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Istituzioni, enti e associazioni

Forze armate

Lo stesso argomento in dettaglio: Armée française.

Esempi delle forze militari francesi. In senso orario da sinistra in alto:


portaerei nucleare Charles de Gaulle; Un aereo da caccia Rafale; un soldato
francese di pattuglia nella provincia di Kapisa in Afghanistan; un carro armato
Leclerc a Parigi per la parata militare del 14 luglio.
Le forze armate francesi (Armées Françaises) sono forze militari e paramilitari
sotto il comando supremo del Presidente della Repubblica francese. Esse sono
costituite dall'Armée de terre (esercito), dalla Marine nationale (marina
militare), dall'Armée de l'air (aeronautica militare) e dalla forza paramilitare
ausiliaria, (la Gendarmerie nazionale), e sono tra le più grandi forze armate nel
mondo. Mentre amministrativamente le forze armate francesi sono di competenza del
Ministero della Difesa, la Gendarmeria è operativamente collegata al Ministero
dell'interno.

La gendarmeria è una forza di polizia militare. Essa comprende le unità


antiterrorismo come l'Escadron Parachutiste d'Intervention de la Gendarmerie
Nationale e il Groupe d'intervention de la Gendarmerie nationale. Delle due unità
di intelligence francesi, la Direction générale de la sécurité extérieure riferisce
al Ministero della Difesa, mentre la Direction centrale du renseignement intérieur
riporta direttamente al Ministero degli Interni. Dal 1997 non vi è alcuna
coscrizione.[58] La Francia vanta inoltre un corpo militare d'élite, la Legione
straniera francese, che si compone di cittadini stranieri provenienti da oltre 140
paesi.

La Francia è membro permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e dal
1960 è riconosciuto come uno stato con armi nucleari. La Francia ha firmato e
ratificato il Trattato di bando complessivo dei test nucleari[59] e il Trattato di
non proliferazione nucleare. Nel 2011, le spese militari della Francia sono state
di 62,5 miliardi di dollari statunitensi, pari al 2,3%, del PIL rendendola la
quinta nazione per budget militare al mondo dopo gli Stati Uniti d'America, la
Cina, la Russia e il Regno Unito.[60]

Guardia repubblicana davanti al Palazzo dell'Eliseo a Parigi


La forza di dissuasione nucleare francese, precedentemente conosciuto come "force
de frappe", si basa su una completa indipendenza e conta quattro sottomarini classe
Le Triomphant dotati di missili SLBM. Oltre alla flotta sottomarina, si stima che
la Francia possieda circa 60 ASMP, missili aria-terra a medio raggio, con testate
nucleari,[61] di cui circa 50 impiegati dalla aeronautica sugli aerei d'attacco a
lungo raggio Dassault Mirage 2000N mentre circa 10 sono schierati sui Dassault
Super Étendard, aerei d'attacco della Marina francese, che operano dalla portaerei
a propulsione nucleare Charles de Gaulle. Il nuovo velivolo Rafale F3 sostituirà
gradualmente tutti Mirage 2000N e Super Étendard nel ruolo di attacco nucleare.

La Francia possiede grandi industrie militari e una delle più grandi industrie
aerospaziali del mondo.[62] Le sue aziende hanno realizzato, tra le altre cose, il
Rafale, la portaerei Charles de Gaulle, il missile Exocet e il carro armato
Leclerc. Nonostante il ritiro dal progetto Eurofighter Typhoon, la Francia sta
attivamente investendo in iniziative militari comuni europee, come il Eurocopter
Tiger, la fregata classe FREMM, l'aeromobile a pilotaggio remoto Dassault nEUROn e
l'Airbus A400M. La Francia è anche un grande venditore di armi: la maggior parte
del suo arsenale è a disposizione per il mercato estero, con l'eccezione dei mezzi
a propulsione nucleare.[63]

La parata militare che si tiene a Parigi ogni 14 luglio, in occasione della Festa
nazionale francese, è la più antica e la più grande parata militare a svolgimento
regolare in Europa.[64]

Ricerca scientifica
La Francia ha due importanti istituti di ricerca con il Centro nazionale di ricerca
scientifica e Commissariato per l'energia atomica e le energie alternative. La
Francia ospita sul suo territorio importanti strumenti di ricerca internazionali,
come European synchrotron radiation facility o Institut Laue-Langevin e rimane un
membro chiave dell'Organizzazione europea per la ricerca nucleare.

Sistema scolastico e Università

Lo stesso argomento in dettaglio: Istruzione in Francia.


Una delle più antiche università d'Europa e del mondo e tra le più antiche (se non
la più antica) università francese, è l'Università di Parigi, o la Sorbona:
l'universitas magistrorum et scholarium Parisiensis ("gruppo di insegnanti e
studenti di Parigi") è inizialmente una corporazione di insegnanti e studenti che è
apparsa a Parigi intorno al 1150. Il primo atto che le conferisce uno status
ufficiale è una carta del 15 gennaio 1200 con la quale re Filippo II di Francia
concede la "comunità". L'Università venne riconosciuta da papa Innocenzo III da una
bolla del 1215, bolla confermata da papa Gregorio IX nel 1231.

