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Nomadi
nel folklore
profughi
nella realtà I Rom e i Sinti italiani, non
riconosciuti come minoranze
etnico-linguistiche nazionali,
non beneficiano, il più delle
volte, dei diritti che questa
condizione prevede.
CINEMA
Matera e Basilicata:
non più solo
L’INTERVISTA location ALTRIMONDI
Pino Scaccia, Vivere in un campo
un nomade del rifugiati
giornalismo
POSTE ITALIANE S.P.A. - SPED. IN A. P. - D.L. 353/2003
(CONV. IN L. 27/02/2004) ART. 1 COMMA 1, DCB MT
MAGGIO / GIUGNO 2006 • € 0,70
il mese
prossimo
ci vediamo
da te?
NOME ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................
COGNOME ................................................................................................................................................................................................................................................................................................
AZIENDA ....................................................................................................................................................................................................................................................................................................
INDIRIZZO ................................................................................................................................................................................................................................................................................................
CITTÀ .................................................................................................................................................................................. PROVINCIA .............................. CAP ............................................
ETÀ .......................................... PROFESSIONE ...............................................................................................................................................................................................................................
TITOLO DI STUDIO ...........................................................................................................................................................................................................................................................................
HOBBY .........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
MAIL ..............................................................................................................................................................................................................................................................................................................
URL ..................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
Consenso ai sensi del DL 196/03 (“e successive modifiche” nota aggiunta il 14/02/2005). Ai sensi del DL 196/03 “e successive modifiche”
nota aggiunta il 14/02/2005), presto il mio consenso a che i dati da me forniti siano trasferiti verso società controllate o che intrattengano
rapporti con Liberalia necessari per l’espletamento delle proprie attività e la fornitura dei propri servizi. Sono consapevole che in mancanza del
mio consenso la procedura di abbonamento non potrà essere espletata.
maniera spesso dispregiativa, sono affondare nel buonismo o nella crudeltà della
ancora oggetto di discriminazione, discriminazione: “Quante sono le menti umane
emarginazione e isolamento. capaci di resistere alla lenta, feroce, incessante,
In Italia le molteplici comunità Rom impercettibile forza di penetrazione dei luoghi
e Sinti non sono riconosciute come minoranze comuni?” diceva Primo Levi ne La tregua.
etnico-linguistiche nazionali e pertanto non
beneficiano dei diritti che questa condizione L’integrazione: tormentata, ma possibile.
prevede. Per questo motivo, i Rom e i Sinti Le famiglie Rom oggi sono obbligate al
italiani vedono in molti casi negato il diritto nomadismo forzato, soggette al mutare del
alla residenza, il diritto al lavoro, alla sanità, clima e degli equilibri politici locali. Sono in balia
alla scuola. di atteggiamenti allarmistico-propagandistici e
perfino di interessi imprenditoriali che gravitano
In questa situazione drammatica, i Rom sulle aree occupate, oppresse dall’ignavia delle
provenienti dai paesi europei (Bosnia, istituzioni. Sono abbandonate al loro destino
Confederazione Jugoslava, Croazia, Romania, da anni, commiserate, contestate, spesso
Slovenia, Polonia, Ungheria) subiscono sistemi apertamente perseguitate, costrette ad adottare,
discriminatori ed emarginanti. come tante altre volte nella propria storia
Scappano dai loro Paesi d’origine per i conflitti secolare, strategie autonome di sopravvivenza.
etnici e le guerre civili, e l’Italia nega loro i più
elementari diritti. Ghettizzati nei “campi nomadi”
delle città italiane, e non solo, i Rom europei
vivono situazioni inumane senza acqua, luce,
servizi igienici. Sono costretti a mendicare per
strada, per far fronte alle necessità giornaliere.
Intanto l’odio razziale cresce, contro popoli che
storicamente non hanno mai affrontato una
guerra, che piangono in silenzio il loro olocausto
dimenticato. La paura della diversità, il sempre
crescente stimolo delle frustrazioni politico-sociali
“interne” alimenta il mostro del pregiudizio:
un circolo vizioso di causa-effetto impastato di
diffidenza, paura, disperazione e disprezzo. Pochi
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culturali, consulenti scolastici culturalmente
preparati, che avviano e mantengono la
comunicazione allievo/insegnante.
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LIBER L’INTERVISTA
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esclude l’altro, è un grande gioco dove spesso Internet sta facendo passi da gigante. Non è più
ci si morde la coda. Certamente il modo di fare una nicchia. In Gran Bretagna già ha superato la
informazione cambia, è velocissimo adesso, forse televisione come fonte di informazione. Ma la
troppo, a discapito dell’approfondimento. Rete, è vero, rappresenta soprattutto un grande
strumento di dialogo, sì planetario. Si stabiliscono
Un detto dice: “Libera informazione in libero rapporti con mondi prima irraggiungibili.
