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PARTE I
Sezione A: Termometria Sezione B: Pluviometria
PARTE II
Sezione A: afflussi meteorici Sezione B: idrometria Sezione C: portate e bilanci idrologici Sezione D: freatimetria Sezione E: indagini, studi ed eventi eccezionali
h (t 0 )= t
t0
0
i(t) dt
Radar e satelliti: forniscono stime della distribuzione spaziale della precipitazione. E prassi considerare separatamente (ai fini della attribuzione dei coefficienti di ragguaglio) la variabilit temporale e spaziale della precipitazione.
Lindice SPI
LSPI fu formulato da Tom Mckee, Nolan Doesken e John Kleist del Colorado Climate Center nel 1993. Lo scopo era quello di assegnare un unico valore numerico alla precipitazione che potesse essere confrontato tra diverse regioni con differenti climi. Tecnicamente lSPI il frattile associato alla probabilit di accadimento della precipitazione, considerando una distribuzione probabilistica normale standard. Rappresenta quindi la deviazione che il valore osservato ha rispetto alla media di un periodo esteso. Poich la precipitazione non (generalmente) distribuita normalmente, necessario effettuare preliminarmente una trasformazione in modo da riportare la precipitazione ad una variabile normale. LSPI calcolato considerando (cumulando) la precipitazione in periodi sufficientemente estesi che, in genere, variano da 1 mese a 72 mesi. Una volta riportata la distribuzione della pioggia alla normale (e verificato con un test ladattamento), si standardizza la distribuzione (ossia si riporta ad N(0,1) con media nulla e varianza unitaria) e si valuta il frattile corrispondente alla probabilit dellevento che interessa (in genere lultimo osservato). Al frattile nella N(0,1) associato il valore dellSPI, che si pu leggere in tabella (v. di seguito) con la relativa probabilit di non superamento.
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SPI
CumulativeProbability (probabilitdinon superamento) 0.0014 0.0062 0.0228 0.0668 0.1587 0.3085 0.5000 0.6915 0.8413 0.9332 0.9772 0.9938 0.9986
3.0 2.5 2.0 1.5 1.0 0.5 0.0 0.5 1.0 1.5 2.0 2.5 3.0
Indicando con h la precipitazione ragguagliata (media) sul bacino e con hi la precipitazione puntuale nell'i-esimo pluviometro, la precipitazione potr essere stimata usando la relazione generale:
(w h ) = w
i i i i i
dove, ovviamente, wi indicano i pesi assegnati alle singole stazioni pluviometriche. Frequentemente i pesi wi sono regolarizzati facendo in modo che risulti i wi=1. In tal caso, ovviamente, lespressione precedente risulta:
h = (w i hi )
i
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Aj h =h j A j
(1)
dove hj laltezza di precipitazione nel topoieto di area Aj (area che, ovviamente, in questo caso assume la funzione di peso), ed A indica la superficie complessiva del bacino : A = j Aj . I pesi regolarizzati sono quindi: wj = Aj / A Isoiete: curve che uniscono punti del bacino caratterizzati dalla stessa precipitazione. Un modo per tracciarle a mano consiste nel calcolare le altezze di precipitazione in pi punti interpolando linearmente le precipitazioni osservate su coppie di stazioni vicine. Alternativamente si possono usare programmi commerciali che tracciano le curve di livello a partire dalle osservazioni su punti sparsi nella superficie. Laltezza ragguagliata si calcola con la (1) ponendo Aj e hj pari rispettivamente allarea fra due isoiete contigue (che in questo caso assumono la funzione di peso) e alla media delle relative altezze di precipitazione.
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SchemadiapplicazionedelmetododeipoligonidelThiessen
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Schemadiapplicazionedelmetododelleisoiete
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Metodo dei triangoli: questo metodo stato utilizzato per la stima delle precipitazioni ragguagliate ai bacini nel SISS (Studio dellIdrologia Superficiale della Sardegna). Il metodo si base sullipotesi che il volume di pioggia possa essere rappresentato da porzioni di piano di forma triangolare con i vertici innalzati in corrispondenza delle stazioni pluviometriche con altezza pari appunto alla precipitazione misurata. Si deve preliminarmente stimare la precipitazione hk nel baricentro di ciascun triangolo determinato dalla rete pluviometrica di riferimento. I pesi wk saranno dati dalle superfici dei singoli triangoli. Metodo dellinverso delle distanze: Il metodo si basa sullipotesi che in ciascun punto del bacino la precipitazione possa essere stimata sulla base di tutte le precipitazioni misurate, attribuendo ad esse un peso pari allinverso della distanza tra il punto e la stazione pluviometrica. Frequentemente si fa riferimento alla distanza al quadrato. Si ricorre in genere preliminarmente ad una ripartizione del bacino secondo una griglia con elementi quadrati di uguale lato. Indicato con k il generico elemento della griglia, essendo k= 1, K ,il peso wki del pluviometro i nella maglia k risulta: 1/di2 w ki = 1/d 2j
j=1, M
dove dj indica la distanza tra lelemento della griglia ed il pluviometro i ed M il numero complessivo di pluviometri considerati. Si nota che nel il metodo dellinverso delle distanze, nel metodo dei poligoni di Thiessen ed in quello dei triangoli la stima dei pesi risulta inalterata nel passare da un evento allaltro o da un periodo allaltro. Nel metodo delle isoiete si dovrebbero stimare nuovamente i pesi nel passare ad eventi o a periodi diversi.
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