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Il pubblicismo professionale e la precariet nel lavoro autonomo

(un approfondimento con nuovi dati Inpgi)

Sulla base di una serie di nuovi elementi forniti dall Inpgi, Lsdi approfondisce la situazione economica e quella demografica nel campo dell attivit giornalistica in Italia L analisi delinea un ampio segmento di pubblicisti interno alla professione (o immediatamente contiguo), che ormai ha poco a che fare con il pubblicismo classico, e che gi a pieno diritto nella sfera del giornalismo professionale Oltre 9.000 sono infatti i pubblicisti con un reddito annuo superiore ai 5.000 euro - Ma conferma anche il forte gap di condizioni economiche fra lavoro autonomo e lavoro subordinato e la presenza di una ampia fascia di redditi particolarmente bassi: di fronte a un salario medio dei giornalisti pari a 51.027.000 euro annui, nel 2010 il 34,6% dei rapporti di lavoro complessivi (16.877 su 48.789) generavano un reddito inferiore ai 5.000 euro annui ----di Pino Rea Nuovi dati forniti dall Inpgi* consentono di approfondire il quadro reddituale e quello demografico della professione giornalistica in Italia. Due gli elementi che emergono con chiarezza: 1) La presenza di un ampio segmento interno al pubblicismo (circa il 30% dei pubblicisti iscritti all Ordine) che ormai ha poco a che fare con il pubblicismo classico ed gi a pieno diritto nella sfera del giornalismo professionale** 2) Le condizioni reddituali molto basse di un ampia fascia di professione.

Queste due questioni ci sembrano rilevanti sia per le implicazioni di carattere sindacale e contrattuale che comportano, sia in relazione al dibattito in corso sulle linee di riforma dell ordinamento professionale e sulla necessit di un passaggio a pieno titolo fra i professionisti di tutti i pubblicistiprofessionali, per cui quella giornalistica l attivit prevalente. ----* Lsdi ringrazia nuovamente il presidente Andrea Camporese e la dottoressa Alessandra Contini, responsabile della
sezione Programmazione e Controllo dell Istituto. ** Anche se - va sottolineato - questi nuovi dati non permettono di distinguere fra quei pubblicisti che fanno del giornalismo la professione prevalente (se non unica) e quelli che hanno invece un altra occupazione principale. Cos come dal quadro vengono escluse alcune fasce di pubblicisti che possono non aprire una posizione Inpgi, come coloro che ricevono profitti d impresa (direttori-soci, ecc.), come gli impiegati di enti locali che dedicano parte della loro attivit al lavoro giornalistico interno, ecc.

Un passaggio che da anni stato prefigurato all interno della Fnsi con l istituzione delle figure del professionale e del collaboratore (Congresso straordinario di Riccione, gennaio 1998). Comunque soprattutto il quadro economico del lavoro autonomo e parasubordinato a essere caratterizzato da una presenza massiccia di fasce di reddito che per fare un esempio - in Francia non verrebbero ritenute idonee per la concessione della Carte de presse (che sancisce ufficialmente l attivit giornalistica professionale). Nel 2010 in Italia dove il salario medio dei giornalisti pari a 51.027.000 euro annui il 34,6% dei rapporti di lavoro complessivi (16.877 su 48.789) generavano infatti un reddito inferiore ai 5.000 euro annui: in Francia la soglia minima circa 6.000 euro, la met del salario minimo garantito.

La cosa, come si detto, estremamente rilevante per quanto riguarda il lavoro autonomo o parasubordinato: considerando pubblicisti e professionisti globalmente, 10.737 su 17.374 (il 61,8%) e 5.252 su 9.844 (il 60%) per i Cococo denunciavano redditi entro i 5.000 euro. Nel campo del lavoro dipendente le situazioni reddituali entro i 5.000 euro erano invece solo 888 fra professionisti e pubblicisti (esclusi sempre i praticanti)*** su 20.350 , pari al 4,4%. Se al 34,6% di rapporti sotto i 5.000 euro si aggiungono quelli con redditi compresi fra i 5.000 e i 10.000 euro (un altro 9,3%; 4.561 su 48.789), si ottiene una fascia del 43,9% di posizioni con redditi inferiori ai 10.000 annui. Di cui per solo 822 posizioni erano relative al lavoro subordinato.

