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LI MIT I

Calcolo di limiti

FUNZIONE CONTINUA

Una funzione  si dice continua in un punto  quando il limite   =  
Definizione

La funzione  non è definita in  La funzione  è definita in  La funzione  è definita in 
  =    =  ≠   e il limite   =  
→ → →
ma esiste il limite ma il limite

La funzione  La funzione 


La funzione  è continua in 
non è continua in  non è continua in 

Una funzione  si dice continua a destra in un punto  quando il limite   =  
Definizione

→ 

Una funzione  si dice continua a sinistra in un punto  quando il limite   =  
→ 

La funzione  è continua a sinistra in  La funzione  è continua a destra in 

Una funzione  è continua in un intervallo  quando è continua in ogni punto dell’intervallo  .
Definizione

Una funzione continua in un intervallo  è quella il cui grafico è una curva senza interruzioni (retta, parabola, …)

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FUNZIONI CONTINUE ELEMENTARI

La funzione razionale intera  =  +   +    +    + . . . +   +    è continua ∀ ∈  .


Le principali funzioni continue sono:

La funzione razionale fratta  = è continua nell’insieme ! ∈  / # ≠ 0% .


 
 
La funzione irrazionale di indice dispari  = & è continua ∀ ∈  .
'()*+,(

La funzione irrazionale di indice pari  = & è continua nell’insieme ! ∈  /  ≥ 0% .


-+,(

La funzione logaritmica  = /01  ! ∈  /  > 0% .


La funzione esponenziale  =  3  è continua ∀ ∈  .
è continua nell’insieme

La funzione esponenziale  =  4  ! ∈  /  > 0% .


Le funzioni goniometriche  = 56  e  = 7/5  sono continue ∀ ∈  .
è continua nell’insieme

La funzione goniometrica  = 86  è continua nell’insieme 9 ∈  /  ≠ + ;<= .


:

La funzione goniometrica  = 7/86  è continua nell’insieme ! ∈  /  ≠ ;<% .
La funzione goniometrica  = >756  è continua nell’insieme ! ∈  / −1 ≤  ≤ 1% .
La funzione goniometrica  = >77/5  è continua nell’insieme ! ∈  / −1 ≤  ≤ 1% .
La funzione goniometrica  = >786  è continua ∀ ∈  .

Il calcolo del limite di una funzione continua, per  →  , risulta particolarmente semplice. Infatti:
LIMITI DELLE FUNZIONI ELEMENTARI

Il limite di una funzione continua  per  →    =  


è uguale al valore della funzione nel punto  . →

 5 − 3 = 2 = 5 ∙ 2 − 3 = 7


Esempi

→
 3 + 4 − 5  +    = 3 + 4 ∙ 2 − 5 ∙ 2 + 2 = 3 + 8 − 20 + 8 = −1
→ 
2 −   2 ∙ 2 − 2 −4
 = = = −2
→  3 − 4 3∙2−4 2
 &2 − 5  +   = &2 ∙ −1 − 5 ∙ −1 + −1 = √−2 − 5 − 1 = √−8 = &−2 = −2
I I I I I

→ 

 √ − 3 = ∄ MN>7ℎè 6 − 1  Q6R/6N 6/6 è SN68.


K

→ 

 &  + 2 + 1 = & 3 + 2 ∙ 3 + 1 = √16 = & 2U = 2


K K K V

→ 
 /0  + 5 = /0 8 = 3  /0 1 −  = ∄
→  → 
 2   = 2 ∙ = 2W = 32
→ 
 5 −   U = 5 − 3 ∙U = 2 = 4  1 −  X = ∄
→  → 
< <
: 56  = 56 = 1 : 86  = 86 = 1
→ 2 → 4
 U

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LIMITI DELLE FUNZIONI ELEMENTARI AGLI ESTREMI DELL’INSIEME DI DEFINIZIONE
Il limite di una funzione può essere ricavato anche dall’analisi del suo grafico.
Funzione potenza

  Z1[\ = +∞   Z1[\ = +∞   ^\_Z1[\ = −∞   ^\_Z1[\ = +∞


→ Y → XY → Y → XY

Funzione radice

 √ = 0  √ = +∞  √ = −∞  √ = +∞


*+,( *+,( `()*+,( `()*+,(

→  → XY → Y → XY

Funzione esponenziale

  = 0X   = +∞   = +∞   = 0X


→ Y → XY → Y → XY

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Funzione logaritmica

 /01  = −∞  /01  = +∞  /01  = +∞  /01  = −∞


→  → XY →  → XY

Funzione tangente

 86  = −∞  86  = +∞ < <


:   >786  = −  >786  =
2 2
:  → a b
→ a b  → Y → XY


  W = −∞   c = +∞  V√ = +∞


Esempi

→Y →Y →XY


2
 d e = +∞  5 = 0X  /0W  = −∞
→Y 3 →Y → 

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ALGEBRA DEI LIMITI

Questi teoremi sono validi sia nel caso di limiti per  tendenti a valori finiti, sia per  tendenti a valori non finiti.
Per effettuare il calcolo dei limiti sono utili i seguenti teoremi relativi alle operazioni sui limiti.

