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Realizzazione editoriale a cura di EDIMEDIA SAS, via Orcagna 66, Firenze
Testi e immagini del capitolo “Realizzare bigliettini” sono tratti da Creare con la
carta di G. Cristanini e W. Strabello
I disegni sono di Costantina Fiorini
L’editore si dichiara disponibile a regolare eventuali spettanze per quelle immagini di
cui non sia stato possibile reperire la fonte.
www.giunti.it
ISBN 9788844039660
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AUGURI E PAROLE
PER OGNI OCCASIONE
più il linguaggio dei fiori
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Sommario
Le feste
La festa più bella dell’anno: il Natale
Il Capodanno
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La Pasqua
La vita a due
Nozze
Anniversari di nozze
San Valentino
Momenti particolari nella storia “a due”
Frasi ironiche e allegre
L’amore in musica
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Cosa fare e cosa evitare
Cosa dicono i fiori
Realizzare bigliettini
Il bigliettino fermapacco
Il sole
Bigliettino con motivi stencil
Biglietti con tecnica embossing
Biglietto a sorpresa
Il triangolino
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Perché questo libro
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Una consuetudine antichissima induce a ricorrere ai fiori, un
“linguaggio” naturale che non consente equivoci circa le
intenzioni e i sentimenti di chi li dona. “Ditelo con i fiori” è
infatti un’espressione comune e internazionale, che invita al
ricorso a una delle manifestazioni della natura più gentili e
accattivanti per esprimere voti augurali, felicitazioni, amore,
riconoscenza, solidarietà… Ogni singolo fiore, poi, ha assunto e
mantenuto nel tempo un particolare significato simbolico, che
arricchisce ulteriormente le possibilità espressive di questo
mezzo di comunicazione. Ma i ritmi della vita di oggi solo
raramente consentono di raccogliere, comporre, confezionare e
recapitare un omaggio floreale di persona. Per la maggior parte
di noi è praticamente obbligatorio ricorrere al fiorista e a questo
punto si impone la necessità di accompagnare l’omaggio con un
biglietto, un cartoncino, con delle parole che ne indichino la
provenienza e precisino la natura dei sentimenti del donatore.
Già, le parole. Molto meno “naturali” dei fiori, sono tuttavia di
gran lunga il mezzo più importante della comunicazione fra
esseri umani, ma solo se le si impiega, appunto, per parlare. I
problemi sorgono invece quando si devono scrivere, ingabbiare
in una formula, usare nel rispetto di convenzioni sociali
consolidate… Per molti dover scrivere è una vera tortura.
Insuccessi scolastici, paura di fare errori o di apparire ignoranti,
dispetto per non saper trovare le parole giuste per esprimere
quello che veramente si prova… Queste e molte altre ragioni
determinano spesso un blocco che sciupa la gioia di fare un
dono e compromette la spontaneità del gesto.
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Incertezze ed esitazioni di questa natura sorgono poi quando si
deve ricorrere alla parola scritta per rendere amici e conoscenti
partecipi di un evento gioioso, come una nascita o delle nozze,
ma anche purtroppo di un lutto; quando si vuole fare un invito;
quando ci si sente in dovere di ringraziare…
Questo libro si offre come un aiuto concreto per tutti coloro che
si imbattono in queste difficoltà e vuole suggerire le formule e
le espressioni più appropriate per tutte le circostanze che
richiedono l’uso della parola scritta. Vuole altresì essere un
aiuto per coloro che, come per esempio il fiorista, il negoziante
con cui è stata compilata una lista di nozze, oppure il tipografo
che deve stampare il biglietto-ricordo della Prima Comunione,
vengono spesso chiamati a dare consigli o a risolvere dubbi su
una materia che, al di là dell’esperienza che ciascuno può
acquisire, non fa certo parte della loro professionalità.
A queste finalità pratiche si aggiunge il desiderio di contribuire
ad appianare una possibile barriera e un possibile ostacolo alla
comunicazione di sentimenti positivi tra gli esseri umani, una
consuetudine che di una società fa una società civile.
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Qualche buona regola di scrittura
La data
Nelle lettere o nei biglietti di auguri la data può essere
posizionata in alto a destra del foglio, prima dell’inizio del testo
scritto oppure in basso a sinistra, dopo la fine del testo scritto.
Per formulare il giorno e l’anno sono preferibili i numeri arabi
mentre per il mese si può scegliere tranquillamente tra lettere,
numeri arabi o romani. Tuttavia ricordate che se si usano solo i
numeri, arabi o romani che siano, il giorno, il mese e l’anno
devono essere separati da un punto. Se la data reca il primo
giorno del mese, il numero 1 va sempre accompagnato da un
cerchietto posizionato in alto a destra del numero cioè 1°.
Esempi
Verona, 24 maggio 2004
Verona, 24. 5. 2004
Verona, 24. V. 2004
Negli scritti non commerciali o burocratici è apprezzabile non
far comparire nella formulazione della data il fatidico “li” o “lì”:
Verona, lì 24 maggio 2004. L’origine di quel “lì” è certamente
antica e nobile, ma che freddezza, che formalità inutile in uno
scritto da indirizzare ai propri amici o familiari o ancor peggio
al proprio innamorato! Nell’italiano antico l’articolo plurale
maschile veniva espresso in tre modi: i, gli e li in alternativa alla
forma gli. Si diceva infatti i giorni, i mesi ma anche li giorni, li
mesi. L’articolo li inoltre veniva frequentemente premesso
all’indicazione della data sottintendendo il sostantivo giorni;
così si usava scrivere: Milano, li 15 di febbraio 1523 e non
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semplicemente come oggi Milano, il 15 febbraio o Milano, 15
febbraio. Il retaggio del passato li o peggio lì non significa
dunque nulla ed è preferibile lasciarlo a chi del passato ha
conservato un po’ di muffa.
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Nel caso di un ambasciatore o ambasciatrice: Signor
Ambasciatore, Signora Ambasciatrice.
Nel caso di un console o di una signora console: Signor
Console, Signora Console.
Nel caso di un deputato o di una deputata: Onorevole.
Nel caso di un magistrato o di una signora magistrato: Dottor,
Dottore, Dottoressa.
Nel caso di un ministro o di una signora ministro: Signor
Ministro, Signora Ministro.
Nel caso di un prefetto o di una signora prefetto: Signor
Prefetto, Signora Prefetto.
Nel caso di un professore o di una professoressa: Chiarissimo
Professore, Chiarissima Professoressa.
Nel caso di un rettore o di una rettrice: Magnifico Rettore,
Magnifica Rettrice.
Nel caso di un senatore o di una senatrice: Onorevole Senatore,
Onorevole Senatrice.
Nel caso del Papa: Sua Santità (abbreviato in S.S.) e non più
Vostra Beatitudine come si faceva in passato.
Nel caso di un cardinale o un arcivescovo: Sua Eminenza
(abbreviato in S.E.).
Nel caso di un vescovo o un abate: Sua Eccellenza (abbreviato
in S. Ecc.).
Nel caso di un sacerdote o un frate: Reverendo (abbreviato in
Rev.) don, Reverendo padre, Reverendo fratello.
Nel caso di una suora: Reverenda (abbreviato in Rev.da) suor,
suora, sorella.
Nel caso di una madre superiora di un convento di suore:
Reverenda madre.
L’indirizzo
L’indirizzo che indicate sulla busta dovrà necessariamente
contenere alcune indicazioni essenziali perché il vostro scritto
possa essere facilmente recapitato al destinatario. Indicate
dunque nell’ordine:
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nella prima riga, il nome e il cognome del destinatario, e
non viceversa, seguito o meno dalla virgola;
nella seconda riga, la via e il numero civico. In alcuni Paesi
europei come la Francia, la Gran Bretagna o anche negli Stati
Uniti il numero civico precede sempre l’indicazione della
strada;
nella terza riga, il Codice di Avviamento Postale ovvero
C.A.P. e il nome della città di residenza del destinatario seguito
dall’indicazione della provincia se si tratta di una piccola
cittadina o di un paese;
nella quarta riga, il nome della nazione nella quale risiede,
se questo è il caso, il destinatario.
La sistemazione sulla busta dell’indirizzo così formulato non è
fissa come alcuni vogliono far intendere.
Può stare benissimo al centro della busta o leggermente spostato
verso destra o verso sinistra. Scegliete la posizione che più vi
aggrada.
Le sigle
Negli scritti spesso si ricorre a sigle e abbreviazioni il cui
significato resta ignoto ai più. Alcune di queste sono utili e
usatissime altre sono piuttosto da considerarsi come una
curiosità o un’eredità dei bei tempi andati. Qui di seguito vi
diamo un elenco esaustivo delle principali sigle e abbreviazioni.
Utilizzatele anche voi, farete un figurone.
aff.mo: affezionatissimo. A chiusura dello scritto precede la
firma del mittente (esempio: Sua aff.ma Margherita
Buonaccorsi). È una formula un po’ antiquata.
Avv.: avvocato, avvocata.
Chiar.mo: Chiarissimo. Precede il nome di un professore.
c.m.: corrente mese. Nelle lettere commerciali o burocratiche
segue il numero del giorno e indica il mese, lo stesso in cui si è
spedita la missiva.
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c/o: dall’inglese care off ovvero presso. Serve per introdurre il
nome della famiglia presso la quale abita il vostro destinatario.
Comm.: abbreviazione della carica Commendatore.
dev.mo: devotissimo. Equivale ad affezionatissimo ma ancor più
obsoleto.
Dott.: Dottor, Dottore.
Dott.ssa: Dottoressa.
Dr: Dottor, Dottore, Dottoressa.
Ecc.: Eccellenza.
Egr.: Egregio.
E.V.: Eccellenza Vostra. Ancor più formale e antiquato del
termine Eccellenza.
Gent.mo, Gent.ma: Gentilissimo, Gentilissima. Precede il
nome del destinatario o della destinataria del vostro scritto.
Geom.: Geometra.
Ill.mo: Illustrissimo. Precede o meglio un tempo precedeva il
nome del destinatario o della destinataria dello scritto.
Ing.: Ingegner, Ingegnere.
M°: Maestro.
N.B.: nota bene. Introduce una nota a fine scritto che desiderate
mettere in evidenza.
N.D.: Nobilis domina ovvero nobildonna. Precede i titoli
aristocratici femminili.
N.H.: Nobilis homo ovvero nobiluomo. Precede i titolo
aristocratici maschili.
obb.mo: obbligatissimo. Un po’ meno enfatico della formula
Eccellenza Vostra.
On.: Onorevole.
p.a.: per auguri.
p.c.: per conoscenza. Quando di uno stesso scritto si inviano
una o più copie oltre a quella per il destinatario.
p.c.: per condoglianze.
p.r.: per ringraziamento.
Preg.: Pregiato, Pregiata. Precede la ragione sociale di
un’azienda.
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Preg.mo, Preg.ma: Pregiatissimo, Pregiatissima. Si usa come
Preg.
Prof.: Professore.
Prof.ssa: Professoressa.
P.S.: Post scriptum. Formula usata per aggiunte e specificazioni
scritte alla fine di un testo già concluso.
p.v.: prossimo venturo. In una data segue l’indicazione del
giorno e del mese espresso in lettere per indicare che si tratta di
una scadenza imminente.
Rag.: Ragioniere.
R.S.V.P.: dal francese Répondez s’il vous plaît ovvero Si prega
di rispondere. È utilizzato in quei biglietti in cui il vostro invito
necessita di una risposta.
S.G.M.: Sue gentili mani. Per le buste che vengono consegnate
a mano, prende il posto dell’indirizzo.
S.P.M.: Sue proprie mani. Come S.G.M.
S.P.G.M.: Sue proprie gentili mani. Come S.G.M.
Sig.: Signor, Signore.
Sigg.: Signori.
Sig.na: Signorina.
Sig.ra: Signora.
Sig.re: Signore plurale di Signora.
S.V.: SignoriaVostra. Precede il nome del destinatario del
vostro invito. Il tono assai formale dell’espressione indica che si
tratta di un invito davvero formale.
S.V.I.: Signoria Vostra Illustrissima. Come S.V.
u.s.: ultimo scorso. In una data segue l’indicazione del giorno e
del mese espresso in lettere per indicare che si tratta di una
scadenza appena passata.