----***Si sono escluse anche qui le posizioni relative ai praticanti perch possibile che le cifre non siano relative all intero arco dell anno.

Novemila pubblicisti con pi di 5.000 euro/anno

Complessivamente comunque, per quanto riguarda i pubblicisti, il quadro globale dei redditi (autonomo, subordinato e parasubordinato) cos suddiviso:

- Sotto i 5.000 euro: 12.239 (57,8%) - Fra i 5.000 e i 10.000 euro: 2.934 (13,8%) - Oltre i 10.000 euro: 6.099 (28,5%) Sono quindi pi di 9.000 i rapporti contrattuali relativi a pubblicisti con redditi superiori ai 5.000 euro.

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Pubblicisti e professionisti: divari e analogie Settanta contro 22% e 6,7 contro 47,3%. E il divario fra i redditi derivanti dai rapporti di lavoro relativi a pubblicisti e a professionisti nella fascia pi bassa e in quella pi alta per il lavoro subordinato nel 2010. Sono dei dati pienamente plausibili se si pensa che nel campo del lavoro dipendente i pubblicisti occupano in maniera quasi esclusiva (per l 84% ) la figura contrattuale prevista dall art. 36 (pubblicisti a part time nelle redazioni decentrate, che teoricamente dovrebbero avere un altra occupazione prevalente ), che prevede livelli retributivi nettamente pi bassi di quelli fissati dall art. 1 del Contratto nazionale di lavoro giornalistico. Il gap si attenua per all interno della fascia sotto i 30.000 euro annui, dove la percentuale dei rapporti di lavoro con reddito fra i 10 e i 25.000 euro fra i pubblicisti sostanzialmente analoga a quella dei professionisti (53% contro 49,6%).

E nel campo del lavoro autonomo il divario diminuisce ulteriormente, visto che nella fascia pi bassa (sotto i 5.000 euro annui) i pubblicisti sono il 65,2% contro il 54,3% dei professionisti; mentre nella fascia pi alta, sopra i 25.000 euro, il rapporto di 9,2% a 14%. Se si considerano i redditi da lavoro autonomo superiori ai 10.000 euro, essi costituiscono il 23,6% fra i pubblicisti contro il 32% fra i professionisti; e, nel campo del lavoro parasubordinato (Co.co.co), sono il 22% fra i pubblicisti contro il 38,7% fra i professionisti.

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Praticantato d ufficio In 11 anni il pubblicismo ha fornito il 27% dei praticanti d ufficio ammessi agli esami. Dal 2000 alle prime 2 sessioni del 2011, 3.929 candidati sui 14.511 globali hanno partecipato all esame sulla base del riconoscimento del praticantato d ufficio.

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Il 32% dei pubblicisti iscritti all Ordine hanno una posizione Inpgi (1 o 2)

I pubblicisti rappresentavano alla fine del 2010 il 52,1% dei giornalisti attivi effettivi (quelli che hanno una posizione Inpgi1 o Inpgi2 attiva e non silente, che non viene cio alimentata da almeno un contributo nell arco di un anno): erano 3.348 nel settore del lavoro subordinato e 19.428 nel campo del lavoro autonomo. In totale 22.726, pari al 32% dei 71.035 pubblicisti iscritti alOrdine (al 31/12/2010). (I professionisti attivi erano il 76,4% dei professionisti iscritti, compresi i pensionati).

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Parte seconda

LAVORO SUBORDINATO

Rapporti di lavoro

Per quanto riguarda i rapporti di lavoro subordinato essi erano 21.269 e facevano capo a 19.895 individui (per ogni persona ci possono essere pi rapporti contrattuali: es. art. 1 con art. 12 o 2. Oppure art. 36 con art. 2 o 12):

1) L 81% dei rapporti di lavoro fa capo a professionisti; il 16,8% a pubblicisti; il 4,5% a praticanti. 2) I rapporti di lavoro sono scesi dell 1,2% (a fine 2010 erano 16.193) fra i professionisti, ma sono aumentati del 3,4% (a 3.504) fra i pubblicisti. 3) Questi 3.504 rapporti di lavoro facevano capo a 3.348 giornalisti pubblicisti, ma, come detto, erano concentrati nella massima parte in contratti ex art. 36 (pubblicisti a tempo parziale nelle redazioni decentrate): alla fine del 2010 c erano infatti fra i subordinati 2.945 art. 36, pari all 84% di tutte le posizioni dei pubblicisti. Il lavoro subordinato fra i pubblicisti concentrato quindi nella posizione dell art. 36 (che teoricamente non dovrebbe superare un orario di lavoro massimo di 24 ore settimanali).

