ma tu mi hai abbandonato. MARIA (stupita e incredula) - Nico, che significa? NICO (agitato e tremante) - Non capisco, Maria, te lo giuro! Con fare minaccioso Eva dichiara: EVA - Spalanca gli occhi Nico: sono arrivato!
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Cogli loccasione, fai fronte ora ai tuoi tormenti e otterrai la risposta e la libert che cerchi. Io, per mio conto, sono venuto fino a Santa Lucia per riprendermi ci che tu mi hai sottratto. Nico pallido. Eva accosta la sua faccia a quella di Nico EVA - Lo riavr. Proprio questa notte! Quindi ricomponendosi si avvia alluscita. Qui si arresta. Volta il capo, e guarda Nico. Poi esce, per scomparire tra il vento e il buio della notte. Tutto tace, solo il vento si ode. MARIA - Mio Dio, Nico, chi quelluomo? NICO - Non lo so, Maria, non lo so. MARIA - Ma ti conosce NICO - Non lho mai visto in vita mia. Non so da dove viene! SCENA 16 ESTERNO E INTERNO NOTTE STRADA PER LA CAMPAGNA E AUTO Il vento di tramontana sempre pi forte. Grosse nuvole provenienti da Ovest coprono pian piano la luna e il cielo stellato. Sulla strada sfreccia lauto su cui viaggiano Filippo e Gianni. Guida Filippo. FILIPPO - vero, anchio ho avuto limpressione di vederlo un po gi di tono. GIANNI - Forse perch stato molto tempo via da casa. FILIPPO - O forse perch appena ha rivisto il paese s gi pentito dessere tornato. GIANNI - Non dire fesserie.
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FILIPPO - Tu credi che l dove andato il porco le ragazze se la tirano come qua. GIANNI - Da noi saranno pi serie. FILIPPO (guarda Gianni) - Ma finiscila. Non pensare che verr a trovarti in convento quando ti farai monaco. GIANNI - Attento, rallenta! FILIPPO - Che c? GIANNI - Guarda, c qualcuno l in fondo. Nelloscurit una sagoma umana compare in mezzo alla strada. CONTINUAZIONE SCENA 15 INTERNO NOTTE CASA DI NICO MARIA - Ha parlato in modo molto chiaro. Tu gli hai fatto qualcosa. NICO - Ti dico che non lho mai visto prima di stamattina, quando Martino ce lha presentato. Ceri anche tu, Maria! MARIA - Se non ho capito male, voi due per stasera vi siete gi incontrati. NICO - Si, me lo sono trovato davanti casa quando siamo rientrati dalla campagna. MARIA - Che gli hai detto per farlo scomporre in questo modo? NICO - Allora non vuoi credermi! Niente! Ha fatto sempre questi discorsi astrusi. Di me, che sono andato a studiare al Nord; di voi, i miei amici, i miei genitori che gliene pu interessare a lui! MARIA - Bisognerebbe andare da Martino, chiedergli dove ha incontrato Eva. NICO - Non gli ho fatto niente, che dannazione vuole da me!
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CONTINUAZIONE SCENA 16 INTERNO NOTTE AUTOMOBILE Filippo e Gianni viaggiano ancora in auto. Hanno la radio accesa, a tutto volume. Insieme stanno cantando una canzone. GIANNI - Diamine, comincio a gasarmi. FILIPPO - Stasera si far un gran casino. Solo noi uomini, al diavolo le donne! Gianni caccia fuori tre barrette di Kinder. Una la tiene per s; una la d a Filippo; laltra la porge alle sue spalle. GIANNI - Ti piace il cioccolato? Seduta dietro c unaltra persona. Allorizzonte nel buio si intravedono dei lampi. Un temporale si avvicina. CONTINUAZIONE SCENA 15 INTERNO NOTTE CASA DI NICO MARIA - Andiamo da Martino, Nico, lui avr saputo qualcosa di pi su Eva. NICO - Ha detto che io gli ho rubato, sottratto... forse mi ha scambiato per qualcun altro. Chi c in paese che pu assomigliare a me? MARIA - Ha parlato di questa notte, cosa vuole fare?... Io ho paura, Nico. Lattenzione di Nico si concentra su queste ultime parole di Maria. NICO - Questa notte Nico riflette. Un brutto pensiero folgora il suo cervello. (Carrellata in avanti su Nico). NICO - O mio Dio! MARIA - Cosa c?
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NICO - La campagna, questa notte io e i ragazzi la passeremo in campagna. MARIA - E allora? Pensi Nico afferra per il braccio Maria e la trascina fuori casa. Il vento soffia. Nico sale sulla moto. Maria, indossata la felpa, fa altrettanto. La moto parte sgommando a tutta forza. SCENA 17 ESTERNO NOTTE STRADA DI PAESE Quella di Nico e Maria una corsa disperata in moto. I due senza accorgersene passano davanti al camioncino di Martino parcheggiato sul lato della strada. Martino sulla soglia delluscio di una casa. Di fronte a lui una donna (Signora Carmela) con un coniglio tra le braccia. SIGNORA CARMELA - Allora non vuoi proprio prendere niente, Martino? MARTINO - Grazie Signora Carmela, come se avessi accettato. SIGNORA CARMELA - Ti disturbi sempre a venire per il mio cuccioletto, e non mi permetti mai di sdebitarmi. Poi oggi, a questora cos tarda. MARTINO - Non c orario per sentirsi male. SIGNORA CARMELA - Mi sono presa una gran paura quando lho visto divincolarsi in quel modo. Meno male che non era niente di grave. Grazie tanto, Martino. MARTINO - Lo faccio con piacere, un solo coniglio. Devo ancora andare a vedere un intero allevamento. SIGNORA CARMELA - Ma quasi mezzanotte!
