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ELETTRONICA APPLICATA, SCIENZE E TECNICA N. 1- MAGGIO 1979 ‘ped, tn ab UFO VOICE” , SINCROMIX SI...OSCILLA , + LE TUE FOTO IN SPAZIORGCK Raab Supertester 680 ; re El or sen Reome Record CON CIRCUITO ASPORTABILE!! 4 Brevetti Internazionalf - Sensibilita 20.000 ohms / w STRUMENTO A NUCLEO MAGNETICO schermato contro i campi magneticl esternt Tutti i cireultlVoltmetrici © amperometrici di questo nuovissimo modello 680 R_ mo RESISTENZE A STRATO METALLICOd| altissima stabilita con la PRECISIONE ECCEZIONALE DELLO, 1 CIRCUITO STAMPATO PUO" ESSERE RIBALTATO ED ASPORTATO SENZA ALCUNA| SALDATURA PER FACILIFARE UEVENTUALE SOSTITUZIONE DI QUALSIAS! anmersadelquorans «mini ngsre! (om ee OO eee eins rvtratitnn Coan eal oo semplicita, facillta di impiego e rapldita di lettural + FE 6, | SER SET foe enti Cd Brolesin: presterion!e numero a) parte! S.SRIDATS 1 SESE SERVIER SE Suton Pe nnn 98 HO ‘86 FORTATE if ous Ee 1 faeces fe Ea: No Shc Riles sean Siete, & bourne o regen Wiehe recat 98 leave vp Is poublth ¢: etndere anara mraetermee fb Srestanon at Sieroter ha ey Scar apprtamente poets sas fe aie econ oa ra, reat ets ‘cen specale” ep mencaen el eo cet gl Sag iersesis eStats ¢Uprone no Ser Sees “tind bis ae Kimttee sale the pemate lie stones [Muted aldara», enon ate ‘opine sotacre acim of wee anche IL TESTER PER | TECNICI VERAMENTE ESIGENT! 111 Broa st cn spect spent elie, usb, cn canto san, 3 Ptedone erate gtdenl dese drelle al cic oben. Wmarho RADIOMICROFONO Bi.. TRANSISTOR reste Seacchi sudo Rat 40 TELECOMANDO TV PIU’ 8 CANALI! se foltaara Eltvoice 20 eae teeta 46 Asc DELLA SALDATURA PRATICA BeBe Rats es rahi Alessandro Petro, Carmen Piccoli Senato Reis, Claseppe Tosin, 50 IA SINCRO MIXER E FOTOMUSICA Direzione, Redazione, ‘Amministrazione, Pubblicita vis co Se aco | GA 8 Golden 4 20128 IL TRANSISTOR SOTTO INCHIESTA stampa «An Grahene te citdele« Bist setae Getvh Distribuzione 67 $0.01.P. di Angelo Patuzz! sel Via Zuretti 25. Milano VFO, PERCHE’ NO, PROFESSIONAL 74 PsICOTROMANIA, E AURA KIRLIAN Copyright 1979 by MK Periods ane Brevis. AmminisyacioneAbbone ni "Badetone: Eleteonice. 206, Mie" Goldens 8 20125 halon, Tele Fono (02) 7381083. Una copia di Ele 83 tromiea 2000 costa ie 200" At tral Lire 1800, abbonsmento ber 12 incall, (130, ego 2, § elles seleion estore foto 1. Ant Grice ta Chale Pleve del Caro (PV), Distbusions: SOS ar amd paves wits | Rubriche: 44, Taccuino. 79, Scienza e Vita. 81, Sul Mercato. Zire 2s; lane, letonica 2608 | 89, Professional. 81, Consulenza Tecnica, 93, Mercatino. an‘perlodico menale repatato pres 30 iano tans conten giro. plasge $1.87. Pubblicts | FOTO COPERTINA: STUDIO MT RABBIT, MILANO More por tt poes arose tear ftogate int ha 3 Teattbiscone ‘anche sem publ CR Bietove Peotone Aisen'> | — Gy) ingorsioniet . : hi Dirttore responsable Arsen | Gy ingerzionicti im questo. numero sono: Bete, C7, Gonzerli, GBC, ICE, ‘Spadon|. Rights ved every wh Kit Shop, Marcucci, N.A.C.E.1., E. Ricci, Sid Armani, Vecchietti, Vematron. QUATTRO GIOCHI QUATTRO SUL TV Due proposte Marcucci per il CB che cerca il meglio. SUPER PANTHER DX {CE SIMPSON. 80 CANALI LSB/USB/AM/CW Senstvita: SSB -0,7 WV per 10 dB S/N AM- 1.5 1W per 10 dB S/N Seletuta: SSB -21 KheA - 6 dB AM Kha - 6 dB Potenza: 12 W. PEP in SSB. Impedenza dantenna: 50 OHM Alimentazione: 13,8 VDC L. 237.000 HY IP HY - GAIN 40 CANAL AM Senstvit: 0,7 uV per 10 4B S/N Alimentazione: 115 -14.5 VOC Potenza 4 W. Potenza audio: 3 W. Impedenza d'antenna: 50 OHM L. 73.000 MARCUCCI Miano, via Fil Bronzett 37, tel. 7386051 Caro lettore, qualcosa ti dice, subito, che ci conosciamo gia. E tu te ne sei gia accorto. Forse si tratta dei nostri nomi a te, appassionato d’elettronica costruttiva, gia noti. Oppure si tratta del taglio ideologico e dello stile inconfondibile di questa rivista nuovissima eppure gid amica. Elettronica 2000, perché?! Non é difficile spiegarti le cose: scontenti dei vecchi pesanti nuclei cui eravamo legati, abbiamo deciso, noi che ci sentiamo come elettroni liberi, di inventare correnti nuove per pid fascinosi campi ove ancora ritrovarci. Con voi che amate lo stesso meraviglioso mondo elettronico. II quale & vita e scienza e gioco intelligente insieme. Un mondo ove quel che @ utile pud essere presto divertente, quello che appare serioso subito facile, e tutto simpaticamente interessante. Eccoci percid ancora insieme per circuiti e montaggi si, ma non solo fini a se stessi. L’elettronica cio’, scienza di oggi e del nostro futuro, anche come mezzo elegante per esprimere, nel far da sé, la propria personalit& che & e vuole essere estrosa ¢ brillante. 1] nostro tempo & elettronico, ii 2000 & dietro l’angolo. Ci troveremo tutti in men che non si dica nel nuove millennio dell’avventura umana. Noi pensiamo, speriamo, che sara I’Eta della Scienza nella pitt elevata accezione del termine. I giovani tutti sono invitati a questo appuntamento con la Storia: la materia @ vastissima, si arricchisce ogni giorno di dati, di scoperte, di applicazioni nella realta; offre spunti alla ricerca, all’hobby, non viene mai a noia perché ricca di imprevisti e novita. Noi che lavoriamo da anni in questo settore sappiamo per esperienza che la messe di cose da imparare, da sperimentare, da realizzare @ inesauribile. Per le menti pitt pronte via dunque, elettronicamente insieme, destinazione 2000. Franco Tagliabue ‘Arsenio Spadoni Sandro Reis . Alessandro Borghi Beniamino Coldani a 5 Ufovoice », rock spaziale siamo passat menti tradizionali che trov errant Crate Semen a tc Se ons Pe Oe) econo ee ee as eu mC ec Sere eee « subire Vopera di clettrificazio- Cito ec ee ees press disco-sound tanto apprez- eens See es zione spaziale, consentiteci di de- TSMR Oa Dreier meee ras en ee ees Po eae es Pts oe eee Core ee BF cree ene oem ona di ARSENIO SPADONI TUTTI GLI EFFETT! DEL ROCK SPAZIALE CON NOVE TRANSISTOR ED UN CIRCUITO INTEGRATO. VEDIAMO COME REALIZZARE IN PRATICA ATORE VOCALE “ARE IL SEGNALE AUDIO E DI MODULARLO. Oey Pere ernie cece fosse jormente adatto a da- es as iI conceto. soni ee ect pe Roe tivo che permette di intervenire Soe ee Lt Prone eee cs Se at merino oe eee ee eae es Pc ee mes musicale specializzatosi in musi- Ingresso ieroton gs Sezione Amplificatore p| Preompliticatore/—] riitrt separotore Grngress0 aux 1 trollo del mw A contrdtio ae livello di mw py qasssa pivots Nodulatore Ingressi dei "| adattatore Amplificatore segnali modulanti| ai ingresso [°F] Separatore Tivello segnale gontrotte ai modulazione ello forma 4" ondq out. anplisicatore [> 4 —— separatore + oseillatore L sinusoidale Bivello di Freqenze uscita ca « spaziale » ricca di effetti ar- tificiali soprattutto per quanto riguarda la voce? Bene anche noi volevamo riuscire a produrre ef- fetti similari autocostruendoci marchingegno necessario, anzi- ché utilizzare un vocoder pro- fessionale. Tl nostro ufovoice & in grado di produrre una tonalit® di voce ricca di modulazioni e di armo- niche con volute alterazioni su determinate porzioni di frequen: za, Inoltre & possibile utilizzare il circuito per trasformare il ni tido suono di un organo let tronico in una sorgente di armo- nie di timbrica spaziale. Accade quindi che il circuito pud essere doppiamente utilizzato: alteran- do la voce applicata al microfo: no e distorcendo le note ¢ gli accordi di un organo elettronico connesso all'ingresso_ausiliario. Vediamo ora qual & il princi pio di funzionamento del circu to perché possiate meglio. com- prendere le possibilit’ dell’appa- recchio ¢ trovare nuove € sor prendenti applicazioni 24 PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO Il circuito dell'ufovoice si compone di otto unit con i se- guenti compiti: preamplificatore, filtro, amplificatore, oscillatore sinusoidale, adattatore, separato- re amplificato, modulatore ¢ nuo- vamente separatore amplificato- re (in alto lo schema a blocchi) Consideriamo ora come le se- zioni si combinano fra loro esa- minando il metodo di funziona- Nel disegno sopra riprodotio frovate la rappresentazione a blocchi delle funzioni svolte dalelaboraiore vole; ai sui ingressi & possibile applicare ogni fonte di segnale in bassa frequenza. Sotto, circuito elettrico del ‘modulatore e separatore d'uscita. In alto, circuito elettrico del preamplificatore d'ingresso direltamente connesso alla sezione filtri. 1 8 Vingresso microfonico, 2 Vingresso ausiliario e 3 il punto di connessione per il ‘modulatore riprodotto nella Pagina accanto, mento del circuito elettrico. 1L preamplificatore ha il com- pito di innalzare il livello del segnale microfonico in modo che Vampiezza sia sufficiente per un intervento della sezione filtri Al preamplificatore, giusto sul- Vultimo transistor della catena di amplificazione, & possibile ap- plicare il segnale proveniente da una sorgente ausiliaria di basa frequenza: vale a dire in questo punto si applica ad esempio il segnale proveniente da un orga- no elettronico oppure da una chitarra elettrica. All'uscita dal preamplificatore troviamo una prima possibilita di regolazione di livello, si tratta di un control- lo potenziometrico che stabilisce quanto segnale debba essere in- viato alla catena dei filtri. Il complesso dei filtri & di ti- po passivo; mantenendo il con trollo potenziometrico di ciascu na delle cinque sezioni in posi- zione neutra il segnale esce da questo stadio inalterato e prose- gue verso altre possibilita di ma- nipolazione. Se invece posizio- niamo come piti ci aggrada i cin- que controll possiamo arrivare a modificare radicalmente 1a tim- brica della voce o di un accordo proveniente da un organo con- nesso all’ingresso ausiliario. Dal sistema passivo di filtro il segnale viene nuovamente ampli- ficato in modo che possa essere applicato ad un modulatore do- ve andra a miscelarsi con quanto proviene dalla linea di modula- 25 + 28 R32 al pint R43 Raa C38 ps|o7 |. c37 zione interna o esterna. ‘a linea di modulazione ha due possibilita. La prima consi- ste nell’impiego del modulatare interno costituito da un oscilla- tore sinusoidale, il cui segnale amplificato dallo stadio successi- vo giunge anch’esso al modula- tore dove & disponibile la bassa frequenza della catena voce gia considerata. La seconda permet- te invece ]’impiego di una fonte esierna di modulazione per la quale & stata prevista, oltre ad una sezione di amplificazione an- che uno stadio di adattamento per rendere idoneo il segnale ap- plicato in ingresso allo standard dei valori di tensioni in bassa frequenza presenti nel circuito. In entrambi i casi otteniamo un segnale disponibile al modu- latore per agire sul segnale voce gia manipolato, e che dal modu- latore si trasferird al separatore amplificatore il quale provvede ad innalzare il livello di quanto basta per pilotare un qualsiasi genere di amplificatore di bassa Lo schema elettrico che vedete riprodotto 2 inerente all‘adattatore ingresso, all’oscillatore interno ced all'amplificatore separatore. Da quest'ultimo il segnale esce per andare allingresso B del modulatore (vedi punto 6), 4 ¢ 5 sono rispettivamente gli ingressi per basso e alto livello di modulazione esterna frequenza e separarlo per quanto riguarda le tensioni di alimenta zione. Il circuito permette quindi un controllo di frequenza su cinque bande; una regolazione del livel- lo del segnale da manipolare; un controllo della frequenza della modulazione interna; la regola- zione del livello di modulazione sia esterna che interna; il con- trollo della forma d’onda del mo- dulatore esterno, ed infine la possibilita di stabilire @ piacere Ta quantita di segnale manipola- to che deve uscire dal dispo- sitivo. Per i dettagli circuitali vedia- mo ora il funzionamento in par- ticolare di ciascuna sezione. ANALISI DEL CIRCUITO Iniziamo l’analisi del circuito dallo stadio che ha il compito di amplificare e modificare in fre- quenza il segnale proveniente dal microfono o da una qualsivogtia altra sorgente sonora (registrato- re, giradischi, strumenti musica- li ecc.). Questo stadio fa capo ai transistori T1, T2, T3 © T4, tutt del tipo BC 317B. Questa sezio- ne dispone di due ingressi, il pri mo per segnali di ampiezza mol- to bassa (1 mV), il secondo per segnali di ampiezea _maggiore (100-300 mV). In pratica al. pri- mo ingresso pud essere applica- to il segnale di uscita di un mi crofono o di un pick-up magne- tico mentre al secondo ingresso pud essere applicato il segnale di uscita di uno strumento musicale o di un registratore. II segnale applicato all’ingresso ad alta sen- sibilita viene amplificato dal pri- mo transistore il quale & monta- to nella configurazione ad emet- titore comune. Questa configura- zione circuitale permette di otte- nere un elevato guadagno sia in tensione che in corrente. In pra- tica questo stadic eleva l’ampiez- za del segnale di ingresso di cit- ca 20 volte. I condensatori C3 € C4 limitano la banda passante dello stadio evitando cosi che possano insorgere autoscillazioni parassite, specie quando il cavo di collegamento tra il microfono e lapparecchio & molto lungo. Sempre per lo stesso motivo lun- g0 la linea di alimentazione di questo stadio @ presente un cir- cuito di disaccoppiamento for- mato dalla resistenza R3 e dal condensatore C2. Il segnale am- plificato & presente sul colletto- te del transistore da dove, tra- mite C5, giunge sulla base del transistore T2 al quale fa capo un altro stadio di amplificazio- ne. Nonostante la rete di pola- rizzazione differente, anche que- sto transistore & montato nella configurazione ad emettitore co- mune. II partitore resistivo di ba- Tutti i componenti necessari per la realizzazione dell'ufovoice sono stati sistemati su di un unico circuito stampato da cui si dipartono i fiti di collegamento per i potenziometri che verranno sistemati sul pannello frontale dell apparecchio. Consigliamo di uiilizzare fili di collegamento @ differenti colorazioni. se conferisce a questo stadio una migliore stabilita termica ma non ne aumenta le prestazioni dal punto di vista del guadagno in tensione che anche in questo ca- so é di circa 20 volte. 