Sei sulla pagina 1di 8
1. La musica strumentale di Beethoven! Quando si parla della musica come di un’arte autonoma, non si dovrebbe forse intendere sempre soltanto la musica strumentale, che, sdegnando ogni aiuto, ogni intromissione di altra arte (la poesia), esprime in modo puro ed esclusivo la sua essenza caratteri- stica? Essa é la pit romantica di tutte le arti: anzi si potrebbe dire che @ la sola veramente romantica, poiché solo V’infinito @ suo oggetto. = La lira di Orfeo aperse le porte dell’Orco. La musica schiude » all'uomo un regno ignoto, un mondo che non ha nulla in comune con quello esteriore dei sensi, e nel quale l'uomo lascia tutti i sentimenti definiti, per abbandonarsi ad una nostalgia ineffabil L’avete voi mai sospettata questa essenza caratteristica musica, poveri autori di composizioni strumentali, che vi affatica- vate penosamente a rappresentare sentimenti determinati, o perfi- no avvenimenti? Come mai vi é potuto venire in mente di trattare plasticamente quest’arte, che é proprio l’opposto della plastica? Le vostre aurore, i vostri temporali, le vostre batailles des trois empe- reurs, ecc., erano ridicolissimi errori, puniti con un completo e ben meritato oblio. _ _—_— —_—__ Nel canto, dove la poesia accenna per mezzo della parola a sentimenti determinati, la magica forza della musica agisce come il meraviglioso elisir di saggezza, poche gocce del quale bastavano a rendere piti preziosa e squisita ogni bevanda, Ogni passione — amore, odio, collera, disperazione, ecc. — quale ci si presenta nell’opera, é rivestita dalla musica dei bagliori purpurei del roman- ticismo, e perfino cid che proviamo nella vita ci conduce fuori della vita, nel regno dell’infinito. Cosi forte @ l’incanto della musica, che, aumentando sempre, doveva rompere ogni legame con qualsiasi altra arte. ! Titolo originale: Beethovens Instrumental-Musik Scansionato con CamScanner 4 E. TH. A. HOFFMANN Certo non solo il miglioramento dei mezzi di espressione (perfe- zionamento degli strumenti, accresciuto virtuosismo degli esecuto- ri), ma anche la conoscenza piti intima e profonda dell’essenza caratteristica della musica hanno fatto sf che geniali compositori potessero elevare la musica strumentale all'attuale altezza. Mozart ¢ Haydn, i creatori della musica strumentale moderna, ci mostrarono per primi quest’arte nella sua piena gloria; ma chi la guardd con occhio pieno d'amore e ne penetrd la pit intima essenza fu Beethoven, Nelle composizioni strumentali di questi tre maestri aleggia un uguale spirito romantico, dovuto alla stessa intima comprensione dellarte nella sua vera essenza; tuttavia il carattere delle loro composizioni si differenzia notevolmente, Nelle composizioni di Haydn regna Pespressione di un animo: lieto ¢ infantile. Le sue sinfonie ci trasportano in boschetti verdi e sconfinati, tra un’allegra folla variopinta di uomini felici. Giovanet- tie fanciulle ci passano davanti in danze veloci; bimbi ridenti, spiando dietro gli alberi ¢ i cespi di rose, scherzano fra loro gettandosi fiori. Una vita piena d’amore e di beatitudine, come prima del peccato, una eterna giovinezza: non dolori, non affanni, solo un dolce, accorato desiderio della figura amata, che si libra Jontana nello splendore del tramonto e non s'awvicina né scompare: ¢ finché essa é la, non si fa notte, poiché essa stessa é la luce del tramonto, che accende il monte e il bosco. Mozart invece ci porta nelle profondita del regno degli spiriti I timore c'invade, ma un timore senza tormento, che @ piuttosto presagio dell’infinito. Amore e tristezza risuonano in dolci voci di spiriti; la notte si dissolve in un vivo bagliore di porpora, e con brama indicibile ci dirigiamo verso le figure che, attirandoci con amichevoli cenni nelle loro schiere, volano via fra le nubi svolgendo la danza eterna delle sfere (Sinfonia di Mozart in mi bem. magg, detta « il canto del cigno »). Anche/la musica strumentale di Beethoven ci schiude il regno del prodigioso e dell’incommensurabile. Raggi ardenti squarciano la notte profonda di questo regno, e noi scorgiamo un agitarsi e un ondeggiare di ombre gigantesche, che ci stringono sempre piti da vicino e ci annientano, pur senza distruggere il dolore della nostal- gia infinita, nella quale ogni gaudio, levatosi d’un sibito in note esultanti, sprofonda e scompare: e solo in questo dolore, che — consumandb in sé, pur senza annientarli, amore, speranza, gioia — pare voglia schiantarci il petto con una sinfonia a piene voci di tutte le passioni, noi continuiamo a vivere, rapiti visionar ot Scansionato con CamScanner LA MUSICA STRUMENTALE DI_BEETHOVEN 5 Il gusto romantico @ raro, ancora piti raro é il talento romanti- core percid sono cost pochi coloro che sappiano toccare quella lira il cui suono schiude questo meraviglioso regno. : Haydn concepisce romanticamente cid che v'é di umano nella vita umana; @ pit commensurabile, pit comprensibile per la massa. Mozart invece si rivolge pit a cid che di sovrumano, di meravi- glioso vi @ nell'intimo dello spirito. La musica di Beethoven muove la leva del terrore, dell’orrore, dello spavento, del dolore, e suscita appunto quel desiderio nostal- gico ¢ infinito, che é lessenza del romanticismo} Egli é percid un compositore prettamente romantico: e non potrebbe esser questa la ragione per cui gli riesce meno bene la musica vocale, che non consente il carattere di nostalgia indefinita, ma solo rappresenta con parole sentimenti determinati provati nel regno dell’infinito? ;— “La plebe musicale si sente oppressa dal genio potente di Beetho- ven, e cerca invano di ribellarvisi. Ma i giudici sapienti, guardando- si intorno con aria dignitosa, assicurano che a loro, uomini di grande intelligenza e di profonda dottrina, si pud credere sulla parola e che il buon Beethoven non manca certo di una fantasia molto ricca e viva, ma non sa tenerla a freno. Cioé, secondo loro, in Beethoven non sarebbe neppute il caso di parlare di una scelta e formazione dei pensieri musicali, ma egli, componendo col cosid- detto metodo geniale, butterebbe giti a casaccio tutto cid che sul momento gli si presenti alla fantasia accesa. E se invece le cose stessero altrimenti, e solo al vostro debole sguardo sfuggisse Pinti- ma e profonda coerenza di ogni composizione beethoveniana? Se dipendesse soltanto da voi il non comprendere il linguaggio del maestro, cost chiaro agli iniziati? Se solo per voi restasse chiusa la porta dell’intimo sacrario? In verita, il maestro, del tutto pari a Mozart e a Haydn quanto a tiflessione, sa benissimo separare il suo io dall’interiore mondo sonoro e dominarvi da padrone assoluto. Gliesteti dalla vista corta hanno spesso lamentato in Shakespeare la mancanzastotale di intima unita e coesione, mentre alPocchio pit penetrante l’opera shakespeariana appare come un belPalbero nato da un solo seme pur nella varieta di foglie, fiori e frutti; e cosf anche riguardo alla musica strumentale di Beethoven, se vi si penetra profondamente Valto spirito riflessivo, che & inseparabile dal vero genio ed é alimentato dallo studio dell’arte. Quale composizione di Beetho- ven conferma tutto cid in modo pitt completo della Sinfonia in do Scansionato con CamScanner 6 "1 A. HOFFMANN, Minore, profonda e stupenda oltre ogni misura? Questa meravi- gliosa composizione trasporta l'ascoltatore in un’atmosfera sempre pitt intensa, fino a trascinarlo irresistibilmente nel regno etereo dell'infinito, Niente @ pii semplice del motivo principale del primo Allegro, consistente in due sole battute e che, dapprima all'unisono, lascia indeterminata la tonalita. II carattere di brama Paurosa ¢ inquicta, che questa frase porta in sé, € messo ancor pi in tilievo dal melodioso secondo tema. I! petto, oppresso € ango- sciato dal presagio di qualcosa di tremendo e