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Quando la Russia abbandonò la guerra nel 1917, gli imperi centrali arrivarono a

controllare i Balcani e potevano riversare tutte le loro forze nel fronte


occidentale. Intanto stavano entrando in guerra gli Stati Uniti, a fianco degli
alleati dell'Intesa.

Nel marzo 1918 la Germania lanciò una vasta offensiva sul fronte occidentale. A
maggio i tedeschi raggiunsero ancora una volta la Marna, come nel settembre 1914.
Nella seconda battaglia della Marna, gli alleati furono in grado di difendere e
anche di contrattaccare. Questo successo alleato fu dovuto in parte all'esaurimento
dell'esercito tedesco, in parte all'aiuto fondamentale delle truppe statunitensi. I
tedeschi vennero respinti oltre i loro confini. Intanto cadevano anche l'Austria-
Ungheria e l'Impero ottomano. Ai primi di ottobre venne chiesto l'armistizio.

Nel Trattato di Versailles, dove vennero presi gli accordi, fu Georges Clemenceau a
negoziare per conto della Francia. Alla Germania venne attribuita la responsabilità
del conflitto e dovette pagare i danni di guerra.

La seconda guerra mondiale

Charles De Gaulle
L'invasione tedesca della Polonia, iniziata il 1º settembre 1939, causò la reazione
di Francia e Gran Bretagna, le quali dichiararono guerra alla Germania.
Inizialmente gli alleati franco-britannici non lanciarono attacchi massicci e
stanziarono in difesa. La battaglia di Francia iniziò nel maggio 1940. Nel 1940,
inoltre, si tenne il celebre Appello del 18 giugno da parte del generale Charles de
Gaulle. La Wehrmacht riuscì a superare la linea Maginot, marciando attraverso la
foresta delle Ardenne. Una seconda armata tedesca venne inviata in Belgio e nei
Paesi Bassi. In sei settimane di selvaggi combattimenti, i francesi persero
novantamila uomini. I leader francesi si arresero alla Germania nazista il 24
giugno 1940, dopo che le forze britanniche ebbero lasciato il continente dal porto
di Dunkerque. La Germania nazista occupò tre quinti del territorio francese,
lasciandone il resto, collocato a sud-est, alla Francia di Vichy: Stato fantoccio
collaborazionista con la Germania, venne fondato il 10 luglio 1940 e alla sua guida
era Philippe Pétain, eroe della prima guerra mondiale. Terminava così la Terza
repubblica.

Il 6 giugno 1944 è ricordato come il D-Day (o Sbarco in Normandia).

Dopo la Liberazione (dal 1945)

Lo stesso argomento in dettaglio: Quarta Repubblica francese e Quinta Repubblica


francese.
Alla fine della seconda guerra mondiale la Francia fu inclusa a pieno titolo tra le
potenze vincitrici, in virtù del costante sforzo diplomatico e militare antitedesco
sostenuto, soprattutto dopo il 1942, sia nelle colonie sia in patria dalla
resistenza e dalle forze francesi libere. Nella Conferenza di Potsdam furono
infatti riconosciuti a Parigi una zona d'occupazione in Germania e un settore di
Berlino (ambedue ritagliati dalla zona britannica). La Quarta Repubblica fu
promulgata il 27 ottobre 1946, ma dovette affrontare gravi difficoltà nell'impero
coloniale, prima in Indocina e poi in Algeria, oltre alla decolonizzazione
attraverso negoziati. Nonostante l'instabilità politica il Paese partecipò
attivamente alla creazione della Comunità europea del carbone e dell'acciaio nel
1950, e alla firma del Trattato di Roma del 1957 come membro fondatore del mercato
comune. Inoltre, la politica di sviluppo del nucleare, sia civile sia militare,
contribuì a una politica indipendente negli anni sessanta.

La Costituzione della Quinta Repubblica, venne adottata il 4 ottobre 1958 rendendo


la Repubblica più resistente alle instabilità. Dal 1950 fino al 1973 l'economia
francese ha conosciuto uno sviluppo fenomenale, poi un susseguirsi di crisi
economiche e dei periodi di crescita lenta, con frequente alternanza al potere.
Dagli anni cinquanta, la riconciliazione e la cooperazione con la Germania
(ricordiamo il Trattato dell'Eliseo, del 22 gennaio 1963, che pose termine al
conflitto tra le due nazioni) hanno consentito alla Francia di svolgere un ruolo di
forza trainante nel processo di integrazione europea, in particolare con la
Comunità economica europea. È diventata il secondo paese dell'Unione europea, a
favore di un'Europa politica forte, anche se ha respinto la Costituzione europea
con il 55% dei voti il 29 maggio 2005.