11 conden- satore elettrolitico C8 collegato in parallelo alla resistenza di emettitore annulla la controrea- zione introdotta dalla resistenza stessa_ mantenendo inalterato il guadagno, Complessivamente i due stadi consentono di ottenere un guadagno in tensione di cir- ca 400 volte. II segnale ampliti- cato giunge quindi al transistore T3 il quale & montato nella con- figurazione a collettore comune. Questo stadio non introduce al- cun guadagno in tensione e fun- ge pertanto da semplice separa- tore tra lo stadio preamplificato- ree la sezione dei filtri. Alla ba- se di T3 fa capo anche lingresso a bassa sensibilita, Tra Vemettitore di questo tran- sistore e massa collegato un potenziometro da 1 Kohm me- diante il quale & possibile rego- lare Vampiezza del segnale che viene inviato agli stadi successi- vi. Questo potenziometro rappre- senta in pratica il controllo del livello del segnale microfonico ovvero del segnale che deve es- sere modulato. Fino a questo punto il segnale microfonico non ha subito alcuna manipolazione; esso infatti & stato amplificato linearmente. A questo punto pe- 10 il segnale viene applicato ad un equalizzatore a cingue vie mediante il quale & possibile at- tenuare o esaltare particolari fre- quenze. Questo circuito in pra- tica consente di modificare a pia- cimento la timbrica del segnale microfonico. | cingue potenzio- ar 28 il montaggio COMPONENTI Ri = 2,2 Mohm R2 = 2.2 Mohm R3 = 100 ohm R4 = 150 Kohm RS = 22 Kohm R6 =1 Kohm R7 = 100 ohm R8 =1 Kohm R9_ = 330 Kohm R10 = 100 Kohm Ril = 470 Kohm R12 = 100 Kohm RI3 = 470 Kohm Ri = 100 Kohm R15 = 470 Kohm R16 = 100 Kohm RIT = 470 Kohm R18 = 100 Kohm R19 = 470 Kohm R20 = 150 Kohm R21 = 22 Kohm R22 = 1 Kohm R25 = 100 ohm R24 = 47 Kohm trimmer R25 = 100 Kohm R26 = 100 Kohm R27 = 47 Kohm R28 = 100 Kohm R29 = 33 Kohm R30 = 100 Kohm R31 = 100 Kohm R32 = 10 Kohm R33 = 47 Kohm R34 = [00 Kohm R35 = 100 ohm R36 = 150 Kohm R37 = 22 Kohm R38 = 1 Kohm R39 = 100 ohm R40 = 1 Kohm R41 = 2,2 Kohm R42 = 10 Kohm R43 = 1 Kohm R44 = 1 Kohm R45 = 1 Kohm R46 = 150 Kohm R47 = 22 Kohm R48 = 1 Kohm R49 = 100 ohm R50 = 820 Kotm RSI = 820 Kohm R52 = 2,2 Kohm R53 = 150 Kohm R54 = 22 Kohm R55 = 1 Kohm R56 = 100 ohm R57 = 470 ohm Pt Kohm pot. log. P2 = 100 Kohm lin. P35 = 100 Kohm lin. 100 Kohm lin. }00 Kohm in. D7 = 1N4001 2 metri agiscono indipendentemen- te tra loro 2 una porzione suf ficientemente ristretta della gam- ma audio, Ovviamente quando tutti { potenziometri sono rego- lati sullo stesso livello il segnale non subisce alcuna modificazio- ne. Questo stadio in ogni caso introduce una certa attenuazione del segnale per cui si rende ne- cessario incrementare nuovamen- te il livello dello stesso. A cid provyede lo stadio amplificatore che fa capo al transistore T4, 11 cirouito di polarizzazione di que- sto transistore @ identico a quel- lo di T2 per cui anche questo stadio presenta un guadagno in tensione di circa 20 volte. 1 cir. cuiti che fanno capo ai primi quattro. transistori _provvedono pertanto ad elevare il livello del segnale microfonico (da 1 mV a circa 2 Vp) ed a modificarne la timbrica. Il segnale presente al- Puscita di questa sezione viene quindi inviato al modulatore al quale giunge anche il segnale di modulazione. Nel nostro apparecchio il se- gnale microfonico pud essere modulato o da un segnale ester~ no © mediante un segnale pro- dotto dalle stesso apparecchio. Analizziamo prima il seconda caso owvero quello della modu- lazione interna. A tale scopo Vapparecchio dispone di un sem- plice oscillatore sinusoidale rea- lizzato con il circuito integrato CMOS 4049, Questo integrato contiene al suo interno sei inver- ter. I primi tre inverter vengono utilizzati per generare un segnale triangolare che ® presente sul ferminale n. 15. 11 trimmer R24 consente di rendere perfettamen- te simmetrico il segnale triango- are mentre mediante il poten- ziometro P7 & possibile regolare la frequenza di oscillazione. Con. i valori riportati la frequenza di oscillazione pud essere regolata tra 2 e 10 Hertz, A questo pun- to & necessario trasformare il se- gnale triangolare in segnale sinu- soidale. Questo compito & affida- to al circuito che fa capo agli al- tri due inverter ed in modo par- 30 ticolare ai diodi D3 © D4, Que- sti diodi provvedono ad « arro- tondare » il segnale triangolare; per poter assolvere a questo com: pito, il segnale triangolare pre- sente ai capi dei diodi deve offrire una tensione compresa tra 0,6 ¢ 0,7 volt, Per ottenere esatia ampiezza richiesta dal circuito occorre agire sul trim mer R28 che regola il guadagno dello stadio. Per quanto riguar- da Valimentazione di questo cir- vuito, pur potendo funzionare tra 5 € 15 volt, abbiamo prefe- rito alimentare V'integrato Ut con una tensione di 5,6 volt. Per ottenere tale tensione abbiamo fatto uso di uno zener appunto da 5,6 volt. La tensione positi- alimentazione deve essere applicata al terminale n. 1 del circuito integrato mentre quella negativa deve essere applicata al terminale n. 8. Tramite SI il se- gnale sinusoidale viene applice- to al circuito amplificatore che fa capo al transistore T6, Que- sto transistore eleva l’ampiezza dell’onda sinusoidale di circa 8 volte. Il segnale cosi ottenuto & in grado di pilotare il modula- tore. Mediante il potenziometro P9 @ possibile regolare l’ampiez- za del segnale di modulazione e quindi, in ultime analisi, la per- centuale della modulazione. Per quanto riguerda Ia modu- lazione esterna sono previsti due ingressi, uno ad alta sensibilita (100 mV) ed uno a bassa sensi- bilita (1,5 V). TL segnate appli- cato all’ingresso ad alta sensibi- Tita viene inviato tramite C31 al- la base del transistore TS. Que- sto semiconduttore, montato nel- la configurazione ad emettitore comune, eleva |’ampiezza del se- gnale a circa 2 volt. Il segnale amplificato nonché il segnale pro- veniente dall’ingresso a bassa sensibilita yengono applicati ai capi del potenziometro P8 me- nte il quale & possibile stabi- lire Vampiezza del segnale che giunge allo stadio successivo. Lo tsadio successivo non @ altro che un circuito adattatore che modi- fica la forma d’onda del segnale. Sopra vedete ta basetta det dispositivo a montaggio ultimato, sotto lo circuito stampato pronto per Vinserimento nel contenitore del tivo Mini consol ed @ destra Vapparecchio a cablaggi ultimati. Ea scatola di montaggio dell’ujovoice 2 disponibile per lire 36 mila presso Kit Shop. Co Vitt. Emanuele 15, Milano. Regolando quindi it porentiome- tro PS 2 possibile variate la for ma d’onda del segnale di modus lazione esferna. Mediante $2 ‘questo segnale viene applicato al transistore T6 & quindi al po- tenziometro P9. In pratica il po- tenziometro P9 rappresenta il controllo del livello del scgnale di modulazione sia intemo che esterno; quando viene azionato St allo stadio modulatore viene inviato il segnale interno mentre quando viene azionato $2 al mo- dulatore giunge il segnale ester- no. Passiamo ora all’analisi del circuito modulatore ¢ di quello di uscita. Tl modulatore & molto sem- plice; esso & formato da due tran- sistori montati nella configura: zione a collettore comune i cui emettitori sono collegati tra loro, AlPingresso A giunge il segnale da modulare mentre all'ingresso B giunge il segnale di modulazio- ne. Tt segnale di uscita @ presen- te ai capi della resistenza di emettitore R52. I] segnale modu- lato viene applicato tramite il condensatore elettrolitico C42 alla base del transistore T9 al quale fa capo un circuito di am- plificazione che eleva l’ampiez- za del segnale di circa 8 volte. AlLuscita di questo stadio & pre- sente un potenziometro (P10) da 4,7 Kohm mediante il quale & possibile regolare il livello di uscita. Questo potenziometro pertanto funge da controllo ge- nerale del volume Vi segnale di uscita presenta un’ampiezza massima di circa 3 volt. Esso pud pertanto essere inviato direttamente ad una uni t di potenza. La tensione di al mentazione di questo apparec- chio & di 9 volt; puc essendo I'as- sorbimento abbastanza_limitato consigliamo di alimentare l’ap- parecchio con due batterie da 4,5 volt collegate in serie. Il co- mando di accensione dell’appa- recchio & rappresentato dall’in- terruttore $3. I-diodo LED! fun- ge da spia indicando quando Vapparecchio @ in funzione. 32 IL MONTAGGIO Tutta la componentistica ne- cessaria per realizzare in pratica il nostro ufovoice, ad eccezione naruralmente dei soliti poten- ziometri ed interruttori, “trova spazio su di una basetta stam- pata dalle dimensioni di 220 per 85 millimetri, Tutto il materiale utilizzato & normalmente in com- mercio e niente deve essere ap- positamente costruito all’infuori del circuito starnpate. Proprio per la realizzazione di quest’ul- timo vi suggeriamo di riprodur- re fedelmente il disegno del no- stro master sulla superficie ra- mata mediante striscioline ¢ bol- lini adesivi antiacido che potete trovare presso tutti i migliori ri- venditori di materiale elettroni- co. Unica raccomandazione nella preparazione dello stampato & di fare molta attenzione alla spa- ziatura dei piedini per il circui- to integrato di cui si fa uso. La basetta deve essere incisa nella solita soluzione di perclo- ruro ferrico; chi ha fretia pud accelerare il processo di jncisio- ne scaldando la bacinella in cui la soluzione si trova. Nel perio- do invernale, quando i termosi- foni \avorano a tutta forza, non si deve far altro che appoggiare Ja bacinella con la soluzione su- gli elementi riscaldanti ed il pro- cesso di incisione diventa piti ra- pido. In estate, o comungue nel- Ja stagione in cui il freddo inver- nale & solo un ricordo, si pren- de una pentola, si fa bollire ben bene un poco di acqua e poi, dopo aver spento jl fuoco, si mete a bagno maria la bacinel- la in plastica dove ia soluzione di percloruro ferrico & disponi- bile per svolgere il suo compito. L'unica cosa che non dovete fa- re 8 rovesciare, peggio ancora la- seiar depositare, la soluzione corrosiva nel lavandino 0 nella vasca da bagno come qualcuno della redazione ha fatto da tempo. Jnutile dirvi quante e quali siano state le proteste al- Vapparire di macchie scure che tutt’ora non vogliono andar via EMS 2000 VOCODER I sintetizzatori ai voce non sono una novita del giorno, gid da qualche tempo le industrie specializzate nella costruzione di strumenti musicali elettroni: ct offrono soluzioni: fra que- ste ci & sembrata pasticolar- mente valida quella della Sem- prini, un'industria (taliana da anni sempre in prima linea nel settore strumenti musicali. La Semprini ha realizzato il Voco- der EMS 2000 di cui vi ripor- tiamo alcuni dati tecnici come esempio di quanto & @ disposi- ziont nel campo