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Sebbe soffriva del disturbo del Loop? Alcune persone pensavano di sì. Suo
padre aveva lavorato giù nel Gravitron, e Sebbe non veniva mai al centro
sociale giovanile. Trascorreva una quantità malsana di ore giù nel Loop,
aspettando che suo padre finisse il turno.
Nel giardino dietro la casa di Stefan c’erano due gigantesche sfere di ferro.
Se ne stavano lì con la bocca spalancata, vuota, l’aspetto di enormi
betoniere. Ma Stefan sosteneva che fossero portali Weismann perfettamente
funzionanti, proprio come quelli che erano stati sviluppati nel Loop. Li
aveva costruiti lui stesso, usando pezzi che aveva sottratto al Clovers negli
anni in cui ci aveva lavorato. «Sono davvero dei portali» aveva detto.
L’ultimo pezzo, che era anche il più importante, il cosiddetto pendolo
Meitner, lo aveva recuperato da uno strano dodecaedro apparso a Svartsjö
dopo l’allagamento. Doveva essere una sorta di gravitron portatile, un
generatore di campo magnetico.
Molti degli abitanti del Mälaren non gradivano la presenza dei vagabondi e
si preoccuparono quando li videro comparire a Berggården. In fila alle casse
nei negozi e nei volantini sulle bacheche si percepiva una paura crescente, e
il malcontento per il fatto che non si stesse facendo nulla al riguardo.
Un giorno, nel gennaio del 1996, Jimmy Kraftling e la sua banda di furfanti
ingaggiarono uno scontro con un vagabondo giù alla cava di ghiaia, e
Knuckles tornò con tre dita in meno nella mano destra. Non si è mai capito
se le dita gli fossero state tranciate dal vagabondo o da uno dei tanti petardi
artigianali di Capodanno che qualcuno li aveva visti portare nella cava, ma
agli abitanti delle isole del Mälaren non interessava scoprirlo. Dopo
l’incidente, qualcuno chiamò la polizia e le unità antisommossa radunarono
tutti i vagabondi che trovarono, dopodiché le macchine furono mandate al
centro di riciclo di Nacka per la demolizione.