Stato”. Alla luce, anche, dell’articolo 21
della Costituzione che definisce la libertà Quali sono invece i possibili rischi legati a questo
d’espressione, pensi che un giornalista sia nuovo modo di fare informazione?
veramente libero di fare informazione senza Li ho detti prima. Il rischio è che la Rete è così
condizionamenti e controlli di alcun genere? grande e senza controllo che può rappresentare
Impossibile una libertà assoluta. E poi non uno strumento pericoloso. Su Internet c’è di tutto,
facciamo confusione. L’articolo 21 non c’entra anche il peggio. Capisco che è in gioco la grande
niente con la professione di informare. forza di Internet che è la libertà, però qualche
Ogni cittadino è libero di esprimere il suo controllo ci vorrebbe.
pensiero. Un giornalista deve avere senso di
responsabilità. Specie con i nuovi strumenti Hai scritto recentemente “La torre di Babele.
i rischi di confusione aumentano. Storie(e paure) di un reporter di guerra”: qual
La propria libertà non deve mai soffocare la è la tua paura più grande? Quale invece la tua
libertà altrui. gioia maggiore?
Molte paure. Certamente la più grande quando in
“Se non diremo cose che a qualcuno Iraq mi hanno sparato con quattro kalashnikov, li
spiaceranno, non diremo mai la verità”: questa ho visti in faccia, volevano uccidermi. Ancora non
è la tua frase per eccellenza. Quanto costa dire so come l’ho scampata. La gioia più grande forse
la Verità? È sempre possibile dirla? la liberazione del piccolo Farouk.
Intanto è possibile dirla quando si conosce.
Anche qui cerchiamo di chiarire. Un conto è la Quando una persona come te ha visto la morte
verità, un conto sono i fatti. Faccio un esempio: dinanzi agli occhi più volte, cosa apprezza
il fatto è che le Torri Gemelle sono crollate. maggiormente della vita?
E la verità qual è? Sicuramente, quando la si I valori veri. Ma non solo perché hai visto la tua
conosce, è molto scomodo dire la verità. morte, soprattutto perché hai visto la morte degli
altri e le sofferenze, soprattutto. Quando vedi
Come molti personaggi famosi anche tu possiedi, gente morire di fame capisci che i nostri problemi
un diario on-line condiviso da milioni di utenti spesso sono stupidaggini.
nonchè un sito internet.
Pensi che l’utilizzo di simili strumenti, implichi Tra i libri da te realizzati a quale sei
un controllo sulla circolazione delle notizie maggiormente affezionato e perché?
solo da parte delle èlite maggiormente Ne ho scritti quattro. Sono affezionato al primo
alfabetizzate dal punto di vista informatico o e non solo perché era il primo. Perché attraverso
ritieni che internet, essendo una rete mondiale, Armir ho scoperto anche di persona storie
contribuisca allo sviluppo di un dialogo, affascinanti di gente che dopo cinquant’anni
addirittura planetario? cercava ancora il proprio caro. ●●●
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LIBER L’INTERVISTA
●●● Hai detto in una intervista che l’arte ti la dimensione alternativa alla velocità
dà emozione: quale opera è in grado di attrarti occidentale: quella della lentezza.
completamente, fino a perderti? Tu che da sempre, per motivi di lavoro,
Fin da ragazzo, amo Caravaggio. Incredibile: mi non sei legato mai a un posto fisso, che usi
sento soggiogato. tecnologie veloci, che sei sempre in lotta per la
sopravvivenza che significato dai al tema della
Il sociologo Franco Cassano invita a restituire al lentezza?
Sud l’antica dignità di ‘soggetto del pensiero’ Magari, sarebbe un sogno. Il tempo è il nostro
e interrompere una lunga sequenza in cui è incubo, specie per un cronista televisivo. Ma
stato pensato da altri e l’annosa consuetudine siamo schiavi del tempo, dimenticando che è solo
di considerare il Paesi del mondo divisi tra una convenzione, in realtà il tempo non esiste.
sviluppati e in via di sviluppo, soggiace alla Per tornare all’Africa, basta leggere Kapuscinski.
considerazione che spesso i secondi debbano Se chiedi a un africano, che so, quando c’è la
diventare come i primi. riunione? ti risponde: quando ci siamo tutti. Un
Egli sostiene: “Cantare con la voce degli altri giorno in Sudan si buca la gomma alla nostra
è una falsità. Bisogna cantare con la propria auto. L’autista scende. E io istintivamente gli
e soprattutto rivendicare alcuni elementi che chiedo: quando torni? Lui mi brucia: quando ho
appartengono al Sud”; guardando ciò che trovato la gomma.
accade nel Sud del mondo e considerando la
costante minaccia del terrorismo islamico, non Quando Pino Scaccia è solo, lontano dai fragori
pensi che a volte la presunzione occidentale delle bombe, dal caos cittadino, magari immerso
di misurare tutto con il proprio metro di giudizio nel buio della notte, a cosa pensa?
realizzi un approccio sbagliato nei confronti di Penso ai fragori delle bombe. È una battuta,
quei Paesi, così lontani da noi, esportando un voglio dire che penso a tutto quello che ho
modello di democrazia che, forse, dovrebbe dentro. Perché tutto ti resta dentro, mica te ne
essere solo confrontato e non imposto? puoi liberare. E io neppure lo voglio.