professionale. UL Vocoder EMS 2000 2 un compatto e versatile sintetizza- tore voce facile da usare, parti colarmente studiato per realiz. zare innumerevoli effetti voce 0 strumentali e trova quindi la sua principale applicazione nel- Ie sale di incisione € nelle sta- zioni Radio Broadcastings. Il Vocoder 2000 permette di articolare la sua voce in una qualsiasi altra fonte sonora. ‘Ad esempio modulazione di strumenti come: organo, chitar- ra; modulazioni non musicali come: il rombo di un aeropla- no, il ruggito di un leone, il bat- tere di una macchina da’scrive- re; € modulazioni sintetiche co- me: il sintetizzatore, il genera tore di rumore o l'oscillatore. In ognuno di questi casi una fonte di modulazione (linea micro) impone la sua intonazio- ne su di una seconda fonte di modulazione (linea 0 micsoY che ne subisce le caratteristiche. Le possibili combinazioni sono quindi infinite; immaginate ad esempio una registrazione di musica POP che subisce le in- tonazioni di voce di uno spea- ker, 0 viceversa la voce umana che’ segue la ritmica e gli ac cordi di uno strumento (chitar- ta, organo ecc.). Quando la basetta @ incisa po- tete togliere la protezione delle strisce adesive e passare alla fo- ratura, Per la maggior paxte dei componenti, fori da un millime- tro sono sufficienti a che i ter- minali possano passare. Pratica te quindi tutti i fori con una punta da un millimetro riservan- dovi di allargare eventualmente i punti che « andassero stretti ». A foratura avvenuta pulite sgrassando accuratamente la ba- setta € cominciate a montare le resistenze il cui valote si identi fica secondo il tradizionale co- dice dei colori, Dopo le resisten- ze sistemate tutti 1 condensatori ipo ceramico in modo da completare la basetta di tutti quei componenti che non neces- sitano controlli per l'identifica- zione delle polarita. Per quanto riguarda i componenti polarizza- ti consigliamo di partire dai con- densatori clettrolitici, Sull’invo- lucro degli elettrolitici & sempre chiaramente stampigliata la po- larita, ma se le indicazioni si fossero sbiadite col tempo pote- te sempre stabilire la polarita os- servando bene la struttura mec- canica del componente: il posi 0 & sempre isolato rispetto al- Vinvolucro esterno. Per i diodi il riconoscimento & semplice: mettete la fascetta in corrispondenza delle indicazioni riportate nel disegno in cui é raffigurato il piano generale di montaggio. | transistor sono ele- menti a tre gambe assolutamen- te non scambiabili fra loro: iden- tificate bene j terminali ed inse- riteli secondo il disegno senza soffermarvi per troppo tempo con la punta del saldatore sui loro contatti. E’ ora la volta del- unico integrato. Vi sentite e- sperti in grado di compiere sal- dature rapide e perfette? Bene, allora nessun problema, mettete V'integrato al suo posto avvalen- dovi della tacca di riferimento € collegatelo. Se invece non vi ri- tenete dei campioni di saldatu- ra siate pit cauti: procuratevi un buon zoccoletto a 16 piedini e saldatelo con calma, a lavoro effettuato inserite l’integrato se- condo la tacca di riferimento. Liallestimento dei component sulla basetta & cos\ terminato, ri- mangono libere alcune piazzole che provvediamo subito ad uti- lizzare. Procuratevi due spezzo- ni di filo oppure due pezzetti di terminali che avete tagliato da resistenze precedentemente fissa- tee realizzate i due ponticelli in- dicati in figura. Con questa ope- razione quattro fori sono gid chiusi, rimangono ora gli spazi disponibili per potenziometri ed interruttori, Le uniche operazioni di mes- sa punto consistona nella rego- lazione dei trimmer R24 e R28. A rigore, per una corretta rego- lazione sarebbe_necessario di sporre di un oscilloscopio con il quale controllare la forma d'on- da del segnale di uscita dell’oscil- latore sinusoidale. In pratica la regolazione potra essere effettua- ta anche ad « orecchio », | due trimmer dovranno essere regola- ti per ottenere un segnale di mo- dulazione che non provochi un intervento brusco sul segnale da modulare; in altee parole non si dovranno sentire dei « tac» in corrispondenza di ogni impulso del segnale di modulazione, Se tutto funziona correttamente po- tete cominciare a preoccuparvi della sistemazione meccanica d#1 dispositive. Noi abbiamo utili zato un contenitore metallic della serie Mini Consol prodottc dalla dita Ganzerli. La soluzio- ne meccanica ci @ sembrata pa ticolarmente valida, oltre che per la robustezza, per il gradevole aspetto estetica che riesce a con- ferire al prototipo. Il contenitore deve essere fo- rato per alloggiare i comandi: quando tutti i fori sono pron. ti sistemate i potenziometri e gli interruttori.stringendo i dadi; chiudete quindi il contenitore assemblando le parti della sca- tola, fissate Ie viti ed il vostro ufovoice & pronto. 33 di ARNALDO BERARDI TRASMETTERE SULLA RADIO DI CASA CON UN OSCILLATORE COLPITTS MODULATO IN FREQUENZA E" FACILE FD ECONOMICO. COSTRUIAMO UNA MINUSCOLA UNITA* TRA’ SMITTENTE DA NASCONDE RE {N UN PACCHETTO DI SIGARETTE © DA RIPORRE CON OPPORTUNA MIMETIZZAZIONE FRA 1 SOPRAMMOBILI. UN PROGETTO PER SPERIMENTARE LE TECNICHE DI COSTRUZIONE IN ALTA FREQUENZA a4 NTA. FREQUENZA Radiomicrofono bitransistor ‘n__microfono _preamplificato piccolo piccolo, due transi- stOr e pochi altri component ed ii gioco @ fatto: su di un minu- scolo ciyeuito stampato trova spazio un radiomicrofono ope- rante nella gamma della modu- lazione di frequenza fra 88 € 108 MHz. L’idea non & certo nuova: pro- getti di questo genete se ne so- no gia visti tanti, Riteniamo tut- tavia che la nostra proposta pos- xa interessare poiché i criteri di progettazione seguiti sono tali da permettere anche a quai costano all‘elettronica per la pri- ma volta di realizzare un appa- recchio che trasmette ¢ che si pud costruire con poca spesa ¢ grande soddisfazione. Trasmettere sulla radio di ca- sa & un esperimento particolar- mente valido per mettere alla prova la propria abilita di speri- mentatori elettronici, & poi... quanti scherzi si possono fare. Una volta, sperimentando uno di questi circuitini, ci siamo diver- titi a trasmetiere un falso pro- gramma musicale con interventi sulle notizie sportive con risul- tati calcistici a dir poco assurdi. Preparammo prima con l’ami- co del bar una cassetta registra- ta con un poco di musica segui- ta da una bella serie di notizie sportive assurde. L'amico del bar sintonizzd il suo radioricevitore sul segnale emesso dal radiomi- crofono nascosto nella stanza aecanto € posto vicino al regi- stratore in funzione. Nel bar tut- ti credevano di essere sintoniz- zati sulla stazfone RAI ed atten- devano i risultati per verificare la schedina. Allora prestabilita, avendo fatto i calcoli esatti del fempo di scorrimento del nastro, artiva il notiziario falso: vi la sciamo immaginare la faceia del- Vamico che credeva di aver fatto tredici! Questo & solo un ancddoto. 35 Ant cia Certo & che tante volte ci siamo divertiti a giocare come ragaz- zini con i prototipi dei nostri radiomicrofoni. Ma veniamo ora all'aspetto tecnico del progetto che vi proponiamo. Come accennato si trata di un radiomicrofono che utilizza una capsula microfonica preamplifi- cata e due soli transistor: la sem plicita @ estrema; ogni regola zione del segnale trasmesso si effettua mediante un normale ri- cevitore per modulazione di fre- quenza ANALISI DEL CIRCUITO Il circuito elettrico & costitui- to da tre sezioni: 1a prima ha il compito i trasduzione della vi brazione acustica in segnale elet. trico, la seconda di amplificazio- ne della bassa frequenza e la terza di oscillazione in alta fre- quenza tramite un oscillatore idoneo a generare Ia portante ra- dio nello spettro della modula- zione di frequenza compresa fra 88 e 108 MHz. La prima sezione si compone di quattro. componenti elettroni- ci: una capsula microfonica pre amplificata, due condensatori e- 36 Schema elettrico del trasmettitore che utilizza in alia frequenza un oscillatore Colpitts modificato. La sintonia si ottiene con diodo varicap; i transistor impiegati sono del tipo BC 3178. lettrolitici ed un trimmer poten- Ziometrico. La vibrazione audio viene cap- tata dal microfono che, essendo 4i tipo preamplificato (si trata di uno 4% quei microfoni piccoli piccoli di cui dispongono certi registratori), provvede diretta- mente ad innalzare il livello del- Pampiezza del segnale elettrico. Tramite la rete Cl, RI ¢ C2 la bassa frequenza @ applicata alla base del transistor Tt che ha il compito di amplificare ul- teriormente la portante di mo- dutazione, Sul collettore di T1 si trova il segnale amplificato, Il suo tra- sferimento sullo stadio ascillato- re per ottenere la modulazione in frequenza avviene tramite C4 e Jaf2. [I condensatore e I’indut- tanza, pur consentendo il passag- gio della modulazione, creano un disaccoppiamento fra le ali- mentazioni destinate_all’oscilla- tore ed allo stadio di amplifica- Zione Lioscillatore di alta frequenza 2 det tipo Colpitts modificato. 11 circuito di risonanza @ realizza- to con un trimmer capacitivo a (C10), un diodo varicap (diodo a capaciti variabile largamente utilizzato nei circuiti di sintonia degli apparecchi televisivi) e la bobina L1, costituita da 6 spire awvolte su di un diametro di 8 mm e spaziate leggermente fra loro. Il transistor utilizzato_nello stadio di alta frequenza é lo stes- so che impieghiamo per l’ampli ficazione della modulazione, il BC 317B, Si tratta evidentemen- te di una utilizzazione anomala di tale semiconduttore Abbiamo deciso per questo ti- po di transistor in quanto le sue caratteristiche elettriche dimo- strano che @ in grado di lavora- Nella foto in alto vedete il prototipo utilizzato per i nostri esperimenti La tensione di alimentazione @ ricavata da una batteria da 9 volt del tipo generalmenie impiegato per le radioline. re ad alte frequenze con un gua- dagno sufficiente per il nostro ti- po di utilizzazione ‘Avremmo potuto impiegare semiconduttori con una maggio- re frequenza di taglio, ma nel nostro caso di utilizzazione, la resa elettrica sarebbe rimasta la stessa. Per quanto riguarda I’a- spetto economico il cambiamen- to & consistente. I BC 317B & un transistor di larghissimo con- sumo che ha raggiunto ormai una diffusione pressoché totale nel nostro Paese e, soprattutto, reperibile ad un prezzo decisa- mente contenuto. In pratica: che differenza fa per noi tra il nostro transistor che rende 10 alla frequenza di 108 MHz, mentre alla frequenza doppia non riesce nemmeno ad oscillare, ed un transistor che costa molto di pitt ma che rende egualmente dieci a 108 MHz e poi molto di piti a frequenze de- cisamente superiori? Per noi cid che conta & avere il massimo rendimento con la minor spesa a 108 MHz, visto che voglia- mo realizzare un radiomictofo- no FM. Ecco quindi perché abbiamo deciso di utilizzare il BC 317. Lo stadio di bassa frequenza & separato da quello di alta, ol- tre che dalla rete C4, C6, Jaf anche dalla configurazione a Pi greco V7, Jaf 1, C8. L’antenna & ricavata da uno spezzone di filo isolato lungo cir- ca 20 cm collegato al condensa- tore C12 che determina la com- ponentc capacitiva del sistema di antenna. a7 il montaggio Piano generale per la disposizione dei componenti Come potete vedere direttamente dalla fotografia ‘sul circuito stampato, Sotto, riproduzione in dimensione reale della basetta, la capsula microfonica @ stata saldata sulla piastra ramata dal lato componenti MICROFONO BC 317 Nel disegno immediatamente sopra & roffigurata la dispo- sizione dei terminali della capsula microfoniea e del tran- sistor utilizzato, Tutto il materiale umpiegato 2. general mente disponibile presso i negozi di materiale elettronico; la bobina LI & Punico elemento che deve essere auloco siruito. La spesa per la costruzione & di circa 10.000 lire. IL MONTAGGIO Liaspetto della realizzazione pratica non offre particolari pro- blemi. Il punto che richiede il maggior lavoro @ la bobina del circuito oscillante L1 che deve essere autocostruita impiegando del filo smaltato da | mm di dia- metro, Nella successicne logica di montaggio, dopo aver appronta- to if circuito stampato che deve anche essere perfettamente puli- 38 to da ogni traccia di grasso pri- ma di iniziare a saldare, convie- ne montare i componenti passivi (resistenze, condensatori e indut- tanze); dopo di che si passa agit elementi aitivi che richiedono patricolare