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Auguri e parole

per ogni occasione


più il linguaggio dei fiori

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Realizzazione editoriale a cura di EDIMEDIA SAS, via Orcagna 66, Firenze
Testi e immagini del capitolo “Realizzare bigliettini” sono tratti da Creare con la
carta di G. Cristanini e W. Strabello
I disegni sono di Costantina Fiorini
L’editore si dichiara disponibile a regolare eventuali spettanze per quelle immagini di
cui non sia stato possibile reperire la fonte.

www.giunti.it

© 2004, 2010 Giunti Editore S.p.A.


Via Bolognese, 165 - 50139 Firenze
Via Dante, 4 - 20121 Milano

ISBN 9788844039660

Edizione digitale realizzata da Simplicissimus Book Farm srl

Prima edizione digitale 2010

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AUGURI E PAROLE
PER OGNI OCCASIONE
più il linguaggio dei fiori

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Sommario

Perché questo libro

Qualche buona regola di scrittura


La data
Aprire e chiudere uno scritto
Intestazione con i titoli
L’indirizzo
Le sigle

Le parole della felicità e delle felicitazioni


La nascita
Il compimento degli studi
Compleanni
Onomastici

Sotto il segno del sacro


Il Battesimo
La Prima Comunione
La Cresima
L’ordinazione sacerdotale

Le feste
La festa più bella dell’anno: il Natale
Il Capodanno

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La Pasqua

La vita a due
Nozze
Anniversari di nozze
San Valentino
Momenti particolari nella storia “a due”
Frasi ironiche e allegre
L’amore in musica

Ricorrenze e occasioni particolari


La “festa” della donna
La festa del papà
La festa della mamma
Il primo giorno di primavera
Consolare gli afflitti
Il piacere di fare e ricevere un invito
La festa dei bambini
Cento ragioni per dire “grazie”
Caro amico…

Le difficili parole del lutto


L’annuncio funebre dei familiari
I necrologi di parenti, amici e conoscenti
Condoglianze
Ringraziamenti

Gli auguri con i fiori


I modi e le occasioni
Come porgere i fiori
Come ricevere i fiori

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Cosa fare e cosa evitare
Cosa dicono i fiori

Realizzare bigliettini
Il bigliettino fermapacco
Il sole
Bigliettino con motivi stencil
Biglietti con tecnica embossing
Biglietto a sorpresa
Il triangolino

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Perché questo libro

a parola “augurio” contiene l’immagine di un personaggio


L sacrale degli antichi popoli italici e dei Romani: quella del
sacerdote, chiamato appunto “àugure”, che aveva il compito di
predire l’esito di un’impresa oppure di un’azione pubblica o
privata e comunque di svelare il valore di un avvenimento
osservando e interpretando il volo degli uccelli.
La distanza storica di questa pratica divinatoria dal nostro
tempo è immensa. Tuttavia nel fare gli auguri, sia quelli che si
formulano in occasioni festive solenni come il Natale o la
Pasqua sia quelli che si rivolgono a una persona in un giorno per
lei significativo come il compleanno o l’anniversario di nozze, è
rimasto qualcosa della trepidazione e della speranza che il
responso degli antichi sacerdoti fosse favorevole, che il futuro
non riservasse cattive sorprese, che le aspettative di una persona
cara andassero a buon fine. L’augurio, dunque, oltre che
esprimere gioia, felicitazioni, celebrazione di un evento
presente, incarna anche un atteggiamento di proiezione positiva
verso il futuro e mantiene ancora queste connotazioni
sentimentali e psicologiche. Dal punto di vista sociologico, poi,
va interpretato come una delle formule di cortesia che dettano le
regole non scritte della convivenza e come un segno di quella
“simpatia” che dà al nostro essere uomini la garanzia di
un’identità comune.
Ma come esprimere e comunicare, nel concreto, tutte queste
valenze?

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Una consuetudine antichissima induce a ricorrere ai fiori, un
“linguaggio” naturale che non consente equivoci circa le
intenzioni e i sentimenti di chi li dona. “Ditelo con i fiori” è
infatti un’espressione comune e internazionale, che invita al
ricorso a una delle manifestazioni della natura più gentili e
accattivanti per esprimere voti augurali, felicitazioni, amore,
riconoscenza, solidarietà… Ogni singolo fiore, poi, ha assunto e
mantenuto nel tempo un particolare significato simbolico, che
arricchisce ulteriormente le possibilità espressive di questo
mezzo di comunicazione. Ma i ritmi della vita di oggi solo
raramente consentono di raccogliere, comporre, confezionare e
recapitare un omaggio floreale di persona. Per la maggior parte
di noi è praticamente obbligatorio ricorrere al fiorista e a questo
punto si impone la necessità di accompagnare l’omaggio con un
biglietto, un cartoncino, con delle parole che ne indichino la
provenienza e precisino la natura dei sentimenti del donatore.
Già, le parole. Molto meno “naturali” dei fiori, sono tuttavia di
gran lunga il mezzo più importante della comunicazione fra
esseri umani, ma solo se le si impiega, appunto, per parlare. I
problemi sorgono invece quando si devono scrivere, ingabbiare
in una formula, usare nel rispetto di convenzioni sociali
consolidate… Per molti dover scrivere è una vera tortura.
Insuccessi scolastici, paura di fare errori o di apparire ignoranti,
dispetto per non saper trovare le parole giuste per esprimere
quello che veramente si prova… Queste e molte altre ragioni
determinano spesso un blocco che sciupa la gioia di fare un
dono e compromette la spontaneità del gesto.

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Incertezze ed esitazioni di questa natura sorgono poi quando si
deve ricorrere alla parola scritta per rendere amici e conoscenti
partecipi di un evento gioioso, come una nascita o delle nozze,
ma anche purtroppo di un lutto; quando si vuole fare un invito;
quando ci si sente in dovere di ringraziare…
Questo libro si offre come un aiuto concreto per tutti coloro che
si imbattono in queste difficoltà e vuole suggerire le formule e
le espressioni più appropriate per tutte le circostanze che
richiedono l’uso della parola scritta. Vuole altresì essere un
aiuto per coloro che, come per esempio il fiorista, il negoziante
con cui è stata compilata una lista di nozze, oppure il tipografo
che deve stampare il biglietto-ricordo della Prima Comunione,
vengono spesso chiamati a dare consigli o a risolvere dubbi su
una materia che, al di là dell’esperienza che ciascuno può
acquisire, non fa certo parte della loro professionalità.
A queste finalità pratiche si aggiunge il desiderio di contribuire
ad appianare una possibile barriera e un possibile ostacolo alla
comunicazione di sentimenti positivi tra gli esseri umani, una
consuetudine che di una società fa una società civile.

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Qualche buona regola di scrittura

La data
Nelle lettere o nei biglietti di auguri la data può essere
posizionata in alto a destra del foglio, prima dell’inizio del testo
scritto oppure in basso a sinistra, dopo la fine del testo scritto.
Per formulare il giorno e l’anno sono preferibili i numeri arabi
mentre per il mese si può scegliere tranquillamente tra lettere,
numeri arabi o romani. Tuttavia ricordate che se si usano solo i
numeri, arabi o romani che siano, il giorno, il mese e l’anno
devono essere separati da un punto. Se la data reca il primo
giorno del mese, il numero 1 va sempre accompagnato da un
cerchietto posizionato in alto a destra del numero cioè 1°.
Esempi
Verona, 24 maggio 2004
Verona, 24. 5. 2004
Verona, 24. V. 2004
Negli scritti non commerciali o burocratici è apprezzabile non
far comparire nella formulazione della data il fatidico “li” o “lì”:
Verona, lì 24 maggio 2004. L’origine di quel “lì” è certamente
antica e nobile, ma che freddezza, che formalità inutile in uno
scritto da indirizzare ai propri amici o familiari o ancor peggio
al proprio innamorato! Nell’italiano antico l’articolo plurale
maschile veniva espresso in tre modi: i, gli e li in alternativa alla
forma gli. Si diceva infatti i giorni, i mesi ma anche li giorni, li
mesi. L’articolo li inoltre veniva frequentemente premesso
all’indicazione della data sottintendendo il sostantivo giorni;
così si usava scrivere: Milano, li 15 di febbraio 1523 e non

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semplicemente come oggi Milano, il 15 febbraio o Milano, 15
febbraio. Il retaggio del passato li o peggio lì non significa
dunque nulla ed è preferibile lasciarlo a chi del passato ha
conservato un po’ di muffa.

Aprire e chiudere uno scritto


Le formule di apertura e di chiusura di un testo scritto devono
tener conto naturalmente del destinatario: tanto più è nostro
intimo quanto maggiore sarà il grado di confidenza che
esprimeremo. Da Caro o Cara, seguiti dal nome di battesimo,
che rivolgiamo a un nostro intimo amico, al nostro partner o a
un nostro familiare, si passerà a Egregio, Egregia, Gentile
seguiti dal nome ed eventualmente dal cognome nel caso con il
destinatario si abbia un rapporto piuttosto formale. Desuete
sono le formule Illustre, Illustrissimo, Pregiato, Pregiatissimo,
Stimato, Stimatissimo e così via di questo tono. Una chiusura
affettuosa, confidenziale e sincera prevede la formula Tuo, Tua
o Suo, Sua seguiti dal nome di battesimo (ed eventualmente dal
cognome) del mittente e da un colloquiale Ciao. Per chiusure
dai toni più formali preferite Cordiali o Distinti saluti, Con i
migliori saluti, Con molta cordialità, Con cordialità,
Cordialmente; in caso di maggiore confidenza utilizzate
formule più affettuose: A presto, Un caro saluto, Un abbraccio
affettuoso, Ti abbraccio affettuosamente e così via. Lasciate a
testi commerciali o burocratici o del passato le formule In fede,
che serve per confermare la veridicità di quanto espresso, Con
osservanza, Con ossequi, Distinti ossequi. Firmate sempre con
il vostro nome di battesimo seguito, se è il caso, dal cognome.
Non fate mai precedere il cognome dal nome.

Intestazione con i titoli


Nel caso dobbiate inviare il vostro scritto a personalità di un
certo rilievo o comunque a persone titolate e non ve la sentiate
di rivolgere loro un semplice Signor o Signora, verificate se tra
queste intestazioni c’è quella che fa al caso vostro.

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Nel caso di un ambasciatore o ambasciatrice: Signor
Ambasciatore, Signora Ambasciatrice.
Nel caso di un console o di una signora console: Signor
Console, Signora Console.
Nel caso di un deputato o di una deputata: Onorevole.
Nel caso di un magistrato o di una signora magistrato: Dottor,
Dottore, Dottoressa.
Nel caso di un ministro o di una signora ministro: Signor
Ministro, Signora Ministro.
Nel caso di un prefetto o di una signora prefetto: Signor
Prefetto, Signora Prefetto.
Nel caso di un professore o di una professoressa: Chiarissimo
Professore, Chiarissima Professoressa.
Nel caso di un rettore o di una rettrice: Magnifico Rettore,
Magnifica Rettrice.
Nel caso di un senatore o di una senatrice: Onorevole Senatore,
Onorevole Senatrice.
Nel caso del Papa: Sua Santità (abbreviato in S.S.) e non più
Vostra Beatitudine come si faceva in passato.
Nel caso di un cardinale o un arcivescovo: Sua Eminenza
(abbreviato in S.E.).
Nel caso di un vescovo o un abate: Sua Eccellenza (abbreviato
in S. Ecc.).
Nel caso di un sacerdote o un frate: Reverendo (abbreviato in
Rev.) don, Reverendo padre, Reverendo fratello.
Nel caso di una suora: Reverenda (abbreviato in Rev.da) suor,
suora, sorella.
Nel caso di una madre superiora di un convento di suore:
Reverenda madre.

L’indirizzo
L’indirizzo che indicate sulla busta dovrà necessariamente
contenere alcune indicazioni essenziali perché il vostro scritto
possa essere facilmente recapitato al destinatario. Indicate
dunque nell’ordine:

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nella prima riga, il nome e il cognome del destinatario, e
non viceversa, seguito o meno dalla virgola;
nella seconda riga, la via e il numero civico. In alcuni Paesi
europei come la Francia, la Gran Bretagna o anche negli Stati
Uniti il numero civico precede sempre l’indicazione della
strada;
nella terza riga, il Codice di Avviamento Postale ovvero
C.A.P. e il nome della città di residenza del destinatario seguito
dall’indicazione della provincia se si tratta di una piccola
cittadina o di un paese;
nella quarta riga, il nome della nazione nella quale risiede,
se questo è il caso, il destinatario.
La sistemazione sulla busta dell’indirizzo così formulato non è
fissa come alcuni vogliono far intendere.
Può stare benissimo al centro della busta o leggermente spostato
verso destra o verso sinistra. Scegliete la posizione che più vi
aggrada.

Le sigle
Negli scritti spesso si ricorre a sigle e abbreviazioni il cui
significato resta ignoto ai più. Alcune di queste sono utili e
usatissime altre sono piuttosto da considerarsi come una
curiosità o un’eredità dei bei tempi andati. Qui di seguito vi
diamo un elenco esaustivo delle principali sigle e abbreviazioni.
Utilizzatele anche voi, farete un figurone.
aff.mo: affezionatissimo. A chiusura dello scritto precede la
firma del mittente (esempio: Sua aff.ma Margherita
Buonaccorsi). È una formula un po’ antiquata.
Avv.: avvocato, avvocata.
Chiar.mo: Chiarissimo. Precede il nome di un professore.
c.m.: corrente mese. Nelle lettere commerciali o burocratiche
segue il numero del giorno e indica il mese, lo stesso in cui si è
spedita la missiva.

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c/o: dall’inglese care off ovvero presso. Serve per introdurre il
nome della famiglia presso la quale abita il vostro destinatario.
Comm.: abbreviazione della carica Commendatore.
dev.mo: devotissimo. Equivale ad affezionatissimo ma ancor più
obsoleto.
Dott.: Dottor, Dottore.
Dott.ssa: Dottoressa.
Dr: Dottor, Dottore, Dottoressa.
Ecc.: Eccellenza.
Egr.: Egregio.
E.V.: Eccellenza Vostra. Ancor più formale e antiquato del
termine Eccellenza.
Gent.mo, Gent.ma: Gentilissimo, Gentilissima. Precede il
nome del destinatario o della destinataria del vostro scritto.
Geom.: Geometra.
Ill.mo: Illustrissimo. Precede o meglio un tempo precedeva il
nome del destinatario o della destinataria dello scritto.
Ing.: Ingegner, Ingegnere.
M°: Maestro.
N.B.: nota bene. Introduce una nota a fine scritto che desiderate
mettere in evidenza.
N.D.: Nobilis domina ovvero nobildonna. Precede i titoli
aristocratici femminili.
N.H.: Nobilis homo ovvero nobiluomo. Precede i titolo
aristocratici maschili.
obb.mo: obbligatissimo. Un po’ meno enfatico della formula
Eccellenza Vostra.
On.: Onorevole.
p.a.: per auguri.
p.c.: per conoscenza. Quando di uno stesso scritto si inviano
una o più copie oltre a quella per il destinatario.
p.c.: per condoglianze.
p.r.: per ringraziamento.
Preg.: Pregiato, Pregiata. Precede la ragione sociale di
un’azienda.

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Preg.mo, Preg.ma: Pregiatissimo, Pregiatissima. Si usa come
Preg.
Prof.: Professore.
Prof.ssa: Professoressa.
P.S.: Post scriptum. Formula usata per aggiunte e specificazioni
scritte alla fine di un testo già concluso.
p.v.: prossimo venturo. In una data segue l’indicazione del
giorno e del mese espresso in lettere per indicare che si tratta di
una scadenza imminente.
Rag.: Ragioniere.
R.S.V.P.: dal francese Répondez s’il vous plaît ovvero Si prega
di rispondere. È utilizzato in quei biglietti in cui il vostro invito
necessita di una risposta.
S.G.M.: Sue gentili mani. Per le buste che vengono consegnate
a mano, prende il posto dell’indirizzo.
S.P.M.: Sue proprie mani. Come S.G.M.
S.P.G.M.: Sue proprie gentili mani. Come S.G.M.
Sig.: Signor, Signore.
Sigg.: Signori.
Sig.na: Signorina.
Sig.ra: Signora.
Sig.re: Signore plurale di Signora.
S.V.: SignoriaVostra. Precede il nome del destinatario del
vostro invito. Il tono assai formale dell’espressione indica che si
tratta di un invito davvero formale.
S.V.I.: Signoria Vostra Illustrissima. Come S.V.
u.s.: ultimo scorso. In una data segue l’indicazione del giorno e
del mese espresso in lettere per indicare che si tratta di una
scadenza appena passata.

Aforismi sulla scrittura


Lo scrivere bene è quell’arte che può dipingere il
pensiero per poter parlare agli occhi.

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Lucano
Uno scrittore deve chiudere bocca quando apre
bocca la sua opera.
Nietzsche

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Le parole della felicità
e delle felicitazioni

a gioia non è mai un fatto privato: si desidera dichiararla al


L mondo, farne intimamente partecipi le persone che ci
circondano, condividerla, se arride, con chi amiamo o
conosciamo bene.
Naturalmente le forme di comunicazione immediata (la visita, la
telefonata…) sono il modo più spontaneo di viverla insieme, ma
ci sono dei momenti di gioia che corrispondono alle tappe
fondamentali dell’esistenza rispetto alle quali la società ha
creato delle consuetudini per cui il ricorso alla partecipazione
scritta, ai fiori o al biglietto augurale, hanno quasi assunto le
caratteristiche di una regola di comportamento.

La nascita
L’arrivo di un bambino è un evento festoso che vede accendersi
intorno alla madre e al neonato che ne sono i protagonisti la
sollecitudine, la tenerezza e la riconoscenza del padre,
l’incontenibile commozione dei nonni e l’affettuosa
partecipazione degli amici. L’annuncio scritto del lieto evento,
mediante un biglietto prestampato con un tenero disegno
simbolico come la cicogna o un fiocco rosa o azzurro, non è mai
stato così diffuso come la partecipazione di nozze e sembra
essere destinato per il futuro a un rapido declino, anche se può
avere ancora un senso se si hanno molti parenti e amici che
vivono lontano.
D’altra parte, in questo caso, un biglietto bianco scritto a mano
con una frase semplice ha il fascino vincente di una soluzione
più spontanea e di un messaggio personalizzato. Potrebbe

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andare benissimo anche un biglietto da visita intestato
accompagnato da poche righe manoscritte.
Il biglietto recherà il nome di mamma e papà con il cognome
comune o senza cognome, se destinato a persona che è loro
intima.

Giorgio e Anna Rossi vi rendono partecipi della


loro immensa gioia per la nascita di Veronica

Indirizzo Telefono

Altre alternative, un po’ più confidenziali e dai toni più intimi e


personalizzati possono essere:

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È nato Paolo Ve lo comunicano con infinita
felicità mamma Delia e papà Roberto

Indirizzo Telefono

Stilografica, penna a sfera, pennarello…

Un messaggio augurale, un invito a cena, la partecipazione


a un lutto, tutte le parole che comunicano sentimenti ed
emozioni non possono che essere scritte a mano.
Un’anonima scrittura a macchina infatti elimina il calore
della comunicazione. Se un tempo però la penna d’oca o il
pennino erano gli unici mezzi a disposizione dello scrivente,
oggi gli strumenti possibili sono davvero tanti.
Se volete dare al vostro messaggio una connotazione
raffinata ed elegante utilizzate la penna stilografica con
inchiostro nero oppure blu. Scegliete un biglietto da visita o
una carta da lettera rigorosamente bianca, liscia oppure
leggermente ruvida e ricordate che l’inchiostro ha bisogno
di qualche minuto per asciugare.

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Per una comunicazione veloce e informale affidatevi alla
penna biro o a sfera che dir si voglia. Ne esistono in
commercio varietà diverse. Affidatevi sempre a prodotti di
qualità che non lasciano antiestetiche sbavature. Quando la
penna è nuova ma non scrive provate a sfregare la
cannuccia tra le mani.
Per una comunicazione fra amici allegra e vivace,
particolarmente informale, affidatevi ai pennarelli,
disponibili in tutti i colori. Pennarelli a punta sottile o a
punta larga consentiranno tratti di diversa dimensione. Se
volete scrivere i vostri messaggi su carte lucide o patinate
ricorrete a pennarelli vetrografici, facilmente reperibili
nelle migliori cartolerie.
Quando il vostro messaggio deve essere particolarmente
personalizzato e avete una notevole abilità, fate ricorso alla
penna d’oca o alla cannuccia con il pennino dei bei tempi
andati. Gli inchiostri a china e i pennini a punta quadra,
tonda, grossa o sottile, vi consentiranno di ottenere risultati
molto efficaci.

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Sono arrivata per fare compagnia a mamma Gioia
e a papà Alberto

Elena
Indirizzo Telefono

Un’altra scelta abbastanza comune, se si hanno già dei bambini,


è quella di renderli protagonisti dell’annuncio. Qui riportiamo
un esempio di annuncio al quale vi potrete ispirare:

Il piccolo (nome), con mamma e papà, annuncia la nascita


della sorellina (nome).
Oppure se si hanno più bambini possono diventare questi ultimi
i protagonisti della bellissima notizia:

Il piccolo Giovanni e la piccola Serenella, con


mamma e papà, annunciano la nascita della
sorellina Maria Luisa.

Mantova, 3 marzo 2004

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Camelia, simbolo di stima e ammirazione
All’annuncio, stampato, seguirà in calce la scritta con il luogo e
la data del lieto evento. Anche in questo caso si può chiedere ai
bambini, se sono già tanto grandicelli da andare a scuola, di
compilare personalmente dei biglietti bianchi con una frase dal
tono molto fresco e semplice.

Mi è nato un fratellino, e si chiama (nome)!

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La mia famiglia è aumentata! È arrivata (nome).
Al fratellino già in grado di disegnare si può chiedere di
realizzare su un lato del biglietto il “ritratto” del neonato e
sull’altro lato di scrivere:

Ecco (nome) il mio nuovo fratellino.


Questi sono messaggi particolarmente opportuni se il
destinatario è persona molto vicina alla famiglia che si è
ingrandita, anche se vive lontano. È una soluzione anche
psicologicamente utile per il bambino, che si sente chiamato a
un ruolo significativo e di partecipazione all’evento in un
momento delicato, in cui è comune a tanti fratellini e sorelline la
paura di sentirsi messi da parte. L’annuncio può essere
formulato anche per telegramma con un testo molto variabile.
Un esempio molto generico potrebbe essere:

Questa notte è nato (nome). Mamma e bimbo godono di ottima


salute. (nome e cognome della mamma e del papà)

La mamma e il suo piccolo (nome) stanno bene.


A volte quando l’annuncio non è propriamente destinato agli
intimi ma risponde a un’esigenza di cortesia sociale, si può
pubblicare un annuncio su un quotidiano. Il tono sarà più spesso
formale ed elegante.

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L’ing. Galeazzo e la signora Eleonora Baraldi
sono lieti di annunciare la nascita del loro figlio
Adalberto, avvenuta a Milano il 12 dicembre.

Indirizzo

È beninteso che l’annuncio può essere dato anche per telefono e


in questo caso saranno la gioia e l’emozione a dettare le parole e
il tono migliori.
Per quanto concerne invece la partecipazione all’evento da parte
di chi non ne è protagonista in prima persona come i genitori
della neo-mamma o del neo-papà, i fiori sono sempre il modo
migliore di esprimerla.
Ma i gradi e l’intensità del sentimento con cui si verifica questa
partecipazione sono diversi a seconda che si tratti del padre, dei
nonni, dei parenti o degli amici. Per questo sarà diverso il tono
del messaggio che accompagna i fiori o del biglietto che si invia
per comunicare in modo meno impegnativo le proprie
felicitazioni. Prima di vedere degli esempi concreti, si sappia
che mentre i fiori del papà devono arrivare in clinica il più
presto possibile (è ovviamente meglio che sia lui stesso a

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portarli), tutti gli altri possono essere fatti recapitare a casa al
momento del rientro, come formula di affettuoso benvenuto
rivolto alla madre e al neonato. Ecco qui sotto degli esempi di
possibili messaggi di un padre felice per la nascita di un figlio:

A Vera Grazie amore di avermi regalato il futuro.

Tuo Marco

Che anch’io sia presente nel tuo cuore, mentre assapori la gioia
indicibile e il mistero della maternità.

Tesoro, possa il nostro cucciolo restare per sempre l’immagine


più vera, bella e concreta del nostro amore.

Amore, grazie per aver coronato con questo regalo il nostro


amore.
Il biglietto che accompagnerà i fiori sarà pieno di dolcezza e
riconoscenza:
I fiori ti sono dovuti, cara, per la gioia che mi hai dato, ma il
fiore più bello me l’hai regalato tu: la nostra bambina. Ora li

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avrò io i fiori più belli al mondo: tu e la nostra piccola.