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MARTINO - Ho avuto una giornata piena oggi. Nel cielo si vedono dei bagliori. SIGNORA CARMELA - Sembrano dei lampi. MARTINO - Forse un temporale estivo. Ci rinfrescheremo. Martino si avvia al suo autoveicolo. MARTINO - Corro via, passo da casa a prendere lombrello. Vi saluto Signora Carmela! SIGNORA CARMELA - Buonanotte, Martino, e grazie ancora! Martino sale a bordo del camioncino e parte. La signora sulla porta saluta di nuovo. SCENA 18 ESTERNO NOTTE STRADA PER LA CAMPAGNA E SCORCIATOIA Nico e Maria sono sulla strada per la campagna. Il vento rende pericolosa la guida. Nico fa una deviazione. Prende scorciatoie: campi di grano, ruscelli, piste impraticabili. SCENA 19 ESTERNO E INTERNO NOTTE DAVANTI E DENTRO LA CASA DI CAMPAGNA Nico e Maria arrivano alla cascina. Dentro, in casa, le luci sono accese. I tuoni del maltempo cominciano a farsi sentire. I due giovani entrano frettolosamente dentro. NICO - Ragazzi! MARIA - Gianni, Filippo, dove siete?! C la tavola elegantemente apparecchiata. NICO - Perch hanno apparecchiato la tavola in questo modo?
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Nico scorge sulla tavola una busta da lettera. La prende e la apre. C un biglietto scritto: Cucinato per te con amore. MARIA - Nico, sul gas c un pentolone. Nico si avvicina. Alza il coperchio: un coniglio dal pelo nero bolle nel suo sangue. Nico sbianca; lascia cadere il coperchio; perde il fiato; si scanza da l. Maria quasi trasalita scoppia a piangere. MARIA - O Signore! Mio Dio! Nico cerca di riprendersi dallo shock. Si sfoga gridando a squarciagola. NICO - Gianni!!! Filippo!!! Maria, stremata, si butta sul divano. Nico si affaccia fuori. NICO - Gianni!!! Filippo!!! In risposta solo dei tuoni. Disperato comincia a correre verso il capannone dei conigli. Arrivatovi spalanca le porte. SCENA 20 INTERNO NOTTE CAPANNONE Nico si fa strada tra gli arnesi e le macchine da lavoro, quando, infine, lo spettacolo che gli si presenta innanzi atroce. Nella gabbia, tra gli animali, Filippo e Gianni sono bloccati come crocefissi a una cilindrica seminatrice disposta verticalmente. Sopra di questa, legati al soffitto pendono sgozzati alcuni conigli il cui sangue cola addosso ai ragazzi rendendoli irriconoscibili. Sembrano morti. Subito dopo si sente un mugolio. Filippo che cerca di richiamare lattenzione di Nico. Anche Gianni, come destatosi dal sonno, fa lo stesso. I due hanno la bocca serrata con dei lacci. Nico si affretta ad andare in loro aiuto. Alle sue spalle dallombra appare qualcuno.
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EVA - Felice notte ragazzo. Queste parole arrestano Nico. Eva esce dallombra. EVA - Si cominciava a preoccuparci del tuo ritardo. In casa la tavola imbandita e la cena quasi cotta. Io e i ragazzi volevamo che tutto fosse pronto al tuo arrivo. Nico ascolta. Dalla sua bocca fuoriesce solo un pesante respiro, affannato dalla paura. EVA - Mi stavo intrattenendo con i tuoi amici. Sono simpatici, ma di poche parole. Mi hanno raccontato della forte amicizia che vi lega. Io non ci credevo. Sai, da dove vengo io gli amici non esistono. Sono solo una bugia. Ho pensato, quindi, di mettere alla prova la vostra tanto declamata amicizia. Volevo vedere se vero quello che mi hanno confidato. Dapprima Filippo e Gianni non erano daccordo ma alla fine, come vedi, sono stato bravo a convincerli, grazie alla mia eccellente retorica. Nico ascolta attentamente. EVA - Sappi Nico: alle tue spalle c la porta per uscire dal capannone, innanzi a te, invece, Gianni e Filippo, privati di ogni loro facolt di fare scelte. Solo tu, ragazzo, puoi decidere e agire. Se sceglierai di varcare la soglia di quella grande porta e andare via da qui, ti prometto che i tuoi occhi, ma solo gli occhi, non vedranno mai pi la mia immagine e di loro due non saprai nulla fino allalba. Al contrario, se deciderai di entrare nella gabbia e liberare i tuoi amici dai lacci, in questo caso, ti avverto: su di te pende il peso della colpa! Nico non ci pensa due volte, e si muove verso la gabbia. Il viso di Eva sconfortato dalla scelta di Nico. Il ragazzo si accinge ad aprire la porta della gabbia. Allunga la mano... poi si ferma. Riflette e si rivolge a Eva.