cura per V'identifica- zione dei termi La capsula microfonica dispo- ne di tre terminali: due per I’ali- mentazione, che non debbono as- solutamente essere scambiati, ed uno per l'uscita del segnale che nello schema elettrico & indicato con il simbolo caratteristico del- le tensioni alternate Quendo tutti i componenti hanno trovato una corretta col- locazione sul circuito stampato potete effettuare il collaudo, In- serendo un tester collegato nella posizione di milliamperometro riscontrerete che durante il fun- zionamento (alla tensione di 9 volt in corrente continua) Y’as- sorbimento globale corrisponde a circa 10-15 mA. Se l'assorbi- mento @ intorno a questi livelli COMPONENTI RI = 10 Kohm trimmer R2 = 100 Kohm R35 = 15 Kohm R4 = 1 Kohm R5 = 100 ohm R6 = 22 Kohm R7 = 560 ohm Tutte le resistenze sono da ¥% W al 10% Cl = 10 BF 16 VL €2 = 10 uF 16 VE C3 = 100 pF C4 = 10 uF 16 VL C5 = 47 uF 16 VL C6 = 1.000 pF 7 = 100.000 pF C8 = 22.000 pF C9 = 10 pF C10 = 3-15 pF compensatore C11 = 10.000 pF C12 = 10 pF TI = BC 317 B 12 = BC 317 B Di = Varicap BA 102 JAF 1 = VK 200 JAF 2 = VK 200 JAF 3 = VK 200 Mi = Microfono magneti preamplificato L1 = 6 spire avvolte in aria @ filo 1 mm @ interno avy. 8 mm volt I trasmettitore per modulazione di frequenza che vi abbiamo presentato opera ad una frequenza in cui le dispersioni elettriche costituiscono una difficolta. Vi suggeriamo pertanto tilizzare un supporto ramato in’ materiale fenolico idoneo per apparecchiature elettroniche funzionanti in alta frequenza. Occhio naturalmente anche alla preparazione della bobina. —_| {in assenza di modulazione) I’ap parecchio & in grado di funzio- nare. Si prende allora un sintoniz- zatore capace di ricevere i se- gnali della banda FM fra 88 ¢ 108 MHz e lo si accosta al tra- smettitore, Ruotando la mano- pola di sintonia della radio si deve arrivare a trovare un punto in cui per effetto Larsen (accop- piamento induttivo che produce una oscillazione indesiderata) si udra un fortissimo sibilo nel ri- cevitore, Se non si riesce a tro- vare il punto di innesco occorre ruotare un poco il trimmer capa- citivo C10 sino a che il trasmet- titore dimosira di essere operati- vo nella gamma 88-108 MHz. Supponiamo di aver trovato il punto di innesco, Se il punto di innesco si trova in una porzione di gamma libera da altre emit- tenti tutto bene; altrimenti si de- ve agire su C10 e cercare nuo- yamente il segnale sino a che si ha la certezza di emettere un se+ gnale radio che non si sovrap- pone ad altre portanti Se tutto @ in ordine provate a vedere quale é il livello di mo- dulazione: se vi sembra troppo basso 0 alto ritoccate la posizio ne del cursore di R1 sino ad ot- tenere il risultato desiderato. Non c’é altro da dire: nelle foto che corredano questo pro- getto vedete il nostro prototipo. Se desiderate racchiudere il trasmettitore in una scatoletta il filo dell’antenna deve fuoriuscire 29 TELEVISIONE See pid pigri, ci & diventa to scomodo anche alzarci dal- la poltrona per cambiare il cana- le al tiva. E a dire il vero, con tutti i canali disponibili adesso, c’® una grande ginnastica da fare per passare dal quiz al vecchio film polveroso, dalla partita al giochino a premi di Televattela- pesca. 1 televisori. con teleco- mando incorporato li hanno fat- ti, si vendono da tutte le parti, ‘ma quelli che proprio il giorno prima che uscisse questa mera- viglia delle comodita hanno com- prato un apparecchio normale, che fanno? Non disperate, a tut- to c’ rimedio, ed anche voi po- trete sprecare il minimo dell’e- nergia stando comodamente se- duti e, « sparando » contro il vo- stro televisore normale, passare da un canale all’altro come nien- te col nostro Telecomando TV. Basta collegarlo, piazzarlo sul vi- deo e voila, il non @ tutto; qualunque sia il numero dei canali che ricevete, con questo aggeggino ve ne assi- curate otto di pitt! Otto canali in pitt & un aspet- to. particolarmente importante per chi desidera ricevere i pro- grammi delle TV private. Il no- stro apparecchio pud essere fatti_ applicato a qualsiasi_mo- dello di televisore senza appor- tare modifiche alla struttura cit- cuitale. Il telecomando con converti- tore si applica fra il ricevitore televisivo e la discesa d’antenna cosi come si fa per un qualsiasi 40 Telecomando tivi con otto canali in pit UN GIOLELLINO PER QUALSIASI TELEVISORE CON POSSIBILITA’ DI COMANDO OTTICO A DISTANZA. di SANDRO REIS amplificatore d’antenna;_aggiun- gete poi, e non & poco, che il te- Tecomando a conversione dispo- ne di un proprio alimentatore e quindi non necessita di quegli scomodi alimentatori_ di linea che si utilizzano per far funzio- nare le apparecchiature clettro- niche poste in serie alla discesa di antenna. Utilizzarlo molto semplice: se il tv & del tipo con demisce- latore incorporato si collega la linea di antenna al convertitore e T'uscita del convertitore, gid munita di cavo coassiale, al te- levisore. Se si tratta invece di un vecchio apparecchio che ne- cessita della separazione esterna dei segnali UHF da quelli VHF si deve provvedere a cambiare di posto al demiscelatore. In pra- tica si toglie il demiscelatore dalla linea di antenna e si appli- ca un connettore coassiale da 75 ohm al cavo timasto libero. 1 demiscelatore si collega poi al cavo di uscita del convertitore tclecomandato per essere in sc- guito inserito come al solito agli ingressi di alta frequenza del cevitore televisivo, Quando il dispositivo & instal- Jato utilizzarlo @ facile: per pri. ma cosa si provvede a sintoniz- zare l'apparecchio televisivo sul- la frequenza di emissione del convertitore dopo di che si co- mincia a regolare i singoli poten- ziometri per la scelta degli otto canali che si intendono ricevere. In questo modo ogni volta che il fascio di luce del vostro emet- Scollegare la presa coussiale d'antenna dall’apparecchio televisivo ed appoggiare il telecomando autoconvertente sul televisore. Applicare il cavo antenna al telecomando ‘adeguando eventualmente i tipi di connettori secondo le necesita. Esempio di montaggio del connettore coassiale da 75 ohm generalmente uutilizzato sui televisori di moderna costruzione, Mcavo di uscita del telecomando deve andare alla presa d’antenna del TV ed il telecomando 2 alimentato ‘@ 220 volt. Applicazione @ televisore con demiscelatore esterno: per prima ‘cosa eliminare i demiscelatore di segnali RF. Collegare il cavo antenna, applicando Vadeguato connet- tore al telecomando che avete posto sul TV. Applicare il demiscelatore al cavo proveniente dal telecomando facendo attenzione alla bonté del collegamento. Riapplicare i morsetti del demiscelatore nelle rispettive prese del TV @ sintonizzare i canali desiderati 42 titore colpira il sensore del tele- comando potrete cambiare cana- le scegliendo in successione fra ali otto presintonizzati. Con que- sto tipo di collegamento il « vee- chio tv », oltre a disporre di nuo- vi canali@ anche automatizzato. IL meccanismo per il cambio 4i sintonia si basa principalmen- te sull'utilizzazione di un circii- to a registro di scorrimento per il controllo degli otto carichi re- sistivi corrispondenti ciascuno ad un canale. Le resistenze di carico consen- tono di stabilire delle frequenze di oscillazione in quanto sono applicate a dei diodi varicap. 1 diodi a capacitd variabile costi tuiscono il nucleo del sintoniz- zatore, ed operano perfettamen- te nell’ampio spettro delle fre- quenze destinate ai segnali tele- visivi. L’uscita del sintonizzato- re AF a otto canali viene poi convertita in wna frequenza mol. to piti bassa corrispondente alla cosiddetta banda III. In banda IIT operano solo al- cuni trasmettitori RAT del primo canale e quindi il televisore si presta molto bene a tivelare e- ventuali nuovi segnali in questo spazio di frequenza, In pratica accade talvolta che si riesca ad utilizzare tutti i tasti del tv cor rispondenti alle frequenze della banda V ma che si utilizzi al massimo un solo tasto per quelli della banda terza. Con il nostro apparecchio possiamo continua- re a vedere tutte le tv private della banda V gid sintonizzate pitt altre otto che vengono con. vertite nello spazio di un solo canale in banda III, L’alimentazione, come gia ac- cennato, & completamente indi- pendente dall'apparecchio tele visivo. Tl telecomando con converti- tore programmabile dispone di un alimentatore che ne permette il diretto collegamento alla ten- sione di rete che per Vltalia unificata a 220 volt in corrente alternata, Per ottenere il massimo ren- dimento dal vostro apparecchio Nelle immagini il telecomando con conversion preselesionabile. Quart fossero interessutt all'acquisto del dispositive possono trovare ogni modalita a pagina 94 ¢ chi volese provare a conguistarlo gratis dia un poco un'occhiata alle prossime pagine: buona fortuna! televisivo vi consigliamo di te- ere sempre sotto controllo le condizioni della struttura di an- tenna. Fondamentale @ che i va- ri punti di massa di tutto Vim- pianto d’antenna siano salda- mente collegati e che il cavo di discesa sia sempre protetto da possibili infiltrazioni d’acqua. Capita spesso che il collegamen- to dei morsetti d’antenna non abbia questo tipo di protezione ed allora, piano piano, umidita si insinua tra ta guaina in ple. stica e la rete di. schermatura La permanenza di umiditd nel corpo del cavo determina il suo rapido deterioramento con con- seguente aumento di perdita di segnale, se non addirittura un corto circuito che trasforma il cavo in un’antenna completa- mente disaccordata ed elettrica- mente in corto cireuito rispetto a quella TV. In genere questo tipo di in- conveniente si manifesta con un progressivo degenerare della pu- rezza dell'immagine e, nel caso dei ty color, con un radicale cam- biamento della cromaticita. Per quanto tiguarda l'aspetto elettrico del tclecomando a con- versione diretta non c’é altro da aggiungere, né c’& molto di pitt da dire sulla meccanica: l'appa- reechio @ racchiuso in una sca- tola in metallo particolarmente robusta ed i controlli di frequen- za per i singoli canali sono siste- mati sul pannello frontale. Sul frontale dell’apparecchio trova spazio anche j] fotoclemen- to che riceve gti impulsi ottici che permettono il cambiamento di frequenza. Per evitare che im pulsi indesiderati possano colpi: re il ricevitore del telecomando il sensore @ stato provvisto di una piccola schermatura. 1 tra- smettitore ottico & alimemtato a pile che, dato il ridotto consu mo, garantiscono un lungo pe- riodo di funzionamento. L’apparecchio viene offerto a leviori (si fegga a pag. 94) ad un prezzo interessante. | pitt fortu- nati potranno (vedi la rubrica Taccuino) vincerlo gratis! 