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Annali idrologici

PARTE I
Sezione A: Termometria Sezione B: Pluviometria

PARTE II
Sezione A: afflussi meteorici Sezione B: idrometria Sezione C: portate e bilanci idrologici Sezione D: freatimetria Sezione E: indagini, studi ed eventi eccezionali

Annali idrologici: pluviometria (Parte I, sezione B)


Tabella I: Osservazioni pluviometriche giornaliere(*) - Una tabella per ogni stazione riporta i dati giornalieri in mm (altezza di pioggia avvenuta dalle 9 del giorno precedente alle 9 del giorno a cui attribuita). Tabella II: Totali annui e riassunto dei totali mensili della quantit di precipitazione(*) Tabella con una riga per stazione: nelle colonne le altezze di precipitazione di ogni mese e infine il totale annuo. Sono una sintesi delle informazioni gi contenute in Tabella I. Tabella III: Precipitazioni di massima intensit registrate ai pluviografi - Per ogni pluviografo sono riportate le massime altezze di precipitazione di durata 1 ora, 3, 6, 12 e 24 ore nellanno di riferimento. La massima altezza di precipitazione di durata 24 ore pu iniziare in qualsiasi istante, perci deve essere della massima altezza di precipitazione giornaliera. Tabella IV: Massime precipitazioni nellanno per periodi di pi giorni consecutivi Altezze di precipitazione in 1, 2, 3, 4 e 5 giorni. Tabella V: Precipitazioni di notevole intensit e breve durata registrate ai pluviografi Spesso, ma non sempre, durate di 15, 30 e 45 minuti. Soggettivit nella scelta delle durate e degli eventi. Questi dati possono contenere errori non trascurabili. Tabella VI: Manto nevoso. (*) Misure sia dei pluviometri che dei pluviografi.
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Variabilit spazio-temporale della precipitazione


Il campo di precipitazione (intensit della precipitazione) pu essere considerato, in generale, una funzione dello spazio e del tempo. Indichiamo con i(x, y, t) lintensit di pioggia puntuale (nel punto x, y) ed istantanea (al tempo t). Pluviometri/Pluviografi: essi misurano una precipitazione puntuale i(t) (considerando trascurabile la superficie della bocca dellimbuto di raccolta) Ad essere precisi, essi misurano laltezza di precipitazione in un certo intervallo di tempo :

h (t 0 )= t

t0
0

i(t) dt

Radar e satelliti: forniscono stime della distribuzione spaziale della precipitazione. E prassi considerare separatamente (ai fini della attribuzione dei coefficienti di ragguaglio) la variabilit temporale e spaziale della precipitazione.

Analisi sulla variabilit temporale della precipitazione I


Ai fini della valutazione delle risorse idriche
Rappresentazione delle altezze di precipitazione annue in funzione del tempo (diagramma cronologico delle precipitazioni) Indici per la classificazione di annate secche/umide in base alla collocazione del dato annuale (o in altro periodo) nella distribuzione di frequenza cumulata (CDF) degli afflussi annui osservati (negli ultimi 30 anni): o Metodo dei decili (o metodi analoghi): es. Tonini (1959): primo 15% delle osservazioni anni molto secchi; succ. 20% anni secchi; succ. 30% anni normali; succ. 20% anni umidi; succ. 15% anni molto umidi o SPI (Standardized Precipitation Index): per valutarlo si applica una trasformazione ai dati di precipitazione per normalizzarli o Indice di umidit dellanno: per la classificazione di annate secche/umide in base al rapporto fra il dato annuale (o altro periodo) e la media degli afflussi annui osservati (in genere negli ultimi 30 anni) Per una illustrazione dei criteri di valutazione della risorsa idrica (potenziale) con denominazioni (in inglese) e metodi di valutazione degli indici: http://www.wrcc.dri.edu/spi/explanation.html
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Lindice SPI
LSPI fu formulato da Tom Mckee, Nolan Doesken e John Kleist del Colorado Climate Center nel 1993. Lo scopo era quello di assegnare un unico valore numerico alla precipitazione che potesse essere confrontato tra diverse regioni con differenti climi. Tecnicamente lSPI il frattile associato alla probabilit di accadimento della precipitazione, considerando una distribuzione probabilistica normale standard. Rappresenta quindi la deviazione che il valore osservato ha rispetto alla media di un periodo esteso. Poich la precipitazione non (generalmente) distribuita normalmente, necessario effettuare preliminarmente una trasformazione in modo da riportare la precipitazione ad una variabile normale. LSPI calcolato considerando (cumulando) la precipitazione in periodi sufficientemente estesi che, in genere, variano da 1 mese a 72 mesi. Una volta riportata la distribuzione della pioggia alla normale (e verificato con un test ladattamento), si standardizza la distribuzione (ossia si riporta ad N(0,1) con media nulla e varianza unitaria) e si valuta il frattile corrispondente alla probabilit dellevento che interessa (in genere lultimo osservato). Al frattile nella N(0,1) associato il valore dellSPI, che si pu leggere in tabella (v. di seguito) con la relativa probabilit di non superamento.
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SPI

CumulativeProbability (probabilitdinon superamento) 0.0014 0.0062 0.0228 0.0668 0.1587 0.3085 0.5000 0.6915 0.8413 0.9332 0.9772 0.9938 0.9986