Assolutamente d’accordo. Basta andare in Africa
per capirlo. Ho visto in Kenya i guerrieri masai Sei mai stato in Basilicata? Se sì cosa ti ha
abbandonare la terra arida per andare a morire lasciato questa terra?
ai margini della città e ho capito che abbiamo Non molto, cioè di sfuggita. Ricordo una terra
fatto molti e gravi errori. Non solo siamo selvaggia. Mi piace. Mi piacciono i posti selvaggi,
presuntuosi, siamo anche cattivi. Pensiamo di sono veri.
aiutarli regalando pozzi e invece andiamo a
prendere quel poco che hanno, inventando nuovi Liberalia ti ringrazia moltissimo per la sua
mercati. Bisogna al limite insegnare a costruire disponibilità. Un’ultima battuta per lasciare i
pozzi. nostri lettori: cosa vorresti dire loro?
“Visto che ho un’età in cui posso anche guardare
Il nostro giornale “Liberalia” si ispira al pensiero indietro, voglio ricordare che ogni giorno ci sono
di Cassano e alle sue considerazioni circa mille motivi per reagire. Con gli anni diventano
il pensiero meridiano che concerne, anche, cento, poi cinquanta, poi dieci. Arriva un punto in
l’allontamento dal fondamentalismo della cui i motivi restano tre, quelli fondamentali.
modernità. Egli suggerisce, infatti, di riscoprire Guai a rinunciare a quelli”. ●
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SCAFFALE LIBER
Il fiore rosso
L’amore che seminiamo nel mondo Ripensando a Don Luigi di Liegro, parroco “della
BARBARA
CARMIGNOLA
sopravvive alla nostra esistenza nuova Roma”, la Roma degli immigrati, dei poveri
superando la nostra memoria. La e degli emarginati, o a Don Tonino Bello che,
fede in Dio, l’Amore più grande e vescovo di Molfetta, non disdegnava di dormire in
totalizzante che ci possa essere, non auto per lasciare il palazzo vescovile alle folle di
si sottrae a questa verità, la sublima anzi sfrattati e senzatetto che ospitava,
con la forza imperante del suo bisogno di ci accorgiamo in fondo che l’uomo, inerme anche
concretizzarsi in testimonianza. nell’occidente benestante dove sembrerebbe
invincibile protagonista della propria favola di
Nel Libro della giungla di benessere e agiatezza, ha comunque bisogno di
Kipling, il piccolo Mowgli, il rapportarsi al prossimo e al divino. L’urgenza di
cucciolo d’uomo, riesce a vincere Dio si dà dovunque, a casa nostra, come nell’India
l’arrogante e poderosa tigre della carismatica Madre Teresa, instancabile
Shere Khan con il “fiore rosso”, “matita di Dio” consumatasi nella cura dei più
un tizzone ardente che gli fa deboli, o nell’Africa di Joseph-Albert Malula che
scudo e lo mette in salvo. ha lottato per la crescita della chiesa congolese
Paolo Giuntella (giornalista e si è battuto contro il colonialismo per la dignità
RAI), ispirandosi a quest’episodio, intitola così, della persona. Martin Luther King, in America, col
significativamente Il fiore rosso il suo ultimo libro, suo sogno di pace e di fraternità tra le genti, col
braciere di storie di ardenti testimoni dell’amore suo credo di uguaglianza tra bianchi e neri, non
e della fede in Cristo, tedoforo della convinzione è poi così distante dalla giovane rappresentante
che sia il compito della testimonianza a della Rosa Bianca, Sophie Scholl, o dall’austriaco
perpetuare la fiamma della fede, rifugio, sostegno Franz Jaegerstaetter, fermi oppositori
e vera forza dell’uomo. dell’ideologia nazista volta a imporre
Ripercorrendo con la memoria volti, più o meno la legge del potere e del più forte. Il cammino
noti, dediti a testimoniare il credo cristiano a della memoria, intrapreso dall’autore, punta a
sacrificio della propria stessa esistenza, Giuntella dare voce alle silenziose rivoluzioni di chi si è
condivide con il lettore incontri, fatti, dialoghi rifiutato di sottomettersi “a un mondo così ben
e accadimenti che hanno inciso sulla sua vita definito e così ben costruito che sembra un mondo
e sulla sua formazione, in una carrellata di normale” (per riprendere le parole di Emmanuel
personaggi che ha conosciuto direttamente o che Mounier riportate dallo stesso Giuntella).