43 TACCUND Elettron quiz opla utono. no buono?! Cosi, ru- bando dal simpatico Andy dell’Altra Domenica televisiva, introduciamo queste due paginet- te libere ¢ auasi scherzose in tan ta elettronica seria. Diciamo st bito che son proprio libere ed aperte alla collaborazione di tut- ti i lettor’. Siamo sicuri infatti che i nostri lettori non sanno so- Jo di clettronica: fra essi si na- scondono esperti di giochi inte! ligenti (magari_ ideologicamente elettronici) che volentieri pub- blicheremo con nome e cognome dell‘autore, al quale pure invie- remo_un_piccolo premio. in_da- naro, Nell’attesa di. vedere la te- a4 di NELLO ROMANI dazione sommersa da lettere, di- segni, barzellette, parole crocia- te, eccetera, vi proponiamo due piccoli quiz che vi invitiamo a risolvere. E poiché nulla per nulla, ecco, premieremo i so- lutori con il nostro telecomando TV e con un abbonamento omag- io. La prima domanda, con rife: rimento al disegno della batta- glia elettronicointegrata, &: chi sono i vincitori? Per aiutare chi fosse in imbarazzo si guardi il simbolino, che appare sui cappel I-1C (© ripetuto fuori tavola) dei vincitori, E* il simbolo di una famosa Casa specializzata in componenti eletironici. Chi indo- vina vince un telecomando TV pit l’abbonamento omaggio. La seconda domanda si riferisce in- vece al circuitino schizzato in fondo pagina QUANT'E’ LA CORRENTE? Un po’ di resistenze collegate poco canonicamente ad una po- vera pila che si chiede perché sprecare elettroni, Ma per il no- stro gioco! Guardate bene il cir cuitino: abbiamo tra di loro con. nesse cinque resistenze RI = 10 ohm, R2=5 ohm, R3=2 ohm R4 = 10 ohm, R5 = 8 ohm con una pila da 9 volts. In redazione verra scelta la so- luzione pitt precisa e completa: all’autore, oltre agli onori della pubblicazione, un abbonamento omaggio e un pacco (facciamo 2 Kg) di materiale elettronico. Basta una cartolina postaic. Se proprio volete sprecarvi, anche una busta (con francobollo!). In ogni caso mettete il vostro nome e indirizzo e spedite a Elettroni- ca 2000, via Goldoni 84, Milano. i, | ¥ : Leleuronica, noi labbiamo in pugno! | RS Rt if}| - 45 PRIMI PASS Saldatura a,b,c a realizzazione pratica di qualsiasi progetto elettronica proposto dalle riviste specializ- zat non presenta mai difficolta insormontabili; tuttavia ad alcu- ni sperimentatori, soprattutto a quelli alle prime armi, capita di arrivare alla fine del montaggi e di scoprire che Vapparecchio non funziona. In tale situazione lo sperimentatore comincia a ri- vedere attentamente la disposi- zione dei componenti. Se ad una attenta osservazione qualche pez- 48 z0 risulta fuori posto si prowve- de a rimediare al guaio, ma se anche dopo aver messo tutto in ordine l'apparecchio non vuole saperne di funzionare & il caso di controllare la bonta delle sal- dature. Molte volte il guaio sta pro- prio nelle saldature: un cattivo contatto elettrica impedisce il funzionamento del circuito. La saldatura & dunque un ele- mento di primaria importanza nella costruzione di ogni circuito La punta del saldatore deve essere accuratamente pulita in modo che non vi siano trace di ossidi. Lo stagno deve essere applicato fra il punto di saldatura ed il componente: non deve essere fatto gocciolare. Inoltre i componenti non devono stare dal lato ramato come accade nel disegno a sinistra. elettrico, & un po’ come il ce- mento per il muratore! Provate ad immaginare quale soli possa avere un muro costruito appoggiando i mattoni uno so- pra Valtro senza legarli fra loro con del buon cemento; lasciamo perdere i muri e torniamo fra le pareti del laboratorio: sul ban- co di lavoro bisogna avere un ‘bun saldatore da 30 watt, stagno in fili pronto per Vutilizzazione ed un pezzetto di spugna umida su cui pulire con frequenza la di FRANCO TAGLIABUE LE SALDATURE? MA SONO. SEMPLICI, PURCHE® SI_SEGUANO ALCUNE REGOLINE PRATICHE La suldatura deve essere rapida € precisa, il calore & il peggior nemico dei componenti elettronici. Quando si lavore con camponenti particolarmente delicati come sono in generale i senticonduttori, & bene afferrare i terminal’ su cui si sta effertuando il contatto con una pinzeta di metalla che dissipi il calore. punta del saldatore. La basetta deve essere ben pu: lita da ogni taccia di grasso & cosi pure i terminali di ogni com- ponente devono presentarsi per fettamente idonet per la salda tura, Come si procede? E” sem- plice, ma riassumiamo tutto il procedimento in una serie di vi gnetic da stampare nella mente 1 componenti devono essere inscriti dal lato non conduttore del circuito stampato @ 1 Suoi terminali vanno leggermente pie- gati contro lo strato conduttore, in modo che il componente non si sfili, tagliarli poi lasciandoli fuoriuseire di qualche millime- tro. Successivamente si appoggia la punta del saldatore e quindi si applica lo stagno. La saldatura deve essere effet- tata con precisione ¢ rapidita: pit’ si prolunga il contatto tra la punta del saldatore ed ill ter- minale da saldare pitt aumenta il rischio di danneggiare, in se- guito all’eccessivo calore, sia il componente che Io stesso circui- to stampato. Durante la saldatura dei com- ponenti pitt delicati, come diodi € transistor, & buona norma strin- gere il terminale con una pinza metalica in modo da interrom. pere la diffusione del calore nel componente. tnoltre, sempre per evitare un inutile surriscalda- mento, & bene lasciaie per ulti ma Voperazione di saldatura di questo tipo di componenti Chiari i discgni?! Buon lavoro! ar FOTOGRAFIA Sincro Dia Mixer BR itversi la sere con ali ami cia guardare le dispositive dell'ultima yacanza sulla neve, dell'ultimo viaggio o di una gior- nata singolare € un’abitudine de- gli appassionati di fotografia. Ve- dere insieme le immagini proiet- tate sullo schermo & certo pitt bello che passarsi di mano in mano tante piccole stampe. scam biandosi pol i commenti, Quan. do le immagini appaiono ingran dite nella loro piena vivacita cromatica sullo schermo di proie- zione ¢ tutti insieme simultanea- ente le osserviamo con atten- zione, nasce un maggior legame fra gli spettatori e le scene che si susseguono. Per aggiungere un tocco di fascino alle immagini basta poco: ci vuole solo un po’ di musica. Accendere il giradischi e far funzionare Timpianto stereo & poco perd! Bisogna che la musi- ca accompagni passo passo le immagini adattandosi_all’armo- ia dei colori: il fotografo deve diventare regista e legare con grazia immagini e suono. Per ottenere un legame & ne- cessario che fra il proiettore e la sorgente sonora esista un perfet- to sincronismo: oggi |’elettroni- ca ci viene incontro e ci offre la soluzione Per ottenere il perfetto sincro- nismo fra immagini e suono ab- biamo realizzato un controllo au- tomatico per il proiettore che si avvale degli impulsi magnetici che un registratore stereofonico pud leggere spaziati nel tempo al momento opportuno. 50 di ANDREA LETTIERI LE TUE DIACOLOR SU GRANDE SCHERMO PER UNA PIACEVOLE SERATA DI RICORDI £ Di SORRISI: MEGLIO CON LA MUSICA CHE ACCOMPAGNI PASSO PASSO. LE IMMAGINI ADATTANDOSI ALL'ARMONIA DEI COLORI ECCOTI FINALMENTE REGISTA DEL TUO « DIAPOFILM » CON UN SINCRONIZZATORE DI PRESTAZIONI PROFESSIONALI In commercio, come gli appas- sionati di fotografia ben sano. esistono sofisticatisimi proiettori per diapositive che, oltre a met tere a fuoco automaticamente Vimmagine, sono in grado di pro- grammare la sequenza di proie- zione e di permettere l'accoppia- mento alle immagini di un com- mento sonoro. A questo punto vi chiederete: che bisogno c’ di progettare un dispositive per realizzare commenti sonori sin- eronizzati alle immagini se gia in commercio vi sono proietiori che risolyono ogni problema? La ragione & quella di sempre. Quasi tutto 2 in vendita, e basta recarsi nel negozio giusto per acquistarlo; ma quante volte il prezzo & tanto, troppo, esagera- tamemie alto? Questo ¢ proprio il caso di prezzi esageratamente alti. If mercato della fotografia, come per certi settori dell’clet tronica, offre prodotti a prezzi che vanno ben al di sopra del reale valore dell’oggetto. Lo squilibrio fra prezzi ¢ ve lore reale si manifesta partico- larmente quando un dispositivo ottico si abbina a uno elettroni co: & proprio il caso dei proiet- toi, per diapositive adatti per proiezioni sonorizzate. Noi, con vinti che da buoni sperimentato vi si possa risolvere il problema delle proiezioni sonorizzate con una spesa ben pir modesta, ab: biamo affrontato la questione cercando uns soluzione. Quella che vi proponiamo in queste paginc & la nostra idea per oflenere una sonorizzazione Lol ip uid e seu RY Ry 2a, * gaat e ., als |i < el © lo zn BE ~ gl ow 20000 cr 4 =—> L 32 tow 2 2 el > ze 3 3 z J ee $ Schema elettrico del sincronizzatore per diapositive controllato mediante banda magnetica L’apparecchio dispone anche della sezione di alimentazione. DECODIFICATORE ‘AL PROIETTORE inte) (AVANTIINDIETRO} ‘ y 1 L___. | cenerarore o1 Pr wweesvnes FE bee sou swcR0F0H0 anoarener [an 8 (ra 49) or y twour wf can p r2yee 5 veto ALIMENTATORE RETE | sincronizzata di una dia-proie- zione. Come nostra logica abituale abbiamo cercato di utilizzare quanto gid in nostro possesso per ridurre al massimo i costi In pratica, per ottenere il ri sultato finale, ci occorre un proiettore automatico per diapo- sitive (i nostri esperimenti sono stati fatti con il Rollei Autofocus P350 cd il Philips DIA 3000) un registratore stereofonico ed il «dia-sincro-mix » che ci siamo II proietiore lo utilizziamo ov- viamente per visualizzare sullo schermo lc immagini, il registra- tore & necessario che sia stereo- fonico per incidere su una pista il commento sonoro e sull'altra la serie di impulsi di controllo per lavanzamento del_ proictio- re; il nostro dispositive serve naturalmente per tradurre in co- mandi elettrici | segnali magn tici che una delle piste del regi stralore fornisce. Inolire il ci cuito permettc di miscclare il commento par! ne delle i Diagramma a blocchi delle funzioni svolte dal circuito. La piastra di registrazione stereofonica controlla Pavanzamento del proiettore € la colonna sonora opportunamene preincisa. I! circuito dispone anche del generatore di impulst per incidere ta pista di controflo del proiettore. solvenza automatica fra i due se- gnali. Quando si apre il canale microfonico automaticamente si riduce il jivello della base musi- cale in modo che il suono sia so- lo un accompagnamento che crea un delicato sottofondo. PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO Questo dispositivo & stato stu- diato per essere accoppiato ad una piastra di registrazione ¢ ad un amplificatore di potenza BF. Non abbiamo preso in conside- razione l'ipotesi di collegare que- sto dispositivo ad un registrato- re in quanto in quasi tutti gli impianti HI-FI & provisto 'im- piego di un amplificatore base al quale fanno capo i segnali pro- venienti dalle varie sorgenti so- nore, giradisehi, sintonizzatori e, appunio, piastre di registrazione. Ormai i registratori con bassa frequenza incorporata ovvero i magnetofoni, sono superati. Cid tuttavia non’signifiea che questa apparecchio non possa essere collegato_ ad un magnetofono: con semplici interventi sul cir- cuito (in alouni casi non so- 53 no necessari) & possibile utilizza- re questo dispositivo con qual- siasi registratore con BF incor- porata. Ma veniamo al principio di funzionamento del dispositi- vo. Come si vede nello schema a blocchi il segnale musicale da registrare proveniente dalla pre- sa DIN (uscita TAPE 0 AUX) dell’amplificatore viene conver~ tito in segnale monofonico © ap- plicato all’ingresso del canale si- nistro della piastra di registra. zione. A questo segnale pud es- 34 sere miscelato il segnale micro- fonico proveniente dal preamp ficatore di bassa frequenza. Ri sulta cosi possibile incidere sul- la stessa traccia il commento mu- sicale e il commento parlato. Di entrambi questi segnali pud esse- re regolata _ indipendentemente Vampiezza, Contemporaneamen- te sull’altro canale della piastra di registrazione (il canale destro) vengono registrati gli impulsi di avanzamento prodotti dall’oscil- latore comandato dal pulsante Liapparecchio prima della chiusura definiina del contenitore Fra il cireuito stampato ed i comtrolli esterni sono git stati ‘effettuati lulls + cablaggi ecessari per il trasferimento dei sognalt EU PI_posto sul pannello frontale, Durante Mapprontamento del nastro con la registrazione dei brani di commento ¢ degli im- pulsi di avanzamento & prevista la possibilita di fare avanzare iL proiettore ogni volta che viene premuto il pulsante P1, ogni vol ta cio’ che viene inciso l'impul- so di avanzamento; in questo modo sullo schermo appaiono le diapositive gia in successione € in sinerono con il commento so- nore. Questo piccolo accorgi HI Dia Sincro Mixer si culleea al proiettore, al registratore stereofonico ed all'amplificatore che assicura la diffusione delta banda audio in monofonia, Per le connessioni abbiamo utilizzato componenti in basa a norme DIN. mento, apparentemente insignifi- cante, in reall rende molto pitt agevole la preparazione del na- stro. Sul canale destro det nostro cosi oftenuto risultano pertanto registrati gli impulsi di avanza- mento mentre sul canale sinistro & presente il commento musica- Je © parlato. In fase di ascolto e di proiczione i] commento sono- ro inciso sul canale sinistro vie- ne applicato ai due ingressi del- Yamplificatore di bassa frequen- za € viene pertanto amplificato e riprodotto dalle casse acustiche; gli impulsi di avanzamento inci- si sul canale destro vengono in. vyeoe applicati ad un circuito de- codificatore che aziona i proiet- tore. E' prevista la possibilita (dipende dalla durata dell'im- pulso) di fare avanzare 0 retro- cedere il carrello del proicttore. Come si vede i funzionamen. to del nostro dispositive @ mol- to semplice; ovviamente prima di raggiungere una perfetta pa- dronanza del sistema dovrete fa- re un po’ di pratica ma in breve tempo, ne siamo sicuri, otterrete dei risultati che vi ripagheranno ampiamente del lavoro svolto. ANALISI DEL CIRCUITO Iniziamo Vanalisi del circuito dalla sezione che ha il compito di gencrare gli impulsi di avan. zamento, In questa sezione vie- he utilizzato un solo cireuito in isgrato, una resistenza cd un con- densatore. Il circuito integrato ¢ 55 il montaggio COMPONENTI 470 Kohm Kohn 100 Kohm R4 = 100 Kohm 10 Kohm 00 Kohm 100 Kohm R8 = 15 Kohm R9 = 1 Kohm un comune CMOS logico al cui interno trovano posto quattro porte a due ingressi ciascuna. 