3.0 2.5 2.0 1.5 1.0 0.5 0.0 0.5 1.0 1.5 2.0 2.5 3.0

Analisi sulla variabilit temporale della precipitazione II


Ai fini della valutazione degli eventi estremi
Ietogrammi di progetto: diagramma cronologico delle altezze (o intensit) di precipitazione esteso su brevi intervalli di tempo (e con passo temporale inferiore alla durata dellevento meteorico assunto in progetto). Possono essere sintetici (ossia generati) o estratti da un evento osservato (ossia misurati) da un pluviometro registratore. Curve segnalatrici di possibilit pluviometrica: forniscono le intensit (o altezze) di precipitazione associate alle differenti durate di pioggia ed alla probabilit che questa avvenga, ovvero al tempo di ritorno associato allevento intenso che viene stimato con la curva di possibilit pluviometrica. E inoltre evidente che molto pi probabile osservare una pioggia intensa (ovvero di forte intensit) per una breve durata e su unarea ristretta che per una lunga durata e su unarea estesa. Pertanto, quando si deve stimare un evento intenso su tempi lunghi e relativo ad una area estesa, si dovranno applicare coefficienti di riduzione rispetto ai valori stimati puntualmente.

Analisi della distribuzione spaziale della precipitazione I


Ai fini della Valutazione della risorsa: Afflussi ragguagliati nel bacino

Indicando con h la precipitazione ragguagliata (media) sul bacino e con hi la precipitazione puntuale nell'i-esimo pluviometro, la precipitazione potr essere stimata usando la relazione generale:

(w h ) = w
i i i i i

dove, ovviamente, wi indicano i pesi assegnati alle singole stazioni pluviometriche. Frequentemente i pesi wi sono regolarizzati facendo in modo che risulti i wi=1. In tal caso, ovviamente, lespressione precedente risulta:

h = (w i hi )
i
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Metodi per la stima dei pesi wi


Topoieti (o poligoni di Thiessen): ad ogni punto del bacino si attribuisce laltezza di precipitazione osservata nella stazione pi vicina. I topoieti si delimitano con le perpendicolari nel punto medio alle congiungenti coppie di stazioni vicine. Le mediane infatti sono il luogo dei punti equidistanti dalle stazioni. Laltezza ragguagliata h si calcola:

Aj h =h j A j

(1)

dove hj laltezza di precipitazione nel topoieto di area Aj (area che, ovviamente, in questo caso assume la funzione di peso), ed A indica la superficie complessiva del bacino : A = j Aj . I pesi regolarizzati sono quindi: wj = Aj / A Isoiete: curve che uniscono punti del bacino caratterizzati dalla stessa precipitazione. Un modo per tracciarle a mano consiste nel calcolare le altezze di precipitazione in pi punti interpolando linearmente le precipitazioni osservate su coppie di stazioni vicine. Alternativamente si possono usare programmi commerciali che tracciano le curve di livello a partire dalle osservazioni su punti sparsi nella superficie. Laltezza ragguagliata si calcola con la (1) ponendo Aj e hj pari rispettivamente allarea fra due isoiete contigue (che in questo caso assumono la funzione di peso) e alla media delle relative altezze di precipitazione.
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SchemadiapplicazionedelmetododeipoligonidelThiessen

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Schemadiapplicazionedelmetododelleisoiete

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Metodo dei triangoli: questo metodo stato utilizzato per la stima delle precipitazioni ragguagliate ai bacini nel SISS (Studio dellIdrologia Superficiale della Sardegna). Il metodo si base sullipotesi che il volume di pioggia possa essere rappresentato da porzioni di piano di forma triangolare con i vertici innalzati in corrispondenza delle stazioni pluviometriche con altezza pari appunto alla precipitazione misurata. Si deve preliminarmente stimare la precipitazione hk nel baricentro di ciascun triangolo determinato dalla rete pluviometrica di riferimento. I pesi wk saranno dati dalle superfici dei singoli triangoli. Metodo dellinverso delle distanze: Il metodo si basa sullipotesi che in ciascun punto del bacino la precipitazione possa essere stimata sulla base di tutte le precipitazioni misurate, attribuendo ad esse un peso pari allinverso della distanza tra il punto e la stazione pluviometrica. Frequentemente si fa riferimento alla distanza al quadrato. Si ricorre in genere preliminarmente ad una ripartizione del bacino secondo una griglia con elementi quadrati di uguale lato. Indicato con k il generico elemento della griglia, essendo k= 1, K ,il peso wki del pluviometro i nella maglia k risulta: 1/di2 w ki = 1/d 2j
j=1, M

dove dj indica la distanza tra lelemento della griglia ed il pluviometro i ed M il numero complessivo di pluviometri considerati. Si nota che nel il metodo dellinverso delle distanze, nel metodo dei poligoni di Thiessen ed in quello dei triangoli la stima dei pesi risulta inalterata nel passare da un evento allaltro o da un periodo allaltro. Nel metodo delle isoiete si dovrebbero stimare nuovamente i pesi nel passare ad eventi o a periodi diversi.
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Distribuzione spaziale della precipitazione II


Eventi estremi - piogge di progetto
Coefficientidiriduzioneareale(ArealReductionFactor,ARF)ocoefficientidi ragguaglioallarea.Tengonocontodellanonuniformedistribuzionedella precipitazionenellospazioduranteuneventometeorico.Siconsideraunipotetico solidodipioggia(*)conunmassimonelcentrodiscroscioealtezzediprecipitazione decrescentiquantopicisiallontanadalcentrodiscroscio. Icoefficientidiriduzionearealesonominoridiunoetantopipiccoliquanto maggiorelareasullaqualesieffettuailragguaglio. (*) Ilsolidodipioggiahacomebaselaproiezioneorizzontaledellasuperficiedelbacinoe comealtezze,lealtezzediprecipitazioneinognipuntodelbacino.

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Rappresentazione del solido di pioggia

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