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Ascoltare Lui: listruzione permanente del cristiano

Sei giorni dopo, Ges prese con s Pietro, Giacomo, Giovanni e li condusse soli, in disparte, sopra un alto monte. E fu trasfigurato in loro presenza; 3 le sue vesti divennero sfolgoranti, candidissime, di un tal candore che nessun lavandaio sulla terra pu dare. 4 E apparve loro Elia con Mos, i quali stavano conversando con Ges. 5 Pietro, rivoltosi a Ges, disse: Rabb, bello stare qua; facciamo tre tende: una per te, una per Mos e una per Elia. 6 Infatti non sapeva che cosa dire, perch erano stati presi da spavento. 7 Poi venne una nuvola che li copr con la sua ombra; e dalla nuvola una voce: Questo il mio diletto Figlio; ascoltatelo. 8 E a un tratto, guardatisi attorno, non videro pi nessuno con loro, se non Ges solo. 9 Poi, mentre scendevano dal monte, egli ordin loro di non raccontare a nessuno le cose che avevano viste, se non quando il Figlio dell'uomo fosse risuscitato dai morti. 10 Essi tennero per s la cosa, domandandosi tra di loro che significasse quel risuscitare dai morti. 11 Poi gli chiesero: Perch gli scribi dicono che prima deve venire Elia? 12 Egli disse loro: Elia deve venire prima e ristabilire ogni cosa; e come mai sta scritto del Figlio dell'uomo che egli deve patire molte cose ed esser disprezzato? 13 Ma io vi dico che Elia gi venuto e, come scritto di lui, gli hanno anche fatto quello che hanno voluto (Marco 9:2-13).

Introduzione: I maestri ed il Maestro Che cosa vi ricordate del tempo in cui andavate a scuola? Quali ricordi avete dei vostri insegnanti e professori? Erano dei buoni insegnanti? Sono sicuro che le vostre memorie pi belle hanno a che fare con insegnanti che erano interessanti da seguire e stimolanti. Gli insegnanti sicuramente migliori sono, infatti, quelli che sanno stabilire un rapporto personale con gli sudenti, insegnanti che davvero si prendevano cura di loro personalmente, che effettivamente imparino e che seguano da vicino il loro sviluppo umano, culturale e spirituale. Scommetto che vi starete domandando se insegnanti cos veramente esistano! Questo stile di insegnamento pu essere realizzato soprattutto da chi potremmo anche definire un tutore. Nellantica Roma il tutore era colui al quale veniva affidata la crescita e la formazione dei giovani romani appartenenti a famiglie importanti ed oggi, in diverse nazioni, tutore colui o colei che ha la responsabilit di istruire un gruppo di studenti, non solo per farli apprendere il curriculum scolastico, ma anche di farli maturare umanamente secondo canoni di integrit morale e sprituale. Un altro termine interessante, a questo riguardo, quello del mentore. Mentore un personaggio dell'Odissea, al quale Ulisse affida il piccolo Telemaco prima di partire per la guerra di Troia. Per antonomasia il termine mentore significa oggi nel linguaggio comune consigliere fidato, guida saggia, precettore. Mi sarebbe veramente piaciuto avere insegnanti cos. Il pi delle volte, per, si trattava per me di insegnanti che, dopo aver fatto la loro lezione, pretendevano da noi dei risultati senza insegnarti veramente a studiare, senza tenere conto delle nostre singole capacit ed inclinazioni e che ci lasciavano a noi stessi, abbandonati alle nostre risorse. Non sorprende quindi che molti fallissero gli studi e dovessero ripetere la classe. Allora non cerano insegnanti di sostegno come oggi. Quanti fra voi vorrebbero avere avuto molti di pi veri insegnanti che si prendessero tempo per voi,