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NICO - Quale colpa? Dopo un po alza la testa e guarda in alto. Sopra di lui sospesa una poderosa erpice a dischi pronta a schiacciarlo non appena avrebbe aperto la porta. Nico paralizzato. EVA - La situazione scomoda, vero Nico? Gianni e Filippo ti stanno aspettando. Fammi vedere come sai aiutare le persone che ti stanno a cuore. Voglio imparare anchio. NICO (tesissimo) - Perch mi perseguiti, cosa vuoi da me? EVA - Se ti sacrifichi per gli amici, sei tu a rimanerne scottato. Questa la realt. La sola verit! NICO - Tu tu che ne sai? La domanda fatale. Eva si gonfia tutto e minaccioso avanza a passi svelti verso Nico. EVA - Io che ne so?! Osi chiedermelo! Eva afferra Nico per il giubbotto e lo alza con forza sovraumana. Filippo e Gianni si agitano e gemono come se volessero intervenire. EVA - Io so pi di quanto tu possa immaginare! NICO - Chi sei tu?! Chi sei?! Con forza impressionante, Eva lancia Nico scaraventandolo alla parete. (FUORI: lampi e tuoni si susseguono in uno spettacolo infernale.) Eva volta le spalle a Nico che sta per terra intontito. EVA - Chi sono io?! Di scatto Eva si volta con tutta limponenza del suo fisico. In quel momento c un lampo; la sua luce penetra dalla grande entrata del capannone sotto forma di un folgorante fascio che illumina Eva. Il codino dei suoi capelli si sciolto. Al viso porta una maschera orribile. EVA - Io sono... Io sono il tuo Generale!!!
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(La maschera identica a quella indossata dalluomo nel sogno fatto da Nico allinizio della storia.) Il volto di Nico (per terra) pietrificato. NICO - No... No... Non vero... EVA - Tu eri fuggito da Santa Lucia, eri scappato da tutti... NICO - ... impossibile EVA - ...Loro non ti interessavano pi! Avevi trovato rifugio nella mia confraternita degli universitari NICO - ...Non ci credo, non pu essere EVA - ...Io ti ho accolto. Ti ho offerto la mia custodia. Sono stato la guida! Ti sentivi da me protetto! NICO - ...Mio Dio, no!... EVA - ...E tu? Tu mi abbandoni! NICO - ...No... EVA - Sei un disertore, soldato! Un patto di comunione ti lega a me e questo patto lhai trasgredito! NICO (disperatissimo) - ...No..., no, no... EVA - Soldato! Ti sei macchiato di fellonia! Mi hai tradito! Mi hai frodato portandoti a Santa Lucia la fiducia che avevo riposto in te!... NICO - ...No, no... EVA - ...E adesso sono venuto a riprendermela! Eva si avvicina a Nico; lo raccoglie da terra e alzandolo in alto sulle sue muscolose braccia con voce tuonante urla: EVA - Rendimi ci che mio!!! Filippo e Gianni si agitano. Con rabbia Eva lancia Nico vertiginosamente fuori dal capannone ad almeno dieci metri di distanza.

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SCENA 21 ESTERNO NOTTE CON TEMPORALE FUORI DAL CAPANNONE Nico per terra; il suo viso segnato dai graffi. Lampi seguiti da tuoni rompono il silenzio. Su di lui cadono le prime gocce dacqua. La pioggia si confonde sulla faccia con alcune lacrime che gli scendono dagli occhi. In pochi attimi si scatena un alluvione. Portando le mani ai capelli, solleva in alto il capo e grida disperato: NICO - Noooooooo!!! (Lurlo si espande in tutta la campagna finch non viene soffocato da un tuono.) Raccogliendo le forze che gli sono rimaste, si alza e si dirige rassegnato verso il capannone. SCENA 22 INTERNO NOTTE CON TEMPORALE CAPANNONE Nico entra dentro il capannone. Non vede Eva. Si guarda attorno: scomparso. Filippo e Gianni si agitano. Nico avvista un lungo bastone. Lo prende e apre la porta della gabbia. La grossa erpice tonfa pesantemente al suolo. Tra i conigli rimasti vivi, Nico libera gli amici impiastrati di sangue. Prima va da Gianni: gli libera la bocca, poi le mani e i piedi. NICO - Dov?! Dov andato?! GIANNI - uscito dal capannone. Che succede, Nico?! Chi diavolo ?! Ha una forza sovraumana, ci ha bloccati come niente! NICO - Aiutami a liberare Filippo! GIANNI - Santo Cielo, quanto sangue, mi viene da vomitare. Intanto, i conigli rimasti vivi escono impauriti dalla gabbia.
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Nico slega le mani e i piedi a Filippo, Gianni la bocca. FILIPPO - Chi cazzo quello, Nico!! NICO - Non capisco ragazzi. Credetemi, neanchio capisco! FILIPPO - Che vai dicendo, ce lha con te come una bestia! Si pu sapere che gli hai fatto! NICO - Filippo, io lho visto oggi per la prima volta in vita mia, come te! GIANNI - Allora quello pazzo! FILIPPO - Avevi qualche dubbio?! NICO - Dobbiamo scappare da qui! GIANNI - Guardate, poveri conigli. Filippo si guarda il sangue che ha addosso. FILIPPO - Accidenti, che schifo! I conigli prima o poi dovevano fare questa fine, ma il mio giubbotto e i Levis no! Nico esce dalla gabbia. Gianni e Filippo lo seguono. SCENA 23 ESTERNO NOTTE CON TEMPORALE DAVANTI AL CAPANNONE Nico, Gianni e Filippo sono fuori dal capannone sotto la pioggia. Insieme a loro anche dei conigli che si disperdono. NICO - Andiamo a prendere Maria e allontaniamoci da questo posto! GIANNI - Perch, Maria qui? NICO - in casa. Si odono delle grida. GIANNI - Sentite? NICO - Maria!!!