ha adottato quali ideali punti di riferimento. Si delineano così, tra le pagine del libro,
Sulle strade del mondo, dalla città di Roma umanissimi tasselli del disegno divino della
all’oriente asiatico, dalle terre d’Africa a quelle testimonianza cristiana calata nell’oggi e nel
latino-americane, l’autore dipana il suo filo “tempo”. ●
d’Arianna che ci permette di seguire il cammino
della fede attraverso le storie di chi ha lottato Paolo Giuntella, Il fiore rosso,
per veicolarla. Ed. Paoline, Milano 2006, pp. 244, euro 12.
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Aspettando il
Lucania Buskers Festival
Incontro con Francesco Rienzi, direttore artistico
del Lucania Buskers Festival
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abbiamo intenzione di attrezzare piccole compagnie saranno più di venti e che tutti
isole ecologiche da collocare in ogni città gli spettacoli in programmazione saranno
ospitante il festival, al fine di promuovere la contrassegnati da validità ed originalità dei
cultura del riciclo e del rispetto ambientale contenuti messi in scena e dei relativi progetti
ai nostri visitatori. Sempre in quest’ottica artistici. Inoltre, porteremo sicuramente
abbiamo deciso di stampare tutto il materiale un grande spettacolo-evento in ogni città
promozionale su carta riciclata. ospitante il festival, con un gran finale previsto
Inoltre, ospiteremo un campo di lavoro per la tappa di Matera.
internazionale organizzato in collaborazione
con il Network YAP (Youth Action for Peace). In qualità di direttore artistico puoi spiegarci qual
Dodici volontari provenienti da tutto il mondo è il segreto del successo di questo Festival?
si aggiungeranno ai nostri già numerosi Un Festival che riesce a incantare e ad
collaboratori locali nell’ambito dell’organizzazione appassionare “grandi e piccini”?
della nuova edizione 2006. Chiedeteci tutto ma non di svelare segreti!
Scherzi a parte, penso che il segreto del
Il vostro asso nella manica di questa nuova successo del Lucania Buskers stia nella sua
attesissima edizione? stessa natura, ovvero quella di festival di arte
Gli assi si scoprono al momento giusto! di strada.
Per il momento posso dire solamente che le L’arte di strada diverte, coinvolge, aggrega
e consente di svolgere un’azione a favore
della democratizzazione della cultura, in
quanto rompe le nicchie e va incontro
ad un pubblico eterogeneo e quindi
potenzialmente enorme.
Per sua definizione, lo spettacolo di strada
investe uno spazio collettivo, aperto a tutti,
e permette liberamente di avere uno sguardo
nuovo e differente sugli spazi urbani. ●
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LIBER SCAFFALE
Duri a Marsiglia
Riappare Duri a Marsiglia. Nel magna Il personaggio chiave del perfetto romanzo, quel
NUNZIO
FESTA
delle stampe e delle ristampe, Fiori italiano - fuggiasco per forza di cose,
s’intende. Dopo 31 anni dalla prima è figura da amare. Una di quelle invenzioni
pubblicazione e 21 dalla morte del suo letterarie che a ogni movimento ti fanno stare
autore. Per fortuna, ogni tanto, anche qualche in apprensione per la sua sorte.
grande casa editrice si lascia andare ad atti Come il Bandini di Fante ecc. ecc. ecc.
gentili. E, quindi, bentornato Duri. Lui, Gian Carlo Fusco non era politicamente
corretto. Questo libro conferma che è possibile
Come dicono pure De Lorenzis e Bernardi, in dire fare scrivere vivere senza peli sulla lingua.
altra sede. Non aveva paura, Fusco, a parlare di È autobiografia o no? S’è da sempre interrogata
fasci e malviventi. Lo faceva con uno squisito, la critica. Chi se ne ‘mporta, viene da rispondere.
sottile garbo. Lo Oppure è noir o non lo è nonostante le scene?
faceva con dita abili All’unisono Tommaso De Lorenzis e Luigi
e movimenti felpati. Bernardi urlano la propria risposta negativa.
Con un rigore elevato Affermando inequivocabilmente i loro pensieri,
a livello d’ideologia e dall’intero della pubblicazione einaudiana.
idee elevate a rigore Ma la collana nella quale è inserita opera lo è,
assoluto. è noir. Di nuovo: chi se ne importa. ●
Sta ben lontana
da certi volumi,
quest’opera. Gian Carlo Fusco, Duri a Marsiglia,
Anch’essi, a volte, Einaudi Stile Libero, 2005.
gettati nella mischia Introduzione di Tommaso De Lorenzis,
dalla Einaudi. E ritorna Charles Fiori, con una nota Giovanni Arpino e postfazione
indomabile lettore dei Fleurs Du Mal. di Luigi Bernardi; pag. 192, 10.00 euro.
