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Marted 3 gennaio 2012

CORRIERE DEL GIORNO

CULTURA
IL LIBRO Guasto il mondo di Tony Judt

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Politica, in vista di nuova credibilit


di GIOVANNI BATTAFARANO
e coloro che, a vario titolo e vario livello, si occupano di politica leggeranno il libro di Tony Judt e, naturalmente, cercheranno di tenerne conto nell'attivit pratica, la politica, oggi in grave deficit di crediblit, potr cominciare una lenta risalita. Il titolo del libro (Editori Laterza, 2010) prende spunto dai versi dello scrittore irlandese settecentesco Oliver Goldsmith: "Guasto il mondo, preda di mali che si susseguono, dove la ricchezza si accumula e gli uomini vanno in rovina". Tony Judt, di origini ebraiche, inglese di nascita, americano di adozione, stato un influente storico e politologo di orientamento socialdemocratico, morto di Sla nell' agosto del 2010. Guasto appare il mondo a Judt, e naturalmente a tanti altri, a conclusione della trentennale stagione neoliberista avviata alla fine degli anni Settanta e sfociata nella crisi globale del 2008, nella quale tuttora ci troviamo impigliati. "In America, in Gran Bretagna e in una manciata di altri paesi, le fortune private non nascono pi dalla produzione di beni e servizi ma dalle transazioni finanziarie, con effetti distorsivi sul valore che attribuiamo ai diversi tipi di attivit economica. I ricchi, come i poveri, ci sono sempre stati. Ma rispetto al resto della popolazione oggi sono pi ricchi e pi numerosi di qualsiasi altra epoca di cui si abbia memoria. Il privilegio privato facile da capire e da descrivere. Pi complicato spiegare l' enormit dello squallore pubblico in cui siamo precipitati". In questo trentennio, si verificato un gigantesco spostamento di ricchezza verso l' alto. "...nel 1968... l' amministratore delegato della General Motors portava a casa, fra paghe e indennit, circa sessantasei volte pi di quello che prendeva il normale operaio alle sue dipendenze. Oggi l' amministratore delegato della Walmart guadagna novecento volte quello che prende il suo dipendente medio". Esempi del genere si possono citare a iosa. L' aumento della disuguaglianza, oltre ad essere eticamente riprovevole, genera l'acuirsi di problemi sociali (povert, emarginazione, alcolismo, droga, gioco d' azzardo ecc.) ed anche economicamente depressivo perch sottrae preziose quote di reddito dai ceti popolari e medi e li riporta nella disponibilt dei ricchi e degli ultraricchi. Eppure non sempre stato cos. Nel trentennio 1946-1979, le politiche socialdemocratiche, sostanzialmente condivise anche da forze cristiano-democratiche e liberaldemocratiche, hanno introdotto la tassazione progressiva, l' istruzione obbligatoria, il servizio sanitario pubblico, la previdenza e l' assistenza pubblica, il trasporto pubblico, in una parola il welfare state ed anche una