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FILIPPO - Non viene da dentro la casa. NICO - O Dio, sulla terrazza! FILIPPO - I fucili Prendiamo i fucili! NICO - Si, veloci! Gianni, vai con lui! Filippo e Gianni scappano dentro casa, mentre Nico corre verso la scala che porta in terrazza. NICO - Fate presto!!! SCENA 24 INTERNO NOTTE CON TEMPORALE CASA DI CAMPAGNA Gianni e Filippo entrano rapidamente in casa. Vanno allarmadietto dei fucili. FILIPPO - Maledizione, chiuso! La chiave dov?! GIANNI - Ce lha Nico, se l messa nel portafogli oggi pomeriggio quando ha chiuso larmadietto! FILIPPO - Oh, Ges! SCENA 25 ESTERNO NOTTE CON TEMPORALE SCALE PER LA TERRAZZA E SULLA TERRAZZA Nico sale velocemente le scale. Giunto in cima ha la terribile sorpresa di vedere Maria per terra ed Eva sopra di lei. EVA (a Maria) - Non puoi indossare questa felpa, il pegno di un amore illegittimo, un amore che ha profanato un patto di comunione! MARIA (piangente) - No! Lasciami, ti prego! Aiutatemi! Nico corre verso Eva. NICO - Evaaa!!
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Nico si lancia su Eva. EVA - Tu, traditore! Tra Nico ed Eva prende inizio una colluttazione. CONTINUAZIONE SCENA 24 INTERNO NOTTE CON TEMPORALE CASA DI CAMPAGNA Gianni sta cercando di rompere il lucchetto pestandolo ripetutamente con un batticarne. Filippo rovista tra gli utensili da cucina. FILIPPO - Non c niente di pi grosso! Filippo va da Gianni. FILIPPO - Dammi qua. Spostati. Filippo comincia a colpire col batticarne le ante dellarmadio. GIANNI - Chiss che incazzatura il pap di Nico. Ai primi buchi nel legno Filippo passa a colpire col piede. Gianni cerca di fare lo stesso. Le ante dellarmadio cedono frantumandosi. Le armi e le munizioni cadono fuori dallarmadio. CONTINUAZIONE SCENA 25 ESTERNO NOTTE CON TEMPORALE TERRAZZA La lotta sotto il temporale tra Eva e Nico tutta a svantaggio di questultimo. Eva ha una forza immane. EVA - Perch continui a opporti al tuo Generale! Non ti fa pi star male il tuo miserabile tradimento, soldato?! Non bastato ci per farti soffrire?!! NICO - Io non ti conosco! Non ti ho mai visto!
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EVA - Perch perch ti ostini a non voler rivolgere gli occhi su te stesso! Maria per terra piangente e distrutta. NICO - Chi sei?! Da dove vieni?! EVA - Scruta, Nico! Scruta dentro di te! NICO (affranto) - Perch non ci lasci in pace?! Sei un folle, sei malato! EVA - Il tuo tradimento mi ha ammalato! CONTINUAZIONE SCENA 24 INTERNO NOTTE CON TEMPORALE CASA DI CAMPAGNA Filippo alle prese con un fucile. FILIPPO - un automatico, ci vogliono le cartucce giuste. Filippo cerca tra tutte quelle sparse a terra. Gianni ha un fucile in mano. GIANNI - Senti, Filippo: io non so usare un fucile. Ho paura, posso sbagliare. FILIPPO - Allora prenditi una pistola! GIANNI - Ma neanche le pistole ho usato mai. Non ho preso un arma in mano in tutta la vita! FILIPPO - La pistola facile. Te la carico io. La devi impugnare ben stretta e sparare deciso. GIANNI - O mamma, dobbiamo sparare! CONTINUAZIONE SCENA 25 ESTERNO NOTTE CON TEMPORALE TERRAZZA Nico, nonostante la sua totale resistenza, in balia della potente forza di Eva.
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NICO - Te lo giuro non ti ho mai visto, Eva! Non ho mai veduto la tua faccia, oggi stata la prima volta! EVA - Le tue parole sono piene di menzogne! NICO - No! Hai sbagliato persona! Hai sbagliato paese! EVA - La maschera La maschera lhai riconosciuta! Vuoi mentire! Perseveri nella tua fuga! Nico abbandona ogni resistenza. quasi in lacrime. NICO - Oddio, non riesco a capire! Non capisco! No, Dio mio!... EVA (con tono carico e possente) - Non capisci?! Non capisci?!! Con le dita delle sue mani Eva spalanca gli occhi di Nico. Maria per terra sotto la pioggia piange. MARIA - No O signore, aiutaci tu Ti prego! Eva tiene con le dita gli occhi di Nico ben aperti verso i propri occhi. EVA - Guarda! Scruta! Indaga nella tua anima, soldato! Ti sentivi chiuso e hai lasciato tutti e tutto! Le stesse persone (Eva indica Maria) che erano la tua vita ti impedivano di crescere, di diventare ci che tu volevi essere! Volevi forgiare liberamente la tua identit! Ma ti sentivi oppresso proprio dalle persone che ti stavano accanto! Che una volta amavi!! NICO (disperato) - Io le amo! EVA - Santa Lucia era ormai per te una prigione! Hai cercato altrove la libert, rinunciando a chi fino a quel momento aveva dato un senso a ogni ora, ogni minuto dei tuoi venti anni! Maria si butta su di Eva. MARIA - Lascialo! Ti prego, lascialo stare! EVA - Al Nord, ragazzo! Lontano da questo paese! Luniversit stata la tua grande occasione e la tua unica scusa! Maria inutilmente percuote Eva.