un padre o una madre con queste caratteristiche, come pure dei pastori cristiani che veramente si adoperassero a promuovere a livello spirituale la vostra crescita spirituale? Il migliore insegnante possibile lo era veramente Ges di Nazareth, il nostro Signore e Salvatore, il Maestro per eccellenza, con la M maiuscola! Di Lui lapostolo Pietro scrive: ...eravate erranti come pecore, ma ora siete tornati al pastore e guardiano delle vostre anime1. Mi sarebbe proprio piaciuto vivere allora e seguire Ges sulle polverose strade della Palestina, certo piuttosto scomode per tanti versi rispetto alla comodit delle nostre scuole, ma indubbiamente sarebbe stato un insegnamento efficace! Discepoli pieni di speranze ma piuttosto perplessi Seguire Ges come uno dei Suoi primi discepoli doveva essere stata veramente unesperienza stupefacente e stimolante. Possiamo a mala pena immaginare che cosa avesse potuto essere seguire letteralmente Ges, maestro o predicatore itinerante, con nessuna certezza terrena se non le grandi aspettative che Egli sapeva suscitare nei Suoi discepoli. Aver fede in Ges, confidare in Lui, significava certamente molto di pi che quello che generalmente si intende oggi per credere in Ges. Allora significava letteralmente abbandonare quelle che per noi sono le sicurezze di una casa, una famiglia o un lavoro, e lanciarsi in unavventura dagli incerti risultati. Ho detto incerti risultati? Beh, i primi discepoli di Ges erano certi di ci che Egli aveva loro promesso, anche se sicuramente anche in loro spesso balenavano dei dubbi. Erano umani n pi n meno di noi. Essi, per, nonostante tutte le difficolt che incontravano avevano perseverato, bench anche non fossero pochi quelli che pure dopo un po si tiravano indietro2. Fede in Ges, per loro, significava veramente investire in Lui tutto quello che avevano, come fanno oggi coloro che investono in borsa, magari su una promettente societ, tutti i loro averi, sperando in grandi profitti, anche se potenzialmente possono correre pure il rischio di perdere tutto. Ges stesso aveva detto: Il regno dei cieli anche simile a un mercante che va in cerca di belle perle; e, trovata una perla di gran valore, se n' andato, ha venduto tutto quello che aveva, e l'ha comperata3. Avremmo noi, allora, seguito Ges a queste condizioni? E sempre un miracolo dellirresistibile grazia di Dio quando questo avviene, perch, anche oggi, se uno si rende veramente conto che cosa voglia dire seguire Ges, quali ne siano i costi e le condizioni, credereste voi che, conoscendo come siamo fatti, una qualsiasi persona lo volesse veramente fare? Se indubbiamente le aspettative erano alte, quello che spesso confondeva e rendeva perplessi i Suoi stessi discepoli era Ges stesso. Difatti spesso parlava della sorte non certo desiderabile alla quale stavano andando incontro e che, verosimilmente, avrebbe condannato al fallimento tutta
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1 Pietro 1:25. Da allora molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano pi con lui. Perci Ges disse ai dodici: Non volete andarvene anche voi? Simon Pietro gli rispose: Signore, da chi andremmo noi? Tu hai parole di vita eterna; e noi abbiamo creduto e abbiamo conosciuto che tu sei il Santo di Dio (Giovanni 6:66-69). Matteo 13:45-46.