Si riaffacciano all’orizzonte delle pagine i quasi
mitologici eroi banditi. Maestri di strada, anche,
e figli di puttana di tutte le risme.
Giungono da una città ora tanto diversa da
quel 1932. Liberata da certi De Grulle e da una
tipologia di criminalità, dalla feccia d’un periodo
storico che nuotava nel mare delle risse e delle
bische clandestine, nelle rappresaglie tra gangster
e bande rivali.
Il vento del cambiamento avrà, probabilmente,
inarrestabilmente messo a tacere
quell’emozionante cattivo argot e sbriciolato
un modo d’essere Romanticismo.
12
UN TEMA PIÙ LIBRI LIBER
Il pensiero
nomade
C’è un percorso della modernità avesse voluto creare l’uomo animale stanziale, lo
MAURIZIO
CANOSA
che si colloca all’opposto della avrebbe piantato nella terra nuda come
tradizionale interpretazione della un albero.
“radice” occidentale – molto in voga Il pensiero nomade, dice qualcuno, incoraggia
in questi mesi - che fa del monoteismo l’indifferentismo etico e un certo relativismo
religioso e culturale l’humus fondante della portatore di superficialità.
nostra identità giudaico-cristiana: è quello Non siamo d’accordo. Esso ama, insieme alla
dell’erranza, dello sradicamento, del progetto superficie, la profondità di una decisione radicale.
nomade. Ma tale radicalità non si protrae all’infinito
nel cuore della terra, come un cardine eterno
“Il nomadismo – ha scritto una volta Emmanuel e inamovibile. Il pensiero
Lévinas - non è un approccio dello stato nomade non inorridisce
sedentario. È un rapporto irriducibile con la terra: di fronte agli spostamenti
un soggiorno senza luogo”. progressivi della morale e del
Non a caso citiamo Lévinas, filosofo ebreo gusto, ●●●
che ha scontato sulla sua pelle la drammatica
esperienza “concetrazionaria” dei lager nazisti.
Siamo figli della cultura giudaica, è vero, ma
troppo spesso ci si dimentica che all’origine di
questa cultura non c’è la sicurezza di un punto
archimedico. Non c’è un territorio, né tantomeno
uno stato, ma un viaggio senza ritorno, il divenire
costitutivamente aperto, lo spaesamento di una
moltitudine in marcia.
Il pensiero nomade si comprende a partire
dalla sua origine: il cammino verso Canaan e
la diaspora millenaria. Mosè, il vero nomade
che diede un senso di libertà al suo popolo,
spronandolo al movimento, non ha mai raggiunto
la terra promessa, eppure ne ha sentito
irresistibilmente il richiamo e il sentore.
È questo ciò che conta. È questo che lo
ha spinto in avanti in una ricerca
senza fine. Che é quella di ogni
essere umano. Se la natura
13
LIBER UN TEMA PIÙ LIBRI
14
Una conoscenza che spesso assume i contorni omolgare nel diktat il vitale caleidoscopio delle
della caduta, della ferita e del dramma che si “ragioni” e delle esistenze. Il nomadismo del
fa esperienza. Il tempo degli uomini è diviso pensiero emerge allora quando si dà il via alla
in periodi immensi, ma la conoscenza si distruzione del Sancta Santorum, all’abbattimento
unisce sempre alla vita se non addomestica la dell’idolo sul piedistallo. Con ciò, é necessario
contraddizione, l’oscurità, il dolore, il “travaglio tenere ogni pretesa di eternità e di certezza a
del negativo”. L’evento, in questo senso, é debita distanza. Perché “da lontano - ci consiglia
sempre dietro l’angolo, come movimento il Nietzsche della Gaia scienza - tutte le cose
d’eccedenza che può distruggere le nostre perdono grandezza e peso”. Significa con questo
sicurezze. Il principio presuppone il rischio del fare giustizia di ogni tensione di verità? Non
fallimento del progetto, della promessa. Ma é esattamente. Piuttosto, potremmo dire che la
un rischio che bisogna correre, per crescere. verità coincide proprio con l’uomo che vive,
Solo in questo modo lo scandalo del “volto ex-iste, emerge cioé come animale plastico
d’altri”, di cui parla Levinas, si rivela come dall’indistinto dell’essere per farsi carne, ossa e
efficace contravveleno al riflusso fanatico delle pensiero.