L'estrazione sociale degli alunni influisce notevolmente sui loro risultati


scolastici. In CE2, gli alunni del quartiere più povero ottengono un voto medio di
57 su 100 in francese e di 58 in matematica nel 2019, rispetto a 87 e 85
rispettivamente per quelli del quartiere più ricco. Le disuguaglianze si accentuano
dopo la scuola secondaria, con un tasso di accesso alla scuola secondaria generale
o tecnologica doppio per gli alunni provenienti da ambienti privilegiati rispetto
agli altri[65].

Sistema giudiziario

Lo stesso argomento in dettaglio: Diritto francese e Pena di morte in Francia.


Politica

Lo stesso argomento in dettaglio: Politica della Francia, Elenco di monarchi


francesi, Presidenti della Repubblica francese e Primi ministri della Francia.

Palazzo dell'Eliseo, residenza del Presidente della Repubblica


La Francia è una Repubblica costituzionale, "indivisibile, laica, democratica e
sociale" (articolo I della Costituzione del 1958) a regime parlamentare semi-
presidenziale (con forti poteri in mano al Presidente della repubblica). La riforma
costituzionale del 28 marzo 2003 (Atto II del decentramento), ai sensi dello stesso
articolo, ha aggiunto che l'organizzazione della Repubblica fosse decentrata.

Prima del 1962 il presidente della Repubblica francese era eletto a suffragio
universale indiretto da un collegio elettorale ampliato, al fine di evitare il
predominio del potere legislativo sul potere esecutivo che si era prodotto
nell'ambito della quarta Repubblica e che aveva causato il blocco istituzionale.
Nel novembre 1962, il presidente indisse un referendum per poter essere eletto a
suffragio universale diretto, in base all'articolo 11 della Costituzione (e non
all'articolo 89). L'articolo 11 consente di sottoporre a referendum leggi in
materia di governo, organizzazione delle istituzione e trattati internazionali,
mentre l'articolo 89 consente di presentare una revisione costituzionale da parte
del popolo, ma dopo l'approvazione del Parlamento riunito in Congresso.

Emmanuel Macron Presidente della Repubblica.


Nella Costituzione della Quinta Repubblica, il potere esecutivo è rafforzato a
scapito del potere legislativo. Il Presidente ha acquisito competenze proprie come
ad esempio il diritto di sciogliere l'Assemblée nationale (articolo 12 della
Costituzione), il diritto di indire un referendum (articolo 11 della Costituzione),
il potere di nominare il Primo ministro (articolo 8 della Costituzione), in quanto,
a differenza del sistema presidenziale (si pensi agli Stati Uniti d'America), egli
non è anche capo dell'esecutivo. Per quanto riguarda il governo, ne determina e ne
dirige la politica. Stabilisce anche i 3/4 degli ordini del giorno dell'Assemblée
nationale. Il presidente è eletto per cinque anni a suffragio universale diretto
(prima era 7 anni).

L'ordinamento politico della quinta Repubblica prevede una Camera dei deputati
(Assemblée nationale) di 577 membri, eletti per 5 anni a suffragio universale
diretto, e un Senato (Sénat) composto di 331 senatori (che saranno 346 nel 2010 e
rinnovati da questa data per la metà ogni tre anni), eletti per 6 anni a suffragio
universale indiretto. Il potere legislativo del Senato è limitato; l'Assemblée
nationale ha l'ultima parola in caso di disaccordo tra le due camere.

I cittadini francesi all'estero vedono i loro interessi difesi in Parlamento da


parte dell'Assemblea dei francesi dell'estero (Assemblée des Français de
l'Étranger).

Relazioni internazionali

Lo stesso argomento in dettaglio: Relazioni bilaterali tra Francia e India.


La Francia è un membro delle Nazioni Unite e siede come uno dei membri permanenti
del Consiglio di Sicurezza dell'ONU con diritto di veto. È anche membro
dell'Organizzazione mondiale del commercio (OMC), del Segretariato della comunità
del Pacifico (SPC) e della Commissione dell'Oceano Indiano (COI). È un membro
associato della Associazione degli Stati caraibici (ACS) e membro di spicco della
Organizzazione internazionale della francofonia (OIF) che raggruppa cinquantuno
paesi francofoni in tutto il mondo. La Francia ospita la sede di importanti
organizzazioni internazionali quali OCSE, UNESCO, Interpol, Alliance Base e
l'Ufficio internazionale dei pesi e delle misure.

La politica estera francese è stata in gran parte influenzata dall'adesione


all'Unione europea, di cui è membro fondatore. A partire dagli anni novanta, la
Francia ha sviluppato stretti legami con la Germania riunificata al fine di creare
un influente blocco trainante dell'Unione europea. Nei primi anni ‘90, il paese ha
attirato forti critiche dalle altre nazioni per i suoi test nucleare sotterraneo
nella Polinesia Francese. La Francia si oppose vigorosamente all'invasione
dell'Iraq nel 2003, stringendo relazioni bilaterali con Stati Uniti d'America e
Regno Unito. La Francia mantiene una forte influenza politica ed economica verso le
ex colonie africane. In particolare ha fornito aiuti economici e sostegno militare
alle missioni di pace in Costa d'Avorio e Ciad.