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Lucano
Uno scrittore deve chiudere bocca quando apre
bocca la sua opera.
Nietzsche
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Le parole della felicità
e delle felicitazioni
La nascita
L’arrivo di un bambino è un evento festoso che vede accendersi
intorno alla madre e al neonato che ne sono i protagonisti la
sollecitudine, la tenerezza e la riconoscenza del padre,
l’incontenibile commozione dei nonni e l’affettuosa
partecipazione degli amici. L’annuncio scritto del lieto evento,
mediante un biglietto prestampato con un tenero disegno
simbolico come la cicogna o un fiocco rosa o azzurro, non è mai
stato così diffuso come la partecipazione di nozze e sembra
essere destinato per il futuro a un rapido declino, anche se può
avere ancora un senso se si hanno molti parenti e amici che
vivono lontano.
D’altra parte, in questo caso, un biglietto bianco scritto a mano
con una frase semplice ha il fascino vincente di una soluzione
più spontanea e di un messaggio personalizzato. Potrebbe
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andare benissimo anche un biglietto da visita intestato
accompagnato da poche righe manoscritte.
Il biglietto recherà il nome di mamma e papà con il cognome
comune o senza cognome, se destinato a persona che è loro
intima.
Indirizzo Telefono
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È nato Paolo Ve lo comunicano con infinita
felicità mamma Delia e papà Roberto
Indirizzo Telefono
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Per una comunicazione veloce e informale affidatevi alla
penna biro o a sfera che dir si voglia. Ne esistono in
commercio varietà diverse. Affidatevi sempre a prodotti di
qualità che non lasciano antiestetiche sbavature. Quando la
penna è nuova ma non scrive provate a sfregare la
cannuccia tra le mani.
Per una comunicazione fra amici allegra e vivace,
particolarmente informale, affidatevi ai pennarelli,
disponibili in tutti i colori. Pennarelli a punta sottile o a
punta larga consentiranno tratti di diversa dimensione. Se
volete scrivere i vostri messaggi su carte lucide o patinate
ricorrete a pennarelli vetrografici, facilmente reperibili
nelle migliori cartolerie.
Quando il vostro messaggio deve essere particolarmente
personalizzato e avete una notevole abilità, fate ricorso alla
penna d’oca o alla cannuccia con il pennino dei bei tempi
andati. Gli inchiostri a china e i pennini a punta quadra,
tonda, grossa o sottile, vi consentiranno di ottenere risultati
molto efficaci.
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Sono arrivata per fare compagnia a mamma Gioia
e a papà Alberto
Elena
Indirizzo Telefono
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Camelia, simbolo di stima e ammirazione
All’annuncio, stampato, seguirà in calce la scritta con il luogo e
la data del lieto evento. Anche in questo caso si può chiedere ai
bambini, se sono già tanto grandicelli da andare a scuola, di
compilare personalmente dei biglietti bianchi con una frase dal
tono molto fresco e semplice.
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La mia famiglia è aumentata! È arrivata (nome).
Al fratellino già in grado di disegnare si può chiedere di
realizzare su un lato del biglietto il “ritratto” del neonato e
sull’altro lato di scrivere:
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L’ing. Galeazzo e la signora Eleonora Baraldi
sono lieti di annunciare la nascita del loro figlio
Adalberto, avvenuta a Milano il 12 dicembre.
Indirizzo
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portarli), tutti gli altri possono essere fatti recapitare a casa al
momento del rientro, come formula di affettuoso benvenuto
rivolto alla madre e al neonato. Ecco qui sotto degli esempi di
possibili messaggi di un padre felice per la nascita di un figlio:
Tuo Marco
Che anch’io sia presente nel tuo cuore, mentre assapori la gioia
indicibile e il mistero della maternità.
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avrò io i fiori più belli al mondo: tu e la nostra piccola.
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un tesoro come te poteva nascere una perla come lei.
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Solo ieri eri piccola e oggi sei mamma. Grazie di questo
bellissimo dono.
Parenti e amici possono accompagnare i fiori con bigliettini di
questo tipo:
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sicuramente daranno il doppio da fare, ma porteranno il doppio
di gioia.
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Ninfea, simbolo del rinnovarsi della vita e di purezza
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sono per i genitori una delle preoccupazioni che li tiene in
apprensione per più lungo tempo, anche quando non ci sono
problemi. Per questo il diploma, o la laurea, procurano una
grande gioia e un grande sollievo, che le persone vicine alla
famiglia e gli amici possono desiderare di condividere e
sottolineare.
Per quanto concerne la conclusione della scuola media
superiore, un evento che passa molto più in sordina della laurea,
l’occasione di inviare dei fiori e/o un biglietto di felicitazioni
nasce tuttavia nell’eventualità di un riconoscimento lusinghiero
ottenuto dal giovane: il fatidico “Cento” che lo congeda dalla
scuola non solo come “maturo”, ma anche come la persona che
ha assolto in modo esemplare il suo dovere verso la famiglia e
la società. I genitori, i nonni, gli zii o semplicemente gli amici
di famiglia sottolineeranno il merito con un dono (perfetti i fiori
per una ragazza, a maggior ragione perché potrebbero costituire
una gradevole sorpresa) con un messaggio che può suonare:
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di maggiori sacrifici per la famiglia e il giovane che vi è
approdato, può essere ufficializzato con un annuncio sul
giornale, soprattutto se il neo-dottore lo ha conseguito con il
massimo dei voti, vale a dire la lode accademica.
Le felicitazioni fatte stampare da parenti, amici di famiglia e
conoscenti saranno espresse con una formula del tipo:
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accompagnato da messaggi dal tono differenziato, a seconda
dell’età e del grado di confidenza con l’interessato.
La frase può spaziare da un tono più formale come questo:
E ora datti alla pazza gioia. Dopo anni di studio, meriti un bel
premio!
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Violetta, simbolo di pudica modestia e riservatezza
Compleanni
Il piacere di festeggiare il proprio compleanno è inversamente
proporzionale allo scorrere del tempo: il bambino,
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l’adolescente, il diciottenne non vedono l’ora di arrivare a
questa ricorrenza annuale, mentre la o il quarantenne vanno in
crisi al pensiero di ogni anno che passa e non sono pochi quelli
che, da questo momento in poi, vorrebbero cancellare dal
calendario il giorno della loro nascita e addirittura arrivano a
mentire in proposito.
Si devono tenere in conto dunque i sentimenti di chi si vuole
festeggiare, evitando di trasformare un gesto e un’intenzione
gentile verso una persona in una ragione per lei di amarezza o
dispetto. I suggerimenti che seguono valgono dunque fino a
un’età “di sicurezza”, partendo dagli anni dell’infanzia.
Per i due anni di (nome), due per mille gli auguri di nonni e
cuginetti.
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Oggi hai compiuto diciotto (diciannove, venti…) anni. Non
andare troppo alla svelta, perché non riesco a starti dietro!
Da parte dei tuoi amici che ancora non riescono a credere che
tu possa essere diventato vecchio di ben diciotto (diciannove,
venti…) anni.
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fretta, i più vecchi li rimpiangono, noi siamo i soli che possono
godere davvero della vita nella sua pienezza.
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Papavero, simbolo di prosperità economica
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belle; la prima cosa che imparano: come sono forti;
la prima cosa che esperimentano: come sono deboli;
la prima cosa che dimenticano: la loro età, e la prima,
della quale si ricordano di nuovo: la loro età.
M. G. Saphir, Ausgewählte Werke, 171
Non si può arrestare la primavera degli anni, ma si
può rimanere giovane fino alla fine, se si mantien
vivo nel proprio cuore l’amore per quanti son degni
d’amore, e se si tengon gli occhi e l’anima aperti al
bello, al grande, al buono e al vero.
F. Lewald
Certi popoli dell’antichità non contavano che i soli
giorni felici, e fu un sapiente che vicino a morte si
fece questo epitaffio: “Ho scorsi cinquantasei anni e
ne ho vissuti quattro”.
F. Pananti, Avventure e osservazioni, I
Non perdete il vostro tempo a piangere il passato, a
piangere sull’avvenire. Vivete le vostre ore, i vostri
minuti. Le gioie sono come i fiori che la pioggia
macchia e il vento disperde.
Remy de Gourmont, Pensées inedites
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Tulipano, simbolo d’amore perfetto per l’Oriente, e
d’incostanza per l’Occidente
Onomastici
A parte i casi in cui il nome di un santo sia abbinato a una festa
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religiosa o civile del calendario, o quelli di nomi
particolarmente significativi per la nostra cultura, come il nome
di Maria, il festeggiamento dell’onomastico è una consuetudine
in disuso, vuoi per il generale venir meno della ritualità nei
comportamenti sociali, vuoi per la stravaganza dei nomi che
vanno oggi di moda, imprestati da culture che sono estranee alle
nostre tradizioni.
Un suggerimento da seguire potrebbe essere quello di sfruttare
il pretesto di un onomastico, e quindi di inviare dei fiori, quando
non si sa come e in quale occasione esprimere a una persona i
ringraziamenti per un favore o una gentilezza ricevuta. Si
tranquillizzino in ogni caso e non si sentano fuori posto quelli
che continuano a provare il desiderio e il piacere di sottolineare
con un gesto d’affetto una ricorrenza che ci ricollega comunque
a una cultura millenaria.
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Per i tuoi tre diversi nomi non so mai qual è il giorno giusto da
festeggiare. Poco importa. Tanti auguri di buon onomastico.
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commercio dei libri specifici sull’argomento) e “giocare”
con le parole per inventare la frase adatta.
Adele (nobile). Adele, la tua nobiltà d’animo ti rende la
regina del mio cuore.
Agnese (santa, pura). Solo una santa come te può
sopportare i miei malumori. Grazie.
Alberto (illustre). All’illustrissimo Alberto, di nome e di
fatto.
Aldo (saggio). Quando la finirai di giocare per diventare
finalmente il “saggio” del tuo nome?
Alessandro (protettore degli uomini). E a noi donne, chi ci
protegge dagli Alessandri come te?
Andrea (uomo). Se il tuo nome significa uomo, fammi
conoscere il bambino che c’è in te.
Angelo (messaggero). Piantala di riferirmi messaggi degli
altri. Voglio conoscere il tuo!
Anna (grazia divina). Concedimi la grazia di un incontro
con te!
Arianna (purissima). Non potevano scegliere un nome più
appropriato i tuoi genitori. Non esiste persona più pulita,
cristallina, trasparente, onesta di te.
E così via, con un po’ di attenzione e di originalità.
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Myosotis, simbolo di richiesta di fedeltà
Qualche onomastico…
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Valentina/o Deriva dal latino Valentinus e significa
“gagliardo, vigoroso, adatto al matrimonio”. Valentina
festeggia l’onomastico il 25 luglio in ricordo di Santa
Valentina vergine, martirizzata in Palestina nel 308.
Valentino invece si festeggia tradizionalmente il 14 febbraio
in onore di San Valentino, prete romano, martirizzato nel
270 ai tempi di Claudio II il Gotico.
Raffaele Il nome deriva dall’ebraico Rapha ed El e significa
“medico di Dio”. L’arcangelo Raffaele, nell’Antico
Testamento, guarisce dalla cecità Tobia il Vecchio. È usata
anche la forma Raffaello. L’onomastico viene
tradizionalmente festeggiato il 24 ottobre in memoria del
Santo angelo.
Paolo/a Nome di origine antichissima derivato
dall’aggettivo paulus, che significa “poco grande”, cioè
“piccolo”. Paola viene festeggiata il 26 gennaio in memoria
di Santa Paola vedova, matrona romana della famiglia degli
Scipioni, nata nel 347 e morta badessa a Betlemme nel 404.
Paolo invece viene per tradizione festeggiato il 29 giugno in
memoria dell’apostolo Paolo.
Franca/o - Francesco/a Il nome ha origine tedesca e
significa “libero”. Franca festeggia l’onomastico il 25
aprile in ricordo di Santa Franca. Francesca viene invece
festeggiata il 9 marzo in onore di Santa Francesca Romana
vissuta tra il 1384 e il 1440. Francesco è tradizionalmente
festeggiato il 4 ottobre in ricordo di San Francesco d’Assisi.