Redditi

Il salario medio dei giornalisti italiani nel 2010 era pari a 51.027.000 euro annui* (le donne guadagnano l 82,34% del salario dei maschi**).

Nel 2010 il 70,4% dei rapporti di lavoro dei giornalisti pubblicisti producevano un reddito inferiore ai 30.000 euro/anno (2.467 su 3.504) , mentre nella categoria dei professionisti la percentuale era del 22% (3.788 su 16.846). Nella fascia superiore (30-40.000 euro) i rapporti relativi ai pubblicisti erano il 13.6% (contro il 9,7% dei professionisti), mentre in quella 40-50.000 euro erano il 5,9% (contro l' 11% dei professionisti) e il 3,3% nella fascia 50-60.000 (contro il 9,5% dei professionisti).

Nelle fasce superiori - oltre i 60.000 euro i rapporti di lavoro relativi a pubblicisti erano 236, pari al 6,7% complessivo, mentre quelli che facevano capo ai professionisti erano 7.971, cio il 47,3%.

----* http://www.iltuosalario.it/main/stipendi-medi-per-settore: Retribuzioni contrattuali annue per dipendente a tempo pieno per contratto (dati ISTAT SUL 2010, elaborati a febbraio 2011) **http://www.wageindicator.org/documents/publicationslist/publications-2011/The-Gender-GapWageIndicator-Report-01-2011.pdf

Divisione per categoria professionale nella fascia 0-30.000 euro

All interno della fascia fra zero e 30.000 euro, il reddito da lavoro subordinato dei 2.467 pubblicisti si suddivide in questo modo:

Questi i dati numerici: - sotto i 5.000 euro: 372 (15%) - fra 5.000 e 10.000: 356 (14,5%) - fra 10.000 e 25.000: 1.309 (53%) - fra 25.000 e 30.000: 430 (17,5%)

Per i professionisti, invece le sotto-fasce si articolano in questo modo:

Questi i dati numerici: - sotto 5.000 euro: 506 (13,7%) - fra 5.000 e 10.000: 466 (12,3%) - fra 10.000 e 25.000: 1.879 (49,6%) - oltre 25.000: 927 (24,5%)

LAVORO AUTONOMO

Nel 2010 i free lance che per il 2009 avevano dichiarato un reddito inferiore ai 5.000 euro annuali erano il 54,3% fra i professionisti (2.799 su 5.156) e il 65,2% fra i pubblicisti (7.938 su 12.173) di cui il 24,6% dichiarava reddito zero, contro il 19,3% dei professionisti). I free lance che dichiaravano un reddito superiore ai 50.000 euro fra i professionisti erano il 4,6%, esattamente il doppio dei pubblicisti (il 2,3%). Fra i pubblicisti il 9,1% dichiaravano un reddito superiore ai 25.000 euro (1.111), contro il 14% dei prof. (723). Fra i pubblicisti questa la suddivisione completa in macro-fasce:

- sotto i 5.000 - 7.938 (65,2%) - fra i 5.001 e i 10.000 - 1.359 (11,2%) - fra i 10.001 e i 25.000 - 1.755 (14,4%) - oltre i 25.000 - 1.171 (9,2%)

Per i professionisti la divisione invece la seguente:

- sotto i 5.000 - 2.799 (54,3%) - fra i 5.001 e i 10.000 - 707 (13,7%) -fra i 10.001 e i 25.000 - 927 (18%) - oltre i 25.000 - 723 (14%)

10

LAVORO PARASUBORDINATO

Per quanto riguarda il lavoro parasubordinato Cococo -, questa la situazione per quanto riguarda le posizioni dei pubblicisti nel 2010 , per macro-fasce di reddito:

o:

