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Il nazismo

Italiano: Anna Frank ‘Perché gli uomini sono così pazzi’

Anna Frank nacque il 12 giugno 1929 a Francoforte, sul Meno, in Germania. Per le persecuzioni
verso gli ebrei, si dovette trasferire ad Amsterdam per poi rifugiarsi con la famiglia in un alloggio
segreto. Le condizioni di vita erano pessime, poiché dovevano muoversi il meno possibile durante
il giorno, perché gli operai della fabbrica su cui abitavano potevano sentirli e quindi perdevano
metà giornata stando fermi. Lei e la sua famiglia vivevano con un altro nucleo familiare e un
dentista: Anna doveva condividere la camera con quest'ultimo, e spesso si ritrovava a litigare con
lui. Al suo quattordicesimo compleanno, ricevette come regalo un diario, dove scriveva eventi della
sua vita monotona e rischiosa oppure pensieri personali. Il diario verrà poi pubblicato dal padre
Otto Frank poiché la figlia avrebbe desiderato pubblicarlo dopo la fine della guerra. Il 4 agosto
1944 la Gestapo, polizia segreta del Terzo Reich, fece irruzione nell'appartamento perché
qualcuno, si suppone che sia stato il magazziniere della ditta del padre di Anne Frank, segnalò la
presenza di qualcuno nell'edificio e vennero arrestati tutti. Il 3 settembre Anne Frank e sua sorella
Margot, dopo essere state in prigione, vennero deportate ad Auschwitz-Birkenau, rimasero lì per
un mese, per poi trasferirsi a Bergen-Belsen dove le due sorelle morirono di tifo. Solo il padre Otto
sopravvisse. Nel testo “Perché gli uomini sono così pazzi” Anna inizia con un pensiero negativo.
Scrive anche della sperata invasione dei sovietici per liberare i Paesi Bassi e gli altri territori sotto il
dominio nazista. Oltre a questi pensieri sulla guerra, Anna scrive anche di avvenimenti quotidiani,
per esempio della sparizione del gatto Moffi, scomparso già da una settimana, e Peter, il figlio
dell'altra famiglia, era molto triste perché ci teneva tanto all'animale. Inoltre, spiega il modo in cui
sono costretti ad alimentarsi, saltando un pasto per risparmiare tempo e cibo. Poi inizia a porsi
delle domande sugli uomini: "A che cosa serve mai la guerra? Perché gli uomini non possono
vivere in pace? Perché devastare tutto?" lamentandosi del continuo sviluppo delle bombe e delle
armi per la guerra invece di pensare ai propri cittadini con assistenze mediche e costruzioni di
nuove abitazioni per loro dato che molta gente rimaneva senza casa. Afferma però che la colpa
non è solo dei grandi governanti, ma anche della gente che segue le idee proposte senza
ribellarsi.
Penso che Anna abbia ragione su questo punto, il leader continuerà senza sosta a fare del male o
perlomeno diffondere le sue ideologie se il popolo non cerca di reagire con rivoluzioni. Questo fa
pensare che comunque c'erano seguaci di Hitler, Stalin o Mussolini, che nonostante provocassero
malcontento nella popolazione e l'uccisione di tanti, la gente continuava a supportarli. Lei però,
come si può leggere nel testo, rimane ottimista e si interessa al momento che sta vivendo e
onestamente questo modo di reagire ha un tratto positivo, perché, nonostante stia vivendo un
periodo difficile e molto pericoloso, riesce a vedere la vita senza tanta paura. Si sa che era
spaventata, però nell'ultima domanda che si pone ovvero 'Perché disperarmi?' fa capire che,
sebbene sia molto giovane, sottoposta a tanta pressione da parte della guerra e della sua vita in
clandestinità e abbia paura di essere scoperta e di conseguenza di poter morire, non vuole
lasciarsi andare alla malinconia.

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