Elena II nome deriva dal greco Elèné e significa “fiaccola,
scintillante, splendente”. L’onomastico si festeggia
tradizionalmente il 18 agosto in onore di Santa Flavia Julia
Helena Augusta, la madre di Costantino il Grande, vissuta
tra il 247 e il 327.
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Sotto il segno del sacro
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comunità.
Il Battesimo
Il Battesimo è il rito con il quale la chiesa cattolica amministra
il primo dei sette Sacramenti: con esso si cancella il peccato
originale e la persona umana entra a far parte della comunità
ecclesiale. In genere viene annunciato dalla famiglia, come per
la nascita che lo precede di uno o due mesi a seconda di come è
organizzata una parrocchia, e viene solennizzato soltanto con la
distribuzione dei confetti (classici rosa per le bimbe e azzurri
per i maschietti), un piccolo segno simbolico che non comporta
la consuetudine di ringraziare per iscritto.
Diamo alcuni esempi di come formulare l’annuncio di
partecipazione su cartoncini stampati o, per chi ha molto tempo,
scritti a mano.
Indirizzo Telefono
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Ti aspettiamo per il battesimo
di nostro figlio Alessandro
domenica 27 ottobre ore 11 in S. Zeno
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sulla protezione divina nel crescerlo e guidarlo al bene (il
messaggio è rivolto ai genitori).
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Melograno, simbolo di esuberante ricchezza e di fertilità
La Prima Comunione
Nella cerimonia della Prima Comunione viene appunto per la
prima volta amministrato ai fanciulli il Sacramento
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dell’Eucarestia, istituito da Cristo in occasione dell’Ultima
Cena. Questo Sacramento viene abitualmente annunciato
mediante una “immaginetta” e le possibilità di scelta circa le
caratteristiche, la forma, le dimensioni, l’aspetto più o meno
formale che può avere sono davvero tante, dal semplice biglietto
bianco con un’impercettibile coroncina di spighe e di uva, i
simboli di questo Sacramento, alla riproduzione in raso
dell’“Ultima Cena” di Leonardo. Si dà poi la possibilità che sia
prestampata: “(nome del comunicando) annuncia la sua Prima
Comunione”, con in calce il luogo, la data e il nome della
parrocchia dove verrà celebrato il Sacramento, oppure che sia il
bambino stesso a compilare completamente la pagina interna a
mano (“È la mia Prima Santa Comunione. Con gioia lo
annuncio alle persone care”), o ancora che vi apponga il
proprio nome in uno spazio riservato all’interno del testo
prestampato. Le soluzioni più sobrie sono anche quelle che
meglio interpretano lo spirito dell’evento.
Monica
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Assieme alle informazioni essenziali di cui si è detto, la
partecipazione della Prima Comunione può essere arricchita da
una frase o da una citazione pertinente, che comparirà
all’interno in alto a destra del cartoncino se doppio, scritta in
corsivo e composta a epigrafe o a bandiera, oppure in calce
all’immagine frontale (la foto di un fiore simbolico o di un
paesaggio naturale significativo) se semplice.
Se ne propongono alcuni esempi.
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Guida i miei anni, Signore, sulla via del Tuo santo amore e fa’ che sia serena e
felice la vita di chi amo e mi ama.
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Che il tuo futuro sia sempre puro e candido come in questo
giorno.
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Che oggi il Signore faccia di te uno strumento di pace e
d’amore.
Che il tuo incontro con Gesù sia per sempre, che sempre ti
conservi buona e cara come sei ora.
La Cresima
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Con il Sacramento della Cresima, che si riceve più tardi rispetto
all’Eucarestia, in genere tra i tredici e i quindici anni,
l’imposizione delle mani del ministro e l’unzione della fronte
con il sacro crisma richiamano sul fedele una più abbondante
Grazia divina, perché il giovane sia fortificato rispetto alle lotte
della vita e diventi un perfetto cristiano, forte nella fede e
soldato di Cristo.
La consuetudine vuole che si dia comunicazione dell’evento in
modo analogo a quello della Prima Comunione, cioè con
un’immaginetta o un cartoncino interamente o parzialmente
prestampato, o ancora scritto a mano, ma cambiano i simboli.
Questa volta si tratterà della colomba dello Spirito Santo, di un
rotolo dove sono scritte le sette virtù teologali, dei simboli
dell’autorità vescovile…
Le proposte commerciali sono anche in questo caso molto
ampie, ma il consiglio resta quello di puntare sempre sulla
sobrietà e sulla semplicità che si adattano meglio a un evento
religioso e così significativo per chi lo vive.
Cambia anche il contenuto delle frasi o delle citazioni
significative, come è possibile verificare dai successivi esempi
che vi proponiamo.
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Ricevo il sigillo dello Spirito Santo che mi è dato in dono.
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esterna alla celebrazione della Cresima con un dono o dei fiori,
si può dire che non differiscono da quelle addotte per gli altri
Sacramenti, salvo ricordare che il significato della cerimonia
non richiede l’impiego di fiori tutti bianchi e addirittura postula
il ricorso a una nota di rosso, il colore del sangue che il nuovo
“soldato” della milizia cristiana è simbolicamente pronto a
versare per la sua fede.
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Iris, simbolo di novità in arrivo, di augurio, di buona novella
Nell’accompagnare il regalo o i fiori ci si potrà poi esprimere in
uno dei modi seguenti.
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camminare sempre sulla strada della fede con l’aiuto dello
Spirito Santo.
Che tu oggi possa aver trovato, nella discesa dello Spirito Santo
su di te, la tua guida sicura per tutta la vita.
Che la tua anima possa sempre trasparire dai tuoi occhi come
in questo giorno.
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situazione (slurp, bang…).
Bianco su nero: procuratevi dei cartoncini neri, una
cannuccia con pennino e dell’inchiostro di china bianco.
Il negativo è un effetto particolarmente efficace quando si
vuole a tutti i costi distinguere il proprio messaggio da
quello di un altro.
La fisarmonica: procuratevi un foglio di carta da lettere e
piegatelo a striscioline per ottenere una fisarmonica.
Scrivete sulla seconda striscia, sulla quarta, sulla sesta,
eccetera, lasciando all’interlocutore il piacere di scoprire
a poco a poco il messaggio.
I trasferibili: se volete costruire messaggi graficamente
perfetti e avete una “zampa di gallina” procuratevi in
una cartoleria le lettere trasferibili. Scegliete i caratteri e
le dimensioni più adatti alla situazione. Con una
pressione esercitata mediante una punta trasferite le
lettere sulla superficie scelta così da ottenere il messaggio
voluto.
Quando inviate un omaggio floreale scegliete cartoncini
colorati che richiamino quelli dei fiori, oppure cartoncini
bianchi sui quali avrete però l’avvertenza di scrivere con
un inchiostro colorato.
L’ordinazione sacerdotale
Con il Sacramento dell’Ordine il vescovo conferisce con un rito
specifico che si svolge durante la Messa gli ordini del
sacerdozio e consacra i nuovi pastori della Chiesa. In occasione
della sua prima Messa, in genere per iniziativa dei familiari, al
nuovo sacerdote vengono riservati affettuosi e calorosi
festeggiamenti, che comportano l’annuncio dell’evento con un
63
cartoncino di partecipazione stampato, che comunica il luogo, la
data della cerimonia e il nome della chiesa e sottintende l’invito
a presenziarvi devotamente. L’invito è invece esplicito, con un
biglietto a parte proprio come nel caso delle partecipazioni
matrimoniali, se la famiglia ha altresì organizzato un momento
conviviale, perché parenti e amici possano condividere con il
nuovo giovane pastore la commozione e la gioia per il
compimento ufficiale della vocazione religiosa che l’ha votato
all’amore e al servizio degli altri. Con le parole ci si può far
sentire vicini al protagonista, consapevoli del coraggio e della
generosità che hanno guidato la sua scelta d’amore.
Aforismi sull’anima
Anima dell’uomo come somigli all’acqua! Sorte
dell’uomo, come somigli al vento!
J. W. Goethe, Gesang der Geister über den
Wassern, 1789
Il corpo umano non è che apparenza, e nasconde la
nostra realtà. La realtà è l’anima.
V. Hugo, Les travailleurs de la mer, I. P. III, I
64
Zinnia, simbolo di pura semplicità
65
consapevolezza, Le faccio i miei più commossi e sinceri voti
onde non sorgano mai ostacoli all’esercizio del suo futuro
ministero sacerdotale.
C’era una luce nel tuo sguardo di bambino che avrebbe dovuto
farmi presagire la grande gioia e la grande commozione che
oggi provo nel vederti sull’altare come sacerdote di Cristo.
66
L’essenza del sentimento religioso non si lascia
imprigionare in nessun ragionamento. C’è in
questo sentimento qualche cosa che sfugge…
F. Dostoevskij, L’idiota
La vera religione è il frutto del silenzio e del
raccoglimento: essa è sinonimo di distinzione,
d’elevazione, di raffinamento; e nasce, con la
delicatezza morale, nel momento stesso in cui
l’uomo virtuoso, rientrando in sé, ascolta le voci
che vi si incrociano.
Renan, Questions contemporaines, 469
Chiedete e vi sarà dato,
cercate e troverete
bussate e vi sarà aperto.
San Matteo
Dio è per noi la misura
di tutte le cose soprattutto
assai più di quanto
non lo sia alcun uomo.
Platone
Dio è l’invisibile evidente.
V. Hugo
67
Le feste
68
per chi sente il bisogno di trovare espressioni non “inflazionate”
per esprimere affetto o amicizia, oppure stima, ringraziamento,
riconoscenza. Per il piccolo biglietto allegato al pacco-dono la
frase, sempre preceduta: Da… a… (per evitare confusioni di
regali), potrà essere cortissima.
69
Agrifoglio, simbolo della forza che respinge la malignità
70
Natale, la stella cometa, i regali, l’albero e… tu.
Per sempre tuo (tua)
Chi ama la poesia, si rivolge alla persona con gli stessi gusti e
ha deciso di richiamarsi nel dono natalizio all’antichissimo
significato simbolico dell’albero, può accompagnarlo con questi
versi:
Piccolo silenzioso
albero di Natale…
Guarda: i lustrini che tutto
l’anno dormono in una scatola
buia, le palline, le catenelle
rosso-oro, i fili di lana…
alza le tue piccole braccia
e te li darò tutti:
ogni dito avrà il suo anello
e non ci sarà più un solo
posto buio d’infelicità.
E noi ci prenderemo per mano,
con gli occhi incantati
sul nostro bell’albero.
Danzeremo, canteremo:
“Natale! Natale!”
E. E. Cummings
71
Buon Natale in tutte le lingue…
Merry Christmas
in inglese
Feliz Navidad
in spagnolo
Joyeux Nöel
in francese
Fröhliche Weihnachten
in tedesco
Gelukkig Kerstmis
in olandese
Bom Natal
in portoghese
God Jul
in svedese
72
S Rajdiestvom
in russo
Christmas
Omedetou
Gozaimas
in giapponese
73
Giglio, simbolo di castità, purezza, dignità e nobiltà
Il Capodanno
Il Capodanno è euforia di brindisi, scambi di auguri, promesse
per il nuovo anno ma anche momento di riflessione su ciò che è
74
stato e ciò che sarà. È di buon auspicio a Capodanno, oltre che
arricchire il cenone con le lenticchie da sempre simbolo di
prosperità, scambiarsi auguri e baci sotto il vischio, usanza più
nordica che nostra ma già presente in molte case perché
promette felicità in amore. Altro presagio di augurio: la prima
telefonata dell’anno nuovo deve essere di un uomo per una
donna e di una donna per un uomo; valgono anche i parenti, ma,
siccome non ci si può mettere d’accordo prima, sarà meglio
evitare di telefonare se si pensa che, all’altro capo del filo, la
voce possa essere… dell’altro sesso. Per evitare confusioni o
comunque perché gli auguri siano espressi in maniera più
indelebile, è bene formularli per iscritto.