- sotto i 5.000 - 3.929 su 6.732 (59%) - fra i 5.001 e i 10.000 - 1.219 (18,1%) - fra i 10.001 e i 25.000 - 1.160 (17,2%) - oltre i 25.000 - 324 (4,8%)

11

Per quanto riguarda i Cococo/professionisti questa la situazione per macro-fasce di reddito:

- sotto i 5.000 - 1.323 su 3.060 (43,2%) - fra i 5001 e i 10.000 - 554 (18,1%) - fra i 10.001 e i 25.000 - 794 (26%) - oltre i 25.000 - 389 (12,7%)

12

LE FASCE D ETA

LAVORO DIPENDENTE :

Professionisti: - sotto i 30 anni 897 (5,3%) - 31-40: 4.585 (27,2%) - 41-50: 6.303 (37,4%) - 51-60: 4.351 (25,8%) - oltre 60: 710 (4,2%)

Pubblicisti: - sotto i 30 anni 507 (14,4%) - 31-40 1.254 (35,8%)

13

- 41-50 967 (27,6%) - 51-60 609 (17,4%) - oltre 60 167 (4,8%)

LAVORO AUTONOMO

1) Libera professione

Professionisti: - sotto i 30 anni 346 (6,7%) - 31-40 1.822 (35,3%) - 41-50 1.768 (34,2%) - 51-60 939 (18,2%) - oltre 60 281 (5,4%)

Pubblicisti:

14

- sotto i 30 anni 1.265 (10,4%) - 31-40 4.321 (35,5%) - 41-50 3.615 (29,7%) - 51-60 2.224 (18,2%) - oltre 60 728 (6,1%)

2) Para-subordinati/ Co.co.co

Professionisti - sotto i 30 anni 350 (11,4%) - 31-40 1.045 (34,1%) - 41-50 800 (26,2%) - 51-60 449 (14,7%) - oltre 60 416 (13,6%)

Pubblicisti

- sotto i 30 anni 1.253 (18,6%)

15

- 31-40 2.214 (32,8%) - 41-50 1.405 (20,8%) - 51-60 1.003 (14,9%) - oltre 60 857 (12,7%).

16

Composizione del lavoro autonomo per redditi e fasce d et


Professionisti

17

Professionisti, i dati numerici

sotto i 30 anni Reddito Zero 997 (19,3%) 0 - 1.500 euro 823 (16%) 1.501-5.000 979 (19%) 5.001 10.000 707 (13,7%) 10.001-25.000 927 (18%) 25.00150.000 484 (9,4%) 50.001-100.000 187 (3,6%) 100.001150.000 31 (0,6%) Oltre 150.000 21 (0,4%) ----3 (1,6%) 11 (2,3%) 47 (5,1%) 59 (8,3%) 84 (8,6%) 87 (10,6%) 55 (5,5%)

da 31 a 40 anni 353 (35,4%)

da 41 a 50 anni 347 (34,8%)

da 51 a 60 anni 193 (19,3%)

oltre 60 anni 49 (4,9%)

338 (41,7%)

244 (29,6%)

102 (12,4%)

42 (5,1%)

379 (38,7%)

315 (32,2%)

148 (15,1%)

57 (5,8%)

152 (21,5%)

242 (34,2%)

117 (16,5%)

37 (5,2%)

331 (35,7%)

321 (35%)

187 (20%)

41 (4,4%)

136 (28,1%)

203 (41,9%)

104 (21,5%)

30 (6,2%)

32 (17,1%)

79 (42,2%)

58 (31%)

15 (8%)

4(12,9%)

11 (35,5%)

9 (29%)

7 (22,6%)

1 (4,8%)

6 (28,6%)

11 (52,4%)

3 (14,3%)

18

Pubblicisti

19

Pubblicisti, i dati numerici

sotto i 30 anni Reddito Zero 2998(24,6%) 0 - 1.500 euro 2792 (22,9%) 1.501-5.000 2148 (17,6%) 5 10.000 1359 (11,2%) 10-25.000 1765 (11,2%) 2550.000 829 (6,8%) 50-100.000 225 (1,8%) 100-150.000 35 (0,3%) Oltre 150.000 22 (0,2%) ----2 (0,9%) 22 (2,7%) 143 (8,1%) 151 (11,1%) 256 (11,9%) 418 (15%) 273 (9,1%)

da 31 a 40 anni 1.095 (36,5%)

da 41 a 50 anni 871 (29%)

da 51 a 60 anni 568 (18,9%)

oltre 60 anni 191 (6,4%)

