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Il mio nome è Izmahel e sono forse l’ultima persona della quale

vorreste leggere la storia. Non voglio incuriosirvi, non è nel mio


interesse spaventarvi. Ciò che provo è solo un malsano gusto, di
quelli che una persona come me eviterebbe alla stregua di un
capriccio di un cervello comune. Un cervello come il vostro.
Non abbiate timore, vi parlerò con una franchezza che non
potete esigere da nessun altro; perché io sono l’unico a volervi
raccontare la verità, a dirvi come il mondo sta cambiando grazie
in parte a un insignificante suddito di questo immenso disegno.
Questa è una sfida al mondo, questa è una sfida rivolta a voi
tutti. Mi chiedo se arrivati alla fine di questo diario vi sentirete
ancora padroni della terra che attraversate.
Da che parte sarete quando il caos regnerà?
Dove vi nasconderete?

Un giorno forse ricorderete del mio viaggio, ripensando a queste


pagine con tanta amarezza da farvi male. Perché saprete che
è la verità? No… perché la scoprirete quando ormai sarete già
morti.

Prezzo € 18,00
“L’evoluzione non è una forza ma un
processo; non una causa, ma una legge.”
- John Morley
IL CULTO DELLA TORRE
Nameless Land: Il Culto della Torre
Ideato da:
Simone Morini
Francesco Falaschi

Testi:
Simone Morini

Testi Aggiuntivi:
Francesco Falaschi, Lorenzo Fanelli

Editor Spianavia:
Lorenzo “Lòrien Silverbow” Fanelli

Grafica e Impaginazione:
Antonio Lo Muzio

Lead Artist:
Biagio D’Alessandro

Artworks:
Biagio D’Alessandro, Fabio Porfidia, Bernardo Anichini

Una realtà che evolve, proprio come la storia che leggerete in queste pagine. È così che
vediamo questo progetto, come una creatura che cresce, un essere decisamente affa-
mato ed esigente che non puoi non assecondare; e non perché abbia un paio di occhi
da cerbiatto o una soffice pelliccia da accarezzare, anzi, appare più come un mostro
contorto dagli arti nodosi. Tutti noi (e con noi mi riferisco specialmente a voi) abbiamo
imparato a volergli bene, dopotutto l’abbiamo visto nascere e in qualche modo preso
parte alla sua crescita.
Sfogliamo le pagine di questi manuali come un album dei ricordi, gli stessi che grazie a
voi possono continuare a infoltirne il testo. Questa creatura si chiama Nameless Land
e ha un’enorme famiglia che cresce giorno per giorno, una famiglia di sopravvissuti in-
cavolati col mondo che sa cosa vuol dire tirare avanti con le proprie forze… almeno fra
queste pagine.
Provatecelo ancora, continuate a veder crescere questa creatura sempre più affamata.
Non vorrete mica lasciarla a digiuno proprio adesso, vero?

E ancora un grazie a questa grande famiglia di sopravvissuti!

Pubblicato da Gruppo Eleven Aces - 2016 Distribuito da:

Tutti i contenuti presenti in questo manuale sono protetti dalle leggi del Copyright © Gruppo Eleven Aces 2016
SOMMARIO
Introduzione ........................Pag. 6 Genìa della Bolgia ................Pag. 20
Esule .................................... 7 Doni del Nuovo Mondo .............21
Affoga in Te Stesso .................... 13 Capacità Generiche............... 23
Rinasci ................................. 28 Maestrie........................... 25
... E fai Risorgere ..................... 52
Ripeti ................................... 70 Bottega del Mastro ..............Pag. 32
Sommossa .............................. 84 Armature ........................... 37
L’Avvento ............................. 106 Armi ................................ 38
Epilogo ................................. 110 Droghe e Veleni ................... 42
Impianti............................. 43
Mappa di Izmahel ................Pag. 19 Oggettistica Speciale ............. 47
Veicoli .............................. 50
Armaioli Botterdam ..............Pag. 62
Vialmari ................................ 64 Corruzione della Mente ..........Pag. 76
Palude Torvamund ................... 66 Mutazioni ........................... 77
Cruds .................................. 68 Veleni ............................... 80
Bowels Domain ....................... 113 Eventi Climatici ................... 82
Rio Sol Ree ............................ 114
Piana delle Buche .................... 115 Gli Indegni ....................... Pag. 95
Hangar Techmind / Jet Aliant ......... 116 Vittime del Cammino ............... 96
Nasci, cresci, muori: un concetto noto a tutti, uomini, animali e piante. Il progetto della vita non è
attendere l’ultimo giro della giostra, ma cercare nel frattempo un modo per non salirvi, per rispar-
miarsi l’ultimo viaggio anche se in fondo non sappiamo cosa abbia in serbo. Fosse anche la libera-
zione, è la paura dell’ignoto a tenerci bloccati qui nell’affannoso tentativo di non decedere… Non
è forse questo il motore della nostra evoluzione? Non è questo che permette al tempo di susseguire
se stesso e di non morire mai?
Perché ormai lo sappiamo.
Il tempo… il tempo è sempre l’unica cosa che non può essere distrutta.

“Esistiamo per coesistere. Coesistiamo per distruggere. Distruggiamo per non esistere più.
Arriveremo mai a questo atteso traguardo? Lo spero.
Perché francamente comincio ad essere stanco… molto stanco.”

Involuzione
Sapete, ormai trascorro più tempo nella penombra di questo studio che
fra la mia gente, tanto che ai piani più bassi della Piramide e giù in città
molti si stanno chiedendo se sia ancora vivo o se la ragione non mi ab-
bia abbandonato: vorrei prendere parte alle vestizioni dei messaggeri,
desidero ancora ascoltare i problemi e le preoccupazioni che affliggono
questo coraggioso popolo, ma la verità è che non posso… non più ormai.
So cosa si mormora di me e della mia inadeguatezza a ricoprire il
ruolo di reggente, ma il mio lavoro non è finito. Là fuori non capiscono
che non parliamo più di cariche da rivestire, di titoli od onori. Mi sono preso carico di
dare voce al mondo, di ascoltarlo nelle ore diurne e in quelle dedicate al sonno. I suoi
sussurri mi impediscono di dormire, mi serrano la bocca d’innanzi al cibo e l’unico
modo per metterli a tacere è quello di farli sentire a voi tutti.
La storia di Danctes ha dato vita a un cancro, una malattia mortale che non ci la-
scerà scampo. La partita è cominciata su questa grande scacchiera con la sua prima
mossa, ma il ragazzo non poteva sapere che il nemico gli avrebbe risposto con altrettan-
ta audacia.
Eccolo lì.
Non gli ho staccato gli occhi di dosso per tutto il tempo sin da quando è arrivato per
mano di un messaggero impaurito tanto quanto me adesso. Ho colto la sfida e messo an-
cor più a rischio la nostra esistenza, mia e di tutta la capitale… di tutto il mondo. Questa
è la mia risposta, ciò che volevi dopotutto.
Che le tue parole giungano fino all’orecchio più distante e che tutti sappiano che se
pensavate di star vivendo la fine del mondo, sono costretto a deludervi. Il vero epilogo
deve ancora arrivare e stavolta non risparmierà nessuno.

- Moctezuma
IZMAHEL
La strada della rinascita incrocia
il tuo cammino, mia Signora...

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ESULE
Chi sanguina riesce a sentire il rumore delle gocce sul pavimento?
E queste travi ne avranno già bevuto abbastanza, considerando che hanno udito
il mondo crepare? Fra gli occhi delle loro fessure di schegge pressate, tra cemento
sbriciolato e terra sbattuta come una tovaglia polverosa, è trascorsa un’era. Incre-
dibile quanto tutto questo mi rilassi tanto da ricordarmi che ho ancora un cervello
funzionante. Ci sei ancora ragazzotto? Pulsa, pulsa, non permettere che il tuo cuore
si fermi… Da dove vengono i pensieri? Come faccio a sentire quello che dico se
le labbra sono serrate, come posso immaginare quello a cui penso se ciò che vedo
è ben diverso? E questo homo? Riesce a pensare ad altro aldilà del suo dolore?
Mi ritengo un maestro in quello che faccio ed è in momenti come questo che
ringrazio la Signora per avermi offerto la dote del dolore, forse l’unica che sono
stato in grado di sfruttare in tutta una vita. Certo, ci sono quelle altre cosette che
mi distinguono da un qualsiasi bipede decerebrato, ma questa… beh, questa è la
mia sorella di vita, l’asso nella manica zuppo di acqua del bicchiere mezzo pieno,
non so se mi spiego.
Ma non si tratta solo di prendere il primo aggeggio che capita fra le mani e
cominciare a scavare, segare ed estrarre, come se anche il più infimo pezzetto di
ferro potesse servire a un così nobile scopo come la ricerca della verità. No. C’è
un rituale da rispettare, una sacra cerimonia in onore del cosmo, questa riverenza
alla voce che non può parlare. Non c’entra un cazzo l’homo di fronte, ma ciò che
è sotterrato sotto la carne, soffocato da una volgare e irrispettosa coppia di fili
carnosi che dice soltanto quello che vuole.
Appena avanzo nel santuario mi si guarda con occhi sbarrati, aperti dalla fama
che mi risparmia così inutili presentazioni. Le labbra vorrebbero chiudersi ma già
tremano, pronte a dare voce a quelle parole senza vita. Io so farlo, so prendere
quelle voci e dar loro una forma. A me i segreti non interessano, li lascio ai com-
mittenti. A me serve il piacere del dolore, quello della sconfitta del corpo e del
dominio della mente, essenza immortale di vita e supremazia.
Il grassone se ne sta seduto là, tranquillo, mentre continua a sfregarsi rumo-
rosamente fra le gambe. Conosce bene l’odore del sangue e del piscio, ci sguaz-
zerebbe dentro se potesse. “Lascialo riprendere o lo farai secco”, mi dice. “È
sempre stato inutile, vuoi peggiorare la situazione?”
Sospiro visibilmente senza rispondere. Spero abbia capito che non mi deve di-
sturbare. Anzi, gli dimostro che posso fare di peggio.
“Imbecille! Ritardato!” Il trippone si alza a fatica, non contento di come sta pro-
cedendo il suo personale porno da baracca. “Se me lo ammazzi ti faccio ingoiare le
dita una alla volta finché non soffochi!”
Ha fegato il grassone. La sua pelata unta mi arriva appena sotto le spalle e ora
capisco perché continuo a sbattere la testa contro il soffitto di questa capanna… a
misura di letame su due zampe.
Ho trovato Lord Ganglio a Grand Croc, mentre cercava qualcuno abbastanza
cattivo e bisognoso di lavoro da accettare una missione di ricerca e cattura. Non
ho mai amato fare il segugio, ma capii il perché stesse cercando questa giovane
sub-intelligenza umana che ora sanguina davanti a me.
Una domanda. Un segreto. Una prova che la Signora ha deciso di mettere sul
mio cammino.
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Non fu difficile trovare la mia preda, anche dopo aver ammazzato gli altri miei
rumorosi compagni di caccia: un ingenuo fuggiasco inesperto, che segue alla let-
tera i dettami dell’altrettanto scontata mente umana. Qualche insipido tentativo di
nascondere le proprie tracce, un triste depistaggio di terz’ordine che mi ha quasi
fatto desistere dal noioso inseguimento. Quando l’ho visto rannicchiato in una fossa
putrida assieme alle sue feci sono stato assalito dall’irrefrenabile desiderio di
liberare la sua mente da quel patetico ramoscello carnoso. Infine, tra singhiozzi e
gocce di muco, mi ha dato il supremo invito.
“Per favore, no… Io non posso dirglielo!”
Poi l’hanno sistemato mentre mi preparavo ad entrare nel santuario: i vestiti
accuratamente piegati, l’equipaggiamento dentro le segrega; attorno alla vita, solo
la sacra cintura. Metallo freddo messo a nudo, mente quieta.
Entro nel santuario e vedo la vittima legata a una sedia, ammanettata e imba-
vagliata. Che obbrobrio. Nessun rispetto per il mio lavoro?
Ho convinto tutti ad uscire: per quanto rabbiosi, sono in pochi a resistere alla
vista del crudo dolore. La verità? Voglio stare da solo quando lavoro, ma il grassone
è rimasto e la mia irrequietezza cresce all’aumentare del suo piacere. Un momento
catartico rovinato. Ma sono un professionista e vado avanti.
“Dai a me quell’affare!”
Grosso errore togliermi gli strumenti di mano.
“Forza avanzo di putridume, dimmelo. Dimmi chi è!”
Nemmeno sa da che parte tenerli. Non si accorge di star parlando a un delicato
strumento di verità plasmato in due ore di duro operato. E, cosa ben peggiore, non
si rende conto che la mia pazienza sta scemando.
Il ragazzo mi guarda con l’unico occhio rimastogli, l’occhio che a suon di lacri-
me lava via il sangue dalla faccia un rivolo alla volta. Mi perdo per un attimo in
quell’espressione che ho imparato ad apprezzare: dolore, paura, rassegnazione.
Ci siamo quasi, ma quel grassone continua a strattonarlo e a rovinare il dipinto,
fermandosi solo quando incrocia il mio sguardo. Per un attimo, la paura coglie anche
lui.
“Piccolo infame figlio di vacca!” Lord Ganglio scatta all’indietro e si avvicina
alla porta. Mette un piede davanti all’altro nel tentativo di camminare come una
persona normale, ma con tutto quel lardo riesce solo a scimmiottare penosamente un
suo simile. “Portale qui tutte e quattro, di corsa!” abbaia all’armaiolo di guardia.
Chi pensa di intimorire con quel muso da maiale sudato? Con lui saprei fin troppo
bene da dove iniziare: quella faccia piena di nei e imperfezioni è un parco giochi di
possibilità, quell’ammasso di pelle ciondolante una tela dalla superficie generosa.
La porta della baracca si apre e le sue interiora si riempiono di otto occhi in-
desiderati: otto perle terrorizzate in mezzo a facce sporche, quattro giovani donne
che si aggrappano l’una ai vestiti dell’altra, inorridite dal mio lavoro e dal mio
corpo semi-umano ma ben più spaventate da Lord Ganglio che ha già cominciato ad
accarezzarle nervosamente all’altezza del bacino, alitando loro addosso come una
bestia in calore.
“Gh…t…n…” Il mio sanguinolento paziente tenta di parlare, ma ogni singhiozzo
gli provoca un dolore lancinante all’altezza dello sterno. Deve calmarsi prima che
la verità possa uscire.
“Dimmi qual è! Quale di queste troie hai riempito col quel tuo ridicolo cazzo?”
A testa bassa, alcune donne cominciano a piangere mentre altre rimangono
scioccate a tal punto da non riuscire neanche a chiudere la bocca.
“Quale di queste cagne ha osato tradirmi per tutto questo tempo? Dimmelo o le
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squarto tutte!”
Con la sola illuminazione di una lampa-
dina dal vetro bruciato è difficile notare i
particolari più insignificanti, ma basta pre-
stare la giusta attenzione. A quelle paro-
le, l’occhio gonfio del ragazzo ha incrociato
quelli della bionda, forse la più giova-
ne: pochi stracci, pelle morbida segnata
dalle cicatrici di un’esistenza misera.
Poi vedo un rigonfiamento quasi im-
percettibile sul ventre della ragazza e
il grassone chissà come se ne accor-
ge. Ora sa che ho capito, ora sa a
chi rivolgere tutta quella rabbia. La sua
mano chiazzata di marrone strappa vora-
cemente i suoi stracci uno ad uno per
poi poggiarsi sulla pancia tremante;
il ragazzo si agita, il dolore non gli
impedisce più di tenere a fre-
no la paura e quei sentimenti si
accavallano disturbando la voce
invisibile.
Il mio lavoro è finito.
“Guarda, piccolo ba-
stardo.” Lord Ganglio
continua a fissare quella
pancia rendendosi conto
solo adesso che la si-
tuazione è ben più grave
rispetto a qualche sco-
pata di troppo. “Guarda ciò
che succede adesso, per-
ché è tutta colpa tua.”
Ragazzo, l’hai fatta
grossa.
La mano del grassone
si tramuta in un pugno e
prima ancora che la giova-
ne riesca a gridare il nome
del suo amante un centinaio
di chili di carne e ossa si schiantano su
quel rigonfiamento due, tre, quattro volte,
fin quando qualsiasi cosa si nascondesse
al suo interno non finisce per somigliare
precocemente al padre.
“Anche voi dovete guarda-
re” ordina Lord Ganglio alle
altre tre, terrorizzate per il
deplorevole epilogo della loro
compagna. “E che vi serva di

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lezione.”
Come se fosse l’unica cosa in grado di fare a dovere, il grassone afferra la
bionda per i capelli e la costringe a terra. Lei tenta di dimenarsi, ma il dolore e la
disperazione le impediscono di reagire. Le urla si mischiano ai gemiti gutturali di
Lord Ganglio, che inizia a colpirle il volto con entrambe le mani; colpisce, colpisce
finché la bionda non viene ridotta a un cumulo di liquidi grondanti.
Il ragazzo ora urla facendosi beffe del dolore, ignorando tutto il mio lavoro e
avendo occhi solo per la faccia sbriciolata della sua amichetta. Con la giacca aperta
e la pancia in mostra, Lord Ganglio si solleva aggrappandosi a una colonna, sorri-
dendo e ansimando soddisfatto, sporco di sangue fino al collo taurino.
“Oh sì… Visto?” Come ultimo gesto irrispettoso afferra uno straccio della giova-
ne appena massacrata e si asciuga il volto. “Visto che succede quando si scherza
con la persona sbagliata?”
Il grassone ciondola verso il ragazzo torturato nel tentativo di terminare la le-
zione. Già, tentativo. Perché quella mano ferita dai denti di una giovane bionda non
arriverà mai a stringersi attorno al suo collo.
“Che cos’hai intenzione di fare, ritardato?” Ci mette un po’ ad accorgersi che la
mia mano idraulica non lo sta trattenendo per la spalla ma la sta fratturando. Le mie
dita conficcate nella carne purtroppo non sentono il calore del sangue, e prima che
possa urlare gli infilo in gola l’altra mano. Non mi serve una sedia dove poggiare
questo pesante paziente, poiché solo i miei strumenti fanno la differenza.
“Per piacere, restate dove siete.” Le giovani mi guardano incredulo mentre
emetto la mia sentenza. “Lord Ganglio, il mio nome è Izmahel e sono qui per far
parlare la tua mente.”

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AFFOGA IN TE STESSO
“Deviamo ancora, marmaglia! Dobbiamo seminare i Cruds prima del tramonto!”
La vedetta agita le bandiere e ordina al convoglio di cambiare rotta.
Lentamente, tutti i veicoli seguono la direzione del capoblindo e già si ode il
crescendo delle imprecazioni dei piloti: ogni volta che ci allontaniamo da una pista
battuta i motori devono fare i conti con l’inclinazione della strada e la sua consi-
stenza, si tramuti questa in sabbia, mota o macerie.
Procediamo tanto lentamente che la vedetta ordina a una ventina di uomini di
avanzare a piedi lungo i fianchi del convoglio, pronti a respingere attacchi improv-
visi o, nel peggiore dei casi, a beccarsi i primi proiettili vaganti. Ruote chiodate
schiacciano e allontanano la fanghiglia che stiamo attraversando da un giorno intero,
mentre la nebbia circostante irrigidisce gli animi e chiude le bocche di guidatori e
passeggeri. Un lieto transito, rovinato solo dall’olezzo degli scarichi.
Ovviamente non ho potuto scegliere i miei compagni di viaggio di questo pullman
semi-cingolato… Il mezzo della “merce più utile”. Lo chiamano Scuolapus e vi
assicuro che il nome è una garanzia: su questi sedili sono morte più persone di
quante ne riuscirebbe a contenere.
Medici, commercianti, tecnochirurghi, meccanici e lottatori… Qui vengono cu-
stodite solo le prede più indispensabili per l’intera banda, quelle che, anche se
trattate come schiavi, non verranno mai vendute per una semplice sacca di boinn. E
fra questi ammassi inutili ci sono anch’io in veste di segugio. Odioso, non trovate?
“Oh, ehi! Guarda, un’altra! Ho vinto, ho vinto di nuovo!” Il piccoletto s’impenna
e indica tutto eccitato un’altra stazione ferroviaria mangiata dai rampicanti. “E con
questa fanno sette! Sette noccioline per Filb. Ricordatelo, mamma!”
“Falla finita e segnala sulla mappa.” Ogni volta che apre bocca, la vecchia
sputa nuvole di alito fetido. “E poi ti ho detto che non ho nessuna nocciolina. Ri-
mettiti a sedere, veloce!”
Il cartografo fa finta di non sentire e continua a canticchiare quel motivetto
irritante. È visibilmente sotto l’effetto di qualche stupefacente e il suo inesistente
senso del pericolo lo conferma; ci vuole la minaccia di una guardia per farlo tornare
a sedere.
Poi il convoglio si ferma bruscamente. La penna del cartografo scivola via dalle
sue dita e viene schiacciata da una guardia. Peccato, sembrava davvero di buona
qualità.
“La vedetta ti vuole.” Il distruttore di penne a sfera mi guarda con aria stanca.
Mi afferra le manette strattonandomi lungo lo Scuolapus e poi giù, con le giunture
meccaniche immerse nella mota fino alla caviglia.
Altre facce stanche lungo la via e sporgenti dai finestrini mi osservano: le vedo
in mezzo ai borsoni appesi, sopra le passerelle dei tettucci e oltre le postazioni di
guida. Hanno paura, una paura fottuta di finire schiacciati dall’avanzata dei Cruds.
Potete guardarmi con disprezzo quanto volete, topolini in gabbia, ma è su di me che
fate affidamento, dico bene?
“Sento il sapore di merda in bocca, lo sai?” Cumboe, la vedetta, non si muove
dal suo sedile rialzato da quando hanno fatto fuori il suo sostituto e i suoi occhi
gridano al sonno. “È solo una sensazione o da quando sei qui il viaggio si è fatto
difficoltoso? Sono paranoico? Ho fatto male a fidarmi di te?”
Gli animi sono in bilico. “Nossignore.”
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“Ho solo sentito parlare di questi Cruds” prosegue sventolando quelle bandiere.
“Pare abbiano mezzi in grado di attraversare rapidamente questa palude e addi-
rittura due aerei da ricognizione. Lo sapevi?”
“Nossignore.”
Odio chi gesticola, specialmente se a quattro metri di altezza e seduto sopra
quindici tonnellate di metallo e doppi vetri.
“Certo, certo. Come fa un relitto come te a sapere qualcosa?” La figura esile
di Cumboe si nasconde sotto un fitto reticolato di piastre metalliche, ma persino
un mediocre cecchino riuscirebbe a metterlo a riposo. “Quando ti abbiamo trovato
avresti fatto qualsiasi cosa per un bicchiere d’acqua. Da quanto tempo vagavi nel
deserto? Ricordamelo.”
“Sei giorni.”
Il fondoschiena rinsecchito della vedetta scava nervosamente nell’imbottitura.
“Sei giorni… Giuro, eri da buttare. Ma ti abbiamo comunque accolto, ti abbiamo
messo su un mezzo protetto, sfamato e tenuto al sicuro. È forse troppo poco?”
“Nossignore.”
Cumboe fa inclinare lo schienale verso di me, come a volermi sovrastare con la
sua ombra insignificante. Estrae una pistola lucidata da poco e le scimmie armate
lo imitano. Troppe attenzioni per un bersaglio tanto facile.
“Non ci hai fregati, dico bene?”
La vedetta poggia l’indice sul grilletto, la concentrazione propria di chi non sta
solo minacciando. È davvero necessaria una risposta per evitare l’epilogo del mio
viaggio?
“Nossignore.”
Con la forza e l’intelligenza necessaria puoi essere il padrone di questo mondo.
Lotti per diventare grande, ma quando compi una missione tanto nobile devi saper
accogliere questi momenti, gli attimi della fine in cui il futuro soccombe e resta
vivido solo il pensiero dell’oblio.
Fai i conti con la morte, ma speri sempre sia lontana. Chi sono io per farla atten-
dere? L’esperienza di una vita e tutto il metallo che ho addosso non mi salveranno
dal caricatore gonfio di una pistola.
Ma la canna si solleva verso l’alto minacciando la nebbia. “Niente ti spaventa,
riesco a capirlo.” Cumboe getta un braccio davanti a sé e la bandiera morta ciondola
in un vento assente. “Quale direzione?”
Il cimitero di arbusti si biforca, morendo nel fitto della foschia. È per questo che
sono qui: la direzione giusta. Una volta presa una strada non si può tornare indietro
e una decisione tanto delicata potrebbe realmente uccidermi… o uccidere solo loro.
Il terreno è identico, non ci sono tracce fresche. Chiudo gli occhi. Gli odori sono
importanti. È da molto tempo che non cresce più niente e solo i parassiti con molte
zampe hanno fatto di questo posto una casa: batteri, insetti velenosi… probabil-
mente qualcosa di più grosso, ma dove? A sinistra si accenna un’altura, a destra
un leggero affossamento. In ogni caso i veicoli avranno maggiori difficoltà e i più
pesanti rimarranno impantanati in questa piscina di sterco terroso. Fra quattro ore
dobbiamo essere fuori.
“Pensaci molto bene” sussurra Cumboe. Dietro di me, la pistola potrebbe essere
tornata a scrutarmi.
Devo prendere una decisione in fretta, ma non dimenticare i miei doveri, la mia
missione. La mia bugia è più solida della terra che penetra negli stivali… Devo
ascoltare, non guardare, seguire la mano della Signora.
“Sinistra.”
“Dimmi perché.”
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“Il terreno. Più esposto e secco.”
La vedetta non guarda la strada ma i miei occhi, studiandone i movimenti…
o forse è solo stupido e gli piaccio. Poi agita le bandiere e ordina al convoglio di
ripartire imboccando la strada di destra. “Bene. Ti conviene sperare che non abbia
ragione.”
Le ruote tornano e sollevare grumi di melma, le marmitte che sputano all’unisono
i fumi tossici del carbotone. Una dopo l’altra vedo le espressioni dei mercanti, delle
guardie e dei rifugiati. Tutti mi osservano: so di incutere paura e so che coloro
che non riesco a intimorire sarebbero pronti a scorticarmi se dovessi venir meno ai
miei obblighi. Scortare tutti fuori di qui o, in alternativa, finire inchiodato a un palo.
Lo Scuolapus si avvicina e la guardia mi spintona verso di esso con il calcio
del fucile.
L’essere umano è la creatura più stupida di questo mondo, tanto da riuscire a
mandare a fuoco la propria casa. Voglio dire, c’è una forma maggiore di idiozia?
Il cervello dell’uomo forse regredisce man mano che il corpo invecchia, che perde i
piaceri della giovinezza. L’infanzia muore, le ambizioni diventano insignificanti, gli
amori sfumano e cosa rimane? Solo l’odio e la rabbia di una vita diversa. Il Nuovo
Mondo è il frutto di vecchi bambini capricciosi.
L’uomo è indegno e banale tanto quanto banale è arrivare a capirlo, a manovrarlo
come un giocattolo senza vita. Così stupido da affidarsi a ciò che vede come una
speranza, così stupido da non rendersi conto dei diavoli che accudisce e, in que-
sto caso, così stupido da aver comunque optato per la direzione che volevo fargli
prendere.
Filb è ancora lì che tenta di scrivere con l’anima della penna, triste come se gli
avessero appena ammazzato la mamma che nel frattempo lo schernisce e gli sputa
addosso. Difficile pensare che da una vecchia tanto corpulenta sia nato un uomo
così piccolo e non un cucciolo di staver.
“Sei un buono a nulla, un mentecatto! E adesso come farai, eh? Ridicolo!”
“Mamma smettila, non è stata colpa mia. La posso riparare, io posso fare come
papà!”
Mi fa quasi pena, con quel mozzicone inchiostrato e i frammenti di plastica
stretti nell’altra mano come un tesoro prezioso.
“Tu non sarai mai neanche la metà di tuo padre! E non chiamarmi mamma,
omuncolo ingrato! È colpa tua se siamo qui, è sempre stata colpa tua!”
Tempismo perfetto. Se non ci avessero pensato loro l’avrei fatto io.
I frammenti della penna scivolano a terra, tintinnando a fianco dei denti della
cara mamma; altri corpi cadono assieme al suo, stendendo un tappeto di cadaveri
nello Scuolapus. Ottimi tiratori, ma non credo avranno la cortesia di non colpirmi.
Mentre schegge perforanti trapassano la carrozzeria, nelle retrovie uno dei
veicoli esplode in una pioggia di fango e rottami: forse qualcuno ha provato a to-
gliersi dalla linea di tiro, ma la strada è troppo stretta e i veicoli troppo grossi. Il
fianco del bus è squarciato dal muso di un furgone blindato e il pilota già riverso
sul volante con un proiettile in un occhio. Paura e tensione stanno impedendo alle
guardie di reagire lucidamente e neppure Cumboe, rintanatosi nel capoblindo, riesce
a dare ordini precisi dal megafono interno. Vedo già 12 Gauge che ordina di premere
l’acceleratore e lasciare indietro il prezioso convoglio. Ma non andrà troppo lontano.
Gli uomini dei Cruds continuano a far fuoco come se volessero sbarazzarsi di un
eccessivo carico di munizioni. Qualsiasi cosa si muove viene abbattuta, i veicoli di-
strutti da colpi di lanciarazzi e proiettili anticarro: tutti tranne il carbobidone, conte-
nente abbastanza carburante da rimpiazzare la palude con un bel cratere fumante.
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Scivolo fuori usando i cadaveri come appiglio, strisciando sotto la colonna di
veicoli semi-distrutti e ingoiando un miscuglio di mota e sangue. Devo trovare il
furgone dove hanno stipato tutta la mia preziosa roba.
Potrei uscire allo scoperto, ma non mi fido della mia descrizione che Ollandha
ha fornito ai suoi uomini e non voglio neppure che il mio equipaggiamento svanisca
assieme al bottino di battaglia.
Passo sotto a un blindato sprofondato in una chiazza di mota, i raccordi dei
tubi e i dadi squadrati che mi entrano nella schiena. Persino usare la forza del
mio braccio contribuirebbe ad avere l’effetto contrario spingendomi nelle profondità
fangose. Un fumogeno esplode proprio a fianco del mezzo, travolgendomi con una
fitta nube grigiastra. Devo uscire, se non voglio soffocare fra la terra e il fumo.
La battaglia imperversa ancora. Attraverso la fitta cortina spettrale fioccano
proiettili e si alzano urla di dolore; qualcuno tossisce mentre dà ordini alla squadra
assalitrice, ma dall’altra parte della trincea arrivano solo grida confusionarie.
Posso solo avanzare a tastoni lungo il convoglio, sperando di trovare il furgone
prima dei bastardi di Ollandha. Carrozzeria rosso spento, cerchioni rinforzati con
rivetti arrugginiti, inferriate ai finestrini: è lui! Il guidatore ha provato a fare mano-
vra per tornare indietro, ma è riuscito solo a spostarsi verso destra quel tanto che
è bastato per incastrarsi nello stretto passaggio e per darmi modo di vedere che
qualcuno vi sta già frugando dentro.
Hanno lanciato così tanti fumogeni da… No. Non adesso. La vista si annebbia,
il fumo mi è entrato nel cervello. Devo prendere la mia roba prima che il cranio mi
divori. Sento già i denti grattare la crosta cerebrale, arriverà presto alla stanza dei
ricordi e pasteggerà con loro fino all’ultimo.
Non ho tempo di pianificare: corro verso il furgone, appesantito da un ammasso
di fango affezionatosi ai miei passi. La paura della pazzia mi fornisce la forza
necessaria e con un balzo sono dentro.
Anche qui il fumo e la nebbia fanno da padroni, ma non ho bisogno di vedere. Il
fango nei meccanismi ha rallentato il mio braccio, ma non abbastanza da impedirmi
di afferrare il ladro alle spalle. Non riesco a capire cosa succede, ma uso ogni
parte del mio corpo per fare del male: agito membra di carne e di acciaio, spacco
ossa, frantumo denti, strappo strati di pelle e mordo tessuto muscolare.
Tutto finisce quando ormai anche il fumo è scappato dalla battaglia, poco dopo
che gli spari e le urla hanno lasciato il posto a flebili borbottii e a qualche risata.
Neanche guardo chi ho appena ucciso e mi getto fra le casse e i sacchi accatastati.
Dov’è? Dov’è la mia cazzo di roba?
Il cranio mi mangia, è arrivato nella stanza motoria del corpo e già mi formicolano
le dita. Fra quanto non potrò più muoverle di mia volontà?
Sì! Il bagliore degli strumenti sacri mi guida verso la cintura. Devo fare presto,
prima che dimentichi cosa sto cercando. Eccole, ci sono tutte. Maledetti squallidi
bipedi, non è questo il giorno, non abbandonerò ancora la vostra mediocre razza.
Mentre mi ficco una manciata di pillole in bocca, tre homi armati si affacciano
al furgone.
“Porca… Ma che cazzo è?”
“Sparagli, che aspetti? È il mostro di 12 Gauge!”
Come dar loro torto? Ero coperto di sangue e budella, con l’aria da pazzo e la
mandibola che masticava rumorosamente davanti a un cadavere fresco di spremi-
tura… L’arma automatica spara due colpi che impattano alle mie spalle, il tempo
necessario per lanciare un pugnale contro la canna del fucile e piombare sui tre
soldati sbalorditi. Gli spingo l’arma da fuoco in faccia fino a spaccargli il naso, poi
16
frappongo il cacciatore fra me e la marmaglia di Cruds vincitori.
“Non sparate, vi prego!”
“Fanculo.” A parlare è Jofal Nomes, capo assaltatore della banda. “Abbattete
tutti e due.”
Ho giusto il tempo di voltarmi mentre il giovane ostaggio viene crivellato di
colpi, forse riuscirò a scappare… o forse no. Per fortuna Ollandha mi risparmia di
scoprirlo.
“Non sparate.” Quell’ordine sovrasta ogni rumore.
Una delle donne più temute di Cupabolgia avanza fra le schiere di veicoli co-
razzati. Sotto di lei persino il fango sembra irrigidirsi e gli uomini stanno ben attenti
a dove guardare: la cicatrice sul collo, i profondi solchi sulla parte destra del volto,
il tutore dorsale in acciaio, il culo coperto dai pantaloni di pelle. Tutti punti che se
fissati troppo porterebbero all’impalamento immediato. Quel viso deturpato ha da
tempo dimenticato il significato di bellezza.
“Non uccidiamo i nostri preziosi aiutanti.” L’aria è già diventata più fredda.
“Lascialo andare.”
L’ostaggio scivola via dalla mia presa e rimaniamo l’uno davanti all’altra.
“Hai fatto un ottimo lavoro. Non mi sarei aspettata niente di meno.”
Uno degli aerei da ricognizione getta un’ombra sulle nostre teste, e poco dopo si
odono degli spari al limitare della palude.
“Il compenso.”
“Non temere, neanche io ho voglia di conversare.” Ollandha getta un mazzo di
chiavi nella poltiglia fangosa ai miei piedi. “È in cima al convoglio, prendilo e vai
per la tua strada.”
Afferro le chiavi, ma prima devo riprendere tutta la mia roba e magari qualche
extra da quel furgone.
“Dove credi di andare?” Jofal dalla pelle scura alza il fucile. “Hai già preso
la tua ricompensa. Ora sparisci.”
“Lascialo fare. Privare un viaggiatore dei propri averi è un gesto schifoso.”
Ecco che Ollandha mi salva da un’altra triste decisione. Non è la prima volta che
vieni umiliato, vero, piccolo homo?
Riesco a ritrovare tutto, viveri a parte. Non ci speravo, dopotutto.
“Uno come te mi farebbe comodo, se non fossi pericoloso per chiunque ti stia
intorno.”
“Viaggio da solo.”
Un altro cenno dalla mano fasciata della capobanda: “Allora suppongo che lui
stia mentendo.”
Una guardia si avvicina, tenendo per i capelli un piccoletto sporco di fango e
con gli occhi gonfi di lacrime.
“P-per piacere…” Filb singhiozza a malapena.
“Dice di essere con te. E io odio i bugiardi.” Ollandha estrae con eleganza la
sua 44 e gliela preme sulla guancia.
“Aiuto… Per piacere!” frigna il patetico ritardato. “Non voglio morire.”
“Allora, Izmahel, è con te?” Il pollice arma il cane e Filb stringe gli occhi per
non guardare il mondo una volta di più.
Sospiro. “Sì, è con me.”
Non chiedetemi il perché. Forse l’effetto delle pillole ha tardato a farsi sentire
e il risultato è questo: un piccoletto grassoccio che mi resta appiccicato come alla
tetta della madre… col cervello spappolato nello Scuolapus.
Gli sciacalli dei Cruds sono già all’opera: hanno la fama di frugare nei corpi
17
dei propri nemici prima ancora che siano morti, così da rubare loro persino l’ultimo
respiro. Le facce impaurite che osservavo poco prima ora sono invece un misto di
espressioni distanti, perlopiù stupite o comunque fisse nel vuoto, spogliate di ogni
cosa dal collo in giù. In base alle provviste rimaste nelle stive degli assalitori è
facile pensare che di questi cadaveri rimarranno solo le ossa.
I veicoli più utili verranno riparati, gli altri smantellati e dati alle fiamme. Il mio
è in cima al convoglio, come promesso da Ollandha. Non mi aspettavo una simile
attenzione nei miei confronti, ma d’altronde è anche per questo che i Cruds sono in
vita da così tanto tempo: se non si è in grado di mantenere la parola data prima o
poi si finisce per pagarne le conseguenze.
Il muso allungato e il motore esposto danno carattere al quattroruote, tanto quan-
to le grosse borchie alle portiere e le ruote chiuodata adagiate nel fango; dietro, due
fusti di carbotone. Non rispecchia la nobiltà del mio viaggio, ma è esattamente ciò di
cui ho bisogno. Dentro mi aspetta un’altra sorpresa gradita: provviste per due giorni
di viaggio e una sacca bitorzoluta piena di sassolini: il resto della ricompensa.
È da molto che non giro la chiave in un quadro del genere, ben lieto di poter
realmente cominciare la mia missione. Ho tutto ciò che mi serve, sebbene al mio
fianco vi sia un passeggero inaspettato.
“Sali.”
Filb sussulta prima di afferrare la maniglia e cade in ginocchio nella melma.
Qualcuno ridacchia. Il futuro dev’essergli parso lordo quanto il fango con cui ha
appena sporcato il sedile e le sue mappe se ha deciso di mettersi in viaggio con
me. Ma la strada che sto per percorrere è ben più buia, persino di una notte tra-
scorsa in questa palude.
Poco più avanti, il capoblindo con le ruote squarciate era quasi giunto all’usci-
ta: altri quattrocento metri e avrebbe potuto seminare i suoi inseguitori. Povero 12
Gauge, cosa staranno facendo al tuo cadavere?
Prima di rivedere la luce del cielo cupo, l’aereo torna a sorvolare il fitto della
palude e lascia che il mio sguardo torni a fissare la libertà. Ti prego di pazientare
ancora, mia Signora.

18
19
GENÌ' A DELLA
BOLGIA

20
Avete dunque scelto di intraprendere questo viaggio? Volete seguire le orme di Izmahel,
vedere i luoghi che lui ha visto e assaggiare la sopravvivenza così come lui l’ha assag-
giata? Non ci riuscirete: un uomo è sempre un uomo e differisce da qualcosa che non si
sente più tale.
Non posso dirvi che ce la farete, ma di certo posso darvi la possibilità di scoprirlo
mostrandovi quello che potrete fare per assistere alla vostra fuga da queste lande. Posso
fare solo questo, raccontare e sperare.