monoculture. “Lo sradicamento in questo senso è verità. Una
D’altra parte, se la conoscenza è suscettibile verità necessaria che scardina la consolazione che
di progresso, come pensava Popper, non può i simulacri sono chiamati ad elargire. Riconoscere
poggiare su terreni solidi, ma su palafitte. L’unica nello sradicamento la condizione reale dell’essere
regola certa è che non c’é regola certa, perché produce una serie di movimenti successivi che
ogni teoria attende di essere smentita dalla determinano altrettante aperture: in questo modo
realtà. Tutto ciò è il contrario della radice che la verità si fa progetto, dispone all’erranza”
sostiene. L’archein fa dell’azione una nuova (T. Villani, Verità e divenire – attualità e necessità
direzione di marcia, l’origine di un solco che del nomadismo, in Geofilosofia, di G. Deleure,
desidera durare finché può. Poi può essere F. Guattari ed altri, 1993, p. 41).
abbandonato al suo deserto. Quanto futur/o scorge il nomade liberando avanti
La cultura della differenza e dell’alterità, che lo sguardo. Cambiando punto di vista, allargando
fonda il pensiero nomade, ha origini recentissime orizzonti, sviluppa il gusto della distinzione: una
nella storia dell’uomo. Il pensiero unico, invece, raffinata capacità di discernere, non per volontà
matrice della violenza totalitaria, di dominio, ma per cogliere il
è una malattia che meglio dalla differenza delle cose.
certo non ha avuto Il che significa avere non solo
secoli di incubazione per una terra, ma la Terra intera da
svilupparsi. conquistare.
È germinato subito, all’alba Così, parafrasando ancora
delle civiltà. Ma é senza Nietzsche, si potrebbe dire che
dubbio contronatura, se é bisognerebbe di volta in volta
vero che la natura é, per congedarsi da una terra
essenza, infinita diversità (una patria provvisoria)
biologica. La curvatura come Ulisse da Nausicaa,
narcisistica della Ragione, in benedicendola piuttosto che
quanto tale, tende dunque ad innamorati di essa. ●
15
LIBER LE IDEE
Equilibrio ambientale
e vita di relazione
i crucci di una contemporaneità alienante
Non sarà presuntuoso affermare che ed ecologici. Dal quotidiano
BARBARA
CARMIGNOLA
Lo spirito meridiano
del marketing
Il pensiero meridiano indica una
CARLO
MAGNI
17
ET ALIA LUOGHI MERIDIANI
●●● a una comunità e lo stimolo quotidiano parte delle aziende. Un buon claim o un visual
alla creatività legata alle risorse del territorio forte e provocatorio non sono più sufficienti
hanno colpito positivamente gli operatori di al lancio di un prodotto proprio per la crescita
marketing degli USA. Ciò che favorisce un culturale e la domanda sempre più esigente da
discreto successo a questo nuovo modo di parte del consumatore. È quindi indispensabile
pensare, vedere e attuare una disciplina come favorire il ritorno delle emozioni di cui il
il marketing è proprio quel superamento degli prodotto e l’azienda promotrice devono farsi
attuali valori economici di individualismo e testimonials, puntando sul potenziale cliente
razionalità che basano il loro successo sulla e rendendolo partecipe di un valore condiviso
competitività aggressiva degli operatori in comune. L’azienda deve accompagnare
commerciali. il consumatore nel suo mondo, presentare
Andando oltre, si può scorgere in questo nuovo il prodotto lasciandogli la libertà di esprimere
modo di creare economie una riconquista da le sue gioie e le sue preoccupazioni.
parte delle persone di quei valori alternativi Gli strumenti per praticare questo tipo di
che fungono da motore emozionale dei desideri marketing emozionale sono tanti e soprattutto
di acquisto e di riconoscimento. il web ci offre una vasta gamma di scelta.
Il bombardamento di campagne pubblcitarie sui In un’epoca in cui le persone collaborano per
muri delle nostre città, sugli schermi organizzare sul web le informazioni attraverso
di cinema e televisione, sui monitor dei nostri le parole chiave (folksonomia), il marketing
computers e tra un po’ anche sui nostri cellulari mediterraneo può diventare quell’aggregatore
rende problematico lo studio di una strategia sociale utile ad aziende e consumatori per
di marketing volta a conquistare una miglior comprensione della domanda e
le emozioni dei consumatori dell’offerta nella giungla delle possibilità
visto che proprio loro, un di scelta. ●
tempo trattati come agnelli
da sacrificare alla Dea
Pubblicità, oggi sono
più coscienti delle
loro scelte e del
valore a esse
attribuito da
18
Liberalia Point
e Official Crossing Zone
Matera
* Informagiovani • Via Ridola, 22
* Mediateca Provinciale di Matera • Piazza Vittorio Veneto
* Paoli Food • Piazza del Sedile, 39
* Fidas - Donatori Sangue Basilicata • Piazza del Sedile, 10
* Bottega del mondo • Piazza San Francesco
Liberalia Point
Matera
* Università degli studi della Basilicata • Via Lazzazzera - Via S. Rocco, 1
* Libreria dell’Arco • Via Ridola, 37
* Libreria Di Giulio • Via Dante, 61
* Libreria Mondadori • Via del Corso, 12
Liberalia Point
Roma
* Libreria Ave • Via della Concialiazione, 1
* Libreria Libetta • Via Giuseppe Libetta, 41
Matera e Basilicata:
non più solo location
Organizzato per la prima volta nel
SERENA
VIGORITI
20
tutte le parti del mondo”, spiega Minuto, digitale di giovani autori di tutti i continenti e il
“caratterizza le scelte operate dalla FICC e loro sguardo insolito sulla realtà dei loro Paesi.