Croco, simbolo di giovinezza spensierata

È bellissima la nostra piccola: hai fatto un capolavoro. Solo da

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un tesoro come te poteva nascere una perla come lei.

È inesprimibile la gioia che provo. Tutto il mio cuore è con te e


con la nostra piccola creatura che hai fra le braccia.
Da parte dei genitori alla figlia neo-mamma:

A Barbara Grazie per l’indicibile gioia di averci


fatto diventare nonni, ancora pieni d’amore da
dare.

La tua mamma e il tuo papà

È appena arrivato, e ci sembra di amarlo da sempre.

Tocca a te ora, accompagnata dalla nostra tenerezza, gustare


la gioia di avere e crescere un figlio.

La speranza e la dolcezza con cui abbiamo atteso questo


nipotino sono diventati una splendida realtà: sappiamo solo
dire grazie!

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Solo ieri eri piccola e oggi sei mamma. Grazie di questo
bellissimo dono.
Parenti e amici possono accompagnare i fiori con bigliettini di
questo tipo:

Alla neo-mamma e al piccolo (nome) i nostri auguri più belli e


sinceri per un futuro che è ancora tutto da scrivere.

Solo i fiori possono in qualche misura comunicarvi la tenerezza


e la gioia con cui abbiamo accolto la notizia della nascita di
(nome).

Vorrei essere una fata e con la mia bacchetta magica dare


felicità e una vita serena alla tua piccola. Che sia così, con tutto
il mio cuore.

Alla piccola (nome) un benvenuto al mondo. Alla neo-mamma


tantissimo affetto.

Con l’augurio che da voi prenda il sorriso, la gioia e l’allegria


che sapete donare al mondo.

Con la speranza che questo arrivo nella vostra famiglia sia il


coronamento della vostra felicità.

Al piccolo (nome), l’augurio che renda felici mamma e papà e


che la sua vita sia serena e bellissima.

A (nome), appena arrivata, perché contribuisca con il suo


sorriso a rendere la vita di noi tutti più luminosa.

Avete fatto un capolavoro! Ora godetevelo. Tutto quello che vi


meritate è di abbracciare la vostra piccola principessa.

La vostra famiglia da oggi è più numerosa: i gemelli

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sicuramente daranno il doppio da fare, ma porteranno il doppio
di gioia.

Aforismi sui genitori


Soltanto una madre sa che cosa vuol dire amare ed
essere felice.
Adalbert von Chamisso, Gedichte, Frauenliebe und
Leben, 1830
La madre ha inventato l’amore sulla terra.
E. Harancourt, Daák, le premier homme
L’amore pei genitori è il fondamento di tutte le virtù.
Cicerone, Pro Plancio, 20
I tuoi figli non sono figli tuoi,
sono i figli e le figlie della vita stessa.
Tu li metti al mondo, ma non li crei.
Sono vicini a te, ma non sono cosa tua.
Puoi dar loro tutto il tuo amore, non le tue idee,
perché essi hanno le loro proprie idee.
Tu puoi dare dimora al loro corpo, non alla loro
anima,
perché la loro anima abita nella casa dell’avvenire,
dove a te non è dato entrare, neppure col sogno.
Puoi cercare di somigliare a loro, ma non volere
che essi somiglino a te,
perché la vita non ritorna indietro e non si ferma a
ieri.
Tu sei l’arco che lancia i figli verso il domani.
K. Gibran

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Ninfea, simbolo del rinnovarsi della vita e di purezza

Il compimento degli studi


Non è un luogo comune: gli anni passano velocemente, arriva in
men che non si dica il tempo della scuola e gli studi del figlio

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sono per i genitori una delle preoccupazioni che li tiene in
apprensione per più lungo tempo, anche quando non ci sono
problemi. Per questo il diploma, o la laurea, procurano una
grande gioia e un grande sollievo, che le persone vicine alla
famiglia e gli amici possono desiderare di condividere e
sottolineare.
Per quanto concerne la conclusione della scuola media
superiore, un evento che passa molto più in sordina della laurea,
l’occasione di inviare dei fiori e/o un biglietto di felicitazioni
nasce tuttavia nell’eventualità di un riconoscimento lusinghiero
ottenuto dal giovane: il fatidico “Cento” che lo congeda dalla
scuola non solo come “maturo”, ma anche come la persona che
ha assolto in modo esemplare il suo dovere verso la famiglia e
la società. I genitori, i nonni, gli zii o semplicemente gli amici
di famiglia sottolineeranno il merito con un dono (perfetti i fiori
per una ragazza, a maggior ragione perché potrebbero costituire
una gradevole sorpresa) con un messaggio che può suonare:

Siamo davvero orgogliosi di essere i nonni di un Cento: che


nella vita tu possa avere le stesse soddisfazioni che hai meritato
dalla scuola.

Sapevamo che eri brava, ma non “così” brava: con i nostri


complimenti e l’augurio che tu possa aver assaporato nel
successo scolastico solo la prima delle grandi gioie che la vita
può regalare.

Se le cose vanno avanti così avremo ben poco da insegnarti e


tanto da imparare, sicuramente ci supererai…

C’è un tempo per tutto. Il tuo lo stai usando “alla grande”.

Congratulazioni! Siamo davvero orgogliosi di te!


Il traguardo della laurea, più importante di quello del diploma se
non altro perché risultato di un più lungo corso di studi e quindi

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di maggiori sacrifici per la famiglia e il giovane che vi è
approdato, può essere ufficializzato con un annuncio sul
giornale, soprattutto se il neo-dottore lo ha conseguito con il
massimo dei voti, vale a dire la lode accademica.
Le felicitazioni fatte stampare da parenti, amici di famiglia e
conoscenti saranno espresse con una formula del tipo:

I nonni Giovanna e Aldo, gli zii Elisabetta e Paolo


esprimono le loro più vive congratulazioni ad
Antonio, che ha conseguito con il massimo dei
voti e la lode accademica la laurea in Economia e
Commercio presso l’Università di Verona, con
l’augurio per il futuro di un altrettanto lusinghiero
successo professionale.

I coetanei e gli amici possono invece essere più sciolti e


spiritosi, ma, trattandosi probabilmente di studenti o giovani
“dottori”, non ci sembra proprio il caso di venir loro in soccorso
per risolvere eventuali problemi con la parola scritta.
Anche l’omaggio floreale (una simpatica e scherzosa corona
d’alloro va benissimo anche per il sesso maschile) sarà

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accompagnato da messaggi dal tono differenziato, a seconda
dell’età e del grado di confidenza con l’interessato.
La frase può spaziare da un tono più formale come questo:

Felicitazioni vivissime al neo-dottore e un augurio davvero


sincero per il suo futuro professionale.

Una vita di successi e di grandi soddisfazioni.

Hai compiuto un passo importante. Ora ti aspetta una lunga


vita di impegni. Non demordere e tanti auguri.
A un tono più ironico e scherzoso:

Le autorità accademiche ci autorizzano da domani a fidarci di


te per risolvere i nostri problemi (di salute, con la legge, con il
fisco… a seconda del tipo di laurea), ma permettici di
continuare a darti del tu, dottore! Con i nostri complimenti.

E ora datti alla pazza gioia. Dopo anni di studio, meriti un bel
premio!

Che ne dici di una spiaggia deserta, una comoda amaca e tanto


sole? Te lo meriti proprio dopo anni di sacrifici. Complimenti!
Naturalmente l’interessato risponderà con un biglietto di
ringraziamento, riproducendo il tono di quello che gli ha fatto
pervenire felicitazioni e auguri: anche in questo caso, trattandosi
di un dottore, sia pure “di primo pelo”, non è certo necessario
suggerirgli la formula più appropriata!

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Violetta, simbolo di pudica modestia e riservatezza

Compleanni
Il piacere di festeggiare il proprio compleanno è inversamente
proporzionale allo scorrere del tempo: il bambino,

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l’adolescente, il diciottenne non vedono l’ora di arrivare a
questa ricorrenza annuale, mentre la o il quarantenne vanno in
crisi al pensiero di ogni anno che passa e non sono pochi quelli
che, da questo momento in poi, vorrebbero cancellare dal
calendario il giorno della loro nascita e addirittura arrivano a
mentire in proposito.
Si devono tenere in conto dunque i sentimenti di chi si vuole
festeggiare, evitando di trasformare un gesto e un’intenzione
gentile verso una persona in una ragione per lei di amarezza o
dispetto. I suggerimenti che seguono valgono dunque fino a
un’età “di sicurezza”, partendo dagli anni dell’infanzia.

Per i due anni di (nome), due per mille gli auguri di nonni e
cuginetti.

Quanti anni hai?


Oggi son tre, mi dirai.
Tu alzerai orgoglioso tre dita,
ma i miei auguri son per tutta la vita.

A (nome), che di anno in anno si fa più caro e più bello,


dolcissimi auguri per il suo (quarto, quinto, sesto…)
compleanno.

Ci hai regalato dieci (fino ai tredici) anni di gioia, di vitalità e


di freschezza: in occasione del tuo compleanno, l’augurio è che
tu possa continuare a dispensare a chi ti circonda questi doni
preziosi.

Che l’adolescenza, di cui questo tuo compleanno segna una


tappa, ti sia prodiga di felicità e premessa di gioie ancora più
grandi.
Per poi passare ai diciott’anni e via via fermandoci un attimo
prima che scocchi la sequenza degli “anta”. Alcune frasi
augurali sono di coetanei, altre di amici più “grandi”.

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Oggi hai compiuto diciotto (diciannove, venti…) anni. Non
andare troppo alla svelta, perché non riesco a starti dietro!

Da parte dei tuoi amici che ancora non riescono a credere che
tu possa essere diventato vecchio di ben diciotto (diciannove,
venti…) anni.

Diciott’anni per te che li compi sono un traguardo, per me che


li ricordo un dolce rimpianto: un pensiero affettuosissimo nel
giorno in cui t’affacci ad assaporare la vita in tutta la sua
pienezza.

Un “evviva” alla giovinezza e alla sua vitalità, che tu tanto


bene rappresenti, nel giorno del tuo (diciottesimo,
ventesimo…) compleanno, con l’augurio di ogni bene per il
futuro.

Ti sono vicino nel festeggiare il tuo compleanno, esprimendo


l’augurio che il futuro assecondi ogni tua più rosea aspettativa.
Dopo i fatidici quarant’anni, soprattutto nel caso di signore
particolarmente sensibili allo scorrere del tempo, la
sottolineatura della ricorrenza di un compleanno va decisa in
rapporto a quelle che si ritengono essere le aspettative
dell’interessato. Alcuni “cavalcano la tigre”, nel senso che
organizzano in prima persona il festeggiamento dei quarant’anni
o dei cinquant’anni, giocando d’attacco sulla paura della
vecchiaia e facendoci dell’ironia. Queste persone sono dotate di
molto humour e di conseguenza accetteranno lo scherzo. Il tono
degli auguri sarà di conseguenza leggero e spiritoso.

Finalmente sei entrato anche tu nella splendida maturità!


Auguri, e non esagerare con lo charme!

Benvenuto nella schiera degli “anta”, un’età magica: i


giovincelli si rovinano l’esistenza per la paura di arrivarci in

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fretta, i più vecchi li rimpiangono, noi siamo i soli che possono
godere davvero della vita nella sua pienezza.

Un augurio affettuoso a chi può esibire con orgoglio mezzo


secolo e dimostrare insieme il vigore, l’energia e la vitalità
sufficienti per ricominciare a contare gli anni da zero.
Quando gli anni diventano tanti e si è sempre in meno a poterli
contare, l’età torna a essere denunciata senza problemi,
soprattutto se portata bene e se, di conseguenza, il conoscerla
genera meraviglia e complimenti. Le formule di augurio
possono così tornare di nuovo a toccare le corde del sentimento.

Formulo davvero di cuore gli auguri di buon compleanno a una


persona che mi ha insegnato con la concretezza di un esempio
vivente che la vera giovinezza è quella del cuore.

Auguroni a un nonno (una nonna) che sotto molti aspetti è più


giovane del papà (della mamma). Che sa una montagna di cose
belle e che saggiamente si dimentica quelle brutte. Tanti di
questi compleanni.
Il compimento del secolo di vita, poi, giustamente merita un
festeggiamento particolare, al punto da essere annunciato con
un trafiletto sul giornale: “(nome di chi, come i familiari, i
nipoti e pronipoti, gli amici) si stringono affettuosamente
attorno a (nome) per festeggiare il suo centesimo compleanno”.

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Papavero, simbolo di prosperità economica

Aforismi sul tempo che passa


La prima cosa che sanno le donne, è come sono

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belle; la prima cosa che imparano: come sono forti;
la prima cosa che esperimentano: come sono deboli;
la prima cosa che dimenticano: la loro età, e la prima,
della quale si ricordano di nuovo: la loro età.
M. G. Saphir, Ausgewählte Werke, 171
Non si può arrestare la primavera degli anni, ma si
può rimanere giovane fino alla fine, se si mantien
vivo nel proprio cuore l’amore per quanti son degni
d’amore, e se si tengon gli occhi e l’anima aperti al
bello, al grande, al buono e al vero.
F. Lewald
Certi popoli dell’antichità non contavano che i soli
giorni felici, e fu un sapiente che vicino a morte si
fece questo epitaffio: “Ho scorsi cinquantasei anni e
ne ho vissuti quattro”.
F. Pananti, Avventure e osservazioni, I
Non perdete il vostro tempo a piangere il passato, a
piangere sull’avvenire. Vivete le vostre ore, i vostri
minuti. Le gioie sono come i fiori che la pioggia
macchia e il vento disperde.
Remy de Gourmont, Pensées inedites

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Tulipano, simbolo d’amore perfetto per l’Oriente, e
d’incostanza per l’Occidente

Onomastici
A parte i casi in cui il nome di un santo sia abbinato a una festa

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religiosa o civile del calendario, o quelli di nomi
particolarmente significativi per la nostra cultura, come il nome
di Maria, il festeggiamento dell’onomastico è una consuetudine
in disuso, vuoi per il generale venir meno della ritualità nei
comportamenti sociali, vuoi per la stravaganza dei nomi che
vanno oggi di moda, imprestati da culture che sono estranee alle
nostre tradizioni.
Un suggerimento da seguire potrebbe essere quello di sfruttare
il pretesto di un onomastico, e quindi di inviare dei fiori, quando
non si sa come e in quale occasione esprimere a una persona i
ringraziamenti per un favore o una gentilezza ricevuta. Si
tranquillizzino in ogni caso e non si sentano fuori posto quelli
che continuano a provare il desiderio e il piacere di sottolineare
con un gesto d’affetto una ricorrenza che ci ricollega comunque
a una cultura millenaria.

Un augurio alla più dolce (nome) del mondo.

In occasione del tuo onomastico, ti esprimo tutti i miei auguri


ribadendo con tanto affetto la mia amicizia e la mia devozione.

Festeggio con te la ricorrenza del tuo onomastico, facendoti gli


auguri più sinceri e affettuosi.

Approfitto del tuo onomastico per scriverti e ricordarti che,


anche lontano, ti sono sempre amico.

Il più splendido dei nomi… il più straordinario degli uomini!


Buon onomastico.

Inconsueta… unica… raffinata… graffiante… come il tuo nome


che ti sta d’incanto!

La ricorrenza del Suo onomastico mi è gradita per esprimerle i


sensi del mio più vivo ringraziamento.

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Per i tuoi tre diversi nomi non so mai qual è il giorno giusto da
festeggiare. Poco importa. Tanti auguri di buon onomastico.

Fatti trovare pronta per le 21. Andiamo a festeggiare il tuo


onomastico con una cenetta deliziosa. Tu e io amor mio.

Formulo tanti e calorosi auguri di buon onomastico,


approfittando dell’occasione per ringraziarLa del grande
favore che ha avuto la gentilezza di farmi.

Per il mondo sei solo un nome, per me il tuo nome è tutto il


mondo.

Il tuo nome lo scriverei ovunque, anche in cielo se potessi


spostare le nuvole e trasformarle in tante lettere.

Aforismi sul nome


Un nome non è cosa da poco. Napoleone per un gran
nome ha fatto a pezzi quasi mezzo mondo!
Eckerman, Gespräche mit Goethe, 8 april 1829

Frasi costruite sui nomi

Abbiamo già detto, nel paragrafo dedicato all’argomento,


che festeggiare l’onomastico è ormai caduto in disuso.
Ma se si vuole fare colpo su una persona o semplicemente le
si vuole dimostrare affetto, è utile conoscere il significato
del suo nome, o il personaggio storico che lo ha portato, per
essere in grado di inviarle un biglietto di auguri un po’ fuori
dai canoni.
Riportiamo qui alcuni esempi di frasi “costruite” sui nomi;
sta ad ognuno poi cercare il significato del nome della
persona a cui si vuole inviare il biglietto (esistono in

44
commercio dei libri specifici sull’argomento) e “giocare”
con le parole per inventare la frase adatta.
Adele (nobile). Adele, la tua nobiltà d’animo ti rende la
regina del mio cuore.
Agnese (santa, pura). Solo una santa come te può
sopportare i miei malumori. Grazie.
Alberto (illustre). All’illustrissimo Alberto, di nome e di
fatto.
Aldo (saggio). Quando la finirai di giocare per diventare
finalmente il “saggio” del tuo nome?
Alessandro (protettore degli uomini). E a noi donne, chi ci
protegge dagli Alessandri come te?
Andrea (uomo). Se il tuo nome significa uomo, fammi
conoscere il bambino che c’è in te.
Angelo (messaggero). Piantala di riferirmi messaggi degli
altri. Voglio conoscere il tuo!
Anna (grazia divina). Concedimi la grazia di un incontro
con te!
Arianna (purissima). Non potevano scegliere un nome più
appropriato i tuoi genitori. Non esiste persona più pulita,
cristallina, trasparente, onesta di te.
E così via, con un po’ di attenzione e di originalità.

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Myosotis, simbolo di richiesta di fedeltà

Qualche onomastico…

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Valentina/o Deriva dal latino Valentinus e significa
“gagliardo, vigoroso, adatto al matrimonio”. Valentina
festeggia l’onomastico il 25 luglio in ricordo di Santa
Valentina vergine, martirizzata in Palestina nel 308.
Valentino invece si festeggia tradizionalmente il 14 febbraio
in onore di San Valentino, prete romano, martirizzato nel
270 ai tempi di Claudio II il Gotico.
Raffaele Il nome deriva dall’ebraico Rapha ed El e significa
“medico di Dio”. L’arcangelo Raffaele, nell’Antico
Testamento, guarisce dalla cecità Tobia il Vecchio. È usata
anche la forma Raffaello. L’onomastico viene
tradizionalmente festeggiato il 24 ottobre in memoria del
Santo angelo.
Paolo/a Nome di origine antichissima derivato
dall’aggettivo paulus, che significa “poco grande”, cioè
“piccolo”. Paola viene festeggiata il 26 gennaio in memoria
di Santa Paola vedova, matrona romana della famiglia degli
Scipioni, nata nel 347 e morta badessa a Betlemme nel 404.
Paolo invece viene per tradizione festeggiato il 29 giugno in
memoria dell’apostolo Paolo.
Franca/o - Francesco/a Il nome ha origine tedesca e
significa “libero”. Franca festeggia l’onomastico il 25
aprile in ricordo di Santa Franca. Francesca viene invece
festeggiata il 9 marzo in onore di Santa Francesca Romana
vissuta tra il 1384 e il 1440. Francesco è tradizionalmente
festeggiato il 4 ottobre in ricordo di San Francesco d’Assisi.
Elena II nome deriva dal greco Elèné e significa “fiaccola,
scintillante, splendente”. L’onomastico si festeggia
tradizionalmente il 18 agosto in onore di Santa Flavia Julia
Helena Augusta, la madre di Costantino il Grande, vissuta
tra il 247 e il 327.

47
Sotto il segno del sacro

uelli che nelle culture primitive sono veri e propri “riti di


Q iniziazione”, cerimonie cioè con le quali la comunità
sottolinea il passaggio da una fase all’altra dell’esistenza di una
persona e vi partecipa collettivamente, hanno assunto nelle
religioni una connotazione sacramentale.
Nella religione cattolica i Sacramenti sono i segni sensibili,
istituiti da Gesù Cristo, mediante i quali si accede alla salvezza
attraverso l’acquisto della Grazia, diversamente connotata a
seconda dei Sacramenti, conferita dal celebrante. Vi fa parte
anche il matrimonio, ma abbiamo preferito trattare l’argomento
in un altro capitolo perché nella sua forma concordataria, oltre
che naturalmente nella forma solo civile, presenta caratteristiche
e induce comportamenti collettivi più complessi e per certi
aspetti “mondani” al confronto con gli altri Sacramenti.
La comunicazione e la partecipazione concreta (mediante doni,
fiori o un pensiero affettuoso inviato alle persone interessate) a
questi eventi della vita sono legate al sentimento religioso
individuale, alle consuetudini locali e all’investimento emotivo
di ciascuno, per cui risulta più difficile suggerire scelte che
abbiano un valore per tutti.
Spetterà al singolo, leggendo questo capitolo, ritrovare il
proprio caso e regolarsi di conseguenza. Più comuni e
generalizzati sembrano invece essere i comportamenti che si
verificano in occasione delle due più importanti feste religiose
dell’anno, il Natale e la Pasqua, non più eventi unici della vita
di una persona, ma ricorrenze solennizzate da tutta una serie di
riti preparatori e accompagnate dallo scambio di vari
“messaggi” di amore, di gentilezza e di augurio all’interno della

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comunità.

Il Battesimo
Il Battesimo è il rito con il quale la chiesa cattolica amministra
il primo dei sette Sacramenti: con esso si cancella il peccato
originale e la persona umana entra a far parte della comunità
ecclesiale. In genere viene annunciato dalla famiglia, come per
la nascita che lo precede di uno o due mesi a seconda di come è
organizzata una parrocchia, e viene solennizzato soltanto con la
distribuzione dei confetti (classici rosa per le bimbe e azzurri
per i maschietti), un piccolo segno simbolico che non comporta
la consuetudine di ringraziare per iscritto.
Diamo alcuni esempi di come formulare l’annuncio di
partecipazione su cartoncini stampati o, per chi ha molto tempo,
scritti a mano.

Federico e Margherita Anzalone


riceveranno parenti e amici
in occasione del battesimo di Clara
sabato 27 marzo, ore 18

Indirizzo Telefono

Oppure potrà esser formulato seguendo quest’altro esempio che


vi proponiamo:

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Ti aspettiamo per il battesimo
di nostro figlio Alessandro
domenica 27 ottobre ore 11 in S. Zeno

Federico e Margherita Anzalone

I parenti o gli amici che intervengono alla cerimonia o che


declinano l’invito per iscritto spiegando il motivo del rifiuto
(malattia, partenze, impegni inderogabili), accompagneranno
l’invio di un fresco mazzo di fiori bianchi o di un dono con un
messaggio scritto che, anche se rivolto al bambino, sarà recepito
dai genitori. I biglietti, una sorta di festoso “benvenuto” nella
comunità ecclesiale, verranno conservati dai genitori per essere
mostrati al figlio insieme alle foto ricordo quando sarà in grado
di coglierne il significato.
In ogni caso, perché la partecipazione a un Battesimo non
appaia come un atto formale e sia coerente, deve essere esplicita
la sua motivazione religiosa.
Ne diamo qualche esempio.

Per chi come in noi crede profondamente in Dio è motivo di


gioia sapere che (nome) fa oggi i suoi primi passi sul cammino
della salvezza.

Vi siamo vicini in un giorno di gioia ancora più grande di


quella di aver messo al mondo un figlio: quella di poter contare

50
sulla protezione divina nel crescerlo e guidarlo al bene (il
messaggio è rivolto ai genitori).

L’augurio di ogni bene a (nome), che è entrato nella comunità


della chiesa.

La benedizione del Signore resti per sempre nel cuore del


piccolo (nome) conservandolo puro come in questo santo
giorno.

Cercherò di essere, con l’aiuto di Nostro Signore, un padrino


(una madrina) profondamente cristiano per il piccolo (nome),
aiutandolo nella vita a riconoscere i valori fondamentali
insegnati da Gesù.
Per chi preferisce toni meno religiosi:

Lo splendore di questo momento ti accompagni per tutta la vita.

Nel ringraziarvi per averci fatto partecipare a questo vostro


grande momento, formuliamo a voi e al vostro piccolo gli
auguri più cari.

Che il vostro piccolo (nome) cresca all’insegna dei valori più


profondi e sani dell’anima.

