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MONDO | di Enrica Garzilli Commenta (19)

6 ottobre 2011

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Steve Jobs, il guru hi-tech ispirato da origini arabe e spiritualit orientale

Figlio naturale di Abdul Fattah John Jandali, un arabo nato a Homs, in Siria, comincia a lavorare come tecnico in unazienda di videogame per mettere da parte i soldi per un ritiro in India. Torna in America illuminato buddhista. Frequenta per molti anni il Los Altos Zen Center, in California, e diventa vegano. Imposta la sua vita sul pensiero Zen La morte di Steven Paul Steve Jobs a soli 56 anni termina una delle vite pi spettacolari nella storia tecnologica e aziendale. Da Barack Obama ai presidenti delle societ rivali di Apple, come G. S. Choi, di Samsung, tutti dicono che Jobs stato un grande imprenditore con uno spirito innovativo che sar ricordato in tutto il mondo. Ma quanto di questo spirito cos diverso, che ha battuto strade parallele alla strada maestra del pensiero tecnologico classico occidentale, stato influenzato dallOriente, con tutta la sue diversit dal nostro modo di pensare, con tutte le sue realizzazioni e le sue filosofie? Un Oriente che scorreva nelle vene di Jobs sia per nascita, sia soprattutto per scelta di vita. Jobs era il figlio naturale di Abdul Fattah John Jandali, un arabo nato a Homs, la terza citt pi importante in Siria (il cui padre era un multimilionario conservatore e tradizionalista). Jandali, che al momento vicepresidente del casin di Reno, in Nevada, ha studiato alluniversit Americana di Beirut, laica e privata, diventando contemporaneamente un attivista pan-arabo del movimento nazionalista. Agli inizi degli anni Cinquanta emigrato negli Stati Uniti per completare gli studi e ha avuto il piccolo Steve da una studentessa americana, Joanne Carole Schieble. Temendo la reazione del padre di lei, fortemente conservatore, hanno dato in adozione Steve ai Jobs, una famiglia modesta dove nessuno aveva frequentato luniversit. Poi Jandali diventato un noto professore di scienze politiche e ha sposato Joanne. Uno storico americano ha parlato del ruolo dei geni e della loro superiorit sulleducazione e lambiente, pubblicando larticolo per poche ore su Internet prima che fosse rimosso, facendo riferimento allaltra figlia dei genitori naturali di Steve, Mona Simpson, che una delle pi note narratrici americane. Sul fatto che Steve Jobs sia visto nel mondo arabo come un arabo-americano, Jandali per ha detto che Steve non ha mai prestato attenzione a questa cosa dei geni ereditari. Ha la sua forte personalit ed molto determinato. I geni come lui possono fare quello che vogliono. In effetti Steve fa tutto quello che vuole. Entra al Reed College a Portland, uno dei migliori dAmerica, ma frequenta solo un corso di calligrafia, unarte coltivata in Cina e Giappone. Poi lascia gli studi ma pi tardi dice che se non avessi frequentato quel singolo corso di calligrafia, il Mac non avrebbe avuto tutte le caratteristiche grafiche che ha. Vive di piccoli lavori come fanno i bambini americani, raccogliendo bottiglie di plastica e rivendendole per pochi centesimi, dorme nelle stanze degli amici. Il suo primo incontro con la filosofia orientale sono i pasti gratuiti, il famoso prasad, cio quello che avanza dalla mensa degli di, che riceve nel vicino tempio Iskon, gli Hare Krishna. Sono induisti seguaci di Krishna, il dio bambino capriccioso e dispettoso diversissimo dalle altre divinit