DONI DEL NUOVO MONDO


“C’è chi nasce per sopravvivere e chi per
Tabella 1.1 - Doni del Nuovo Mondo
morire. Riesco a capire subito quando a un
nuovo infante è permesso di entrare a far Dono Standard Dono Trasmutato
parte del dominio di Cupabolgia, e tuo fi- Bradicardia Naturale Patto del Traditore
glio è totalmente inadatto…
Campo Magnetico
Tenetela ferma.” Respingente
Senso Elettrico
[Monkday, allevatore dei Cruds]
Visus Occhi del Serpente

In alcuni luoghi vi è la credenza che i doni


del Nuovo Mondo siano segni di superiori-
tà del neonato, simboli che lo porteranno a tato da alcuni rettili è senza ombra di dub-
ricoprire ruoli di comando e importanza in bio uno dei più affascinanti: queste creature
età adulta: l’infante viene quindi allevato e erano infatti capaci di immobilizzare una
tenuto in salute giorno dopo giorno e mai i preda con il solo sguardo, per poi attaccarla
genitori si sognerebbero di abbandonarlo. prima ancora che potesse rendersi conto di
Cupabolgia è una di queste zone, un essere già spacciata.
posto dove tali soggetti sono visti come fari Mentre alcuni pensano si trattasse di
di speranza… o bersagli mobili. Dopotutto un potere ipnotico, altri la ritengono una
nessun viaggiatore sano di mente lascereb- semplice capacità di incutere un elevato
be vivere qualcuno che in futuro potrebbe disagio, una paura profonda.
dominarlo. Dai serpenti all’essere umano, que-
Di seguito sono elencati alcuni nuovi sta particolare evoluzione degli occhi del
doni che non sono altro che branche di al- soggetto dona loro la tradizionale forma
cuni già esistenti nel Nuovo Mondo. Per ristretta della pupilla, dando vita a uno
poter beneficiare di uno di questi e dei suoi sguardo dalle proprietà terrificanti.
tratti distintivi, il personaggio dovrebbe es- Beneficio: Al costo di 1 Slot Azione, il
sere originario di queste zone o comunque soggetto può effettuare un test di Intimidire
di un luogo simile (anche se non è obbliga- per obbligare un bersaglio di sottotipo Ani-
torio): una volta stabilito questo punto, il malesco o Intelligente entro 10 metri e in
personaggio dovrà quindi scegliere se uti- grado di vederlo a non distogliere lo sguar-
lizzare la normale tabella dei doni presente do dai suoi occhi per 1 round.
nel manuale base o questa alternativa, che Durante questo lasso di tempo, sia il
sostituisce alcuni dei doni lì presentati con soggetto che il bersaglio subiscono un ma-
la loro versione trasmutata. lus di -10% a tutti gli HIT Lancio e Mira;
inoltre, il bersaglio non può effettuare azio-
ni di qualsiasi genere che richiedano di
Occhi del Serpente concentrarsi su altri bersagli né allontanar-
Di tutti i metodi di caccia appartenenti si volontariamente a più di 10 metri dallo
alla fauna del vecchio mondo, quello sfrut- sguardo del soggetto.

21
Patto del Traditore
Alcuni individui sono pro-
pensi a mentire, raggirare e
prendere alle spalle i propri
avversari, mentre altri na-
scono con la vocazione alle
meschinità.
Come per la clepto-
mania, anche questa alte-
razione porta il soggetto
a compiere azioni per il
proprio tornaconto noncu-
rante del danneggiamento
altrui: un impulso prodotto
dalla zona dominante del
suo cervello viene inviato
automaticamente ogni-
qualvolta la situazione può
GENIA` DELLA BOLGIA

volgere a suo vantaggio,


GENIA` DELLA BOLGIA

spesso in modo scorretto.


Un po’ come farebbe una
scarica di adrenalina con il
pericolo, se non fosse che
questo segnale viene inve-
ce scaturito dall’opportu-
nismo.
Beneficio: Il soggetto
ottiene un bonus di +2 ai
danni relativi alle azioni
di attacco furtivo nonché
di +5% a tutte le prove di
Barattare e Convincere re-
lative a una truffa o a un inganno. sia esso un vecchio orologio a pile, una tor-
cia o un terminale. Tutto questo è possibile
grazie ad alcuni speciali recettori presenti
Senso Elettrico su tutta la peluria del corpo del soggetto,
Ogni oggetto elettronico, seppur di dimen- che a causa di questo particolare dono ot-
sioni infinitesimali, è in grado di generare tiene una colorazione verdastra.
un campo elettromagnetico; alcuni sensori Beneficio: Il soggetto è in grado di
sono in grado di percepire tali campi, ri- percepire i dispositivi elettronici entro 20
portando le loro ubicazioni su schermi o metri, drizzando i peli proporzionalmente
emettendo suoni in base alla vicinanza o alla potenza dell’oggetto stesso.
all’intensità del segnale. Grazie ai processi cerebrali in conco-
In questo caso, il soggetto è venuto mitanza con lo sviluppo dell’alterazione,
al mondo con l’innata capacità di riuscire inoltre, il soggetto è in grado di impedire
a captare tali segnali e di capire quindi se l’intercettazione continua dei dispositivi
nell’area in cui si trova è presente un og- elettronici di cui è già consapevole nel rag-
getto funzionante tramite energia elettrica, gio della capacità.

22
CAPACITÀA` GENERICHE
“Conosco la musica, sai? Quella vera, Se il Personaggio è un Discepolo del-
quella che veniva suonata in quei cerchi fo- le Sabbie o un Selvaggio, ottiene anche un
rati. Riuscivo a sentirla a ogni risveglio… bonus di +1/+2/+3 ai danni inflitti con un
ma qui non c’è: è stata trascinata fra le Plumotor.
montagne e sgozzata.
E tu sei preparato o, come la musica,
destinato a svanire?”
[Mente Persa,
Caduta Morbida
Prerequisito: Prontezza 12/14/16, Vi-
l’Uomo del Vecchio Mondo] gore 20/40/60.
Effetto: Il personaggio ottiene un bo-
nus di +2/+4/+6 all’AD contro i danni da
Imparate a prendere di petto le menzogne caduta.
e le malignità con le quali queste terre vi
trafiggeranno, respirate assieme a esse per
capirne le pause e i momenti d’agitazione,
siate furbi e date loro una coltellata in fac-
Contrassalto
Prerequisito: Prontezza 12/14, Strate-
cia prima che possano portarvi al suicidio. gia 20/40.

GENIA` DELLA BOLGIA


Perché è questo che Cupabolgia dice ai Effetto: Il personaggio ottiene un bo-
suoi visitatori: uccidetemi o lo farò io per nus di +5/+10% agli HIT contro chi ha
prima. effettuato l’azione scatenante nel combat-
Di seguito sono elencate le capacità timento, ma subisce un malus di -3/-6% a
generiche che questa espansione aggiunge Schivata contro il medesimo bersaglio.
a quelle già presenti nel manuale base: que-
ste possono essere scelte anche al di fuori
delle campagne ambientate a Cupabolgia Duellante del Fango
Prerequisito: Prontezza 10/12/14,
e nei suoi dintorni, anche se per rendere il
un’abilità Scontro 20/40/60.
tutto più realistico dovrebbero essere sele-
Effetto: Il personaggio ottiene un bo-
zionate principalmente da chi ha vissuto al-
nus di +3/+6/+9% a tutti gli HIT e a Schi-
meno una parte della propria vita in questi
vata fintanto che sia lui che il suo avver-
territori.
sario si trovano su un terreno paludoso ed
entro 5 metri l’uno dall’altro.
Attingere al Nulla
Prerequisito: Intelligenza 13, Soprav-
vivenza 60.
Effetto: Una volta per kit, il personag-
Esploratore del Fango
Prerequisito: Prontezza 10/12/14, So-
gio può utilizzare tale oggetto anche se pri- pravvivenza 45/50/55.
vo di utilizzi subendo un malus di -30% al Effetto: Il personaggio ottiene un bo-
test dell’abilità abbinata. nus di +1/+2/+3 metri al movimento e di
+2/+4/+6 a Strategia fintanto che si trova
su un terreno paludoso.
Aviazione dei Jet Aliant
Prerequisito: HIT Lotta o Mischia
15/30/45%, aver trascorso almeno 4/8/12
mesi con i Jet Aliant.
LentaPrerequisito:
Vendetta dei Cruds
Seguire Tracce 15/30/45,
Effetto: Oltre alla totale devozione per aver trascorso almeno 4/8/12 mesi con i
ogni mezzo aereo e al gusto per la carne Cruds.
umana, il personaggio ottiene un bonus di Effetto: Oltre a un’ossessione morbo-
+3/+6/+9% agli HIT fintanto che ha dei li- sa per la propria preda e al sangue freddo
velli di Fame o Disidratazione. come il ghiaccio, il personaggio ottiene un

23
bonus di +6/+12/+18% ai test di Furtività Effetto: Il personaggio ottiene un
relativi alle azioni di attacco furtivo. bonus di +4/+8% a Dottrina Mutagena e
Se il personaggio è un Maestro della Tossicologia, nonché un bonus di +4/+8%
Verità o un Tagliagole, ottiene anche un a Criptozoologia fintanto che si trova a Cu-
bonus di +1/+2/+3 ai danni degli attacchi pabolgia.
effettuati durante un’azione scatenante.

Primo Soccorso Professionista


Metabolismo del Fango
Prerequisito: Salute 10/12/14, Vigore
Prerequisito: Intelligenza 14, Fortuna
10, Medicina 40.
20/40/60. Effetto: Ogniqualvolta il personag-
Effetto: Il personaggio diminuisce di gio effettua un test di Medicina relativo a
3/6/9% i valori di contrazione delle malat- se stesso e non è soddisfatto del risultato
tie e di pericolosità dei veleni nonché il ma- ottenuto potrà scegliere di effettuare nuo-
lus ai test inferto dalle radiazioni fintanto vamente il test; dovrà tuttavia accettare il
che si trova su un terreno paludoso. secondo risultato, anche se peggiore del
primo

Metereologo della Tempesta


Prerequisito: Percezione 12/14, So- Segugio della Verita`
GENIA` DELLA BOLGIA

pravvivenza 55/65. Prerequisito: Percezione 12/14, Inti-


Effetto: Il personaggio ottiene un bo- midire o Percepire Intenzioni 20/40.
nus di +10/+20% ai test di Geografia, Fiu- Effetto: Il personaggio ottiene un bo-
tare Pericoli e Orientamento relativi alle nus di +10/+20% ai test di Intimidire e Per-
tempeste perfette. cepire Intenzioni relativi a un bersaglio al
Se il personaggio è un Girovago o un quale ha inflitto almeno 5 danni nel minuto
Messaggero, ottiene anche un bonus di precedente.
+1/+2 all’AD naturale fintanto che si trova Se il personaggio è un Maestro della
all’interno di una tempesta perfetta. Verità, ottiene il bonus precedente anche
ai test di Convincere relativi al medesimo
bersaglio.
Migrazione dei Vialmari
Prerequisito: Orientamento 15/30/45,
aver trascorso almeno 4/8/12 mesi con i
Vialmari. Supremazia Tecnologica
Prerequisito: Tecnologia Assoluta x2,
Effetto: Oltre all’adattamento a una Specializzazione da Attacco, Tecnologia
vita da nomade e alla costante puzza sotto 30, una qualsiasi abilità Scontro 60.
il naso, il personaggio ottiene un bonus di Effetto: Il personaggio ottiene un bo-
+6/+12/+18% a Fiutare Pericoli e Orien- nus di +1 alle lesioni inflitte dai suoi im-
tamento fintanto che si trova in una via di pianti.
comunicazione terrestre da lui ancora ine-
splorata.
Se il Personaggio è un Girovago o un
Pirata dell’Asfalto, ottiene anche un bonus
Tecnologia Assoluta
Prerequisito: Forza o Prontezza
di +3/+6/+9% a Guidare fintanto che si 12/14/16, Tecnologia 10/20/30, una qualsi-
trova in un convoglio di almeno 5 veicoli asi abilità Scontro 20/40/60.
alleati. Effetto: Il personaggio ottiene un bo-
nus di +1/+2/+3 ai danni fisici inflitti dai
suoi impianti.
NatoPrerequisito:
a CupabolgiaSopravvivenza 50/60,
essere nato a Cupabolgia e avervi trascorso
almeno 6/12 mesi.

24
Tossicodipendenza
Prerequisito:
dei Scienza
Botterdam Bellica sonaggio ottiene un bonus di +6/+12/+18%
agli HIT Lancio e Mira fintanto che è sotto
15/30/45, aver trascorso almeno 4/8/12 l’effetto di una qualsiasi droga.
mesi con gli Armaioli Botterdam. Se il personaggio è un Drug King, ot-
Effetto: Oltre alla pericolosa passione tiene anche un bonus di +1/+2/+3 a Strate-
per le armi e a quella per le droghe, il per- gia nelle medesime condizioni.

MAESTRIE
“Chi vive da queste parti sconfigge la
paura alimentandola e dirigendola verso MAESTRO DELLA VERITA`
qualcun altro, ma sai cosa succede? Che “Stare in silenzio non servirà a niente, ma
cresce, cresce così tanto da diventare di neppure dirmi tutto subito. Lascia che co-
carne e ossa, così tanto da non farti dor- minci il mio lavoro e ti prego, fammelo gu-
mire la notte. stare fino in fondo… Ti prometto che farà
Non ho paura di vivere qui… ne ho un male.”
fottuto terrore.”
[Jofal Nomes, Tutti custodiamo dei segreti: il nostro cer-

GENIA` DELLA BOLGIA


braccio destro di Ollandha] vello, quel molle contenitore di pensieri,
ricordi e talenti appresi nel corso della vita,
Cosa distingue voialtri dalla massa di è un labirinto costellato di porte. Alcune
disagiati che abitano il Nuovo Mondo? Fra sono aperte e le stanze dietro di esse mo-
le nozioni che la vita nel post-apocalisse vi strano ciò che siamo; altre, socchiuse, sono
potrà insegnare, scoprirete che ognuna di porte intime che non è permesso spalanca-
queste ha una base comune: non soprav- te. Ma a un Maestro della Verità interessa-
vivere al di sopra di tutti, ma imparare a no quelle sigillate, che siano banalmente
essere una preda più sfuggevole delle altre. sprangate da travi di legno o fatte d’acciaio
Attendete il momento in cui delle fauci massiccio, con così tanti chiavistelli da ren-
ributtanti si apriranno davanti a voi e usa- dere inutili persino le serrature: è lì che si
te ciò che avete appreso per fare un passo nascondono i segreti più importanti, la vera
indietro giusto prima che schiocchino vo- essenza dell’uomo.
racemente. Potete colpirle, convincerle a Come un bravo scassinatore non sa
girarsi altrove o dar loro in pasto qualcun resistere davanti a una cassaforte, così un
altro… La scelta è vostra, ma so che farete Maestro della Verità gode nello scardina-
tutto il possibile per non sfamarle almeno re queste porte in ogni modo possibile, ma
per un altro giorno. pur sempre attenendosi a una sopraffina
Di seguito è elencata la maestria di arte personale. Persuasione o dolore, questi
secondo grado che questa espansione ag- sono gli strumenti di un ladro di memorie,
giunge a quelle già presenti negli altri ma- che allo stesso tempo vanta il più labirinti-
nuali: questa può essere scelta anche al di co e blindato cervello in cui vi potrete mai
fuori delle campagne ambientate in queste imbattere.
località, anche se per rendere il tutto più re- Non commettete l’errore di scambiare
alistico dovrebbero essere selezionate prin- questi abili manipolatori per banali tortu-
cipalmente da chi ha vissuto almeno una ratori, perché la sofferenza è solo uno dei
parte della propria vita in questi territori. modi con i quali sapranno farvi parlare.

25
Requisito: Intelligenza 13, Convince-
re 35, Intimidire 25.
Cammino di Maestria: Ricucitore,
Segugio, Tagliagole.
Abilità Abbinata: Medicina.

Capacita` Abbinata
Cavia da Interrogatorio: L’esse-
re umano è un contenitore di verità soc-
chiuso, inadatto a custodire un segreto, e
il compito di un torturatore del genere è
proprio quello di aprire questo contenitore,
usando come unica chiave la mente di chi
gli sta davanti.
Al costo di 1 Slot Azione, il Maestro
della Verità può effettuare un massimo di
tre test di Convincere o Intimidire su un
Umano o Umano Mutante per ottenere un
bonus cumulativo di +5% ai test di Con-
GENIA` DELLA BOLGIA

vincere, Intimidire e Percepire Intenzioni


nei suoi confronti per 2 ore; in caso di uno
o più fallimenti, tale bonus sarà annullato.
In ogni caso non sarà possibile utilizza-
re questa capacità sul medesimo bersaglio
per 4 ore.
Il Maestro della Verità può avere un
massimo di bersagli contemporanei di
Cavia da Interrogatorio pari a ¼ del
suo livello (arrotondato per eccesso).

Capacita` Speciali
Conversare col Dolore: La ve-
rità scaturita dal dolore è forse la più
sincera e pura, dunque perché non
fare della sofferenza un’arte inter-
rogatoria?
Il Maestro della Verità conferisce la
proprietà Disagiante +1 a tutte le armi da
corpo a corpo equipaggiate il cui valore
di danno massimo sia pari o superiore a
8; inoltre, se ottiene un successo critico in
un attacco con tali armi, ottiene un bonus
ai danni pari +3 per ogni livello della pro-
prietà Disagiante dell’arma equipaggiata.
Dimmi la Verità: Un bersaglio impau-
rito è un bersaglio debole, e la debolezza
porta a tradire se stessi pur di sopravvivere.
Al costo di 1 Slot Azione, il Maestro
della Verità può studiare il corpo di un
Umano o Umano Mutante entro 5 metri
che è in grado di vedere per conferire la
26
proprietà Straziante +1 (o +2 se l’arma usa- per infliggergli un malus non cumulativo
ta ha la proprietà Disagiante) al prossimo di -10% ai test di Convincere, Intimidire e
attacco sferrato contro di esso entro la fine Percepire Intenzioni nei suoi confronti per
del suo turno successivo. 2 ore; se il Maestro della Verità ottiene un
Inoltre, ogni colpo avversario con la successo critico, il bersaglio subisce anche
proprietà Straziante o Disagiante che in- un malus non cumulativo di -10% a tutti
fligge danni al Maestro della Verità gli gli HIT nei suoi confronti e il malus ai test
conferisce un bonus di +2% a Convincere, precedenti aumenta a -15%.
Intimidire e Percepire Intenzioni (massimo Piegare, Non Spezzare: Dopo troppa
+20%) fino alla fine della giornata. sofferenza qualsiasi corpo umano si spegne
Encefalopedia: L’intelletto di un ma- e cessa di percepire tali stimoli, ma un tor-
nipolatore del genere deve mantenersi al di turatore esperto sa quanto dolore infliggere
sopra di quello di chiunque altro, in modo pur mantenendo funzionante la mente.
da poter continuare a esercitare il suo con- Il Maestro della Verità ottiene un bo-
trollo sulla mente altrui. nus di +10% Medicina. Tre volte al giorno,
Il Maestro della Verità ottiene un bonus al costo di 2 Slot Azione, il Maestro della
di +1 a Intelligenza e aumenta di 5% il ran- Verità può inoltre effettuare un test di Me-
ge di successo critico relativo a tutti i test dicina per conoscere i valori di PF e L. Max
di Convincere, Intimidire e Percepire In- di un bersaglio con il margine di errore spe-

GENIA` DELLA BOLGIA


tenzioni; tale range aumenta di un ulteriore cificato nella tabella seguente.
5% nel caso in cui le prove siano effettuate
contro un bersaglio della capacità Cavia da Tabella 1.2 - Piegare, non Spezzare
Interrogatorio. Stazza Errore PF Errore Lesioni
Leader della Psiche: Riuscire a com-
prendere e sfruttare i meccanismi mentali Minuscola/Minuta +/- 1D4 -
altrui è una delle doti che rende questo tor- Normale/Grossa +/- 1D8 -
turatore un pericoloso manipolatore.
Imponente/Gigante +/- 2D8 +/- 1D2
Al costo di 1 Slot Azione, il Maestro
della Verità può effettuare un test di Con-
vincere su un Umano o Umano Mutante

27
RINASCI...
Il gelo di un altro giorno dominato dalle nuvole mi entra nelle vene. Muovo le
articolazioni metalliche, sento il liquido di pressione che scorre nei meccanismi come
sangue.
Filb non capisce un accidente di macchine, quindi gli ho ordinato di pulire la
carrozzeria del quattroruote e controllare che fosse tutto in ordine. Mentre lascio
che le ruote si riposino, ricontrollo l’equipaggiamento e raschio via il fango dagli
ingranaggi, pensando a tutti gli eventi che mi hanno portato qui.
Fino a qualche giorno fa ero un indegno camminatore senza scopo, in attesa
che il mio cervello prendesse il sopravvento e tentasse finalmente il suicidio. La
paura di essere soffocato mi impediva di dormire e, chissà come, persino gli homi
più ignoranti capivano che avere accanto un relitto indecifrabile non avrebbe portato
a niente di buono. La gente di queste parti non è completamente stupida, devo
ammetterlo.
Avevo da poco finito di depredare due viandanti, un vecchio e una ragazza: uno
scontro inglorioso per un bottino altrettanto misero. Poi vidi la luce al valicare della
montagna, un secondo sole che con tanta fierezza si stagliava al di sopra dei miei
occhi. Mai avevo visto tanta bellezza. La figura brillante si avvicinò e la ascoltai
parlare con la stessa attenzione che si pone davanti all’angelo della morte. Venni
illuminato da quel bagliore e subito mi sentii elevato, al di sopra di tutti e aldilà
delle misere facezie umane e dei suoi bisogni.
Dopo molti anni avevo finalmente riottenuto uno scopo e, assieme ad esso, una
speranza; sentivo già il distacco dalla misera vita che avevo vissuto fino ad allora
e senza indugiare con inutili domande, mi inchinai dinnanzi alla nobile missione.
Sfruttai tutte le mie capacità e le mie risorse, scalai la catena alimentare en-
cefalica e usai i suoi nervi tesi come gradini. Mai come allora riscoprii il piacere
di nutrirmi della verità, delle menti altrui. Il bisogno estremo di risorse mi portò a
incontrare Ollandha, l’unica persona in grado di fornirmi ciò che andavo cercando,
che in cambio dei mezzi necessari a compiere la mia missione mi offrì a sua volta
un lavoro semplice: consegnarle i Vialmari di 12 Gauge.
Nessuno a parte me sarebbe mai stato in grado di scovare e raggirare quei
bipedi nomadi e le urla di Lord Ganglio sono risultate indispensabili per rintracciar-
li. Ogni sacrificio, ogni rischio e ogni nemico fattomi saranno valsi la pena quando
giungerò finalmente davanti a lei, alla mia Signora.
Due giorni ancora, niente più a separarci.
La marmitta vibra e si allontana dal vortice di sabbia. Ruote veloci. Guidare
senza alcuna sensibilità ai piedi non è affatto facile, ma posso permettermi di
rodare un po’ questa ferraglia fin quando restiamo nella radura.
“Dove siamo diretti?” chiede tremante la palletta spaventata. Divenire uno
schiavo cerebrale per salvarsi la pelle, una scelta ignominiosa.
Il paesaggio di Cupabolgia è sempre il medesimo, poiché questi luoghi sono
rimasti lontani dalla violenza delle bombe ma non dai loro doni: i confusionari venti
marini hanno incastonato le nubi radioattive in quest’angolo di mondo, che durante
l’inverno nucleare si è coperto di ghiaccio sotterrando la vita in una tomba eterna
senza lapide. Col tempo la morsa del gelo si è allentata, i palazzi si sono sgretolati,
l’acqua contaminata ha nutrito la terra tramutandola in palude e ha trafitto ogni cosa
ricongelandosi sotto di essa per regalarci questa vista: una distesa di grida silenti
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dal passato, dominata da un cielo cupo e da montagne sinistre.
I figli di Cupabolgia sono marci e freddi, crudeli e spietati, poiché è la paura
che domina i loro animi. Ogni singolo abitante vive nel terrore dei propri simili e
li sbrana alla prima occasione; cani messi alle strette che muoiono dentro pur di
sopravvivere.
C’è un detto da queste parti: ‘A Cupabolgia, la morte ha il volto di un’amica’.
Quanto è vero.
L’orizzonte si stringe sempre più e la piana nera comincia a contorcersi. Onde
di terra e sassi, qualche maceria e infine pietre grosse come tir che vanno a unirsi
ai rilievi più distanti. Di tanto in tanto la luce del sole riesce a spintonare le nuvole
e a testimoniare la sua presenza. Manca circa un’ora al crepuscolo, quando le
montagne si tramuteranno in trappole di demenza e labirinti mortali.
Sento un lamento diverso da quello del motore, qualcosa di viscerale che Filb
cerca di zittire con la mano: è affamato, e chissà da quanto. Ogni tanto lancia
un’occhiata furtiva alle provviste, ma se la fa addosso al solo pensiero di allungare
il braccio. Paura, stanchezza, sconforto: quale di queste emozioni farà emergere
la sua volontà di sopravvivere e lo porterà a fare una mossa avventata dettata
dall’istinto?
“No…” sussurra.
Rallento e lo guardo afferrare febbrilmente il rotolo di mappe. Fogli di ogni tipo,
misura e odore scivolano ovunque esaminati da quegli occhi strabuzzati.
“No, no.” Finalmente lo trova: un insieme di scarabocchi trafitti da alcune linee
dritte e croci rosse, macchie di olio e forse anche di sangue. Scritto in un angolo
spicca il nome ‘Bowels Domain’.
La palletta spaventata si getta sul volante e l’auto sterza ferocemente a si-
nistra, impattando su una fila di piccoli massi. Giusto il tempo di reagire e gli
rompo due dita con la mano fredda e dura. La frenata improvvisa fa sbattere Filb
sul cruscotto che subito si macchia di sangue, ma la preoccupazione maggiore del
piccoletto è adesso la mano che gli stringe il collo, con quella pelle cadente e le
ferite in putrefazione.
“Gh… Ti prego…” Mentre lo scruto come si fa con una scoperta di dubbio
valore, il suo sangue si accumula nelle vene dando un po’ di colore a quella faccia
pallida. “È… pericoloso… Non farlo.”
Sembra impaurito, ma forse non dal destino che lo attende qualora decidessi di
non mollare la presa.
“Perché?” Se ci tiene tanto a dirmelo, vi riuscirà anche con la gola per metà
sigillata.
“B-bowels…”
“Che significa?”
“Zona… Zona di caccia.”
L’ombra delle montagne sovrasta il sentiero, che ben presto diverrà un sepolcro.
L’unico faro sopravvissuto all’impatto illumina la strada ingrigita e ho solo una
manciata di minuti per spegnerlo e trovare posto per la notte. Con la mano ancora
integra, Filb indica piagnucolante un sentiero seminascosto da un gioco di ombre e
massi. Penserò dopo a te, piccolo stupido homo.
Ogni volta che sopraggiunge la sera le montagne sembrano mutare e impettirsi
al di sopra dei loro traversanti. Una minaccia tutt’altro che velata, un suggerimento
che ormai è troppo tardi per seguire; viaggerei anche nel cuore della notte se solo
ciò non ponesse fine alla mia missione.
Le ruote danzano sopra una distesa di pietre mettendo a dura prova le so-
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spensioni: l’ennesimo percorso non
battuto potrebbe essere una salvez-
za quanto una condanna. La strada
comincia a salire così tanto da permet-
termi quasi di scrutare cosa si
cela aldilà della prima linea di
montagne.
Spengo il fascio di luce e riesco
ad accostare il pesante mezzo
in una grotta naturale profonda
qualche metro, una culla aguz-
za che ne lascia scoperto poco
meno di metà; non c’è tempo per
cercare altre sistemazioni e il mo-
tore deve raffreddarsi prima che il
cielo annerisca. Non ci vorrà molto,
ma sento già il gelo scavarmi nelle ossa.
Piccole e irregolari nuvole vaporose escono dalla bocca di Filb. Filb con il naso
rotto. Devo prendere le pillole. Filb che gocciola sangue sulle dita troncate, Filb
che tossisce. Gli attacchi stanno aumentando e sarebbe una condanna impazzire
proprio qui.
Prendo dal sacco ciò che serve: cibo stantio, una bottiglia piena e una preziosa
coperta scura. Filb mi guarda addentare con voracità il blocco cartilagineo e con-
sumarlo fino all’ultimo boccone. Lascio scivolare un po’ di liquido incontaminato in
gola, mentre lui può solo cercare di fermare l’emorragia al naso con un brandello
di manica.
“Copriti e fai silenzio.” Filb afferra la coperta che gli ho lanciato e la rigira sotto
la nuca, chiudendovisi fino a non lasciare un pezzetto di pelle scoperto. Bene, non
avevo intenzione di spiegargli cosa sarebbe successo a breve.
Faccio lo stesso e mi preparo a controllare il respiro; mai come in questi momenti
devi riuscire a ingannare persino la morte… e in pratica è ciò che stiamo facendo.
L’unico rumore a rompere il silenzio è quello dei gorgoglii dello stomaco del picco-
letto. Può tentare di premerlo quanto vuole, ma non riuscirà a chetarli.
Questione di minuti prima che quei rantoli giungano a seviziare il silenzio. Ogni
notte è una notte di caccia, ogni essere vivente una preda.
Ho dimenticato da tempo cosa significa dormire, chiudere gli occhi e scivolare in
un altro mondo. Non si dovrebbe abbandonare con tanta leggerezza il proprio corpo:
divieni vulnerabile, debole, un banchetto rinvigorente per qualsiasi stronzo abbia un
coltello in tasca o una bestia con lo stomaco vuoto.
Tengo gli occhi su Filb: il suo comportamento, il modo che ha di respirare e i
rumori che emette ogni volta che lo fa… Stanco, dolorante e forse malato. Patetico.
Ogni tanto mi lancia una timida occhiata colpevole, sperando forse di non sentire
alcun rumore questa notte, ma loro non tarderanno: hanno fame come ogni notte e non
perderebbero certo l’occasione di sbeffeggiare un sole ormai morto.
Quel ticchettio.
Spilli nel buio, piccoli sassi fuggiaschi che rotolano lungo la scarpata. Si im-
padroniscono dei rumori, li sottraggono a ogni essere vivente che ha troppa paura
di tradire la propria presenza. Vorrei poter dire di conoscere i loro rantoli, ma non
è così; ogni volta un suono diverso, un camuffarsi alle orecchie degli ingenui che
hanno creduto di aver trovato un luogo sicuro per la notte.
Scorgo la luna attraverso la coperta, così come le loro sagome. Si avvicinano,
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hanno visto qualcosa che non conoscono: una protuberanza fatta di acciaio e lamie-
ra. Anche Filb li ha visti e prega sia solo un brutto sogno.
Passi furtivi di un corpo non appartenente al nostro retaggio. Cosa siete? Scherzi
del mondo, di una qualche divinità malsana che ha dato vita alla vostra blasfemia e
l’ha riempita di odio e violenza. Fame di carne, sete di sangue, sete di dolore. Vi
nutrite della paura e cacciate i suoni di qualsiasi cosa osi attraversare le montagne
oltre a voi. Stanotte come ogni notte banchetterete, ma non sarà questo il vostro
pasto, ve lo posso assicurare.
I due demoni si separano: uno di loro accelera il passo e sparisce oltre la coltre
notturna, mentre l’altro svanisce solo dalla nostra vista. Non possiamo voltare il
capo. Dobbiamo ingannare la morte, non è così?
La macchina sussulta e le sospensioni si piegano al peso dell’essere. Filb
trattiene a stento i singhiozzi. A ogni passo del cacciatore il metallo stride… È
sopra di noi. Si acquatta sempre più incuriosito, fin quando il finestrino di Filb non
viene soffocato dal volto della creatura: il suo respiro appanna il vetro, accompa-
gnato da quei rantoli indecifrabili e da un’espressione concitata.
Il piccoletto ha paura e sta per crollare, ma il mio indice di metallo aguzzo lo
raggiunge alla gola come un serpente: una mossa e affonderà leggero nella carne
ponendo fine a ogni pericolo. Un colpo di tosse, un sussulto o un grido non trattenuto
segnerebbero la nostra condanna e non ho intenzione di scoprire se questa macchina
è più veloce della morte.
Dopo una manciata di secondi che paiono giorni, il silenzio viene divorato da colpi
d’arma da fuoco e urla disperate. Con velocità demoniaca, la creatura si allontana
verso il richiamo di una cena garantita.
Prima che il sole risorga

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ne vediamo altri, per fortuna distratti dalla frenesia di sangue appena consumata.
Fin quando la luce non riconquista il mondo la lama rimane alla gola di Filb, che si
getta all’esterno appena capisce di essere scampato di nuovo alla morte. Pensavo
si desse alla fuga e invece eccolo lì a terra, che divora l’aria con grandi boccate
e tramuta in un fragoroso pianto la paura fino a quel momento trattenuta; non è
possibile non provare pietà per lui e mi chiedo come abbia fatto il mondo a non
riconoscere da tempo la sua inadeguatezza.
“Che vuol dire?” domando mostrandogli la mappa che ieri l’ha quasi ammazzato.
Mi ha sentito, ma nonostante ciò continua a piangere rannicchiato, agitandosi
muove come la coda di una lucertola mozzata. Magari da qualche parte sta na-
scendo un altro Filb con una spina dorsale completa.
Quando la mia ombra lo sovrasta e le giunture metalliche sono a un passo da
schiacciargli la testa, il piccoletto riacquista il senno: “Non possiamo restare.”
“Perché no?”
Filb allunga la mano sulla mappa cercando il mio consenso con gli occhi gonfi.
“Bowels Circle. Sono pericolosi e tanti. Brutti, con la pelle marcia.” Picchietta su più
punti del foglio, quando a un tratto incrocio un nome fiancheggiato da scarabocchi
ammassati.
“Rio Sol REE. È lì che devo andare”, spiego.
Filb perde quel briciolo di sanità riacquistata e mi strappa via la mappa. “No,
no, non possiamo! Ci prendono e ci portano sulla montagna di notte!”
“Soldati? Cacciatori?”
“Sì. Cioè, no. Sono in tanti e tutti con la pelle marcia. Cattivi, crudeli con tutti.
Vogliono sempre sfamare le bestie della notte e si tengono il resto per loro.”
“Conosci quel posto?”
“Sì. Sì.” Filb si struscia gli occhi, picchiettandosi in testa nel tentativo di ri-
cordare… o di dimenticare. “Prima del grande convoglio siamo finiti qui. Ho visto
cosa fanno alle persone che prendono. Fanno male, molto male a chiunque. Mio
fratello…”
“Sali sul quattroruote.”
“Ma noi non…”
“Mi mostrerai la strada più sicura per arrivarci o rimarrai qui ad aspettare la
notte.” Nonostante tutto, non avevo intenzione di concedergli una terza possibilità.
Filb si rimette in piedi a fatica, penzolando su quel corpo rotondo che lo tiene
eretto. Il tempo di mettermi al volante e lui è già lì a scribacchiare sulla mappa
sgualcita, seppur tremante e privo di concentrazione.
“Per favore… Ho fame.”
Hanno fatto un buon lavoro con questo mezzo: adatto per le strade che stiamo
percorrendo, ma non posso fare a meno di pensare che un sasso troppo aguzzo stia
lì ad attendere il nostro passaggio. Un incidente sarebbe rovinoso per la missione,
oltre che un affronto alla mia Signora.
I profili delle montagne ne precedono altre ancor più lugubri. Alcune di esse
si conficcano nelle nuvole divenendo un tutt’uno col cielo terso, lassù dove le cime
vengono rosicchiate dall’atmosfera contaminata.
“Da quella parte.”
Filb sta facendo un buon lavoro dopotutto. Saliamo e scendiamo per strade
scarsamente battute e tane che trapassano l’anima delle rocce più aguzze fino a
farti desiderare la luce di un paesaggio più noto.
Sono costretto a frenare bruscamente quando incrocio dei colori diversi da quelli
della terra aspra. Il primo a raggiungermi è acceso, non fresco ma di nuova visita
sulla pietra: un rosso di ventri dilaniati e di membra sparse si getta sulle rocce
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in a formare gocce di sorrisi e tagli come schizzi su tela vergine. La terra ne è
cosparsa per diversi metri e la sua origine è un misto di altri colori inappropriati:
pelli bianche e stracci, armi dimostratesi inutili, occhi strabuzzati dal terrore.
“Le grida. Loro li hanno trovati.” Filb si catapulta fuori e corre in mezzo al pan-
tano di cadaveri sviscerati, gettandovisi sopra a setacciare gli zaini e allontanare
gli avanzi di carne senza curarsi del sangue che lo lorda.
Cosa mi impedisce di seppellirlo qui con loro?
“Smettila.” Mi basta toccargli la spalla affinché si desti dalla frenesia. Quando
si volta i suoi occhi sono piccole sfere nere, i denti stretti in una morsa grattante.
Conosco lo sguardo dei disperati, di chi è arrivato al punto di divorare carcasse
come avvoltoi, di condannare i propri compagni per poter sopravvivere. Grida e si
allontana quando si accorge di essere ormai coperto di sangue e pezzi di carne.
Mi lascia a osservare quel massacro, dove le mani e i piedi di Filb hanno già
tracciato pennellate fra i cadaveri lontani dall’essere umano. Serve uno stomaco
forte e un occhio attento per capire che le facce erano già squarciate ben prima
dell’arrivo degli artigli: alcune protuberanze spoglie mostrano pelle assente, muscoli
scavati e circondati da escoriazioni… e poi ci sono quei tubi, quelli ancora intatti
che si incastrano sotto la pelle delle vittime armate. Già, perché ce ne sono di altre
ben meno preparate allo scontro, anche se con i volti più intatti. Sono quelle costrette
da catene ormai spezzate, con vesti a brandelli e piedi nudi. Schiavi? Forse.
“Bowels Circle?” chiedo sollevando la testa di un mutante staccata all’altezza
della mandibola.
Filb annuisce. Non può permettersi di vomitare adesso, anche se i conati si
fanno pressanti.
“Portavano a vendere questi altri?”
Il piccoletto nasconde la bocca sotto la sciarpa pelosa. “Andavano a nutrire i
sudari.”
“Spiegati.”
“Il loro nascondiglio è da queste parti. Loro devono tenere lontani i sudari e per
questo gli danno da mangiare, li nutrono lontano dalla casa: cacciano di giorno, cat-
turano ogni cosa viva e la portano sulle montagne, intrappolandola in punti distanti
dal nascondiglio. Restano lì finché il sole non sta per tramontare, per essere sicuri
che non scappino… e quando arriva la notte i sudari li trovano…”
“… Ma stanotte hanno tardato” concludo. Sono rimasti bloccati davanti al buio
di un passaggio inattraversabile, ma cosa ha impedito loro di andarsene da dove
sono giunti tanto da preferire abbracciare la morte?
Filb resta in ginocchio mentre mi osserva frugare con più attenzione nei cada-
veri: munizioni, frecce, un binocolo e poco altro. Gli lancio una busta di plastica
che emana odore di rancido, e senza curarsi di quanti grumi di sangue ci siano
appiccicati comincia a divorarne il contenuto; mangia senza sentire il sapore da
schifo e quando ha finito ha l’alito che puzza di carogna.
“Sciacquati la bocca.” Non erano rimasti che un paio di sorsi nella bottiglia,
ma quel gesto deve averlo rincuorato. Sorride timidamente, forse spera di aver
scorto dell’umanità in me… Errore; mi serve in salute solo per attraversare questa
trappola di rocce scure.
Il sangue fa scivolare per un attimo le ruote, le imbratta di pezzetti d’osso che
la velocità scalcia via. La strada non è bloccata e non ci sono segni di lotta più
avanti. Qualunque cosa li abbia bloccati si è trattata di una trappola ben escogitata,
una suggestione alimentata dalla stupidità tanto da non far loro neppure tentare una
fuga disperata: si saranno raccolti in cerchio, con le prede a formare uno scudo
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tremante, avranno semplicemente atteso con le armi alla mano, sparato qualche colpo
per poi essere sopraffatti.
“Quanto manca?”
“Il tempo che il sole asciughi la carrozzeria e brillerete di luce propria! Risultato
garantito!”
Filb è euforico… quasi felice. Da quando ha placato la sua fame sembra
un’altra persona, esattamente quella odiosa che ho conosciuto sullo Scuolapus. Di-
stolgo lo sguardo dalla strada per fargli capire che non accetterò un’altra risposta
idiota. Il sorriso gli si spegne in faccia e indica una delle numerose toppe che porta
cucite sul giubbotto.
“Golden Shell… Nel vecchio mondo lo compravano per pulire la macchina. Veniva
splendente e luccicante.”
“Rispondimi.”
“Ma… ti ho risposto. Vuol dire che manca poco.”
Sa di starmi mettendo a dura prova, lo vedo da
come è pronto a proteggersi il volto.
“Scusa, a volte parlo strano… Noi
siamo qui e ora passiamo da
qui”, spiega disegnando
strade invisibili col dito
ancora imbrattato di
sangue.