In questo giorno radioso partecipiamo con tutti voi con grande


emozione.
I genitori ringrazieranno del dono o dei fiori ricevuti con un
biglietto dello stesso tono, con una frase del tipo:

Ci ha fatto piacere vedervi partecipi nel giorno in cui ci siamo


sentiti ancora più uniti al nostro bambino, nella benedizione di
Dio. Grazie del vostro pensiero e della vostra vicinanza.

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Melograno, simbolo di esuberante ricchezza e di fertilità

La Prima Comunione
Nella cerimonia della Prima Comunione viene appunto per la
prima volta amministrato ai fanciulli il Sacramento

52
dell’Eucarestia, istituito da Cristo in occasione dell’Ultima
Cena. Questo Sacramento viene abitualmente annunciato
mediante una “immaginetta” e le possibilità di scelta circa le
caratteristiche, la forma, le dimensioni, l’aspetto più o meno
formale che può avere sono davvero tante, dal semplice biglietto
bianco con un’impercettibile coroncina di spighe e di uva, i
simboli di questo Sacramento, alla riproduzione in raso
dell’“Ultima Cena” di Leonardo. Si dà poi la possibilità che sia
prestampata: “(nome del comunicando) annuncia la sua Prima
Comunione”, con in calce il luogo, la data e il nome della
parrocchia dove verrà celebrato il Sacramento, oppure che sia il
bambino stesso a compilare completamente la pagina interna a
mano (“È la mia Prima Santa Comunione. Con gioia lo
annuncio alle persone care”), o ancora che vi apponga il
proprio nome in uno spazio riservato all’interno del testo
prestampato. Le soluzioni più sobrie sono anche quelle che
meglio interpretano lo spirito dell’evento.

Annuncio con gioia


a tutti quelli che mi vogliono bene
la mia Prima Comunione

Monica

S. Fermo, 1 maggio 2004 ore 11

53
Assieme alle informazioni essenziali di cui si è detto, la
partecipazione della Prima Comunione può essere arricchita da
una frase o da una citazione pertinente, che comparirà
all’interno in alto a destra del cartoncino se doppio, scritta in
corsivo e composta a epigrafe o a bandiera, oppure in calce
all’immagine frontale (la foto di un fiore simbolico o di un
paesaggio naturale significativo) se semplice.
Se ne propongono alcuni esempi.

Gesù, fa che il ricordo


di questo puro e dolce giorno
possa essere la guida
della mia vita.

Nel giorno del mio primo incontro


con Te, invoco, Signore,
un’amorevole benedizione
per tutti i miei cari.

La tua presenza, Gesù dolce,


mi colma di gioia.

Grazie Signore, un dono infinito


oggi discende nella mia vita.
Con Gesù nel cuore è più facile camminare
fra le difficoltà della vita, lungo
il cammino della fede.

Tu hai stretto con noi un vincolo


che nulla potrà mai spezzare: la nuova alleanza
nel tuo sangue sparso.

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Guida i miei anni, Signore, sulla via del Tuo santo amore e fa’ che sia serena e
felice la vita di chi amo e mi ama.

Come si può osservare, le frasi sono molto semplici, affinché


diano l’idea che il bambino possa capirne a fondo il significato
e sia altresì consapevole dell’importanza religiosa del
Sacramento che gli sarà impartito.
Ora infatti, rispetto al Battesimo, il bambino è un protagonista a
tutti gli effetti, e ciò comporta anche un’aspettativa non
propriamente religiosa e collegata a quanto egli sa che è
accaduto ai fratelli e agli amici: l’arrivo di regali, quanto meno
di fiori. Sarà il biglietto che li accompagna, dunque, a
sottolineare da parte degli adulti che la loro partecipazione è
comunque rispettosa della valenza spirituale e non mondana
della festa.
Ecco qualche esempio, che ribadisce l’opportunità di parole
semplici, come si conviene nella comunicazione con i bambini
anche nel caso di bigliettini e messaggi scritti.

Un pensiero per quando sarai grande, che ti farà apparire


ancora più vivo il ricordo incancellabile della Prima
Comunione.
(Se si sceglie di regalare qualcosa non immediatamente
utilizzabile)

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Che il tuo futuro sia sempre puro e candido come in questo
giorno.

Il geranio rosso è simbolo di consolazione; rosa è simbolo di


attenzione particolare; rosso cupo è simbolo di malinconia

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Che oggi il Signore faccia di te uno strumento di pace e
d’amore.

Con i migliori auguri perché possa protrarsi nel tempo la


benedizione di questo santo giorno.

Che il tuo incontro con Gesù sia per sempre, che sempre ti
conservi buona e cara come sei ora.

Caro (nome), la Grazia di questo santo giorno possa


accompagnarti sempre e aiutarti a crescere nel bene.

Un pensiero e una preghiera anche per noi, quando Gesù


scenderà a incontrare il tuo cuore.

Preghiamo con te in questo santo giorno perché il tuo cuore


diventi la casa del Signore.
Non è prescrittivo, ma consigliabile, che i bambini ringrazino
per iscritto dei regali non ricevuti direttamente dalle mani di chi
li ha fatti o dei fiori recapitati dal fiorista. Questo gesto di
gentilezza può suonare semplicemente come segue:

Grazie per essermi stato così affettuosamente vicino nel giorno


della mia Prima Comunione!
Oppure può seguire una formula diversa:

Nel giorno della mia Prima Comunione non mi sono


dimenticato di dire una preghiera per te, che hai voluto essermi
così vicino.

Grazie per aver festeggiato con me il giorno della mia Prima


Comunione.

La Cresima

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Con il Sacramento della Cresima, che si riceve più tardi rispetto
all’Eucarestia, in genere tra i tredici e i quindici anni,
l’imposizione delle mani del ministro e l’unzione della fronte
con il sacro crisma richiamano sul fedele una più abbondante
Grazia divina, perché il giovane sia fortificato rispetto alle lotte
della vita e diventi un perfetto cristiano, forte nella fede e
soldato di Cristo.
La consuetudine vuole che si dia comunicazione dell’evento in
modo analogo a quello della Prima Comunione, cioè con
un’immaginetta o un cartoncino interamente o parzialmente
prestampato, o ancora scritto a mano, ma cambiano i simboli.
Questa volta si tratterà della colomba dello Spirito Santo, di un
rotolo dove sono scritte le sette virtù teologali, dei simboli
dell’autorità vescovile…
Le proposte commerciali sono anche in questo caso molto
ampie, ma il consiglio resta quello di puntare sempre sulla
sobrietà e sulla semplicità che si adattano meglio a un evento
religioso e così significativo per chi lo vive.
Cambia anche il contenuto delle frasi o delle citazioni
significative, come è possibile verificare dai successivi esempi
che vi proponiamo.

Vieni, Spirito Santo,


vieni mia consolazione
vieni mia pace, vieni mia luce.

Discendi, Spirito Santo,


infrangi la durezza del cuore
e inonda nel profondo
i deserti dell’anima.

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Ricevo il sigillo dello Spirito Santo che mi è dato in dono.

All’interno del cartoncino la partecipazione alla cerimonia verrà


esplicitata come per la Prima Comunione.

Lucia Bianchi ricorda la sua Cresima

S. Giorgio, 24 maggio 2004 ore 11

Come si vede, il contenuto delle frasi si è fatto più complesso


dal punto di vista teologico, in rapporto all’età del cresimando
che è ormai un adolescente e quindi in grado di cogliere
problematiche religiose più impegnative rispetto a un bambino.
Per quanto concerne invece le motivazioni di una partecipazione

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esterna alla celebrazione della Cresima con un dono o dei fiori,
si può dire che non differiscono da quelle addotte per gli altri
Sacramenti, salvo ricordare che il significato della cerimonia
non richiede l’impiego di fiori tutti bianchi e addirittura postula
il ricorso a una nota di rosso, il colore del sangue che il nuovo
“soldato” della milizia cristiana è simbolicamente pronto a
versare per la sua fede.

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Iris, simbolo di novità in arrivo, di augurio, di buona novella
Nell’accompagnare il regalo o i fiori ci si potrà poi esprimere in
uno dei modi seguenti.

Dal tuo padrino (madrina). Perché tu possa, con me,

61
camminare sempre sulla strada della fede con l’aiuto dello
Spirito Santo.

Che tu oggi possa aver trovato, nella discesa dello Spirito Santo
su di te, la tua guida sicura per tutta la vita.

In questo santo giorno ti siamo vicini con tutto il nostro cuore.

Lo Spirito Santo, che oggi è disceso su di te, ti aiuterà ad essere


tra l’altro sapiente, forte e misericordioso, affinché tu possa
essere luce e conforto per quelli che ti circondano.

Che la tua anima possa sempre trasparire dai tuoi occhi come
in questo giorno.

La virtù e la forza dello Spirito Santo restino sempre nel tuo


cuore e ti facciano da luce nel cammino della vita.
Per i ringraziamenti, nel caso di un dono o di fiori ricevuti per la
Cresima, ci si regoli come si è detto a proposito della Prima
Comunione.

Nero su bianco, ma non solo


La comunicazione classica tra amici, parenti o conoscenti
prevede l’uso di un semplice cartoncino bianco e di una
penna nera. Se però per esempio volete mandare gli inviti
alla festa di compleanno del vostro bambino oppure
richiamare l’attenzione del vostro interlocutore, uscite
dagli schemi tradizionali e andate alla ricerca di
fantasiosi accorgimenti. Di seguito qualche suggerimento.
Il fumetto: ritagliate da un cartoncino bianco delle nuvole
e scrivete il vostro messaggio con un pennarello. Rubate
al mondo dei fumetti qualche onomatopea adatta alla

62
situazione (slurp, bang…).
Bianco su nero: procuratevi dei cartoncini neri, una
cannuccia con pennino e dell’inchiostro di china bianco.
Il negativo è un effetto particolarmente efficace quando si
vuole a tutti i costi distinguere il proprio messaggio da
quello di un altro.
La fisarmonica: procuratevi un foglio di carta da lettere e
piegatelo a striscioline per ottenere una fisarmonica.
Scrivete sulla seconda striscia, sulla quarta, sulla sesta,
eccetera, lasciando all’interlocutore il piacere di scoprire
a poco a poco il messaggio.
I trasferibili: se volete costruire messaggi graficamente
perfetti e avete una “zampa di gallina” procuratevi in
una cartoleria le lettere trasferibili. Scegliete i caratteri e
le dimensioni più adatti alla situazione. Con una
pressione esercitata mediante una punta trasferite le
lettere sulla superficie scelta così da ottenere il messaggio
voluto.
Quando inviate un omaggio floreale scegliete cartoncini
colorati che richiamino quelli dei fiori, oppure cartoncini
bianchi sui quali avrete però l’avvertenza di scrivere con
un inchiostro colorato.

L’ordinazione sacerdotale
Con il Sacramento dell’Ordine il vescovo conferisce con un rito
specifico che si svolge durante la Messa gli ordini del
sacerdozio e consacra i nuovi pastori della Chiesa. In occasione
della sua prima Messa, in genere per iniziativa dei familiari, al
nuovo sacerdote vengono riservati affettuosi e calorosi
festeggiamenti, che comportano l’annuncio dell’evento con un

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cartoncino di partecipazione stampato, che comunica il luogo, la
data della cerimonia e il nome della chiesa e sottintende l’invito
a presenziarvi devotamente. L’invito è invece esplicito, con un
biglietto a parte proprio come nel caso delle partecipazioni
matrimoniali, se la famiglia ha altresì organizzato un momento
conviviale, perché parenti e amici possano condividere con il
nuovo giovane pastore la commozione e la gioia per il
compimento ufficiale della vocazione religiosa che l’ha votato
all’amore e al servizio degli altri. Con le parole ci si può far
sentire vicini al protagonista, consapevoli del coraggio e della
generosità che hanno guidato la sua scelta d’amore.

Aforismi sull’anima
Anima dell’uomo come somigli all’acqua! Sorte
dell’uomo, come somigli al vento!
J. W. Goethe, Gesang der Geister über den
Wassern, 1789
Il corpo umano non è che apparenza, e nasconde la
nostra realtà. La realtà è l’anima.
V. Hugo, Les travailleurs de la mer, I. P. III, I

64
Zinnia, simbolo di pura semplicità

Caro don (nome), il mondo ha bisogno della luce di Cristo e so


ben riposto nelle sue mani il compito di diffonderla perché sia
illuminato il cammino della salvezza. Con questa

65
consapevolezza, Le faccio i miei più commossi e sinceri voti
onde non sorgano mai ostacoli all’esercizio del suo futuro
ministero sacerdotale.

Con grande commozione sono vicino a don (nome), nel giorno


in cui la Sua coraggiosa scelta di amore e dedizione al
prossimo trova per la prima volta alimento nella celebrazione
del sacrificio di Cristo.
Da parte di un parente molto stretto:

C’era una luce nel tuo sguardo di bambino che avrebbe dovuto
farmi presagire la grande gioia e la grande commozione che
oggi provo nel vederti sull’altare come sacerdote di Cristo.

Dovremo dividere il tuo affetto con tutti, ma ce ne sarà sempre


di più, perché tu ora appartieni al Signore che è immenso
amore.
Da parte di un intimo amico d’infanzia:
Dopo tanto cammino fatto insieme, le nostre strade prendono
ora una diversa direzione, ma alla grande ricchezza che mi ha
dato la nostra amicizia si unisce da oggi il dono di sapermi
ancor più amato da te insieme con tutto il mio prossimo, nel
nome di Cristo.
Alla felicità di esserti stato amico si aggiunge oggi la
commozione di saperti consacrato al Signore.
È stata una scelta difficile la tua, ma piena di amore e di gioia.
Sono felice che tu abbia seguito il cammino che la tua anima ti
suggeriva.

Aforismi sulla religione

66
L’essenza del sentimento religioso non si lascia
imprigionare in nessun ragionamento. C’è in
questo sentimento qualche cosa che sfugge…
F. Dostoevskij, L’idiota
La vera religione è il frutto del silenzio e del
raccoglimento: essa è sinonimo di distinzione,
d’elevazione, di raffinamento; e nasce, con la
delicatezza morale, nel momento stesso in cui
l’uomo virtuoso, rientrando in sé, ascolta le voci
che vi si incrociano.
Renan, Questions contemporaines, 469
Chiedete e vi sarà dato,
cercate e troverete
bussate e vi sarà aperto.
San Matteo
Dio è per noi la misura
di tutte le cose soprattutto
assai più di quanto
non lo sia alcun uomo.
Platone
Dio è l’invisibile evidente.
V. Hugo

67
Le feste

La festa più bella dell’anno: il Natale


Strettamente e intimamente correlate alle stagioni, le feste
religiose come noi oggi le intendiamo danno solo una pallida
idea di quello che significavano una volta, confusi come siamo
dai mille artifici della società moderna.
Il Natale è, in proposito, emblematico. Celebrato dalla quasi
totalità del mondo cristiano il 25 dicembre per commemorare la
nascita di Gesù, è una scadenza annuale vissuta come festa
ancor prima del cristianesimo, in coincidenza con il solstizio
invernale. Con l’inverno, i legami di gruppo in tutte le società
preindustriali si facevano infatti più intensi per la sospensione
del lavoro dei campi, l’inclemenza del clima e il conseguente
bisogno di stringersi al caldo. La comunità umana, in questo
modo, aveva il tempo e l’opportunità di consolidare i propri
vincoli, di riconoscersi in un sistema di valori comuni, di
ribadire nella festa e nel rito religioso le radici di questa identità.
Di questo modo “naturale” di intendere e vivere il Natale è
rimasto qualcosa nell’atmosfera gioiosa, effervescente, ricca di
affettuosa solidarietà e speranza che caratterizza la fine più che
ogni altro periodo dell’anno.
Da tutto ciò nasce la consuetudine dello scambio dei doni, dei
fiori e dei biglietti augurali. Quelli preconfezionati, anche nel
formato minimo da legare con un cordoncino d’oro al regalo
impacchettato, possono risultare pratici per chi ha poca
confidenza con la parola scritta, ma restano comunque troppo
impersonali e non sanno comunicare l’autenticità e
l’immediatezza di tutti quei sentimenti positivi verso il prossimo
che il Natale sa far affiorare. Ecco allora alcuni suggerimenti

68
per chi sente il bisogno di trovare espressioni non “inflazionate”
per esprimere affetto o amicizia, oppure stima, ringraziamento,
riconoscenza. Per il piccolo biglietto allegato al pacco-dono la
frase, sempre preceduta: Da… a… (per evitare confusioni di
regali), potrà essere cortissima.

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Agrifoglio, simbolo della forza che respinge la malignità

Con tutti gli auguri di un gioioso Natale.

Per un Natale felice.

Un augurio di buon Natale.

Un Natale nel segno della sernità.

Un caldo e lieto Natale.


Più lunghi ed espressivi i biglietti inviati per posta.

Ti sono particolarmente vicino in questi giorni di festa, in cui


avverto ancora più forte il calore e il conforto della tua
amicizia.

Con l’augurio affettuoso che tu possa passare delle feste serene


e che ti attenda un felice Anno Nuovo.

Che il mio augurio di buon Natale e buon Anno Nuovo siano


davvero la premessa di un Natale e di un nuovo anno “buoni”.
Se gli auguri devono assumere un tono più formale:

È davvero di cuore che auguro a Lei e alla sua famiglia un


sereno Natale e un felice Anno Nuovo.

Nel rinnovarVi la mia gratitudine per la sollecitudine e la


disponibilità con cui ci siete stati vicini, Vi auguro di cuore
buon Natale e buon Anno.
Alla persona che amiamo rivolgiamo parole più tenere:

Un bacio sotto l’albero… noi insieme e per sempre.

70
Natale, la stella cometa, i regali, l’albero e… tu.
Per sempre tuo (tua)
Chi ama la poesia, si rivolge alla persona con gli stessi gusti e
ha deciso di richiamarsi nel dono natalizio all’antichissimo
significato simbolico dell’albero, può accompagnarlo con questi
versi:

Piccolo silenzioso
albero di Natale…
Guarda: i lustrini che tutto
l’anno dormono in una scatola
buia, le palline, le catenelle
rosso-oro, i fili di lana…
alza le tue piccole braccia
e te li darò tutti:
ogni dito avrà il suo anello
e non ci sarà più un solo
posto buio d’infelicità.
E noi ci prenderemo per mano,
con gli occhi incantati
sul nostro bell’albero.
Danzeremo, canteremo:
“Natale! Natale!”
E. E. Cummings

Sopra il tetto che si spalanca nero,


la neve fiocca eguale.
Angioletti in tunica bianca
ricantano ai greggi: “È Natale!”.
T. Gautier

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Buon Natale in tutte le lingue…

Merry Christmas
in inglese
Feliz Navidad
in spagnolo
Joyeux Nöel
in francese
Fröhliche Weihnachten
in tedesco
Gelukkig Kerstmis
in olandese
Bom Natal
in portoghese
God Jul
in svedese

72
S Rajdiestvom
in russo
Christmas
Omedetou
Gozaimas
in giapponese

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Giglio, simbolo di castità, purezza, dignità e nobiltà

Il Capodanno
Il Capodanno è euforia di brindisi, scambi di auguri, promesse
per il nuovo anno ma anche momento di riflessione su ciò che è

74
stato e ciò che sarà. È di buon auspicio a Capodanno, oltre che
arricchire il cenone con le lenticchie da sempre simbolo di
prosperità, scambiarsi auguri e baci sotto il vischio, usanza più
nordica che nostra ma già presente in molte case perché
promette felicità in amore. Altro presagio di augurio: la prima
telefonata dell’anno nuovo deve essere di un uomo per una
donna e di una donna per un uomo; valgono anche i parenti, ma,
siccome non ci si può mettere d’accordo prima, sarà meglio
evitare di telefonare se si pensa che, all’altro capo del filo, la
voce possa essere… dell’altro sesso. Per evitare confusioni o
comunque perché gli auguri siano espressi in maniera più
indelebile, è bene formularli per iscritto.

Che questo Nuovo Anno porti la realizzazione dei tuoi sogni, ne


sono certa. Auguri.

Il 2000 è stato l’inizio;


il 2005 è stato la conferma;
il 2011 sarà la speranza.

Ti auguro che insieme alle pentole tu abbia buttato i dispiaceri


dal balcone. Per un Nuovo Anno radioso e carico di felicità.

Un brindisi di auguri spumeggianti.

Un bacio sotto il vischio e tanta gioia.

Con i nostri più sinceri auguri per un Anno carico di amore e


felicità.

Ci pensi, amore, che fra poco stapperemo le bottiglie per


festeggiare il Nuovo Anno insieme? Non vedo l’ora di iniziare
un nuovo splendido anno con te…

Ti auguro un Anno Nuovo ricco di gioia e soddisfazione per i


tuoi nuovi studi… Un bacio dalla tua (nome)

75
Ti auguro un Buon inizio d’Anno e che ti renda più buono… con
gli altri…

Mille, anzi, 2010 auguri a te e alla tua stupenda famiglia. Dal


tuo amico (nome)

Sperando che la magia del Natale si possa protrarre tutti i


giorni di questo Nuovo Anno che stà per iniziare…

Un grosso augurio di passare un Capodanno scoppiettante!!!

Spero che tutti i tuoi desideri per l’Anno Nuovo si possono


avverare…

Comunque non mi dimentico di te! Auguri di uno splendido


Buon 2011!!!

Felice Anno Nuovo anche se abbiamo qualche dubbio che te lo


meriti… gli amici del bar di sotto…

Fra Natale e Capodanno dobbiamo fare assolutamente il


botto!!! Ti faccio i miei più grandi auguri di Buon Anno.

Spero che anche quest’Anno Nuovo lo passeremo insieme…


Con amore (nome)

La Pasqua
La Pasqua, che cade la domenica dopo il plenilunio di
primavera, celebrata anche dagli Ebrei per commemorare la
liberazione del popolo d’Israele dalla schiavitù in Egitto, è la
più antica festa cristiana. La chiesa vi si prepara con il periodo
di penitenza e di preghiera della Quaresima, che culmina nel
ricordo della Passione e della morte di Cristo. Poi esplode la
gioia nella festa che ne commemora la resurrezione e la
conseguente redenzione dell’uomo dal peccato. Della
consuetudine, affine a quella natalizia, di scambiarsi dei doni in

76
questa ricorrenza è sopravvissuto solo il simbolo dell’uovo, che
ricorda la vita, la rinascita, la primavera (è in questo periodo che
le galline riprendono a fare le uova).
In alcune famiglie si passa la serata prima del giorno della
Pasqua a decorare con colori sgargianti (e atossici!) i gusci di
uova sode che verranno poi rotti il giorno dopo durante il
pranzo con i parenti. Ma quelle che si regalano sono per lo più
uova di cioccolato e, chiaramente, i fruitori sono principalmente
i bambini. È possibile, in pasticcerie specializzate, portare il
dono che verrà poi inserito nell’uovo di cioccolato prodotto
artigianalmente. Ed è allora facilmente prevedibile che questo
servizio verrà utilizzato da innamorati nuovi e “vecchi” per
stupire con una sorpresa “ad hoc” (magari un piccolo gioiello,
se le finanze lo consentono) il partner.
Qualcuno ricorre anche all’invio di omaggi floreali, in
particolare chi vive profondamente il significato religioso di
questa solennità e vuole ribadirlo per esprimere un augurio di
pace o un pensiero di riconoscenza. Per alcuni poi la scadenza
pasquale si abbina all’opportunità di festeggiare
contemporaneamente i molti Angelo e Angela che riconoscono
il proprio onomastico nel lunedì di Pasquetta. Si propongono
alcune frasi che vogliono costituire degli esempi adeguati a
ciascuna delle intenzioni di cui si è appena detto.

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Primula, simbolo di giovinezza

Un uovo di Pasqua con una sorpresa speciale per un amore


speciale.

Ho voluto donarti un uovo di cioccolato con una piccola


sorpresa per ripagarti della tua dolcezza (meglio di qualsiasi
cioccolato) e della sorpresa che il tuo amore mi fa vivendo ogni
giorno al mio fianco.

A Pasqua viene festeggiata la pace fra gli uomini. Proviamo a

78
festeggiare anche la nostra?

Mi fa piacere sottolineare con questi fiori pasquali il nostro


comune sentimento di pace e di amicizia.

Questo ramoscello d’ulivo è simbolo di pace e il mio augurio di


serenità.

La primavera che accompagna questa festa sia calda e dolce


come gli auguri che ti rivolgo.

Campane che suonano a festa, tripudio di fiori di primavera e


di cuori. Buona Pasqua e tanta felicità.

Nel giorno della Pasqua, simbolo di vita e di pace, auguro a Lei


e alla sua famiglia tanti giorni lieti e sereni.