da una minaccia di annientamento, sembra voler prendere aria a viva forza con suoni taglienti, ma ecco apparirgli davanti radiosa una figura amica e tischiarare la notte profonda e piena d’orrore (il grazioso tema in sol maggiore, presentato per la prima volta dal corno in mi bem. maggiore). Quant’é semplice— ripetiamo — i] tema che il maestro ha Posto a base di tutta la composizione! Ma in che modo meraviglio- so vi si affiancano le frasi secondarie ed episodiche, si da servire, col loro rapporto ritmico, a sviluppare sempre pit il carattere dell’Allegro, appena accennato dal tema principale. Tutte le frasi sono brevi, consistono quasi sempre in sole due o tre battute, e per di pid sono suddivise in un costante alternarsi degli strumenti a fiato e degli archi; si potrebbe credere che da tali elementi risultasse una composizione frammentaria e incomprensibile, ma invece pro- prio questa struttura dell’insieme e il continuo succedersi e ripeter- si delle frasi e dei singoli accordi fanno aumentare fino all’estremo grado d’intensita il sentimento di una nostalgia indicibile. } JA pre- scindere dal fatto che il trattamento contrappuntistico attesta un profondo studio dell’arte, anche le digressioni e i continui richiami al tema principale dimostrano come il sublime maestro abbia concepito e pensato a fondo nel suo spirito Pintera composizione con ogni suo tratto pit appassionato. Nel grazioso tema dell’ Andante con moto, in la bem. maggiore, non par disentire una dolce voce di spiriti, che ci riempie il cuore di speranza e di consolazione? Ma anche qui lo spirito terribile, che nell’Allegro aveva afferrato e atterrito il nostro animo, spunta minaccioso, ad ogni istante, dalla nuvola temporalesca in cui si celava, e al suo lampeggiare si dileguano rapide le figure care che ci circondavano. Che dire del Minuetto? Ascoltate le modulazioni cos originali, le risoluzioni in < maggiore > sull’accordo di dominante - che il basso riprende come tonica del tema successivo in < minore »~, eil tema stesso che si amplia continuamente di alcune battute. Non vi Scansionato con CamScanner LA MUSICA STRUMENTALE DI BEETHOVEN ; sentite riprendere da quella indicibile nostalgia piena di inquietudi- ne, da quei vaghi presentimenti del meraviglioso regno degli spirit nel quale il maestro domina sovrano? 2 Ma, sfolgorante come la luce del sole, ecco appatire il magnifico tema dell ultimo tempo nel giubilante tripudio di tutta orchestra. Quali straordinari intrecci contrappuntistici si riallacciano da qui all'intera composizione! Di sicuro a qualcuno la sinfonia fara l’ef- fetto di una geniale rapsodia, ma ogni ascoltatore acuto si senti prendere 'animo proforidamente e intimamente da un sentimento, che @ appunto quella indicibile nostalgia piena di presagi; e sino all'accordo finale, anzi per qualche momento dopo di esso, non gli sari possibile uscire dal meraviglioso regno degli spiriti, dove gioia e dolore, rivestiti di note, lo circondavano. Liintima struttura delle frasi, la loro elaborazione e strumenta- zione, il modo in cui sono disposte, tutto converge ad un unico punto; ma soprattutto intima affinita dei temi @ cid che produce quell'unita, la quale sola ha il potere di mantenere l'ascoltatore in un unico stato d’animo Spesso I’ascoltatore scorge chiaramente “questa affinita, quando ode nel collegamento di due frasi o la scopre nel basso comune a due frasi diverse; ma un’affinita pit profonda, che non si manifesta in questo modo, parla spesso da spirito a spirito, ed @ appunto questa che domina tra i due Allegri e il Minuetto, mostrando splendidamente la riflessiva genialita del maestro. Come si sono scolpite profondamente nel mio animo le tue composizioni per pianoforte, o sublime maestro! Come ora mi sembra scialbo e insignificante tutto cid che non sia opera tua, del sapiente Mozart e del genio possente di Sebastian Bach! Con grandissima