11 Circuito integrato & del tipo 4011 Due delle quattro porte non vengono utilizzate mentre le al- tre due fanno capo ad un sem- plicissimo circuito oscillatore del quale sono gli unici elementi at- tivi, In pratica si tratta di un circuito. multivibratore astabile che genera un segnale rettango- lare. La frequenza del segnale di uscita dipende dai valori del- la resistenza R1 e del condensa- tore C1; con i valor riportati nell’elenco componenti la fre- quenza di uscita risulta di circa 1.000 Hz. Il segnale di uscita, la cui ampiezza é di circa 5 Vp, 56 R10 = 100 Kohm RII = 47 ohm R12 = 4,7 Kohm R13 = 350 Kohm R14 = 1 Kohm R15 = 100 Kohm R16 = 15 Kohm R17 = 1 Kohm R18 = 100 ohm R19 = 1 Mohm 2 presente sul piedino N. 3. L’ali- mentazione del circuito integra- to Cl 2 disaccoppiata dal resto del circuito tramite la resistenza R22 ed. il condensatore C15. Ogni volta che viene premuto il pulsante P1 il segnale prodotto dall’oscillatore viene _applicato tramite R2, R3 e C2 all'ingresso (canale destro) della piastra di registrazione nonché, tramite R4 e R5 allingresso del circuito de- codificatore che comanda l’avan- zamento del carrello del proiet- tore. Mediante il trimmer R3 & possibile regolare l'ampiezza del- Yimpulso di avanzamento che giunge all’ingresso della piastra di registrazione. Ul trimmer deve essere regolato per ottenere un li- vello di registrazione di 0 dB a R20 = 1_Kohm R21 = 47 Kohm pot. log. R22 = 100 ohm R23 = 100 ohm R24 R25 R26 R27 RW R29 = 47 Kohm pot. log. leggermente superiore. I trim- mer R4 ha invece il compito di regolare Vampiezza del segnale che giunge al circuito decodifi- catore; questo trimmer deve es- sere regolato in modo tale che jpulso provochi l’attracco del relé. Come accennato preceden- temente per ottenere un impulso che consenta al carrello di avan- zare & necessatio tenere premuto il pulsante per un periodo mol to breve (0,5-1 secondo) mentre per fare retrocedere il carrello & necessario tenere premuto il pul- sante per un periodo pitt lungo (circa 2-3 secondi). Vediamo ora il funzionamento degli altri cir- cuiti che vengono utilizzati in fase di registrazione. Le resisten- ze R27 e R28 hanno il compito R30 = 22 Kohm Tuite le resistenze sono da 2 W al 10% ci 500 pF C2 = 10 uF 16 VL C3 = 10 uF 16 VL C4 = 10 uF 16 VL C5 = 10 BF 16 VL 6 = 47 BP 16 VL C7 = 100 uF 16 VL di rendere monofonico il segna- le stereofonico proveniente dal. Vuscita TAPE dell’amplificatore. segnale che contiene il commen- to musicale. I] segnale cosi otte- nuto viene applicato ai capi del potenziometro R29 che consente dj regolarne Vampiezza © quin- di, tramite R30, all’ingresco del canale sinistro ‘della piastra di registrazione. A questo ingresso, quando @ premuto Vinterruttore 13, giunge anche il segnale pro- veniente dal preamplificatore mi- erofonico che fa capo ai transi stori T3, T4e TS. II segnale pro. veniente dal microfono viene ap- plivato, tramite C8, all'ingresso del primo stadio amplificatore ovvero giunge sulla base del ransistore T3. Questo elemento, Dopo aver inciso lo stampato secondo le indicazioni del disegno qui riproslotto accertatevi che non vi siano interruzioni © contatti indesiderati fra ie piste soprattutio dove corrono molto vieine fra loro. C8 = 10 BF 16 VL C9 = 4.700 pF C10 = 270 pF CI = 10 BF 16 VL C12 = 10 uF 16 VE C15 = 47 uF 16 VE C14 = 10 pF 16 VL C15 = 100 KF 16 VL. C16 = 100 uF 16 VE C17 = 10 uF 16 VE un BC 317B. & montato nella configurazione ad emettitore co- mune che garantisce un elevato guadagno in tensione, | conden- satori C9 © C10 e la resistenza R12 vengono utilizzati per evi tare che lo stadio entri in auto- oscillazione. Il segnale_amplifi- cato viene quindi applicato ad un altro stadio amplificatore (che fa capo al transistore T4), Que. sto stadio eleva ulteriormente lampiezza del segnale; comples- sivamente i primi due stadi pre- sentano un guadagno in tensio- ne di cirea 1,000 volte, Cid si- gnifica che se i segnale micro- fonico presenta un‘ampiozzn di 1 mV, sul collettore di T4 lo (e890 segnale presenta una am- jvzza di 1 volt, Tramite il con. C18 = 1.000 uF 16 VL Di.D6 = IN 4001 T= BC37 B T2 = 2NI711 T3 = BC 317 B T4 = BC317 B TS = BC 317 B IC1 = 4011 TA = 220/9 V 300 mA RLA = FEME MSP A00} 22 05 densatore C12 il segnale ampli- ficato viene applicato ad uno sta- dio separatore (15) che non troduce alcun guadagno in ten. sione. All'uscita di questo sta dio & presente un potenziometro (R21) che consente di regolare Vampiezza del segnale microfo- nico che viene applicato, unita- mente al commento sonoro, al- Vingresso della piastra di regi- sirazione, In pratica, in fase di registraziong, il pulsante P1_con- sente di registrare git impulsi di avanzamento ¢ di fare avanzare nello stesso tempo i carreflo del proietiore, il potenziometro R29 consente di regolare il livello del vommenio musicale © infine it potenziometra R21 consente di regolare il livello det commento 87 Micro Ampli Proiattora Rote Piatra pers free | — TH sl]. 4 1 R30 1 42 a is Pr TH T parlato. Vediamo ora cosa acca- de in fase di proiezione. II se- gnale musicale con il commento parlato presente all’uscita del ca- nale sinistro della piastra di re- gistrazione (pin n, 1 della presa DIN) viene inviato ad entrambi gli ingressi dell’amplificatore di potenza e da questi riprodotto, Gli impulsi di avanzamento in- vece vengono inviati_all’ingresso del circuito decodificatore che fa capo ai transistori TI e T2 Questo circuito & molto sempli- ce. Il primo stadio (Tt) provve- de ad amplificare il segnale in modo che Vampiezza raggiunga il valore di circa 8 Vp; un se- gnale di tale ampiezza é in gra- lotare il transistore T2 sua volta pilota il relé funzionamento di questo stadio., TI trimmer R6 consente di rego- lare Vampiezza dal segnale che giunge sulla base di TT. In pra- tica questo trimmer deve essere regolato per ottenere T'attracco del relé in presenza dellimpul- Piano dei cablagei: Pl, comando 4 12 volt prodotto dalla Feme e impuls: M1, imerrutiore gencrale; eontraddistinto dalla sigla MSP 15. on/off micro: Ll. spia A001 22 05. Il diodo D6 evita registrazione; 1.2, spia generale; che il transistore T2 venga dan- R21, livello micro; R29, livella, neggiato dalle extra-tensioni di apertura e di chiusura dovute alla bobina del relé. Per coman- so di ayanzamento registrato a dare il proiettore i contatti del 0 dB. Tl transistore Ti @ mon- relé debbono essere collegati in tato nella classica configurazio- parallelo ai contatti del teleco- ne ad emettitore comune con mando del proiettore. partitore resistivo di base e con- Per alimentare tutti i circuiti densatore di emettitore che eli- di questo apparecchio & previsto mina la controreazione introdot- un alimentatore dalla rete-luce. ta dalla resistenza di emettitore. II trasformatore TA provvede a II segnale amplificato & presente ridurre Vampiezza della tensio- sul collettore di TI da dove, tra- ne alternata da 220 a 9 volt; la mite C5 e R11, viene applicato tensione di 9 volt & presente ai alla base di T2. I diodo D5 eli- capi dell’avvolgimento seconda- mina la componente negativa del rio del trasformatore di alimen- segnale. In presenza dell’impul- tazione il quale deve anche es- s0 il transistore T2 entra in con- sere in grado di erogare una cor- duzione provocando [attracco rente di almeno 300 mA. La ten- del relé e quindi lazionamento sion alternata viene raddrizza del carrello del proiettore. I] ta dal ponte di diodi DI-D4 dei transistore T2 @ un elemento quale fanno parte quattro diodi NPN di media potenza del tipo del tipo 1N 4001. Il condensato- 2N 1711 0 equivalente. re elettrolitico di filtro C18 prov- Il relé invece & un elemento vede a rendere perfettamente | neare la tensione presente al- | Fuscita del_ponte di diodi. ft diodo LED 2 funge da spia indi cando quando l'apparecchio & in funzione mentre il LED 1 con a sua accensione sta ad indi re che anche i circuiti utilizzati esclusivamente in fase di regi- strazione sono alimentati, Nor- malmente quindi viene alimenta- to il solo circuito decodificatore mentre azionando linterruttore 12 vengono alimentati_ anche i ccuiti utilizzati per la registra- xione del nastro, La realizzazione di questo ap- parecchio non presenta partico- lari difficolta in quanto i com- ponenti sono facilmente reperi- bili e le operazioni di taratura ¢ di messa a punto non richie: dono l'impiego di alcun stru- mento. Tutti i componenti, ad ec- cezione di quelli fissati al pan- nello, sono cablati su una baset- {a stampata appositamente rea- lizzata Je cui dimensioni risulta- no di mim 160 x 60. A questo punto, muniti degit La seatola in metallo & uno Minilab della Ganzerli II kit, senza contenitore pud essere richiesto al nostro giomale con versantento di lire 28 mila ‘su vaglia postale. attrezzi necessari ed in modo par- ticolare di un buon saldatore da 30-40 watt dotato di una punta molto pulita, potrete iniziare ad inserire ed a saldare i vari com- ponenti. Per primi dovrete inse- rire © saldare i componenti pas- sivi: temono meno il calore. Per quanto riguarda le salda- ture dovrete procedere il pitt ra- pidamente possibile; se una sal- datura non riesce al primo col- po non insistete ma lasciate raf- freddare il componente prima di rifare la saldatura. Con l'inser- zione del circuito integrato sul- Fapposito zoccolo (occhio alla numerazione dei terminali!) ha praticamente termine il cablag- gio della basetta © pud iniziare Vapprontamento del contenitore entro il quale Vapparecchio ver- ra alloggiato. Per il nostro proto- tipo abbiamo fatto uso di un contenitore della serie Mini Lab della Ganzerli, Sui due pannel! ni frontali abbiamo realizzato i fori per i due Led, i tre inter- ruttori, il pulsante ed i due sli- der mentre sul pannello retro- stante abbiamo realizzato i fori per le due prese DIN, la presa punto linea per il proiettore © per il gommino passacavo. La realizzazione di questi fori non presenta particolari difficolta a meno di quelli relativi ai due slider. Tuttavia utilizzando dei potenziometri rotativi anche que- sta difficolta viene superata. Ul- timata la foratura dei. pannelli © prima di fiseare i vari element, dovrete realizzare, in. corrispon- denza dei vari controlli, le serit- te necessaric, A tale scopo il me- todo pit: semplice ed anche pit valido sotto il profilo estetico & quello di fare uso delle lettcre autoadesive facitmente reperibiti nelle migliori cartolerie. Per pro- tegpete tali scritte, consigliamo 1 trimmer che appaiono in foto sono i punti su cui si deve fervenire per la taratura, ossia per la regolazione dei livelli secondo i propri apparecchi audio. di spruzzare sui pannelli un sot- tile velo di vernice spray traspa- rente del tipo di quella utiliza. ta per la protezione dei mobili A questo punto dovrete fissare sul pannello i vari elementi realizzare i collegamenti tra que- ultimi, la basetta stampata ed il wasformatore di alimentazio- ne. La realizzazione di ques collegamenti non dovrebbe pre- sentare particolari difficolta; tut- tavia per evitare possibili errori abbiamo preparato un disegno de! piano generale di cablaggio nel quale sono riportati con par- lare evidenza tutti i collega- menti. A questo punto non ri- mane che procedere con la tara- tura e la messa a punto del cir- cuito. Per collaudare l'apparecchio & necessario utilizzare una piastra di registrazione ed un amplifica- tore di bassa frequenza collega- to ad una sorgente sonora quale ad esempio, un giradischi. L'u- scita TAPE dell’amplificatore do- vrai essere collegata alla corri- spondente presa del sincronizza- tore mentre ia seconda presa do- vrai essere collegata all’ingresso/ 1 uscita della piastra di registray zione. La taratura consiste essen zialmente nella regotazione dei tre trimmer, Innanzitutto dovra essere regolato il trimmer RS in modo tale da ottenere degli im- pulsi la cui ampiezza corrispon- da ad un livello di registrazione di 0 dB o leggermente superio- re. L'ampiezza dell’impulso po- tr