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A cura di Liceo Scientifico “Cannizzaro”

EBOLLIZIONE

Si definisce ebollizione il passaggio rapido di una sostanza dallo


stato liquido allo stato aeriforme mediante la formazione di
bolle. Si differenzia dall’evaporazione in quanto può avvenire solo
ad una determinata temperatura specifica per ciascuna
sostanza, ossia il punto di ebollizione.
Al punto di ebollizione coincide quindi quella temperatura alla
quale la pressione esterna al di sopra di un liquido eguaglia la
tensione di vapore , ossia la pressione esercitata da un vapore
sul liquido da cui si è formato. Il punto di ebollizione aumenta
con l’aumentare della pressione esercitata sul liquido; nel caso
dell’acqua pura, ad esempio, esso è 100°C a pressione pari ad 1
atm. Qualora la pressione esercitata sull’acqua subisca una
variazione, il punto di ebollizione varierebbe con essa.

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Vediamo come avviene l’ebollizione nel caso dell’acqua: all’interno
del liquido sono sempre presenti bollicine piene di vapore con una
certa pressione interna, quella del vapore saturo che
contengono. Se la pressione esercitata dall’esterno è maggiore
di questa pressione, le bollicine restano invisibili; aumentando la
temperatura, aumenta la pressione dentro le bollicine fino a
quando le pressioni si eguagliano. Allora le bolle sono portate in
superficie dalla spinta di Archimede, e l’acqua bolle.

Un modo alternativo per portare l’acqua ad ebollizione è quello di


diminuire la pressione esterna. Ciò si può verificare
sperimentalmente: si pone all’interno di una campana di vetro un
becker contenente acqua a temperatura ambiente (20°C circa),
quindi si aziona una pompa pneumatica che crea il vuoto
all’interno della campana.
Poiché alla temperatura di 20° la tensione di vapore dell’acqua è
di circa 17,5 torr, il liquido potrà bollire quando la pressione
esterna raggiungerà il valore di 0,023 atm. Notiamo infatti che
dopo aver azionato la pompa da
vuoto, numerose bollicine
cominciano a salire gradualmente in
superficie fino all’effettiva
ebollizione dell’acqua.

Un esperimento simile fu intrapreso nel ‘700 da Benjamin


Franklin tramite lo strumento che da lui prende il nome, il
Bollitore di Franklin. Questo era costituito da un recipiente di
vetro terminante con due sfere contenenti alcol, e al cui interno
era stata quasi completamente eliminata l’aria, cosicché il liquido
non sopportava altra pressione che quella del suo vapore.
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Prendendo semplicemente in mano una sfera, il calore fornito dà
al vapore una tensione sufficiente per respingere il liquido
nell’altra sfera e determinarne l’ebollizione.

DIMOSTRAZIONE DELLA LEGGE DI BOYLE-MARIOTTE

La legge di Boyle- Mariotte è una delle 3 leggi dei gas perfetti,


che afferma che a temperatura costante la pressione di un gas è
inversamente proporzionale al volume da esso occupato
(p•V=cost).
Per poter dimostrare questa legge, basta porre in
una campana di vetro collegata con una pompa
pneumatica alcuni palloncini con poca aria al loro
interno, strettamente annodati.
Azionando la pompa da vuoto, la pressione
all’interno della campana cala. La poca aria presente
all’interno dei palloncini esercita sulle pareti
interne una pressione (pari alla pressione
atmosferica) che non essendo più contrastata dalla pressione
esterna, permette ai palloncini di gonfiarsi.
Ciò avviene perché appena la pressione diminuisce, il volume del
gas aumenta; la pressione interna di un gas (quella che fa
gonfiare i palloncini) è una forza che agisce perpendicolarmente
su ogni punto della superficie interna del recipiente che lo
contiene. Tale pressione interna è dovuta agli urti elastici delle
particelle del gas contro le pareti del recipiente.

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