È il 10 dicembre 1948 quando venne firmata a Parigi la Dichiarazione universale dei


diritti umani.

Nel XX secolo da ricordare la figura di Frédéric Passy, fondatore e presidente


della prima società per la pace Società d'arbitraggio tra le Nazioni, Premio Nobel
per la pace, nel 1901. Alla fine del XX secolo ricordiamo anche la figura di Édith
Cresson, la prima donna Primo ministro in Francia (1991-1992).

Geografia fisica

Topografia della Francia.

Zona Economica Esclusiva della Francia.

Zone climatiche in Francia: oceanico (verde chiaro); semi-continentale (verde


scuro); mediterraneo (giallo e arancio chiaro); alpino (blu e bianco); tropicale
(arancio scuro e rosso); equatoriale (viola).

Lo stesso argomento in dettaglio: Geografia della Francia.


Con i suoi 543965 km² e i 67 milioni di abitanti (compresi i territori oltremare),
la Francia è il secondo Stato più vasto e il terzo più popolato d'Europa. È inoltre
il 47º Stato per superficie terrestre considerando solo la Francia metropolitana,
il 41º comprendendo i territori extraeuropei e il 2º per superficie della Zona
Economica Esclusiva dietro solo agli Stati Uniti d'America.[23]

La Francia confina a nord con il Belgio, la Germania e Lussemburgo, a est con la


Svizzera, a sud-est con l'Italia e con il Principato di Monaco e a sud-ovest con
Spagna e Andorra. Il suo territorio è bagnato a ovest dall'oceano Atlantico, a nord
dal Canale della Manica, che la separa dal Regno Unito e dal Mare del Nord e a sud
dal Mar Mediterraneo.

Morfologia e idrografia
La Francia metropolitana possiede una grande varietà di paesaggi, che spaziano
dalle grandi pianure costiere del nord e dell'ovest, alle catene montuose che
caratterizzano il sud-est (Alpi) e il sud-ovest (Pirenei). Le Alpi francesi si
elevano fino a toccare il punto più elevato dell'Europa occidentale in comune con
l'Italia, il Monte Bianco, che culmina a 4810 m sul livello del mare. Ci sono anche
altre regioni montane di più antica formazione, come le montagne della Corsica, il
Massiccio Centrale, il Giura, i Vosgi, il Massiccio armoricano e le Ardenne che
sono una regione molto rocciosa e boscosa. La Francia possiede anche un ampio
sistema fluviale che è composto principalmente da fiumi quali la Loira, il Rodano
(le cui sorgenti sono in Svizzera), la Garonna (le cui sorgenti sono in Spagna), la
Senna, parte del Reno, della Mosa, della Mosella, della Somme, della Vilaine, che
costituiscono propri bacini fluviali. L'estuario della Gironda è l'estuario comune
dei fiumi Garonna e Dordogna, il più grande estuario dell'Europa occidentale.

La Francia metropolitana è anche spesso chiamata l'Hexagone ("esagono") in virtù


della sua somiglianza con la forma geometrica[24].

Clima
La Francia metropolitana ha quattro grandi zone climatiche:

Un clima oceanico ad ovest e nord-ovest: estati non troppo calde e inverni non
troppo freddi
Un clima semi-continentale nel nord-est: estati calde e inverni freddi
Un clima mediterraneo nel sud e sud-est: estati calde e inverni miti
Un clima alpino nelle Alpi, nei Pirenei, nel Massiccio Centrale, nel Giura e Vosgi:
estati miti e inverni freddi.
Fatta eccezione per il sud, che vede generalmente estati secche, la pioggia è
uniformemente distribuita durante tutto l'anno.

Nelle regioni d'oltremare, vi sono tre grandi tipi di clima:

Un clima tropicale nella maggior parte delle regioni d'oltremare: alta temperatura
costante durante tutto l'anno con una stagione secca e una delle piogge
Un clima equatoriale in Guyana francese: alta temperatura costante tutto l'anno,
con precipitazioni
Un clima subpolare a Saint-Pierre e Miquelon e nella maggior parte delle isole del
sud: brevi estati miti e lunghi inverni molto freddi
Le pianure del Beauce (clima oceanico)
Le pianure del Beauce (clima oceanico)

Vigneti in Borgogna
Vigneti in Borgogna

Vegetazione (Lavandula) mediterranea in Provenza


Vegetazione (Lavandula) mediterranea in Provenza

Clima alpino (estate) nel Parco nazionale del Mercantour


Clima alpino (estate) nel Parco nazionale del Mercantour

Clima alpino (inverno) nelle Alpi francesi


Clima alpino (inverno) nelle Alpi francesi

Puy de Dôme in Alvernia


Puy de Dôme in Alvernia

L'estuario della Gironda in Nuova Aquitania


L'estuario della Gironda in Nuova Aquitania

Clima semi-arido in Corsica


Clima semi-arido in Corsica

Clima tropicale a Bora Bora in Polinesia Francese


Clima tropicale a Bora Bora in Polinesia Francese

La Loira a Montsoreau, Valle della Loira


La Loira a Montsoreau, Valle della Loira

Società
Evoluzione demografica
Lo stesso argomento in dettaglio: Demografia della Francia.