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“Ma è pericoloso. Più ci avviciniamo e più loro aumentano. Il nascondiglio è
dall’altra parte ma loro cacciano e sono sempre in giro, tutto il giorno. Devono trovare
le prede, altrimenti…”
“Fa’ silenzio e pensa a concentrarti.”
Le strade salgono e si infilano fra le rocce, strette e claustrofobiche. Non c’è
posto migliore per tendere un’imboscata e noi rimaniamo una preda rumorosa che
rimbomba fra cielo e terra smossa.
“Se ci dovesse capitare qualcosa farò in modo di lasciarti in pasto ai sudari.”
Filb deglutisce e controlla la mappa ancora una volta, borbottando fastidiosa-
mente; la paura di aver fatto un piccolo errore di calcolo lo attanaglia, sa che non
lo perdonerei.
Il pendio si snoda cieco per centinaia di metri. Ogni curva porta a una strada
ignota, nascondendosi a se stessa. Rimango vigile anche se la testa ha cominciato
a pulsare: mi sembra di sollevarmi dal sedile, perdo aderenza alla realtà… Cerco
di pensare a cosa fare nel caso si pari dinnanzi un posto di blocco, una frana o
una mandria di quadrupedi carnivori. Sento occhi estranei incollati al mio transito.
Sono fuori o dentro? Sono reali?
“Ci siamo! Sì, sì, è proprio oltre il crinale!”
L’asfalto nero e inatteso emerge dalla polvere e serpentino si porta avanti a noi,
cosparso di rottami arrugginiti dei secoli passati; i cavi penzolanti dai tralicci paiono
pronti a impiccare qualcuno, mentre i resti di un piccolo prefabbricato precedono
l’inclinarsi dell’ultima salita, quella che porta finalmente a scorgere la prima tappa
della missione.
Sono arrivato e lei è lì che mi attende in una vasta conca rocciosa.
“È lei! Rio Sol, visto?” Filb indica eccitato un cartello mosso dal vento.
Mia Signora, sarà lieta di sapere che manca ancora meno al nostro incontro…
ma prima devo trovare il momento giusto per liberarmi di chi ci sta seguendo da
fin troppo tempo.

35
T E G A
BOT
A S T R O
DEL M

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Apri le porte del mondo, i suoi tesori sono là da qualche parte pronti per essere trafugati:
questo è ciò che credono molti viandanti e cercatori che consacrano la propria vita al se-
taccio di ogni metro di terra secca, così ossessionati dalla continua ricerca da non capire
che si stanno riempiendo lo zaino svuotandosi il cervello.
E quando ciò che hai dentro sarà più leggero di quello che ti porti sulle spalle, comin-
cerai a perdere pezzo dopo pezzo. Quando infine ti accorgerai di star perdendo anche le
braccia, le gambe e tutto ciò che ti sostiene, capirai quanto la tua ricerca sia stata sbagliata.

ARMATURE
“Gli abbiamo riversato addosso l’inferno zione effettuata con successo, il possesso-
e lui continuava a venire avanti, poi ho re può far scattare la trappola che infligge
visto il logo di quel blindato che avevamo 2D6 danni da affondo/taglio e 2 lesioni con
abbattuto il giorno prima. Ti ricordi quan- la proprietà Straziante +2.
to ci abbiamo messo a distruggerlo? Beh, Corazzato: Nessuno si sognerebbe
quello stronzo lo stava indossando. Stava mai di lasciare al deserto la preziosa car-
indossando quel dannato blindato!” cassa di un mezzo blindato quando viene
[Chompa “Thousand Blades”, abbattuto nel corso di un’imboscata o di un
razziatore dei Crapivalla II] inseguimento: gomme, serbatoi, radiatori
e ogni altra cosa possa essere riutilizzata
Risparmiate su qualsiasi cosa ma non sul viene messa da parte per un eventuale ri-
vostro guscio. Se c’è un posto dove potre- cambio, e le dure lamiere vengono spesso
te trovare delle buone protezioni, questo è riadattate per essere indossate con molto
Cupabolgia: non prime scelte o apparec- lavoro… e cinghie robuste.
chi tecnologici di difesa recuperati chissà I pezzi di questa armatura con un pun-
dove, ma pezzi artigianali costruiti da chi teggio di Resistenza pari a 2 non possono
sa meglio di chiunque altro cosa significhi essere danneggiati in alcun modo dai colpi
stare al fianco di un bestione cingolato di in grado di infliggere 3 o più lesioni (quelli
otto tonnellate ed essere l’unica cosa a se- in grado di infliggere 4 o più lesioni li di-
pararlo da un proiettile anticarro. struggeranno normalmente).
Avrete sempre il tempo di trovare un Impermeabox: Non sempre una
po’ di poltiglia rancida raschiando il fondo buona difesa vuol dire avere una pesan-
di una pozzanghera, ma non sempre avrete te armatura: l’Impermeabox, uno spesso
il tempo di battere e saldare due pezzi di strato di gomma impermeabile rinforzato
metallo per indossarli senza che vi trancino da sostegni in acciaio e reso ignifugo da
la schiena. A voi la scelta, compratori. una speciale raffinazione, potrà sembrare
uno scomodo insieme di tubi pieghevoli,
ma i supporti di movimento anti-ruggine
Elenco delle Armature vi faranno volare leggeri sia su un letto
Abbraccia-orsi: Come migliorare dei paludoso che sulla parete rocciosa di una
pezzi di ferro arrugginiti? Un paio di tena- montagna.
glie a molla ed eccovi la risposta più prati- Grazie al rivestimento ruvido, il pos-
ca e dolorosa: vi basterà azionare la trappo- sessore ottiene un bonus di +3% ai test
la a scatto (dopo averla armata al costo di di Forza relativi alle arrampicate per ogni
2 Slot Azione), gettarvi sul vostro nemico e parte indossata (testa esclusa) e ogni attac-
le morse lo avvolgeranno in una stretta di co con la proprietà Sanguinamento diretto
ferite infette e grida lancinanti. La sua ver- a una zona protetta da questa armatura (se
sione originale prevedeva l’installazione su intatta) subisce un malus di -1 a tale pro-
di una robusta pettorina, ma con il tempo prietà. Infine, indossarla sulle gambe per-
alcuni hanno capito che persino nelle parti mette al possessore di muoversi anche su
basse poteva avere la sua utilità. terreni paludosi densi (no, non potrete cam-
Come parte di un’azione di collutta- minare sul carbotone liquido).
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Tabella 2.1 - Armature
Peso Peso Peso Peso Peso Prezzo/
Materiale AD Res. Speciale
gamba braccio testa ventre torso kg

Abbraccia-orsi 3 1 Speciale / / / 9 20 8

Corazzato 4 4 14 10 9 5 50 27

Impermeabox 1 2 Speciale 3 2,5 1,5 3 7 30

ARMI
“Ho appena sentito che c’è uno nuovo che
cerca lavoro, qualcosa per campare.
Disagiante +X
Il solo osservare quest’arma in azione rie-
Ma questa è la MIA città e nessun lavo- sce a mandare nel panico chi le si para di
ro dev’essere svolto da qualcuno di diverso fronte. Ogni volta che l’arma infligge danni
dai miei ragazzi. in seguito a un attacco, il bersaglio subisce
BOTTEGA DEL MASTRO
BOTTEGA DEL MASTRO

Andiamo a farglielo capire… Avevo un malus non cumulativo di -5%/X ai test


giusto voglia di provare il mio coltello.” di Schivata relativi agli attacchi delle armi
[Noodles “Bloodyboy” di Guercheville, di quel tipo fino alla fine del combattimento.
boss delle Fosse Grave] Se l’arma è invece usata per minacciare
qualcuno, chi la impugna ottiene un bonus
Nessuno a Cupabolgia compra un’arma di +5%/X a Intimidire.
per sperare di non doverla usare: ognuno
da queste parti è nemico di qualcun altro e
l’odio viene sfamato con nuove vittime di Smembramento
L’efficacia di quest’arma raggiunge il suo
violenza all’ordine del giorno. Ogni arma- apice quando si tratta di infierire sulla carne
mento viene creato per tre scopi: far capire già danneggiata, bruciando e distruggendo
che non si scherza, dispensare dolore e ri- carni molli e muscoli. L’arma ottiene un
cavare nuovi trofei da sfoggiare. bonus di +1 alle lesioni inflitte agli arti con
Uccidere è un’arte per gli abitanti di un punteggio di L. Max inferiore a 0.
queste lande e ogni motivo è buono per
arricchire la propria lista nera con qualche
nome che probabilmente verrà dimenticato
il giorno seguente… o ricordato per essere ELENCO DELLE ARMI
odiato. Per venire incontro alle esigenze degli av-
venturieri più sbrigativi, in queste pagine
ho deciso di raggruppare tutte le armi de-
PROPRIETA' DELLE ARMI scritte da Izmahel in due semplici catego-
rie: quelle da corpo a corpo (che racchiu-
Di seguito sono presentate alcune proprietà dono le armi affilate e quelle contundenti)
delle armi prodotte in questa parte di Cu- e quelle a distanza (che stavolta presentano
pabolgia. Non essendo però esclusive di pistole, fucili, bombe a mano e altre armi
questi luoghi, tali proprietà possono essere da tiro).
in dotazione persino di armi esistenti in una Confido sul fatto che non sia un proble-
qualsiasi altra parte del mondo, sebbene in ma per nessuno distinguere una fionda da
questo caso caratterizzino il nuovo arsena- un lanciagranate… Se così fosse, pregate
le proprio di queste terre selvagge. di non dovervene mai trovare davanti uno.

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Machete Corto: Arma affilata - L’ar-
Armi da Corpo a Corpo ma in assoluto più in voga fra gli abitanti
Bobinas: Arma affilata - Prendete il di Cupabolgia, ottima per farsi strada fra la
pezzo di metallo più affilato che trovate e vegetazione marcia delle macchie paludo-
trattatelo in modo tale da farlo somigliare a se e per far sgorgare un bel po’ di sangue a
una trivella o alla punta di un trapano, ca- chi, come le erbacce, vorrebbe porre fine al
librandone bene il peso prima di attaccarvi vostro viaggio.
la corda che gli farà da appendice. Questa versione, più piccola rispetto
I più esperti fanno roteare la corda o alla sorella di largo commercio nel Conti-
la legano attorno agli avambracci prima nente Sud, è un pezzo immancabile nell’e-
di lanciare la dolorosa estremità nel corpo quipaggiamento di chi ha intenzione di fare
dell’avversario, che ci penserà sicuramente un viaggio in queste lande desolate.
due volte prima di strapparsi via un pezzo Zaistrom: Arma affilata - In genere
di ferro attorcigliato nella carne. le armi preferite dai lottatori comprendo-
La Bobinas potrà essere rimossa dal no escrescenze metalliche di vario genere,
bersaglio (infliggendogli 1D4 danni da af- lame seghettate e tanta ruggine: se a queste
fondo/taglio) al costo di 1 Slot Azione. viene aggiunto un motore a carbotone, il
Cavacarne: Arma affilata - Immagina- matrimonio è praticamente già celebrato.
te di vedere un paio di forbici da giardinag- I Jet Aliant sono i fieri rivendicatori di

BOTTEGA DEL MASTRO


gio, con un cucchiaio per gelato e una cop- quest’arma, ricavata da parti di aerei mi-
pa acuminata al posto delle classiche lame. litari e modellini alquanto realistici stipati
Immaginate ora la vostra faccia in mezzo a nei musei d’aviazione. Il pezzo portante
queste due estremità: la pelle che si stacca, di metallo ricurvo viene arricchito da un
i muscoli strappati dalla morsa ignobile, lo serbatoio e un motore abbastanza potente
stupore nel vedere pezzi del proprio corpo da far girare le tre eliche poste lungo l’e-
cavati via con una facilità orripilante. stremità offensiva. Pren-
Grazie alla leva facilmente imprimi- derete il volo… o lo
bile, agli attacchi con quest’arma viene faranno le teste
applicato l’intero bonus di Forza del pos- dei vostri
sessore. Scommetto che già ne volete una. nemici.
Cresta di Drago: Arma affilata - Un
falcetto che non vi toglierete mai di dos-
so, neanche quando ve lo ritroverete con-
ficcato nella schiena. Un’arma leggera da
portare e disturbante da vedere in azione,
con i suoi piccoli denti aguzzi vestiti di
brandelli di carne e il suo mani-
co rosso di sangue rappreso.
Una lama che promette
di ripagare ogni singo-
lo boinn versato per il
suo acquisto, un at-
trezzo di morte che
non smetterà mai di
nutrirsi di carne fresca
pronta a gridare sotto i
suoi fendenti.

39
Tabella 2.2 - Armi da Corpo a Corpo
Frz
Nome Tipo Munizioni Caricatore Danno Les. Gitt. Res. Speciale Peso Taglia Prezzo
Min.
Lancio/Mischia Deviazione +1 (solo a
Bobinas / / 1D4 1 5 / 8 1 M 70
(affondo) distanza), Lancio
Mischia
Cavacarne / / 1D6 2 / 2 Disagiante +2 10 2 M 150
(affondo)
Lancio/Mischia
Cresta di Disagiante +1, Lancio,
(affondo/ / / 1D8 2 / 1 9 1,5 M 260
Drago Straziante +1
taglio)
Mischia
Machete Sanguinamento +1,
(affondo/ / / 2D4 2 / 1 8 1 M 190
Corto Smembramento
taglio)
½ litro Sanguinamento +1,
Lotta Carbotone
Zaistrom per 10 2D6+2 3 / 2 Smembramento, 11 4 M 490
(taglio) liquido
utilizzi (2) Straziante +1

Armi a Distanza Pratica sforacchiatrice nonostante la


sua gittata ridotta, questa pistola monta una
Bomb-oil: Bomba a mano - La ver- lama rotante sul calcio abbastanza affilata
sione offensiva di questo formidabile olio
BOTTEGA DEL MASTRO

da non far sperare in un suo colpo ravvi-


per auto è costituita da un fragile barat- cinato.
tolo (generalmente di vetro) al cui inter- Non preoccupatevi quindi delle muni-
no si trova un innesco riempito di tritolo zioni, finché avrete una batteria funzionan-
e binitro-naftalina: una comune granata a te per poter segare ossa come un pasticcio
frammentazione, se non fosse che il corpo di scafox.
della bomba galleggia nel b-oil, in grado di Poacher’s Rifle: Fucile - Da quando
formare una chiazza ustionante grazie alla una razzia di selvaggi ha distrutto la fabbri-
reazione con il tritolo della bomba. ca produttrice dei Long Road, molte sono
Un altro ordigno più potente finirebbe state le varianti prodotte dagli armaioli di
solo per frammentare le piccole gocce d’o- tutto il mondo. Una delle quattro “Origin”
lio, che prese singolarmente recherebbero di nuova generazione più pratiche e ap-
pochi danni… le schegge di vetro invece prezzate, tra l’altro in dotazione del perico-
funzionano egregiamente. loso Izmahel, è il Poacher’s Rifle.
Motocolt: Pistola - Quando una Rivol- Questo fucile di precisione monta
tabudella non è abbastanza, ecco arrivare un’ottica per la visione notturna entro 500
in nostro soccorso la sua sorella maggiore. metri, tuttavia la luce al fosforo non è cer-

Tabella 2.3 - Armi a Distanza


Frz
Nome Tipo Munizioni Caricatore Danno Les. Gittata Res. Speciale Peso Taglia Prezzo
Min.
Lancio Deflagrazione,
Bomb-oil / / 1D8 2 2x2 / 9 0,5 M 70
(esplosione) Ustionante +2
Mira
.45 Colt (M) 8 (M) 1D6+2 2 70 Disagiante +1
(a. da fuoco)
Motocolt 2 10 2,5 M 500
Mischia Batterie 1 batteria per Disagiante +1,
1D8+1 3 /
(taglio) piccole 10 utilizzi (2) Straziante +1
Poacher’s Mira 7,62x51 mm 12
7 (M) 2D8+4 4 700 1 Preciso +3 4 G 1750
Rifle (a. da fuoco) (CS) (2M)
Stun Mira Batteria piom- Batteria auto 11
1D8 3 15 3 Inseparabile 8 G 1900
Cannon (impatto) bo-acido per 8 utilizzi (3) (2M)
Mira Preciso +2, 11
Troubow Frecce (CS) 3 (2) 2D6 2 30 1 2 G 200
(affondo) Ricaduta (2M)

40
to come quella del sole: in assenza di luce, I colpi di uno Stun Cannon ignorano
il suo possessore subisce un malus di -5% qualsiasi tipo di armatura (escluse quelle
all’HIT Mira per ogni 100 metri di distanza in edifitron), penetrandone all’interno sen-
dal bersaglio. za danneggiarla e contorcendone la carne
Stun Cannon: Arma Pesante - Que- sottostante.
ste armi sperimentali, rinvenute nella base Troubow: Arma da Tiro - Il silenzio è
d’esercitazione militare ACMA a sud di un compagno fedele in queste terre: toglie-
Cupabolgia, sono spesso riprodotte con re la vita rimanendo nell’ombra può sal-
scarsi risultati e per questo costantemente varvi la vita e permettervi di procurarvi del
ricercate in tutto l’ovest. cibo senza aizzare le mandrie di sanguinari
Progettate come armi portatili e fissa- predatori.
te al corpo del soldato per ovviare al peso Il Troubow è dotato di un meccanismo
elevato, basta una semplice batteria per ali- di rimpiazzo che vi permetterà di scaglia-
mentarne l’energia cinetica dentro la sacca re ben tre frecce prima di ricaricare, ma se
di decompressione, che genera un’onda avete una buona mira e sapete a cosa state
d’urto di micro-particelle soniche in grado dando la caccia non ci sarà bisogno di ri-
di penetrare i materiali artificiali e attacca- mettere mano alla faretra.
re le molecole della carne schiantando le In caso contrario, correte.
ossa e gonfiando i tessuti.

BOTTEGA DEL MASTRO


Munizioni Speciali
Carb-oil: Questo speciale composto
è perfetto per l’alimentazione a basso co- precisione elevata nella corta gittata. Se il
sto di armi portatili. Ogni fallimento criti- bersaglio si trova entro 20 metri, l’attacco
co ottenuto mentre si attacca con un arma ottiene la proprietà Preciso +2; se si trova
alimentata a Carb-oil ridurrà di 1 la sua oltre 30 metri, l’attacco ottiene la proprietà
Resistenza, mentre ogni successo critico Deviazione +1.
ottenuto conferirà un bonus di +3 ai danni
inflitti dall’attacco.
Freccia Assassina: Letali ma non così Tabella 2.4 - Munizioni Speciali
precise, queste piccole lame seghettate con Nome Quantità Peso Taglia Prezzo
attaccato un bastoncino di legno semi-bi-
Carb-oil 1 litro 4,5 G 40
lanciato conferiscono all’arma un bonus
di +2 ai danni (o di +4 se di taglia molto Freccia
5 / G 30
Assassina
grande).
Freccia Jet: Queste frecce in allumi- Freccia Jet 5 / G 30

nio e carbonio sono troppo leggere per le


lunghe distanze ma compensano con una

41
DROGHE E VELENI
“Ti avevo detto di starci attento! Ho capi- della notte a prendere a coltellate un Lure-
to che ti servivano quelle piccole e blu… dom affamato, finché non sopraggiunge un
ma adesso hai mischiato tutto, maledetto assurdo bisogno di procurare dolore fisico
drogato! E ora quali sono le mie? Voglio a se stessi e al prossimo.
quelle grandi e rosse e tu le hai mischiate! Effetto: Per 24 ore il soggetto è in pre-
Sei cattivo! Cattivo!!!” da a una forte eccitazione, che oltre ad an-
[Fratello Oggol e Fratello Lagger, nullare il bisogno di riposo conferisce un
armaioli di Botterdam] bonus di +2 ai danni inflitti, di +1 a Forza
e a Percezione, di +20% a tutti i test della
abilità relative a tali caratteristiche e di un
Che siano cure o malati prodotti della bio- ulteriore +10% all’abilità legata relativa
logia moderna, sono in pochi quelli che al primo test effettuato dopo l’assunzione
riescono a fare a meno di pillole, fiale e della droga.
siringhe. Dopotutto risulta facile schivarle Al termine dell’effetto, per 10 ore il
quando non si hanno i boinn per permet- soggetto si procura dolore nei modi più
tersele o la forza per strapparle a qualcuno, disparati (tagliandosi con un coltello, sbat-
ma una volta assunte il vostro corpo ne vor-
BOTTEGA DEL MASTRO

tendo la testa contro il muro, graffiandosi


rà altre e altre ancora, facendovi illudere di fino a sanguinare e così via) subendo 2 dan-
avere ancora il controllo. ni diretti ogni ora.
Non temete, questi intrugli distruttivi Effetto (con Psicofiltri): La sostanza
non spariranno troppo presto dalla circola- resta nei filtri per 5 ore, durante le quali il
zione, specialmente quando la cara madre soggetto ottiene un bonus di +1 ai danni in-
Detroit 666 è proprio sopra le vostre teste a flitti, di +1 a Percezione e di +15% a tutti
vegliare sulla vostra crisi d’astinenza. i test delle abilità relative a tale caratteri-
stica.
Tabella 2.5 - Droghe Al termine dell’effetto, per 2 ore il sog-
Nome Dose Taglia Prezzo getto subisce un malus di -5% a tutti i test a
causa delle difficoltà respiratorie.
Essenza del Re 1 bustina MP 180
Dipendenza: 20%.
1 flacone
Humanizer P 300
(15 pillole)

Humanizer
Sono in pochi a possedere questa rara so-
Essenza del Re stanza, ricercata da chiunque sia a un passo
dall’abbandonare la propria umanità al pari
Tutti coloro che sanno apprezzare i cimeli
del vecchio mondo sicuramente conoscono di una vera e propria medicina, l’ultimo di-
il rinomato caffé Strong King: le gemme sperato tentativo di aggrapparsi a ciò che
marroni della corona, la polvere della re- resta del proprio essere. Alcuni ne fanno re-
galità, l’essenza di un vero re… Tre secoli golarmente uso per i suoi benefici seconda-
sottovuoto hanno portato alla luce la vera ri, mentre chi le assume per evitare che gli
linfa di quei chicchi magici, che oggi appa- si squagli il cervello ucciderebbe volentieri
iono ricoperti di cristalli viola aghiformi a anche per una piccola dose.
causa della degradazione dei fenoli e della Non si sa chi produca queste pillole,
successiva reazione con la caffeina. ma di tanto in tanto un commerciante di
Sniffare i cristalli una volta tritati (o in- “rare sostanze esotiche” potrebbe averne
serirli al posto di filtri per maschere antigas qualcuna, sebbene possa essere restio a
per respirarne lentamente i fumi) causa uno venderla…
stato di euforia senza eguali, impedendo ai Effetto: Per 2D10+10 ore, il soggetto
consumatori di chiudere occhio per giorni ignora qualsiasi malus alle caratteristiche
interi e facendoli schizzare nudi nel gelo di Salute e Intelligenza e ottiene un bonus
42
di +40% a Vigore (esclusi i test di dipen-
denza dalle droghe). VELENI
Se il soggetto sviluppa una dipendenza La natura è complice della disfatta del ge-
dalla Humanizer, deve assumerne una dose nere umano e, talvolta, prima fra le vitti-
(3 pillole) ogni 5 ore oppure subire un ma- me. Non smettiamo comunque di nutrirci
lus di -1 a tutte le caratteristiche e di -10% dei suoi frutti, con la sola differenza che a
a tutti i test finché non ne assume; finché tre secoli di distanza facciamo in modo di
è in astinenza, inoltre, una volta per com- cogliere solo quelli più rancidi e appestati:
battimento (o comunque almeno una volta le sostanze secrete dalla terra si uniscono
al giorno) il soggetto sferra un attacco in- alle reliquie del vecchio mondo e alla loro
volontario alla creatura più vicina (bersagli contaminazione e in queste lande assumo-
e tempistiche a discrezione dell’Artefice). no forma nuova, rinascendo per porci din-
Dipendenza: 25%. nanzi ai nostri limiti.
Afferrate le vostre armi e imbevetele
Tabella 2.6 - Veleni con la meschinità. Questi due nuovi ami-
ci ve ne daranno la possibilità in puro stile
Nome Dose Taglia Prezzo
cupabolgese (vedi Inserto 3 - Corruzione
Allucigol 15 ml MP 40 della Mente).

BOTTEGA DEL MASTRO


Morte del Re 10 cl P 195

IMPIANTI
“Generazione dopo generazione, impero
dopo impero, l’essere umano non è riuscito BRACCIO ORGANO
Circa dieci anni fa, un gruppetto itinerante
a rimuovere dal suo cervello quell’insisten-
te impulso di portarsi al livello di un’entità di tecnochirurghi e meccanici partì per Arc
divina non previsto dalla sua natura; e pro- de Triomphe dicendo di aver perfezionato
prio quando le cose stanno per cambiare, l’impianto per arti superiori più versatile
egli rifiuta l’evoluzione… Perché?” e resistente mai realizzato. Il gruppo non
[Izmahel] giunse mai a destinazione e i progetti non
vennero più trovati, o almeno questo è ciò
che i loro conoscenti hanno raccontato; da
La linea che separa l’uomo dalla un po’ circolano voci sul loro ritrovamen-
bio-macchina, la rinuncia di parti della pro- to, ma riuscire a mettere le mani sopra un
pria razza rimpiazzati da insensibili mem- pezzo già realizzato resta una cosa estre-
bra di ferro, circuiti e ingranaggi capaci mamente rara.
di portare alla follia. Gli uomini cadono, Il Braccio Organo sfrutta un semplice
si piegano al loro volere e lentamente ne sistema di aria compressa immagazzinata
diventano schiavi, con ciò che credevano con le movenze del braccio; il vapore viene
li separasse dalla morte ora a prenderli per conservato in apposite sacche e veicolato ai
mano sulla strada del delirio. meccanismi di movimento di dita, gomito
Le operazioni di trasformazione in e spalla.
bio-macchina del vecchio mondo non sono Con l’ausilio delle manopole il posses-
pervenute ai giorni nostri e mentre ogni sore è in grado di regolare il flusso d’aria
pezzo di corpo umano può venire rimpiaz- in uscita, mentre tramite sollecitazione im-
zato o “riformulato”, le nozioni dei tecno- provvisa questa viene espulsa dalle canne
chirurghi sono ancora lontane dallo svelare d’ottone in un getto prorompente.
il segreto in grado di annullare la follia de- Non si tratta di un mero strumento di
gli innestati. distruzione, quanto di un impianto di estre-

43
ma precisione: se usato correttamente, non possessore un bonus di +1 a Forza e di +3
c’è utilizzo che il Braccio Organo non sap- ai danni inflitti in corpo a corpo; tuttavia, il
pia ricoprire. possessore subisce anche un malus di -10%
Prerequisiti: Sostituzione (braccio); a Medicina, Riparare e Scassinare e tutte le
Medicina 55%, Tecnologia 70%. armi da distanza che equipaggia ottengono
Conseguenze: 6 danni diretti (opera- la proprietà Deviazione +1.
zione); 15 danni diretti (aggressività). Riparazione: Kit da Forger, Riparare
85%.
Il Braccio Organo ha un punteggio di
Funzionamento
Effetto: Al termine dell’operazione, il
Resistenza pari a 5.
Braccio Organo ha bisogno di almeno 3 ore
per essere operativo; dopodiché, al costo di
2 Slot Azione, il possessore può regolare Modif iche Implementabili
Afflusso Rapido: L’intero braccio
l’afflusso di aria nel braccio in tre diverse viene migliorato con un apparato di vei-
modalità che conferiscono bonus e malus colazione avanzato in fibra di ketropo, che
relativi alle azioni che sfruttano l’impianto velocizza l’immagazzinamento e il rilascio
stesso. del vapore assorbito. Grazie a questa modi-
L’afflusso lento conferisce al possesso-
BOTTEGA DEL MASTRO

fica, implementabile una sola volta, il pos-


re un bonus di +10% a Medicina, Riparare sessore potrà modificare il flusso d’aria al
e Scassinare e alle armi a distanza che equi- costo di 1 Slot Azione.
paggia la proprietà Preciso +1; tuttavia, il Ampliamento Colossus: L’aggiunta di
possessore subisce anche un malus di -1 ai contrappesi e sacche aggiuntive su spalla e
test di Forza e di -3 ai danni inflitti in corpo gomito li rendono in grado di generare una
a corpo. forza devastante. Grazie a questa modifica,
L’afflusso moderato conferisce al pos- implementabile una sola volta, l’afflusso
sessore un bonus di +10% ai test di Schi- dirompente conferisce al possessore un’ul-
vata relativi alle azioni di parata e di +2 ai teriore bonus di +1 a Forza e di +2 ai danni
danni inflitti in corpo a corpo. inflitti in corpo a corpo.
L’afflusso dirompente conferisce al Una volta per round, al costo di 1 Slot

Tabella 2.7 - Impianti


Nome Tipo Prezzo Modifiche Prezzo Modifiche

Afflusso Rapido 250

Braccio Organo Sostituzione 5400 Ampliamento Colossus 380

Estremità Pluriarticolate 320

Propulsore d’Assalto 300


Deffleg Sostituzione 3800
Propulsore Difensivo 300

Auto-iniettatore 280

Hospital V5 Supplemento 3400 Chip Mr. Doctor 250

Stay Clean System 200

Filtri di Esclusione 320

Nova Elf Supplemento 2800 Interfaccia Interrogatorio 200

Supporto in Alyata 390

44
Azione, il possessore può inoltre effettuare
un attacco che utilizza l’HIT Lotta e inflig-
Funzionamento
Effetto: Oltre ad aumentare di 2 il
ge 2D6 danni da impatto e 3 lesioni con la punteggio di Abuso Grottesco, le Deffleg
proprietà Rottura. permettono di sferrare calci che infliggono
Estremità Pluriarticolate: La mano 2D6 danni da impatto (2D8+3 danni da im-
dell’impianto viene resa più performante patto in seguito a una carica) e 3 lesioni con
con l’aggiunta di articolazioni aggiuntive. la proprietà Rottura.
Grazie a questa modifica, implementabile Durante una caduta pari o inferiore a
una sola volta, l’afflusso lento conferisce 50 metri, inoltre, il possessore può superare
al possessore un ulteriore bonus di +10% un test di Prontezza (con eventuali malus a
a Medicina, Riparare e Scassinare e alle discrezione dell’Artefice) per farà atterrare
armi a distanza che equipaggia la proprietà in piedi e subire la metà dei danni (arroton-
Preciso +1. dati per eccesso) e nessuna lesione.
Grazie alle nuove dita appuntite, al co- Una volta al giorno, al costo di 1 Slot
sto di 1 Slot Azione, il possessore può inol- Azione, il possessore potrà infine effettuare
tre effettuare un attacco che utilizza l’HIT un salto speciale muovendosi di 2 metri in
Lotta e infligge 1D8 danni da affondo/ta- verticale e di 3 in orizzontale.
glio e 2 lesioni con la proprietà Straziante Riparazione: Kit da Riparazione, Ri-
+1.

BOTTEGA DEL MASTRO


parare 75%.
Ogni Deffleg ha un punteggio di Resi-
stenza pari a 3. Se anche una sola di que-
DEFFLEG
C’è chi ama il combattimento con le armi,
ste dovesse essere danneggiata, l’impian-
to perderà ogni sua utilità speciale e sarà
chi preferisce tenersi le sue braccia di pelle considerato come un normalissimo paio di
e sangue o chi ancora le ha già sostituite gambe artificiali.
col metallo; in ognuno di questi casi le Def-
fleg ricoprono una perfetta utilità donando
un estremo vantaggio al loro possessore… Modif iche Implementabili
Propulsore d’Assalto: Ulteriori gene-
sempre che sia disposto a farsi asportare
tutti e due le gambe! ratori cinetici vengono aggiunti in coppia
Data l’elevata presenza di catene mon- con quelli già presenti. Grazie a questa
tuose nei territori di Cupabolgia, questo modifica, implementabile una sola vol-
impianto viene sfruttato anche a causa del- ta, il salto speciale può essere utilizzato 2
la stabilità che offre durante il loro attra- volte al giorno e permette al possessore di
versamento. Per la sua realizzazione sono muoversi di 3 metri in verticale e di 4 in
state prese in considerazione le peculiarità orizzontale.
di certe specie animali, arricchite da pistoni Propulsore Difensivo: La reattività dei
a pressione e regolatori di peso. generatori viene migliorata aumentando la
L’impianto è inoltre dotato di un pic- connessione nervosa dell’impianto con il
colo generatore d’immagazzinamento ci- suo possessore. Grazie a questa modifica,
netico, che al massimo della potenza può implementabile una sola volta, il posses-
generare spinte rivaleggianti col concetto sore può effettuare il salto speciale come
stesso di gravità. parte di un’azione di schivata e ottenere un
Prerequisiti: Sostituzione (gambe); bonus di +50% a quel test di Schivata.
Medicina 80%, Tecnologia 70%.
Conseguenze: -1 a Prontezza per 2 ore
(operazione); -2 a Prontezza per 24 ore (ag-
gressività).

45
HOSPITAL V5
L’impiego militare di questi innesti è risul-
Modif iche Implementabili
Auto-iniettatore: Grazie a questa mo-
tato di vitale importanza durante le azioni difica, implementabile una sola volta, nel-
di incursione in territori nemici, un espe- la parte posteriore dell’impianto vengono
diente che incontrò una ferrea opposizio- saldate due capsule con altrettante siringhe
ne da parte dei capi di stato che tentavano che iniettano le sostanze in esse inserite a
di annientare la minaccia crescente delle seguito di specifici parametri preinseriti dal
bio-macchine. possessore (per esempio, del Sangue Ome-
I primi due progetti di Hospital si limi- ga quando i suoi PF scenderanno al di sotto
tavano a monitorare le funzioni vitali del di una certa soglia, o un Reverse a seguito
soldato, con migliorie che aumentavano della contrazione di uno specifico veleno).
l’efficacia dei dati raccolti, mentre gli Ho- Al costo di 1 Slot Azione, tali sostanze
spital V3 e V4 implementarono dati medi- possono essere iniettate anche volontaria-
ci in grado di modificare lo stato termico mente tramite la pressione di un semplice
del soldato in base alla zona attraversata e pulsante.
riconoscevano più di quattrocento tipi di Chip Mr. Doctor: Questo raro chip
malattie e veleni, dandone informazioni aumenta le funzionalità di riconoscimento
dettagliate a seguito di una potenziale in- di agenti patogeni o tossici. Grazie a questa
BOTTEGA DEL MASTRO

fezione. Infine, il V5 venne perfezionato modifica, implementabile una sola volta,


con l’aggiunta di un contatore geiger e dei il possessore ottiene un ulteriore bonus di
meccanismi di auto-iniezione di sostanze +25% ai test di Medicina e Tossicologia re-
conservate in apposite celle. lativi alle malattie e ai veleni con cui entra
L’impianto non riuscì comunque a in contatto.
salvare i soldati, che vennero riconosciuti Stay Clean System: Questo chip inse-
come portatori di tecnologia avanzata e fal- risce un sistema di riconoscimento delle so-
ciati prima dei propri compagni di carne. stanze alteranti, regolando di conseguenza
Prerequisiti: Supplemento (torso); l’organismo e gli impulsi cerebrali qualora
Medicina 95%, Tecnologia 90%. queste dovessero essere assorbite in ma-
Conseguenze: 10 danni diretti (opera- niera eccessiva. Grazie a questa modifica,
zione); Percezione -1 e Prontezza -1 (con- implementabile una sola volta, ogniqual-
tronatura). volta il possessore fallisce un test di Vigore
relativo alla dipendenza di una droga potrà
scegliere di effettuare nuovamente il test.
Funzionamento
Effetto: Il possessore ottiene un bonus
di +1 a Salute, di +30% ai test di Medicina
relativi a se stesso e di +25% ai test di Me-
NOVA ELF
Questo impianto, uno dei rari lasci-
dicina e Tossicologia relativi alle malattie e ti dell’era precedente al Grande Disastro,
ai veleni con cui entra in contatto. Inoltre, è composto da un insieme di antenne e
l’impianto è dotato di un Contatore Geiger. microfoni che vanno a sostituire comple-
Riparazione: Kit da Forger, Riparare tamente le orecchie del soggetto miglio-
100%. randone non solo le capacità uditive ma
L’impianto ha un punteggio di Resi- ampliandone le funzioni recettive.
stenza pari a 4. Se questo valore è pari o Oltre all’aspetto bizzarro, infatti, que-
inferiore a 2, l’impianto cessa ogni sua fun- sto impianto permette al possessore di
zionalità e il possessore subisce un malus captare le onde sonore emesse dalla voce
di -2 a Salute; se l’impianto viene distrutto, dei suoi interlocutori e, tramite vibrazioni
il possessore subisce un ulteriore malus di e intensità di queste, processare informa-
-2 a Salute.

46
zioni sensoriali che vanno aldilà della mera supera un test di Convincere o Intimidire
comprensione della lingua usata. relativo al possessore deve effettuare nuo-
Prerequisiti: Supplemento (testa); vamente il test.
Medicina 50%, Tecnologia 60%. L’interfaccia può essere attivata o di-
Conseguenze: Salute -1 (operazione); sattivata al costo di 1 Slot Azione e il suo
5 danni diretti (aggressività). effetto dura fino a 1 ora, al termine della
quale avrà bisogno di 4 ore per ricaricarsi.
Filtri di Esclusione: Grazie a questa
Funzionamento
Effetto: Il possessore aggiunge le abi-
modifica, implementabile una sola volta, è
possibile isolare un’area di 4x4 metri entro
lità Lingue e Percepire Intenzioni alla sua 100 metri dal possessore che quest’ultimo
lista e ottiene un bonus di +1 a Percezione è in grado di vedere: ogni rumore esterno a
e di +30% ad Ascoltare, Lingue e Percepire quell’area viene annullato, ma il possesso-
Intenzioni. re ottiene un ulteriore bonus di +20% ai test
Tuttavia, a causa dell’eccessiva solle- di Ascoltare, Lingue e Percepire Intenzioni
citazione rumorosa, ogni colpo in grado di relativi ai bersagli all’interno dell’area.
infliggere 2 o più lesioni alla testa del pos- I filtri possono essere attivati o disatti-
sessore infligge a quest’ultimo un malus di vati al costo di 1 Slot Azione.