969 (34,7%)

748 (26,8%)

474 (17%)

183 (6,6%)

768 (35,7%)

580 (27%)

388 (18,1%)

156 (7,3%)

526 (38,7%)

389 (28,6%)

227 (16,7%)

66 (4,9%)

655 (37,1%)

563 (31,9%)

318 (18%)

86 (4,9%)

255 (30,7%)

344 (41,5%)

168 (20,3%)

40 (4,8%)

44 (19,6%)

98 (43,6%)

60 (26,7%)

21 (9,3%)

7(20%)

12 (34,3%)

13 (37,1%)

3 (8,6%)

2 (9,1%)

10 (45,5%)

8 (36,4%)

2 (9,1%)

20

Composizione del lavoro parasubordinato(Co.co.co) per redditi e fasce d et

Professionisti

Professionisti, i dati numerici sotto i 30 anni da 31 a 40 anni da 41 a 50 anni da 51 a 60 anni oltre 60 anni

Fino a 1.500 euro 627 (20,5%) 1.501-5.000 696 (22,7%) 5.001 10.000 554 (18,1%)

84 (13,4%)

232 (37%)

161 (25,7%)

90 (14,4%)

60 (9,6%)

73 (10,5%)

259 (37,2%)

169 (24,3%)

98 (14,1%)

97 (14%)

73 (13,2%)

177 (32%)

130 (23,5%)

77 (19,9%)

97 (17,5%)

21

10.001-25.000 794 (25,9%) 25.00150.000 285 (9,3%) 50.001-100.000 94 (3,1%) 100.001150.000 9 (0,3%) Oltre 150.000 1 (0,0%)

102 (12,9%)

286 (36%)

212 (26,7%)

99 (12,5%)

95 (12%)

16 (5,6%)

84 (29,5%)

91 (31,9%)

57 (20%)

37 (13%)

2 (2,1%)

7(7,4%)

23 (24,5%)

24(25,5%)

37 (39,4%)

---

---

4 (44,4%)

3 (33,3%)

2 (22,2%)

---

---

---

1 (100%)

-----

Pubblicisti

22

Pubblicisti, i dati numerici

sotto i 30 anni

da 31 a 40 anni

da 41 a 50 anni

da 51 a 60 anni

oltre 60 anni

Fino a 1.500 euro 2.185 (32,5%) 1.501-5.000 1.744 (25,9%) 5.001 10.000 1.219 (18,1%) 10.001-25.000 1.160 (17,2%) 25.00150.000 270 (4%) 50.001-100.000 48 (0,7%) 100.001150.000 4 (0,1%) Oltre 150.000 2 (0,0%)

421 (19,3%)

673 (30,8%)

436 (20%)

345 (15,8%)

311 (14,2%)

345 (19,8%)

601 (34,5%)

360 (20,6%)

282 (16,2%)

256 (14,7%)

252 (20,7%)

401 (32,9%)

255 (20,9%)

157 (12,9%)

152 (12,5%)

222 (19,1%)

448 (38,6%)

143 (12,3%)

146 (12,6%)

101 (8,7%)

13 (4,8%)

84 (31,1%)

99 (36,6%)

58 (21,5%)

26 (9,6%)

------

8 (16,7%)

19 (39,6%)

11 (22,9%)

10 (20,8%)

-----

2 (50%)

2 (50%)

-----

-----

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---

---

1 (50%)

1 (50%)

23

Parte terza LE TABELLE DELL INPGI

Tabella numero 1 Lavoro subordinato: suddivisione per categoria professionale e fasce di et

24

Tabella numero 2 Lavoro subordinato: suddivisione per categoria professionale e fasce di reddito

25

Tabella numero 3: lavoro subordinato; suddivisione per categorie professionali e fasce di reddito entro i 30.000 euro annui

26

Tabella numero 4: lavoro autonomo; suddivisione per categorie professionali e per fasce di et e di reddito

27

Tabella numero 5: lavoro parasubordinato; suddivisione per categorie professionali e per fasce di et e di reddito

28

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