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MARIA - Ti supplico, Eva! Non lo tormentare!! EVA - Io ti ho accolto! Sei venuto da me! Cercavi la stella polare, un nuovo punto di riferimento! La mia confraternita, la Confraternita del Generale diventata la tua nuova famiglia! Sotto il vessillo del tuo Generale hai marciato con gli altri fratelli sicuro e protetto per dieci mesi! MARIA - Finiscila! Vai via! Lasciaci vivere tranquilli! Nico paralizzato da Eva che gli tiene gli occhi aperti. EVA - Dopo dieci mesi! Dopo appena dieci mesi, hai deciso ingannevolmente di scappare da me e dai tuoi fratelli e tornare di nuovo a Santa Lucia, ripetendo per la seconda volta un tradimento alle spalle di chi aveva depositato in te la sua fiducia!! NICO - stato solo un gioco La confraternita era solo un divertimento per me! EVA (con tono pi calmo) - Un gioco di cui tu non conoscevi la vera natura: cercare nuovi affetti! Non vuoi crescere, Nico, hai paura! Il tuo mondo sta cambiando e tu scappi!! SCENA 26 ESTERNO NOTTE CON TEMPORALE DAVANTI LA CASA DI CAMPAGNA Arriva il camioncino di Martino. Si ferma davanti la casa. Martino, aperta la portiera, toglie fuori un grande ombrello tipo formato famiglia, riparandovisi sotto. Chiude la portiera del veicolo. MARTINO - Che diavolo sono tutte queste luci accese? Martino va per entrare in casa. La porta spalancata. Da dentro escono di corsa Filippo e Gianni. MARTINO - Ah ragazzi, ci siete voi?
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Filippo ha lautomatico, Gianni una pistola. I due sono sporchi del sangue dei conigli diluito dalla pioggia. MARTINO - Come siete tutti insudiciati E quelle armi, che significano? Vi siete impazziti?! FILIPPO - Martino vieni con noi, di corsa! MARTINO - Ma che diavolo state facendo?! GIANNI - Sopra la terrazza ci sono Nico e Maria C Eva, fuori di s, imbestialito! MARTINO - Eva? FILIPPO - Il turista che tu hai portato stamattina in paese! Muovetevi, dobbiamo correre! Filippo scappa avanti. GIANNI - Entra dentro, Martino, vai al telefono, chiama i carabinieri! Gianni segue Filippo. MARTINO - Ma c proprio bisogno delle armi? GIANNI (si allontana correndo) - Telefonaaaa!!! Martino rimasto solo si avvia senza grande fretta alla porta borbottando. MARTINO - Eppure mi sembrava molto garbato. Martino, prima di entrare in casa, posa a terra, lasciandolo aperto, il grande ombrello. SCENA 27 INTERNO NOTTE CON TEMPORALE CASA DI CAMPAGNA Martino, entrato in casa, si avvia al telefono. MARTINO - Il suo nome, Eva, non che sia tanto normale, ma lui... s. Chiss che gli avranno fatto loro. Poi in televisione dicono che
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qui al Sud si spara sempre... Certo, accogliamo i turisti con fucili e pistole! Martino solleva il ricevitore del telefono. MARTINO - Santa Lucia, e adesso qual il numero dei carabinieri?... Centododici..., centotredici..., oppure... Martino compone un numero a tre cifre. VOCE DAL RICEVITORE - Ore due e trentaquattro, ore due e trentaquattro SCENA 28 ESTERNO NOTTE CON TEMPORALE SCALA PER LA TERRAZZA Filippo sale frettolosamente le scale. Gianni pi sotto. Non appena Filippo arriva quasi in cima dimprovviso gli scivola un piede sul gradino bagnato. Lui riesce a mantenersi stabile ma il fucile gli sfugge dalle mani. Il fucile scorre gi per tutta la scala bagnata passando sotto le gambe di Gianni. CONTINUAZIONE SCENA 25 ESTERNO NOTTE CON TEMPORALE TERRAZZA Il confronto-scontro tra Eva e Nico continua. NICO - Io nella confraternita non ti ho mai visto! Nessuno dei fratelli ti ha mai visto! Eva solleva Nico in piedi. Maria fa due passi indietro. EVA - Rinuncia a ogni resistenza, ragazzo, e comprenderai! Capirai che il mio essere ha un senso qui! NICO - Ma prima non ceri! Tu non esistevi!! EVA - Sbagli, Nico! Ecco il tuo errore! Prima erano solo il tuo cuore,