BOTTEGA DEL MASTRO


-20% a tutti i test per 1 round. Rinforzo in Alyata: Una fine pellico-
Riparazione: Kit da Forger, Riparare la in alyata, l’unico metallo che non rea-
80%. gisce negativamente con le funzionalità
Un singolo colpo in grado di infliggere dell’innesto, viene sistemata attorno al de-
3 o più lesioni danneggerà l’impianto pri- licato apparato aumentandone la resisten-
vandolo delle sue funzioni. za strutturale. Grazie a questa modifica,
implementabile una sola volta, sarà adesso
necessario un colpo in grado di infliggere
Modif iche Implementabili
Interfaccia Interrogatorio: L’im-
4 o più lesioni per danneggiare l’impian-
to, mentre saranno solo i colpi in grado di
pianto viene dotato di un’abile interfaccia infliggere 3 o più lesioni alla testa del pos-
di riconoscimento delle inflessioni vocali. sessore a causare il malus ai test illustrato
Grazie a questa modifica, implementabile precedentemente.
una sola volta, ogniqualvolta un individuo

OGGETTISTICA SPECIALE
“Prendi tutto, non ti fermare. Non pensar- be ricoprire un qualsiasi oggetto trovato
ci, ficcalo nello zaino. Lo sai che può tor- per caso o sottratto a un cadavere caldo vi
narti utile, non lasciarlo qui, avanti! Pren- conviene lasciarlo al suo posto e risparmia-
di tutto quello che la schiena può reggere.” re i buchi nelle tasche per cose veramente
[Sisma Laid, arraffatrice compulsiva] utili.

Essere degli accattoni compulsivi o dei Tabella 2.8 - Accessori


saggi risparmiatori di spazio può fare la
differenza fra l’afferrare al volo la vostra Nome Quantità Peso Taglia Prezzo

scatola di 9mm o estrarre per sbaglio la Plumotor 1 6 G 360


suola di una scarpa nel momento più sba-
Segrega 1 / MP 320
gliato possibile.
Pensate che ogni cosa vi possa essere Shark Teeth 1 0,5 M 180
utile? Niente di più falso: se non avete la
più pallida idea della funzione che potreb-

47
Tabella 2.9 - Plumotor
Azione Beneficio Zona

Escavamuro +15% a un test relativo a un’azione di colluttazione 2 braccia

Motofibra +10% a un test di Forza 1 braccio

Plumopugno/Plumocalcio +3 danni a un attacco in corpo a corpo 1 braccio o 1 gamba

Pneuschivata +5% a un test di Schivata 1 gamba

Pneuschivata multipla +10% a un test di Schivata 2 gambe

1D8 danni da elettricità e 1 lesione con la


Elenco degli Accessori proprietà Folgorante +2 alla vittima.
Plumotor: La tecnologia dietro que- Shark Teeth: Famose forbici da giar-
sti congegni, un tempo usati per rifornire dinaggio che nel vecchio mondo si sono
i veivoli più piccoli e adesso sfruttati prin- aggiudicate il titolo di “utensile preferito
cipalmente per uccidere, è basilare ma al dai rapinatori”, le Shark Teeth sono capaci
BOTTEGA DEL MASTRO

contempo di notevole ingegno: i propulsori di tagliare qualsiasi oggetto con un punteg-


miniaturizzati dei Jet Aliant sfruttano l’e- gio di Resistenza pari o inferiore a 1 sen-
nergia cinetica nei motori centralizzati per za smussarsi; se usate in combattimento,
scaricare una forza d’urto prorompente. hanno lo stesso profilo di un Coltello ma
Un Plumotor può essere equipaggiato a con un punteggio di Resistenza pari 2, la
un braccio o a una gamba e immagazzina 1 proprietà Disagiante +1 e un bonus di +2 ai
carica per ogni ora in cui il suo possessore danni; se inserite in un Kit da Riparazione
rimane in movimento (massimo 3 cariche): con almeno 1 utilizzo rimasto, tale kit ot-
quando questi desidera, può consumare 1 o terrà un bonus di +2 agli utilizzi massimi.
più cariche per ottenere un bonus all’azio-
ne che sta effettuando.
Segrega: Questo congegno di scienza
perduta appare come un piccolo tassello
Elenco dei Prodotti Consumabili
nero lungo appena 5 centimetri, fissabile Carb-oil: La fusione fra vecchio e
agli oggetti tramite una pellicola adesiva. nuovo, lo sposalizio definitivo fra sostanze
Non necessita di batterie, autoalimentan- separate dal tempo e grazie a questo ricon-
dosi con l’elettricità nell’aria, e si accen- giunte. Molte delle carcasse d’auto abban-
de con un pulsante che genera un campo donate contengono ancora un po’ di questo
elettromagnetico invisibile che impedisce fluido finito accidentalmente in contatto
ad altri oggetti elettronici o metallici di con il carbotone, suo parente del futuro: la
entrare a contatto con il bene protetto ma
senza danneggiare eventuali dispositivi Tabella 2.10 - Prodotti Consumabili
elettronici custoditi.
Nome Quantità Peso Taglia Prezzo
Una Segrega può essere facilmen-
te nascosta nell’oggetto che si desidera B-oil 1 latta 1 M 18
salvaguardare; una di esse è sufficiente a Caffè
1 barattolo 0,5 M 9
custodire 3 oggetti di taglia molto picco- Strong King
la, 2 di taglia piccola e 1 di taglia media, Carb-oil 1 tanica 4,5 G 40
mentre saranno necessarie due Segrega per
Condocop 10 (scatola) / P 25
custodire 1 oggetto di taglia grande, tre per
1 oggetto molto grande e quattro o più per Linfa di
Mo’Gon
1 siringa / MP 90
1 oggetto di taglia esagerata. 1 (40
Se l’oggetto custodito viene toccato da Psicofiltro
minuti)
1 M 80
un tessuto biologico, la Segrega infligge

48
BOTTEGA DEL MASTRO
Anche in questo caso il vecchio mondo
miscela mantiene gran parte delle peculia- viene in nostro soccorso, nascosto in pic-
rità del cristallo nero allo stato liquido con- cole bustine blu dal contenuto viscido che
servandone i benefici di carburazione. tale si è mantenuto per gli anni avvenire:
Il Carb-oil sembra perfetto per ali- resistenti, sottili e ultralubrificati con una
mentare lanciafiamme, fiamme ossidriche sostanza in grado di resistere al Grande Di-
artigianali e qualsiasi aggeggio portatile sastro, questi profilattici hanno infatti note-
sputa-fuoco (vedi sopra), mentre riempirne voli utilizzi secondari.
un serbatoio diminuisce di 1 punto il pun- Se raschiato a dovere, il liquido di 10
teggio di Accelerazione nel passaggio fra preservativi può essere usato per lubrifica-
velocità di crociera e spedita (minimo 1) e re i meccanismi di un’arma media o gran-
infligge un malus di -10% ai test di guidare de (15 se molto grande) per 24 ore: se si
del pilota relativi alla velocità spedita. Inol- tratta di un’arma da fuoco, le conferisce la
tre, al termine di ogni settimana nella quale proprietà Preciso +1 nonché l’immunità ai
il Carb-oil rimane nel serbatoio (anche in colpi in grado di infliggere 1 o meno lesio-
minima parte), il veicolo subisce 1 danno ni e agli inceppamenti in caso di fallimento
alla Struttura. critico; se si tratta di un’arma da mischia,
Il Carb-oil può essere creato miscelan- le conferisce un bonus di +1 ai danni non-
do 3/4 di carbotone e 1/4 di b-oil. ché di +1 alle lesioni in caso di successo
Condocop: Nel Nuovo Mondo i con- critico.
traccettivi hanno perso ogni utilità, lascian- E non è finita, perché i preservativi fun-
do che le malattie veneree si spargessero e gono da elastici molto resistenti: possono
sempre più neo-madri involontarie si ritro- essere usati come lacci emostatici, come
vassero a dover sfamare i figli di viandanti casella (P) per oggetti di taglia piccola pre-
ignoti o razziatori presuntuosi. feribilmente non appuntiti, come palloncini

49
e… Due Condopoc legati assieme
al polso conferiscono persino la
proprietà Inseparabile a un’ar-
ma di taglia media equipag-
giata!
Linfa di Mo’Gon:
Il sangue della Ca-
lamità dormiente,
l’unica sostanza in
grado di arresta-
re il processo di
decadimento della Putri-
dolite, ha permesso ai Bowels
Circle di sopravvivere e li ha resi più
attaccati alla vita rispetto ai comuni so-
pravvissuti. nomadi e dai fiancheggia-
Trovarne in vendita è difficile, poi- tori dei convogli, contengo-
ché significherebbe aver ucciso uno dei no una maggior quantità
BOTTEGA DEL MASTRO

Bowels, ma se sarete così sfortunati da di carbone attivo situato


contrarre la mutazione vi basterà recarvi da in più livelli smontabili.
loro e pregare per averne un po’; se decide- Questa composizione per-
rete di restare con loro avrete la linfa gratis, mette una facile pulizia e
in caso contrario ve la venderanno. cosa più importante, la possi-
La Linfa di Mo’Gon ha effetto per cir- bilità di sostituire o “arricchire” la sostanza
ca 24 ore, nelle quali la Putridolite arre- purificatrice.
sterà il suo progressivo degenerarsi e i suoi Lo Psicofiltro aumenta del 15% la pos-
malus saranno considerati inferiori di uno sibilità di ignorare la possibile aggiunta di
stadio; se la mutazione è al primo stadio, 1 livello di irradiamento e può essere usato
tutti i malus (esclusi quelli alle L. Max) sa- assieme alla droga Essenza del Re; se usato
ranno annullati. con qualsiasi altra droga in polvere adatta,
Psicofiltro: Gli Psicofiltri per masche- il valore di dipendenza di quest’ultima di-
re anti-gas, largamente usati dai gruppi minuisce del 10% (minimo 5%).

VEICOLI
“Se non possiedi un motore sei solo un guendo… talvolta senza neppure un valido
morto che cammina e i quali passi, cento o motivo.
un milione che siano, non faranno alcuna Possedere un veicolo significa quindi
differenza. La fine arriva e tiene le mani su avere la possibilità di correre, di scappare,
un volante.” di lasciare quanti più chilometri di distan-
[Muze “Top Rider”, za tra la propria schiena e un coltello. Il
ex condottiero delle Rombofurie] concetto di fermarsi a e riposare non viene
neppure preso in considerazione, poiché è
in quei momenti che la morte sopraggiunge
C’è una cosa a Cupabolgia che resterà sem-
e, fidatevi, lo farà quando ormai siete sicuri
pre immutata: la fuga. Ognuno è in fuga da
di esserle abbastanza lontani.
qualcosa e tutti hanno più di un motivo per
non fermarsi a pensare a chi li stia inse-

50
Tabella 2.11 - Veicoli
Nome Serbatoio Accelerazione Struttura Resistenza Danni Lesioni Prezzo

Big Harvey 9 4 6 3 3D4 2 1800

Jet Caravan 60 4 10 3 Morte 4 800

10 (+20 per
Twisted Crackler 2 9 1 2D8+2 2 5500
bidone)

Elenco dei Veicoli te in metallo dentato e incattivito da pezzi


Big Harvey: Queste motociclette sono di cadaveri e altre reliquie. Il pilota guida
state riparate e rinforzate così tante volte fiero dall’alto della testa, che a sua volta
da apparire come bestioni da guerra coraz- trascina una gabbia cingolata riempita di
zati. Quando una moto normale raggiunge vittime (vive e morte) divenute il pasto dei
infatti il limite di modifiche sopportabili, il Jet Aliant.
suo assetto viene drasticamente cambiato e Il Jet Caravan ignora tutti i risultati 2

BOTTEGA DEL MASTRO


i pezzi più inutili rimpiazzati con altra fer- della tabella dei guasti; inoltre, a causa del
raglia aguzza e soprattutto con la “big sho- suo aspetto inquietante, ogni avversario en-
vel”, un’estremità appuntita posta davanti tro 10 metri in grado di vederlo subisce un
al muso utile per sfondare ostacoli e stronzi malus di -15% a Guidare.
in mezzo alla strada. Twisted Crackler: Prima ancora dei
Questi guidatori fanno spesso gruppo furgoni e dei capoblindi, a formare il fol-
per conto loro, considerando inferiore per to di un convoglio che si rispetti ci sono
classe e potenza persino un blindato; il loro queste quattro ruote, basse fino a sfiorare
orgoglio va ben oltre le reali potenzialità la merda di un kreeko, spigolose da fare a
del mezzo e a dimostrarlo è il continuo ri- fette l’aria stessa e dalla vita così lunga da
cambio di centauri avventati. riuscire a sfuggire al fuoco incrociato di
Un pilota di Bigh Harvey ottiene un due mitragliatori.
bonus di +15% ai test relativi alle azioni di In una Twisted Crackler ogni cosa è
investire e sfondamento a velocità di cro- studiata in modo tale da donarle più vita,
ciera, nonché un ulteriore bonus di +10% velocità e durevolezza possibili: le parti
ai suddetti test e di +1 alle lesioni inflitte in più deboli vengono rinforzate con i pezzi
tali azioni a velocità spedita. di carrozzeria più futili, ciò che rimane vie-
Jet Caravan: Dato che i loro dogmi ne gettato e il retro del mezzo viene arric-
li ritengono indegni di salire al cielo, i Jet chito con due bidoni di carbotone collegati
Aliant sfruttano questi enormi mezzi per direttamente al serbatoio che fungono sia
attraversare il deserto e onorare al contem- da rifornimento che da contrappeso. Per le
po il proprio dio. parti offensive, spesso viene usato il vetro
Ogni Jet Caravan ha forma e assem- anziché il ferro o l’acciaio. Lo stesso rica-
blaggio diversi, sebbene i pezzi e le moda- vato dai parabrezza.
lità di costruzione restino le medesime: il Se la quantità di carbotone immagazzi-
muso del mezzo appartiene a un aereo pas- nata nella Twisted Cracker (sia nel serbato-
seggeri, scoperchiato e segato a una lun- io che nei barili) è inferiore a 25 litri, il suo
ghezza di 20 metri per circa 16 di altezza; parametro di accelerazione diminuisce di 1
questo viene rialzato con due massicce ruo- (minimo 1).

51
... E FAI RISORGERE
La grande colonna cementata si fa beffe del tempo e della sua distruzione,
mostrandoci i suoi saldi pinnacoli come le radici d’un albero secolare. Da molto
tempo questa strada non viene toccata da ruote, il vento ha trascinato la sabbia
sull’asfalto celandone a tratti la presenza: niente orme, siano di stivali o di zampe.
La valle scende in profondità, segnata dal suo desolante e rumoroso silenzio.
Mi sento come un esploratore davanti a una tomba rimasta sigillata da secoli,
come l’eccitato bambino che infilza una bandiera di conquista su un paesaggio ormai
già visto da molti: non sa di trovarsi davanti a una cosa ovvia, ma proprio grazie
a quella stessa serenità si sente padrone di ciò che vede. Questo è solo il primo
passo, ne sono consapevole, e lo sconforto mi assale quando penso che potrei anche
non trovare ciò che cerco.
Filb si acquatta sul sedile, gettando gli occhi sulle alture con il terrore di
scorgere un assalitore. “I Bowels… Loro potrebbero essere vicini.” In effetti, ci
stanno seguendo dal primo mattino. Forse mi hanno visto e si sono ritirati a studiare
un piano più efficace nell’attesa dell’assalto; scelta saggia, ma non è così difficile
capire i loro cervelli ristretti… Questo posto puzza da far schifo e il loro odore
spadroneggia su tutti gli altri.
Spingo la macchina davanti all’ingresso fin quando la grande struttura non
divora il sole. Mi apposto vicino agli altri quattroruote presenti nel parcheggio,
quelle scatole arrugginite scansate dall’interesse degli sciacalli. Mi chiedo se i
loro proprietari avessero avuto modo di gettarvisi dentro prima che l’aria di fuoco li
riducesse in polvere: chiusi in qualche ufficio a fare calcoli, pensare alla famiglia
e alle prossime spese, alla cena che li aspetta a casa… poi tutto finisce in un
boato, l’esatto momento in cui ogni pensiero si annulla e tutte le attenzioni volano
a quel rumore sconosciuto; pochi attimi e non esisti più, lasci il passo a un altro
mondo che si sostituisce di prepotenza a quello frivolo nel quale vivevi.
Le porte del grande silo eroso sono aperte e mi mostrano il buio viscerale che
attende. Per me è un invito.
“Muoviti.” Il grassoccio esita qualche attimo prima di
uscire, teme che un sudario possa già avere il suo nome
inciso sulla lingua. Quelle creature si sono avvicinate pa-
recchio, più di quanto immaginassi: attendono
dietro le rocce e strisciano fra i ciottoli. Sono
abili, gliene do atto. Potrei imbracciare le armi
e soffocare l’imboscata prima che ci colga,
ma sarebbe stupido in campo aperto e in un
terreno a loro favorevole; meglio aspettare di
accoglierli in un posto ben più angusto e ru-
moroso.
Afferro Filb per il colletto e lo spingo
dentro. Lui inciampa e finisce con il muso
sul pavimento, rianimando bruscamente
gli strati di polvere accavallatisi negli
anni. Una nebbia di pulviscoli sof-
focanti.
“Coff! Coff!” Il piccoletto stringe a
sé il braccio appena sbattuto su un cumulo di
52
macerie. “I-io non ho fatto niente, non farmi male.”
Riesco a capire il momento esatto in cui i suoi occhi scrutano per la prima volta
con attenzione le mie fattezze, perché comincia a sussultare e a strisciare all’in-
dietro: l’ignoto lo rassicura più di quanto non lo faccia io e forse sta ripensando al
destino offertogli da Ollandha alla palude.
“In piedi.” Getto una torcia a Filb, che sbatte la nuca sul pavimento dalla paura.
“Fai strada.”
So cosa sto cercando, al contrario del luogo in cui possa trovarsi. Filb ancora
tremante cerca di leggere la mappa dell’edificio, ma al suo posto non rimane altro
che una placca di plastica sbiadita.
Ci addentriamo fra laboratori e uffici separati da decine di gradini e tumuli,
nient’altro che tombe vuote. Gli anni hanno divorato quasi tutto e restano solo scaf-
fali pieni di bottiglie, contenitori di vetro e cristalli sotto liquido; tubi sottili vorticano
sopra larghi banconi e la poca luce che trapassa le tapparelle non basta a illumi-
nare quegli anfratti bui.
La torcia trema nelle mani di Filb, trasmettendone le sensazioni: si getta negli
angoli quando ode un rumore, punta in alto quando una manciata di polvere gli piove
in testa, singhiozza prima di aprire una nuova porta.
“Dobbiamo scendere.” L’apice della struttura non nasconde niente di utile, ma
sono le sue profondità ad attendermi.
“Ma non c’è niente giù. Ce ne dobbiamo andare, Izmahel.” La torcia trema più
forte. “Dobbiamo uscire, lontani da qui. Non c’è niente, abbiamo visto ora!” La voce
riecheggia giù nel serpente di gradini.
“Ho detto cammina o ti butto giù per le scale.”
Non ci credo, sta per mettersi a piangere. A ogni rampa di scale Filb accelera
il passo, sfidando le movenze del suo corpo goffo e anticipando la mia minaccia di
un rovinoso capitombolo.
“Rallenta e tieni ferma quella torcia.”
Adesso finge di non sentirmi, divorando i gradini con fretta famelica.
I miei passi metallici lo stanno per raggiungere, tanto che per poco non finisco
io con le ginocchia a terra.
Ma lui non sente e comincia a correre, il fiatone che rimbomba spezzato da sin-
ghiozzi e parole soffocate. “Via! Via!” Il fuggiasco sbatte contro il muro scorticando
pezzi d’intonaco e contro le ringhiere allentate dal tempo, scivola sugli ammassi di
polvere. Anela nel buio del silo immenso, ansima, corre e piange colto da qualche
psicosi improvvisa.
“Ti ho detto di rallentare!” Il braccio si allunga per afferrare Filb, ma è un’altra
appendice oblunga e rinsecchita a raggiungerlo per prima, un braccio rinsecchito
comparso dal buio di un corridoio adiacente.
Il piccoletto viene sbattuto con violenza al muro e la torcia scivola giù per le
scale fin quando non si frantuma su un gradino. Rimango per un attimo ad osser-
vare le ombre che spaccano la sua faccia contro il muro mentre il braccio, che ora
è diventato figura, mi sta dando le spalle certo che qualcun altro si occuperà di
me; dopo poco, infatti, il corridoio vomita altre due ombre più grosse che tentano
immediatamente di immobilizzarmi. Stolti, hanno già rinunciato all’effetto sorpresa
decidendo di attaccare per primo il più stupido dei due.
Le dita di una di quelle creature affondano nella pelle marcia del mio arto
corrotto e le lame al suo interno gli scorticano la mano; quelle dell’altro essere
rimangono incastrate negli ingranaggi, quindi non faccio altro che piegare il braccio
e quelle si troncano dentro. Sento le ossa frantumarsi e immagino il metallo rimpol-
53
parsi con la carne spremuta… Un brivido di piacere mi scorre fino al collo quando li
sento gridare: il genere di disperazione che mi piace, quella a cui avrebbero potuto
rinunciare se solo avessero prestato più attenzione.
Lascio che il martello della creatura intrappolata cerchi di colpire un punto non
sostituito dal metallo, ma più si agita e più la stringo a me, stritolandole la mano.
Appena ripresasi, l’altra mi lacera il petto con una coppia di falcetti, un colpo sicuro
non intralciato dal buio: ci vede bene, molto meglio di me. Uso l’individuo intrappolato
come scudo, cado e lascio che i falcetti gli aprano la schiena mentre sulla mia sento
gli scalini frastagliati. La pelle viene graffiata via dalle scapole, devo liberarmi
prima che quelle falcette si facciano strada fino alle mie viscere.
“Lascialo cazzo! Lascialo pezzo di merda, ti apro la faccia! Figlio di troia!”
A quanto pare può vedere al buio, ma non la pistola che ho estratto premere sul
ventre del suo sfortunato compagno. I falcetti mi colpiscono inutilmente sulle gambe
e scintillano baciando gli scalini cementati, ma i due bei buchi sul corpo del mio
scudo sono abbastanza profondi da farmi bastare otto colpi.
Uno. Il carrello mi spacca una costola.
Due. Ficco la canna nello stomaco.
Tre e quattro. La creatura riesce a vedere la canna salutarla dalla carne
sventrata.
Cinque e sei. Dritti nel cuore.
Sette e otto. Su per il cranio.
Il mio bersaglio indietreggia fino al muro e l’altro assaggia la sua stessa fine,
prima di vederlo accasciarsi sulla polvere. Il tempo di rialzarmi e il mostriciattolo
si lancia nel corridoio, l’ombra lo inghiottisce di nuovo.
“Via! Via!”
Altri passi pesanti seguono lo zampettio del fuggiasco: almeno un altro bersa-
glio.
Filb adesso è a terra a fianco della mia vittima; se solo stesse piagnucolando
ancora gli avrei ficcato la mano in gola fino a sfilargliela via. L’eccitazione dello
scontro è ancora lì che grida nel mio cervello, ma non avrebbe senso rimproverargli
ciò che ha fatto infliggendogli altro dolore… Intravederlo lì che sgorga sangue dalla
faccia è già soddisfacente.
“In piedi.” Non risponde, forse sputa un altro dente. “Hai sentito?”
“M-ma… al…” Cerca di parlare ma la lingua gli si è gonfiata in bocca. “F-fa
m…ale.”
Stavolta le minacce fisiche non sarebbero servite a niente. “Alzati, ho ancora
bisogno di te.” Mi avvicino, lasciandogli scivolare un po’ d’acqua sul volto. Ora
che sono accucciato davanti vedo la sua faccia gonfia e tumefatta: sul colletto ha
almeno quattro denti e grosse ciocche di capelli, mentre probabilmente non sarà più
in grado di vedere dall’occhio sinistro. Nella mano stringe una piccola sfera… No,
un sasso. Il palmo non riesce a nasconderlo del tutto, ma le dita lo stringono fino a
sanguinare. Dovrò finire di percorrere le scalinate col suo corpo in spalla.
Mi soffermo a controllare i cadaveri: catene, corde, manette, filo spinato e qual-
che provvista. Per quanto stupidi sono riusciti a mettermi in difficoltà, ma se sono
abbastanza intelligenti sanno che sarà impossibile cogliermi di nuovo di sorpresa.
Non riesco tuttavia a disprezzare quel banale tentativo di cattura. Dietro quel
folle assalto non si nascondeva l’impazienza, ma dei meticolosi calcoli da trincea,
un piano che per quanto improvvisato ha dato i suoi frutti: uno di noi è fuori com-
battimento e, odio ammetterlo, il sangue che bagna il pavimento è anche il mio.
Niente più errori. Devo concentrarmi.

54
Fuori la pioggia giustifica le nubi che
ottenebrano il cielo. Il cemento assorbe
altra acqua, tanta da chiedersi come faccia
a reggersi ancora in piedi. Volevo aspettare
prima di scendere, ma il tempo non è più dalla
mia parte e l’assenza di provviste nel resto del
silo non mi lascia altra scelta: ciò che cerco non
si trova in uffici ben arredati o semplici laboratori da
scimmie in bianco. Per cercare un tesoro si scava, non
si gratta il soffitto, e per innalzarmi dovrò sprofondare.
Dietro la porta di quello che sembra un ripostiglio si
estende un corridoio lugubre, un rettilineo di pareti divorate
dalla muffa che finisce inghiottito da aria nera: niente porte
o scale, niente luce. Ho con me dei fiammiferi da così tanto
tempo che non oso sperare in questi molli bastoncini dalla
testa rossa, ma dopo averne spezzati tre il quarto mi per-
mette di giungere fino alla fine del tunnel.
La porta in metallo è socchiusa e la luce fatica ad affacciarsi oltre il chia-
vistello, lasciandomi contemplare il dubbio di un’altra notte diurna. L’aria fredda
circola dal basso, sufficiente a spegnere la fiammella; un altro bastoncino mi porta
davanti a una gradinata di ferro consumata dal passaggio di scarponi terrosi.
Se qualcuno ci stesse osservando dal soffitto vedrebbe una stella rossa persa
nel nulla cosmico: a ogni gradino avverto l’ampiezza di questo sotterraneo, le sue
pareti fredde e distanti… I fiammiferi muoiono uno dopo l’altro e la pesante massa
di Filb continua a gravarmi sulle spalle. Poco prima ho detto che mi serviva, ma
non so dire quanto sia vero. L’assalto mi ha scosso a tal punto? Impossibile, non
la mia mente.
Cosa sto facendo? Non posso proseguire così, sono ridicolo. Ridicolo!
Devo tornare indietro e cercare un modo per illuminare i miei passi. Le teste
rosse non mi salveranno e non porteranno a niente: lascio che ogni bastoncino arrivi
a bruciarmi le dita per essere sicuro di sfruttarlo fino in fondo, ma nonostante
ciò non sono tornato indietro… Perché? Attraverso passerelle, scavalco muretti in
metallo e casse arrugginite, tavoli cosparsi di attrezzi e bagni chimici…Perché non
esco?
Sto facendo un passo falso dopo l’altro. Cosa direbbe la mia Signora?
Poi, prima che l’ultimo bastoncino arrivi a puzzare di carne bruciata, scorgo
un profilo rincuorante. Mi piace pensare che avesse atteso il mio arrivo. La lente
ancora intatta mi restituisce la luce rossa del fiammifero, la corona nera coperta di
polvere ma non da essa divorata. Con un po’ di fortuna posso arrivare a toccarlo,
a tastare il suo involucro esterno che cela un semplice congegno, puerile ma vitale
come un sorso d’acqua.
Sì, posso farlo. Posso ridonargli la vita.
I microprocessori mi solleticano il cervello, si eccitano. Quella cosa rotta dentro
il cranio ha ancora l’energia sufficiente per fare ciò per cui sono nato: far scorrere
la vita elettromagnetica nei corpi morti, quelli più meritevoli e imperscrutabili.
Pian piano sento quel brivido lungo il collo, i peli delle braccia si drizzano e ogni
osso viene percorso da una scarica che mi ricorda la perfezione di questi attimi.
Poi la lente si ridesta e una luce abbagliante mi mostra il cammino.
Trovo altri fari lungo la gola, fari che uno dopo l’altro tornano a vivere e a vi-
brare di luce divina.
Aveva solo bisogno di un po’ di nutrimento.
55
Man mano che scendo la pancia del silo si tramuta in una miniera, raccolta fra
pareti rocciose umide contenenti pietre più preziose di qualsiasi sasso colorato;
grossi macchinari da trivellazione abbandonati vegliano su scatole di ferro e pla-
stica nomadi. Un piccolo villaggio custode dei veri laboratori della struttura, quelli
che sto cercando.
Nessun altro momento come questo rispecchia il mio essere: io sono la luce, sono
la verità. Guardami mia Signora, ho superato un’altra prova. Ora è solo questione di
tempo prima che riesca a recuperare la sacra reliquia e a fuggire da qui.
Ci sono almeno sette prefabbricati da setacciare. Nascondo Filb dalla luce dei
riflettori e spalanco la porta del primo: un paio di scrivanie e un ammasso di fogli
rinsecchiti, con appunti e foto sbiadite appese alle pareti.
Altre due costruzioni, le più grandi, custodiscono materiali di riparazione per i
grossi macchinari, progetti di scavo e mappe dell’edificio. Sembra che se aves-
sero continuato a scavare sarebbe loro crollato tutto in testa. Tipico gesto da homo
semi-intelligente: fagli annusare un po’ di potere e sarà disposto a suicidarsi per
ottenerlo. Quanta banalità nei loro tentativi di superare la razza umana, un girino
che cerca di risalire un torrente. Patetico.
La terza porta si apre su una specie di infermeria scarsamente attrezzata e
visibilmente inadatta alle operazioni di pronto soccorso; i lavoratori di questo posto
dovevano essere degli schiavi. Quarta e quinta porta, una mensa. Sesta, un muc-
chio di spazzatura accatastata e carbonizzata: le fiamme hanno dissolto il soffitto
del prefabbricato contenente tre file da dieci materassi, forse gli stessi comburenti
assieme a chi ci dormiva sopra.
Settima ed ultima porta. Già mi trema la mano in un insieme di rabbia e impa-
zienza… È lì dietro? Deve essere lì! Ma, con immensa frustrazio-
ne, a pararsi davanti a me è un ripostiglio di piccole dimensioni,
un insieme di attrezzi inutili anche per la corrosione del tempo.
“No, non può essere,

56
no!” La mano metallica si chiude a pugno, i nervi come corde di violino. Sputo e
grido mentre sferro colpi alle pareti di poliuretano e alluminio; gli infissi di acciaio
si piegano e fanno inchinare la struttura sotto la mia furia.
Perché? Mi hanno mentito? Vogliono togliermi di mezzo così? Lasciarmi a marcire
in una fossa terrosa, consumato dalla vita che scivola via dal mio schifoso cuore?
Forse hanno già chiuso l’entrata, fra qualche secondo udirò un boato e verrò sepolto
assieme al silo. Le mappe della struttura, la sua pericolosità… Perché?
Mi precipito verso i gradini, la luce dei fari che mi acceca. Avevano previsto
anche questo?
D’improvviso mi blocco: qualcosa mi impone di fermarmi, di pensare. Una goccia
di sudore cola nell’occhio e sfrigola a contatto con la retina. La mia parte illumi-
nata mi intima di dar ragione al blocco inatteso, di dimenticare le paure di un homo
qualunque.
Non ho forse guardato con attenzione? Mi sto lasciando sfuggire il tesoro da
sotto gli occhi? Lui è lì che mi aspetta e io gli ho voltato le spalle. Stupido. Patetico.
Il mio tesoro era anche il loro: polveri e frammenti preziosi più delle monete di
allora e dei boinn di oggi, pietre capaci di ristabilire l’equilibrio mondiale o di scri-
vere un’altra pagina nel tomo delle guerre. Non è la grotta a nascere sotto il silo,
ma questo a fungere da sua roccaforte: un buio paradiso in discesa.
L’olocausto nucleare non era previsto, la distruzione ha assunto molte forme
nella testa di chi non si aspettava la fine del mondo e le catacombe di Rio Sol ne
sono un esempio. Quando sei certo di possedere un tesoro che in molti vogliono,
soprattutto in periodo di guerra, come agisci alle prime avvisaglie di un attacco?
Distruggi gli scavi, certo, ma per quello ci vuole tempo, cosa che questi increduli
homi non hanno avuto.
Protocollo di sicurezza basilare, la prima tappa verso l’ottenebramento del tuo
tesoro. Gli operai fuggono allarmati dalle sirene, altri gridano dal profondo delle
grotte già crollate… qualcuno però si comporta diversamente. Qualcuno incaricato di
proteggere i segreti ad ogni costo. E cos’è che cela i segreti meglio di ogni altra
cosa?
Il fuoco.
Torno indietro e abbatto la sesta porta. Guardando con attenzione, non sembra
qui che gli schiavi dormivano e adesso le fiamme ottengono ben altro significato.
Il soffitto si è in parte dissolto sul pattume bruciato a mo’ di cappotto; sotto di
esso tavoli, teche e scaffali accatastati. Qualche elemento ha fatto reazione gene-
rando una solida schiuma, altri si sono frammentati in schegge sul pavimento come
vetro sottopelle. All’angolo, protetto da secoli di segretezza e annerito dal fuoco,
c’è un baule in acciaio; troppo pesante per essere mosso, sarebbe stato più facile
coprirlo e tentare di distruggerlo.
Il panico, è il panico che mostra la vera parte dell’uomo, quella più animalesca
e insensata. Può una razza essere così tristemente schematica?
Libero il forziere dalla sua gabbia e man mano che lo trascino lungo il pavi-
mento del prefabbricato non posso non nascondere un sorriso soddisfatto. È qui,
non può essere altrove. Poi basta un colpo di pistola ben assestato e l’anta cede;
il tuono riecheggia in tutta la grotta, qualche pezzo di umida parete rotola giù nel
buio serpente.
Ricordo le parole dell’angelo: “Cerca il cilindro, lì è contenuta la vita. Cerca le
terre rare”. Ho molte lacune in ambito chimico, ma avevo già sentito usare quel
termine, terre rare: un gruppo di elementi così soprannominati per la loro preziosità
e la capacità di far arricchire un intero stato, di fornirgli un potere singolare e
57
diverso da quello che ognuno si potrebbe aspettare. Niente petrolio o armi dunque,
solo pietre e polveri. E di cilindri adesso ne vedo ben cinque, accuratamente posti
in vani contenitori.
“Sì! Sì, mia Signora! Grazie!” Vomito una risata febbrile, rido così tanto che
chiunque all’interno dal silo potrebbe sentirmi.
Il cilindro della vita, grande quanto il mio avambraccio, è lì davanti a me, il suo
nome ha la voce dell’angelo e la sua etichetta stampata in rilievo non lascia dubbio
alcuno: la sacra reliquia, la croce del mio viaggio e l’ultima cosa che mi separa
dalla mia Signora. Con rispettoso timore l’afferro e lo sollevo verso l’alto, sentendo
i grani duri accatastarsi fra loro e scavalcarsi l’un l’altro per distribuirsi in ma-
niera uniforme sul fondo. Mai avrei pensato che una mania di superiorità dell’homo
avesse potuto consacrare il mio viaggio.
Non c’è altro tempo da perdere, lei mi attende… ma l’eccitazione lascia spazio
alla consapevolezza: fuori la tempesta si è incattivita e conficca acqua nel terreno
così in profondità da perforarlo, mentre il sole completamente oscurato dalle nuvole
lascia spazio a un’inaspettata battuta di caccia dei sudari. In questo momento la
grotta è l’unico posto sicuro, tranne che per il pericolo che ci crolli in testa.
Filb sembra svenuto, quindi inizio a trascinarlo verso la barella dell’infermeria.
Passerò il tempo rispolverando un po’ di nozioni mediche.
Non è facile accendere un falò improvvisato quando l’aria bagnata ha già sca-
vato un giaciglio ovunque; puzza di metallo e diossina. Osservo la plastica scio-
gliersi e colare come pece sul pavimento, mentre il pentolino d’acqua ribolle colmo
degli strumenti più “precisi”. Filb ancora respira, ma attraversando la trachea
l’aria genera un gorgoglio insopportabile.
Mentre pulisco le pinze e lucido la lama del coltello continuo a chiedermi perché
lo stia facendo: forse perché ho passato più tempo ad aprire le persone anziché
richiuderle sto usando questo grassottello contuso per mettermi alla prova prima di
agire su me stesso? È passato molto tempo da quando la mia pelle si è aperta e
non è facile quando più della metà del tuo corpo non può sanguinare.
Lascio il coltello ad arrossare sulla fiamma. Filb si agita appena perforo il
sopracciglio.
“Ti conviene stare fermo o questo ago finirà di accecarti.”
Il piccoletto riapre l’occhio rimastogli, la nebbia si dipana e lascio che veda gli
stracci coperti di sangue poggiati sul suo ventre.
“Sì, è tuo.” Filb mette a dura prova la mia precisione. “Calmati. Non viene da
lì.”
“Dove…?” Con una smorfia di dolore si rende conto di avere in bocca più spazi
vuoti che denti.
“Siamo al sicuro. Ora zitto.” L’ago buca la carne con leggerezza e in pochi
minuti chiude la ferita più profonda. “Quella l’ho sterilizzata mentre eri svenuto.
Adesso sentirai male.”
Posso quasi sentire l’alcol sfrigolare nelle ferite. Le urla di Filb tuonano nel
sotterraneo, quindi gli ficco uno straccio in bocca e lo costringo a fare i conti con
le gengive dolenti finché non si calma, lasciandosi andare al dolore e cedendo fra
lame incandescenti e aghi invadenti.
Per saper recare dolore devi essere bravo ad alleviarlo, per questo vomito al
solo pensiero di chi pensa basti spaccare ginocchia con una mazza e strappare
unghie con un paio di pinze per ottenere ciò che si vuole. I loro pazienti direbbero
di tutto e loro si accontenterebbero, ammazzandoli dopo ore di inutile agonia.
Prima di dedicarmi alle mie ferite, osservo compiaciuto il lavoro svolto: un vaso
rotto che, per quanto brutto e informe, è stato ripristinato… più o meno.
58
Resto un po’ seduto davanti al fuoco morente, quando Filb emerge dall’infermeria
e si avvicina con un cartoccio in mano barcollando come se avesse paura che un
branco di cani stesse per sbranarlo.
“È tuo… Era dentro”, spiega chinando lo sguardo. Gli tremano le gambe e non
per il dolore.
“Devi mangiare.” Incredulo, Filb guarda nuovamente cosa c’è nel fagotto, per
essere certo di non esserselo immaginato: cibo, abbastanza per superare un altro
calar del sole.
“Per me?”
“Hai perso molto sangue. Devi rimetterti in forze prima di ripartire.”
Il piccoletto si avvicina con la paura di essere dilaniato dalla mia mano, lucci-
cante sopra le scintille di fuoco. “Io… Grazie.”
“Come ho già detto, mi servi per uscire da qui. Adesso mangia in silenzio.”
Filb si siede dall’altra parte del fuoco, stringendo i denti e sibilando a ogni mo-
vimento. Inizia a mangiare quasi vergognandosene, ma forse è solo perché continuo
a fissarlo; il mio sguardo non osserva, ho occhi soltanto per la missione.
Credevo non avesse più voglia di parlare, quando una volta raccolta l’ultima
briciola mi distoglie dai miei pensieri: “Da dove vieni?”
“Avevo chiesto silenzio” sospiro infastidito.
“Cerco di parlare, non voglio pensare a quanto mi fa male…”
“Se non stai zitto ti riapro ogni ferita.”
Riesco a vedere l’unico occhio brillare gonfio d’acqua mentre si raccoglie nel
suo giaccone come una tartaruga infastidita. Ho sempre detestato tutti i tipi di
compagnie e trovo dissacrante per la mia mente avere a che fare con esseri
sottosviluppati, cervelli lesi da radiazioni e troppo sole… Eppure l’ho salvato da
Ollandha e l’ho portato con me, l’ho guarito anziché lasciarlo agonizzante, gli ho dato
da mangiare nonostante mi abbia disubbidito e ora… Sembro un individuo ancora
più stupido di quelli che già odio a dismisura.
“Est” rispondo alla testa che scatta fuori dal guscio. “Vengo dal Continente
Est.”
“Non ci sono mai stato, ma è pericoloso, lo so. Io sono nato qui nell’ovest, ma
tanto più a nord, dopo le montagne nere.”
“Ho visto scoppiare il cervello a tua madre.” La testa si ritira lentamente,
l’occhio lacrima. “Viaggiavi con lei?”
“S-sì… La tenevo al sicuro. Volevo proteggerla.”
“Con una penna rotta e una manciata di carte?”
“Dicevo dove andare. Stavo sveglio tutte le notti a studiare, leggere, disegnare
le strade.” La voce rotta dai singhiozzi. Odioso. “Dicevo dove andare per restare
al sicuro dai posti cattivi.”
“Perché le mappe?” Non riesco a chiedere a me stesso cosa stia facendo. Un
interrogatorio senza attrezzi?
Filb prende un lungo respiro e traccia linee e semicerchi sulla terra smossa con
l’indice. “Ho imparato… Ho imparato da piccolo. Mamma e papà non mi volevano,
ero l’unico figlio nato vivo ma dicevano che ero stupido e che non servivo a nien-
te. Papà cacciava per noi, barattava gli animali con le carovane. Vivevamo in una
capanna in una grossa insenatura, tutta contornata da erba secca. Mia madre mi
picchiava ogni volta che rompevo qualcosa e quando papà era a casa mi faceva
pulire i fucili: strofinavo i proiettili, uno ad uno. Poi un giorno li persi e papà mi
picchiò tanto. Io piangevo, gli promettevo che li ritrovavo se mi lasciava andare.
Fu così che mi portò lontano e mi lasciò in mezzo all’erba secca dopo un giorno
di viaggio… ma io mi ricordavo tutto. Tutte le pietre, tutta la spazzatura sparsa.
59
In un giorno tornai a casa e abbracciai mamma. Credevo che lei mi stesse
cercando… e invece mi picchiò ancora.”
“Volevano che me ne andassi e per altre volte mi portarono ancora più lontano.
Mamma diceva che non avrebbe ucciso un altro figlio e che voleva che morissi
lontano da lei… ma io tornavo sempre, disegnavo le strade. Poi, un giorno papà si
arrabbiò e mi portò ancora lontano, ma con il fucile carico e pulito. Mi ricordo che lo
spinsi via, ma io volevo solo che lasciasse il fucile e mi chiedesse scusa. Inciampò
e picchiò la testa su una roccia. Quando tornai a casa con il fucile sporco mamma
pianse tanto: diceva che era colpa mia, che ero stupido e inutile, buono solo per
essere mangiato se restava senza cibo.”
Il collo del giaccone di Filb è praticamente pieno di lacrime e muco. “Io però
volevo essere utile, volevo essere di aiuto per mamma; ogni giorno uscivo e dise-
gnavo le strade. Imparavo tante cose delle lande scure, fin quando ho scoperto un
segreto: una stanza sotterranea piena di cibo e acqua, colorata di chiazze verdi.
Portavo da mangiare ogni volta e sempre di più, anche se sapevo che prima o poi
finiva tutto, e mamma mangiava tanto e cresceva. Poi quando il cibo è finito l’ho
portata via. Abbiamo viaggiato grazie alle strade disegnate, ma poi ci hanno presi
e…”
“Credo d’aver capito il resto” lo interrompo. “Perché conservi tutte le mappe?”
Filb si stringe le braccia al petto e singhiozza, sussurrando appena la parola
‘mamma’. “Perché non voglio più perdermi” risponde.