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terrifiche o benigne, dai molti aspetti e dalle molti amanti. I devoti seguono una filosofia e uno stile di vita vecchio di quasi 4000 anni e vivono spesso in comunit. Jobs comincia a lavorare come tecnico in unazienda di videogame per mettere da parte i soldi per un ritiro spirituale in India. Nel 1974 chiede un anno di permesso e parte per andare nellashram di Kainchi di Neem Karoli Baba, il famoso maestro di molti noti americani degli anni 60 e 70, che per era morto nel 1973. Jobs gira per un mese in cerca dellilluminazione induista e torna illuminato buddhista. Rientra in patria con la testa rasata e i vestiti tradizionali. Frequenta per molti anni il Los Altos Zen Center, in California, e diventa vegano. Fra i suoi cibi preferiti sembra ci fosse la mela. Al centro pratica la terapia dellurlo, un metodo giapponese che usa la voce come strumento terapeutico. Diventa seguace di Kobun Chino, un monaco della scuola Soto Zen educato in Giappone, che diventer il consigliere spirituale di NeXT, lazienda che Jobs fonda nel 1985. La passione per il disegno di Jobs certamente lo ha avvicinato anche al concetto di Ma dello Zen. La parola viene tradotta con spazio, vuoto, ma in realt lintervallo fra due pieni, un concetto ben noto anche in calligrafia, dove lo spazio vuoto serve a sottolineare lo spazio scritto, il pieno. Lassenza d forma alla sostanza, lassenza interagisce con la forma e ne imprescindibile, come il buco dentro un anello imprescindibile da quello che d la forma. Il concetto giapponese di Ma, bench non sia stato mai nominato da Jobs di cui una delle caratteristiche pi geniali stata labilit di tenere anche i suoi credo pi esoterici nella sfera del possibile e del reale al centro della sua estetica, quello che ha fatto s che la Apple fosse in grado di competere proprio con i giganti giapponesi della Sony. Jobs cita spesso i koan Zen, le brevi storie e le domande che non possono essere capite e risolte con il pensiero razionale ma solo attraverso lintuito. In una sua intervista a Wired Magazine parla della mente di principiante della filosofia Zen, la mente originaria che racchiude tutto in s, autosufficiente, vuota e pronta, opposta alla mente da esperto. Se la mente vuota da concetti e idee precostituite, in realt aperta a tutto e permette di vedere il mondo con gli occhi meravigliati del bambino. Quindi, di trovare nuove soluzioni. La mente di principiante fa s che siamo sempre veri con noi stessi. La vita di Jobs stata la realizzazione di quello in cui credeva e che alla base dello Zen: vivere qui e adesso, come siamo e con quello che siamo. Il vostro tempo limitato, quindi non lo sprecate vivendo la vita di qualcun altro. Non fatevi intrappolare dai dogmi che vuol dire vivere con i risultati del pensiero di altre persone. Non lasciate che il rumore delle opinioni altrui offuschi la vostra voce interiore. E, cosa pi importante, abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione. In qualche modo sanno gi che cosa volete realmente diventare. Tutto il resto secondario. Addio, guru Jobs.

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07.10.2011 12:36

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7 ottobre 2011 alle 10:57 diegod56 fra le tante notizie di questo bellarticolo sulle caratteristiche orientali di s.j., trovo molto curiosa e interessante la questione della calligrafia, e con essa la questione delleleganza anche nei dettagli, assolutamente centrale per capire il personaggio Replica

I rifiuti scomparsi
Greenpeace ha presentato a Milano il rapporto Sin Italy: la bonifica dei...

Le Campagne

6 ottobre 2011 alle 22:32 Covered Tutto il culto della personalit che si creato intorno a lui ed il creare e sfruttare con estrema precisione dei bisogni artificiali, mi paiono due cose poco zen. Chiss forse si potrebbe prendere tutto questo come se fosse un koan Dopotutto, lo zen anche rifiuto della logica. Viste tutte le notizie apparse oggi e le lodi idolatranti emerse ovunque, sembra che si stia passando ad una versione pi trascendentale del culto della personalit. Lo si sta santificando. Scrivendo questo, non intendo farmi beffe di lui a cui semplicemente capitata quella cosa che accade frequentemente alle persone molto vecchie ed a quelle molto malate Piuttosto, una frecciatina a tutti gli adoratori religiosi della sua figura e dei prodotti della sua azienda. Dopotutto, se davvero essi seguissero il percorso che si racconta egli abbia fatto, dovrebbero tenere a mente un famoso modo di dire zen: Se incontri il Buddha per la strada, uccidilo. A significare che non bisognerebbe mai sottomettersi e diventare dipendente dalle figure autoritarie/autorevoli. Neppure dal proprio maestro. Replica

Guarda tutte le campagne

6 ottobre 2011 alle 19:49 ducater lunica cosa che mi fa pensare questo evento e il fatto che era una persona di mondo tipo obama e questo per riflettere sulle razze che si intrecciano viaggiando, e nascono dei tipi tosti,per il resto non uso i suoi prodotti non piango per lui ma neanche rido,semplicemente non mi frega un -azzo. Replica

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07.10.2011 12:36

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6 ottobre 2011 alle 19:06 tartagnan Tutti ad osannare un uomo che con i suoi prodotti ha inculcato a milioni di persone lossessione compulsiva allacquisto trimestrale dellultimo prodigio della tecnica. Prodotti del tutto inutili se non ad inviare inutile messaggistica istantanea. Mia figlia e i suoi coetanei passano ore inebediti davanti ad uno schermo a scriversi il nulla. Non vedo una grande differenza con un narcotrafficante. Entrambi regalano vuoti mondi virtuali. Non sono dispiaciuto della sua morte. Replica 6 ottobre 2011 alle 20:00 matteobovetti Stanford o Harvard?! Replica