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la tua mente, i tuoi sogni a vedermi, adesso anche i tuoi occhi mi vedono. Riconoscimi, accettami!! Io esisto! Ora e qui!! Nico, che sta davanti a Eva, a queste parole prova un sentimento di rifiuto e di fuga. Nico ha alle sue spalle il parapetto della terrazza; angosciato e smarrito indietreggia da Eva. NICO - Perch perch sei venuto qui? Perch da me? Perch?... Volevo solo ritrovare la mia felicit! A casa mia!... Voglio vivere tranquillo come una volta MARIA (vede Nico vicino al parapetto) - Nicooo!! Nico urta col parapetto. Perde il contatto col suolo e cade dallaltra parte. Sospeso nel vuoto, Nico precipita a picco. Il volo di Nico impressionante: il ragazzo cade sfondando i tavoloni che ricoprono il Pozzo senza fondo. Agilmente Nico riesce ad aggrappare con la mano destra il paletto stante vicino al bordo dove fissata la segnaletica che avvisa la presenza del pozzo. Nico si trova incredibilmente sospeso in quella voragine che emette un rumore simile al mare in tempesta. La pioggia cade forte. CONTINUAZIONE SCENA 28 ESTERNO NOTTE CON TEMPORALE SULLE SCALE E SULLA TERRAZZA Filippo ai piedi delle scale. Raccoglie il fucile e corre nuovamente su. Gianni fermo sulle scale ad aspettarlo. FILIPPO - Che diavolo aspetti, sbrigati, scappa su! Gianni segue lordine dellamico. Appena Gianni mette il piede sullultimo gradino, una mano gli strappa la pistola violentemente, tirandolo dentro la terrazza. Eva. Filippo, che sta subito dietro, istintivamente alza il suo fucile andandolo a
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puntare contro Eva. Questi, con abile mossa, spinge Gianni che gli sta di fronte, buttandolo a terra. Quindi di scatto alza la pistola presa a Gianni e spara un colpo su Filippo, anticipandolo. Filippo viene scaraventato dal colpo sul pavimento della terrazza. EVA - Non si scherza con le armi. CONTINUAZIONE SCENA 27 INTERNO NOTTE CON TEMPORALE CASA DI CAMPAGNA Martino ha il ricevitore del telefono allorecchio. Sente il colpo darma da fuoco. MARTINO - Santa Lucia! Martino lascia il ricevitore e si affretta ad andare fuori. SCENA 29 ESTERNO NOTTE CON TEMPORALE SPAZIO TRA USCIO DI CASA DI CAMPAGNA E SCALA DELLA TERRAZZA Martino esce dalla porta di casa, prende lombrello e si dirige a passo svelto verso la scala. MARTINO - Sono pazzi, sono impazziti! Quando Martino va per salire le scale si scontra con qualcuno che le ha appena finite di scendere. Martino alza lombrello e scorge Eva. MARTINO - Oh Eva, eccoti! Mi dicevano i ragazzi che c stato qualche screzio tra di voi Eva allunga la mano e scanza Martino. EVA - Scusami. Quindi Eva prosegue avanti. MARTINO - Ma dove vai?
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Mentre Eva si allontana da lui, Martino grida: MARTINO - Chi ha sparato?! stato uno sparo o un tuono?! Martino sente delle voci urlanti provenire dalla terrazza. Con il suo ingombrante ombrello corre su per le scale. SCENA 30 ESTERNO NOTTE CON TEMPORALE SULLA TERRAZZA Gianni e Maria stanno intorno a Filippo che steso sul pavimento. L per terra anche il fucile e la pistola. GIANNI - Ora andiamo, Maria! Gli finiamo subito di tamponare la ferita e corriamo gi a vedere! MARIA (piangente) - volato nel vuoto! Lho visto cadere di sotto! GIANNI (curando la ferita di Filippo) - Il fazzoletto non basta. MARIA (piangente) - O Cielo, perch tutto questo! Doveva essere un giorno tranquillo per noi! Nico era felice di stare finalmente a casa! Intanto Gianni si toglie il giubbotto imbrattato dal sangue dei conigli. Gli cadono dalla tasca due barrette di Kinder. Sotto ha una maglietta pi pulita. Se la leva. Rimane a dorso nudo. FILIPPO (solo ferito) - O Dio, tutta la notte che vedo solo sangue! Arriva Martino di fretta. MARTINO - Cos successo?! MARIA - Martino! Maria va ad abbracciare Martino. MARIA (disperata e piangente) - Sei qua! Martino, abbracciando Maria, regge ancora lombrello. MARTINO - Ges, calmati Maria, ditemi cos accaduto E Filippo?!