60
soffoca la
dove la fasciatura mi
o pez zo di pell e si stacca, scivola via da e , ma ora non si possono
Un altr zo di vest
una l’ho fatta con un pez
spalla. Fasciature: ogn mi vest ono più .
t ’è che non ogni situa-
più chiamare vesti , tan co, uno che si adatta a
siderato un tipo metodi nno detto appena
Sono stato sempre con cred i anc he tu. Me l’ha
meno, alla fine ci ni afosi e
zione; che fosse vero o piata l’epidemia dei gior
nno detto quando è scop
sono arrivato, me l’ha dal con vog lio.
mi hanno cacciato
me l’hanno detto quando avi anche prima dopotu
tto”.
sostenevano, “te la cav a dalle ossa
“Te la saprai cavare”, la car ne che mi si stac cav
la cavavo, ma non con una simile
Avevano ragione , me avu to diffi colt à in
la pell e che si assot tigliava . Tutti avrebbero
e con
voi!
condizione , provateci o di andarsene .
davvero un brutto mod una muta-
No, non ve l’auguro, è vist o che asserivo si trattasse di
malattia, ma va colpito e quindi se
Pensavano fosse una sap essi cosa mi ave
che in realtà non attaccano…
zione hanno pensato lo sono, non è che si
ma le mutazioni non ma non c’erano certo
fossi o meno contagioso: o dett o e rip etu to,
insomma. Gliel’h ragione , ma
un po’ come la calvizie l’esperto e io mi davo
e . Voglio dire , ero io
esperti a darmi ragion
o andato. Sì ,
non bastava . i strumenti e me ne son
le mie nozioni e i mie re che sia
Quindi ho preso tutte eno lasc iate mi affe rma
ma ho dett o che mi hanno cacciato, ma alm la gen te si face va sempre
pri quel pos to:
a una mia scel ta. Alla fine ero stanco di c’er a nes sun altr o a fare
stat i male non
paga, e se ero io a farm si è fatto male e ora
che
più male per la stessa solo dir e “Od dio no,
i potevano
gli straordinari e tutt o?”
iamo un altr sone sem-
facciamo? Dove lo trov basta per quaranta per
ma , non è che un dottore
Dovevate pensarci pri
unto sulla
pre in viaggio. di prendere ogni app
ciso ho quindi deciso farlo su un altro
Da tipo metodico e pre . Vi dic o solo che
evoluzione giornaliera a essere
mutazione e sulla sua re precisi e cominciate
ita a voi smettete di esse ato. Adesso
è più facile: quando cap que l pas sate mp o è and
abbiati , finché anche li ma , oltre
un po’ più tristi … o arr Ho provato a mangiar
solo le volt e in cui un pezzo di me cade . car ne .
con to di quella
ea, lo è anche il sapore astomi era quello di segu
ire
a essere disgustosa l’id ni . L’unico istinto rim
i gior o mi
Poi ho sme sso di con tare
che ce ne foss e tan to, ma anche quel poc
al sole; non l’avrebbe
l’ombra per non stare … anche un ignorante
morire , me lo sentivo
dava fastidio. Stavo per
capito.
grande se
e . E dov’è un ombra più
o arrivato alle montagn
Ombra dopo ombra son
non dentro le montagn
e? guardarle , mi
e scansate . Smisi di
te viste , dieci cavern animale affa-
Una , due , dieci grot ene per man o di un
ane va poc o da viv ere ma l’idea di andarm omm a, sare i morto da solo,
rim : ins
un mu tan te più catt ivo non mi andava giù
mato o .
derubato o tutte e due spalle , mi sono fermato
non mezzo mangiato, stava per prendermi alle
e
Poi , propri o qua ndo la mort
a dell e altr e . Avr ò scel to il posto per morire,
persino più bui
davanti a una grotta, hé non mu oi o.
ho pensato entrando,
e ora cammino finc de e carne
iato altri pezzi di ben
passo dopo passo ho lasc a della caverna
Sono caduto, scivolato, , fin qua ndo la volt
e ho camminato ancora ioni abo-
come molliche di pane un mostro dalle dimens
anti a me e l’ho visto: scorgevo altri
non si è spalancata dav rno ai suo i occh i
mano che guardavo into
minevoli , tanto che man biato per pietra .
che ave vo erroneamente scam se stessa. Ri-
pez zi di car ne
tori com pre si , si fosse accartocciata su
Era come se una cava,
lavora di carne
i , ape rti ma spen ti; il resto erano sacche
gli occh
uscivo solo a vedere que dol ant i da cate ne altrettanto grosse .
palle cion l gigante
umida , ruspe ed enormi un segno che trovassi que
pello della caverna. Era Mi ci butto dentro, così
La luce filtrava dal cap uto farc i qua lcos a.
evo che avrei dov
e da tipo metodico sap
, ho pensato.
si ingrandisce ancora
io?
Ma se facessi il contrar
Circle
Sirko, guida dei Bowels

61
ARMAIOLI
Ollandha
Da quandoto questo
a
mi ha indsicubito inteso
to ho
pos esse voglia
che non avper prendere
di giocare: quella impor-
un topo dierviva un gatto
tanza le gsrosso e cattivo.
altrettanto le mie richieste:
Accettò tuttenzionata a fregarmi
non era inte e non le conveni-
e sapeva ch re con un mostr
o di
va s ch e rz a
o chili.
quasi trecentdi quattro giorni mii
In meno elli d
nzi ai calincavven-
ritrovai dinana g
casa Bötteon rd m , dovsei e qualsiasi
o ammes zza
turieri non ssvanire nel giro di moe per
o
ssere fattnon abbia un buon mot iv
nome può em eno che 'orrido Lord Ganglio.
giornata, a
d avanti all
presenziare
PASSATO: Quest'armeria nasce dalle macerie di una
tucumano nella vecchia Argentina e funge da fabbrica del
ma Factory, un ammasso di capanne sforna-dr centro di scambio fra Phar-
Fornace: un equilibrio fragilissimo che ha portatooga i
di Detroit 666, e la
prote
del nord a sottostare a un uomo molto pericoloso. tti della capitale
Locoman, il vecchio capo degli armaioli, è stato esilia
provato ad alzare la voce contro T.J. e il figlio to dopo aver
l'hanno spedito a rimettere in sesto la fabbrica, letto; invece di ucciderlo
sacrificabile all'imprevedibilità dei drogati assieme un gruppo
due non andava giù di avere a che fare condiunBram on e Velenya. Ma ai
traditore e in meno di un
mese il povero Locoman è stato rispedito al mitten te in sedici scatole da
scarpe, ciascuna con un omaggio extra di sosta nze allucinogene e il nome
del nuovo capo dei Bötterdam: il grasso e fetente Lord
Ganglio.

ro perimetro dell'armeria è cosparso di


Ogni armaiolo ha almeno due armi da fuoco e l'inte
ia, contenitori dietro le ruote dei camion,
nascondigli colmi di proiettili: scatole sotto la sabb
o senza munizioni per respingere un
sacchetti appesi alle mura. Impossibile che rimangan
assalto. [Moctezuma]

62
BOTTERDAM
rica è stato trovato materiale per ino co-
STRUTTURA: Nei sotterranei della fabb tture circo stan ti: mur a, torre tte e pers i
struire praticamente il 90% delle stru da bossoli Howizer inutilizz ati e corp i moto re
cassoni dei camion sono compostidife se sono stati ricavati da cannoni edicass carri
missilistici, i pali port anti dell e spa ro e
are bidoni di polvere da
armati e in ogni angolo è possibileti trov per essere spe diti.
di tritolo a fianco di proiettili pron ieme alla fabbrica ospitano quasi cinquan ta
Le poche baracche interne ass ettiv e fam iglie , men tre ci sono
armaioli, stipati come sardine assmme ieme alle risp intera
mitr agli ator i antic arro e lanc iafia sulle mura e mine antiuomo nell’salt are
conoscono la stra da gius ta per non
zona circostante. Solo gli armaioliqua lche camion prendesse una curv a un po'
in aria, ma è già capitato che
troppo stretta. il parco giochi di Lord Ganglio e casa
Infine ci sono le baracche esterne, ro sfogo ai suoi istinti è persino disp osto
delle sue perversioni: per dare libe degli armaioli… non a caso è lì che hann o
ad allontanarsi dalla protezione sme mbrato.
trovato il suo grasso cadavere

tta ne : pa dr e di du e di esse, cugino di


quattro pu di dro-
Lord Ganglio aveva ov an e. Sa ltu ar iamente le imbottiva
pi ù gi ci di qualche
un’altra e sposo della re gl i uo mi ni dimostratisi capa
r pr em ia
ghe e le usava pe .
du a im pr es a. Un a pensata affatto male [Izmahel]
ar

FUTURO: Lord Ganglio era il diretto inviato di Bramon


lenya ed è facile pensare che ne invieranno e Ve-
presto, mettendosi poi sulle tracce del suo assa un altro al più
un'altra scusa per far vedere di quali violen sono ssino: solo
non ho il tempo di prendere parte a un altrozegiro di
capaci, ma
e se la situazione peggiora sarò costretto giostra
attenzione su Ollandha e i suoi Cruds . a sviare la loro
Credo che i loro affari continueranno per
se alla Fornace dovesse giungere voce cheununpo', ma
altro
sottoposto farcito di pasticche comanda le
cominceranno ad alzare la cresta. E quandoloro lo
truppe
fanno
non è mai un buon segno, per nessuno al mondo.

63
RI
VIALMA o p e r in iz ia
a e ogni
re una guerrnome e il
ivo è buon del proprio
iv o d e i C ru ds . Ogni mccotrescere l’importanza
obie tt r a ni volta una
Sono il verouna scusa buona per fa le loro tratte: ogè arrivata a
rr a è e . co nd e re
gue ch
e proprie taas perché sanno cometana
s ioni. Ollandha e ci
bottino nellnc or a in v it te , d e p is ggi, separazattorno al collo e orari chhanno
Sono a a e soste imprevis ingere loro le mani ura… e i Vialma
tr is pronti
strada diveursn esterno per poter vsali è cresciuta a dismri e di mostri cingolati
ingaggiare la rabbia dei suoi ri un esercito di mercenaogli.
è riuscita a boinn da ingaggiare suoi cacciatori di conv
abbastanz re lei e la fama dei
a schiaccia

RI:
GROSSI CALonIBo un convoglio
s
Vialmari ha fatto fortuna
nomade chee strategie di spo-
grazie all occultanti e all’am-
stamento i due capi-convoglio
bizione de e 50 Browning, abili ico-
12 Gauge nti con una dote part icoli
commercia compravendita di veente
lare nella 50 Browning è la m gli
terrestri: quella che gestisceer sviare i
dominante,tudia le nuove tratte pGauge è stato
affari e s inseguitori, mentre 12 la stessa che gli
molteplici egato dalla paranoia, nel corazzamento
più volte frpendere una fortuna e l’ha ammazzato.
ha fatto s mezzi e la stessa ch potrebbe essere la
dei propri furia di 50 Browning
Ma la .
per Ollandha
fine persino
chiaro
C re d o s ia abbastanzana pa-
AUGE: o di u
FINE DI 12auGge adesso baci il foi ndper sperare in
12 G i e pe s a nt
il perché troppo gross
lude: erano m
come
ente idea dmipagno,
na fu g a . rà s ic u ra
u non av suo co
50 Browningriuscita a sotterrare il merito a quella
Ollandha s ia eders i in auge
e dovrà ricr noia di 12 G
avrà pauraentata; erediterà la ppaerar assoldare intere
donna avv ogni singolo boinn ’altra parte Ollandha
e spenderàmercenari su ruote. D fuoco e si è rinfor-
truppe di i maggiore potenza di Gauge.
dispone d hio dopo l’assalto di presto questo suolo
zata parecc caso poco importa: r piantare una ban-
In ogni ecco anche solo pe
s
sarà troppo
64 diera .
CONVOGLI: Per ogni ca
po, un convog di cir
sono quelli che ricop
gli ammo-tank, i carbo rono una certa impolio rta
ca trenta mezzi. Ci
nz a co me le am lanze,
gionieri importanti, comevan o gli slotter (quelli che contengonbu o i pri-
ruote per le guardie, lo Scuolapus); poi abbia
i fu rgo ni da mo i dormitori su
quelli veloci da assalto sfondamento, quelli da
; e infine ovviamente difes
più corazzato del co nv og lio , il capoblindo, il furgoanee
casa per capi e vedette gra nd e abbastanza per fare da
. comoda
I mezzi più importanti
una scorta di veico dif ve ng on o riforniti
in cui sono maggiorlime ensivi: la “tratta di rifreg orn
olarmente assieme a
modo di studiare le str nte deboli. Prima di ve imento” è il momento
nire catturato
veicoli veloci sarebbero ategie dei Vialmari in queste situahozioavuto
raggiungere più ra amandati assieme ai mezzi in recupero, co ni: i
bero nascosti e Torpid ente il resto de convog
vamud faceva esattlam

lio. Gli altri si sarebda
ente al caso loro… e mi -
o.

Le vedette sono quattro, tutti uomini. 12 Gauge se ne circonda, gli piaccio


soprattutto quelli con le cicatrici. Dicono che il suo capoblindo puzzi di flui
corporei e sudore d’uomo. Mi astengo dal giudicare, ma capisco perché
vedette sono sempre stanche quando salgono di turno.
[Izmahe
VIALMARI E CRUDS: I
Ollandha è un’eccezio Vialmari sono quelli co
porta dietro. ne ch e spicca in quell’ammal cervello, i Cruds quelli coi muscoli:
sso di bisonti sottosvilu
I Cruds non hanno comi ppati che si
minio futuro. Se Gauge nciato una crociata volta al sacchegg
gere altre ruote ai loro e Browning avessero continuato ad es io, ma una volta al do-
agli occhi degli assalito convogli presto non avrebbero più avutopandersi e ad aggiun-
Il primo assalto di Ollri:annon ci sarebbe stato più nessuno a femo rm
tivo di nascondersi
non appena è riusc dh a è sta to res to: quella si è ge arli.
giorno e man mano ita a intercettare il convpin og ttata a pistole spianate
lio
e i Cruds accorciavano di Browning, si sono inseguiti per un
rimanevano indietro.chLa le distanze se re più
deciso di rimediare, ed condottiera ha capito di aver azzannmp veicoli rot ati
ato l’osso sbagliatotam
eccomi qui. Addio 12 Ga e ha
uge.

iag
n c e rt o m o mento del v
to in u scort
p iù u ti le o svantaggia ta a sua difesa: se le
mezzo si spos in vista
In base al d i fi a n cheggiatori ic h e ri m aste, se è
num e ro ta n repa
un maggior u e s i a p p iccicano alle m e tt e s tr a n i ronzii si p
no esig otore e
carbotone so o l’ambulanza, se un m
ndon ili. [Izm
scontro dife ic ie n ti . M o lto prevedib
Molto eff
a ripararlo.
65
sfruttando le zone buie della palude,
Può sembrare semplice organizzare un agguato
o in un punto. I Mud Greaser possono
tuttavia è una pessima idea quella di fermarsi tropp
ra di avvistare la preda.
scivolarvi sopra le teste e sarete poltiglia prima anco [Moctezuma]

PASS PALUDE
se e cosApTO : A giudicare
estenders arse in tutta la dalla tipologia di
immagazzini una falda acqu palude al di sott rocce sedimentari
if o e
Doveva aere acqua piovanae. ra molto profondadi questo terreno ridemer-
s s ere un ce c he continu ov
commerc
due staziaiole, forse una zonnatro poco urbanizz a tutt’oraeva
a
allagati da ni ferroviarie e industriale o di ato ma di gross
senza sim lla melma. Ci sontracce di treni mcarico merci; ci soo scambio
cune co boli di riconoscim o casse di meta erci, container no almeno
illegale inntengono tracce di ento e imballate inllo sparse, molteed capannoni
mano alla a e
malavita ndimali stipati disomrdodo approssimatillve quali
ell’epoca? inatamente o;
. Commercal-
io

66
M UD
TORVA
Posto difficile da attraversare : utile per far sparire le tue tracce, ma
se conosci ogni sentiero e ogni mattone avvolto dai rampica nti è difficile
pronosticarne una rapida uscita. Molti dei Vialmari erano contrari al
suo attraver samento , ma 12 Gauge era sicuro in questo modo di dare
abbastanza tempo all’altra parte del convoglio di rifornirsi e incontra rli
all’usci ta. Se non altro, pensav a di aver creato un’esca efficace per gli
inseguitori di Ollandha .

Non abbiate paura di scavare in un ammasso di melm


a informe. Molte nascondono i resti dei viaggia
tori non più vecchi di un mese e non del tutto assorbiti
dalla mota, ma meglio lasciar perdere i ricamb
per i veicoli: il fango secco di Torvamud è estrema
mente difficile da togliere e arriva a intaccare
meccanismi più interni di ogni pezzo che vi nuoti dent
ro.
[Moctezuma

STRUTTURA:
espande di annoTorvamud misura più di du
quelli interni, m in anno. I sentieri perimet ecento chilometri quadrati
dislivelli che entre quelli più attraversa rali, meno battuti, si co e si
che sembra unsia alzano sulle porzioni più dutirehanno avvallato il terreno lle gano a
mud greaser e strada battuta è soltanto un della palude. A volte peròe creato
m crawler che o herzo degli qu la
L’acqua filtra ud ne sembrano invisc ta alberi infestatielda
quando non rie l so tto su olo e corrode re al lo ro attraversa en
terreno muta inmerge la mota nera e le pianteanche i terreni più impermm ea
to!
bi
Nelle parti pi co nt in ua zi on e e rende le or al lu ng an o le radici. La densità li, fin
strade si strinùgointerne i rami e i rampicantei di transito logoranti e imprev del
no a sp ira le e risalgono sent os cu ra no qu as ed ib ili.
La miglio
deceduti… sor notattica per uscirne è quella ieri solitari. i del tutto il cielo, le
iono comunque. quelli più in gamba ad andadi seguire le tracce di viag
Gli altri li trover
ete tutti cadare avanti, anch
veri a qualcheeorse alla fine muo-
giatori
a dall’ingresso.

67
A Cupabolgia quello dei carovanida eri è un mestiere
che assicura galloni di sang ue versare senza
la necessit à di vota rsi a cont inue razz ie.
La scaltrezza di Ollandha ha fatto in modo che
molti mercenari e bande minori disare razziatori si
e col pas del tempo
unissero al suo seguito pi di mercanti
le tensioni fra vari e band e e grup
, lasc iand o che i Cruds
armati si sono assottigliate che rinfo rzasse
si vestissero di un cred o milit are
attu tto, impe diss e a quei
i loro legami e che, sopr
guerriglieri di amm azza rsi fra loro.

CENTO BA DE:
sono formati N Di certo sapere
che i Cruds
carovanieri, trda
ib
ben cento band
e fr a gr
spauracchio effi di selvaggi e razziatoriuppi di
ù
abbia messo in ca ce , tu ttavia è certo ch è uno
riga almeno quat e Ollandha
cheggiatori, du tro gruppi di sac-
gruppo di viaggie insediamenti itineranti e qu
DS
o,
di sessanta ve che in tutto formano una po alche
icoli e non men tenza
teste. o di quattrocen
to U
CR
Si sposta
boli di appartnoenlungo tutta Cupabolgia senza
occupano dello enza, con distaccamenti chsim-
alla dura vita spionaggio, quelli anco e si
i gruppi di soldda strada che perpetuanora ralegati
quelli che man ati per i tempi di guerra e zzie,
mercianti, il cudaor
no avanti tutto il in
circo: i veri cofimne
dai membri pi e a m ot ore della banda -
più preziosi. ù anziani dei Cruds nonché da composto
i mezzi

OLLANDHA: Deve tutto il potere che ha ottenuto al


e al sangue che le scorre freddo nelle vene, suo passato
figlie di Velenya… ma non di Bramon: i figlitratta ndosi di una delle
problema ma non vengono riconosciuti come degnibasta rdi non sono un
e in molti intraprendono una vita di vagabondaggi. sovrani della droga
Ollandha è fiera del suo retaggio: nata violenta, cresc
e calcolatrice e sopravvissuta grazie alla malig iuta subdola
nità
a un sinistro senso del dovere, lo stesso che le ha più pura ma anche
nostro accordo. fatto rispettare il

68
ha può
12 G a u g e ne l fango, Olland
ha soffocato
TE RE CR E S CE NTE: Ora cheel suo piano. a
i dividerà
ll’assalto e sini e ruote
PO a fa s e d pp i pr on ti
second ttro gru di uom
passare allabanda si dividerà in quaapprodare per rifornirsio. Jofal resterà con
L’i nt e ra tr e b b e ra g g iu nt ri
i lu og hi d ov e Browning po or te d e l co mpagno l’avrà Ta g lia te s te e i suoi artigalie
nt ia
ne tizia della m il
oc; Parriot upporto; il Caporal Me affari rc
dopo che la rano e si dirigerà a Grand Cr pe r fornire s di non fare ari dai
la condotti al centro di Cupabolgiapiù forniti e intimerà loro
e
re i Vialm
resteranno raggiungerà i convogli , infine, cercherà di stana
le
Zolgogram ng; Marxella Diggy-ho o uno scontro frontale.
con Browni igli per spingerli vers ignificante potere.
loro nascondfatica per un po’ di ins
Quanta

I Cruds dispong
ono d
mediche praticam i veicoli pesantemente armati e
ente continuo. di un rifornimen
propria figlia ba Mamma Velenya to di sco
starda e fornir sa come tenere
suo nome. le ciò che serv al sicuro
e per consolidar
e il potere d

[Izmahel

ASSALTO A 50 BROWNING: Ollandha ha


e quelli rimasti la guardano con occhi diverperso molti uomini, oltre che veicoli,
di teste calde anche la più piccola scintillasi.diAldisap
comando di un simile gruppo
tutto in rovina, per questo un demone dagli occhi di lava punto potrebbe mandare
gliato dentro di lei e l’ha indotta a pensare come divampante si è sve-
sua
la disfatta di 12 Gauge, e forse segnerà la futura di madr e: questo ha segnato
Browning .

Tutti credono nell’unione e nell’imbattibilità dei Crud


s. La capacità di arruolamento di Ollandha
sue affiliazioni con Velenya e i nomi noti che spicc
ano fra le fila dei suoi uomini hanno regalat
questa donna la fama di una condottiera in grado
di rivaleggiare con la potenza di Grand Croc e
conseguenza, rivendicare il dominio di tutta Cupabolgi
a.
[Moctezum

69
RIPETI
La pioggia ha tramutato la radura in un pantano, scoprendo altri avvallamenti nel
terreno e dissolvendosi in densa mota che ha invaso l’ingresso del silo. Nessuna
traccia degli assalitori, il mezzo non è stato toccato se non dalle intemperie della
notte passata. Altri l’avrebbero sabotato, dissacrato, ma questi Bowels non stanno
tradendo le mie aspettative: sono furbi, cacciatori, esperti… e qualcuno fra loro ha
un’intelligenza nettamente superiore alla media.
Le nuvole soffocano a tratti la luce, che penetra fioca attraverso i fori del tet-
tuccio metallico. L’acqua e il fango hanno invaso ogni poro e strappo di pelle… Aria
fetente. Il mio corpo è troppo pesante, ma altrettanto forte da spingermi via dalle
trappole motose mentre Filb trema soggiogato dall’umido pungente, ancora dolorante
per i lembi di carne contusa induriti dal freddo, e arranca nel terreno spugnoso,
che si apre in profondi solchi a ogni passo. Io spero solo che la trazione degli
pneumatici mi impedisca di sprofondare. Un ritardo per un motivo tanto stupido è
semplicemente inaccettabile.
La marmitta vibra e schizza via un fiotto d’acqua putrida. Lascio che il motore
si scaldi e che la radura lo oda: Izmahel è pronto a ripartire, vigile abbastanza da
impedire altri tediosi contrattempi. Qualcuno continua a osservarci, probabilmente
andrà avanti col suo inseguimento silenzioso sfruttando un terreno amico ma io sono
una mossa avanti, ben presto se ne accorgerà.
Le ruote faticano a scalare la terra bagnata. Devo calibrare con attenzione
l’accelerazione e le spinte del freno, compito arduo quando i tuoi piedi non hanno
sensibilità. Sorrido per un’altra piccola conquista quando vedo il paesaggio muo-
versi di fianco, quindi comincio a ripercorrere la strada asfaltata su per il crinale,
lasciando che il rombo del quattroruote si disperda nella valle.
“Devo trovare un deposito di mezzi alati” spiego.
Come mi aspettavo, Filb inizia a frugare fra le mappe. Sento un sibilo di dolore
ogni volta che una cornice di carta gli sfiora i solchi sulle nocche. Intere città, terre
morte, paludi, tutto riportato con precisione maniacale: alcune sono state disegna-
te in fretta, una raccolta confusionaria di linee e scarabocchi, altre invece sono
arricchite da tempi di percorrenza e dettagli minuziosi. Mi chiedo a che tipologia
appartenga quello che cerco.
“Questo?” Distolgo l’attenzione dalla strada per osservare una serie di cerchi
attraversati da una sottile griglia. Alcuni differiscono per dimensione, altri per
colore. “Sono buche. Grandi come palazzi.”
“E il deposito?”
“Io…” Il piccoletto rigira il foglio su se stesso, lo pone in controluce e lo ca-
povolge. “… So dov’è. Ma la Piana delle Buche è l’unica via.”
“Perché?”
“Le montagne. Le montagne sono troppo alte, senza strade e piene di esseri
del buio.”
Le ombre delle rocce si allungano su strade pericolose, ma fuori dalla zona
dei Bowels. Continueranno a seguirmi in ogni caso, si sono impegnati troppo per
abbandonare. “Cosa sono queste buche?”
“Io non lo so. Campo militare, una battaglia prima delle bombe. Lì non ci sono le
montagne, ma le buche sono rischiose. Grandi. Ripide. Dopo c’è il deposito.”
“Portami lì.” Ormai conosco la sua espressione riluttante, così come Filb sa che
non serve a niente provare a farmi desistere.
70
“A est” mi illustra. “Fra qual-
che ora prendi una salita alta a
destra. Ti porta sul monte, poi
alla Piana delle Buche.”
Filb passa la mezz’ora suc-
cessiva a spiegarmi che que-
ste fosse profonde costrui-
scono un pericoloso intrico di
strade irregolari: il terreno
è sabbioso e ogni tempesta
allarga sempre più le buche, costrin-
gendo a un attraversamento di fortuna
che potrebbe epilogare in una profonda e
ineluttabile caduta per centinaia di metri.
È probabile che un bombardamento abbia
causato tutto ciò… e posso immaginare con-
tro cosa le esplosioni furono dirette a suo tempo.
Il sole si fa alto nel cielo logorando la mia attenzione ora dopo ora. Comincio a
dubitare che qualcuno mi stia inseguendo. È ciò che vogliono quelle creature, non
è vero?
“Eccola!” La strada si dirama e a destra si allunga in una salita ripida. Non
impedirà il passaggio, ma se per caso qualcosa di distruttivo dovesse essere
spinto dall’alto della montagna non ci sarà modo di aggirarlo.
Piccoli sassi picchiettano sollevati dalle ruote; altri li sento scendere sul pa-
rabrezza poco a poco… Cadono e rotolano dall’alto. Le ruote addentano il secco
sentiero, lentamente abbandonato dalla veglia delle montagne. Ci avviciniamo alla
vetta e mi preparo ad osservare un altro paesaggio di cime acuminate come aste
da impalamento, pozze di chiodi carezzate da nuvole basse.
Filb sporge la testa aldilà del cruscotto, col mento in avanti e gli occhi pronti,
e quando finalmente le rocce si chinano alla cima la strada passata rimpicciolisce
fino a scomparire e dinnanzi a noi compare la Piana delle Buche: sembra che la
montagna sia stata decapitata, con la sabbia al posto del sangue e un’immensità di
fosse lì ad accogliere colonne vertebrali assenti.
Il cielo è tinto di grigio piatto e mai più di adesso potremmo confonderlo con
una rigida piastra decisa a schiacciarci tutti. Il vento scaccia i frammenti rocciosi
posatisi sulla griglia anteriore. Il suo suono, il modo in cui solleva manciate di
sabbia: la sua agitazione è un pericolo al pari delle buche.
Prima di premere l’acceleratore attendo, tanto che Filb arriva a sperare in un
ripensamento, poi lascio rotolare il corpo metallico verso la piana. Appena un minuto
e fiancheggiamo la prima fossa, grande quanto una piattaforma d’atterraggio aerea,
profonda e buia tanto da divenire ombra dopo pochi metri; la sabbia sui bordi ne
accarezza le estremità tondeggianti e a piccole manciate scivola nel profondo.
Filb si tiene stretto alla maniglia, cerca di non guardare. “Migliaia, per tanta
strada. Tanta.”
Alleggerisco la morsa sul pedale e mi preparo a costeggiare la piana. Avere
fretta adesso sarebbe mortale. Quando posso guardo all’orizzonte: ai bordi della
valle le rocce si impennano, ma nessuna supera i dieci metri di altezza; forse è
laddove queste svaniscono che si nascondono le uscite.
“In che direzione?”
Il ragazzo si ridesta balbettando: “I-io c-credo verso nord… forse ovest.
Nord-ovest.”
71
“Non sembri sicuro.”
“Cerco di ricordare. N-non è facile.” Filb presta più attenzione alle buche che
alle mie domande.
“Se non ricordi non mi servi a niente” gli ricordo. “Se la strada non è quella
giusta, non ne sarò contento.”
Sono passati circa venti minuti. Getto l’occhio alla strada dalla quale siamo
giunti: pare così distante… esattamente come la fine della piana. Di questo passo
giungerà la notte prima di essersene allontanati. Poi…
Lo sapevo. Non potevano abbandonare.
L’apice di una cima rocciosa si allunga in due estremità articolate, due sagome
che da questa distanza paiono evaporare dalla pietra: si sono mostrati sapendo che
i miei movimenti sono limitati. Mi sento deriso, trattato alla stregua di un qualunque
homo. Loro mi osservano senza paura, percependo solo una piccola macchina in
trappola, una preda che arranca.
Ma il gioco mi ha stancato.
Le ruote si bloccano, trascinando il mezzo vicino a un’enorme fossa.
“Che c’è? Perché siamo fermi?” Il muso costeggia il profondo nero e Filb ne ha
un giusto terrore.
“Zitto. Immobile.” Non sposto gli occhi da loro, così come loro non li staccano
da me.
Con uno scatto delle gambe rompo il blocco del sedile e lo schienale mi getta
indietro mentre faccio accomodare il fucile sopra il volante; la canna si allunga in
una strada di metallo lucido e al culmine di essa si apre un occhio annerito dal
fuoco di passaggio. Scavo una postazione di tiro in questo scomodo abitacolo, il
calcio si fissa nelle giunture metalliche della spalla.
Li vedo attraverso l’ottica, circondati dalla griglia sfocata del parabrezza: uno
grosso e gobbo e l’altro piccolo e secco. Scommetto che sotto le unghie hanno ancora
qualche capello di Filb… La loro mente gli ha permesso di mordermi e di scap-
parmi. È a lei che sto mirando adesso. Non pretendo che restino immobili, ma il mio
sguardo è più vicino di quanto credono e da lassù non possono vedere la loro fine.
Ho poco tempo e lungo sarà il tragitto del proiettile: il vento gli sbatterà contro, l’aria
lo schiaccerà e anche un loro piccolo colpo di tosse potrebbe salvarli.
C’è un brevissimo istante che intercorre tra l’ultimo sospiro e la pressione del
grilletto, un attimo impercettibile nel quale sai se il proiettile centrerà o meno il
bersaglio. La differenza fra un tiratore esperto e un qualunque fuciliere sta nel
sapersi bloccare prima che un boato fallimentare tradisca la propria posizione. Non
deve esserci rabbia nel colpo, non deve esserci frenesia: reprimere l’adrenalina,
bloccare i tendini, quasi fermare il sangue.
Una folata di vento mi passa a fianco, una grossa manciata di sabbia cola nella
buca nera.
Ancora un attimo. Fermo il sangue. Eccolo. Ecco il momento.
Poi uno scatto improvviso, un urlo di terrore agghiacciante.
“Scappa! Oddio, Scappa!” Filb mi afferra la mano e cerca di riportarla sul
volante. L’idea di avermi appena interrotto non lo sfiora, mentre è sufficiente che
stacchi la schiena dal sedile per tradurre anche il mio respiro in un grido.
La buca che fiancheggiamo vomita una colonna di carne: la sua fuoriuscita è
così violenta da spingere via il mezzo e squarciare il buco oscuro.
“Oddio no!” Il piccoletto continua a gridare sotto shock, mentre sembra che
l’intera piana si stia svuotando e la terra sottostante si trasformi in una crosta
instabile.
72
Riesco a scorgere un’ultima volta le due figure, prima che i miei occhi tornino a
fissare il pilastro che adesso si erge verso il cielo così vicino a noi: cinquanta metri
di carne e muscoli, gonfio come un’interiora tirata fino allo strappo; la sua pelle,
attraversata da un ammasso di rughe che intrappolano manciate di terra in caduta,
si muove sopra un intestino colossale e batte su un cuore grosso quanto un tir.
Il suo muto ergersi si rompe ben presto in un lamento, ma non so dire se
emesso dalla sua bocca o dalla vuota terra. La testa si abbassa, l’ombra si piega
a sommergermi e ciò che vedo è una promessa di infinito oblio, scortato da schiere
di zanne grondanti.
Da molto tempo non provavo una simile paura.
Le figure sulla roccia sono svanite, forse anche loro troppo impaurite per go-
dersi lo spettacolo di una fuga disperata. Le ruote divorano fameliche la sabbia
bruna e sfrecciano in un terreno che potrebbe inghiottirmi da un momento all’altro:
persino la luce provava timore nell’illuminare il profondo di queste tane.
Come un pesce dell’oceano, il colosso vermiforme balza dentro e fuori la sabbia,
sfruttando un immenso reticolo di tunnel sotterranei che ancora odorano della sua
saliva. Nel giro di due minuti è già riuscito a tagliarmi la strada abbastanza volte
da farmi capire che non me la sarei cavata con il solo piede premuto sull’acce-
leratore.
Pensa, Izmahel, o di te non rimarrà neanche il divino metallo degli innesti.
Filb è fossilizzato, fuso allo schienale del sedile, gli occhi sbarrati che cer-
cano di non rivolgersi verso la bestia. Ma io la vedo e già so che non
dimenticherò mai quelle tre fauci che schioccano a ogni emersione, quella
fila di spine ossee lungo il dorso, quella pelle così tirata che a tratti
lascia intravedere gli organi pulsanti, le grida graffianti che spaccano
l’aria… Questo verme fuori misura non mangia da molto tempo, non
desisterà tanto facilmente dall’inseguimento.
Devo fermarlo, ma senza fermarmi.
Devo essere lassù, ma con le mani sul volante.
Scuoto Filb per il cappuccio. “Devi guidare!”
Il suo collo scatta tanto che lo sento schioccare, ma si limita a
scuotere la testa, sigillandosi gli occhi con le mani.
“Vuoi morire qui e ora? Rispondi!”
Una ruota sfiora il bordo di una buca, la macchina sob-
balza. La terra trema di nuovo all’ennesimo fuoriuscire del-
la bestia e stavolta è così vicina che persino Filb riesce a
vederla attraverso le dita serrate.
“Ascoltami! Tieni premuto il pedale di destra e vai verso
la parete a ovest!”
“No… Non ce la posso fare, no!”
“Devi, o morirai.” Abbatto lo sportello e mi arrampico
sul tettuccio. “A te la scelta.”
Il vento è freddo, reso aguzzo dalla nostra velocità.
Anche se privo di occhi, il colosso sembra accorgersi di me
e il suo famelico inseguimento si fa più insistente: smette
di immergersi, striscia lungo il terreno e anche le buche più
grosse vengono soffocate dal suo passaggio, mentre le
sue grida assordanti fanno tremare ogni singolo granello
di sabbia in un costante terremoto animalesco.
L’auto perde velocità, la bestia si avvicina; mi tengo
73
saldo alla carrozzeria quando il mezzo sbanda. Dritto davanti a me, la bocca spa-
lancata di una fossa ambisce a divorarmi ancor prima del verme gigante.
Devo reggermi ancor più forte quando le ruote strattonano la carrozzeria e la
costringono a tornare sul percorso. Lentamente e con singhiozzi impauriti, la velocità
torna in possesso del motore; i pistoni danzano al vibrare della marmitta.
Ora posso sentire l’alito rancido del colosso fino in fondo ai polmoni. È così vicino
che Filb ne scorge i lineamenti dall’ombra incombente.
Un’altra buca improvvisa, uno sterzare di chi non conosce l’esistenza del freno.
Le gambe di metallo raccolgono energia e il loro balzo affossa il tettuccio in
una conca tagliente. La pelle superficiale del verme è abbastanza molle, la presa
idraulica basta per penetrarla e creare un appiglio; la bestia lo sente e si contrae.
La sua bocca è a poche decine di metri sopra di me.
Balzo dopo balzo raggiungo le spire d’osso, grandi come tronchi d’albero. Il
verme continua a seguire la macchina e ogni volta che è abbastanza vicino da in-
ghiottirla questa si porta più avanti in uno scatto di paura: potrebbe finire in quella
buca o in quella successiva… Non posso affidarmi troppo al tempo concessomi da
un ritardato terrorizzato.
Questi aculei sono recettori. Ogni volta che mi stringo troppo forte a uno di loro
avverto una contrazione lungo il corpo ruvido e pieno di croste della bestia. Si muo-
ve così velocemente che ogni passo è una conquista e ogni volta che vengo sbalzato
indietro sento il sussurro della morte.
Non riesco a vedere l’auto, ma sento le sue sterzate. Fa’ che non si fermi, mia
Signora.
La bestia alza nuvole di sabbia con la fronte, che mi vengono offerte in manciate
di terra taglienti. Cerco di tenere gli occhi aperti per non perdere l’equilibrio, ma
sono pieni di sangue. Devo guardare, vedere i miei passi.
Dopo un tempo che pare un’eternità eccomi alla testa. Non ci sono più ossa da
stringere e le raffiche di vento mi costringono a strisciare su quella pelle immonda.
Respiro la terra appiccicata al muco epidermico e ne ingoio a manciate assieme al
sangue… il mio.
Tasto la carne nel punto dove si fa più callosa e con un colpo di pistola ne
apro un lembo. Non potevo sperare che me lo lasciasse fare, ma non aspetterò che
reagisca: svuoto tutto il caricatore finché la faccia non mi si riempie di sangue nero
e la nuca del colosso diventa una fossa gorgogliante carne ustionata.
La macchina si allontana ancora, ma non grazie alla sua velocità. Il verme
emette quello che potrebbe essere un urlo di dolore ed è quando ormai spero re-
almente di cavarmela con qualche graffio e la lingua trafitta in più punti che vengo
inghiottito dal buio, divorato dal mondo: la terra mi schiaccia e mi comprime tanto
da tramutare in pietra la pelle della bestia. Sento estremità acuminate lacerarmi
la schiena, gli innesti vengono riempiti di sassi e contorti dalla pressione; sento
la testa calda e cerco di non pensare alla pelle che si sta staccando dal cranio,
concentrandomi piuttosto sui polmoni che non riescono a ricevere nutrimento.
Il sangue strozza la gola riempiendola fino all’orlo, ma non trova spazio per
uscire dalla bocca. Non so dire se sono ancora vivo o se quella è la sofferenza che
mi attenderà per tutta l’eternità, costretto a rivivere lo stesso dolore che ha portato
al fallimento della sacra missione.
Rimango quasi accecato da quel fioco sole che tenta di penetrare le nubi.
Parzialmente bloccato dalle spire ossee, sento ora un vento più calmo, ma forte
abbastanza da far bruciare tutte le mie nuove ferite come fiamme vive: un dolore
vero, così compatto da farmi ricordare cosa provano i pazienti del mio genio.
74
La bestia si muove ancora ma non riesce più a vedere la macchina. Potrebbe
tornare a strisciare con furore omicida in ogni momento, quindi raccolgo ciò che
rimane delle mie forze e ripercorro la pelle rugosa con gli innesti scardinati che tin-
tinnano. Il braccio si muove disarticolato, le gambe a stento sopportano l’ostinazione.
Il dono che ho portato a quel verme c’è ancora. Una zolla di terra zuppa di
sangue ha tappato il buco, un inatteso additivo che fungerà da collante.
Sento il rombo del motore… Lo sente anche lei.
Il verme si muove veloce e sfrutta il vento per colpirmi duramente. Uno dopo
l’altro, conficco gli ordigni laddove il tessuto cerebrale dovrebbe farsi più sottile:
basta innescarne uno, dopodiché lascio che la gravità faccia il resto e trascini il
mio corpo a baciare di nuovo la terra.
Ricordo solo un immenso bagliore e poi di nuovo il buio totale.
Ancora sepolto?