 j  + 0 k =  + 


Teorema 1 - Le funzioni hanno limite finito

 j  − 0 k =  − 


Siano  e 0 definite in un intorno  − ! %

 j  ∙ 0 k =  ∙ 



  = 

 j ; ∙  k = ; ∙  ∀; ∈ 
⇒ →

 0 =   j  k  =   ∀6 ∈ l − !0%


→ →

 
7/6 ,  ∈  N  ∈  ∪ !±∞%  = 5N  ≠ 0
→ 0 

1 1
 = 5N  ≠ 0
→ 0 

mno j rp + sp k


Teorema 2 - Le funzioni non hanno entrambe limite finito
   0
→ → p→pq
 +∞  + ∞ = +∞
 −∞
⇒  − ∞ = −∞
+∞ +∞ +∞ + ∞ = +∞
−∞ −∞ −∞ − ∞ = −∞
+∞ −∞ +∞ − ∞ = ?

mno j rp ∙ sp k


   0 p→pq
→ →

 ∞ ⇒ ∙∞=∞
Secondo la regola dei segni

∞ ∞ ∞∙∞=∞
0 ∞ q∙∞= ?

rp
   0 mno
→ → p→pq p


Secondo la regola dei segni

 ∞ =0


 0
⇒ 0
=∞

∞  =∞

q
0 0 = ?
q

∞ ∞ = ?

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Consideriamo i due limiti tendenti allo stesso valore finito 1 :
Esempio 1

 5 − 3 = 2 N  6 − 2 = 4


→ →

 j5 − 3 + 6 − 2k =  j5 − 3 + 6 − 2k =  j3 + 3k = 3 ∙ 1 + 3 = 6


Calcoliamo il limite della somma algebrica delle due funzioni:

→ → →

Osserviamo che tale limite è uguale proprio alla somma dei due limiti  +  = 2 + 4 = 6 .

uN  2 − 5 = −3 , />  4 ∙ 2 − 5 = 4 ∙ −3 = − 12 .


Esempio 2

→ →
688:  4 ∙ 2 − 5 =  8 − 20 = −12 .
→ →

uN  2 − 5 = −3 N  4 +  = 5 , />  2 − 5 ∙ 4 +  = −3 ∙ 5 = −15 .


Esempio 3

→ → →

688:  2 − 5 ∙ 4 +  =  2  + 3 − 20 = −15 .


→ →

uN  2 + 1 = 3 />  2 + 1 = 3 = 9 .


Esempio 4

→ →

688:  2 + 1 =  4  + 4 + 1 = 9 .


→ →

5
Esempio 5

uN  −3 = −6 N  = +∞


→ →  − 2
5
 −3 ∙ = −∞
→  − 2
Allora il limite del prodotto vale:

Nella tabella ci sono delle celle senza risultato: +∞ − ∞ = ? q∙∞= ? = ? = ?


FORME INDETERMINATE
q Y
q Y
Esse rappresentano delle forme indeterminate o di indecisione, perché il risultato dell’operazione non è univoco.
A tal proposito consideriamo i seguenti esempi:

uN  2 = +∞ N  −5 = −∞


Esempio 1

→XY →XY
allora  j 2 + −5 k =  −3 = −∞
→XY →XY

uN  5 = +∞ N  −3 = −∞


Esempio 2

→XY →XY
/>  j 5 + −3 k =  2 = +∞
→XY →XY

Se  2 + 3 = +∞ N  1 − 2 = −∞


Esempio 3

→XY →XY
allora  j 2 + 3 + 1 − 2 k =  4 = 4
→XY →XY
In questi tre esempi i risultati ottenuti dal calcolo del limite della somma +∞ − ∞ sono uno diverso dall’altro.
Pertanto non è possibile definire una regola che permette di effettuare il calcolo +∞ − ∞ in maniera univoca.