limpresa. Poco prima dellavvenimento della stessa Trasfigurazione, quello che stiamo oggi esaminando, scritto che: Poi cominci a insegnare loro che era necessario che il Figlio dell'uomo soffrisse molte cose, fosse respinto dagli anziani, dai capi dei sacerdoti, dagli scribi, e fosse ucciso e dopo tre giorni risuscitasse. Diceva queste cose apertamente4. Pietro non riusciva a comprendere il senso di tutto questo e troviamo come egli persino rimproveri Ges per aver detto queste cose. Erano cose che, per lui, non erano nientaltro che puro disfattismo, parole che non avrebbero certo incoraggiato i discepoli a perseverare. Ecco cos che Ges, Ges si volt e, guardando i suoi discepoli, rimprover Pietro dicendo: Vattene via da me, Satana! Tu non hai il senso delle cose di Dio, ma delle cose degli uomini5, in altre parole: Pietro, tu ragioni come ragionerebbe il mondo, o persino come fa lavversario, Satana stesso. Come se, poi, questo non bastasse, Ges, rivolgendosi ai Suoi discepoli ed alla folla circostante, dice: Se uno vuol venire dietro a me, rinunci a se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perch chi vorr salvare la sua vita, la perder; ma chi perder la sua vita per amor mio e del vangelo, la salver6. Sicuramente i discepoli di Ges, invece che queste cose, sognavano il trionfo di marciare vittoriosamente in Gerusalemme, dopo aver sconfitto miracolosamente le corrotte classi dirigenti di Isaraele e gli stessi occupanti romani, per sedersi poi accanto al trono di Cristo. Che coserano allora tutto questi discorsi su sofferenza e croci? Il solo pensiero di finire in croce, la sorte che i Romani infliggevano a criminali e sovversivi, simbolo di indicibili sofferenze, era qualcosa per loro di assolutamente terrorizzante, cosa da cui fuggire con la massima cura. Con queste prospettive, chi mai avrebbe voluto seguire Ges? Ges, sei pazzo. No, grazie. Se c una via pi facile e sicura va bene, ma questa proprio no! Eppure essi avrebbero dovuto imparare quello che Ges avrebbe un giorno detto al governatore romano Pilato: Il mio regno non di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori combatterebbero perch io non fossi dato nelle mani dei Giudei; ma ora il mio regno non di qui7. A queste condizioni, cos, per il momento solo lirresistibile grazia di Dio avrebbe potuto tenere con Ges quei perplessi discepoli che per altro per la pi gran parte, alla croce Lo abbandoneranno. Eppure no, lintenzione di Ges non era quella di scoraggiare i Suoi discepoli, ma di dare loro una lezione di realismo, per altro scolpita nelluniversale motto latino Per aspera ad astra8, vale a dire, se vuoi arrivare alle stelle, la via dura e aspra. Ges, per, non era irragionevole: Egli controbilanciava sempre questi ammonimenti da autentici incoraggiamenti e la visione del certo trionfo finale. Egli lo fa quando dice: verr nella gloria del Padre suo con i santi angeli9. Egli non si limita, per, ad annunciare quanto avverr nel futuro lontano. Ai Suoi discepoli Egli
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Marco 8:31-32. Marco 8:33. Marco 8:34-35. Giovanni 18:36. http://it.wikipedia.org/wiki/Per_aspera_ad_astra Marco 8:38.

dice: In verit vi dico che alcuni di coloro che sono qui presenti non gusteranno la morte, finch non abbiano visto il regno di Dio venuto con potenza10. Cos dicendo li stava forse Egli illudendo con vuote speranze? No, essi avevano gi visto le evidenze della potenza di Ges attraverso i Suoi segni miracolosi. Sarebbero stati un giorno testimoni della Sua risurrezione ed avrebbero visto la vasta diffusione del movimento cristiano attraverso il mondo allora conosciuto. Nellepisodio del vangelo che consideriamo oggi vediamo come Ges dia ad un gruppo scelto di Suoi discepoli quel che potremmo considerare un assaggio di paradiso, la Sua trasfigurazione. Un assaggio di paradiso Perch Ges sceglie Pietro, Giacomo e Giovanni come destinatari di questa speciale rivelazione? Forse perch a loro sarebbe stata affidato di mettere per iscritto linsegnamento di Ges come principali Suoi testimoni verso le future generazioni di cristiani. Essi avrebbero indubbiamente veduto il regno di Dio venuto con potenza durante il tempo stesso della loro vita, prima di fare esperienza della morte. Con la trasfigurazione di Ges essi avrebbero avuto una straordinaria conferma che, per quando Ges ripetutamente avesse parlato loro dellimminente Sua sofferenza e morte, Egli di fatto era latteso Messia e che i propositi di Dio, proprio passando attraverso quei dolorosi avvenimenti, si sarebbero a suo tempo pienamente realizzati. 