75
Ti auguro un Buon inizio d’Anno e che ti renda più buono… con
gli altri…
La Pasqua
La Pasqua, che cade la domenica dopo il plenilunio di
primavera, celebrata anche dagli Ebrei per commemorare la
liberazione del popolo d’Israele dalla schiavitù in Egitto, è la
più antica festa cristiana. La chiesa vi si prepara con il periodo
di penitenza e di preghiera della Quaresima, che culmina nel
ricordo della Passione e della morte di Cristo. Poi esplode la
gioia nella festa che ne commemora la resurrezione e la
conseguente redenzione dell’uomo dal peccato. Della
consuetudine, affine a quella natalizia, di scambiarsi dei doni in
76
questa ricorrenza è sopravvissuto solo il simbolo dell’uovo, che
ricorda la vita, la rinascita, la primavera (è in questo periodo che
le galline riprendono a fare le uova).
In alcune famiglie si passa la serata prima del giorno della
Pasqua a decorare con colori sgargianti (e atossici!) i gusci di
uova sode che verranno poi rotti il giorno dopo durante il
pranzo con i parenti. Ma quelle che si regalano sono per lo più
uova di cioccolato e, chiaramente, i fruitori sono principalmente
i bambini. È possibile, in pasticcerie specializzate, portare il
dono che verrà poi inserito nell’uovo di cioccolato prodotto
artigianalmente. Ed è allora facilmente prevedibile che questo
servizio verrà utilizzato da innamorati nuovi e “vecchi” per
stupire con una sorpresa “ad hoc” (magari un piccolo gioiello,
se le finanze lo consentono) il partner.
Qualcuno ricorre anche all’invio di omaggi floreali, in
particolare chi vive profondamente il significato religioso di
questa solennità e vuole ribadirlo per esprimere un augurio di
pace o un pensiero di riconoscenza. Per alcuni poi la scadenza
pasquale si abbina all’opportunità di festeggiare
contemporaneamente i molti Angelo e Angela che riconoscono
il proprio onomastico nel lunedì di Pasquetta. Si propongono
alcune frasi che vogliono costituire degli esempi adeguati a
ciascuna delle intenzioni di cui si è appena detto.
77
Primula, simbolo di giovinezza
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festeggiare anche la nostra?
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La vita a due
Nozze
Annunciare a parenti, amici e conoscenti il giorno, l’ora e il
luogo delle proprie nozze è un atto che traduce il piacere e il
desiderio di comunicare le gioie più grandi, ma è anche un
dovere, o meglio una consuetudine civile consolidata. La
partecipazione deve essere spedita, per tempo, almeno un mese
prima dell’evento, da sola o assieme a un cartoncino più piccolo
e separato, che contiene l’invito al pranzo o al rinfresco. Meglio
che certe formule commerciali, vale a dire partecipazioni ornate
di cornicette, più o meno realistici mazzolini di fiori, vere
intrecciate o motivi simbolici del genere, sono i cartoncini
formato lettera, semplici o doppi, in materiale della miglior
qualità, bianchi o al massimo color crema, magari tagliati a
mano. La stampa deve essere nitida, i caratteri non troppo
elaborati o fantasiosi, ma sobri ed eleganti; il testo stampato
deve essere quello consolidato dalla tradizione e l’indirizzo
80
sulle buste rigorosamente scritto a mano. È sempre meglio che
la partecipazione sia inviata per posta anche quando i futuri
sposi fanno il giro di persona di parenti e amici per regalare le
bomboniere. Queste ultime, sia che siano oggetti di valore o
semplici sacchettini di tulle, avranno, assieme ai confetti, un
piccolo cartoncino bianco su cui saranno stati stampati il nome
della futura sposa a sinistra e del futuro sposo a destra. Se gli
sposi hanno meno di trent’anni, il matrimonio è annunciato dai
genitori: a sinistra il nome (prima la mamma) e il cognome
comune di quelli di lei, a destra di quelli di lui, resi il più
omogenei possibile evitando, per esempio, l’esibizione di
eventuali titoli onorifici o accademici.
annunciano il matrimonio
81
80
82
Margherita, simbolo di purezza, freschezza e semplicità
Quale carta?
83
La carta riciclata, ultimamente molto usata, spesso è
ruvida e assorbente insieme. Chi vuole fare una scelta
ecologica deve comunque avere l’avvertenza di utilizzare
penne biro di buona qualità quando vuole che il suo
messaggio sia nitido e preciso nel segno.
Al di sopra dei trent’anni, nel caso in cui anche uno solo dei
quattro genitori sia defunto, oppure se si è figli di genitori
divorziati o risposati, i futuri sposi annunciano le loro nozze da
soli: a sinistra il nome di lei, a destra quello di lui, al centro,
sotto la formula “annunciano il loro matrimonio”, il nome della
chiesa o del Comune dove verrà celebrato e sotto ancora la
località, la data e l’ora. Il biglietto potrà riportare gli indirizzi
dei due fidanzati in calce, a sinistra e a destra rispettivamente, e
quello della futura dimora in comune al centro.
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Cremona, via Diaz 5 Pavia, via Cavour 80
85
Vi sono grato per l’invito al vostro pranzo (o ricevimento, o
rinfresco) di nozze, cui sarò veramente molto lieto di
partecipare per unirmi al festeggiamento di un evento così
felice.
86
Orchidea, simbolo di raffinatezza ed eleganza
Le parole che dovranno accompagnare il dono o i fiori che si
inviano agli sposi (si ricordi che i fiori devono sempre e
comunque essere inviati a casa di lei, anche da parte di chi ha
rapporti con la famiglia dello sposo), saranno ancora una volta
di tono diverso a seconda del tipo di familiarità, di rapporti e di
conoscenza che si hanno con la coppia. I parenti più stretti, gli
amici di vecchissima data, l’inseparabile compagna di scuola…
possono naturalmente avere delle cose molto personali e
“uniche” da dire, che qui non si è ovviamente nemmeno in
grado di ipotizzare.
Suggeriamo quindi alcune espressioni affettuose e gentili, adatte
in generale per chi vuole esprimere calorosa partecipazione,
simpatia, auguri (alla sposa) e congratulazioni (allo sposo),
evitando delle formule troppo sfruttate o convenzionali.
Possa la realtà essere più bella dei sogni che vi hanno oggi
portato all’altare: è questo il nostro augurio affettuoso in
questo giorno di festa.
Con l’augurio che l’incanto del giorno delle vostre nozze sia
solo la premessa di una lunga e veramente felice vita in due.
87
comune. Tanta prosperità e felicità.
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far recepire a chi ha fatto un dono o ha inviato dei fiori
l’apprezzamento reale e sincero di chi li ha ricevuti e qualcosa
come dei complimenti per la felice scelta fatta. Ecco di seguito
qualche esempio.
89
Fiordaliso, simbolo di leggerezza e di speranza per una felicità
d’amore
90
nostre nozze.
Felicitazioni vivissime.
91
Pensando al matrimonio non è il legarsi ad una
donna che l’uomo teme: è il separarsi da tutte le
altre.
Rowland
La base logica del matrimonio è un malinteso
reciproco.
O. Wilde
La follia è spesso causa di divorzio, ma più spesso
è causa di matrimonio.
Anonimo
L’uomo lascerà suo padre e sua madre e s’unirà a
sua moglie, e saranno una stessa carne.
Bibbia, Genesi, I, 27
La donna perfetta è la corona del marito, ma quella
che lo disonora è come carie nelle sue ossa.
Salomone
Non esiste il marito ideale. Il marito ideale resta
celibe.
O. Wilde
Anniversari di nozze
Per convinzione (o per convenzione) molti sposi hanno
l’abitudine di festeggiare l’anniversario di nozze, e la scelta di
lui cade in genere sui fiori. I più amanti dei riti possono anche
accompagnare il regalo con un biglietto d’auguri che fa
riferimento per tradizione a qualche simbolo o materia
particolare, abbinati al trascorrere degli anni. Il discorso vale
ovviamente anche per i parenti e gli amici che vogliono
festeggiare l’anniversario insieme con gli sposi. Ecco pertanto
alcuni messaggi generici che sono rispettivamente formulabili
92
da parte del marito, dei parenti o degli amici:
Un anno (due, tre…) di felicità, di cui imparo ogni giorno ad
esserti più grato e riconoscente.
Grazie per ogni secondo di ogni minuto di ogni ora di ogni
giorno di quest’anno (di questi due, tre… anni).
È passato un anno (due, tre…) e mi sembra di essere ancora in
luna di miele. Come ci riesci, tesoro?
A mia moglie, che scopro meravigliosa ogni anno che passa.
Festeggiamo con voi il vostro primo (secondo, terzo…)
anniversario di
nozze, con l’augurio che non si attenui mai la felicità che state
vivendo insieme.
Vogliamo ricordare con voi la bella giornata di un anno (due,
tre…) fa.
Che la vostra gioia continui e che siano tanti anniversari come
questo. Vi siamo vicini nel ricordo del vostro giorno più bello.
93
Arancio, simbolo di fecondità
Questi possono essere sostituiti con i più specifici messaggi
legati agli abbinamenti simbolici, di cui si dà qui di seguito
suggerimento.
94
Nozze di carta (primo anno):
Un anno “di carta” vissuto con te. La partita più bella che io
abbia mai giocato.
95
Alla “testolina di cuoio” più audace e intelligente che io
conosca. E alla sua pazienza, al suo coraggio, alla sua
costanza, alla sua dolcezza.
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anni.
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Bucaneve, simbolo di speranza
Se sono i figli a fare l’annuncio:
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Mario, Giulio, e Marta Rossi annunciano a parenti e amici le Nozze d’Argento
di mamma Luigina e papà Carlo
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L’amore è un maestro, ma bisogna saperlo conquistare, perché
è difficile meritarlo; lo si ottiene a caro prezzo e con grande
fatica e dopo lungo tempo, perché bisogna amare non per
l’opportunità del momento, ma per tutta la vita.
F. Dostoevskij
100
nei suoi doveri verso la famiglia e aperta agli altri, una
preziosa lezione di vita.
(nome e cognome comune) festeggiano il loro cinquantesimo
anniversario di matrimonio circondati dall’affetto dei figli, dei
nipoti, dei pronipoti e di tutti i parenti e amici.
Figli e nipoti, poi, accompagneranno l’eventuale dono con un
biglietto del tipo:
101
lo riceve. Ma se la matita vi è nemica ci sono altre
soluzioni per rendere allegri e originali i vostri biglietti.
Un semplice fiorellino di campo o, se avete la pazienza di
cercarlo, un quadrifoglio fatti seccare fra le pagine di un
libro perché restino ben “stirati”, potranno decorare con
eleganza il vostro biglietto dandogli un certo sapore
romantico.
Con una goccia di colla fissate il fiore su un angolo in
alto o in basso e bordate il cartoncino con un pennarello
dalla punta sottile in tono.
Può essere utilizzato, con lo stesso sistema, un piccolo
nastro confezionato a fiocco avendo l’accortezza di
lasciarlo per un po’ sotto un peso, per renderlo il più
piatto possibile. Ricordatevi però, se utilizzate fiori, che
ognuno ha il suo significato.
Se dovete chiedere scusa per un mancato appuntamento o
un ritardo a un amico, fatelo in modo spiritoso: colorate
appena di azzurro un po’ d’acqua e lasciate cadere qua e
là sul biglietto delle gocce. Iniziate lo scritto: “Sto
piangendo calde lacrime perché mi sento così in colpa
per…”.
Bruciacchiate una parte del biglietto e iniziate il
messaggio: “Sto bruciando d’amore (d’invidia,
nell’attesa, nell’incertezza…)…”.
Incollate al biglietto una bustina di zucchero e iniziate a
scrivere così: “Dovendo parlarti di cose amare ho
pensato di addolcirti la pillola…”.
Oppure: “Per ricordarti che un po’ di dolcezza ogni tanto
non guasta…”. Ancora: “Quando mi inviti per un caffè?
Lo zucchero ce lo metto io”. Nello stesso modo può essere
incollata una bustina di plastica in cui avrete messo sale,
pepe o riso: “Ci vuole sempre un po’ di sale (pepe, riso)
nella vita”.