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3 3
Esempio 4

uN  5 U  = 0  = +∞  = +∞


→ → U → c
3
 5 U  ∙ =  15 = 15
→ U →
Allora il limite del prodotto:

3 15
 5 U  ∙ =   = +∞
→  c → 
Mentre il limite del prodotto:

In quest’ultimo esempio i risultati ottenuti dal calcolo del limite del prodotto 0 ∙ ∞ sono uno diverso dall’altro.
Pertanto non è possibile definire una regola che permette di effettuare il calcolo 0 ∙ ∞ in maniera univoca.

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IL LIMITE DELLA POTENZA


Teorema – Potenza con esponente un numero reale
Se 6 ∈  − !0% N   =  ∈   j  k =  
p→pq p→pq

uN  4 − 5 = 3 allora  4 − 5 = 3 = 9 .


Esempio 1

→  → 

uN  4 + 1 = 9 allora  √4 + 1 = 3


Esempio 2
V
→  → 

mno j rpk sp


Teorema – Potenza con esponente una funzione
   0
→ → p→pq

0 +∞ q
= ?
+∞ +∞ +∞XY = +∞
−∞ +∞Y =0
0 0 = ?
0 +∞ 0XY = 0
−∞ 0Y = +∞
0 ⇒ 1 = 1
1
∞ 1Y = ?
0  = 1
0<<1 +∞  XY = 0
−∞  Y = +∞
0  = 1
>1 +∞  XY = +∞
−∞  Y = 0

Nella tabella ci sono tre forme indeterminate: +∞ 


= ? 0 = ? 1Y = ?

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FORME INDETERMINATE
Nei teoremi precedenti abbiamo osservato che esistono varie forme indeterminate. Attraverso alcuni esempi
esaminiamo come eliminare queste forme di indeterminazione.

Limite della funzione polinomiale con forma indeterminata +∞ − ∞ = ?

    +    + . . . +   +  


→ XY
Per calcolare il limite di una funzione polinomiale
occorre raccogliere la variabile di grado massimo   :
  
=    ∙ a + +  + . . . +  b
→ XY   
  
 a +  + . . . +  b = 0
→ XY   
constatare che:

  
riscrivere il limite nella forma equivalente:
   ∙ a + +  + . . . +  b =    
→ XY    → XY
Si conclude pertanto che:
Il limite di una funzione polinomiale per  → +∞ è dato limite del termine di grado massimo
    +    + . . . +   +   =    
→ XY → XY
Il metodo è valido anche per i limiti di funzioni per  → −∞ .

   − 3 U + 5 = +∞ − ∞ = ? 
Esempio 1

→ XY
Per eliminare la forma indeterminata raccogliamo la variabile  di grado massimo.
1 5
  U ∙ d  − 3 + U e = −∞
→ XY  
1 5 1 5
MN>7ℎè:   = 0  U = 0 ⇒   2 − 3 + 4 € = −3
→ XY  → XY  → +∞  
N68>N   U = +∞ . N>868/ MN>  8N/>N SN M>/S/88/ 5 ℎ: − 3 ∙ +∞ = −∞
→ XY

   − 4  + 2 + 5 = +∞ − ∞ = ? 
Esempio 2

→ XY
1 2 5
   − 4  + 2 + 5 =   ∙ d − 4 +  + e =  −4   = −∞ .
→ XY → XY    → XY

0 0 0

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=?
Y
Y
Limite della funzione razionale fratta con forma indeterminata

   +    + . . . +   + 

→ XY ‚  Z + ‚  Z + . . . + ‚Z  + ‚Z
Per calcolare il limite di una funzione razionale fratta

  
occorre raccogliere la variabile di grado massimo al numeratore e al denominatore:
  ∙ a +  +  + . . . +  b
  
= 
→ XY ‚ ‚ ‚Z
 Z ∙ d‚ +  +  + . . . + Z e
  
   ‚ ‚ ‚Z
 a +  + . . . +  b = 0 N   +  + . . . + Z€ = 0
→ XY    → XY   
constatare che:

  
riscrivere il limite nella forma equivalente:
  ∙ a +  +  + . . . +  b   
  
 = 
→ XY ‚ ‚ ‚Z → XY ‚  Z
 ∙ d‚ +  +  + . . . +  Z e
Z

Si conclude pertanto che:

Il limite di una funzione razionale fratta per  → +∞ è dato dal limite del rapporto dei termini di grado massimo
±∞ 5N 6 > M
   +    + . . . +   +     0 5N 6 < M„
 =  = ƒ
→ XY ‚  + ‚ 
Z Z + . . . + ‚Z  + ‚Z → XY ‚  Z
5N 6 = M

‚
Il metodo è valido anche per i limiti di funzioni per  → −∞ .

