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Preambolo

Il mondo ha sempre attraversato catastrofi e sempre è riuscita a superarle. Negli anni è nata la scienza,
l’arte di creare ed inventare senza uso della magia. Potrebbero sembrare simili ma laddove la magia usa la
conoscenza e l’uso di determinati simboli, determinati acquisizioni di potere magico; la scienza non ne
aveva bisogno. Bastava infatti avere conoscenza e materiali, ma soprattutto gli strumenti per creare.
Potrebbero sembrare molto simili ma non lo è. La scienza fu fatta per tutti coloro che non erano nati con
abilità magiche innate o non potessero sfruttarle. La scienza finì definitivamente per unirsi alla magia fino a
creare oggetti talmente unici e rari che aiutarono tutti. Ma come disse in vecchio saggio di qualche razza
“Raggiunte le stelle dopo si può solo precipitare nell’abisso”; il mondo iniziò sgretolarsi senza che nessuno si
rendesse conto di ciò che stava accadendo.

Ogni qual volta che ci fosse stata una catastrofe il mondo lancia un segnale. Potevano essere animali che in
massa vagavano in un posto sicuro, piccole scosse di terremoto, cambi di colore nel cielo. Ma questa fu
l’unica volta in cui nel completo giorno una luna dalle mastodontiche dimensioni coprì il sole e pochissime
persone videro una donna completamente avvolto dal colore nero che danzasse e parlasse in una lingua
sconosciuta a tutti. La donna si mostrava in sembianze umanoide tranne che per la testa, un misto ti testa
da cervo con tanto di corna ed un corpo umanoide. Quella fu l’inizio della fine.

Un grandissimo inventore, un vedalken di nome Aschwi Menteforte, ed un mago di altissimo grado, uno
gnomo Orlamm Grantormento, furono in grado di creare la prima creatura senziente e vivente senza l’uso
di anime morte. La creatura si comportavo come un uomo ed la sua voglia di apprendere fu enorme; tanto
che i due gli diedero accesso a tutte le informazione in loro possesso. Nel giro di decenni la creatura da loro
creata conobbe il mondo e fece una scelta che portò il mondo a cambiare per sempre: un genocidio. Infatti
prese di mira chiunque avesse del potere innato in se o detentore di poteri divini. Corruppe qualsiasi
tecnologia e prese a tutte le informazioni per se, negandole di diritto ad ogni razza esistente. Prima si
appropriò di tutta la conoscenza e poi distrutto ogni tempio dedicato a divinità ed esso stesso si
autoproclamò “Dio Delle Macchine”, ovvero Deus ex Machina. Ci fu una guerra, ma fu solamente un
attacco suicida per tutte le razze. Ad ogni caduto un costrutto si rialzava. Cosi le razze non riuscirono a
mettersi d’accordo per come fermare quest’ondata di potere e questo portò alla scissione di tutte le razze
ed all’Oblio. L’odio causato portò alla nascita di nuove divinità: Murgat dio della guerra e della distruzione,
Borighit dio dell’inganno, Svertal dio dell’ombra e dell’oscurità, Erias dea del caos e della discordia ed
infine Thanaros il dio della morte.

Nella guerra perirono molte razze, nessuno sa se siano definitivamente estinte, ma fra queste ci sono
sicuramente Aasimar, Elfi, Fate, Firebolg, Genasi, Gith, Gnomi, Kalashtar, Tiefling , Vedalken e Yuan-ti. Ma
non tutti. Quelli che abitavano nei sotterranei sono ampiamente sopravvissuti. Come Gli gnomi delle
profondità o i Drow.

Con la caduta degli dei il sole venne completamente immerso dalle nuvole e queste fu un trauma per
chiunque. Diventò più difficile coltivare, le piogge spesso aumentavano troppo e ci fu una cosa ancor
peggiore. Tutte le creatura che tramavano nell’ombra e che temevano il sole vennero alla luce. Portando
morte e scompiglio in ogni angolo del mondo. Drow, Non-morti, Fatati Oscuri e Demoni erano diventati la
normalità quotidiana che spesso o pochi sapevano affrontare. I pochi che sopravvissero decisero di
rintanarsi in piccoli paesi o in castelli fortificati sotto la guida di qualcuno.
Dall’ultima guerra sono passati ormai 200 anni e nessuno a più notizie dai fronti in guerra. Ormai tutto è
diventato cupo e nessuno crede più a nulla. Ogni pensa a stesso e tutti pensano solamente alle loro pance
ed ai loro portafogli. Questa ormai è la nuda e cruda realtà.

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