102
San Valentino
L’impressione di molti è che la festa degli innamorati, che si
celebra ogni anno il 14 febbraio, sia di istituzione molto recente
e faccia parte di quelle occasioni che, sfruttando il
sentimentalismo, sono state sapientemente imposte per creare
bisogni e consumi artificiali.
È invece vero che, per secoli passata di moda e solo
recentemente tornata in auge, questa festa è di origine antica e
ha una citazione autorevole persino sulla bocca di Ofelia,
l’infelice eroina di Shakespeare.
Tra i diciannove San Valentino ricordati dalla chiesa quello che
probabilmente fa da patrono alla ricorrenza sarebbe vissuto a
Roma nella seconda metà del III secolo d.C. e fatto decapitare
come martire proprio il 14 febbraio dall’imperatore Claudio il
Gotico II sulla via Flaminia. Poco prima di salire al patibolo si
sarebbe innamorato di una certa Sabinilla, che provvide alla sua
sepoltura e gli fu fedele fino alla morte.
Qualche decennio più tardi papa Giulio I fece erigere in quel
luogo una basilica dove, stando alla leggenda, le fanciulle
dall’amore infelice andavano a pregare l’aiuto del santo.
Anche per questa storia cristiana ci sono tuttavia premesse
folcloriche di natura pagana: gli antichi Romani, proprio il 14
febbraio, celebravano il dio pastorale Fauno con la festa dei
Lupercali e nel rito tingevano con il sangue di una capra
sacrificale la fronte di due innamorati, molto probabilmente per
propiziare la felicità e la fecondità del matrimonio, auspicato
come il giusto coronamento dell’amore.
Sta di fatto che questa festa degli innamorati, prima di essere
ripresa entro le nostre tradizioni, attecchì e rimase in voga in
Inghilterra e nelle sue colonie; poi la fecero propria gli Stati
Uniti e infine ritornò all’Italia, suo luogo d’origine, solo nel
dopoguerra. L’usanza così, che oggi sembra ormai
definitivamente consolidata, prevede che il 14 febbraio tutti gli
innamorati si scambino un dono e ribadiscano con le parole il
loro sentimento. E proprio perché di parole sull’amore ne sono
103
state scritte a fiumi e alcune espressioni poetiche hanno saputo
perfettamente ed efficacemente interpretare l’infinita varietà di
sfumature e di profondità dell’amore, ne offriamo degli esempi
agli innamorati, affinché possano accompagnare il loro dono
con la citazione che li fa sentire in maggior consonanza
sentimentale.
104
Ibisco, indica la disponibilità alla passione amorosa
105
Non lo sapevi che la gente nasconde l’amore
come un fiore troppo prezioso per essere colto?
Wu-Ti dei Liang
Subito a me
il cuore si agita nel petto
solo che appena ti veda, e la voce
non esce e la lingua si spezza.
Un fuoco sottile affiora rapido alla pelle,
e gli occhi più non vedono
e rombano le orecchie.
Saffo
Ti amo:
Queste frasi d’amore che tanto si ripetono
non sono mai le stesse.
Hanno lo stesso suono tutte quante,
ma ha ciascuna una vita
vergine e sola, se riesci a coglierla.
E non stancarti mai
di ripetere le parole uguali:
proverai l’emozione che sente l’anima
quando vede spuntar la prima stella
106
e poi, come la notte avanza, la vede
ripetersi in altre stelle,
con diversi riflessi e un’unica anima.
P. Salinas
A mia moglie:
Dacché intrecciammo i capelli e fummo sposi
il nostro amore non fu spezzato da dubbi.
Goditi intanto i fiori di primavera
ma non scordare il nostro tempo d’amore.
Su Wu
107
W. Shakespeare
Albanese Te dua
Basco Maite zaitut
Brasiliano Amo você
Ceco Miluji te
Croato Volim te
Danese Jeg elsker dig
Filippino Mahal kita
Finlandese Minä
rakastan sua
Francese Je t’aime
Giapponese Ai shiteru
Greco S’agapò
Inglese I love you
Irlandese Taim i’ngra leat
Norvegese Jeg elsker deg
Olandese Ik hou van je
Polacco Kocham cie
108
Portoghese Amo-te
Rumeno Te iubesc
Russo Ya tybya lyublyu
Slovacco Lubim ta
Spagnolo Te amo
Svedese Jag aelskar dig
Tedesco Ich liebe dich
Turco Seni seviyorum
Ungherese En szeretlek
109
Facendo sapere che anche dei “grandi” ne erano contagiati.
110
Girasole, simbolo di orgoglio e allegria
Magari aggiungendo a quest’ultima: Ti prego, fa’ che non sia
così!
E come chiedere perdono per un tradimento, una menzogna, un
errore di cui si è pentiti?
111
Se poi è il poeta, l’artista che esagera, che usa espressioni forti,
ci si sente naturalmente scusati.
… Non credere,
però, di andartene immune: tutti i secoli
lo sapranno e una fama antica
dirà chi sei.
Catullo
I colori
Usare carte e cartoncini colorati e/o penne o pennarelli
di vari colori può, in alcune circostanze, essere una scelta
112
simpatica e originale. Saranno decisamente coloratissimi
i biglietti d’invito alla festa di compleanno di un
bambino: decorati di pupazzetti disegnati e poi colorati,
palloncini, fiorellini e tutto ciò che può rendere chiassoso
e vivace un invito per un pomeriggio che si prevede
(poveri genitori) altrettanto chiassoso e vivace. Ci sono
poi i colori legati alla circostanza da ricordare.
Inevitabili il rosa e l’azzurro per la nascita di un bebè.
Gli stessi colori verranno utilizzati, magari solo come
bordino colorato del biglietto, per la partecipazione al
Battesimo unita ai confetti in tono. Abbiamo poi l’argento
e l’oro per gli anniversari (venticinque e cinquant’anni)
di matrimonio. E il nero per il lutto, ormai poco usato.
Tutti gli altri colori hanno un loro significato specifico
che è forse meglio conoscere.
Partiamo dal più chiaro di tutti: il bianco. È il colore
della luce, della purezza (i fiori regalati per la Prima
Comunione devono essere bianchi); ma è anche il colore
dell’eleganza e della sobrietà ed è singolare che in alcune
parti del mondo viene considerato, come da noi il nero, il
colore del lutto.
Subito dopo, nella scala dei colori chiari, c’è il giallo che
viene abbinato alla curiosità, all’intelligenza e per queste
sue qualità è amato dai bambini e dalle persone
speculative.
Il rosso e l’arancio sono colori caldi legati da sempre
all’amore passionale.
Il verde è il colore della natura che cresce,
dell’intelligenza applicata, della riuscita nella vita e nel
lavoro.
Il blu è il colore della pace, della casa, della famiglia.
Il viola è il colore della magia, dei sognatori.
Attenzione quindi: ad ogni circostanza e ad ogni persona
il colore giusto!
113
Ciclamino, simbolo di diffidenza
114
con un po’ di umorismo e di allegria. Possono essere un modo
piacevole per iniziare la giornata o per finirla: scritte su un
biglietto lasciato incollato allo specchio del bagno o appoggiato
al piatto di avanzi riscaldati.
Restano comunque l’occasione per far sapere all’“altro” che lo
si pensa, con affetto e simpatia. Inizia qui un piccolo elenco di
“battute” dedicate al proprio compagno/compagna che offrono
la possibilità di essere modificate (anche solo in una singola
parola) per renderle più adatte alla circostanza e alla persona cui
sono inviate.
115
quando esci.
116
vecchio amico in città, che desidera fermarsi per rivedere
i compagni di un tempo, la necessità di convocare una
riunione urgente, oppure ancora il desiderio improvviso
di comunicare un messaggio d’amore impongono la
necessità di far arrivare le parole entro brevissimo tempo.
Il mezzo più ovvio è il telefono, che affida alla sola voce
la vostra comunicazione. Se tuttavia preferite “mettere
nero su bianco”, oltre i moderni sms ed e-mail, tenete
presenti questi suggerimenti, scegliendo il più adatto alla
situazione.
Il telegramma: senza muovervi dalla vostra abitazione
preparate su un foglio il vostro messaggio, procuratevi
l’indirizzo del vostro interlocutore e telefonate al numero
riservato dalla Telecom Italia ai telegrammi per l’Italia e
l’estero. Le vostre parole giungeranno a destinazione
nell’arco di poche ore.
Il fax: un numero sempre più elevato di persone possiede
un fax, uno strumento di comunicazione collegato al
telefono che consente di spedire e ricevere un messaggio
scritto nel giro di pochi minuti. Se non lo possedete, al
contrario del vostro interlocutore, recatevi nell’ufficio
postale o in una cartoleria con il vostro messaggio:
potrete fare un invio immediato.
La posta celere: esiste un servizio postale particolarmente
veloce che, a tariffe diverse da quelle della posta
normale, assicura l’invio di un messaggio in
ventiquattr’ore.
Il corriere: in città esiste la possibilità di rivolgersi a
servizi privati che assicurano il recapito di messaggi nel
giro di poche ore, o di un minimo di giorni, a seconda
della distanza.
117
Calla, simbolo di purezza e di bellezza
L’amore in musica
Ecco delle citazioni tratte da alcune canzoni d’amore italiane…
potrete anche ispirarvi alla musica inserendo queste bellissime
118
parole nei vostri bigliettini o nelle vostre lettere, naturalmente
secondo i vostri gusti musicali.
119
e come sempre sei bellissima perché
come sempre sei la descrizione di un attimo
Tiromancino
Senza averti qui senza problemi senza limiti non è così bello
120
come dicono
senza averti qui non ti passa dura ore un attimo
883
Ho combattuto il silenzio
parlandogli addosso
E levigato la tua assenza
solo con le mie braccia
T. Ferro
121
Gelsomino, simbolo di grazia, eleganza, e dell’amore
coniugale
122
bello come il mare amore…
ma non lo so dire…
Amore bello come un bacio
bello come il buio
bello come Dio
amore mio non te ne andare…
C. Baglioni
123
Ricorrenze e occasioni particolari
124
Da donna a donna, auguri gialli e profumati!
Cartoline
125
dalle località di vacanza per far sapere a una persona
cara che la si pensa; inviata a parenti lontani in
occasione di ricorrenze religiose o personali; usata molto
dai ragazzi di leva per comunicare con le famiglie al
posto della più impegnativa lettera.
Forse in casa, in qualche cassetto, si possono ancora
trovare le vecchie cartoline che il nonno, lontano, spediva
alla nonna e che questa conservava, legate da un nastro
rosa. Alcune dipinte a mano, con frasi romantiche, altre
banali con scritte telegrafiche. Alcune con la promessa:
“Segue lettera”, chissà se mantenuta.
Le cartoline che vengono vendute adesso hanno
sicuramente meno fascino di quelle ingiallite e conservate
con tanto amore dalla nonna. Vediamo comunque che
cosa scriverci sopra oltre i soliti “Saluti da…”. Per
primo dobbiamo valutare il fatto che tutti, dal postino alle
persone di casa, possono leggere il messaggio.
Evitiamo perciò espressioni troppo intime che potrebbero
mettere in imbarazzo chi le riceve.
Fra due innamorati le espressioni più “innocue” e
“innocenti” possono spaziare da:
Un ricordo tenero e un abbraccio forte.
A:
Un pensiero dolce e migliaia di baci.
Oppure:
Mi manchi tantissimo e ti penso troppo.
Fra amici:
Visto che non mi sono dimenticato di te?
Sarebbe bello se ci fossi anche tu.
Un ricordo. A presto.
Fra conoscenti:
Le invio da questo posto bellissimo i miei migliori saluti.
Cordialità a Lei e alla sua famiglia.
126
Aforismi sulle donne
Vi son certe cose, in cui una donna vede con più
acume di cento occhi di uomini.
Anonimo
La donna, solo il diavolo sa cos’è: io non ci
capisco niente.
F. Dostoevskij
Uno deve scegliere fra amare le donne e
conoscerle.
Ninon de Lenclos
La donna fu il secondo errore di Dio.
Nietzsche
Una donna è capace di sacrificare la vita per colui
che ama, ma anche di non rivolgergli per sempre
la parola per una questione d’orgoglio a proposito
d’una porta chiusa o aperta.
Stendhal
Correre dietro alle donne non ha mai fatto male a
nessuno.