dalla IFFS in ogni campo e pretende di dare
visibilità a un Sud creativo e internazionalista. Sezione Etnomedia: dedicata al cinema applicato
La Basilicata rappresenta una regione simbolo all’etnografia e all’antropologia visuale. In questa
di un’Italia efficiente e produttiva anche nel sezione sarà anche presentata una selezione
campo della cultura, intesa non in senso statico di film provenienti da regioni impegnate
e contemplativo, ma vivo e al tempo stesso nella salvaguardia del patrimonio culturale e
critico e fantasioso”. L’edizione 2006 del festival ambientale, con particolare attenzione ai siti
prevede alcune importanti novità all’interno delle patrimonio dell’UNESCO.
sezioni e nuovi progetti per il cinema etnografico
e sui diritti umani, nonché una nuova sezione Sezione Human Rights: selezione di film sui
dedicata al documentario. La manifestazione diritti Umani, curata dall’associazione Humanity.
si concluderà con il Congresso Mondiale dei Cine I film premiati in tale sezione saranno distribuiti
Club, presieduto da Gianni Amelio, presidente in tutte le università italiane e scuole medie
della IFFS. Sarà, questa, un’occasione per superiori a fine educativo. Tale sezione identifica
discutere dei temi dell’associazionismo quel percorso che la Federazione Italiana e
a livello mondiale e delle problematiche legate Internazionale dei Circoli del Cinema persegue da
alla distribuzione cinematografica, al digitale anni nella formazione di strategie di condivisione
e all’impegno culturale in un periodo di grandi e cittadinanza attiva, per una comprensione
cambiamenti sociali e tecnologici. interculturale capace di far dialogare
democraticamente e consapevolmente persone e
Le Sezioni e i Premi del Festival popoli sui diritti e sui doveri della società.
Sezione Ragazzi: selezione internazionale di
film realizzati dai ragazzi e per i ragazzi, curata Premio “Don Quijote”: selezione dei film
dall’esperto tedesco Bernt Lindner. Quest’anno premiati dalle giurie internazionali composte dai
sarà presentata anche una selezione del Festival rappresentanti della IFFS, presenti in prestigiosi
per Ragazzi di Chatila in Libano. festival nel mondo. Da quest’anno la sezione
sarà ancora più competitiva con i voti di ogni
Sezione Sebastiano Di Marco: selezione di delegazione, assicurando così ai vincitori un
giovani autori italiani di documentari. La Sezione premio consistente dal punto di vista del
“Di Marco” è nata dalla riflessione del Circolo del sostegno distributivo.
Cinema “Cesare Zavattini” su quell’idea di Sud Inoltre, in collaborazione con l’Università di
definita da Franco Cassano “pensiero meridiano” Messina e l’Università per Stranieri “Dante
(F. Cassano, Il pensiero meridiano, Bari - 1996). Alighieri” di Reggio Calabria, sarà ricordato
Quell’atteggiamento mentale che ci permette di il quattrocentesimo anniversario della prima
ri-pensare e ri-guardare il Sud nel duplice senso pubblicazione del “Don Quijote”. Verranno
di avere riguardo dei luoghi e dei pensieri che su assegnati premi speciali, come il Don Quijote alla
quei luoghi si sono intrecciati. carriera, assegnato dalle Federazioni dell’IFFS a
un regista che si è particolarmente distinto per
Sezione Cineclub New Network: al suo esordio, l’impegno associazionistico, oltre che per quello
presenta una selezione di film documentari in cinematografico-autoriale. ●
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ET ALIA CINEMA
Vai e vivrai
“Ho incontrato un ebreo etiope a un
SERENA
VIGORITI
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MUSICA ET ALIA
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ET ALIA VERSI
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ALTRIMONDI ET ALIA
Vivere in un campo
rifugiati
In occasione dell’evento speciale, “Un Campo Rifugiati in Città”
CATERINA
FALOMO
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ET ALIA ALTRIMONDI
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entrambi i loro genitori, i loro fratelli, i loro giochi, le loro abitudini…, e poi come il tuo aiuto
sarebbe dura risvegliarsi, capire che è stato solo un sogno. Non più giocare o può fare la
camminare per strade e vicoli di una nuova “città”…, ma per vie e stradine di differenza!