Densità della popolazione (per dipartimento).

Evoluzione demografica (1960-2010 Cifre della DESA). Popolazione in milioni di


abitanti.
I dati al 1º gennaio 2010 rivelano che la Repubblica francese possedeva 65 447 374
abitanti, di cui 62 793 432 residenti nella Francia metropolitana.[25] (circa l'1%
della popolazione mondiale). Un censimento generale nazionale è stato organizzato a
intervalli regolari dal 1801, ma dal gennaio 2004, il censimento è permanente.[26]

La crescita della popolazione francese si presentava come una delle più forti
dell'Europa, combinando una tasso di natalità superiore alla media europea (830 900
nati a fronte di 531 200 morti), e un saldo migratorio positivo (circa 100 000
individui l'anno): la popolazione francese era quindi cresciuta dello 0,61% su base
annua. Per quanto riguarda il tasso di fecondità, era pari a 2,14 bambini per donna
fertile, mentre il tasso medio in Europa era nello stesso periodo di 1,52 figli per
donna. La Francia si presenta come il paese più prolifico nel continente assieme
all'Irlanda.[27]

La piramide delle età all'inizio del XXI secolo presenta una struttura
caratterizzata da una quota di popolazione anziana in espansione, dovuto sia
all'aumento della speranza di vita, la Francia gode di una delle speranze di vita
più elevate del mondo[28], sia all'arrivo alla terza età della generazione del baby
boom.

Nel 2010 l'Istituto nazionale di statistica e degli studi economici (INSEE) stima
che ci siano 6,7 milioni di immigrati (stranieri nati al di fuori del territorio),
che rappresentano l'11% della popolazione. Questo la pone al sesto posto nel mondo,
dopo gli Stati Uniti d'America (42,8 milioni), la Russia (12,3), l'Arabia Saudita
(7,3), il Canada (7,2), la Germania (7,1) precedendo il Regno Unito (6,5) e la
Spagna (6,4). I figli d'immigrati, discendenti diretti di uno o due immigrati,
rappresentano nel 2008 6,5 milioni di persone, cioè un altro 11 % della
popolazione. Tre milioni di loro avevano entrambi i genitori immigrati.[29] La
percentuale di stranieri in Francia è paragonabile ad altri paesi dell'Europa
occidentale, come Regno Unito (11,4%), Germania (8,7%), Spagna (12,2%), e inferiore
a Paesi Bassi (20,6%), e Svizzera (22,1%). Gli immigrati sono principalmente
originari dell'Unione europea (34%), del Maghreb (30%), dell'Asia (14%, di cui un
terzo della Turchia) e dell'Africa subsahariana (11%).[30]

L'immigrazione in Francia ha inizio nel XIX secolo (380 000 stranieri residenti nel
1851).[31] La maggior parte degli immigrati provengono dall'Europa (Belgio,
Germania, Italia, Spagna, Portogallo, Grecia, Armenia, ma anche Polonia, Romania e
dagli Stati nati dallo scioglimento dell'ex-Jugoslavia), dai paesi del Maghreb e
dell'Africa nera, sue ex colonie, della Cina (1 000 000 cinesi in Francia nel
2007[32]), della Turchia (500 000 nel 2007[33]) e dell'ex Indocina francese,
soprattutto del Vietnam (250 000 nel 2008[34]). Gli zingari che vivono in Francia
sono più di 500 000,[35] ma secondo il rapporto di Dominique Steinberger del 2000
in Francia vivrebbero almeno un milione di zingari[36] (moltissimi sono francesi da
varie generazioni). I rom di origini rumene e bulgare presenti in Francia sono
circa 15 000[37] (rom irregolari).

Secondo uno studio condotto nel 1999, quasi 14 milioni di persone avevano almeno un
genitore o un nonno nato all'estero (23% della popolazione francese).[38]

Secondo uno studio pubblicato dalla rivista La France africaine[39] (2000), il 13%
della popolazione francese era di origine nordafricana e africana (8/9 milioni di
persone; meno di 4 milioni nel 1975).

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