È raggiungerle, che è pericoloso.
A. Fogazzaro
La donna sarà l’ultimo animale che l’uomo
riuscirà ad addomesticare.
G. Meredith
127
Rosa gialla, simbolo di infedeltà e gelosia
128
arrivi a decollare, accanto a quella della mamma, anche la festa
del papà, per una giusta causa di parità, sia pure all’interno di
comportamenti di cui conosciamo benissimo la matrice
commerciale e consumistica. Tale matrice nulla toglie infatti
alla sincerità di un bambino che avverte il bisogno di festeggiare
il suo papà o a quella di un figlio adulto che, il 19 marzo, giorno
di San Giuseppe, vuol farsi sentire particolarmente vicino “al
suo vecchio”. Ecco le parole che potrebbero accompagnare un
dono.
A mio padre
129
L’uomo che torna solo
a tarda sera dalla vigna
scuote le rape nella vasca
sbuca dal viottolo con la paglia
macchiata di verderame.
L’uomo che porta così fresco
terriccio sulle scarpe, odore
di fresca sera nei vestiti
si ferma a una fonte, parla
con l’ortolano che sradica i finocchi.
È un uomo, un piccolo uomo
ch’io guardo di lontano.
È un punto vivo nell’orizzonte.
L. Sinisgalli
130
parte di noi italiani le corde del sentimento.
Ciò non è certo un fattore estraneo nella spiegazione del grande
successo della festa della mamma, che è stabilita per la seconda
domenica del mese di maggio.
Le implacabili leggi del consumismo di massa hanno saputo
abilmente sfruttare questa propensione emotiva e il rischio è
quello che l’autenticità e la sincerità dei sentimenti che si
vogliono esprimere alla propria madre vengano cristallizzate in
formule commerciali e stereotipate.
Per questo almeno le parole che accompagnano i fiori donati
alla mamma devono essere il più personali possibile, o vibranti
della commozione che sanno comunicare la poesia e la
letteratura. Ecco, tra i molti che sono possibili, qualche spunto.
Nel mio cuore, c’è un immenso amore per una mamma perfetta.
131
Narciso, simbolo di autocompiacimento e di vanità personale
132
come una volta mi darai la mano.
G. Ungaretti
133
tutto ciò che è “ecologico”, si sono moltiplicate iniziative e feste
legate alla natura. Molte persone si riversano sulle colline e nei
prati fuori città, la sera, per osservare il passaggio delle “stelle
cadenti”, la notte di San Lorenzo, o per vivere, con rudimentali
telescopi o addirittura a occhio nudo, l’emozione di un’eclissi di
luna. Ma è la primavera che ottiene sempre il massimo
dell’attenzione, e non solo fra i poeti. Approfittare del 21 marzo
per regalare un mazzo di fiori può diventare un modo simpatico
e originale per farsi ricordare. Il biglietto che accompagna il
dono potrà essere coloratissimo o bianco, ma sempre con un
riferimento specifico alla primavera.
134
Il Cantico dei Cantici
135
Garofano bianco, simbolo di fedeltà
136
Talvolta queste forme affettuose di partecipazione e di
solidarietà si connotano di mestizia e di apprensione. A parte il
caso del lutto, che per l’importanza che riveste nei sentimenti e
nei comportamenti collettivi analizzeremo separatamente in un
altro capitolo, si può trattare della notizia di una malattia, di un
incidente, di un dispiacere che ha colpito un amico, un
conoscente o una persona cara.
Ma non per questo un pensiero affettuoso è meno gradito e
opportuno, e non di minor valore l’umanità e la civiltà che
esprime. Ecco dunque qualche esempio di questi particolari
messaggi di solidarietà e di augurio.
137
Elleboro, simbolo di sollievo dall’ansietà
A persona di provata fede religiosa:
138
solo per servire e che la tua anima, con l’aiuto di Dio, può
guadagnare meriti presso di Lui da questa dolorosa esperienza.
139
gli amici il… (data) alle ore… (assieme a queste informazioni,
va fornita l’indicazione del luogo, se la riunione avverrà fuori
casa). Grazie e a presto, dunque!”. L’invito dovrà pervenire
almeno una settimana prima dell’incontro previsto.
In alternativa, scegliendo un tono più formale, la seconda parte
del messaggio, tutto stampato, sarà così formulata: “per
festeggiare i 25 anni del loro matrimonio (il conseguimento
della laurea del figlio, la nomina a…, le nozze d’oro dei genitori
e così via, a seconda dell’occasione)”. Questo secondo
messaggio si conclude con le parole: “È gradita una conferma”,
decisamente più aggiornata al costume odierno della sigla
francese “R.S.V.P.” (Répondez, s’il vous plaît).
140
Sandra e Paolo Colombo hanno il piacere di
invitare la famiglia Fedrigotti per festeggiare il
conseguimento della laurea del figlio.
Sabato 3 marzo 2004 alle ore 20.30 Roma - Excelsior
Hotel Gallia È gradita una conferma
Città, indirizzo Telefono
141
Rosa rossa, simbolo d’amore
- “Cravatta bianca” significa i signori in frac e le signore in
lungo.
- “Abito scuro” significa eleganza e sobrietà per
142
l’abbigliamento di entrambi. L’abito da sera non è obbligatorio
ma è da escludere totalmente l’abbigliamento sportivo o casual.
Chi riceve il suddetto invito per iscritto è tenuto a comportarsi
analogamente tanto per la risposta quanto per i ringraziamenti,
che si inviano eventualmente con dei fiori il giorno seguente
alla riunione. Ecco le formule che vi suggeriamo e alle quali
potrete ispirarvi.
143
Messaggi e fantasia
144
la mia segretaria sa solo scrivere a macchina e io
dall’altro capo del mondo non ho potuto che incaricare
lei…).
145
ma solo quello di confermare telefonicamente la partecipazione,
affinché la mamma ospitante si possa organizzare.
146
Cento ragioni per dire “grazie”
Le occasioni che possono far nascere il desiderio o far sentire il
dovere di ringraziare sono davvero moltissime, ma non ce n’è
nessuna per cui non siano adatti dei fiori accompagnati da un
gentile biglietto scritto a mano. Il caso più comune è quello in
cui si vuole rendere atto a un professionista del particolare
scrupolo con cui ha svolto il suo compito: medico, infermiera,
avvocato, commercialista, insegnante dei figli e così via. Si può
anche voler ringraziare per un favore ricevuto o un gesto di
particolare cortesia e gentilezza. Il tono di questi ringraziamenti
potrà andare dal più formale e rispettoso, nel caso il destinatario
sia persona accostata solo professionalmente e rivesta
un’autorità che fa sentire un po’ in soggezione, o il più possibile
libero, spontaneo e addirittura affettuoso nel caso di rapporti più
stretti e più profondamente coltivati. Ecco, a titolo di esempio,
alcune formule di ringraziamento.
147
professionalità con cui ha seguito il nostro caso.
148
Biglietti da visita speciali
149
lo zucchero a velo la superficie della torta margherita già
sfornata e protetta con un foglio di carta nel quale sia
stato ritagliato il messaggio.
150
Astro, in Occidente simbolo d’incostanza, in Oriente d’amore
perfetto
Caro amico…
L’amicizia è uno dei sentimenti umani più importanti e delicati:
dedichiamole anche solo un po’ del nostro breve e “stressato”
tempo, ne riceveremo, in cambio, serenità e calore.
Per comunicare con un amico, magari lontano, il mezzo
migliore è sicuramente il telefono. A voce è più facile fare
capire che si è interessati a tutto ciò che gli succede, che si è
partecipi delle cose belle e anche di quelle brutte che
inevitabilmente accadono. Ma proprio perché non si usa più,
può risultare molto gradito un semplice biglietto con una frase
“complice” o tenera. Con un amico di vecchia data gli spunti
per un messaggio non dovrebbero mancare: dalla vacanza fatta
insieme, al disco o libro scambiato; dal piccolo difetto (nostro o
suo) su cui ironizzare con affetto, all’ultima conquista sul piano
sentimentale o del lavoro. Utilizzate le frasi qui sotto inserendo
quel “qualcosa” di personale che le renderanno uniche.
Con il senno del poi penso che il nodo della discussione di ieri
possa essere slegato, invece che tagliato. Vuoi riparlarne?
151
Aforismi sull’amicizia
Oh il conforto, l’inesprimibile conforto di sentirsi
sicuro con una persona: di non avere né da pensare
i pensieri, né da misurare le parole, ma solo da
elargirli. Proprio come sono pula e grano insieme,
sapendo che una mano fedele li prenderà e
setaccerà, terrà quello che vale la pena di tenere e
poi, con il fiato della gentilezza, soffierà via il
resto.
G. Eliot, Mary Ann Evans
Crescere insieme
senza perdere la propria identità,
donarsi per possedere in forma allargata,
fondersi in un tutto unico e tuttavia
continuare ad esistere ciascuno
per proprio conto:
questo è il segreto del vincolo dell’amicizia.
S. Kracauer
I veri amici sono quelli che si scambiano
reciprocamente
fiducia, sogni e pensieri, virtù, gioie e dolori;
sempre liberi di separarsi,
senza separarsi mai.
A. Bougeard
Aforismi sull’amicizia
Amico nuovo, vino nuovo: invecchierà e diverrà
soave a bersi.
152
Bibbia, Ecclesiaste, IX, 15
L’amico certo si riconosce nei pericoli.
Cicerone, De Amicitia, XVII, 64
Per raro che sia un vero amore, è molto più rara
una vera amicizia.
La Rochefoucault, Maximes, 473
L’amicizia è lo spirito della vita.
Young, Night Thoughts, Night II
Nella pura amicizia c’è un piacere che non
possono provare quanti sono nati mediocri.
J. de La Bruyère
Quale avventura limpida e irripetibile è la prima
amicizia tra ragazzi! Nessun altro rapporto potrà
mai eguagliare quel legame. Nessuno mi diede
più, in seguito, ciò che ricevetti da questa amicizia
infantile; del resto non incontrai mai più un vero
amico.
S. Marai, Confessioni di un borghese
153
Le difficili parole del lutto
154
condoglianze o per accompagnare un mazzo di fiori.
155
Crisantemo, in Oriente simbolo di felicità e di vita, in
Occidente di grandezza e di morte
156
forza dalla religione. O ancora, per ricordare le qualità della
persona cara che ci è mancata:
157
Ogni creatura è come erba e tutta la sua gloria è come un fiore
di campo. Appassisce l’erba e cade il fiore perché lo Spirito del
Signore ha spirato sopra di esso.
Isaia, 40, 4-8
158
Ho ricevuto il mio congedo.
Ditemi addio, fratelli miei!
Per molto tempo fummo vicini di casa,
ma ho ricevuto più di quello che potevo dare.
Ora si fa giorno, e la lampada che rischiarava
il mio buio cantuccio si è spenta.
È giunto un richiamo
e sono pronto al mio viaggio.
R. Tagore
159
Genziana, simbolo di forza e di sfida alle avversità
160
veda la tua salvezza.
E. Montale
161
sui lutti che colpiscono la comunità.
Non tutti ricorrono a questa forma per esprimere la loro
partecipazione al dolore di una famiglia spinti dalle stesse
motivazioni: ai nipotini adorati di un nonno o di una nonna, per
esempio, viene riservato un trafiletto a sé stante per ricordare a
tutti la disponibilità e la tenerezza con cui il defunto si era
assunto questo ruolo familiare e sottolineare di conseguenza il
vuoto che la morte ha prodotto nel cuore dei bambini.
Sono questi gli annunci cui meglio si addice un linguaggio
affettuoso, ma la formula dovrà essere il più semplice possibile,
come sono semplici i bambini nel loro modo di sentire:
162
tipo:
(nome) è vicino a (si stringe, si unisce, condivide il dolore di
(nome) nel lutto e nel rimpianto per la perdita di (nome).
Se invece si ritiene che la propria presenza fisica presso i
familiari e la disponibilità ad aiutarli nel concreto sia ciò e solo
ciò che essi gradiscono e si aspettano, non c’è ragione di
ricorrere alla carta stampata. Diverso è il discorso che riguarda i
conoscenti, i vicini di casa, i colleghi d’ufficio, la scuola
frequentata dai figli, le associazioni cui il defunto apparteneva,
e così via. In questo caso, più che i sentimenti, sono in gioco le
regole e le consuetudini della convivenza sociale. Ma non
cambiano il dovere alla sobrietà, alla misura, alla discrezione.