IPOTESI
SULLE ORIGINI DI QUESTA SINGOL ARE RICORRENZA

sensibile riduzione della disuguaglianza. Sulla scorta dell' insegnamento keynesiano, si valorizzato il ruolo dello Stato , il che ha favorito una crescita democratica e sociale delle societ occidentali. Tuttavia, a partire dalla fine degli anni Settanta, comincia la controffensiva neoliberista, teorizzata prima dalla scuola austriaca (Hayek, Mises, Shumpeter), poi dalla scuola di Chicago (Milton Friedmann), e attuata in modo impetuoso dalla Thatcher in Gran Bretagna e da Reagan negli USA, e via via in altri paesi, con diversa intensit, persino con leaders di centro sinistra. Cambia in particolare la concezione dello Stato: non pi protagonista del welfare e dell' ascesa delle classi medie e popolari, esso non pi la soluzione del problema, ma il problema, secondo il celebre aforisma reaganiano. Comincia lo smantellamento del ruolo dello Stato, le privatizzazioni( alcune logiche, altre no), l' attacco al welfare; la socialit perde terreno rispetto alle chiusure corporative, si diffondono le "gated communities, i quartieri recintati spuntati dappertutto nelle nostre citt e nei nostri sobborghi negli ultimi trent'anni". Alla fine degli anni Ottanta, crollano uno dopo l' altro i regimi comunisti dell' Europa dell' Est; crollo inevitabile, essendo gli stessi regimi illiberali ed inefficienti e corrotti. Tuttavia anche questa vicenda finisce con l' indebolire l' idea stessa del ruolo dello Stato: n la sinistra n tantomeno la destra distinguono tra condanna (giusta) del comunismo e ruolo dello Stato, da ridiscutere e riqualificare, non certo da condannare. Il neo-liberismo senza freni sembra avviato ad un dominio duraturo: le attivit finanziarie prevalgono sull' attivit produttiva, anzi muovono un volume d' affari cinque volte quest' ultima. Tuttavia , la bolla speculativa sta per scoppiare e, quando questo avviene nel 2008, improvvisamente viene accantonato l' ostracismo nei confronti dello Stato, al quale si chiede ora, con misure di tipo socialistico il salvataggio delle banche, protagoniste specie quelle anglosassoni della bolla speculativa. Resta da spiegare come stata possibile questa debolezza della politica di fronte allingordigia della finanza. La risposta di Judt A prescindere dallo schieramento politico Leon Blum e Winston Churchill, Luigi Einaudi e Willy Brandt, David Lloyd Gorge e Franklin Roosevelt rappresentavano una classe politica profondamente sensibile alle proprie responsabilit morali e socialiOggi non agisce nessuno di questi incentivi. Politicamente parlando, la nostra unepoca di pigmei. Che fare allora? In quanto cittadini di una societ libera, abbiamo il dovere di guardare al nostro mondo con occhio critico. Ma se pensiamo di sapere che cosa non va, dobbiamo agire di conseguenza. I filosofi, ha detto qualcuno, finora si sono limitati a interpretare il mondoora si tratta di trasformarlo.

TRADIZIONI Torna gioved nelle contrade di Montescaglioso

La notte dei Cucibocca, promemoria collettivo


ur di non morire (di malinconia) ci si cuce realmente la bocca anche in carcere, come si apprende dalle notizie che compaiono sui giornali locali in questi ultimi giorni. E di certo il detenuto in questione non avrebbe mai delegato il Cucibocca di Montescaglioso. E s, perch il cucire la bocca, per il nostro gi analizzato Cucibocca proprio sulle pagine del Corriere del Giorno, un puro gesto rituale: la morte rituale, come direbbe un docente di Letteratura Greca e Latina. Cerchiamo piuttosto di approfondire lagire di questa misteriosa figura rappresentativa del male apotropaico (che deambuler in lugubre corteo la sera del prossimo 5 gennaio per le strade di Montescaglioso). Personalmente, non credo che la Notte dei Cucibocca sia da interpretare come la rievocazione dellevangelica strage degli innocenti, per un solo e fondamentale motivo: non v alcun sacrificio umano, di bestia o daltro. Il sacrificio, se v, da ricercare nella condanna dello stesso male, che viene depistato privando ad egli le vittime sue preferite, lingenuit dei fanciulli, che cedono alle golosit e all indiscrezione, e pertanto vengono rimproverati dal deterrente unico qual lago, col quale i Cucibocca da un lato inveiscono (la minaccia dellimminente atto di cucire la bocca per punirli) dallaltro sentenziano verso i bambini (latto didascalico per insegnare con il timore). La vittima non il fanciullo quanto il male adulatore, in una visione astratta. Viceversa, in una visione concreta, la vittima unintera comunit che si stringe attorno alla tradizione per sperare il bene per il proprio raccolto, sacrificandosi per il proprio futuro, il destino, rappresentato dal fuso e dai fantocci (che riconducono alle Quaremme quaresimali) che il Cucibocca porta con s. Lo sfondo in cui agisce il Cucibocca quello di un ambiente occupato dalle anime dei defunti discese dal Purgatorio, sotto dettatura della tradizione popolare (come ricorda Franco Caputo, presidente del C.E.A. di Montescaglioso), consimile ad alcune pratiche del vicino centro di Ginosa: il