PRIMO AVIERE ERWIN:


Squadra Monroe IV in prossimità dell’obiettivo, passo.
TENENTE HORACIO:
Qui base operativa H74-GIS, ricevuto squadra Monroe, a che
distanza siete? Passo.
PAE:
Quota quattrocento metri in diminuzione, circa quaranta chi-
lometri dalla base. Richiediamo di atterrare, passo.
TH:
Negativo, l’ordine è di farvi atterrare solo dopo l’abbatti-
mento dell’obiettivo. Proseguite per altri dieci chilometri
in direzione sud ovest, passo.
PAE:
Tenente, signore, siamo stati attaccati. Abbiamo perso mezzi
e necessitiamo di rifornimento e assistenza per i velivoli
danneggiati, è imperativo per lo svolgimento della missione.
Passo.
TH:
Decido io cos’è imperativo, ragazzo. Giungi con la tua squa-
dra l’obiettivo e annienta quei maledetti mostri! Passo.
PAE:
Signore, io… mi rifiuto di mettere a rischio la mia vita e
quella di altri miei compagni, passo.
TH:
I miei uomini stanno indietreggiando. Abbiamo chiesto il vo-
stro supporto per portarli in salvo, quindi fate ciò per cui
siete state chiamati e bombardatele… È un ordine, sono stato
chiaro? Passo.
PAE:
… Ricevuto tenente. Procederemo sul bersaglio. Passo.
TH:
Buona fortuna, figlio mio, stai attento… Passo.

Secondo i dati raccolti, gli aviatori riuscirono a bombardare la zona e a proteggere la fuga dei soldati
alla base, pagando tuttavia con la propria vita un’azione tanto disperata. Nessuno di loro tornò
a casa e l’aereo del primo aviere Erwin venne ritrovato a circa duecento metri dalla Piana delle
Buche… Semidistrutto, ma con nessuno a bordo.
[Moctezuma]
75
CORRUZIONE
DELLA MENTE

76
Alcuni dicono che Cupabolgia sia come una spugna, che intrappola e fa svanire le sue
vittime. Non solo le assassina, ma ne fa perdere ogni traccia, ogni identità: gli amici e i
parenti di molti di questi morti si sono persino dimenticati della passata presenza di una
persona cara. Il motivo è lo stesso oscuro e tetro segreto che si nasconde sotto le sabbie di
queste terre: il silenzio.
Se Cupabolgia si prende qualcuno non chiedetegli perché, ma accettate il suo giudizio
prima che getti l’occhio anche su di voi… Beh, almeno questo è ciò che vanno dicendo
da queste parti.

MUTAZIONI
“Io non ho molti amici, non ne ho mai avu- autorizzazione dell’Artefice) se utilizzare
ti. E invece adesso posso averne quanti ne la normale tabella delle mutazioni presen-
voglio semplicemente infilandomi due dita te nel manuale base o questa versione, che
in gola. Vuoi vedere?” sostituisce alcune delle mutazioni lì presen-

CORRUZIONE DELLA MENTE


[Sulklama, mutante di Tumor Vista] tate con la loro variante.

Persino la corruzione stessa a Cupabolgia


viene infettata dall’immonda veglia delle
nuvole nere. Le lame della frustrazione e
Farfalle nello Stomaco
No, non si tratta davvero di farfalle. La mu-
della rabbia trafiggono questa zona di mon- tazione sviluppa una sacca secondaria par-
do e ciò che sgorga dalle sue ferite è melma torita dalla parete gastrica dello stomaco
fetida, sterco mutante che cresce e si pro- in grado di secernere delle cellule mucose
paga dalle profondità della terra e fuoriesce estremamente acide, che a loro volta danno
per dar voce al suo odio infettando chiun- vita a parassiti luminescenti simili a scara-
que attraversi la sua superficie. Tenetevi faggi non più lunghi di 2 centimetri.
stretti i contatori Geiger, perché vi potreb- Tali blatte ripuliscono la parete interna
bero salvare dalle sue grinfie a sei artigli. della sacca dal liquido (che altrimenti la
Di seguito sono elencate varie muta- corroderebbe), si riproducono a un ritmo
zioni che non sono altro che branche di spaventoso e talvolta rosicchiano la parete
alcune già esistenti nel Nuovo Mondo. Per dello stomaco risalendo l’apparato dige-
poter essere vittima di una di queste e dei rente; una volta fuori aprono le proprie ali e
suoi tratti distintivi, il personaggio dovreb- svolazzano attorno al mutante per poi mo-
be contrarla nei luoghi descritti da Izmahel rire 2 ore dopo. Vorrei dire che somigliano
o quantomeno delle sue immediate vici- a piccole lucciole, ma non è così… Sono
nanze, anche se non è obbligatorio. Una decisamente più disgustose.
volta ottenuto uno dei risultati specificati, il Incubazione: 4 giorni; lo sviluppo del-
personaggio dovrà quindi scegliere (dietro la sacca provoca violente contrazioni e fitte

Tabella 3.1 - Mutazioni


Mutazione Standard Sub-mutazione Rigetto Costo Fluido Mutageno

Braccio Gemello (Grottesca - 2) Pelle Sacca 20% 650

Carica Shock (Modellante - 3) Patina d’Insofferenza 15% 850

Distrofia Mutante (Modellante - 4) Putridolite 10% 700

Monocolo Frontale (Sensoriale - 2) Summumens 15% 2500

Magazziniere Energetico (Simbiotica - 5) Farfalle nello Stomaco 20% 950

77
allo stomaco. Il mutante perde ogni Slot scia una scia inconfondibile.
Reazione e ogni attacco diretto al suo torso Il tentativo di rimuovere grosse quan-
ottiene un bonus di +2 ai danni. tità di patina rosa non farà che aumentare
Primo stadio: Lo stomaco del sogget- la sua riproduzione, quindi non vi resta che
to risulta semi-luminescente dall’esterno a imparare a conviverci e abituarvi al suo
causa della nascita delle prime blatte, tanto odore. Lo stesso vale per i vostri compagni
che se esposto permette di illuminare di- di viaggio.
scretamente in un raggio di 2 metri dal mu- Incubazione: 2 giorni; le principali
tato (ma solo davanti ad esso). zone di sudorazione cominciano gonfiarsi
Una volta al giorno, inoltre, il e a secernere un odore maleodorante
mutato può vomitare una che va ad intensificarsi con il passa-
ventina di blatte, re del tempo. Il mutante subisce
che rischiarano un malus di -1 a Prontezza, di
una zona buia -10% a Furtività e di -5% a
in un raggio di 5 Barattare e Convincere.
metri e restano attorno Primo stadio: La pelle
ad esso senza tentare di scap- viene completamente rico-
CORRUZIONE DELLA MENTE

pare (basta superare un test perta dal muco roseo e maleo-


di Prontezza per ucciderne dorante. Il mutato ottiene un
1D4). Mangiarle mentre bonus di +2 all’AD contro
sono ancora vive pro- i danni elementali e ignora
voca gli effetti di una gli effetti delle proprietà
mezza razione di cibo, Infiammante e Ustionante
mentre impedire alle e della malattia Assidera-
blatte di uscire infligge mento. Tuttavia, subisce un
2 danni diretti al mutato malus di -10% a Barattare,
per ogni ora dopo il primo Convincere e Furtività.
giorno di reclusione.
Secondo stadio: Le blat-
te evolvono e sviluppano dei
fluidi altamente corrosivi. Al
Pelle Sacca
Comincia tutto con un for-
costo di 1 Slot Azione, il mu- te prurito, dalla punta delle
tato potrà effettuare un test di dita fino alla spalla, tanto
Addestrare per ordinare alle blatte vomita- che sono in molti a scavarsi profondi solchi
te di attaccare un bersaglio entro 10 metri, nella pelle per tentare di calmare l’orribile
esplodendo al contatto e facendo perdere fastidio; in seguito, le parti di pelle ancora
immediatamente 1 punto di Resistenza a non nascoste da graffi ed escoriazioni si ri-
un oggetto di taglia media o grande, 2 punti coprono di piccoli punti rossi, finché quelli
di Resistenza a uno di taglia piccola o mol- più vicini tra loro non si uniscono e la pelle
to piccola o infliggendo 1D8 danni diretti e sottostante si stacca dalla carne, rimanendo
2 lesioni alla carne di un bersaglio vivente. appesa come una liana all’albero.
E ovviamente vi sconsiglio di ingerirle. Quando il dolore termina ciò che rima-
ne è un braccio segnato da orribili pustole
e sacche di pelle cadente, che scoprono la
Patina d' Insofferenza carne e la rendono vulnerabile a infezioni
Le ghiandole sudoripare del mutante secer- ma sono al contempo tanto elastiche e re-
nono una rosea sostanza vischiosa dall’o- sistenti da poter essere usate per afferrare
dore pungente che, anche se in grado di ac- oggetti, scalare pareti o celare armi pronte
celerare i processi di riparazione dei tessuti all’uso.
e di fungere da isolante termico, macchia Incubazione: 2 giorni; il braccio col-
ogni cosa con la quale entra a contatto ed pito si irrita e comincia a prudere fastidio-
emette un tanfo quasi irrespirabile che la- samente finché non cominciano a compari-

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re le macchie. Il mutante subisce un malus entrare a contatto con il mutato.
di -1 agli Slot Azione per il bisogno conti- Il solo modo conosciuto per sopravvi-
nuo di grattarsi, nonché un malus di -20% a vere a questa mutazione è quello di arresta-
tutti i test relativi alle azioni fisiche portate re il suo avanzamento iniettandosi una vol-
a termine con il braccio colpito. ta al giorno una dose di Linfa di Mo’Gon,
Primo stadio: Le sacche di pelle si di- la calamità dormiente nel ventre della base
vidono dalla carne e nei punti scoperti cre- dei Bowels Circle.
sce una fragile crosta che ne impedisce il Incubazione: 1 settimana; si manifesta
sanguinamento. una leggera stanchezza, che poco alla volta
Il braccio del mutato è considerato do- si tramuta in febbre alta e dolore articolare.
tato di 2 caselle (P), ma ogni attacco diretto Il sesto e il settimo giorno di incubazione il
al braccio che infligge 10 o più danni ottie- mutante dimezza la propria velocità di mo-
ne la proprietà Sanguinamento +2. vimento esubisce un malus di -2 a tutte le
Secondo stadio: I lembi di pelle di- caratteristiche.
staccati si irrobustiscono, così come la Primo stadio: Irremovibile; braccia e
crosta che protegge le ferite sottostanti. Il gambe vengono ricoperte di carne marcia e

CORRUZIONE DELLA MENTE


mutato ottiene un bonus di +10% ai test di subiscono un malus di -1 alla L. Max. Inol-
Forza relativi a un’arrampicata. tre, il mutato diminuisce del 20% i propri
Inoltre, adesso solo i colpi diretti al PF massimi e del 50% i valori di pericolo-
braccio che infliggono 15 o più danni ot- sità dei veleni e di contrazione di malattie,
tengono la proprietà Sanguinamento +2. mentre raddoppia quello di rigetto delle
Terzo stadio: Altri pezzi di pelle si mutazioni (arrotondando per difetto).
staccano dal braccio e quelli già esistenti Dopo dieci giorni dalla fine dell’incu-
si allungano divenendo estremamente ela- bazione, la mutazione raggiunge automati-
stici. Il braccio del mutato è considerato camente il secondo stadio.
dotato di 1 ulteriore casella (P), mentre il Secondo stadio: Irremovibile; l’infe-
mutato ottiene un bonus di +10% ai test re- zione si accanisce sulle ossa e interi arti
lativi alle azioni di colluttazione con quel finiscono divorati. Braccia e gambe subi-
braccio e ogni arma a una mano impugnata scono un ulteriore malus di -1 alla L. Max.
con esso ottiene la proprietà Inseparabile. Inoltre, il mutato diminuisce di un ulterio-
re 20% i propri PF massimi e un suo arto
scelto casualmente cadrà a terra, lasciando
Putridolite al suo posto un moncherino marcescente.
Dopo venti giorni dalla fine della se-
Sono sempre di più le vittime di questa
mutazione degenerativa che si rifugiano fra conda incubazione, la mutazione raggiunge
le file degli unici in grado di dare loro una automaticamente il terzo stadio.
speranza di sopravvivenza: i Bowels Cir- Terzo stadio: La pelle si stacca da ogni
cle. C’è persino chi dice che sia il loro capo parte del corpo, che a sua volta appassisce
Sirko a infettare i viandanti di passaggio, facendo cadere occhi e denti. Il mutato tra-
così da assicurarsi un rinnovo continuo di scorre i suoi ultimi giorni (in genere non
uomini per espandere il proprio dominio! più di tre) ridotto a uno scheletro decaden-
In principio la Putridolite si limita a ge- te, finché anche gli organi non collassano
nerare una lieve spossatezza, ma si evolve uno dopo l’altro.
causando febbre e dolori alle articolazioni
finché la carne attorno alle ossa indebolite
non si secca e comincia a marcire nei punti Summumens
più sollecitati dagli sforzi fisici. In meno di Questo sviluppo anomalo del tessuto cere-
un mese, il 20% delle ossa del mutante ri- brale si traduce in una serie di stalli neu-
sultano esposte e la carne ancora attaccata rali e informazioni alterate che rendono il
ad esse si ricopre di croste colme di batteri, mutante totalmente sconnesso dalla realtà.
che lentamente mangiano la carne rimasta Costui comincia a compiere ragionamen-
pur impedendo ad altri agenti patogeni di ti insensati e spesso non riesce neanche

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a capire dove si trovi nei rari momenti di li azioni insensate, come tentare di forzare
lucidità; sviluppa persino alcuni processi una serratura con la lingua, grattare furio-
mentali propri degli animali, oltre a una samente una parete rocciosa o spezzarsi le
serie di malattie mentali che spaziano dalla dita di una mano senza provare il minimo
sociopatia alla schizofrenia. dolore.
Il motivo di tale follia è dato dalla libe- Primo stadio: Irremovibile; Intelli-
razione di un immenso potenziale psichico, genza +2, Percezione +2. Il mutato perde
un evoluzione dei processi mentali che si totalmente la connessione con la realtà e
traduce comunque in un’intelligenza fuori con ciò che lo circonda: non compirà mai
dal comune. Amici che cessano di essere azioni in grado di nuocere a se stesso, ma
tali quando la mutazione attecchisce, per- parole come amicizia, bontà, amore e pietà
sone che perdono ogni contatto con la real- non faranno più parte del suo vocabolario,
tà e passeggiano in un mondo che soltanto interessandosi solo ai propri scopi in modo
per poche ore al giorno offre loro una via di razionale e quasi autistico.
scampo. La personificazione dell’inaffida- Per un massimo di 3 ore al giorno, tut-
bilità… e della pericolosità. tavia, il mutato potrà sforzarsi di riacqui-
Incubazione: 10 giorni; una volta al stare il senno, perdendo temporaneamente
CORRUZIONE DELLA MENTE

giorno (due se il mutato ha un punteggio di ogni bonus acquisito dalla mutazione ma


Intelligenza inferiore a 10), a discrezione potendosi comportare normalmente.
dell’Artefice, il mutato effettua occasiona-

VELENI
“Questa dev’essere la volta buona, ne sono
più che certo; ho consumato tutte le scorte Allucigol
che avevo ma ora ci sono, ho finalmente “Un morso e vedrete tanti fiori rosa: due
raggiunto la perfezione… Non resta che e potrete sentirne l’odore; tre e non avre-
testarlo! te più una mano per raccoglierli, ma vi
Giù, tutto in un sorso mamma, ti farà sembreranno comunque fin troppo veri per
stare meglio!” essere una bugia. Benvenuti nella vostra
[Pley l’orfano] testa.”
Pericolosità: 15 mg di tipo Corrozy-
Molti veleni sono subdoli, crudeli: vi ve; contatto (bulbi oculari) 50%, iniezione
afferrano alle spalle alla minima distra- 30%.
zione, condannandovi quando ormai siete Effetto: Appena la sostanza entra in
certi di esserveli tolti dal cammino. Un circolo causa una reazione allucinogena
comportamento tipico di queste terre, non nel soggetto che interessa il nervo ottico e i
trovate? segnali mnemonici da questo registrati. Chi
Ebbene, questi due fluidi che andrò a viene colpito infatti scorgerà vicino ad esso
presentarvi esulano dalla subdola psicolo- qualcosa che desidera spasmodicamente:
gia di Cupabolgia: vi cattureranno, rivol- un oggetto ricercato, una persona amata,
teranno i vostri stomaci e le vostre teste una bottiglia d’acqua. L’allucinazione è
e demoliranno i vostri sensi finché non vi estremamente vivida e reale, tanto da su-
ritroverete una lama infilata in pancia… scitare determinati odori e sensazioni al
Alzando lo sguardo, capirete perché ve ne suo contatto.
state andando da questo mondo vittima di Per 10 minuti, il soggetto deve spende-
un altro tipico, banale e scontato inganno. re 1 Slot Azione ogni round per compiere

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una qualsiasi azione nei confronti della Effetto: Tachicardia e senso di clau-
visione, come tentare di prenderla o ma- strofobia. Dopo circa 1 minuto le membra-
neggiarla noncurante di ciò che lo circon- ne dell’apparato digerente assorbono tutti
da (pur non arrivando a compiere azioni i nutrienti assunti nelle ore precedenti e si
potenzialmente pericolose, a discrezione gonfiano, impedendo al soggetto di inge-
dell’Artefice); questa però gli sfuggirà di rire qualsivoglia cibo o bevanda. La fame
mano, si allontanerà o cambierà di forma e la sete si fanno sentire in continuazione,
per creare ancor più confusione. costringendo il soggetto a ingerire mezza
razione di acqua e mezza razione di cibo
ogni 2 ore anziché una volta al giorno.
Morte del Re Antidoto: Per sgonfiare i dotti dige-
renti è necessario stimolare meccanica-
“Iniettarvelo non è servito? Cuocerlo nel
sangue o in acqua salata non ha sortito ef- mente il vomito fin quando il soggetto non
fetti se non una morte precoce? Lasciatelo sputerà solo succhi gastrici, dopodiché, per
a macerare nell’alcool finché non ottenete annullare l’estrema azione di assorbimen-
un liquido che odora di caffè… Non crede- to, assumere 5 razioni di acqua nell’ora

CORRUZIONE DELLA MENTE


rete alle vostre budella.” successiva.
Pericolosità: 10 cl di tipo Absorbya;
inalazione 10%, ingestione 40%, iniezione
10%.

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EVENTI CLIMATICI
“Stavano per raggiungerci, quando il ven- Caos: 15-20 minuti. Le raffiche di ven-
to si è alzato e ha emesso un ruggito; le to sfiorano i 100 km/h e soffiano da molte-
forti raffiche tutto attorno scorticavano la plici direzioni, sradicando alberi e lancian-
terra. Un ombra sui razziatori, una pioggia do detriti ad altissima velocità.
di rottami seguita da una pompa di benzi- Inoltre, all’interno della tempesta si
na volante… ed ecco perché siamo ancora generano frequenti camere statiche di circa
vivi.” 10x10 metri nelle quali, seppure per poco,
[Coltape Avradoz, l’aria è perfettamente immobile; nel giro
guardia dell’avamposto Tigurana IV] di 10 secondi dalla loro formazione queste
Il clima instabile di queste lande porta so- zone vengono colpite da un’unione di raffi-
vente al palesarsi di devastazioni naturali che devastanti che spaccano il suolo come
che in molti hanno imparato a conoscere il pugno di una Calamità e infliggono 4D10
con il nome di tempeste perfette. Come danni da impatto e 4 lesioni a tutto ciò che
si trova nell’area di impatto.
CORRUZIONE DELLA MENTE

ben sapete, queste violente perturbazioni


prendono vita in maniera casuale e spesso
senza il benché minimo preavviso, trasci-
nando a una morte rapida dalle sembianze
Fuligginembi
Deserto
vendicative. In una circonferenza celeste di 25 km di
Di seguito sono elencati alcuni esempi raggio cominciano a formarsi nubi nere
di queste tempeste, a partire da una descri- come la pece che vorticano sempre più
zione delle avvisaglie (superare una prova velocemente, lasciando presagire l’arrivo
di Geografia può servire a capire a cosa di un uragano: all’interno di esse si alzano
stiamo andando incontro) e procedendo correnti che innalzano le polveri leggere,
con i suoi effetti veri e propri, talvolta sud- contaminandole di energia radioattiva svi-
divisi in più segmenti temporali in base alla luppatasi oltre i 5 km di altezza. Dopo circa
diversità delle sue caratteristiche. mezz’ora le nubi si avvicinano al centro
Nonostante queste tempeste possano dell’area, ricoprendola interamente di un
nascere in una specifica tipologia di am- nero sepolcrale e riversando una flebile
biente, ricordatevi inoltre che sono in gra- pioggia di materiale radioattivo.
do di viaggiare o espandersi ad altre tipo- Nascita: 5 ore. Le zone perimetrali
logie di luoghi, così come un tornado può vengono investite da venti con irradiamen-
apparire in un campo e muoversi fino alle to lieve, mentre polveri più pesanti, piccoli
montagne soprastanti. Pensavate di essere sassi e frammenti artificiali causano un ir-
al sicuro? Stolti, non si è mai al sicuro nel radiamento medio in tutta la zona.
Nuovo Mondo. Caos: 2 ore. Piccoli mulinelli ventosi
smuovono i frammenti ricaduti e spingono
verso il basso quelli più leggeri e conta-
Claustrotempesta minati, causando un irradiamento grave in
Deserto - Palude tutta la zona.
In un raggio di 8 km il vento si ferma, l’aria Riposo: 1 ora. La zona viene nuova-
diventa pesante e l’ossigeno a disposizione mente pervasa da un irradiamento medio,
diminuisce, dando vita a stati di labirintite che diventa molto lieve al termine del-
che cessano dopo circa 10 minuti, al termi- la tempesta e rimane presente per circa 1
ne dei quali si palesa la tempesta. mese.

82
Rototomba ri e creandone di altri, mentre il livello del
terreno si alza e si abbassa sconvolgendo
Montagna
La terra trema impercettibilmente in un totalmente l’intera mappatura geografica.
raggio di 10 km per circa 30 minuti, do- Ogni individuo all’interno della zona
podiché il terreno viene mosso da brusche subisce un malus di -35% alle prove relati-
scosse di terremoto della durata di circa 5 ve alle azioni fisiche. Inoltre, ogni 5 minuti
minuti l’una. Dopo 1 altra ora, la tempesta è possibile tirare 1D6 per stabilire un effet-
si palesa. to casuale che si verifica vicino ai perso-
Caos: 30 minuti. L’area viene colpita naggi (a discrezione dell’Artefice).
da un terremoto di magnitudo 7 sulla sca- Riposo: 10 ore. Il terremoto cessa,
la Ricktar (o un nome simile, non ricordo rimpiazzato da piccole scosse isolate. Gli
dove ho messo quel foglio): intere porzioni effetti casuali si verificano ogni 30 minuti
montane si frammentano, ostruendo sentie- (anziché ogni 5).

CORRUZIONE DELLA MENTE


Tabella 3.2 - Rototomba
Risultato Effetto Danno

1D6 danni da impatto e 2 lesioni con la proprietà Deflagrazione in


1 Pioggia di piccole rocce
un’area di 5x5 metri.

2D6 danni da impatto e 3 lesioni con la proprietà Deflagrazione in


2 Masso in caduta
un’area di 2x2 metri.

2D6 danni da impatto e 3 lesioni con la proprietà Deflagrazione in


3 Pioggia di macigni
un’area di 6x6 metri.

Malus di -20% a tutte le prove relative alle azioni fisiche in un’area


4 Migrazione del terreno
di 20x20 metri per 5 minuti.

5 Entroterra radioattivo Irradiamento grave in un’area di 50x50 metri.

Malus di -40% a tutte le prove relative alle azioni fisiche per 10


minuti e 3D10 danni da impatto e 5 lesioni con la proprietà Defla-
6 Crollo apocalittico grazione in un’area di 100x100 metri. L’intera zona viene pervasa
da un irradiamento grave. Se il tiro successivo è un 6, ignorarlo e
tirare di nuovo.