Alcuni esempi:
I condomini di via (indirizzo), dolorosamente colpiti dalla
scomparsa di (nome e cognome), esprimono ai familiari i sensi
del loro più vivo cordoglio.
(Nome e cognome), a nome suo e di tutto il personale della
ditta (nome), è affettuosamente vicino al dolore del collega
(nome e cognome) per la morte (del padre, della madre…).
163
Asfodelo, simbolo di malinconia, di immortalità e di rimpianti
164
Condoglianze
Comunicazione interpersonale e non pubblica come il
necrologio, il biglietto di condoglianze scritto a mano e
recapitato per posta è un’alternativa senz’altro più duttile e si
sottrae del tutto alla logica del nostro tempo per cui la
comunicazione di sentimenti e la partecipazione affettiva, non
importa se alla gioia o al dolore, devono per forza passare dal
fatto di spendere del denaro.
Non possiamo nemmeno ipotizzare il testo di un biglietto, se
non addirittura di una lettera, da inviare a una persona con cui si
abbiano rapporti di stretta intimità, o alla quale si vuole
accennare al legame particolarmente profondo che si aveva con
il defunto: le parole, in questo caso, saranno davvero “uniche”
per ciascuna sensibilità che le detta e sottratte a qualunque
formula. Ma da questo estremo al suo opposto, vale a dire al
gesto formale e dovuto per convenzione sociale, intercorre tutta
una gamma di sfumature e di sentimenti per esprimere i quali, a
chi ha difficoltà con la parola scritta, possono risultare utili i
prossimi suggerimenti.
165
insieme a voi.
Spero che la certezza che le anime dei giusti sono fra le braccia
166
di Dio ti dia conforto in questo doloroso momento.
Ringraziamenti
Se la famiglia ha comunicato sul quotidiano la perdita della
persona cara, potrà ricorrere alla stessa pagina dei necrologi per
esprimere il proprio ringraziamento a tutti quelli che in vari
modi ne hanno condiviso il dolore con una visita di cordoglio,
167
partecipando alle esequie, inviando corone o facendo pubblicare
un annuncio sullo stesso giornale.
Il testo suonerà più o meno:
168
La vita dei morti sta nella memoria dei vivi.
Cicerone, Filippiche, IX
Quanto più ci ricorderemo delle persone perdute, e
ci affliggeremo per esse, tanto più impareremo a
imitare le lor buone qualità e ad amarle
quantunque perdute.
U. Foscolo, Epistolario, II, 426
Siamo polvere e ombra.
Orazio, Odi, IV, 7
Cosa bella e mortal passa e non dura.
F. Petrarca, Canzoniere, Son. 190
Nulla nacque, nulla morrà, tutte le cose
muteranno.
Tennyson, Nothing will die
La morte è un mostro che caccia dal gran teatro
uno spettatore attento, prima della fine di una
rappresentazione che lo interessa infinitamente.
G. Casanova, Storia della mia vita
169
Gli auguri con i fiori
I modi e le occasioni
Le occasioni per donare fiori sono molteplici: nascite,
170
matrimoni, ringraziamenti per ospitalità, auguri per festività, ma
soprattutto per rinsaldare momenti d’amore o ricorrenze
particolari della vita di coppia; per esprimere apprezzamento,
riconoscenza, condoglianze, ammirazione o più semplicemente
“amore”. Certo le occasioni non mancano e anche un mazzolino
“a sorpresa”, senza l’obbligo di particolari ricorrenze, solo per il
piacere di donarlo, è sempre ben gradito.
Dopo una breve flessione negli anni scorsi, oggi inviare fiori è
diventato di gran moda ed è un costume diffuso anche tra i
giovanissimi.
In questi momenti è importante comunque attenersi a poche
regole di galateo sia per chi li dona che per chi li riceve.
171
Dalia, simbolo di riconoscenza
172
collocati in maniera da essere valorizzati.
Ricevendoli dalle mani di un ospite, abbandonare i fiori nella
carta su un mobile in attesa di aver tempo di metterli a posto, è
un atto molto indelicato; vanno accomodati anche
temporaneamente in un accogliente vaso. Forse sulla tavola
possono essere ingombranti, ma devono essere comunque in
bella vista per il piacere dei commensali.
173
“messaggio”, tranne, naturalmente, nei casi di grande
confidenza e ironia, dove il rapporto permette anche
comunicazioni non convenzionali.
I fiori che fanno più effetto sono quelli che hanno un’aria
“pensata”, un accostamento meditato; quindi, ad esempio, è
preferibile inviare un mazzetto di violette mischiato a dei
giacinti che una pianta di ciclamini.
Anche nella scelta ci deve essere sempre qualcosa di personale,
di eloquente. È meglio scrivere personalmente il biglietto
all’amata, alla mamma, alla signora per la cena della sera prima,
all’amica. Si allega un cartoncino colorato la cui tinta richiama
quella dei fiori, oppure bianco con la scritta in inchiostro
colorato. Si può far scrivere il biglietto dal fioraio solo nel caso
in cui ci si trovi fuori città; in questo caso ci si può limitare
soltanto al nome senza nessuna frase; i fiori sono già di per se
stessi un ringraziamento delicato. Una possibile eccezione ai
fiori “firmati” è quella di lasciare un fiore sul parabrezza
dell’auto dell’amata. Se lei vi conosce e vi ama già, la sorpresa
verrà subito collegata al vostro nome; altrimenti, questo
scatenerà sicuramente una divertita curiosità.
Ricevendo dei fiori, si deve ringraziare o di persona o con un
biglietto; poche parole per assicurare di averli ricevuti.
174
Camelia: è simbolo di stima e ammirazione.
Ciclamino: è simbolo di diffidenza.
Crisantemo: in Oriente è simbolo di felicità e di vita, in
Occidente è simbolo di grandezza e di morte, ma anche di forza
d’animo nelle avversità.
Croco: è simbolo di giovinezza spensierata.
Digitale: è simbolo di lavoro e di promessa di matrimonio.
Edera: è simbolo di fedeltà.
Elleboro: è simbolo di sollievo dall’ansietà.
Felce: è simbolo di sincerità.
Fiordaliso: è simbolo di speranza per una felicità d’amore, ma
anche di leggerezza.
Gardenia: è simbolo di amicizia e simpatia (come il glicine).
Garofano: è simbolo di amore se rosso, se bianco di fedeltà.
Gelsomino: è simbolo di grazia, eleganza, di amore e felicità
coniugale.
Genziana: è simbolo di forza, di sfida nelle avversità.
Geranio: se rosso è simbolo di consolazione, se rosa di
attenzione particolare, se rosso cupo di malinconia.
Giacinto: è simbolo di lutto.
Giglio: è simbolo di castità, ma anche di purezza, dignità e
nobiltà.
Girasole: è simbolo di orgoglio e allegria.
Ibisco: è simbolo di disponibilità alla passione amorosa.
Iris: è simbolo di novità in arrivo, di augurio.
Lillà: è simbolo delle prime emozioni d’amore.
Margherita: è simbolo di freschezza, purezza di una donna.
Melograno: è simbolo di amore passionale, di fertilità, ma
anche di fastosa ricchezza.
Mirto: è simbolo di matrimonio.
Mughetto: è simbolo della felicità che ritorna.
Myosotis: è simbolo di richiesta di fedeltà.
Narciso: è simbolo di vanità personale.
Ninfea: è simbolo del rinnovarsi della vita, di purezza e di
castità.
175
Orchidea: è simbolo di raffinatezza ed eleganza.
Papavero: è simbolo della prosperità economica.
Pesco: è simbolo del piacere dei sensi.
Primula: è simbolo di giovinezza.
Rosa: è simbolo di bellezza, di felicità e dell’amore.
Spighe mature: sono simbolo di prosperità.
Stella alpina: è simbolo di felicità.
Tarassaco: è simbolo di oracolo.
Tuberosa: è simbolo della sensualità.
Tulipano: per l’Oriente rappresenta l’amore perfetto, per
l’Occidente l’incostanza.
Ulivo: è simbolo di riconciliazione.
Violetta: è simbolo di riservatezza e di modestia.
Weigelia: equivale a dire “Sei molto graziosa”.
Zinnia: è simbolo di pura semplicità.
Agrifoglio
Non interrompiamo l’usanza di regalare questo fiore-bacca per
fare gli auguri! Grazie a lui, che sboccia quando nessun altro
appare e con le sue foglie dure, lustre e aculeate, non teme di
appassire in fretta, anzi ci dà una sensazione di eternità. Ben lo
sapevano gli antichi druidi e da loro abbiamo imparato ad
appendere i suoi rami alle nostre pareti perché tenga lontana la
cattiveria del mondo. Dalle foreste dei climi continentali è
giunto fino a noi, per dirci con la sicurezza dei suoi rami: io
sono il simbolo della forza e respingo con gli aculei la
malignità.
Arancio
Ecco il sogno di una sposa: un velo bianco e una coroncina di
fiori d’arancio! Da sempre è stato considerato un fiore ben
augurale, per lo spettacolo di bellezza che offre e per la
trasformazione poi in frutto dorato. Il suo uso nella nostra
tradizione nuziale risale ai Saraceni, che lo offrivano alle loro
spose come simbolo di fecondità, per cui sarebbe buona cosa
176
ripetere questa tradizione che rallegra uno dei giorni più belli
della vita di una donna e le crea d’intorno un alone di profumo
sottile, misterioso, orientale.
Asfodelo
Un fiore che ha una storia antica; lo citava già Omero che lo
sognava fiorito nei prati dell’immortalità. Alto nello stelo,
rigido come fiore, guardandolo è impossibile distaccarsi dalla
tradizione che lo vuole simbolo di malinconia, ma anche di
immortalità e di rimpianti. Addolcisce quindi il paesaggio
dell’oltretomba, al punto che il poeta inglese A. Poe scriveva:
“Riposare alla fine dove le anime immortali dimorano nelle
praterie sempre fiorite degli asfodeli”.
177
Mughetto, simbolo di amicizia e di felicità che ritorna
Bucaneve
Bellissimo questo fiore bianco che è il primo a spuntare, dopo
un lungo inverno, quando ancora la neve ricopre la terra. Per
178
questo è anche chiamato familiarmente Stella del mattino. Non
gli fanno paura le basse temperature; la corolla scintilla nelle
notti ancora invernali e incoraggia il gelido giorno. Nel
calendario cristiano è associato alla festa della Candelora e
indica la ripresa della vita dopo un lungo riposo, per cui questo
fiorellino è simbolo della speranza.
Calla
Un bellissimo imbuto bianco che si impone per la sua forma
pura; la circonferenza della corolla a volte si allontana dalla sua
rotondità per terminare in una forma angolare che si allunga
verso l’alto. Il fiore teme il contatto della mano umana che può
offendere il suo immacolato candore, simbolo orgoglioso di
purezza e di bellezza.
Camelia
G. J. Camel la portò dal Giappone e diventò camelia. Ecco
subito apparire alla nostra fantasia la Signora delle Camelie che
ispirò a Verdi la sua opera, “La Traviata”; rivediamo ancora il
fiore nei preziosi giardini sul Lago Maggiore e poi… appuntata
sugli abiti di gala o sui tailleur come ci ha insegnato Madame
Chanel. Bianca, rosa, rossa o tigrata con sfumature o leggere
arricciature nei petali, già nell’epoca del Romanticismo era
diventata una presenza ornamentale indispensabile. Regalare
una camelia è come riconoscere nella persona omaggiata stima
e ammirazione. È simbolo della perfetta bellezza.
Ciclamino
Un fiore che nella tradizione ha versioni contrastanti; a volte
accettato come simbolo dell’intimità femminile a volte ritenuto
magico e capace di allontanare il maleficio. Anche il suo nome
ha una versione poco graziosa: panporcino, perché delle sue
radici ne sono ghiotti i porci! Meglio ricordarlo fragrante di un
profumo di selva, perché cresciuto quasi nascosto dal
sottobosco, e attribuirgli un’eccessiva riservatezza che ne fa ora
179
il simbolo della diffidenza.