Colgo l’occasione della ricorrenza pasquale per esprimere a


Lei e alla sua famiglia un augurio di pace e di serenità.

Nell’augurarVi una buona Pasqua, rinnoviamo nello spirito


della festa il nostro desiderio di conciliazione e di amicizia.

79
La vita a due

e occasioni più belle per scrivere un biglietto sono


L sicuramente quelle legate a una storia d’amore. Ma, a volte,
è complicato sintetizzare in poche righe un sentimento
profondo. In questo capitolo troverete tante frasi, a volte
citazioni di poeti a volte no, ognuna per ogni circostanza e per
ogni tappa della difficile ma irrinunciabile “vita a due”. Alla
fine del capitolo ci sono un breve paragrafo di frasi scherzose da
inviare al proprio “Lui” o alla propria “Lei”, perché qualsiasi
pretesto ci sembra buono per comunicare la felicità e l’amore, e
delle citazioni tratte da alcune belle canzoni della musica
italiana alle quali vi potrete ispirare.

Nozze
Annunciare a parenti, amici e conoscenti il giorno, l’ora e il
luogo delle proprie nozze è un atto che traduce il piacere e il
desiderio di comunicare le gioie più grandi, ma è anche un
dovere, o meglio una consuetudine civile consolidata. La
partecipazione deve essere spedita, per tempo, almeno un mese
prima dell’evento, da sola o assieme a un cartoncino più piccolo
e separato, che contiene l’invito al pranzo o al rinfresco. Meglio
che certe formule commerciali, vale a dire partecipazioni ornate
di cornicette, più o meno realistici mazzolini di fiori, vere
intrecciate o motivi simbolici del genere, sono i cartoncini
formato lettera, semplici o doppi, in materiale della miglior
qualità, bianchi o al massimo color crema, magari tagliati a
mano. La stampa deve essere nitida, i caratteri non troppo
elaborati o fantasiosi, ma sobri ed eleganti; il testo stampato
deve essere quello consolidato dalla tradizione e l’indirizzo

80
sulle buste rigorosamente scritto a mano. È sempre meglio che
la partecipazione sia inviata per posta anche quando i futuri
sposi fanno il giro di persona di parenti e amici per regalare le
bomboniere. Queste ultime, sia che siano oggetti di valore o
semplici sacchettini di tulle, avranno, assieme ai confetti, un
piccolo cartoncino bianco su cui saranno stati stampati il nome
della futura sposa a sinistra e del futuro sposo a destra. Se gli
sposi hanno meno di trent’anni, il matrimonio è annunciato dai
genitori: a sinistra il nome (prima la mamma) e il cognome
comune di quelli di lei, a destra di quelli di lui, resi il più
omogenei possibile evitando, per esempio, l’esibizione di
eventuali titoli onorifici o accademici.

Anna e Giorgio Bianchi Maria e


Martino Conti

annunciano il matrimonio

della figlia Rita del figlio Felice


con Felice Conti con Rita Bianchi

Salò, 10 maggio 2004


Basilica di Santa Maria in Stelle

Cremona, via Diaz 5 Pavia, via Cavour

81
80

Milano, via Mameli 30

82
Margherita, simbolo di purezza, freschezza e semplicità

Quale carta?

La scelta del supporto più adatto al tipo di messaggio che


si vuole inviare è senza dubbio importante. La carta,
protagonista indiscussa, è il più semplice e comune dei
supporti, ma esistono differenze di superficie che ne
modificano la resa.
La carta liscia è quella che condiziona di meno i segni
tracciati con una penna, un pennarello o una matita
colorata: i segni sono netti e precisi e senza sbavature. Il
risultato è quindi sempre “pulito” e ordinato. È la più
adatta per comunicazioni di tipo formale, soprattutto se
abbinata a una penna di qualità dal tratto sottile.
La carta ruvida, al contrario, condiziona molto il segno,
che può assumere un aspetto discontinuo, sgranato e a
volte non omogeneo. Se poi per scrivere un messaggio si
abbina carta molto ruvida con pastelli o carboncino il
segno può risultare frastagliato o irregolare. La vivacità
espressiva che risulta dall’abbinamento di matite,
pennarelli o penne stilografiche con questo tipo di carta
può essere utile quando il messaggio che si vuole inviare
deve assumere connotazioni intime o familiari.
La carta assorbente poi è in grado di creare effetti
speciali soprattutto se il messaggio viene scritto con
penne a inchiostro oppure con pennelli. La si può
consigliare per biglietti da usare in occasioni speciali e
soltanto se chi invia il messaggio possiede capacità
pittoriche oppure è esperto in calligrafia (la “bella
scrittura” di antica memoria).

83
La carta riciclata, ultimamente molto usata, spesso è
ruvida e assorbente insieme. Chi vuole fare una scelta
ecologica deve comunque avere l’avvertenza di utilizzare
penne biro di buona qualità quando vuole che il suo
messaggio sia nitido e preciso nel segno.

Al di sopra dei trent’anni, nel caso in cui anche uno solo dei
quattro genitori sia defunto, oppure se si è figli di genitori
divorziati o risposati, i futuri sposi annunciano le loro nozze da
soli: a sinistra il nome di lei, a destra quello di lui, al centro,
sotto la formula “annunciano il loro matrimonio”, il nome della
chiesa o del Comune dove verrà celebrato e sotto ancora la
località, la data e l’ora. Il biglietto potrà riportare gli indirizzi
dei due fidanzati in calce, a sinistra e a destra rispettivamente, e
quello della futura dimora in comune al centro.

Rita Bianchi Felice Conti

annunciano il loro matrimonio

Salò, 10 maggio 2004


Basilica di Santa Maria in Stelle

84
Cremona, via Diaz 5 Pavia, via Cavour 80

Milano, via Mameli 30

L’invito al pranzo o al rinfresco è formulato comunque dagli


sposi, con il loro semplice nome di battesimo (sempre prima
quello di lei) e insieme con la frase:

Rita e Felice hanno il piacere di invitarvi dopo


la cerimonia al rinfresco che si terrà presso il
ristorante Miralago di Salò.

È gradita una conferma.

Il testo, per ovvie ragioni previsionali, si conclude con la


formula: “È gradita una conferma”, molto più agile e meno
misteriosa della formula “R.S.V. P.” (Répondez s’il vous plaît),
decisamente artificiosa e traccia di un’ingiustificata dipendenza
in materia di “bon ton” dalla Francia.
Naturalmente chi riceve questa richiesta è tenuto ad
assecondarla, meglio per iscritto che telefonicamente, con un
biglietto del tipo:

85
Vi sono grato per l’invito al vostro pranzo (o ricevimento, o
rinfresco) di nozze, cui sarò veramente molto lieto di
partecipare per unirmi al festeggiamento di un evento così
felice.

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Orchidea, simbolo di raffinatezza ed eleganza
Le parole che dovranno accompagnare il dono o i fiori che si
inviano agli sposi (si ricordi che i fiori devono sempre e
comunque essere inviati a casa di lei, anche da parte di chi ha
rapporti con la famiglia dello sposo), saranno ancora una volta
di tono diverso a seconda del tipo di familiarità, di rapporti e di
conoscenza che si hanno con la coppia. I parenti più stretti, gli
amici di vecchissima data, l’inseparabile compagna di scuola…
possono naturalmente avere delle cose molto personali e
“uniche” da dire, che qui non si è ovviamente nemmeno in
grado di ipotizzare.
Suggeriamo quindi alcune espressioni affettuose e gentili, adatte
in generale per chi vuole esprimere calorosa partecipazione,
simpatia, auguri (alla sposa) e congratulazioni (allo sposo),
evitando delle formule troppo sfruttate o convenzionali.

Possa la realtà essere più bella dei sogni che vi hanno oggi
portato all’altare: è questo il nostro augurio affettuoso in
questo giorno di festa.

Con l’augurio che il vostro di oggi sia un “Sì” alla felicità di


tutta una vita in due. Un pensiero, anche da parte nostra, in
questo giorno di gioia. Possiate viverne tanti insieme.

Auguri al fortunato sposo e alla bellissima sposa.

Con l’augurio che l’incanto del giorno delle vostre nozze sia
solo la premessa di una lunga e veramente felice vita in due.

Un pensiero perché vi appaia più viva e concreta la nostra


partecipazione alla gioia del vostro giorno più bello.

Tanti auguri alla sposa e vive congratulazioni allo sposo da


parte di (nome)

Oggi diventate sposi, compagni di un lungo percorso di vita

87
comune. Tanta prosperità e felicità.

In questo giorno di felicità possa giungervi anche il nostro


augurio di un lungo, sereno e bellissimo matrimonio.
Senza la pretesa di esaurire le infinite possibilità che il
linguaggio verbale più di ogni altra forma di comunicazione
garantisce a chi vuole esprimere dei sentimenti, soprattutto se si
appoggia al messaggio sempre gentile dei fiori, gli esempi
proposti mirano a indurre l’idea che si deve in ogni modo
cercare, anche quando si deve ricorrere alla parola scritta, di
sfuggire all’impersonalità e all’anonimato: un’attenzione
“mirata” su quella specifica coppia di sposi, che faccia loro
giungere l’autenticità della partecipazione alla loro gioia, è in
fondo il dono più bello che si possa fare loro. Naturalmente non
si devono usare formule troppo cariche di sentimento rispetto
alla natura autentica dei rapporti che si hanno con i futuri sposi.
Se si tratta di semplice conoscenza, e il biglietto, il dono o i fiori
che si inviano rispondono di più a un’iniziativa vissuta come un
dovere sociale sentito nei confronti delle loro famiglie che al
desiderio di condividere con i più diretti interessati la felicità
dell’evento, la formula più adatta deve più o meno
corrispondere all’ultima suggerita.
I ringraziamenti, dopo il viaggio di nozze, sono un’incombenza
che compete espressamente agli sposi e sarebbe avvertito come
deprimente e frustrante riceverli da qualcuno che non siano loro,
anche se si tratta del più intimo tra i parenti.
La nuova coppia si procurerà dunque dei cartoncini bianchi o
color crema (è buona norma rispettare in questo senso la scelta
già fatta per le partecipazioni) del formato di 15x10 cm, dove
verrà scritto oppure fatto stampare il nome degli sposi uniti
all’ormai comune cognome. Uno dei due sposi, il più
affettivamente legato al destinatario, scriverà rigorosamente a
mano una frase breve, ma anche in questo caso la meno
generica e impersonale che sia possibile. L’obiettivo è quello di

88
far recepire a chi ha fatto un dono o ha inviato dei fiori
l’apprezzamento reale e sincero di chi li ha ricevuti e qualcosa
come dei complimenti per la felice scelta fatta. Ecco di seguito
qualche esempio.

Un grazie particolarmente riconoscente per la splendida


cornice d’argento che ci avete regalato in occasione delle
nostre nozze: ospita già la foto più bella di quel giorno e, come
questa, farà sempre parte integrante del più bel ricordo della
nostra vita.

Assieme alla poesia che si accompagna a ogni dono, ci avete


regalato la prosa di ciò che ci sarà veramente e a lungo utile:
grazie!
(Si pensi a una formula del genere per un regalo “prosaico”
come un elettrodomestico, per esempio.)

Solo da un amico come te poteva arrivare un regalo così


indovinato. Grazie da parte mia e della mia neo-mogliettina.

Vi ringraziamo di tutto cuore per il dono (sarebbe meglio


specificare: il vaso, il set di posate, il quadro, i fiori…)
veramente gradito.
Vi ringraziamo di cuore per i fiori stupendi e inconfondibili con
cui avete voluto partecipare alla gioia del nostro giorno più
bello.
Naturalmente in questo caso valgono le osservazioni fatte a
proposito delle frasi da scegliere quando si inviano un regalo o
dei fiori. Se i rapporti che presiedono allo scambio del dono e
dei ringraziamenti non sono particolarmente intimi le formule:

89
Fiordaliso, simbolo di leggerezza e di speranza per una felicità
d’amore

Vi esprimiamo ringraziamenti sentiti per il dono (i fiori) che


avete avuto l’estrema gentilezza di inviarci in occasione delle

90
nostre nozze.

Ringraziamo vivamente per il gradito dono (i fiori) ricevuto in


occasione del nostro matrimonio.
sono abbastanza personalizzate, ma confidenziali o “mirate”
non più del necessario.
Se non è possibile partecipare alle nozze e desiderate inviare un
messaggio agli sposi il giorno del matrimonio, il mezzo più
indicato è un telegramma. Il tono sarà diverso a seconda del
vostro grado di parentela o amicizia. Eccovi alcuni esempi.
Dal tono più formale:

Felicitazioni vivissime.

Auguri per un avvenire radioso.

Lunga felicità e tanta prosperità.


al tono più confidenziale, amichevole ed intimo come quello di
questo esempio:

Brindiamo al vostro amore.

Non potendo esservi vicini fisicamente, lo siamo ancora di più


con il cuore.

Aforismi sul matrimonio


La vita è un’arte, e la vita matrimoniale la più fine
e difficile parte di quest’arte.
K.J. Weber, dal Junggesellenbrevier di F.
Voneisen

91
Pensando al matrimonio non è il legarsi ad una
donna che l’uomo teme: è il separarsi da tutte le
altre.
Rowland
La base logica del matrimonio è un malinteso
reciproco.
O. Wilde
La follia è spesso causa di divorzio, ma più spesso
è causa di matrimonio.
Anonimo
L’uomo lascerà suo padre e sua madre e s’unirà a
sua moglie, e saranno una stessa carne.
Bibbia, Genesi, I, 27
La donna perfetta è la corona del marito, ma quella
che lo disonora è come carie nelle sue ossa.
Salomone
Non esiste il marito ideale. Il marito ideale resta
celibe.
O. Wilde

Anniversari di nozze
Per convinzione (o per convenzione) molti sposi hanno
l’abitudine di festeggiare l’anniversario di nozze, e la scelta di
lui cade in genere sui fiori. I più amanti dei riti possono anche
accompagnare il regalo con un biglietto d’auguri che fa
riferimento per tradizione a qualche simbolo o materia
particolare, abbinati al trascorrere degli anni. Il discorso vale
ovviamente anche per i parenti e gli amici che vogliono
festeggiare l’anniversario insieme con gli sposi. Ecco pertanto
alcuni messaggi generici che sono rispettivamente formulabili

92
da parte del marito, dei parenti o degli amici:
Un anno (due, tre…) di felicità, di cui imparo ogni giorno ad
esserti più grato e riconoscente.
Grazie per ogni secondo di ogni minuto di ogni ora di ogni
giorno di quest’anno (di questi due, tre… anni).
È passato un anno (due, tre…) e mi sembra di essere ancora in
luna di miele. Come ci riesci, tesoro?
A mia moglie, che scopro meravigliosa ogni anno che passa.
Festeggiamo con voi il vostro primo (secondo, terzo…)
anniversario di
nozze, con l’augurio che non si attenui mai la felicità che state
vivendo insieme.
Vogliamo ricordare con voi la bella giornata di un anno (due,
tre…) fa.
Che la vostra gioia continui e che siano tanti anniversari come
questo. Vi siamo vicini nel ricordo del vostro giorno più bello.

93
Arancio, simbolo di fecondità
Questi possono essere sostituiti con i più specifici messaggi
legati agli abbinamenti simbolici, di cui si dà qui di seguito
suggerimento.

94
Nozze di carta (primo anno):

Sulle dolci pagine di questo nostro primo anno “di carta” ho


scritto tutta la poesia del nostro amore e della nostra felicità.

Un anno “di carta” vissuto con te. La partita più bella che io
abbia mai giocato.

Nel vostro primo anno “di carta” avete gettato le fondamenta


del vostro castello, usando come cemento solo l’amore. Vi
auguriamo una “costruzione” lunga tutta una vita.

Con la certezza che questo vostro primo anno “di carta” vi ha


portato come un libro prezioso il segreto per costruire una
felicità per sempre.
Nozze di cotone (secondo anno):

Del “cotone” questo nostro secondo anno di matrimonio ha


espresso la freschezza, la genuinità, la naturalezza dell’amore
del primo giorno.

Grazie per questo anniversario “di cotone”, tesoro. In un


mondo pieno di cose “sintetiche” il nostro matrimonio mi
preserva dalle allergie.

Buon anniversario a due innamorati “di cotone”: genuini,


naturali, freschi.
Con l’augurio che dell’amore di “cotone” di questo vostro
secondo anno di matrimonio vi restino per sempre la freschezza
e la genuinità.

Nozze di cuoio (terzo anno):

Tre anni, e il nostro amore si è fatto più tenace e resistente,


come il “cuoio” di questo anniversario.

95
Alla “testolina di cuoio” più audace e intelligente che io
conosca. E alla sua pazienza, al suo coraggio, alla sua
costanza, alla sua dolcezza.

Del cuoio, che la tradizione collega alla scadenza del vostro


terzo anniversario di nozze, vi auguro abbiate acquisito le
qualità della tenacia, della resistenza, della duttilità, per una
vita in due nel segno dell’amore.
Nozze di stagno (decimo anno):

Non so perché la tradizione vuole che l’anniversario dei nostri


dieci anni di matrimonio sia collegato a un materiale povero
come lo stagno: a me, tu hai saputo dare una ricchezza
incommensurabile in amore, tenerezza e comprensione.

Come lo stagno siamo riusciti ad essere malleabili, a non


irrigidirci ognuno nelle proprie posizioni. Ma il merito più
grande di questi meravigliosi dieci anni passati insieme va a te.

Dieci anni possono logorare o arricchire. Lo stagno veniva


usato per rivestire le pentole di rame consumate. Voi non ne
avete bisogno! Auguroni.

La tradizione collega questo vostro decimo anniversario di


nozze allo stagno, un materiale umile e povero: forse per
ricordarci che il grande amore si costruisce anche con l’umiltà
e la serena disponibilità ad affrontare insieme anche la prosa
della quotidianità. Voi avete saputo farlo e avete tutta la mia
ammirazione e i miei auguri per il futuro.
Nozze di porcellana (quindicesimo anno):

Sempre più prezioso, ma ancora luminoso e delicato il nostro


amore, come la porcellana cui la tradizione affida il compito di
essere il simbolo di una felicità coniugale che dura da quindici

96
anni.

Siamo riusciti a crescere con il nostro rapporto. Lo difenderò


ancora di più ora che è diventato fine e prezioso come la
porcellana.

Festeggiate il vostro anniversario “di porcellana”, ma non c’è


nulla di più luminoso e prezioso del matrimonio che siete
riusciti a vivere. Auguri per tanti anni felici e sereni da passare
insieme.
Con il venticinquesimo anno l’anniversario di nozze diventa
una ricorrenza di rilievo anche al di fuori della sfera privata
della coppia e della strettissima cerchia di intimi. Le
partecipazioni possono essere fatte dai coniugi oppure dai figli
ormai grandi. Se sono i coniugi a fare l’annuncio e a invitare i
propri cari a un ristorante:

Felicita e Renzo Calabria riceveranno parenti e


amicisabato 16 dicembre 2004 al ristorante Le
Caselle ore 21 Via San Giacomo, Palermo
R.S.V.P.

97
Bucaneve, simbolo di speranza
Se sono i figli a fare l’annuncio:

98
Mario, Giulio, e Marta Rossi annunciano a parenti e amici le Nozze d’Argento
di mamma Luigina e papà Carlo

16 giugno 2004 Città, indirizzo

I coniugi definitivamente “rodati” ricevono regali in argento


(tale la materia che la tradizione collega alla scadenza) e non
sono pochi quelli di loro che la solennizzano distribuendo
confetti argentati. Il messaggio del biglietto augurale che
accompagna il regalo del marito potrà essere semplicissimo,
dato che proprio al regalo, all’oggetto o al servizio prezioso in
argento, è assegnato il compito di solennizzare la felice
ricorrenza:

In venticinque anni condivisi insieme il mio amore non è


mutato, ma è maturata un’immensa riconoscenza per la felicità
che hai saputo donarmi.

Venticinque anni con te sono passati in un soffio. I prossimi


venticinque li voglio prendere con più calma per stare con te il
più a lungo possibile.
Oppure si può lasciare alle parole di un “grande” la capacità di
esprimere il sentimento di un così lungo legame:

99
L’amore è un maestro, ma bisogna saperlo conquistare, perché
è difficile meritarlo; lo si ottiene a caro prezzo e con grande
fatica e dopo lungo tempo, perché bisogna amare non per
l’opportunità del momento, ma per tutta la vita.
F. Dostoevskij

… Uniti dal più forte e caro dei legami,


e d’altronde, in possesso di una corazza adamantina,
sorrideremo a tutti, senza aver paura di nessuno.
Senza preoccuparci di quanto ci riservi
la sorte, cammineremo con lo stesso passo,
la mano nella mano, con l’anima ingenua
di chi s’ama assolutamente.
P. Verlaine
Chi partecipa ai festeggiamenti potrà esprimersi con un
messaggio “importante”:

Vi esprimiamo le più affettuose felicitazioni per l’anniversario


delle vostre nozze d’argento e vi siamo vicini nell’assaporare la
gioia del percorso compiuto insieme, ben più prezioso della
materia che nella tradizione lo vuole solennizzare.

Complimenti sinceri per le vostre nozze d’argento.


Partecipiamo affettuosamente a questo vostro traguardo con
mille auguri per tanti e tanti anni felici da vivere sempre
insieme.
Il discorso è analogo per le nozze d’oro (cinquant’anni), in cui
saranno piuttosto i figli e i nipoti a circondare i festeggiati di
attenzioni affettuose, come, se lo si pensa gradito, l’annuncio
sul giornale:
(nome e cognome comune) celebrano le loro nozze d’oro: li
festeggiano commossi i figli e i nipoti, assieme a tutti quelli che
hanno tratto dall’esempio di una coppia affiatata, immancabile

100
nei suoi doveri verso la famiglia e aperta agli altri, una
preziosa lezione di vita.
(nome e cognome comune) festeggiano il loro cinquantesimo
anniversario di matrimonio circondati dall’affetto dei figli, dei
nipoti, dei pronipoti e di tutti i parenti e amici.
Figli e nipoti, poi, accompagneranno l’eventuale dono con un
biglietto del tipo:

A una mamma e un papà(a dei nonni) che in tanti anni ci hanno


insegnato che cosa significa volersi bene.

Aforismi sulla felicità coniugale


Nella salda reciproca appartenenza, nella
consapevolezza della durata consiste la santità, la
bellezza del matrimonio, che ci fa sopportare le
pene in comune, che ci raddoppia le gioie e porta
in fiore il più pieno, più nobile sviluppo della
natura umana.
F. Lewald
Volete sapere ciò che fa un buon matrimonio? I
sensi nella giovinezza, l’abitudine nella maturità, il
bisogno reciproco nella vecchiaia.
Duc de Levis, Maximes, préceptes et réflexions

Sbizzarrirsi con i bigliettini.


Se siete bravi in disegno divertitevi a ornare il vostro
scritto: un tocco personale sarà gradito dalla persona che

101
lo riceve. Ma se la matita vi è nemica ci sono altre
soluzioni per rendere allegri e originali i vostri biglietti.
Un semplice fiorellino di campo o, se avete la pazienza di
cercarlo, un quadrifoglio fatti seccare fra le pagine di un
libro perché restino ben “stirati”, potranno decorare con
eleganza il vostro biglietto dandogli un certo sapore
romantico.
Con una goccia di colla fissate il fiore su un angolo in
alto o in basso e bordate il cartoncino con un pennarello
dalla punta sottile in tono.
Può essere utilizzato, con lo stesso sistema, un piccolo
nastro confezionato a fiocco avendo l’accortezza di
lasciarlo per un po’ sotto un peso, per renderlo il più
piatto possibile. Ricordatevi però, se utilizzate fiori, che
ognuno ha il suo significato.
Se dovete chiedere scusa per un mancato appuntamento o
un ritardo a un amico, fatelo in modo spiritoso: colorate
appena di azzurro un po’ d’acqua e lasciate cadere qua e
là sul biglietto delle gocce. Iniziate lo scritto: “Sto
piangendo calde lacrime perché mi sento così in colpa
per…”.
Bruciacchiate una parte del biglietto e iniziate il
messaggio: “Sto bruciando d’amore (d’invidia,
nell’attesa, nell’incertezza…)…”.
Incollate al biglietto una bustina di zucchero e iniziate a
scrivere così: “Dovendo parlarti di cose amare ho
pensato di addolcirti la pillola…”.
Oppure: “Per ricordarti che un po’ di dolcezza ogni tanto
non guasta…”. Ancora: “Quando mi inviti per un caffè?
Lo zucchero ce lo metto io”. Nello stesso modo può essere
incollata una bustina di plastica in cui avrete messo sale,
pepe o riso: “Ci vuole sempre un po’ di sale (pepe, riso)
nella vita”.