gioia ho accolto la tua op. 70, i due magnifici trii, perché sapevo che dopo un po’ d’esercizio mi si sarebbero rivelati in tutto il loro splendore. E infatti stasera mi sono riusciti cost bene, che ancora adesso io sono come uno che si aggiri nei labirinti di un parco fantastico, cosparso di piante ¢ alberi rari e di fiori meravigliosi, e che sempre pit vi si addentri, senza essere capace di uscire dai mirabili intrecci e viluppi dei tuoi tri. Le dolei voci di sirena delle tue frasi, splendidamente varie, mi attirano sempre pid addentro. . La dama spirituale che oggi, proprio in onore di me, maestro Kreisler, ha suonato splendidamente il Trio n. r, e davanti al cui pianoforte ancora siedo e scrivo, mi ha fatto comprendere chiara- mente che solo cid che nasce dallo spirito va preso in considerazio- Scansionato con CamScanner B.TH. A. HOFFMANN Re: tutto il resto @ trascurabile In questo momento ho ripetuto a memoria sul pianoforte alcune murabili modulazioni dei due tri, E proprio vero, il pianoforte & uno strumento pit adatto all’armonia che alla melodia. La pid fine espressione di cui esso @ capace non conferisce alla melodia quelle mille ¢ mille sfumature e quella vita intensa, che ’archetto del Violinista e il soffio del suonatore di strumenti a fiato sanno produr- re-II pianista lotta invano con I'insormontabile difficoltd opposta- gli dal meccanismo, in cui le corde sono fatte vibrate e risuonare con un colpo. Invece non c’é nessuno strumento (esclusa arpa, Perd piti limitata), che come il pianoforte abbracci in accord; completi il regno dell’armonia e ne sveli al conoscitore i tesori nelle Piti meravigliose forme e figure. Se la fantasia del compositore ha Concepito un intero quadro sonoro con gruppi di figure, chiare luci ¢ ombreggiature profonde, pud farlo vivere sul pianoforte, ed esso emergcra dal mondo interiore, colorato e splendente. Una partitu- ta completa per orchestra ~ vero libro magico musicale, che nei Suoi segni racchiude tutte le meraviglie della musica, il misterioso coro dei piti diversi strumenti— sotto le mani del maestro si anima sul pianoforte, ¢ un pezzo eseguito bene e con tutte le parti in questo modo si potrebbe paragonare ad una buona incisione ripro- ducente un grande quadro. II pianoforte @ quindi adattissimo per improwvisare, per passare partiture, per eseguire singole sonate, accordi, ecc.; ¢ anche i trii, i quartetti, i quintetti, dove entrano j soliti strumenti ad arco, appartengono del tutto al campo delle composizioni per pianoforte, perché, se sono composti nella ma- nicra autentica, cio realmente a quattro o cinque voci, la cosa pid importante él’elaborazione armonica, che esclude automaticamen. te il rilievo dei singoli strumenti in brillanti passaggi To ho una forte contrarieta per tutti i veri e propri concerti per Pianoforte (quelli di Mozart di Beethoven non sono tanto concer. ti quanto sinfonie con pianoforte obbligato). Qui il virtuosismo dei solisti si fa valere nei passaggi e nell’espressione della melodia; ma invano il pid bravo pianista del mondo, sul migliore strumento, tentera di raggiungere cid che con poca fatica riesce, per esempio, al violinista. Ogni assolo del pianoforte, dopo il pieno « tutti » degli archi e dei fiati, suona duro e fiacco, e si ammira l’agilita delle dita senza che I'animo sia veramente commosso. Ma Beethoven come ha compreso lo spirito caratteristico dello strumento e come lo ha assecondato nel modo piti conveniente! Scansionato con CamScanner LA MUSICA STRUMENTALE DI BEETHOVEN 9 Alla base di ogni tempo sta un tema cantabile, semplice ma fecondo, passibile delle pit diverse variazioni e abbreviazioni contrappuntistiche; tutte le altre figure e temi secondari sono intimamente legati al motivo principale, cosi che tutto, per opera di ogni strumento, si connette e si ordina in suprema unita. Questa la struttura dell’insieme; ma in tale sapiente