6 ottobre 2011 alle 20:14 ROSA C. Fossi in te, mi chiederei la motivazione che spinge mia figlia a trascorrere ore e ore davanti allo schermo. Non sar spinta da un vuoto AFFETTIVO???? O dalla mancanza di dialogo con i genitori??? Replica

6 ottobre 2011 alle 23:54 clelia questi prodotti del tutto inutili per te, sono utilissimi per milioni di persone; ci si pu lavorare, istruire, divertire, comunicare, ti si apre il mondo. Lui ha lasciato un segno del suo passaggio su questo pianeta. Replica

7 ottobre 2011 alle 11:59 giuseppe.dellaquila Cerca di vedere la cosa in maniera positiva: i vostri figli stanno ore davanti a microschermi scrivendosi idiozie inenarrabili, dando a voi genitori la possibilit di non curarsi di loro e di pensare agli affari vostri. Pensaci, sei fortunatissimo. I miei, invece, non hanno cellulare, non guardano televisione prima delle sei del pomeriggio, e studiano musica. E io e quella povera disgraziata della mia compagna, non abbiamo un attimo di tempo per la palestra e per lo shopping. Arriviamo a fine serata stanchi e con la sensazione di non aver fatto niente per noi stessi. O forse mi sbaglio, magari abbiamo fatto tantissimo Di passata, io uso Mac per lavoro. Non perch amo Steve Jobs, tra laltro persona degnissima, al contrario della maggior parte degli imprenditori nostrani. Lo uso perch va molto bene Replica

6 ottobre 2011 alle 18:56 StalinAlive addio Steve Blowjobs Replica

6 ottobre 2011 alle 18:37 FRANCESCO Francamente non capisco tutto questo accanimento di molti commentatori contro la figura di Steve Jobs Forse si tratta solo di invidia meschina Replica 6 ottobre 2011 alle 22:10 titinopatatino Concordo.pura e meschina invidia!! Replica

6 ottobre 2011 alle 18:34 Thalon Era vegano, non fumava, non si drogava e si teneva anche buona forma fisica, ma alla fine morto di tumore a 56 anni nonostante tutti i soldi che aveva gli han permesso di ricevere le migliori cure mediche disponibili.

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07.10.2011 12:36

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C da riflettere Replica 6 ottobre 2011 alle 22:18 titinopatatino E quale sarebbe la tua riflessione? che se sei vegano hai piu probabilita di morire di tumore?bravo si rifletti bene su questa ca@@ta..La parola statistica ti dice niente? temo proprio di no se prendi un singolo individuo(per quanto geniale) e fai questa INTELLIGENTISSIMA riflessione !! E comunque le persone che diventano vegane non lo sono PER LA LORO salute ma per NON UCCIDERE ALTRI ESSERI VIVENTI..CAPITO..?..?..Riflettici!! Replica

6 ottobre 2011 alle 18:21 mario mazzantini E solo a me che non interessa un fico secco di Steve Jobs?! Replica 7 ottobre 2011 alle 10:41 Juan Carlos SIbeh, certamente fai parte di una restrettissima (forse in molti sensi) minoranza e mi chiederei come maibene? male? per una risposta basta guardarti nello specchio della tua vitaauguri! Replica

6 ottobre 2011 alle 18:05 Chrome Scusate loff topic, ma non posso trattenermi. La sorella biologica di Steve Jobs, Mona Simpson, , oltre che una delle pi celebri letterate americane, anche la persona reale da cui stato preso spunto per lomonimo personaggio de I Simpson, in cui risulta essere addirittura la madre di Homer. Infatti, la signora Mona se non erro era la moglie di uno dei collaboratori di Matt Groening, ideatore della serie. Replica

6 ottobre 2011 alle 16:49 LouC Questo il secondo articolo che leggo oggi, sulla morte del signor Jobs: pi che altro per curiosit di capire se le citazioni erano ripetitive, come negli articoli che lo nominano principalmente per gli obbiettivi raggiunti dalla sua azienda. In fondo preferisco questo tipo di commemorazioni, pi sul profilo umano. Del resto di un essere umano che si parla, mentre le citazioni dei suoi successi commerciali ce lo dipingono un po come sovrumano, innaturale. Se era interessato al vivere Zen, come se ne legge, chiss come lo vedeva dentro di s, questo successo e questa attenzione religiosa verso la sua persona. Se si faceva delle gran risate, allora saremmo andati daccordo. Replica

6 ottobre 2011 alle 15:54 Elisai La strada dello Zen: purtroppo poche poche persone la seguono. Chiss se i nostri rappresentanti istituzionali hanno la vaga idea di cosa si sta parlando. Replica 6 ottobre 2011 alle 22:36 Covered Penso che se lo facessero, sarebbero i primi a diventare degli anarchici. :) Replica

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