102
San Valentino
L’impressione di molti è che la festa degli innamorati, che si
celebra ogni anno il 14 febbraio, sia di istituzione molto recente
e faccia parte di quelle occasioni che, sfruttando il
sentimentalismo, sono state sapientemente imposte per creare
bisogni e consumi artificiali.
È invece vero che, per secoli passata di moda e solo
recentemente tornata in auge, questa festa è di origine antica e
ha una citazione autorevole persino sulla bocca di Ofelia,
l’infelice eroina di Shakespeare.
Tra i diciannove San Valentino ricordati dalla chiesa quello che
probabilmente fa da patrono alla ricorrenza sarebbe vissuto a
Roma nella seconda metà del III secolo d.C. e fatto decapitare
come martire proprio il 14 febbraio dall’imperatore Claudio il
Gotico II sulla via Flaminia. Poco prima di salire al patibolo si
sarebbe innamorato di una certa Sabinilla, che provvide alla sua
sepoltura e gli fu fedele fino alla morte.
Qualche decennio più tardi papa Giulio I fece erigere in quel
luogo una basilica dove, stando alla leggenda, le fanciulle
dall’amore infelice andavano a pregare l’aiuto del santo.
Anche per questa storia cristiana ci sono tuttavia premesse
folcloriche di natura pagana: gli antichi Romani, proprio il 14
febbraio, celebravano il dio pastorale Fauno con la festa dei
Lupercali e nel rito tingevano con il sangue di una capra
sacrificale la fronte di due innamorati, molto probabilmente per
propiziare la felicità e la fecondità del matrimonio, auspicato
come il giusto coronamento dell’amore.
Sta di fatto che questa festa degli innamorati, prima di essere
ripresa entro le nostre tradizioni, attecchì e rimase in voga in
Inghilterra e nelle sue colonie; poi la fecero propria gli Stati
Uniti e infine ritornò all’Italia, suo luogo d’origine, solo nel
dopoguerra. L’usanza così, che oggi sembra ormai
definitivamente consolidata, prevede che il 14 febbraio tutti gli
innamorati si scambino un dono e ribadiscano con le parole il
loro sentimento. E proprio perché di parole sull’amore ne sono

103
state scritte a fiumi e alcune espressioni poetiche hanno saputo
perfettamente ed efficacemente interpretare l’infinita varietà di
sfumature e di profondità dell’amore, ne offriamo degli esempi
agli innamorati, affinché possano accompagnare il loro dono
con la citazione che li fa sentire in maggior consonanza
sentimentale.

104
Ibisco, indica la disponibilità alla passione amorosa

Solo da quando amo la vita è bella; solo da quando amo so di


vivere.
T. Körner

105
Non lo sapevi che la gente nasconde l’amore
come un fiore troppo prezioso per essere colto?
Wu-Ti dei Liang

Subito a me
il cuore si agita nel petto
solo che appena ti veda, e la voce
non esce e la lingua si spezza.
Un fuoco sottile affiora rapido alla pelle,
e gli occhi più non vedono
e rombano le orecchie.
Saffo

Godiamoci la vita, e l’amore,


e dei vecchi che brontolan sempre
non teniamo più conto di un soldo.
Catullo

Dolce amore… quel tanto che ci è cara la vita, così io t’amo,


mia dolcissima.
Iscrizione pompeiana

Sei venuta e con passo di danza


sei entrata nella mia vita.
C. Sbarbaro

Ti amo:
Queste frasi d’amore che tanto si ripetono
non sono mai le stesse.
Hanno lo stesso suono tutte quante,
ma ha ciascuna una vita
vergine e sola, se riesci a coglierla.
E non stancarti mai
di ripetere le parole uguali:
proverai l’emozione che sente l’anima
quando vede spuntar la prima stella

106
e poi, come la notte avanza, la vede
ripetersi in altre stelle,
con diversi riflessi e un’unica anima.
P. Salinas

Il sogno che esisti è vero…


Ti stringo per dirti che i sogni
son belli come il tuo volto…
A. Gatto

Sarei perduto s’io vivessi


un solo momento senza di te.
U. Foscolo

Tu e io senza più tu né io ci uniremo nell’estasi,


lieti e felici e liberi dalle vane parole, tu e io!
Rûmî

A mia moglie:
Dacché intrecciammo i capelli e fummo sposi
il nostro amore non fu spezzato da dubbi.
Goditi intanto i fiori di primavera
ma non scordare il nostro tempo d’amore.
Su Wu

Siamo forti e ci vogliamo bene. E siamo semplici, e tutto è


naturale in noi… Vogliamo essere forti spiritualmente, e
semplici e sani e volerci bene così, perché ci vogliamo bene e
questa è la più bella e più grande e più forte ragione del mondo.
A. Gramsci

L’amore è la poesia dei sensi.


H. de Balzac

Questo boccio d’amore maturerà e quando ci ritroveremo sarà


uno splendido fiore.

107
W. Shakespeare

Se pur sia bello l’amore che è implorato, assai più bello è


quell’amore che si concede di propria volontà.
W. Shakespeare

Amor che nella mente mi ragiona cominciò egli a dir si


dolcemente che la
dolcezza ancor dentro mi suona.
Dante

Paese che vai… TI AMO che trovi

Albanese Te dua
Basco Maite zaitut
Brasiliano Amo você
Ceco Miluji te
Croato Volim te
Danese Jeg elsker dig
Filippino Mahal kita
Finlandese Minä
rakastan sua
Francese Je t’aime
Giapponese Ai shiteru
Greco S’agapò
Inglese I love you
Irlandese Taim i’ngra leat
Norvegese Jeg elsker deg
Olandese Ik hou van je
Polacco Kocham cie

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Portoghese Amo-te
Rumeno Te iubesc
Russo Ya tybya lyublyu
Slovacco Lubim ta
Spagnolo Te amo
Svedese Jag aelskar dig
Tedesco Ich liebe dich
Turco Seni seviyorum
Ungherese En szeretlek

Io capisco i tuoi baci, e tu i miei…


W. Shakespeare

Il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce.


B. Pascal

Che l’amore è tutto, è tutto ciò che sappiamo dell’amore.


E. Dickinson

Per un istante le nostre vite si sono incontrate… le nostre anime


si sono sfiorate.
O. Wilde

Momenti particolari nella storia “a due”


Oltre ai soliti anniversari e feste “comandate” ci sono altre
occasioni nella vita di coppia che portano alla voglia di
sottolineare con un regalo o un semplice biglietto un giorno o
un momento particolare in cui dire qualcosa o chiedere perdono
per una volontaria o inconsapevole mancanza.
Ci sono sentimenti comuni a tutti che alcuni riescono a
controllare e altri no. La gelosia può essere un aspetto piacevole
della vita amorosa; ma se si eccede? Come chiedere scusa?

109
Facendo sapere che anche dei “grandi” ne erano contagiati.

Essendo geloso io soffro quattro volte: perché sono geloso,


perché biasimo me stesso per il fatto di esserlo, perché sento
che la mia gelosia ferisce gli altri, perché mi lascio andare alla
banalità…
R. Barthes

È facile essere buoni quando non si è innamorati.


C. Pavese

110
Girasole, simbolo di orgoglio e allegria
Magari aggiungendo a quest’ultima: Ti prego, fa’ che non sia
così!
E come chiedere perdono per un tradimento, una menzogna, un
errore di cui si è pentiti?

… e se mai ho mentito, ho mentito per amore.


F. Nietzsche

Quando si è innamorati, si comincia sempre con l’ingannare se


stessi e si finisce sempre con l’ingannare gli altri.
O. Wilde

… ricorda qualcosa di buono del povero disgraziato che ti ha


disonorato con il suo amore. Pensa che le tue labbra lo hanno
baciato e che i tuoi capelli sono caduti su di lui e che le tue
braccia lo hanno stretto a te. Non firmo con il mio nome perché
è il nome con cui mi hai chiamato quando mi amavi e mi
onoravi e mi desti la tua tenera anima perché io la ferissi e la
tradissi.
J. Joyce

La passione non ottiene mai il perdono.


P. P. Pasolini

Non fuggire! Fidati! Conoscimi! Hai prosciugato


le paludi dell’anima mia, e adesso sei nelle nubi
e nell’aria. La tua vittoria sarà assoluta.
P. Klee
E può succedere di lasciarsi.
È più facile che l’“abbandonato” covi risentimento e rancore e
che senta il bisogno di buttarli addosso a chi se ne è andato.
Anche in questo caso, per evitare di eccedere, si può lasciare
parlare altri al nostro posto.

111
Se poi è il poeta, l’artista che esagera, che usa espressioni forti,
ci si sente naturalmente scusati.

… arrivederci è una parola troppo bella


così ti dirò semplicemente
addio
non sto dicendo
che mi hai trattato male
avresti potuto fare meglio
ma non mi spiace
hai solo sprecato
il mio tempo prezioso
ma non credere
che vada bene così.
Bob Dylan

… Non credere,
però, di andartene immune: tutti i secoli
lo sapranno e una fama antica
dirà chi sei.
Catullo

E penso che tu stia giocando troppo rudemente


Per essere una signora che è stata sulla luna
Sono stato sdraiato a questa finestra abbastanza a lungo
Ti abitui ad una stanza vuota
E il tuo amore è un po’ di polvere
nel polsino di un vecchio.
L. Cohen

I colori
Usare carte e cartoncini colorati e/o penne o pennarelli
di vari colori può, in alcune circostanze, essere una scelta

112
simpatica e originale. Saranno decisamente coloratissimi
i biglietti d’invito alla festa di compleanno di un
bambino: decorati di pupazzetti disegnati e poi colorati,
palloncini, fiorellini e tutto ciò che può rendere chiassoso
e vivace un invito per un pomeriggio che si prevede
(poveri genitori) altrettanto chiassoso e vivace. Ci sono
poi i colori legati alla circostanza da ricordare.
Inevitabili il rosa e l’azzurro per la nascita di un bebè.
Gli stessi colori verranno utilizzati, magari solo come
bordino colorato del biglietto, per la partecipazione al
Battesimo unita ai confetti in tono. Abbiamo poi l’argento
e l’oro per gli anniversari (venticinque e cinquant’anni)
di matrimonio. E il nero per il lutto, ormai poco usato.
Tutti gli altri colori hanno un loro significato specifico
che è forse meglio conoscere.
Partiamo dal più chiaro di tutti: il bianco. È il colore
della luce, della purezza (i fiori regalati per la Prima
Comunione devono essere bianchi); ma è anche il colore
dell’eleganza e della sobrietà ed è singolare che in alcune
parti del mondo viene considerato, come da noi il nero, il
colore del lutto.
Subito dopo, nella scala dei colori chiari, c’è il giallo che
viene abbinato alla curiosità, all’intelligenza e per queste
sue qualità è amato dai bambini e dalle persone
speculative.
Il rosso e l’arancio sono colori caldi legati da sempre
all’amore passionale.
Il verde è il colore della natura che cresce,
dell’intelligenza applicata, della riuscita nella vita e nel
lavoro.
Il blu è il colore della pace, della casa, della famiglia.
Il viola è il colore della magia, dei sognatori.
Attenzione quindi: ad ogni circostanza e ad ogni persona
il colore giusto!

113
Ciclamino, simbolo di diffidenza

Frasi ironiche e allegre


Non sempre le battute e le frasi ironiche sono di dominio dei
giovani: anche fra coniugi “navigati” possono essere utilizzate

114
con un po’ di umorismo e di allegria. Possono essere un modo
piacevole per iniziare la giornata o per finirla: scritte su un
biglietto lasciato incollato allo specchio del bagno o appoggiato
al piatto di avanzi riscaldati.
Restano comunque l’occasione per far sapere all’“altro” che lo
si pensa, con affetto e simpatia. Inizia qui un piccolo elenco di
“battute” dedicate al proprio compagno/compagna che offrono
la possibilità di essere modificate (anche solo in una singola
parola) per renderle più adatte alla circostanza e alla persona cui
sono inviate.

Grazie del sorriso che hai fin da quando ti ho conosciuto


(giorno più, giorno meno).

Anche se non ti sei ricordato del nostro anniversario, sei il mio


amore (questo solo fino al prossimo anniversario, poi guai a
te!).

Volevo comprarti un anello di diamanti… ma una pietra


preziosa come te, che cosa se ne fa?

Ti amo perché sei sempre pronto per nuove sfide.

Lo so che sei intelligente, colto, simpatico e profondo… ma io ti


amo per i tuoi splendidi occhi…

Ti ho atteso per tutta la vita… Ora datti da fare…

È stata una giornata dura. Fa’ che sia una serata


indimenticabile!

Ti ho sognato tutta la notte. Grazie per esserci stato quando mi


sono svegliata questa mattina.

Buona giornata, amore. Ricordati dell’appuntamento con il


dentista, di portare fuori la spazzatura e di darmi un bacio

115
quando esci.

Da quando ci siamo sposati ho avuto un solo rimpianto: non


averlo fatto prima.

Quando ho letto la massima:“Tieni il meglio per te e, se


proprio non puoi farne a meno, lascia il resto agli altri”, ho
capito perché ti ho sposata.

Ho nascosto un regalo in uno dei tuoi cassetti. Mentre lo cerchi


perché non provi a mettere in ordine calzini e mutande?

Cosa sarà di noi? Eravamo Romeo e Giulietta, ma siamo


troppo giovani per finire come loro.
I Simpson

Guarda… in un angolino del tuo cuore, c’è una porticina:


aprila! Lì dentro c’è un angioletto che ti sorride e ti vuole
bene… adesso chiudi la porta… ho freddo!

Due occhi verdi come il mare


una bocca da baciare
un corpo da ammirare
un sorriso da rimanere folgorati…
va be’ adesso basta parlare di me,
tu come stai?!

Dio ha creato prima l’uomo poi la donna… prima ha fatto lo


schizzo (te) e poi il capolavoro (me)…

In corsa contro il tempo…

Non sempre è possibile programmare con sufficiente


anticipo l’invio di un messaggio. Un avvenimento non
programmato, per esempio l’arrivo imprevisto di un

116
vecchio amico in città, che desidera fermarsi per rivedere
i compagni di un tempo, la necessità di convocare una
riunione urgente, oppure ancora il desiderio improvviso
di comunicare un messaggio d’amore impongono la
necessità di far arrivare le parole entro brevissimo tempo.
Il mezzo più ovvio è il telefono, che affida alla sola voce
la vostra comunicazione. Se tuttavia preferite “mettere
nero su bianco”, oltre i moderni sms ed e-mail, tenete
presenti questi suggerimenti, scegliendo il più adatto alla
situazione.
Il telegramma: senza muovervi dalla vostra abitazione
preparate su un foglio il vostro messaggio, procuratevi
l’indirizzo del vostro interlocutore e telefonate al numero
riservato dalla Telecom Italia ai telegrammi per l’Italia e
l’estero. Le vostre parole giungeranno a destinazione
nell’arco di poche ore.
Il fax: un numero sempre più elevato di persone possiede
un fax, uno strumento di comunicazione collegato al
telefono che consente di spedire e ricevere un messaggio
scritto nel giro di pochi minuti. Se non lo possedete, al
contrario del vostro interlocutore, recatevi nell’ufficio
postale o in una cartoleria con il vostro messaggio:
potrete fare un invio immediato.
La posta celere: esiste un servizio postale particolarmente
veloce che, a tariffe diverse da quelle della posta
normale, assicura l’invio di un messaggio in
ventiquattr’ore.
Il corriere: in città esiste la possibilità di rivolgersi a
servizi privati che assicurano il recapito di messaggi nel
giro di poche ore, o di un minimo di giorni, a seconda
della distanza.

117
Calla, simbolo di purezza e di bellezza

L’amore in musica
Ecco delle citazioni tratte da alcune canzoni d’amore italiane…
potrete anche ispirarvi alla musica inserendo queste bellissime

118
parole nei vostri bigliettini o nelle vostre lettere, naturalmente
secondo i vostri gusti musicali.

Vai vai tanto non è l’amore che va via


Vai vai l’amore resta sveglio
anche se è tardi e piove
V. Capossela

Ora le tue labbra puoi spedirle a un indirizzo nuovo


e la mia faccia sovrapporla a quella di chissà chi altro
ancora i tuoi quattro assi, bada bene di un colore solo
li puoi nascondere o giocare con chi vuoi,
o farli rimanere buoni amici…come noi…
F. de Gregori

Ti brucerai piccola stella senza cielo


ti mostrerai, ci incanteremo mentre scoppi in volo
ti scioglierai dietro una scia, un soffio, un velo
ti staccherai perché ti tiene su soltanto un filo
L. Ligabue

Lo sai o non lo sai che per me sei sempre tu la sola,


chiama quando vuoi, basta un gesto o forse una parola
A. Venditti

Ho messo via un bel po’ di cose ma non mi spiego mai il perché


io non riesca a metter via te
L. Ligabue

E ti vengo a cercare, anche solo per vederti o parlare


perché ho bisogno della tua presenza
per capire meglio la mia essenza
F. Battiato

E come sempre sei la descrizione di un attimo per me


e come sempre sei un’emozione fortissima

119
e come sempre sei bellissima perché
come sempre sei la descrizione di un attimo
Tiromancino

Certi amori non finiscono


fanno dei giri immensi e poi ritornano
amori indivisibili indissolubili inseparabili
A. Venditti

Siamo nella stessa lacrima, come un sole e una stella


Luce che cade dagli occhi, sui tramonti della mia terra
Elisa

T’ho detto amore e tu m’hai messo in gabbia


m’hai scritto sempre ma era scritto sulla sabbia,
t’ho detto eccomi e volevi cambiarmi
t’ho detto basta e m’hai detto non lasciarmi
Jovanotti

Respiri piano per non far rumore


ti addormenti di sera e ti risvegli col sole
sei chiara come l’alba
sei fresca come l’aria
V. Rossi

Chi ci sarà dopo di te respirerà il tuo odore pensando che sia il


mio
C. Baglioni

Buonanotte buonanotte fiorellino


buonanotte tra le stelle e la stanza
per sognarti devo averti vicino
e vicino non è ancora abbastanza
F. de Gregori

Senza averti qui senza problemi senza limiti non è così bello

120
come dicono
senza averti qui non ti passa dura ore un attimo
883

Ho combattuto il silenzio
parlandogli addosso
E levigato la tua assenza
solo con le mie braccia
T. Ferro

Ieri ho ritrovato le tue iniziali nel mio cuore


non ho più voglia di pensare e sono sempre più sbadato
C. Baglioni

Vieni da me abbracciami e fammi sentire che sono solo mie


piccole paure
Le Vibrazioni

Se ieri ti tenevo sul mio cuore


domani non so dove sarai tu
il tempo lascia solo di un amore
un poco di rimpianto e nulla più
F. Battiato

121
Gelsomino, simbolo di grazia, eleganza, e dell’amore
coniugale

Amore bello come il cielo


bello come il giorno

122
bello come il mare amore…
ma non lo so dire…
Amore bello come un bacio
bello come il buio
bello come Dio
amore mio non te ne andare…
C. Baglioni

Certi amori ti lasciano un’emozione per sempre


momenti belli che restano così impressi nella mente
E. Ramazzotti

Luce dei miei occhi brilla su di me


voglio mille lune per accarezzarti
G. Nannini

Come saprei amarti io… nessuno saprebbe mai


Giorgia

Se io fossi stato un po’ meno distante


un po’ meno orgoglioso un po’ meno che
se lei fosse stata un po’ meno gelosa
un po’ meno nervosa un po’ meno eh
se noi avessimo dato all’amore la giusta importanza
l’impegno e il valore se noi
amare vuol dire anche a volte annullarsi
per dare qualcosa in più,
ma se io se lei se io se lei…
B. Antonacci

123
Ricorrenze e occasioni particolari

e situazioni contemplate nelle pagine precedenti sono quelle


L in cui le parole sono chiamate a sottolineare i momenti
fondamentali della vita, dal punto di vista esistenziale e
psicologico e da quello religioso. Ma le occasioni in cui si pone
la necessità di prendere in mano carta e penna sono ben più
varie e numerose. Se è vero che il telefono rispetto al passato ne
ha eliminate molte, l’emozione di aprire e leggere un biglietto,
tanto più se accompagna dei fiori, è sempre e comunque più
intensa di quella di sollevare una cornetta. Per questo ci
sentiamo di caldeggiare il mantenimento della consuetudine di
ricorrere ai fiori e alla parola scritta, anche perché il farlo
aggiunge al pensiero gentile il dono di un po’ del proprio tempo,
un dono davvero prezioso nei ritmi della vita odierna.

La “festa” della donna


La “Giornata internazionale della donna” ricorre dal 1910, anno
appunto della prima Internazionale femminista a Copenaghen
che si aprì l’8 marzo, e vuole sottolineare, riferendosi a eventi
drammatici della storia dell’emancipazione femminile, il prezzo
e il valore di una delle battaglie civili più lunghe e sofferte nel
tempo. Ancora oggi molti ignorano l’origine della ricorrenza e
la considerano solo una circostanza in cui, ormai per
consuetudine, alle donne si deve regalare la mimosa. Da qui la
necessità di ricorrere alle parole, per sottoscrivere la propria
adesione al suo significato autentico.
Da una donna a una donna:

124
Da donna a donna, auguri gialli e profumati!

Ti sono al fianco: nell’ideale che ci induce a volere più ampio il


nostro destino, ma anche nelle piccole eppur faticose battaglie
della quotidianità.

Nel giorno della “nostra” festa voglio ricordarti che ti sono


vicina e che insieme è più facile lottare, vivere, sognare.
Da un uomo a una donna:

Auguri anche se in ritardo… spero che ti piaccia questa mimosa


che non appassisce mai! Come non appassirà mai il nostro
amore…

Ti penso sempre molto e vorrei sempre di più poter essere


vicino a te… tesoro. Tanti auguri ad una donna vera, dolce,
bella intelligente, affascinante e sexy!!!

Visto che siamo spesso lontani, mi sarà alle volte difficile


esserti vicino per vederti sbocciare ogni mattina quando ti
alzi…

Per te un bellissimo rametto di mimosa… però sappi che il mio


cuore ti sta sempre accanto… e non solo il giorno della festa
delle donne!

Sei la mia donna, il mio fiore più delicato… il delicato profumo


della mimosa è niente in confronto alla tua dolcezza… Tanti
auguri amore mio.
Ti amo all’impossibile.

Cartoline

La cartolina è il veicolo dei messaggi brevi. Viene spedita

125
dalle località di vacanza per far sapere a una persona
cara che la si pensa; inviata a parenti lontani in
occasione di ricorrenze religiose o personali; usata molto
dai ragazzi di leva per comunicare con le famiglie al
posto della più impegnativa lettera.
Forse in casa, in qualche cassetto, si possono ancora
trovare le vecchie cartoline che il nonno, lontano, spediva
alla nonna e che questa conservava, legate da un nastro
rosa. Alcune dipinte a mano, con frasi romantiche, altre
banali con scritte telegrafiche. Alcune con la promessa:
“Segue lettera”, chissà se mantenuta.
Le cartoline che vengono vendute adesso hanno
sicuramente meno fascino di quelle ingiallite e conservate
con tanto amore dalla nonna. Vediamo comunque che
cosa scriverci sopra oltre i soliti “Saluti da…”. Per
primo dobbiamo valutare il fatto che tutti, dal postino alle
persone di casa, possono leggere il messaggio.
Evitiamo perciò espressioni troppo intime che potrebbero
mettere in imbarazzo chi le riceve.
Fra due innamorati le espressioni più “innocue” e
“innocenti” possono spaziare da:
Un ricordo tenero e un abbraccio forte.
A:
Un pensiero dolce e migliaia di baci.
Oppure:
Mi manchi tantissimo e ti penso troppo.
Fra amici:
Visto che non mi sono dimenticato di te?
Sarebbe bello se ci fossi anche tu.
Un ricordo. A presto.
Fra conoscenti:
Le invio da questo posto bellissimo i miei migliori saluti.
Cordialità a Lei e alla sua famiglia.