5 2 1
Esempio 1

3 U − 5  + 2 − 1 U ∙ a 3 −  +  − Ub 3 U 3 3
 =    =  =  =− .
5 − 2 U − 3  5 3 −2 U −2 2
 ∙ a U − 2 − b
→ XY → XY U → XY → XY
 

5 2 1
Esempio 2

3 U − 5  + 2 − 1  U ∙ a3 −  +  − U b 3 U 3
 =    =  =  − = −∞ .
5 − 2  − 3  5 3 −2  2
  ∙ a  − 2 − b
→ XY → XY → XY → XY


3 2 1
Esempio 3

3  − 5  + 2 − 1   ∙ a − 5 +  −  b −5  5
 =    =  =  =0 .
5 − 2 − 3
U  5 3 → XY −2 U → XY 2
 ∙ a U − 2 − b
→ XY → XY U
 

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=?
q
q
Limite della funzione razionale fratta con forma indeterminata

   +    + . . . +   +  0
 = d = ?e
→ ‚  Z + ‚  Z + . . . + ‚Z  + ‚Z 0
= ? occorre:


Per calcolare il limite di una funzione razionale fratta che si presenta nella forma indeterminata
1. scomporre in fattori i due polinomi (con il metodo di Ruffini si dividono i due polinomi per il binomio  −  
2. semplificare il binomio  −  .

3  − 6 0 3 ∙  − 2 3 6 3
Esempio 1

 = d = ?e =  =  = = .


→   − 4
 0 →   + 2 ∙  − 2 →   + 2 4 2

 − 8 0  − 2 ∙   + 2 + 4 −2 −  ∙   + 2 + 4
Esempio 2

 = d = ? e =  =  =


→  4 −   0 →  2 +  ∙ 2 −  →  2 +  ∙ 2 − 
−  − 2 − 4 −12
=  = = −3 .
→  2+ 4

 U − 3  − 4 0
Esempio 3

 = d = ?e =
→  2 U − 5  + 8 0

Applicando la regola di Ruffini si ha:


1 0 −3 −4 2 −5 0 +8
2 +2 +4 +2 +4 2 +4 −2 −4 −8
0 0

1 +2 +1 +2 = 2 −1 −2 −4 =

 − 2 ∙   + 2  +  + 2   + 2  +  + 2 2 + 2 ∙ 2 + 2 + 2 20
=  =  = = = 5.
→   − 2 ∙ 2  −   − 2 − 4 →  2  −   − 2 − 4 2∙2 −2 −2∙2−4
  4

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=?
Y
Y
Limite della funzione irrazionale fratta con forma indeterminata

Nel caso in cui il limite si presenta nella forma indeterminata a = ? b occorre:


Esempio 1
XY
XY

1 + √  + 1 +∞
 = d = ?e
→ XY  +∞

1 1
raccogliere la variabile di grado massimo al numeratore e al denominatore:

1 + …  a1 + b 1 + √  ∙ …1 +
 
=  = 
→ XY  → XY 

 +
Portare fuori dal segno di radice il termine appena raccolto, ricordando che:

→ XY
 √  =  || = ƒ „
 −
→ Y → Y
→ Y

1
Si ottiene:

1 +  ∙ …1 + 1 1 1 1

 =  ‡ + ˆ1 +  ‰ = 1 MN>7ℎè  =0 N  =0
→ XY  → XY   → XY  → XY 

Nel caso in cui il limite si presenta nella forma indeterminata aXY = ? b occorre:
Esempio 2
XY

1 + √3  − 5 +∞
 = d = ?e
→ Y 2 −∞

5 5
raccogliere la variabile di grado massimo al numeratore e al denominatore:

1 + …  a3 − b 1 + √  ∙ …3 −
 
=  =  =
→ Y 2 → Y 2
5 5
1 + − ∙ …3 − 1 …3 −   √3

 =  ‹ −  = − .
→ Y 2 → Y 2 2 2
Š Œ

=?
q
q
Limite della funzione irrazionale fratta con forma indeterminata

Nel caso in cui il limite si presenta nella forma indeterminata a = ? b occorre:


Esempio 1



√ − 2 0
 = d = ?e
→ U  − 3 − 4 0

√ − 2 √ + 2 −4 0
moltiplicare e dividere per il fattore che razionalizza il numeratore:

=  ∙ =  = d = ?e
→ U   − 3 − 4 √ + 2 → U   − 3 − 4 ∙ Ž√ + 2 0

−4
scomporre in fattori il polinomio che da origine alla forma indeterminata:
1 −3
−4 1 1
4 +4 +4 =  =  = .
→ U  − 4 ∙  + 1 ∙ Ž√ + 2 → U  + 1 ∙ Ž√ + 2 20
1 +1 =

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