1. Ecco cos che quel giorno Ges conduce Pietro, Giacomo e Giovanni, da soli, su un alto monte. Possiamo immaginare quel che pensavano: perch il Maestro desidera allontanarsi con noi, che cosa ci vorr dire? Che cosa ci vorr mostrare? Indubbiamente, il fatto stesso di recarsi su un monte suggerisce lesperienza di Mos, chiamato ad incontrare Dio sul Sinai, dove avrebbe ricevuto le tavole della Legge, oppure dello stesso Mos al quale Dio, dallalto di un monte, mostra lestensione della terra che Dio aveva promesso al Suo popolo e nella quale sarebbero presto entrati (eccetto lui!). Non si trattava comunque di una gita, di una scampagnata... ma di un avvenimento rivelatorio. Avrebbero visto la radiante gloria di Ges nascosta dietro le Sue sembianze completamente umane e che per noi accessibile solo per fede. A differenza loro quel giorno, noi infatti, camminiamo per fede e non per visione11. 2. Sulla sommit di quel monte Ges fu trasfigurato in loro presenza (v. 2). Anche lo scrittore sacro ha difficolt a spiegare esattamente quanto fosse avvenuto, tanto che il fulgore di Ges lo descrive cos: le sue vesti divennero sfolgoranti, candidissime, di un tal candore che nessun lavandaio sulla terra pu dare (v. 3). Il Nuovo Testamento proclama che un giorno i giustificati riceveranno, per entrare in cielo, riceveranno un nuovo corpo glorificato12. I giustificati condivideranno cos parte della gloria di Dio. A questo riguardo lapostolo Paolo scrive: E noi tutti, a viso scoperto, contemplando come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella sua stessa immagine, di gloria in gloria, secondo l'azione del Signore, che lo Spirito (2 Corinzi 3:18). Questo ci rammenta il modo in cui lo stesso Mos, su Sinai, tanto era stato esposto alla sfavillante gloria di Dio che, ritornando davanti al popolo, aveva dovuto coprirsi il viso13. Nella trasfigurazione di Ges, Pietro Giacomo e Giovanni ricevono il privilegio di avere
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Marco 9:1. 2 Corinzi 5:7. 1 Corinti 15:42-49; 2 Corinti 5:1-10. Esodo 34.

unanteprima della grande gloria che Ges apparteneva a Ges e che pure essi, un giorno, insieme a tutti coloro che Gli appartengono, avrebbero condiviso. 3. Poi due antichi profeti compaiono accanto a Ges. Non sappiamo come Pietro, Giacomo e Giovanni riconoscano in quelle figure Mos ed Elia. Probabilmente ci che Ges spiegher loro in seguito. Una cosa, per, chiara, vale a dire che Mos ed Elia rappresentano lAntico Testamento pienamente realizzato in Ges. Ges tutto ci che lAntico Testamento prefiguravba e preannunciava. E pure rilevante che, dopo aver parlato con Ges, Mos ed Elia scompaiono. Essi rimangono importanti ed indispensabili, come per i cristiani rimane importante ed indispensabile lAntico Testamento in quanto proclama e spiega il Cristo, ma Cristo soltanto deve rimanere in primo piano. E lo spirito che caratterizza Giovanni Battista che, al riguardo di Ges, esclama: Bisogna che egli cresca, e che io diminuisca14. 4. Mos rappresenta la Legge di Dio, attraverso il quale ci stata data. La Legge di Dio stata pienamente osservata da Cristo, il solo che, attraverso di essa, ha compiuto ogni giustizia15 . Quello che infatti la Legge non poteva fare perch noi, corrotti come siamo dal peccato, non siamo in grado in modo soddisfacente di adempiere a tutto ci che essa esige, Ges lha compiuto e lha compiuto per coloro che Gli si affidano. La Sua giustizia ora accreditata a tutti quei peccatori ravveduti che ripongono completamente in Lui la loro fiducia. Proprio a causa di ci che Egli ha fatto per loro, essi possono ora ricevere la grazia di essere perdonati di tutti i loro peccati, rinnovati nella loro vita e finalmente accolti con Dio in eterna salvezza. 5. Inoltre, nella Bibbia, Mos rappresenta il ministero profetico delle Scritture ed Elia raffigura la presenza degli ultimi tempi, la venuta del Giorno del Signore: Ecco, io vi mando il profeta Elia, prima che venga il giorno del SIGNORE, giorno grande e terribile16. Come ci viene detto nellAntico Testamento, Elia era stato rapito in cielo, ma ritorner come araldo dellla venuta del Messia. Ges stesso dice che Elia stesso era gi tornato nel ministero di Giovanni Battista, il Precursore: Ma io vi dico che Elia gi venuto e, come scritto di lui, gli hanno anche fatto quello che hanno voluto (v. 13). 