126
Aforismi sulle donne
Vi son certe cose, in cui una donna vede con più
acume di cento occhi di uomini.
Anonimo
La donna, solo il diavolo sa cos’è: io non ci
capisco niente.
F. Dostoevskij
Uno deve scegliere fra amare le donne e
conoscerle.
Ninon de Lenclos
La donna fu il secondo errore di Dio.
Nietzsche
Una donna è capace di sacrificare la vita per colui
che ama, ma anche di non rivolgergli per sempre
la parola per una questione d’orgoglio a proposito
d’una porta chiusa o aperta.
Stendhal
Correre dietro alle donne non ha mai fatto male a
nessuno.
È raggiungerle, che è pericoloso.
A. Fogazzaro
La donna sarà l’ultimo animale che l’uomo
riuscirà ad addomesticare.
G. Meredith

127
Rosa gialla, simbolo di infedeltà e gelosia

La festa del papà


Una non drammatica ma simpatica battaglia “alla rovescia”
rispetto a quella cui si è appena accennato dovrebbe far sì che

128
arrivi a decollare, accanto a quella della mamma, anche la festa
del papà, per una giusta causa di parità, sia pure all’interno di
comportamenti di cui conosciamo benissimo la matrice
commerciale e consumistica. Tale matrice nulla toglie infatti
alla sincerità di un bambino che avverte il bisogno di festeggiare
il suo papà o a quella di un figlio adulto che, il 19 marzo, giorno
di San Giuseppe, vuol farsi sentire particolarmente vicino “al
suo vecchio”. Ecco le parole che potrebbero accompagnare un
dono.

Al più caro, più paziente, più rassicurante papà del mondo,


nella speranza di non deluderlo mai.

Al mio papà, che con la mamma mi ha fatto venire al mondo, mi


fa crescere, mi parla, m’insegna tante cose, mi coccola come
nessuno saprebbe fare.

L’abbraccio più bello del mondo, quello che mi da più


sicurezza, è sempre e solo il tuo, papà.

L’esser diventato adulto nulla ha tolto al tuo ruolo di guida e


modello della mia vita: nessun altro padre potrebbe essere
tanto per un figlio ed è questo immenso tesoro di cui oggi io ti
ringrazio, papà.

Sono tanto orgoglioso di te, papà, un giorno spero di diventare


come te. Tu mi hai dato tanta sicurezza, forza, dignità.

Mi hai insegnato l’umiltà, il perdono e l’onestà. Non ti deluderò


mai.

Padre, se anche tu non fossi il mio


padre, per te stesso egualmente t’amerei.
C. Sbarbaro

A mio padre

129
L’uomo che torna solo
a tarda sera dalla vigna
scuote le rape nella vasca
sbuca dal viottolo con la paglia
macchiata di verderame.
L’uomo che porta così fresco
terriccio sulle scarpe, odore
di fresca sera nei vestiti
si ferma a una fonte, parla
con l’ortolano che sradica i finocchi.
È un uomo, un piccolo uomo
ch’io guardo di lontano.
È un punto vivo nell’orizzonte.
L. Sinisgalli

Aforismi sul papà


La casa paterna è come una chiesa naturale, che
raramente nega un conforto, e prepara l’anima a
consolazioni maggiori.
G. A. Borghese, Rubé, XX
Nel rispetto per il proprio padre nulla è più grande,
quanto stimarlo come si stima il Cielo.
Confucio

La festa della mamma


A dispetto dei dati statistici che ci collocano fra i paesi
industrializzati con un più basso indice di natalità e di quelli
sociologici che vedono la donna sempre più svincolata dai ruoli
familiari e coinvolta nel mondo del lavoro e della produzione, la
parola “mamma” è ancora in grado di muovere per la maggior

130
parte di noi italiani le corde del sentimento.
Ciò non è certo un fattore estraneo nella spiegazione del grande
successo della festa della mamma, che è stabilita per la seconda
domenica del mese di maggio.
Le implacabili leggi del consumismo di massa hanno saputo
abilmente sfruttare questa propensione emotiva e il rischio è
quello che l’autenticità e la sincerità dei sentimenti che si
vogliono esprimere alla propria madre vengano cristallizzate in
formule commerciali e stereotipate.
Per questo almeno le parole che accompagnano i fiori donati
alla mamma devono essere il più personali possibile, o vibranti
della commozione che sanno comunicare la poesia e la
letteratura. Ecco, tra i molti che sono possibili, qualche spunto.

Nel mio cuore, c’è un immenso amore per una mamma perfetta.

Non ho mai smesso di pensarti anche dopo che sono cresciuta,


mamma, come la mamma più bella e più buona del mondo.

Grazie di vivere, di esserci sempre stata per me, di essere ancor


oggi al mio fianco con il tuo incomparabile amore e la tua
struggente tenerezza.

Questi fiori sono il segno di un amore che ha incominciato con


l’accordarsi al suono di una ninna-nanna.
(Trascrivete la ninna-nanna della vostra infanzia).

131
Narciso, simbolo di autocompiacimento e di vanità personale

E il cuore quando d’un ultimo battito


avrà fatto cadere il muro d’ombra,
per condurmi, Madre, sino al Signore,

132
come una volta mi darai la mano.
G. Ungaretti

“Per i figli trovare la tavola apparecchiata è cosa naturale…


Hanno sempre una lezione da ripassare quando c’è da
apparecchiare, e quando c’è da sparecchiare han da fare la
cartella…”: sull’onda dei ricordi, evocati dalle parole di uno
scrittore, questi fiori ti chiedono perdono e ti dicono tutto il mio
amore.

Aforismi sulla mamma


Il cuore materno è il più bel posto del figliuolo, e il
più improbabile a perdersi, anche se egli ha già i
capelli bianchi - e ciascuno ha nell’intero universo
un unico cuore così fatto.
Stifter
Una madre non è uno dei più dolci spettacoli della
vita?
Thackeray, The Newcomes, II, 13
Madri, siete voi che avete in mano la salvezza del
mondo.
L. Tolstoj, Adolescenza

Il primo giorno di primavera


Molti popoli festeggiano la rinascita della natura che si verifica
in primavera. Da noi, questi riti pagani sono stati assorbiti e
inglobati in feste popolari e religiose. In alcune regioni, verso la
fine dell’inverno, si brucia “la strega” o “il vecchio”: un grande
falò per cancellare il freddo dell’inverno e propiziarsi la
primavera. Ultimamente, con una maggiore attenzione verso

133
tutto ciò che è “ecologico”, si sono moltiplicate iniziative e feste
legate alla natura. Molte persone si riversano sulle colline e nei
prati fuori città, la sera, per osservare il passaggio delle “stelle
cadenti”, la notte di San Lorenzo, o per vivere, con rudimentali
telescopi o addirittura a occhio nudo, l’emozione di un’eclissi di
luna. Ma è la primavera che ottiene sempre il massimo
dell’attenzione, e non solo fra i poeti. Approfittare del 21 marzo
per regalare un mazzo di fiori può diventare un modo simpatico
e originale per farsi ricordare. Il biglietto che accompagna il
dono potrà essere coloratissimo o bianco, ma sempre con un
riferimento specifico alla primavera.

Voglio festeggiare con te l’inizio della primavera perché, fra


tutti i fiori, tu sei il più profumato e il più bello.

Volevo invitarvi a cena, ma non trovavo mai l’occasione giusta.


E se fosse per dopodomani, primo giorno di primavera?

1) Dalle 0,1 di ieri, 21 marzo, è dichiarato lo stato di


primavera.
2) Entro le ore 24 di stanotte, tutti i fiori che intendono
occupare i prati privati e demaniali per i tre mesi a venire,
dovranno sbocciare bene visibili e avere appeso allo stelo il
permesso di fioritura rilasciato dalla questura competente…
S. Benni
Dei fiori per ricordarti che non ci sono solo gli impegni. Tira il
fiato e guardati attorno: le aiuole raccontano il risveglio della
natura…

… Alzati amica mia


Mia bella vieni fuori
Ecco l’inverno è passato
La pioggia è cessata e andata via
I fiori spuntano sulla terra
Il tempo del cantare è vicino…

134
Il Cantico dei Cantici

Anche tu sei la primavera, un’elegante, incredibilmente dolce e


flessibile primavera, dolce, fresca, sfuggente…
C. Pavese

Io già sento primavera


che si avvicina coi suoi fiori:
versatemi presto una tazza di vino dolcissimo.
S. Quasimodo

Un boschetto di meli: sugli altari


bruciano incensi.
Mormora fresca l’acqua tra i rami
tacitamente, tutto il mondo è ombrato
di rose.
Stormiscono le fronde e ne discende
un molle sonno
e di fiori di loto come a festa
fiorito è il prato, esalano gli aneti
sapore di miele.
Saffo

135
Garofano bianco, simbolo di fedeltà

Consolare gli afflitti


Non sono sempre la festa, la gioia o la riconoscenza che
inducono a inviare dei fiori e a formulare messaggi d’augurio.

136
Talvolta queste forme affettuose di partecipazione e di
solidarietà si connotano di mestizia e di apprensione. A parte il
caso del lutto, che per l’importanza che riveste nei sentimenti e
nei comportamenti collettivi analizzeremo separatamente in un
altro capitolo, si può trattare della notizia di una malattia, di un
incidente, di un dispiacere che ha colpito un amico, un
conoscente o una persona cara.
Ma non per questo un pensiero affettuoso è meno gradito e
opportuno, e non di minor valore l’umanità e la civiltà che
esprime. Ecco dunque qualche esempio di questi particolari
messaggi di solidarietà e di augurio.

Il dispiacere di saperti malato mi spinge a farti giungere un


pensiero di solidarietà, nella speranza che tu possa ristabilirti
molto presto.

Il dolore ci umilia e ci prostra, ma può essere l’occasione per


imparare ad essere più forti e a fronteggiare meglio le difficoltà
della vita: è questo l’augurio che ti invio di tutto cuore, nella
speranza che ti sia di conforto.

Quando si tocca il fondo, è il momento in cui si comincia a


risalire: sperando che quest’immagine della saggezza popolare
t’infonda speranza, ti abbraccio con tutti i miei auguri.

Le serate al bar (in discoteca, al club…) non sono più le stesse


da quando manchi. Guarisci presto, tutti noi ti aspettiamo.

Credo nella fratellanza di coloro che portano l’impronta del


dolore ed è davvero fraterno il sentimento che mi induce a
comunicarti la mia solidarietà e la mia disponibilità, nonché
l’augurio che tu possa ritornare al più presto a sorridere.

137
Elleboro, simbolo di sollievo dall’ansietà
A persona di provata fede religiosa:

Anche se so che è duro ammetterlo in momenti come quelli che


stai passando, ti dia forza il pensiero che il corpo ci è stato dato

138
solo per servire e che la tua anima, con l’aiuto di Dio, può
guadagnare meriti presso di Lui da questa dolorosa esperienza.

Aforismi sul dolore


Soffrire e piangere significa vivere.
F. Dostoevskij, Delitto e castigo
Ogni lacrima insegna ai mortali una verità.
U. Foscolo, Epistolario, I, 8
La felicità raduna, il dolore riunisce.
A. Bougeard, Pailles et poutres, 6
Il dolore ci rimette in mezzo alle cose in modo
nuovo.
C. Rebora
La sofferenza: questa è infatti l’unica causa della
consapevolezza.
F. Dostoevskij, Memorie dal sottosuolo

Il piacere di fare e ricevere un invito


Accantonato il formalismo rigido del passato, chi oggi desidera
formulare un invito per ricevere qualcuno a casa propria per
vivere insieme un momento di allegra convivialità tende a
ricorrere all’uso del telefono, che consente di avere per di più
una pronta risposta. Ma se per qualche ragione si tratta di un
pranzo o di una cena importanti, per festeggiare un evento di
grande rilievo nella vita familiare, oppure di riunioni con uno
spiccato carattere di mondanità, allora l’invito sarà fatto per
iscritto, mediante un biglietto da visita, intestato con i nomi di
chi invita. A mano si aggiungerà: “saranno lieti di incontrare

139
gli amici il… (data) alle ore… (assieme a queste informazioni,
va fornita l’indicazione del luogo, se la riunione avverrà fuori
casa). Grazie e a presto, dunque!”. L’invito dovrà pervenire
almeno una settimana prima dell’incontro previsto.
In alternativa, scegliendo un tono più formale, la seconda parte
del messaggio, tutto stampato, sarà così formulata: “per
festeggiare i 25 anni del loro matrimonio (il conseguimento
della laurea del figlio, la nomina a…, le nozze d’oro dei genitori
e così via, a seconda dell’occasione)”. Questo secondo
messaggio si conclude con le parole: “È gradita una conferma”,
decisamente più aggiornata al costume odierno della sigla
francese “R.S.V.P.” (Répondez, s’il vous plaît).

Nicoletta e Simone De Vinci saranno lieti di


incontrare gli amici il 22 febbraio 2004, alle ore
20 presso la loro abitazione in via dei Glicini, 9
- Milano

Grazie e a presto, dunque!

Si tenga conto che quando la scelta cade sull’invito formale


stampato si dovranno scegliere sempre biglietti bianchi della
miglior carta e caratteri sobri ma eleganti.

140
Sandra e Paolo Colombo hanno il piacere di
invitare la famiglia Fedrigotti per festeggiare il
conseguimento della laurea del figlio.
Sabato 3 marzo 2004 alle ore 20.30 Roma - Excelsior
Hotel Gallia È gradita una conferma
Città, indirizzo Telefono

Per inviti davvero formali abbiate cura di indicare sul biglietto


l’abbigliamento più indicato per la serata.
- “Cravatta nera” significa i signori in smoking e le signore
con un abito corto e scollato.

141
Rosa rossa, simbolo d’amore
- “Cravatta bianca” significa i signori in frac e le signore in
lungo.
- “Abito scuro” significa eleganza e sobrietà per

142
l’abbigliamento di entrambi. L’abito da sera non è obbligatorio
ma è da escludere totalmente l’abbigliamento sportivo o casual.
Chi riceve il suddetto invito per iscritto è tenuto a comportarsi
analogamente tanto per la risposta quanto per i ringraziamenti,
che si inviano eventualmente con dei fiori il giorno seguente
alla riunione. Ecco le formule che vi suggeriamo e alle quali
potrete ispirarvi.

Vi ringrazio per l’attenzione accordatami con l’invito al


festeggiamento per…, cui presenzierò con molto piacere.

Sarò molto felice di partecipare alla cena (pranzo…) per


festeggiare…

Un vivo ringraziamento per la splendida serata che ci avete


donato e rinnovati auguri al festeggiato.

Ringraziandovi ancora per la bellissima festa di ieri, unisco a


questi fiori i miei più sinceri auguri.

Modesti fiori per ringraziarVi della vostra piacevolissima


ospitalità.

Il Vostro invito ci ha veramente lusingato. Vi ringraziamo


vivamente.

Qualche fiore per prolungare il piacevolissimo ricordo della


Vostra ospitalità.

La Vostra ospitalità è sempre così squisita che ogni momento


passato insieme è per noi una vera gioia.

Grazie per l’invito. Ogni momento passato insieme è per noi un


graditissimo piacere.

143
Messaggi e fantasia

Ed ecco qualche suggerimento curioso per stimolare la


fantasia e la creatività di tutti.
Volete scrivere un messaggio segreto? Sostituite il
normale inchiostro con succo di limone. Il messaggio
apparirà solo se riscaldato con la fiamma di una candela
o un ferro da stiro non troppo caldo.
Volete scrivere un messaggio in codice? Usate l’alfabeto
farfallino: dividete in sillabe le parole e abbinate ogni
sillaba a una formata dalla consonante effe e dalla vocale
presente nella sillaba stessa. Quando la sillaba termina
con una consonante, abbinate quest’ultima alla sillaba
successiva. Più delle parole valga questo esempio.
Festeggeremo il ritorno di Enrico domenica prossima alle
diciotto a casa mia: ti aspettiamo con Francesca;
Fefestefeggeferefemofo ilfi rifitofornofo difi
Enferificofo…
Affidate a un inchiostro dorato o argentato i vostri auguri
natalizi o pasquali e decorate i bigliettini di cartoncino
bianco o grigio con stelline oppure con ovetti adesivi.
Agli amici che amano l’enigmistica inviate messaggi
anagrammati oppure nascosti in rebus spiritosi.
Scrivete il vostro messaggio su un cartoncino di grandi
dimensioni; con un buon paio di forbici trasformatelo in
un puzzle che il vostro amico o i vostri amici si
divertiranno a ricostruire.
Se è indispensabile inviare un messaggio scritto a
macchina o con un computer, personalizzatelo con la
vostra firma e/o con una frase di scuse spiritosa (ho
tragicamente finito tutta la mia riserva di biro e di matite,

144
la mia segretaria sa solo scrivere a macchina e io
dall’altro capo del mondo non ho potuto che incaricare
lei…).

La festa dei bambini


Va sempre più diffondendosi l’abitudine di consentire ai figli, in
occasione del loro compleanno, delle feste natalizie, del
carnevale o della fine della scuola, di ricevere a casa i loro
amici e compagni: se per le mamme si può trattare di un vero e
proprio “tour de force”, i bambini ne sono sempre
piacevolmente eccitati e felici, e ne traggono senza
accorgersene un’opportunità di socializzare, che li prepara al
loro futuro di adulti. Per le mamme si tratta di un’occasione per
conoscersi meglio e - perché no - per stringere nuove amicizie.
La prima cosa da scrivere per la verità è la lista dei piccoli
invitati e delle loro mamme, badando a non escludere chi ha già
partecipato a questo tipo di riunione nella ricorrenza precedente,
perché non ci resti male e cercando di ricambiare inviti
precedentemente fatti ai propri figli.
Ma il vero e proprio invito lo scriverà il bambino, disegnando
un allegro biglietto con la scritta: “Vuoi partecipare, il giorno…
alle ore…, alla mia festa di…?”, che riporti l’indirizzo, magari
precisato con una piantina perché i genitori accompagnatori non
abbiano problemi a trovare la casa se isolata o in una via male
indicata.
L’originale del biglietto può essere riprodotto in tante fotocopie,
colorate a mano con pennarelli dai colori vivaci e distribuite agli
amichetti, onde costituisca per i genitori una conferma
dell’impegno che si chiede loro di assumere accompagnando il
bambino alla festa e fornisca tutti i dati pratici perché lo
possano fare senza particolari difficoltà.
Essendo queste le finalità dell’invito scritto, non si pone
ovviamente il problema di ringraziamenti formali dopo la festa,

145
ma solo quello di confermare telefonicamente la partecipazione,
affinché la mamma ospitante si possa organizzare.

Mimosa, simbolo di vitalità e forza femminile

146
Cento ragioni per dire “grazie”
Le occasioni che possono far nascere il desiderio o far sentire il
dovere di ringraziare sono davvero moltissime, ma non ce n’è
nessuna per cui non siano adatti dei fiori accompagnati da un
gentile biglietto scritto a mano. Il caso più comune è quello in
cui si vuole rendere atto a un professionista del particolare
scrupolo con cui ha svolto il suo compito: medico, infermiera,
avvocato, commercialista, insegnante dei figli e così via. Si può
anche voler ringraziare per un favore ricevuto o un gesto di
particolare cortesia e gentilezza. Il tono di questi ringraziamenti
potrà andare dal più formale e rispettoso, nel caso il destinatario
sia persona accostata solo professionalmente e rivesta
un’autorità che fa sentire un po’ in soggezione, o il più possibile
libero, spontaneo e addirittura affettuoso nel caso di rapporti più
stretti e più profondamente coltivati. Ecco, a titolo di esempio,
alcune formule di ringraziamento.

Un doveroso oltre che sincero ringraziamento per le cure


assidue e sollecite prestate a (mio marito, moglie, madre, padre,
figlio…).

Dobbiamo in gran parte a Lei la guarigione di (nome), per cui


Le serberemo sempre immensa gratitudine.

Come ringraziarLa per quanto si è prodigato per (nome)? Le


giungano anche per questa ragione i sensi della nostra grande
stima e ammirazione per il modo esemplare con cui svolge la
sua professione.

Attraverso di Lei, suora, abbiamo scoperto che l’amore per


Gesù e quello per chi soffre sono una cosa sola: non lo
dimenticheremo mai e Le saremo sempre devotamente grati per
le cure prestate a (nome).

Le siamo molto grati per la cura scrupolosa e l’impeccabile

147
professionalità con cui ha seguito il nostro caso.

Ricorderemo sempre il Suo generoso interessamento e la Sua


disponibilità in un momento per noi difficile: davvero grazie!

Ora che si è compiuto il ciclo di studi di nostro figlio, ci


sentiamo in dovere di ringraziarLa per le mille proficue lezioni
che gli ha dato, non solo di scuola ma anche di vita.

È grazie a Lei se, attraverso l’esperienza della scuola, mio


figlio è oggi pronto ad affrontare quella della vita: gliene
saremo sempre riconoscenti!

Qualche fiore per prolungare il piacevolissimo ricordo di una


splendida ospitalità: grazie!

Grazie per la generosa ospitalità e ancora complimenti per la


Vostra bellissima casa, in cui mi sono davvero sentito a mio
agio.

Grazie per il generoso favore che mi hai fatto, che qualifica


davvero un sincero e grande amico. Un vivo ringraziamento per
la tua cortesia.

Un pensiero non certo per sdebitarmi, ma solo per esprimere un


vivo sentimento di gratitudine e di riconoscenza.

Caro professore, Le siamo veramente riconoscenti per tutto


quello che ha fatto per nostro figlio in questi anni. Ci
auguriamo che grazie ai Suoi insegnamenti possa trovare nel
modo migliore la sua strada nel mondo.

I più vivi ringraziamenti per la Sua collaborazione, con


l’augurio di una proficua e duratura carriera.

148
Biglietti da visita speciali

Una frase gentile, un augurio non necessariamente


devono essere scritti su un anonimo cartoncino bianco.
Ecco qualche soluzione diversa, da utilizzare durante una
festa giovane oppure per accompagnare un dono, o
ancora per salutare o esprimere un sentimento.
Con un pennarello vetrografico colorato, del tipo
permanent, potete scrivere i vostri auguri o le vostre frasi
d’amore su bicchieri in vetro liscio oppure in plastica
trasparente. Lo stesso pennarello vi sarà utile per
scrivere su superfici quali gli specchi, la plastica, il
metallo, la ceramica, le superfici lucide in generale.
Utilizzando un pennarello a secco, del tipo Velleda, che
può essere facilmente cancellato anche solo con un dito,
scrivete i vostri messaggi su un vetro, su uno specchio,
sulla formica oppure su qualsiasi superficie in plastica
liscia. Avrete così la possibilità di far tornare come nuova
la superficie scelta per la vostra frase gentile.
Esistono in commercio particolari pennarelli che
consentono di disegnare su pelle, cuoio e stoffa.
Procuratevene uno che sia di un colore che contrasti con
la stoffa scelta (una maglietta bianca, una tovaglietta
colorata…). Scegliete messaggi e disegni semplici e prima
preparatevi il tracciato da seguire con il pennarello
utilizzando una matita a punta sottile.
Dedicato ai più golosi: una crostata oppure una torta
margherita potranno trasformarsi nel più dolce dei
biglietti augurali. Basterà “scrivere” con la pasta frolla,
adagiata sulla marmellata, il proprio messaggio sulla
crostata prima di metterla in forno, oppure setacciare con

149
lo zucchero a velo la superficie della torta margherita già
sfornata e protetta con un foglio di carta nel quale sia
stato ritagliato il messaggio.

150
Astro, in Occidente simbolo d’incostanza, in Oriente d’amore
perfetto

Caro amico…
L’amicizia è uno dei sentimenti umani più importanti e delicati:
dedichiamole anche solo un po’ del nostro breve e “stressato”
tempo, ne riceveremo, in cambio, serenità e calore.
Per comunicare con un amico, magari lontano, il mezzo
migliore è sicuramente il telefono. A voce è più facile fare
capire che si è interessati a tutto ciò che gli succede, che si è
partecipi delle cose belle e anche di quelle brutte che
inevitabilmente accadono. Ma proprio perché non si usa più,
può risultare molto gradito un semplice biglietto con una frase
“complice” o tenera. Con un amico di vecchia data gli spunti
per un messaggio non dovrebbero mancare: dalla vacanza fatta
insieme, al disco o libro scambiato; dal piccolo difetto (nostro o
suo) su cui ironizzare con affetto, all’ultima conquista sul piano
sentimentale o del lavoro. Utilizzate le frasi qui sotto inserendo
quel “qualcosa” di personale che le renderanno uniche.

Con il senno del poi penso che il nodo della discussione di ieri
possa essere slegato, invece che tagliato. Vuoi riparlarne?

Da quando sei lontano e abbiamo dovuto interrompere la


consuetudine del mercoledì e del sabato sera insieme ho
l’impressione che mi manchi un pezzo di me stesso. Te lo scrivo
perché tu lo sappia e perché si trovi insieme una soluzione.

Nietzsche dice: “Nella solitudine cresce ciò che uno si porta


dentro, anche la bestia interiore. Per questo la solitudine si
sconsiglia a molti”. La tua ‘bestia’ come sta?

L’amicizia è come un castello di sabbia: difficile da fare, facile


da distruggere, bellissimo da ricostruire… ti voglio veramente
bene.