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MARIA - Eva gli ha sparato con la pistola. MARTINO - Santa Lucia! GIANNI (mentre cura Filippo) - Non niente, per fortuna, solo di striscio. SCENA 31 ESTERNO NOTTE CON TEMPORALE PRESSO IL POZZO SENZA FONDO Nico ancora sospeso nel pozzo. Gli sforzi che fa per poter risalire sono vani, il fango creato dalla pioggia glielo impedisce. Si odono dei rumori al reticolato del pozzo. Nico vede Eva che sta aprendosi un varco nel fatiscente reticolato. Il ragazzo fa pi sforzi per riuscire a risalire. inutile. Arriva Eva. Nico si vede afferrare la mano con la quale si regge stretto al palo. Il giovane si sente perduto Eva, per, lo tira su da quel baratro. Nico sfinito cade per terra nel fango. Lampi, tuoni e pioggia si scatenano. Eva si avvicina a lui. Lo prende per il collo. Lo guarda fisso in faccia. EVA - Pentiti del tuo tradimento. Torna da me, nel mio plotone. Ammetti la mia esistenza e fa che io possa guidarti e proteggerti! Io sono il tuo Generale! Io so! Io conosco la tua verit! In me sta la risposta allangoscia che martiria la tua giovane e fragile vita! La tua paura di poter essere abbandonato ti fa abbandonare gli altri per sfuggire alla sofferenza del distacco! Io ti prometto che star al tuo fianco per sempre! Ama me, solo me e ricambier fino alla morte! NICO - Io, nella confraternita, sono stato sempre leale con i fratelli, non li ho mai traditi! Loro sono stati degli amici per me. Adesso sono tornato a casa perch qui c la mia famiglia e tutte le persone a cui ho voluto e voglio ancora bene! EVA - Troppo comodo, Nico! Avevi fatto una scelta! Hai colto il tuo
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carpe diem e ora lo dovrai mantenere per sempre! Eva non intende indugiare oltre. EVA - Soldato! Vuoi seguire il tuo Generale?! Nico risponde deciso e sicuro. NICO - Io rimango a Santa Lucia. Gli occhi di Eva si infuocano. EVA - Giudaaaa!!! Unira demoniaca simpossessa di lui. Tenendo ancora Nico stretto per il collo, lo solleva sulle sue braccia portandoselo sulla testa, quindi si avvicina alla bocca del pozzo. EVA (disperato) - Io, tuo Generale, tuo custode e legittimo Giudice di giustizia NICO - Noo!! Evaaa!!... Tra i piedi di Eva scorre dellacqua. EVA (afflitto) - Bramoso di porre fine al mio strazio e alla tua sofferenza Le parole deliranti di Eva e quelle di supplica di Nico si intrecciano con il ricordo delle parole del pap di Nico. (Dettaglio del cartello: ALT POZZO SENZA FONDO) VOCE DEL PAP DI NICO F.C. - Non toccherai mai il fondo e io e mamma non potremo pi salvarti! NICO - Ti supplico!! Nooo!! Man mano che Eva pronuncia la sua sentenza, Nico, sulle braccia di Eva, si divincola sempre di pi, come il cane che preso di forza viene portato in gabbia. EVA - ...Ti condanno alla pena capitale con laccusa di alto tradimento al tuo Maestro di vita! Il pozzo emette il cupo e strano rumore del mare. NICO - Noo!! Eva, nooo!!!
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EVA - Giustizia sia compiuta!!! Mentre Eva sta per gettarlo dentro la tenebrosa voragine, il terreno fangoso sotto di lui cede. Nico cade per terra sullorlo del precipizio, invece Eva scivolando dentro la bocca del baratro si aggrappa allultimo istante con la mano destra al polso sinistro di Nico. Il ragazzo rischia di essere trascinato nellabisso. Scivola nel fango. Il peso di Eva lo tira lentamente. Il corpo di Nico striscia. Dimprovviso su di esso si avventano Maria, Gianni e Filippo. (Gianni indossa il proprio giubbotto; Filippo ha il braccio sinistro fasciato con la maglietta dellamico). Maria, sopra le spalle di Nico, lo tiene per il collo; Gianni per la vita; Filippo per una gamba, stringendola con il braccio non ferito. Martino giunge riparato sotto il grande ombrello. Visti i ragazzi, lascia cadere lombrello e prende Nico per la cinta dei pantaloni. MARTINO - Tirate! Tirate con tutta la forza, ragazzi!! Eva stringe il polso di Nico e fissa il ragazzo. Nico guarda Eva. Dalla tenebrosa profondit della voragine si leva pi potente che mai quel tremendo rumore. EVA - Ascolta la voce del mare ci sta chiamando. Seguimi. Nico fa cenno di no con la testa e stringe il polso di Eva. (Questo atto va evidenziato con la musica). Eva sospeso nellabisso stringe il polso di Nico. Nico stringe il suo. Lo sforzo aggravato dal fatto che i due hanno le mani infangate. MARIA - Che fai, Nico?! NICO - Lo voglio salvare! GIANNI - Ci trasciner tutti gi!! NICO - Lo devo salvare!! FILIPPO - Non fare lidiota, Nico!! NICO - Allungategli qualcosa un bastone!! MARTINO - Se ti mollo pericoloso!! NICO - Fai presto!!!