6. Spaventati dallesperienza di quella visione, Pietro, Giacomo e Giovanni non san pi in quel momento che dire e, straparlano. Vorrebbero solo che quella magnifica visione potesse continuare per sempre. Pietro, infatti, esclama: E bello stare qua (v. 5). Avrebbero voluto persino metter in piedi, su quel monte, tre tende, tre ripari, o meglio, tre capanne come quelle rappresentate nellomonima Festa delle Capanne17. Secondo il profeta Zaccaria18, Sukot assumer valore di festa universale nell'era messianica. Essi ritenevano che il Regno di Dio fosse ormai compiuto, che fosse ormai giunto il tempo dei nuovi cieli e della nuova terra, la vita eterna. Tutto questo, per, era solo unanticipazione, una prima. Essi avrebbero a malincuore dovuto ritornare quaggi e, come Mos, avere ancora a che fare con lidolatria persino fra lo stesso popolo di Dio. Essi avrebbero dovuto ritornare in questo mondo di sofferenze ed essere testimoni
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Giovanni 3:30. Matteo 3:15. Malachia 4:5-6. O Sukot, cfr. http://it.wikipedia.org/wiki/Festa_delle_capanne 14:6-19.

viventi dellamore di Dio in Cristo, fare del bene e proclamare lEvangelo. 7. C pure unaltra ragione per la quale la luce dello splendore del volto di Cristo avrebbe dovuto essere temporaneamente spenta per essere scoperta solo per fede attraverso la predicazione dellEvangelo. Come lapostolo Paolo, a Pietro sarebbe piaciuto stare lass per sempre con il Signore. Il dovere, per lo richiamava quaggi. Paolo scrive: Sono stretto da due lati: da una parte ho il desiderio di partire e di essere con Cristo, perch molto meglio; ma, dall'altra, il mio rimanere nel corpo pi necessario per voi19. 8. La visione di Pietro, Giacomo e Giovanni termina con unaltra stupefacente proclamazione, questa volta non visiva, ma auditiva. Comera accaduto durante lEsodo quando il popolo di Dio attraversava il deserto, la presenza di Dio si manifestava sulla tenda dellincontro con una nube: Poi venne una nuvola che li copr con la sua ombra; e dalla nuvola una voce: Questo il mio diletto Figlio; ascoltatelo (v. 7). Il tempo di scuola per loro non era ancora terminato. Avrebbero dovuto imparare molto altro ancora da Ges e far esperienze nella pratica dellubbidienza quotidiana, molto pi da ascoltare con attenzione ed imparare. S, avrebbero avuto molto di pi da studiare e da passare molte altre ancora prove desame, e questo, fino al giorno in cui avrebbero detto, come lapostolo Paolo: Quanto a me, io sto per essere offerto in libazione, e il tempo della mia partenza giunto. Ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, ho conservato la fede. Ormai mi riservata la corona di giustizia che il Signore, il giusto giudice, mi assegner in quel giorno; e non solo a me, ma anche a tutti quelli che avranno amato la sua apparizione20 9. Ecco cos che, come Ges aveva loro comandato, Essi tennero per s la cosa (v. 10), e questo fino a dopo la risurrezione di Cristo. Molto pi tardi, incoraggiando il popolo di Dio ad attenersi strettamente alla verit della Parola scritta di Dio, Pietro scriver: Infatti vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del nostro Signore Ges Cristo, non perch siamo andati dietro a favole abilmente inventate, ma perch siamo stati testimoni oculari della sua maest. Egli, infatti, ricevette da Dio Padre onore e gloria quando la voce giunta a lui dalla magnifica gloria gli disse: Questi il mio diletto Figlio, nel quale mi sono compiaciuto. E noi l'abbiamo udita questa voce che veniva dal cielo, quando eravamo con lui sul monte santo. Abbiamo inoltre la parola profetica pi salda: farete bene a prestarle attenzione, come a una lampada splendente in luogo oscuro, fino a quando spunti il giorno e la stella mattutina sorga nei vostri cuori. Sappiate prima di tutto questo: che nessuna profezia della Scrittura proviene da un'interpretazione personale; infatti nessuna profezia venne mai dalla volont dell'uomo, ma degli uomini hanno parlato da parte di Dio, perch sospinti dallo Spirito Santo21 Conclusione Qualunque sia la nostra et, il tempo di scuola ancora non finito. Se ricevete questa mia affermazione con orrore, probabilmente la ragione che gli insegnanti che avete avuto in passato sono stati inadeguati e non hanno saputo trasmettervi limportanza ed il piacere di imparare, di studiare. Siete soddisfatti di quello che gi sapere? Beh, non dovreste
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Filippesi 1:23-24. 2 Timoteo 4:6-8. 2 Pietro 1:16-21.