una vecchia città… sostieni
Noi volontari di Medici Senza Frontiere facciamo il possibile per ridare la dignità medici senza
e alleviare le sofferenze, per creare un ambiente dove le persone, i personaggi frontiere.
di questo viaggio, che ha trovato una destinazione, ma non una durata, si trovino conto
a loro maggior agio. E se a volte o se sempre si riuscisse ad evitare che decine, corrente
postale n.
centinaia, migliaia, decine di migliaia di uomini, donne, adulti, vecchi e bambini
87486007
si venissero a trovare in una situazione di persecuzione, per la loro razza, la loro
intestato a
religione, la loro opinione politica, la loro appartenenza a un gruppo sociale…, medici senza
e che tutte queste persone una dopo l’altra, senza più alcuna sicurezza, senza più frontiere
dei punti di riferimento materiali o morali, a parte loro stessi e le loro famiglie, onlus, roma
non fossero più perseguitate e quindi obbligate a cominciare un viaggio, con un www.msf.it
biglietto a volte di sola andata per una lontana destinazione, con data di ritorno
ignota? Se ci addormentassimo…anche questo sarebbe un sogno.
Ah… parlavo di marziani prima, a volte sento dei commenti sui rifugiati, come
se tutti conoscessero i rifugiati e i loro perché, per fortuna noi conosciamo
i marziani e i loro per come...”. ●
Giò
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ET ALIA APPUNTI
Quaderni
dal traffico
In apparenza oltraggioso non è la mia” - direbbe l’incidente sono parte della
W/CODY
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il traffico offre al “trafficante” procedere a scatti, a tre esistere al mondo degli altri,
lo scenario ideale per all’ora, il suo mettere al mondo di tutti, al mondo
rappresentarsi, “imago- la freccia a destra per svoltare non suo che quindi non merita
sui” calata sulla scena a a sinistra e tuttavia per questo riguardi. A casa propria ha le
confrontarsi nella scena. suo apparire, teneri pensieri pattine, spolvera ossessiva le
La madre che nella evoca in chi, malgrado spinto bomboniere della cresima
ancheggiante panda austera, da urgenze proprie, rinuncia della nipote della cognata,
effigiata in coda dal triangolino al sollecito e indulge in a casa propria è madre
dissuasivo “baby a bordo”, tolleranze. Ma ecco che premurosa e solerte pulitrice di
mi precede nella coda, evoca l’indole verace si appalesa, deiezioni e caccole
senza rimandi la mansuetudine la madre pilotante strofina il nonché magistra e stigma
del caso e alla mansuetudine grugno al pupo nel seggiolino di malaugurati altrui lanci dei
riconduce il suo accanto con gesto lesto e, rifiuti in vas-impropria.
perdonabile rapida, apre il finestrino e Nel traffico si trasfigura e lei
lancia nella res-publica lo medesima, la ”Madre”, la sua
straccio sporco a dare marchio spazzatura la lancia nel mondo
di sé, del separato dal suo cerchio
proprio ristretto di proprietà e identità,
la lancia nel mondo degli altri
a oltraggio e monito per chi
non le appartiene e per chi
nullo può o deve per frenare
i suoi impulsi o le sue
necessità. Non deve dar
conto a nessuno: ha la
patente, ha la macchina,
ha il bambino, circola
e fa quello che le pare.
Nessun vigile mai la
multerebbe, e se lo facesse
ella ne resterebbe straniata,
vittima convinta e designata
d’arcana iniqua persecuzione.
La strada è di tutti. ●
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5 x mille
(idee meridiane)
Su tutti i modelli per la dichiarazione dei redditi
(Modello Unico, 730, CUD ecc.) compare un riquadro
appositamente creato per la destinazione
del 5 per mille.
Nel riquadro sono presentate quattro aree
di destinazione del 5 per mille. Scegli quella
dedicata al “Sostegno del volontariato”.
mmarco
Vittorio Sa 74
930368007
LIBERALIA È UN PERIODICO DI
“NOTE DI CULTURA MERIDIANA” note di cultura meridiana
DOVE MERIDIANO VA INTESO n. 3 - Anno 4
COME CATEGORIA DELLO SPIRITO, Maggio/Giugno 2006
Edito da
DELL’ANIMA. DUNQUE UNA Altrimedia srl - Matera/Roma
per conto dell’Associazione Culturale di Volontariato
RIVISTA “MERIDIANA” NEL Liberalia Onlus
SENSO DI UNA ISPIRAZIONE
E DI UN PROFONDO LEGAME
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