essere controllata mediante il yu-meter della piastra di registra~ zione; in mancanza di questo strumento il livello dovea essere regolato ad orecchio. In ogni ca- so la verifiea avverra successiva~ mente in fase di ascolto del na- stro. E’ importante che il livello dell’impulso non superi di mol- to il limite di 0 dB in quanto un impulso di ampiezza eccessiva potrebbe, anche se parzialmen- te, essere registrato sull’altro ca- nale e quindi risultare udibile in fase di_proiezione. Successiva- mente, facendo ripassare il na- stro e con il registralore in ascok to dovrete regolare il trimmer R6 in modo tale che in corti spondenza degli impulsi incisi sul nastro il circuito di decodifi- ca provochi lattracco del relé e il conseguente spostamento del carrello del proiettore. A questo punto dovrete regolare il trim- mer R4 in modo che, in fase di registrazione del nastro, V’aziona- mento del pulsante P1 provochi, oltre la registrazione dell’impul- so, anche il contemporaneo at- tracco del relé. Ultimata cosi la iaratura potrete collegare ’appa- reechio ¢ procedere alla prepara- zione dei nastri per le vostre proiezioni sincronizzate. Consi- derato elevate numero delle operazioni da compiere quasi contemporaneamente (regolare i livelli della piastra, quelli det sincronizzatore, premere il pul- sante P1, manovrare il giradi- schi, ece.), in una prima fase vi consigliamo di avvalervi dell’aiu- to di un amico o di un familiare. Siamo tuttavia certi che dopo un po’ di pratica chiunque riuscira ad utilizzare da solo e nel mi- gliore dei modi questo disposi- tivo. DIDATIICA Uno sguardo nel transistor | transistor, nonostante la gran- de diffusione dei circuiti inte- grati, rimane sempre l’elemento base dei progetti che gli speri- mentatori possono realizzare con soddisfazione e limitato dispen: dio di soldi. I transistor & quel di ALDO DEL FAVERO Voggetto a tre terminali che nel- le descrizioni tecniche spesso passa sotto la definizione di com. ponente attivo. Capita quindi che ci siamo come abituati a dare per scontato che il transistor provvedera ad amplificare e che spesso viene adoperato quasi di- menticando quanta importanza hanno tutti i componenti passivi, resistenze € condensatori, che gli permettono di funzionare. Rispolveriamo un poco della teoria e riappropriamoci di quel- Je nozioni di base che ci permet- teranno di polarizzare un transi ior per fare da soli un progetto. Parleremo dunque degli aspet- | tifisici del transistor a giunzione |e richiameremo alcuni passaggi matematici ma, state tranquilli: nulla di mostruoso, solo quanto basta per imparare a calcolare nel modo pitt idoneo le famose resistenze di polarizzazione di cui tanto si parla analizzando i circuiti dei progetti che vi pro- poniamo. Se si suppone ora di prendere un cristallo puro di silicio o di germanio, drogandolo con impu- rita di ugual tipo nelle zone la- terali e di tipo diverso nella zo- na centrale, questo cristallo pre- sentera due giunzioni formate dalle superfici che idealmente se- parano i drogaggi di diverso ti- po: un tale componente, costi- 61 EnETrivoae 7re eunzions 8 gunzione tuito da due giunzioni p-n, pren- de il nome di-« transistor a giun- zione », Se si effettua un dro- gaggio di tipo p nella parte cen- trale e di tipo n in quelle late- rali il transistor & detto npn; vi- ceversa 2 detto pnp. Le tre re. gioni in cui resta diviso 1 cristal: Jo originario dalle due giunzioni prendono il nome di emettitore, base € collettore, che rappresen- teremo in seguito con le lettere E, Be C; la base é la zona cen. trale, cio& quella con drogaggio diverso, mentre Vemettitore e il collettore sono le due zone late- ali con drogaggio dello stesso tipo. I modello fisico del tran- sistor 2 rappresentabile allora come in fig. 1, in cui abbiamo pure raffigurato il transistor in uno dei suoi tipici contenitori, cio’ il transistor nel suo aspetto reale, e inoltre il simbolo grafico con cui & rappresentato nef cir- cuiti. I primo carattere che col- pisce di questo nuovo componen- fe & la sua natura di tripolo, avendo infatti tre terminali: in parole povere il transistor ha tre «gambe », ciascuna corrispon- dente alle tre regioni di emett tore, base e collettore. Normal- mente, per rendere agevole il ri- conoscimento dei terminali, il contenitore presenta una tacca in corrispondenza_dell’emettito- re: per cui, capovolgendo il com- ponente (fig. 2), Pidentificazio- ne degli altri due risulta molto facile. Il funzionamento del transi- stor pud essere illustrato tramite tre equazioni fondamentali 62 1) le = Is + Ie 2) Ie =ale + lewo 5) Te = Ble + G+ 1) lexo Prima di spiegare come si pos- sa giungere a queste tre equazio- ni interpretando il modelo fisi co del transistor, vediamo il si- gnificato dei simboli: Te, In € le sono chiamate rispettivamente corrente di emettitore, di base e di collettore, e sono le tre cor- renti che fluiscono nei tre ter minali del transistor; Tee & la corrente inversa della giunzione collettore-base (CB); « ¢ B sono numeri chiamati guadagno a di corrente continua e guadagno 8 di corrente continua. Si osservi come, essendo la corrente inver- sa di una giunzione normatmen- te trascurabile, la corrente Icvo pud, in prima approssimazione, considerarsi nulla, per cui si pud serivere che a = le/le 8 = le/Is cio’ @ rappresenta cirea il rap- Il transistor nei suoi vari aspestis il modello fisico, il simbolo ¢ infine uno dei possibili aspettt reali di wn tipico contenitore. porto tra la corrente di coiletioe re rispetto a quella di emettitore, mentre rappresenta circa il rap porto tra la corrente di collettor rispetto a quella di base. Cid f capire il motivo per cui questi due coefticienti siano chiamadt «guadagni » di corrente conti nua: essi infatti danno Videa di quanta corrente continua sia de sponibile sul collettore inviam done un certo quantitativo nek Vemettitore o nella base (fig. 3). Se ad esempio si invia une piccola corrente continua nelle base del transistor e si dispone di una grossa corrente ne! collet tore, si dira che il guadagno di corrente 8 @ elevato. Cid & esate tamente quello che avviene in un transistor, dove la corrente di base 2 molto pitt piccola rispe to alle altre due e quindi i dagno di corrente 8 & un nume- ro abbastanza alto, diciamo del Vordine del centinaio. Allora si potra anche dire che Ie € Ie sono circa uguali, essendo la loro dif- II riconoscimento dei terminali 2 facilitato dalla tacca che indica Vemettitore: inoltre spesso il collettore é collegato alla carcassa | Un esempio di come devono essere polarizzate le due giunzioni di un transistor per il suo normale funzionamento: ecco un npn. ferenza pari ad Is (vedi equa- zione 1), ¢ dunque il guadagno & sari un numero molto prossimo a1: un suo valore tipico potreb- be essere, ad esempio, 0,99. Co- me vedremo pit avanti, esiste una relazione che lega i due gua- dagni e cio’ B=a/l1—o Se allora @ = 0,99 il valore corrispondente del 8 & 99. Riassumendo, interpretando le equazioni, abbiamo scoperto che le tre correnti che percorrono tre terminali del transistor di- pendono tra loro tramite i coef- ficienti a e B, e che se si fa in modo che la corrente di base sia piccola, & possibile controllare con tale corrente una grande cor- rente sopra un altro terminale. Cerchiamo di capire, almeno approssimativamente, il funzio- namento del transistor. Per pr ma cosa occorre puntualizzare un fatto, ¢ cio’ che la regione di base deve essere molto stretta Nella simbologia tecnica con a € 8 si indicano approssimativamente i rapporti che intercorrono tra le tre correnti del transistor. © poco drogata: le ragioni di cid verranno comprese tra breve. Prenderemo in esame un transi- stor npn, con Vavvertenza che tutto cid che verra detto potra essere facilmente adattato al ca- so del transistor pnp. Bisogna naturalmente polarizzare in mo- do opportuno le due giunzioni del componente: per utilizzare il transistor come oggetto che amplifica & necessario polarizzare direttamente la giunzione base- emettitore (BE) ed inversamente quella collettore-base (CB). Tl circuito completo @ illustrato in fig. 4, in cui con Vee si & ind cato un generatore di tensione continua che polarizza diretta- mente la giunzione base-emetti- tore ¢ con Vea un altro genera- tore che polarizza inversamente la giunzione collettore-base. Nel circuito sono stati pure inseriti tre milliamperometri_ per misurare le tre correnti Ig, In e Ic, Se ta tensione Vise supera la tensione di soglia della giunzio- ne (e cio’ & di circa 0,6 volt se il transistor & al silicio), allora tale giunzione, come sappiamo, viene attraversata dalle cariche maggioritarie e quindi gli elet- troni dell’emettitore _fluiscono nella base e le buche della base fiuiscono nell’emettitore: poiché perd la base viene poco drogata, in pratica le cariche che attra: versano la giunzione sono costi- ite in grande prevalenza da elettroni (fig. 5-a). Questo movi- mente di cariche forma una cor- rente Ie che il milliamperometro inserito nell’emettitore segnala e il cui verso convenzionale &, co- me al solito, quello delle cari- che posittive. Consideriamo ora cosa avviene sulla giunzione col- lettore-base polarizzata. inversa- mente: se, poniamo, l’emettitore non esistesse, tale giunzione sa- rebbe attraversata esclusivamer te dalle cariche minoritaric del collettore e della base e cicé solo dalla debole corrente inversa Teo (fig. 5-b) (ricordiamo che a temperatura ambiente tale cor- rente & dellordine dei nA per il silicio e dei {1A per il germanio). Ma poiché l’emettitore inietta un gran numero di elettroni in ba- se, pure questi elettroni possono attraversare la giunzione CB, ¢s- sendo attratti dal potenziale di collettore che & positive rispetto alla base. Saremmo quindi_ por- tati a concludere che tutti gli eletwoni inicttati dall’emettitore nella base giungono in colletto- re; in realta, perd, bisogna pure tener conto che parte di questi elettroni, mentre attraversano la 63 regione di base, possono essere catturati dalle buche presenti in questa regione in seguito al fe- nomeno della ricombinazione. Ecco nascere dunque l'esigenza di costruire la base stretta e po- co drogata, come si era anticipa- to: in tal caso, infatti, 1a proba- bilit& di ricombinazione sar& no- tevolmente ridotta sia per il bas- so numero di buche presenti in base, sia per il breve tragitto che gli elettroni percorrono per at- traversare la base. In pratica, quindi, grazie all’accorgimento di rendere minima la ricombina- zione di cariche nella base, si fa in modo che la maggior parte della corrente Ie giunga in col- lettore (fig. 6): indicherema con a le questa porzione, essendo a un numero leggermente infeviore a 1. Passiamo allora concludere che la corrente che Mluisce in col- lettore ¢ misurata dal milliampe- rometro inserito in tale termina- le & pari alla somma dei due con- tributi a fe (di provenienza dal- Vemettitore) & ego (corrente in- versa tipica della giunzione CB) Quindi, in definitiva lo = ale + leo Naturalmente le poche buche che la base cede all’emettitore o che si ricombinano devono es- sere continvamente rimpiazzate, per cui anche i milliamperome- tro collegato alla base segnala un passaggio di corrente In che, per quanto si & detto, & molto pitt piccola di In e di Ie. In ogni ca- so sara sempre, per il primo prin cipio di Kirchoff (fig. 7) Te = In + Ie Abbiamo cosi visto come, os- servando sommariamente gli spo- stamenti degli elettroni e delle buche presenti in un transistor, ® possibile arrivare alla stesura delle prime due equazioni fon- damentali di funzionamento che erano state enunciate all'inizio. La terza equazione pud essere fa- cilmente ricavata dalle prime due come segue: 64 La giunsione base-emeuttore polariseata direttamente (a), @ attraversata dalle caricke magsioritarie (in prevalenza letironi perché la base & poco drogata): tali cariche determinano Ie Io = ate + lepo = =a (Ip + le) + Ievo da cui (la) le = @ In + leno a leo le = ——In + l—a se = 81s + (B+ 1) leno dove si posto @ 1 8 e B+ I—a l—a In tal modo abbiamo ricavato tutto quanto era stato anticipate inizialmente. La conoscenza delle equazioni appena viste unita all’applicazio- ne dei principi di Kirchoff con- sente la risoluzione di tutti i pro- blemi in cui interessi sapere il valore di ciascuna corrente e di ciascuna tensione relativa al tran- sistor. Osserviamo inoltre come la conoscenza