esserlo, specialmente perch, se siete cristiani, vale a dire, per definizione stessa discepoli, studenti di Ges, voi dovreste essere impegnati in quella che oggi si chiama educazione permanente22, sia a livello teorico che pratico (e le die cose vanno sempre assieme). Perch? Perch la nosta conoscenza delle profondit di Dio23 e particolarmente delle nostre capacit sociali, morali e spirituale, ancora ben lungi dallessere soddisfaciente! Noi cresciamo costantemente come nuove creature, secondo quanto afferma lApostolo: vi siete rivestiti del nuovo, che si va rinnovando in conoscenza a immagine di colui che l'ha creato24. Dovremmo farlo, come dice la Scrittura: fino a che tutti giungiamo all'unit della fede e della piena conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomini fatti, all'altezza della statura perfetta di Cristo; affinch non siamo pi come bambini sballottati e portati qua e l da ogni vento di dottrina per la frode degli uomini, per l'astuzia loro nelle arti seduttrici dell'errore25. E proprio per questa ragione che Dio ha donato alla Sua chiesa, vale a dire a ciascuno di noi: ...alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e dottori, per il perfezionamento dei santi in vista dell'opera del ministero e dell'edificazione del corpo di Cristo26. Dovremmo cos essere fieri di frequentare cion gioia e diligenza la scuola dei nostri evangelisti, pastori e dottori, come pure essi dovrebbero essere impegnati ad essere maestri come era Maestro il nostro Signore e Salvatore Ges Cristo, fondati saldamente sullinsegnamento degli evangelisti, apostoli e dei profeti che troviamo nella Bibbia. I nostri nostri pastori e dottori non dovrebbero mai nascondere il fatto che la vita cristiana difficile. Al contrario, dovrebbero fornire il popolo di Dio degli strumenti e risorse che Dio stesso ci mette a disposizione per affrontare queste difficolt e, soprattutto, essere esempi del gregge27. Questo ci che Ges faceva mentre insegnava ai Suoi discepoli, ma non senza confortarli ed incoraggiarli sempre, come abbiamo visto avvenire nellepisodio della Trasfigurazione. Il popolo di Dio dovrebbe essere costantemente impegnato a studiare ed approfondire i principi della dottrina cristiana come sono contenuti nelle Scritture dellAntico e del Nuovo Testamento. Dio Padre ci dice oggi pure, indicandoci il Suo Figlio Ges Cristo: Ascoltatelo!, perch Egli, come Parola di Dio, sta al centro della Bibbia. La teologia cristiana, letica, la filosofia e lapologetica non dovrebbero, infatti, essere riservate agli specialisti o alle persone particolarmente inclini agli studi, ma dovrebbero essere il tesoro amato e gioiosamente investito da tutto il popolo di Dio oggi, come lo era per i cristiani delle passate generazioni. Non ci sono scuse per non doverlo fare. Dio ci dice ancora oggi: Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinch conosciate per esperienza quale sia la volont di Dio, la buona, gradita e perfetta volont28. Possa essere cos per ciascuno di noi oggi.
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http://it.wikipedia.org/wiki/Educazione_permanente 1 Corinzi 2:10. Colossesi 3:10. Efesini 4:13-14. Efesini 4:11-12. 1 Pietro 5:3. Romani 12:2.

Paolo Castellina, 19 febbraio 2012

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