Crisantemo
Un fiore accettato in modi completamente opposti: in Oriente
simbolo di felicità e di vita, in Occidente simbolo di grandezza e
di morte, da quando, in Francia si iniziò l’usanza di ornare le
tombe. Ora anche da noi è accettato nelle case per i trionfi dei
suoi petali e per la lunga durata del fiore. Per l’abbondanza dei
suoi aggrovigliati petali è simbolo di forza d’animo nelle
avversità.
Croco
Un fiore senza stelo, che nasce direttamente dal bulbo, nei prati
di montagna, umidi per il recente disgelo delle nevi. Si ricopre
di un colore bianco e violetto, mentre i suoi steli sono carnosi,
di color zafferano. Nella cultura classica era simbolo di amore
sensuale, ma dall’epoca vittoriana è simbolo di giovinezza
spensierata, che dura poco, cioè quanto la vita di un croco.
Elleboro
Rallegra le nostre case nei giorni di Natale, perché si è ormai
adattato alla coltura in vaso, nonostante originariamente fiorisse
sui rami di grandi alberi. In molte regioni si usa oggi chiamarlo
stella di Natale e ci accompagna perciò per tutto il periodo
natalizio. Accarezzandolo con lo sguardo, ci restituisce
un’atmosfera di serenità, per cui gli si attribuisce il simbolo del
sollievo dall’ansietà.
Fiordaliso
In Italia associamo la sua immagine alla vicinanza dei papaveri
e ai campi di grano, da dove emerge per quel suo colore
azzurro-cielo; ha petali leggeri e frastagliati con una loro
signorilità. C’è chi gli attribuisce il significato di leggerezza ma,
poiché in Oriente assume la dicitura di “erba degli incantesimi”,
si preferisce talvolta ricordarlo come simbolo della speranza per
180
una felicità d’amore.
Gelsomino
Il suo profumo quasi sensuale ci porta subito in Oriente, nei
giardini del paradiso dove i poeti lo collocavano. Già
anticamente, le donne poggiavano un ramo di gelsomino tra i
capelli per aumentare la seduzione. In Italia, le spose amano i
bouquet di gelsomini simbolo di grazia e di eleganza, ma anche
dell’amore coniugale.
Genziana
Una volta la genziana, oggi specie protetta, ingentiliva i bouquet
di montagna, così genuini e ricchi di colori intensi. La genziana
delle nostre Alpi è blu, ma nel Cinquecento una sua variante
gialla era nei mazzetti che i signori odoravano per allontanare la
peste. Così ha anche una sua valenza terapeutica… Ma noi
preferiamo ricordarla come simbolo di forza, di sfida alle
avversità, dopo aver visto in che ambiente naturale cresce: tra
pietre della montagna, alla sferza dei venti e dove l’acqua
scivola in un terreno impermeabile.
181
Fiordaliso, simbolo di speranza di felicità con la persona
amata
Geranio
Quanto è amato questo fiore, che si lascia accarezzare fra le
182
pareti domestiche, all’aria di un balcone o anche come
ornamento di aiuole cittadine! La sua presenza ci conforta
quindi nella quotidianità e, in rapporto al colore, acquista una
simbologia diversa: rosso è consolazione, rosa è attenzione
particolare, rosso cupo è malinconia.
Giglio
Ecco il fiore che noi preferiamo immaginare bianco e non nei
colori delle sue varianti. È stato valorizzato soprattutto
nell’iconografia cristiana, rappresentato in mano alle Vergini
perché simbolo di castità, ma ha alle spalle una lunga storia di
utilizzazione simbolica, presso i re di Francia e prima ancora
presso i Romani che spargevano petali di rose e di gigli sui letti
per profumarli. Certo a questo fiore si attribuiscono importanti
virtù: oltre alla castità, la purezza, la dignità e la nobiltà.
Girasole
Richiama immediatamente il sole, rincorso con tutta la forza
della sua grande corolla. Un fiore che si dilata in modo circolare
e sembra un trionfo di ricchezza e di luce, per questo il Re Sole
lo voleva nei suoi giardini e in Perù era diventato simbolo del
Dio Sole. Oggi noi lo apprezziamo per quella sua forza solare
che trasforma i suoi semi in alimenti; questo girasole che
Montale dice “impazzito di luce” si impone come simbolo di
orgoglio e allegria.
Ibisco
Un fiore serico, a grande campanula, leggerissimo. I ragazzi e le
ragazze polinesiane se lo appoggiano sulle orecchie, fra i neri
capelli, per indicare la loro disponibilità all’amplesso amoroso.
L’ibisco perciò attrae con la sua bellezza elegante, ma come la
bellezza la sua durata è breve, effimera.
Iris
Nelle nostre campagne assume il nome più accessibile di
183
giaggiolo, gladiolo o spadone, in Francia, invece, ha una sua
collocazione negli stemmi dei re, a Firenze è fra i simboli della
città e si chiama giglio fiorentino. Certo è un fiore trionfante,
che si presenta in varianti di colori come tolti dall’arcobaleno,
cioè dall’iride. Da Iride, messaggera degli dei, ha tratto la sua
simbologia: offrire un iris è un messaggio di novità in arrivo, di
augurio, di buona novella.
Margherita
Un fiore semplicissimo, oggetto di attenzione perfino da parte
dei bambini, che lo colgono nei prati a primavera per farne dei
mazzetti. Si assoggetta a essere sfogliato per rispondere ad
antiche domande sull’amore, perché gli si attribuiscono qualità
profetiche. Una ghirlanda di margherite non stona sulla fronte di
una giovane donna: ne conferma la purezza, la freschezza, la
semplicità.
Melograno
Fiori e frutti di questa pianta sono di un rosso ardente, per cui è
facile l’accostamento all’amore passionale. Un fiore che si
impone per il suo rosso esplosivo, un frutto che si moltiplicherà
nella miriade dei suoi semi. Nelle ghirlande rinascimentali non
manca mai, simbolo della esuberante ricchezza, ma anche della
prosperità familiare, cioè della fertilità. Facciamo quindi gli
auguri alla sposa con un mazzo di fiori di melograno.
Myosotis
Ma chiamiamolo ancora delicatamente nontiscordardimé!
Perché questo fiore minuto, fragile, azzurrino, lo si può
nascondere fra le pagine di un diario intimo, fra le pieghe di una
lettera. Ci parla, come in un’invocazione che riprendiamo dalle
parole di Théophile Gautier: “Me disent: ne m’oubliez pas!”; in
altro modo questo fiore non pretenzioso, anzi umile, con la
purezza del suo colore si trasforma in simbolo di richiesta di
fedeltà, che si perpetua per tutta la vita, all’inizio di ogni
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primavera.
Narciso
Lo cerchiamo nei prati a primavera; spesso cresce vicino ai
ruscelli e si specchia nell’acqua come fece un tempo Narciso,
indifferente ai richiami dell’amore femminile, innamorato solo
di se stesso, della sua immagine. È rimasto perciò come simbolo
di autocompiacimento, di vanità personale. Ma il suo profumo e
le sue corolle a trombetta, gialle e bianche, fanno dimenticare la
tradizione e invitano a rallegrarci per il fiorire della primavera.
Ninfea
Ci ricorda immediatamente le Ninfe, vergini della mitologia. Un
fiore che si dondola sull’acqua, perciò difficile da raggiungere,
da cogliere, nella sua fresca verginità. Alcune varietà allargano
al mattino i petali e li richiudono la sera; questo pulsare
armonioso è simbolo del rinnovarsi della vita, ma anche della
purezza per cui c’è chi la chiama “giglio d’acqua”.
Irraggiungibile nel suo splendido isolamento acquatico,
rappresenta anche l’intoccabile castità.
Orchidea
Un fiore che esibisce da sempre il simbolo della raffinatezza,
non solo per la sua immagine estetica, ma anche per la difficoltà
della coltivazione. Un tempo possederlo era un lusso, ora è più
accessibile; ha sempre però la fama di un fiore raro, uno status-
symbol di profumata tranquillità economica.
Papavero
Un fiore dai petali di seta, al tatto; il rosso intensissimo abbaglia
la vista, ma subito lo si associa a capacità soporifere di oblio;
per questo nell’antichità ornava soprattutto le tombe egizie di
corpi femminili, mentre da noi spezza il giallo trionfante dei
raccolti estivi, perciò lo eleviamo a immagine della prosperità
economica. Si impone per il suo colore e con la lusinga dei suoi
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petali di seta è il simbolo dell’eccentricità.
Rosa
Come racchiudere in poche parole la lunga storia trionfante
della “regina” rosa? Di qualsiasi colore e numero di petali,
rigida, tenera o rampicante, strappa sempre l’ammirazione di
tutti. Essa si offre a esaltare i sentimenti migliori dell’uomo: la
bellezza, la felicità, l’amore.
Non è possibile nominarne tutte le varianti; l’importante è
immergersi nel suo profumo, nella morbidezza e nella
freschezza dei suoi petali, cioè nel suo fascino, tutto femminile.
La rosa assume un significato diverso a seconda dei suoi colori.
Ecco la passione con la rosa rossa, l’infedeltà con quella gialla,
rosa carico è simbolo del fascino. Il nome “rosario” deriva dai
grani profumati che per la prima volta furono fatti di petali di
rosa accartocciati e compressi.
Tulipano
Un fiore che proviene dal Medio Oriente, dove serviva da
messaggio amoroso. Dai chiusi giardini orientali, passò poi a
Vienna, ma l’esplosione della coltivazione fu in Olanda, dove i
primi bulbi erano pagati a peso d’oro. Un bulbo poteva
rappresentare la cospicua dote di una ragazza, oggi invece la
varietà dei suoi colori orna anche i nostri giardini occidentali,
ma la sua forma, con i petali a turbante, ha ancora un richiamo
orientale. Racchiude in sé un contrastante simbolismo: per
l’Oriente è l’amore perfetto, per l’Occidente l’incostanza, come
per dire: bello, ma non ha profumo.
Violetta
Tanto cantata dai poeti, da Petrarca a Shakespeare, ricercata
come timido annuncio di primavera, fiorisce a gruppi,
all’ombra, nella frescura e fra i fili d’erba. Fu tanto amata nella
Belle Époque; è un gradito omaggio perché non mette in
difficoltà chi la riceve. È accettata come simbolo della pudica
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riservatezza e della modestia dal momento che la sua corolla si
abbassa con una curva, per evitare la troppa luce. Il suo
profumo è inconfondibile, sia essa fra le pareti della cameretta
di una giovane, sia in un bosco ombroso.
Zinnia
Questo nome così aspro deriva dal cognome Zinn del medico
tedesco che ha catalogato il fiore, che è duro nello stelo, ma con
petali vellutati. Dopo tanti incroci se ne ottengono varietà dai
colori sfavillanti, rosso, bianco, giallo in molte gradazioni, ma
la mancanza di profumo e struttura indicano comunque la pura
semplicità di cui la zinnia è simbolo.
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la rosa
Oh! inanellate per i mortali le dolci foglie,
La rosa gode del continuo ondulare dei petali
Che ridono al vento ridente.
Dell’ovest!
Elizabeth Barrett Browning, Saffo
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Realizzare bigliettini
Il bigliettino fermapacco
Il sole
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di cotone grosso o della rafia.
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per pavimenti, foglio di carta fatta a mano.
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Togliete la mascherina, isolate il foglio bagnato con un altro
asciutto e mettete sotto peso per una notte. Fate assorbire
l’acqua in eccesso con della carta da cucina.
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Per la realizzazione occorrono: mascherine in ottone, carta fatta
a mano, panno morbido o feltro, punteruolo specifico per
embossing, nastro adesivo removibile.
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Per colorare usate gli ombretti da maquillage e il pennellino
della confezione cosmetica: otterrete tonalità tenere e delicate
che si addicono molto bene allo stile di questi biglietti.
Biglietto a sorpresa
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Sovrapponete i due cerchi.
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Chiudete e rifinite il biglietto con rafia e fermapacco.
Il triangolino
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Piegate le alette al centro.
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