di una corrente del transistor e di uno qualsiasi dei due parametri a e 8 consen- Esuminando gli spostamenti complessivi delle curiche si possono dedurre le equazioni Jondamencali di Juncionamento del transistor. Nel disegno trovate una rappresentazione del fenomeno. Secondo la Legge di Kirchoff. la corrente di emettitore @ la somma di quelle di colletiore ¢ di base, Mettendo invece in comune uno dei terminali ‘si ottengono i quadripoli che vedete a base pagina f@ la determinazione delle altre due correnti. Supponiamo ad ¢- sempio che lc = 10 mA e B = 200: allora si ha immediata- ‘mente che In = Ir/ = 10 mA/ 200 = 0,05 mA; lr =I +1e= 10 mA + 0,05 mA = 10,05 ‘mA (si noti che usualmente Icno si trascura), Esistono tre tipiche con zioni per la connessione di un transistor: 1) configurazione ad emettitore comune; 2) configura- aione a collettore comune; 3) ‘egnfigurazione a base comune. Per comprendere cosa significhi, ad esempio, « emettitore comu: he », supponiamo di misurare la tensione esistente tra base e ‘emettitore: poiché ta misura del- Ja tensione dei terminali B e C % riferita al terminale E, il ter minale di emettitore viene det- fo « in comune », Usando inve- ce, come terminale di riferimen- fo, il collettore oppure Ia base, si ottengono rispettivamente Ie configurazioni 2) e 3). In prati. ca si pud quindi dire che il tran- jstor, mettendo in comune uno dei suoi tre terminali, pud esse re trattato come quadripto, cio? come componente a quattro mo: setti. La fig. 8 mette appunto in evidenza questo fatto. Delle tre, la configurazione pid usata & quella a emettitore comune. Ogni tipo di transistor & cor- redato da una propria « carta didentit’ » in cui sono specifi- cati i dati caratteristici del com- ponente, Grosso modo questi d ti possono essere raggruppati in questo modo: curve caratter che di collettore nella configura. zione a emettitore comune; ca- ratteristiche statiche; fimiti di talune grandezze; caratteristiche dinamiche, Cominciamo a pre dere in esame le curve caratteri- stiche di collettore (fig. 9). Que- ste curve sono importantissime in quanto premettono di trovare graficamente le relazioni che in- tercorrono tra te grandezze re- lative al transistor che si sta con- siderando precisamente Te, Is © Vee: cio’ le curve caratteristi- che esprimono la corrente di cof- lettore i funzione della tensio- ne di collettore al variare della corrente di base. Come si pud vedere dalla figura, le caratieri- stiche si possono suddividere in tre zone chiamate zona a lineare, zona di interdi zona di saturazione. Per il mo- mento, per evitare di fare trop- pa confusione, diremo sulla que- stione dell'interdizione e della saturazione del transistor solo poche parole: ci bastera dire che nella zona di interdizione il tran- sistor & caratterizzato dail’avere una tensione di collettore alta ma una corrente di collettore estre- mamente bassa (= Icpo), per cui & come se il transistor fosse un interruttore aperto; viceversa, in saturazione, il transistor & attra- versato da ‘una corrente di col- lettore elevata ma con una ten- sione di collettore, chiamata Vce (sat), dell’ordine di qualche decimo di volt, per cui & come se il transistor fosse un interrut- tore chiuso cio’ un cortocircuito (fig. 10). Tl fatto che i transistor in queste zone si comporti ap- prossimativamente come un in- terruttore implica il considerare tali zone come zone di funzio- namento non lineare (si ripensi, a questo proposito, a tutto quan- to & gid a tutti noto nei riguar- di del diodo a giunzione): que- ste due zone sono dunque da considerare zone proibite se si vuole che il transistor lavori con una certa linearita, come occor- re che avvenga quando lo si uti- lizza come amplificatore di se- gnali. Questo discorso verra ap- profondito pit: avanti, quando si affrontera il problema dell'am. plificazione. Per il momento ci limitiamo a dire che utilizzere- mo, come zona di layoro del transistor, esclusivamente la z0- na attiva (0 zona lineare), dove le caratteristiche sono approssi mativamente delle rette paralle- le. Un qualsiasi punto scetto sul- le catatteristiche & un possibile punto di funzionamento del tran- 65 ZONA DI SATURAZIONE {4 ae ZONA DI INTERDIZIONE Ve m Nelle zone di saturasione ¢ ali interdizione il transistor si comporta come un contatto in cortocircuito 0 aperto. Net disegno in alto st identified la zona lineare di funzionamento. o ao SaTURO \_O — INTERDETTO ort > 2 = { °° moo mon SS orr sistor, chiamato punto di lavoro, Je cui coordinate Ie, Ver. In so noi valori delle rispettive gran- dezze quando il transistor lavo- ra in quel punto. Tutti i dati del transistor dipendono dalla tem peratura, per cui sia le curve ca- ratteristiche che i successivi da- ti_vengono forniti per un deter minato valore di temperatura che solitamente & 25°C, cio® I temperatura ambiente. Anche sul problema dell'influenza del- la temperatura ritorneremo pitt avanti. Prima di proseguire oc corre dire che esiste un altro ti po di curve caratteristiche chia mate caratteristiche di ingresso: esse forniscono graficamente l’sn- damento della Ip in funzione del la Ve. per vari valozi della Vers e in pratica rappresentano la cur ya caratteristica della giunzione base-emettitore polarizzata diret tamente. Tali curve sono molto meno significative delle prece- denti ed @ molto pitt pratico at tribuire a Vse un valore costan- te e indipendente dalla Ip (C,6 © per il silicio; 0,2 v per il germa- nio): Verrore introdotto da tale approssimazione & trascurabili simo. LA POLARIZZAZIONE Bene, abbiamo visto i punti si gnificativi per Vutilizzazione dei transistor come interruttori e co- me amplificatori. Meditiamoci un poco sopra e pensiamo a quante piccole cosettine si possono pro- geltare autonomamente. Il mese prossimo riapriremo il discorso per vedere in dettaglio come si polarizza un transistor, Protagonisti della vicenda sa- ranno ancora gli abituali elettro- ni e transistor a fumetti che nel. la loro pitt piena vivacita ci evi- denzieranno le mille e una pos- sibilith dei semiconduttori.. Non maneate all’appuntamento! PER GLI ESPERTI VFO Professional Rize di fare cosa gradita i tantissimi appassionati di aita frequenza abbiamo realizza- fo per questo primo numero un VFO dalle caratteristiche decisa- mente interessanti. Si tratta di un apparecchio in grado di genera- re, con ottima stabilitd, segnali AF di frequenza compresa tra 8 ¢ 50 MHz. Una gamma di fre- GENERATORE DI FREQUENZA IDONEO PER TUTTE LE APPLICAZIONI DOVE E’ NECESSARIO UN SEGNALE RF Dl CONTROLLO. PER GARANTIRE LA FREQUENZA DI USCITA. ADATTISSIMO PER STAZIONI FM E RADIOTELEFONI CB. go anche in apparecchiature di tipo professionale. Ovviamente, data la notevole diffusione dei ri- cetrasmettitori CB, & proprio in questo settore che il VFO trove- 78 il maggior numero di applica- Zioni. Ricordiamo che utilizzan- do un apparecchio di questo ti- po unitamente ad un ricetrasmet- titore CB si pud aumentare il nu- quenza cosi estesa consente di utilizzare questo apparecchio non solo nel settore CB ma an- che ¢ soprattutto nel campo del- Te FM e della VHF. Questo ap- parecchio, ad esempio, potrd es- sere utilizzato come elemento base per la realizzazione di un trasmettitore FM. La stabiliti del nostro VFO @ infatti talme: te elevata da consentirne l'impic. di GIUSEPPE TOSINI mero def canali del baracchino da 23 ad oltre 100. E’ da nota- re che il nostro apparecchio, a differenza di quasi tutti i VFO esistenti in commercio, pud es- sere accoppiato a qualsiasi tipo di baracchino in quanto, come detto precedentemente, la fre- quenza di uscita pud variare tra 8 © 50 MHz. L'apparecchio di- spone di un controti con mano. or RN pola demoltiplicata della fre- quenza base e di un secondo controllo col quale si effettua la sintonia fine. L’apparecchio pud essere alimentato con una tensio ne compresa tra 12 15 volt PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO Un VFO non é altro che un circuito oscillatore —particolar- mente stabile. Il segnale di alta feequenza fornito dai VFO viene generalmente utilizzato come fre. quenza base nei trasmettitori a radiofrequenza. Si comprende pertanto la ragione per cui la frequenza di uscita di questo ge- nere di apparecchi deve risulta re particolarmente stabile. I principio di funzionamento del nostro VFO, nonostante la gamma di frequenza sia partico- larmente ampia, @ abbastanza semplice. Cuore ‘di tutto Pappa- recchio & un oscillatore base a FET in grado di generare un se- gnale di frequenza compresa tra 15 e 24 MHz. Questo segnale, 68 prima di giungere alla prima uscita viene amplificato da uno stadio amplificatore/separatore. Per ottenere segnali di frequen- za inferiore ai 15 MHz il segna- le presente sulla prima uscita viene applicato ad uno stadio di- visore per due che fa capo ad un circuito integrato. In questo modo all'uscita del circuito in tegrato sono presenti segnali di frequenza compresa.tra 8 € 12 MHz. Per ottenere invece segna- Ii di frequenza superiore ai 24 MHz lo stadio amplificatore/se- paratore viene leggermente mo- dificato in modo tale che 1a fre- quenza del segnale venga molti- plicata per due. In pratica con la modifica lo stadio amplifica- tore/separatore si comporta da moltiplicatore per due. Pertanto con questo sistema la frequenza di uscita del VFO risulta com- presa tra 30 € 50 MHz. Comple- ta il circuito del VFO uno sta- dio stabilizzatore di tensione che fornisce la tensione continua ne- cessaria al funzionamento dei va- Nei disegni troviamo lo schema clettrico generale del generatore di frequenza ed il diagramma in cui viene evidenciato fo slitamento di frequenza in Junzione del tempo a 20°C. Immediatamente sotto, dettaglio delle modifiche da apportare per ottenere il funzionamento ra 30 © 50 MHz. Lapparecchio. montao, in numero limitato di esemplasi, ¢ disponibile a richiesta per lire 56 mila, I kit comprende: basetta jorata, tutti i componenti elettronici, scatola, manopola demoltiplicata e minuterie varie. Il versamento pud essere effettuato sramite vagtia postale direttamento al nostro indirizzo, ri stadi della struttura elettrica ANALISI DEL CIRCUITO Consideriamo il funzionamen- to di questo apparecchio inizian- do dalla sezione pitt critica ma allo stesso tempo pitt importante di tutto il cirevito. Si tratte ov- viamente della sezione oscillante dalla quale dipende la stabilita di funzionamento del VFO, ca- ratteristica questa fondamentale haces 10 MHz y=20°C per un apparecchio di questo ti po. Tale sezione fa capo al pri- mo transistore (T1), un FET det tipo 2N3819 0 BF244, Tra il ga- te del transistore © massa & pre- sente il circuito accordato da cui dipende la frequenza di oscifla- zione. Tale circuito & composto principalmente dalla bobina Lt ¢ dal condensatore variabile C3. Agendo sul nucleo della bobina oscillatrice sj olferra un’escur- sione di frequenza di quasi 10 MHz, pitt precisamente da_un minimo di 15,5 ad un massimo di 24 MHz, Se non fosse presen- te il condensatore C2, con il con- densatore variabile C3 si otter- rebbe un’escursione di frequenza di 3 MHz alla frequenza base di 20 MH: Per ridurre Vescursione abbia- mo previsto un condensatore (C2) del valore di 33 pF colle- gato in parallelo al condensatore Variabile. Il valore di tale con- densatore potr’ essere modifica- to per ottenere un’escursione maggiore o minore. In ogni caso, prima di procedere alla sostitu- zione di C2 8 necessario valuta- re gli effetti dell’eventuale im- piego dei circuiti divisore € mol- tiplicatore per due che fanno parte del dispositivo. Infatti_ se consideriamo un’escursione di 3 MHz alla frequenza base di 20 MHz, dopo la divisione si otter- vA una deviazione massima di 1,5 MHz a 10 MHz ed analoga. mente sj otter’ dopo Veventua- le moltiplicazione una escurs ne da 6 MHz a 40 MHz. Del cir cuito oscillante fanno parte an- che il diodo yaricap Di ed il condensatore C1. Come noto il diode yaricap presenta una ca. pacita interna che dipende dalla tensione di polarizzazione ovve- ro dalla tensione continua ap- plicata ai suoi capi. Questo com- ponente viene utilizzato nel no. stro circuito per ottenere, me- diante Pazionamento di un po- tenziometro, una piccolissima va- riazione della frequenza fonda mentale di oseillazione. In prati ca il diodo varicap ed il conden- satore C1 sono coffegati in par

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