costruzione si succedo- no in volo ininterrotto le immagini piti meravigliose, in cui s’alter- nano e s‘intrecciano gioia e dolore, malinconia e letizia. Strane figure iniziano una aerea danza, ora fondendosi in un unico punto luminoso, ora separandosi scintillanti e sfolgoranti, e riunendosi e inseguendosi in gruppi molteplici; e in questo regno degli spiriti che ci si schiude dinanzi, l’anima estasiata ascolta la lingua ignota e comprende tutti i pit misteriosi presagi. Nei segreti dell’armonia penetra veramente solo quel composi- tore che con essa sa agire sull’animo umano; le proporzioni numeri- che, che per il grammatico privo di genio non sono che motti e rigidi esempi di calcolo, diventano per lui preparati magici, dai quali egli fa nascere un mondo incantato. Nonostante la serena tranquillita che domina soprattutto nel primo trio, senza eccettuare neppure il doloroso Largo, il genio di Beethoven é tuttavia serio e solenne. I] maestro sembra pensare che non si possa parlare di cose profonde e misteriose in termini comuni, ma solo sublimi e magnifici, anche quando lo spirito, intimamente familiarizzatosi con esse, si sente elevato lietamente e giocondamente alla loro altezza; la danza del sacerdote di Iside non pud essere che un elevatissimo inno di giubilo. La musica strumentale, quando deve agire come musica per sé e non é destinata, per esempio, a determinati scopi drammatici, hada evitare ogni scherzo insignificante, ogni lazzo buffonesco. Per i presagi di gioia che ci vengono da un paese sconosciuto, pitt splendidi e belli di quelli del nostro mondo meschino, e che ci accendono in petto un’intima vita piena di gioia intensa, 'animo nel suo profondo cerca un’espressione pit elevata delle misere parole, adatte solo alla limitata gioia terrena. Questa serieta di tutte le composizioni strumentali e pianistiche di Beethoven esclude gia di per sé i passaggi acrobatici ascendenti e discendenti con ambe- due le mani, i salti strambi, i capricci ridicoli, le note sospese per aria con cinque o sei tagli in collo, di cui son piene le composizioni pianistiche in questi ultimi tempi. Per quel che riguarda la semplice abilita delle dita, le composi- zioni pianistiche del maestro non presentano difficolta particolari, Scansionato con CamScanner 7 ETH. A. HOFFMANN perché le poche scalette, terzine, ec. rientrano nel campo di cid che ogni buon pianista deve saper fare; ¢ tuttavia eseguire queste composizioni é veramente difficile. Parecchi dei cosiddetti virtuosi disapprovano i pezzi pianistici beethoveniani, perché trovano che, oltre ad essere molto difficili, sono anche « molto ingrati ». Quanto alla difficolta, non é piccola, dato che per un’esecuzione esatta e sciolta delle composizioni di Beethoven é necessario comprender- lo, penetrare profondamente nella sua essenza, ¢, con la coscienza della propria iniziazione, osare di entrare arditamente nel cerchio delle magiche apparizioni evocate dal suo potente incantesimo. Chi non sente in sé questa iniziazione, chi considera la sacra musica solo come un giochetto, come un passatempo per le ore di ozio, come momentanea eccitazione per orecchi ottusi o come un mezzo per mettersi in mostra, se ne tenga lontano. Solo una persona simile pud rimproverare alle composizioni di Beethoven di essere anche « molto ingrate ». Il vero artista vive esclusivamente nell’opera, che esegue avendola compresa nel senso del maestro. Egli sdegna di ostentare in un modo qualsiasi la sua personalit’ e non mira che a far rivivere animati e splendenti di mille colori le immagini e i fantasmi stupendi e soavi, racchiusi dal maestro con magica poten- za nella sua opera, cos{ che essi circondano Puomo in luminosi cerchi scintillanti, e, accendendogli la fantasia e le profondita dell’animo, lo trasportano col rapido volo dei suoni nel lontano mondo degli spititi. Scansionato con CamScanner

Potrebbero piacerti anche