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PE R
IL
O
C'era una volta una coppia di anziani molto poveri che viveva vicino alla
spiaggia in un'umile capanna.
– Pescatore, per favore liberami! Se lo farai, ti darò tutto ciò che chiedi.
Quando ritornò alla capanna, la moglie si adirò moltissimo quando vide che si
era presentato a mani vuote, ma la sua rabbia crebbe ancora di più quando il
pescatore le raccontò che in realtà aveva catturato un pesce rosso e lo aveva
liberato.
– Non posso credere a quello che mi stai dicendo... Sai quanto vale un pesce
rosso? Ci avrebbero dato una fortuna per questo! Avresti potuto almeno
chiedergli qualcosa in cambio, fosse stato anche un po' di pane da mangiare.
Il buon uomo si ricordò che il pesce gli aveva detto che poteva esaudire i suoi
desideri, e di fronte alle continue lamentele della moglie, decise di tornare a
riva.
– Hai già il pane che hai ordinato… Perché sei così imbronciato?
– Mia moglie è arrabbiata perché la nostra cabina sta cadendo a pezzi. Vuoi
una nuova casa più comoda e confortevole.
- Molte grazie.
Si voltò, lasciando i pesci che galleggiavano tra le onde. Quando arrivò a casa,
la cabina era scomparsa. Al suo posto c'era una deliziosa casetta in pietra che
aveva anche un piccolo orto per coltivare le verdure.
– Immagino che sarai felice adesso! Questa nuova casa è carina e più grande
di quella che avevamo!
- Ma…
– Oh, e niente giardini, non ho intenzione di
lavorare per il resto della mia vita! Digli che in primavera preferisco un bel
giardino per le lunghe passeggiate!
L'uomo era stufo e gli sembrava assurdo chiedere cose di cui non aveva
bisogno, ma poiché non sentiva le grida della moglie, obbedì e tornò in riva al
mare.
– Mi dispiace essere così fastidioso, ma mia moglie sogna una casa e una vita
più lussuosa.
– Amico, non preoccuparti. Oggi avrai una grande casa e tutto il necessario
per viverci. Ti farò anche le pulizie, così non dovrai nemmeno cucinare!
I suoi occhi quasi uscirono dalle orbite quando arrivò a casa e trovò una villa
circondata da giardini pieni di piante esotiche e bellissime fontane d'acqua.
Entrò e l'interno gli sembrò sontuoso: mobili di mogano, vasi cinesi finissimi,
tende di velluto, stoviglie d'argento... Tutto era così abbagliante che non sapeva
nemmeno dove guardare!
Pensò di aver visto tutto quando sua moglie apparve vestita con un abito di
tulle rosa e ingioiellata dalla testa ai piedi. Non venne sola ma fu seguita da tre
ancelle e tre lacchè.
L'ambizione della donna non aveva limiti! Prima che il povero pescatore
potesse dire qualcosa, tirò fuori il piano che aveva escogitato per prendere il
pesce rosso.
– Tu non sai niente, idiota! Tutti gli esseri che vivono nel mare devono
obbedire alla loro regina senza fare domande. Io, come regina, lo costringerei a
vivere qui.
– Certo che puoi, quindi vai subito in spiaggia! O mi ottieni il posto di regina
del mare o non entri più in questa casa. Ti è chiaro?
Sbatté la porta così forte che il marito spaventato corse fuori e raggiunse di
nuovo la riva. Con grande vergogna chiamò il pesce.
– Mia moglie insiste nel continuare a chiedere, adesso vuole essere la regina
del mare per ordinarti di vivere a casa nostra e di lavorare per lei!
Il pesce rimase in silenzio. Quella donna era andata troppo oltre! Non solo lo
stava abusando, ma lo stava anche facendo sembrare stupido. Guardò il
vecchio con pietà e con un salto si tuffò nelle profondità del mare.
–Piccolo pesce rosso, voglio parlarti. Per favore, vieni in
superficie!
L'uomo tornò a casa e rimase sconvolto quando vide che tutto era
scomparso. Non c'erano più fontane, giardini, palazzi o servitù.
Davanti a lui c'era ancora una volta la povera e solitaria capanna di legno nella
quale avevano sempre vissuto. Né sua moglie era una raffinata signora avvolta
nel tulle, ma la moglie di un umile pescatore, vestita con una gonna fatta di
scampoli e pantofole di corda.
Addio al sogno di avere tutto! Con loro grande rammarico, i due dovettero
continuare la loro vita lavorativa senza alcun tipo di lusso. Non avevano mai
avuto notizie di quel pesciolino grato e generoso che aveva dato loro così
tanto. L'ambizione illimitata aveva la sua punizione.