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MARTINO - Santa Lucia aiutaci tu! Martino lascia Nico e prende la prima cosa che gli viene davanti: il suo robusto ombrello. Lo chiude e, avvicinandosi al precipizio, lo porge dal lato del manico a Eva. NICO (a Eva) - Afferralo! Prendi lombrello Generale!! A queste parole di Nico, Eva risponde con un sorriso di compiacimento, poi libera lentamente il polso di Nico. NICO - Non lo fare!! Nico cerca di stringere il pi possibile la presa. Lo strappo del peso di Eva tale che di colpo trascina Nico a testa in gi dentro la bocca del pozzo, portandosi dietro Maria, Gianni e Filippo. Martino abbandona subito lombrello facendolo precipitare nel pozzo e si lancia ad agguantare i ragazzi bloccandoli. Filippo ora sforza anche il braccio ferito. FILIPPO (soffrendo) - Aaaaah!! Non ce la faccio pi!! GIANNI (a Nico) - Lascialo! Lascialo!! MARIA - Ti prego, Nico, fallo andare, ormai finita! Nico si ostina e continua a stringere la presa. Tutto sembra inutile. Pian piano la mano infangata di Eva scivola attraverso quella di Nico. Eva guarda Nico e sorride. EVA - Addio, soldato... Addio. Le punta delle dita delle loro mani si staccano. Eva precipita. Un folgorante lampo lo illumina mentre viene inghiottito dalla gola del Pozzo senza fondo, che emette un ultimo tremendo ruggito. I ragazzi tirano su lentamente Nico, girandolo davanti. Tutti sono a terra nel fango, solo Martino in piedi. Anche lui si lascia andare sprofondando col suo grosso corpo nella fanghiglia. Maria si butta sul petto di Nico, abbracciandolo. Gianni allunga la mano su quella di Nico. Filippo trascinandosi vicino agli amici sovrappone la sua mano a quella di Gianni e di Nico. Tutti sono stremati.
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(Sulle seguenti immagini c la voce fuori campo di Nico che recita il testo finale). La pioggia batte sui ragazzi. Batte sul fango. Sui tavoloni. Si perde nel pozzo. Lampi e tuoni si fanno pi deboli. Le piante, gli alberi sono levigati da piccoli ruscelli. Al di l della cascina, la campagna si risveglia. La pioggia accenna a diminuire. In pochi secondi lacqua non scende pi. Niente lampi. Niente tuoni. Il temporale si allontana. Allorizzonte fra le nuvole si fa spazio la prima luce del sole. Lunghi e candidi fasci di luce sgusciano da dietro le nubi. Le pi resistenti di queste vengono squarciate da sottili raggi. Dietro una gentile nuvola fa capolino il sole. Mai lalba era stata cos bella a Santa Lucia. VOCE DI NICO F.C. - Due settimane dopo tornai alluniversit. Ho deciso di finire gli studi dove li ho iniziati. Da quella notte vivo pi sereno. Quando dormo non ho incubi. Inspiegabilmente, per, il ricordo che ho si sta sbiadendo giorno dopo giorno. I miei amici e Maria hanno gi dimenticato. Dai nostri discorsi esce fuori solo qualche fiacca immagine. Per questo ho deciso di appuntarle su dei fogli. Chiss, in futuro potrei scriverne un libro o addirittura qualcuno potrebbe volerne fare un film. Ancora oggi, a distanza di mesi, mi chiedo se quanto accaduto pu avere un senso, non per me, perch ce lha, ma per chi dovesse ascoltare questa la storia di questa esperienza. strano, non so quanto centri, ma dallora una certezza, una forte certezza rimasta in me. Un domani quando avr dei figli lascer che
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siano loro a esplorare il mondo. Li seguir passo dopo passo, star vicino al loro cuore, alla loro mente. Li nutrir delle mie conoscenze e ancor pi del mio amore, ma vivranno sempre della libert di camminare sulle proprie gambe. Perch sento che un giorno anche i miei figli, il Cielo li assista, potrebbero avere un incontro a Santa Lucia.

FINE

Sono graditi i vostri commenti, scrivete allautore: gioschiava@libero.it

Copyright 2007 - Giovanni Schiava

Andrea Nania (1978) vive a Taurianova. Nel 1997, ancora diciannovenne, scrive la colonna sonora per Incontro a Santa Lucia, titolandola La danza del fuoco. Nel 1999 si diploma in Pianoforte presso il Conservatorio di Musica di Vibo Valentia e tre anni dopo si laurea in Lettere Moderne. Gi con lesperienza di uno stage per compositori in Scrittura musicale e scrittura cinematografica, nel 2006 consegue la laurea in Musica, Scienza e Tecnologia del Suono con tesi sperimentale sulla composizione della colonna sonora. Attualmente svolge unintensa attivit come concertista e come compositore, frequenta il 6 anno per il conseguimento del diploma di Composizione ed docente di Pianoforte nelle scuole secondarie di primo grado.

Nico un giovane ventenne che dopo unassenza di alcuni mesi per studiare al Nord torna al suo paese, Santa Lucia, sconosciuto centro del Sud Italia. Dallincontro con i suoi due migliori amici, Gianni e Filippo, a quello con la sua ex ragazza Maria, un altro incontro pi importante lo attende. Una misteriosa ombra incombe sul rientro di Nico a Santa Lucia. E un ritorno o una fuga? Azione ed effetto sono gli ingredienti principali della storia, scritta in modo che il lettore possa visualizzare nella propria mente le immagini di ogni scena. Una coinvolgente disavventura tardo-adolescenziale dai risvolti psicologici con cui pu identificarsi ogni ragazzo che per crescere deve ancora decidere della propria vita.

Giovanni Schiava nasce nel 1971 a Taurianova. Conseguita la maturit scientifica nel 1991 si trasferisce a Perugia dove per otto anni studia filosofia alluniversit e dove frequenta un corso di cinematografia. Si laurea nel 1999, anno in cui torna a vivere a Taurianova per lavorare nellazienda familiare di cui oggi ricopre la carica di amministratore. Incontro a Santa Lucia, versione del 1996, la sua prima prova di scrittore, una sceneggiatura cinematografica destinata ad un film da produrre tra amici che non ha mai avuto la fortuna di venire alla luce.

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