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SOMMOSSA
Una faccia che non mi aspettavo di vedere è china sulla mia testa, rovesciata
a ombreggiare la fronte. La sagoma di quel cappello ridicolo a corona della testa
flaccida. Non parla, ma odo il suo affanno. Le sue dita tentano di trovare il battito
al di sotto del mento, ma si ritirano come la testa di una tartaruga quando apro gli
occhi.
“Sei vivo?” mi chiede.
Non saprei. Il cervello manda segnali che il corpo non avverte: uno ad uno
tenta di richiamare muscoli e arti meccanici, ma tornano solo risposte mute. L’unico
osso a muoversi è quello del collo, così rigido che pare rimasto immobile per anni.
A un tratto eccoli giungere tutti insieme che spintonano per arrivare per primi ai
nocicettori: prima la schiena trafitta da sassi e squarciata dalla terra, poi il braccio
rimasto quasi interamente senza pelle… Quella si rimarginerà, ma a preoccuparmi
è la testa.
Il mio cervello è ancora al sicuro? Difficile da dirsi. Riesco a pensare, riesco
a sentire ogni goccia di dolore e questo mi rassicura. Il dolore è così forte da
farmi piangere, non mi vergogno ad ammetterlo. Cerco di gridare, ma pare di aver
ingoiato rasoi.
Filb non sa cosa fare: il suo sguardo si contende fra il mio corpo martoriato e
quello immobile del colosso di carne. Sono tornato dalla morte e ha paura che anche
la bestia possa farlo… ma il suo cadavere resta lì, con un cratere gocciolante nel
cranio e la fame finalmente quietata.
A ogni spasmo di dolore sento gli innesti scuotersi dalla terra: ci vorrà un po’
prima di riacquistarne la mobilità e ancor più tempo a ripararli. Il cuore si dispera
nel vederli così lesi, ma sarebbe potuta andare molto peggio.
Il braccio si trascina disegnando un arco sulla sabbia. Riesco appena a indicare
la macchina dietro Filb, anch’essa ormai non più intonsa; la sagoma tenta di trasci-
narmi verso la portiera, riesco a dimenarmi quel tanto che basta da farla desistere.
Lo zaino, prendi lo zaino!
Dopo un altro cenno capisce e, inciampando ogni due passi, slega infine la sac-
ca dal sedile e me la poggia di fianco; riesco solo a rovesciare a terra il contenuto
e a tastoni le cerco. Volevo tenerle fin quando il viaggio non fosse terminato, ma
sto morendo, è certo… I due inseguitori avrebbero gioco facile adesso, mi chiedo
cosa stiano aspettando.
Prese. Sono lorde di terra e sangue, non mi importa. Con un gesto sconnesso le
ficco a fondo nella carne, un dolore che tuttavia non riesce a trovare spazio in mez-
zo agli altri, e sento i tessuti che si rigenerano al passaggio del fluido sanguigno:
nutrono ogni crepa molle, ricuciono e saldano a livello molecolare. La vita torna, ma
se non fermo le emorragie se ne andrà allo stesso modo.
Dopo poco sono di nuovo in piedi, con la stabilità di un castello di carte.
Contro ogni aspettativa, Filb è riuscito a richiudere le ferite più profonde ma
non senza una certa rozzezza: la schiena è un mosaico di pelle strappata e fili
sovrapposti, nodi carnosi ed ematosi estese. Bendaggi e scorte mediche, tutto finito.
Accompagnato da un dolore indicibile alla gola ingurgito anche gli ultimi sorsi
d’acqua. La Piana delle Buche non mi ha sconfitto e neanche quella bestia, ma i
cacciatori stanno osservando. Sanno che sono indifeso, ma usare la stessa tecnica
li ha indeboliti e so esattamente cosa fare.
Ora sono io ad attendere che il sole cali oltre la piana.
84
I gorgoglii di Filb tornano nelle ore buie, stavolta assieme ai
miei.
Non possiamo mangiare adesso, soltanto respirare.
La gigantesca carcassa pare un prolungamento della mon-
tagna, una roccia che solida si staglia nella piana. L’odore fa
vomitare. Si respira un’aria difficile da trovare nelle notti a Cu-
pabolgia, lontana dal gelo ma di un calore fuggiasco che presto
finirà per spegnersi.
I sudari tarderanno ad arrivare e non saranno che in numero
esiguo: questa era la zona di caccia del verme e giungeranno quin-
di timorosi, ai margini della piana. Lo sanno anche i nostri cacciatori.
Potrebbero rimpiazzarsi al loro fiuto e finire il lavoro lontani dalle loro attenzioni;
arriveranno in silenzio alle nostre spalle, senza neppure bisogno di vedere dove
andranno diretti i fendenti, perché la nostra posizione è svantaggiata e non ci per-
mette di muoverci. Non importa se siamo svegli, ci ammazzeranno comunque.
È ciò che vogliono, in fondo, no? In una caccia normale avrebbero già abban-
donato il desidero di inseguirci, ma non si tratta più di questo, non gli interessa
catturarci vivi. Loro vogliono me… morto.
Tuttavia cosa accadrà quando pugnaleranno dei sacchi di carne immoti? Quale
sarà la loro reazione? Non potranno gridare o fare movimenti bruschi, dovranno
pensare a cosa hanno sbagliato. Si guarderanno intorno?
Il primo posto è sotto la macchina, un bel punto per tagliar loro i tendini. Niente
da fare, urlerebbero e questo non lo vuole nessuno.
In una buca? Mi sentirei offeso se mi credessero tanto stupido.
E allora dove? Non riusciranno a vedere da angolazione alcuna e non potranno
avvicinarsi troppo senza tradire la loro presenza. Il sangue diventerà freddo come
l’aria e solo allora i cacciatori capiranno da dove vengono quei sacchi di carne,
guardando la pozza scarlatta che si estende fino alle ruote e seguendola fino al
colosso abbattuto. La sezione verticale di carne si aprirà proprio mentre i loro occhi
la guardano, il fucile puntato alla testa: se urlano i sudari li sentiranno, se si fanno
sparare arriveranno comunque mentre io tornerò al riparo dentro questo cadavere
sviscerato.
La mia non è una minaccia, è un invito ad entrare.
“Eheh, hai vinto.” La saliva cola fra le zanne della piccola figura. “Vorrei farti
un applauso, sul serio.”
Il tanfo di queste interiora non lo schifano, ma a giudicare dall’odore che emana
le sue narici sono abituate a ben altro. Mi guarda incuriosito, quasi impaziente,
mentre mi preparo a fargli parlare la mente.
La sacra cintura mi abbraccia; lo zaino e quel poco che ne rimane accasciato
alla parete sanguinosa del verme; il fanale dell’auto, connesso con cavi di fortuna,
dondola appeso a una costola scrutando la pelle cadente senza più il sostegno di
buona parte dell’intestino. Fuori la notte è dominata dai suoi esseri, qui dentro sono
io il padrone.
Filb riconosce in quell’individuo il suo aggressore e non sembra nasconderlo.
Sarebbe pronto a cavargli gli occhi dal cranio se solo non fosse legato a un lembo
di carne morta.
L’altro cacciatore non sembra neanche conscio di cosa gli stia per accadere, e
forse deve ancora capire come è finito alla mercé della sua preda. Il muco che gli
cola dal naso lo rende di comprendonio tutt’altro che rapido.
“E ora? Cosa farai? Dimmelo, dai. Scommetto che fremi dalla voglia.”
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Si sbaglia. Anche se il suo è un intelletto superiore, l’animalità dal quale è
sorto lo rende schiavo della psicosi: basterà giocare col silenzio per fargli dire ciò
che voglio sentire.
L’altra creatura, con la faccia cadente tenuta ferma da una gabbia per uccelli,
inizia a mugugnare non appena estraggo i ferri. Pensavo fosse un riflesso, ma
quando gli strappo la maglia vedo il suo ventre emanare una luce tenue, puntellata
da esseri che vi nuotano dentro.
“Io… Eh! Eh! Io so dove vuoi andare.”
Il piccolo essere mutante coglie per un attimo la mia attenzione, ma non basta
a fermare la lama dallo scavare in quella luce. Lo guardo mentre affondo il ferro
nelle visceri del compagno, mentre quest’ultimo mugugna più forte e si dimena:
la vista di un uomo che vede di cosa è fatto dentro lo porta a delirare, come sta
facendo questo omone. L’incisione non deve essere troppo profonda, ma larga ab-
bastanza da prolungare l’agonia prima di srotolare l’intestino.
“Io lo so, io lo so. E questa è l’unica via!”
Continuo a fissare negli occhi vitrei del piccolo individuo e, nonostante il suo
aspetto inumano, riesco a capire che tiene a quest’altro sfigurato quasi quanto si
tiene a un familiare: la sofferenza, senza sofferenza.
Continuo col mio lavoro, srotolando lentamente.
“No! Fermo, fermo, fermo!” Le sue inutili parole mi spingono a continuare. “Loro
aspettano i Bowels, noi! Io lo so, io li conosco! Ma non conoscono te e ti ammazze-
ranno! Oh sì, l’hangar sarà la tua tomba!”
L’hangar.
Lascio le flaccide interiora, il coltello presta attenzione al suo occhio. “Parla.”
“Uhuhuh, hai capito uomo di ferro. L’hangar. Noi saremo accolti, ma voi da soli
no.”
“Chi c’è lì?”
“Oh! Oh! Non lo sai eh? Ti faranno a pezzi, raschieranno via la carne da ogni
pezzetto di ferro, uomo di ferro.”
Pianto un punteruolo nell’occhio del suo compagno.
“Parla.”
“Sei un diavolo, sei uno schifoso diavolo, uomo di ferro!” Il punteruolo affonda
nel nervo ottico, sottile. “Aliant! Jet Aliant! Controllano l’hangar, è la loro chiesa!”
“Chi sono?”
“Volanti. Sciamani volanti. Cannibali. Un culto potente.”
Il piccoletto dice che hanno armi in grado di spezzare le montagne; il piccoletto
dice che stanno aspettando due Bowels. Se avesse architettato tutto per salvarsi
la pelle qualora si fosse trovato dalla parte sbagliata del coltello? L’assurdità non
ci mette molto a divenire timore, perché la risposta alla domanda successiva è sì:
sarebbe stato in grado di farlo.
“Portaci con noi e ti farò entrare. Ammazzaci e vi risponderanno con fuoco vo-
lante.”
“Potresti farci ammazzare comunque una volta arrivati.”
“Oh si che potrei! Ma morirei anche io e allora che servirebbe?”
“Perché devi incontrarli?” Il punteruolo segue i movimenti dell’omone, la cui
orbita si muove appesantita.
“Una tregua. Un patto di carne.”
Spiega di come i Bowels non possano spostarsi dal loro dominio anche volendo
e di come i Jet abbiano bisogno di un apporto costante di carne umana di difficile
reperibilità se non si conosce il territorio. Ai miei occhi neanche la pazzia cela la
menzogna e la sua bocca ne è priva. Sfilo il punteruolo avvolto d’umor vitreo e
86
senza proferire parola mi siedo sul fianco molle del cadavere.
“Filb, liberalo.”
La sola idea di avvicinarsi nuovamente alle mani che l’hanno sfigurato lo rende
sgomento, ma la mia pistola è rivolta anche a lui. Basta chiedere, basta giocare.
Domani sarà il giorno.
Una volta in piedi il piccolo cacciatore si getta sul compare e ne ricompone le
frattaglie; gli getto un rotolo di nastro adesivo, con il quale richiude la ferita.
Dopo qualche ora, Filb e il grosso mutante si abbandonano a un sonno agitato…
ma gli altri quattro occhi restano aperti. Le palpebre si dimenticano di reidratare le
pupille. Quelle palle bianche mi fissano, donando al volto del cacciatore espressioni
di follia in un quadro trasmutante di sorrisi, ghigni rabbiosi e respiri impauriti; il
suo cervello non incontra notti di riposo da molto tempo.
Eccolo lì il mio inseguitore, un folle psicopatico che è quasi riuscito a mettermi
sotto il tacco con nient’altro che un’ombra come nascondiglio. È riuscito a scansare
la mia sentenza. Un pericolo per il mio viaggio è ancora in vita e, a quanto afferma
Filb, dovrò tenerlo sotto braccio per altre due ore di viaggio.
A cosa starà pensando? Sarà riuscito a zittire la sua mente?
Non immagina a cosa ha preso parte… Nessuno lo sa.
La luce trafigge appena la ferita della bestia quando questa partorisce i suoi
quattro occupanti. Il mattino è freddo e giovane, tanto che i sudari potrebbero ancora
aggirarsi nei paraggi assaporando le ultime note dell’oscurità.
Coriandolo, l’omone stanco e barcollante, giace nel ventre senza sedili del veicolo
accanto a Filb mentre quest’ultimo gli tiene un coltello puntato contro. Jubba, l’esse-
re animalesco, siede accanto a me: gli elenco tutti i modi in cui potrei ammazzarli.
Gli elenco i motivi che potrebbero spingermi a farlo.
Cerco di non dare a vedere il dolore che ancora fustiga il mio corpo, nascondendo
i gravi danni subiti dagli innesti. Sono uno scheletro imperfetto che a stento riesce
a spingere il veicolo fuori dalla Piana delle Buche… Che modo indegno di incontrare
la mia Signora.
Ogni volta che Coriandolo mugola, Filb stringe il coltello con più forza. A ogni
curva potrebbe ficcarglielo in gola.
“P-per i tuoi lavori usa Shark Teeth… L-la lama da a-amare.” Torna a far-
neticare con quelle frasi prive di senso, stavolta sputate fuori dal delirio e non
dall’euforia.
Jubba conosce ogni metro percorso dal mezzo, ogni strada e cunicolo. Filb
conferma i nostri spostamenti e ciò mi rassicura sulla direzione… ma non sulla
sicurezza del passaggio. Il cacciatore dice che morirebbe anche lui se i Jet Aliant
decidessero di attaccare, ma se così non fosse sarò io ad ammazzarlo: una cer-
tezza sulla quale sa di poter contare.
Dopo meno di due ore dalla partenza, Jubba mi indica la fine della strada
battuta, decapitata da un costone roccioso alto fino a tappare il sole. Gli spingo la
canna della pistola in fronte fino a schiacciarlo contro la portiera.
“Devi fermarti qui. È la strada più veloce per l’hangar, è quella più sicura.”
Il grilletto sente aumentare la pressione del dito. “Fidati cazzo! Cazzo credimi,
avanti!”
La pistola si allontana e lui socchiude gli occhi in un sospiro di sollievo, ma gli
si spezzano almeno tre denti quando gli schiaccio la testa sul cruscotto. Coriandolo
si agita e Filb gli ficca il coltello in una coscia.
Non ho neanche la premura di nascondere il mezzo.
Una volta fuori, Jubba si fa strada fino a uno stretto passaggio in salita, dove
87
il vento rimbalza fra le pareti anguste ed esce in massicce spinte d’aria fredda. I
mutanti avanzano al centro, con Filb in prima linea a bloccare la via e la mia pistola
a chiudere la fila. Il sentiero si impenna, rende difficoltoso il transito incupito dalle
pietre aguzze.
“Ci siamo. Sì, il cielo odora di ala volante.”
Prima di uscire dal pertugio, mi sembra di intravedere la lingua di Jubba che
struscia sulla roccia.
Il grilletto era pronto a essere premuto, ma all’uscita i due non si sono scom-
posti: nessuna mossa strana, nessun tentativo di fuga. Filb li avrebbe rallentati in
caso avessero optato per una corsa disperata, e grazie a quell’espediente li avrei
ammazzati entrambi.
Il sole ci illumina finalmente gli occhi e si fa largo in una chiazza di cielo azzur-
ro circondata dalle nubi, prendendosi un grosso respiro prima di affogare di nuovo
nel buio. Un evento del genere è raro a Cupabolgia, dove sono in molti a non sapere
neanche che forma abbia quella palla ardente: non può essere che un segno.
Nell’istante preciso in cui abbasso lo sguardo, il dito del piccoletto si srotola
in direzione del burrone. L’hangar militare si sottomette all’ombra delle montagne,
disteso in una valle lunga abbastanza da permettere il decollo dei mezzi leggeri. Il
corpo freme alla vista della casa della mia Signora, ora a quanto dicono dissacrata
da un mucchio di selvaggi qualsiasi inneggianti ad assurdi dèi.
Assaporo l’aria che si stringe nel cunicolo. È così che voglio ricordarla. È così
che voglio ricordare questo momento… Eppure, c’è qualcuno di troppo.
“Qual è la via?”
Jubba guarda pensieroso verso il basso mentre si toglie una crosta putrida
dalla nuca. “Uhuhuh, mi sto dividendo, vedi? Un altro pezzo di Jubba che la terra
assorbirà. Sono ovunque!”
“Rispondimi. Ora.”
“Ora?” Si volta lentamente, un ciuffo di capelli gli cala sugli occhi. “Cos’é? Una
crosta di tempo già passata, non ha senso ricordarla se non per l’ora che arriverà
e che è già passata.”
“Non lo ripeterò.” La pistola freme per abbaiare, anche se questo la farà udire
a tutta la valle.
“Sì che lo ripeterai! Come ripeti ogni giorno, come ripeti l’abnegazione alla tua
razza, la dissociazione di quel tuo cervello. Ah! No, tu ripeti, ripeti per ripetere
ancora. Ma qualcosa ti è sfuggito, qualcosa alla quale non vuoi, tu non vuoi pen-
sare. Lo capisci quanto è assurdo?”
Neanche lo vedo avvicinarsi, i suoi passi fluttuano sulle briciole di roccia.
“Il sole si getta dalle alture dell’universo ancora e ancora. Credi di poter cam-
biare qualcosa? No! Tu cambierai! E ripeterai, perché è il solo modo per te di vivere.
Morirai vivendo. Sei morto da vivo. Vivi da morto!”
Il tempo accelera e sfugge al mio sguardo attento. È questione di un secondo.
Coriandolo solleva il braccio al cielo e lo schiaccia sulla testa di Filb, che sputa
un altro dente e cade a terra con le pupille rivolte verso il cranio. Jubba apre la
bocca, le zanne entrano nel braccio e un artiglio scava nella ferita sul fianco.
Altro dolore e il tempo si ferma… Ripeterò i miei errori? Può darsi, ma non
adesso.
Coriandolo aspetta che il suo compagno mi punti la pistola contro al grido di
vittoria, quando invece è lì, immobile, con i denti avvolti nella pelle cadente, la
mano ficcata nella ferita e la sicurezza scemata. Lascio che si renda conto della
stupidaggine e che, anche se ridotto in questo stato, la sua non è che mera forza
selvaggia in confronto alla mia, ben più studiata, disciplinata come ogni singolo
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nervo che mi si snoda nel corpo.
Per lui il secondo dura meno: una leva e il braccio si rompe in tre punti, poi uso
tutta la forza dell’arto metallico per schiacciargli la mandibola verso l’alto. Dopo
avermi strappato un pezzo di carne, sento la mascella che si fracassa e le zanne
rimaste senza più logica di riposizionamento gli esplodono fuori dalla bocca… ed
eccolo ancora lì, con la pistola alla testa e il compagno che mugugna disperato,
che sbatte i piedi in terra come un moccioso piagnucolante e prova ad agguantare
Filb… ma si ferma in tempo; sa che così condannerebbe Jubba senza-bocca, che
ora soffre come un cane moribondo.
Mi assicuro che il piccolo cacciatore veda quando mi avvicino a Coriandolo, la
bocca da fuoco che ancora lo osserva: sollevo un piede, glielo poggio delicatamente
sul bacino e guardo per l’ultima volta quel viso rigonfio, che proprio come un uc-
cellino in trappola tenta di evadere dalla gabbia. Non ricordavo facesse così schifo.
Non assecondo la sua rassegnazione, che ha giusto il tempo di uscire allo sco-
perto prima che il ginocchio si tenda e l’omone scivoli giù dal dirupo. Il suo corpo
dipinge chiazze di sangue a ogni tocco della roccia, finché non diventa così piccolo
da renderlo indistinguibile da un pezzo di pietra scuro, se non quando il cadavere
tocca flaccido il fondo della parete.
Non resta che riprendere il discorso.
“Qual’è la via?”
Il piccoletto è ancora attaccato alla vita e me lo dimostra procedendo in un
sentiero che costeggia il burrone. Si porta a destra e a sinistra, incrociando a tratti
macchie rosse da caduta; ogni volta che ci passo accanto guardo in alto e allineo
il punto della spinta.
Filb, appena ripresosi, barcolla in fondo alla fila; aspetto di sentire da un mo-
mento all’altro il secondo tonfo flaccido.
Jubba resta finalmente in silenzio, riuscendo a farsi perdonare quei passi a
stento trascinati. Non lascia impronte sulla terra, ma due righe massicce. Resto al
suo passo, che rallenta ancora fino a quando il cadavere spappolato di Coriandolo
non è più visibile.
Sento il brivido crescere dentro, annesso a un ridicolo sentimentalismo grave-
mente fuori luogo. Lasciamo agli homi queste sciocche sensazioni di abbandono…
Mi sto avvicinando al suo cospetto, è necessario mostrarsi degno.
Il profilo dell’hangar s’ingigantisce rapidamente davanti a noi: penso a tutte le
stupidaggini che Jubba potrebbe macchinare quando saremo fra i Jet Aliant, ma
nonostante sia un rischio ho bisogno di lui, un vero Bowels a fianco di due impostori.
I pensieri mi portano lontano dalla strada che si accorcia, dove vengo trascinato da
un brusio di voci.
Il furgone che ha sfondato l’ingresso è ancora parcheggiato poco più avanti,
adagiato su pezzi di rete e filo spinato. Un uomo e una donna, dapprima intenti a
saldare il nuovo cancello, imbracciano le armi convinti che per una volta sia il pasto
ad averli raggiunti.
Sollevo le mani al cielo. “Bowels.”
Sembrano dispiaciuti all’udire quel nome, oltre che nel vedere che è ben poca la
carne attaccata al mio scheletro. Al contrario, quella di Filb potrebbe compensare.
Mi fanno riporre la pistola e gli passiamo a fianco. Ora che sono dentro è questione
di tempo prima che lasci anche questo gruppo di selvaggi a inseguire un fantasma.
Il logo della Techmind svetta ancora lucido sulle fiancate degli edifici, la ver-
nice da tempo scrostata evidenzia le lettere in rilievo e l’intrico di cavi simbolo
dell’azienda. Nel cortile e lungo le piste di decollo conto un numero indefinibile
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di selvaggi, tutti agghindati come i due che ci stanno silenziosamente scortando
attraverso il loro nuovo dominio: occhiali da aviatore sotto cappucci di pelle, torsi
nudi con piccole eliche conficcate sulle spalle e lungo la spina dorsale e grossi
bracciali, dei quali riesco ad avvertire il potenziale tecnologico.
Sono luridi selvaggi, ma lontani dalle solite, stupide scimmie affamate di carne:
rispettano il loro ordine, e la silenziosità con la quale lavorano conferma la mia
ipotesi. Invasati, irrispettosi invasati che profanano luoghi che neppure conoscono.
Che la vendetta della Signora vi colga.
Mentre i primi totem si ergono lungo il perimetro, altri giacciono a terra nell’at-
tesa degli ultimi ritocchi: spuntano come fiori, con steli di metallo e pezzi di carne,
pistilli d’eliche roteanti sotto il vento. Alcune torrette sono ancora sguarnite e il
folto della tribù resta intento a smontare pezzo per pezzo ogni velivolo reduce della
guerra. Nessun mezzo civile.
La Techmind si stava preparando un piccolo distaccamento aereo con tecnologie
innovative pensate per essere sfruttate da soldati innestati: caccia e bombardieri
mossi dal pensiero di esseri perfetti, per una perfetta pulizia del mondo. Questi
prodigi bellici hanno trascorso i primi e gli ultimi giorni di vita pronti per una ma-
novra offensiva… e tre secoli dopo vengono dissacrati da homi sottosviluppati che
trattano anni di ricerche e progressi come icone immote attorno alle quali cantare
litanie insensate.
Non riesco a nascondere la mia aria di disprezzo, ma i passi si bloccano all’im-
provviso quando scorgo il luogo: a poche decine di metri si innalza un altro recinto,
costruito ben prima del resto delle strutture dell’hangar. Il cuore comincia a battere
e pompa sangue anche per gli arti assenti. Massicci pannelli in acciaio proteggono
la tua casa, mia Signora.
Non riesco a vedere oltre, ma la gioia si fa sgomento quando, affiancandone
l’entrata, vedo quattro selvaggi appostati; la parete dell’hangar principale taglia lo
sguardo proprio prima di scorgere l’interno delle mura. Sei racchiusa in quell’antro
soffocante e il tuo guscio divino viene osservato da questi schifosi barbari?
La nuca rappresa in una crosta brucia all’alzarsi della temperatura corporea.
Sudo freddo, il furore incanala sangue incandescente. Mi accorgo d’essermi bloc-
cato solo quando uno dei due selvaggi mi si para davanti con aria severa. Potrei
schiacciargli il cranio e fargli ingoiare gli occhi mentre ancora tenta di gridare aiu-
to… ma il mio ragazzotto difettoso salva entrambi: accolgo e respingo lo sfarfallare
della concezione psichica.
Cerco di calmarmi, è solo un breve attacco: qualche secondo di assenza e un
insospettabile mancamento di una persona ferita. So di avere ancora abbastanza
pillole, ma sono sicuro di averle ancora con me? Da quando abbiamo abbandonato il
silo, la presenza del cilindro di vita è stata sufficiente a farmi percepire lo zaino
pieno. Se davvero non ho le pillole, un attacco più serio potrebbe essermi fatale.
Riprendo coscienza solo all’ombra dell’hangar. Ci lasciamo alle spalle le grosse
porte arrugginite e ad accoglierci per primo è il fetore di carburante invecchiato e
ferro bruciato.
Enormi stendardi insanguinati calano dal soffitto: all’alzarsi del vento seminano
gocce di sangue che i selvaggi assaporano come una benedizione. Le fiamme dei
saldatori e le scintille zampillanti delineano corpi di enormi carri blasfemi, con teste
di grossi aerei, cingoli e ruote di enormi blindati e gabbie cilindriche piene di cada-
veri smembrati e di vittime future, i cui pianti soffocano nel rumore di un’immensa
officina da guerra.
Stavolta le teste prestano attenzione al nostro passaggio, al cammino di quei tre
91
che stanno per presenziare davanti al capo dei profanatori, il condottiero dal capo a
punta: non siede su un trono né viene circondato da sudditi con spade sguainate,
ma resta immobile a osservare il lavoro della sua gente finché tutto il rumore non
si affievolisce.
Uno dei seguaci annuncia la figura cinta delle vesti di un falso credo. “Jet-
zacol.”
Il naso di un jet in miniatura è la sola cosa che copre la pelle del sovrano,
assieme a un paio di pantaloni da aviatore. Nastri e medagliette agghindano la sua
presenza, al rimando del pezzo di rotore che stringe in mano come un possente
scettro. Sento il respiro rimbalzare nel grosso elmo.
“Ci mandano i Bowels.” Una goccia di sangue accusatoria mi picchia sulla
fronte.
Lui non risponde, mi studia. Se ha capito il mio inganno, moriremo nel fondo di
questo hangar.
“Perché?” Le sillabe fuoriescono filamentose dalle fessure dell’elmo.
“Stabilire i termini del patto.” Osservo le espressioni di Jubba da quando sia-
mo entrati. Per quanto difficili da decifrare, non lasciano scampo al dubbio: ha la
faccia fracassata, continua a sanguinare e tra poco perderà conoscenza, ma sta
lì, fermo, calmo.
“Perché?” Ogni lettera rimarca il dubbio nella voce del capo. È palpabile.
Poi un taglio di luce verticale irrompe nell’hangar: la porta appena socchiusa da
un accolito è un invito, riesco a vedere l’entrata del recinto metallico.
Jetzacol attende una risposta. “L’Ala vi conosce”, sospira graffiando l’aria,
“ma non ha bisogno di voi.”
Tredici metri per il varco, otto per il recinto. Altri venti per la porta del santuario.
Non sono impulsivo, mai stato tanto stupido da affidarmi alla sorte o a un in-
sieme di casualità. Nella mia vita ho osservato attentamente ogni tassello prima di
inserirlo in questo puzzle da sempre considerato perfetto, ma mai avevo incrociato
un cammino così integro, così puro. Per la prima volta so bene ciò che
il futuro ha in serbo per le mie gesta e se questo significa sfra-
cellare le credenze che mi contraddistinguono, voglio per una volta
lasciare che l’impulso mi guidi alla sua mano.
La mia? La mia tiene già in pugno la pistola.
Il metallo liscio fende l’aria e incrocia uno zampillo di sangue goc-
ciolante mentre si tende davanti agli occhi. Il carrello slitta, la goccia
mi schizza sulle narici.
Riesco ad assorbire ogni frammento di secondo da quando il proiettile
squarcia il petto di Jetzacol a quando l’intera tribù si volta in tempo per
osservare il sacerdote essere sbalzato a terra.
“Corri.”
Uno dei due accoliti di scorta afferra l’intruso sbagliato
e l’altro diviene il bersaglio del secondo proiettile. Filb si
racchiude con le mani sulla testa; ogni grido inferocito
spinge avanti le falcate del ragazzo, che forse per istinto
frappone il mio corpo tra lui e l’orda di bastardi sbavanti.
Conto i colpi che separano la pistola dal mutismo e get-
tandomi all’esterno capisco quanto le gambe non rispondano
agli ordini di una corsa composta: sono lento, tanto che Filb
riesce a starmi al fianco.
All’entrata del recinto mi stanno aspettando, per fortuna non
ancora perfettamente consci del pericolo. Schivo un pugno spinto
92
a velocità impensabile e ne restituisco uno altrettanto distruttivo. La cavigliera a
propulsione di un altro accolito mi spinge una possente ginocchiata sullo sterno, ma
il risultato è solo un proiettile in bocca.
Sono spinto da una combattività mai conosciuta prima. Questa è la forza della
Signora? La sua sola vicinanza mi rende immortale. Sferro un colpo dopo l’altro con
la forza di un battaglione, mi sento giustiziere oltre che interrogatore e sotto i miei
piedi la terra si macchia di un rosso che promette solo di espandersi. Il sangue è
anche il mio, ma questo non mi ferma.
I quattro accoliti cadono implorando pietà, o almeno è ciò che ho il piacere di
immaginare. Rimango a udire il rumore di proiettili prima di gettarmi verso la sacra
porta, che serra un edificio cubico grande quanto un qualunque garage ma dalla
forma ben nota. Lui me ne ha parlato prima di dirmi come aprirla.
Filb è ancora al mio fianco con una gamba ferita, mentre i proiettili si avvicinano
sempre più e i loro tiratori aggiustano la mira.
La memoria non mi tradisce. Nove cifre e nove simboli permettono alla porta di
scrollarsi di dosso trecento anni di polvere e sabbia.
Il tuo santuario mi attende, e tu, mia Signora? Finalmente la tua pazienza sarà
ripagata.

93
94
GLI
INDEGN
I

95
O uccidi o vieni ucciso. Questo è ciò che dicono ai bambini prima ancora di insegnare
loro a camminare su due gambe e purtroppo, per quanto spinga l’individuo alla violenza,
si tratta una nozione di vita indispensabile.
A Cupabolgia tutti hanno un torto da vendicare, un conoscente morto da onorare con
altro sangue... e sono proprio i bambini a essere alimentati con questi concetti, in modo
tale che da grandi possano raggiungere i propri scopi macchiando la sabbia di rosso.
Ogni alleato è prezioso a Cupabolgia e non è detto che i figli restino tali nei confronti
dei genitori. La morte domina gli animi di ogni abile combattente di queste terre, che si
tratti di una belva, un insetto gigante o un altro stupido traditore.

VITTIME DEL CAMMINO


“Il coltello è rotto, la pistola senza muni-
ACCOLITO JETZ
“Voliamo alti, seminiamo il verbo e divo-
zioni e le gambe non si muovono... Sape- riamo la carne degli infedeli.
vo di aver pagato troppo poco per questi Vuoi vedere come si vola in alto? Per-
impianti. ché le tue viscere stanno per fare un bel
È così che dev’essere l’attesa della salto.”
morte? Rintanato in un cantuccio con l’o- [Aerfer Ariete,
dore della mia merda a farmi compagnia? accolito jetz di Cupabolgia]
Tsk... Spero che mi ammazzino presto.”
[Joliet “Maratona” Buz,
il segugio scomparso] Forza elitaria dei selvaggi Jet Aliant, questi
GLI INDEGNI

individui incidono sui propri corpi i nomi


dei grandi aerei che solcavano il cielo pri-
Izmahel ha conosciuto più di una guer- ma della guerra e si trafiggono le pelli con
ra nel corso della sua vita, e in un modo parti metalliche recuperate nei luoghi di
o nell’altro è sempre riuscito a prevalere. culto dell’ordine.
Non ci si potrebbe aspettare nient’altro da Gli Accoliti sono i membri più devoti
un individuo del genere, che ha conosciuto al Dio Alato, secondi solo ai Sacerjet sia
solo la distruzione e lo strazio e che vive per diritti che per potenza. Spesso accom-
della sofferenza altrui. pagnano i Sacerjet alla scoperta di nuovi
Assimilate bene ciò che è scritto in luoghi di culto e si occupano persino di as-
queste ultime pagine e sappiate che Iz- sistere alle benedizioni delle reliquie.
mahel è in grado di schiacciare chiunque Solo un Accolito Jetz può aspirare a di-
di questi combattenti senza troppi sforzi. ventare sommo Sacerjet, così da espandere
Questi predatori non sono qui per farvi l’ordine nel tentativo di fare propri tutti i
capire quanto possano essere pericolosi, luoghi sacri colmi di aerei e talvolta, cosa
ma per mostrarvi quanto mostruoso possa ben peggiore, di esperimenti bellici dalle
essere quest’individuo sempre più lontano potenzialità distruttive.
dall’umanità.

Accolito Jetz

Caratteristiche Tratti Round Abilità

For: 12 Danni: +1 Punti Ferita: 35 Slot A: 3 Slot R: 2 Ascoltare: 28%

Pro: 15 Schivata: 40% Sopravvivenza: 55 Strategia: 43 Medicina: 40%

Sal: 10 - HIT L. Max Osservare: 35%

Int: 9 - Mischia: 18% Lotta: 18% Testa: 3 Perc. Intenzioni: 56%

Per: 11 HIT: +3% Mira: 18% Lancio: 18% Braccia: 5 Tecnologia: 60%

Frt: 17 1%-7% 98%-100% Gambe: 5 Vigore: 49%

96
Scheda Tecnica
Tipo: Umano - Intelligente. BOWEL' S HUNTER
“Non ho mai creduto a un cazzo di niente,
Equipaggiamento: Armatura di me-
tallo (AD 3, Resistenza 3) sulla testa; ar- così come i miei compagni. Non siamo fa-
matura di pelle di Staver (AD 2, Resistenza natici religiosi, ma figli di troia attaccati
2) su gambe e ventre; 2 armi a scelta fra alla vita come chiunque altro.
Tritaferro, Tubo di Scarico o Zaistrom; I nostri metodi fanno schifo, ma pro-
Plumotor (x2). vate voi a passare una vita attaccati a un
colosso in putrefazione e poi ditemi quanto
è divertente.”
Attacchi
Tritaferro: HIT Mira 80%, 1D4 danni
[Sirko, protettore dei Bowels Circle]
da arma da fuoco e 2 lesioni; Raffica +4.
Tubo di Scarico: HIT Mischia 18%, La comunità dei Bowels Circle non è di-
1D8+1 danni da impatto e 2 lesioni; Rot- versa da molte altre. I suoi componenti ten-
tura. tano di sopravvivere nonostante il mondo
Zaistrom: HIT Lotta 18%, 2D6+3 li abbia ridotti a esseri parassitari: la linfa
danni da taglio e 3 lesioni; Sanguinamento sottratta dalla Calamità Mo’Gon li sostie-
+1, Smembramento, Straziante +1. ne, rallenta il processo di marcescenza del-
la carne ma non li allontana da una morte
Capacita` Speciali
Fede nel Dio Alato: Questi individui
rapida.
La maggior parte di loro è inadatta a vi-
credono così tanto nel proprio dio che ar- vere all’esterno, dunque solo i membri più

GLI INDEGNI
rivano ad affidargli persino le sorti di una in salute (quelli che escono più rinvigoriti
battaglia. All’inizio di ogni round di com- dalle trasfusioni della Calamità) possono
battimento, l’Accolito Jetz ottiene un bo- uscire per cacciare, commerciare con gli
nus di +50% a un HIT casuale fino alla fine insediamenti vicini e catturare le prede per
del round. i Sudari. Fin quanto rimarranno abbastan-
Maestri del Plumotor: I Jet Aliant si za in salute per predare faranno in modo
fanno vanto di aver scoperto e reinventa- di proteggere la comunità e procreare al-
to l’utilizzo di questi mini-propulsori, al tri mutanti, con la speranza che almeno la
quale utilizzo vengono addestrati sin dalla metà di questi possano un giorno sopravvi-
prima gioventù. vere più a lungo dei propri padri.
L’Accolito Jetz ottiene un bonus di +2 Questi mutanti cacciatori fanno uso di
ai danni inflitti con un Plumopugno o un armi molto pericolose, ritrovati bellici che
Plumocalcio, nonché un bonus di +3% a usano per immobilizzare i propri avversari
Schivata quando effettua una Pneuschivata. per poi spappolare loro gambe e braccia.

Bowel’s Hunter

Caratteristiche Tratti Round Abilità

For: 11 - Punti Ferita: 34 Slot A: 3 Slot R: 0 Ascoltare: 30%

Pro: 12 Schivata: 16% Sopravvivenza: 52 Strategia: 40 Fiutare Pericoli: 54%

Sal: 12 - HIT L. Max Furtività: 56%

Int: 10 - Mischia: 49% Lotta: 49% Testa: 3 Osservare: 30%

Per: 18 - Mira: 97% Lancio: 74% Braccia: 4 Seguire Tracce: 76%

Frt: 10 1%-5% 96%-100% Gambe: 4

97
E se finirete fra le vittime vi scorteranno dello sviluppo mutageno. Il Bowels Hun-
fino alle montagne, lontani dalla loro casa e ter subisce un malus di -1 alla L. Max di
vicini alle tane dei temibili Sudari. braccia e gambe (già considerato nelle sue
statistiche). Inoltre, subisce 1 danno diret-
to all’inizio di ogni round in cui possiede
Scheda Tecnica
Tipo: Umano Mutante - Aggressivo
meno di 10 PF.
(necessità), Intelligente.
Equipaggiamento: Abbraccia-orsi
(AD 3, Resistenza 2) sul torso; armatura di CUPOFANTE
“Hanno morso Sload: abbiamo passato
pelle spessa (AD 1, Resistenza 2) su testa
e gambe; armatura di pannelli rinforzati tutta la sera a dirgli che la luna non si sta-
(AD 3, Resistenza 2) sulle braccia; 2 armi a va sciogliendo. Il giorno dopo hanno mor-
scelta fra Stunt Cannon, Sparafrecce e Spi- so Gaya e ho dovuto immobilizzarla prima
na del Dolore. che si strappasse le dita a morsi.
Poi quando si sono trasformati in lon-
tre demoniache ho sparato a tutti e due!”
Attacchi
Stun Cannon: HIT Mira 97%, 1D8 [Hammol Vedolelontre,
danni da impatto e 3 lesioni; Inseparabile. ex razziatore dei Quagwire Eater]
Sparafrecce: HIT Mira 97%, 2D6+2
danni da affondo e 3 lesioni. Se ogni zampa di insetto troppo cresciuto
Spina del Dolore: HIT Mischia 49%, potesse rivelarsi un problema, questi grossi
GLI INDEGNI

1D6 danni e 2 lesioni; Disarmante +1, Rot- lombrichi volanti vi metteranno seriamente
tura, Straziante +1. nei guai.
I Cupofanti sono i predatori simbolo di
Capacita` Speciali
Combattività del Lebbroso: I com-
queste terre aspre, nati e vissuti a Cupabol-
gia ancor prima che le ruote dei convogli
battenti del Bowels Circle non si tirano giungessero a calcarla: ne conoscono ogni
mai indietro dinnanzi a uno scontro, anzi, angolo rosicchiato dai topi e ogni fredda
fanno di tutto per prevalere e salvaguardare caverna, sanno come aggirare una preda e
la propria comunità. Durante il primo turno piombagli addosso godendosi il suo sgo-
di un combattimento, il Bowels Hunter é mento e, cosa più importante, sanno come
immune alla proprietà Straziante e ottiene ammazzarla in molteplici modalità.
un bonus di +20% agli HIT se é privo di Questi insetti sono un tozzo incrocio
alleati entro 50 metri in grado di vedere, di fra i millepiedi giganti e le libellule di pa-
+10% se ne possiede un massimo di 3 e di lude, con le quali condividono le sei gracili
+5% in tutti gli altri casi. ali (una coppia soltanto vestigiale) che a
Decadenza: Le condizioni precarie stento li sollevano da terra. Hanno dimo-
dei membri del Bowels Circle li hanno da strato spiccate doti di caccia e collabora-
tempo costretti a fare i conti con l’apice zione fra i propri simili, tanto che anche

Cupofante

Caratteristiche Tratti Round Abilità

For: 16 - Punti Ferita: 60 Slot A: 3 Slot R: 0 Ascoltare: 53%

Pro: 11 Schivata: 8% Sopravvivenza: 57 Strategia: 40 Osservare: 60%

Sal: 14 L. Max: +1 B/G HIT L. Max Seguire Tracce: 80%

Int: 7 - - Lotta: 82% Testa: 4 Vigore: 35%

Per: 17 HIT: +21% - - Ali: 3

Frt: 10 1%-5% 96%-100%

98
un solo Cupofante è in grado di richiamare
a sé decine di propri simili che, anche se
Capacita` Speciali
Campanella del Pranzo: L’udito di
lontani, riescono quasi sempre a rintraccia- un Cupofante è talmente fino che questi
re la causa del richiamo anche dopo la sua possono avvertire il richiamo a ultrasuoni
scomparsa. di un loro simile fino a 10 chilometri di
Se pensate di essere al sicuro una vol- distanza. Al costo di 1 Slot Azione, il Cu-
ta abbattuti due o tre di questi vermi alati pofante potrà emettere un segnale che farà
è meglio stare accorti, o potrete trovarne precipitare immediatamente sul posto tutti
altrettanti proprio mentre state chiudendo. i Cupofanti a caccia in grado di udirlo... o
almeno quelli che non hanno già una preda
Scheda Tecnica
Tipo: Animale Mutante - Aggressivo,
sotto le tenaglie.
Mummificazione: Questa creatura usa
Animalesco, Corrotto. questa presa mortale quando vuole assicu-
Altezza e Peso: 200-260 cm di lun- rarsi che il suo pasto non sia più in grado di
ghezza per 70-95 kg (stazza grossa). fuggire. Ogniqualvolta il Cupofante inflig-
Zone: Come un essere umano, con la ge almeno 10 danni a un bersaglio di stazza
differenza che gambe e braccia saranno inferiore con uno Schiacciamento, questi si
sostituite rispettivamente dalle due coppie considera afferrato e deve effettuare con
di ali. successo un’azione di colluttazione per
Ribellione: 22%. liberarsi dalla presa mortale e lacerante.
Fintanto che il Cupofante afferra qualcuno
non potrà effettuare altri attacchi di Schiac-
Attacchi

GLI INDEGNI
Schiacciamento: HIT Lotta 82%, ciamento, ma può decidere di attaccare la
3D4+4 danni da impatto e 3 lesioni; Rot- vittima con una Tenaglia ottenendo un bo-
tura. nus di +30% all’HIT o stritolarla al costo di
Tenaglia: HIT Lotta 82%, 2D4+4 dan- 1 Slot Azione infliggendole 2D4 danni
ni da affondo/taglio e 2 lesioni; Avvelenan- da impatto e 2 lesioni a ogni parte del
te (Allucigol). corpo.

99
Se il Cupofante subisce almeno 15 dan- sessarsi. Sfruttano poi i pori spugnosi delle
ni da una singola fonte di danno, la vittima radici, attraverso i quali penetrano fino alle
si libera immediatamente. cime dei rami più alti e nel profondo dei
Svolazzare: Al costo di 1 Slot Azione, tronchi, e grazie alla loro pigmentazione ri-
il Cupofante potrà alzarsi in volo fino a 5 escono a sostituirsi a intere parti della pian-
metri di altezza, muoversi (fino a 3 metri ta. Poi aspettano che qualcuno vada loro
in qualsiasi direzione), atterrare o attaccare abbastanza vicino... Aspettano di scivolare
in volo semplicemente passando sopra al sulla pelle di insetti, animali ed esseri uma-
bersaglio designato e continuando succes- ni per poi consumarla fino alle ossa.
sivamente il proprio movimento. Queste melme parassitarie sembrano
Se una delle due coppie di ali è com- formarsi dopo la morte di un Mud Craw-
promessa, i valori precedenti saranno di- ler o di un Mud King (vedi Capitolo 10 -
mezzati; se tutte le ali sono compromesse, Bestiario, manuale base). A differenza dei
il Cupofante non sarà più in grado di vo- loro genitori, la melma di un Mud Greaser
lare. é più efficace contro carne, metalli e tessu-
ti, ma praticamente innocua a contatto con
legno e fibre vegetali. Non c’é un modo per
evitare o prevenire i loro attacchi e purtrop-
MUD GREASER
“Quei frutti sembravano tutt’altro che ap-
po nemmeno io so come mettervi in guar-
dia. Sperate solo di star camminando nella
petitosi, ma stava morendo di fame. direzione giusta.
Ne ha agguantato uno e ho visto le sue
GLI INDEGNI

dita affondare nella scorza verdastra. La


melma lo divorava e lui urlava di dolore;
Scheda Tecnica
Tipo: Aberrazione - Aggressivo (ne-
l’albero mutava e io urlavo di paura.” cessità), Animalesco, Corrotto, Instabile.
[Tromak l’Eco, viandante di Cupabolgia] Altezza e Peso: 180-300 cm per 80-
140 kg (stazza grossa).
Zone: Un Mud Greaser non presenta
I Mud Crawler sono i figli abominevoli
alcuna zona né parametro di L. Max.
di chissà quale gioco perverso del Nuovo
Mondo che ogni anno si evolvono in for-
me più aberranti, sempre lontane più dalla Attacchi
Estensione Caustica: HIT Lotta 77%,
comprensione umana.
L’ultima maledizione di questi esseri, 2D6 danni diretti e 5 lesioni; Corrosivo +3.
chiamata Mud Greaser, é stata scoperta
proprio nelle paludi di Cupabolgia: appaio-
no come ammassi di fanghiglia semoventi,
Capacita` Speciali
Estensione Caustica: Tutti gli attacchi
celati fra la fetida foschia e la bassa vege- del Mud Greaser non vengono influenzati
tazione, fin quando non trovano una pianta dal suo punteggio di Forza, poiché per tale
(quasi sempre un arbusto) del quale impos- creatura é sufficiente entrare in contatto

Mud Greaser

Caratteristiche Tratti Round Abilità

For: 10 - - Slot A: 3 Slot R: 0 Ascoltare: 48%

Pro: 10 - Sopravvivenza: 50 Strategia: 38 Orientamento: 62%

Sal: 14 - HIT L. Max Osservare: 30%

Int: 8 - - Lotta: 77% -

Per: 16 HIT: +18% - - -

Frt: 8 1%-4% 95%-100% -

100
dotati della proprietà Corro-
sivo +3 e ignorano qualsiasi
AD, penetrando fra le giunture
delle armature e scivolando a
contatto con la carne sottostan-
te. Tuttavia, una volta morto, la
sostanza che lo ricopre diviene
totalmente innocua.
Migrazione Fangosa:
Questa melma é abbastanza
intelligente da capire quando
cambiare aria in ogni momento
ritenuto sfavorevole. Al costo
di 1 turno, il Mud Greaser potrà
riemergere dall’ospite per poi
spostarsi sotto forma di grumo
fangoso e percorrere 2 metri
con ogni azione di movimento.
Al costo di 1 turno, potrà inol-
tre penetrare nel terreno (di una
durezza massima pari a quella
dell’asfalto) e spostarsi al suo

GLI INDEGNI
interno a velocità dimezzata.
Resina Parassitaria: Im-
piegando dalle 6 alle 48 ore
(a discrezione dell’Artefice in
base alla grandezza della pian-
ta), il Mud Greaser può divo-
rare le parti interessate di una
qualsiasi pianta viva o morta di
stazza imponente o inferiore e
sostituirsi ad esse, spostandosi
ovunque dentro e fuori e mi-
metizzandosi alla parte che più
preferisce.
Splat!: Il solo modo per
uccidere definitivamente questa
melma é impedirgli di trovare
una nuova abitazione. Al costo
con i propri bersagli al fine di ferirli. di 2 Slot Azione, o immediata-
L’Estensione Caustica ha una gittata mente se resta senza ospite per 7 ore conse-
massima di 20 metri (generalmente pro- cutive, il Mud Greaser innesca un processo
porzionata alla pianta ospite, a discrezione di decomposizione immediato ed esplode
dell’Artefice). in una chiazza di melma corrosiva che in-
Melma Corrosiva: La sostanza che fligge 2D8 danni diretti e 5 lesioni con le
compone il Mud Greaser é estremamente proprietà Corrosivo +3 e Deflagrazione a
corrosiva e in grado di sciogliere pratica- tutti i bersagli entro 5 metri.
mente qualsiasi materiale organico: tutti Come ultima chance, il Mud Greaser
gli attacchi del Mud Greaser (così come il potrà spontaneamente decidere di esplode-
semplice contatto con tale creatura) sono re al costo di 2 Slot Azione.