151
Aforismi sull’amicizia
Oh il conforto, l’inesprimibile conforto di sentirsi
sicuro con una persona: di non avere né da pensare
i pensieri, né da misurare le parole, ma solo da
elargirli. Proprio come sono pula e grano insieme,
sapendo che una mano fedele li prenderà e
setaccerà, terrà quello che vale la pena di tenere e
poi, con il fiato della gentilezza, soffierà via il
resto.
G. Eliot, Mary Ann Evans
Crescere insieme
senza perdere la propria identità,
donarsi per possedere in forma allargata,
fondersi in un tutto unico e tuttavia
continuare ad esistere ciascuno
per proprio conto:
questo è il segreto del vincolo dell’amicizia.
S. Kracauer
I veri amici sono quelli che si scambiano
reciprocamente
fiducia, sogni e pensieri, virtù, gioie e dolori;
sempre liberi di separarsi,
senza separarsi mai.
A. Bougeard

Aforismi sull’amicizia
Amico nuovo, vino nuovo: invecchierà e diverrà
soave a bersi.

152
Bibbia, Ecclesiaste, IX, 15
L’amico certo si riconosce nei pericoli.
Cicerone, De Amicitia, XVII, 64
Per raro che sia un vero amore, è molto più rara
una vera amicizia.
La Rochefoucault, Maximes, 473
L’amicizia è lo spirito della vita.
Young, Night Thoughts, Night II
Nella pura amicizia c’è un piacere che non
possono provare quanti sono nati mediocri.
J. de La Bruyère
Quale avventura limpida e irripetibile è la prima
amicizia tra ragazzi! Nessun altro rapporto potrà
mai eguagliare quel legame. Nessuno mi diede
più, in seguito, ciò che ricevetti da questa amicizia
infantile; del resto non incontrai mai più un vero
amico.
S. Marai, Confessioni di un borghese

153
Le difficili parole del lutto

l dolore è difficile da esprimere come la gioia e si ha sempre


I il dubbio che non vi siano parole adeguate a renderlo o che
quelle che si utilizzano possano umiliarne la sincerità,
l’intensità o la profondità.
Ciò vale soprattutto nel caso della morte e vale ancor di più in
un tempo come il nostro. È infatti venuta meno tutta una serie di
consuetudini e di riti che in passato consentivano alle persone
più coinvolte di vivere l’evento con il conforto e la
partecipazione attiva della comunità, dall’assistenza al
moribondo all’assunzione di cibo in comune dopo la sua
scomparsa, per ricordarlo insieme e insieme sottoscrivere, anche
se dolorosamente, la propria sottomissione alle leggi della
natura e al valore della vita. Per di più, l’oggettivo allungamento
della vita media nelle società industrialmente avanzate, i
progressi della medicina e una cultura di massa inneggiante al
giovanilismo e alla perfezione della forma fisica hanno
accresciuto il timore della morte e ne rendono ancor più
ripugnante il pensiero, cosicché in un’occasione, come la
perdita di una persona cara, al dolore del distacco si aggiunge le
stress emotivo di doversi obbligatoriamente confrontare con una
necessità ineluttabile, che si vorrebbe in tutti i modi rimuovere.
Ci sono tuttavia convenzioni sociali da rispettare che
costringono a esprimere questo drammatico groviglio di
sofferenza ed emozioni profonde proprio ricorrendo alle parole:
da quelle mediante le quali la famiglia coinvolta nel lutto ne dà
l’annuncio attraverso le pagine del quotidiano a quelle che
parenti e amici utilizzano per comunicare la propria
partecipazione sullo stesso giornale, per inviare un biglietto di

154
condoglianze o per accompagnare un mazzo di fiori.

L’annuncio funebre dei familiari


In genere è il nucleo familiare più stretto ad annunciare la morte
di un congiunto: la formula più adeguata è la più semplice che
sia possibile.

È mancato all’affetto dei suoi cari (nome).


Senza togliere a chi lo desidera il diritto di circostanziare la
dolorosa comunicazione con particolari aggettivi come
“improvvisa” o “repentina”, per una scomparsa inattesa e
imprevedibile; “prematura”, se si tratta di persona giovane;
“tragica”, se la morte è dovuta a incidente o disgrazia. La mesta
comunicazione suonerà allora:

I familiari annunciano l’improvvisa scomparsa di (nome).


Un’ulteriore possibilità rispetto a questa, che esprime il modo in
cui viene vissuta la perdita da parte di chi resta, è quella di
accennare al modo in cui la morte è stata invece affrontata da
chi non c’è più, con frasi del tipo:

Ci ha serenamente lasciati (nome).


Oppure una frase formulata con queste parole:

(nome) ci ha lasciati con il conforto della speranza e della fede.

155
Crisantemo, in Oriente simbolo di felicità e di vita, in
Occidente di grandezza e di morte

se si tratta di persona anziana che ha accettato la morte con


rassegnazione o di persona che ha manifestato di trarre grande

156
forza dalla religione. O ancora, per ricordare le qualità della
persona cara che ci è mancata:

Dopo una vita intensa e laboriosa ci ha lasciati (nome).


L’annuncio della famiglia è anche la sede per i ringraziamenti ai
medici e al personale infermieristico o comunque a chi ha
prestato affettuosa e scrupolosa assistenza al malato. Viene
inoltre eventualmente utilizzato dai familiari per indicare il
nome dell’associazione o dell’ente a cui inviare offerte (con la
formula “Si prega di non inviare fiori ma devolvere eventuali
offerte a…”), nonché per la comunicazione della data, ora e
luogo dei funerali.
Può essere che, per volere del defunto o della famiglia, i
funerali siano riservati ai parenti stretti; in questo caso
l’annuncio potrà essere:

Circondato dall’affetto dei suoi cari è mancato (nome). A


esequie avvenute ne danno il triste annuncio (i familiari, la
moglie…).
Sono però in molti ad avvertire questi tipi di formule come
troppo fredde e impersonali o a voler sottolineare il fatto che di
fronte alla perdita, sia pure nel pianto, si rimettono alla volontà
di Dio e cercano conforto nella religione. Questo è il senso delle
citazioni in corsivo, collocate a destra del trafiletto tra virgolette
e a giustezza ridotta, con cui si intestano gli annunci; talvolta
queste brevi frasi, in genere tratte dal Vangelo, dalla Bibbia o
comunque da testi sacri, si rivelano appropriate anche per
esprimere il dolore e i sentimenti di chi comunica la sua
partecipazione al lutto mediante il giornale, pur senza
appartenere alla cerchia dei familiari più stretti.
Qui di seguito si forniscono alcuni esempi di questi brevi testi,
precisando che la citazione della fonte non è sempre
indispensabile.

157
Ogni creatura è come erba e tutta la sua gloria è come un fiore
di campo. Appassisce l’erba e cade il fiore perché lo Spirito del
Signore ha spirato sopra di esso.
Isaia, 40, 4-8

Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco: abitare


nella Casa del Signore tutti i giorni della mia vita, per gustare
la dolcezza del Signore e ammirare il suo Santuario.
Salmo 26

Mi hai fatto conoscere i sentieri della vita, mi colmerai di gioia


con la tua presenza.
Davide

La Tua bontà, Signore, darà per sempre: non abbandonare


l’opera delle tue mani.
Salmo 137

Venite, benedetti del Padre mio - dice il Signore - riceverete il


Regno preparato per voi.
Matteo, 25, 34

Gesù le disse: “Io sono la Resurrezione e la Vita; chi ha fede in


me, anche se muore, tornerà a vivere”.
San Giovanni

Non si perdono mai coloro che amiamo, perché possiamo


amarli in Colui che non si può perdere.
Agostino
Anche la poesia è per sua natura in grado di esprimere con
grande profondità il sentimento della religiosa rassegnazione
alla morte o la desolazione del cuore oppresso da un lutto.
Anche da essa, dunque, si possono trarre le parole per dar voce
a questi sentimenti universali. Ecco degli esempi.

158
Ho ricevuto il mio congedo.
Ditemi addio, fratelli miei!
Per molto tempo fummo vicini di casa,
ma ho ricevuto più di quello che potevo dare.
Ora si fa giorno, e la lampada che rischiarava
il mio buio cantuccio si è spenta.
È giunto un richiamo
e sono pronto al mio viaggio.
R. Tagore

… e se le nostre mani si stringeranno in un altro sogno, noi


costruiremo un’altra torre nel cielo.
K. Gibran

Come questa pietra


è il mio pianto
che non si vede.
La morte
si sconta
vivendo.
G. Ungaretti

159
Genziana, simbolo di forza e di sfida alle avversità

Sono stanco della mia vita e di quella di chi verrà.


Muoio della mia morte e di quella di chi poi morrà.
Fa’ che il tuo servo partendo

160
veda la tua salvezza.
E. Montale

Mi lascio in eredità alla terra, per rinascere nell’erba che amo,


se ancora mi vuoi, cercami sotto i tuoi piedi…
W. Whitman

La natura ci destinò per medicina di tutti i mali la morte.


G. Leopardi
A citazioni come quelle riportate finora, oltre che per gli
annunci, si può ricorrere per il retro della foto del defunto che
alcuni hanno piacere di donare alle persone che gli hanno voluto
bene. È consuetudine in disuso, ma non ha in sé niente di
riprovevole, esprimendo come esprime il bisogno per chi resta
di mantenere il più vivo e il più condiviso possibile il ricordo di
chi non è più. Semmai, invece della foto formato tessera, che
spesso non appare spontanea e fissa espressioni o pose
artificiose, si potrebbe decidere di donare un’istantanea,
un’immagine “più vera” catturata dall’obiettivo in una
circostanza casuale. Al carattere meno formale di questa
soluzione si associerà la decisione di evitare di far stampare
sotto la foto il nome del defunto (comunque si ricordi che,
proprio perché si tratta di una consuetudine legata a motivi di
natura sentimentale e di un segno rivolto a persone che lo
amavano o lo conoscevano bene, il nome dovrà sempre
precedere il cognome e non viceversa) e le anacronistiche alfa e
omega (la prima e ultima lettera dell’alfabeto greco) davanti alle
date di nascita e di morte.

I necrologi di parenti, amici e conoscenti


Le pagine del quotidiano riservate ai necrologi, soprattutto se si
tratta di quotidiani a diffusione locale, sono molto più lette di
quanto non si creda e sono da molti accostate, sia pure con
mestizia, come una fonte di informazione e di aggiornamento

161
sui lutti che colpiscono la comunità.
Non tutti ricorrono a questa forma per esprimere la loro
partecipazione al dolore di una famiglia spinti dalle stesse
motivazioni: ai nipotini adorati di un nonno o di una nonna, per
esempio, viene riservato un trafiletto a sé stante per ricordare a
tutti la disponibilità e la tenerezza con cui il defunto si era
assunto questo ruolo familiare e sottolineare di conseguenza il
vuoto che la morte ha prodotto nel cuore dei bambini.
Sono questi gli annunci cui meglio si addice un linguaggio
affettuoso, ma la formula dovrà essere il più semplice possibile,
come sono semplici i bambini nel loro modo di sentire:

A (nome) mancherà tanto la nonna/il nonno (solo il nome)


Gli amici e gli intimi, che si suppone siano ben più
concretamente presenti e vicini alla famiglia colpita dal lutto
che con il solo necrologio, decidono solitamente di ricorrervi
spinti da un sentimento di frustrazione e di impotenza, per avere
in qualche modo la sensazione di “fare” qualcosa in una
situazione in cui purtroppo non hanno il potere di fare nulla.
Questa motivazione psicologica trapela dalla scelta di rivolgersi
direttamente a chi non è più con qualche cenno al proprio
comune vissuto o con formule più o meno strazianti di saluto.
Per quanto sia difficile nel dolore ragionare lucidamente,
sarebbe meglio chiedersi in questi casi se annunci di tal genere
non rischiano di esacerbare il dolore di chi resta e li legge,
invece che recare conforto. In rapporto poi a tutti gli altri che
leggono il giornale, che senso ha l’esibizione di un’intimità
interrotta dalla morte o la manifestazione del proprio lutto su un
foglio stampato? Il buon senso suggerisce che ci si debba
domandare che cosa la famiglia del defunto si aspetta: se si
ritiene che, come dalla partecipazione più o meno folta di gente
alle esequie, misurerà la quantità di legami e di affetti che la
persona cara scomparsa ha saputo creare in vita, vada pure per il
necrologio, ma in una formula ancora semplice e discreta del

162
tipo:
(nome) è vicino a (si stringe, si unisce, condivide il dolore di
(nome) nel lutto e nel rimpianto per la perdita di (nome).
Se invece si ritiene che la propria presenza fisica presso i
familiari e la disponibilità ad aiutarli nel concreto sia ciò e solo
ciò che essi gradiscono e si aspettano, non c’è ragione di
ricorrere alla carta stampata. Diverso è il discorso che riguarda i
conoscenti, i vicini di casa, i colleghi d’ufficio, la scuola
frequentata dai figli, le associazioni cui il defunto apparteneva,
e così via. In questo caso, più che i sentimenti, sono in gioco le
regole e le consuetudini della convivenza sociale. Ma non
cambiano il dovere alla sobrietà, alla misura, alla discrezione.
Alcuni esempi:
I condomini di via (indirizzo), dolorosamente colpiti dalla
scomparsa di (nome e cognome), esprimono ai familiari i sensi
del loro più vivo cordoglio.
(Nome e cognome), a nome suo e di tutto il personale della
ditta (nome), è affettuosamente vicino al dolore del collega
(nome e cognome) per la morte (del padre, della madre…).

163
Asfodelo, simbolo di malinconia, di immortalità e di rimpianti

L’Associazione (nome), addolorata per la perdita dell’amico


(nome), esprime le più sentite condoglianze ai familiari.

164
Condoglianze
Comunicazione interpersonale e non pubblica come il
necrologio, il biglietto di condoglianze scritto a mano e
recapitato per posta è un’alternativa senz’altro più duttile e si
sottrae del tutto alla logica del nostro tempo per cui la
comunicazione di sentimenti e la partecipazione affettiva, non
importa se alla gioia o al dolore, devono per forza passare dal
fatto di spendere del denaro.
Non possiamo nemmeno ipotizzare il testo di un biglietto, se
non addirittura di una lettera, da inviare a una persona con cui si
abbiano rapporti di stretta intimità, o alla quale si vuole
accennare al legame particolarmente profondo che si aveva con
il defunto: le parole, in questo caso, saranno davvero “uniche”
per ciascuna sensibilità che le detta e sottratte a qualunque
formula. Ma da questo estremo al suo opposto, vale a dire al
gesto formale e dovuto per convenzione sociale, intercorre tutta
una gamma di sfumature e di sentimenti per esprimere i quali, a
chi ha difficoltà con la parola scritta, possono risultare utili i
prossimi suggerimenti.

Noi che abbiamo avuto il privilegio di conoscere (nome), le sue


qualità, la sua forza, la sua gioia di vivere, proprio per la
riconoscenza e il rispetto che gli dobbiamo cercheremo di fare
un modello del suo incancellabile ricordo. Unendoci al vostro
dolore, speriamo che ciò vi rechi conforto.

Non dimenticheremo la grande dignità della vita semplice e


silenziosa di (nome), confermata dalla serenità del suo
trapasso: che ci possa essere d’esempio, nel dolore per la
perdita.

Nel ricordo incancellabile di (nome), ti sono vicino in questo


difficile e penoso momento.

Rimarrà sempre vivo in noi il ricordo di (nome), che piangiamo

165
insieme a voi.

Vivrà sempre nei nostri cuori il ricordo di (nome), che ci ha


così dolorosamente lasciati.
Le frasi successive, molto brevi, possono essere utilizzate anche
per un telegramma. È un mezzo a cui ormai, in queste tristi
circostanze, si ricorre abitualmente soprattutto quando si è
geograficamente lontani e si vogliono dimostrare
immediatamente partecipazione e disponibilità.

Addolorati, vi siamo vicini.

Ci stringiamo a voi in questa dolorosa circostanza.

Condividiamo con affettuosa partecipazione il vostro lutto.

Dolorosamente colpito dalla scomparsa (inaspettata,


improvvisa, drammatica, tragica, eccetera) di (nome), mi unisco
al vostro dolore.

La famiglia (cognome) partecipa commossa al lutto per la


morte di (nome).

Con il sincero cordoglio della famiglia (cognome).

Ci uniamo al Vostro cordoglio.

Vi esprimiamo le nostre più sincere e sentite condoglianze in un


momento così doloroso.

Tutti gli amici e i colleghi Le sono vicini. Sentite condoglianze.


Una grande fede, comune a chi scrive e a chi legge, può indurre
a formulare condoglianze che vi fanno esplicito riferimento.

Spero che la certezza che le anime dei giusti sono fra le braccia

166
di Dio ti dia conforto in questo doloroso momento.

Spero che, in questo doloroso momento, tu possa trovare la


forza di non chiedere a Dio perché te lo ha tolto, ma di
ringraziarlo per avertelo dato.

Un pensiero ti aiuti in questo momento difficile: quel Dio, in cui


(nome) ha riposto la sua grande fede, l’ha già accolto in
Paradiso accanto ai vostri cari che l’hanno preceduto.

Che la fede e la preghiera ci aiutino tutti a rendere meno


inconsolabile il ricordo e il rimpianto di (nome).

Spero che la fede Vi possa aiutare a superare questo difficile


momento.

A noi che restiamo resta il compito di tener vivo nella fede e


nella speranza il ricordo di (nome).

Ti sono vicino nel lutto e nella preghiera.


Ognuna di queste formule può opportunamente accompagnare
l’invio di fiori, con i quali si vuole onorare la salma e
comunicare alle persone più colpite dal lutto la propria
affettuosa partecipazione nel modo più discreto e gentile.
Nello specifico di questa circostanza, può essere ancora più
opportuno scrivere sul biglietto una breve frase del tipo:

Nell’inconsolabile rimpianto di (nome), non so ora pensare che


a dei fiori perché mi sentiate partecipe e vicino al vostro lutto.

Ringraziamenti
Se la famiglia ha comunicato sul quotidiano la perdita della
persona cara, potrà ricorrere alla stessa pagina dei necrologi per
esprimere il proprio ringraziamento a tutti quelli che in vari
modi ne hanno condiviso il dolore con una visita di cordoglio,

167
partecipando alle esequie, inviando corone o facendo pubblicare
un annuncio sullo stesso giornale.
Il testo suonerà più o meno:

I familiari di (nome e cognome) ringraziano commossi e


riconoscenti tutti coloro che hanno espresso in vari modi la loro
partecipazione al lutto che li ha dolorosamente colpiti.

La famiglia (cognome) nell’impossibilità di farlo singolarmente


ringrazia tutti coloro che hanno preso parte al suo dolore per la
perdita del caro (nome).
È consuetudine che alle condoglianze ricevute per iscritto si
risponda nello stesso modo, con un semplice biglietto bianco
invece che con quello listato a lutto cui si ricorreva in passato.
Questo “snellimento” delle forme, che conferisce maggior
sincerità e autenticità ai pochi “riti” che il nostro tempo ancora
mantiene in vita, dovrebbe presiedere anche alla scelta di evitare
il biglietto da visita con l’indirizzo stampato, e soprattutto
compilato con un veloce “p.r.” (per ringraziamento) scritto a
mano. Si preferirà dunque il cartoncino vergine e vi si scriverà a
penna per intero una frase, corrispondente nel grado di
confidenza al tono del biglietto ricevuto. La frase può spaziare
da:

Grazie per le tue affettuose parole di conforto in questo


momento così estremamente difficile.
A una formulazione di questo tipo:
La famiglia (cognome) ringrazia per la partecipazione al
proprio lutto.

Aforismi sulla morte

168
La vita dei morti sta nella memoria dei vivi.
Cicerone, Filippiche, IX
Quanto più ci ricorderemo delle persone perdute, e
ci affliggeremo per esse, tanto più impareremo a
imitare le lor buone qualità e ad amarle
quantunque perdute.
U. Foscolo, Epistolario, II, 426
Siamo polvere e ombra.
Orazio, Odi, IV, 7
Cosa bella e mortal passa e non dura.
F. Petrarca, Canzoniere, Son. 190
Nulla nacque, nulla morrà, tutte le cose
muteranno.
Tennyson, Nothing will die
La morte è un mostro che caccia dal gran teatro
uno spettatore attento, prima della fine di una
rappresentazione che lo interessa infinitamente.
G. Casanova, Storia della mia vita

169
Gli auguri con i fiori

Per mezzo di una Rosa ho inviato un messaggio


che le parole non potevano trasmettere;
dolci giuramenti che non avrei mai osato pronunciare,
e desideri altrettanto puri.
Un messaggio muto ma narratore
non poteva farmi del male
ma dire la passione che nutro
e le speranze che nutro da tempo.
Il mio amore lo ricevette con un sorriso,
lo comprese e sospirò,
poi se la pose sul petto trepidante
e la portò fino a quando la rosa morì.
Immortale Rosa! Non poteva morire.
Lo spirito che portava con sé
lieve nel suo cuore come un tempo nel mio.
Una gioia per sempre.
C. MacKay
The Rose’s Errans
Accompagnare gli auguri con un dono floreale risulta un gesto
cortese, sempre gradito e di recente riscoperta. Ma quali fiori
regalare e per quale occasione? Qual è il significato di alcuni tra
i fiori più comuni e regalati in assoluto? Per saperne di più e per
non ritrovarsi a donare crisantemi in occasione di un
anniversario di matrimonio, leggete questa breve appendice.

I modi e le occasioni
Le occasioni per donare fiori sono molteplici: nascite,

170
matrimoni, ringraziamenti per ospitalità, auguri per festività, ma
soprattutto per rinsaldare momenti d’amore o ricorrenze
particolari della vita di coppia; per esprimere apprezzamento,
riconoscenza, condoglianze, ammirazione o più semplicemente
“amore”. Certo le occasioni non mancano e anche un mazzolino
“a sorpresa”, senza l’obbligo di particolari ricorrenze, solo per il
piacere di donarlo, è sempre ben gradito.
Dopo una breve flessione negli anni scorsi, oggi inviare fiori è
diventato di gran moda ed è un costume diffuso anche tra i
giovanissimi.
In questi momenti è importante comunque attenersi a poche
regole di galateo sia per chi li dona che per chi li riceve.

Come porgere i fiori


Il linguaggio dei fiori in epoche recenti era un galateo noto alle
classi più evolute socialmente e si dava molta importanza anche
al modo in cui i fiori erano presentati: se il nastro del mazzo di
fiori era annodato a sinistra, il significato del fiore era riferito a
colui che lo donava, se era annodato a destra, a chi lo riceveva.
Se i fiori erano presentati capovolti, il significato era opposto a
quello che veniva loro normalmente attribuito; ad esempio un
mazzo di tulipani rossi che significavano dichiarazione d’amore,
presentati capovolti indicavano la manifesta ripulsa dell’amante.
La donna, da parte sua, poteva sempre rispondere portando il
fiore in modi diversi: posto sul cuore voleva dire amore, messo
tra i capelli indicava prudenza. Come le posizioni del ventaglio,
altrettanto i fiori mandavano un sicuro messaggio. Nello
simbologia, la calendula se portata in testa significa
indifferenza, se portata al seno significa angoscia.

171
Dalia, simbolo di riconoscenza

Come ricevere i fiori


Chi riceve i fiori si deve occupare personalmente della loro
disposizione e di chi li ha donati e deve fare in modo che siano

172
collocati in maniera da essere valorizzati.
Ricevendoli dalle mani di un ospite, abbandonare i fiori nella
carta su un mobile in attesa di aver tempo di metterli a posto, è
un atto molto indelicato; vanno accomodati anche
temporaneamente in un accogliente vaso. Forse sulla tavola
possono essere ingombranti, ma devono essere comunque in
bella vista per il piacere dei commensali.