contesto che viene a crearsi quello della colpa, da redimere attraverso il precetto di non violare le norme che amplificano la speranza nel raccolto, rappresentata dagli abiti che il Cucibocca indossa, e dalle suppellettili che immortalano il destino: infrangere questo codice comportamentale fatale per tutta limmacolata comunit, e le generazioni future (pertanto si consulti il blog dellautore, vstasolla.blospot.com). Il Cucibocca, oltre a fungere da sciamano-precettore, arbitro regolatore del comportamento umano, un Calendario ambulante: egli preannuncia lavvento, seppur lontano, della Quaresima, durante il periodo contiguo al solstizio dinverno, quando il sole stenta ancora a rinascere, questuando viveri riposti nel proprio cesto, destinato al Carnevalone, la personificazione di un anno di abbondanza che muore, partorendone uno nuovo: quel carnevalone, accostabile ai Cortei Teriomorfi (ove ci si mascherava da animale) di alcuni Kmoi (da Kmos, baldoria, festa) dellantica Grecia, o i Parlia/Pallia (feste di Pale) dellarcaica Roma. Fatto sta che la Notte dei Cucibocca appare unintroduzione successiva nel tempo, al ben pi arcaico Carnevalone dalle radici antiche e poco corrotte (basti pensare che la grecit influ di parecchio sulle comunit Lucane del IV-III sec. a.C., dedite da millenni alla transumanza, influenzati dalle pratiche rituali importate dalla Grecia). Il rituale si conclude coi preparativi per la Quaresima, un periodo di astinenza che coincide con un periodo di sterilit, che tende ad affievolirsi man mano che la primavera si presenta, con tutti i suoi colori, ad una comunit speranzosa nel fato dettato dal divino. Chiss se, come vien qui preannunciato, limminente documentario sulla Notte dei Cucibocca (realizzato dallAss.ne Treenet Studios di Montescaglioso) sar di gran fortuna a chi ben presto lo godr sui propri schermi. Attenti allora, arriva il Cucibocca!

(VINCENZO STASOLLA)

ECCELLENZE LIZZANESI Stasera a Lizzano

Incontro con Giuseppe Cataldo ingegnere presso la Nasa


Per Eccellenze Lizzanesi, questa sera alle 19, nell'aula consiliare del Comune di Lizzano, l'Amministrazione comunale e l'Associazione Pietre Vive onlus presentano alla cittadinanza Dalla Terra allo spazio alla scoperta del cosmo, intervento, aperto al pubblico, di Giuseppe Cataldo (Nasa Goddard Space Flight Center). Giuseppe Cataldo, 26 anni, residente a Lizzano ingegnere presso la Nasa, dove si occupa del progetto di sistemi spaziali e strumenti ottici di alta precisione per missioni quali il telescopio spaziale James Webb e quello infrarosso per cosmologia e astrofisica Spica, collaborando anche allo sviluppo di metodi numerici per lo studio delle propriet ottiche della polvere interstellare nellinfrarosso, sua occupazione principale fino a pochi mesi fa. E' approdato alla Nasa nel 2009 uno dei due studenti europei selezionati dallEsa (Agenzia Spaziale Europea per la Nasa Academy, programma di leadership per 50 studenti provenienti da tutto il mondo grazie al quale lagenzia americana si assicura i responsabili del programma aereospaziale del futuro; giudicato tra i 12 migliori studenti dal Premio Nobel per la Fisica 2006, John C. Mather, ha ottenuto il permesso di ritornare alla Nasa nel 2010 per preparare la sua tesi di Laurea. Laureato in Ingegneria Aeronautica e Aerospaziale presso il Politecnico di Milano, ha poi ricevuto la laurea magistrale in Ingegneria Aerospaziale dal Politecnico di Torino, grazie alla quale ha collaborato con Thales Alenia Space Italia, e ancora un'altra laurea in Francia dall'Istituto Superiore dell'Aeronautica e dello Spazio Isae-Supaero, nell'ambito del programma Time. Partecipa attivamente a conferenze e seminari internazionali, membro attivo di diverse associazioni professionali e dedica parte del suo tempo libero alla divulgazione scientifica per studenti, professionisti e un pubblico pi vasto, visto che parla correntemente cinque lingue ed coinvolto in pubbliche relazioni e attivit culturali con le ambasciate dItalia e Francia e la delegazione dellUnione Europea a Washington. Nel tempo libero ama suonare il violino e il pianoforte, nuotare, sciare, arrampicare e uscire con gli amici.

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