101
PROFUGO DI CUPABOLGIA
“Non siamo pazzi. Non siamo qui per pu-
direttive dei Fiancheggiatori e comunicano
gli ordini del condottiero. Figure preziose
come medici, tecnochirurghi e commer-
nizione o perché abbiamo voglia di morire,
cianti vengono infine tenuti al sicuro come
ma per il bottino migliore e per essere i pri-
un qualsiasi altro tipo di carico.
mi a entrare nel camion-harem.
La vita nomade dei Profughi li costrin-
Voi non ne avete uno? Allora siete pazzi.”
ge a spendere fino all’ultimo boinn per
[Conversazione fra Turgid e Clam,
potenziare le proprie difese mobili, miglio-
fiancheggiatori dei convogli
rare gli arsenali da combattimento e assol-
Desperoz e Rovo Exilio]
dare mercenari. Spesso i condottieri sono
paranoici all’inverosimile, si rintanano nei
propri capoblindi e dettano ordini tramite
Sono pochi gli insediamenti a Cupabolgia e vedette o megafoni; per questo decidere
coloro i quali non sono in grado di contare di spendere i propri fondi per aggiungere
su di un solido sostentamento sono costret- placche rinforzate a ogni furgone piuttosto
ti a vagare continuamente in cerca di modi che per sfamare i propri uomini è la scelta
per sopravvivere. Il commercio è molto più diffusa, sebbene questo metta tali co-
selettivo e i centri abitati restano in piedi mandanti al centro del mirino dei propri
grazie all’appoggio di potenze mondiali o sottoposti.
perché posseggono un bene altrimenti dif-
ficile da reperire.
Ogni Profugo ha un ruolo ben preci- Capacita` Speciali
GLI INDEGNI

so e venirne meno è visto come un grave Marcabolgia: Molti umani vivono in


tradimento punibile con l’esilio. I guida- queste terre dalla nascita e anche coloro i
tori tengono il loro culo perennemente sul quali hanno fatto la loro conoscenza in età
mezzo designato e gli occhi sulla strada e matura hanno imparato ben presto ad af-
hanno la responsabilità di mantenere i vei- frontarle per non restarne vittima prematu-
coli in funzione e il carico ben protetto; i ra. Tre volte al giorno, se il Profugo si trova
Fiancheggiatori, a terra o appollaiati sui a Cupabolgia, effettua un test di Ascoltare,
tettucci dei veicoli, controllano il perime- Fiutare Pericoli, Osservare, Orientamento
tro e talvolta fungono da avanscoperta: gli o Seguire Tracce e non é soddisfatto del
Spianavia hanno l’obbligo di liberare con risultato ottenuto, potrà scegliere di effet-
qualsiasi mezzo gli ostacoli fisici che im- tuare nuovamente il test; dovrà tuttavia
pediscono al convoglio di proseguire; le accettare il secondo
vedette dirigono il convoglio secondo le risultato, anche se
peggiore del pri-
mo.

102
Fiancheggiatore
Scudi e armature umane, i Fiancheggiato-
Attacchi
Machete Corto: HIT Mischia 69%,
ri rappresentano il grosso delle difese dei 2D4+1 danni da affondo/taglio e 2 lesioni;
Profughi, le quali file vengono rimpolpate Sanguinamento +1.
da mercenari provenienti da ogni buco di Tasto Dolente: HIT Mira 80%, 1D8+2
Capobolgia. danni da arma da fuoco e 3 lesioni; Stra-
In base alla velocità di viaggio e al tipo ziante +1.
di terreno attraversato, questi si agganciano Troubow: HIT Mira 85%, 2D6 danni
ai fianchi dei mezzi o camminano loro ac- da affondo e 2 lesioni; Ricaduta.
canto; gruppi di Fiancheggiatori vengono
anche mandati in esplorazione e proteggo-
no il carico durante le soste o quando cala Capacita` Speciali Aggiuntive
Imboscata del Profugo: Grazie alla
il sole.
maturata esperienza, un esploratore sa
Quello del Fiancheggiatore è il compi-
come evitare di essere il primo a prendersi
to più pericoloso e potenzialmente mortale
un proiettile in corpo. Una volta per com-
nell’organizzazione dei Profughi: durante
battimento, il Fiancheggiatore potrà supe-
un’imboscata sono i primi a morire; duran-
rare un test di Strategia per sottrarre l’azio-
te una fuga improvvisa, i primi a cadere o a
ne scatenante a un qualsiasi avversario che
restare indietro; durante un assalto, i primi
non sia un Fiancheggiatore, ma sarà tenuto
che vi riempiranno di proiettili.
a portarla a termine in qualsiasi modo dan-
do comunque inizio allo scontro.
Scheda Tecnica Il Fiancheggiatore é immune all’Im-

GLI INDEGNI
Tipo: Umano - Intelligente. boscata del Profugo degli altri degli altri
Equipaggiamento: Impermeabox Fiancheggiatori. Inoltre, gli effetti di que-
(AD 1, Resistenza 2) su braccia e gambe; sta capacità non sono cumulabili tra loro:
armatura di metallo (AD 3, Resistenza 3) il tentativo di sottrare l’azione scatenante
sul torso; 2 armi a scelta fra Machete Cor- potrà essere effettuato solo una volta per
to, Tasto Dolente o Troubow. combattimento, indipendentemente dal nu-
mero di Fiancheggiatori coinvolti.

Fiancheggiatore

Caratteristiche Tratti Round Abilità

For: 13 Danni: +2 Punti Ferita: 38 Slot A: 3 Slot R: 0 Ascoltare: 45%

Pro: 13 Schivata: 24% Sopravvivenza: 48 Strategia: 35 Fiutare Pericoli: 38%

Sal: 12 - HIT L. Max Orientamento: 55%

Int: 10 - Mischia: 69% Lotta: 30% Testa: 3 Osservare: 50%

Per: 12 HIT: +6% Mira: 75% Lancio: 30% Braccia: 5 Vigore: 40%

Frt: 10 1%-5% 96%-100% Gambe: 5

103
Spianavia
Il Nuovo Mondo non é solamente deserto
Attacchi
Doppietta: HIT Mira 85%, 2D4 dan-
e piane aride, ma anche intricate metropoli ni da arma da fuoco e 2 lesioni per colpo;
sgretolate, montagne e foreste appassite. Rosata.
Cupabolgia non fa eccezione, presentando- Granata a Frammentazione: HIT
si agli occhi dei visitatori con una crosta Lancio 60%, 3D8 danni da esplosione e 3
duramente provata dal Grande Disastro e lesioni in un’area di 2x2 metri; Deflagra-
pianeggiante solo in minima parte. zione.
Gli Spianavia entrano in gioco quando Scintilla: HIT Mira 85%, 2D4 danni da
anche le ruote di un capoblindo sono co- fuoco e 2 lesioni in una linea di 0-5 metri;
strette a fermare la propria corsa, abbatten- Infiammante +3.
do gli ostacoli del tragitto con fiamme ed
esplosioni.
Ciò non significa che siano dei fana- Capacita` Speciali Aggiuntive
Esplosione Controllata: Sapere come
tici dinamitardi, ma piuttosto degli attenti
abbattere gli ostacoli senza danneggiare il
pianificatori della deflagrazione, che sanno
sentiero o gli uomini nelle vicinanze é un
ben scegliere lo strumento adatto per ogni
compito delicato, al contrario del devastan-
tipo di ostacolo, che sia metallo, pietra o...
te risultato che ne segue.
carne.
Al costo di 2 Slot Azione, lo Spiana-
via potrà studiare il territorio circostante
per garantire una deflagrazione più mirata
Scheda Tecnica
GLI INDEGNI

Tipo: Umano - Intelligente. (ovvero più dolorosa) e ottenere un bonus


Equipaggiamento: Armatura comple- di +1D8 ai danni inflitti con la prossima
ta di pannelli rinforzati (AD 3, Resistenza bomba a mano lanciata entro la fine del suo
2); 2 armi a scelta fra Doppietta, Granata a turno successivo.
Frammentazione (x2) o Scintilla.

Spianavia

Caratteristiche Tratti Round Abilità

For: 14 Danni: +3 Punti Ferita: 45 Slot A: 3 Slot R: 0 Ascoltare: 40%

Pro: 10 - Sopravvivenza: 49 Strategia: 32 Fiutare Pericoli: 55%

Sal: 13 L. Max: +1 B/G HIT L. Max Orientamento: 30%

Int: 10 - Mischia: 30% Lotta: 30% Testa: 3 Riparare: 42%

Per: 12 HIT: +6% Mira: 85% Lancio: 60% Braccia: 6 Vigore: 45%

Frt: 10 1%-5% 96%-100% Gambe: 6

104
SUDARIO
“Portiamoli sulle montagne, lasciamoli a
Scheda Tecnica
Tipo: Aberrazione - Aggressivo, Ani-
malesco, Corrotto.
dormire, dormienti nella notte. Portiamoli
Altezza e Peso: 160-200 cm per 70-
sulla montagna, coperti dai sudari, dor-
110 kg.
mienti nella notte.”
Zone: Come un essere umano.
[Canto dei Bowels Circle]

C’é un motivo per il quale nessuno osa at- Attacchi


Artigliata: HIT Lotta 70%, 2D6+2
traversare le montagne di Cupabolgia dopo danni da affondo/taglio e 2 lesioni; Sangui-
il tramonto. Animali, umani o artifici che namento +2.
siano, chiunque rabbrividisce al solo udi- Morso: HIT Lotta 70%, 3D4+2 danni
re il loro nome. Sembrano usciti da una da affondo e 2 lesioni; Sanguinamento +1,
storia per bambini, ma la realtà é ben più Smembramento.
terrificante di ciò che l’immaginazione può
plasmare.
Nessuno é riuscito a studiare da vici-
no i Sudari o a scoprire dove svaniscano
Capacita` Speciali
Figlio del Buio: La notte é il regno di
durante il giorno. Se qualcuno l’ha fatto, questi esseri e la luna il maggiordomo dei
avrà sicuramente realizzato troppo tardi loro banchetti. Il Sudario é in grado di ve-
quanto potesse essere stupido addentrarsi dere normalmente anche in caso di scarsa
nelle tane di questi esseri a metà fra l’esse- illuminazione o, entro 200 metri, di com-

GLI INDEGNI
re umano e l’entità demoniaca. pleta oscurità.
I profili dei loro corpi vengono celati Linfa Sanguigna: Questi esseri ucci-
dalla notte, illuminati solo da torce tremo- dono per nutrirsi ma anche per placare un
lanti o fari di una macchina in fuga: colli bisogno innaturale di violenza.
lunghi più di un metro, teste glabre e zanne Durante un combattimento, il Suda-
sporgenti che vanno a fondersi ai visi da rio ottiene un bonus di +3% all’HIT Lotta
incubo. Gli occhi sono incastonati in cavità ogniqualvolta infligge danni a un avversa-
senza palpebre, bulbi bianchi alla ricerca rio con un attacco con la proprietà Sangui-
di qualsiasi cosa si muova... anche se non namento. Tali bonus potranno sommarsi
commestibile, poiché i Sudari amano fare per un totale di 10 volte e dureranno fino
del male e smembrare orribilmente le pro- alla fine del combattimento.
prie prede in ogni caso. Quando il Sudario ottiene tali bonus
Se sono nei paraggi non tentate di scap- per la quinta e per la decima volta, inoltre,
pare, ma nascondetevi o fingetevi morti e i suoi attacchi ottengono la proprietà San-
sperate di non sentire su di voi il freddo guinamento +1 fino alla fine del combat-
tocco dei loro corpi affamati. timento.

Sudario

Caratteristiche Tratti Round Abilità

For: 16 Danni: +4 Punti Ferita: 30 Slot A: 3 Slot R: 0 Ascoltare: 70%

Pro: 12 Schivata: 16% Sopravvivenza: 53 Strategia: 37 Osservare: 60%

Sal: 10 - HIT L. Max Seguire Tracce: 51%

Int: 10 - Mischia: 57% Lotta: 70% Testa: 3 Vigore: 45%

Per: 15 HIT: +15% Mira: 28% Lancio: 28% Braccia: 5

Frt: 10 1%-5% 96%-100% Gambe: 5

105
L’AVVENTO
La culla, nera e profonda, si estende in un reticolato di scale metalliche. Una
discesa soffocante, che mi strappa via il fiato come una mano avida in fondo alla
gola.
Salto intere gradinate, con tonfi che riescono a far tremare le impalcature fino
ai sostegni più bassi. Le gambe sfrigolano e i cavi si accavallano come nervi
infiammati, ma da quando le porte si sono aperte ho cancellato il mondo circostante
e Filb assieme a esso: siamo io e la mia Signora adesso, se non consideriamo il
reggimento di homi inferociti al mio seguito.
Mentre la distanza si accorcia, penso a tutte le nozioni innestatemi dall’angelo
della mia Signora: luoghi, codici, informazioni. Il mio cervello ha sopportato la loro
presenza pur uscendone danneggiato, ma non importa, voglio continuare a comporre
il puzzle della sua rinascita anche sacrificando ogni mio pezzetto neuronale. Presto
neanche ciò avrà più importanza.
Mi accascio sul pavimento metallico dopo dieci metri di caduta, con l’ultimo
pezzo di scala distrutta che giace al mio fianco e il terminale a parete che mi invita
alla prima porta della liberazione.
Gli homi sono lenti, non riescono a prendere la mira attraverso la ragnatela di
scalinate: alcuni colpi rimbalzano fra ringhiere e gradini, così come i corpi degli
sprovveduti in cerca del primo sangue.
Estraggo il fucile. L’occhio nel mirino si fa luce verde e scruta il serpente di
selvaggi urlanti. Premo il grilletto. Immerso nell’eco del boato, odo il tonfo di un
cadavere senza vita. Ancora; un altro cadavere. L’occhio si muove veloce, è un
dito di morte che indica vittima dopo vittima. Ancora uno. Apro il fuoco creando
altri ostacoli per i mattatori dal movimento prevedibile, che calpestano e cadono
sui cadaveri dei compagni. Ricarico. I bossoli mi rotolano attorno fin quando tutto il
pavimento non ne viene coperto.
Ora!
Scarico la mia energia sul terminale ed ecco apparire di nuovo il logo della
Techmind. La luce bianca si apre stanca sulla polvere che ricopre il monitor, rumore
di processori che si rimettono in moto dopo il sonno di una vita.
Disattivare i sistemi di sicurezza, avviare i comandi d’apertura: tre livelli, me
li ricordo?
La mente resta pulita e l’eccitazione sale quando una luce verde pulsa sulla
corona della porta. Le ante slittano dentro ai muri e il corridoio dietro di loro si ar-
ticola sotto la tenue luce di neon bianchi, mentre i selvaggi continuano la loro corsa
alla vendetta senza rendersi neanche conto di dove si trovino: i loro passi sacrileghi
disturbano un sarcofago che solo io avevo l’onore di riaprire!
Corro con tutte le forze per decine di metri, finché il corridoio non si storce in
tre direzioni. Destra, era a destra, no? A dire il vero credo di essere rimasto im-
mobile per diversi minuti prima di scegliere, ma non posso permettermi di cedere:
ho bisogno che ogni fibra, carnosa, mutante e meccanica, risponda ai miei voleri.
Un altro terminale, altri sistemi di sicurezza da disattivare. La luce verde si
accende, ma non sono sicuro di aver processato correttamente i parametri di rico-
noscimento. La vista si offusca e i neon si ritirano nelle barre di vetro. Perché?
Perché adesso?
Struscio fino all’ultima porta e le forze estranee mi tirano indietro. C’erano forse
due corridoi? No, è solo uno. È la vista che mi inganna, sono malato.
106
La tua non è altro che una malattia, in fondo: troppe parti del corpo rimpiazzate.
È il mio cervello che parla, lo riconosco.
Avresti dovuto stare più attento, ma eri troppo fissato con quelle sciocchezze
del diventare un ‘super-uomo’… L’intelligenza non ti bastava, eh? E allora via,
cominciamo a vestirci come gli uomini di ferro che ti piacciono, quelli delle storie
sulla guerra che ti raccontava tuo padre. Loro erano intelligenti, loro erano davvero
superiori, anche se una volta erano persone normali come te. Ma tu non sei nor-
male, non accetti di esserlo!
La voce nella mia testa non fa altro che ripetermelo. Mai e poi mai, fossi matto!
Ti prego, ti scongiuro, aiutami, mia Signora.
Da quanto tempo non supplichi qualcuno? Quand’è stata l’ultima volta che hai
solo pensato di inchinarti a un artifizio del corpo umano? Disdegni e sottometti
l’inferiore, questo è il tuo maledetto dogma. Ma è grazie a me che sono arrivato
qui, sono io che ti ho portato così lontano! Certo, a vederti non si direbbe che abbia
fatto un gran lavoro, ma sempre meglio che rimanere a casa seviziato dai tuoi
fratelli, no? Tu hai voluto che ti costringessi a fare ciò che hai fatto. La violenza,
la rabbia, la tortura. Ero a tua disposizione e mi hai usato a piacimento… Mi hai
pure conficcato un microprocessore danneggiato, ha fatto un male cane!
Io… voglio arrivare…
Ma arrivare dove esattamente? Il tuo scopo prevede che ti sbarazzi di me e
pretendi pure che ti aiuti a farlo? No, hai pensato di fare a meno dell’uomo, della
tua stessa natura, ma non lascerò che mi ammazzi quando tutto questo sarà fini-
to… Preferisco abbandonarti di mia volontà, qui e adesso.
Le pillole. Devo prendere le pillole!
Già, le pillole: il bavaglio che mi leghi intorno alla bocca.
Li sento arrivare, sono ancora lontani e per questo non mi aspettavo un caccia-
vite conficcato nella schiena: sento un alito pestilenziale dietro di me che strappa
ogni cucitura e lascia liberi sangue e dolore con pura furia omicida. Sono impotente,
i miei movimenti non rispondono e osservo il mondo a spicchi solo quando il cervello
me lo permette.
Stai morendo. Senti la vita che scivola via.
Rivedo quella brutalità che ha colto Filb al silo: Jubba colpisce per uccidere,
mi raschia via la carne fino a scoprire i punti di giunzione degli innesti. Cerco di
rispondere, forse assesto un pugno al ventre, ma quei suoi occhi bianchi mi sal-
dano sul pavimento umido del mio sangue e la pozza raggiunge lo zaino rovesciato:
i miei attrezzi, gli strumenti, il cilindro di vita… le pillole. Mi basta allungare un
braccio, ma credo che quel cacciatore me lo strapperà via.
Giusto qualche secondo ancora.
La mandibola si stacca dalla faccia di Jubba e finalmente odo il suo grido;
continua a strillare finché le tonsille non gli sanguinano e a ogni urlo colpisce più
forte, graffiando e affondandomi il suo cacciavite nel polso per impedirmi di rag-
giungere il flacone.
Ti concedo di guardare per l’ultima volta il tuo assassino, se vuoi.
Vedo distintamente Jubba, il demone che è riuscito a inseguirmi, che è riuscito
a mentirmi… che è riuscito a uccidermi. Poi, altrettanto distintamente, lo vedo
sbalzare via con violenza.
Lo zigomo di Jubba si frantuma sul muro e la percezione lo abbandona, mentre
un’altra figura comincia a picchiarlo selvaggiamente finché il suo volto non è rico-
perto del sangue della sua vittima: Filb mi ha salvato la vita… di nuovo.
Quelle pillole non ti salveranno, ci tiene a ricordare il mio cervello, sei già morto.
107
Mormoro qualcosa in direzione del flacone, nonostante la testa si contorca dal
bruciore, e mentre Filb lascia che ingoi tutto il contenuto della boccetta finalmente
il bavaglio si stringe attorno alla mia mente così intraprendente. La realtà fa il suo
ritorno e, con essa, un dolore mai provato prima: non credevo di arrivare a soffrire
così tanto con la poca carne rimastami.
Sei sempre più vicina, mia Signora, protetta solo da un altro terminale. Ora il
cervello risponde, ma è il corpo ad avermi abbandonato e inizio a sentire i passi
concitati della marmaglia che sta per arrivare.
“S-so… Sollevami” chiedo a Filb. Il peso si poggia sulla schiena del piccoletto,
che già si è premurato di prendere il cilindro di vita. Che avesse ormai capito a
cosa miravo? No, impossibile. Le sue energie paiono in ogni caso tornate a prendere
possesso di quel corpo disarmonico… o sono io a non averne.
Con lentezza disumana riesco finalmente ad attivare il terminale; sbaglio per
due volte i codici, con tre dita su cinque definitivamente fuori uso. Il bagliore sta-
volta è di un giallo accecante e scaccia i nostri sguardi. Nell’agitazione mi spingo
avanti e Filb attutisce il tonfo tossendo fuori l’ultimo alito di forza.
Respira ancora ragazzo, ma non guardare. Ciò a cui sto per assistere è la
fine… e l’inizio.
Lo sforzo è immane: uso il terminale per chiudere la porta alle mie spalle,
trascinando Filb dalla parte giusta dell’inferno.
Fino a quel momento non ho voluto voltarmi. Gli occhi si sono rifiutati di darle
la mia umile attenzione fin quando non fossimo rimasti soli. E adesso, anche se
i proiettili nemici tuonano aldilà delle sue stanze, posso finalmente inginocchiarmi.
Perdonami se mi prostro con la mia forma semi-umana. Perdonami se ascolti
battere un cuore vivo. Perdonami, Regina delle Bio-macchine.
Da tempo attende il mio arrivo… ed eccomi. Giungo fustigato dal cammino che ci
ha tenuti lontani, testimonio le ferite e il sangue versato per raggiungerla e, ora che
sono qui, capisco che non è abbastanza; mi sarei strappato lo scheletro dai muscoli
se solo non mi avesse impedito di trovarmi qui, mi caverei gli occhi all’istante se
anche così potessi riportarla alla vita. Rimango indegno di sottostare alla sua pre-
senza e, anche se qualche abietto essere l’ha privata del volere, spero che questo
mio gesto possa giungere al suo giudizio come un sommo sacrificio.
Ciò che accadrà d’ora in poi, così come tutto il continuo della mia vita, è nelle
somme mani della mia Signora.
Mi lascio scivolare nella conca del generatore, il saldo simulacro in grado di
ridonarle la vita che ancora oggi si erge immoto al suo desiderio. Il cilindro si apre,
emana un odore che ricorderò finché avrò vita: l’odore del risveglio.
Passo ogni singolo lembo di energia dal mio corpo alla terra che sgorga nelle
condutture d’alimentazione, sento la morte svanire e i richiami pulsanti che chiedono
ancora energia; mi prosciugano, ma accetto il salasso finché, quando anche l’ultimo
soffio di vita si fa nuvola invisibile, non avverto il risveglio del simulacro.
Mi sdraio dolcemente a terra e ancora una volta mi beo nell’osservare la ma-
schera della Regina, grande tanto da poter nascondere tutto il mio corpo.
Le guance si piegano in un sorriso, la missione finalmente conclusa.
Prima di chiudere gli occhi avverto la stanza colmarsi di vita e una voce rag-
giungermi dal più profondo dei meandri tecnovividi.
La vita della mia Regina.
La vita delle bio-macchine.
Sorgete.
Sorgete.
108
109
EPILOGO
Dal ponte della nave immagino di poter ancora sentire il vento salato.
Quarantanove giorni, otto ore e tredici minuti. Ciò che avete letto risale ad allora,
a quando ho prestato fede alla mia sacra missione: quel giorno i soldati di ferro
risalirono la terra della Piana delle Buche riportati alla vita da Caterina, mia Signora
e nostra Regina.
Qualcuno anni fa riuscì a strapparla dalla connessione con gli eserciti di Cupa-
bolgia e con le sue sorelle, ora ristabilita a ricomporre il disegno del grande so-
vrano. Quel giorno i sotterranei dell’hangar non videro solo la rinascita della Signora
ma anche la mia, finalmente strappato dall’ultimo gancio che mi teneva incatenato
alla razza umana. Il mio ultimo viaggio da uomo si è compiuto e il primo della nuova
genesi è iniziato.
Perché ho deciso di raccontarvi tutto ciò? Perché mi è stato chiesto. Ho avuto il
compito di mostrare a tutti voi che gli eventi ai quali assisterete sono il frutto dei
tenui tremori della terra che avete da troppo sottovalutato. Continuate a combattere
le vostre rozze battaglie e ignorate l’immensa fauce meccanica intenta a chiudersi
sull’era dell’uomo!
Noi, le Torri, viandanti dell’esercito di ferro, porteremo avanti questa crociata.
Filb si accosta al mio fianco, anch’egli a modo suo rinato. Ho chiesto alla Regina
che fosse lasciato in vita e che potesse così assistere alla mutazione ultima di
questo mondo fino a quando gli fosse concesso.
Ora ho capito perché da principio ho insistito per portarlo con me, come un desi-
derio che ancora oggi non si è placato: qualcosa giace nella sua mente, un mistero
tutt’oggi lontano dall’essere compreso. La sua presenza qui è ancora necessaria e
magari un giorno saprò il perché.
Forse volete sapere dove sono diretto? La Regina mi ha parlato e sopra a ogni
sua frase spiccava un nome e un desiderio ad esso legato. È grazie a quel nome
che sono qui ed è grazie a lui che avrò la mia parte nel mondo che verrà.
Danctes Virbearis, sto arrivando per far parlare la tua mente.

110
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112
BOWELS DOMAIN I Bowels cacciatori hanno capacità im
prevedibili. La Putridolite ha modificato
DOMINIO: Si sono ricdir avati una bel- fondo i loro corpi tanto da non riuscire
e: ogni me-
la tanta, non c’è cholleato e laddove gli distinguere quali piaghe scaturiscono d
tro quadrato è contr giungono ci sono
occhi dei Bowels nodin stringersi attor- essa o da altre mutazioni.
trappole in attesatrasformarli in esche
no ai visitatori e Le montagne offro- [Moctezuma
vive per i sudari. scondigli per le loro
no un’infinità di nae di punti sicuri da I Bowels sono il rifiuto della
riserve nascoste re gli spostamenti persona, o almeno di ciò che ne mort e in
dove poter osserva o dominio. personaggi dalla dubbia morale rima ne:
dei nuovi ospiti del alor tracciare un’ac- ma
forte spirito di gruppo , sono affe da dal
Filb è riu sc ito
ssedimenti dei una mutazione degenerativa tanto ttiforte
curata mappa deiallapo conoscenza del da ammazzarli quanto da renderli uniti.
Bowels; è grazie scito a fuggire e ora Queste creature conoscono
territorio che è riu terrorizzato al solo circostanti tanto da sfuttarle comle terre
e terri-
capisco perché sia le loro manette ai torio di caccia, nutrendo i sudari affi
pensiero di riavere questi non si nutrano di loro… Mi nché
polsi. o il giacimento se arriverebbero sul serio a manchie do
I Bowels controllan centrale elet- ridotti come sono. Sono pericolosi giar li,
Rio Sol Ree , una vecceshia to e ovviamente peggiore, familiari alla morte: temoe,nocosa
qu
trica a ovest di la loro casa protetta poco della vita e il trapasso ben
la tana di Mo’Gon, a. battimento è di sicuro l’ultima diinquecom-
dalle Rocce Demenz paure. ste

MO’GON: Il dominio di questi mutanti


proprio dal posto nel quale questa calamitàdecad enti si estende
Il cacciatore comune è stupido e si aspetta che le proprie
prede percorrano sentieri conosciuti, quelli con le trappole.
Sempre meglio anticipare il predatore e fargli sentire la
lama di un coltello sul collo arrivando da strade meno note.
[Izmahel]
non sia certo merito loro. è sigillata, sebbene
È da Mo’Gon che i Bowels prendono il nutrimento ed è
bra della sua veglia che hanno costruito un florid all’om-
Sotto la volta della grotta ciclopica si radun o insed iamen to.
bondi e gli sfortunati che in un modo o nell’altroanohannotutti i vaga-
questo tipo di mutazione, vi costruiscono baracche improcontratto
e pregano affinché possano iniettarsi in vena un vvisate
po’
della calamità, l’unica linfa in grado di tenerli in vita. di sang ue
Ai Bowels non interessa come Mo’Gon sia finito
quanto tempo ancora dormirà, ma Sirko, il lì e per
chiude nessuno dei suoi quattro occhi sapecapo dei Bowels, non
ndo che quelli della
bestia potrebbero aprirsi da un momento all’al tro.

COMPITI: Condividere la morte ha portato i Bowels a costruire


un saldo rapporto e instaurare una cieca fiducia gli uni negli altri.
Non esiste niente di più pericoloso nel Nuovo Mondo.
Essenzialmente i Bowels si dividono in tre gruppi: gli abitanti
comuni, la parte più debole divorata dalla mutazione, i cacciatori,
dotati di altre potenti mutazioni che permettono loro di salvaguar-
dare i confini del Bowels Domain e di consegnare carne fresca ai
sudari, e gli estrattori, che prosciugano Mo’Gon offrendo a tuttie
la sua linfa. Questi ultimi sono visti come santoni, figure religios
a capo di un manipolo di reietti che mi auguro vengano sepolti
dall’intera montagna.
113
RIO SOL REE
to nel
to rn ar e in qu es to posto è stampa
di
Il preciso appunto o? Co sa no n mi ha colto quella
notte?
ho vi st [Izmahel]
cervello. Cosa non

TERRE RARE: Sassi e polveri, eppure dal potere di camb


le sorti di un paese se controllati in grandi quan iare
a cosa? La conoscenza: superconduttori, attrattori,tità… e grazi e
che, componenti per armamenti bellici di nuova fibre otti-
scaturito da un pugno di polveri colorate. generazione, tutto
Non ricordo i loro nomi, tranne quello della terra in
ridonare la vita alla mia Signora. grado di

È stato l’angelo a indicarmi questo posto e ciò che dovevo esattam ente
recuperare, un immenso potere per gli abitanti del vecchio mondo.
La conoscenza è sempre stata a capo di interi stati: l’uomo forteglipuòil
schiacciare, ma l’uomo intelligente sa quando spostarsi e restituir
colpo di grazia.
Il grande silo è tutto ciò che è rimasto di un grande centro di ricerca
e solo l’ombra sa cosa si cela nei sotterranei di quegli scavi.

ed è persino riuscito a riemergere, ma


Qualcuno si è addentrato fino in fondo agli scavi
idui tramutati in assassini irrazionali,
accompagnato a qualcosa di… diverso: miti indiv
ati. Alcuni parlano della radice del male,
messaggeri ligi al dovere risorti come diavoli dann
che si espande come una pandemia. [Moctezuma]

SCAVI: Non ho udito alcun pericolo calandomi nelle


viscere del silo: i sudari non ci stavano aspettando
e neanche i Bowels ne hanno mai varcato la soglia
se non per attaccarmi.
Cosa celano quelle profonde grotte? Né un odore,
né un rantolo. Un fuoco che non scalda è come un
incubo che non impaurisce… non ti accorgerai di
ardere finché non sarà troppo tardi.

114
Questo è il focolare della mia conquista.
[Izma

Sono
BUCHE: Difficile attribuire la loro formazione a N E R A Z IO NE IDRA: cono-
GE a
d essere za,
eventi naturali e quelli che come Filb credono in un in pochi daella loro esistenta re
bombardamento hanno ragione una volta tanto: nel a
scenz hi da poterli c o n
conflitto che ha portato al Grande Disastro gli stupidi s ì p o c m a n i. N on
co a d i due e s to
homi non tardavano a farsi vedere ovunque venisse sulle d it e il g
registrata la presenza di bio-macchine, senza alcu- p e tt a a m e parlare è già ab-
s menzione he
na distinzione fra obiettivi militari e civili. della loro . Sappiate però vca-
Il reggimento di ferro avanzava verso lo stesso b a s ta n z a d i p re
cercato ita
luogo dove sono diretto anch’io, in cerca della con- l’uomo hauna razza sfugeg ha
quista dei cieli donata dalla Techmind, ma non hanno lere su o al suo controllo olu-
mai superato quella che è oggi la Piana delle Buche. da temp i soffocarne l’ev te.
I bombardamenti li hanno seppelliti e Sakralisk ha tentato d Aspettate e vedre
fatto il resto creando il suo nido scavando nei cra- zione…
teri. Ecco la spiegazione.

Mi sono sentito in dovere di dare un nome a questo posto prima di mio chiunque altro.
Ciò che vi ho passato mi da il diritto persino di rivendic arlo come e ciò che è
successo dopo, beh... forse è quello che lo rende a tutti gli effetti il mio feudo.
Nel profondo sapevo di conoscere questo posto , ma ho dovuto immerge rvi dentro
affinché la memoria tornass e: tutto era collegat o, il mosaico risultav a
il mio corpo rivoluzi one aveva
chiaro in ogni pezzetto squadrato e finalme nte il principio della
un senso. risultò
Il mio intervento divenne più prezioso che mai e la Piana delle Buche ato la mia
essere il mio battesim o: uccider e quell’im monda creatura ha consolid
conquista e donato alla missione un aspetto strategi co oltre che sacro.

PIANA DELLE BUCHE


SAKRALISK: Da quando ho scoperto il
le mie lacune. Ho sempre avuto difficoltà asuo nome ho appreso quanto fossero gravi
spesso patetiche farneticazioni di viaggiatorinutrir
col
mi delle leggende del Nuovo Mondo,
cerve
che anche una mente superiore ha bisogno di assim llo bruciato, ma mi rendo conto
comuni scimmie del deserto per sopravvivere. ilare le abitudini e i costumi delle
Non avevo mai sentito parlare dei cosiddetti titani, paren
mutanti portati all’estrema evoluzione in condizioni ti stretti dei più noti animali
unici; si nascondono agli occhi del mondo nei partic olarm ente singolari da renderli
interiora grazie alle dimensioni spropositate e mean dri delle lande e ne distruggono le
Sarkalisk era un titano legato ai vermi delalla forza di un cataclisma.
deserto, ma forse non il più grande.
Devo misurare attentamente il peso dei deliri degli homi.

Sono una delle dita? Il punto di domanda è per Izma


hel. Voglio anch’io lasciargli il dubbio di saper
se conosco o meno la Generazione Idra di cui parla
. Il momento della verità giungerà anche per lui.
115
[Moctezuma]
T E C H M IND /
HANGAR JET ALI
ANT
re ai
st or ia è an tic a e il suo porete stata
TECHMIND: er La sua trebbe essetro… ma
lla gu ra er a immenso: po Gr ande Disas este non
tempi de chmind a scatenare il
mbe, qu
proprio la Te à era il bersaglio delle ùbospazio di manovra
ci et
se la so altro che lasciare anco r pi
hanno fatto i. Techmind immprero-
-
ai suoi scopricchezza ha fatto sì che la ed è
La sua lla tecnologia
le m an i in og ni campo notoprdeogressi e studi avanzati
gesse esto che i suoilasciato in eredità un mon
do
prio grazie aacqu e ci ha nn o em pi o, fi nc hé
sulle bio-m cnch
in
an ga r ne er a un es
ologia; l’h
satollo di tegiunti i Jet Aliant …
non vi so no
anche su
ma lavoreremo
questo.

JET ALIANT: Hanno visto cal are


la fur ia cie ca del l’On da
su di loro riba ttez zat o
ha
Ferres e il loro sangue Caterina sorto ai
il reggiment o del la Reg ina
suoi comandi. espandendo
Il morbo del loro credo si sta Sud , dove a
dal suo focolare nel Con tine nte
il sup rem o Ord ine del l’Al a (o del
comandare ace rjet Roto r Ekto-
Dio Alato) si trova l’ar cis
no nie nte del le tec nich e di volo e
cral: non san app ren dim ent o,
non sono interessati al loro
erd oti par lan o con que sto dio
ma i loro sac al di sopra di
che si libra in un cielo purorge re.
quello che rius cia mo a sco
sod-
Il loro compito è quello di vivere o la morte
disfacend o l’Al a, cos icch é dop
vola re a bor do della
i loro spiriti possano omaggiarla si ve-
sua arca idil liac a: per
stono dunque con i framm enti degli aerei
e con ess i cos trui sco no anc he i mezzi di
caccia all’uomo, i cos idd etti Jet Caravan.
Jet Alia nt infa tti, un altr o modo per
Secondo i llo di con sumare
omaggiare il loro dio è que
del la terr a, il che sig nifi -
l’empietà um ano ed
ca divorare ogni ess ere
o di
eliminare per sempre il pecocat den tro
inquinamento che ci por tiam
sin dalla nas cita .

116
La meta del mio viaggio, così
essere sopravvissuta agli anni pura
dell
nella sua interezza da
’obli
to un duro affronto sapere che l’hangaro dell’uomo. È sta-
una sottospecie di parassiti iconoclasti fosse invaso da
avesse dovuto sopportarne impotente e che la mia Signora
ne è stato ora ristabilito e questo luogla presenza ma l’ordi-
fiamma fredda. o brucia della nostra
Attendo solo che altri sguardi si accostino
minio e a quello della mia Signora … al nostro do-
anche loro possano trovare ad attender Che giun gano , cosicché
li l’Onda Ferres.

REGINA CATERINA: La mia Signora! Dopo il Grande Di-


sastro la tecnologia del #R.O.O.T., era troppo blanda per
riuscire a penetrare nel suo nascondiglio, quindi sono solo ri-
usciti a interromperne le funzionalità in maniera temporanea.
Ci sono voluti anni prima di trovare un modo per ridonarle la
vita e hanno scelto me per compiere questa sacra missione.
Le Regine dunque esistono e il loro potere è immenso,
primo fra i quali riuscire a controllare tutte le bio-macchine
in ampio raggio. Regina Caterina vanta di nuovo la connes-
sione con le sue sorelle e con l’Onda Ferres , la prima che si
scaglierà sul dominio dell’uomo non appena i tempi saranno
più maturi.

Alcuni dei miei esploratori sono giunti fino all’hanga


r: sotto mio preciso ordine non si sono avvicina
ma non hanno notato la presenza di bio-macchina
alcuna. I Bowels sono muti e nessuno ha registra
spostamenti di bio-macchine verso quella zona… ma
il pericolo esiste: restiamo vigili e prepariamo
a una guerra.

[Moctezuma

ONDA FERRES: Le bio-macchine risort dalla


Piana delle Buche erano solo l’avanguardia edell’i
tero reggimento di Cupabolgia che, disattivato n- da
tempo immemore, ora è di nuovo agli ordini della
sua Regina: l’Onda Ferres, primo reggimento delle
bio-macchine a stanziare su un suolo noto all’uomo,
è pronto per ubbidire agli ordini di una delle
più potenti che esistano in questo mondo di entità
relitti
viventi.

117
Forse ora avrete una vaga idea di cosa intendessi. Capirete perché ciò che accade sotto i miei occhi
deve attendere al contrario di quello che succede sotto lo sguardo acceso del sole e quello cieco
della luna: il nostro mondo è in pericolo e noi più di chiunque altro.
Spero che siate tutti riusciti ad arrivare in fondo a queste pagine e che ne abbiate colto ogni singola
sillaba. Le nostre mani devono unirsi e i nostri muscoli farsi montagna davanti a quest’ombra
dilagante.
Ricordate il nome del mietitore, Izmahel. Rammentate ciò che le menti ben più benevole di lui
hanno fatto e tentate di proteggerle come potete. La scelta è nostra: possiamo continuare a soprav-
vivere e lasciare che il mondo ci divori, oppure cominciare a vivere.

L'Inizio del Viaggio


Scoprite come tutto è cominciato e lasciatevi trascinare nel suo se-
guito. Ciò che leggerete in questi diari vi farà vivere il mutamento
del mondo di Nameless Land e assaporarne, forse, la disfatta.

Espansioni
Conoscere gli eventi che scuotono questo mondo è im-
portante, ma altrettanto vitale è il prendere coscienza
di ciò che la sua scorza nasconde. Ogni espansione di
Nameless Land vi coinvolgerà in aspetti del tutto unici
di intendere e sopravvivere alla realtà post-apocalittica.
Riuscirete a sopravvivere?

Sandy News
Le vostre storie muteranno il corso degli eventi. Ren-
detene partecipi i ragazzi del Vortex studio e vedrete
i vostri viaggi pubblicati sulla rivista più popolare
(nonché l’unica) del mondo di Nameless Land.
www.thesandynews.blogspot.it

... e Ancora Radiazioni!


Sul nuovissimo sito potrete infine trovare di tutto, dalla sezione download a quella dedicata alle fan
resource. Rimanete inoltre aggiornati sui nostri eventi LARP e sulle cronache del Play by Forum
ad opera di Lorenzo Ventisette.

Fateci avere le vostre impressioni e tenetevi aggiornati sul sito (www.namelessland.com)


e sulla pagina Facebook (www.facebook.com/NamelessLand) di Nameless Land.
Vi aspettiamo, sporchi di sangue e ruggine!
“Il futuro entra in noi, per trasformarsi
in noi molto prima che accada.”
- Rainer Rilke

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