Economia

Lo stesso argomento in dettaglio: Economia della Francia.

Debito pubblico francese.


Come si è già avuto modo di segnalare, l'economia francese è una delle più forti
del mondo e seconda in Europa dopo quella tedesca. Pur essendo di tipo capitalista
è caratterizzata da un significativo intervento dello Stato, soprattutto a partire
dalla fine della seconda guerra mondiale. Tuttavia, dalla metà degli anni ottanta,
riforme successive hanno portato a una progressiva privatizzazione di diverse
imprese pubbliche. Grazie all'utilizzo di tecniche altamente sofisticate, la
Francia è al primo posto in Europa, e tra i primi nel mondo, per la quantità e la
qualità dei suoi prodotti nel campo dell'agricoltura e dell'allevamento.
L'industria si articola in un fitto tessuto di piccole e medie imprese legate al
territorio ma anche nei grandi colossi legati principalmente ai settori
automobilistico, informatico, cosmetico, farmaceutico, gastronomico, della moda e
dell'industria della musica. Il settore terziario impiega la maggior parte della
forza lavoro e prospera grazie alla quantità e qualità dei servizi offerti dallo
Stato e al turismo (la Francia occupa il quarto posto mondiale per introiti
derivati dal turismo). Le stime del PIL nominale per l'anno 2012 pongono infatti la
Francia al quinto posto tra i paesi più ricchi del globo.

Il suo peso economico è stato in grado di assicurare alla Francia un ruolo di primo
piano sulla scena internazionale. Il Paese ha beneficiato innegabilmente dalla sua
posizione geografica al centro d'Europa e lungo i principali flussi commerciali che
attraversano il continente, con importanti porti sul mar Mediterraneo, Canale della
Manica e oceano Atlantico.

Il mercato comune europeo istituito nel 1957 ha rappresentato un forte motore di


sviluppo per le imprese francesi, che hanno beneficiato, nel contempo, dei forti
legami commerciali che le ex-colonie hanno mantenuto con l'antica madrepatria.

Settore primario
La Francia è il primo produttore agricolo dell'Unione europea[66] con il 23% della
produzione agricola nel 1999, seguita a distanza da Italia (15,4%) e Germania
(15,2%). Le attività principali sono le colture di cereali (grano e mais); la
produzione di zucchero, vino, prodotti lattiero-caseari, frutta, verdura;
l'allevamento animale e la produzione di carne.

Il settore ha subito un ammodernamento che ha aumentato la sua produttività. La


popolazione attiva in agricoltura continua a diminuire dai massimi dell'immediato
dopo guerra, tuttavia si segnala un relativo ringiovanimento della forza lavoro,
legata principalmente al massiccio pensionamento: nel 2000 il 53% dei proprietari
di azienda agricola avevano meno di 50 anni, contro il 42,6% del 1988. Le attività
agricole si sviluppano sul 60% della Francia metropolitana corrispondenti a circa
28 milioni di ettari, ma solo la metà di questa superficie è posta a coltura.

La Francia è il secondo produttore mondiale di uva con 7 800 000 tonnellate secondo
la FAO; un vitigno presso Myans, nel Rodano-Alpi.
Nel 2000, secondo INSEE, il valore di ciascuna produzione agricola è stato il
seguente:

Prodotti vegetali diversi (piante foraggere, piante e fiori): 10,8%


Frutta e verdura: 10,4%
Altri prodotti di origine animale (prodotti lattiero-caseari, conigli, ecc.): 13,3%
Prodotti avicoli: 6,4%
Allevamenti: 18,4%
Pinte industriali: 6,8%
Cereali: 15,5%
Vini: 14,2%
Servizi (agriturismo, ecc.): 4,2%
In termini di produzione, l'allevamento, con 11,9 miliardi di euro in valore nel
2000, si pone al primo posto nel panorama agricolo francese, davanti ai cereali (10
miliardi di euro e 66 milioni di tonnellate) e alle produzioni vinicole (8,9
miliardi di euro). Con 22,6 miliardi di litri di latte prodotti nel 2000, sebbene
in calo rispetto al 1990, la Francia rappresenta un quinto del totale europeo. Se
la pesca ha oggi un peso ridicolo sia a livello europeo sia mondiale (341 000
tonnellate nel 1999, principalmente tonno tropicale) la flotta è costituita da
circa 6 000 navi e circa 20 500 marinai. Infine, il legname raccolto, pari a 36,2
milioni di metri cubi nel 1999, alimentando un settore (segherie, lavorazione del
legno, produzione di carta e cartone), che impiega circa 100 000 persone. La
produzione agricola alimenta inoltre il settore delle industrie di trasformazione
alimentare, che alla fine del 1999 assommava a circa 3 000 aziende che davano
lavoro a 370 000 dipendenti, dove l'industria legata alla lavorazione della carne
impiegava da sola 122 000 persone.

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