Cosa fare e cosa evitare


Mandate spesso fiori, mai fiori finti, mentre i fiori secchi non
hanno controindicazioni e durano di più. I fiori finti offendono
chi li riceve, che percepisce di essere considerato una persona
senza vitalità, senza sensibilità; quelli secchi devono essere
accompagnati da parole che giustifichino un ricordo imperituro
nel tempo.
I fiori saranno sempre graditi e commuoveranno le donne. Non
era in uso regalare fiori agli uomini fino a non molto tempo fa.
Oggi un omaggio di questo tipo è diventato possibile: in genere
è ammesso il dono floreale di un’unica rosa rossa, con il gambo
lasciato lungo.
L’uomo che ha un’intensa vita sociale e amorosa dovrebbe
avere un fioraio di fiducia con il quale consultarsi sul
simbolismo dei fiori, messaggi eloquenti in delicate occasioni. È
bene ricordare che i fiori non vanno donati a dozzine, ma
sempre in numero dispari. Va bene una rosa, tre possono dare
un’impressione di avarizia, bene sette, ma meglio undici e via
via aumentando… Al contrario di quando sono ricevuti in casa,
se regalati in occasione di un appuntamento non devono essere
troppi. Se infatti questo dono è seguito da una cena o altro,
l’omaggio floreale diventa un impiccio, un fardello scomodo,
oltre a presentarsi il pericolo che i fiori si sciupino subito per
mancanza d’acqua. Tra le tante cose da non fare, quella di
inviare orchidee a una donna. Questo fiore richiama nella
percezione comune in modo abbastanza chiaro l’organo
sessuale femminile. È preferibile quindi evitare questo

173
“messaggio”, tranne, naturalmente, nei casi di grande
confidenza e ironia, dove il rapporto permette anche
comunicazioni non convenzionali.
I fiori che fanno più effetto sono quelli che hanno un’aria
“pensata”, un accostamento meditato; quindi, ad esempio, è
preferibile inviare un mazzetto di violette mischiato a dei
giacinti che una pianta di ciclamini.
Anche nella scelta ci deve essere sempre qualcosa di personale,
di eloquente. È meglio scrivere personalmente il biglietto
all’amata, alla mamma, alla signora per la cena della sera prima,
all’amica. Si allega un cartoncino colorato la cui tinta richiama
quella dei fiori, oppure bianco con la scritta in inchiostro
colorato. Si può far scrivere il biglietto dal fioraio solo nel caso
in cui ci si trovi fuori città; in questo caso ci si può limitare
soltanto al nome senza nessuna frase; i fiori sono già di per se
stessi un ringraziamento delicato. Una possibile eccezione ai
fiori “firmati” è quella di lasciare un fiore sul parabrezza
dell’auto dell’amata. Se lei vi conosce e vi ama già, la sorpresa
verrà subito collegata al vostro nome; altrimenti, questo
scatenerà sicuramente una divertita curiosità.
Ricevendo dei fiori, si deve ringraziare o di persona o con un
biglietto; poche parole per assicurare di averli ricevuti.

Cosa dicono i fiori


Achillea: è simbolo di guarigione.
Aconito: è simbolo di vendetta.
Agrifoglio: tiene lontana la cattiveria dal mondo respingendo la
malignità con i suoi aculei.
Alchechengi: è simbolo di virtù nascoste.
Alloro: è simbolo di successo come la palma.
Arancio: è simbolo di fecondità.
Asfodelo: è simbolo di malinconia, ma anche di immortalità.
Begonia: è simbolo di timidezza.
Bucaneve: è simbolo di speranza.
Calla: è simbolo di purezza e bellezza.

174
Camelia: è simbolo di stima e ammirazione.
Ciclamino: è simbolo di diffidenza.
Crisantemo: in Oriente è simbolo di felicità e di vita, in
Occidente è simbolo di grandezza e di morte, ma anche di forza
d’animo nelle avversità.
Croco: è simbolo di giovinezza spensierata.
Digitale: è simbolo di lavoro e di promessa di matrimonio.
Edera: è simbolo di fedeltà.
Elleboro: è simbolo di sollievo dall’ansietà.
Felce: è simbolo di sincerità.
Fiordaliso: è simbolo di speranza per una felicità d’amore, ma
anche di leggerezza.
Gardenia: è simbolo di amicizia e simpatia (come il glicine).
Garofano: è simbolo di amore se rosso, se bianco di fedeltà.
Gelsomino: è simbolo di grazia, eleganza, di amore e felicità
coniugale.
Genziana: è simbolo di forza, di sfida nelle avversità.
Geranio: se rosso è simbolo di consolazione, se rosa di
attenzione particolare, se rosso cupo di malinconia.
Giacinto: è simbolo di lutto.
Giglio: è simbolo di castità, ma anche di purezza, dignità e
nobiltà.
Girasole: è simbolo di orgoglio e allegria.
Ibisco: è simbolo di disponibilità alla passione amorosa.
Iris: è simbolo di novità in arrivo, di augurio.
Lillà: è simbolo delle prime emozioni d’amore.
Margherita: è simbolo di freschezza, purezza di una donna.
Melograno: è simbolo di amore passionale, di fertilità, ma
anche di fastosa ricchezza.
Mirto: è simbolo di matrimonio.
Mughetto: è simbolo della felicità che ritorna.
Myosotis: è simbolo di richiesta di fedeltà.
Narciso: è simbolo di vanità personale.
Ninfea: è simbolo del rinnovarsi della vita, di purezza e di
castità.

175
Orchidea: è simbolo di raffinatezza ed eleganza.
Papavero: è simbolo della prosperità economica.
Pesco: è simbolo del piacere dei sensi.
Primula: è simbolo di giovinezza.
Rosa: è simbolo di bellezza, di felicità e dell’amore.
Spighe mature: sono simbolo di prosperità.
Stella alpina: è simbolo di felicità.
Tarassaco: è simbolo di oracolo.
Tuberosa: è simbolo della sensualità.
Tulipano: per l’Oriente rappresenta l’amore perfetto, per
l’Occidente l’incostanza.
Ulivo: è simbolo di riconciliazione.
Violetta: è simbolo di riservatezza e di modestia.
Weigelia: equivale a dire “Sei molto graziosa”.
Zinnia: è simbolo di pura semplicità.

Agrifoglio
Non interrompiamo l’usanza di regalare questo fiore-bacca per
fare gli auguri! Grazie a lui, che sboccia quando nessun altro
appare e con le sue foglie dure, lustre e aculeate, non teme di
appassire in fretta, anzi ci dà una sensazione di eternità. Ben lo
sapevano gli antichi druidi e da loro abbiamo imparato ad
appendere i suoi rami alle nostre pareti perché tenga lontana la
cattiveria del mondo. Dalle foreste dei climi continentali è
giunto fino a noi, per dirci con la sicurezza dei suoi rami: io
sono il simbolo della forza e respingo con gli aculei la
malignità.

Arancio
Ecco il sogno di una sposa: un velo bianco e una coroncina di
fiori d’arancio! Da sempre è stato considerato un fiore ben
augurale, per lo spettacolo di bellezza che offre e per la
trasformazione poi in frutto dorato. Il suo uso nella nostra
tradizione nuziale risale ai Saraceni, che lo offrivano alle loro
spose come simbolo di fecondità, per cui sarebbe buona cosa

176
ripetere questa tradizione che rallegra uno dei giorni più belli
della vita di una donna e le crea d’intorno un alone di profumo
sottile, misterioso, orientale.

Asfodelo
Un fiore che ha una storia antica; lo citava già Omero che lo
sognava fiorito nei prati dell’immortalità. Alto nello stelo,
rigido come fiore, guardandolo è impossibile distaccarsi dalla
tradizione che lo vuole simbolo di malinconia, ma anche di
immortalità e di rimpianti. Addolcisce quindi il paesaggio
dell’oltretomba, al punto che il poeta inglese A. Poe scriveva:
“Riposare alla fine dove le anime immortali dimorano nelle
praterie sempre fiorite degli asfodeli”.

177
Mughetto, simbolo di amicizia e di felicità che ritorna

Bucaneve
Bellissimo questo fiore bianco che è il primo a spuntare, dopo
un lungo inverno, quando ancora la neve ricopre la terra. Per

178
questo è anche chiamato familiarmente Stella del mattino. Non
gli fanno paura le basse temperature; la corolla scintilla nelle
notti ancora invernali e incoraggia il gelido giorno. Nel
calendario cristiano è associato alla festa della Candelora e
indica la ripresa della vita dopo un lungo riposo, per cui questo
fiorellino è simbolo della speranza.

Calla
Un bellissimo imbuto bianco che si impone per la sua forma
pura; la circonferenza della corolla a volte si allontana dalla sua
rotondità per terminare in una forma angolare che si allunga
verso l’alto. Il fiore teme il contatto della mano umana che può
offendere il suo immacolato candore, simbolo orgoglioso di
purezza e di bellezza.

Camelia
G. J. Camel la portò dal Giappone e diventò camelia. Ecco
subito apparire alla nostra fantasia la Signora delle Camelie che
ispirò a Verdi la sua opera, “La Traviata”; rivediamo ancora il
fiore nei preziosi giardini sul Lago Maggiore e poi… appuntata
sugli abiti di gala o sui tailleur come ci ha insegnato Madame
Chanel. Bianca, rosa, rossa o tigrata con sfumature o leggere
arricciature nei petali, già nell’epoca del Romanticismo era
diventata una presenza ornamentale indispensabile. Regalare
una camelia è come riconoscere nella persona omaggiata stima
e ammirazione. È simbolo della perfetta bellezza.

Ciclamino
Un fiore che nella tradizione ha versioni contrastanti; a volte
accettato come simbolo dell’intimità femminile a volte ritenuto
magico e capace di allontanare il maleficio. Anche il suo nome
ha una versione poco graziosa: panporcino, perché delle sue
radici ne sono ghiotti i porci! Meglio ricordarlo fragrante di un
profumo di selva, perché cresciuto quasi nascosto dal
sottobosco, e attribuirgli un’eccessiva riservatezza che ne fa ora

179
il simbolo della diffidenza.

Crisantemo
Un fiore accettato in modi completamente opposti: in Oriente
simbolo di felicità e di vita, in Occidente simbolo di grandezza e
di morte, da quando, in Francia si iniziò l’usanza di ornare le
tombe. Ora anche da noi è accettato nelle case per i trionfi dei
suoi petali e per la lunga durata del fiore. Per l’abbondanza dei
suoi aggrovigliati petali è simbolo di forza d’animo nelle
avversità.

Croco
Un fiore senza stelo, che nasce direttamente dal bulbo, nei prati
di montagna, umidi per il recente disgelo delle nevi. Si ricopre
di un colore bianco e violetto, mentre i suoi steli sono carnosi,
di color zafferano. Nella cultura classica era simbolo di amore
sensuale, ma dall’epoca vittoriana è simbolo di giovinezza
spensierata, che dura poco, cioè quanto la vita di un croco.

Elleboro
Rallegra le nostre case nei giorni di Natale, perché si è ormai
adattato alla coltura in vaso, nonostante originariamente fiorisse
sui rami di grandi alberi. In molte regioni si usa oggi chiamarlo
stella di Natale e ci accompagna perciò per tutto il periodo
natalizio. Accarezzandolo con lo sguardo, ci restituisce
un’atmosfera di serenità, per cui gli si attribuisce il simbolo del
sollievo dall’ansietà.

Fiordaliso
In Italia associamo la sua immagine alla vicinanza dei papaveri
e ai campi di grano, da dove emerge per quel suo colore
azzurro-cielo; ha petali leggeri e frastagliati con una loro
signorilità. C’è chi gli attribuisce il significato di leggerezza ma,
poiché in Oriente assume la dicitura di “erba degli incantesimi”,
si preferisce talvolta ricordarlo come simbolo della speranza per

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una felicità d’amore.

Gelsomino
Il suo profumo quasi sensuale ci porta subito in Oriente, nei
giardini del paradiso dove i poeti lo collocavano. Già
anticamente, le donne poggiavano un ramo di gelsomino tra i
capelli per aumentare la seduzione. In Italia, le spose amano i
bouquet di gelsomini simbolo di grazia e di eleganza, ma anche
dell’amore coniugale.

Genziana
Una volta la genziana, oggi specie protetta, ingentiliva i bouquet
di montagna, così genuini e ricchi di colori intensi. La genziana
delle nostre Alpi è blu, ma nel Cinquecento una sua variante
gialla era nei mazzetti che i signori odoravano per allontanare la
peste. Così ha anche una sua valenza terapeutica… Ma noi
preferiamo ricordarla come simbolo di forza, di sfida alle
avversità, dopo aver visto in che ambiente naturale cresce: tra
pietre della montagna, alla sferza dei venti e dove l’acqua
scivola in un terreno impermeabile.

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Fiordaliso, simbolo di speranza di felicità con la persona
amata

Geranio
Quanto è amato questo fiore, che si lascia accarezzare fra le

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pareti domestiche, all’aria di un balcone o anche come
ornamento di aiuole cittadine! La sua presenza ci conforta
quindi nella quotidianità e, in rapporto al colore, acquista una
simbologia diversa: rosso è consolazione, rosa è attenzione
particolare, rosso cupo è malinconia.

Giglio
Ecco il fiore che noi preferiamo immaginare bianco e non nei
colori delle sue varianti. È stato valorizzato soprattutto
nell’iconografia cristiana, rappresentato in mano alle Vergini
perché simbolo di castità, ma ha alle spalle una lunga storia di
utilizzazione simbolica, presso i re di Francia e prima ancora
presso i Romani che spargevano petali di rose e di gigli sui letti
per profumarli. Certo a questo fiore si attribuiscono importanti
virtù: oltre alla castità, la purezza, la dignità e la nobiltà.

Girasole
Richiama immediatamente il sole, rincorso con tutta la forza
della sua grande corolla. Un fiore che si dilata in modo circolare
e sembra un trionfo di ricchezza e di luce, per questo il Re Sole
lo voleva nei suoi giardini e in Perù era diventato simbolo del
Dio Sole. Oggi noi lo apprezziamo per quella sua forza solare
che trasforma i suoi semi in alimenti; questo girasole che
Montale dice “impazzito di luce” si impone come simbolo di
orgoglio e allegria.

Ibisco
Un fiore serico, a grande campanula, leggerissimo. I ragazzi e le
ragazze polinesiane se lo appoggiano sulle orecchie, fra i neri
capelli, per indicare la loro disponibilità all’amplesso amoroso.
L’ibisco perciò attrae con la sua bellezza elegante, ma come la
bellezza la sua durata è breve, effimera.

Iris
Nelle nostre campagne assume il nome più accessibile di

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giaggiolo, gladiolo o spadone, in Francia, invece, ha una sua
collocazione negli stemmi dei re, a Firenze è fra i simboli della
città e si chiama giglio fiorentino. Certo è un fiore trionfante,
che si presenta in varianti di colori come tolti dall’arcobaleno,
cioè dall’iride. Da Iride, messaggera degli dei, ha tratto la sua
simbologia: offrire un iris è un messaggio di novità in arrivo, di
augurio, di buona novella.

Margherita
Un fiore semplicissimo, oggetto di attenzione perfino da parte
dei bambini, che lo colgono nei prati a primavera per farne dei
mazzetti. Si assoggetta a essere sfogliato per rispondere ad
antiche domande sull’amore, perché gli si attribuiscono qualità
profetiche. Una ghirlanda di margherite non stona sulla fronte di
una giovane donna: ne conferma la purezza, la freschezza, la
semplicità.

Melograno
Fiori e frutti di questa pianta sono di un rosso ardente, per cui è
facile l’accostamento all’amore passionale. Un fiore che si
impone per il suo rosso esplosivo, un frutto che si moltiplicherà
nella miriade dei suoi semi. Nelle ghirlande rinascimentali non
manca mai, simbolo della esuberante ricchezza, ma anche della
prosperità familiare, cioè della fertilità. Facciamo quindi gli
auguri alla sposa con un mazzo di fiori di melograno.

Myosotis
Ma chiamiamolo ancora delicatamente nontiscordardimé!
Perché questo fiore minuto, fragile, azzurrino, lo si può
nascondere fra le pagine di un diario intimo, fra le pieghe di una
lettera. Ci parla, come in un’invocazione che riprendiamo dalle
parole di Théophile Gautier: “Me disent: ne m’oubliez pas!”; in
altro modo questo fiore non pretenzioso, anzi umile, con la
purezza del suo colore si trasforma in simbolo di richiesta di
fedeltà, che si perpetua per tutta la vita, all’inizio di ogni

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primavera.

Narciso
Lo cerchiamo nei prati a primavera; spesso cresce vicino ai
ruscelli e si specchia nell’acqua come fece un tempo Narciso,
indifferente ai richiami dell’amore femminile, innamorato solo
di se stesso, della sua immagine. È rimasto perciò come simbolo
di autocompiacimento, di vanità personale. Ma il suo profumo e
le sue corolle a trombetta, gialle e bianche, fanno dimenticare la
tradizione e invitano a rallegrarci per il fiorire della primavera.

Ninfea
Ci ricorda immediatamente le Ninfe, vergini della mitologia. Un
fiore che si dondola sull’acqua, perciò difficile da raggiungere,
da cogliere, nella sua fresca verginità. Alcune varietà allargano
al mattino i petali e li richiudono la sera; questo pulsare
armonioso è simbolo del rinnovarsi della vita, ma anche della
purezza per cui c’è chi la chiama “giglio d’acqua”.
Irraggiungibile nel suo splendido isolamento acquatico,
rappresenta anche l’intoccabile castità.

Orchidea
Un fiore che esibisce da sempre il simbolo della raffinatezza,
non solo per la sua immagine estetica, ma anche per la difficoltà
della coltivazione. Un tempo possederlo era un lusso, ora è più
accessibile; ha sempre però la fama di un fiore raro, uno status-
symbol di profumata tranquillità economica.

Papavero
Un fiore dai petali di seta, al tatto; il rosso intensissimo abbaglia
la vista, ma subito lo si associa a capacità soporifere di oblio;
per questo nell’antichità ornava soprattutto le tombe egizie di
corpi femminili, mentre da noi spezza il giallo trionfante dei
raccolti estivi, perciò lo eleviamo a immagine della prosperità
economica. Si impone per il suo colore e con la lusinga dei suoi

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petali di seta è il simbolo dell’eccentricità.

Rosa
Come racchiudere in poche parole la lunga storia trionfante
della “regina” rosa? Di qualsiasi colore e numero di petali,
rigida, tenera o rampicante, strappa sempre l’ammirazione di
tutti. Essa si offre a esaltare i sentimenti migliori dell’uomo: la
bellezza, la felicità, l’amore.
Non è possibile nominarne tutte le varianti; l’importante è
immergersi nel suo profumo, nella morbidezza e nella
freschezza dei suoi petali, cioè nel suo fascino, tutto femminile.
La rosa assume un significato diverso a seconda dei suoi colori.
Ecco la passione con la rosa rossa, l’infedeltà con quella gialla,
rosa carico è simbolo del fascino. Il nome “rosario” deriva dai
grani profumati che per la prima volta furono fatti di petali di
rosa accartocciati e compressi.

Tulipano
Un fiore che proviene dal Medio Oriente, dove serviva da
messaggio amoroso. Dai chiusi giardini orientali, passò poi a
Vienna, ma l’esplosione della coltivazione fu in Olanda, dove i
primi bulbi erano pagati a peso d’oro. Un bulbo poteva
rappresentare la cospicua dote di una ragazza, oggi invece la
varietà dei suoi colori orna anche i nostri giardini occidentali,
ma la sua forma, con i petali a turbante, ha ancora un richiamo
orientale. Racchiude in sé un contrastante simbolismo: per
l’Oriente è l’amore perfetto, per l’Occidente l’incostanza, come
per dire: bello, ma non ha profumo.

Violetta
Tanto cantata dai poeti, da Petrarca a Shakespeare, ricercata
come timido annuncio di primavera, fiorisce a gruppi,
all’ombra, nella frescura e fra i fili d’erba. Fu tanto amata nella
Belle Époque; è un gradito omaggio perché non mette in
difficoltà chi la riceve. È accettata come simbolo della pudica

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riservatezza e della modestia dal momento che la sua corolla si
abbassa con una curva, per evitare la troppa luce. Il suo
profumo è inconfondibile, sia essa fra le pareti della cameretta
di una giovane, sia in un bosco ombroso.

Zinnia
Questo nome così aspro deriva dal cognome Zinn del medico
tedesco che ha catalogato il fiore, che è duro nello stelo, ma con
petali vellutati. Dopo tanti incroci se ne ottengono varietà dai
colori sfavillanti, rosso, bianco, giallo in molte gradazioni, ma
la mancanza di profumo e struttura indicano comunque la pura
semplicità di cui la zinnia è simbolo.

Aforismi sui fiori


I profumi dei fiori sono i loro sentimenti.
Heine, Reisebilder, I, Die Harzreise
Il più piccolo fiore che sboccia mi desta alle volte
pensieri troppo profondi per piangere.
W. Wordsworth, Ode On Intimations of
Immortality
Le donne amano molto i fiori perché, anche se
sono più belli di loro, appassiscono molto prima e
perciò, danno loro la sensazione che la propria
bellezza sia eterna.
Anonimo
Perché la rosa, oh, la rosa! è dei fiori pupilla,
È rossore dei campi che leggiadri si sanno,
È lampo di bellezza e nell’ombracolo ignari
Trafigge pallidi amanti, nello splendore immoti.
Oh, la rosa respira d’amore! alle rosse labbra
Di Afrodite, invocata al festino, la coppa solleva,

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la rosa
Oh! inanellate per i mortali le dolci foglie,
La rosa gode del continuo ondulare dei petali
Che ridono al vento ridente.
Dell’ovest!
Elizabeth Barrett Browning, Saffo

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Realizzare bigliettini

Ecco qualche suggerimento creativo per realizzare con le vostre


mani simpatici e allegri bigliettini da presentare ad ogni
occasione. Basterà un po’ di fantasia ed ecco… il risultato sarà
sorprendente!

Il bigliettino fermapacco

Il fermapacco può essere un decoro semplice, ma anche un


biglietto in miniatura dalla duplice funzione: chiudere in modo
elegante la confezione regalo e contenere il messaggio per il
destinatario. Realizzarlo è semplicissimo. Con una forbice
sagomata tagliate un rettangolo o un’altra figura geometrica da
un foglio di carta fatta a mano di 10x7 cm. Piegatelo lungo il
lato maggiore: otterrete un piccolo biglietto. Decoratelo
incollando fiori secchi, rafia, spago, ritagli di carta… Fate un
piccolo foro in un angolo; fate passare un filo di rafia e legatelo
al regalo.

Il sole

Disponete dei fili di iuta a intreccio su un lato di un foglio di


carta riciclata ancora bagnato. Potete utilizzate anche un filato

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di cotone grosso o della rafia.

Sovrapponete una forma rotonda di carta bagnata in colore


contrastante. Mettete il tutto sotto peso fino a completa
asciugatura.

Tagliate i fili in eccesso: saranno i raggi di un bel sole.

Bigliettino con motivi stencil

Per la realizzazione occorrono: mascherina in materiale plastico,


panno-spugna, panno morbido di lana o uno strofinaccio nuovo

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per pavimenti, foglio di carta fatta a mano.

Appoggiate il foglio di carta e la mascherina sul panno morbido.

Con la spugna umida ma ben strizzata inumidite la carta nel


punto in cui c’è il disegno.

Fate attenzione a inumidire solo la parte del disegno, altrimenti


sarà difficile ottenere un’impronta chiara.

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Togliete la mascherina, isolate il foglio bagnato con un altro
asciutto e mettete sotto peso per una notte. Fate assorbire
l’acqua in eccesso con della carta da cucina.

Colorate il motivo con ombretti per gli occhi. Usateli con il


pennellino: otterrete delicate sfumature che metteranno in
evidenza i rilievi e i disegni della carta fatta a mano.

Biglietti con tecnica embossing

L’embossing è un decoro in rilievo sulla carta che si realizza


con apposite mascherine di metallo. L’effetto ottenuto è di per
sé molto raffinato, ma si può accentuare lo sbalzo dipingendo il
disegno in rilievo, per esempio con un ombretto.

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Per la realizzazione occorrono: mascherine in ottone, carta fatta
a mano, panno morbido o feltro, punteruolo specifico per
embossing, nastro adesivo removibile.

Fissate con il nastro adesivo la mascherina alla carta, sbalzate


con il punteruolo all’interno della mascherina (questa
operazione va fatta sopra il feltro). Se non disponete del
cuscinetto specifico, potete sostituirlo con un panno di lana
morbido ripiegato più volte. Ripassate finché non avrete
ottenuto un rilievo abbastanza evidente da rendere ben chiara
l’immagine raffigurata.

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Per colorare usate gli ombretti da maquillage e il pennellino
della confezione cosmetica: otterrete tonalità tenere e delicate
che si addicono molto bene allo stile di questi biglietti.

Biglietto a sorpresa

Usate due cerchi di misure leggermente diverse e un foglietto


bianco da inserire, che sarà il supporto sul quale scrivere il
messaggio.

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Sovrapponete i due cerchi.

Sistemate al centro il foglio bianco.

Portate le due alette laterali al centro, poi chiudete con le altre


due, quella superiore e quella inferiore.?

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Chiudete e rifinite il biglietto con rafia e fermapacco.

Il triangolino

Ecco un altro suggerimento che prevede l’utilizzo di fogli


circolari. Questa piegatura può diventare un biglietto o un
insolito contenitore per un piccolo regalo.

Segnate una piegatura a triangolo equilatero nel cerchio.

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Piegate le alette al centro.

Incastrate al centro e chiudete con rafia, con un fermapacco o


con un decoro di carta colorata.

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